Commentario del 31.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Commercio internazionale in primo piano. "Muro" Usa per 90 prodotti Ue (Sole). L'Italia contro i dazi di Trump (Corriere). La sfida dei dazi accende il duello Ue-Usa (Stampa). In politica, sospesi 42 deputati del M5S: protesta in piazza (Corriere). Intanto sulla Stampa l'allarme del Ppe per l'influenza russa sulla politica europea, nel mirino i rapporti con il M5S. Berlusconi al summit Ppe: "Pronto a garantire la stabilità col Pd. Io argine contro i populisti" (Stampa e altri). Pd, voto sulle mozioni: rush dei circoli. Renzi in testa, ma Orlando ci crede (Unità). Emiliano: "La vera partita sarà alle primarie" (Unità). Ieri dalla Camera via libera allo stop dei magistrati in Parlamento (su tutti). Tra i temi economici si parla di lavoro. Inps e Lavoro rilanciano i voucher per baby sitter: sì alle nuove richieste (Sole). I voucher ritornano in scena (Italia Oggi). Spazio su tutte le prime pagine all'attacco jihadista sventato a Venezia. Arrestati 4 kosovari: "Metti una bomba sul ponte di Rialto e guadagni il paradiso" (Repubblica e altri).

ITALIA-ECONOMIA
Fortis sul Messaggero: "II Made in Italy corre il doppio del Sistema Italia": il commercio e le attività professionali (Made in Italy) stanno aumentando ad un ritmo più che discreto. Tirano soprattutto l'industria manifatturiera, il commercio e il turismo. Mentre il resto dell'economia (sistema Italia) sta zavorrando la ripresa. In particolare, il PIL è rallentato vistosamente dalla pa, dai servizi pubblici locali, dalle banche e dalle   telecomunicazioni, nonché dalle costruzioni, il cui lungo ciclo negativo però sembra giunto al termine. Questa divergenza tra settori spiega ampiamente perché la nostra economia cresca poco. Intanto, la nota trimestrale sulle tendenze dell'occupazione mostra la rivincita dei contratti a termine (Repubblica p.37): anche se l'ultimo trimestre 2016 vede un aumento degli occupati (+478mila), con forte prevalenza dei contratti indeterminati sull'anno scorso,  rispetto al trimestre precedente l'aumento dei contratti stabili è di 19 mila, mentre ci sono 64mila nuovi contratti a termine. Il trend dell'ultimo periodo mostra un aumento del lavoro determinato. Intanto Italia Oggi e Sole guardano al ritorno dei voucher: l'abolizione dei buoni lavoro non vale per le attività di baby sitting, nel caso in cui le prestazioni siano richieste da una mamma che ha rinunciato al congedo parentale. L'Inps continuerà a emetterli anche se sono stati cancellati. Sul Sole (p.6) gli effetti della riforma Fornero sulle pensioni: negli ultimi 6 anni sono diminuite del 2,7% le pensioni erogate, di cui il 63% sotto la soglia dei 750 euro al mese. E il dato sulle differenze dice che 8 sotto su 10 percepiscono un assegno inferiore ai 750 euro (Messaggero p.16). Intanto aumenta l'età di uscita e cala l'incidenza della spesa totale sul Pil. "E' in atto una buona inversione di tendenza" dice l'Inps.

ITALIA-POLITICA
"Povertà politica". Il Financial Times (p.9) dedica la sua "big read" al M5S, criticando i contenuti del piano da 17 miliardi per il reddito di cittadinanza, che viene considerato una "trappola del welfare". Ma che, in un contesto di grande sofferenza sul piano del lavoro com'è quello attuale dell'Italia, e aggiungendo la propensione verso i movimenti populisti che si sta registrando in tutta Europa, potrebbe fare breccia sugli elettori, aprendo le porte all'ascesa dei grillini. Intanto restano nel mirino i rapporti tra il M5S e la Russia. "Mosca minaccia le nostre democrazie": dopo il dossier Usa, è il Ppe a lanciare l'allarme (Stampa in prima e p.2-3). Un documento dei popolari evidenzia il supporto continuo dalla Russia alle forze anti-europee. "Mosca vuole minare la stabilità europea" dice il generale Clark alla Stampa. Ma il M5S insiste: "Sui russi c'è disinformazione, attenti alle condanne facili". E il politologo Rozès: "Putin piace perchè l'Europa franco-tedesca non basta più". Intanto, dopo la protesta sui vitalizi, stangata per 42 parlamentari del M5S, sospesi per 15 giorni (su tutti). Linea dura della Camera dopo l'irruzione nell'ufficio di presidenza. "Sono orgoglioso della lotta dei miei" dice Roberto Fico al Corriere (p.11). "Una volta al governo toglieremo i vitalizi" incalza il parlamentare grillino, che poi attacca sulla legge elettorale: "Se siamo in questa fase di stallo con due leggi incostituzionali è colpa dei partiti".
Intanto, dal vertice del Ppe, Berlusconi assicura: "Io garanzia contro il populismo" (Corriere p.8 e altri). Per la Stampa (in prima e p.8) Berlusconi ha spiegato alla Merkel che è pronto a garantire la stabilità con il Pd per arginare l'ascesa del Movimento. Ma deve superare le resistenze degli alleati.
Parisi a Repubblica (p.19): "Nè Trump né Le Pen, il centrodestra del futuro lo fondo io": domani la convention a Roma di "Energie per l'Italia".
Nel Pd, Renzi (69% circa) lanciato verso la vittoria nei circoli, anche se Orlando (intorno al 30%) ci crede (Unità in prima e p.6). Più distanziato Emiliano, che all'Unità spiega: "Sono io la vera novità nel Pd e la vera sfida sarà alle primarie aperte. I voti nei circoli sono controllati e blindati".

USA/EUROPA
Il muro di Trump: dazi per 90 prodotti Ue (su tutti). Il presidente americano vuole aprire lo scontro commerciale con l'Unione. Gentiloni: "La qualità non ha frontiere. Dazi, protezionismo e chiusure non possono essere un freno allo sviluppo". L'impatto delle sanzioni colpirebbe merci per 100 mln, ma potrebbero essere a rotazione. A rischio il 13% del food esportato, nel mirino circa 700 mln di Made in Italy, tra alimentare e moto, venduto negli Usa (Sole p.2). Per Messaggero (p.3) rischio stangata da 3 mld sui prodotti made in Italy dei 37 mld di export verso gli Usa. I prodotti "dop" i più colpiti (Sole). Quella dei dazi è un'ipotesi, sarebbe la risposta Usa a una vecchia diatriba sulle restrizioni europee all'import di carne bovina trattata con ormoni. Prosciutto e cibi di nicchia, minerale e succhi, cioccolato, conserve e stoffe sintetiche tra i prodotti italiani colpiti. Così come la Vespa. Colanino (Piaggio) al Corriere (p.2): "Più un danno di immagine che finanziario". Farinetti (Eataly) a Repubblica (p.2): "Farà male, ma sulla carne ha ragione lui". E Fanti, presidente del Consorzio di Parma, alla Stampa (p.6): "I prosciutti rischiano danni fino a 80 mln". Per Bricco (Sole in prima e p.2) è andata bene per  30anni, ora procediamo in terra incognita. Per l'economista Gros alla Stampa (p.2): "La Casa Bianca non ha strategia, vincerà libero scambio". "Contraccolpi pesanti, ma l'eccellenza italiana ci aiuta" dice Mattioli (Confindustria) al Messaggero.
Brexit, May pronta a usare prerogative speciali per abrogare le norme Ue: via mille leggi in 2 anni (Repubblica p.4). Farage a Repubblica: "Abbiamo finalmente sospinto la Gran Bretagna verso questo giorno di libertà e indipendenza, mi auguro che questo incoraggi altri Paesi a battersi per l'indipendenza". La Brexit si farà con l'aiuto di Enrico VIII: fu lui a portare l'Inghilterra fuori dall'Europa cattolica, dando il via allo scisma anglicano, ora il governo britannico ha invocato i poteri dell'antico sovrano per riscrivere la legislatura del Paese (Corriere p.6). Intanto, Carlo e Camilla in tour dopo la Brexit, saranno gli ambasciatori di Londra con l'Ue (Stampa p.10).
Su tutti l'attacco jihadista sventato a Venezia. "Facciamo esplodere Rialto e ci guadagniamo il Paradiso": in arresto 4 kosovari, tra cui un minorenne. Erano attivissimi su internet, progettavano attentati in Italia.

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Commentario del 30.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Brexit in primo piano. L'Europa a Londra: ci rimpiangerete (Corriere). Ora Londra è più lontana (Repubblica), la Ue alza la voce (Stampa). "Non tradirò i valori comuni"assicura Theresa May (Repubblica). Detusche Boerse – Lse: stop alla super Borsa Ue, è il primo effetto della Brexit (Sole e MF). Ieri, Padoan a Londra con Maroni e Sala per portare a Milano istituzioni e società in uscita dalla City (MF e Sole). In economia, in primo piano il tema evasione fiscale: 40,5 mld di Iva non pagata (Corriere). In arrivo la manovra: Iva, benzina e case: ecco cosa ci aspetta (Giornale). Intanto Bruxelles tagli i finanziamenti per il terremoto (Messaggero).
Politica. Gli Usa all'Italia: attenti ai rapporti tra Russia e M5S (Stampa). Intanto, in Italia si cerca il compromesso sulle legge elettorale per schivare il voto con due vincitori (Corriere).  Boccia (Confindustria) al QN stronca il proporzionale: "Alle imprese serve stabilità". Ampio spazio anche al tema migranti: il commissario Avrmopoulos: "Sui migranti tutti devono aiutare" (Messaggero). Minniti al Mattino: "Su espulsioni e rimpatri tempi della giustizia troppo lunghi". "Il SOSpetto": su Panorama il focus sul mistero delle navi umanitarie e i salvataggi a domicilio. "Nessuno tocchi più i piccoli migranti": sull'Unità il via libera della Camera alla norma che protegge i minori non accompagnati.

ITALIA-ECONOMIA
Scontro verso la manovra. "Totalmente assurda" l'ipotesi di aumento dell'Iva ripete Renzi (su tutti). Le parole dell'ex premier arrivano mentre il governo lavora alla stesura del Def: si ragiona sull'innalzamento delle stime di crescita del 2017 verso l'1,1 – 1,2 %. Tra le voci allo studio nel Def ci sono le tax expenditures, interventi per la riduzione del cuneo fiscale e privatizzazioni (Sole p.8). A proposito di privatizzazioni, Cdp crescerà in Eni, Enel e Poste e poi aprirà ad altri azionisti: la Cassa cerca patrimonio per nuovi interventi e il Tesoro punta a cedere le quote residue nelle grandi aziende per ridurre il debito (Repubblica in prima e p.26). "Non avrei obiezioni – dice Gozi al Sole (in prima e p.26) - se nel piano nazionale si inserisse anche un impegno importante di dismissione di asset pubblici finalizzati a ridurre il debito e obiettivi di spending review in linea con quelli già perseguiti dall'Italia". Nel frattempo Giornale (in prima e p.4) resta scettico sulla manovra: Iva, benzina e case, ecco la manovra che aumenta le tasse. Nonostante le parole di Renzi, per il Giornale la manovra da 25 mld che, anche senza le clausole di salvaguardia su Iva e accise, comporterà una mazzata sulla casa con la riforma del catasto. Per il Messaggero (p.5) Gentiloni vuole blindare la finanziaria con il Def: non potendo arrivare ad ottobre con una manovra incentrata sull'aumento delle tasse, cerca quindi di giocare d'anticipo chiudendo rapidamente la questione della manovra correttiva per poi aprire da subito il negoziato con Bruxelles presentando un Def che non esclude di aumentare il deficit. Nel negoziato con l'Ue anche i fondi per la ricostruzione post-sisma. Bruxelles taglia del 10% i fondi: il finanziamento Uè dovrebbe essere del 90%, il 10% sarebbe a carico dello Stato membro (Messaggero in prima e p.5 e tutti).
Intanto, aggiornamento dei dati sull'evasione fiscale: 111 mld evasi nel 2014 (quasi il 7% del Pil), di cui 40,5 mld solo di Iva (Corriere in prima e p.35). Proprio sul recupero dell'Iva punta l'esecutivo: split payment esteso anche alle società pubbliche e incentivi per la fatturazione elettronica tra aziende private. Si attendono risultati anche dalla rottamazione delle cartelle Equitalia. La differenza maggiore tra imposte dovute e pagate si riscontra nell'Irpef a carico di lavoro autonomo e della piccola impresa. In termini assoluti è l'Iva, con 40,5 mld di mancate entrate, al primo posto, seguita da Irpef. Libero (p.5) polemizza: ora si possono accalappiare tutti e 110 i miliardi che erano sfuggiti ai controlli. A meno che quei numeri non siano molto teorici e che in realtà anche dopo questa bella relazione sugli evasori fiscali italiani se ne sa quanto prima.

