Commentario del 31.05.2017

IN PRIMA PAGINA
Legge elettorale, l'accordo c'è (Corriere). Patto Pd-Fi-M5S, subito legge e voto (Repubblica). Sistema tedesco, a luglio è legge (Messaggero). Nel Pd, Renzi chiarisce: "Il candidato premier sarò io" (Stampa). M5S di governo: a caccia di ministri tecnici (Fatto). Unità: queste leggi dovete farle: ius soli, tortura, fine vita, riforma penale, cannabis legale. Spazio anche alla manovra, tema legato alla partita del voto: via libera dell'Europa alla manovra a rate (Stampa). Oggi, il voto di fiducia sulle "correzioni" della Camera: web tax, studi settore, voucher (Sole). Per i conti pubblici, subito 4 mld per bloccare l'Iva fino a marzo (Messaggero). Manacarda su Repubblica: dal lavoro alle banche, il rischio della paralisi. A proposito di banche, sulla questione Venete Atlante dice no a nuovi investimenti (Sole). Il governo tratta ancora con la Ue (MF). Ampio spazio anche alla vicenda Telefom-Vivendi, ok dell'Ue al controllo Vivendi su Telecom (Sole, MF).
Dagli esteri, in primo piano il duello Usa-Germania: grandi manovre della Merkel per isolare Trump al summit del G20 (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
Manovrina, chiesta la fiducia: sarà il primo test per la tenuta del governo (Corriere p.8 e tutti). Oggi votazione alla Camera, dove i numeri dovrebbero essere sicuri: web tax, studi di settore e voucher nel maxi emendamento con le modifiche al decreto correttivo da 3,4 mld (Sole in prima e p.4). Il nodo cruciale sarà il voto al Senato, dove i numeri sono risicati. Ma per andare alle elezioni serve un patto sui conti, il cui primo passo è l'approvazione della manovrina: in caso di bocciatura, oltre alla caduta del governo, si aprirebbe un contenzioso con Bruxelles. Messaggero (p.5) torna a ventilare l'ipotesi di una piano da 4 mld per bloccare l'aumento dell'Iva fino a marzo, utilizzando in anticipo i fondi stanziari per avviare lo stop alle clausole, mentre per la cancellazione totale si guarda alla lotta all'evasione e alle agevolazioni fiscali. Ma per il Corriere c'è lo stop del Mise – che parla di "bufala" - sulla proposta di un decreto legge per il rinvio dell'aumento Iva. Intanto, dalla Commissione Ue rassicura l'Italia: "Non siamo preoccupati per le elezioni – ha detto Moscovici – lavoreremo con fiducia e intelligenza con Roma" (Messaggero p.5). Bruxelle spronta a concedere più tempo per non mettere in difficoltà l'Italia. Per Manacorda (Repubblica in prima e p.2) l'economia rischia di finire travolta dalle urne: ripresa zoppa, crisi bancarie e soprattutto rischio della clausola di salvaguardia che farebbe scattare l'Iva maggiorata. Questo ultimo punto potrebbe diventare il colpo fatale alla crescita non ancora completata, visto che i consumi continuano ad essere il punto debole, e con l'aumento dell'Iva la situazione potrebbe peggiorare. E poi ci sono troppe riforme chiave dell'economia di cui si è persa traccia, su tutte valga come esempio la legge sulla concorrenza, di cui si discute da 2 anni, mentre è poco probabile il varo dell'annunciato taglio al cuneo fiscale a favore dei giovani.
Su tutti i quotidiani il piano per l'Ilva svelato da Calenda e commissari: sei mln di tonnellate entro il 2018, ma a rischio fino a 6 mila posti di lavoro (Sole). I sindacati non ci stanno: "ipotesi inaccettabili". Sulla Stampa il reportage dall'azienda, dove gli operai protestano: "prima i danni alla salute e adesso ci tolgono il lavoro". Domani nuovo incontro: il governo in cerca di spazi per rivedere il capitolo organici.

ITALIA-POLITICA
Patto Pd-Fi-M5S sulla legge elettorale. Renzi accelera: sistema tedesco con soglia al 5%, legge entro luglio (su tutti). Anche se spiega: "Non è la legge che avrei voluto" (Stampa p.3). Gervasoni sul Messaggero attacca la politica italiana che si chiude dentro il confronto sulla legge elettorale mentre il mondo corre. In autunno le urne, ma per Verderami (Corriere p.5) Berlusconi è pronto a lasciare la responsabilità al segretario dem. Padoan: "Attenzione al giudizio dei mercati". Monti a Repubblica (p.2): "Non c'è una sola ragione per ricorrere alle elezioni anticipate, non si può rischiare solo perchè Renzi vuole fare il premier". Poi mette in guardia: "Con la campagna elettorale saremo osservati speciali. Difficile che si provvederà a fare ciò che non è stato fatto negli ultimi 3 anni, in cui ha prevalso la logica del consenso. Il Paese non ripartirà". Intanto, cresce il fronte del no. Pur di votare, Renzi sfascia il Pd (Libero p.7). Orlando si smarca. Emiliano al Corriere (p.2): "Non voteremo la legge elettorale senza premio di maggioranza e preferenze. Sarebbe meglio votare nel 2018". A sinistra del Pd prove di dialogo. Speranza alla Stampa (p.4): "Ora alleanza con Pisapia". L'ex sindaco di Milano pronto a sfidare il Pd, ma dice no a un listone unico di tutti gli anti-Renzi: "Non è con una sommatoria di simboli che si fa la differenza". D'Alema a Repubblica (p.6): "La sinistra esiste e con Pisapia abbiamo il compito di unirla, ma spero ci sia il tempo". Furiosi i centristi, che invocano il Quirinale. Il ministro Lorenzin: "Renzi ci ha imbrogliato" (Repubblica p.5). Ap promette battaglia in Senato, anche se non aprirà la crisi, ma lavora per riunire i centristi e puntare a superare lo sbarramento del 5%: prove di aggregazione intorno a Parisi (Messaggero, Stampa e altri). Sorgi sulla Stampa guarda alla "variabile 5 Stelle sulle elezioni": probabile un governo Lega-M5S. Calabresi nell'editoriale di Repubblica, ma anche l'Unità, chiedono di approvare prima della fine della legislatura: biotestamento, Ius Soli, reato di tortura, codice antimafia, legalizzazione della cannabis e riforma del processo penale.

EUROPA
Duello Usa-Germania, Trump attacca i tedeschi: "Male su export e spese Nato" (Stampa p.8). La Cancelliera prova a mediare: "Le relazioni transatlantiche sono importanti, ma l'Ue prenda il destino nelle proprie mani". Intanto la Cancelliera prepara il G20 e punta ad una rete con gli alleati asiatici per isolare il rischio Donald, l'obiettivo finale è costringere gli Usa a un'intesa su clima e commercio (Stampa in prima e p.9). Il vice di Scheuble, Jens Spahn, a Repubblica (p.9): "Il rapporto transatlantico resta importante, gli Usa sono ancora un partner forte per Europa e Germania".  Taino sul Corriere si chiede se sia sensato mettere in questione un'alleanza di 70 anni che ha portato benessere in Occidente. Nello Feroci, presidente dell'Istituto Affari Internazionali alla Stampa (p.8): "L'Italia deve scommettere sulla Merkel per rilanciare l'integrazione Ue". DI diverso avviso Libero (p.15): Italia schiacciata tra Usa e Germania, ma con la Merkel finisce male: almeno il tycoon ci offre l'opportunità di patti bilaterali. Rampini su Repubblica (p.8) si chiede se l'America può fare da sola, nel mirino il nuovo isolazionismo – dal fisco all'economica digitale – che può costare caro agli Usa. Secondo il Messaggero (p.9) arriva l'apertura americana sul commercio con l'Ue: il ministro Ross annuncia l'intenzione di riprendere i negoziati sul Ttip con l'obiettivo di aumentare gli scambi globali.
Francia verso il voto delle Legislative: boom di consensi per Macron, il presidente punta sulla maggioranza assoluta dei deputati (Messaggero p.10). Intanto prime ombre sul governo, nei guai un ministro per i soldi alla compagna e all'ex moglie.

Commentario del 29.05.2017

IN PRIMA PAGINA
Grillo dice sì al sistema elettorale tedesco, urne a settembre (Repubblica). Anche il Pd stringe sull'intesa (Corriere). Il Quirinale chiede un patto sui conti prima del voto (Messaggero). Sul Giornale i politici che rischiano il posto. Ma prima delle politiche vengono le Comunali, le elezioni che preoccupano tutti (Fatto). Mentana: "Pd e M5S hanno paura di perdere. Così vince Silvio". Altro fronte caldo, a cavallo tra politica ed economia, i voucher. Orlando esclude la crisi di governo (Messaggero), Renzi no (Repubblica). Landini al Fatto: "In piazza contro gli imbroglioni".
Su A&F la grande battaglia delle nomine: in palio Bankitalia e Consob. Sul Sole il flop della voluntary bis e la beffa del bonus ai 18enni: un fantasma.
Da Strasburgo l'accusa del parlamento europeo: ricollocato solo un migrante su 5000 (Repubblica). Dura la Merkel: "Trump inaffidabile" (Repubblica). "L'Europa vada avanti da sola" (Stampa). Prodi al Messaggero: "Italia promossa ma Trump ha infranto lo spirito del summit".
In cronaca le lacrime dell'Olimpico per l'addio a Totti (Corriere). "Ho paura, ho bisogno di voi" (Repubblica). Doppietta rossa, show a Montecarlo (Corriere). La Ferrari restituisce l'orgoglio all'Italia (Libero). Giro d'Italia, la maglia rosa parla olandese (Fatto). Dumolin vince, secondo Quintana. Nibali terzo.

ITALIA-ECONOMIA
Se si vota prima, garanzia sulla manovra: su Messaggero (p.3) e Repubblica (p.9) i timori del Colle per la possibile "interferenza" tra voto anticipato e legge di Bilancio. Per Mattarella l'ipotesi migliore resta il voto a fine legislatura, fermo restando le difficoltà successive a creare un nuovo governo. Però il capo dello Stato apprezza la ripresa del dialogo tra grandi partiti.Il Messaggero a riguardo parla di vero e proprio patto per mettere in sicurezza il Paese, garantendo i conti pubblici e varando la legge di Stabilità. Un patto che nei desiderata di Mattarella andrebbe sottoscritto da chi voterà la nuova legge, e quindi Pd, Lega, FI, Cinquestelle. A riguardo, scrive Repubblica, i renziani chiedono a Gentiloni di anticipare la manovra, naturalmente in versione light, per cancellare il tema dalla campagna elettorale e consentire al Parlamento di votarla. Su Repubblica (p.11) e QN (p.7) i timori dei mercati: non sono le urne a far paura ma la possibilità che dalle urne non esca un governo stabile. Sapelli: "Se andremo al voto con il Proporzionale le borse ci ammazzerebbero".
Intanto la "manovrina" torna in aula (Giornale p.7): se il governo dovesse porre la fiducia sul decreto si profila una rottura clamorosa a cominciare dai voucher. "In piazza contro chi imbroglia i lavoratori e la democrazia". Sul Fatto l'intervista al leader della Fiom Maurizio Landini che contesta il ritorno dei voucher: "Ci sentiamo presi in giro: i nuovi "buoni" peggio dei vecchi perchè estesi alle imprese con meno di 5 dipendenti: un'altra forma di lavoro senza tutele". E promette una piazza piena il prossimo 17 giugno.
Su Affari&Finanza l'assedio della politica sulle nomine Bankitalia e Consob: su Consob, la voglia di discontinuità sarà accontentata, visto che Vegas non può essere confermato per statuto; c'è da capire  quanto peserà sul governo l'azione del Pd renziano (e forse del nuovo Nazareno): l'auspicio è che si nomini un giurista o un economista esperto di mercati, la paura è che ci si ritrovi un 'petalo' del Giglio Magico. Più intricata la partita Bankitalia: Grillo, Berlusconi e Renzi vogliono un cambio al vertice, Visco conta però sul sostegno di Mattarella, Draghi e Gentiloni. Allo stato attuale sembra che la blindatura del Quirinale su Visco sia molto solida e che lo stesso Renzi se ne sia fatto una ragione.

