Commentario del 30.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Sfregio ai morti di Parigi (Giornale): guerriglia per il clima (Repubblica). Il vertice di Parigi ostaggio dei violenti (Stampa). Cominciano così i 12 giorni decisivi per il futuro (Corriere): faro sul nuovo club degli inquinatori, Usa, Cina e India (Repubblica). Il Papa apre il Giubileo nero (Giornale): la Porta Santa nell'Africa in guerra (Stampa). Oggi in moschea la sfida al terrore (Messaggero). In Europa accordo con la Turchia sui migranti (Repubblica). Bruxelles dà tre miliardi al governo turco (Messaggero). La Ue accelera sull'ingresso della Turchia (Corriere). Sul piano interno le reazioni all'intervista di Padoan - Pil sballato, colpa del califfo (Fatto). Tira già aria di manovra-bis (Giornale) – e le fibrillazioni per le amministrative. La Berlinguer carta Pd per Roma (QN), per Sala a Milano avanza una lista civica (Corriere). "Sallusti e Sala deboli, a Milano serve la mia grinta" dice la Bernardini De Pace a Libero. E Bassolino: "Senza di me, il Pd perde Napoli". Su Repubblica la mutazione genetica delM5S: "non chiamateli più grillini". Possono vincere le politiche e governare con Di Maio, scrive Diamanti. Di Maio che al Fatto dice: "Italia mai in guerra. E basta con gli emiri coinvolti". Ma a Livorno, invasa dalla spazzatura, il sindaco grillino va in tilt (su tutti). Sul Corriere Rizzo sulla difficile sfida del Giubileo, già in ritardo. Sulla Stampa e su tutti la storia di Rita, uccisa in Kenya per difendere la madre . "Quei bimbi devono avere una scuola". Sul Corriere Ghizzoni svela il piano della svolta per Unicredit. Su CorrierEconomia il ritorno di Tasi e Imu. Quest'anno vanno pagate. Ecco come.

ITALIA-ECONOMIA
"Pil sballato per colpa del Califfo" (Fatto e Libero in prima e a p.2), "tira già aria di manovra bis" (Giornale in prima e a p.10): queste le reazioni all'intervista di Padoan al Corriere, nella quale il ministro aveva parlato di pil allo 0,9% non più come una certezza ma come una previsione, messa in forse dai contraccolpi del terrorismo sull'economia italiana. Un'uscita, secondo il Giornale, che non è piaciuta a Renzi che ha cercato di correggere il tiro: "Siamo preoccupati ma confermiamo le previsioni 2015. Consumatori e cittadini non debbono rinchiudersi in casa". Quotidiani e opposizione contestano Padoan: la situazione era peggiorata prima degli attacchi terroristici. Brunetta: "Lo sapeva pure Padoan, ma nonostante la situazione suggerisse prudenza ha impostato la legge di Stabilità tutta in deficit".  Repubblica (p.16) parla di un'incognita da due miliardi sulla manovra, il Corriere (p.11), dando voce a economisti e analisti, parla di economia senza ripresa. Duro Munchau (FT): "Il terrorismo è solo uno degli choc possibili. Quello che conta è rendere il sistema strutturalmente solido, in grado di reggere l'urto". E questo l'Italia non l'ha fatto: "Il governo ha preferito tagliare le tasse sulla prima casa anziché spingere su produttività e efficienza". Altro fronte di scontro, le parole di Poletti su orario di lavoro e contratti. Bentivogli (Fim Cisl) lo difende, in un'intervista sulla Stampa (p.11) e con un intervento sull'Unità: "Sugli orari di lavoro e i contratti non ha tutti i torti". "Solo chi non frequenta le fabbriche ignora che la prestazione lavorativa è già radicalmente cambiata. L'alzata di scudi della Cgil non ha senso. Chiediamo il diritto alla formazione e orai a menù. In una fabbrica intelligente anche il lavoro deve essere intelligente, autonomo e responsabile". Taddei a QN (p.12): "Il Pd condivide il pensiero di Poletti. A inizio d'anno presenteremo il Jobs Act degli autonomi e il Jobs Act dello smart working". Su QN (p.13) parla anche l'economista Goldstein: "Orario flessibile? Esiste ovunque. Sindacati conservatori". Zanetti al Messaggero (p.15): "Giusto sganciare i salari, discutiamone. Dai sindacati solo una reazione feroce". Poletti va avanti: "Bisogna fare i conti con la realtà. Senza prescindere da un ruolo importante del contratto nazionale bisogna rafforzare la contrattazione aziendale per promuovere la produttività" (Unità p.10). Telese, su Libero (in prima e a p.9) lo stronca: pronto il contratto a fregature crescenti.

ITALIA-POLITICA
"Non chiamateli più grillini": nelle "Mappe" di Ilvo Diamanti su Repubblica (in prima e a p.14) la mutazione genetica del M5S, dove governare diventa meglio che protestare e il leader ora è Di Maio. Di Maio che al Fatto (p.7) rilascia una lunga intervista sulla crisi internazionale: "Mai in guerra, subito il blocco agli emiri coinvolti con Daesh e lo stop alle sanzioni alla Russia". Intanto però a Livorno, la città va ko sommersa dalla spazzatura. Il Pd: "Incompetenti" (Repubblica p.15 e su tutti).
Ma l'attenzione dei quotidiani è sulle città alla prova del voto. QN (in prima e a p.14) parla della Berlinguer come la carta Pd per Roma. Sul Corriere (p.19) il dilemma Sala per Milano, pronto a candidarsi "ma il Partito della Nazione non so cosa sia". E tra imprenditori e mondo della cultura prende corpo l'idea di una candidatura in una lista civica. Orfini ancora alle prese col caso Roma, al Corriere (p.21) dice: "Marchini è una prospettiva già esclusa. Sceglieremo il nostro candidato con le primarie".
Su Libero (p.10) parla la Bernardini De Pace, a cui guarda Berlusconi: "Sallusti e Sala sindaci deboli, meglio una cattiva come me". Su Libero (p.11) parla anche Bassolino: "Se non mi candido io, a Napoli il Pd scompare". "Qui il partito è distrutto, rischia di arrivare quarto".
Su Stampa e Repubblica la partita della Consulta. Per la Stampa (p.10) il premier punta a vincere tre giudici a zero: niente patti con il M5S, Renzi vuole mettere "in sicurezza" la Corte Costituzionale dove presto si discuterà di Italicum  e cercherà di portare a casa tre giudici su tre (Barbera, Sisto e Pitruzzella) a costo di un altro fiasco.
Sul Messaggero (p.11) anticipazioni della Leopolda 6: niente tavoli ma "eccellenze italiane". Invitati campioni dello sport, manager pubblici e privati. Nessun politico sul palco.

