Commentario del 30.09.17

IN PRIMA PAGINA
Spagna in primo piano, alla vigilia del referendum catalano. Seggi occupati, Barcellona sotto assedio (Messaggero, Stampa). Il prefetto della città: "Fermerò il voto" (Corriere). Trattori a difesa dei seggi (Repubblica). L'ex premier Gonzalez: "Sostengo i valori della Spagna unita".
Sul fronte interno è Roma in prima pagina, per l'allarme del Tesoro sui conti (Messaggero). Bocciato il bilancio: "Non è veritiero" (Repubblica, Sole). Raggi attacca: "Fate politica" (QN).
Politica, tra Berlusconi e Salvini patto per battere Grillo (Corriere). Il Giornale: i grillini vogliono uccidere Berlusconi. Tra Gentiloni e Mdp tregua armata per salvare la Finanziaria (Corriere). Cantone ci pensa: "In politica? Fra tre anni chi sa" (Messaggero). Libero tifa per Lombardia e Veneto autonomi: conviene votare Sì. Il Fatto contro Maroni e Zaia: 40 milioni per un referendum inutile.
Tra giustizia e politica le polemiche sul nuovo codice antimafia. Boccia: "Industriali trattati come delinquenti" (Mattino). Mina i diritti (Sole). Il Fatto: Confindustria difende i corrotti.
Economia, Calenda al Sole: "Tim-Vivendi, golden power a ottobre". Avvenire contro Padoan: solo 5 miliardi per la famiglia. In cronaca la storia di una giovane madre condannata dal cancro: regali alla figlia neonata fino a 18 anni (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Riduzione del deficit e misure per la crescita: in un'intervista al Sole (in prima e a p.3) Calenda ribadisce i punti fermi della manovra. "Il sentiero è stretto, ci muoviamo tra riduzione del deficit, rilancio dell'occupazione giovanile e ulteriore sostegno agli investimenti con Impresa 4.0. Col deficit all'1,6%, un livello quasi senza precedenti, diamo continuità a un percorso di crescita: incentivi agli investimenti, Irap, Imu sugli imbullonati, taglio Ires, Jobs Act. Non ricordo nel passato recente di governi così vicini al mondo delle imprese".
Avvenire critico con Padoan per la politica del governo sulle famiglie: "impegni limitati", solo 5 miliardi nel 2017 e altrettanti nel 2018 le risorse destinate alle famiglie e all'inclusione sociale. A rischio anche il bonus bebé. La morale del "sentiero stretto" delude la platea della Conferenza nazionale sulle famiglie. De Palo: "Delusi dal governo, c'è sempre qualcosa che viene prima della famiglia. Si trovano i soldi per salvare le banche, per il bonus 80 euro ma mai per aiutare gli italiani a vivere meglio se mettono al mondo un figlio".
Critico col governo anche l'ex ministro Giovannini: il milione di posti di lavoro l'abbiamo perso, non creato (Libero p.21). "Secondo i dati Istat siamo ancora a 300 mila posti di lavoro in meno rispetto al picco di aprile 2008". E in termini di unità di lavoro con orari standard di 8 ore, siamo sotto di 1,1 milioni rispetto a 9 anni fa. "Questo vuol dire che molto lavoro riguarda attività frammentate, e quindi non basta ai bisogni di una famiglia".
Sulla Stampa (p.7) la ricetta di Di Maio per il lavoro: "Nella proposta sul reddito di cittadinanza prevediamo 2,1 miliardi per il rilancio dei Centri per l'Impiego". Obiettivo, agevolare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro anche tramite app ad hoc. Nei piani del M5S per dare dell'Italia una "smart nation" anche la creazione di una banca pubblica per gli investimenti: "Dobbiamo tornare a investire soldi pubblici nell'economia".

ITALIA-POLITICA
Berlusconi sente Salvini e convoca il vertice del centrodestra: "Non può vincere Grillo, sarebbe un disastro per il Paese" (Corriere p.9). Il leader leghista chiama il cavaliere per gli auguri ed è disgelo. La linea è tenere unito il centrodestra e correre per vincere. Berlusconi: "Ci vedremo presto per dare l'ultima scorsa al programma. L'alleanza sarà con Salvini, con la Meloni e altri partiti del centrodestra che si riconoscono nel programma e nei valori dell'Occidente, della cristianità e dell'europeismo". Discorso rinviato per la leadership, ma su Facebook Berlusconi avverte: "Per governare l'Italia non si può improvvisare, serve una solida esperienza". Per Massimo Franco (Corriere) dietro la tregua tra Berlusconi e Salvini e il rilancio della prevedibile alleanza tra Fi, Fdi e Lega, si intravede il calcolo di usare al meglio il Rosatellum.
Ma nella nuova legge elettorale spunta una norma anti-Berlusconi (Repubblica, Corriere): dal M5S un emendamento che vieta a chi è incandidabile di essere il capo politico di una coalizione. Il Giornale: i grillini vogliono uccidere Berlusconi.
Intanto Gentiloni cerca la tregua con i bersaniani di Mdp (Corriere): obiettivo, mettere in sicurezza la manovra di Bilancio. Su questo il gruppo vuole un riconoscimento politico da Gentiloni ma questo espone il premier al tiro dei renziani. Per questo Gentiloni è preoccupato e il Colle ha alzato uno scudo protettivo sul governo.
Sul Corriere i timori del Colle per voto e dopo voto: con l'ipotesi di scioglimento delle Camere ai primi di gennaio e voto ai primi di marzo, alla luce del Rosatellum e dei sondaggi si prospetta il "paralizzante replay del 2013", con tre grandi minoranze in Parlamento e nessuna maggioranza. Ma l'opzione spagnola del ritorno alle urne è esclusa. Possibile la creazione di un "governo del presidente" (Gentiloni?) oppure l'affidamento dell'incarico ai presidenti del Senato o della Camera. Anticipazioni analoghe sulla Stampa, secondo la quale anche i berlusconiani sarebbero pronti a infilarsi in un "governo del presidente" quale atto di responsabilità verso il Paese. Al momento le maggiori chance le ha Gentiloni.

EUROPA
Spagna, alla vigilia del referendum per l'indipendenza della Catalogna Madrid minaccia multe e arresti, Barcellona sfida gli agenti e scende in piazza. Nascoste le 6200 urne necessarie al voto, scuole occupate dalle famiglie, i trattori assediano l'ufficio del prefetto Enric Millo, che al Corriere dice: "La polizia ha ordini precisi, questo referendum non si farà. Ogni scheda sarà sequestrata ma non useremo la forza. Siamo una democrazia del XXI secolo, non un Paese delle banane". "Qui si vive un golpe" la denuncia su Repubblica della leader catalana di Ciudadanos Inés Arrimadas, schierata per l'unione contro il referendum."Non c'è base legale per la consultazione eppure viviamo un linciaggio verbale". L'ultimo sondaggio della rete tv La Sexta parla di favorevoli all'indipendenza al 52,5%, contrari al 43,5% (Repubblica). L'ex premier Felipe Gonzalez: "La Spagna è uno spazio pubblico condiviso, una realtà storica vecchia di 500 anni. Questo voto non è democratico".
L'Austria contro gli italiani: "Siete la mafia dei funghi". Sulla Stampa (p.21) l'attacco del quotidiano tirolese ai raccoglitori di funghi che saccheggiano in modo industriale i boschi del Tirolo Nord orientale. Definiti Mafia perché per lo più italiani. Grazie ai prezzi elevati per i porcini in Italia, i guadagni per i raccoglitori illegali restano notevoli.
L'ex cancelliere Schröder prende casa al Cremlino (Corriere p.12). Ieri la nomina a presidente del consiglio di sorveglianza di Rosneft, considerato uno dei maggiori veicoli geopolitica di Putin; nomina su richiesta di Igor Sechin, boss della società e considerato il secondo uomo più potente della Russia. Schröder sarà in sostanza l'ambasciatore nel mondo degli interessi del Cremlino, la faccia occidentale di un gruppo sottoposto a sanzioni dagli Usa e dalla Ue per la crisi ucraina. Imbarazzo e polemiche a Berlino.


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Commentario del 29.09.2017

IN PRIMA PAGINA
In primo piano il nuovo caso giustizia aRoma (Corriere). "Bugie sulle nomine", la Procura chiede di processare Raggi (Stampa e tutti). M5S in difesa: "Resterà al suo posto" (Repubblica). Intanto, il Pd si divide sul Codice antimafia (Messaggero). Spaccature anche sullo Ius soli, Delrio smentisce Boschi: "C'è ancora tempo per approvarlo" (Stampa). Mentre Libero polemizza con il governo: inscena una conferenza piena di promesse elettorali alla famiglia, dopo avergli fatto lotta dura.
Economia. Def, prime schermaglie: il Senato chiede integrazioni (Sole). Ministeri, in manovra previsti tagli per un mld l'anno (Messaggero). Libero annuncia un "nuovo assalto alle pensioni". Ampio spazio alle vicende legate a Fincantieri-Stx. Nella partita ora spunta il caso Leonardo. Sotto la lente legami con Thales (MF). La ministra Pinotti a Repubblica: "L'intesa va estesa alla Germania". Intanto, meno 5,2% in Borsa dopo l'intesa (Sole). Nella partita finanziaria Italia-Francia anche il caso Tim-Vivendi: Genish ad, e il governo attacca (MF). Violati gli obblighi di notifica: via all'iter per la multa (Sole). Il governo attiva i "poteri speciali" (Messaggero, Stampa).
Prosegue il dibattito sull'Università, Fatto una lettera-protesta di Nobel e scienziati alla Fedeli: "L'università italiana sega i cervelli migliori".
In cronaca, in primo piano l'ennesimo caso di violenza sessuale: una 13enne aggredita da un pedofilo scarcerato dopo oltre 20 stupri (Corriere e tutti).
Su tutti la morte di Hugh Hefner, mr.Playboy.

ITALIA-ECONOMIA
Manovra senza numeri, il Def si inceppa (Repubblica p.40): primo no di Mdp, nel documento contabile manca la stima degli effetti della legge di bilancio. E il Senato sollecita chiarimenti al Governo (Sole in prima e p.12). Martedì Padoan dovrebbe fornire indicazioni sugli ambiti di interventi della manovra, tra cui le modifiche per i "bonus" fiscali per ristrutturazioni edilizie, efficientamento energetico e messa in sicurezza sismica. Tagli per un mld l'anno nei ministeri: in vista della manovra fissati gli obiettivi di risparmio, che dovranno essere verificati e corretti (Messaggero p.9). 500 mln di tagli il contributo "pesante" che arriverà dal ministero dell'Economia, poi 127 mln da Infrastrutture e Trasporti, 90 dal lavoro e 86 dall'Istruzione. Dalle riduzioni esclusi solo calamità, investimenti, immigrazione e povertà. A proposito di povertà, Gentiloni promette "più risorse per il reddito d'inclusione" (Corriere p.43): il Rei, partito quest'anno con una dotazione di 1,6 mld, potrebbe raddoppiare.
Pensioni, rischiamo un'altra Fornero (Libero p.5): il governo ammette che le previsioni di lungo periodo sul sistema previdenziale sono troppo ottimistiche, Ue pronta a chiedere all'Italia un altro sacrificio allungando ancora l'età per lasciare il lavoro. L'ex ministro Elsa Fornero a Italia Oggi (p.35): "Vedo che la mia riforma non è stata cambiata, può essere portato in Europa come una importante acquisizione del nostro Paese. Smontarla non è facile". In merito alla flessibilità, non prevista nella sua riforma, la Fornero spiega: "E' una grande cosa, ma non quando si realizza a spese delle generazioni future, come avviene con la formula retributiva". Intanto, in tema di previdenza, arriva la richiesta di Cgil, Cisl e Uil: "Più contributi per colf e badanti, le famiglie dovrebbero versare fino a mille euro in più per le pensioni" (Corriere p.42). L'obiettivo è rendere meno magre le pensioni dei collaboratori domestici, ma si rischia una mazzata per le famiglie. Le richieste contenute nello stesso documento che chiede di bloccare l'aumento dell'età pensionabile.
Intanto, sul lavoro, la nota congiunta Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal relativa al secondo trimestre 2017, evidenzia un mercato in crescita tendenziale ma caratterizzato dalla forte crescita dei contratti a termine e degli occupati over 50 anni (Sole p.15).