ITALIA-POLITICA
Grillo dice sì al sistema elettorale tedesco, urne a settembre (Repubblica). Il via libera dal blog del M5S. Ma pone due condizioni che spiazzano Berlusconi e Renzi: al voto il 10 settembre e con una soglia di sbarramento al 5%. In realtà la mossa di Grillo mira a spiazzare Berlusconi, che per settembre non sarebbe pronto a rientrare in scena (Stampa) e a mettere in difficoltà Renzi. Sul voto col "tedesco" c'è l'okay anche di Salvini: "Ho fretta di votare" (Giornale ). Ma l'intesa con Berlusconi finisce lì: "Lui va d'accordo con Renzi, io escludo a priori qualsiasi alleanza col Pd". Quello che è certo è che la grande commedia della legge elettorale è finita e la sorte della legislatura è segnata,scrive il Corriere. Renzi vede il traguardo del voto in autunno: "Una volta approvata la legge con lo sbarramento al 5% l'alleanza con Alfano è finita, e così finisce anche il governo", la linea dettata ai suoi.
Sul Giornale e altri la tensione tra Renzi e Mattarella. Il capo dello Stato ritiene inaccettabile condizionare la legge elettorale al voto anticipato, prerogativa del Colle. Anche Palazzo Chigi smentisce che Gentiloni si dimetterebbe all'approvazione della nuova legge elettorale. "L'agenda del governo non cambia" (Messaggero) ma Gentiloni non si metterà di traverso.
Rosato al Corriere: "La fine anticipata? Decideremo con Gentiloni. Ma l'interesse generale viene prima". Brunetta a Repubblica: "Niente larghe intese, lo sbarramento al 5%? fa bene pure ai centristi, alla sinistra e alla destra perché può avere un effetto aggregativo".
Meloni al Corriere: "Un proporzionale secco senza premio di governabilità è un sistema fatto per gli inciuci. La soglia non ci preoccupa: la superiamo Ma ogni voto per noi sarà un voto per evitare la melassa delle larghe intese, in pratica un nuovo governo simil Monti": 
Ma prima del voto politico viene il voto amministrativo, le elezioni che tutti temono e da cui i leader nazionali si tengono alla larga (Fatto p.4). Mentana al Fatto (p.6): "M5S e Pd hanno paura di perdere, e allora in silenzio il centrodestra potrebbe vincere queste comunali". 

EUROPA
Migranti, su Repubblica (in apertura e a p.2) l'accusa del Parlamento di Strasburgo: dei 5.000 minori approdati in Italia uno solo è stato ricollocato. In generale trasferito solo l'11% dei richiedenti: "Finlandia e Malta rispettano le regole, tutti gli altri no". Soda (Migrazioni): "L'Europa sanzioni i Paesi che non mantengono i patti". Nella lista nera Ungheria, Polonia e Austria. Su Repubblica (p.6) e tutti la preoccupazione della Merkel: cruciale arginare i flussi nel Mediterraneo investendo nei Paesi africani di partenza. Ma con gli Usa cala il grande freddo: "I tempi in cui ci potevamo affidare totalmente agli altri sono finiti. Noi europei dobbiamo prendere il destino nelle nostre mani" (Repubblica in apertura e tutti). Così la Merkel gioca la carta anti-Schulz e si candida alla guida dell'Unione, scrive la Stampa (p.2). Quanto a Trump, limita l'intesa con l'Europa solo alla lotta all'Isis e al terrorismo: il protezionismo su cui spinge è funzionale al suo consenso (Stampa p.3). Sul Corriere (p.3) i risvolti per l'Italia: alla luce delle realtà commerciali i nostri interessi sono simili a quelli di Berlino. Se e quando Trump riuscirà ad intralciare il commercio tedesco saranno dolori anche per Roma: solo l'export di componentistica auto vale oltre 10 miliardi di euro l'anno. Fukuyama a Repubblica (p.6): "Donald distrugge tutto ma gli europei non devono mollare". Kupchan al Corriere (p.2): "Neanche Bush danneggiò così la solidarietà transatlantico".
Prodi al Messaggero (p.5): "Trump ha fatto saltare le intese tra i leader". Ma senza Cina e Russia il G7 non può essere più un motore.
Intanto Trump si sfila dall'accordo di Parigi sul clima (Messaggero p.5 e tutti): il presidente ha già deciso, dove solo "orchestrare" l'annuncio come fosse una sua vittoria personale. Ma se l'America se ne va dal Trattato di Parigi l'effetto serra a vinto, scrive la Stampa (p.5). I tempi però non saranno brevi: gli Usa dovranno aspettare il 2020. Ma potremmo boicottarlo sin da subito.

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Commentario del 28.05.2017

IN PRIMA PAGINA
Tutti al voto (QN). L'intesa Renzi-Berlusconi-Grillo sul sistema elettorale avvicina le elezioni. Renzi al Messaggero: "Un patto con Berlusconi e Grillo perché lo chiede il Colle". Franceschini a Repubblica: "Con il proporzionale rivive il centrosinistra, elezioni in autunno". Saviano al Fatto: "Il Pd fa leggi di destra, normale che faccia patti con B" (Fatto). Intanto il governo vacilla sui voucher. Gentiloni è precario (Giornale). Forza Italia pronta a salvarlo (Stampa e tutti). Sull'Espresso le manovre di avvicinamento di Grillo al potere: fratello governo, sorella lobby.
A Taormina, Trump affossa il G7 (Libero, Unità). Tra i grandi mini accordo sul commercio, divisioni sul clima. Trump prende tempo (Corriere). Il presidente Usa e la Merkel ripartono prima, salta la conferenza finale (Repubblica). Macron al Corriere: "Donald farà la sua parte". Il Giornale: su migranti e sicurezza l'Italia ha perso una storica occasione.
A Genova il grido del Papa: no a chi licenzia (Stampa). "Buon imprenditore non è speculatore" (Repubblica). Boccia (Confindustria):  come noi difende l'economia reale. Sul Sole intervista a Delrio: "Legge di bilancio coraggiosa, sì al taglio del cuneo per i giovani".
In cronaca la morte del bimbo di 7 anni per l'otite curata con l'omeopatia (Messaggero, Repubblica). Lorenzin: non si gioca con la scienza. Olimpico esaurito per l'ultima di Totti. Roma saluta il suo capitano (Messaggero). Per le Ferrari sogno rosso a Montecarlo (Corriere). Il Giro d'Italia si decide all'ultimo secondo: 4 in corsa per la vittoria (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
"Una legge di bilancio si dovrà fare e deve essere una legge di bilancio coraggiosa, non solo per i conti pubblici e per i rapporti con l'Europa ma per continuare a rafforzare la crescita" dice Delrio al Sole (p.4). Quale governo la farà? "Un governo forte e nella pienezza dei suoi poteri. Se questa maggioranza è determinata ad andare avanti e a varare le misure necessarie si vada avanti. Altrimenti la faccia un governo forte del mandato elettorale. Sbagliato è vivacchiare. L'Italia non può trovarsi sola, dopo le elezioni in Francia e in Germania, in una posizione di fragilità". Da Delrio anche il tentativo di ricucire con Confindustria: "Il taglio del cuneo fiscale per l'assunzione dei giovani lo stiamo facendo, sarà nella prossima legge di bilancio. Un'alleanza tra imprenditori, lavoratori e governo oggi è più che mai fondamentale per ridare forza al sistema produttivo italiano. Le priorità sono occupazione e investimenti". Ma sui nuovi voucher il governo rischia la crisi  (Stampa in apertura e a p.2 e su tutti): il voto in commissione alla Camera vede il Pd spaccato, il Mdp contrario. Il provvedimento che reintroduce i voucher passano solo grazie a Forza Italia. Romani: "La flessibilità sul lavoro è un'esigenza del Paese". Renzi al Messaggero (p.3): "Noi non cerchiamo trappole né incidenti parlamentari. Sui voucher la partita è interamente nelle mani nel governo". Su Repubblica (p.6) l'ira della Camusso: "Intervenga il Colle, beffati 3 milioni di italiani". Sulla Stampa (p.2) parla la Furlan: "Un pasticcio di stampo ideologico. Incredibile che in un Paese con milioni di disoccupati, che ha perso 25 punti di produzione industriale e 9 punti di pil, che ha circa il 40% dei giovani disoccupati un governo debba cadere per uno strumento che riguarda lo 0,1% del lavoro".
Su Sole (p.4) e tutti gli ultimi ritocchi alla "manovrina": via libera alla stretta su Airbnb e sul ritiro delle monetine da 1 e 2 centesimi. Arriva il rimborso per i ritardi dei bus locali.

ITALIA-POLITICA
Tutti al voto (QN). L'intesa Renzi-Berlusconi-Grillo sul sistema elettorale avvicina le elezioni. Renzi al Messaggero: "Un patto con Berlusconi e Grillo perché lo chiede il Colle". Con l'appoggio di M5S e Lega al "tedesco" prende quota il voto a settembre: "L'eventuale anticipo non genera incertezza sui mercati ma la riduce – dice Renzi - Ma non saranno i mercati a decidere cosa faremo, ma il presidente della Repubblica". E sul dopo: "Il mio obiettivo è sconfiggere Berlusconi non allearmici. Ma dipende da quanti voti ciascuno prenderà". "Il proporzionale con il premio di governabilità può mettere d'accordo tutti, anche il Pd. Poi pronti al voto anche subito" dice al Corriere Vito Crimi (M5S). "Con il proporzionale rivive il centrosinistra. E poi elezioni in autunno" dice Franceschini a Repubblica. "Il patto Renzi-B. è nei fatti, ormai il Pd fa leggi di destra", attacca Saviano dal Fatto. "Renzi ha sempre voluto i voti di Berlusconi ma ha fatto troppi errori, durerà poco". Su QN le previsioni di Rino Formica: "A fine 2018 o inizio 2019 ci sarà un traumatico scioglimento delle Camere per effetto della crisi sociale e allora arriverà il nuovo Macron, Mario Draghi".
Sul Corriere gli ultimi sondaggi, che danno Pd e M5S allineati al 30%, Forza Italia al 13,2 avanti alla Lega (12,8), Ap e Mdp sotto la soglia del 5%, Fdi sul filo, al 4,6%. 
Messaggero e Libero parlano di urne vicine. Su Repubblica e Stampa l'amarezza di Gentiloni: "Non mi incollo alla poltrona". Sul Corriere i timori del Colle per l'impatto del voto anticipato sulla manovra. Stavolta Ue e mercati si aspettano una manovra lacrime e sangue, e se dopo il voto non nascesse subito il governo si finirebbe in esercizio provvisorio di bilancio, esponendo il Paese ai venti della speculazione finanziaria. Mattarella non è l'unico a voler evitare il voto anticipato. Sul Fatto l'establishment schierato per il voto nel 2018: Ue, banche, Confindustria, settori importanti del Pd, Corriere e Repubblica. 
Con il conto alla rovescia per il voto già iniziato, Cinque Stelle a caccia di classe dirigente (Stampa p. 6). Si cercano docenti, magistrati imprenditori, manager, scienziati da spendere in ministeri, Authority, enti e aziende pubbliche. Mentre Grillo si ispira a San Francesco, Casaleggio si accredita con l'establishment: il M5S, puntando al palazzo, sta cambiando pelle (L'Espresso p.26). 