EUROPA
Tre miliardi alla Turchia: è l'aiuto Ue per i migranti (Repubblica p.6 e tutti). In cambio della promessa turca di chiudere le frontiere europee a profughi e migranti, Bruxelles apre ai visti per i turchi che vorranno viaggiare in Europa e riapre i negoziati per l'adesione turca all'Unione. "Un accordo firmato sotto il ricatto di Erdogan sui rifugiati", il commento di Repubblica (p.6). "Raramente, nella storia pur non lineare della diplomazia europea, la distanza tra le cose dette e le cose veramente pensate è stata più grande. Ma il governo turco aveva bisogno del vertice europeo per uscire dall'isolamento. E' chiusura invece tra Ue e Israele. Dopo il caso del marchio Ue ai prodotti dei Territori occupati, Netanyahu annuncia lo stop alle relazioni diplomatiche con Bruxelles (Repubblica p.7 e tutti). Intanto, per le Regionali francesi di domenica, la nuova coppia Le Pen – Marine e la nipote Marion – si prepara al trionfo (Corriere p.6).

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Commentario del 29.11.2015

IN PRIMA PAGINA
"Possibili rischi per la ripresa": il Corriere intervista il Ministro Padoan che definisce lo 0,9% "una previsione, non un obiettivo". "Renzi: nessuna lezione sulla lotta al terrosimo" (Repubblica). Il Messaggero apre con il piano della ciber-security: "la stretta sul web". Internet e cellulari oscurati in caso di attacchi, poteri d'emergenza a Palazzo Chigi. Siriano fermato a Orio: affiliato all'Isis.
In Turchia "Agguato la leader dei legali curdi. Scontri a Istanbul" (Corriere) ma "L'Ue si tiene stretta la Turchia" (Stampa) e destina 3 miliardi per arginare i profughi. Erdogan parla dell'abbattimento del jet: vorrei non fosse successo. Ma Putin firma dure sanzioni. E intanto in una Parigi blindata, scatta "il vertice di paura per i Grandi" (Repubblica): il fantasma Isis sul summit sul clima. "Parigi sbaglia: non vanno usate truppe di Assad" dice Joschka Fischer al Corriere. "Dalla tragedia sta nascendo l'Europa unita" pensa invece Javier Cercas (Corriere).
Per la politica, Repubblica intervista Grasso: "sulla Consulta basta fumate nere, martedì ultima chance o si vota anche a Natale". Sui contratti, il Sole apre con un'intervista a Poletti: "salari legati agli obiettivi, chi non vuole discutere lo dica". Sempre al Sole parla Ferrarini sul ruolo della Cina: "Troppe ambiguità, Francia e Germania hanno interesse a togliere i dazi, la Ue non può accettarlo".
Su Avvenire "il grido dell'Africa, porta del Giubileo": tappa finale nel 'caldo' Centrafrica.

ECONOMIA
"La paura del terrorismo può pesare sulla crescita": il ministro Padoan in un'intervista al Corriere (prima e p.2) lancia l'allarme anche se "al momento non abbiamo elementi concreti. Chiediamo flessibilità alla Ue sulle emergenze, se non arriverà ci adegueremo. Lo 0,9% è un previsione, c'è il rischio di doverla rivedere. Non ci sarà nessuna procedura d'infrazione, il deficit continuerà a scendere". Padoan interviene anche sulle sofferenze bancarie, "ci sono varie ipotesi, decideremo nel 2016". Ma intanto sul salvataggio delle banche, il Fatto (p.8) va all'attacco: "salva-banche continuo, ora arrivano altri sgravi". E Per Repubblica (p.24) Abi e regolatori devono fare mea culpa. "Salvati un milione di correntisti" rivendica però sul Corriere il presidente Nicastro. Ira di Patuelli (Abi): "in Germania hanno usato soldi pubblici per aiutare le banche, a noi la Ue l'ha vietato".
"Ragionare di lavoro organizzato più per obiettivi che per orario, ciò permette maggiore flessibilità" torna a ribadire Poletti al Sole (p.3) dopo le polemiche dei giorni scorsi. "Non sa che dice" attacca Camusso (su tutti). Sulla riforma del modello contrattuale Poletti aggiunge: "Aspettiamo le parti ma va promossa produttività e contrattazione aziendale senza trascurare contratto nazionale". "Flessibilità ok, ma con contratti anche nazionali" spiega Cesare Damiano (Commissiona Lavoro) al Mattino (p.9) mentre a Repubblica (p.17) attacca: "E' un cavallo di Troia del governo per demolire contratti nazionali". Filippo Taddei (Pd) sull'Unità (p.9): "Il lavoro è cambiato, sbagliato pensare che mutazioni riguardino poche professionalità elevate". Intanto, gli statali scendono in piazza per il contratto: "no alle mance" (Repubblica p.24 e altri): sindacati verso lo sciopero mentre il Tpl rinnova.
Riparte la discussione della Manovra alla Camera: "5 mila emendamenti, nodo regioni per gli sgravi al Sud" (Messaggero p.10). Tre ipotesi per il Mezzogiorno: decontribuzione rafforzata, incentivi agli investimenti e super-ammortamenti. "Più spazio a produttività e decontribuzione" annucia il Sole (p.2) che vede possibili modifiche in caso di perdite anche sul patent box.
Il Sole (p.7) intervista Ferrarini (Confindustria) sul caso cinese e i rischi in Europa: "Parigi e Berlino troppo ambigue sulla Cina. L'Europa non può accettare lo status di economia di mercato. Sulla siderurgia c'è stata convergenza con tedeschi, francesi e anche inglesi. Francesi e tedeschi hanno delocalizzato, se cadono i dazi ne trarranno vantaggi". "Se il mercato è distorto, difendersi è inevitabile" commenta Barba Navaretti (Sole p.7).

