Commentario del 01.10.2019

PRIME PAGINE
Governo in manovra verso il Def (Repubblica). Manovra da 30 mld, l'Iva non aumenta (Sole, Corriere e altri). Iva congelata, servono 7 mld (Stampa). Mini taglio delle tasse (QN), ma mancano 5 mld (Messaggero). Tagli e aumenti Iva: 5S e Iv bloccano (per ora) la linea Conte-Pd (Fatto). Giornale parla di "manovra in deficit" e preannuncia altri 8 mld di tasse. E Libero titola: arrivano le tasse su case e aziende. Mentre per la Verità "nascondono l'aumento Iva dietro la Befana".
Politica: Conte, Di Maio e Zingaretti spingono per il voto a 16 anni (Sole e altri). Giornale polemico: vogliono far votare i sedicenni, i politici sono davvero gretini. Verità: la sinistra, senza voti, dopo gli immigrati insegue i ragazzini.
Bce, al Sole parla Rostagno: "Con gli stimoli Bce 4 mln di posti".
Migranti, boom di arrivi da Tunisia e Algeria, le nuove rotte portano in Sardegna (Messaggero).
Commercio internazionale, il Wto dà ragione a Trump: ok a dazi miliardari Usa contro l'Ue per il caso Airbus (MF). Dazi pesanti per l'Italia che chiede aiuto a Pompeo (Corriere).

ECONOMIA
Ecco la manovra da 30 miliardi «Sterilizzato l'aumento dell'Iva». Deficit al 2,2% con 14 miliardi di flessibilità (Corriere p.2 e tutti). Ma Gualtieri non esclude una rimodulazione delle aliquote. Anche se il viceministro dem dell'Economia, Misiani al Corriere spiega: "Non stiamo ragionando di questo, ma di come incentivare l'uso dei pagamenti elettronici per combattere l'evasione". Poi sulle coperture di una manovra da 30 mld, dice: "Il deficit passa da un tendenziale 1,4% a un programmatico 2,2%, sono circa 14 mld. Dalla lotta all'evasione 7 mld, poi 1,8 dai tagli di spesa  e altrettanti sui sussidi dannodi per l'ambiente. Il cuneo fiscale? Almeno 2 mld e mezzo nel 2020 e il doppio nel 2021". Sul cuneo, il Sole (p.4) scrive: taglio solo da luglio per 2,7 miliardi, 5,4 nel 2021. Tetto a 26mila euro di reddito con un vantaggio fiscale che a regime potrà arrivare fino a 1.500 euro annui. Colla (Cgil) a Repubblica: "La traiettoria della manovra è giusta, i numeri sono da rivedere. Mi sarei aspettato più coraggio sul taglio del cuneo fiscale. Dipendenti e pensionati hanno bisogno di recuperare potere di acquisto perduto. Inoltre non è ben definita l'entità degli investimenti per la crescita". Evasione, 7 miliardi di gettito, ma restano i dubbi sulla cifra messa nel Def (Messaggero p.5). Mancano ancora cinque miliardi  - scrive Fubini sul Corriere (p.5) -. Meno sgravi a chi guadagna di più. La riduzione su spese sanitarie e ristrutturazioni edilizie, ma non sui tassi passivi dei mutui. Le ipotesi per i redditi fino a 100mila euro. Il dilemma sulle coperture e il nodo delle tasse. Il commento di Enrico Marro sul Corriere (p.5): Deficit, piccoli passi e la svolta che non c'è. Detrazione al 19% e rimborsi con i pagamenti elettronici. Ipotesi doppio incentivo contro il contante: bonus fiscale di 475 euro su una spesa annua massima di 2.500 euro e rimborsi tra il 2 e il 4% sugli estratti conto (Sole p.2). Dal "bonus della befana" al cashback per incentivare la moneta elettronica (Messaggero p.5). Cottarelli scettico al QN (p.4): "La spesa cresce e non servirà a rilanciare il Pil. Risparmiare per ridurre il fisco".  Giornale (in prima e p.2) attacca: il governo approva il Def, ci sono altri 8 miliardi di tasse. La stangata serve a scongiurare l'aumento dell'Iva. Diesel a rischio rincaro. Lo spettro del salasso su case e aziende (Libero p.2). Bruxelles sospende il giudizio e aspetta di vedere misure concrete (Messaggero p.2).
Boccia (Confindustria) alla Stampa (p.5): "L'Italia non può cavarsela da sola. Più Europa, altrimenti la partita è persa. Ora una svolta per l'integrazione politica. Le imprese di Francia e Germania sono d'accordo. A dicembre faremo una trilaterale a Roma".
Disoccupazione in calo:  è ai minimi dal 2011 (su tutti). Per l'Istat in agosto è scesa al 9,5%. Crescono gli occupati ma anche gli inattivi (Repubbblica p.24). La discesa dei disoccupati non è frutto di un aumento del numero degli occupati, ma dalla forte diminuzione delle persone in cerca di occupazione. -3,4%, pari a -87 mila unità nell'ultimo mese (Corriere p.29).