EUROPA
Il G7 si spacca sul clima, accordo al ribasso su commercio e migranti (Stampa p.10 e tutti). Unico punto di intesa, la linea dura con la Russia sulla crisi ucraina (Sole p. 2). I 7 si dicono pronti a ulteriori misure se non saranno rispettati gli impegni. Ma è il G7 stesso ad essere in crisi, affossato in primis dallo stesso Trump, assai più a suo agio nella base Usa di Sigonella che non a Taormina. Tanto lui, quanto la Merkel, abbandonano il vertice prima del tempo saltando la conferenza stampa finale. "Molto insoddisfacente" il verdetto della cancelliera sui colloqui, scrive Repubblica (p.3): quello di Taormina è stato un vertice dei "no", con gli Usa contro tutti. E i dossier più importanti – libero scambio, migranti, clima – è tutto in alto mare. Gentiloni ammette: "E' stato il vertice più impegnativo degli ultimi anni. Emerse le divergenze" (Messaggero p.5). Macron al Corriere (p.2): "Trump pragmatico e realista. Lavoreremo insieme. Gli ho detto che disattendere gli accordi di Parigi sul clima sarebbe un colpo durissimo per gli Stati Uniti, sia per il prestigio che per gli interessi". E sul terrorismo "abbiamo scritto un'intesa molto precisa e innovativa. Serve la vigilanza su internet: le grandi imprese della rete dovranno collaborare. Abbiamo avviato un lavoro di intelligence, ci siamo impegnati a stroncare traffici e tutte le forme di finanziamento del terrorismo"

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Commentario del 26.05.2017

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti lo stop del Tar alle nomine nei musei. Franceschini: "Così si affossa l'Italia" (Stampa). Renzi: dovevamo cambiare il tribunale dei veti (Mattino). Tra i bocciati il direttore straniero (Corriere). Altre 5 nomine a rischio. Deciderà il consiglio di Stato (Sole).
Sul fronte politico è la legge elettorale il tema del giorno. Di Maio al Messaggero: "Premio di governabilità al primo partito". Telefonata Berlusconi-Renzi: incontriamoci. C'è una bozza d'intesa sul sistema tedesco (Corriere). D'Alema al Corriere: "Meglio il 3% che Matteo". Orlando al Foglio: "Non si battono i populismo avvicinandosi al Cav.".
Tra politica ed economia il ritorno dei voucher in manovra (Repubblica). Mdp: pronti a uscire dalla maggioranza (Sole e altri). Banche Venete a rischio collasso (Messaggero). Libero: salvata la banca Pd. Le altre crepino pure.
Oggi il G7 italiano. Gentiloni: confronto difficile su immigrazione, commercio e cambiamenti climatici (MF, Stampa). Usa e Ue lontane (Sole). Sul fronte terrorismo ira di Londra sugli 007 Usa per la fuga di notizie sulla strage (Corriere, Repubblica). A Manchester stesso esplosivo del Bataclan (Messaggero). Anche la Nato nella coalizione anti-Isis (Sole).
In Grecia bomba per Papademos, l'ex premier voluto dalla Troika (Fatto). I greci provano a uccidere l'uomo della Merkel (Libero). In Brasile capitale sotto assedio, impeachment più vicino (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, scontro sui voucher-bis (Repubblica in apertura e a p.2 e 3): un emendamento Pd punta a reintrodurre i voucher per famiglie e imprese. Ma i bersaniani di Mdp si oppongono e minacciano di lasciare la maggioranza. Poletti: "Deciderà il Parlamento". Gentiloni irritato con i renziani: "Così rischiamo di sfasciare tutto". Laforgia a Repubblica (p.3): "I dem cercano l'incidente. Per noi gli unici voucher che servono sono quelli domestici". Tra le ipotesi allo studio del governo quella di configurare un nuovo contratto di lavoro – "Presto" per le imprese con non più di 5 dipendenti, escluse edilizia e settori rischiosi,  "Libretto famiglia" per le famiglie – entrambi destinati al lavoro meramente occasionale. Niente più tagliandi in vendita nelle tabaccherie ma una piattaforma informatica a cui dovranno scriversi le imprese, aprendo un conto e stipulando un contratto nominativo con il dipendente occasionale. Tetto di impiego, 5000 euro in un anno, a 9 euro minimo l'ora. Leonardi alla Stampa (p.12): "Saranno veri contratti di lavoro: qui non si tratta di reintrodurre i voucher ma di colmare un buco normativo. Non c'è più nessuna norma che tuteli il lavoro occasionale. E le differenze con i voucher sono enormi". Da Leonardi l'ok alla proposta Boccia di azzerare i contributi per i neo assunti per i primi tre anni e lo stop a modifiche al Jobs Act: "Sulla cassa integrazione indietro non si torna".
Sul Sole (p.2) le altre novità attese per la "manovrina": le compensazioni tra debiti e crediti di imprese e professionisti con l'erario estese anche al 2017, il taglio in due tempi (tra 2017 e 2018) di 140 mila new slot da bar e tabacchi, con maxi multa per chi non le spegne.

ITALIA-POLITICA
Telefonata Berlusconi-Renzi: accelera il patto sul sistema tedesco con sbarramento al 5% e urne in autunno (Corriere e tutti). Per Verderami (Corriere in prima e p.11) dopo 3 anni e mezzo dal Nazareno i due sono costretti a mettersi d'accordo, nonostante abbiano detto che non lo avrebbero più fatto. Anche se parlano di accordo "tecnico", i voti da unire sulla riforma elettorale serviranno per unire i voti nel nuovo Parlamento. D'Alema al Corriere (in prima e p.13): "Meglio un sistema europeo che un pastrocchio, ma il vero modello tedesco avrebbe bisogno di modifiche costituzionali. Comunque, l'accordo Renzi-Berlusconi tira la volata a Grillo". E Orlando al Foglio (p.1): "Se l'idea è fermare il populismo con Berlusconi, si rischia di rafforzare proprio i populisti, determinando una rottura con pezzi di società che la sinistra dovrebbe rappresentare". Anche Ezio Mauro nell'editoriale di Repubblica (p.41) sostiene che per fermare il populismo serva una battaglia culturale, non possono bastare minimi comun denominatori, che produrrebbero soltanto governi-badanti di un Paese che non sa più crescere. Intanto il Pd cerca di coinvolgere anche il M5S (Corriere p.10). Di Maio al Messaggero (in prima e p.11): "Disponibili a fare una legge con la maggioranza, l'obiettivo è la governabilità per garantire a chi vince di portare avanti il proprio programma. La nostra partecipazione consentirà di andare al voto quanto prima". Poi, sul dopo-voto: "Nessun mercato delle vacche sulle poltrone, se arriveremo primi chiederemo l'incarico di governo al Quirinale e ci presenteremo con un programma chiaro per chiedere la fiducia in Parlamento". Intanto, esperti concordi sul fatto che con questo sistema elettorale sparirebbero i cespugli, ma non sarà chiaro il vincitore, e per fare il governo sarebbero indispensabili i compromessi, ma i leader non ci sono più abituati (Stampa p.13).

EUROPA
Oggi il G7 italiano. Gentiloni: confronto difficile su immigrazione, commercio e cambiamenti climatici (MF P.5, Stampa). Pronta la dichiarazione sulla lotta al terrorismo, in cui i 7 grandi si impegnano a portare la lotta al terrorismo a un livello più alto. Ma lo scontro tra Usa e Regno Unito per la fuga di notizie sulla strage di Manchester rischia di compromettere una maggiore cooperazione tra intelligence (Corriere, Repubblica). Usa e Ue arrivano al G7 profondamente divise al G7 anche su commercio e clima (Sole p.6). Incomprensioni e diffidenze reciproche anche sul fronte della Difesa. La Nato accetta di entrare nella coalizione anti-Isis ma Trump nsiste sui "ritardi cronici" dei partner europei sulla spesa militare: "23 Paesi su 28 non stanno pagando quanto dovrebbero e questo non è giusto nei confronti degli Usa". Gentiloni: "L'Italia resta impegnata a portare il contributo nazionale al 2% del pil entro il 2024" (Sole p.6).
In Grecia bomba-carta per Papademos, l'ex premier voluto dalla Troika (Fatto in prima e a p.6 e su tutti). E' in terapia intensiva ma non in pericolo di vita. L'attentato sembra opera di gruppi anarco-insurrezionalisti di estrema sinistra ma mai il bersaglio era stato così "alto" e mirato. L'attentato arriva dopo il flop all'Eurogruppo di lunedì dove i greci speravano di ottenere lo sconto sul debito promesso da Bruxelles. Enorme lo choc nel governo e nell'opposizione. "Operazione nemesi delle cellule di fuoco – dice al Fatto il ministro per gli Affari con l'Europa Katrougalos – ma se i creditori non aggiusteranno il debito alla Grecia la tensione potrebbe continuare a crescere".

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Commentario del25.05.2017

IN PRIMA PAGINA
La visita di Trump a Roma in primo piano su tutti i quotidiani. Le svolte di Trump a Roma (Messaggero). Gelo nella visita in Vaticano: "Non stracciare gli accordi sul clima" (Repubblica). Isis, Trump chiama la Nato (Corriere). Giornale: la rivincita di Trump sull'Europa dei radical chic. E sulla visita a Roma, Libero polemico: prima li criticano, poi li leccano. Ampio spazio anche alle indagini sull'attentato Manchester: strage ideata in Libia (Stampa). Una rete dietro il kamikaze. Il fratello sapeva (Corriere). La cellula Isis di Abedi & famiglia con licenza di uccidere dagli 007 (Fatto). Intanto, al largo della Libia altra strage di bambini: 34 morti nel canale di Sicilia. Per l'accoglienza Minniti convoca i prefetti (Messaggero). Dagli esteri, anche le parole del ministro turco Cavusoglu alla Stampa: "Pronti a rilanciare il dialogo con l'Ue".
Tra le questioni italiane, in primo piano l'assemblea di Confindustria, dalla quale è arrivato l'attacco di Calenda (Corriere). Mentre Boccia è tornato a sottolineare il ruolo dell'industria: "Imprese forti fanno un Paese forte" (Sole). Tra gli altri temi, la fumata nera sulle banche venete(MF). Spettro bail-in, oggi nuovo vertice con Padoan (Sole) e la Cigs in arrivo per 1358 dipendenti Alitalia,  ma resta il nodo risorse (Messaggero).
Roma, sul Fatto parla la sindaca Raggi: "I tempi lunghi perchè noi facciamo le gare e resistiamo alle minacce".

ITALIA-ECONOMIA
Su Repubblica (p.22) e tutti, l'allarme Bce: "rischio shock sui titoli italiani": tra debito pubblico e crisi bancarie, l'Italia è uno dei motivi per cui la Bce procede con il Qe, non a caso Draghi ha annunciato che i tassi verranno alzati solo dopo l'uscita dal piano; inoltre slittamento delle riforme e euroscetticismo aumentano il rischio default e successivo contagio. Su MF (p.5) Ciao Merkel, Draghi tira dritto", indifferente alle critiche sull'euro debole. "Non abbiamo evidenza di bolle creditizie" ha concluso Draghi, spiegando che la situazione è sotto controllo. Sul Sole, Onado definisce il rapporto sulla stabilità finanziaria della Bce "una doccia gelata" per chi si illudeva che la ripresa economica che si va consolidando potesse bastare da sola a portarci fuori dal guado. E l'avvertimento della Bce ci dice che si profila nuovamente lo spettro della sostenibilità del debito pubblico, visto che la ripresa economica significa il ritorno verso normali tassi di interesse che comportano un innalzamento del costo medio del debito, un fatto che potrebbe azzerare l'effetto positivo del tasso nominale di crescita.
Alitalia, arriva il prestito ponte da 600 mln (Repubblica p.22 e altri). La misura tra i 30 emendamenti presentati in vista della manovrina di primavera, su cui comincerà la discussione lunedì in Aula. Tra gli altri emendamenti, anche la correzione del codice degli appalti che limitava i poteri dell'Anac, l'incremento dei fondi per l'assunzione dei precari nella scuola e 44 mln di incentivi per le mense scolastiche biologiche. Assente l'emendamento per reintrodurre in maniera limitata i voucher, il governo è ancora al lavoro su un testo che recepisca le varie proposte. Per il Corriere (p.33) i nuovi buoni lavoro avranno la forma di un contratto e il valore sarà 12,50 euro l'ora. Intanto, su Alitalia via libera alla procedura di Cigs per tutti i dipendenti. Sindacati in allerta, venerdì l'incontro (Messaggero p.18).

