Commentario del 27.09.17

IN PRIMA PAGINA
Migranti, in primo piano su Corriere, Messaggero e Stampa il piano del governo per l'integrazione: lavoro e alloggio a 75 mila profughi. Libero: Minniti sbraca. Da Alfano no allo Ius soli, e la legge affonda: "Non facciamo regali alla Lega" (Repubblica, Stampa). Delrio: votiamo la legge e non cediamo alla paura" (Stampa). Ma da Ap e Mdp arriva un doppio segnale a Gentiloni (Sole): governo battuto in commissione.
Sulla legge elettorale rischio franchi tiratori. Spunta l'ipotesi di chiedere la fiducia (Messaggero). Il Fatto: Rosatellum vuol dire inciucio Matteo&Silvio. D'Alema al Corriere: "Mai alleati con il Pd".
In cronaca il colpo alla 'ndrangheta in Lombardia: 24 arresti (Sole). "Il sindaco? Scelto dai clan" (Corriere).
Ancora in primo piano anche la "concorsopoli" dell'Università, per il Fatto uno scontro tra fantozziani e Tremonti boys. Cantone a Repubblica: cambiare le commissioni. Fedeli al Messaggero: "Un garante in ogni ateneo contro le mele marce". 
Da Parigi il manifesto di Macron per l'Europa (Stampa). "Esercito, bilanci e tasse in comune" (Messaggero). E per Francia e Germania regole per l'industria comuni (Sole). A Berlino Merkel a caccia di alleati. AfD: ora toni meno duri (Giornale). In Arabia Saudita sì alle donne al volante (Corriere, Stampa).
In cronaca il tragico errore in un trapianto: riceve un cuore malato e muore dopo 48 ore (Repubblica, Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Oggi il vertice Italia-Francia a Lione. Alla firma l'accordo che assicura a Fincantieri il controllo sui cantieri Stx (Sole e tutti). Rinviato l'accordo militare, tra non molto partirà l'iter del progetto Magellano, che prevede uno scambio azionario del 10% tra Fincantieri e Naval Group; al tavolo delle trattative anche la difesa dello spazio commerciale per la nostra Leonardo. Sul Giornale, si parla di "Vittoria di Pirro di Fincantieri su Stx", nonostante il diffuso ottimismo, indiscrezioni parlano di una divisione 50 e 50 tra Italia e Francia e nessuna concessione di Parigi sul comando: indiscrezioni che sembrano avere riscontri in Borsa, dove il titolo ieri è sceso del 2%.
L'Italia fa un passo avanti nella classifica della competitività globale: sul Corriere il Global Competitiveness Index del World Economic Forum che ci colloca al 43esimo posto (eravamo 47esimi dieci anni fa). Tra i punti di forza della competitività italiana istruzione prima, salute, infrastrutture; pesano i problemi di sempre su lavoro, funzionamento del mercato finanziario. Paesi di testa Svizzera, Usa, Singapore, Paesi Bassi e Germania. Italia superata anche dal Portogallo. Allarme sulla scarsa capacità delle economie di affrontare i nuovi choc attesi dalla prossima ondata di innovazione e automazione. Ma Padoan non ci sta e contesta i criteri della ricerca (Repubblica): i oltre a dati osservati valgono anche i pareri, e in Italia domina la tendenza a parlare sempre un poì male del proprio paese. Quello che brucia per il governo è constatare la scarsa incidenza delle riforme.
Banche, si insedia la commissione d'inchiesta sulle crisi: il campo d'azione circoscritto agli ultimi tre anni e ai casi più eclatanti, e quindi Etruria, Ferrara, Chieti, Marche, le popolari venete e il Mps (Repubblica). Attesa per la nomina del presidente, che potrebbe essere Casini. Quest'anno l'esborso dello Stato per risolvere le crisi è stato di 10,1 mld.