POLITICA
La lunga notte delle liti sulla manovra. I timori su Renzi e Di Maio: così facciamo poca strada. Il premier e Franceschini li vedono come i possibili guastatori (Corriere p.3 e tutti). Conte bacchetta Matteo: «Non ha la golden share» (Messaggero p.6). E sul fisco: "Basta giochini e fibrillazioni". Franceschini sferza l'ex premier: "La smania di visibilità logora i governi (Stampa p.3). Sorgi sulla Stampa: Renzi e Di Maio, quei "no" decisi che sanno tanto di pretattica. Per Stefano Folli - su Repubblica (p.31) - forse ha ragione Zanda, quando dice che il premier Conte deve saper mediare e trovare compromessi in una situazione di grande fragilità. Sull'Iva il presidente del Consiglio si è mosso, anche se c'è da capire come. Ma il cammino è lastricato di trabocchetti.
Intanto, piace il voto ai sedicenni. Sì di Conte e dei partiti. Di Maio: "Una battaglia storica del Movimento". Zingaretti: "È il tempo". Fedriga: "La Lega lo chiese nel 2015" (Repubblica p.6). Il voto a 16 anni riunisce Conte e Salvini. Il premier: ragazzi maturi, il tema in Parlamento. Leghisti favorevoli, ma insultano Letta anche se è in sintonia (Stampa p.6). Quel milione di nuovi elettori tra Europa e ambiente (Repubblica p.7). Foglio (p.3) polemico: un Paese con un debito pubblico come l'Italia più che ragionare su come far votare i sedicenni dovrebbe ragionare su come dargli un futuro. Per la Verità (in prima e p.11) il trucco dei voto ai sedicenni serve per frenare l'agonia della sinistra. Insieme alla proposta dello Ius culturae, serve – prosegue la Verità – per procacciare consensi al Pd e ai partiti progressisti.
E sui nuovi italiani, maggioranza in stallo. Franceschini: "È un dovere morale" (Corriere p.8). Il capo delegazione Pd convoca i parlamentari, ma i dem sono divisi e i S frenano sulla discussione della legge per lo ius culturae. L'affondo di Renzi: facciamo come con le unioni civili, niente annunci e risultati subito (Repubblica p.9). Ma il tema spacca i 5S. «Nel programma non c'è».
Referendum maggioritario: testo inaffondabile (Messaggero p.10). La Lega punta alla "spallata". Presentati i quesiti per abolire la quota proporzionale della legge elettorale, ma l'ultima parola sarà della Consulta (Stampa p.6). E Repubblica (p.11) interpella il costituzionalista Enzo Cheli: "Difficile che la Consulta dica sì al referendum elettorale di Salvini".

ESTERI
Financial Times (p.8) intervista Mario Draghi che, rispetto ai suoi 8 anni di guida alla Bce, dice: "Abbiamo fatto abbastanza? Sì, abbiamo fatto abbastanza e possiamo fare di più, soprattutto nella politica fiscale, che è la vera grande differenza tra l'Europa e gli Usa.
Wto pronta a dare il via libera ai dazi Usa contro l'Europa. Le tariffe colpirebbero esportazioni Ue per 7,5 miliardi di dollari. Bruxelles prepara ritorsioni su 12 miliardi che però scatteranno solo nel 2020. L'agroalimentare italiano è il settore più a rischio (Sole p.17 e tutti). "Dazi pesanti per l'Italia, che chiede aiuto a Pompeo" scrive il Corriere (in prima e p.10). Si parla di 8 mld di dazi, di cui la metà investirà i prodotti italiani. E oggi arriva a Roma il segretario di Stato americano Pompeo. Il pressing di Di Maio per frenare i dazi. Si punta sugli importatori Usa per sostenere la causa del made in Italy. In agenda anche il dialogo con Mattarella e Conte su Libia, Iran e i rapporti con Cina e Russia (Stampa p.5). Il presidente di Confagricoltura, Giansanti, al Foglio (p.3): "Il dazio è un mezzo e le nostre politiche, intendo quelle europee, non sono al momento all'altezza della sfida. L'Europa ha finora avuto come strategia soltanto quella di sostenere il reddito degli agricoltori. Bene, ma non basta. Non è sufficiente. Serve una traiettoria".
Migranti, il pressing della Tunisia. Arrivi moltiplicati. Il sospetto di una strategia per la trattativa con Di Maio sui rimpatri (Corriere p.6). Salvini accusa il governo. Intanto, donna e bimbo morti nell'incendio nel campo profughi di Lesbo. L'Ue: è insostenibile. Piano di Atene: 10 mila torneranno in Turchia (su tutti).
Austria, Kurz e la tentazione dei Verdi. La grande coalizione per il clima (Stampa p.8 e altri). Si lavora a un governo tra conservatori e ambientalisti: sarebbe il primo caso in Europa. Kurz: Avvierò colloqui con tutti i partiti disponibili, la mia priorità è rafforzare l'economia.

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