ITALIA-POLITICA
Il sondaggio di Piepoli sulla Stampa (p.9) vede il M5S primo partito insieme al Pd al 29%, ma il trend dei grillini è in crescita. Il centrodestra unito si attesta al 28,5%. I numeri sulla fiducia del governo vedono salire al 44% (+2%) coloro che si fidano, mentre il 46% confida nel premier. Dagli Usa l'avvertimento all'Italia: "attenzione ai legami tra il Movimento e la Russia" (Stampa in prima e p.2-3). Dagli Usa sono preoccupati per l'influenza che la Russia sta cercando di avere sulle elezioni politiche italiane, non solo con il M5S ma anche con la Lega, che però ha prospettive elettorali inferiori. Per Washington l'obiettivo di Mosca è dividere e indebolire l'intero Occidente puntando sulle forze che mettono in discussione le alleanze storiche. Di Stefano, che nei piani del M5S è in corsa per il ruolo di ministro degli Esteri, alla Stampa (p.3) dice: "Gli arresti a Mosca? Perchè non parliamo di Guantanamo? E' ancora aperto, ma Obama ha vinto il Nobel per la pace". Di Stefano si dice favorevole all'uscita dall'euro e spinge per Ue e Nato più deboli. E alla domanda su Putin, dice: "E' già un interlocutore, perchè ha vinto su tutta la linea".
Spazio alla discussione sulla riforma elettorale. Il Pd tiene il punto sul Mattarellum, ma studia un sistema sulla base dell'Italicum, con le correzioni della Consulta, visti i numeri incerti, soprattutto al Senato. Per Repubblica (p.12), Renzi offre un patto al M5S: estendere l'Italicum anche al Senato. Verderami (Corriere in prima e p.9) sottolinea la necessità di trovare un'intesa per l'armonizzazione delle leggi elettorali che, così come sono oggi, rischiano di produrre due vincitori diversi alla Camera e al Senato. Boccia (Confindustria) al QN (in prima e p.6): "Serve stabilità per la ripresa economica, per questo come Confindustria non possiamo permetterci il lusso dell'indifferenza. Perchè la politica si riappropri del ruolo di guida del Paese, serve che si doti degli strumenti giusti".
Intanto, è stata fissata all'11 giugno la data del voto delle Amministrative. Da Genova a Verona, dall'Aquila a Catanzaro: oltre 1000 le città alle urne. In caso di ballottaggio, il secondo turno si svolgerà il 25 giugno (Corriere p.8 e tutti).

EUROPA
In primo piano l'avvio del distacco di Londra dall'Ue: ieri consegnata a Tusk la lettera che attiva l'art.50 e mette in moto l'uscita. "Lasciamo l'Unione Europa, non l'Europa - scrive in una lettera la premier inglese May (Repubblica in prima e p.4) -. Vogliamo continuare a essere partner affidabili e alleati responsabili per l'Italia e per tutti gli amici del continente. Ci avviciniamo ai negoziati in modo costruttivo. E' nell'interesse di tutti mantenere la libertà di commercio, erigere inutili barriere andrebbe a discapito di tutti. E in tema di sicurezza dobbiamo forgiare la più stretta collaborazione possibile". Ma proprio sulla sicurezza il negoziato parte in salita, visto il ricatto di Londra (Stampa e altri).  "Negozieremo in modo fermo, aperto, onesto, saremo disponibili ad ascoltare le ragioni dell'altra parte, ma non saremo ingenui" assicura Juncker al Corriere (p.3). Il presidente dell'Europarlamento, Tajani a Repubblica (p.4): "Serve un'intesa che permetta di mantenere buoni rapporti, ma in caso contrario sarebbe penalizzata Londra, che rischia dazi e freni". Parlando di accordi economici, Tajani ricorda come "la Gran Bretagna dovrà pagare i contributi al bilancio programmati fino al 2020, parliamo di decine di miliardi". Ma oltre ai 60 mld che Londra deve alla Ue, c'è il nodo di delle garanzia per cittadini e imprese (su tutti). L'esperto economico del Ft, Wolf al Messaggero (p.4): "Rompere con l'Ue sarebbe un disastro. L'economia è in bilico e si rischiano tensioni sociali". Nel giorno della Brexit, Padoan vola a Londra con Sala e Maroni: missione di sistema per attrarre le istituzioni e le società in uscita dalla City (MF in prima e p.3 e Sole in prima e p.2). Gli obiettivi italiani sono, oltre al business finanziario in uscita dalla City, l'Eba e l'Ema. Sull'Agenzia del farmaco bisogna battere la concorrenza di Vienna, Copenhagen, Amsterdam e Dublino. Maroni al Corriere (p.6): "Abbiamo dimostrato che da noi molto sta cambiando e che le nostre eccellenze superano gli stereotipi che si associano all'Italia".
Intanto, primo effetto della Brexit, tramonta la super Borsa europea: l'Antitrust Ue boccia la fusione tra Lse e Detusche Borse (Sole in prima e p.2 e altri).

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Commentario del 29.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Brexit, è il giorno del divorzio (Stampa). Ma il primo strappo è con la Scozia, che vuole un nuovo referendum per separarsi da Londra (Sole, Repubblica). Sul Giornale cosa succede in Italia. Italia che è alle prese con la manovra: nel menu tagli a spese e detrazioni, split, accise sui tabacchi e sblocca-investimenti (Sole, Repubblica). Nel pacchetto anche tre miliardi per la ricostruzione post terremoto (Sole) e neoassunti senza contributi (Italia Oggi). Dalla scuola alla sanità in vista 80 mila assunzioni (Sole). Sul lavoro ancora polemiche sulla frase di Poletti su curriculum e calcetto. Il ministro resta al suo posto. Il Giornale lo difende: meglio un burlone di un onesto cretino. Ma 3 italiani su 10 trovano un posto grazie a parenti e amici (Repubblica). Libero attacca invece la Fedeli: le scuole cadono a pezzi ma lei vuole 25 mila assunzioni. "Cacciatela". Il Fatto contro la Madia, la ministra copia&incolla. Su Repubblica la mossa di Bersani: non sosterremo Gentiloni a tutti i costi. Su alcuni temi M5S meglio del Pd. In fuga da Gentiloni anche Alfano&C (Giornale). Sulla Stampa la tentazione di Renzi – pronto alle elezioni senza la crescita nel Def – e l'idea di Berlusconi: staffetta con Salvini per Palazzo Chigi.
In Puglia tensioni e proteste per la Tap ma ripartono i lavori del gasdotto (Sole). Ai picchetti anche liceali con i prof (Messaggero). Il Corriere: il Paese del "no" a priori. In cronaca, presi i killer di Altatri, due fratellastri fuggiti a Roma: "Hanno ucciso Lele mentre scappava" (Messaggero). Libero pubblica la loro foto: ecco i macellai di Emanuele.

ITALIA-ECONOMIA
Taglio agli sconti fiscali, nuovo catasto e cuneo: su Repubblica il Programma nazionale di riforme che sarà varato alla fine della prossima settimana insieme al Def, a cui farà seguito la "manovrina" di 3,4 mld, ribattezzata da Gentiloni in Dec, acronimo di decreto correttivo e per la crescita. "Dec" che conterrà tagli alla spesa dei ministeri, rafforzamento dello split payment contro l'evasione Iva, e aumento delle accise sui tabacchi; previsto anche un fondo triennale per il terremoto e misure per lo sviluppo, messe a punto ieri durante un vertice tra Gentiloni e Padoan. Il messaggio a Bruxelles è correzione subito, crescita nel medio periodo.
Per il Sole nella "manovrina" ci saranno anche le accise su tabacchi e alcolici, oltre a tagli di spesa, split palmenti e misure per la crescita. Il Messaggero parla invece di manovra senza tasse ma solo di tagli: niente aumenti delle accise sulla benzina o dell'Iva. Ma per il Sole il vero problema è sul Def e soprattutto sulla manovra 2018. Manovra, scrive la Stampa, per la quale l'Europa non farà sconti. Per Bruxelles ora quello che conta  è la manovra correttiva attesa entro aprile, per la quale il deficit strutturale va ridotto dello 0.2% del pil. A metà maggio le previsioni economiche primaverili.
Su Repubblica anticipazione del Piano riforme del governo, che sarà presentato a breve: taglio del cuneo contributivo per fasce deboli, giovani e donne, revisione del catasto (basando i valori sulla superficie e non sui vani), taglio e revisione delle detrazioni fiscali, rafforzare l'azione di Consip per la spending review dei ministeri, continuare il processo di privatizzazione per ridurre il debito pubblico, spinta all'efficientamento energetico e degli spazi degli edifici pubblici e alla vendita di terreni agricoli, nuova regolazione del lavoro accessorio post-voucher, nuovo piano elettrico per ridurre il peso dei costi energetici sulle imprese.
Sul Sole il decreto in arrivo per il pubblico impiego, che sbloccherà fino a 80 mila assunzioni tra Comuni e scuole.

ITALIA-POLITICA
"Garantiremo il governo Gentiloni ma non a tutti i costi" dice Bersani a Repubblica. Primo banco di prova, la manovra: "Mi aspetto che Gentiloni ci convochi e dica la verità sull'economia agli italiani: con Renzi e con tassi bassissimi è aumentato il debito pubblico e sono diminuiti gli investimenti. Un caso singolare". Bersani torna anche sul tema alleanze col M5S: "Una fesseria dire che credo in un'alleanza con Grillo. E' chiarissimo che il M5S com'è adesso non porta l'Italia da nessuna parte ma vorrei impedire che finisca così". Sul ddl Concorrenza, "difficile dar torto a loro e stare con il Pd che vuole bloccare la liberalizzazione della fascia C e consentire l'ingresso del capitale in un settore protetto come l'energia". Punta al logoramento di Gentiloni anche Renzi: per la Stampa, una volta ripreso in mano il partito, la strategia sarà quella di evitare una manovra d'autunno senza lacrime e sangue; diversamente l'idea è andare a elezioni a settembre, insieme alla Germania. Per lu parla il fedelissimo Anzaldi: "Doveroso e giusto per il Pd combattere fino all'ultimo perché la manovra sia la meno gravosa possibile".
Berlusconi vola a Malta, Forza Italia presente "in grande spolvero" al congresso del Ppe: "Così sarò più forte con Salvini e Meloni". Per la Stampa Berlusconi tifa Macron in Francia e spera in uno stop alla Le Pen che avrebbe riflessi anche in Italia su Salvini e Meloni e ridare fiato a una destra moderata a guida azzurra. Il problema ora è la legge elettorale. Ma c'è una trovata a cui starebbero lavorando i "pontieri" per risolvere il problema della leadership del centrodestra: una staffetta a Palazzo Chigi, col governo prima in mano a Berlusconi e poi a Salvini.

EUROPA
Ore 12,30, scatta l'ora della Brexit, il B-Day per dirlo con la May (Corriere, Stampa, Sole in apertura e tutti). Con la consegna da parte dell'ambasciatore Barrow a Tusk della notifica con cui Londra ufficializza l'intenzione di lasciare l'Unione comincia il conto alla rovescia per l'addio, previsto il 29 marzo 2019. Un percorso a ostacoli, non privo di insidie. L'Ue teme trattative bilaterali tra Londra e i 27. Ma non ci saranno "muri", scrive il Corriere: il ministro Davis ha detto che non è intenzione di Londra mettere un tetto all'arrivo degli immigrati europei: se l'economia dovesse averne bisogno, il loro numero potrebbe addirittura salire. "Una clamorosa marcia indietro". Ma la prima mossa la fa la Scozia: ieri il Parlamento ha dato il via libera a un nuovo referendum per l'indipendenza (su tutti). I prossimi potrebbero essere gli irlandesi, con Belfast che sogna l'unione con Dublino (Repubblica p.6): e col divorzio dalla Gran Bretagna automatica l'adesione alla Ue. La baronessa Prashar al Corriere: "Situazione confusa, vorrei che il Regno Unito restasse assieme ma è difficile fare previsioni". Sulla Stampa le voci degli italiani emigrati a Londra – "Adesso ci sentiamo ospiti sgraditi" e le ricadute sui mercati, ormai quasi nulle. Le Borse non tremano più. Toschi (Jp Morgan): "Dopo il voto in Olanda, con Macron che in Francia ha buone possibilità di prevalere sul Front National e con l'arrivo di Schulz alla guida dell'Spd in Germania si rafforza il fronte pro-Europa e pro-riforme".