ITALIA-POLITICA
Il ministro Calenda in campo davanti agli industriali: attacco ai populisti, spinta sulle riforme, elogio dei tecnici, liberismo pragmatico e stop al voto anticipato sono i temi del suo intervento. Per Repubblica (p.13) è quasi un manifesto. E per Sorgi (Stampa p.11) è l'esatto opposto di quanto fatto dal Pd negli ultimi mesi. Dall'assemblea di Confindustria, il titolare del Mise attacca la maggioranza di cui fa parte: l'obiettivo non era Gentiloni ma il suo predecessore, Renzi (Corriere in prima e p.16). Le sue parole fanno pensare non ad uno sfogo estemporaneo ma a un test sulla sua leadership – scrive Di Vico sul Corriere -, anche se il "ministro scomodo" nega di volere entrare in politica o fondare un partito. Ma per molti si candida al ruolo di Macron italiano. E Confalonieri applaude (Repubblica p.13). Per Giannini (Repubblica in prima e p.29) Calenda parla da premier di un governo che non c'è e da leader di un partito che non ha: non c'è un solo passaggio che non risuoni come alternativa radicale al renzismo. Per il Fatto (p.3) Confindustria non è più disposta a fidarsi di Renzi e cerca soluzioni alternative: ovazione per Calenda che parla da leader. Il ministro della Sviluppo dal palco di Confindustria ha bocciato l'ipotesi voto anticipato ed è tornato a spingere per una legge elettorale che "la ragionevole probabilità di formare un governo". Per Verderami (Corriere p.17), invece, il mondo dell'impresa guarda alla riconferma di Gentiloni. Sulla legge elettorale anche Boccia è tornato a insistere sulla necessità di un sistema maggioritario. Giornale (p.16) parla di altra invasione di campo degli industriali che bocciano il "Nazareno bis".
Intanto, Renzi pronto a vedere Berlusconi per accelerare sul sistema tedesco di legge elettorale spingere il voto a fine settembre (Stampa p.10 e tutti). Fatto (in prima e p.2) attacca: consideravano Berlusconi "delinquente naturale" ma è l'alleato abituale del Pd. Contro le larghe intese si schiera Cuperlo, che all'Unità (p.6) dice: "Così il Pd sega le sue radici, sarebbe un incubo". Intanto, Renzi apre anche all'incontro con Grillo: "Ora o mai più" dice il segretario dem, che poi lancia un avvertimento: accordo su Rosatellum o sistema tedesco, "oppure non si fa nulla fino ad ottobre, si vota a scadenza naturale con un decreto che lascia nel sistema elettorale preferenze e sbarramento all'8%" (Messaggero p.15). 

EUROPA/USA
La visita di Trump a Roma in primo piano su tutti i quotidiani. Primo incontro in Vaticano, con l'appello del Papa sul clima: "L'America non torni indietro" (Repubblica p.2 e tutti). Ma Trump non cambia linea (Giornale). "Non abbiamo ancora deciso" fanno sapere dall'entourage Usa, ma secondo il Corriere (p.2) Trump avrebbe detto a Gentiloni che "L'accordo di Parigi sul clima costa troppo". L'economista Jeffrey Sachs a Repubblica (p.2) è convinto di una possibile svolta: "il Papa ha colpito nel segno, e Trump sa che senza rinnovabili perde la sfida con la Cina". Ma tra Pontefice e presidente Usa il clima resta freddo (Repubblica), anche se Messaggero (p.2) parla di prove di dialogo. Intanto, il presidente Usa spinge per un maggior coinvolgimento della Nato nella coalizione anti-Isis: ha chiesto a Roma di mediare (Corriere in prima e p.2 e tutti). Dopo la visita di ieri a Roma, Trump oggi a Bruxelles al primo vertice dei capi di Stato e di governo dell'Alleanza Atlantica. Poi sarà a Taormina, al G7. La presidenza italiana ha già preparato una dichiarazione sulla "sicurezza dei cittadini" per affermare l'impegno "a portare ad un livello più alto la lotta al terrorismo" (Stampa p.5). Per l'ex ambasciatore Usa Peter Secchia al Messaggero (p.2) "la visita di Trump a Roma segna una svolta nella lotta globale al terrorismo". Dall'incontro di ieri, gli Usa hanno riconosciuto la leadership italiana nella risoluzione del caso Libia. Intano, affonda un altro barcone al largo della Libia: almeno 34 morti, tra cui 10 bambini (su tutti).
Altro tema in primo piano è l'attentato a Manchester: rete terroristica tra Inghilterra e Libia. A Tripoli la regia (Stampa p.2 e tutti): arrestati in un blitz il padre e il fratello del kamikaze 22 enne. "Noi fedeli all'Isis" ha detto il padre, è caccia all'artificiere e alla rete di Abedi (Messaggero p.6). Sette arresti in Gran Bretagna. Si studiano le mosse dell'attentatore, si ipotizza un viaggio in Siria per un addestramento. A radicalizzarlo sarebbe stato un coetaneo, ora in carcere per avere arruolato altri foreign fighters (Messaggero p.7). Polemica sull'intelligenze britannica: già nel 2011 il kamikaze era stato segnalato come pericoloso. E ora l'Inghilterra si sveglia militarizzata (su tutti).
"La Turchia è pronta a riaprire il dialogo con l'Ue": sulla Stampa (in prima e p.9) parla il ministro degli Esteri turco Cavusoglu, che alla vigilia dell'incontro di oggi tra Erdogan e i vertici europei dice: "Sarà un incontro importante se l'Ue avrà un atteggiamento sincero. Vorremmo sapere la vera opinione europea sulla nostra adesione, per noi l'Ue rimane un obiettivo strategico. Gli ostacoli sono prevalentemente politici".

Commentario del 24.05.2017

IN PRIMA PAGINA
La strage delle ragazzine (Corriere, Repubblica): prime pagine monopolizzate dall'attentato di Manchester. Il kamikaze di origini libiche, l'ennesimo jihadista noto ai Servizi (Fatto). May: "Imminente nuovo attacco". Trump: sradicheremo i terroristi dal mondo. Stoltenberg al Sole: "La Nato in prima linea nella lotta al terrorismo". Emmott al Mattino: "Il fronte Brexit si rafforzerà". La strage non scuote le Borse (Sole, MF). Minniti: "L'estate musicale, blindati 1500 eventi" (Corriere). Ma in Italia è psicosi attentati per i raduni musicali: crollano i biglietti (Messaggero).
Oggi Trump a Roma, prove di disgelo con Francesco (Messaggero).
Sul fronte interno spazio a fisco e manovra. Sul Sole le nuove "pagelle" fiscali per 3,4 milioni di partite Iva. Su Italia Oggi il via alla rottamazione dei tributi locali. Sul Messaggero il bonus asili nido: 1000 euro per i nati dal 2016.
In cronaca: l'addio a Roger Moore, sette volte 007 (Messaggero) e l'impresa di Nibali sullo Stelvio: lo squalo vince e si avvicina alla maglia rosa (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, tagli alle slot machine e addio gli studi di settore: su Stampa (p.12) e tutti le novità in "manovrina" a cominciare dalla decisione del governo di avviare la riduzione del numero delle slot machine ( taglio del 34% da qui al 2019). Entro fine anno le macchinette dovranno diminuire del 15% (a non più di 345 mila), entro aprile 2018 dovranno essere al massimo 265 mila. Su Libero (p.17) l'allarme della Sapar, che riunisce 1700 imprese del settore: "Occhio al metodo con cui si fanno i tagli – dice Raffaele Curcio – Se l'obiettivo è la tutela delle persone e il contrasto alle patologie la riduzione deve riguardare tutte le tipologie di gioco non un'unica categoria". Altra novità in "manovrina" l'estensione della rottamazione delle liti fiscali alle imposte locali (Italia Oggi in apertura e a p.28) e lo stop agli studi di settore (Sole in apertura e a p.3): per 3,4 milioni di partite Iva arrivano gli "indicatori di affidabilità", vere e proprie pagelle fiscali che promettono meno controlli e rimborsi più facili. Da Calenda mossa per scongiurare nuove delocalizzazioni e favorire il reshoring delle imprese (Sole p.2): stop agli incentivi alla ricerca se le imprese spostano la produzione all'estero.
Sulla Stampa, la Cgil contro il ritorno dei voucher: "Faremo appello al Capo dello Stato". La Camusso: "Se tornano i buoni lavoro porremo in atto una ferma e coerente azione di contrasto: incostituzionale cambiare una legge appena approvata". Dal canto suo Confesercenti reclama "una soluzione urgente" in previsione della stagione turistica estiva. Idem la Coldiretti: "I raccolti sono a rischio".

ITALIA-POLITICA
Si allarga il partito del voto a settembre con il proporzionale (Stampa): alla trattativa ormai aperta tra Pd e Fi, condotta da Rosato e Brunetta, guardano con favore anche Lega e M5S. Netto invece il no di Prodi, Pisapia, Bersani e importanti settori del Pd (Sole). Prodi: "Devastante per il Paese un'intesa sul proporzionale. Se continuiamo così garantiamo l'instabilità" (Corriere p.21). Anche Pisapia boccia il proporzionale perché "aprirebbe la via a un governo di larghe intese". Al contrario, il M5S sembra benedire l'intesa tra Pd e Forza Italia: "Così rientriamo in gioco anche noi" (Stampa p.17). Lo scenario che si apre potrebbe infatti avere come esito l'inedita alleanza post voto tra M5S e Lega. Partiti di sistema contro partiti antisistema, insomma: per la Stampa è questo lo schema che si riproporrà se passerà questa legge. Di Maio: "Si vota in autunno solo se parteciperemo anche noi alla scrittura della nuova legge elettorale. Senza di noi il Pd si schianta al Senato".
Zanda al Corriere (p.21): "Il traguardo è vicino ma una mediazione è necessaria. La data del voto è tema da affrontare solo dopo una legge elettorale. La strage di Manchester è una spinta ulteriore. Nessuna democrazia è in grado di rispondere al terrorismo con istituzioni traballanti. E poi ci sono altre emergenze", dice Zanda citando la crisi economica e sociale e quella delle banche. Ceccanti a Italia Oggi (p.6): "Una necessità, il voto anticipato, immaginate cosa succederebbe sulla manovra d'autunno". E sulla legge elettorale nessuna illusione: "Lo scenario di larghe intese post elettorali è altamente probabile". Berlusconi pensa già alle liste (Giornale p. 18). Alfano Meloni e Bersani lottano per la salvezza (Italia Oggi p. 4)

EUROPA
La strage di Manchester in primo piano su tutti i giornali. 22 le vittime, quasi tutte adolescenti e bambini. L'Isis: colpito un ritrovo di crociati (Messaggero). Il kamikaze, Salman Abedi, 22 anni appena, figlio di rifugiati libici, era noto ai servizi: è l'ennesimo flop degli 007 britannici (Messaggero p.7). La premier May in tv: "Temiamo un nuovo attacco". Città blindate (Corriere p.2). Ma il Regno Unito non si piega: ancora una volta la risposta a una tragedia distingue i cittadini britannici (Stampa p.7). Trump: "Sono malvagi e perdenti, sradicheremo i terroristi dal mondo" (Stampa 10). Stoltenberg al Sole (p.8): "Alleati d'accordo perché la Nato abbia un ruolo importante nella lotta contro il terrorismo. Difenderemo le nostre società aperte". L'Ue accelera sulla cooperazione sulla sicurezza: obiettivo un unico data base contro i foreign fighter di ritorno, con le banche dati di tutti i Paesi (Stampa p.9). Ma gli ostacoli sono molti. "L'attentato dimostra la vacuità dei proclami anti-terrorismo fatti in Arabia Saudita da parte di Trump e della leadership saudita che con gli israeliani hanno come obiettivo il contenimento dell'Iran sciita più che l'eliminazione di un jihadismo sannita – scrive Alberto Negri sul Sole – Una situazione che gli Usa, gli inglesi e i francesi conoscono perfettamente ma fanno finta di ignorare in nome della Realpolitik e dei grandi affari".
In Italia il Viminale rimodula le misure di sicurezza per oltre 1500 eventi pubblici (Corriere p.10 e tutti). Ieri vertice di Minniti con i servizi inglesi. Ad allarmare Roma è la cellula Isis operativa in Libia: l'attentatore di Manchester era stato a Tripoli (Stampa p.9). A proteggere l'Italia (per ora) è il lodo Moro-Arafat, scrive Bechis su Libero (p.7). Il riferimento è all'intesa che Italia e Olp avrebbero raggiunto per evitare altri attentati dopo la strage di Fiumicino del 1973. Un accordo che avrebbe resistito per decenni, rendendo immune l'Italia dalle stragi mediorientali in cambio dell'appoggio politico ai palestinesi.

