Commentario del 16.03.2019

PRIME PAGINE
Strage in Nuova Zelanda e manifestazioni dei giovani per il clima le notizie in primo piano. Strage di islamici in diretta social (Corriere e tutti). Fa strage in moschea in stile Isis (Messaggero, Giornale). Odio suprematista, strage nelle moschee (Stampa). "L'orrore e la speranza" titola Repubblica, che guarda alla battaglia dei giovani contro il climate change. Greta e i suoi fratelli: "Non esiste un pianeta B" (Messaggero). Speranza verde (Stampa). Milioni di ragazzi, la grande marcia (Corriere). Un milione di volti per il futuro (Repubblica). Fico: abbiamo fatto errori, ma la stella verde non cadrà (Repubblica). Ora si esagera con la "bambinocrazia" (Fatto). Hanno inquinato pure i ragazzi (Giornale).
Altro tema caldo resta l'intesa Italia-Cina, ok del governo alla Via della Seta (Su tutti). "Il debito alla Cina", la mossa di Di Maio (Repubblica). Moavero al Sole: "Cina, nessuno strappo con Usa e Ue". Cina e F35, altro scontro Lega-M5S. E gli Usa: Italia, vogliamo garanzie (Messaggero, QN). La Lega cede sul patto. Prodi: "La Ue risponda unita o perderà" (Fatto). Xi Jinping, l'uomo più potente del mondo: cosa vuole da noi? (Libero). Le nuove città-obiettivo per il Made in Italy (MF).
Italia-Francia. Giovedì Conte vedrà Macron per convincerlo a non fare il Tav (Fatto).
Tra i temi economici, in priamo piano il rating di Moody's, che non giudica l'Italia e il governo fa i piani senza numeri (Stampa). Casa, imprese e sblocca-cantieri: braccio di ferro sul pacchetto Tria (Messaggero). Investimenti, torna il bonus per tutti: Ires al 22,5% (Sole).
Cronaca, giallo Fadil, avvelenata con le radiazioni (Corriere). I misteri di Imane (Fatto). Avvelenata la teste del Ruby-ter che denunciò Berlusconi: i pm indagano per omicidio (Notizia Giornale).

ECONOMIA
Dazi e Brexit graziano l'Italia, Moody's rimanda la bocciatura (Giornale p.10 e altri): l'agenzia rinvia il verdetto sul rating e ci salva dalla retrocessione a Paese "spazzatura". Il capo economista di Moody's Analitics, Mark Zandi, alla Stampa (p.12): "L'economia italiana si è in parte stabilizzata, rispetto ai colpi che aveva subito l'anno scorso, a causa dell'incertezza politica. Gli investitori globali restano sulle spine, ma non sono più in una condizione di panico. Tuttavial'Italia flirta con la recessione e scivolerò nel pieno crollo, se l'incertezza politica tornerà ad intensificarsi, o se il resto dell'Europa non riguadagnerà in fretta la sua stabilità economica". Poi guardando alla crescita, Zandi spiega: "Anche considerando gli scenari più ottimistici, con la Brexit che pesa sopra la testa dell'Europa, e le guerre commerciali che danneggiano l'economia mondiale, l'economia italiana faticherà molto per ottenere una crescita più forte e sostenibile". Non confortanti i dati sul debito pubblico, che accelera ancora secondo i dati resi noti da Bankitalia: ormai è arrivato a 2.358 mld (Corriere p.46). L'aumento rispetto a gennaio 2018 è di 72 mld e l'inflazione frena, registrando un +1%. I dati Istat su ordinativi e fatturato fanno invece registrare un aumento su base mensile dopo la presante frenata dello scorso dicembre: +3,1 a gennaio, il progresso tendenziale è stato di 0,6% (Sole p.6 e altri).
Intanto, ci si avvicina alla compilazione del Def, che però resta senza numeri (Stampa p.12): l'ipotesi che circola nel governo è presentare solo il quadro aggiornato delle stime, rinviando le decisioni importanti ad autunno e alla prossima legge di Bilancio.
Nel frattempo, per rilanciare la crescita, il Tesoro è pronto a varare alcuni provvedimenti: casa, appalti e incentivi in un decreto (Messaggero p.10). La bozza del documento prevede super-ammortamenti al 130%, rifinanziamento del Fondo di garanzia sui mutui, sgravi a chi ristruttura e affitta immobili, aiuti agli investimenti. Il testo del ministro Tria, per ora, viaggia su un binario parallelo a quello di Palazzo Chigi. E resta aperta la questione sui cantieri(su tutti). Non solo sblocca-cantieri: subito taglio Ires e superammortamento (Sole p.3): nel Dl che andrà mercoledì in Cdm ritorna l'incentivo e l'abolizione della mini-Ires per finanziare la riduzione graduale dell'aliquota dal 24 al 20%. E si riapre la partita degli 80 euro per il Def.
Intanto, l'edilizia scende in piazza per chiedere "lavoro, investimenti, ripresa e futuro" (Messaggero p.10). In dieci anni, nel settore dell'edilizia, hanno chiuso 120 mila imprese e sono stati persi 600 mila posti di lavoro, ma la filiera delle costruzioni è decisiva per la ripresa dell'intero sistema (Repubblica p.16). Confindustria e Ance soddisfatti per l'apertura del governo sui lavori, le imprese si dicono pronte a collaborare (Sole p.3). Ma sui cantieri da sbloccare è scontro Lega-M5S (Stampa p.13): Carroccio escluso dagli incontri preparatori. Il Messaggero (p.11) entra nel dettaglio dello sblocca-cantieri: subappalti senza soglia e meno burocrazia. E Repubblica (p.16) si concentra sulla deregulation del governo con lo stop al codice degli appalti.