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Commentario del27.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Mosca, pugno di Putin sugli oppositori: 600 arresti (Stampa). In primo piano su tutti la repressione della protesta anti-corruzione in 100 città. In carcere il blogger Navalnyj. Salvini plaude a Mosca: "Avete fatto bene". Kissinger: "Realpolitik con il Cremlino".
In Germania, nel land della Saar, la Merkel azzera l'effetto Schulz e vince nel primo test elettorale (Messaggero).
In Italia, chiuso l'eurosummit, Renzi torna all'attacco: "Basta austerity e tasse, un assegno Ue ai disoccupati" (Messaggero). La manovra divide Pd e ministri tecnici, l'Italia rischia l'ingovernabilità (Corriere). Sul Messaggero parla la Mogherini: "Unione indispensabile, dopo Brexit nessun alibi".
Spazio anche all'economia, tra pubblico e privato. Su QN l'età degli statali: solo 3 su 100 sotto i 30 anni. Su Italia Oggi il paradosso dei voucher: aboliti quelli, torna il nero. Su A&F la crisi di Confindustria e del Sole 24 Ore. Poter (ex) forti in copertina anche su L'Economia: chi comanda davvero a Roma.
In cronaca la storia di un ventenne di Frosinone, massacrato dal branco per aver difeso la ragazza (Corriere, Messaggero e tutti). In Liguria Tir travolge un cantiere: morti due operai (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
Renzi attacca l'Ue – "In dieci anni sbagliate quasi tutte le politiche economiche" – e lancia nuovi avvertimenti al governo alle prese con la manovra da 3,4 mld: niente nuove tasse, piuttosto un sussidio Ue per i disoccupati (Messaggero in apertura e a p.2 e su tutti). Scontro a distanza anche con Letta, che intervistato dalla Annunziata aveva duramente criticato la politica economica del suo governo: "flessibilità usata male", e ora siamo di nuovo alle prese con una manovra correttiva (Corriere p.2). Intanto il governo si prepara a portare in aula il ddl Concorrenza (Messaggero p.5): un pacchetto di liberalizzazioni su assicurazioni auto, attività professionali, farmacie, servizi bancari e altro fortemente sollecitato dalla Ue e sul quale il governo è pronto a mettere la fiducia. Su Repubblica (p.6) la sfida impossibile di ridurre le partecipate locale: ne scrive Roberto Perotti, smontando alcuni "miti" – non sono 8000 ma 3200, chiuderle non farà risparmiare miliardi – e invocando il "machete" per tagliarle veramente. Con le norme in vigore è praticamente impossibile.
Statali sempre più vecchi, pubblico impiego miraggio per i giovani: su QN, Stampa e tutti i dati dell'Aran sulla pubblica amministrazione. Solo il 3% dei trentenni lavora come statale (meno di 81 mila su un totale di oltre 3 milioni di dipendenti), l'età media supera i 50 anni. Italia maglia nera in Europa. L'età più alta nella sanità, dove le Regioni in deficit hanno bloccato il turn over da 10 anni. I sindacati attaccano: senza ricambio persi oltre 200 mila posti dal 2014. "Il problema non è solo l'età ma le competenze" dice a QN (p.8) l'esperto Francesco Verbaro. E anche la riforma Madia mantiene la stessa impostazione.

ITALIA-POLITICA
Pd, ad una settimana dalla chiusura della votazione nei circoli, Renzi accreditato del 64%, Orlando del 29% ed Emiliano del 6%, ma è "scontro" sull'affluenza (su tutti). I renziani parlano di un 61%, ma dal comitato di Orlando parlano di "affluenza basta", intorno al 51%. Emiliano aspetta i dati del Sud per recuperare terreno in attesa delle primarie aperte (Corriere p.10 e tutti). L'ex premier vince in fabbrica: a Mirafiori e alla Bolognina Renzi supera il 70%, ma i renziani temono il voto nelle grandi città, soprattutto Roma (Stampa p.9). Intanto, Orlando incassa l'appoggio di Enrico Letta: "E' un candidato che unisce" ha detto l'ex premier a 'In mezz'ora', lanciando una stoccata diretta a Renzi: "Impari la lezione del 4 dicembre, le scelte vanno condivise, non immaginare di avere sempre ragione mentre gli altri sono un'accozzaglia" (Messaggero p.10). Sempre più profondo anche il solco tra Renzi e Calenda, che Repubblica dà in partenza dal centrosinistra. Berlusconi penserebbe a lui come guida del centrodestra moderato. Un'operazione che per adesso si muove sotto traccia ma che comunque è in piedi. "Carlo sarebbe l'ideale per noi". 
Mercoledì intanto Berlusconi sarà a Malta per il summit del Ppe, impegno che alcuni leggono come uno "schiaffo" a Salvini e Meloni che da tempo gli chiedono di lasciare il partito popolare. Ma in Fi sono convinti che l'alleanza con Lega e FdI non sia incoerente con la permanenza nel Ppe e nell'ultimo periodo anche i sovranisti hanno smussato gli attacchi all'Ue (Giornale p.5). "Niente tasse sulla casa, sulla prima auto e zero imposte di successione. Il traguardo è una flat tax, un'aliquota unica intorno al 20% per tutti i redditi": questo il piano del Cavaliere per vincere le elezioni, a svelarlo a Libero (in prima e p.7) è uno dei suoi collaboratori più stretti, Sestino Giacomoni.

EUROPA
Mosca, pugno di Putin sugli oppositori: 600 arresti (Stampa). In primo piano su tutti la repressione della protesta anti-corruzione in 100 città. Nel mirino dei manifestanti anche il premier Medvedev, accusato di possedere una tenuta di lusso in Toscana. In carcere il blogger Navalnyj, icona anti-corruzione che aspira a candidarsi alle Presidenziali del 2018. Salvini plaude a Mosca: "La Polizia ha fatto bene a intervenire, la manifestazione non era autorizzata. E poi quel blogger non ha più del 3%. E' l'ennesima montatura mediatica: fa sorridere l'idea di Putin dittatore" (Stampa p.2). Kissinger, dalla Trilateral Commission, consiglia "realpolitik con il Cremlino" (Stampa p.3): "Putin non è Hitler, negoziare con lui, a condizioni precise è nell'interesse di tutti".
Sul Messaggero intervista alla Mogherini: "Unione Europea indispensabile, dopo Brexit alibi finiti". Sul Corriere intervista a Gozi: "Dal Patto di Roma un'avanguardia di Paesi. Primo passaggio, la creazione di un Fondo europeo della Difesa, poi ripensare il bilancio".
Intanto in Germania, nel land della Saar, la Merkel azzera l'effetto Schulz e vince nel primo test elettorale (Messaggero). La Cdu blocca l'ascesa dei socialisti, ma va male anche ai populisti di AfD, al 6,2%, peggior risultato da due anni (Stampa p.4).

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Commentario del 26.03.2017

IN PRIMA PAGINA
L'Europa riparte da difesa e sicurezza (Sole). I leader firmano la Dichiarazione di Roma. Ecco le cinque mosse per la nuova Europa (Corriere). Libero: neurodeliri. Su Repubblica le voci della Ue. Rajoy: "Sì alle due velocità". Letta: "Il pericolo è Le Pen". Szydlo: "Rispetto per tutti". Iohannis: "Basta xenofobi".
Ma l'autocelebrazione è con quattro gatti. La folla sta col Papa (Fatto, Libero). Un milione per Francesco a Milano, il Papa come una rock star (Stampa e tutti). "Abbracciate i confini e non abbiate paura delle diffidenze" (Messaggero). Il Giornale: l'Europa che ci piace. E Milano diventa la città della gioia (Repubblica). Possibile un incontro Bergoglio-Trump (Messaggero). Sulla Stampa la ricetta del ministro americano per l'economia: "Taglio le tasse per rilanciare la crescita". Sul Sole il no della Ue al protezionismo di Trump.
Sull'Espresso lo stivale rovesciato: ora la rivolta è a sud, dove muoiono i partiti e nascono i nuovi masanielli. Sul Fatto un mese dopo la morte di dj Fabo: "Che rabbia i politici attaccati alla poltrona". Su Libero e Giornale Minniti promosso per la gestione dell'ordine pubblico a Roma.

ITALIA-ECONOMIA
Percorso a ostacoli per la manovra e per il Def (Repubblica p.22): servirà un vertice di maggioranza per trovare un'intesa, con l'aumento delle tasse rimesso in discussione in favore della lotta all'evasione. L'aumento delle accuse potrebbe sparire mentre torna in auge split payment e reverse charge. In manovra dovrebbero entrare anche altre misure per lo sviluppo, tra sblocco degli investimenti, provvedimenti per attrarre investimenti in fuga, rilancio delle cartolarizzazioni bancarie. Padoan stretto tra le richieste di Bruxelles (recapitate ieri da Moscovici e Dombrovskis) e gli avvertimenti di Renzi e dei renziani. Resta il nodo delle privatizzazioni: su Poste e Fs esplicite le "perplessità" del Pd.  Per il Sole (p.7) in manovra dovrebbero tornare anche gli sgravi sui premi di risultato mentre il taglio del costo del lavoro dovrebbe essere definito dal Def ma rinviato alla legge di Bilancio. Il Pd punta a una decontribuzione piena per 3 anni da affiancare per i giovani a una dote per la formazione. Da Boccia (Confindustria) la proposta di azzerare per due anni tasse e cntrbuti per i ragazzi assunti a tempo indeterminato, o in subordine un taglio strutturale del cuneo per tutti. Furlan a Repubblica (p.22): "Il governo metta tra le sue priorità la riforma forte dell'Irpef e ci chiami, come sulla contrattazione pubblica e la legge Fornero". Sul Messaggero (p.17) anticipazioni sui decreti attuativi dell'Ape, attesi in settimana: le prime domande per anticipare il pensionamento a 63 anni entro l'estate, con un prestito dalle banche che il lavoratore restituirà in 20 anni sulla futura pensione. Prestito a carico dello Stato in caso di lavori faticosi ma il governo punta a mettere paletti per circoscrivere la platea. Più costoso lo scivolo volontario.

ITALIA-POLITICA
Niente urne a settembre, Renzi punta alla legge elettorale. L'Unità (p.6) smentisce le voci rilanciate ieri dalla Stampa che davano l'ex premier, galvanizzato dal successo alle primarie del Pd, di nuovo intenzionato a votare in autunno. "Una balla spaziale" per Renzi, come quella che lo vedrebbe pronto a lasciare a Orlando il Nazareno per puntare su Palazzo Chigi votando a settembre. Continua, invece, a insistere sul Mattarellum o sull'Italicum modificato, sicuro di vincere la sfida nel Pd. Ma il pressing sul governo continua. Il viceministro del Mise Teresa Bellanova al Corriere (p.15): "Grande rispetto per i ministri tecnici – dice su Calenda e Padoan - ma un governo si regge sul consenso dei cittadini". "L'esecutivo deve restare fuori dalle dinamiche congressuali dem e lavorare per trovare soluzioni innovative ai problemi". Sull'Espresso (p.25) il ritratto della Bellanova "la bracciante che piace a Renzi": ex sindacalista, donna e meridionale è il profilo perfetto per rassicurare la sinistra e parlare al trascurato Sud, per farsi rieleggere alla guida del partito.
L'ex premier ieri in Emilia per incontrare "l'Europa delle piazze e delle periferie, che si occupa di lavoro e immigrazione – come ha scritto su Fb – e non dei palazzi che si occupa solo di decimali e austerità". L'ex segretario da Modena attacca gli scissionisti di Mdp - "cercano poltrone che non avranno" - e ironizza sulla proposta di Bersani di alleanza con il M5S: "Si alleano sulle scie chimiche?" (Repubblica p.14). Nella corsa per il Nazareno, solo il 5% dei circoli si è finora mobilitato: Renzi avanti con il 65%, poi Orlando (32,7%) ed Emiliano (1,8%).
Su QN (p.4) il sondaggio Ipr che vede in crescita l'Italia euroscettica: solo il 32% ha fiducia nella Ue, ma su euro e Unione sono sempre avanti i favorevoli: 48% a 40% i favorevoli all'euro, 46% a 38% i favorevoli alla Ue. L'Italexit non sfonda, perché ciò che si contesta non è il concetto di Europa unita ma ciò che la Ue rappresenta oggi.
M5S, sull'Unità (p.7) il sondaggio Swg evidenzia la flessione nella fiducia degli italiani per i leader del Movimento: Grillo perde 3 punti percentuali, Di Maio 9 e Di Battista 5. Sono loro l'ostacolo al raggiungimento del 40% di un partito che, nonostante le vicende di Roma e Genova, mantiene stabile il consenso. Tra i punti più critici evidenziati dal sondaggio, la democrazia interna, messa in dubbio dal 63% degli italiani.
Sull'Espresso (p.22-23) parla il sociologo Ilvo Diamanti che, commentando gli scontri di Napoli alla visita di Salvini, dice: "Abbiamo avuto una fase in cui la Lega ha cercato di diventare un movimento nazionale, ma non ce la fa. Al Sud non passa. Lo stesso vale per Michele Emiliano, che al Nord non può affermarsi. La questione meridionale, mai risolta, sta tornando centrale anche per quanto succede nelle coste africane. Se divario Nord-Sud crescesse ancora, potrebbe riemergere un 'male del Sud', ma la ribellione del Sud è frenata dalla dipendenza dallo Stato centrale". 

