Commentario del 3.09.17

IN PRIMA PAGINA
"La ripresa c'è, ritardo scandaloso su giovani, Sud e donne" (Sole, Repubblica). Gentiloni, davanti al parterre di Cernobbio, archivia la crisi dei dieci anni: "Non siamo la pecora nera di instabilità" (Avvenire). Moscovici al Corriere: "L'Italia ora freni il debito". La Vestager al Sole: "Aprire i mercati rispettando l'etica". Turner: "Banche con più capitale e cancellare il bail in" (Sole). Intanto il governo prepara la manovra, con sgravi, misure per i giovani e per il Sud (Messaggero). E l'estate saluta con un turismo da record: superata anche la Francia (Sole).
Cernobbio crocevia anche della politica.  Di Maio sfida Gentiloni: via al duello sul governo del Paese (Stampa). Sul Giornale il ritorno di Berlusconi: e ora vinciamo in Sicilia. Renzi si smarca: "Se anche perdo non mi dimetto" (Stampa). L'ex premier ora fa il moderato ma si scalda sulle banche: su QN e Fatto lo scontro con una cliente di una banca fallita. La copertina dell'Espresso è per i Grillopardi, i 5 Stelle alla conquista ora della Sicilia, nel 2018 del Paese.
Su tutti l'arresto del branco di Rimini: presi due fratelli e un complice, ora è caccia al capo della banca (Corriere, Messaggero, Repubblica). Il Fatto: sono minorenni e sono nati in Italia (Fatto). Il Giornale: il branco dello ius soli (Giornale).
Su Avvenire e l'Espresso reportage dall'inferno libico. Ora la nuova rotta dei migranti passa per il Marocco. Su Repubblica il piano della Fedeli per l'Università: più soldi agli atenei meno numero chiuso (Repubblica). Ma con i bandi sospesi, specializzazioni paralizzate per 15 mila neo medici. Mondiali 2018, la Spagna ci liquida 3-0, l'Italia finisce ai playoff (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Fuori dalla crisi più dura, ma ritardi su donne, giovani e Sud (Repubblica p.4 e tutti): Gentiloni, davanti al gotha di Cernobbio, rassicura sull'Italia – "non siamo la pecora nera d'Europa" – e sul governo: "Non promettiamo miracoli, i miracoli li fanno famiglie e imprese: andiamo avanti sul terreno delle riforme tracciate". Sulle banche "abbiamo tutelato il risparmio e messo in sicurezza il sistema", "rispettati sempre gli impegni con investitori e alleati". Sui migranti "siamo riusciti a ridurre gli sbarchi e le vittime". Ma resta il nodo irrisolto dell'occupazione: "qui la ripresa è scandalosamente insufficiente". Per Gentiloni "inutile illudersi: il benessere degli anni Novanta non tornerà". "Il problema centrale dell'Italia è il debito pubblico" dice al Corriere (p.3) il commissario Ue Moscovici: "Se il deficit tornasse al 3% o al 2,9% come dice Renzi il debito tornerebbe a salire e questo sarebbe deleterio per la credibilità del Paese e porterebbe problemi pesanti in futuro". Sulla manovra di Bilancio "la Commissione continua ad avere un approccio costruttivo, per permettere di consolidare la ripresa in Italia ma allo stesso tempo è esigente sul rispetto delle regole". Su Repubblica (p.4) parla Gros Pietro (Intesa): "Tutti gli indicatori, imprenditori, Istat e banche, segnalano il bel tempo. Come banca percepiamo grande vitalità, il pil è cresciuto dell'1,5%, le nostre erogazioni a medio e lungo termine sono aumentate del 6,5% rispetto al primo semestre 2016. E' segno che gli imprenditori chiedono credito, che le imprese si attrezzano per il futuro investendo per aumentare la competitività e soprattutto per innovare. Ora bisogna valorizzare il lavoro, investendo in formazione e incentivando le imprese ad assumere giovani".
Intanto il governo prepara la manovra, con sgravi, misure per i giovani e per il Sud (Messaggero). "Una manovra che non faccia danni" promette Gentiloni da Cernobbio. Le misure sono quelle già note: contributi ridotti del 50% per 3 anni perle assunzioni dei giovani fino a 29 anni, un nuovo round di Industria 4.0 con superammortamenti perl'acquisto di nuovi macchiari, un piano Lavoro 4.0 di formazione per il personale, e il rafforzamento delle misure contro la povertà. Al momento il capitolo è finanziato con 1,8 mld, coprendo circa 500 mila famiglie. Si potrebbe aggiungere un altro miliardo e mezzo. Ma sulla nota di aggiornamento al Def il governo non ha i numeri al Senato (Messaggero).

