Commentario del 27.03.2019

IN PRIMA PAGINA
Ramy, Salvini dice sì: giusta la cittadinanza (Messaggero, Giornale). Salvini buonista: vede Mahmood e apre a Ramy (QN). Cittadinanza ai piccoli eroi (Corriere). Salvini. Riunirò i sovranisti europei a Milano (Stampa).
Politica. Veti e correnti, Zingaretti ostaggio del Pd (Notizia Giornale). L'europeista Zingaretti nuoce al suo Pd (Libero).
Battisti, i verbali choc (Giornale). "Così uccidevo le mie vittime" (Verità). Il terrorista Battisti sbugiarda i suoi protettori (Libero).
Economia. Def: crescita ferma a +0,1% e deficit verso quota 2,4% (Sole). Energia, tariffe: da aprile il gas cala del 9,9% , per la luce -8,5% (Sole). La bolletta elettorale (Repubblica).
Il Papa: no al degrado di Roma (Messaggero). Bergoglio tenta il miracolo: resuscitare la Roma grillina (Giornale). "Per Roma rinascita morale" (Avvenire).ù
Le chat segrete che inguaiano babbo Tiziano (Fatto). Altra inchiesta su babbo Renzi (Verità).
Caso Fadil. Iniziata l'autopsia su Imane, i nuovi avvocati della famiglia: "Nessun preconcetto o tesi complottista, vogliamo la verità" (Fatto).
Esteri. Merkel-Macron, grande patto con Xi e schiaffo all'Italia (Repubblica). Obrador: Madrid si scusi per i massacri alla Conquista (Stampa).
Diritti d'autore. La Ue riforma il copyright: più tutele per editori e artisti (Corriere e tutti). Scacco a Google & Co., passa la legge sul copyright (Repubblica). Sconfitti i giganti del web (MF). Svolta a Strasburgo (Messaggero). Svolta dell'Europa, nasce lo scudo online per il diritto d'autore (Stampa). Tajani. "Finisce l'era dei pirati web" (Giornale). Il web ora pagherà (Avvenire).
Ora legale addio, dal 2021 sarà fissa (Messaggero). L'ora illegale (QN). Telecom, Conti cerca la pace e rinvia il consiglio straordinario (MF).

ECONOMIA
Def, pronti i calcoli: crescita a +0,1% e deficit verso il 2,4% (Sole in prima e p.3). Si delineano i "tendenziali" del quadro macro e di finanza pubblica per il 2019 attesi al Cdm del 10 aprile. I dati certificano gli effetti della frenata congiunturale e le ricadute sulla finanza pubblica. Il Tesoro al lavoro sul Dl crescita che punta a rivitalizzare le performance dell'economia nella seconda metà dell'anno: il decreto slitta alla prossima settimana dopo il rinvio di ieri. La maxi-bozza prevede 61 articoli, tra cui c'è l'addio alla mini-Ires, lo sconto di 9 punti percentuali dell'aliquota del 24% alle imprese che investono in beni strumentali e nuove assunzioni. Si punta a un taglio generalizzato dal 24 al 22,5%, per arrivare nel 2022 al 20%. In arrivo anche l'aumento dal 40 al 60% della deducibilità Imu sui beni strumentali, più incerta la riapertura del superammortamento con lo sconto fiscale del 130% sugli investimenti in beni strumentali. Decreto crescita quasi pronto, spunta un nuovo bonus edilizia (Giornale p.6). In arrivo anche lo sblocco di 40 mila assunzioni nella Pa: niente vincoli sul personale per i sindaci che hanno i conti in ordine (Messaggero p.11). Per Repubblica (p.25) il ministro Tria scommette su appalti e sconti fiscali per evitare la manovra-bis: venerdì dovrebbe arrivare lo sblocca cantieri ma è allarme per l'aumento del debito pubblico. La speranza è dare una spinta di 0,2 – 0,4 punti al Pil per arrivare a un progresso dell'1% nel corso dell'anno. Nel governo è tregua tra Salvini e Di Maio per scongiurare la manovra-bis (Messaggero p.9): Lega e M5S evitano sgambetti reciproci per evitare di presentare ad aprile un Def poco convincente. Ma sul Dl crescita si è instaurato un nuovo braccio di ferro che alimenta nuove tensioni sui mercati, con lo spread che resta alto e il Colle che conferma i timori sui conti pubblici.