POLITICA
 "L'Italia è pronta anche con i soldati ma serve una strategia" (Corriere p.3 e altri): il premier torna a ribadire la linea del Paese. Intanto arriva il piano del premier sulla cyber-security: "in caso di attentato, internet oscurato" (Messaggero p.2) e poteri d'emergenza alla Presidenza del Consiglio. "Va bene le prudenza ma anche il premier non ha una strategia" contesta Cacciari su Repubblica (p.9). Sul Giornale (p.6) la ricetta Brunetta (FI): "Ue emetta i project bond" per difesa e sicurezza.
In primo piano anche le amministrative. "Berlusconi apre: gazebo FI per consultare gli iscritti. Pd, all star per la Leopolda" (Messaggero p.12), Nel Pd, Parisi su QN (p.3) difende le primarie: "fanno parte del nostro Dna. Primarie sempre così evitiamo polemiche". A Bologna per contrastare il calo degli iscritti, "il Pd chiama Bersani" (Repubblica p.18) mentre Guerini dice che il tesseramento è in linea con il 2014. Intanto il Corriere (p.19) racconta "l'irritazione" di Renzi su Milano: "ci vuole Sala, non la vice di Pisapia". Anche il ministro Martina, intervistato dal Corriere (p.19), ribadisce che "la strada giusta è il commissario di Expo" e invita il centrosinistra ad evitare l'autolesionismo.  Nel centrodestra, prosegue la campagna di Del Debbio (Corriere p.19). Per Libero (p.13) "il cerino ora è in mano a Silvio" visto che Salvini ha respinto il pressing e si candiderà solo come capolista.
Ieri "La prossima Roma" di Rutelli: "pensatoio trasversale" per il Corriere (p.18) mentre per il Messaggero (p.12) è "la convention dei non indifferenti". Da Gabrielli a Marchini e Fassina e per il Fatto (p.2) "si battezza il Partito della Nazione". La Stampa (p.11) parla di Giachetti come uomo di Renzi per risolvere l'enigma Roma; per il Fatto (p.3) il premier "punta su Marchini".
Tra 10 giorni apre il Giubileo. Gabrielli all'Unità (p.5): "Pronti a intercettare le minacce, tante divise rassicurano i cittadini. Abbiamo fatto il massimo per la sicurezza con i mezzi a disposizione".
Il presidente del Senato, Grasso, a Repubblica (p.19) lancia l'avvertimento sulla Consulta: "Corte a rischio, basta sedute a vuoto. Martedì ultima chance o si vota pure a Natale". "Pitruzzella in trincea, la candidatura resta" (Repubblica p.19): il presidente Antitrust in corsa ma indagato a Catania.
Polemica sul Natale, Renzi difende le tradizioni (Avvenire e Corriere p.23) e la Giannini sul Corriere (p.23) ricorda che "la nostra scuola deve trasmettere valori e integrare le comunità".

EUROPA
La Ue si tiene stretta la Turchia: oggi vertice Ankara-Unione sui migranti, sul piatto 3 mld per il controllo dei confini. Proseguono anche le trattative per l'adesione all'Europa (Stampa in prima e p.3 e tutti). Usa premono perché i turchi blindino la frontiera siriana (Stampa p.3) ma Baydar, opinionista politico, a Repubblica (p.3): "Ue non tratti con questo regime, non può ignorare il peggioramento dei diritti umani". Ad alimentare nuove polemiche è l'uccisione dell'avvocato dei curdi, Thair Elci (su tutti). Repubblica (p.4) paragona Erdogan e Putin: omicidi politici e voglia di impero, sono "rivali fotocopia". Intanto prosegue lo scontro Russia-Turchia, Putin firma il decreto con le sanzioni ad Ankara (Messaggero p.5 e tutti) e Prodi sul Messaggero (in prima e p.18) scrive: "Lo scontro allontana la coalizione anti-jihad". A mettere in crisi la coalizione sono divergenze sul Assad: dopo la proposta del ministro degli Esteri francese di schierare contro l'Isis le truppe del rais, crescono le polemiche. L'ex ministro tedesco Fischer al Corriere (p.9): "Intesa con  Damasco un errore colossale perché spingerebbe tutti i ribelli sunniti verso il Califfato". Sabino Cassese alla Stampa (p.6): "Prevenire il terrorismo si può, ma Isis è più abile di Al Qaeda". Resta alta la tensione in Europa anche sulla questione migranti, Merkel vuole punire Paesi dell'Est per i muri all'accoglienza (Stampa p.4): proposta riduzione dei fondi strutturali per chi non applica le quote.

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Commentario del 28.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Terrorismo, ecco il piano Ue: schedati viaggiatori e il web (Repubblica). Orlando a Repubblica: "Ma l'Italia non sarà uno stato di polizia". Pinotti a QN: "Raid in Siria? L'Italia ha altri fonti aperti". Prodi al Corriere: "Non sbagliamo come in Libia. Serve un'intesa Usa-Russia anti-Isis". Sempre in primo piano la lotta al terrorismo, tra scenari internazionali e piano interno. Tra Mosca e Ankara è guerra fredda: tornano i visti (Corriere e tutti). Hollande ricorda le vittime della strage (Messaggero) e dopo gli alleati cerca una strategia (Stampa). Renzi tentenna, in cerca di un rango internazionale (Corriere) e lancia "Italia, coraggio", una due-giorni del Pd in mezzo alla gente (Unità). De Bortoli sul Foglio lo stronca – "Andreottiano, la guerra non si nasconde" -  Mieli sull'Unità lo difende: "La battaglia è culturale". Giornale, Libero e QN cavalcano il caso della scuola milanese che ha cancellato la festa di Natale in nome della laicità: "Più presepi, meno Imam". Altro fronte di scontro, stavolta economico, acceso da Poletti: "Basta con l'orario di lavoro", un attrezzo vecchio che frena l'innovazione (Repubblica, Stampa e tutti). Camusso: "Basta scherzare sul lavoro". Sul Messaggero il piano del governo per gli statali: più facile licenziare malati seriali e assenteisti. Imprese in allarme per le mosse della Ue, pronta a rivedere il sistema antidumping. Confindustria: "Mantenere i dazi sulla Cina" (Sole). E dalle sanzioni alla Russia conto da 3 miliardi per il made in Italy (Sole). Su tutti il cambio al vertice delle Fs, con Mazzoncini ceo e la Ghezzi presidente (Sole). Messori al Corriere: "Che errore dal governo".

