Commentario del 25.03.2019

PRIME PAGINE
Politica in primo piano. Il centrodestra vince ancora (Corriere). Elezioni regionali, in Basilicata vince il centrodestra, crolla il M5S (Messaggero e tutti). Di Maio game over (Giornale). Il premier Conte alla Stampa: "Il voto nelle Regioni non minaccia il mio governo". Il centrosinistra cede anche la Basilicata a Salvini & Berlusconi (Fatto). Ora la Lega alza la posta e torna lo spettro della crisi (Messaggero). Per Repubblica è una botta al governo, frana il M5S.
Si riapre lo scontro sullo "ius soli". Salvini: "Non se ne parla" (Messaggero). A riaccendere il dibattito sono i ragazzi del bus dirottato: "Diventeremo carabinieri" (Corriere). Mons.Paglia a Repubblica: "Anche la Chiesa benedice lo ius soli".
Europa, Libero intervista Marine LePen: "L'Europa che farò con Salvini".
Russiagate, nessuna prova di un complotto Trump-Russia (Corriere). Svelato il rapporto Mueller: "Trump non ha agito in combutta coi russi". Ma spunta l'altro reato, quello di ostruzione ai giudici (Repubblica).

ECONOMIA
"Di sicuro non ci sarà nessuna manovra correttiva": Conte alla Stampa dice no alla manovra-bis. Poi aggiunge: "Nel Def punteremo a misure per la crescita e sullo sblocca-cantieri. Dobbiamo solo accelerare, spingere sulle misure che favoriscono la crescita. Queste misure saranno anticipate con due decreti legge mentre le varie leggi delega e i collegati decreti legislativi attueranno la più consistente rivoluzione riformatrice mai concepita dal Dopoguerra ad oggi. Il Paese non può più attendere". Messaggero (p.8) si concentra sul decreto crescita, che punta su maggiori sgravi alle imprese: lo sconto Imu sui capannoni sale al 60%. Il provvedimento, atteso in Cdm in settimana, conterrà sia le misure di Tria che quelle studiate da Di Maio. Def, tutti contro Tria: Lega e M5S insistono per inserire nel Documento le cifre di crescita ma anche la flat tax (Repubblica p.2). Nella "dataroom" sul Corriere (p.8), Milena Gabanelli entra nel merito di flat tax e partite Iva: a chi fattura poco la tassa piatta spesso non conviene, mentre per dirigenti e pensionati d'oro "sconti" da 10 mila euro. E nel secondo anno il 15% si applica senza limiti di reddito.

POLITICA
Il centrodestra vince ancora: Lega, Fi e FdI conquistano la Basilicata, centrosinistra secondo. Il M5S crolla: dimezzati i voti (Corriere in prima e tutti). Repubblica (in apertura) parla di "botta al governo". Ma Conte, intervistato dalla Stampa (in prima e p.2-3) dice: "Il voto nelle Regioni non minaccia il mio esecutivo".  Il candidato di centrodestra Bardi intorno al 40%, il centrosinistra tiene ma arriva secondo. I grilini sotto il 20%. La coalizione a trazione leghista sorpassa il Pd: ora governa dieci Regioni, contro le 9 guidate dai dem (Messaggero p.3).  Tajani, numero due di Fi, al Corriere (p.2): "Gli elettori parlano chiaro: Salvini stacchi la spina al governo, noi non temiamo le urne". E per la Stampa (p.2) ora Salvini teme che le troppe vittorie lo spingano al voto insieme a Berlusconi. M5S sotto choc: "E' la disfatta". Il Sud volta le spalle a Di Maio (Messaggero p.3): i risultati scatenano il panico, con Di Maio che finisce sotto accusa. "Il Movimento deve cambiare". Con il reddito di cittadinanza che non sfonda, si registra la fuga degli elettori, anche a causa degli scandali che toccano il Campidoglio. Il grillino Patuanelli al Corriere: "Dopo i risultati delle elezioni in Sardegna e Abruzzo era logico attendersi un risultato in linea. C'è un problema di liste: noi combattiamo da soli contro una valanga di altre liste civiche. Stiamo lavorando alla nuova organizzazione, presto potremo avere nuove regole". Corriere (p.3) evidenzia il dramma nei 5S: "Ora cambiamo tutto o basta con il governo". Il capo del Carroccio è sempre più agguerrito: "Spazzeremo via chi cerca di fermarci". Festeggia il successo e punte alle altre Regioni rosse. Salvini vuole mettere all'angolo gli alleati in vista del voto europeo. M5S in trincea: "Dobbiamo resistere". E la Lega alza la posta per sbancare a maggio: torna lo spettro della crisi nell'esecutivo (Messaggero p.4). Il premier Conte alla Stampa rassicura: "Il governo va avanti. Il risultato del M5S? Le competenze locali non possono condizionare l'esperienza di governo nazionale, le due cose vanno distinte. Gli ultimi appuntamenti elettorali non hanno visto performance brillanti per il M5S, ma bisogna mantenere la lucidità e fare riferimento a un contesto più ampio e prospettico quando si ragiona di scenari futuri". Poi sull'ipotesi di interruzione dell'esperienza di governo, il premier dice: "Buttare a mare questa esperienza dopo pochi mesi sarebbe un grave errore, che gli italiani non perdonerebbero. E trasformerebbe in carta straccia i sondaggi di oggi. Io colloco il mio impegno istituzionale nell'orizzonte temporale di questa legislatura. E non tirerò i remi in barca pensando a eventuali prospettive future, né lascerò che un eventuale mio tornaconto personale possa condizionare le scelte".
Ius soli, il caso dei ragazzi del bus dirottato riapre la discussione. "Diventeremo carabinieri" dicono i giovani incontrando i soccorritori. Ma è sfida Sala-Salvini sulla cittadinanza (Corriere p.17 e tutti). Il sindaco di Milano al ministro dell'Interno: "Su Rami frasi senza senso" (Repubblica p.6). Giornale polemico: adesso il Pd lucra sul bus dei ragazzi chiedendo subito lo Ius soli. A favore delle leggi per la cittadinanza il Mons. Paglia, capo del dicastero per la vita del Vaticano, che a Repubblica (in prima e p.7) dice: "Quella legge serve, il governo voli più alto". Il premier Conte alla Stampa: "Lo ius soli non fa parte del contratto di governo e non c'è motivo per inserirlo ora. Se nascono iniziative parlamentari benissimo, ci confronteremo. Mentre una nuova iniziativa legislativa, non inserita nel contratto, però diventare  azione di governo solo se condivisa da entrambe le forze". Intanto, sull'immigrazione, interviene l'ex ministro Minniti, che a Repubblica (p.8) dice: "Il governo alimenta la tensione, il Pd deve battersi per lo ius soli. Non si può andare avanti con l'ossessione dello straniero senza rompere le regole della democrazia. La vicenda di Rami è un segnale positivo. Ma è anche un'ingiustizia".