ITALIA-POLITICA
Il no di Alfano affossa lo Ius soli: "Una cosa giusta in un momento sbagliato, farlo ora è un regalo a Salvini" la posizione del leader di Ap che così vira verso le posizioni di Berlusconi (Repubblica e tutti). Partito spaccato. A guidare la marcia di riavvicinamento al centrodestra, FI in primis, è il neo coordinatore di Ap Lupi: "Non ci sono le condizioni per lo ius soli, per noi la questione è chiusa". Lega e Forza Italia festeggiano, il Pd insiste per l'approvazione. Delrio alla Stampa: "La nostra posizione non è cambiata, voteremo lo ius soli con chi ci sta. Se continuiamo con le politiche che servono non dobbiamo avere paura dei populisti, di chi abbaia". Richetti al Corriere: "Si va avanti ma senza fare salti nel buio. Prima bisogna mettere in sicurezza il Def". Orfini a Repubblica: "Scelta grave: il governo ponga la fiducia, è l'unico modo per approvare lo ius soli". Gentiloni non si arrende, forte dell'asse con il Vaticano: il 4 ottobre sarà ad Assisi e da lì parlerà di inclusione e integrazione.  Anche Renzi convinto della necessità di andare avanti anche se l'ultima parola è del premier (Repubblica).
Governo in difficoltà anche su Def e bilancio, per l'opposizione dei bersaniani di Mdp: ieri in Commissione Difesa del  Senato governo battuto sulla revisione delle forze armate per la defezione di Mdp, che ha votato con le opposizioni. Gentiloni promette un incontro tra lunedì e martedì. Ieri Pisapia e Speranza insieme per preparare un documento con le richieste della sinistra (Sole, Fatto). Ma per il Messaggero Pisapia prepara l'addio ai bersaniani: non ci sono le condizioni per proseguire. La svolta maturata in una riunione riservata con i suoi: "Non faccio né la stampella di Renzi né la foglia di fico del dalemismo". L'idea è andare avanti con un profilo autonomo da Mdp
D'Alema al Corriere: "Mai alleati con il Pd, sarebbe un disastro. Pisapia si candidi e sia più coraggioso". "C'è bisogno di una nuova forza di sinistra. Il 19 novembre saranno eletti i delegati per l'assemblea nazionale che sceglierà programma, nome e simbolo con cui ci presenteremo alle elezioni. Lì si decideranno le regole con cui decidere le candidature". D'Alema sprona Pisapia a candidarsi – "ma dovrebbe essere più coraggioso" - e non esclude un suo ritorno al Parlamento. Ma chiude ad accordi con il Pd: "Non mi pare ci siano le condizioni per andare alle elezioni insieme". E sul governo: "Gentiloni è alla fine, noi siamo responsabili, non vogliamo fare la campagna elettorale con la troika".
Legge elettorale, regge (per ora) l'intesa sul Rosatellum: dalla Commissione Affari Costituzionali il via libera al testo base con i voti di Pd, FI, Lega e Ap; approdo in aula previsto il 10 ottobre (Sole). Berlusconi promuove la legge – "questa è la strada più corretta" – Rosato garantisce sulla tenuta dei gruppi. Ma i grillini promettono battaglia; contrari anche Mdp, SI e Fdi. Il Fatto: il Rosatellum è nato per l'inciucio Renzi-B.

ESTERI
Su Stampa in apertura e su tutti il manifesto di Macron per gli Stati Uniti d'Europa, lanciato ieri dalla Sorbona: per il Sole il tentativo di trasformare l'Unione in una potenza economica a guida franco-tedesca, pienamente integrata nelle regole sulle imprese. "L'Europa è troppo debole, lenta e inefficace ma solo l'Europa può darci una capacità d'azione nel mondo rispetto alle sfide contemporanee", la premessa di Macron. Tra le proposte una forza militare comune d'intervento entro il 2020, un budget comune di difesa, una procura europea anti terrorismo, una protezione civile comune contro le catastrofi naturali. Sull'immigrazione Macron propone  la "selezione" degli immigrati, con l'accoglienza ai rifugiati e il rimpatrio immediato degli altri,attraverso una polizia europea delle frontiere e un ufficio unico dell'asilo politico. Sull'eurozona, Macron insiste con un bilancio forte e un superministro delle Finanze; proposta una "Tobin Tax" sulle transazioni finanziarie per contribuire alla cooperazione allo sviluppo, una "Carbon Tax" sui prodotti inquinanti extra Ue, imposte sulle società entro una fascia ristretta di aliquote. Per il Sole, motore di tutto dovrà essere l'asse franco tedesco: l'idea di Macron è di integrare i due mercati entro il 2024 armonizzando le norme rilevanti per le imprese. Alle altre potenze, Italia compresa, porte aperte nel Gruppo di rifondazione europea.
In Germania il voto apre nuovi scenari: per la Merkel suonano le sirene della destra, con Csu e Liberali che chiedono misure più severe contro i migranti e zero concessioni agli altri paesi dell'eurozona (Repubblica, Corriere). Sul Corriere parla l'economista tedesco Andritzky: "Piuttosto che per un bilancio dell'area euro i governi dovrebbero impegnarsi per un migliore assetto di politiche di bilancio e monetarie. Dei problemi strutturali sono responsabili i governi". Schauble verso l'uscita dal governo: potrebbe essere il nuovo presidente del Bundestag, un modo per tenere a freno l'aggressività di AfD. Ebrei tedeschi preoccupati per il successo del partito dell'ultradestra: "Oggi attaccano i musulmani, domani toccherà a noi" dice a Repubblica il presidente del Consiglio centrale ebraico Schuster.
Altro focolaio di crisi in Europa, la Spagna. Trump si schiera con Rajoy: "La Spagna deve restare unita" (Stampa), "i catalani discutono questo tema da secoli ma la maggioranza di loro non vuole andare via. Io rispetto la Spagna e penso che sarebbe folle dividerla". Rajoy ha ribadito che il referendum non si può fare perché è illegale. Nel Paese intanto, torna il nazionalismo: applausi in piazza per i poliziotti della Guardia Civil in partenza per Barcellona. Il Partito Popolare di Madrid ha proposto un giuramento di massa alla bandiera (Stampa). E in Catalogna la procura fa recintare i seggi per bloccare il referendum (Messaggero).

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