EUROPA
L'Europa riparte da difesa e sicurezza (Sole in apertura e tutti). I leader firmano la Dichiarazione di Roma, tra gaffe e siparietti. Cinque documenti per dare corpo all'intesa: Difesa, Bilancio Ue, unione economica e monetaria, diritti sociali e globalizzazione. Frenata sulle due velocità – "l'Europa resta indivisa e indivisibile" – passo avanti sulla Difesa (Stampa p.5). Confermato il primato dell'euro, che crea "opportunità di crescita, coesione competitività, innovazione e scambio". Impegno per un commercio libero ed equo contro il protezionismo di Trump (Sole p.4). Libero: eurodeliri. Il Fatto: firmata quel poco d'Europa che tutti approvano. Un accordo al ribasso anche per la Stampa (p.6): ieri tra i leader Ue clima da vacanze romane, in una città splendida e deserta, ma mercoledì si torna alla realtà con l'avvio della Brexit. Gentiloni tiene comunque la scena: "Questi 60 anni sono stati un viaggio di conquiste: l'Unione riparte e ha un orizzonte di dieci anni per farlo" (Repubblica p.4). Gli altri leader italiani si tengono invece lontani dalla scena: Renzi su facebook invita a fare l'Europa delle piazze invece che dei palazzi; Salvini a Lampedusa, Berlusconi a Malta, Meloni in piazza con i sovranisti. Sorpresa Raggi: snobbata da Rai 1, blandita dalla Merkel – "Lei è il sindaco, presumo" – fa un discorso europeista (Sole p.2). Su Repubblica (p.6) le voci della Ue. Rajoy: "Sì alle due velocità e piano per i migranti e l'Europa ripartirà". Letta: "Il voto francese decide il futuro: con Le Pen la Ue finirà". Szydlo: "Abbiamo detto sì ma ora rispetto per tutti i Paesi". Iohannis: "Populismo e nazionalismo guadagnano terreno, dobbiamo restare uniti per arginare l'ondata xenofoba". Ma ieri la giornata romana fila liscia, anche se manca la gente a "festeggiare" l'Europa. Paradossalmente, la piazza piena per l'Europa ieri era a Londra: tante le bandiere blu davanti a Westiminster contro la Brexit (Repubblica p.9).


Commentario del 25.03.2017

IN PRIMA PAGINA
"Mai più muri" dice il Papa ai leader Ue, a Roma per i 60 anni dai Trattati . "La Ue non è solo regole ma dignità dell'uomo" (Sole). Oggi tra cortei e black bloc assedio a Roma (Stampa). Scende la fiducia nella Ue. Su Repubblica il sondaggio Demos nei 7 Paesi di testa: europei sì ma con disincanto. E Putin accoglie la Le Pen, che vuole la fine dell'Unione (Stampa). Libero: seguiamo la Le Pen da Putin. Moscovici: "L'Italia resti nel cuore della Ue" (Repubblica). Alfano ad Avvenire: "Sulla cooperazione la priorità è l'Africa". Pinotti al Sole: "Fuori dal Patto le spese per la Difesa".
Sul fronte interno, Renzi in pressing sui ministri tecnici (Corriere): pronta la guerra al governo (QN). Obiettivo: andare al voto con la legge elettorale che c'è (Stampa). Intanto il governo prepara un piano sblocca-investimenti (Sole): con la "manovrina" anche sconti fiscali e semplificazioni per lo sviluppo. E per le cartelle di Equitalia sanatoria prorogata (Italia Oggi).
Negli Usa Trump impallinato dai Repubblicani (Giornale). Senza maggioranza, ritira la riforma della sanità Usa (Sole). Casa Bianca, rischio paralisi (Sole)
Oggi Bergoglio a Milano: Francesco da Scola, "il Papa mancato" (Giornale). Il Papa nella Milano che piange (Libero).

ITALIA-POLITICA
Renzi in testa nella corsa verso le primarie del Pd prepara la guerra al governo (QN p.12). Nel mirino i ministri tecnici, Padoan e Calenda, il primo per l'azione di rigore sui conti, il secondo per lo stop alle elezioni anticipate dato nelle settimane scorse, scrive Verderami sul Corriere. Ma Gentiloni, nonostante le bordate dei renziani sui due ministri, si prepara a sbloccare anche il decreto Concorrenza, pronto a mettere la fiducia. Per la Stampa (p.6) con la segreteria Pd ormai riconquistata Renzi ricomincia a pensare ad elezioni in autunno, pur senza una nuova legge elettorale ma con i due sistemi attualmente in vigore a Camera e Senato. Ma sul congresso dem il Fatto parla di rischio flop: la cavalcata trionfale di Renzi alla segreteria non esiste, tante tessere pochi voti. Altro focolaio di tensione nel governo da Alfano, che attacca Campo Dall'Orto – "la sua non è una Rai di cui andiamo orgogliosi" – e mette paletti sui voucher: "O cambia il decreto di abrogazione o non lo voteremo in Parlamento" (Messaggero p.13). Intanto il centrodestra trova la quadra per le elezioni amministrative di primavera: Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia andranno insieme. Intesa su Bucci a Genova e Sboarina a Verona. Da sciogliere i nodi L'Aquila e Piacenza. A sinistra Pisapia bolla invece come impossibile le alleanze con i grillini "ma un dialogo su singoli temi può essere utile e positivo". Nessuna coalizione nemmeno con partiti di centro né intese con Forza Italia post voto: "Abbiamo storie e culture diverse" (Messaggero p.13).

ITALIA-ECONOMIA
"L'Italia resti nel cuore dell'Ue. Ma se non rimette a posto i conti rischia di finire ai margini" dice Moscovici a Repubblica (p.3). In cima alle preoccupazioni del Commissario Ue l'elevato debito pubblico italiano e il gap crescente tra Italia e resto dell'eurozona su competitività e produttività. "La soluzione è nel bilancio dell'eurozona, per fare investimenti e generare occupazione, non l'addio all'eurozona che propone la Le Pen. Le conseguenze sarebbero devastanti". E sull'Italia: "Sono contento che al governo ci siano Gentiloni e Padoan, che vogliono restare nel cuore della famiglia europea. Con una procedura l'Italia scivolerebbe ai margini dell'eurozona".
Dunque subito la "manovrina" da 3,4 mld e poi "misure strutturali anche nel 2018. Il governo lo sa, ne stiamo già discutendo". Avvertimenti all'Italia anche dal vice presidente della Commissione Dombrovskis che al Corriere (p.3) dice: "La crescita continua ma a passo modesto, e il Paese ha squilibri macroeconomici eccessivi. Per questo chiediamo riforme ambiziose e Padoan ha assicurato che l'Italia resta sulla rotta delle riforme". Entro aprile la Commissione aspetta la correzione dei conti, e per il Bilancio stop flessibilità: "l'Italia ha già usato tutto il suo margine di manovra". Per Libero e Fatto Dombrovskis è venuto a Roma proprio per chiedere garanzie sui conti a Padoan, stretto tra Ue e Renzi, sempre più insofferente verso i ministri "tecnici" del governo. Su Repubblica l'allarme di Boccia (Confindustria): "Siamo ancora in emergenza, un Paese che ha perso quasi 10 punti di pil e ne ha recuperati poco più i uno ha bisogno di una terapia shock" ovvero "riduzione del cuneo fiscale e contributivo, azzerando per due anni tasse e contributi a favore dei giovani assunti a tempo indeterminato.
Intanto il governo lavora a un "pacchetto crescita" da abbinare alla "manovrina" di aprile (Sole p.3): obiettivo rilanciare e rafforzare misure per l'occupazione e gli investimenti. Dal governo accelerazione anche sulla legge della Concorrenza, in aula la prima settimana di aprile.

EUROPA
I leader Ue a Roma per rilanciare l'Unione (Corriere p.2). Ieri l'udienza dal Papa: "L'Europa non è un insieme di regole da rispettare" ma dignità, libertà e giustizia: "non ha davanti a sé una inevitabile vecchiaia ma la possibilità di una nuova giovinezza" se guarda oltre e supera i muri. Oggi la firma della Dichiarazione di Roma per un'Europa "prospera e sicura" (Sole p.4), due pagine condivise in extremis anche da Grecia e Polonia per ricordare i successi comunitari e elencare le nuove priorità di una Ue "unita e indivisibile": controllo delle frontiere, prosperità economica, completamento dell'unione bancaria, diritti sociali, commercio libero e equo. Pinotti al Sole (p.4): "Difesa già in cooperazione anche senza doppia velocità". Sul Corriere (p.5) parla Tajani: "Abbiamo fatto troppi errori, l'Ue riparta subito o va in frantumi". "Un sussidio Ue a chi è disoccupato e strumenti per proteggere gli investimenti" l'idea del vicepresidente della Commissione Dombrvskis (Corriere p.3). Moscovici a Repubblica (p.3): "Servono un Parlamento e un ministro delle Finanze per la zona euro. Se tra 5 anni i Paesi del Nord cresceranno e quelli del Sud no, la moneta unica salterà". Varoufakis al Fatto (p.6): "La Ue è al crepuscolo, serve un New Deal per evitare lo strapotere tedesco". Critico anche Prodi (MF p.21): "Ora tocca alla Francia: Macron, molto filo-europeo, può vincere le elezioni". Ma Trump e Brexit bruciano ancora. "Trump e Brexit sono segnali dall'allarme – dice la ministra tedesca della Difesa von der Leyen a Repubblica – Ma gli slogan populisti si stanno sgonfiando". Amato al Messaggero (p.7): "Nessuno sconto a Londra ma l'Europa faccia di più. I rapporti Nord-Sud e Est-Ovest sono in crisi: si torni alla solidarietà". Intanto la Le Pen a sorpresa va da Putin "Stupide le sanzioni a Mosca, la Crimea è territorio russo" (Stampa p.12 e tutti). Putin "la volpe": "Nessuna intenzione di influenzare la politica francese" (Fatto p.15). Su Repubblica (in prima e a p.6) il sentiment europeo di 7 Paesi guida (Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Italia, Polonia e Ungheria): alta la fiducia all'est, in Germania e in Spagna; in Italia "consenso" al livello del Regno Unito, 33-34%. Il progetto europeo giudicato giusto ma incompiuto; ma la maggioranza considera rischioso uscire dall'Unione.

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Commentario del 24.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Resta in primo piano l'attacco a Londra: il killer: un papà di 52 anni nato in Inghilterra (Corriere e tutti). Era un altro jihadista noto ai Servizi (Fatto). Blitz a Birmingham: presi i complici (Messaggero). Pronti altri attacchi (Repubblica). Mogherini alla Stampa: "Coordinare le intelligence per sconfiggere i terroristi". A Fiumicino al setaccio i voli con passeggeri del Medio Oriente in vista dei 60 anni dell'Ue di domani (Messaggero). L'Ue ha 60 anni e 5 grandi incognite, da Brexit fino alla Bce (Sole). Domani le celebrazioni a Roma, attesi diversi cortei. Minniti al Messaggero: "Linea dura con i violenti". La parata dei peggiori (Libero). Intanto sul Sole parla Praet (Bce) che su un possibile ritorno della  lira in Italia, dice: "Scelta nostalgica, non risolverebbe i veri problemi". In politica italiana resta lo scontro sui vitalizi, con Renzi che al Corriere dice: "Io pagato metà rispetto a Di Maio". Negli esteri resta caldo il fronte delle presidenziali francesi. Su Repubblica parla Macron: "Dobbiamo fermare Le Pen nel nome dell'Europa". Su tutte le prime pagine la morte di due protagonisti della tv anni '70: addio a Mago Zurlì e a Tomas Milian.