ITALIA-ECONOMIA
"L'orario del lavoro è un attrezzo vecchio, che non permette l'innovazione. Servono contratti che non abbiano come unico riferimento la retribuzione oraria", dice il ministro Poletti scatenando un nuovo caso (Repubblica in prima e a p.14 e su tutti). Camusso: "Basta scherzare sul lavoro, l'orario è fondamentale per salvaguardare chi sta in catena di montaggio, o sui campi, o in ospedale". Barbagallo: "Questo è liberalismo sfrenato spacciato per modernità". Idem il Fatto (p.5): "l'idea di Poletti – pagare non a tempo ma a risultato – è una cosa modernissima, si chiama cottimo". Ma Del Conte, consulente di Renzi, insiste: "Il governo guarda al lavoro agile, quello fuori dal tempo, dai luoghi, dal cartellino e per questo pensa di incentivarlo fiscalmente " (Repubblica p.15). Se ne parlerà nel Jobs Act degli autonomi. Fa discutere anche il ribaltone pilotato dal governo al vertice delle Ferrovie con Gloria Ghezzi presidente e Renato Mazzoncini ad con ampi deleghe su un consiglio ridotto (Corriere p.44 e su tutti). Alfano irritato per l'improvvisa svolta e per la conquista renziana del cda. Anche per il Fatto (p.2) il nuovo cda "è di Renzi" con Lotti che detta la linea a Delrio. L'ex presidente Messori, in un'intervista al Corriere (p.45) rilancia la sua tesi: "Per privatizzare le Fs bisogna separare la rete".
L'Autorità sui conti pubblici demolisce il bilancio di Padoan (Fatto p.4 e altri): manovra a deficit nel 2016, "scoperta" a partire dal 2017. Da rivedere perché troppo ottimistico anche il dato del Pil, come la prassi di chiedere flessibilità su tutto. Spinta al governo invece dall'Istat, che registra il miglioramento della fiducia delle imprese e dei consumatori (Sole p.14): indice della fiducia al massimo storico, dimezzati i "pessimisti".Più ottimistiche anche le previsioni sul mercato del lavoro. Sul Sole (p.6) il conto italiano della crisi russa, tra recessione, sanzioni e crollo del rublo: 3 miliardi persi per commesse ridotte di oltre un quarto. A breve la Ue tornerà a pronunciarsi a riguardo, con la Francia che preme per una revoca, ma l'orientamento prevalente sembra quello del rinnovo per altri sei mesi (Sole p.6). Ora per il made in Italy si aprono le porte del mercato iraniano (Sole p.13): in missione a Theran una delegazione Mise-Confindustria per arrivare a un export di 3 mld prima del 2020, spingendo su edilizia, macchinari, biomedicale e beni di consumo.

ITALIA-POLITICA
"In piazza per dire: Italia coraggio" (Corriere p.8). Renzi prepara per il prossimo week end mille banchetti del Pd ma la prudenza in politica estera ricacciano l'Italia in un ruolo marginale sulla scacchiera internazionale. Pinotti a QN (p.6): "L'Italia non interverrà in Siria. Manca la definizione degli obiettivi militari". Prodi al Corriere (p.9): "Dobbiamo essere vicini alla Francia ma lasciando ad essa il compito che si è presa". Orlando, su Repubblica (p.2) sposta il tiro sul fronte interno: "Metteremo sotto controllo i terroristi ma senza creare uno stato di Polizia". Idem Alfano: "stop alle moschee garage: basta zone grigie" (Giornale p,6 e altri). De Bortoli sul Foglio (in prima e a p.4): "Quello di Renzi è un atteggiamento andreottiano, ambiguo. Una cautela che deriva da un calcolo di politica interna. Ma c'è una guerra in corso e Renzi non può pensare di maneggiarla con lo stesso spirito degli 80 euro". Non la pensa così un altro ex del Corsera, Mieli, che all'Unità (p.5) dice: "dobbiamo difendere i nostri valori cercando un'alleanza culturale con l'Islam moderato".  
Ma il vero terreno di scontro è quello delle amministrative. Renzi al "bivio di Milano": mercoledì vedrà Pisapia e il Ncd e poi Sala (Corriere p.16). La Lega preme perché a Milano si candidi Salvini (Corriere p.16) ma per ora il leader non è convinto. Anche Roma balla, e oggi è il giorno di Rutelli con la convention "La prossima Roma", un pensatoio dem che guarda a Marchini (Corriere p.16). Sulla Stampa (p.10) il piano Pd sulle primarie: vietate a stranieri e minori. Ammesso al voto solo chi ha la tessera elettorale. Ma nel partito è allarme rosso sugli iscritti (Repubblica p.20): in due anni chiusi un terzo dei circoli e persi migliaia di iscritti nelle Regioni rosse. Guerini: "Stiamo solo razionalizzando".

EUROPA
Ue, arriva il piano sicurezza: web sotto controllo e passeggeri schedati (Repubblica in prima e p.2-3). Costituito un team per il controllo di internet e per impedire la propaganda del terrore, siti monitorati costantemente e possibili rimozioni per i contenuti ritenuti pericolosi. Ma attraverso app e nuove chat la jihad beffa gli 007, messi in difficoltà dalla tutela della privacy (Messaggero p.8). Proseguono intanto le tensioni tra Russia e Turchia in un clima da Guerra fredda: Mosca annulla i viaggi senza i visti per i turchi dal 2016 (Corriere in prima e p.4 e tutti). Resta il muro contro muro (Avvenire p.10): Putin chiede le scuse dopo l'abbattimento del jet e rifiuta la richiesta di incontro. La replica di Ankara: "Non scherzi col fuoco". Prodi al Corriere (p.9): "Bisogna dialogare con la Turchia per abbassare la tensione e per evitare un episodio drammatico. Con Ankara servirà un negoziato lungo. Quanto alla coalizione anti Isis l'America potrebbe non vedere di buon occhio un'alleanza Ue-Russia". Intanto per Repubblica (p.10) con carichi di armi, ospedali e traffico di petrolio, Ankara aiuta le milizie del Califfato ma resta cruciale per frenare i flussi migratori e la Ue cerca un accordo (Stampa p.4). Ma Erdogan è sempre pià isolato. Ieri commemorazione delle 130 vittime a Parigi. Hollande: "Distruggeremo i fanatici" (su tutti) ma per il Sole (in prima e p.7) nonostante i suoi sforzi "un'allenza contro il terrorismo non c'è" e il Corriere (p.6) analizza tutti i diversi interessi dei Paesi coinvolti che impediscono di avere un obiettivo comune alla coalizione.

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Commentario del 27.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Merkel invia i Tornado in Siria. Putin e Hollande alleati anti-Isis (Sole e tutti). Si allarga la coalizione anti-Isis (Messaggero). Siria, si sfila solo Renzi (QN, Fatto, Libero). Non mettiamo l'elmetto (Unità). In Italia, controlli su chat e playstation (Repubblica, Messaggero). Jean a QN: "Così l'Italia resta isolata". Bertinotti a l'Unità: "Bene il governo". Sul Corriere le diplomazie di Renzi, le timidezze dei magistrati. Sulla Stampa le pagelle ai grandi: nella battaglia contro il Califfato Parigi promossa, Washington no. Sull'Espresso chi combatterà, cosa fa l'Italia (Espresso). Sull'Unità il sondaggio su italiani e Islam. Intanto Francesco in Africa lancia l'appello in vista della conferenza sul clima: salvate il Pianeta (Stampa). Sul fronte interno si riaccende l'attenzione della Ue sui conti italiani. Dijsselbloem al Sole: "Da Roma troppe richieste di flessibilità". Su debito e lavoro, "troppi squilibri" (Repubblica).Ma Trichet promuove le riforme. Sul Messaggero il lancio di "Italia spa" al cospetto degli investitori stranieri. Su tutti il cambio al vertice Fs. Si dimette il consiglio (Sole). Arriva il nuovo cda per la privatizzazione (Messaggero). Anche per MF e QN un ribaltone pro Ipo. Ma resta il nodo dei binari (Stampa). Delrio al Sole: "Privatizzazione? Più servizi e concorrenza". Giornale e Libero: dalla Rai alle Fs, Renzi pigliatutto. E guai a contraddirlo. Sul lavoro la provocazione del ministro Poletti: "Laurea con lode inutile a 28 anni". Gli studenti: "lui senza titoli" (Repubblica, Fatto). A Milano ultimo assedio Pd a Pisapia (Repubblica). Santanché punta su Torino, Sallusti resta al Giornale (Italia Oggi), Fassina si candida a Roma (Fatto).

