Commentario del 31.03.2019

IN PRIMA PAGINA
Adozioni, lite nel governo: Conte bacchetta Salvini: "Prima di parlare, studia" (Stampa). Famiglia, strappo Salvini-Conte (Messaggero). Lega-M5S, ora è alta tensione (Corriere). Governo, prove di divorzio (Repubblica). Salvini con le famiglie, Di Maio invece con i gay (Libero). Separati in casa (Tempo). Il Papa scarica gli ultrà di Verona: incontrerà le organizzazioni gay (Fatto).
Centrodestra. Torna il Cav. E sceglie i sovranisti (Tempo). Il ritorno in campo di Berlusconi: "Mi candido" (Corriere). Gli indispensabili (Giornale).
Produzione ferma, gelata sul Pil (Sole). Spending review al palo: volano pensioni e welfare (Sole). Controlli sul Reddito: è a rischio uno su tre (Messaggero). Commissione Banche, duello Fico-Casellati: attacco giallo-verde sull'oro di Bankitalia (Messaggero). La maggioranza vuole l'oro di Bankitalia (Avvenire). Banche e mercato: Mattarella copia Napolitano (Fatto).
Vaccini, obbligo fino a 16 anni: il Lazio va avanti (Messaggero). Papa Francesco in Marocco: "Migranti, diciamo no alle espulsioni di massa" (Stampa). Siamo tutti spiati (Repubblica). Spiavano gli italiani con una app pirata che viola i telefonini (Messaggero). Hacker per i pm, poi spiavano senza permesso (Corriere).
Sport, calcio: la sconfitta del Milan, Inter nuovo caso Icardi (Corriere). F1, pole Ferrari in Bahrain (Corriere e tutti). La favola di Leclerc, parte davanti a Vettel (Stampa).

ECONOMIA
Non si attenua lo scontro tra Lega-M5s e Bankitalia (Sole, Corriere e Giornale e tutti). A due giorni dalle nomine del nuovo Direttorio di via Nazionale, deciso dal Consiglio superiore su proposta del Governatore Visco, la maggioranza torna all'attacco dell'Istituto chiedendo al Governo di definire l'assetto della proprietà degli 88 mld di riserve auree, "nel rispetto della normativa europea e di acquisire notizie su quelle detenute all'estero e sulle modalità per l'eventuale loro rimpatrio": è la mozione presentata al Senato dal leghista Bagnai e dalla pentastellata Bottici, che ricalca quella presentata per FdI da Ciriani il 6 febbraio, in cui si chiede al governo di "ribadire esplicitamente che le riserve auree sono di proprietà dello Stato". Le due mozioni saranno discusse  mercoledì assieme a quella del Pd, che invece chiede di "escludere l'adozione di qualsiasi intervento volto a ridurre la disponibilità di risorse auree detenute da Bankitalia". Intanto da Salvini arriva il no ad Alessandra Perazzelli, ritenuta vicina al Pd, nel Direttorio di via Nazionale: le nomine ora passano all'esame del Governo, che esprimerà un parere non vincolante ma necessario per il perfezionamento dell'iter. Per il Messaggero il vero obiettivo del braccio di ferro è Visco: nella maggioranza Salvini in particolare sarebbe rimasto irritato per il blitz sulle nomine del Governatore nei giorni scorsi. Infine, su l'Espresso il resoconto di Manfellotto sullo scontro di questi mesi tra Esecutivo e Bankitalia: tra le parti resta una "pace armata".
La linea di Paragone: "Non faccio processi ma non sono lo zimbello di nessuno". Il Corriere (p.11) analizza la candidatura del giornalista e senatore M5S alla presidenza Commissione d'inchiesta sulle banche. Paragone vuole edulcorare almeno in parte la sua posizione, dato che è conosciuto per le sue accuse dirette agli intrecci tra politica e finanza, soprattutto nei crac bancari degli ultimi anni: "Hanno paura di me? Ma se uno pensa alla tutela del risparmio e ai diritti del risparmiatore diventa pericoloso? Siamo campioni mondiali in questo settore, ma anche per questo dobbiamo tenere lontano gli avvoltoi: c'è bisogno che la politica intervenga.
Industria ferma, parte male il 2019 (Messaggero, Sole e altri). Secondo il rapporto del Centro Studi Confindustria, il primo trimestre dell'anno si è chiuso con un -0,1%. Il presidente Boccia rilancia: "Dal governo ci aspettiamo misure choc in grado di far ripartire il sistema economico".
Ammortizzatori fermi, oltre 60mila operai da 3 mesi senza salario (Repubblica). Gli operai delle 18 aree e 13 regioni di "crisi industriale complessa", che aspettano ancora il rinnovo degli ammortizzatori sociali garantito dal governo equivalgono ad uno stadio gremito in ogni ordine di posto. La Cgil: "Dal governo del cambiamento un'inadempienza politica e sociale inammissibile". E al Nordest si va, invece, a caccia di lavoratori (che non trova): ingegneri, saldatori, sarte. In Lombardia, Veneto ed Emilia ci sono 150mila offerte ma mancano le figure professionali in grado di soddisfare le necessità delle aziende.
Reddito, via ai controlli a rischio quasi uno su tre (Messaggero). Inizia la fase due della procedura: finora presentate 853mila domande. Le richieste sono al di sotto delle aspettatite, le prime  card nella seconda metà di aprile. Su Quota 100 invece, Roma è in prima fila per la pensione anticipata: in ballo 8-9mila assunzioni.

POLITICA
Congresso delle Famiglie, a Verona tutti contro tutti nel governo (Repubblica, Messaggero e tutti). Salvini sposa l'ultradestra (Repubblica) e dice: "Gli alleati non fanno altro che attaccarmi". Ma sui diritti gela la platea: "La 194 non si tocca"  Conte replica: "Studi di più". Il duello è sulle adizioni, per Di Maio "a Verona solo fanatici" mentre protestano in migliaia al corteo femminista: "Aborto e diritti, no alle marce indietro". Intanto la Bongiorno, al Corriere ribadisce: "Ripeterei tutto, dalla castrazione chimica all'uso della parola isterica: non debbo scusarmi di nulla stavolta".
Di Battista striglia Di Maio sulla politica estera: "Più duri e più autonomi" (Stampa e altri). L'ex deputato conferma che non si candiderà alle elezioni e rimette in discussione le alleanze storiche: "Guardiamo a Oriente".
*Centrodestra*
Berlusconi torna di nuovo in campo:"Mi ricandido: Forza Italia indispensabile" (Corriere, Giornale, Stampa e altri). Il Cav rilancia la sfida 25 anni dopo la prima vittoria elettorale: "Finiti? Stupidaggini" (Repubblica). Il leader avverte Toti: la pazienza è finita. E il governatore genovese replica: "La pazienza l'hanno esaurita gli italiani, siamo malati confessiamolo: possono salvarci solo le primarie. E io non faccio lo yes man". A dare carica a Berlusconi e al suo partito, ci pensa Tajani: "C'è grande spazio politico tra la Lega e il Pd che si sta sempre più concentrando a sinistra: non facciamoci intimidire!".
*Centrosinistra*
Zingaretti presenta il simbolo: spazio al progetto di Calenda e porte aperte ai fuoriusciti (Corriere e altri). Dai socialisti a Mdp, il Pd cerca alleati e il nuovo segretario nazionale dei dem punta sulla Cgil di Colla. Calenda: "Con Pisapia capolista al Nord, per vincere una sfida tosta – dice – Niente aperture agli scissionisti del Pd, a Strasburgo non aderirò agli alleati dell'Alde: guardo a un campo che va da Macron a Tsipras".
Vaccini, il Lazio va avanti: parte l'obbligo fino a 16 anni (Messaggero). In giunta regionale la legge che fa prevalere i diritti degli immunodepressi su quelli dei no vax. Il provvedimento è la risposta al caso di Matteo, il bambino che dopo la chemio non poteva più entrare in classe.

ESTERI
Brexit, ora la May spera nel quarto voto: i "no deal" in piazza (Stampa). La premier cerca la ratifica parlamentare, metà dei conservatori sono per l'uscita senza intesa: tra i ribelli ci sono anche i cosiddetti "Spartani", un gruppo di ultrà euroscettici che osteggia una "soft Brexit" per timore che precluda a Londra la possibilità di stipulare accordi di libero scambio in giro per il mondo.
"Gerusalemme sia di tutti", l'appello del Papa al mondo (Repubblica e tutti). Francesco a Rabat, in Marocco, incontra re Mohammed VI, influente leader dell'islam moderato: insieme a lui per lanciare un messaggio a Trump dopo la scelta di spostare l'ambasciata Usa. "La Città santa è patrimonio dell'umanità – dice Papa Francesco – Luogo di incontro in cui si coltivano il rispetto reciproco e il dialogo". E sui governi che alzano muri, il Papa è categorico: "Mai espulsioni collettive".
"Russia e Cina aggressive, Nato decisiva". Sul Corriere un lungo intervento di Lewis Elsenberg, ambasciatore Usa a Roma, che affrontando il tema dell'alleanza atlantica, definisce "centrale" l'accordo firmato nel '49.
Il futuro in una parola, il Giappone cerca il nome della nuova era (Repubblica). Domani mattina toccherà a un ristretto gruppo di politici, accademici e imprenditori, consegnati i cellulari per evitare fughe di notizie, discuterne pregi e difetti e poi scegliere: nella lista ci sono i nomi della nuova era imperiale che si aprirà il 1 maggio, quando l'attuale principe ereditario Naruhito diventerà imperatore del Giappone al posto del padre Akihito. Alle 11 e 30 di domani Yoshihide Suga, primo segretario di gabinetto, si presenterà di fronte alle telecamere con i due caratteri, due kanji disegnati in inchiostro nero. E tutto il Paese conoscerà finalmente il nome della prossima era imperiale.

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Commentario del 30.3.18

IN PRIMA PAGINA
Banche nel mirino, scudo del Colle (Messaggero). Commissione Banche, il
Colle firma (Fatto). "No a interferenze sulle banche" (Corriere).
Scontro su Paragone (Giornale). Casellati: "Il Quirinale sulle banche ha
ragione, nella commissione solo esperti di settore" (Repubblica). Visco
ha messo nel sacco Conte (Tempo). Dalla Banca d'Italia 5,7mld al Tesoro:
il 70% in più del 2017 (Sole). Banche senza segreti (Italia Oggi).
Conte apre sullo ius soli: "Merita una riflessione" (Corriere). Mezzo
miliardo all'anno di pensioni agli immigrati (Giornale). La rinascita
del Pd è già un ricordo (Libero).
Forum Famiglie, scontro sull'aborto (QN). Parte da Verona l'assalto alla
194: "L'aborto è un omicidio" (Stampa). Verona, attacco alla legge:
grillina sul palco fa infuriare i vertici (Messaggero). Famiglie
nell'Arena (Repubblica). Il Salvimaio non è una famiglia (Fatto).
Sinistra e grillini scatenati: guerra sporca alla famiglia (Libero)
Brexit psicodramma: terzo no all'accordo (Avvenire). May ancora
bocciata, Brexit nel caos: il "no deal" è vicino (Corriere, Messaggero e
tutti). May più (Repubblica). Senza via d'uscita (QN). Svezia, trema il
sistema bancario piegato dai conflitti d'interesse (Messaggero). Svolta
Erdogan: il segno dell'Islam su Santa Sofia (QN). "Libia porto sicuro".
Salvini prende in castagna l'Ue (Verità). Ue e Onu: Libia insicura,
Salvini smentito sui porti (Avvenire).
Ponte Morandi: premio milionario a Castellucci, manager dei Benetton
(Verità).