ITALIA-ECONOMIA
Tensione Renzi-Padoan sulla manovra (Repubblica p.14 e altri): l'ex premier dice no agli aumenti Iva: "Inventatevi quello che volete, ma di aumento Iva non voglio neanche sentire parlare". Bragantini sul Corriere (p.24) guarda ai conti pubblici italiani, sottolineando come non sia l'assenza di liquidità a pesare sull'Italia, quanto l'assenza di investimenti. Se questi ultimi salgono sale il Pil corrente e, soprattutto, sale quello futuro: perciò il contributo degli investimenti è fondamentale per ridurre il rapporto debito/Pil.
Ampio spazio alle novità sulle pensioni. In arrivo i decreti attuativi dell'Ape: per l'uscita volontaria tasso annuo al 2,75% (Sole in prima e p.2-3). A giorni attesa la chiusura dell'accordo tra governo e banche. "Io credo si tratti di una risposta iniziale a questa richiesta di flessibilità, il prestito con il contributo aziendale può essere un buon avvio per favorirla" dice ad Avvenire Gabriella Di Michele, dg Inps parlando dell'Ape. Poi Di Michele sottolinea come l'istituto sia gravato dai nuovi  compiti: "Tutti a risorse invariate, le strutture territoriali sono in difficoltà". 
Lavoro, i dati Istat di febbraio sui voucher segnalano l'assenza di un rallentamento consistente dekl loro utilizzo nonostante l'introduzione della rintracciabilità. Per Repubblica (p.30) il governo Gentiloni, conscio di quest'arma spuntata e timoroso del referendum, ha deciso per l'abrogazione. Ma restano aperti diversi fronti: lavoro occasionale senza una normativa, bonus baby sitter bloccato e sanzioni saltate. Intanto dalle analisi Istat sul lavoro si evidenzia la crescita dei contratti stabili (+31.768) a gennaio, ma tornano a crescere le domande di disoccupazione, che registrano un +8,5% (Sole p.2). In calo le ore di Cig, -41% a febbraio rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

ITALIA-POLITICA
Pd, Renzi parla al Corriere (in prima e p.13): "C'è un racconto su Renzi il burattinaio che non esiste" dice a proposito della scelta del governo sui voucher. Parlando di Europa torna a chiedere di ridiscutere il Patto di Stabilità, mentre sulla legge elettorale torna a puntare sul Mattarellum: "Il Pd, con la Lega ed altri ha i numeri. Ma se vogliono un'altra legge la facciano, ma non aspettino il nostro congresso per addossare la colpa dei ritardi al Pd". Glissando la domanda sul caso Consip – si limita a ribadire il proprio garantismo – definisce "ridicole" le accuse di aver creato un sistema di potere toscano. Poi, sulla polemica per i vitalizi con il M5S, dice: "Io posso parlare, non ho vitalizi e mai li avrò. Da premier guadagnavo la metà di quello che guadagnano Di Battista e Di Maio dopo che hanno restituito una parte delle stipendio, o, almeno, dicono di averlo fatto". E su Bersani che propone un'alleanza con i grillini, dice: "Non commento quello che fa da qualche mese". Ad accogliere la proposta di Bersani è invece Emiliano: "Per Renzi e Orlando l'unica possibilità di accordo è con Fi. Noi vogliamo aprire la discussione sul programma, ciò consente di aprire al M5S che fa del programma un elemento dirimente: propongo 10 punti da realizzare congiuntamente, senza alleanza di sistema" (Libero p.11 e Corriere p.12). Intanto Grillo scrive una lettera al Pd: "Avete buttato la sinistra. Perderete, siete il vecchio" (Giornale p.10 e altri).
Centrodestra. Berlusconi vede Salvini e riparte l'alleanza (Repubblica p.17): i due si sono incontrati a Milano, si torna a parlare dell'ipotesi listone. Il leader leghista vuole un patto sul programma, "perchè – ha detto – non sarò mai succube della Merkel". Ma sull'intesa peserà il risultato francese, se la Le Pen non dovesse spuntarla, per Berlusconi le ambizioni di Salvini e Meloni dovranno ridimensionarsi e la prospettiva sarebbe quella di una leadership moderata. La Meloni al Giornale (p.12) sulla possibilità di trovare una sintesi nel centrodestra sulle tematiche europee: "La chiave è la difesa della nostra sovranità. Ascoltando i cittadini una sintesi è possibile".

EUROPA
In primo piano l'attacco a Londra. Il killer, Khalid Masood, era un insegnante britannico di 52 anni. A Birmingham il blitz dopo l'attacco a Westminster rivendicato dall'Isis. Otto arresti, per i servizi "erano pronti ad altri attentati" (Repubblica p.2). Masood era conosciuto per piccoli precedenti, ma era considerato "marginale". Luttwak al Giornale (p.4): "Inutile schedare i terroristi se poi si lasciano in libertà. Vanno seguiti e deportati, siamo in guerra". Sul Messaggero (p.4) gli errori dell'intelligence: sottovalutaTe le comunicazioni via web, ignorante le immagini dei video di sorveglianza. E i poliziotti senza armi sono ancronistici. Su tutti i quotidiani il focus su Birmigham, la "culla" dei radicali inglesi: 200 moschee e il 21,8% di islamici. Nel 2014 un complotto sventato dagli 007. Intanto Londra prova a tornare alla normalità. "Non ci faremo intimidire" dice Theresa May in Parlamento (Stampa p.2). Califfato: "Ha colpito un nostro soldato". E' la controffensiva dell'Isis per le perdite in Iraq (Stampa p.4). Fatto (p.4): l'Isis in ritirata sta creando i nuovi bastardi senza gloria. Forte rischio emulazione, ad Anversa un tunisino si è gettato sulla folla. Arrestato.
"Coordinare le singole intelligence è l'unico modo per vincere la battaglia - dice l'Alto Rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini alla Stampa (in prima e p.5) -. Dobbiamo investire per dare futuro ai giovani ed evitare la radicalizzazione".
Domani a Roma le celebrazioni per i 60 anni dell'Ue. Stop ai camion in Centro per l'allarme attentati (Corriere p.8), controlli sui mediorientali. Droni in volo e cecchini appostati sui tetti: massima allerta a Fiumicino e Ciampino (Messaggero p.6). Ma fanno più paura i black bloc (Stampa p.6). Il ministro Minniti al Messaggero (in prima e p.7): "Garantita la libertà di manifestare ma useremo la linea dura con i violenti. La situazione – tranquillizza – non presenta particolari picchi di preoccupazione". Intanto, nel merito del vertice, il Sole (p.13-19) dedica uno speciale: l'Ue ha 60 anni e 5 grandi incognite: dalla Brexit alla Bce. Tajani, presidente dell'Europarlamento, al Messaggero (p.9): "L'obiettivo è ridurre la distanza tra cittadini e istituzioni. Quella della doppia velocità è un'ipotesi, se vuol dire che un gruppo di volenterosi apre la strada agli altri è un fatto positivo. Se invece si riduce a 4 Paesi che vanno in fuga, non si va lontani". Intanto sul testo della "dichiarazione di Roma" restano le ostilità di Grecia e Polonia. Gentiloni prova a mediare. "Riaffermeremo la volontà di stare insieme – dice Mogherini alla Stampa (p.5) -. Parlare di divisioni Est-Ovest non rende giustizia alla realtà: in Polonia il sostegno alle istituzioni europee tra la popolazione è molto alto".

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Commentario del 23.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Jhiad, attacco a Londra (Stampa). La democrazia nel mirino (Avvenire). Per il Messaggero una strage annunciata, smacco agli 007. Nell'attacco a Westminster 5 morti (Sole). Stessa tecnica Isis di Nizza e Berlino (Corriere). Massima allerta per il vertice di Roma (Repubblica). Il Giornale: l'Islam ci rifà la festa. Minacce anche da Erdogan: "Nessun europeo può sentirsi tranquillo". L'Europa al bivio di Roma (Stampa). Mattarella: "Unione incerta, serve coraggio" (Corriere, Messaggero). "Fuori dalla Ue condannati all'irrilevanza" (Stampa). Ma su migranti e lavoro anche il Papa processa i leader della Ue (Fatto). Intanto a Roma sul taglio ai vitalizi dei parlamentari scatta la rivolta del M5S (Repubblica, Fatto). Bombassei al Giornale: "Così il populismo M5S affonderà il Paese" (Giornale). Veltroni a QN: "Riforma o è il caos". Renzi parla invece su Avvenire: "Ora sostenere le famiglie con figlie".
Sul Sole effetto tassi: giù di 20 miliardi gli interessi sul debito pubblico. Su MF il conto del salvataggio di Alitalia: 2 miliardi. Su Panorama le migliaia di poltrone delle mini società pubbliche da tagliare. Sul Messaggero e tutti lo sciopero dei taxi di oggi. Con Uber nessun accordo.  "Costretti a vivere da bamboccioni" (Unità). Sui giovani il conto dei baby boomers: "autonomi" solo a 50 anni (Avvenire).

ITALIA-ECONOMIA
Troppo dura la manovra di Bilancio che si paventa per l'autunno, troppo "morbido" Padoan nella trattativa con Bruxelles: per la Stampa (p.9) Renzi si prepara a rispolverare l'opzione voto anticipato (a settembre) per evitare un "effetto Monti" sul Pd. Da Orfini nuovo affondo contro i "ministri tecnici" del governo: "Padoan e Calenda hanno svolto un ottimo lavoro ma in una fase così delicata le loro competenze vanno integrate con una visione politica – dice a Repubblica (p.12) – su questo il Pd ha molto da dire". Intanto Padoan in Parlamento difende le nomine del governo in Poste e Leonardo (Sole p.13): "Profumo e Del Fante manager con esperienze specifiche". E su Eni e Enel, Descalzi e Starace confermati per "valorizzare la continuità del cda". Ma ieri nuova bufera su Profumo, rinviato a giudizio dal Tribunale di Lagonegro per un caso di usura bancaria (Sole p.13 e tutti). Per il Mef non è un ostacolo all'eleggibilità del manager, nonostante la direttiva Saccomanni del 2014. Poste potrebbe essere la società che risentirà maggiormente del cambio al vertice: possibile una "pulizia" di bilancio in vista della seconda tranche di privatizzazione. Intanto il risanamento della finanza pubblica comincia a dare i suoi frutti: interessi sul debito già di 20 miliardi (Sole in apertura e a p.3). Le stime verranno dettagliate nel Def di aprile. Ma lo spread in rialzo frena ulteriori risparmi. Su tutti l'allarme della Fondazione Visentini: sui giovani il conto dei baby boomers, "autonomi" solo a 50 anni (Avvenire). Gli italiani nati alla fine degli anni 70 crescono in una società creata a misura delle generazioni precedenti che preclude ai giovani ogni visione e aspettativa di benessere futuro. Senza correzioni da qui al 2030 l'indipendenza si conquisterà soltanto intorno ai 50 anni. Per dare una speranza ai Neet un contributo alle pensioni più alte. Briatore al Giornale: "Bamboccioni fino a 40 anni? Troppe lauree e poco lavoro. Serve meno snobismo e olio di gomito". 

ITALIA-POLITICA
Mattarella alla Camera sferza l'Europa "ripiegata su se stessa e senza coraggio" ma mette in guardia l'Italia dal ritorno dei sovranismi: "Nessun Paese da solo potrà garantire pace, scurezza e prosperità, sarebbe ininfluente sulla scena internazionale" (Corriere e tutti). M5S diviso, la Lega invece abbandona platealmente l'aula. Resta solo Bossi, all'ennesimo strappo con Salvini.
Ma ieri è stata bagarre sui vitalizi: passa la riforma voluta del Pd, con la proposta di contributo di solidarietà a carico degli ex parlamentari e alla Camera scoppia la rivolta. Di Maio va in piazza e attacca la casta: "Realizzeremo la nostra proposta quando andremo al governo". Bombassei al Giornale: "Il populismo a 5 Stelle trascinerà in basso le nuove generazioni. Ma peggio fanno centrodestra e centrosinistra, che si stanno autodistruggendo".
Preoccupata anche l'analisi di Veltroni su QN: "La democrazia è in pericolo, con il sistema proporzionale il rischio Weimar è dietro l'angolo. Solo un riformismo vero può sconfiggere l'antipolitica dei 5Stelle".
5 Stelle a cui, a sorpresa, guarda Bersani. "Grillo è il centro, giusto dialogarci. Renzi prepara l'accordo con la destra" dice l'ex segretario del Pd al Messaggero: "Il Pd è respingente, il M5S è il centro: li votano i professionisti, gli intellettuali, i giovani. Io voglio dividere il fronte populista". Gelo del M5S, imbarazzo a sinistra, irritazione nel Pd. Orfini a Repubblica: "Bersani disorientato, da noi niente patti coi populisti. Governeremo senza alleati. Piuttosto Gentiloni cambi rotta: al governo serve una spinta politica, ora troppo peso ai tecnici".  Ma Enrico Letta salva l'apertura di Bersani al M5S: "A quegli elettori bisogna parlare, non ci si può limitare a dire che sono populisti appestati. Escluderli significherebbe radicalizzarli di più", dice al Corriere. Sulla Stampa la tela di Berlusconi per tornare al governo: per il Cavaliere l'obiettivo numero uno è evitare un governo 5Stelle. Per questo non esclude alleanze col Pd. Ma in prima battuta cercherà di rimettere in piedi il centro destra, convinto che Meloni e Salvini limeranno le loro pretese sovraniste.