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Commentario del 23.05.2017

IN PRIMA PAGINA
Manchester, strage al concerto: Repubblica e Corriere "ribattono" la prima pagina con la notizia dell'attentato all'Arena. 19 morti e 50 feriti dopo lo show di Ariana Grande.
In primo piano su tutti la crisi della Rai: sfiduciato l'ad, Campo Dall'Orto pronto a lasciare (Messaggero, Corriere). Il Giornale: segnale per il liberi tutti. Intanto si va verso l'intesa fra Berlusconi e Renzi sulla legge elettorale. Voto in autunno (Sole). Orlando alla Stampa: stop all'intesa con Berlusconi, ma non dico no al voto anticipato. A spingere verso il voto anche il rischio manovra (Fatto). La Ue: reintrodurre l'Imu sui redditi alti. Padoan dice no (Sole). Moscovici ad Avvenire: con Roma molto flessibili, non siamo burocrati. Tajani alla Stampa: "Il debito ci penalizza ma la casa non si può tassare". Verso il sì invece per la web tax (Sole). Google&Co a patti con il fisco (Italia). Sulla Stampa parla il commissario Laghi: "Per Alitalia taglio di 200 milioni di costi". Dall'estero. Trump a Gerusalemme: dal Muro del Pianto un appello per la pace (Corriere). Con Netanyahu è luna di miele: il nemico comune si chiama Obama (Repubblica). In cronaca addio a Hayden, il mito a 300 all'ora: la fine in bici all'ultimo stop (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
La Ue promuove Roma ma con riserva e chiede nuovi sforzi sui conti (Stampa p.6). Ma sulla richiesta di reintrodurre l'Imu sulla prima casa almeno per i ricchi arriva il no di Padoan: "Non è una buona idea cambiare idea dopo pochi mesi" (Sole p.3). Uno scontro di cui il ministro avrebbe fatto volentieri a meno, in tempi pre-elettorali, ma complessivamente il giudizio sui conti italiani è soddisfacente anche in vista della manovra di autunno, quando l'esame sarà meno severo del previsto scrive la Stampa. Lo sforzo richiesto sarà "robusto e sostanzioso" (volume stimato della manovra, 15 miliardi) ma è realistico aspettarsi uno sconto per rafforzare la ripresa. Il Messaggero (p.7) parla a riguardo di nuova flessibilità e quindi di una manovra al disotto dei 10 mld.
Sulla manovra d'autunno pesa però il rischio politico. "Le elezioni non interrompono gli impegni dell'Italia", l'avvertimento di Moscovici. Anche Padoan boccia le urne anticipate (QN p.9): "E' uno scenario che non mi riguarda, cominciamo a lavorare sulla legge di Bilancio già da adesso". Ma per il Fatto (p.6) il fattore manovra è uno di quelli che spinge Renzi al voto anticipato. Unica incognita il Quirinale, che potrebbe decidere di non sciogliere le Camere per evitare tensioni sui mercati.
Intanto l'Istat rivede al rialzo la crescita del (all'1%). Ma nonostante gli avanzamenti il gap con l'Europa resta ampio: noi abbiamo recuperato l'1,9%,l'eurozona il 3,5% (Messaggero p.6).
Manovrina, primo sì bipartisan alla web tax all'italiana. Incasso previsto un miliardo (Stampa p.4). Ma non è obbligatoria (Repubblica p.36). Il modello è l'accertamento con adesione che ha portato Google a versare al fisco italiano 306 milioni e Apple 318 mln. Critico Zanetti (Sc): "Dopo 4 anni abbiamo solo una gioiosa voluntary disclousure". Al contrario Boccia (Pd) parla di primo passo verso l'equità fiscale.

ITALIA-POLITICA
Legge elettorale in primo piano. Tensione sulla possibile convergenza Pd-Fi sul sistema tedesco: l'accordo nasconderebbe una clausola sul voto anticipato a ottobre (Corriere p.5). Il Fatto (p.3): il Nuovo Nazareno porta dritti al voto già il 24 settembre, si va verso il governo di larghissime intese. Alfano avverte i dem: "Se vi alleate fuori dalla maggioranza noi avremo le mani libere".  Quattro ministri contrari al voto anticipato. Mattarella, prima di sciogliere le Camere, valuterà l'impatto sul Paese (Stampa p.8). Pd al lavoro anche con la Lega sul Rosatellum, che oggi arriva in commissione. Corriere (p.6) mette a confronto i due sistemi elettorali sulla base degli ultimi sondaggi: il Pd resta in ogni caso primo partito, ma il maggior scarto sul M5S lo avrebbe con il Rosatellum. Tuttavia, con tre poli in parità nessuno è autonomo, l'ago della bilancia potrebbe essere la soglia del 5% che rischia di lasciare fuori sinistra e FdI. "Non sono contrario al voto anticipato, ma non si accetti qualsiasi legge pur di votare subito. E c'è il problema della legge di bilancio" avverte Orlando alla Stampa (p.9), tornando a premere su un sistema maggioritario "senza il quale si rischia lo stallo". Per Verderami (Corriere p.5) la mossa di Berlusconi verso Renzi serve ad evitare che Fi possa essere scavalcata dalla Lega. Ma Renzi non si fida e cerca di allargare il patto per evitare un allungamento dei tempi che farebbe sfumare l'ipotesi urne a ottobre. Guerini al Messaggero (p.11): "Rosatellum resta per noi il sistema migliore, ma siamo aperti al dialogo. Non ci sono scambi con le urne anticipate, una volta approvate le regole si può votare in qualsiasi momento". Gotor (MdP) a Repubblica (p.13): "Meglio il modello tedesco, costringe a fare alleanze sul programma e lo sbarramento al 5% evita l'eccessiva frammentazione".

EUROPA
"Basta considerarci burocrati, è ingiustificato e fuori luogo: se c'è un Paese che ha beneficiato di tutte le flessibilità previste e in modo massiccio è proprio l'Italia – dice il commissario Ue Moscovici ad Avvenire (p.9) – Parliamo di oltre 10 mld per il solo 2016. La Commissione ritiene che l'Italia sia un Paese cruciale dell'Eurozona di cui dobbiamo accompagnare gli sforzi di riforma, verso la quale dobbiamo mostrare comprensione e intelligenza. Mi piacerebbe che il dibattito politico italiano smettesse di prendere di mira la Commissione che si è sempre comportata come un'amica vigilante dell'Italia. Se noi siamo il nemico dell'Italia non so chi sia il suo amico".
"L'Europa dà fiducia all'Italia – dice il presidente dell'Europarlamento Tajani alla Stampa (p.7) – ma non possiamo approfittare ogni anno di questo clima. Deve sfruttarlo per fare le riforme necessarie e per aggredire la prima urgenza, il debito. E' inaccettabile avere un debito pubblico oltre il 130%. L'Italia deve ridurlo e contemporaneamente aiutare pmi, artigiani e commercianti ad avere regole che consentano loro di essere competitivi a livello globale".
Il rilancio dell'Europa? Inizia dal fisco, scrive il Corriere (p.10). Sono state infatti le tasse al centro dell'incontro di ieri a Berlino tra i ministri Le Maire e Schaueble, decisi a preparare insieme le proposte da avanzare per il rafforzamento dell'eurozona. Al centro, la vecchia idea di armonizzare la tassazione sulle imprese. In Francia le tasse sulle società sono al 38%, in Germania al 29,8%. Le Maire, ad Handesblatt, ha detto che "armonizzare le tasse societarie è una questione cruciale in Europa, per combattere le distorsioni della concorrenza e il dumping fiscale". Ma molti Paesi Ue non saranno d'accordo.

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Commentario del 22.05.2017

IN PRIMA PAGINA
"L'Islam fermi i terroristi" (Repubblica). In primo piano su tutti la svolta di Trump sugli arabi (Messaggero): non vi dico come dovete vivere, ma tocca a voi sconfiggere l'Isis. Kepel al Corriere: "Stavolta Trump fa bene".
Sul fronte interno politica in primo piano, col Giornale che dà le elezioni più vicine. Su legge elettorale e voto a ottobre canale aperto tra Renzi e Berlusconi (Repubblica, Messaggero). Ma il cavaliere vuole garanzie dal Pd (Stampa). M5S sotto il tiro della Chiesa. Il cardinale Parolin: "Nessun partito si paragoni a San Francesco" (Corriere). E al Messaggero: "Reddito di cittadinanza? Priorità al lavoro". La Lega a Salvini, vince il partito nazionale che Bossi non ama (Repubblica). A sinistra Pisapia apre a Mdp: "Comunali e poi casa  unica" (Corriere). Speranza al Fatto: "Basta col familista Matteo, uniamo il popolo del No".
Dall'Europa richiamo all'Italia sui conti: "Tassati i più ricchi per la prima casa" (Stampa). Sul Corriere l'idea di Delrio per Alitalia: "Azioni della compagnia ai lavoratori". Su l'Economia parla Della Valle: "L'industria corre, il Paese ci segua". Sul Corriere il mea culpa del padre di Twitter: "Internet, che disastro". L'inventore dei social si pente ma il danno è fatto (Libero).

ITALIA-ECONOMIA
Oggi le "raccomandazioni" della Ue all'Italia: tra queste, la reintroduzione della tassa sulla prima casa, almeno per i più ricchi (Stampa in apertura e a p.2). La manovra per il prossimo anno dovrà portare a uno sforzo di bilancio "robusto" ma che non pregiudichi la crescita: una mezza vittoria per Padoan. Ma di cifre se ne riparlerà in autunno, scrive anche Repubblica (p.4). Lunga anche la lista delle azioni richieste su lavoro – preoccupa l'alta disoccupazione giovanile – giustizia - troppo lunghe le cause civili – e la corruzione. Oggi l'Eurogruppo, preceduto da un bilaterale tra il nuovo ministro francese del Tesoro Le Maire e Schauble. Un confronto, scrive la Stampa, che servirà a capire quali margini ci sono per il futuro. Ma dall'entourage di Renzi filtra la linea dell'ex premier: "Sulle imposte decidiamo da soli" (Stampa 3). Morando: "Non ho notizia della richiesta sull'Imu, ma sarebbe irricevibile. E' legittimo che la Commissione ci dia la sua opinione ma non ci può chiedere di tornare indietro".
Sul Mattino (p.5) intervista a Cantone: contro la corruzione regolare subito le lobby. "I portatori di interessi manifestano i loro obiettivi e devono poterlo fare in modo legittimo e trasparente". Per Cantone "sarebbe opportuna una legge ma basterebbe anche che ogni Ministero o ente pubblico stabilisse criteri trasparenti per regolamentare i rapporti con le lobby. Il Ministero dell'Agricoltura e quello dello Sviluppo lo hanno fatto. E' fisiologico che una categoria faccia valere i propri diritti ma non deve avvenire con modalità oscure".
Su Libero (in apertura e a p.2 e 3) gli italiani "profughi economici": Londra è la destinazione preferita dei ragazzi che cercano impiego e opportunità, Lisbona dei pensionati che scappano dalle tasse. Oltre 2 milioni gli italiani già fuggiti dal Paese: a fine 2016 oltre 4,8 milioni gli iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero.