ECONOMIA
"No a interferenze sulle banche" (Corriere e tutti). Via libera alla
commissione d'inchiesta sulle banche ma nessun controllo sul credito.
Dopo quattro settimane il presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, rende esecutiva la legge ma avverte: non ci siano
sovrapposizioni con la Consob e con la Banca d'Italia. Con l'invito alla
massima cautela e riservatezza nel maneggiare le informazioni sensibili,
acquisite con l'inchiesta, che potrebbero avere effetti destabilizzanti
sui mercati e tra i risparmiatori. Giorgetti in linea con il Colle: "Le
banche si fanno carico di parte consistente del debito pubblico" dice
(Corriere). Anche Fraccaro sembra gradire: "Una commissione per far
luce, ma non sarà punitiva: finalmente si potrà lavorare su vicende che
hanno portato migliaia di famiglie in una situazione drammatica" (Corriere).
Su Repubblica, la presidente del Senato Casellati dice: "Condivido la
preoccupazione del presidente Mattarella perché la normativa sulla
Commissione d'inchiesta di vigilanza sulle banche deve essere come ogni
altra interpretata. E vista la delicatezza della materia occorre che ciò
avvenga rigorosamente, dentro il perimetro delineato dalla Costituzione,
sia per quello che riguarda l'autonomia delle autorità di vigilanza, sia
per quello che attiene alla libertà di iniziativa economica degli enti
bancari, che sono istituti di diritto privato. Diversamente io ritengo
che il rischio possa essere quello di una destabilizzazione dei
risparmiatori e di una pericolosa ricaduta sui mercati finanziari".
Ragioneria di Stato, per il dopo Franco testa a testa tra Mazzotta e Dal
Verme (Messaggero e altri). Entrambi sono dirigenti di lungo corso della
Rgs: al ministero privilegiata la soluzione interna. La Lega potrebbe
spingere per l'attuale segretario generale della Regione Lombardia
Antonello Turturiello. Il M5S invece, insiste per Paragone, ma Giorgetti
teme gli eccessi. Di Maio: Mattarella ha già stoppato Minenna, non
possiamo accettare altri veti del Quirinale. Il Colle vuole evitare
assalti al sistema e auspica che la guida della Commissione vada
all'opposizione.
Dalla Banca d'Italia 5,7 mld al Tesoro. Il 70% in più del 2017 (Sole e
altri). L'utile netto balza a 6,24 mld: alle 124 banche partecipanti 340
mln. Rivalutazione del 3%, valore a 88 mld. Il governatore Visco: "L'oro
non appartiene agli azionisti, ma al sistema Bce". A livello azionario
sono in calo le quote detenute dalle banche, mentre salgono quelle in
mano alle fondazioni bancarie e a enti e istituti di previdenza e
assistenza. Intanto il presidente Mattarella firma la legge che
istituisce la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche, ma
scrive alle Camere: anticostituzionale che vengano influenzati prestiti
bancari o investimenti. E sull'autonomia di Bankitalia il capo dello
Stato evidenzia: "Né le banche centrali né la Bce possono accettare
istruzioni da governi o altri organismi degli Stati membri". Ma Matteo
Salvini attacca Bankitalia: irritazione del leader leghista per la
nomina decisa da Visco di Alessandra Perrazzelli, ritenuta vicina al Pd,
in Direttorio. Fabio Panetta potrebbe diventare da maggio direttore
generale della Banca d'Italia. (MF). La nomina a dg del Consiglio
Superiore è arrivata dopo anni spesi per un'unione bancaria più efficace
ed equa, nella quale l'Italia non fosse sotto il giogo di altri Paesi.

POLITICA
Ius soli, lo spiraglio di Conte: non c'è nel contratto, ma riflettiamoci
(Corriere e tutti). Il premier da Assisi, insieme alla Merkel e al re
Abdallah di Giordania "apre" ad un argomento che ha già fatto discutere
in passato e rispondendo a una domanda del direttore del Corriere
Fontana, moderatore dell'incontro, spiazza tutti e afferma. "Auspico che
si avvii nelle sedi opportune una riflessione serena, senza reazioni
emotive". Di Maio frena: "Parole che riguardano la sua sensibilità
personale". Attacco del centrodestra: per Forza Italia è "una proposta
ideologica e provocatoria". Giorgia Meloni (Fdi), la ritiene
"un'apertura grave" e insinua che "il premier abbia ceduto alle
pressioni della sinistra".
Nel sondaggio di Pagnoncelli (Corriere) la cittadinanza agli stranieri
divide gli italiani: la maggioranza dice sì per chi ha meriti speciali.
Il 54% d'accordo con la mossa di Salvini per Rami. Prevalgono consensi
anche se si parla di chi abbia completato un ciclo scolastico.
Verona è subito scontro sull'aborto. E diventa un caso il feto di gomma
(Corriere e tutti): maggioranza di governo spaccata. Il presidente del
Consiglio, Giuseppe Conte dice di non essere "stato invitato", Brandi
assicura di sì "e lo aspettiamo". La Lega è presente in forze (oggi è
atteso Matteo Salvini oltre ai ministri Lorenzo Fontana e Marco
Bussetti), mentre il Movimento con  Di Maio ha definito "medievali" le
tesi qui sostenute. La ministra della Salute Grillo parla di
"manifestazione di estrema destra" mentre il presidente della Camera
Fico annuncia un evento in Parlamento sull'"evoluzione della famiglia".
Ma, a sorpresa, sul palco di Verona è salita la senatrice M5S Drago che
ha detto: "Nel Movimento c'è spazio per le idee di tutti. E se i diritti
acquisiti dell'1,4% di omosessuali che ha usufruito delle unioni civili
non si toccano, quelli dei bambini vengono al primo posto". Risposta
immediata dei militanti M5S alla Drago: "Dimettiti". Sul Corriere
l'intervista alla ministra Grillo: "La Draghi ha agito autonomamente, la
posizione M5S è un'altra. Non ho apprezzato il fatto che ci abbia
avvertito all'ultimo. La sua presenza lì non era necessaria". E Salvini
oggi sale sul palco ma sulla 194 si smarca: "Quella legge non si tocca".
Da Forza Nuova ai neonazi così l'estrema destra sale sul carro pro-vita
(Repubblica)

ESTERI
Brexit, ultimo siluro all'accordo, Gran Bretagna a un passo dal "no
deal" (Corriere p. 12): altra sconfitta per May. Decisivo il no  degli
unionisti protestanti nordirlandesi. Ora sono due gli scenari possibili:
la Gran Bretagna fuori dall'Ue il 12 aprile senza accordo o la proroga
del 22 maggio.  L'Europa avverte i britannici: "Nuovo piano o sarà no
deal" (Messaggero p. 3). Tusk convoca un vertice di emergenza per il 10
aprile e spera in una sterzata di Londra. La Ue: rinvio lungo ma sollo
con una road map sostenuta dalla maggioranza di Westminster. May:
"Dovremo partecipare alle elezioni europee". Intanto c'è l'offerta Usa.
Bolton consigliere di Trump: "Pronti a un accordo commerciale con
Londra". E fuori da Westminster la proteste dei pro-Brexit contro i
parlamentari inglesi (Messaggero p. 2). Sul Messaggero un focu su "cosa
cambi per gli italiani se il divorzio è senza accordo". Tra i punti:
rette più alate all'università e dazi più alti. Su Repubblica (p. 13)
l'intervista al sindaco di Londra, Khan: "Se il Parlamento non riesce a
trovare una soluzione, tocca al popolo scegliere: piano May, quello dei
deputati oppure restare nella Ue". Ma il No deal dietro l'angolo
anticamera alla recessione (Stampa p. 11): gli investitori confidano in
un'intesa dell'ultimo minuto per salvare i mercati e la sterlina. Il
Paese rischia la paralisi. Ma le condizioni dela Ue per dialogare
sarebbero pesantissime.
Salari bassi, carovita e credito bloccato. La crisi economica minacciata
da Erdogan (Stampa 12): il presidente teme il voto amministrativo e
promette prezzi calmierati e lotta contro l'Occidente
"che vuole ridurre allo stremo la Turchia". Una ricerca condotta dalla
Kadir Has Universitesi, indica che al primo posto nelle preoccupazioni
dei turchi c'è il caro bolletta, con il 33%, al secondo posto c'è
l'istruzione, con il 16%, e al terzo la mancanza di democrazia, con il 14%.
Elezioni: i sovranisti crescono, ma tiene il blocco europeista (Corriere
p. 12). Secondo il terzo sondaggio reso noto dall'Europarlamento a
maggioranza dovrebbe restare ai tre partiti tradizionali: Ppe,
socialisti e liberali. Boom Lega, Pd e M5S ora sono appaiati.

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Commentario del 29.03.2019

IN PRIMA PAGINA
Alt del Quirinale sulla Commissione banche e ok alla legittima difesa i temi in primo piano.
La legittima difesa è legge: libertà di sparare, Salvini esulta. I giudici: legge incostituzionale (Repubblica). Ma la maggioranza perde voti (Messaggero). Intanto, scontro sul revenge porn (Corriere e tutti). Sulle porno vendette le deputate si dividono. Salta il nuovo reato (Repubblica).
Sulle banche, i timori del Quirinale (Corriere). L'alt di Mattarella sulla legge che istituisce la commissione d'inchiesta sui risparmiatori truffati (Repubblica). Il Quirinale vede rischi per il sistema. E Repubblica intervista Di Maio: "Ricordo al ministro del Tesoro che le scelte vanno fatte da chi ha i voti. Aspettiamo da giorni la firma".
Conti pubblici a rischio: crescita a zero e redditi in calo. E il governo vuole più spesa (Giornale).
Sul Corriere i dati dell'Iperf degli italiani: in 13 mln non pagano le tasse.
Giornale guarda ai piani di Salvini: addio a Fi e nozze con il M5S, ma ci sono i dubbi di Giorgetti.
Bankitalia: la nuova squadra di Visco (MF). Panetta nuovo dg, Franco e Perrazzelli vice (Sole).

ECONOMIA
L'alt di Mattarella alla commissione delle Camere sui crac bancari: in primo piano su Repubblica (e  tutti i nazionali) i forti dubbi del Colle. Il presidente non ha firmato l'istituzione del nuovo organo parlamentare e valuta una lettera a Fico e Casellati (per limitarne l'azione in caso di via libera). Mattarella teme che l'inchiesta si trasformi in un processo sommario al sistema bancario che, essendo già in crisi, si indebolirebbe ulteriormente. C'è inoltre il rischio di conflitto con altri organi dello Stato dati i poteri estesi che la nuova commissione avrebbe, e su cui Mattarella non avrebbe ricevuto garanzie. Intanto Lega e 5S pronti a scavalcare Tria sul decreto rimborsi. Sul tema, Repubblica (p.3) intervista Di Maio: "Ricordo al ministro del Tesoro che le scelte vanno fatte da chi ha i voti: aspettiamo da giorni la firma, no a ulteriori rinvii. C'è una questione di compattezza nel governo, ma serve una decisione in poche ore. Dopo la sentenza della Corte europea su Tercas, che ha stabilito che salvare quella banca non è aiuto di Stato, la commissione è debole su questo tema, quinsi non temo una procedura di infrazione". Poi sui dubbi del Colle sulla commissione sulle banche, dice: "Deve essere avviata il prima possibile per mettere la giustizia sociale al centro delle dinamiche bancarie. Gli italiani hanno il diritto di conoscere la verità sulle crisi che hanno bruciato così tanti risparmi".
"Crescita zero" e i redditi diminuiscono: anche S&P taglia le stime sul Pil italiano (Giornale p.5 e altri). Un buco di 8 mld: sulla Stampa (p.4) le incognite dell'economia dopo i dati che certificano una crescita dello 0,1%. Il buco è generato in parte dalle stime troppo ottimistiche sui costi della manovra di quest'anno, in parte dal peggioramento del deficit causa dalla minor crescita. Dalla Ce non arriva la richiesta di una manovra correttiva solo perchè a Bruxelles si guarda al voto di maggio, ma i nodi arriveranno al pettino dopo l'insediamento del nuovo esecutivo Ue. Per il Giornale (p.4) il governo avrebbe la tentazione di spendere senza coperture: Def in salita, e Tria vorrebbe evitare la manovra correttiva puntando sul Dl crescita.  Repubblica (p.3) intervista Luigi Di Maio che, a proposito del decreto crescita, dice: "Sbloccheremo investimenti e favoriremo linee di credito per le aziende per aumentare il Pil. Poi, nel Def, inseriremo gli effetti della legge". Ma sullo slittamento, spiega: "Non siamo paralizzati, è slitatto solo perchè è una misura complessa, ma la vareremo la massimo lunedì. La cosa importante è prendere i 2 mld della mini-Ires, che non era una nostra idea e non ha funzionato, e metterli sulla detrazione al 100% sui capannoni e beni strumentali. Poi c'è la norma per evitare che i marchi storici finiscano in mani straniere. Infine, ci sarà nuovo microcredito alle imprese". Poi, sulla proposta leghista della flat tax, Di Maio dice: "E' un obiettivo del governo, ma non si può fare con 2 mld".
A proposito di tasse, Libero (in prima e p.4): in pochi le pagano. Il 5% dei contribuenti paga per tutti. Quasi 38 mln di cittadini sborsa appena 6 mld di Irpef, eppure queste persone usufruiscono di scuole, ospedali e ospizi. Il grosso delle imposte arriva da chi dichiara tra 15 e 50 mila euro, ma sono i 2 mld di "benestanti" che tengono in piedi lo Stato. Anche Messaggero (p.17) riprende i dati sull'Irpef, evaso da 13 mln di italiani. Dai dati sulle dichiarazioni fiscali emerge che il 5% dei contribuenti con reddito oltre i 50mila euro versa il 40% dell'imposta.

