Commentario del 24.09.17

IN PRIMA PAGINA
M5S, Di Maio è il candidato, ma per le primarie sono solo in 37 mila (Corriere). In evidenza su tutti la kermesse del M5S a Rimini. Grillo incorona Di Maio, ma avverte: "Non vado via" (Fatto). Solo uno su 5 lo ha votato (Messaggero). Libero polemico: "M5S incorona Pulcinella, scelto con soli 30mila voti. Tragedia: Di Maio premier?". Di Maio lancia la sfida grillina: "Al governo cambierò l'Italia" (Stampa). Nel centrodestra, Bossi alla Stampa: "E' vero, Berlusconi mi ha offerto un posto in lista". Spazio alla giustizia, con le parole del ministro Orlando al Sole: "Intercettazioni, più controlli sulla polizia".
Ampio spazio anche ai temi economici. Manovra più leggera, misure per 4 mld (Sole): 2 agli statali e altrettanti alla crescita, 15,7 per fermare l'Iva. Avvenire parla di "manovra espansiva". Il Corriere si concentra sugli interventi su Iva e cartelle. Def, solo ritocchi sulle pensioni mentre l'età continuerà a crescere (Repubblica). Giornale, Fatto e altri riportano lo scandalo sul sisma del Centro Italia: "soldi degli sms per i terremotati spariti".
Dagli esteri, in primo piano le elezioni in Germania: guida al voto che può cambiare la Ue (Corriere). Si riduce il vantaggio della Merkel (Sole). Schulz rimonta, ma si teme un boom dei populisti (Messaggero). Anche le tensioni Usa-Corea nelle prime pagine. Kim: "Attacco inevitabile". E Trump invia i bombardieri (Repubblica). Anche l'Iran sfida Trump.

ITALIA-ECONOMIA
Manovra più leggera, misure per 4 mld: due per gli statali, altrettanti alla crescita. 15,7 mld per fermare l'Iva (Sole in prima e p.2-3 e tutti). Pil all'1,5%. Per Repubblica (p.6) il governo scommette sul Pil nella finanziaria soft da 10 mld. A delimitare il perimetro della manovra è la scelta nella nota di aggiornamento del Def di bloccare il deficit 2018 all'1,6%, invece dell'1,7 – 1,8% ipotizzato (Sole). La manovra complessiva sarà di 20 mld: tolte le risorse per sterilizzare gli aumenti di Iva e accise, restano 4-4,5 mld. La dota a disposizione per il taglio del cuneo fiscale si aggira intorno al miliardo, dove si resta sull'ipotesi minima di una decontribuzione triennale del 50% per i nuovi assunti, cui si aggiungerebbero la proroga del bonus Sud e di Garanzia Giovani. 1,2 mld la dote per Industria 4.0, a rischio la proroga del superammortamento per le imprese. Tra i 700 mln e 1 mld le risorse per la lotta alla povertà, non restano margini per le spinte dei sindacati a bloccare l'adeguamento automatico dell'età pensionabile. Gentiloni assicura: "Manovra non depressiva" (Corriere p.5).  Libero (p.9) il governo ci lascia il buco e alza le tasse per coprire le risorse contro l'aumento dell'Iva. Giornale (p.6) attacca: "Arriveranno altre tasse". Sulla manovra resta l'incognita del voto al Senato: incontro Gentiloni-Padoan con Mdp per blindare i numeri (Messaggero p.3). L'avvertimento del bersaniano Serra al Corriere (p.6): "Così non va: se si continua a proporre le vecchie ricette per utilizzare le risorse aggiuntive europee noi non ci stiamo. Se siamo in ripresa non è merito delle politiche, ma della Bce, è il momento di non disperdere le risorse e sostenere gli investimenti. Senza rassicurazioni su poveri, lavoro, investimenti e contrasto all'evasione, il cammino è in salita". Pesole sul Sole (p.2): se la manovra è più leggera punti tutto sulla crescita. Fubini, sul Corriere, spiega come Padoan abbia mantenuto al centro della sua attenzione la questione del debito: la riduzione, che manca da 11 anni, avrebbe consentito una maggiore forza nelle trattative con Bruxelles, proprio mentre la Germania chiede l'introduzione dei meccanismi di ristrutturazione automatica per i paesi in difficoltà; un problema complicato dall'inerzia negativa del rapporto tra debito e Pil: mentre la crescita reale si attesta intorno al 1,5%, di soli interessi sul debito l'Italia paga il 3%. La sorpresa comparsa nel Def sono i proventi dalle privatizzazioni pari allo 0,2% del Pil, 3,5 miliardi: non avendo ceduto quasi nulla, è il segnale che Padoan non esclude di trasferire alcune quote di Eni ed Enel alla Cdp, per incassare senza perdere il controllo delle aziende.