EUROPA
Jhiad, attacco a Londra (Stampa in apertura e su tutti): l'attentato a Westiminster – auto sulla folla e coltellate a un agente: cinque morti, compreso l'attentatore – per l'alto valore simbolico dell'obiettivo riaccende l'allarme terrorismo. La tecnica è la stessa vista a Nizza e Berlino, ma stavolta è "una pugnalata al cuore della metropoli multietnica", scrive la Stampa. Il Messaggero parla di strage annunciata e smacco degli 007: i dettagli sull'attentato erano da due giorni sul web. L'esperto Fallows: "Contro il terrorismo serve una reazione fredda. La riposta misurata evita ulteriori danni" (Corriere p.8). Ora l'attenzione è tutta sul vertice di Roma sui 60 anni dei Trattati: città stretta tra jhiad e black block (Corriere p.9). Governo Gentiloni in attesa di informazioni dal Regno Unito. Oggi vertice del comitato di analisi strategica antiterrorismo (Repubblica p.9). Intanto trapelano altre anticipazioni sulla dichiarazione finale che sarà firmata in Campidoglio:  "Orgogliosi dei risultati dell'Unione, agiremo insieme, a differenti ritmi e intensità dove necessario, nella stessa direzione tracciata dai Trattati, aperti a quelli che si vorranno aggregare. La nostra Unione è indivisibile": Il testo oggetto di faticose mediazioni per tenere dentro Grecia e Paesi dell'est. Renzi, intervistato da Avvenire, parla di testo deludente: "Non è la svolta che serviva. La nuova Europa uscirà dalle elezioni di questo 2017 piuttosto che dal documento di Roma. Noi abbiamo idee più radicali". Intanto Gentiloni si muove per sponsorizzare la candidatura di Padoan alla guida dell'Eurogruppo al posto dell'olandese Dijsslbloem, al centro di furiose polemiche per una frase sul Sud Europa che spende tutto in alcool e donne (Repubblica).

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Commentario del 22.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Terrorismo, stretta sui voli (Corriere). Gli Usa vietano pc e tablet sui voli provenienti da 8 Paesi islamici. Stessa restrizione in Gran Bretagna (Sole). Francia e Canada ci pensano. A Roma vertice urgente sulla sicurezza degli aeroporti (Repubblica).
"Da Roma scossa all'Europa", dice Gentiloni al Messaggero in vista del vertice di sabato sui 60 anni dai Trattati. Pronta l'intesa, ma per tenere dentro tutti l'Ue frena sulle due velocità (Repubblica). Parolin alla Stampa: "L'Europa si salva solo se torna alle origini".
"Sui migranti intesa con Berlino" dice alla Stampa il ministro Minniti. Apertura analoga attesa anche da Austria e Svizzera. Ma i problemi sono anche all'interno: entro l'anno previsi 2mila nuovi posti per hot spot (Sole). Ma in Veneto fronda dei sindaci leghisti contro Minniti (Messaggero).
Sul fronte politico Bersani stoppa larghe intese anti-populisti e apre ai 5 Stelle: "Pronto al dialogo in diretta con loro" (Corriere). Di Maio: "Niente alleati, avremo il 40%" (Corriere). Il Fatto insiste su Minzolini – "interdetto e abusivo, Grasso lo faccia cacciare" – il Giornale contro Fini: "Non ha più coperture, le toghe hanno capito tutto".
Spazio anche al lavoro: l'Istat certifica un milione di famiglie senza lavoro (Avvenire) e un milione dove a lavorare sono solo donne (Corriere). Sul Sole i voucher "sbloccati" ma restano i problemi: aziende agricole senza coperture.

ITALIA-POLITICA
L'ascesa di Grillo divide il Pd tra ottimisti e preoccupati. Orlando: "Abbiamo deluso i nostri, ora la paghiamo". Boccia: "Sondaggi disastrosi, bisogna voltare pagina". Renzi lancia la sfida: "O noi o loro, l'unica alternativa al M5S è il Pd" (Corriere p,2, Messaggero p.8). Non la pensa così Bersani che a sorpresa "apre" ai Cinque Stelle: "Tengono in stand by il sistema ma se si indebolissero arriverebbe una robaccia di destra". Dunque sarebbero i grillini, non il Pd, l'argine alla deriva populista e nazionalista. "Una forza che al primo colpo raccoglie il 25% è il partito di centro dei tempi moderni. Il problema è che per mantenere la loro diversità finiscono per bloccare il sistema". Da Bersani segnali di disponibilità ad un nuovo incontro dopo quello in streaming del 2013. "Ma noi puntiamo al 40%, non abbiamo bisogno di alleati - dice Di Maio al Corriere – Abbiamo pronto il programma di una rivoluzione gentile. Credo che le altre forze politiche non potranno non condividere punti come l'abolizione di Equitalia e dell'Irap e il reddito di cittadinanza". Di Maio conferma il lavoro in corso sul governo: "E' vero che pensiamo al governo, non esistono preclusioni ma ci vogliono persone che condividano i principi legati ai nostri tempi: ambiente, acqua, energia, trasporti". Sulla Stampa (p.7) intervista a Bersani, che oggi presenta il simbolo di Mdp: "Cerchiamo un centrosinistra largo e plurale ma non vogliamo fare partitini. Prima viene la legge elettorale poi le alleanze". E alle amministrative: "Andremo con una chiave di centrosinistra, favorendo le liste civiche. Pronti ad appoggiare candidati del Pd se non fa pensate strane". E a Repubblica (p.10): "Sosteniamo Gentiloni ma ci vuole discontinuità su politiche sociali, economiche e scuola". Su Repubblica (p.10) la corsa alle primarie Pd. Nei circoli Orlando tallona Renzi. E Prodi annuncia:"Voto alle primarie". Ma non dice per chi. I suoi voteranno per Orlando.

ITALIA-ECONOMIA
"Italia avanti con le riforme" (Messaggero p.17): Padoan rassicura i partner europei dell'Ecofin, nessun rallentamento, nonostante l'approssimarsi dell'anno elettorale. La manovra da 3,4 mld sarà varata nei tempi previsti, cioè prima della fine di aprile. "Con Renzi nessuno scambio in questi giorni". Più esplicito Bersani, che alla Stampa (p.7) dice: "Gentiloni deve dire la verità agli italiani sull'economia, serve un discorso serio e rigoroso sullo stato del Paese. Si prepara una manovra in autunno da far tremare le vene ai polsi. Bisogna discuterne.Quando sento dire da Renzi di non aumentare l'Iva gli ricordo che è lui che l'ha aumentata per il 2018, ora semmai bisogna intervenire perché l'aumento non scatti. Mi auguro che Gentiloni si emancipi, segni qualche discontinuità".
Famiglie e lavoro nella "foto" dell'Istat. Un milione quelle nelle quali non lavora nessuno (dato invariato sul 2015 nonostante la "ripresina"), 13,9 milioni quelle ove lavorano tutti, 970 mila le famiglie dove lavora solo la donna. Un dato inquietante per il Corriere. La viceministro Bellanova: "Dati attesi ma il governo non può fare tutto da solo serve un sforzo collettivo da Regioni, enti locali e imprese" (Avvenire). Sempre in tema di lavoro, ancora polemiche sui voucher. Ieri il Ministero del Lavoro ha sbloccato l'utilizzo di 35 milioni di buoni già acquistati e spendibili entro l'anno facendo "rivivere" le regole precedenti. Ma le polemiche continuano: aziende agricole senza alternative, la campagna di raccolta è alle porte e i datori non sanno come regolarizzare gli stagionali (Sole). La Camusso alla Stampa: "Ci sono categorie che hanno usato i voucher come sostitutivo di contratti più stabili. Ma il lavoro va pagato. Occhio ai mini jobs: in Germania hanno creato povertà, tanto che stanno cercando di superarli". La Camusso critica col governo sulle nomine: "Lo Stato non può occuparsi delle partecipate solo per le nomine e poi disinteressarsene nella gestione".

EUROPA
Intesa sull'Europa post Brexit (Repubblica e altri): pronta la Dichiarazione di Roma che sarà firmata in mondovisione da 27 Paesi al vertice di sabato per i 60 anni dai Trattati. Un testo "annacquato" per mettere d'accordo tutti, scrive Repubblica. Ma il governo italiano crede nel rilancio. "Da Roma la scossa all'Europa" l'intervento di Gentiloni sul Messaggero, che dedica all'evento un dossier con gli interventi, tra gli altri del ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel e di Romano Prodi.
E il 29 aprile si apre nella Ue il dossier Brexit (Sole). Tusk: "Dobbiamo fare di tutto per rendere il divorzio meno doloroso possibile".
Sul Sole parla l'ambasciatrice inglese in Italia Jill Morris: "Abbiamo deciso di lasciare la Ue ma non l'Europa. Rimaniamo un Paese aperto, orgogliosi del fatto che tanti italiani abbiano scelto di vivere, studiare e lavorare da noi. La nostra aspettativa è di proteggere i diritti dei cittadini europei, purché ci sia reciprocità". Ma la Morris non nasconde timori e incertezze, specie sul fronte di imprese e investitori. "E' la prima volta che un Paese esce dalla Ue ma il governo è determinato a ridurre il livello di incertezza". E sull'Italia: "Sono colpita dalla forza dei nostri rapporti bilaterali in tutti i campi". Quanto all'esodo atteso da Londra "per adesso non lo abbiamo visto, anzi sono arrivati nuovi investimenti come Gsk, Toyota, Google, Apple". Ma le imprese italiane temono accordi punitivi