POLITICA
Ok alla legittima difesa: via libera in Senato con 201 sì, 38 no e 6 astenuti (su tutti). Salvini: "Giorno bellissimo". Ma i ministri del M5S disertano (Messaggero in prima e p.2-3). Nessun esponente 5S tra i banchi del governo durante la votazione. Il titolare della Giustizia Bonafede però ricorda: "Era nel contratto di governo" (Repubblica p.6). La maggioranza perde voti: giallo-verdi a quota 142 senatori, 6 assenti ingiustificati tra i 5S e altri 10 "in missione". Pesano le tensioni e crescono i sospetti di Salvini su Conte, per il leghista il premier fa il gioco di Di Maio. Intanto, Fi e FdI votano con la maggioranza, anche se Berlusconi avverte: "Non è il testo che avremmo voluto, lo completeremo noi". Aumentano i dubbi dei magistrati sulla legge. Il presidente dell'Anm Minisci al Corriere (p.5): "Non tutelerà i cittadini più di quanto non avvenga oggi. Dubbi di costituzionalità: dicendo che la difesa è sempre legittima si equipara la vita umana a un bene patrimoniale. E il "grave turbamento" per escludere la punibilità non può trovare applicazione solo per una singola discriminante. Viene meno il principio di proporzionalità e si introducono degli automatismi". Il docente della Sapienza Luciani a Repubblica (p.7): "E' incostituzionale sostenere che si può sparare sempre. Il grave turbamento è una formula generica. L'interpretazione spetterà sempre all'autorità giudiziaria".
Ieri è arrivato il no all'emendamento sul revenge porn: stop dai 5S alle norme per persguire chi diffonde video intimi. Rivolta delle deputate di Pd e Fi (Corriere p.8 e tutti). E Di Maio ha corretto il tiro dei suoi: "Votiamo l'emendamento delle opposizioni, almeno è un primo passo". Ma c'è lo scontro M5S-Lega sulla castrazione chimica, con il no dei grillini. Di Maio, intervistato da Repubblica (p.3), dice: "La castrazione chimica non c'entra con il revenge porn. Si tratta di una misura volontaria. Così si prendono in giro le donne e non si risolve il problema. Sulla porno vendetta va berne approvare una legge organica, ma per me quella legge, che ha i numeri in Parlamento, va votata martedì perchè è sacrosanta". E il ministro della Difesa Trenta al Corriere (p.8): "La proposta della castrazione chimica è una presa in giro verso tutte le donne, mi sorprende che la Bongiorno l'abbia sostenuta. Il deterrente è la massima pena e la certezza della pena: chi sbaglia deve pagare e il ministro Bonafede sta lavorando bene in questo senso". La giudice Paola di Nicola a Repubblica: "A noi giudici quella legge sul revenge porn serve, così la politica fa solo male al Paese. La castrazione chimica? Il tema della violenza sessuale contro le donne ha origine nel modo in cui si percepisce il corpo di una donna, considerato una preda da catturare. Mentre quella maschile è considerata una sessualità che si deve sfogare, la castrazione chimica non farebbe che replicare questo atteggiamento".

ESTERI
Brexit, ultima chance May a caccia di voti: il no deal è vicino (Messaggero p. 10 e tutti): la premier cerca una difficile maggioranza per superare il test oggi a Westminster. Il governo non può più contare sul sostegno dei 10 deputati nordirlandesi del Dup. Sempre più vicina l'ipotesi dell'uscita il12 aprile. La leader della Camera Andrea Leadsom ha incoraggiato "tutti i deputati a sostenerla e ad assicurare che lasciamo la Ue il 22 maggio, dando alle persone e alle imprese le sicurezze di cui hanno bisogno". Intanto a Londra "volata lunga per il dopo May: otto volti ma nessun vero leader" (Corriere p. 15): dopo l'annuncio della May che si farà da parte non appena portata a termine la Brexit, i potenziali successori si sono  lanciati nella campagna elettorale: in pole position Boris Johnson e Michael Gove.
Corriere (p. 15) intervista il ministro ceco, Tomas Petricek, che sull'Europa dichiara: "Chiediamo flessibilità nell'integrazione ma non vogliamo un'Europa a due velocità, o divisa tra Nord e Sud, Est e Ovest, nuovi e vecchi membri. E sull'accordo di Roma con Pechino sulla Via della Seta? Molti Paesi, compreso il mio, guardano alle opportunità che offre il mercato cinese, ma è importante trovare una posizione europea. Le relazioni con Pechino devono essere basate su principi di correttezza e reciprocità".
Venezuela, Maduro destituisce Guaidò. Di Maio: "L'Italia non riconosce il chavista" (Messaggero p. 10 e tutti) Il regime di Maduro ha revocato la carica di presidente del Parlamento a Guaidò, autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela e riconosciuto da diversi Paesi occidentali. Ma il vicepremier incontra Bolton a Washington e rassicura gli Uasa sul Venezuela: "Il nostro paese chiede subito il voto". Rassicurazioni anche per Cina: "Accordo commerciale e non politico" (Stampa p. 5 13).

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Commentario 28.03.2019

IN PRIMA PAGINA
Confindustria, il Paese è fermo: debito fuori controllo (Sole). Economia, anno zero (Repubblica).  Un anno bruttissimo (QN). Gli industriali: l'Italia è ferma (Corriere). Gli industriali: l'Italia è ferma e il governo litiga sulla crescita (Messaggero). La crescita zero inguaia il governo: il Def è rinviato (Stampa). Economia a rotoli, governo fallito (Giornale). Ok a Reddito e quota 100, allarme per crescita zero (Avvenire). Draghi: pronti ad agire se l'economia peggiora (Sole).
Di Maio vuo' fa' l'americano (Libero). Ideona del "nuovo" Pd: stipendi e vitalizi più alti ai parlamentari (Fatto, Notizia Giornale). "Più accoglienza". Il Papa nega l'udienza a Salvini (QN). I sondaggi resuscitano il centrodestra: se si va al voto, Salvini vince solo col Cav (Tempo).
Caso Diciotti, Salvini rischia di nuovo (Corriere). Matteo rischia un altro processo (Libero).
Immigrazione. Nave dei migranti, Italia e Malta pronte a schierare la Marina (Stampa). Migranti-pirati alle porte (Giornale). Migranti dirottano una nave, ma i giudici indagano Salvini (Verità).
Infrastrutture. Non solo Genova: Autostrade mentì su altri 5 ponti (Notizia Giornale). Salute. Castrazione chimica, ritorno al Medioevo: oggi l'emendamento (Messaggero).
Europa. Brexit, la sfida di May al suo partito: "Pronta a dimettermi subito se passa l'accordo con l'Europa (Repubblica). May offre le dimissioni per il voto sulla Brexit (Corriere). May, vado via in cambio del sì alla Brexit (Messaggero). Le crisi in Europa (Stampa).
Esteri. Nel fortino Isis tra macerie e immondizia (Corriere). Intervista a Bannon: giallo-verdi modello per Trump (Messaggero). In Italia vertice a 8 sul futuro della Libia. Senza l'Italia... (Verità).
Stadio della Roma, fronte del no nel M5S: "Manca l'interesse pubblico" (Messaggero). Chiesta l'archiviazione per l'ex vicesindaco di Roma (Notizia Giornale, Tempo).

ECONOMIA
Il Paese è fermo, debito fuori controllo: in apertura sul Sole e su tutti i quotidiani l'allarme delle imprese. Il rapporto del Centro Studi Confindustria rivede al ribasso le stime: Pil a zero nel 2019, pesano spread e sfiducia. "Colpa delle scelte del governo" dicono gli industriali (Messaggero p.2). Ed è scontro nell'esecutivo. "I gufi saranno smentiti" dice Salvini, ma Di Maio dissente: "Dalle imprese preoccupazioni giuste" (su tutti). Il premier Conte si difende: "I nostri fondamentali sono solidi, senza le misure del governo il rallentamento sarebbe molto più grave". Ma il capo economista di Confindustria, Montanino, da quota 100 e reddito di cittadinanza "un impatto esiguo". Secondo il Rapporto di viale dell'Astronomia "o il governo aumenta l'Iva oltre il 25% con effetti recessivi o si va al 3,5% di deficit. Con la manovra 2020 inevitabile l'aumento delle tasse" (Sole p.2). Per il Fatto (p.10) il governo rinvia il problema a dopo le Europee, ma il numero uno di Confindustria, Vincenzo Boccia, chiede subito un salto di qualità e "un patto per sviluppo e occupazione". Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, a Repubblica (p.4): "Serve subito una misura shock, non dopo le Europee perchè giugno rischia di essere troppo tardi. Via le misure che non producono crescita, come reddito di cittadinanza, bonus degli 80 euro e quota 100. Di quei soldi usiamo una parte per contrastare la povertà, una per gli investimenti pubblici e tutto il resto per un drastico taglio al cuneo fiscale". Anche il governatore della Banca d'Italia, Visco, conferma i passi indietro dell'economia: "Il rallentamento che c'è stato alla fine del 2018 prosegue anche nei primi mesi di quest'anno. Servono riforme strutturali" (su tutti). "Solo l'export – dice il rapporto del CsC - eviterà la recessione" (Sole p.3). Anche la Bce vede forti rischi di rallentamento, e crescono i timori per un divario Italia-Ue in aumento. "Francia e Italia sono due fattori di rischio per l'Europa" avverte Mario Draghi (Stampa p.2). L'allarme dell'economista Roberto Perotti, intervistato da Repubblica (p.4): "Il Pil fermo ridurrà lavoro e soldi in famiglia. Il fattore spiazzante è la frenata della Germania: se Berlino dovesse finire in recessione, per l'Italia sarebbero veramente guai seri. Il governo deve evitare di far salire lo spread". E l'economista di Morgan Stanley, Reza Moghadam, al Sole (p.2) spiega: "L'Italia ha tassi d'interesse troppo alti rispetto alla sua crescita. Il solo mezzo per evitare che il debito pubblico continui ad aumentare in rapporto al Pil è disporre di un avanzo pubblico primario elevato. Dunque la prima cosa da fare per recuperare spazio di manovra per la politica di bilancio è riuscire a ridurre lo spread". 
Nel frattempo, anche la Bce vede forti rischi di rallentamento per l'economia italiana, e crescono i timori per un divario Italia-Ue in aumento. "Francia e Italia sono due fattori di rischio per l'Europa" avverte Mario Draghi (Stampa p.2). Angeloni, ex Bce, al Corriere (p.5) dice: "Un ingrediente della recessione è legato a carenze strutturali che frenano la crescita rispetto agli andamento europei. Ma preoccupa che l'Italia abbia rallentato prima e di più. Servirebbero riforme che eliminassero quello zoccolo dell'1% tra noi e l'Europa. L'esigenza primaria è rilanciare la fiducia, il cui calo è in parte generato dalla sensazione che si è data in Italia di voler entrare in conflitto con le istituzioni europee. Un atteggiamento più costruttivo può aiutare".

POLITICA
Con la crescita a zero, governo in difficoltà: Def rinviato a fine aprile (Stampa p.3). La tentazione è di far slittare all'autunno i numeri per la manovra 2020. E la Lega attacca il ministro Tria, che starebbe bloccando l'inserimento della flat tax nel Documento di economia e finanza (su tutti). Il Tesoro lavora ad un piano anti manovra-bis: con le stime sul Pil ridotte allo 0,1%, certificando la frenata, l'Ue non potrà imporre correzioni (Messaggero p.3). Ma è braccio di tra Lega e M5S sulla destinazione dei 2,2 mld dell'abolizione della mini-Ires. Ma per il Giornale (p.4) il governo schiva la crescita e propone "micromisure". Intanto, si va verso l'intesa sullo sblocca-cantieri: la Lega rinuncia al commissario, cabina di regia che dovrebbe andare a Palazzo Chigi (Messaggero p.3). Forse domani il decreto potrebbe approdare in Cdm: 320 le opere coinvolte (Sole p.5).
Sui temi economici e non solo si consumano nuove tensioni tra Lega e M5S. Palazzo Chigi accusa "il metodo Lega": sporcano tutte le nostre iniziative (Corriere p.6). Tra i 5S e nella cerchia ristretta del premier c'è il sospetto che il Carroccio agisca da opposizione interna piuttosto che da alleato. Secondo il Giornale (p.9) Salvini medita lo strappo e lavora al polo sovranista: il segretario leghista sogna l'exploit alle Europee e ragiona sul patto con la Meloni per mettere all'angolo Forza Italia. Il sottosegretario Giorgetti spinge il vicepremier a mollare subito il M5S e tornare al centrodestra, ma Salvini al momento tiene in piedi l'alleanza di governo. E tra i leghisti crescono i timori che "l'insofferenza del Nord nei confronti dei grillini possa fagocitare anche noi".
Legittima difesa verso il traguardo, oggi il voto definitivo in Senato. I penalisti: "Sarà il Far West" (Stampa p.4). Anche i magistrati lanciano l'allarme: "Sarà normale sparare". La ministra Bongiorno al Messaggero (p.7): "Ci sarà un Paese con meno vittime che dovranno affrontare calvari giudiziari: si eviteranno ingiusti processi a chi si difende. Chi entra nelle case per violentare, uccidere o rubare deve sapere che la vittima potrà respingere le aggressioni. Questa legge servirà anche da deterrente".  Stampa (p.5) intervista l'avvocato penalista Ennio Amodio, che stronca le nuove norme volute dalla Lega: "Mossa populista che autorizza chi spara da casa: il privato si trasforma in una autorità che delibera la pena di morte. La nuova legge dà voce alle risposte viscerali di chi è dominato dalla paura".
Emergenza sbarchi. "Non torniamo in Libia": 108 migranti dirottano i soccorritori verso Malta (Messaggero p.4 e tutti). Il cargo "El Hiblu 1" costretto dai naufraghi a dirigersi a Nord, l'ira di Salvini: "L'Italia la vedranno con il cannocchiale, atto di pirateria". Intanto, sulla gestione dello sbarco della nave Sea Watch, si rischia un altro caso Diciotti: "E' sequestro di persona" (Giornale p.6 e tutti). La Procura di Roma manda il fascicolo a Siracusa, ma il Viminale ribatte: "Denuncino pure, i porti restano chiusi". Nel frattempo, la nave Mare Jonio è libera di ripartire dopo gli accertamenti della Finanza (su tutti).