ESTERI
Brexit, conservatori all'assalto della May, si pensa a dimissioni di massa (Messaggero p. 11, Repubblica p. 12): la premier potrebbe essere costretta a lasciare. I ministri contestano la gestione della trattativa per uscire dalla Ue. E preparano la successione: tra i favoriti il ministro dell'Ambiente Gove. Il testo dell'accordo con l'Europa non verrà sottoposto a un altro voto a meno che non si raggiunga l'intesa sul sì. Opzione referendum. Repubblica (p. 12) intervista il generale Graziano a capo del Comitato militare della Ue: "La Brexit dei vertici militari è già iniziata. Una volta definite le intese politiche, dovremo negoziare anche la collaborazione militare stabilendo accordi e procedure". Sul Corriere(p. 14) un focus sugli italiani che già vivono in Gran Bretagna. Il governo inglese assicura che non corrono rischi ma per ottenere la residenza permanente dopo la Brexit bisognerà dimostrare di essere nel Paese da almeno 5 anni.
Le intese tra Xi e Macron: aeronautica e nucleare (Messaggero p. 6 e tutti): a Nizza il primo incontro tra i due leader e cena privata con le first ladies. Il presidente francese lancia la sua dottrina: "Si al dialogo ma senza egemonia. Attesa la firma per la vendita di 184 airbus: affare da 15 mld. Più difficili i contratti sull'energia. L'altro vertice di Xi: così Merkel e Macron frenano il Dragone (Repubblica p. 15): Berlino e Parigi vogliono escludere la Cina dalle commesse pubbliche finchè non garantirà parità di accesso all'Ue. L'ex celeste impero punta a diventar lo Stato più ricco al mondo (Libero in prima, p. 3) e la Ue predica bene e razzola male: "Prima Macron ci riempie di insulti e poi fa affari con Xi sul nucleare".
Verso il voto europeo. Orban chiama, Salvini risponde: "Vieni con noi" (Libero p. 5): il leader di Fidesz auspica il sostegno dell'Italia sui migranti e accusa gli euroburocratici di punire Budapest per le sue politiche anti-immigrazione. Libero (in prima, p. 4) intervista Marine Le Pen: "Insieme agli amici leghisti riuscirò a cambiare l'Europa. Macron insulta i popoli e la democrazuia, restituiremo la sovranità agli Stati e rispetteremo la volontà degli inglesi. Si prospetta un asse franco-italiano".
Russiagate, secondo il rapporto Muller non ci sarebbero prove sulle possibili interferenze di Mosca nell'ultima campagna elettorale per le presidenziali americane. Ma il presidente non è assolto e il democratico Nadler non vuole archiviare il Russiagate. Trump: "E' stato un colpo illegale fallito" (Corriere p. 10 e tutti). Repubblica (p. 13) intervista il giornalista Unger: "Molte zone grigie".

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