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Commentario del 21.03.2017

IN PRIMA PAGINA
I Cinque Stelle staccano il Pd: il sondaggio del Corriere dà il M5S al 32,3%, avanti ai dem di 5 punti. E Grillo tira dritto su Genova e dintorni: sono il garante del M5S, chi non lo accetta si faccia un altro partito (Repubblica). Sul Fatto il Pd coperto di insulti per il voto su Minzolini, che sul Foglio si difende: "Delrio come Di Maio, aberranti". Libero, Giornale e Verità contro Fini, dopo l'ordine di arresto del cognato Tulliani. "Riciclatore seriale", "non poteva non sapere". Il Corriere contro Razzi per il selfie con Assad: non fa più ridere.
Da Londra il via alla Brexit dal 29 marzo (Sole e altri). Tajani al Giornale: l'Europa va migliorata non abbandonata.
Da Roma l'accordo con la Libia sui migranti. Gentiloni: "La Ue dia risposte forti" (Sole). Avramopoulos: "Chi rifiuta le quote sarà sanzionato" (Stampa).  
A Washington l'atto di accusa ufficiale dell'Fbi a Trump: "Sul voto 2016 possibili legami con Mosca" (Corriere, Stampa). A Parigi la prima sfida tv tra i candidati all'Eliseo: tra Marine e Macron la sfida anomala (Corriere).
Sul fronte interno ancora il lavoro in primo piano, con la beffa dei voucher: inutilizzabili i 35 milioni di buoni acquistati fino al 17 marzo (Sole). Alitalia in picchiata, senza accordo chiude (Messaggero). Negli Usa lascia il top manager di Uber dopo soli sei mesi: "L'azienda non è compatibile con i miei valori" (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
"Manovra subito dopo il Def" garantisce Padoan (Messaggero p.16). La correzione dei conti da 3,4 mld non slitterà a fine aprile, per aspettare le primarie del Pd. Intanto continua il confronto con Bruxelles. Moscovici: "Lavoriamo sulle stesse cifre e sullo stesso calendario". Ma per il Messaggero lo scontro sotterraneo tra governo e Renzi continua: l'ex premier non vuole nuove tasse ma tagli di spesa. Il Tesoro punta al recupero dell'evasione Iva e tagli alle spese dei Ministero.
Ieri Borsa "fredda" sulle nomine del governo nelle partecipate pubbliche: giù Leonardo, Poste e Enav (Sole p.5). Soffre in particolare l'ex Finmeccanica per l'arrivo di Profumo, un ex banchiere in una società di difesa. E per Poste, orfana di Caio, si teme una dirigenza troppo politicizzata. Alitalia, senza accordo chiude, titola il Messaggero in apertura. Calenda e Delrio: "Nessun intervento di Stato ma la situazione è drammatica". Si tratta ad oltranza. L'ad Ball: "Ora bisogna sopravvivere, arginando le low cost tagliando le spese. Poi il rilancio". Giavazzi a Libero: "I contribuenti hanno già dato, non ci serve una compagnia nazionale a nostre spese".
Aboliti i voucher, ma anche le regole (Italia Oggi): impossibile utilizzare 35 milioni di vecchi voucher (Sole in apertura e a p.39). Nel decreto che ha abolito i buoni nessun riferimento a quelli in circolazione. Per i consulenti del lavoro, senza disciplina transitoria per i nove mesi che mancano al 2018 c'è il rischio che i voucher venduti fino al 17 marzo siano inutilizzabili. Ieri bloccato il sito dell'Inps. Repubblica (p.10 e 11) torna invece sul caos del bonus mamme: Inps e governo si rimpallano la responsabilità su chi debba emanare l'assegno di 800 euro per la nascita dei bebé deciso nella legge di Bilancio. Lettera di Boeri al Ministro Costa: "Regole poco chiare". Ci vorranno almeno due mesi prima ce la misura sia operativa. Di Michele (Inps): "Indicazioni confuse". Costa: "Vietato giocare allo scaricabarile sulla pelle dei cittadini".

ITALIA-POLITICA
I Cinque Stelle mai così in alto: 32,5% contro il 26,8% del Pd. Sul Corriere in apertura il sondaggio di Pagnoncelli, con l'area a sinistra del Pd che insieme totalizza il 7,1%. Lega e FI appaiate al 12,8%, Fdi al 4,6%, Ncd al 2,8%. Si conferma dunque uno scenario tripolare ma col vantaggio del M5S sul Pd che si allarga e una situazione di stallo che permane nel centrodestra, privo di programma, alleanza e leadership condivisa. Di Maio, in tv dalla Berlinguer: "I sondaggi sbagliano, miriamo al 40%" (Fatto).
Grillo in crescita nonostante la crisi di Genova: "Sono io il garante del M5S, chi non lo accetta si faccia un altro partito" (Repubblica). Libero lo difende: lasciategli fare il capo. E scatta il "casting" per il governo: "Cerco mille esperti, mille persone perbene per non ripetere gli errori di Roma" (Stampa). Già iniziati colloqui con economisti, magistrati e funzionari. Al netto degli opportunismi di carriera, il clima verso il Movimento è diverso, meno ostile. Intanto a Roma la Raggi presenta il progetto dello stadio dimezzato e va in ferie: troppo stress, ha bisogno di riposo (Fatto).
Sul Fatto l'ira della base contro il Pd per il caso Minzolini: "Una boiata, basta voti".
Minzolini, sul Foglio, si difende: "Delrio è il fratello di Di Maio. Mi volevano fuori dal Senato per ragioni aberranti".
Intanto le tessere dem volano: ben 420 mila dopo anni di declino. E' l'effetto congresso. A Cassino il record: 1 iscritto ogni 30 abitanti. E' sparita invece dai radar la legge elettorale: dov'è finita l'urgenza, si chiede l'Unità? In aula il testo base dovrebbe andare lunedì ma slitterà. E il rischio è che se ne riparli tra un mese. Sul tavolo 29 diverse proposte. Per Libero anche la parola elezioni ormai è scomparsa: i partiti puntano all'ultimo giorno utile per fiaccare i grillini. Per i costituzionalisti ultima data possibile il 20 maggio 2018.

EUROPA
Londra rompe gli indugi: il 29 marzo la May attiverà l'articolo 50, cominciano le pratiche per il divorzio dalla Ue (Sole e tutti). Davis "I nostri obiettivi sono chiari: un accordo che vada bene a ciascuna regione del Regno e all'Europa tutta, e una partenrship con i nostri alleati e amici della Ue". In Commissione Ue pronta la bozza elle linee guida per il negoziato: per il Sole sarà Bruxelles a dettare i tempi: prima il divorzio e solo dopo un'intesa di libero scambio. Ma si teme una fase di grande incertezza legale. L'incognita più grande, i diritti dei cittadini Ue, con gli studenti che la May vuol considerare immigrati. Londra vuole uscire dal mercato unico ma vuole un accordo di libero scambio per salvaguardare aziende e servizi – riepiloga la Stampa - vuole cooperazione su difesa e sicurezza, controllo delle frontiere e delle leggi. Sul Sole la partita per conquistare banche d'affari, organismi europei come Ema ed Eba e il clearing sui derivati in euro. Cox (London School of Economics) alla Stampa: "Con tutto il rispetto per Brexit, ci sono questioni internazionali più urgenti come Cina, Russia, Siria. Come europei dobbiamo avere la forza di guardare fuori dall'Europa". Tajani sul Giornale: "L'Unione va migliorata, non certo abbandonata. Serve un'Europa con un'unica politica estera, un'unica politica di difesa, più democratica, più equilibrata e più vicina ai cittadini".
Italia alle prese con i migranti, ma l'accordo Italia-Libia non frena le partenze (Avvenire). Ieri il vertice a Roma di sette Paesi europei, Libia e Tunisia, presenti Gentiloni, il premier libico al Serraj, e il commissario Ue Avramopoulos. Firmato l'accordo di cooperazione italo-libico: da maggio pattugliamenti nel Mediterraneo con motovedette italiane e personale di Tripoli. Prevista anche l'apertura di campi in Libia per fermare i migranti (Stampa). Ma Serraj è debole. "L'Italia ha trattato con chi non conta", scrive Sechi su Italia Oggi. Da Gentiloni nuovo appello alla Ue: "Ci dia risposte sui migranti, l'Italia non può essere lasciata sola a fronteggiare la crisi" (Sole). Avramopoulos alla Stampa: "Non siete soli, l'Europa sanzionerà i Paesi che rifiutano le quote".

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Commentario del 20.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Questione migranti in primo piano. Libia, i segreti dell'accordo (Corriere): oggi vertice a Roma tra Minniti, Ue e Serraj. Per il Messaggero l'accordo è in bilico. Intanto in Bulgaria civili al fronte: fermiamo i migranti (Stampa). Dagli esteri, ampio spazio all'avvicinamento al voto in Germania. Tutti con Schulz: batterò Merkel (Corriere). Plebiscito su Schulz, presidente Spd con il 100% dei voti (Messaggero). Intanto Erdogan minaccia Berlino (Repubblica). Spazio anche alla questione Iraq. Trump ammazza l'Isis (Libero): truppe alleate stanno per liberare la moschea di Mosul. Nel bunker del Califfo l'attacco finale all'Isis (Giornale).
Politica, "Ora avanti con le riforme contro lo Stallo": l'annuncio di Gentiloni ai 100 giorni del suo governo (Stampa). Salvini riapre: sì alla federazione con Forza Italia (Giornale). Giustizia, processi più rapidi nel civile, il penale arranca (Sole). Il Pm Ardita al Fatto sul Ddl Penale: "Questa legge salva i corrotti". Su tutti la visita di Mattarella a Locri: "La mafia non ha onore, azzerare le zone di complicità". Mamme, il bonus sparito (Repubblica). Gli 800 euro erano previsti a gennaio. Il ministro Costa: "presto garantiti". Ancora spazio alle nomine pubbliche.  Giornale parla di "nomine del Giglio magico": quante poltrone in pochi km. Sul Corriere "il primo report" di Fubini sulle nomine.

ITALIA-ECONOMIA
Nomine, Renzi blinda i suoi nei cda delle controllate pubbliche (Corriere). Giornale parla di "nomine del Giglio magico": quante poltrone in pochi km. Si sono mescolate le carte in Poste e Terna, l'unica vera bocciatura quella di Caio. DI Battista sulla nomina di Profumo: "Basta banchieri nelle aziende di Stato, è questo il vero conflitto di interesse" (Repubblica). Il ministro Orlando al QN: "Mi auguro che il Tesoro spieghi la ratio dietro alcune scelte: su Leonardo va chiarito che la scelta di un ottimo manager, che proviene dalle banche, non preluda a prospettive solo finanziarie per il gruppo".  Su Repubblica  la sfida degli utili, obiettivi crescita nel medio termine e cedola nell'immediato per rimpinguare le casse dell'azionista pubblico. Su L'Economia "Mosse di Stato, ma vota il mercato": se è vero che non sempre i risultati bastano per le riconferme, ora l'esame per Poste e Leonardo lo farà il mercato e quegli analisti che spingevano per la continuità aziendale. Sul Corriere i timori del mercato per il cambio alla guida di Poste. Capitolo privatizzazioni.  Messaggero (p.9): si punta su Eni e Cdp: cambio al vertice di Poste è visto come la volontà politica di fermare la quotazione della seconda tranche di Poste Italiane, come già accaduto per le Ferrovie.
Annunciato e scomparso il bonus di 800 euro alle mamme: l'operazione da 600 mln doveva scattare il primo gennaio, ma per ora nulla di fatto (Repubblica in prima e p.2). Il ministro della Famiglia Costa: "I diritti maturati saranno garantiti". Intanto, su Repubblica (p.3) focus di Mania sui "buchi del welfare": restano senza protezione poveri, disoccupati, autonomi e giovani. Messaggero (p.11) annuncia l'arrivo del bonus nido: un ticket da 150 euro per chi decide di iscrivere il figlio.
Manovra, il ministro Martina al Messaggero (p.6) sul lavoro del governo: "Tutte le scelte devono essere indirizzate al sostegno alla crescita e al lavoro". Poi il ministro parla del tema voucher: "Condivido la scelta di togliere un argomento che rischiava di essere divisivo, ora bisogna lavorare con le parti sociali per individuare strumenti che permettano di tutelare il lavoro intermittente".
Fisco, pronta la rivoluzione: Ernesto Maria Ruffini guiderà la superagenzia: a luglio scatta la fusione tra accertamento e riscossione (Stampa p.16)

ITALIA-POLITICA
"Ora avanti con le riforme": sulla Stampa (in prima e p.2) il giro di boa del governo Gentiloni arrivato alla soglia dei 100 giorni. Il premier ora ha bisogno di apparire stabile, dopo che in tv ha definito il suo governo "rassicurante". Ma in futuro dovrà sciogliere il nodo del rapporto con Renzi. Tra le mosse di Gentiloni, la Stampa ricorda il varo del decreto salva-banche e le linee guida sui migranti: due decisioni che il precedente esecutivo, iper-sensibile al consenso, aveva rimosso. Ma anche l'abolizione dei voucher, una decisione che ha smentito quanto sostenuto dal precedente governo e presa sfidando l'ira degli industriali per evitare il referendum.
M5S, stretta di Grillo sulla base litigiosa: riorganizzazione e ridimensionamento dei meet-up. Entro un anno il processo di razionalizzazione (Corriere p.10). Intanto i fuoriusciti dal Movimento presentano "Alternativa Libera" per riunire i delusi dal grillismo. "Beppe è il garante, mi fido di lui: vuole evitare infiltrazioni e cacciare le mele marce" dice Di Battista a Repubblica (p.13) dopo che nei giorni scorsi era dato tra i polemici rispetto alla scelta sul caso Genova.
Decadenza, dopo il voto su Minzoli e l'accusa del ministro Delrio, i senatori dem replicano: "Il voto in questi casi è sempre libero" (Repubblica p.12). Il senatore dem renziano, Tonini: "E' stata seguita la legge che prevede che la Camera di appartenenza "giudichi" non che "applichi". Questo ho fatto". E Luigi Manconi, senatore dem vicino a Pisapia: "Votato contro la decadenza perchè valuto il merito". Di Battista (M5S) a Repubblica (p.13): "Salvataggio di Lotti e Minzoli è un voto eversivo, sono vicende che fanno arrabbiare la gente. Se non ci fossimo noi a incatenare la rabbia in un movimento democratico, la situazione sarebbe preoccupante".