ESTERI
Brexit, la May tira l'amo: mi dimetto in cambio del sì (Messaggero, Repubblica e tutti). La premier inglese tenta la mossa a sorpresa per convincere i conservatori: "Non sarò io a guidare la seconda fase dei negoziati" dice. E Downing Street ha fatto sapere che, in caso di ratifica, la successione potrà cominciare subito dopo il 22 maggio, nuova data della Brexit. Anche Boris Johnson cambia idea: pronto ad appoggiare l'intesa sottoscritta dalla sua rivale,  ma i nordirlandesi confermano in no. "Questo accordo costituisce una minaccia per l'integrità del Regno Unito" dichiara Arlene Foster. "Ora è evidente che la premier ha sempre pensato al suo partito e non al bene comune" aggiunge Corbyn (Messaggero). Il Parlamento boccia tutti gli 8 piani alternativi: resta in piedi il "deal" siglato dalla Ue. Intanto i britannici di British in Italy, lanciano l'allarme: "Garanzie sui diritti in caso di no deal" (Stampa, Messaggero). "Resta da chiarire – dicono - la questione della richiesta di cittadinanza o dell'assicurazione sanitaria", visto che non esiste ancora un accordo bilaterale che garantisca questi diritti.
In evidenza sul Messaggero, l'intervista a Steve Bannon: l'ex consigliere di Trump è convinto del fatto che "nel nuovo Europarlamento sarà la Lega a dare le carte" e si dice sicuro che "alle prossime Europee servirà una grande alleanza anti-establishment".
Venezuela, avvertimento Usa: "Via gli aerei e i militari russi" (Messaggero e altri). L'irritazione della Casa Bianca contro l'ingerenza di Mosca in Centro America. "Noi ribadiamo al 100% il nostro sostegno a Juan Guaidó", ha detto Trump, dando voce a un disagio espresso con maggior chiarezza dal suo vice Mike Pence che ha aggiunto: "L'arrivo di aerei militari russi in Venezuela nell'ultimo fine settimana sono una sgradita provocazione". Guaidò parla apertamente di un intervento armato di potenze estere per risolvere la crisi.

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Commentario del 27.03.2019

IN PRIMA PAGINA
Ramy, Salvini dice sì: giusta la cittadinanza (Messaggero, Giornale). Salvini buonista: vede Mahmood e apre a Ramy (QN). Cittadinanza ai piccoli eroi (Corriere). Salvini. Riunirò i sovranisti europei a Milano (Stampa).
Politica. Veti e correnti, Zingaretti ostaggio del Pd (Notizia Giornale). L'europeista Zingaretti nuoce al suo Pd (Libero).
Battisti, i verbali choc (Giornale). "Così uccidevo le mie vittime" (Verità). Il terrorista Battisti sbugiarda i suoi protettori (Libero).
Economia. Def: crescita ferma a +0,1% e deficit verso quota 2,4% (Sole). Energia, tariffe: da aprile il gas cala del 9,9% , per la luce -8,5% (Sole). La bolletta elettorale (Repubblica).
Il Papa: no al degrado di Roma (Messaggero). Bergoglio tenta il miracolo: resuscitare la Roma grillina (Giornale). "Per Roma rinascita morale" (Avvenire).ù
Le chat segrete che inguaiano babbo Tiziano (Fatto). Altra inchiesta su babbo Renzi (Verità).
Caso Fadil. Iniziata l'autopsia su Imane, i nuovi avvocati della famiglia: "Nessun preconcetto o tesi complottista, vogliamo la verità" (Fatto).
Esteri. Merkel-Macron, grande patto con Xi e schiaffo all'Italia (Repubblica). Obrador: Madrid si scusi per i massacri alla Conquista (Stampa).
Diritti d'autore. La Ue riforma il copyright: più tutele per editori e artisti (Corriere e tutti). Scacco a Google & Co., passa la legge sul copyright (Repubblica). Sconfitti i giganti del web (MF). Svolta a Strasburgo (Messaggero). Svolta dell'Europa, nasce lo scudo online per il diritto d'autore (Stampa). Tajani. "Finisce l'era dei pirati web" (Giornale). Il web ora pagherà (Avvenire).
Ora legale addio, dal 2021 sarà fissa (Messaggero). L'ora illegale (QN). Telecom, Conti cerca la pace e rinvia il consiglio straordinario (MF).

ECONOMIA
Def, pronti i calcoli: crescita a +0,1% e deficit verso il 2,4% (Sole in prima e p.3). Si delineano i "tendenziali" del quadro macro e di finanza pubblica per il 2019 attesi al Cdm del 10 aprile. I dati certificano gli effetti della frenata congiunturale e le ricadute sulla finanza pubblica. Il Tesoro al lavoro sul Dl crescita che punta a rivitalizzare le performance dell'economia nella seconda metà dell'anno: il decreto slitta alla prossima settimana dopo il rinvio di ieri. La maxi-bozza prevede 61 articoli, tra cui c'è l'addio alla mini-Ires, lo sconto di 9 punti percentuali dell'aliquota del 24% alle imprese che investono in beni strumentali e nuove assunzioni. Si punta a un taglio generalizzato dal 24 al 22,5%, per arrivare nel 2022 al 20%. In arrivo anche l'aumento dal 40 al 60% della deducibilità Imu sui beni strumentali, più incerta la riapertura del superammortamento con lo sconto fiscale del 130% sugli investimenti in beni strumentali. Decreto crescita quasi pronto, spunta un nuovo bonus edilizia (Giornale p.6). In arrivo anche lo sblocco di 40 mila assunzioni nella Pa: niente vincoli sul personale per i sindaci che hanno i conti in ordine (Messaggero p.11). Per Repubblica (p.25) il ministro Tria scommette su appalti e sconti fiscali per evitare la manovra-bis: venerdì dovrebbe arrivare lo sblocca cantieri ma è allarme per l'aumento del debito pubblico. La speranza è dare una spinta di 0,2 – 0,4 punti al Pil per arrivare a un progresso dell'1% nel corso dell'anno. Nel governo è tregua tra Salvini e Di Maio per scongiurare la manovra-bis (Messaggero p.9): Lega e M5S evitano sgambetti reciproci per evitare di presentare ad aprile un Def poco convincente. Ma sul Dl crescita si è instaurato un nuovo braccio di ferro che alimenta nuove tensioni sui mercati, con lo spread che resta alto e il Colle che conferma i timori sui conti pubblici.

POLITICA
Spazio al tema della cittadinanza: arriva il sì di Salvini a Ramy e altri ragazzi del bus. "L'ho convinto" dice Di Maio (Corriere in prima e p.2 e tutti). Il M5S esulta e rivendica il merito dell'apertura, mentre la Lega è irritata: per dare l'ok, Salvini ha voluto accertarsi di poterla concedere al minore e non alla famiglia (Stampa p.3).
Intanto c'è il tema dell'aborto a dividere le due forze di maggioranza, con la proposta leghista che suscita nuove tensioni: i 5S sono contro "l'adottabilità del feto". Di Maio avverte: "La legge 194 non si tocca" e Salvini lo rassicura (Corriere p.6). Salvini è costretto a smentire i propositi di cancellare la legge 194, mentre nel M5S si prova a rilanciare: Di Maio chiede piuttosto "di occuparsi di sostenere le famiglie" e il ministro della Giustizia Bonafede ha bollato come "medievale" il convengo di Verona sulla famiglia (Stampa p.8). La vicepresidente 5S della Camera, Spadoni, al Corriere: "Non si cancellano diritti acquisti. La crisi demografica si affronta iniziando a portare avanti delle proposte per dare alle donne la possibilità di poter crescere tranquillamente i figli con bonus e aiuti di cui la proposta leghista non si occupa". La replica del deputato del Carroccio Stefani: "Non c'è nessun tentativo di sabotare la legge 194. La libertà della donna di abortire non viene toccata dalla proposta di legge, viene semplicemente dato una possibilità in più alla donna con la creazione dell'istituto dell'adozione concepita". La Stampa (p.7) intervista Antonio Brandi, presidente del congresso delle Famiglie di Verona: "E' in atto una caccia alle streghe, un processo alle intenzioni. Il problema è che la legge 194 è applicata solo in parte".
Salvini blinda l'asse con i 5S: il centrodestra non esiste più (Giornale p.7). Il vicepremier risponde picche alla Meloni che chiede un vertice di coalizione, confermando l'intesa con Di Maio. Secondo Repubblica (p.8) Salvini sarebbe tentato dai numeri che gli consentirebbero di ottenere la maggioranza senza Berlusconi. La leader di FdI al Corriere (p.11): "Solo Lega e FdI crescono nelle urne. Noi lavoriamo per un centrodestra rinnovato – dice la Meloni -, del quale vogliamo essere la seconda gamba. Tra FdI e Fi c'è competizione in vista delle Europee: noi ci candidiamo per cambiare radicalmente questa idea di Europa, Fi la accetta e la condivide". Obiettivo di cambiare l'Ue a cui lavora anche Salvini, che riunisce a Milano gli alleati sovranisti europei (Stampa p.4).
Pd, Zingaretti apre le liste: "Neanche un voto va perso alle Europee" (Repubblica p.6). Il segretario ridisegna le alleanze, oltre a Calenda apre al dialogo anche con Mdp per "il rilancio del partito". Il neo segretario sdogana i fuoriusciti (Stampa p.6). Chiamparino a Repubblica (p.7): "Ora serve un Ulivo del 21esimo secolo, ma il Pd si deve muovere". Emma Bonino a Repubblica (p.8): "Zingaretti faccia la sua partita con la sinistra. Noi faremo la nostra. Noi e il Pd abbiamo in comune l'obiettivo: un'alternativa vincente alla maggioranza nazional-populista".

ESTERI
Summit all'Eliseo con Xi. Macron: "Rispetto per l'unità europea" (Corriere e tutti): l'invito alla Cina è quello di non trattare con i singoli Paesi per Via della seta. E Macron, Merkel e Junker hanno provato a trovare un intesa prima di aderire, semmai in futuro, al progetto: "Deve esserci una reciprocità di accesso ai rispettivi mercati". L'irritazione con Roma: "Non è il momento di essere ingenui". Xi: "Stiamo avanzando insieme, non dobbiamo lasciarci dominare dalla diffidenza". Le parole di Junker su Repubblica: "Mi piacerebbe che gli investimenti non fossero esclusivamente cinesi, ma andassero a vantaggio anche degli europei e dei Paesi di transito". La Stampa (p. 10) intervista il fondatore di Eurasia Group, Bremmer: "Pechino porta soldi e lavoro. Ma su rete 5G e tecnologia l'Italia deve trovare alternative".
Strasburgo, sì al diritto d'autore: è la fine del Far West nella rete (Messaggero e tutti). Dopo tre anni di negoziato, la partita tra i grandi colossi e i creatori di contenuti si chiude con le nuove regole che avranno due anni di tempo per l'entrata in vigore nei singoli Paesi Ue. Tra i punti: i giornalisti hanno diritto a una giusta remunerazione. Ma si spaccano i gruppi politici e c'è il no di Lega e M5S: "si alla libertà del web". Google: "danneggerà tutti i creativi". Il M5S prepara un blitz per modificare la legge. Il Corriere intervista il sottosegretario alla presidenza del consiglio Crimi: "Così si favoriscono i colossi di internet. Chi produce informazioni va remunerato. Ma il tema andava affrontato con tutti gli attori, compreso Google. Decideranno di pubblicare solo alcuni contenuti, quelli per i quali vale la pena pagare. Tutti gli altri saranno tagliati fuori, ed è un errore molto grave. Il governo prenda tempo". Ma Perrone, presidente degli editori europei, nell'intervista alla Stampa parla di "benefici per il Paese. Dispiace vedere che l'Italia non abbia difeso la direttiva, visto che il nostro Paese sarà uno dei maggiori beneficiari. I francesi, invece, hanno fatto sistema e hanno votato compatti".
L'Ue: nel 2021 l'addio all'ora legale. Ma i Paesi sono divisi, è rischio caos (Repubblica). Strasburgo vota per il ritorno all'orario unico e toccherà ai singoli governi decidere se avere permanentemente l'ora solare o legale. Intanto sabato notte il nuovo spostamento delle lancette.