ITALIA-POLITICA
Raggi a processo per falso. In apertura dei nazionali e su tutti i locali, la decisione dei pm di Roma di rinviare a giudizio la sindaca della Capitale per "aver mentito all'Anac sull'incarico a Renato Marra". Cade invece l'accusa di abuso d'ufficio (su tutti). La sindaca, che si dice "soddisfatta" e "fiduciosa" afferma: "Dopo mesi di fango mediatico su di me e sul M5S la Procura ha deciso di far cadere le accuse: presto sarà fatta chiarezza". Grillo: "Cancellato il reato più grave". Imbarazzato Di Maio: "Parliamo di programma". Ma entrambi, insieme a Casaleggio, si dicono pronti a difenderla anche dinanzi ad una condanna (Corriere e altri). Nordio sul Messaggero e Travaglio sul Fatto ricordano alla Raggi, che esulta perchè ha evitato il'abuso d'uffico, come penalmente sia più grave il falso ideologico, punito dalla legge fino a 6 anni, rispetto ai 4 dell'abuso, mentre per Ajello (Messaggero prima e p. 29) questa imputazione della sindaca rappresenta l'ennesimo fardello mediadico che graverà sulle spalle dei romani. Anche Bechis, su Libero: "L'accusa più grave rimane, perchè festeggiano?". E Feltri, sulla Stampa evidenzia come "l'esultanza di Grillo incrina il mito dell'onestà", mentre per Sorgi (Stampa prima e p. 29) i romani preferiscono tenersi la Raggi piuttosto che veder tornare in Campidoglio un politico di professione, di centrosinistra o centrodestra. Cappellini su Repubblica (prima e p. 43) invece, ricordando le omissioni della Raggi consiglia al M5S di interrogarsi sul valore politico di una condanna per falso, prima ancora che sul suo rilievo penale. Cerasa sul Foglio invita a non cascare sul garantismo di Grillo sulla Raggi, che non è la spia di una doppia morale, ma è la naturale evoluzione di uno squadrismo digitale.
Ius soli, Delrio corregge la Boschi: "C'è tempo per approvarlo" (su tutti). Barca (Pd) ad Avvenire (p.8): "Questa legge arricchisce tutti: i diretti interessati e più in generale il nostro Paese". Intanto, l'affondo dei vescovi. Galantino (Cei): "Il governo ha accelerato sui diritti delle coppie dello stesso sesso, si dia la stessa attenzione ai diritti degli italiani tenuti senza cittadinanza" (Corriere p.13). Poi il monito a "chi aveva detto sì e poi ha cambiato idea: spieghi perchè". Ma l'accostamento diritti civili e ius soli fa discutere.Scalfarotto al Corriere: "Non capisco la connessione tra due sacrosanti diritti di civiltà, non c'è una competizione tra omosessuali e cittadini di seconda generazione".
Polemica sul codice antimafia. Grasso: "Cambiarlo sarebbe un boomerang" (Corriere p.14 e tutti). Ma tra centristi e Fi cresce la protesta. Anche il Pd diviso. Orfini parla di "cedimento al giustizialismo", ma esclude che ci sia già un accordo per la modifica. Renzi: "Un errore equiparare mafia e corruzione" (Messaggero p.11). A far discutere è l'estensione delle misure antimafia agli accusati di corruzione. "Così si ingessa il Paese" accusa il vicepresidente di Confindustria Pedrollo al Corriere (p.14). Zurlo sul Giornale: la nuova legge sui mafiosi può rovinare gli imprenditori. Polemico Porro (Giornale): un codice antimafia così liberticida è degno del Venezuela. Il presidente emerito della Corte Costituzionale, Marini al Messaggero (p.11): "Si viola il principio di legalità, sono necessarie modifiche radicali: codice troppo complesso e ci sono molti errori, ci sono problemi di vaghezza tecnica". E Cassese al QN parla di "riforma incostituzionale".

EUROPA
Germania, il viceministro dell'Economia uscente, Jens Spahn (Cdu) al Corriere (p.6): "Migrazioni, integrazione, controllo delle frontiere esterne – su cui l'Ue deve essere grata all'Italia – digitalizzazione ed educazione sono i temi della prossima legislatura, oltre a industria automobilistica ed energia. La chance di un governo 'Giamaica' è quella di risolvere in un compromesso antichi conflitti della società tedesca. Ma se va male rischiamo compromessi poco efficaci". Poi sulle proposte di Macron per il rilancio dell'Ue, dice: "Bene, discutiamo di problemi, non solo di modifica delle istituzioni. Bilancio unico? Credo ci siano ampi margini con il bilancio esistente". Ma la Merkel accoglie il piano Macron, la partenza però slitta al 2018. La Cancelliera parla di "ampio consenso con l'Eliseo, anche se  - precisa – dobbiamo ancora parlare dei dettagli" (Repubblica p.12). E l'ambasciatore tedesco a Roma, Wasum-Rainer, a Repubblica (p.13) spiega: "Berlino vuole una Ue forte, è solo un piccolo rinvio perchè prima va fatto il governo". Sul futuro dell'Ue, linea comune Gentiloni-Macron, d'accordo su sicurezza e immigrazione (Stampa p.13). Il presidente francese evidenzia il ruolo dell'Italia come "pilastro" della rifondazione dell'Unione. Al via, nel frattempo, il vertice informale di Tallinn: difesa come e web tax le due vie su cui l'Ue cerca il rilancio (Messaggero p.13). Gozi al Sole (p.2): "Abbiamo una finestra per avviare un nuovo ciclo politico europeo.  A Tallin si comincerà a capire chi è d'accordo a fare passi avanti su temi come sicurezza, lotta al terrorismo, difesa comune, politica per l'immigrazione e per l'Africa. Ma per la riforma dell'eurozona bisogna attendere il governo tedesco: Italia, Germania e Francia devono lavorare insieme, anche con la Spagna e gli altri"
In Catalogna timori di violenze in vista del referendum. Barcellona tenta la mediazione, la sindaca Colau chiede di evitare lo scontro con Madrid e invoca l'aiuto di Bruxelles, che però vuole rimanere fuori dalla partita (Corriere p.5). La regista catalana Coixet al Corriere denuncia "un clima d'odio contro chi non è indipendentista". Nel frattempo è scontro sul giorno dopo il referendum in Catalogna: la legge di disconnessione, approvata dal Parlamento regionale, prevede l'indipendenza 48 ore dopo il voto. Ma il governo è diviso e il presidente Puigdemont chiede "una fase di transizione e dialogo" (Repubblica p.17).Libia, il generale Haftar intervistato dal Corriere (p.9) dopo l'incontro con i ministri italiani: "Un successo, abbiamo parlato dell'impegno comune nella lotta al terrorismo e all'immigrazione illegale. Noi possiamo aiutare nel controllo delle frontiere Sud della Libia, ma l'Ue deve inviare droni, elicotteri, visori notturni e veicoli: bisogna cancellare l'embargo nei confronti del nostro esercito". Poi, sull'accordo tra Italia, Serraj e alcune milizie dell'ovest libico per fermare i migranti dice: "Un grande errore, rischia di essere un ricatto infinito".

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Commentario del 28.09.2017

IN PRIMA PAGINA
Tra Italia e Francia patto per rilanciare l'Europa (Stampa). Accordo trovato anche sui cantieri navali di Stx: a Fincantieri il 51% ma l'1% sarà in prestito (Sole). Quotidiani divisi sull'intesa: per il Corriere e il Messaggero la spunta l'Italia, per il Fatto Macron. Repubblica: salvata la faccia, Italia debole. Sul fronte interno giustizia in primo piano: il Codice antimafia è legge (Sole), corruzione come la mafia (Repubblica). Ma è scontro sul sequestro dei beni anche a corrotti e stalker (Stampa). Per il Messaggero è uno schiaffo al codice. Critico anche il Sole: una scelta sbilanciata. Libero: prima ti sottraggono i soldi poi con calma ti processano. Sul codice braccio di ferro tra Renzi e Orlando (Stampa).
Manovra e famiglie: fondi raddoppiati e nuovi sgravi fiscali (Messaggero). La Boschi ad Avvenire: famiglia priorità ma ora margini stretti. Sul Sole il barometro del Paese: fiducia delle imprese ai massimi da 10 anni, famiglie più ottimiste. Ma lo Stato non paga i debiti: tolti alle imprese 43 miliardi (Corriere).
In Europa. In Germania Schäuble lascia le Finanze (Sole), forse un liberale al suo posto (MF).  In Spagna rischio rottura. Cercas: ""Attenta Catalogna, l'indipendenza è giusta, il referendum no" (Fatto, Corriere). Negli Usa via alla riforma fiscale di Trump: aliquota del 20% per le imprese (Sole).
In cronaca, la guerra tra gli ultimi alle porte di Roma: residenti contro nomadi a Guidonia (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Fiducia delle imprese ai massimi da 10 anni, in aumento anche l'indice di fiducia dei consumatori: famiglie e imprese vedono rosa, titola il Sole (p.15) sui dati Istat di settembre. Bene manifattura, costruzioni e commercio. In ripresa anche gli ordini e fatturati nell'industria, grazie alla meccanica (Sole p.15). Più ottimismo anche sul lavoro.
Ma lo Stato non paga i debiti: tolti alle imprese 43 miliardi. Sul Corriere (p.2 e 3) la lista nera degli enti pubblici che non saldano i conti messa in rete dal Mef. Su 158,9 miliardi di spese fatturate dai fornitori l'anno scorso, alla fine di settembre dichiaravano di aver saldato 115,4 miliardi. Mancano all'appello 43 mld, il 2,58% del pil 2016. Ma i debiti commerciali su cui lo Stato è in ritardo sono anche più alti, perché la piattaforma digitale del Mef non comprende i vecchi debiti del 2013, 2014 e 2015 e perché non ricomprende le partecipate degli enti locali. Tra i pagatori più lenti Expo, Camera dei Deputati, Enit, Ice, Enac, Mise. Tra i pagatori più veloci Senato, Inps, Corte dei Conti, Istat, Mef, Entrate, Coni, Aci.
Sul Messaggero i piani del governo per le famiglie: in manovra gli aiuti per i nuclei poveri saranno raddoppiati. L'annuncio sarà dato oggi in Campidoglio, dove oggi si apre la Conferenza nazionale per le famiglie. Il grosso delle risorse sarà concentrato sul Reddito di inclusione i cui fondi (1,5 mld nel 2017, 1,56 mld nel 2018) dovrebbero aumentare fra 1 e 1,5 mld, anche se a partire dal 2019. "Aiuti sì ma in manovra margini stretti" dice la sottosegretaria Boschi ad Avvenire (p.9). "La famiglia è una priorità, rafforzeremo il fondo anti-povertà. Ma riforme strutturali solo nella prossima legislatura".
Italia prima in Europa per evasione Iva (Messaggero): a dirlo è l'ultimo rapporto della Commissione Ue, che ha registrato un gap tra gettito Iva previsto e quello realmente incassato di 35 mld di euro nel 2015, contro un totale che nell'Ue è stato di 152 mld. Moscovici: "Gli Stati membri non dovrebbero accettare perdite così elevate di Iva". In arrivo una riforma Ue per tagliare le frodi transnazionali dell'80%.