USA/EUROPA
Accordo con la Libia, stamattina vertice tra Minniti, Ue e libici per discutere le proposte per rendere operativo l'accordo sui migranti siglato il 2 febbraio da Gentiloni (Corriere in prima e p.2). Gommoni, elicotteri e sala radar sono le necessità di Tripoli, pronto un piano da 800 mln che prevede anche il rafforzamento dei controlli ai confini, lo sviluppo economico dei Paesi d'origine e i rimpatri volontari. Ma l'intesa potrebbe essere in bilico (Messaggero in prima e p.2): a preoccupare è il ruolo del premier di Tripoli Serraj – a Tripoli proseguono gli scontri e il premier rinuncia al viaggio a Roma -: se il suo ruolo vacillasse tutto l'accordo salterebbe. Intanto, nei primi mesi dell'anno gli sbarchi hanno raggiunto la cifra record di oltre 16 mila arrivi.
Germania, Schulz fa il pieno nell'Spd: nel congresso straordinario di Berlino ha ottenuto il 100% dei voti. "Berlino ed Europa sono inseparabili" ha detto lo sfidante della Merkel, che ha lanciato la corsa al voto: "Conquisteremo la Cancelleria e renderemo il Paese più equo" (su tutti). E il suo partito vola nei sondaggi. Intanto sale la tensione Ankara-Berlino: Erdogan ha accusato la Merkel di usare "metodi nazisti", poi dalla Turchia l'attacco ad un giornalista della Welt: "Agente terrorista". La replica del ministro tedesco, Gabriel: "Superato il limite" (Repubblica p.9 e tutti). Intanto Erdogan spinge il referendum per cambiare la Turchia: giudici, esercito e atenei sotto controllo.
Brexit, su Repubblica (p.16) parla il ministro degli Esteri Irlandese Flanagan: "La Brexit mette in pericolo la nostra fragile stabilità: oggi non c'è un confine tra Irlanda e Irlanda del Nord, ma se venisse ricreato potrebbero ritornare delle sfide, non solo doganali, ma anche politiche. Rispetto la decisione della Brexit, ma è stato un grave errore". E a proposito del sessantennale dell'Ue che si celebrerà a Roma, dice: "Noi restiamo un Paese profondamente filo-europeo: ci sono miglioramenti da fare, ma non c'è la necessità di demolire una costruzione politica unica al mondo che ha fatto crescere il benessere economico di questo continente".

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Commentario del 19.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Nomine Pubbliche in primo piano. Profumo a Leonardo, alle Poste Del Fante. Confermati Descalzi all'Eni e Starace all'Enel (Sole). Una rivoluzione a metà (Repubblica). E' scontro (Corriere). Il sig. Renzi non è più nessuno ma nomina i manager di Stato" (Fatto). Altro che passo indietro: Renzi fa il pieno di nomine (Giornale). Grillo attacca: "Conflitto di interessi" (Stampa). Ampio spazio al commercio estero dopo il G-20 in Germania. Strappo Usa contro il libero commercio (Corriere). Cancellato il tabù dei dazi, vince la linea della Casa Bianca (Messaggero). Negli esteri, in primo piano il nuovo attacco in Francia: un uomo disarma un agente, tenta un attacco allo scalo di Orly e viene ucciso (sue tutti). Paura Isis, la Ue si blinda: "Pronti nuovi attacchi". E' super allerta a Roma (Repubblica). In politica italiana, La ricetta di Berlusconi: via tasse su auto e casa (Giornale). Per Libero "Berlusconi punta sui nonni". M5S, Pizzarotti a Repubblica si appella ai dissidenti del Movimento: "Mai così in basso, dobbiamo creare un altro movimento". Primarie Pd, Orlando: "Il ticket Renzi-Martina è il partito con il trattino" (Unità). Tra i temi economici i temi Alitalia (Messaggero) e Banche Venete (Sole), mentre Repubblica, LIbero e Fatto si occupano del deferimento di Agnelli. La Juve va alla guerra. "Basta infagarci" si difende Agnelli. Il Presidente gioca in contropiede: macchè mafia, mi vogliono fregare.

ITALIA-ECONOMIA
In evidenza le nomine alle controllate di Stato: conferme per Descalzi e Starace in Eni ed Enel, Del Fante passa da Terna a Poste e lascia il posto a Ferraris, mentre per Leonardo c'è Profumo: confermata la Neri in Enav, dove arriva Scaramella come nuovo presidente. Prevale la linea della continuità, Gentiloni prosegue nel percorso tracciato: in particolare, i diktat di Renzi hanno avuto effetto sul caso Poste, dove Caio ha perso il posto nonostante i risultati raggiunti, a causa della differenza di vedute con l'ex premier e per non aver messo a disposizione i soldi di Poste per salvare Mps (Sole p.2). La centralità del ruolo di Renzi sul Fatto e Giornale: "Altro che passo indietro, Renzi fa il pieno di nomine": con Orfini impone i vertici di Poste e Leonardo, mentre Gentiloni e Calenda sono i grandi sconfitti. Su Repubblica (p.7) Renzi domina la partita, ma nel risiko degli incarichi entrano anche nomi legati a D'Alema e Gentiloni. Sul Corriere (p.2) le voci dei due grandi esclusi Caio - "Non mi rimprovero nulla, per me parlano i risultati" - e Moretti che spiega: "Sono un servitore dello Stato, l'esclusione mi ha ferito". Sul Corriere (p.3) la mediazione di Renzi su Terna: avrebbe preferito Irace, ad Acea, alla guida del gruppo ma alla fine ha avuto la meglio Ferraris, spinto da Padoan. All'attacco M5S "è grave, intollerabile e pericoloso che Renzi stia piazzando i suoi uomini nelle aziende casseforti dello Stato" (Stampa e altri). Sul Fatto (p.5) Boccia (PD): "Si spartiscono le spoglie, siamo oltre la decenza" definendo un fatto grave che per il governo il segretario del Pd è ancora Renzi e chiede all'esecutivo di smentire che Finmeccanica sia destinata alla liquidazione. Sul Sole (in prima e p.3) Plateroti parla di "governi che fanno governance": un'anomalia italiana per cui nelle aziende pubbliche un cambio di governo conta più di una congiuntura o dei risultati sul mercato. Sul Corriere (p.3) Fubini parla della difficile partita che attende Padoan, ovvero assicurare difesa e crescita di società strategiche e contemporaneamente ridurre il debito, attraverso il conferimento delle quote del Tesoro alla Cdp.
Voucher, il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (p.11) evidenzia come al referendum sui buoni lavoro solo il 36% degli italiani avrebbe votato, e solo il 15% per abolirli. Bentivogli (Cisl) al QN (p.4): "Con l'addio ai voucher ha vinto l'ipocrisia della Cgil. Sarà un boomerang politico. Senza voucher 375 mln di entrate contributive finiranno nel sommerso". Il ministro Delrio a Repubblica (p.11): "Dovevamo scegliere, incombeva il referendum: prevalevano le degenerazioni e li abbiamo aboliti. Ora un tavolo per nuovi strumenti". Ora si ipotizzano nuovi ticket per colf e badanti (Corriere p.11). Ma il Sole (in prima e p.23) segnala l'assenza di un piano B.

ITALIA-POLITICA
M5S nel caos a Genova verso le amministrative. Lasciano 3 consiglieri municipali e spunta l'idea di una protesta fino a casa di Grillo (Corriere p.9). Oggi a Roma convention dei fuoriusciti. L'ex Pizzarotti a Repubblica (in prima e p.13): "Grillo a Genova ha toccato il fondo. Noi faremo un nuovo movimento: vogliamo metterci insieme e cercare di costruire una rete fisica, non virtuale".
Nel centrodestra, su tutti la svolta di Berlusconi: "Zero tasse su casa e auto". Il programma del leader di Fi per le prossime Politiche prevede anche lo stop alle tasse di successione e l'innalzamento a 1000 euro delle pensioni minime. Libero (in prima e p.6): punta sui nonni, con l'Italia che invecchia, l'ex premier di adegua. Da Berlusconi segnali alla Lega: identità cristiana, flat tax, doppia moneta e legittima difesa: per Libero sono aperture a Salvini, che però lo gela dicendo che "non basta per l'accordo". Intanto Alfano dà l'addio a Ncd e lancia Alternativa Popolare. Spunta l'idea di apparentarsi col Pd (Stampa p.4). "Voltare pagina" dice, ma precisa: "non è una svolta a sinistra" (Corriere p.10). La sfida ad Alfano da Parisi alla Stampa (p.4): "Servono persone della società e non espressione delle segreterie dei partiti".
Primarie Pd ai blocchi di partenza. Da domani assemblee di sezione, prime scaramucce tra i contendenti (Repubblica p.12). Intanto Orlando attacca il ticket Renzi-Martina sulle primarie: "è il partito del trattino" dice il ministro, che riceve l'appoggio di Sinistra Pd (Unità in prima e p.4). E intanto un sondaggio Swg sull'Unità (p.5) mette in evidenza come gli italiani siano sempre meno attratti dal partito personale: solo per il 28% ha senso.
Legge Severino messa in discussione dopo il caso Minzolini. Pd: sulla decadenza decida la Consulta. La mossa per sottrarre la scelta ai giochi della politica (Repubblica p.10). Il ministro Delrio a Repubblica (p.11): "Su Minzolini commesso un errore, non avrei lasciato libertà di coscienza ai senatori Pd. Ora la legge va rivista in alcuni punti".

USA/EUROPA
Tema sicurezza in primo piano: "Allerta Italia". Roma e l'Europa si blindando contro il rischio di nuovi attentati, che "sarebbero pronti" (Repubblica in prima e p.2). E' la perdita di territori da parte dello Stato Islamico a riportare i foreign fighters verso l'Europa. Julian King, commissario per la Sicurezza dell'Ue, a Repubblica (p.3), spiega: "I jihadisti reduci dalla Siria sono un pericolo per l'Europa. Serve un patto tra i servizi segreti per fermarli: solo con lo scambio di informazioni possiamo vincere la sfida". E intanto a Roma vengono rafforzate le misure di sicurezza per la celebrazione dei trattati: zona blu offlimits per tutti, no fly zone sui cieli.
Torna l'incubo terrorismo a Parigi. Un pregiudicato attacca una poliziotta, le sfila l'arma e grida: "Sono pronto a morire per Allah". Poi viene ucciso, nello zaino una tanica di benzina e il Corano (su tutti). Il filosofo Pascal Bruckner al Corriere (p.5): "Temo altri attentati, i jihadisti vogliono Marine Le Pen all'Eliseo. Sarà la sicurezza a dominare la corsa elettorale". Ma il politologo Guénolé alla Stampa (p.9): "Nessuna ricaduta sulle presidenziali dopo il nuovo attacco. Ormai la gente si è assuefatta". Geroni sul Sole (in prima e p.8) evidenzia come lo stato di emergenza sia diventato normalità.
Il ministro Spd, Joachim Poss, al Messaggero (p.8): "Serve un'Ue a più corsi per battere i populismi. Spero che il 25 marzo giunga un segnale forte sulla volontà di portare avanti il progetto". Intanto il testo sulla doppia velocità è alla stretta finale: domani la bozza della Dichiarazione di Roma nel quale verrà ribadita l'intenzione di "venire incontro alle richieste dei Paesi dell'Est senza annacquare eccessivamente il concetto di doppia velocità". Fabbrini sul Sole, per i 60 anni dell'Ue, scrive: è bene festeggiare l'Europa per quello che ha fatto. Ma ci sono  questioni da risolvere, e non basta dire – come farà la Dichiarazione che verrà approvata – che "occorre andare avanti insieme fin quando è possibile, a ritmi e intensità diverse quando è necessario". La formula della diversa velocità è come usare un'aspirina per curare una polmonite.  Serve perciò un negoziato per decidere quali politiche debbono essere condivise.
G-20 in Germania, Europa e Cina contro gli Usa (Sole p.6). Impasse tra i Grandi: Trump si oppone alla lotta contro il protezionismo (Repubblica in prima e p.22 e tutti). Ma Draghi lancia il monito: "Commercio globale indispensabile per una crescita sostenibile". Finiscono sotto accusa le economie, in particolare quella cinese e quella tedesca, che presentano squilibri eccessivi. Per Rampini (Repubblica) prevale il nazionalismo economico di Trump, che si basa su verità scomode ma inconfutabili. Per Taino (Corriere p.12) ora l'amicizia Usa-Ue va "negoziata".