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Commentario del 26.03.2019

IN PRIMA PAGINA
Amaro Lucano. Di Maio festeggia la 7° sconfitta (Libero). Basilicata a destra, M5S: nuovo colpo (Avvenire). Sud a destra, ma resta tripolare. 5Stelle: Di Maio richiama Dibba (Fatto). Di Maio in crisi accusa Salvini (Corriere, Tempo). Il piano Salvini: patto a destra per scaricare i Cinque Stelle (Stampa). Centrodestra boom, ma Salvini gioca col governo gialloverde (Giornale). Il Pd sprofonda al 7,8% ma pare abbia vinto (Verità), Cittadinanza a Rami, il Viminale frena: verifiche sul padre (Repubblica, Tempo e altri). Roma, la guerra degli assessori (Tempo).
Governo in debito (Repubblica). Caso banche, pressing su Tria: "Subito il decreto che salva i truffati" (Corriere, FT), Tria non può esitare: ora gli sbancati devono avere il loro risarcimento (Verità). Tria incontra i fondi sovrani di Singapore: investite in Pmi (Sole). Bancari, sul contratto minacce di sciopero (Sole).
Diritti d'autore, il giorno della resa dei conti: lobby all'assalto della Ue (Stampa). Il tavolo editoria, Conte annuncia: insieme la riforma (QN).
Battisti, mossa per evitare l'ergastolo (Corriere). Battisti confessa e si scusa, beffando chi lo sosteneva (Stampa, QN). Battisti, la resa del furbo (Giornale). Ha offeso Fogli, Corona torna in cella (QN). Evasione Iva, soglie elastiche (Italia Oggi).
Sangue infetto, assoluzione per Poggiolini (Messaggero). Sangue infetto, tutti assolti. Morti a migliaia senza colpevoli (Fatto). Nell'ospizio farmaci scaduti e un morto (Tempo).
Infrastrutture. Ponte Messina, chiesti allo Stato 700 milioni (Fatto).
L'offensiva di Israele contro Hamas dopo i razzi su Tel Aviv (Stampa). La guerra di Gaza fa paura al mondo (Repubblica).

ECONOMIA
Il governo del debito: l'aumento è da record, 6 miliardi ogni mese (Repubblica). Il Fmi vede la nuova crisi alle porte e al Ministero del Tesoro scatta l'allarme: misure per la crescita. La dinamica dell'ultimo anno è doppia rispetto a quella del precedente: Tria di nuovo sotto il tiro incrociato della Lega e dei Cinquestelle per il decreto banche. Cottarelli: "Va ridotto subito o saremo condannati a ricadere nella recessione". Nell'analisi di Rho, il conto da pagare che grava sulle spalle di ciascun italiano: 38mila euro. Sono risorse sottratte agli investimenti e alle infrastrutture: 70mld di interessi in più e clima di incertezza per le imprese.
Sulle banche, ultimatum di Salvini a Tria (Tempo e altri), Il ministro dell'Interno: "Rimborsi i truffati o lo faccio io". Il responsabile dell'Economia ha una settimana di tempo: "C'è tanta gente che si arrabbia  e che ha fame e che ha fretta, quindi non credo si possa aspettare mezz'ora di più" aggiunge il vicepremier.
Nuovo assalto del Bundestag alle banche italiane: chiede alla Bce notizie su Mps, Carige e Pop Bari. Su MF l'analisi della nuova richiesta di chiarimenti inviata dal Parlamento tedesco a Francoforte sugli istituti tricolore più in difficoltà negli ultimi anni, accusati di poter turbare l'economia italiana e di riflesso quella di tutta l'Eurozona. Da segnalare  che dopo la sentenza Tercas alcuni eurodeputati hanno presentato interrogazioni per chiedere alla Commissione Ue quale sia stato il processo per definire la comunicazione del 2013 sul settore bancario e la decisione specifica su Tercas. Inoltre, sul FT focus sulla fragilità del settore bancario italiano, troppo "ostaggio" dell'instabilità politica del Belpaese e sempre esposto a pericoli di mercato data la troppa presenza in cassa di titoli sovrani. Intanto il sottosegretario Giorgetti è volato all'ambasciata italiana di Londra per rassicurare diverse centinaia di investitori sui continui scontri tra Italia e Ue, di cui l'ultimo è quello per il rimborso da 1,5 mld ai truffati dai crac bancari.
Produttività, Italia fanalino di coda. Sul Sole il confronto Istat: nel periodo 2000-2016 +0,4% contro il 18,3% tedesco. Solo nel 2018 allineati alla Ue. A frenare, lo scorso anno, è stato il settore manifatturiero: +3,2% ma inferiore al +5% del 2017.

POLITICA
In primo piano su tutti i giornali, la settima sconfitta del M5S: Di Maio si "sbronza" con l'Amaro Lucano (Libero). In Basilicata i grillini sono scesi dal 44% al 20%, ha vinto ancora il centrodestra a trazione leghista. Ma il leader grillino esulta: siamo forti. E nell'intervista al Corriere dice: "Serve un chiarimento tra alleati: se vogliamo correre alla pari cambiamo la legge elettorale e vediamo come finisce: correndo con un'unica lista è molto complesso vincere in una Regione, non capisco cosa si pretende. Berlusconi? Noi non ne abbiamo bisogno".
Sul fronte leghista, invece, Salvini rassicura i 5Stelle: "Luigi stia tranquillo: avanti altri 4 anni" (Corriere, Messaggero e altri). Il vicepremier ribadisce che "noi e il Movimento siamo ancora maggioranza assoluta" a aumenta la tensione in vista delle Europee del 26 maggio. Su Libero la sottolineatura di Carioti sul fatto che il centrodestra unito funziona e la conquista della Basilicata è il settimo successo in un anno: tolta un'altra regione alla sinistra. E la Stampa insinua un possibile conto alla rovescia verso una lista unitaria Lega-Meloni, col vicepremier "tentato" dall'idea di creare un grande contenitore nazionalpopulista. Mentre Tajani resta in pressing su Salvini: "Stacchi la spina a questo governo (Giornale).
Intanto Di Maio parla di "Fase 2 del governo o si va a casa" e per il suo Movimento pensa nuovamente a Di Battista ("questo è il momento di non mollare, non ci sono viaggi da fare" dice al Giornale), oltre ad una nuova linea di condotta per cercare di risalire la china (Corriere): ma se Dibba dovesse restare in disparte, allora i grillini vireranno su Tavera e Fraccaro. A Grillo però, la linea di Di Maio sembra non piacere più, definendo il ministro "troppo subalterno alla Lega". Nell'analisi di Bozza (Corriere) i numeri dicono che in un anno il M5S ha perso 6 voti su 10: male anche il Pd, cresce solo il Carroccio.
*Caso Battisti*
Battisti confessa e chiede perdono. "Ma ormai è tardi" (Corriere, Repubblica e altri). Per la prima volta Cesare Battisti ha ammesso i quattro delitti per cui è stato condannato. La confessione è arrivata davanti al pm di Milano Alberto Nobili. "Era una guerra - ha detto l'ex leader dei Pac - ora chiedo scusa alle vittime". Ma è polemica, i familiari degli assassinati: "Vuole uno sconto di pena. Ora è tardi per perdonare. Dica quello che nessuno sa". La scelta gli consente di sperare nei permessi premio fra 10 anni. Il coordinatore del pool antiterrorismo Nobili: "Parole importanti, aveva barato per anni". I pm: atto liberatorio, non pentimento. Maurizio Campagna, fratello di Andrea, una delle vittime di Battisti: "Questa vicenda deve essere uno sprone a estradare gli altri latitanti". La confessione potrebbe convertire la sua pena da ergastolo a 30 anni (Stampa). Pressione di Conte al presidente Macron: "Superate la dottrina Mitterrand". In Francia ancora 15 latitanti. M5S: "Portiamoli in Italia".
*Copyright*
Diritti d'autore, oggi nel Parlamento di Strasburgo il voto decisivo (Stampa). Sul nuovo copyright gli editori si scontrano con i colossi del web: c'è chi teme una stretta contro la libertà online. Favorevoli Pd e Forza Italia, mentre Lega e Cinque Stelle uniti per il no: "Le realtà più piccole sarebbero danneggiate". (Stampa). I pomi della discordia sono due: l'articolo 13 che impone alle piattaforme online di dotarsi di filtri in grado di intercettare i contenuti coperti da copyright che vengono caricati dagli utenti e l'articolo 11, quello del "link tax", che non prevede alcuna tassa né oneri per gli utenti che postano notizie sui social network, ma consentirà agli editori di chiedere ai motori di ricerca e agli aggregatori di notizie di pagare i diritti per lo sfruttamento dei contenuti giornalistici condivisi sulle piattaforme. Il QN riporta la notizia che Wikipedia ha oscurato il proprio sito avvertendo i navigatori dai "rischi" derivanti, secondo loro, dall'approvazione della normativa copyright. Sul Corriere Carlo Perrone, presidente dell'Enpa, l'Associazione europea degli editori, lancia l'allarme: "A rischio la libertà di stampa" ed il Fatto titola: "Voto sul copyright, la norma salva i big e chi è già tutelato". Stessa notizia anche su Repubblica, Tempo (e tutti).
*Caso Ius Soli*
Cittadinanza a Rami, stop di Salvini: verifiche sui precedenti del padre (Repubblica e tutti). Il vicepremier sta accertando se un suo parente stretto ha avuto problemi con la giustizia: "Purtroppo al momento non ci sono gli elementi per concedere la cittadinanza" spiega Salvini, che poi spiega come "la cittadinanza viene concessa a chi ha la fedina penale pulita". Ma Di Maio: "Diventi subito italiano" (Messaggero).
Interviene la Furlan (Cisl): "Basta pregiudizi, lo ius soli migliora il nostro futuro" spiegando perchè la legge può aiutare il Paese a crescere. "Non si vuole riconoscere quanto sia fondamentale l'apporto degli immigrati alla nostra economia, quanto in Italia, come nel resto dell'Europa, gli stranieri rappresentino una risorsa fondamentale per il mondo del lavoro" (Repubblica).

ESTERI
Israele bombarda Hamas (Corriere e tutti). Cresce la tensione alla vigilia del voto nello Stato ebraico: colpita una casa nel Nord con 7 feriti. Gli islamisti: attacco per errore. L'aviazione risponde con raid aerei e dalla Striscia partono altri missili. Il premier Netanyahu rientra da Washington: ha richiamato i riservisti di 2 brigate e deciso il blocco delle attività civili nella zona a ridosso del confine. Su Repubblica il reportage sulle alture che dividono il Medio Oriente: nel Golan che Trump assegna a Israele "Ma noi ci sentiamo più siriani". A Washington la firma sulla sovranità sul Golan: condanna di Russia e Siria, mediazione dell'Egitto sul cessate il fuoco (Messaggero p. 11)
Brexit, la May rimanda ancora il voto: no deal è più vicino (Corriere e tutti). La premier britannica ha ammesso ieri che non c'è "sostegno sufficiente" per il suo accordo con l'Europa sulla Brexit. E  non tenterà oggi, per una terza volta, di far approvare l'intesa da un Parlamento recalcitrante. Allo stesso tempo,  ha escluso di volere un no deal, un divorzio catastrofico dalla Ue, senza accordi. Intanto domani i deputati voteranno una serie di ipotesi alternative con la Ue. Tra le opzioni anche un nuovo referendum. Si dimettono 3 sottosegretari: dissenso con Theresa.
Parigi rincorre Roma i miliardari con Pechino (Sampa e altri): la giornata si chiude bene per Parigi, con un maxi ordine di 300 Airbus acquistati dalla società statale cinese Casc per «un valore di circa 30 miliardi di euro» e altri 14 accordi commerciali da decine di miliardi nei settori dell'energia, dei trasporti marittimi, del finanziamento di nuove tecnologie. Macron: "Auspico una forte partnership euro-cinese". Il Messaggero intervista il ministro del Turismo Centinaio: "Macron è invidioso, con Pechino intesa alla pari".
Trump: "Indagine malvagia, mai più" (Corriere e altri): è durata 675 giorni l'inchiesta condotta dal procuratore Muller sui legami tra la campagna di Trump e i russi. Adesso la riscossa del presidente e dei repubblicani: "Perchè è stata avviata l'inchiesta?". Dem nell'angolo. Il Corriere intervista Di Resta, studiosa di disinformazione di Stato: "clic, dati, tecnologia e politica. Il Russiagate ci ha aperto gli occhi".