ITALIA-ECONOMIA
Ferrovie, si dimette tutto il cda (Sole in apertura e a p.3): dura un anno l'era Messori-Elia, da tempo in rotta sulla privatizzazione di Fs. Per indurli al passo indietro, il Tesoro ha spinto alle dimissioni l'intero cda, che a brevissimo sarà rinnovato. In pole due "fedelissimi" del premier (Fatto p.8), Renato Mazzoncini e Simonetta Giordani. Un "ribaltone pro Ipo" per MF (in apertura e a p.2). Ma resta il nodo della rete, e più in generale la posizione del governo sulla cessione delle Ferrovie, con Delrio che vuole una rete pubblica e scorporata dalle Ferrovie da privatizzare e Padoan che vorrebbe tenere la rete dentro la società e affidarla alla Borsa (Stampa in prima e a p.25). Delrio al Sole (p.2): "La rete resterà pubblica: servono investimenti, non dividendi. Con la privatizzazione puntiamo a più servizi e più concorrenza. Da potenziare il trasporto locale, riducendo il gap con gli altri Paesi europei. Ma su questo ci sono responsabilità anche delle Regioni". Sul Sole (p.36) primo bilancio della privatizzazione di Poste: l'incasso totale del Tesoro si ferma a 3,1 mld contro i potenziali 3,4. Intanto Bruxelles accende un faro sui conti italiani, troppo fragili per via del peso del debito pubblico e della bassa competitività (Sole p.8, Messaggero p.18). "Da Roma troppe richieste di flessibilità" dice il presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem al Sole (in prima e a p.8). "Alla Commissione, in primavera, il compito di scegliere ma la flessibilità dovrebbe essere usata come una eccezione, non come una regola". Più generoso col governo l'ex governatore della Bce Trichet: "L'Italia con le riforme farà ripartire la crescita" (Repubblica p.19). Dal Centro studi Confindustria "segnali di incertezza sulla ripresa" (Sole p.10): pesano la frenata degli emergenti e la paura innescata dagli attacchi terroristici. Ma la domanda interna è più vivace e ora si aspettano gli effetti della manovra. Squinzi: "La paura del terrorismo peserà anche sull'economia italiana ma bisogna dare importanza ai dati positivi: l'impresa unica forza che può portare il Sud e il Paese fuori dalla crisi" (Sole p.10). Fitch boccia il piano salva-banche del governo: troppo costoso, per salvare "appena l'1% del credito italiano" (Sole p.35). Proteste contro il salva-banche anche dalle associazioni dei consumatori: in 150 mila senza garanzie con danni e perdite fino a 1,2 mld (Repubblica p.34).

ITALIA-POLITICA
Renzi sotto assedio, per il "peso leggero" dell'Italia sul piano internazionale e per le difficoltà a livello locale di trovare candidati "nuovi" (Corriere p.14). Giornale, Libero, QN e Foglio, pur con toni diversi, parlano di tentennamenti pericolosi di una nazione stanca. Il Corriere (in prima e a p.22) parla di irritazione francese per l'atteggiamento di Renzi. La Stampa (p.3) gli dà 5 nelle pagelle dei Grandi alla prova del terrore: fa piccolo cabotaggio internazionale. Sull'Unità, difendono il premier Castagnetti (p.2) e Bertinotti. Ma il vero banco di prova, a sinistra come a destra, sono le amministrative. Renzi prepara il rimpasto al partito (Corriere p.15): Guerini e Serracchiani resterebbero al loro posto ma a dicembre la squadra del leader sarà rivoluzionata. A Napoli l'impasse maggiore, con la voce di un'apertura delle primarie al Ncd ora smentita (Repubblica p.20). Ma anche a Milano la confusione è totale, col Pd che ora chiede a Pisapia di ripensarci (Repubblica p.22). A Roma Fassina apre i giochi: "Mi candido a sindaco. Periferie e debito le priorità" (Fatto p.5). Violante al Corriere (p.15): "Stop al doppio ruolo premier-segretario. Pd da ricostruire, dirigerlo non basta più". "Non riuscire a trovare candidati è la dimostrazione della debolezza di partiti prevalentemente elettorali". Prende tempo sulla scelta dei candidati-sindaci anche Berlusconi (Giornale p.5). Sul Corriere (p.14) il sondaggio che frena Sallusti: al ballottaggio indietro di 20 punti, con Sala che farebbe il pieno, intercettando anche voti leghisti e azzurri. Per i partiti, la Ghisleri dà la Lega al 22%, FI al 14,8%. Dunque, meglio "raffreddare la partita" e aspettare le mosse del Pd.
Intanto Grasso prova a sbloccare l'impasse della Consulta: da martedì voto a oltranza per individuare i giudici da mandare alla Corte Costituzionale (Stampa p.14).