POLITICA
Spazio al tema della cittadinanza: arriva il sì di Salvini a Ramy e altri ragazzi del bus. "L'ho convinto" dice Di Maio (Corriere in prima e p.2 e tutti). Il M5S esulta e rivendica il merito dell'apertura, mentre la Lega è irritata: per dare l'ok, Salvini ha voluto accertarsi di poterla concedere al minore e non alla famiglia (Stampa p.3).
Intanto c'è il tema dell'aborto a dividere le due forze di maggioranza, con la proposta leghista che suscita nuove tensioni: i 5S sono contro "l'adottabilità del feto". Di Maio avverte: "La legge 194 non si tocca" e Salvini lo rassicura (Corriere p.6). Salvini è costretto a smentire i propositi di cancellare la legge 194, mentre nel M5S si prova a rilanciare: Di Maio chiede piuttosto "di occuparsi di sostenere le famiglie" e il ministro della Giustizia Bonafede ha bollato come "medievale" il convengo di Verona sulla famiglia (Stampa p.8). La vicepresidente 5S della Camera, Spadoni, al Corriere: "Non si cancellano diritti acquisti. La crisi demografica si affronta iniziando a portare avanti delle proposte per dare alle donne la possibilità di poter crescere tranquillamente i figli con bonus e aiuti di cui la proposta leghista non si occupa". La replica del deputato del Carroccio Stefani: "Non c'è nessun tentativo di sabotare la legge 194. La libertà della donna di abortire non viene toccata dalla proposta di legge, viene semplicemente dato una possibilità in più alla donna con la creazione dell'istituto dell'adozione concepita". La Stampa (p.7) intervista Antonio Brandi, presidente del congresso delle Famiglie di Verona: "E' in atto una caccia alle streghe, un processo alle intenzioni. Il problema è che la legge 194 è applicata solo in parte".
Salvini blinda l'asse con i 5S: il centrodestra non esiste più (Giornale p.7). Il vicepremier risponde picche alla Meloni che chiede un vertice di coalizione, confermando l'intesa con Di Maio. Secondo Repubblica (p.8) Salvini sarebbe tentato dai numeri che gli consentirebbero di ottenere la maggioranza senza Berlusconi. La leader di FdI al Corriere (p.11): "Solo Lega e FdI crescono nelle urne. Noi lavoriamo per un centrodestra rinnovato – dice la Meloni -, del quale vogliamo essere la seconda gamba. Tra FdI e Fi c'è competizione in vista delle Europee: noi ci candidiamo per cambiare radicalmente questa idea di Europa, Fi la accetta e la condivide". Obiettivo di cambiare l'Ue a cui lavora anche Salvini, che riunisce a Milano gli alleati sovranisti europei (Stampa p.4).
Pd, Zingaretti apre le liste: "Neanche un voto va perso alle Europee" (Repubblica p.6). Il segretario ridisegna le alleanze, oltre a Calenda apre al dialogo anche con Mdp per "il rilancio del partito". Il neo segretario sdogana i fuoriusciti (Stampa p.6). Chiamparino a Repubblica (p.7): "Ora serve un Ulivo del 21esimo secolo, ma il Pd si deve muovere". Emma Bonino a Repubblica (p.8): "Zingaretti faccia la sua partita con la sinistra. Noi faremo la nostra. Noi e il Pd abbiamo in comune l'obiettivo: un'alternativa vincente alla maggioranza nazional-populista".

ESTERI
Summit all'Eliseo con Xi. Macron: "Rispetto per l'unità europea" (Corriere e tutti): l'invito alla Cina è quello di non trattare con i singoli Paesi per Via della seta. E Macron, Merkel e Junker hanno provato a trovare un intesa prima di aderire, semmai in futuro, al progetto: "Deve esserci una reciprocità di accesso ai rispettivi mercati". L'irritazione con Roma: "Non è il momento di essere ingenui". Xi: "Stiamo avanzando insieme, non dobbiamo lasciarci dominare dalla diffidenza". Le parole di Junker su Repubblica: "Mi piacerebbe che gli investimenti non fossero esclusivamente cinesi, ma andassero a vantaggio anche degli europei e dei Paesi di transito". La Stampa (p. 10) intervista il fondatore di Eurasia Group, Bremmer: "Pechino porta soldi e lavoro. Ma su rete 5G e tecnologia l'Italia deve trovare alternative".
Strasburgo, sì al diritto d'autore: è la fine del Far West nella rete (Messaggero e tutti). Dopo tre anni di negoziato, la partita tra i grandi colossi e i creatori di contenuti si chiude con le nuove regole che avranno due anni di tempo per l'entrata in vigore nei singoli Paesi Ue. Tra i punti: i giornalisti hanno diritto a una giusta remunerazione. Ma si spaccano i gruppi politici e c'è il no di Lega e M5S: "si alla libertà del web". Google: "danneggerà tutti i creativi". Il M5S prepara un blitz per modificare la legge. Il Corriere intervista il sottosegretario alla presidenza del consiglio Crimi: "Così si favoriscono i colossi di internet. Chi produce informazioni va remunerato. Ma il tema andava affrontato con tutti gli attori, compreso Google. Decideranno di pubblicare solo alcuni contenuti, quelli per i quali vale la pena pagare. Tutti gli altri saranno tagliati fuori, ed è un errore molto grave. Il governo prenda tempo". Ma Perrone, presidente degli editori europei, nell'intervista alla Stampa parla di "benefici per il Paese. Dispiace vedere che l'Italia non abbia difeso la direttiva, visto che il nostro Paese sarà uno dei maggiori beneficiari. I francesi, invece, hanno fatto sistema e hanno votato compatti".
L'Ue: nel 2021 l'addio all'ora legale. Ma i Paesi sono divisi, è rischio caos (Repubblica). Strasburgo vota per il ritorno all'orario unico e toccherà ai singoli governi decidere se avere permanentemente l'ora solare o legale. Intanto sabato notte il nuovo spostamento delle lancette.

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