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Commentario del 25.03.2019

PRIME PAGINE
Politica in primo piano. Il centrodestra vince ancora (Corriere). Elezioni regionali, in Basilicata vince il centrodestra, crolla il M5S (Messaggero e tutti). Di Maio game over (Giornale). Il premier Conte alla Stampa: "Il voto nelle Regioni non minaccia il mio governo". Il centrosinistra cede anche la Basilicata a Salvini & Berlusconi (Fatto). Ora la Lega alza la posta e torna lo spettro della crisi (Messaggero). Per Repubblica è una botta al governo, frana il M5S.
Si riapre lo scontro sullo "ius soli". Salvini: "Non se ne parla" (Messaggero). A riaccendere il dibattito sono i ragazzi del bus dirottato: "Diventeremo carabinieri" (Corriere). Mons.Paglia a Repubblica: "Anche la Chiesa benedice lo ius soli".
Europa, Libero intervista Marine LePen: "L'Europa che farò con Salvini".
Russiagate, nessuna prova di un complotto Trump-Russia (Corriere). Svelato il rapporto Mueller: "Trump non ha agito in combutta coi russi". Ma spunta l'altro reato, quello di ostruzione ai giudici (Repubblica).

ECONOMIA
"Di sicuro non ci sarà nessuna manovra correttiva": Conte alla Stampa dice no alla manovra-bis. Poi aggiunge: "Nel Def punteremo a misure per la crescita e sullo sblocca-cantieri. Dobbiamo solo accelerare, spingere sulle misure che favoriscono la crescita. Queste misure saranno anticipate con due decreti legge mentre le varie leggi delega e i collegati decreti legislativi attueranno la più consistente rivoluzione riformatrice mai concepita dal Dopoguerra ad oggi. Il Paese non può più attendere". Messaggero (p.8) si concentra sul decreto crescita, che punta su maggiori sgravi alle imprese: lo sconto Imu sui capannoni sale al 60%. Il provvedimento, atteso in Cdm in settimana, conterrà sia le misure di Tria che quelle studiate da Di Maio. Def, tutti contro Tria: Lega e M5S insistono per inserire nel Documento le cifre di crescita ma anche la flat tax (Repubblica p.2). Nella "dataroom" sul Corriere (p.8), Milena Gabanelli entra nel merito di flat tax e partite Iva: a chi fattura poco la tassa piatta spesso non conviene, mentre per dirigenti e pensionati d'oro "sconti" da 10 mila euro. E nel secondo anno il 15% si applica senza limiti di reddito.

POLITICA
Il centrodestra vince ancora: Lega, Fi e FdI conquistano la Basilicata, centrosinistra secondo. Il M5S crolla: dimezzati i voti (Corriere in prima e tutti). Repubblica (in apertura) parla di "botta al governo". Ma Conte, intervistato dalla Stampa (in prima e p.2-3) dice: "Il voto nelle Regioni non minaccia il mio esecutivo".  Il candidato di centrodestra Bardi intorno al 40%, il centrosinistra tiene ma arriva secondo. I grilini sotto il 20%. La coalizione a trazione leghista sorpassa il Pd: ora governa dieci Regioni, contro le 9 guidate dai dem (Messaggero p.3).  Tajani, numero due di Fi, al Corriere (p.2): "Gli elettori parlano chiaro: Salvini stacchi la spina al governo, noi non temiamo le urne". E per la Stampa (p.2) ora Salvini teme che le troppe vittorie lo spingano al voto insieme a Berlusconi. M5S sotto choc: "E' la disfatta". Il Sud volta le spalle a Di Maio (Messaggero p.3): i risultati scatenano il panico, con Di Maio che finisce sotto accusa. "Il Movimento deve cambiare". Con il reddito di cittadinanza che non sfonda, si registra la fuga degli elettori, anche a causa degli scandali che toccano il Campidoglio. Il grillino Patuanelli al Corriere: "Dopo i risultati delle elezioni in Sardegna e Abruzzo era logico attendersi un risultato in linea. C'è un problema di liste: noi combattiamo da soli contro una valanga di altre liste civiche. Stiamo lavorando alla nuova organizzazione, presto potremo avere nuove regole". Corriere (p.3) evidenzia il dramma nei 5S: "Ora cambiamo tutto o basta con il governo". Il capo del Carroccio è sempre più agguerrito: "Spazzeremo via chi cerca di fermarci". Festeggia il successo e punte alle altre Regioni rosse. Salvini vuole mettere all'angolo gli alleati in vista del voto europeo. M5S in trincea: "Dobbiamo resistere". E la Lega alza la posta per sbancare a maggio: torna lo spettro della crisi nell'esecutivo (Messaggero p.4). Il premier Conte alla Stampa rassicura: "Il governo va avanti. Il risultato del M5S? Le competenze locali non possono condizionare l'esperienza di governo nazionale, le due cose vanno distinte. Gli ultimi appuntamenti elettorali non hanno visto performance brillanti per il M5S, ma bisogna mantenere la lucidità e fare riferimento a un contesto più ampio e prospettico quando si ragiona di scenari futuri". Poi sull'ipotesi di interruzione dell'esperienza di governo, il premier dice: "Buttare a mare questa esperienza dopo pochi mesi sarebbe un grave errore, che gli italiani non perdonerebbero. E trasformerebbe in carta straccia i sondaggi di oggi. Io colloco il mio impegno istituzionale nell'orizzonte temporale di questa legislatura. E non tirerò i remi in barca pensando a eventuali prospettive future, né lascerò che un eventuale mio tornaconto personale possa condizionare le scelte".
Ius soli, il caso dei ragazzi del bus dirottato riapre la discussione. "Diventeremo carabinieri" dicono i giovani incontrando i soccorritori. Ma è sfida Sala-Salvini sulla cittadinanza (Corriere p.17 e tutti). Il sindaco di Milano al ministro dell'Interno: "Su Rami frasi senza senso" (Repubblica p.6). Giornale polemico: adesso il Pd lucra sul bus dei ragazzi chiedendo subito lo Ius soli. A favore delle leggi per la cittadinanza il Mons. Paglia, capo del dicastero per la vita del Vaticano, che a Repubblica (in prima e p.7) dice: "Quella legge serve, il governo voli più alto". Il premier Conte alla Stampa: "Lo ius soli non fa parte del contratto di governo e non c'è motivo per inserirlo ora. Se nascono iniziative parlamentari benissimo, ci confronteremo. Mentre una nuova iniziativa legislativa, non inserita nel contratto, però diventare  azione di governo solo se condivisa da entrambe le forze". Intanto, sull'immigrazione, interviene l'ex ministro Minniti, che a Repubblica (p.8) dice: "Il governo alimenta la tensione, il Pd deve battersi per lo ius soli. Non si può andare avanti con l'ossessione dello straniero senza rompere le regole della democrazia. La vicenda di Rami è un segnale positivo. Ma è anche un'ingiustizia".

ESTERI
Brexit, conservatori all'assalto della May, si pensa a dimissioni di massa (Messaggero p. 11, Repubblica p. 12): la premier potrebbe essere costretta a lasciare. I ministri contestano la gestione della trattativa per uscire dalla Ue. E preparano la successione: tra i favoriti il ministro dell'Ambiente Gove. Il testo dell'accordo con l'Europa non verrà sottoposto a un altro voto a meno che non si raggiunga l'intesa sul sì. Opzione referendum. Repubblica (p. 12) intervista il generale Graziano a capo del Comitato militare della Ue: "La Brexit dei vertici militari è già iniziata. Una volta definite le intese politiche, dovremo negoziare anche la collaborazione militare stabilendo accordi e procedure". Sul Corriere(p. 14) un focus sugli italiani che già vivono in Gran Bretagna. Il governo inglese assicura che non corrono rischi ma per ottenere la residenza permanente dopo la Brexit bisognerà dimostrare di essere nel Paese da almeno 5 anni.
Le intese tra Xi e Macron: aeronautica e nucleare (Messaggero p. 6 e tutti): a Nizza il primo incontro tra i due leader e cena privata con le first ladies. Il presidente francese lancia la sua dottrina: "Si al dialogo ma senza egemonia. Attesa la firma per la vendita di 184 airbus: affare da 15 mld. Più difficili i contratti sull'energia. L'altro vertice di Xi: così Merkel e Macron frenano il Dragone (Repubblica p. 15): Berlino e Parigi vogliono escludere la Cina dalle commesse pubbliche finchè non garantirà parità di accesso all'Ue. L'ex celeste impero punta a diventar lo Stato più ricco al mondo (Libero in prima, p. 3) e la Ue predica bene e razzola male: "Prima Macron ci riempie di insulti e poi fa affari con Xi sul nucleare".
Verso il voto europeo. Orban chiama, Salvini risponde: "Vieni con noi" (Libero p. 5): il leader di Fidesz auspica il sostegno dell'Italia sui migranti e accusa gli euroburocratici di punire Budapest per le sue politiche anti-immigrazione. Libero (in prima, p. 4) intervista Marine Le Pen: "Insieme agli amici leghisti riuscirò a cambiare l'Europa. Macron insulta i popoli e la democrazuia, restituiremo la sovranità agli Stati e rispetteremo la volontà degli inglesi. Si prospetta un asse franco-italiano".
Russiagate, secondo il rapporto Muller non ci sarebbero prove sulle possibili interferenze di Mosca nell'ultima campagna elettorale per le presidenziali americane. Ma il presidente non è assolto e il democratico Nadler non vuole archiviare il Russiagate. Trump: "E' stato un colpo illegale fallito" (Corriere p. 10 e tutti). Repubblica (p. 13) intervista il giornalista Unger: "Molte zone grigie".

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Commentario del 24.03.2019

PRIME PAGINE
Intesa con la Cina, restano anche le Tlc (Sole). Lite nel governo
(Messaggero). Il patto con la Cina accende il duello tra i vicepremier
(Corriere). L'esecutivo firma l'accordo e subito si spacca. La Lega
attacca, Di Maio furioso (Repubblica). Salvini prende le distanze da Xi
(Stampa). Il governo deraglia sulla via della Seta (Giornale). La Cina
non piace a Trump, Macron e Salvini: infatti conviene all'Italia (Fatto).
Tra i temi strettamente politici. Veltroni a Repubblica: "ius soli, la
sfida del Pd". Elezioni regionali, Basilicata al voto: la Lega è avanti,
incubo flop per il M5S (Messaggero).
Brexit, un milione di inglesi in piazza per dire no all'uscita dall'Ue
(Stampa e tutti). May verso l'addio (Repubblica).
Usa, caso Russiagate, la Stampa intervista Papadopoulos: "Il teste
chiave si trova in Italia".
Siria, l'Isis perde l'ultimo baluardo (Corriere).
Su tutti i quotidiani il caso di cronaca a Bologna. Due fratellini
caduti dal terzo piano, il padre era in casa.