EUROPA
Hollande e Putin: patto contro l'Isis: il capo del Cremlino pronto a cooperare anche con un'alleanza guidata dagli Usa (su tutti). Intanto si allarga la coalizione (Messaggero in prima e p.2): anche la Germania annuncia raid in Siria e Cameron chiede l'ok del Parlamento ai bombardamenti (Messaggero p.2). L'Italia però si sfila e guarda all'emergenza in Libia (Stampa p.2). L'asse tra Russia e Occidente resta però appeso alle divisioni su Assad (Repubblica p.3). "Alleanza sta nascendo su basi fragili" commenta Orsini (Messaggero in prima e p.22), mentre per Negri (Sole in prima e p.5) è "una coalizione a due teste con obiettivi diversi ma per funzionare avrebbe bisogno di trovare una spartizione di compiti e di territorio che potrebbe preludere alla divisione di Siria e Iraq". Nello scacchiere geopolitico preoccupano tensioni Russia-Turchia. Mosca avvia la stretta su gas e turismo come rappresaglia contro Erdogan (QN p.5 e tutti). Intanto la Stampa (p.3) stila le "pagelle" dei big mondiali: promossi Hollande (9) e Merkel (7). Sufficienza a Cameron e Putin. Voti negativi per Nato (4), Erdogan (4), Obama (5), Ue (5) e Renzi (5). A pesare sul premier italiano la decisioni di sfilarsi dall'intervento militare e di puntare "sull'emergenza Libia", una strategia che il generale Jean, a QN (p.2-3) definisce "ambigua" e che "rischia di isolare l'Italia, con conseguente emarginazione sulla Libia" ma il Messaggero (p.4) guarda alle missioni militari Ue: Italia prima per partecipazione con 5.700 uomini. Intanto il Patriarca di Baghdad, Raphael I Sako, al Foglio (p.1): "Per sconfiggere il Califfato servono le truppe di terra, che avrebbero la meglio in poco tempo". Guardando all'Europa dice "create troppe società parallele, accogliete troppi musulmani". Mentre si cercano gli ultimi membri del commando di Parigi (su tutti), a preoccupare è la presenza di foreign fighters. Il premier olandese Rutte alla Stampa (p.5): "Meglio morti in Siria che vivi qui".

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Commentario del 26.11.2015

IN PRIMO PIANO
Hollande-Merkel, asse contro l'Is. Soldati tedeschi inviati in Mali (Corriere). Caccia ai dieci jihadisti in Europa (Repubblica). Oggi Renzi da Hollande per l'aiuto dell'Italia. Pinotti al Sole: "Serve una cabina di regia europea". Stiglitz al Corriere: non sperate negli Usa. Resta alta la tensione tra Russia e Turchia: in ballo scambi da 40 mld (Sole). Paura per il Papa in Africa. Bergoglio sdrammatizza: temo le zanzare più delle persone (Corriere). E accusa: "Il terrorismo cresce nella povertà" (Repubblica, Messaggero). Alta anche la tensione in Italia: per il Corriere un attentato in patria è solo di questione di tempo, perché sicuramente ci sarà. Squinzi a QN: "Ripresa in stallo", colpa del terrorismo. Anche i partiti in stallo al Parlamento: fumata nera sulla Consulta, Camere in scacco dei franchi tiratori (Sole). Per il Fatto è la sconfitta di Renzi, Mattarella e Berlusconi. Sui territori si litiga le primarie. Bassolino: "Se non mi ricandidano è colpo di Stato" (Sole). Secondo un sondaggio del Mattino per il 77% dei napoletani ha diritto a correre. Su Repubblica intervista al sindaco di Bologna Merola: "Basta attacchi e veleni, il candidato Pd resto io". In cronaca. Uccide la moglie nella giornata anti-violenza sulle donne. In casa c'era il figlio di 6 anni (Repubblica, Messaggero) Nel 2014 i femminicidi sono stati 152 (Notizia Giornale).In prima pagina anche il gioielliere che ha ucciso il rapinatore:  "Ho sparato a quel bandito, non mi sento un eroe. Ho difeso i miei" (Repubblica). Il pm: legittima difesa (Messaggero). Su tutti l'avvento della "terza" Repubblica: via Mauro (e Sofri), arriva Mario Calabresi (Fatto, Giornale). Renzi si piglia pure Repubblica (Libero).

ITALIA-ECONOMIA
"L'Isis uccide anche la ripresa" dice il presidente di Confindustria Squinzi a QN (p.2). Prevedibile un impatto anche sull'economia italiana dei fatti francesi; economia ancora lontana "da quel tasso di crescità del 2% minimo di cui abbiamo bisogno. E il Jobs Act non basta: con la situazione internazionale che fa fibrillare l'export, finche non si mette mano a un piano strutturale di rilancio della domanda interna la ripresa non ha forza". Sul Sole (p.3) gli imprenditori in allarme per l'aumento della tensione con la Turchia, un mercato da 10 miliardi per il made in Italy. Alla vendita di prodotti si aggiunge la presenza diretta di 289 aziende italiane che hanno delocalizzato in Turchia. Cattive notizie anche dall'Istat, che in settembre registra il calo di ordini e fatturato dell'industria (Sole p.15). Pesa il rallentamento dell'export. Complessivamente deludente la produzione industriale, che lascia all'ultimo trimestre il compito di alzarele medie per centrare gli obiettivi di crescita posti dal governo. A settembre gelata anche sulle vendite al dettaglio: -0,1% rispetto ad agosto. Bene solo i discount (Sole p.19). Roma in pressing su Bruxelles per avere la flessibilità anche su sicurezza e cultura. Nel 2016 la spesa per i migranti potrebbe salire da 3,3 a 4mld (Sole p.14). E alla Camera, nella legge di Stabilità, potrebbe entrare oltre al pacchetto da 2 miliardi su sicurezza e cultura anche il decreto Giubileo, scrive Repubblica (p.27), una mini manovra da 1,2 mld con dentro diverse misure. Nella legge di Stabilità anche il decreto salva banche mentre dai rilievi dei tecnici di Camera e Senato emerge che gli sconti fiscali invece di essere tagliati sono aumentati di 15 miliardi (Messaggero p.17). Ma il giudizio della Ue sulla manovra, e le eventuali concessioni all'Italia, dipende anche dal "cantiere delle riforme", scrive il Sole (p.13). E la Boschi rassicura: "Puntiamo a leggi subito applicative". I provvedimenti di Renzi applicati al 70,5%; all'eredità Monti-Letta mancano 246 atti. "Il governo sta cercando di ridurre l'impatto della normativa secondaria ma non sempre è possibile – dice la ministro – è durante l'esame parlamentare, nella fase emendativi che i decreti crescono ma è fisiologico".