ITALIA-POLITICA
Corruzione come la mafia (Repubblica in apertura e a p.2 e su tutti): è legge il nuovo codice Antimafia che equipara corrotti e mafiosi, nato sulla spinta di Cgil e Libera per combattere la criminalità organizzata sul campo economico-finanziario. Ma è scontro sulle confische dei beni applicate anche a corrotti, concussi, terroristi e stalker. FI: norme liberticide. E già si parla di modifiche, sulla scorta di un odg del Pd e di Ap che impegna il governo a monitorare gli effetti delle nuove norme. Ieri l'okay definito dalla Camera, con il no di FI e M5S. Bindi a Repubblica: "Un regalo al Paese, ora i beni confiscati ai mafiosi sono utilizzati a fini di sviluppo sociale ed economico e mettono in movimento un patrimonio da 25 mld". Sul Messaggero (p.9) le critiche dell'ex ministro Costa: "Violati i principi del diritto, norme estese a sproposito". Repubblica (p.3) adombra un accordo segreto tra Pd e FI per mitigare le modifiche, il ministro Orlando nega. Sulla Stampa (p.7) il braccio di ferro tra Orlando e Renzi, convinto che la riforma sia un boomerang per il Pd.
Ius soli nella prossima legislatura: dalla Boschi "colpo di grazia" alla legge (Repubblica p.3). Ma il pressing della Chiesa continua. Il Papa ai sindaci italiani: "Siamo tutti migranti, bisogna aprire le porte del cuore" (Avvenire e Messaggero p.5). Su Repubblica parla il cardinal Tagle: "E' un atto di civiltà. Tutti coloro che credono, non possono chiudere le porte in faccia agli stranieri". Ma in Italia lo scontro è acceso. Dai Comuni arrivano critiche al piano per l'integrazione messo a punto dal Viminale. Decaro (Anci): "C'è il rischio di creare una guerra tra poveri, tra ultimi e penultimi" (Messaggero p.16).
Politica in movimento, in vista del voto. Lupi apre a Berlusconi: "E' lui il nostro interlocutore naturale. Ma non andiamo da nessuno con il piattino in mano. I veti su Alfano sono inaccettabili" (Corriere p.14).
Pisapia alla larga da Mdp (Corriere p. 15): "Voglio costruire un nuovo centrosinistra". E punta su Prodi e Letta per un nuovo Ulivo. Sabato c'è la convention di Napoli di Mdp: Pisapia probabilmente andrà ma tra Campo Progressista e Mdp le distanze si accentuano.
Distanze marcate anche tra Berlusconi e Salvini, specie sul terreno europeo, e l'incontro che doveva esserci per ricucire slitta (Giornale p.8). Se ne riparlerà forse tra 15 giorni. Oggi intanto Berlusconi ospita ad Arcore il presidente del Ppe Daul.
Nel M5S la tregua tra Di Maio e Fico passa per il Lazio, dove si va verso la candidatura della "ortodossa" Lombardi (Giornale p.9). Su Repubblica (p.14) parla la Lombardi: "Grillo è sempre il garante, ma adesso il Movimento deve camminare su altre gambe. Di Maio non è un capo a tempo: gli iscritti gli hanno affidato il compito di portare avanti l'indirizzo politico e la guida del Movimento. Il voto va rispettato".

EUROPA
Tra Italia e Francia patto per rilanciare l'Europa (Stampa). Accordo trovato anche sui cantieri navali di Stx: a Fincantieri il 51% ma l'1% sarà in prestito (Sole). Quotidiani divisi sull'intesa: per il Corriere e il Messaggero la spunta l'Italia, per il Fatto Macron. Repubblica: salvata la faccia, Italia debole.  L'intesa prevede per Fincantieri-Stx la maggioranza all'Italia, ma con aiutino dei francesi, che presteranno l'1% della loro quota, per 12 anni, per consentire al gruppo italiano di salire al 51% Soddisfazione espressa da entrambe le parti, con Macron che definisce l'operazione "win-win" e Gentiloni che rilancia: "Si farà anche l'intesa militare".
Merkel sacrifica il "soldato" Schäuble (Sole e tutti): al suo posto andrà un liberale. Partita aperta tra il presidente della Bei Hoyer o il leader del partito Lindner. Per il "falco" del rigore si prospetta la presidenza del Bundestag, per tenere a bada AfD. Era il "ministro più odiato d'Europa" scrive Repubblica, ma il dopo Schäuble fa paura. I liberali sono quelli che volevano cacciare la Grecia dalla Ue.
Sul Sole la battaglia tra Usa e Ue sul commercio: 50 i ricorsi aperti davanti al tribunale del Wto. Il Ttip di Obama ormai è un ricordo del passato. Nel mirino di Trump una novantina di prodotti made in Ue tra cui la Vespa. Ma in una eventuale guerra dei dazi commerciali a pagare il conto più alto sarebbe il settore agroalimentare. E i più esposti sono proprio prodotti de Made in Italy, a cominciare dal vino.

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Commentario del 27.09.17

IN PRIMA PAGINA
Migranti, in primo piano su Corriere, Messaggero e Stampa il piano del governo per l'integrazione: lavoro e alloggio a 75 mila profughi. Libero: Minniti sbraca. Da Alfano no allo Ius soli, e la legge affonda: "Non facciamo regali alla Lega" (Repubblica, Stampa). Delrio: votiamo la legge e non cediamo alla paura" (Stampa). Ma da Ap e Mdp arriva un doppio segnale a Gentiloni (Sole): governo battuto in commissione.
Sulla legge elettorale rischio franchi tiratori. Spunta l'ipotesi di chiedere la fiducia (Messaggero). Il Fatto: Rosatellum vuol dire inciucio Matteo&Silvio. D'Alema al Corriere: "Mai alleati con il Pd".
In cronaca il colpo alla 'ndrangheta in Lombardia: 24 arresti (Sole). "Il sindaco? Scelto dai clan" (Corriere).
Ancora in primo piano anche la "concorsopoli" dell'Università, per il Fatto uno scontro tra fantozziani e Tremonti boys. Cantone a Repubblica: cambiare le commissioni. Fedeli al Messaggero: "Un garante in ogni ateneo contro le mele marce". 
Da Parigi il manifesto di Macron per l'Europa (Stampa). "Esercito, bilanci e tasse in comune" (Messaggero). E per Francia e Germania regole per l'industria comuni (Sole). A Berlino Merkel a caccia di alleati. AfD: ora toni meno duri (Giornale). In Arabia Saudita sì alle donne al volante (Corriere, Stampa).
In cronaca il tragico errore in un trapianto: riceve un cuore malato e muore dopo 48 ore (Repubblica, Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Oggi il vertice Italia-Francia a Lione. Alla firma l'accordo che assicura a Fincantieri il controllo sui cantieri Stx (Sole e tutti). Rinviato l'accordo militare, tra non molto partirà l'iter del progetto Magellano, che prevede uno scambio azionario del 10% tra Fincantieri e Naval Group; al tavolo delle trattative anche la difesa dello spazio commerciale per la nostra Leonardo. Sul Giornale, si parla di "Vittoria di Pirro di Fincantieri su Stx", nonostante il diffuso ottimismo, indiscrezioni parlano di una divisione 50 e 50 tra Italia e Francia e nessuna concessione di Parigi sul comando: indiscrezioni che sembrano avere riscontri in Borsa, dove il titolo ieri è sceso del 2%.
L'Italia fa un passo avanti nella classifica della competitività globale: sul Corriere il Global Competitiveness Index del World Economic Forum che ci colloca al 43esimo posto (eravamo 47esimi dieci anni fa). Tra i punti di forza della competitività italiana istruzione prima, salute, infrastrutture; pesano i problemi di sempre su lavoro, funzionamento del mercato finanziario. Paesi di testa Svizzera, Usa, Singapore, Paesi Bassi e Germania. Italia superata anche dal Portogallo. Allarme sulla scarsa capacità delle economie di affrontare i nuovi choc attesi dalla prossima ondata di innovazione e automazione. Ma Padoan non ci sta e contesta i criteri della ricerca (Repubblica): i oltre a dati osservati valgono anche i pareri, e in Italia domina la tendenza a parlare sempre un poì male del proprio paese. Quello che brucia per il governo è constatare la scarsa incidenza delle riforme.
Banche, si insedia la commissione d'inchiesta sulle crisi: il campo d'azione circoscritto agli ultimi tre anni e ai casi più eclatanti, e quindi Etruria, Ferrara, Chieti, Marche, le popolari venete e il Mps (Repubblica). Attesa per la nomina del presidente, che potrebbe essere Casini. Quest'anno l'esborso dello Stato per risolvere le crisi è stato di 10,1 mld.

ITALIA-POLITICA
Il no di Alfano affossa lo Ius soli: "Una cosa giusta in un momento sbagliato, farlo ora è un regalo a Salvini" la posizione del leader di Ap che così vira verso le posizioni di Berlusconi (Repubblica e tutti). Partito spaccato. A guidare la marcia di riavvicinamento al centrodestra, FI in primis, è il neo coordinatore di Ap Lupi: "Non ci sono le condizioni per lo ius soli, per noi la questione è chiusa". Lega e Forza Italia festeggiano, il Pd insiste per l'approvazione. Delrio alla Stampa: "La nostra posizione non è cambiata, voteremo lo ius soli con chi ci sta. Se continuiamo con le politiche che servono non dobbiamo avere paura dei populisti, di chi abbaia". Richetti al Corriere: "Si va avanti ma senza fare salti nel buio. Prima bisogna mettere in sicurezza il Def". Orfini a Repubblica: "Scelta grave: il governo ponga la fiducia, è l'unico modo per approvare lo ius soli". Gentiloni non si arrende, forte dell'asse con il Vaticano: il 4 ottobre sarà ad Assisi e da lì parlerà di inclusione e integrazione.  Anche Renzi convinto della necessità di andare avanti anche se l'ultima parola è del premier (Repubblica).
Governo in difficoltà anche su Def e bilancio, per l'opposizione dei bersaniani di Mdp: ieri in Commissione Difesa del  Senato governo battuto sulla revisione delle forze armate per la defezione di Mdp, che ha votato con le opposizioni. Gentiloni promette un incontro tra lunedì e martedì. Ieri Pisapia e Speranza insieme per preparare un documento con le richieste della sinistra (Sole, Fatto). Ma per il Messaggero Pisapia prepara l'addio ai bersaniani: non ci sono le condizioni per proseguire. La svolta maturata in una riunione riservata con i suoi: "Non faccio né la stampella di Renzi né la foglia di fico del dalemismo". L'idea è andare avanti con un profilo autonomo da Mdp
D'Alema al Corriere: "Mai alleati con il Pd, sarebbe un disastro. Pisapia si candidi e sia più coraggioso". "C'è bisogno di una nuova forza di sinistra. Il 19 novembre saranno eletti i delegati per l'assemblea nazionale che sceglierà programma, nome e simbolo con cui ci presenteremo alle elezioni. Lì si decideranno le regole con cui decidere le candidature". D'Alema sprona Pisapia a candidarsi – "ma dovrebbe essere più coraggioso" - e non esclude un suo ritorno al Parlamento. Ma chiude ad accordi con il Pd: "Non mi pare ci siano le condizioni per andare alle elezioni insieme". E sul governo: "Gentiloni è alla fine, noi siamo responsabili, non vogliamo fare la campagna elettorale con la troika".
Legge elettorale, regge (per ora) l'intesa sul Rosatellum: dalla Commissione Affari Costituzionali il via libera al testo base con i voti di Pd, FI, Lega e Ap; approdo in aula previsto il 10 ottobre (Sole). Berlusconi promuove la legge – "questa è la strada più corretta" – Rosato garantisce sulla tenuta dei gruppi. Ma i grillini promettono battaglia; contrari anche Mdp, SI e Fdi. Il Fatto: il Rosatellum è nato per l'inciucio Renzi-B.

ESTERI
Su Stampa in apertura e su tutti il manifesto di Macron per gli Stati Uniti d'Europa, lanciato ieri dalla Sorbona: per il Sole il tentativo di trasformare l'Unione in una potenza economica a guida franco-tedesca, pienamente integrata nelle regole sulle imprese. "L'Europa è troppo debole, lenta e inefficace ma solo l'Europa può darci una capacità d'azione nel mondo rispetto alle sfide contemporanee", la premessa di Macron. Tra le proposte una forza militare comune d'intervento entro il 2020, un budget comune di difesa, una procura europea anti terrorismo, una protezione civile comune contro le catastrofi naturali. Sull'immigrazione Macron propone  la "selezione" degli immigrati, con l'accoglienza ai rifugiati e il rimpatrio immediato degli altri,attraverso una polizia europea delle frontiere e un ufficio unico dell'asilo politico. Sull'eurozona, Macron insiste con un bilancio forte e un superministro delle Finanze; proposta una "Tobin Tax" sulle transazioni finanziarie per contribuire alla cooperazione allo sviluppo, una "Carbon Tax" sui prodotti inquinanti extra Ue, imposte sulle società entro una fascia ristretta di aliquote. Per il Sole, motore di tutto dovrà essere l'asse franco tedesco: l'idea di Macron è di integrare i due mercati entro il 2024 armonizzando le norme rilevanti per le imprese. Alle altre potenze, Italia compresa, porte aperte nel Gruppo di rifondazione europea.
In Germania il voto apre nuovi scenari: per la Merkel suonano le sirene della destra, con Csu e Liberali che chiedono misure più severe contro i migranti e zero concessioni agli altri paesi dell'eurozona (Repubblica, Corriere). Sul Corriere parla l'economista tedesco Andritzky: "Piuttosto che per un bilancio dell'area euro i governi dovrebbero impegnarsi per un migliore assetto di politiche di bilancio e monetarie. Dei problemi strutturali sono responsabili i governi". Schauble verso l'uscita dal governo: potrebbe essere il nuovo presidente del Bundestag, un modo per tenere a freno l'aggressività di AfD. Ebrei tedeschi preoccupati per il successo del partito dell'ultradestra: "Oggi attaccano i musulmani, domani toccherà a noi" dice a Repubblica il presidente del Consiglio centrale ebraico Schuster.
Altro focolaio di crisi in Europa, la Spagna. Trump si schiera con Rajoy: "La Spagna deve restare unita" (Stampa), "i catalani discutono questo tema da secoli ma la maggioranza di loro non vuole andare via. Io rispetto la Spagna e penso che sarebbe folle dividerla". Rajoy ha ribadito che il referendum non si può fare perché è illegale. Nel Paese intanto, torna il nazionalismo: applausi in piazza per i poliziotti della Guardia Civil in partenza per Barcellona. Il Partito Popolare di Madrid ha proposto un giuramento di massa alla bandiera (Stampa). E in Catalogna la procura fa recintare i seggi per bloccare il referendum (Messaggero).