POLITICA
Via della Seta, ok al memorandum (su tutti). La Lega cede ma non molla (Fatto p.8). Il Carroccio attacca per le mosse del premier e del M5S: "Non siamo stati coinvolti" (Corriere p.18). Salvini mette nel mirino il metodo dei 5S, lamentando la "mancata condivisione" del dossier Italia-Cina, infatti i leghisti avrebbero avviato verifiche su settori strategici. Le critiche sono state superate con il rafforzamento della "golden power" e il richiamo al "rispetto delle regole europee". Libero (p.6) parla di rissa nel governo sui soldi di Pechino, con Conte che annuncia la firma, mentre Salvini avverte: "Sui temi importanti dobbiamo ancora decidere". Il segretario leghista teme la reazione Usa (Stampa p.10). "Daremo un nuovo impulso all'economia, senza tralasciare la tutela degli asset strategici" assicura Conte, ma l'Italia si trova nel mezzo di uno scontro geopolitico. L'ambasciatore americano chiede garanzie a Roma: da Putin al Venezuela, troppe ambiguità (Messaggero p.13). Il diplomatico Usa Eisemberg da Moavero, mentre Di Maio prepara un viaggio negli States per non lasciare ai leghisti il monopolio nel rapporto con la Casa Bianca. "Ue e Alleanza atlantica: l'intesa con la Cina non mina i nostri pilastri – dice al Sole (in prima e p.4) il ministro degli Esteri Moavero Milanesi -. In riferimento alle relazioni bilaterali fra i vari Stati Ue e la Cina va tenuto presente che Paesi come Francia, Germania e Regno Unito sono stati, in passato, molto attivi. Noi abbiamo ampi margini di miglioramento della presenza di nostri prodotti sui mercati cinesi, perchè siamo oggettivamente più indietro nell'interscambio con Pechino". Fubini (Corriere p.19) si concentra sulle proteste dei governi europei, dove Pechino investe molto di più, per l'intesa Italia-Cina. Da noi gli investimenti cinesi sono lo 0,75% del Pil, nel Regno Unito si sale fino al 2,5%, in Finlandia al 3,8%. Dev'esserci – scrive Fubini - una dose di ipocrisia, o spirito di concorrenza tra europei, in certe preoccupazioni di questi giorni all'ipotesi di una crescita della presenza cinese in Italia. Ma è la potenziale capacità di condizionamento di Pechino in Italia a preoccupare: Germania o Gran Bretagna attraggono ogni anno investimenti diretti dall'estero per il 3% del loro reddito, l'Italia è sotto l'1%, ecco perchè la capacità di condizionamento nel nostro Paese è in proporzione maggiore. L'esperto Giuliano Noci, Prorettore del Polo territoriale cinese, a Libero (p.6) dice: "Se il Memorandum, come immagino, conterrà il rispetto dei grandi valori sociali, umani, ambientali, delle regole vigenti e della collocazione atlantica, non riesco a cogliere il senso delle posizioni emerse in questi giorni: tanto più che altri Paesi a cominciare dalla Germania sono già in cammino, senza proclami ufficiali, sulla Via della Seta". Romano Prodi al Fatto (p.9): "Di fronte al potere cinese servirebbe un'Ue più forte. La domanda da porsi è: è immaginabile che un Paese così forte, con una proiezione internazionale così importante, rinunci ala tentazione di fare prima o poi una politica di potenza? Fino ad ora la strategia cinese è stata di difesa regionale. Ma sino a quando? E un'Europa sovranista come può fronteggiare sfide di questa portata? Dobbiamo riconoscere che il Paese più sovranista d'Europa è proprio l'Italia, perchè la somma dei consensi di Lega e M5S è più elevata di quella di Orbàn. E' dunque anche colpa nostra se stiamo perdendo il disegno europeo che veniva riconosciuto dagli altri". Per Libero (p.7) il piano Cinese è di inondare l'Europa con i suoi prodotti e l'Italia è strategica per i trasporti, importante per noi è chiedere reciprocità.
Intanto, allarme degli Usa sui colloqui tra Di Maio e Xi per l'acquisto del debito italiano: dietro le resistenze americane all'accordo per la Nuova via della Sete ci sarebbe l'ipotesi avanzata dal vicepremier grillino nelle sue visite (Repubblica p.15). A creare tensioni nella maggioranza c'è anche il tema degli F-35, che provoca lo scontro tra Salvini e la ministra Trenta, che dice: "Paletti della Lega sui caccia? Basta confusione" (Messaggero p.13).