ITALIA-POLITICA
Oggi Renzi a Parigi: Hollande chiederà all'Italia rinforzi in Libano e in Africa per "liberare" i suoi soldati, il premier offrirà una condivisione maggiore da parte dell'intelligence (Corriere p.9). Per Repubblica (p.6) possibile l'aumento del contingente in Libano ma non nel Sahel e resta contraria a  raid su Siria e Iraq. La Pinotti al Sole (p.2): "Serve una cabina di regia fra gli alleati e una condivisione dell'intelligence, almeno tra i Paesi europei". Sul fronte estero "l'Italia non bombarda ma ha il contingente europeo più numeroso sul campo". Berlusconi si dice in sintonia con la linea prudente di Renzi (Corriere p.9) e amareggiato per lo scontro Putin-Erdogan, a cui è legato da amicizia personale. Gli scenari interni sono invece dominati dallo stallo sulla Consulta e dalle tensioni per le amministrative. Ieri  altro trio di "giudici" designati per la Corte Costituzionale e affondati dai franchi tiratori (Sole p.24 e su tutti): Barbera (Pd), Sisto (FI) e Pitruzzella (Sc) tutti sotto il quorum richiesto e il M5S canta vittoria. Martedì prossimo nuova seduta. Grasso e Boldrini: "Ora è a rischio la Corte" (Repubblica p.21). Una situazione di stallo – scrive la Palmerini sul Sole (p.24) che ormai non scandalizza neanche più: non c'è più neanche un gruppo parlamentare che possa vantare una tenuta su un nome o su una linea a eccezione di Cinque Stelle. Partiti in ordine sparso anche sui territori. Sala rinvia alla fine dell'anno la decisione sulla sua candidatura a Milano, nonostante Renzi lo consideri già in campo, e rilancia Pisapia: "è l'unico in grado di tenere unita la coalizione" (Corriere p.18). A Roma Marino minaccia di ripresentarsi, a Napoli Bassolino avverte: "Se non mi ricandidano è colpo di Stato" (Sole p.26). Per Repubblica (p.18) Renzi ha rinunciato al veto agli ex sindaci più ingombranti ma oltre ad imbarcare a Napoli Udc e Ncd tenterà comunque a sbarrare la strada a Bassolino e Marino. A Bologna "paradosso Merola", il sindaco uscente "quasi candidato": lui vorrebbe, ma Renzi non ha ancora parlato a riguardo e con il ministro Galletti è scontro aperto (Corriere p.18). E a Repubblica (p.18) dice: "Renzi e il Pd sono con me, chi cerca di colpirmi mi sfidi a viso aperto". Dal presidente di Confindustria Squinzi, intervistato da QN (p.2) consigli a Renzi e Berlusconi per le amministrativa: "Invece di ipotizzare candidature a raffica farebbero bene a rivolgersi al mondo imprenditoriale, ricco di gente di esperienza e pronta a dedicarsi al bene del Paese".   

EUROPA
Berlino raddoppia l'impegno in Mali (Sole p.6): Hollande chiede di "andare oltre" nella lotta all'Isis in Siria e in Iraq, la Merkel offre più collaborazione, triplicando sfozi e presenza in Mali; possibile anche la fornitura di Tornado da ricognizione per individuare le postazioni Isis. Oggi l'incontro Hollande-Renzi, a cui verrà chiesto di rafforzare la presenza in Libano e Mali. La Pinotti al Sole (p.2): "Serve una cabina di regia fra gli alleati, per evitare episodi come quello turco, che nessuno vuole cavalcare perché un'escalation sarebbe un regalo ai terroristi, E poi manca una condivisione dell'intelligence, almeno tra i Paesi europei: almeno sul segmento terrorismo dovremmo fare uno sforzo maggiore". Sul fronte estero "l'Italia non bombarda ma ha il contingente europeo più numeroso sul campo". In movimento anche Mattarella, ieri al Parlamento Ue: "Europa ferita, più unità contro i terrorismo" (Sole p.5). E sui migranti monito ai Paesi dell'Est: "I migranti di oggi sono gli eredi di coloro che valicavano il muro di Berlino". Sul fronte interno "il terrorismo è un nemico subdolo ma sarebbe sbagliato dare allarmismo". Intanto si cerca di raffreddare il conflitto russo-turco ma le ritorsioni sono già iniziate: il Sole (p.3) parla di una "guerra" economica da 44 mld che peserà su commercio e turismo, ma non sul gas. Sulla Stampa (p.4) la strana strategia degli europei: né con Putin, né con la Turchia.

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Commentario del 25.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Il jet russo abbattuto dalla Turchia in primo piano su tutti i quotidiani. Per Repubblica è "Guerra tra Putin e Erdogan", per il Messaggero "venti di guerra" tra Turchia e Russia, il Corriere punta sull'ira di Putin, la Stampa parla di "crisi globale", secondo il Giornale siamo "a un passo dal baratro" e Libero attacca: "diamo soldi ai turchi e loro aiutano l'Isis". Lavrov cancella la visita ad Ankara, la Nato riunisce il Consiglio, Putin parla di "conseguenze tragiche" e Obama si schiera con la Turchia. Intanto altri attentati ieri in Tunisia ed Egitto. "E ride solo l'Isis" (QN). Conseguenze immediate anche sull'economia: "cadono le Borse Ue, sale il petrolio" (Sole). Il premier francese Valls: "è una guerra, non negate" (Corriere), "prepariamoci a una lunga battaglia, non si fermeranno" (Repubblica).  Sul Corriere e l'Unità "il manuale d'attacco dei jihadisti in Italia": i documenti ritrovati a Bologna. Intanto il premier ieri ha presentato il piano contro il terrore: "Soldi per difesa e cultura" (QN) "Due miliardi" (Messaggero), "bonus cultura di 500 euro ai diciottenni" (Corriere). Su tutti i quotidiani l'addio a Valeria, "con tre religioni" (Repubblica). "La civiltà che vive" (Avvenire).

ITALIA-ECONOMIA
Per sicurezza e cultura arrivano 2 miliardi di euro, bonus 80 euro agli agenti e 500 euro per i 18enni (Messaggero p.10 e tutti): la ricetta anti-paura presentata ieri dal premier che parla di "risposta concreta al terrore". In particolare "per la cybersecurity 150 milioni e rinnovo delle auto di servizio" (Messaggero p.11 e altri). Mezzo miliardo anche per le periferie urbane (Sole p.7 e altri). Anche per via dell'emergenza sicurezza, slitta al 2017 il taglio dell'Ires per le imprese (Messaggero p.10 e altri): per coprire i costi il governo punta a sfruttare la clausola migranti che la Ue deve ancora approvare. Mentre per il Sud "l'emergenza terrorismo rischia di pesare sugli sgravi" (Mattino p.9)
Per il Giubileo "224 milioni per mobilità, sanità e sicurezza" (Sole p.11), finanziati con tagli ai ministeri (Messaggero p.13). Il Fatto (p.4) sottolinea che "Renzi controllerà i soldi" per l'Anno Santo. Sarà inserito nella manovra anche il Dl salva-banche (Sole p.12). Sulle infrastrutture "scongiurata la revoca di 3,9 miliardi" (Sole p.11) mentre il decreto territori sale a 1,3 miliardi (Sole p.11).
Intanto "le Borse cadono sul rischio guerra" (Sole p.2): i timori geopolitici più forti dei dati positivi segnati dagli indici di fiducia tedeschi e francesi. Lo spread con il Bund si mantiene sotto quota 100. Per le materie prime, "scatto del petrolio e l'oro si rialza dai minimi" (Sole p.2).
Italia Oggi (prima e p.2) rivela che la voluntary disclosure ha già raggiunto 90 mila adesioni.
Sul Corriere (p.29) il rapporto Ocse: "Italia ultima per numero di laureati".