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Commentario del 26.09.17

IN PRIMA PAGINA
Il voto in Germania ancora in primo piano su tutti: in Parlamento vanno xenofobi e negazionisti (Stampa). Sullo shock tedesco cade l'euro (Sole). Merkel cerca alleati: no socialista, nell'ultradestra è già scissione (Messaggero). Governo difficile (Corriere). A rischio anche la leadership Ue (Repubblica). Il Giornale: su immigrati ed economia la nuova Germania sarà nemica dell'Italia. Napolitano al Corriere: "La sinistra si è smarrita". Tremonti alla Stampa: "Ora l'Europa non può fare a meno dei popoli".
Sul fronte interno, in primo piano i concorsi truccati all'Università: retata di docenti (Messaggero). Sette professori arrestati, 59 indagati (Sole, Stampa). Su Fatto parla il ricercatore che ha innescato l'inchiesta: "Così ho incastrato la mafia dei baroni".
Dall'estero. La nuova minaccia di Kim: abbatteremo i jet Usa (Corriere, Messaggero). Di Blasio: "Sul clima le metropoli sfidano la dottrina Trump" (Stampa). Bruxelles intensifica l'offensiva contro l'elusione dei giganti del web (Repubblica). In Spagna il leader catalano adesso rischia l'arresto (Stampa). Italia-Libia: Haftar a Roma, incontri segreti su migranti e sicurezza all'Eni (Messaggero).
In cronaca. Milano allo sprint per la sede dell'Ema (Sole), Roma alle prese con la crisi. Calenda: subito misure per il rilancio della città (Messaggero). A Torino Agnelli paga il patto tra la Juve e gli ultrà (Repubblica): squalifica di un anno (Fatto).

ITALIA-ECONOMIA
"Regole e trattati, se la Ue non ci ascolta scatterà il si salvi chi può": su Repubblica (p.6) intervista a Di Maio, che parla anche di economia e euro. "L'establishment ha perso molto potere in Italia, oggi grandi lobby condizionano la vita dei partiti. Ma credo nel primato della politica Parleremo con tutti ma con la consapevolezza che è la politica a decidere". E cita il caso delle banche: "La politica gli ha dato miliardi di euro per i salvataggi senza chiedere nulla in cambio. Queste banche devono essere nazionalizzate. Erano soldi dei contribuenti". E su euro e Ue: "Non si deve ragionare in termini di benefici ma è possibile trarre benefici dalla revisione di alcuni trattati come quelli sul fiscal compact, gli eurobond, gli scambi commerciali con alcuni paesi che ci privano della competitività. E' un beneficio chiedere alla Bce di non fare politica solo per la finanza ma per i territori. E poi il problema dell'euro sarà legato a una Unione europea che non vuole ascoltare. Arrivati a quel punto, si salvi chi può. Se questa è la linea dei trattati europei nei prossimi 10 anni l'Italia non ne uscirà bene, Il nostro obiettivo è quello di salvare il Paese". Su MF (p.9) l'intervista a Cnbc: "Per noi il referendum sull'euro è l'estrema ratio di un'Europa che non è disposta a voler trattare su nulla". Se invece l'Ue non fosse disposta a modificare i trattati "allora faremo scegliere ai cittadini italiani se restare nell'euro oppure no". Da Di Maio affondo contro Consob e Bankitalia per la mancata vigilanza: "E' veramente incredibile che restino al loro posto i vertici di questi enti di controllo e soprattutto che adesso si discuta addirittura di rinnovare il mandato al governatore della Banca d'Italia".
Def, dalla nota di aggiornamento emerge il flop dell'emersione dei capitali: la voluntary incassa solo 850 milioni (Messaggero p.19 e altri). Le stime prevedevano introiti per 1,6 mld di euro, dopo che la prima si era chiusa con incassi per oltre 4 miliardi.
Ancora strascichi per il "buco" informatico della piattaforma web dell'Agenzia delle Entrate: su richiesta dei commercialisti la scadenza per la presentazione delle fatture telematiche del primo semestre slitta dal 28 settembre al 5 ottobre (Corriere p.37, Italia Oggi in apertura). Oggi il sistema sarà ripristinato. Ancora non chiara la natura del problema: la Sogei non ha ancora relazionato a Ruffini sull'accaduto.

ITALIA-POLITICA
M5S, Repubblica (p.6) intervista Di Maio: "La mia posizione non servirà a cambiare il Movimento ma il Paese, Grillo resterà il garante delle regole". In caso di elezione, avrebbe un solo mandato a disposizione per le regole del M5S: "Non sarò un premier di transizione, dobbiamo immaginarlo come un contratto a tempo limitato con i cittadini per ottenere i risultati: il governo 5S avrebbe 5 anni per fare le cose, e deve farle in quell'arco di tempo". Ieri l'esordio di Di Maio da leader del M5S: "Noi argine ai populismi Ue" (Corriere p.15). Due ore e mezza al "Talent Garden" di Milano con le promesse alle start-up: "Come me meno burocrazia" (Stampa p.8). Ma il suo discorso non convince gli startupper (Messaggero p.11). Intanto Fico organizza la resistenza nei territori mentre arriva un nuovo attacco hacker al sito del Movimento, colpito il profilo di Gianroberto Casaleggio (su tutti).
Riflessi del voto tedesco in Italia. Ius soli in un vicolo cieco (Corriere p.12), i partiti temono la "lezione tedesca" (Messaggero p.8). L'avanzata della destra in Germania spinge alla cautela nella legge sulla cittadinanza, ma il presidente della Cei, Bassetti rilancia: "Serve per l'integrazione". Meloni a Repubblica (p.9): "E' una legge cretina, sarà una sanatoria perchè si diventa italiani a prescindere dall'età. Io sono per la cittadinanza richiesta, sudata e guadagnata". Salvini al Corriere (p.12): "Conto di avere a breve un incontro in Vaticano per parlare anche di ius soli: il loro ultimo documento parla di rispetto per chi accoglie, di limiti all'accoglienza". Per il segretario della Lega il voto tedesco "dice che i minestroni non sono apprezzati, le persone vogliono chiarezza: io non faccio listoni improvvisati, il mio modello è quello di una coalizione in cui ciascuno corre con il proprio nome. Lavoro per una coalizione di centrodestra che governi". Per la Stampa (p.6) il voto tedesco allontana la lista unica di centrodestra e Berlusconi ribadisce: "In Germania hanno vinto i moderati, anche in Italia bisognerà seguire l'esempio". Ma il presidente di Fi è cauto sulle analogie con la Germania, ed esclude che il balzo delle destra tedesca possa scalfire gli assetti: la sua leadership non è negoziabile con la Lega (Corriere p.13). "Primario o preferenze per scegliere il leader – dice la Meloni a Repubblica (p.9) -, l'unica cosa che non dobbiamo fare è scegliere il leader per editto o basandosi sui sondaggi. Le primarie Berlusconi non le vuole a meno che non siano normate per legge. Noi abbiamo proposto nel tavolo del centrodestra sulla legge elettorale di inserirle, ma Lega e Fi hanno preferito inseguire il Rosatellum bis del Pd".

ESTERI
Il voto in Germania ancora in primo piano su tutti. Merkel al bivio per il nuovo governo: asse con verdi e liberali o rilancio con la Spd (Sole). "Pronta a cambiare ma decido io" (Corriere). Il voto porta in Parlamento xenofobi e negazionisti (Stampa). Merkel si dice "ottimista" e promette un governo "stabile" ma senza fretta: "Non era scontato che dopo 12 anni al potere venissimo riconfermati" ma concorda sull'impatto della sua apertura ai rifugiati. Critiche dalla Cdu: un errore lasciare scoperto il fianco destro, serve l'introduzione di un tetto all'immigrazione. Ora si cerca di recuperare i consensi andati ai nazionalisti e rilanciare l'Europa. Con l'ascesa di AfD fatalmente si rafforzerà la linea anti-immigrazione (Sole) anche se nel partito dell'ultradestra c'è già aria di scissione (Corriere). Ieri il polemico addio della moderata Frauke Petry, in rotta da mesi con l'ala massimalista del partito. Alla Petry la solidarietà della Le Pen.
I liberali ago del patto di governo, ma trattare con i verdi sarà complicato (Corriere). Per il Sole rischia anche Schäuble: Lindner, il nuovo leader liberale, vuole il posto di ministro delle Finanze per Werner Hoyer, presidente della Bei. Obiettivo: alzare un muro contro la mutualizzazione dei debiti e il trasferimento della ricchezza tedesca alla periferia dell'eurozona. Quello che resterà, invece, è il rigore di bilancio (Sole). 
Col voto tedesco possibile un rallentamento al piano Macron per la riforma dell'eurozona (Sole): attesa per il discorso del presidente francese alla Sorbona dove presenterà i dettagli sulla nuova governance dell'Unione monetaria. Per il Corriere Macron rilancerà su un'Europa sovrana (su frontiere e aziende), unita (anche ad Est) e democratica (magari con un Parlamento dell'eurozona e convenzioni democratiche in vista del voto del 2019). Ma i liberali con cui la Merkel potrebbe fare un governo di coalizione sono contrari ad alcune sue proposte importanti a cominciare dal budget e dal Ministro delle Finanze unico per l'eurozona e la messa in comune del debito.
Su Repubblica parla Weber (Ppe): "Berlino non farà passi indietro sulla Ue". Ma per Repubblica l'Europa resta orfana della leadership tedesca e anche l'Italia si scopre più sola. Per il Giornale il voto tedesco segna la fine della ricreazione per l'Italia: ora su immigrati ed economia Roma pagherà dazio.
Haftar è a Roma, stamattina vedrà i vertici dell'Aise, nel primo pomeriggio i ministri Pinotti e Minniti. Colloqui, scrive il Messaggero (p.9) che indicano la volontà dell'Italia di trattare a tutto campo per pianificare al meglio l'impegno militare in Libia. L'Italia potrebbe chiedere a Haftar un impegno extra per la protezione degli impianti Eni di Mellitah. Il quotidiano panarabo al Arab al Jadid riferisce l'orientamento "rassicurante" di Haftar a riguardo, sostenendo che gli interessi di Roma non saranno pregiudicati dalla guerra in corso nella vicina Sabrata.