ITALIA-POLITICA
In primo piano la kermesse del M5S a Rimini. Di Maio, incoronato leader, lancia la sfida: "Cambierò l'Italia, il nostro governo sarà quello della riscossa" (Stampa in prima e p.2 e tutti). Grillo lo lancia: "E' il nuovo capo, ma io non vado via". Ma è flop nelle primarie: ha votato solo 1 su 5 (su tutti). Becchi su Libero: avanti tutta, anche se le primarie sono irregolari. Fico zittito e isolato firma la resa (Repubblica p.2). Corriere (p.8) parla di "pace armata" con Fico. Voci (smentite) di una promessa di un ministero all'oppositore. Fico: "Non cerco poltrone" (Stampa p.3). Mentre Di Battista scalpita: "Non sono moderato" (Repubblica), per il Fatto potrebbe saltare un giro: non candidarsi nel 2018 per essere il "capo politico" del futuro.
Centrodestra, Bossi, intervistato dalla Stampa (in prima e p.7) avvisa Salvini: "Berlusconi mi ha offerto un posto nella sua lista, ma credo che alla fine sarò candidato per la Lega. Per ora resto, il referendum per l'autonomia della Lombardia è così decisivo che il resto passa in secondo piano". Su tutti la kermesse di FdI ad Atreju, alla quale ha partecipato il ministro Minniti. Il titolare del Viminale conquista la festa della destra, ma su "fascismo morto" partono i fischi (Corriere p.11). "Abbiamo fatto cose che nessuno aveva fatto per 20 anni" rivendica Minniti (Messaggero p.15). La Meloni: "Merita almeno rispetto".
Nel Centrosinistra, Pisapia al Messaggero (p.13): "Lavoriamo con Renzi ma non comanda lui, le primarie per la premiership nel centrosinistra ci sono da 20 anni, sono un metodo virtuoso. Ma con la legge elettorale attuale le alleanze si scelgono dopo il voto. Una nuova legge è necessaria, ma il Rosatellum bis non garantisce la governabilità e non rispetta il diritto dei cittadini a scegliere da chi essere rappresentati". Sul Rosatellum bis restano i dubbi di Renzi e il Nazareno teme il blitz della minoranza dem (Corriere p.11). Fibrillazioni anche in Fi (Messaggero p.13).
Giustizia, sul Sole (in prima e p.13) parla il ministro Orlando, che sulla riforma delle intercettazioni dice: "L'obiettivo è ridurre il rischio, stralciando il materiale irrilevante per l'attività investigativa. Va individuato un meccanismo di selezione". Sul Codice antimafia, il ministro: "Disponibili a valutare le richieste del parlamento, però i passi avanti sono molti". Sull'Espresso (p.25-26) lettera aperta di Lirio Abate a Orlando sulle possibili modifiche sulla giustizia: rivedere la norma secondo cui la sentenza deve essere emessa per forza dagli stessi giudici che hanno partecipato al dibattimento, liberare la magistratura da alcuni compiti amministrativi,  rivedere la riforma della magistratura onoraria e riformare la polizia penitenziaria. Damilano, sempre sull'Espresso (p.27-28), si concentra sulla "campagna elettorale" per il Csm, dove la lotta tra correnti dei magistrati si annuncia senza precedenti. 

EUROPA
Elezioni in Germania, Si riduce la distanza tra Merkel e Schulz: scarto sceso a 13 punti. Oggi le
elezioni per il rinnovo del Bundestag, si teme l'exploit dei populisti di destra (Messaggero p.10 e tutti). Il voto non è più scontato, la Merkel in trincea di fronte agli scenari dei sondaggisti che la vedono vittoriosa ma indebolita: per la politica tedesca potrebbe essere un tramonto (Corriere p.2).Con la solidarietà alle espulsioni dei migranti la Merkel ha fatto il gioco dell'Afd (Stampa p.12). E il direttore dell'Ifo, Fuest alla Stampa: "E' la politica dell'accoglienza che ha generato la rabbia. La povertà non c'entra nulla. L'insicurezza pesa sull'economia tedesca".  Per Libero (p.5) vincerà l'inciucio tedesco: la Cdu governerà con gli alleati socialisti. L'ex ministro socialdemocratico tedesco, Schily al Corriere p.2): "La Socialdemocrazia dovrà rinnovarsi a fondo, meglio l'opposizione". Prodi sul Messaggero sottolinea il ruolo della Germania nei rapporti tra gli Stati europei, ma anche la crescente influenza tedesca nelle relazioni extra-europee. Nei tre precedenti mandati la leadership economica e politica della Merkel hanno permesso alla Cancelliera di presentare il proseguimento di questa linea come la più sicura. Ma l'arrivo del ciclone Trump non permette di portare avanti il compito allo stesso modo, dovrà fondarsi su una maggiore cooperazione Ue, soprattutto in politica estera e della difesa. Sarà importante un ruolo più forte della Francia. L'Italia dovrà assumere un ruolo attivo nella nuova fase della politica europea.
Spagna-Catalogna, Madrid commissaria la polizia catalana. Barcellona si ribella (Messaggero p.14 e altri). I Mossos d'Esquadra saranno coordinati dal ministero degli Interni spagnolo, ma l'esecutivo di Puigfemont non ci sta: "Resteranno leali al nostro popolo".
Brexir, Fabbrini sul Sole, prende spunto dal discorso della May a Firenze, sostenendo che per la prima volta la premier inglese parla con cognizione di causa su quello che l'uscita dall'Ue può comportare al suo Stato, ma nel contempo non avendo ancora bene chiaro cosa voglia, c'è bisogno di raggiungere un accordo con l'Ue stessa, consapevole di non poter fare da fuori, quello che faceva da dentro. Di contro, l'Ue non deve mettere la Brexit in un cassetto, ma riconoscerne il significato storico.

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