ITALIA-POLITICA
Cernobbio crocevia anche della politica.  Di Maio sfida Gentiloni: via al duello sul governo del Paese (Stampa). Il premier all'Ambrosetti Forum rivendica quanto fatto per lasciare "la crisi più difficile alle spalle" e rassicura l'Europa: "In Italia non vincerà la politica ridotta a insulto e negazione della scienza". Ma Di Maio dice: "Noi ultima speranza per l'Italia". Tra Festival di Venezia, Cernobbio e Monza per il Gp, Di Maio studia già da premier (Stampa).
Un sondaggio di Piepoli sulla Stampa vede Di Maio vincere la sfida della fiducia degli italiani, superando sia il premier, che Renzi e Berlusconi.
A Cernobbio ci sarà oggi anche Salvini. Ieri l'arrivo di Di Maio: "La vera incognita è lui" dice Letta. Niente stretta di mano con Tremonti e Monti (Repubblica).  
Dal sondaggio di Piepoli emerge anche la parabola discendente di Renzi, la fiducia nei suoi confronti scende per la prima volta sotto il 30%. Il segretario dem  chiede al Pd di restare unito, basta liti come quella tra Orlando e Minniti: "C'è il voto" (Corriere e tutti). Dal palco della Festa dell'Unità si smarca dal voto in Sicilia (Stampa): "Può succedere di tutto, ma io ne resto fuori". Annuncia già che non si dimetterà qualsiasi sia il risultato "perchè – dice - io sono su altro". Il suo obiettivo è dare un profilo solido e rassicurante al Pd per farne un "polo del buonsenso" da contrapporre al "populismo di Di Maio e all'estremismo di Salvini".
Nel centrodestra, Berlusconi elogia l'accordo siciliano: "Un'alleanza ampia e plurale che parla al nostro elettorato tradizionale ma anche a chi ha perso fiducia nella politica" (Corriere p.17 e altri). Il leader di Fi benedice il ticket Musumeci-Armao sottolineando come l'asse nell'isola sia un modello anche per l'Italia. Poi dice: "Adesso scendo in campo io" (Giornale p.9). Corriere (p.17) intervista Giovanni Floris: "Politici quarantenni superficiali e impreparati, non sanno liberarsi della chiave di lettura che Berlusconi ha imposto. Nei prossimi mesi la nuove generazione politica, ma anche industriale, ha l'ultima chance per rivelarsi adeguata".
Sul Corriere (p.19) parla il vicepresidente del Csm Legnini che, commentando i dati sui tempi della giustizia emersi al Forum di Cernobbio, dice: "I miglioramenti ci sono, i migliori uffici giudiziari italiani sono in linea con gli standard europei, perciò è possibile vincere la battaglia dell'efficienza. Il problema – spiega – è l'arretrato". Legnini confida nel sì alle norme su processo civile e fallimento, poi spiega: "Percorso più virtuoso sole se si verificherà una combinazione tra buone riforme e loro stabilità nel tempo". Parlando di efficienza, segnala i passi avanti compiuti "ma – dice – bisogna aumentare le nuove assunzioni previste dal ministro della Giustizia, servono concorsi straordinari". Davigo ieri alla festa del Fatto ha proposto la sua ricetta sulla giustizia: "Meno processi e con meno gradi di giudizio. Serve il divieto di reformatio in peius: uno sa che tanto, male che vada, non ci perde". Poi aggiunge: "L'udienza preliminare va trasformata in un filtro serio per fermare processi che non vanno da nessuna parte".

EUROPA
Moscovici, in un'intervista al Corriere rilancia l'ipotesi del ministro delle Finanze unico per l'eurozona e un bilancio con cui affrontare la lotta alla disoccupazione e gli investimenti. Più cauto sulla proposta del ministro tedesco Scaheuble di fare del Fondo salva Stati un Fondo Monetario Europeo: "Può essere un ottimo strumento ma va disegnato bene, perché altrimenti rischia di rafforzare la deriva tecnocratica". Per Moscovici "in Europa c'è un deficit democratico si prendono decisioni opache, con regole a volte complicate". "Scandalose" le decisioni prese per la Grecia: "Decidere così il destino di un popolo, da un organismo a porte chiuse, i cui lavori sono preparati da tecnocrati". Per il Sole chi aspira al ruolo di superministro per l'euro è Le Maire, il ministro dell'Economia francese, con la benedizione di Macron che non gradisce più la sua presenza a Parigi. Le Maire che a Cernobbio ha rilanciato l'asse franco-tedesco nella visione di un sistema intergovernativo.
"Pronti a multare Google. I colossi del web devono pagare le tasse": sulla Stampa l'affondo della commissaria Ue alla Concorrenza Vestager contro i colossi del web. "Google deve trovare un modo per adeguarsi alla decisione che abbiamo preso: abbiamo il sospetto che usi Android per consolidare la sua posizione dominante. Ci hanno spedito una lettera in cui illustrano cosa intendono fare. Ci saranno altre domande, non abbiamo ancora un orientamento definito". E sulla web tax: "Sono a favore che queste società siano tassate. Gli Stati membri dovrebbero adottare subito la normativa sulla base comune per la tassazione societaria. Questo cambierebbe le regole del gioco. Le piccole aziende attive in pochi stati pagherebbero meno mentre sarebbe più difficile per le multinazionali aggirare il Fisco saltando da uno Stato all'altro".
Intervista alla Vestager anche sul Corriere. E qui nel mirino c'è Facebook: "Hai diritto a diventare un'azienda dominante se piaci ai tuoi clienti. La questione è che quando diventi dominante e la concorrenza è più debole hai una responsabilità speciale: devi esimerti dall'abusare della tua posizione nel mercato". Dalla Commissione "attenzione massima alle mosse delle autorità tedesche, che stanno verificando se Facebook abbia abusato della posizioni dominante per far sì che le persone accettassero meno protezione dei loro dati personali".

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