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Commentario del 25.09.17

IN PRIMA PAGINA
Merkel più debole, vola l'ultradestra (Corriere). Destra e calo Merkel spaventano la Ue (Repubblica, Stampa). Il voto tedesco in primo piano su tutti. Alla Cancelliera per governare serve la Giamaica, ovvero l'inedita alleanza Cdu, Liberali e Verdi (Fatto). Gli estremisti esultano: "Scelti nelle periferie" (Corriere). Fischer: "Da questo momento inizia il dopo Angela" (Corriere). Calenda alla Stampa: "Ora ripensiamo la Ue con Macron e la Cancelliera". Tajani al Messaggero: "Ora l'Italia giochi nella Ue da protagonista". Veltroni al Corriere: "Le posizioni tedesche saranno più dure". Romani a Libero: "La Germania è una rivale e l'euro le dà troppi vantaggi".
Spazio anche alla politica italiana, con le tensioni del M5S. Grillo al Fatto: "Di Maio di carriera e Fico romantico. Li ho messi in riga". Ma Fico avverte Di Maio: "Non è lui il capo" (Corriere, Messaggero). Dal candidato premier messaggi all'estero – "Basta soldi alle missioni Nato" (Stampa) – e all'interno: "La Sicilia è solo un test" (Messaggero). Renzi avvisa: vinciamo noi o passa il populismo. E attacca Bersani: è come Bertinotti che ci fece perdere (Messaggero). Meloni sfida FI e Salvini sulla leadership e boccia il referendum lombardo-veneto (Messaggero). La Ghisleri a Libero: "L'autonomia regionale non piace ai deficienti".
Sull'Economia allarme contanti – favoriscono l'evasione – e il richiamo sulle grandi opere: i soldi ci sono, perché non si spendono? Su Affari&Finanza i 20 miliardi "dimenticati" dai condoni. Sul Sole gli aiuti a ostacoli per i giovani: 6 miliardi dispersi in 24 misure.
In cronaca la tragedia all'Air Show di Terracina: jet militare si schianta davanti alla folla. Morto il pilota (Messaggero e tutti). Nel Moto Gp Valentino show: lotta ed è quinto (Messaggero). Vincitore morale dopo la frattura (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Weidman avverte l'Italia: "Dopo Draghi l'Italia deve arrangiarsi" (Libero p.7). Intervistato dalla Annunziata su Rai 3, il capo della Bundesbank (tra i più accreditati per la successione a Draghi nel 2019) evoca la fine del quantitative easing della Bce e dice: "Il nostro obiettivo è la stabilità dei prezzi, sono i ministri delle Finanze dei singoli Paesi a doversi occupare di finanziare il loro debito gravato da oneri maggiori". Gentiloni e Padoan nel mirino di Libero (in apertura e a p.7): parlano di grandi successi ma da quando sono arrivati loro il debito è salito di 193 miliardi. Intanto per i contratti per i dipendenti pubblici salgono i fondi previsti in manovra: non più 1,2 ma 1,65 mld (Messaggero p.11). In salita anche la spesa sulle pensioni: "Le proiezioni basate sull'aggiornamento degli scenari demografici ed economici a livello europeo evidenziano rischi di salita della spesa pensionistica nei prossimi 20 anni" (Messaggero p.11). Tradotto su scala italiana, nella prossima manovra che ha come priorità il lavoro dei giovani lo spazio per nuovi ritocchi alla Fornero è minimo.
Sul Sole (in apertura e a p.3) la beffa degli aiuti ai giovani: aspettando le misure promesse in manovra, ammonta a 6 miliardi il budget per gli incentivi al lavoro giovanile ma polverizzati come sono in 24 diverse misure rischiano di essere inefficaci. E l'Italia resta ultima in Europa per tasso di occupazione tra gli Under 35.
Su L'Economia (in prima e a p.4 e 5) la beffa delle grandi opere: i soldi ci sono ma i cantieri non ripartono. E senza cantieri non riparte a pieno nemmeno la crescita perché in Italia (come altrove) sono le costruzioni a trainare la ripresa. 29,5 mld il valore del contratto di programma dell'Anas approvato dal Cipe, investimenti massicci anche per le ferrovie e per le opere contro il dissesto idrogeologico (10 mld in otto anni). A frenare i cantieri il nuovo codice degli appalti, i ricorsi delle imprese, la debolezza dei comuni nella progettazione. Campana (Ance): "Codice inapplicabile, tempi di pagamento dilatati". Delrio: "Non bisogna aver paura della legalità". Allo studio misure contro i ricorsi-blocca cantieri: possibile l'esclusione di imprese che abbiano presentato ricorsi sistematicamente bocciati.

ITALIA-POLITICA
"Di Maio di carriera, Fico romantico: li ho messi in riga": sul Fatto (p.7) parla Beppe Grillo, all'indomani della kermesse di Rimini che ha incoronato Di Maio candidato premier e leader del M5S. "Tra Di Maio e Fico era più una questione di caratteri ma da domani cominceranno a lavorare insieme. Il problema è quando non ci si parla, ma io li ho messi tutti in riga. L'importante è la squadra e Fico nella squadra ci sarà". Per Grillo, quello di questi giorni è stato un "assestamento del Movimento ma è tutto ricomposto. E poi io ci sono sempre".
Ma tra Fico e Di Maio la tregua è già finita (Stampa p.8): "Il candidato premier non è il capo della vita generale del Movimento", avverte Fico (Corriere p.10 e tutti). Ma il "ribelle" ora è più solo: con Di Maio si schierano anche tanti dissidenti (Corriere p.11). Tra i due litiganti gode Di Battista: Per Repubblica (p.11) il neo-papà è l'unica star rimasta del Movimento.
Sulla Stampa  (p.9) i primi messaggi di Di Maio all'estero: "Lo diremo a Trump. Non siamo disponibili a rifinanziare il programma militare con altri 14 miliardi. Questo non significa che il Movimento voglia portare l'Italia fuori dalla Nato". Sul Messaggero (p.12) i timori di Di Maio sul voto in Sicilia: "Nell'isola non è una partita nazionale".
Renzi da Imola parla di "farsa M5S" e si intesta l'alternativa: "Se non vince il Pd ci sono i populisti" (Messaggero p.8 e tutti). Il leader dem riparte da Europa – "basta fiscal compact, meglio tornare a Maastricht" - e tasse – "livelli insopportabili" - e attacca la sinistra: "Basta litigi altrimenti perdiamo l'occasione di cambiare l'Italia".  Ma il segretario dem cambia format e strategia: non è più solo sul palco, esalta il tridente Gentiloni, Minniti e Delrio e promette più squadra e meno social (Repubblica p.13).
A destra Meloni sfida Forza Italia e Salvini: "Leadership? Io ci sono" (Corriere p.15). No aiu referendum del Nord (Messaggero p.10). In chiusura di "Atreju" la leader di Fdi conferma: "Io sono in campo per la leadership del centrodestra e quindi in Italia. Del resto se è in campo Di Maio possiamo competere anche noi. Mi diranno che sono donna, mamma, troppo di destra, ma io vado avanti fino a dove mi porta il mio popolo". Ma con la parola d'ordine "Italiani prima" arriva anche la stroncatura al referendum autonomista di Lombardia e Veneto: "In Italia non succederà mai come tra Spagna e Catalogna, siamo un solo popolo".
Libero rilancia invece sul referendum: con lo Statuto speciale per le due regioni soldi alle casalinghe e affitti bassi (Libero p.2). La Ghisleri (Euromedia): "La metà degli italiani sogna l'autonomia anche se non sa di preciso quale". Il referendum è molto più sentito in Veneto che in Lombardia ma è in tutta Italia che i cittadini si sentono favorevoli all'autonomia (46,3%). Il 28,8% è indeciso, il 24,9% è contrario.
Legge elettorale in stand by, sul Corriere parla la De Girolamo (FI): scettica come Letta avverte: "Giusto discuterne nel partito prima del sì definitivo. Mi aspetto dagli alleati correttezza e rispetto nella trattativa e non un'inutile braccio di ferro a svantaggio di Berlusconi. Non può esistere un centrodestra deberlusconizzato".

EUROPA
Merkel vince le elezioni tedesche ma con 8 punti in meno del 2013; crolla l'Spd, sfonda l'ultradestra di Afd. Per il nuovo governo si fa l'ipotesi della "Giamaica" (dai colori nero, giallo verde della bandiera del paese caraibico) ovvero la coalizione tra Cdu, Liberali e Verdi (Corriere in apertura e a p.2 e tutti). Non sarà un'intesa semplice. La Merkel incassa il colpo e rilancia: "Ascolterò le paure dei nazionalisti" (Stampa p.4). Sotto accusa la sua politica delle porte aperte e l'eccessivo europeismo. Probabile uno spostamento a destra. La AfD festeggia e promette: "Ora cambia tutti" (Corriere p.4). Gauland (AfD): "Faremo opposizione, chi ci paragona ai nazisti non sa cosa sia il nazismo. Vogliamo solo fare una politica diversa" (Corriere p.4). Timori a Bruxelles, si complica il cammino europeo (Corriere p.8): esultano Le Pen in Francia, Wildes in Olanda, Salvini in Italia; Forza Italia divisa. E con la Spd all'opposizione l'Italia perde un alleato importante sulla sponda della flessibilità.
Molte le analisi e i commenti.
Calenda alla Stampa: "L'Europa, così com'è, non tiene nel lungo periodo. Questo può essere il mandato più europeista della Cancelliera ed è un'occasione straordinaria: insieme con tedeschi, francesi e spagnoli dobbiamo impegnarci a ragionare su un'Europa dai contorni nuovi".
Tajani al Messaggero: "Voto fortemente condizionato dall'immigrazione: il populismo avanza ma non vince. Berlino ora è più debole, per l'Italia è l'occasione per essere protagonista".
Su QN (p.3) parla l'ambasciatore Nelli Feroci: "L'esito delle elezioni tedesche avrà un impatto anche su quelle italiane. E a noi fa comodo una Germania forte e autorevole piuttosto che una costretta a un periodo di difficoltà e incertezze come quello he la aspetta per la formazione del nuovo governo". Per Nelli Feroci l'unica coalizione possibile sarà la "Giamaica" "ma non sarà facile. Richiederà non settimane ma mesi. Dovremo prepararci a un'Europa che per qualche mese dovrà fare a meno della Germania. E anche dopo Merkel non potrà lanciare inziaitive ambiziose in sede comunitaria".
Sul Corriere parla Veltroni: "Il populismo non è dietro le nostre spalle, anche se questo è qualcosa di diverso e di più del populismo. In Germania sarà più complicato fare il governo e in prospettiva il governo sarà spinto su posizioni ancora più dure in difesa del rigore e dei propri interessi". Per Veltroni "Italia ed Europa sono attese da una stagione difficile".
Su Repubblica intervista a Enrico Letta: "Anche Berlino è entrata nel club della crisi. E' l'ultima occasione per cambiare la Ue. Ma il messaggio è inquietante anche per noi: non bastano gli slogan per battere i populisti, il centrosinistra deve rifondarsi in tutto il continente".

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Commentario del 24.09.17

IN PRIMA PAGINA
M5S, Di Maio è il candidato, ma per le primarie sono solo in 37 mila (Corriere). In evidenza su tutti la kermesse del M5S a Rimini. Grillo incorona Di Maio, ma avverte: "Non vado via" (Fatto). Solo uno su 5 lo ha votato (Messaggero). Libero polemico: "M5S incorona Pulcinella, scelto con soli 30mila voti. Tragedia: Di Maio premier?". Di Maio lancia la sfida grillina: "Al governo cambierò l'Italia" (Stampa). Nel centrodestra, Bossi alla Stampa: "E' vero, Berlusconi mi ha offerto un posto in lista". Spazio alla giustizia, con le parole del ministro Orlando al Sole: "Intercettazioni, più controlli sulla polizia".
Ampio spazio anche ai temi economici. Manovra più leggera, misure per 4 mld (Sole): 2 agli statali e altrettanti alla crescita, 15,7 per fermare l'Iva. Avvenire parla di "manovra espansiva". Il Corriere si concentra sugli interventi su Iva e cartelle. Def, solo ritocchi sulle pensioni mentre l'età continuerà a crescere (Repubblica). Giornale, Fatto e altri riportano lo scandalo sul sisma del Centro Italia: "soldi degli sms per i terremotati spariti".
Dagli esteri, in primo piano le elezioni in Germania: guida al voto che può cambiare la Ue (Corriere). Si riduce il vantaggio della Merkel (Sole). Schulz rimonta, ma si teme un boom dei populisti (Messaggero). Anche le tensioni Usa-Corea nelle prime pagine. Kim: "Attacco inevitabile". E Trump invia i bombardieri (Repubblica). Anche l'Iran sfida Trump.