ITALIA-POLITICA
Elezioni più vicine (Giornale in apertura). L'intervista di Berlusconi ieri al Messaggero – con l'offerta di una legge elettorale alla tedesca – e l'apertura di Martina a stretto giro – "Se è un'apertura vera il Pd è pronto al confronto" – suonano come la conferma che la corsa al voto è iniziata. Uno scenario che riavvicina Berlusconi e Renzi, spiazza Salvini e isola Grillo. Renziani divisi.Rosato alla Stampa: "Andare al voto non è un tabù. Se sulla legge elettorale tutti fanno sul serio si può chiudere entro l'estate. Sarebbe anche più logico lasciare al nuovo governo la legge di bilancio". Al contrario, Delrio, in un'intervista al Corriere frena sul voto anticipato: "Tra Renzi e Berlusconi non c'è nessun accordo e soprattutto nessuno scambio tra data del voto e sistema elettorale. Per noi serve una quota di maggioritario". Violante a Libero: "Renzi faccia un atto di generosità verso il Paese e ricandidi Gentiloni. Gli servirebbe a ricostruire un legame con la società italiana. Il peggior nemico di Renzi è se stesso".
M5S sotto il tiro della Chiesa. Il cardinale Parolin, al Corriere e al Messaggero: "Paragonarsi a San Francesco? Mamma mia, non vedo nessun partito politico che possa identificarsi. Ma sono contento se dentro ai partiti ci sono persone che hanno questa attenzione verso la povertà". Per Parolin "è la mancanza di lavoro il vero, autentico dramma. Senza lavoro non c'è futuro, specie per i giovani. Credo che l'investimento della politica debba andare in questa direzione. Ma abbiamo bisogno di fatti, di concretezze
Salvini dalla Padania a "Prima l'Italia" (Corriere): il congresso di Parma sancisce la leadership di Salvini e il nuovo corso della Lega. Bossi va in archivio, e a Berlusconi Salvini manda a dire: "Il nostro avversario e Renzi. Chi vota Lega deve sapere che non ci interesserà mai un accordo con il Pd" (Stampa). Tradotto: se Berlusconi riscrive con Renzi la legge elettorale può scordarsi l'alleanza. "Chi vuole fare una coalizione e vincere non può che appoggiare un sistema maggioritario. Chi preferisce il proporzionale vuole solo tirare a campare".
Pisapia lancia il nuovo partito a sinistra: "Aperto a tutti, a giugno dopo le Comunali si parte" (Repubblica). Il nome c'è già, Alleanza per il cambiamento. Ma con i compagni di Mdp è tensione su Renzi. Pisapia: "Serve discontinuità ma riconosciamo anche le cose buone fatte: unioni civili, lotta al caporalato, assistenza ai migranti". Speranza al Fatto: "Pisapia è una grande personalità ma il renzismo va superato. Positivo voler fare insieme una costituente per la sinistra ma noi vogliamo recuperare il popolo del No".  Fratoianni al Corriere: "A Pisapia dico basta con le ambiguità, torni nel mondo. Non si può stare con Renzi".

EUROPA
Vertice Macron-Gentiloni. Il neo presidente francese a favore dell'Italia: "Sui migranti il vostro appello è stato inascoltato. Auspico una vera riforma del diritto d'asilo e delle regole comuni per proteggere gli Stati più esposti" (Repubblica p.4 e altri). Gentiloni ricambia: "La sua vittoria un'iniezione di speranza per l'Ue". Intanto, l'Italia al lavoro per evitare l'isolamento dall'asse Francia-Germania, l'obiettivo di Palazzo Chigi è coinvolgere anche la Spagna. Per il rilancio dell'Ue, Gentiloni e Macron puntano su unione fiscale e monetaria, budget Ue per aiutare i governi che fanno le riforme e regole per i lavoratori Ue in arrivo da altri Paesi comunitari.
Migranti, l'Italia sposta il fronte in Africa (Repubblica p.18): vertice per Minniti con i ministri dell'Interno di Libia, Niger e Ciad per intraprendere azioni coordinate contro il traffico di esseri umani e immigrazione clandestina. Centri di accoglienza nel deserto e guardie di confine sono tra i punti principali dell'accordo, che prevede anche lo sviluppo di un'economia legale alternativa a quella del traffico degli esseri umani. Il nodo riguarda, però, le risorse da destinare ai Paesi africani e il ruolo Ue (Messaggero p.14). "Per i prossimi 20 anni il futuro si gioca in Africa" dice Minniti, che ribadisce la necessità di dialogare con entrambe le fazioni libiche (Stampa in prima e p.7).
Spagna, Sanchez si riprende i socialisti, trema il governo Rajoy (Stampa p.12): l'ex segretario ha vinto le primarie dei socialisti spagnoli e ora il governo Rajoy, che ha preso vita grazie all'astensione del Psoe, rischia. Ma al leader socialista manca la possibilità di proporre un capo di governo alternativo, come prevede la sfiducia costruttiva spagnola. Avviato il dialogo con Podemos.
Nel Regno Unito Corbyn si avvicina alla May: un sondaggio riapre la partita per il voto dell'8 giugno (Stampa p.12). Sebbene la rimonta appaia difficile, a pesare è il manifesto elettorale della May, improntato a prudenza e tagli al welfare. Ma Corbyn deve fare i conti con la possibile secessione laburista alla quale starebbe lavorando Blair.

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Commentario del 21.05.2017

IN PRIMA PAGINA
"Patto per votare in autunno": in un'intervista al Messaggero Berlusconi propone un sistema elettorale alla tedesca e poi le urne. Renzi tentato dal baratto: elezioni in ottobre col proporzionale (Stampa). Su Corriere e Giornale l'ultima trovata di Berlusconi: il movimento animalista. Può valere il 20% (QN). Grillo invece archivia il "vaffa" e si fa francescano (Repubblica). Il Giornale: il miliardario crede di essere San Francesco. Renzi grida al golpe giudiziario (Fatto). Di Maio: "Il tuo è solo vittimismo" (Stampa). Su Repubblica i veleni nel governo sul caso Rolex. Su tutti la Milano aperta che dice no ai muri (Corriere): "Siamo tutti migranti" (Repubblica). 100 mila in piazza e fischi al Pd (Fatto). Il Giornale: il partito pro-scafisti.
Dalla Ue arriva la pagella all'Italia: rilievi su conti e banche ma niente sanzioni (Sole). Sulla Stampa l'allarme della City sulle banche italiane: da sole non si rilanciano. Sull'Espresso Malta, l'isola del tesoro: gli affari, legali e no, di politici, manager, imprenditori.
Dall'estero. Trump in Arabia, affari miliardari su armi e energia e patto anti-Iran  (Sole, Repubblica). Ma l'Fbi indaga sul genero (Messaggero, Corriere). In Iran vince Rouhani il moderato. "Una nuova era per l'Iran" (Corriere). Più forte la linea di apertura al dialogo (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Domani la pagella Ue ai conti italiani: niente sanzioni ma raccomandazioni su conti, banche, competitività e lavoro. Sul Sole (p.4) anticipazioni del giudizio della Commissione sui conti italiani. In cima alle preoccupazioni il sistema bancario, zavorrato dai crediti inesigibili. Sulle tasse l'input è a spostare l'imposizione dalla produzione ai consumi e a riconsiderare l'abolizione della tassa sulla prima casa: Bruxelles caldeggia la reintroduzione almeno per i redditi più elevati e le famiglie più abbienti. Nella lista dei "desiderata" Ue anche sostegno al lavoro, snellimento della giustizia, concorrenza, riforma della pa. Ma alla linea morbida di Junker, scrive il Corriere (p.30) si contrappone la linea dura di Schaeuble, che con altri colleghi rigoristi vorrebbe richiamare Roma al rispetto degli impegni di risanamento finanziario per il 2018. Domani il ministro tedesco vedrà l'omologo francese Le Maire per concordare una linea comune da imporre all'Eurogruppo. Una complicazione in più per Padoan, che puntava a trattare un nuovo sconto sulla correzione del deficit strutturale per il 2018.
Jobs Act, il lavoro non tira e il governo studia modifiche: il Corriere (p.30) rivela studi riservati su correttivi da applicare alla riforma del lavoro. L'attenzione è sulla cassa integrazione, quasi azzerata dopo la stretta introdotta dal Jobs Act. L'ipotesi è una parziale reintroduzione della cassa in deroga anche se con un altro nome, sforando il limite di 2 anni e comunque prevedendo intese caso per caso. Idem sulla mobilità, abolita dal governo Monti: anche qui si studia un parziale ritorno al passato, come strumento straordinario da discutere caso per caso anche con i sindacati. Due correttivi, scrive il Corriere, che hanno un chiaro significato politico.
Sul Messaggero (p.7) le prossime mosse del governo sul fronte Statali: dopo la riforma del pubblico impiego ora è il momento di mettere mano al rinnovo dei contratti ma c'è il nodo 80 euro. L'accordo con i sindacati prevedeva aumenti medi di 85 euro al mese per tutti i dipendenti, ma il governo vuole un sistema progressivo, dare di più alle retribuzioni basse e di meno a quelle alte e questo si intreccia col bonus degli 80 euro.

ITALIA-POLITICA
Tra Renzi e Berlusconi l'ipotesi del baratto: elezioni in ottobre, ma con il proporzionale (Stampa p.6). Il leader di Fi al Messaggero (in prima e p.3) conferma: "Un testo misto proporzionale/maggioritario creerebbe confusione, mi sembra una forzatura del Pd. Meglio il sistema tedesco puro: spero si possa tornare a ragionare con i dem". Renzi e i suoi già al lavoro per rivedere il Rosatullum e renderlo "meno indigesto" a Berlusconi: si ragiona su un proporzionale con sbarramento al 5% e collegi (Messaggero p.2). Intanto, Berlusconi benedice il partito animalista, che secondo un sondaggio può valere il 20% (su tutti). Per Brambilla, presidente del partito, al Corriere (p.11): "E' una forza trasversale che si occupa di un tema che interessa le persone".
Caso Consip, Renzi all'attacco parla di "prove costruite" e di "attacco eversivo" (su tutti). "Denuncia legittima, ma puzza di ipocrisia" dice Brunetta alla Stampa (p.7). "Attacco eversivo, ma 'de che'? - dice invece Di Maio alla Stampa (p.7) -. Renzi usa lo stesso linguaggio di Berlusconi. Il suo atteggiamento è vittimismo, ma i cittadini devono sapere su quale terreno si muovono lui e il suo Giglio magico. Con la riforma Orlando sulle intercettazioni vogliono smantellare la giustizia italiana perchè hanno paura".
M5S, Grillo ad Assisi: "Noi i nuovi francescani" (Corriere p.10 e tutti). Il leader insieme a Casaleggio alla marcia sul reddito di cittadinanza: "Sarà il primo atto di governo". Oggi Grillo potrebbe vedere il Segretario di Stato Vaticano Parolin. Ma il vescovo Sorrentino dice: "M5S e i cattolici? Cercare consensi è nella logica politica, la Chiesa non si faccia strumentalizzare". Berlusconi al Messaggero: "Grillo e Casaleggio bravi a individuare il malessere diffuso, ma quando sono chiamati alla prova del governo falliscono, come a Roma. Non hanno una proposta di governo credibile".

EUROPA
Dopo Draghi Weidman alla guida della Bce? Alle indiscrezioni dello Spiegel,  smentite dal governo tedesco, risponde lo stesso Weidmann, dalle pagine del Der Standard. "Il presidente della Bce dovrebbe essere scelto per le qualifiche, non per la nazionalità". Ma non per questo si può escludere un tedesco, dice il governatore della Bundesbank confermando implicitamente che Berlino punta alla guida della Bce (Fatto p.10). "La politica monetaria oggi è giusta", ha detto ancora Weidmann, ma al momento giusto, quando l'inflazione si farà più forte la Bce dovrà avere "la schiena dritta" e fare le sue scelte senza condizionamenti politici in funzione della tenuta di "bilanci pubblici in alcuni paesi". Traduzione (del Fatto): dal 2018 la Bce comincerà a chiudere i rubinetti e allora per l'Italia ripartirà la tarantella dello spread. A quel punto la Troika, sul modello spagnolo più che greco, sarà a un passo. 

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Commentario del 20.05.2017

IN PRIMA PAGINA
Vaccini, obbligo fino all'asilo poi multe salate (Corriere). Senza vaccini via la patria potestà (Messaggero): in primo piano su tutti il decreto del governo varato ieri per contrastare malattie e no Vcas. Lorenzin: mettono a rischio non solo i loro bimbi (Messaggero). Libero contro la Fedeli: non è dottoressa ma decide sui vaccini dei nostri figli.
Altro passo del governo, la riforma degli Statali: licenziati dopo tre anni di bocciature (Repubblica), incentivi legati al giudizio dei cittadini (Messaggero).
In primo piano anche l'inchiesta su mazzette e Rolex a Trapani. "Un orologio per l'aiuto della sottosegretaria". La Vicari si dimette, Indagato anche Crocetta (Corriere e tutti). "Solo un regalo. L'ho ringraziato" (Corriere). E il governo perde un altro pezzo (Giornale).
Renzi alle prese con Consip: "Disegno eversivo contro il governo" (Stampa). Grillo marcia ad Assisi: reddito minimo universale. Ma la sfida sono le coperture da 20 miliardi (Fatto).
A Milano sospetti di jhiadismo sull'aggressore della stazione (Repubblica, Corriere). Oggi la marcia per l'accoglienza. Il Corriere: senza muri sì, ma la sicurezza è un diritto. Libero: sfilano per i delinquenti. A Roma ore di blackout a Termini. Treni fermi in tre regioni (Repubblica). Un giorno di ordinaria paralisi (Messaggero).
Esteri, Trump debutta sul fronte internazionale: prima l'Arabia poi il G7 (Sole). Sul Corriere le nuove rivelazioni sul Russiagate:  "coinvolto uomo vicino a Trump".