ECONOMIA
Salvataggi bancari, l'Abi mette nero su bianco quanto è costato il veto
di Bruxelles all'utilizzo del Fondo interbancario di tutela dei depositi
per interventi preventivi sulle crisi bancarie: "Il veto Ue sui
salvataggi è costato alle banche 12 mld". Il dg Sabatini: "I maggiori
oneri dopo il no della Commissione all'utilizzo del Fondo di tutela dei
depositi, un danno che va risarcito" (Sole in prima e p.4 e tutti). Dopo
la sentenza del Tribunale europeo, che ha riconosciuto come erronea la
interpretazione della Dg Competition che aveva equiparato il Fitd a un
aiuto di Stato, l'Abi ha chiesto che la Commissione europea sia chiamata
a rimborsare banche e risparmiatori. Ma la strada resta tutta in salita.
E Salvini incalza Tria: basta aspettare l'Europa serve subito il decreto
per i risparmiatori truffati (Messaggero p.16). Anche su Repubblica
(p.21): "Salvini e Cinquestelle alleati contro Tria: firmi decreto
banche". I partiti sollecitano il provvedimento che attribuisce i
rimborsi ai risparmiatori. Prossimo scoglio: scongiurare l'aumento Iva. 
Anche sulla Stampa (p.16): Al Forum di Confcommercio il vicepremier
attacca: "Basta aspettare l'Europa, ora aiutiamo i risparmiatori". I
decreti attuativi dei rimborsi "li deve firmare Tria e io personalmente
gli chiedo di farlo". I risparmiatori vittime dei crac di Popolare di
Vicenza, Veneto Banca, Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e
CariChieti "non possono aspettare i modi e i tempi dell'Europa".
Il governo frena sull'aumento dell'Iva (Corriere p.33): al Forum di
Cernobbio, organizzato da Confcommercio e Ambrosetti, l'allarme di
Sangalli sul mancato disinnesco dell'aumento dell'Iva. Salvini: "Le
clausole Iva non sono scattate e non scatteranno. Stiamo lavorando con
tutti i nostri uomini che si occupano di economia e imprese. Non
scatterà nessun aumento Iva, avevamo già dato la parola".
Reddito di cittadinanza, più di mezzo mln di domande. E quota 100 supera
le centomila richieste (Stampa p.15). Stando ai dati, i più interessati
sono i giovani e le donne al Sud e al Centro, mentre al Nord è boom di
stranieri. Corsa al sussidio tra gli stranieri: il 10% delle domande è
degli immigrati (Repubblica p.6). Picco soprattutto nelle regioni del
Nord, con circa il 16%, più del doppio di quelle presentate dagli under
30. Libero (p.19) all'attacco: per ora il reddito di cittadinanza
arricchisce solo il sindacato: 5 mln di euro incassati dai centri di
assistenza e patronati per la gestione delle circa 500 mila pratiche.

POLITICA
Italia-Cina, ok all'intesa, ma è lite Salvini-Di Maio (Messaggero in
prima e p.2 e tutti). Firmati 29 accordi commerciali e istituzionali:
collaborazione su reti, trasporti ed energia. Anche le Tlc nell'intesa
(Sole in prima e p.3). Per il governo un affare da 20 mld (Corriere
p.8). Fondi per i porti di Genova e Trieste, e nell'intesa spunta anche
il 5G: Washington già in allarme (Stampa p.2). Xi ringrazia l'Italia
"Visita di grande successo", e Mattarella segnala: "Intensificata
l'amicizia". Conte sarà a Pechino in aprile. Ma la firma del memorandum
a Villa Madama apre un nuovo fronte nel governo (Stampa p.2). Salvini
attacca il colosso asiatico: "Non è un mercato libero". Di Maio firma
con Xi e replica al collega: "Io faccio i fatti" (Repubblica p.10). Nei
5S cresce il malumore nei confronti del Carroccio: "Oscura i nostri
risultati" (Corriere p.6). Per la Stampa (p.3) la frenata del leader
leghista ha lo scopo di rassicurare gli Usa perchè "i 5S ignorano i
rischi". Il Carroccio ha imposto il Golden power che impedirà a Hawuei
l'ingresso nel 5S (Repubblica p.10): sarà pubblicata domani la norma che
rassicura l'America. Governo a rischio paralisi, il Colle teme
l'escalation (Messaggero p.3): le fibrillazioni tra i vicepremier
destinate a durare fino alle elezioni europee di maggio. I grillini
temono che Salvini voglia andare a Palazzo Chigi con la benedizione
degli Usa. Anche Palazzo Chigi teme i venti di crisi: per il premier
Conte il profilo scelto dal leader leghista danneggia l'esecutivo, a
breve potrebbe arrivare un chiarimento (Corriere p.6). E sull'intesa con
la Cina resta l'ostilità anche del presidente francese Macron: no a
patti bilaterali con il Dragone, parli l'Europa (Messaggero p.5). Oggi
Xi arriva a Nizza, martedì il vertice con il capo dell'Eliseo, Merkel e
Juncker. Il Fatto (in apertura): la Cina non piace a Trump, Macron e
Salvini: infatti conviene all'Italia. L'intesa siglata da Conte non
conviene agli avversari della Cina, per questo Francia e Usa sono
infuriati, ma produrrà più affari per il sistema italiano. Di diverso
avviso l'ex ministro Tremonti, che al Mattino (in prima e p.4) dice: "La
Cina incassa una vittoria politica. Gli accordi hanno elevato valore
simbolico più che economico. La Cina sbarca nel Mediterraneo? Al tavolo
di sta da commensali, noi rischiamo di finire solo nel menù".
Elezioni regionali, Basilicata al voto: test per i partiti. Il
centrodestra cerca un'altra vittoria (Corriere p.11). La sinistra è
divisa, Salvini ancora favorito (Fatto p.4). Berlusconi ai suoi: "Serve
l'ultimo sforzo" (Giornale p.10). La coalizione composta da Lega, Fi e
FdI favorita. Indietro Pd e 5S (Stampa p.5). Per la Lega l'obiettivo è
il 20%, per i grillini incubo flop (Messaggero p.7): la Regione negli
ultimi 24 anni è stata "fortino" di sinistra.

ESTERI
Siria, l'Isis perde l'ultimo baluardo (Corriere in prima, p. 2-3 e
tutti): il portavoce delle Sdf, le forze curdo-siriane supportate dagli
Stati Uniti, ha annunciato la completa eliminazione del Califfato e la
sconfitta dell'Isis sul 100 per cento del territorio. Sono 65mila i
civili - per lo più donne e bambini  - gli sfollati nelle ultime 6
settimane da Baghouz, bastione dell'Isis tra Siria e Iraq. Adesso
rimangono le incognite di reduci e prigionieri. Corriere intervista il
Joby Warrick, due volte premio Pulitzer: "Ma la minaccia rimane. Hanno
soldi e seguaci. A di fferenza di Al Qaeda che basa la sua economia
sulle donazioni, Isis è come un cartello di attività criminali. E
combatterlo richiede sforzi maggiori".
Brexit, un mln di inglesi in piazza per il no  (Corriere in prima, p. 12
e tutti) sventolano le bandiere della Ue: scatta la petizione con 4,3
mln di firme I critici hanno parlato di una maniofestazione
antidemocratica che punta a sovvertire la volontà popolare espressa nel
regferendium 2016. E la piazza non cambia niente perchè in Gran Bretagna
la politica si svolge solo a Westminster dove, se ci sarà un accordo,
l'uscita avverrà il 22 maggio, subito prima delle elezioni per
l'Europarlamento. Altrimenti la "ghigliottina" scatterà il 12 aprile:
ossia con l'inevitabile no deal, sempre che Londra non richieda una
proroga più lunga, di uno-due anni. Sulla Stampa  (p. 10) un focus sulle
incognite del divorzio dalla Ue che spingono pub e locali a cambiare
strategie: "i ristoranti scelgono ora i camerieri over 50 perchè i
giovcani non verrano più nel Regno Unito".

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Commentario del 23.03.2019

PRIME PAGINE
Italia-Cina, quasi amici (Repubblica). "Più scambi e dialogo sui diritti"  (Corriere). Xi conquista Roma, gelo della Ue (QN). La porta è Roma (Messaggero). Paletti di Mattarella (Stampa). Il capo dello Stato benedice la Via della Seta: "Funziona a doppio senso di marcia" (Fatto). L'offerta di Pechino: "Torta grande, buona per tutti" (Stampa).  Mattarella e Xi: scambi a pari condizioni (Sole). Sorrisi con Pechino, tensione con la Ue (Avvenire). E Pechino vuol prendersi pure la serie A (Tempo e altri).
Tra i temi politici, replica di Salvini a Di Maio: sulla sicurezza comando io (Stampa). Autolesionismo di sinistra e 5Stelle: attaccano Salvini e perdono voti (Libero). Delrio: Zingaretti riprenda la battaglia dello ius soli (Repubblica). Ius soli, il governo chiude. Giro di vite sulla sicurezza (Avvenire).
Economia e mercati, indici Pmi ai minimi da 6 anni: in rosso tutte le Borse europee (Sole). Draghi: "Non c'è recessione, ma l'economia resta debole" (Sole). Intanto, in Italia, per reddito e pensioni serviranno 38 decreti (Sole). Tagliano le pensioni (Giornale). Qn parla di "stangatina": scattano i tagli.
Roma, ancora spazio alle indagini sullo stadio. Le pressioni di De Vito sulla giunta per evitare i no dei duri M5S in aula (Messaggero). Raggi teme nuovi indagati e chiede i certificati penali (Messaggero). La Procura accelera l'archiviazione per l'ex vicesindaco della Raggi (Notizia Giornale).

ECONOMIA
Europa e Usa frenano, i mercati hanno paura della recessione globale (Repubblica p.26): l'indice degli acquisti delle imprese ai minimi da sei anni. Draghi ai leader Ue: l'economia è debole. C'è incertezza ma non recessione (Corriere p.5). Sul Foglio (p.3) l'indice Pmi che segnala come la Germania rappresenti una debolezza per l'Eurozona, mentre l'Italia è una zavorra: lo stallo dell'industria tedesca è peggiore del previsto mentre l'economia italiana è in recessione cronica. Per Libero (p.21) la locomotiva tedesca sbanda e manda a sbattere le Borse. "L'economia può ancora recuperare, ma l'Italia preoccupa - dice l'economista Daniel Gros a Repubbica -. Bisogna trattenere il fiato, ma non lasciarsi andare alla disperazione. Dati come l'indice manifatturiero che sprofonda non possono passare inosservati, ma i fondamentali dell'economia tedesca restano talmente forti da lasciare presagire un recupero, anche se non rapidissimo. Il vero malato d'Europa resta l'Italia, ma a Bruxelles se ne parla sempre meno perchè si è capito che Roma non ha nessuna politica industriale decente da proporre. C'è rassegnazione: l'Italia è irrecuperabile, dal punto di vista della finanza pubblica ma anche dell'affidabilità per gli investitori".
"Scivoliamo nella stagnazione": Stampa (p.21), Giornale (p.6) e altri quotidiani riprendono l'allarme degli imprenditori lanciato al Forum di Confcommercio. "Basta confondere la diseguaglianza con la povertà" avvertono le imprese. Sangalli: "Più crescita, disinnescare l'aumento Iva" (Repubblica p.35). Per Confcommercio "il Pil e i consumi si fermeranno a un +0,3%", e le imprese chiedono più investimenti e infrastrutture. Intanto, restano le polemiche intorno allo sblocca-cantieri allo studio del governo. Al Foglio (p.3) parla il presidente dell'Ance, Buia: "Siamo stati ricevuti ma non ascoltati. Ho cercato di far capire al legislatore e alle forze politiche la necessità e l'urgenza di intervenire in un settore che non è cresciuto. Ma, alla fine, la montagna ha partorito un topolino e da quanto prodotto dal decreto stiamo curando un malato terminale con l'aspirina". Buia firma un intervento sul Sole (p.6) in cui avverte: "Il salvataggio statale di grandi imprese non pesi su aziende sane". Secondo il numero uno dell'Ance, un intervento della Cdp rischia di alterare un mercato che dimostra di non tutelare imprese che resistono alla crisi.

POLITICA
In primo piano la visita in Italia del presidente cinese Xi Jinping. Italia-Cina "quasi amici" (Repubblica in apertura). Ieri l'incontro con Mattarella: "Via della seta è una strada a doppio senso dove devono transitare non solo commercio, ma talenti, idee e conoscenze" (Corriere p.2 e tutti). Mattarella regista dell'intesa, mette paletti ed esclude le Tlc: altolà del capo dello Stato a eventuali atteggiamenti rapaci del Dragone. "Il nostro – ha detto – deve essere un rapporto alla pari" (Messaggero p.3). Entrando nel dossier di intesa, l'offerta della Cina: "La torta è grande, mangiamola insieme" (Stampa p.3). Dai porti all'energia, accordi economici già pronti a decollare (Messaggero p.4): oggi a Villa Madama, oltre al Memorandum, verranno firmate una decina di intese con imprese e banche italiane. Per Feltri (Fatto p.4) i memorandum sono solo il sigillo su affari già avviati e che riguardando banche, investimenti nei porti e aziende energetiche. Intanto, il Colle "prende atto" dell'assenza di Salvini e Di Maio, poi rassicura gli Usa e avverte Xi: "L'Italia non romperà le sue alleanze" (Stampa p.2). "Siamo più vicini, ma nel solco europeo" ha confermato Mattarella. E il presidente cinese ha detto: "Guardiamo con favore ad una Europa unita e aperta, seguiamo il suo dibattito con rispetto. I problemi si possono superare" (su tutti). Ma c'è lo scudo Ue per stoppare Pechino: l'asse franco-tedesco tratta per sé (Messaggero p.5). Il Consiglio europeo fissa i paletti agli investimenti dei "Paesi terzi". Strigliata di Bruxelles all'Italia: la Cina è un rivale sistemico (Corriere p.4). Il Consiglio Ue si rivolge a Roma e richiama a trattative non bilaterali con Pechino. E arriva lo stop di Merkel a Conte: "Perchè non vi coordinate?" (Repubblica p.2). La cancelliera al premier italiano durante una serata conviviale: "La Ue è un global player, come mai fate accordi da soli?". E su Pechino c'è l'intervento anche di Macron: "I cinesi sono rivali". Libero (p.10) polemizza: l'Italia fa appari con Pechino, l'Europa è invidiosa e ci attacca. Per il Fatto (in apertura) Macron fa il furbo e protesta per la concorrenza di Pechino, mentre la Merkel appoggia Conte: la Germania controlla già la rotta terrestre, con il traffico ferroviario che transita per Duisburg, mentre il Belgio è la seconda meta.
Tav, gelo Macron-Conte: "Impegni da rispettare" (Messaggero p.9 e tutti). Sulla Torino-Lione, il presidente francese striglia l'Italia: "E' un problema tutto vostro, non ho tempo da perdere". Ma il premier italiano ha confermato la linea del governo: "Servono approfondimenti". L'Italia vuole tagliare i costi della galleria tra Italia e Francia puntando sull'intervento Ue. C'è l'ipotesi di destinare ai cantieri italiani i nuovi fondi dalla Ue, ma la Francia mantiene la linea dura: "Non si possono ignorare gli impegni" (Corriere p.9).