ITALIA-ECONOMIA
Manovra più leggera, misure per 4 mld: due per gli statali, altrettanti alla crescita. 15,7 mld per fermare l'Iva (Sole in prima e p.2-3 e tutti). Pil all'1,5%. Per Repubblica (p.6) il governo scommette sul Pil nella finanziaria soft da 10 mld. A delimitare il perimetro della manovra è la scelta nella nota di aggiornamento del Def di bloccare il deficit 2018 all'1,6%, invece dell'1,7 – 1,8% ipotizzato (Sole). La manovra complessiva sarà di 20 mld: tolte le risorse per sterilizzare gli aumenti di Iva e accise, restano 4-4,5 mld. La dota a disposizione per il taglio del cuneo fiscale si aggira intorno al miliardo, dove si resta sull'ipotesi minima di una decontribuzione triennale del 50% per i nuovi assunti, cui si aggiungerebbero la proroga del bonus Sud e di Garanzia Giovani. 1,2 mld la dote per Industria 4.0, a rischio la proroga del superammortamento per le imprese. Tra i 700 mln e 1 mld le risorse per la lotta alla povertà, non restano margini per le spinte dei sindacati a bloccare l'adeguamento automatico dell'età pensionabile. Gentiloni assicura: "Manovra non depressiva" (Corriere p.5).  Libero (p.9) il governo ci lascia il buco e alza le tasse per coprire le risorse contro l'aumento dell'Iva. Giornale (p.6) attacca: "Arriveranno altre tasse". Sulla manovra resta l'incognita del voto al Senato: incontro Gentiloni-Padoan con Mdp per blindare i numeri (Messaggero p.3). L'avvertimento del bersaniano Serra al Corriere (p.6): "Così non va: se si continua a proporre le vecchie ricette per utilizzare le risorse aggiuntive europee noi non ci stiamo. Se siamo in ripresa non è merito delle politiche, ma della Bce, è il momento di non disperdere le risorse e sostenere gli investimenti. Senza rassicurazioni su poveri, lavoro, investimenti e contrasto all'evasione, il cammino è in salita". Pesole sul Sole (p.2): se la manovra è più leggera punti tutto sulla crescita. Fubini, sul Corriere, spiega come Padoan abbia mantenuto al centro della sua attenzione la questione del debito: la riduzione, che manca da 11 anni, avrebbe consentito una maggiore forza nelle trattative con Bruxelles, proprio mentre la Germania chiede l'introduzione dei meccanismi di ristrutturazione automatica per i paesi in difficoltà; un problema complicato dall'inerzia negativa del rapporto tra debito e Pil: mentre la crescita reale si attesta intorno al 1,5%, di soli interessi sul debito l'Italia paga il 3%. La sorpresa comparsa nel Def sono i proventi dalle privatizzazioni pari allo 0,2% del Pil, 3,5 miliardi: non avendo ceduto quasi nulla, è il segnale che Padoan non esclude di trasferire alcune quote di Eni ed Enel alla Cdp, per incassare senza perdere il controllo delle aziende.

ITALIA-POLITICA
In primo piano la kermesse del M5S a Rimini. Di Maio, incoronato leader, lancia la sfida: "Cambierò l'Italia, il nostro governo sarà quello della riscossa" (Stampa in prima e p.2 e tutti). Grillo lo lancia: "E' il nuovo capo, ma io non vado via". Ma è flop nelle primarie: ha votato solo 1 su 5 (su tutti). Becchi su Libero: avanti tutta, anche se le primarie sono irregolari. Fico zittito e isolato firma la resa (Repubblica p.2). Corriere (p.8) parla di "pace armata" con Fico. Voci (smentite) di una promessa di un ministero all'oppositore. Fico: "Non cerco poltrone" (Stampa p.3). Mentre Di Battista scalpita: "Non sono moderato" (Repubblica), per il Fatto potrebbe saltare un giro: non candidarsi nel 2018 per essere il "capo politico" del futuro.
Centrodestra, Bossi, intervistato dalla Stampa (in prima e p.7) avvisa Salvini: "Berlusconi mi ha offerto un posto nella sua lista, ma credo che alla fine sarò candidato per la Lega. Per ora resto, il referendum per l'autonomia della Lombardia è così decisivo che il resto passa in secondo piano". Su tutti la kermesse di FdI ad Atreju, alla quale ha partecipato il ministro Minniti. Il titolare del Viminale conquista la festa della destra, ma su "fascismo morto" partono i fischi (Corriere p.11). "Abbiamo fatto cose che nessuno aveva fatto per 20 anni" rivendica Minniti (Messaggero p.15). La Meloni: "Merita almeno rispetto".
Nel Centrosinistra, Pisapia al Messaggero (p.13): "Lavoriamo con Renzi ma non comanda lui, le primarie per la premiership nel centrosinistra ci sono da 20 anni, sono un metodo virtuoso. Ma con la legge elettorale attuale le alleanze si scelgono dopo il voto. Una nuova legge è necessaria, ma il Rosatellum bis non garantisce la governabilità e non rispetta il diritto dei cittadini a scegliere da chi essere rappresentati". Sul Rosatellum bis restano i dubbi di Renzi e il Nazareno teme il blitz della minoranza dem (Corriere p.11). Fibrillazioni anche in Fi (Messaggero p.13).
Giustizia, sul Sole (in prima e p.13) parla il ministro Orlando, che sulla riforma delle intercettazioni dice: "L'obiettivo è ridurre il rischio, stralciando il materiale irrilevante per l'attività investigativa. Va individuato un meccanismo di selezione". Sul Codice antimafia, il ministro: "Disponibili a valutare le richieste del parlamento, però i passi avanti sono molti". Sull'Espresso (p.25-26) lettera aperta di Lirio Abate a Orlando sulle possibili modifiche sulla giustizia: rivedere la norma secondo cui la sentenza deve essere emessa per forza dagli stessi giudici che hanno partecipato al dibattimento, liberare la magistratura da alcuni compiti amministrativi,  rivedere la riforma della magistratura onoraria e riformare la polizia penitenziaria. Damilano, sempre sull'Espresso (p.27-28), si concentra sulla "campagna elettorale" per il Csm, dove la lotta tra correnti dei magistrati si annuncia senza precedenti. 

EUROPA
Elezioni in Germania, Si riduce la distanza tra Merkel e Schulz: scarto sceso a 13 punti. Oggi le
elezioni per il rinnovo del Bundestag, si teme l'exploit dei populisti di destra (Messaggero p.10 e tutti). Il voto non è più scontato, la Merkel in trincea di fronte agli scenari dei sondaggisti che la vedono vittoriosa ma indebolita: per la politica tedesca potrebbe essere un tramonto (Corriere p.2).Con la solidarietà alle espulsioni dei migranti la Merkel ha fatto il gioco dell'Afd (Stampa p.12). E il direttore dell'Ifo, Fuest alla Stampa: "E' la politica dell'accoglienza che ha generato la rabbia. La povertà non c'entra nulla. L'insicurezza pesa sull'economia tedesca".  Per Libero (p.5) vincerà l'inciucio tedesco: la Cdu governerà con gli alleati socialisti. L'ex ministro socialdemocratico tedesco, Schily al Corriere p.2): "La Socialdemocrazia dovrà rinnovarsi a fondo, meglio l'opposizione". Prodi sul Messaggero sottolinea il ruolo della Germania nei rapporti tra gli Stati europei, ma anche la crescente influenza tedesca nelle relazioni extra-europee. Nei tre precedenti mandati la leadership economica e politica della Merkel hanno permesso alla Cancelliera di presentare il proseguimento di questa linea come la più sicura. Ma l'arrivo del ciclone Trump non permette di portare avanti il compito allo stesso modo, dovrà fondarsi su una maggiore cooperazione Ue, soprattutto in politica estera e della difesa. Sarà importante un ruolo più forte della Francia. L'Italia dovrà assumere un ruolo attivo nella nuova fase della politica europea.
Spagna-Catalogna, Madrid commissaria la polizia catalana. Barcellona si ribella (Messaggero p.14 e altri). I Mossos d'Esquadra saranno coordinati dal ministero degli Interni spagnolo, ma l'esecutivo di Puigfemont non ci sta: "Resteranno leali al nostro popolo".
Brexir, Fabbrini sul Sole, prende spunto dal discorso della May a Firenze, sostenendo che per la prima volta la premier inglese parla con cognizione di causa su quello che l'uscita dall'Ue può comportare al suo Stato, ma nel contempo non avendo ancora bene chiaro cosa voglia, c'è bisogno di raggiungere un accordo con l'Ue stessa, consapevole di non poter fare da fuori, quello che faceva da dentro. Di contro, l'Ue non deve mettere la Brexit in un cassetto, ma riconoscerne il significato storico.

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Commentario del 23.09.17

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano, con il M5S che incorona Di Maio (Stampa). Grillo fa un passo indietro: "Tocca ai giovani. Io sarò un papà" (Corriere). Stop a Fico (Messaggero). Nel centrosinistra mossa di Bersani: "Alleati col Pd se Renzi dice sì alle primarie" (Stampa). Centrodestra unito a casa della Meloni (Libero). Toti al Tempo: "Serve una federazione per unire tutti i partiti". Legge elettorale, per Gianni Letta non va bene (Corriere). Vespa: cecchini in agguato, può finire male (QN, Mattino).
Economia, sul Sole le stime Istat: più crescita e meno debito nel 2016. Il Fatto: il solito trucchetto per rinviare i sacrifici al 2019. In manovra contratti a termine più onerosi per incentivare il posto fisso (Messaggero, QN). Sul Sole l'industria meccanica che vede la ripresa. Sulla Stampa gli ospedali soffocati dai debiti: servono 1,5 miliardi.
Dall'Europa. May a Firenze: "Brexit in 4 anni. Gli italiani restino in Inghilterra" (Messaggero, Corriere). In Germania Merkel in vantaggio, avanza la destra (Messaggero, Sole). In Spagna battaglia navale per il referendum, schede nascoste in mare (Giornale). Londra toglie la licenza a Uber e ferma 40mila auto: "Poco sicure" (Sole). A Bruxelles le regole Ue sui migranti: progetti per chi cerca lavoro (Corriere). Il Papa: preoccupato dalla nuova xenofobia (Avvenire).

ITALIA-ECONOMIA
Più crescita e meno debito nel 2016 (Sole in prima e a p.5): l'Istat ridisegna l'economia italiana degli ultimi due anni e spinge anche il Ministero dell'Economia a ritoccare i conti a partire dall'aggiornamento del Def, slittato ad oggi. Nel 2015 crescita più alta (da 0,8% a 1%) e debito più basso (dal 131,8 al 131,5%) ma deficit 2016 al 2,5% invece che al 2,4%. Crescita rialzata di 6,7 mld nel 2015 e di 8 mld nel 2016. E con i 12 mld autorizzati ma non spesi per salvare le banche potrebbe scendere ancora il debito al 131,8-131,9 dal 132%. Padoan prudente, non cambia linea: la crescita non allarga gli spazi di finanza pubblica e non lascia margini per le tante richieste "elettorali". Attesa per l'aggiornamento del Def: la nota rivedrà al rialzo pil e crescita e ridurrebbe i deficit, ma come possa fare entrambe le cose è un mistero, scrive il Fatto (p.14). Governo sotto tiro dell'Ufficio di bilancio.
Tra le misure attese in manovra l'aumento del costo dei contratti a termine: più contributi per rendere più vantaggioso il posto fisso (Messaggero p.11). Cisl e Uil apprezzano, e probabilmente anche Mdp. Ma si tratterebbe di un incremento del costo del lavoro per un segmento di mercato: a costare di più sarebbe il contributo aggiuntivo per la Naspi.
Dalla rottamazione delle cartelle esattoriali potrebbe arrivare 1,5 mld in più del previsto, rivela il Corriere: circa un miliardo quest'anno e 500 milioni il prossimo, portando il "bottino" da 7,2 a 9 mld. Per massimizzare il risultato il governo sta studiando se non sia il caso di spostare al 2018 la terza delle cinque rate di pagamento. Possibile anche il ripescaggio delle domande respinte, 100 mila su oltre un milione. E sul fronte della fatturazione elettronica sarebbe in arrivo il via libera della Ue alla possibilità di estendere l'obbligo anche ai privati (ma dal 2019). Da questa misura il governo si attende un gettito aggiuntivo a regime di 2 mld l'anno.
Il Giornale (p.7) torna a paventare una patrimoniale su case e conti: potrebbe arrivare non per via parlamentare – nonostante un ddl in tal senso del Centro democratico – ma come tassa calcolata sugli immobili.