ITALIA-ECONOMIA
Statali, più facile licenziare e stop a premi a pioggia: su Messaggero e tutti il nuovo statuto del pubblico impiego approvato ieri dal governo, tassello fondamentale della riforma della pa. Ora si può andare a trattare con i sindacati il rinnovo del contratto degli statali, bloccato da 7 anni.
Per i lavoratori pubblici restano le tutele dell'articolo 18 ma si arricchisce il capitolo dei licenziamenti disciplinari. Si può essere mandati a casa se si accettano regali di valore elevato, se si è oggetto di sanzioni disciplinari, se per tre anni di seguito si sono ricevute valutazioni negative. Colpiti anche gli assenteisti seriali. Le visite fiscali saranno disposte da un polo unico diretto dall'Inps. Cambieranno anche gli orari di lavoro: i dipendenti pubblici dovranno essere reperibili per l'intera settimana dalle 9 alle 13, dalle 15 alle 18. Premi non a pioggia ma secondo una nuova contrattazione collettiva. Sugli incentivi peserà anche il giudizio dei cittadini. Verso l'assunzione dei precari storici: per chi era entrato con concorso l'ingresso nella pa è diretto. Critico il Giornale: su precariato e licenziamenti gli statali ritornano al passato. La riforma Madia dà più potere ai sindacati e smonta il sistema Brunetta che si basava sul merito.
Stop alle monetine da 1 e 2 centesimi, ok alla web tax, taglio del 30% del numero di slot machine presenti sul territorio, no alla riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle. Sul Messaggero le novità in arrivo in manovrina, in vista del voto sugli emendamenti che scatterà da lunedì. Ancora nulla di definito per la tassa Airbinb. Caos totale sui nuovi voucher, sui quali è in corso un braccio di ferro tra bersaniani del Mdp e alfaniani di Ap. La sinistra non vuole che misure per regolare il lavoro occasionale per le famiglie siano estese anche alle imprese, seppure piccole; i centristi invece spingono perché anche le aziende possano riavere strumenti per utilizzare lavoratori occasionali. La Cgil: "Il governo vada avanti sulla soppressione, dia parere negativo agli emendamenti e non ne presenti di suoi".

ITALIA-POLITICA
Mazzette e Rolex, terremoto in Sicilia. E il governo perde un altro pezzo (Giornale in prima e a p.1' e tutti). L'inchiesta di Trapani sui contributi regionali agli armatori Franza e Morace investe la sottosegretaria alle Infrastrutture Vicari e il governatore Crocetta. Alla parlamentare un Rolex in dono per lo sconto sull'Iva nel settore marittimo, al governatore una vacanza gratuita. Lei si dimette, lui nega. "L'orologio era solo un regalo, chi è corrotto non ringrazia" dice la Vicari al Corriere. "Conosco Morace ma ho aiutato una categoria, non lui". Sul Fatto (p.3) la telefonata di Delrio: "Chiedi scusa e lascia". Su Fatto (p.3) e Messaggero (p.5) le intercettazioni che la inchiodano: "Con noi non ce n'è per nessuno". Bechis, su Libero (in prima e a p.8) difende la Vicari: costretta a dimettersi per un orologio. Siamo alle comiche: un Rolex sarebbe il prezzo per aver aiutato il trasporto marittimo. Per Verderami (Corriere) le pressioni sul governo sono tante e tale che congedare rapidamente la Vicari per Gentiloni è stato un fatto marginale. Il premier cerca ad ogni strappo di ricucire e far ragionare ttti e l'opinione pubblica glielo riconosce, mai fattori di instabilità sono tanti e tali che anche Gianni Letta teme che ormai tutto concorra a consegnare il governo del Paese ai Cinque Stelle.
Cinque Stelle oggi in marcia da Perugia ad Assisi per rilanciare la proposta del reddito di cittadinanza (Corriere, Fatto). Ma ieri Grillo ha fatto una visita a sorpresa al Sacro Convento di Assisi: un colloquio con il mondo francescano che rinfocola le voci di aperture del M5S ai cattolici. Ma il tema è il reddito di cittadinanza, "l'inizio di una rivoluzione che restituisce dignità agli italiani". Fatto e Corriere rimarcano le contraddizioni della proposta – lotta alla povertà o lotta alla disoccupazione giovanile? - e il problema delle coperture: se l'assegno fosse indirizzato alle famiglie in povertà assoluta (4,6 milioni di persone) costerebbe 20 mld. 
Ancora Consip in evidenza: sulla Stampa i sospetti di Renzi: "C'è un disegno eversivo contro il mio governo". Farinetti al Corriere: "Mi piace la politica ma si parla solo di intercettazioni: io vorrei dibattiti alti invece siamo prigionieri del chiacchiericcio. Compreso Renzi, nonostante si batta per un'Italia migliore".
Legge elettorale, Berlusconi in pressing: contratti con Renzi per arrivare a un'intesa. Sul Messaggero gli sviluppi della trattativa sotto traccia sul Rosatellum in vista dei possibili assetti del dopo voto. Il Rosatellum per Forza Italia sarebbe un disastro, almeno al centrosud, ma paradossalmente beneficerebbe un asse FI-Lega per il Nord, e infatti piace molto a Romani e a Toti. E così Berlusconi ha ricominciato a tessere rapporti con Renzi, sebbene a distanza, offrendo un accordo in cambio del voto in autunno, prima del bilancio. Per il Foglio un "Nazareno bis" si potrebbe stringere sul proporzionale alla tedesca che piace a Berlusconi.

EUROPA
Merkel punta a Weidmann per il dopo Draghi: Corriere (p.41) e altri quotidiani italiani riprendono l'indiscrezione di Der Spiegel, secondo la quale la caccia al successore di Draghi sarebbe già partita, nonostante manchino ancora due anni alla fine del suo mandato. Merkel e Schauble sarebbero pronti a sostenere il governatore della Bundesbank Weidmann. Due le teorie sul come mai questa notizia sia stata data ora. La prima rimanda alla politica monetaria della Bce, che dai prossimi mesi dovrà cambiare verso: far sapere che Berlino punta a Francoforte potrebbe essere un modo di fare pressioni ma la capacità di Draghi e dei governatori nazionali di resistere a condizionamenti politici esterni è consolidata e non è in discussione, scrive Taino. La seconda ipotesi rimanda invece al generale riassetto di incarichi e nomine in Europa: presidenza dell'Eurogruppo, presidenza del Consiglio d'Europa, e dopo le elezioni europee del 2019 presidenza della Commissione. Sapere a cosa punta la Germania può orientare i prossimi giochi. "Cari tedeschi, adesso basta": MF (p.18) titola così l'intervista al ministro Delrio. "L'austerità tedesca ha indebolito il progetto europeo, come pure una certa allegria italiana. Ora serve una visione politica. L'Europa vuole diventare un'entità politica? Oppure Macron pensa solo al patto franco-tedesco? Per diventare un'entità politica dobbiamo decidere se vogliamo mettere insieme la Difesa, avere un ministro delle Finanze unico, fare politiche comuni contro la disoccupazione giovanile. Se questa è la scelta, avere leader europeisti apre più opportunità per costruire una nuova casa comune".

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Commentario del 19.05.2017

IN PRIMA PAGINA
Draghi a sorpresa: "La crisi in Europa è alle spalle" (Messaggero, Corriere). Libero: noi però non ce ne siamo accorti. Per l'Italia sollievo negato dal peso del debito (Corriere). Fatica anche il lavoro: nuovi posti fissi in calo (Sole). Ma quelli senza candidati sono 4 milioni (Stampa).
Politica divisa tra legge elettorale e intercettazioni. Bersani dice no al Rosatellum, il testo slitta (Sole). Ma Berlusconi lancia un'offerta a Renzi: patto e voto in autunno (Messaggero). Sul caso intercettazioni interviene Orlando: "Contro gli abusi bisogna approvare subito la legge" (Repubblica). Intanto il Fatto ne pubblica un'altra, da cui emergono pressioni del renziano Bianchi su Consip per le casette del terremoto. Intanto Prodi critica Renzi – "no al segretario premier" (Corriere) – e il Foglio rilancia sulla discesa in campo di Urbano Cairo.
Sui migranti Italia in pressing per bloccare i flussi dal Sud (Stampa). E Minniti stringe un patto con 76 sindaci sull'accoglienza (Corriere). Ma a Milano è allarme sicurezza: giovane magrebino accoltella tra agenti (Repubblica). Dalla Ue: Antitrust contro Facebook, maxi multa per Whatasapp (Sole, Messaggero). Dagli Usa: sospetto su Trump: "Prese soldi da Putin" (Repubblica). Un supergiudice indaga sul Russiagate (Avvenire). In Brasile scandalo Temer: sul presidente accuse di tangenti. Crollano Borsa e real (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
"La crisi è alle nostre spalle. La ripresa dell'eurozona è solida e sempre più ampia fra i Paesi e i settori": da Tel Aviv Draghi a sorpresa dichiara finita la crisi dell'eurozona (Messaggero in apertura e tutti). La domanda interna, sostenuta dalla politica monetaria della Bce, è il principale motore della ripresa, e il voto di Francia dimostra che "la maggioranza silenziosa a favore dell'Europa ha finalmente riscoperto la voce e l'orgoglio".
Ma il debito che ci opprime ci nega il sollievo per la fine della crisi, scrive il Corriere. La svolta di Draghi potrebbe avvicinare la stretta della Bce e lo stop alla politica espansiva (Messaggero). Questo significa che l'Italia, che ha un debito di 2260 mld, dovrà mettere in conto una spesa ancora maggiore per gli interessi, scrive il Corriere, che stigmatizza la sottovalutazione da parte della politica del problema del debito pubblico.
Dal debito al lavoro. Dai dati Inps emerge la crescita delle assunzioni e la frenata del posto fisso (Messaggero e tutti). Su 1.439.000 nuovi contratti 1 milione sono precari e i licenziamenti aumentano. E il saldo tra entrate e uscite dal lavoro con contratti a tempo indeterminato è positivo solo per 17 mila unità.
Sulla Stampa l'altra faccia del mondo del lavoro: i posti senza "candidati", perché mancano le competenze. "Sono 4 milioni – dice alla Stampa Davide Dattoli, fondatore dei Talent Garden – Non si riesce a coprirli perché in Italia mancano le competenze adeguate". Offerte senza risposta ce ne sono anche nei settori tradizionali ma nel ditale di più: sviluppatori di software, esperti di marketing digitale, di e-commerce, di design digitale. "La sfida è connettere il mondo del lavoro con la formazione. Anche col numero chiuso nelle Università, per produrre solo i laureati che servono".