ESTERI
Verso le elezioni europee, il capogruppo del Ppe, Manfred Weber, a Repubblica (p.13): "Non faremo mai alleanze con Salvini e i sovranisti. Le destre nazionaliste vogliono riprendersi la sovranità, mentre io sono del partito di De Gasperi, Schuman e Adenauer. Dopo le elezioni voglio sedermi al tavolo con socialisti, liberali e verdi per cercare un compromesso e cercare di risolvere i problemi".
Brexit "soft", la mediazione di Merkel (Corriere). Giovedì sera, al vertice europeo di Bruxelles, la Cancelliera tedesca ha affrontato di petto Macron, in quella che è stata definita dagli astanti "quasi una lite": perché l'inquilino dell'Eliseo si era fatto capofila dell'ala dura, contraria a fare sconti a Londra, e deciso ad infliggere una lezione ai britannici. A Londra c'è anche chi sospetta che Macron ("la May ha il 5% di possibilità che ce la faccia" ha confidato ai colleghi) sia aizzato da Tony Blair, il quale trama da tempo per far fallire la Brexit, di cui è accanito avversario. Ma stavolta è stata la Germania a imporre la linea del dialogo: perché, ha ammonito Angela Merkel, "la Storia ci giudicherà duramente se provochiamo una frattura caotica con la Gb". Intanto la petizione online per chiedere a Londra di fare un passo indietro, ha registrato un'impennata di sottoscrizioni: oltre 4 milioni in soli 3 giorni (Stampa).

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Commentario del 22.03.2019

PRIME PAGINE
Tra cronaca e politica, in evidenza il caso delle scuolabus in fiamme a San Donato Milanese. Il piano folle di Sy: "Bimbi come scudi, non sono pentito" (Corriere). Sy ha premeditato il massacro (Verità).  L'autista tentò la strage anche 2 giorni prima (Messaggero). Di Maio alla Stampa avverte: "Il modello Salvini per la sicurezza non funziona più". Chi difende il terrorista (Giornale). Per la sinistra stordita, l'Erode senegalese è vittima della Lega (Libero).
Altro tema in evidenzia resta l'intesa Italia-Cina. Xi a Roma, contromossa della Ue (Messaggero). Comincia a Roma il tour europeo di Xi: patti con l'Italia, ma vertici Ue e Parigi (Stampa). Lo sbarco di Xi con scorta da re (Corriere). E Di Maio fugge negli Usa (Giornale). Il cinese Xi si sentirà a casa: per i cronisti domande improbabili (Fatto). La Cina è più vicina, la Brexit più lontana (Avvenire).
Su tutti i quotidiani in ampio risalto anche la bufera sulla giunta della Capitale: un assessore tra gli indagati (Corriere). Assessore indagato, Raggi trema (Messaggero). Frongia, fedelissimo di Raggi nella rete della corruzione (Repubblica, Stampa). La Tangentopoli romana è una barzelletta: ex vicesindaco indagato senza aver preso un soldo (Notizia Giornale).

ECONOMIA
Più contratti stabili, meno precari, ma l'occupazione è in frenata: su Repubblica (p.30) e tutti i quotidiani, i dati Inps sull'occupazione. A gennaio 165mila assunti stabili, cala il dato dei contratti a termine: sono 243mila (-17% in un anno). Ma aumentano del 13% le richieste per sussidio di disoccupazione. Sale anche la cassa integrazione, mentre a gennaio il saldo delle nuove assunzioni è a quota 161.263, con un incremento del 110% (Corriere p.33). Nel frattempo arriva il via libera della Camera al decretone: con 291 sì e 141 no il testo passa al Senato per l'approvazione finale, che dovrà arrivare entro il 29 marzo (Sole p.3): più controlli e meno navigator per il reddito di cittadinanza.
Libero (p.20) si concentra sulla proposta di salario minimo del M5S: non serve a nessuno. Una proposta che rischia di scontentare tutti e risparmiare le sacche di illegalità, meglio – scrive Libero – una paga oraria base. Piroscia, presidente ConfsalForm, a Libero: "Con i minimi salariali fissati per legge, gli imprenditori potrebbero cedere alla tentazione di delocalizzare in quei Paesi dove si paga pochissimo. La sfida da vincere è valorizzare le competenze, gli stipendi devono crescere quando aumenta la preparazione dei dipendenti".
Sole (in prima e p.2) guarda ai conti pubblici e alla discussione sul Documento di economia e finanza: sarà leggero o pesante? E' alta tensione tra il ministro dell'Economia Tria, che spinge per un Documento ricco di misure pro-crescita, e il M5S, che preme per rinviare ogni decisione.
Crescita, pacchetto da 500 mln. Tria: "Di flat tax si parlerà a ottobre" (Messaggero p.18).
Intanto, per rilanciare la crescita, il governo punta sullo sblocca-cantieri. Ma arrivano le prime polemiche. Per il Fatto (p.8) con il decreto si torna indietro ai tempi delle leggi di Berlusconi: Lega e M5S litigano, ma danno l'ok a norme pericolose, dal massimo ribasso al general contractor ai commissari. L'Ance: "Le misure sono deludenti e poco trasparenti" (Sole in prima e p.12). "Abbiamo chiesto un atto di coraggio per sbloccare l'Italia, ma dalle bozze uscite finora questa volontà di cambiare pagina con regole chiare e procedure veloci e trasparenti non emerge – ha detto il presidente Buia -. Abbiamo proposto un pacchetto che può sbloccare veramente i cantieri senza cedere nulla in fatto di trasparenza e legalità invece ci sembra di capire che si sta scegliendo un'altra strada, meno utile al settore e al paese intero".

POLITICA
Tema sicurezza in primo piano dopo la strage sfiorata dello scuolabus a San Donato Milanese. Emergono nuovi dettagli sulla fedina penale di Ousseynou Sy, l'autista che ha dato alle fiamme il bus con 51 bambini a bordo, mentre si fa largo la richiesta di concessione della cittadinanza italiana a Rami, il 13enne che ha chiamato i carabinieri e salvato gli altri ragazzi. Il procuratore antimafia, Cafiero de Raho, alla Stampa (p.3): "E' il primo lupo solitario uscito allo scoperto, potrebbe succedere di nuovo. E' naturale che questo tipo di terrorismo sfugga ai radar, fondamentale abbassare i toni per non alimentare l'estremismo di destra che si nutre di odio". La Stampa (in prima e p.5) intervista il vicepremier Di Maio: "Occorre iniziare a muoverci sulla prevenzione, non solo sulla repressione – dice -. Anche l'Italia deve dotarsi di una National Security Strategy sul modello Usa procedendo in modo interconnesso tra Difesa, Viminale, Mit e altri ministeri". Poi il vicepremier 5S spiega: "Nessuna sfida a Salvini, siamo al governo insieme. Sono vicepremier ed è normale che mi occupi anche di temi che non riguardano i miei ministeri. Conoscendo Salvini, immagino sia felice di ricevere proposte concrete, puntando su maggiore sorveglianza e incremento nell'utilizzo delle tecnologie".
Toninelli si salva in Senato, ma senza maggioranza (Messaggero p.7 e tutti): respinte le mozioni di sfiducia di Pd e Fi, ma la coalizione scende ancora una volta sotto quota 161. Sono stati sei i leghisti assenti alla votazione, dopo lo strappo dei 10 grillini che non erano presenti alla votazione su Salvini per il caso Diciotti. "Il Senato è in bilico" (Stampa p.11): il M5S perde pezzi, la Lega punta sugli "arrivi da Fi" (Corriere p.11). "Al Senato i numeri traballano" titola il Giornale (p.8-9), secondo cui a breve nell'alleanza di governo potrebbe verificarsi una frana. E, intanto, il ministro Toninelli cambia linea: parlare d'altro, e stavolta né selfie né pugni alzati (Corriere p.10).
Roma, ampio spazio alle vicende del Campidoglio: indagato per corruzione, nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della A.S. Roma, Daniele Frongia, assessore fedelissimo della sindaca Raggi (Corriere p.6 e tutti). L'assessore di autosospende, ma i suoi legali sono sicuri: "Sarà archiviato". Intanto, nel M5S cresce l'idea di mollare la Raggi, ma rientra l'ipotesi dimissioni (Messaggero p.2). Di Maio chiama la Raggi: "Così danneggi il Movimento" (Stampa p.9).  Tra i grillini restano le spaccature sulla sindaca: "Bisogna toglierle il simbolo", ma Fraccaro difende la Raggi: "Ha la nostra fiducia" (Repubblica p.13).

ESTERI
Italia-Cina: su tutti i giornali la visita a Roma del presidente cinese Xi Jimping: "La scorta come per i re". Il leader cinese accolto con i massimi onori, oggi la cena al Quirinale. Mattarella, in un'intervista ai giornalisti cinesi e ripresa da Italia Oggi (in prima e p.5): "Le relazioni economiche e commerciali hanno un ruolo fondamentale nel quadro delle relazioni bilaterali tra Italia e Cina. Il consistente, e crescente, interscambio, le relazioni tra le nostre imprese, gli investimenti reciproci sono conferma della fiducia sulla quale poggiano i nostri rapporti. L'Italia vede, da tempo, nella Cina non solo un proprio partner economico di primissimo piano, ma anche un motore dell'economia e del commercio mondiale. L'Italia sostiene convintamente l'assetto, multilaterale e realmente aperto, degli scambi globali, anche nella sua qualità di membro fondatore dell'Unione Europea". Intanto al summit a Bruxelles i leader Ue promettono lo scudo per frenare la "penetrazione": nel documento finale non c'è una parte dedicata alla Cina ma nel capitolo dove si parla di crescita e competitività spuntano fuori dei paletti. Ma il premier: "Non devo convincere nessuno, le regole europee sono salve". A Parigi il presidente cinese sarà accolto da Macron, Merkel e Juncker. Intesa Italia-Cina di cui parlerà Di Maio nel suo viaggio negli Usa. Il vicepremier alla Stampa (p.5) spiega: "E' una visita verso il nostro principale alleato, a cui ci lega una lunga storia di alleanze. Ho già fornito a Washington rassicurazioni sull'accordo con la Cina: non si tratta di un'intesa politica ma di una opportunità commerciale per il Made in Italy". Financial Times (in prima e p.2) evidenzia come l'intesa Italia-Cina arrivi in un momento particolare nei rapporti tra l'Ue e il Paese asiatico, l'Europa ha individuato in Pechino "un rivale sistemico".
Brexit, la Ue concede la proroga: May ha tempo fino al 22 maggio (Corriere p. 17 e tutti): dopo una lunga trattativa, il consiglio dei capi di Stato e di Governo ha concordato una proroga per l'uscita del Regno Unito dall'Ue disinnescando la scadenza del 29 marzo. Ma questo solo se la premier britannica riuscirà a farla approvare la settimana prossima dalla Camera dei comuni a Londra. In caso di bocciatura la dilazione sarebbe ridotta al 12 aprile perché, entro il giorno precedente, deve essere ufficializzata l'organizzazione del voto Ue di ogni Paese membro. Il presidente del parlamento Ue Tajani ha avanzato la proposta dell'Assemblea europea: "la scelta non è tra un'estensione lunga e una corta, ma tra un'estensione utile e una inutile, il cui scopo non può certamente essere quello di perdere ulteriore tempo o di rinegoziare l'accordo, a meno che le famose red lines del governo britannico non cambino" (Messaggero p. 15). Su Repubblica (p. 21) un approfondimento su "i mille giorni che hanno fatto precipitare la culla della democrazia nel caos".

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