ITALIA-POLITICA
Grillo lancia la volata a Di Maio: "Tocca ai giovani, io resto il padre che li protegge" (Stampa). Il Corriere parla di capo stanco di comandare e delle cause legali: "Sono un pensatore". In serata i risultati delle primarie, a votare sarebbero stati tra i 30 e i 40 mila. Grillo: "Mai avuta un'affluenza così alta". Toninelli ne aspettava 70-100 mila. Un caso le mosse di Fico, che non parlerà dal palco di Rimini. Ma lui minimizza: "Decisione mia". "Risalgono" invece la Lezzi e la Taverna, tutte allineate su Di Maio (Stampa). E il popolo di Rimini si schiera con il vincitore: "Tocca a Di Maio, chi è contrario vada via" (Stampa).
Il centrodestra si riunisce a casa Meloni (Libero): il comizio populista con Salvini e Toti cancella Berlusconi (Repubblica). Meloni: "Si vince uniti, intorno a una proposta politica chiara e contagiosa. Se non sbagliamo questa volta andiamo a governare". Salvini, applauditissimo, ricorda "le cose che ci uniscono", le leggi da abolire e la linea sui migranti: "bloccare l'invasione non solo di esseri umani ma anche di merci difendendo l'agricoltura italiana". Osservati speciali Toti e Romani. Toti al Tempo: "Ora una federazione che unisca tutti i partiti. Il programma ce l'abbiamo: si chiama Italia".
A sinistra Bersani apre a Renzi: "Primarie per la guida del centrosinistra tra Renzi e Pisapia e un'intesa su un programma in discontinuità con i governi di questi anni" (Stampa). "Noi non siamo la sinistra settaria: se c'è un centrosinistra pulito come nel Lazio e in Lombardia noi ci sediamo al tavolo". Ma non con questa legge elettorale: "Serve il Mattarellum, che prevede vere coalizioni".
Ma sulla legge elettorale i tempi si allungano e questo rende l'accordo più fragile (Stampa e tutti). Molto dipenderà dagli umori di Berlusconi, Salvini e Renzi. Dalle nuove proiezioni risultano meno seggi al Pd e anche FI teme di essere ridimensionata pesantemente al nord (Corriere). Sul Corriere la stroncatura di Gianni Letta: "l'accordo è un errore dettate fa  visione miope della politica". Per Letta, che continua a preferire un governo di larghe intese dopo le elezioni, il pericolo è che Salvini si rafforzi troppo al punto di poter immaginare un accordo con i Cinque stelle. Rosato al Corriere: "Ho fiducia che questa volta si vada fino in fondo. Questo è l'ultimo tentativo. Mi auguro che i gruppi restino compatti. Fin qui Lega e FI affidabili, M5S no".

EUROPA
May a Firenze: "Brexit in 4 anni. Gli italiani restino in Inghilterra" (Messaggero, Corriere). "Fuori dalla Ue, non dall'Europa" (Repubblica e tutti). "Onoreremo gli impegni, saremo sempre alleati". In primo piano su tutti il discorso della May a Firenze, che annuncia una transizione di 2 anni dopo lo "stacco" nel 2019 e apre agli italiani: "Sui diritti dei cittadini garantisco io". Nessuna uscita immediata dal mercato unico. Barnier: "Un discorso costruttivo" (Corriere).Durante la transizione Londra contribuirà al bilancio comunitario e pagherà 20 miliardi. Tajani a QN: "Non faremo sconti a Londra. Hanno deciso loro di andarsene". Gozi al Corriere: "Più garanzie per gli italiani. Londra ci è venuta incontro". Roma chiede che il passaggio dalla residenza permanente a quella definitiva "avvenga in modo automatico e senza discrezionalità e che si possano garantire in futuro i ricongiungimenti familiari". Per Gozi ci sono buone possibilità che la richiesta venga accolta.
In Germania Merkel in vantaggio, avanza la destra (Messaggero, Sole). Merkel fischiata a Monaco (Messaggero), flop all'ultimo comizio di Schulz (Stampa). AfD in rimonta, potrebbe essere la terza forza del Bundestag (Sole). La cancelliera teme le mani di Putin sul voto: i media filo-Mosca soffiano sulla rabbia per le politiche migratorie. Nella comunità russo tedesca sale il sostegno per l'estrema destra. Sul Foglio (in prima e a p.4): intervista ad Hans Van Baalen, dell'Alleanza dei Liberali Democratici per l'Europa: "Il sentimento europeista continuerà, i tedeschi sanno che non si può andare da soli, e anche l'AfD farà un risultato peggiore delle aspettative. Entrerà nel Bundestag ma non raggiungerà nemmeno il 10%. Spero che dopo le elezioni Merkel e Macron collaborino insieme per rimettere l'Europa sui giusti binari".
A Bruxelles le regole Ue sui migranti: progetti per chi cerca lavoro (Corriere). La Commissione Ue mercoledì definirà canali ordinati e legali per l'immigrazione economica sulla base delle necessità dei Paesi di destinazione e in stretto collegamento con i Paesi d'origine. L'obiettivo è "offrire alternative" ai migranti economici che si affidano ai trafficanti per venire in Europa e cercare un lavoro, con richieste d'asilo che nella maggior parte dei casi vengono respinte. Un fenomeno costoso per lo Stato, soprattutto italiano, che spende oltre 2 mld per salvarli in mare, accoglierli, ospitarli; spesso senza riuscire a rimpatriarli. Con i "progetti pilota" si chiede agli Stati Ue di avviare un esame "per identificare le effettive necessità nel mercato del lavoro".

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Commentario del 22.09.2017

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano. Patto sulla legge elettorale (Corriere). Patto Pd-Fi, anche Lega e Ap d'accordo (Stampa). C'è l'accordo, peccato manchi una maggioranza (Libero). Fatto polemico: Renzi fa una legge ad personam per Berlusconi. Giornale evidenzia i dubbi di Berlusconi sul Rosatellum e su Salvini. Primarie 5 Stelle, caos nel voto online, protestano gli iscritti, fronda su Di Maio (Repubblica e tutti). Di Maio dimezzato se votano in pochi (Stampa).
Ampio spazio anche ai temi econiomici. Conti pubblici, nel Def "aggiornato" obiettivo Pil all'1,5% anche nel 2018. Fra i nodi la previsione sul debito (Sole). Visco prende posizione: "il debito va tagliato subito" (MF). Dagli esteri in primo piano il refernedum per l'autonomia della Catalogna e
le urne in Germania, dove per il terzo posto si fa largo la destra (Messaggero). Su Merkel l'incognita dell'estrema destra (Stampa). Se a Berlino vince chi arriva al terzo posto (Sole).
Web tax, Ue pronta ad andare avanti da sola (Sole). Ma per ItaliaOggi si resta in alto mare.
"Via i clochard da San Pietro":  su tutti la linea del Vaticano per decoro e sicurezza. Il Papa: "Mai la grazia ai predi pedofili" (Messaggero).
Roma, declino Capitale, si muove il governo (Messaggero). Roma sfida il re dei rifiuti e Cerroni resiste a Cantone: la Capitale rischia una valanga da 430mila tonnellate (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Dovrebbe slittare a domani il Cdm sulla nota di aggiornamento al Def, si va verso l'innalzamento del Pil 2017 all'1,5%. Il 4 ottobre la nota sarà discussa in Parlamento, ancora da definire l'intesa nella maggioranza in Senato, per questo il voto dovrebbe essere diviso in due: uno per l'autorizzazione a far salire il deficit dall'a1,2 all'1,8% - su cui serve la maggioranza assoluta -, l'altro sul Def vero e proprio, dove basta la maggioranza semplice (Corriere p.2). Intanto, mentre si attendono gli ultimi dati Istat sull'inflazione, si va verso l'obiettivo del +1,5% di Pil anche nel 2018 (Sole in prima e p.7): possibile limatura del debito dello 0,2-0,3% già nel 2017. Deficit all'1,8% l'anno prossimo. Sul debito arriva l'avvertimento di Visco (Bankitalia): "E' un vincolo alla crescita, il taglio non si può rinviare". Dal numero uno della Banca d'Italia il monito a "proseguire con continuità e coerenza il percorso di riforme avviato nell'ultimo quinquennio". In vista del Def, Repubblica (p.7) segnala le poche risorse a disposizione, con Padoan che dà l'altolà ai sindacati: "Non possiamo cambiare sulle pensioni". Governo compatto sul "no", ma i sindacati protestano, e la Camusso ha rilanciato: "Continuano a dire che non ci sono le risorse ma il punto è la scelta di investire su questo tema". Secondo l'analisi del Sole (in prima e p.14) congelare l'età pensionabile costa 5 mld in 2 anni. Tra le altre misure chieste dai sindacati, il bonus di un anno per ogni figlio per consentire un ritiro più flessibile alle lavoratrici innescherebbe una maggiore spesa per 1-1,2 miliardi l'anno nei primi tre anni di applicazione, per arrivare a una maggiore spesa a regime di 2,5 miliardi nei primi dieci anni(Sole p.14). Il Direttore Occupazione, lavoro e politiche sociali Ocse, Stefano Scarrpetta al Sole: "Bloccare l'innalzamento dell'età pensabile è rischioso perchè reintroduce un elemento di discrezionalità, presta il fianco a scelte opportunistiche della politica che, per attirare consensi, potrebbe scaricare sui governi e le generazioni future i costi aggiuntivi".
L'analisi di Marro sul Corriere (in prima e p.3): la crescita si consolida ma gli italiani non se ne accorgono perchè è piccola e perchè la recessione è stata lunga a duratura, rispetto a 10 anni fa persi quasi 3mila euro di reddito pro-capite. Sebbene in ripresa, anche il livello dei consumi delle famiglie resta di oltre 3 punti inferiore rispetto al 2007, mentre sono raddoppiate le persone in condizione di povertà e il tasso di disoccupazione è passato dal 5,7% all'11,3%. Mentre nel numero di occupati si è tornati sui livelli pre-crisi, in termini di unità di lavoro a tempo pieno mancano 1 mln di unità, dato che indica l'aumento dell'incidenza del lavoro a tempo parziale. L'allerta Bce: "Disoccupati giù, ma non basta" (Repubblica p.6). Italia in fondo alla classifica Ue nel recupero dei livelli pre-crisi, la conferma dall'Inps: il 97% delle assunzioni con contratti a termine.
E Manca sul Corriere (p.3) guarda all'opinione dei partner europei, che vedono ancora fragile l'Italia: il nodo principale è il debito pubblico, mentre le forze politiche già in campagna elettorale si impegnano in promesse per rendere più forte la ripresa cosa se fosse una cosa facile.

ITALIA-POLITICA
Ecco l'accordo sulla legge elettorale (su tutti): sì di Pd, Fi, Lega e Ap al nuovo Rosatellum, no di Mdp e M5S, con Di Maio che accusa: "E' un inciucio". La legge prevede il 36% dei deputati in collegi uninominali e il 64% col proporzionale, e fissa la soglia di sbarramento al 3% per la lista e al 10% per la coalizione. Piace ai leader perchè lascia intatto il loro potere di muovere le pedine (Corriere p.5). Pesa l'incognita dello scrutinio segreto. Libero (in prima e p.11): c'è l'accordo sulla legge elettorale, peccato manchi una maggioranza. Intanto, per la Stampa (p.4) il testo non potrà fare il miracolo di dare un vincitore certo dopo le elezioni. Secondo le simulazioni del Corriere (p.6) non ci sarebbe una maggioranza. Renzi dubbioso sull'intesa: "Voglio vedere gli altri mettere giù le carte" (Messaggero p.9). Giornale (p.3) evidenzia i dubbi anche di Berlusconi, che teme una scalata di Salvini a Forza Italia. "Il Rosatellum mi sembra il solito giochetto di Renzi: fa finta di mandarla avanti, ma farà di tutto per affossarla – commenta Giorgia Meloni al Giornale (p.4) -. Io sono per maggioritario e alleanze vere. Ma soprattutto per la governabilità con premio di maggioranza e la possibilità ai cittadini di scegliere con le preferenze i candidati". La replica di Fiano al Mattino (p.3): "Il testo rafforza il potere di scelta dei cittadini attraverso i collegi uninominali e quelli plurinominali per la quota proporzionale. E incentiva le coalizioni". Polemico il M5S. Fraccaro alla Stampa (p.5): "Una schifezza totale. Chiamiamolo super-Porcellum".
M5S, sito in tilt e base in rivolta: il flop della Casaleggio nel giorno delle primarie (Stampa p.6 e tutti). Impossibile votare, troppi accessi sulla piattaforma: termini prorogati sino alle 12 di oggi. Il timore è che Di Maio possa uscire dimezzato se i voti saranno pochi (Stampa). Intoppi, fronda e sondaggi: quella che doveva essere una cavalcata di Di Maio, rischia di trasformarsi un una falsa partenza (Repubblica in prima e p.2-3). Domani a Rimini la kermesse che dovrebbe incoronare Di Maio, donazioni giù del 30% nonostante gli appelli di Grillo. 
"Gli immigrati si devono adeguare ai nostri valori": sul QN (in prima e p.2-3) parla il ministro Minniti, che dopo i sondaggi di Ipr Marketing sull'integrazione degli immigrati islamici dice: "Il grado di civiltà di un Paese si misura attraverso il rapporto uomo-donna e quello tra politica e tra Stato e Chiesa. Su questi punti i nostri valori vanno a tutti i costi assimilati". A proposito dell'escalation di violenza nei confronti delle donne, sul Messaggero (p.16) parla la ministra dell'Istruzione Fedeli: "E' un problema che riguarda tutti, non solo le donne. Importante la prevenzione, per questo entra in campo la scuola, ma anche i media devono fare la loro parte".