ITALIA-POLITICA
Legge elettorale, slitta prima ancora di iniziare il dibattito alla Camera. Bersani, grillini e Forza Italia contro l'ipotesi Rosatellum (Sole p.22 e tutti): per la Stampa (p.9) questo rinvio rende impossibile il voto anticipato in autunno. Ma su quella legge c'è la possibilità di un inedito asse Pd-Lega. Calderoli al Foglio (p.8): "E' un buon punto di partenza e anche di arrivo. I tempi però debbono essere stretti per tornare subito al voto". La possibile intesa Lega Pd allarma FI: per il Messaggero (p.9) Berlusconi pur di scongiurare una vittoria del M5S starebbe cercando contatti per riaprire la trattativa con il Pd, ripartendo dall'Italicum, con premio di sbarramento al 5% e premio alla lista, pronto a mettere sul tavolo un accordo che permetta di votare in autunno, che poi è quello che Renzi vuole. Sul Corriere parla Toti: "La proposta dei dem non va bene nei toni e nel metodo ma può essere un buon inizio. Berlusconi pensa che il vero rischio sia far arrivare al governo chi fa dell'antipolitica la sua bandiera quindi cerca una legge elettorale dove l'impianto proporzionale mitiga la possibilità di una sola forza politica di prendere le redini del Paese". Per il Foglio (in prima e a p.4) la tentazione di Renzi e Salvini di accordarsi sulla legge elettorale per dividersi l'eredità di Berlusconi c'è, ma c'è un'altra figura che sta emergendo ed è quella di Urbano Cairo, che di Berlusconi sembra il perfetto erede. Libero (p.5) torna invece sui timori di Renzi di essere vittima di un complotto: "Si punta a una situazione di stallo per imporci un altro governo tecnico", magari a guida Draghi, che abbia il gradimento di Bruxelles e completi il lavoro avviato da Monti. Prodi ieri dalla Gruber è tornato ad escludere un suo ritorno in politica ma non ha risparmiato graffi e avvisi a Renzi: "Si può vincere solo se si rimettono insieme tutte le anime della coalizione", e questo compito "spetterebbe al segretario del Pd ma non so se questa sia la sua volontà".
Resta caldo anche il fronte intercettazioni. Renzi attacca: "Il Pd non chiede di cambiare la legge ma che si rispetti quella che c'è. E questo vale anche per inquirenti e giornalisti. Chi ha sbagliato paghi" (Repubblica p.2). Orlando a Repubblica (p.3): "La telefonata tra padre e figlio non doveva uscire. Se si vuole risolvere il problema si approvi la legge". Sulla Stampa (p.8) parla Albamonte (Anm): "Un reato pubblicare l'intercettazione tra i due Renzi. Siamo per la riforma del processo penale con l'auspicio che le nostre osservazioni trovino spazio in un emendamento". Intanto il Fatto pubblica altre intercettazioni da cui emergono pressioni del renziano Bianchi su Consip per le casette del terremoto.

EUROPA
Francia, Macron riunisce il primo consiglio dei ministri in forte complementarietà con il primo ministro Philippe (Avvenire p.13). Di fronte ai 22 ministri, per metà neofiti, Macron ha chiarito che lascerà il premier arbitro delle scelte a breve termine, senza prevaricazioni presidenziali. Popolarità alle stelle per il governo (61%), al 45% per Macron. Ma i sondaggi per le prossime legislative danno il suo partito al 32%, mentre l'ultradestra del Front National è al 19%. Per ora Macron si muove in un originale mix fra innovazione e accenti classici. Primo fronte polemico con la stampa, che avverte il presidente: scegliere i giornalisti al suo seguito non spetta a lui.
In Gran Bretagna la May si scopre conservatrice rossa (Repubblica p.10): "Non sono Margaret Thatcher, non devierò a destra". E corteggia i lavoratori, promettendo la fine di un mercato troppo libero e denunciando l'individualismo sfrenato. Se vincerà le elezioni, come prevedono i sondaggi, ci sarà un grande rimpasto al governo: rischiano di perdere il posto il ministro degli Esteri Boris Johnson, il ministro del Commercio estero Liam Fox, e il ministro del Tesoro Philip Hammond.

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Commentario del 18.05.2017

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti i quotidiani il Russiagate che travolge Trump (Sole) e manda ko le Borse (MF). "Non mollo" dice il presidente americano, ma c'è l'ombra impeachment (Repubblica e tutti). Il Fatto paventa il rischio che Trump faccia la fine di Nixon. Il Foglio "cacciatelo a calci nel sedere.
Tra i temi italiani, in evidenza, oltre al rapporto Istat, anche la polemica sulle intercettazioni dei casi Consip ed Etruria e la legge elettorale. "Vogliono imboscare tutto" titola il Fatto sui casi che riguardano Renzi, il padre e la Boschi. Anche Libero polemico: "Affossano tutto". I pm sui colloqui di Tiziano Renzi intercettati nell'indagine Consip: non è utilizzabile. E Napolitano sferza il Pd: no a ipocrisie (Messaggero). Sull'ipotesi fiducia sul ddl processo penale è tensione Renzi-Orlando (Repubblica). Intanto, Renzi spinge per la legge elettorale a giugno. Ci prova (Corriere). Il Pd: Approviamola in 15 giorni (Stampa). Giornale parla di "blitz" di Renzi per votare subito.  Sul Corriere parla Pisapia: "Unità a sinistra o lista nuova".
Spazio anche alle notizie dalla Francia: governo Macron, all'Economia il gollista Le Maire (Sole). Il neo inquilino dell'Eliseo al Foglio: "Dopo la Francia, cambierò l'Europa".
Su tutti i quotidiani il via libera alla nuova legge contro il cyberbullismo: siti oscurati e "denunce" dei minorenni (Sole). Uno scudo per fermare i bulli sul web (Stampa). Coinvolti anche i prof (Repubblica). Ma le ramanzine non bastano (Messaggero).

ECONOMIA
Istat: Italia più povera a diseguale, aumentano le diseguaglianze e tra i gruppi non c'è più mobilità. Su tutti i quotidiani il Rapporto 2017 che fotografa un'Italia dove 4 famiglie su 10 sono a rischio povertà e dove si registra la frammentazione del ceto medio, che è andato via via assorbendo parte di quello più povero. Dai dati emerge anche il recupero delle percentuali dell'occupazione, che tuttavia restano lontane dalla media Ue. In particolare resta preoccupante il dato dei neet nella fascia compresa tra i 15 e i 29 anni: sono 2,2 mln (24,3%) contro una media Ue del 14,2% "E' un fenomeno tutto italiano, dovuto non solo alla crisi economica" dice il numero uno dell'Istat Alleva al Corriere (p.9). Inoltre il rapporto evidenzia un'Italia sempre più anziana, seconda solo al Giappone nel mondo. Un popolo bamboccione che invecchia, scrive il Giornale. "L'invecchiamento della popolazione non può essere solo una cosa negativa. Ma bisognerebbe rivedere alcuni parametri, le persone restano a lungo in buona salute oltre i 65 anni e questo sta provocando un dibattito scientifico" dice Alleva al Corriere. Poi guardando alla crescita economica, spiega: "Siamo in una fase di recupero sebbene a ritmo moderato". Secondo il rapporto cambiano le classi sociali: operai e borghesi escono di scena per lasciare il posto a nuove categorie. "Bisogna ragionare in modo dinamico – spiega il presidente Istat al Corriere -. Quelle classi sono state sostituite da un popolo di impiegati e di pensionati, soprattutto operai pensionati". Per Di Vico (Corriere p.9) la nuova classificazione Istat fornisce materiale per una mappatura delle disuguaglianze non monopolizzata dalle sole differenze di reddito, perciò rappresenta un passo avanti. Per il Foglio (p.3) la lezione generale del pioneristico lavoro dell'Istat è che per l'Italia inseguire la ripresa europea dipende soprattutto dalla revisione delle scelte individuali e della classe dirigente. L'evidenza statistica dovrebbe consigliare di smettere di attendere soluzioni miracolistiche e agire. Per Orioli (Sole in prima e p.2) la fotografia dell'Istat mostra un Paese cristallizzato nella sua incapacità di rendere mobili le sue energie vitali e inchiodata a dinamiche rapaci tra generazioni.

POLITICA
Restano in primo piano le polemiche sulle intercettazioni sui casi Consip ed Etruria. Orfini parla di "attacco alla democrazia" e il presidente emerito della Repubblica, Napolitano, contesta "l'ipocrisia" di chi sul tema non ha fatto nulla per anni (su tutti). Il M5S attacca, Toninelli definisce "eversive contro i pm" le parole di Orfini, e Di Battista aggiunge: "Renzi sapeva che il padre era intercettato. E nessuno si è scandalizzato per la pubblicazione degli sms tra Di Maio e la Raggi". Sul caso Consip i pm cercano nuove telefonate (Giornale p.2). Mentre sul caso Boschi-Etruria la commissione Finanze della Camera rifiuta di ascoltare l'ex ad di Unicredit Ghizzoni. Fatto all'attacco: "Voglio imboscare tutto". Intanto è tensione sulla fuga di notizie: i magistrati non useranno le telefonate intercettate di Tiziano Renzi perchè acquisite nell'ambito di un altro procedimento, quello aperto a Napoli. Sia Orlando che Csm in campo, avviate nuove verifiche sugli uffici giudiziari di Roma e Napoli (Corriere p.11). Intanto sul ddl Orlando che prevede la stretta sugli ascolti Renzi dice no alla fiducia: "Non mi faccio accusare di volere il bavaglio" spiega l'ex premier (Repubblica p.7), e il guardasigilli non ci sta: "Così la riforma muore" (Stampa p.5).
Legge elettorale, il Pd spinge per il Mattarellum-bis(50% proporzionale e 50% maggioritatrio con soglia al 5%): "Legge a giugno" dice Renzi (Corriere e tutti). Ma i numeri al Senato sono un rebus: mancano 13 voti a Palazzo Madama, ma Libero (p.7) polemizza: magicamente spunta un nuovo gruppo centrista favorevole al leader Pd. Per il Giornale è un blitz di Renzi per votare subito. E Messaggero (p.5) vede il ritorno dell'ipotesi urne a ottobre. M5S: "Vogliono fare una legge contro di noi". Anche Fi insorge, per il Corriere (p.12) Berlusconi è è furioso per l'asse dem-Salvini: "Renzi vuole farmi fuori" si sarebbe sfogato il leader di Fi. E per D'Alimonte (Sole p.12) se Salvini e Berlusconi non corrono insieme la partita sarà tra Pd e M5S. "Il M5S fa melina e Fi è condizionata dalla Lega. Ma il Paese chiede governabilità - dice il dem Migliore al Mattino (p.11) -.Basta con il veto dei piccoli partiti, giusto fissare la soglia al 5%" .

USA/EUROPA
Bufera Russiagate, i democratici avviano un'inchiesta su Trump (su tutti). Indagherà un superconte, si tratta di Robert Mueller, ex capo dell'Fbi. "Non mollo" ha detto il presidente americano, che ha lanciato nuove minacce ai giornalisti. Molti giornali parlano di possibile impeachment, e il Fatto scrive: rischia di fare la fine di Nixon. Ma per Sole (p.5) Russiagate non fa rima con Watergate. E anche per il Messaggero l'ipotesi impeachment sembra lontana. Putin prende le difese di Trump: "Metto a disposizione i verbali del colloqui con Lavrov" (su tutti). Repubblica (p.3) parla di crisi istituzionale senza precedenti: a rischio l'approvazione dei tagli fiscali. E la credibilità della Casa Bianca è fortemente incrinata (Sole in prima e p.6). Per Libero sono in troppi a voler far fuori Trump, ma gli Usa deboli sono un favore a Putin. Per Riotta (Stampa in prima e p.7) Trump tenta di difendersi con la "strategia del pazzo". E Ferrara sul Foglio chiede di cacciare "a calci in culo" Trump e mettere in sicurezza gli Usa. La vicenda affossa Borse e dollaro (Sole e MF).
Intanto Putin ha ricevuto ieri Gentiloni: il capo del Cremlino si lascia andare a qualche battuta ironica sul caso che sta agitando gli Usa. Poi a colloquio con il premier italiano offre la sponda sulla Libia: "Non va smembrata, sarebbe un danno per tutti" (Stampa p.8 e altri). Gentiloni: "L'obiettivo di una convergenza ancora più larga in Libia è condiviso", poi il premier è tornato a ribadire la linea italiana sulle sanzioni a Mosca: "L'Italia non romperà in solitaria con gli alleati, ma nessuno creda che il rinnovo delle sanzioni alla Russia sia una decisione che possa essere presa con il pilota automatico senza discussione". Poi l'apertura sul G7: "Le opinioni della Russia devono essere parte della nostra discussione". Nel frattempo, Italia e Russia hanno siglato diversi accordi di cooperazione (Sole p.8).
Francia, da sinistra a destra, il governo misto di Macron (Corriere p.6 e altri): insieme al neo premier Philippe è stata stilata una lista - frutto di un delicato equilibrio tra socialisti, gollisti, centristi e società civile - dei ministri molto trasversale, per metà donne e con tanti tecnici. Anche fedelissimi di Sarkozy tra i ministri, ai socialisti due dicasteri chiave (Repubblica p.13). L'obiettivo è conquistare nel voto di giugno la maggioranza più ampia possibile. Macron, intervistato dal Foglio (in prima e p.4) poco prima della vittoria: "Dopo la Francia, cambierò l'Europa. Se non vogliamo che l'Europa sia travolta dai movimenti populisti, deve cambiare profondamente e velocemente".