ESTERI
Strage nelle moschee: i fucili, la telecamera, 49 persone senza vita (Corriere in prima, p 2-9 e tutti) In Nuova Zelanda il massacro durante l'ora della preghiera compiuto da terrorista norvegese che si racconta in 74 deliranti pagine che sono un manifesto contro  l'Islam: si definisce 'uomo comune' e ammira le battaglie contro gli ottomani. . La mattanza per ore sui social: sotto accusa Facebook & co. Il Messaggero (p. 5) intervista Alfredo Mantici, ex direttore del Dipartimento analisi del Sisd: "Musiche e scritte sulle armi un format che copia l'Isis. Difficile fermare questa propaganda sui social". Su Repubblica (in prima, p. 2-8 ) le testimonianze dei sopravvissuti : "Mirava alla testa e ai bimbi". Lo choc globale per l'"odio contro tutti": moschee blindate da Londra al Canada con veglie di preghiera e pattuglie armate fuori dai luoghi di culto anche a Parigi e New York. Sul Messaggero (p. 3) un approfondimento sulla crescente rete dell'ultradestra: da Traini ai suprematisti Usa. La premier May: "Attacco ai nostri valori"-. E Merkel : "L'obiettivo è la società aperta". Salvini: Preoccupa solo l'estremismo islamico". Mattarella: "No ai predicatori di odio".
"Siamo tutti con Greta Thunberg. Con lei salviamo il pianeta" (Corriere p. 10 ) Giornata di mobilitazione in oltre 2000 città del mondo per fermare i cambiamenti climatici. Grande successo anche in Italia: un mln in piazza. E a Roma 3mila giovanissimi al Colosseo.  Il grido dei ragazzi: "La politica ora agisca". Nel frattempo a Stoccolma la giovane leader della protesta, Greta Thunberg, ha guidato la grande manifestazione  con un cordone di volontari che hanno protetto la baby attivista. . Ampi spazi su tutti i giornali dedicati all'ambiente e su ciò che bisogna fare per contribuire concretamente alla salvezza della terra. Repubblica (p. 13) intervista Fico: "L'ambiente resta la nostra prima stella. Ma sulla Tap chiedo scusa. Il Friday for Future è stato un giorno straordinario perché tanti ragazzi e ragazze sono scesi in piazza per manifestare a favore di politiche che possano intervenire sui cambiamenti climatici". E sulla questione interviene Legambiente con il presidente Ciafani che risponde alla Stampa (p. 4): "Di Maio mantenga le promesse che ci ha fatto. Cancellando subito i 16 mld di sussidi ai combustibili fossili. Bisognerebbe fare nuovi impianti ma M5S cavalca sempre le proteste contro queste strutture". Sempre sulla Stampa (p. 5) un focus sui verdi che aprono all'idea di Macron: fare subito una banca europea per il clima. Secondo i sondaggi sono 50 i seggi teorici per i verdi nel prossimo Parlamento Ue

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