EUROPA
Verso le elezioni tedesche: l'estrema destra cresce in silenzio, la sorpresa dell'ultimo ora per la Merkel (Stampa in prima e p.2). Per gli analisti molti di coloro che sono stati esclusi dalla crescita guardano all'AfD. E in molti evidenziano il rischio flop dei sondaggi: populisti dati al 12% ma potrebbero arrivare fino al 20%, mentre potrebbe scendere dal 36-38% al 30% la Cdu della Merkel (Messaggero p.12). Sarebbe un terremoto nel Bundestag, con l'Afd che diventerebbe terzo partito e potrebbe tallonare da vicino la Spd, data intorno al 20-23%. Per il Sole (in prima e p.8) a Berlino vince chi arriva terzo: la competizione alle spalle di Cdu e Spd è agguerrita, con liberali, Verdi e xenofobi in un pugno di voti. Se la riconferma della Merkel per il quarto mandato appare scontata, più difficile sembra la formazione del governo: le uniche coalizioni possibili sono una riedizione della Grosse Koalition o un accordo a tre con Cdu, Verdi e Fdp.
Indipendenza catalana, Bruxelles si schiera con il governo di Madrid per il rispetto della Costituzione, ma il governo catalano non arretra e in migliaia scendono in piazza per chiedere la possibilità del referendum (Messaggero p.13 e altri). Sul Messaggero focus sull'economia catalana, che rappresenta il motore della ripresa iberica: il Pil viaggia al 3,5% con occupati boom, il reddito pro capite dei catalani a 27600 euro, mentre sono oltre 7mila le imprese straniere a Barcellona e dintorni. Il ministro dell'Economia spagnolo Guindos al Financial Times: "Madrid offre un dialogo su temi economici e finanziari". Libero (p.8): "Soldi invece che indipendenza, Madrid compra la Catalogna".
Brexit, oggi la Mau propone all'Ue un nuovo patto e una lunga transizione fino a marzo 2021 (repubblica p.13): con il discorso dall'Italia la premier britannica inizia il vero negoziato con Bruxelles. Londra pagherà contributi all'Unione anche di 20 mld. In cambio Londra si aspetta di iniziare a delineare già nei prossimi mesi il proprio futuro rapporto con l'Ue.
In apertura sul Sole e altri, Ue pronta ad andare avanti da sola sulla web tax: lo ha confermato Dombrovskis: "In assenza di progressi appropriati a livello mondiale, l'Ue è pronta a mettere a punto le proprie soluzioni per tassare i profitti delle imprese dell'economia digitale". Le 3 opzioni individuate sono: una tassazione del fatturato registrato in un dato paese, un'imposta da applicare alle società digitali e una ritenuta alla fonte delle attività digitali. Le difficoltà da superare sono molte e riguardano la compatibilità con i trattati sulla doppia imposizione, le regole sugli aiuti di Stato e le libertà fondamentali, senza contare che sui temi fiscali è richiesta l'unanimità.

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Commentario del 21.09.17

IN PRIMA PAGINA
Spagna in primo piano su tutti i giornali per la "guerra catalana" (Repubblica, Stampa). Madrid manda la Guardia Civil a Barcellona: arresti e sequestri per fermare il referendum (Sole). Rivolta in Catalogna (Giornale). Silenzio della Ue (Stampa).
In Germania salgono le quotazioni dell'ultradestra: Alice a caccia dei voti dei gay (Repubblica). Speciale elezioni su Sole e Fatto.
In Italia politica in primo piano, con l'intesa Pd-Forza Italia sul "Rosatellum" (Giornale) e le primarie grilline. Di Maio casca sul bacio a San Gennaro (Fatto), il sindaco 5S di Bagheria sulla gestione dei rifiuti (Repubblica). In tv Bersani batte Renzi (Fatto). Su Libero l'agonia politica di Bossi.
Economia, sul Sole l'accordo che sblocca la riforma dei fallimenti. Su QN la doppia beffa delle pensioni: sale l'età, cala l'assegno. Sul Corriere Stella sul gioco d'azzardo: i record di un Paese malato.
In Messico terremoto da 7.1 fa 225 morti, strage in una scuola (Messaggero)
In cronaca, a Bergamo operatrice violentata da un profugo (Corriere). A Foggia, spara alla figlia dell'ex: lei è grave, lui si è ucciso (Corriere, Messaggero). Su tutti l'addio a Jake La Motta, il mitico "Toro scatenato".

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, braccio di ferro governo-sindacati sulle priorità: "centralità ai giovani", "modifiche alle pensioni" (Corriere p.32 e altri). Cgil, Cisl e Uil, in un documento inviato a Gentiloni, chiedono interventi mirati sulle pensioni, dal blocco dell'aumento dell'età pensionabile a 67 anni alla pensione di garanzia per i giovani, dallo scivolo per le lavoratrici madri alla riforma della governance Inps. Poletti: "Valuteremo le proposte e gli impatti economici e poi ci rincontreremo". Ma nonostante anche l'Ocse abbia rivisto al rialzo il pil (+1,4% quest'anno, +1,2% nel 2018) per il governo il sentiero resta stretto. Morando: "Resto del parere che in questa manovra la centralità va data all'occupazione giovanile". Delrio: "Lo spazio per interventi sulle pensioni è molto molto ridotto".
Su QN (p.19) anticipazioni della nota Istat sulla speranza di vita: per il quotidiano la lettera del presidente Alleva con l'indicazione dell'aumento della speranza di vita di 5 mesi è ormai pronta per essere inviata ai ministeri di Lavoro ed Economia . Inevitabile – a meno di interventi governativi – il rialzo a 67 anni dell'età pensionabile dal 2019. Riflessi anche sull'assegno: con l'adeguamento dei cosiddetti coefficienti di trasformazione i nuovi assegni a partire dal 2019 caleranno del 4-5% a parità di età di uscita.
Su Repubblica la composizione della manovra: Padoan cerca 4 mld. Un terzo della manovra arriverà dalle entrate. All'esame del Mef fatturazione elettronica obbligatoria, allargamento dello split payment a municipalizzate ed enti economici, riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle esattoriali. Possibile anche una nuova versione della sugar tax, la tassa su bevande e prodotti zuccherati (ma non darebbe più di 200 mln di introiti). Meno probabile la revisione delle detrazioni e deduzioni fiscali. Il conto complessivo della manovra dovrebbe avvicinarsi ai 15-16 mld, di cui 7 necessari per evitare l'aumento dell'Iva.
Sul Messaggero anticipazioni dell'aggiornamento del Def, che il governo approverà domani. Crescita del pil fissata all'1,5% quest'anno e all'1,3% nel 2018, deficit verso l'1,7-1,8 per cento del pil grazie alla maggiore flessibilità accordata da Bruxelles in modo da contribuire alla cancellazione degli aumenti dell'Iva. L'impegno finanziario sarà concentrato sulla decontribuzione per i giovani e l'aumento dei fondi per la lotta alla povertà.

ITALIA-POLITICA
Legge elettorale, via libera di Berlusconi al maggioritario col Pd (Messaggero p.10 e tutti). D'accordo anche la Lega e Ap. Ma Forza Italia si divide: il timore è di avere eletti quasi solo al Nord, grazie all'intesa con la Lega, e meno nel centrosud. No anche da Di Maio – "una legge fatta contro di noi" - e Meloni: "E' uno schifo" (QN p.11). Sulla carta il "Rosatellum" avrebbe i voti per passare, ma quello che per il dem Martina è "l'ultimo tentativo possibile" di dare al Paese un nuovo sistema elettorale potrebbe cadere nelle trappole del voto segreto. Per il Corriere, con Berlusconi pronto all'intesa il testo potrebbe essere votato alla Camera tra il 9 e il 12 ottobre, subito prima l'inizio dell'esame della legge di Stabilità. Nessuno si sbilancia sul pronostico: per Verderami il rischio flop è alto. Tutto ruota intorno alla reale volontà di Renzi di stare in partita o far finta di starci. Il "Rosatellum", dietro la parvenza di consentire la corsa in coalizione senza necessità del listone unico, in realtà sarebbe utile alle larghe intese post voto. Qualora il testo superasse il voto della Camera si tenterebbe un'accelerazione al Senato.
Primarie 5S, anticipato a oggi il voto online degli iscritti. Per Di Maio allarme quorum e hacker (Messaggero). Al leader in pectore serve un'investitura netta e forte per tacitare i dissensi interni al Movimento. Preoccupa il silenzio di Fico. Sul Corriere e Stampa le ipotesi in campo per ricucire con l'ala ortodossa del Movimento, che non gradisce l'accorpamento in un'unica figura della leadership del governo e del movimento. L'idea è dare a Di Maio candidato premier non la guida politica del M5S ma dei soli gruppi parlamentari. Intanto in Sicilia finisce nei guai il sindaco 5Stelle di Bagheria: l'accusa per lui è traffico di rifiuti e abusivismo. La Procura aveva chiesto l'arresto. Fu eletto al grido "torna la legalità, scappa la mafia" (Messaggero). Silenzio del blog di Grillo: si studiano le possibili misure. 
"Forza Italia guidi il centrodestra, Salvini è un'estremista": sul Messaggero parla il capogruppo del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber. "Su migranti ed economia l'approccio di Salvini non è il nostro. Lui come la Le Pen e altri populisti voglio chiudere e basta. Noi come popolari europei siamo per l'integrazione Ue. Salvini sostiene la linea degli egoismi nazionali". In un'alleanza tra Lega e FI per Weber "il ruolo di leadership deve essere quello di FI che è una forza moderata. Dico grazie a Berlusconi per il costante impegno pro-Europa":
Gentiloni rassicura gli Usa: i populisti in Italia non governeranno. Sul Messaggero la missione newyorchese del premier. "Nella nostra storia abbiamo cambiati molti governi ma l'Italia è un Paese profondamente stabile e non credo che populisti anti-Europa e anti-establishment possano andare al governo". Vero antidoto al populismo resta il benessere, la ripresa della crescita, e in Italia c'è. "Sarebbe ora un grave errore fermare gli sforzi delle riforme".

EUROPA
Madrid-Barcellona, scontro finale (Repubblica p.2). Retata a Barcellona del governo spagnolo per fermare il referendum catalano: 14 i funzionari del governo locale arrestati per "disobbedienza", perquisizioni e sequestri per impedire il voto (Corriere p.2). Migliaia di persone in piazza per protestare. Rajoy in tv: "Fermatevi per evitare guai peggiori. La disobbedienza alla legge di una fazione politica è il contrario della democrazia. Se tenete alla tranquillità rinunciate a questo atto totalitario". Il governatore caalano Puigdemont: "Superata la linea rossa che ci separava dai regimi autoritari. Atteggiamento totalitario e anti democratico". Sul Corriere (p.3) parla Romeva, delegato catalano agli Esteri: "Spagna ancora franchista. Possono anche incarcerarci tutti. Noi voteremo per l'indipendenza". E sull'Europa: "Nessuno ci appoggia però ci ascoltano. Nessuno dice che non possiamo votare. Anche Rosa Parks quando si sedette al posto dei bianchi poteva apparire folle.  La storia non si ferma e anche l'Europa ne trarrà vantaggio. Sarà un'unione migliore". Vargas Llosa sta con Madird: "Spero che abbia abbastanza forza per impedire questo colpo di Stato". In campo anche il Barça: "Rispettate i nostri diritti" (Corriere p.2, Repubblica p.3). Psoe e Podemos incerti, e la scena è tutta per l'ala dura indipendentista (Repubblica p.2). Ma se costretta a uscire dalla Ue Barcellona rischierebbe il crollo (Messaggero p.3).
Su Repubblica (p.9) e tutti l'intervento del premier Gentiloni all'assemblea dell'Onu: "Il futuro dell'Europa è in Africa", perché con investimenti integrati e strutturali si possono affrontare anche le cause profonde delle migrazioni. E la Libia "è il tassello fondamentale per restituire al Mediterraneo centrale il ruolo storico di motore di civiltà, pace e sicurezza". Ma per stabilizzare la Libia serve la presenza dell'Onu, così da garantire accoglienza e rimpatrio dei migranti in una cornice di legalità. E Guterres apre a Gentiloni: l'Onu è pronta a tornare in Libia (Stampa p.6). Tra gli incontri di Gentiloni anche quello col generale Al-Sisi: "Massimo impegno nella ricerca della verità sull'uccisione del ricercatore italiano", la promessa del leader egiziano.

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