ITALIA-POLITICA
"Renzi preoccupato da M5S. Cerca i candidati fuori dal Pd": Maria Teresa Meli sul Corriere (p.19) racconta la "preoccupazione" per l'ascesa dei grillini in tutte le rilevazioni. Per questo Renzi starebbe guardando fuori dal partito per la scelta dei candidati e, oltre che Milano, Roma e Napoli, rischierebbe anche Merola a Bologna dove, secondo il Messaggero (p.13) si pensa al ministro Galletti, una conferma della "torsione centrista" del Pd di Renzi. "Ci vorrebbe un Sala napoletano" ammette Ranieri sul Corriere (p.19) che non esclude però un suo impegno. "Si ai giovani, improponibili gli ex sindaci" aggiunge Rosato che invoca "una presa di posizione ma nessuna regola. Bassolino lo batteremo sul campo". "Più che a Napoli il problema è al Nazareno" replica Marina Sereni su Repubblica (p.17).
Da Roma, torna a parlare Marino che al Fatto (p.11) annuncia: "pronto a ricandidarmi, ma Renzi vuole rinviare le urne. Barca ha fatto un'indagine sui dem senza interrogarmi". Dalla sfida della Capitale sembra sfilarsi Zingaretti che ieri ha annunciato: "mi ricandidato per un secondo mandato" in Regione Lazio (Repubblica p.17). A Milano, invece, Pisapia punterebbe su Balzani al posto di Sala (Repubblica p.19). Intanto il Foglio (prima e p.4) intervista Parisi che avverte il Pd: "non toccate le primarie".
Per Sinistra Italia, si scalda Fassina: "Disposto a fare il sindaco di Roma" dice a Libero (p.14).
Nel centrodestra, "Berlusconi studia i report" (Corriere p.20) e cerca "una strada per invertire la tendenza": centrale la partita di Milano. E, secondo Libero (p.13), dopo Sallusti "spunta l'avvocato dei vip" Anna Bernardini de Pace
Per i Cinque Stelle parla Lombardi al Fatto (p.10): "il nostro sindaco lo sceglieranno gli iscritti romani. Farlo votare a tutti gli attivisti italiani era un'opzione concreto poi abbiamo preferito dare voce al territorio". A Bologna, invece, "M5S senza primarie" (Italia Oggi p.12).
Infine, sulla Consulta "democrat spaccati. Accordo a rischio, no di M5S" (Messaggero p.13): la minoranza Pd contro l'elezione di Barbera e anche tra i forzisti monta un fronte anti-Sisto. Nella terna i moderati candidano Pitruzzella ma c'è il grillino Modugno. E per il Fatto (p.10) "il partito della Nazione tenta il colpo" con l'accordo su tre nomi: Barbera, Sisto e Pitruzzella (o Mazzamuto).

EUROPA
Russia-Turchia, è crisi globale (Stampa in apertura): l'abbattimento del jet russo inasprisce le relazioni internazionali. Clima da Guerra Fredda (Avvenire p.7). Putin accusa Ankara di "fare il doppio gioco aiutando il Califfato" (Repubblica p.4). Cohn Bendit al Corriere (p.5) attacca Erdogan: "Ha obiettivi ambigui, come i sauditi". Intanto il Cremlino muove le navi ma teme la Nato (Corriere p.3) che difende la Turchia e avverte: "Dobbiamo pensare al nemico comune" (Messaggero p.3). Generale Usa Craddock a Repubblica (p.3): "La Turchia solleverà alla Nato il nodo sovranità e tornerà a galla la tensione sull'Ucraina". Dallo scontro su Assad alle sanzioni è nata l'escalation tra Russia e Turchia (Messaggero p.2). Per la Stampa (p.3) lo scontro nasce anche dal fatto che Putin cerca la leadership in Medio Oriente mentre Erdogan sogna un grande regno sunnita (Stampa p.3). Giornale (p.5) parla di Paesi divisi da Assad ma uniti dagli interessi. L'abbattimento del jet russo  - definito da Tricarico (Mattino p.3) "atto inconsulto e spropositato" -  apre un fronte diplomatico che complica conflitto in Siria (Corriere p.2) e spezza fronte anti-terrore (Repubblica p.6).  Per Mattino (p.3) "la mossa di Erdogan inchioda gli Usa per impedire la grande alleanza contro Daesh". L'analista americano Cordesman al Messaggero (p.3): "Fallimentare un'alleanza così divisa contro l'Is" e per Negri (Sole in prima e p.3) "se ogni Paese sceglie di fare la propria guerra il Califfato potrebbe dire la sua". Il generale Camporini all'Unità (p.2): "Nessuna coalizione, in Siria è conflitto di potere tra Stati". Intanto patto anti-terroristi tra Washington e Parigi, e domani Hollande incontrerà Putin. (Stampa p.4). Il premier francese Valls al Corriere (p.9): "E' una guerra, parlerò con Germania e Italia" e Bini Smaghi sul Corriere (p.32) chiede "un'istituzione europea contro il terrorismo". Presidente greco Pavlopoulos a Repubblica (p.9): "Fermare i terroristi, non o rifugiati". E l'Ue chiede aiuto alla flotta americana per gestire migranti (Stampa p.4).

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Commentario del 24.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Parigi-Londra, patto di guerra (Corriere). Cameron promette: "Raid in Siria". Putin schiera i tank. Hollande tesse la tela (Unità): oggi vedrà Obama, mercoledì la Merkel, giovedì Renzi, fermo sul no a interventi militare stile Libia. L'Italia prepara un vertice a Roma per rilanciare il dialogo nel Mediterraneo (Corriere, Sole). Su tutti gli sviluppi delle indagini: Bruxelles resta in massima allerta (Sole), a Parigi trovata una cintura esplosiva (Repubblica). I kamikaze arrivati sui barconi (Messaggero, QN). Il Giornale: chi aiuta il killer in fuga? Allarme degli 007 francesi anche per il viaggio del Papa in Africa: "Rischia la vita" (Libero e altri). Sul fronte interno quattro immigrati espulsi dall'Italia: "Sono pericolosi" (Corriere, Messaggero). Gabrielli al Messaggero: "Criminali questi falsi allarmi, ma Roma è protetta". Il Fatto insiste sulla impreparazione delle forze di polizia, Libero contro i giudici: in libertà chi progetta attentati. Spazio anche alla politica - col Pd spaccato sul lodo anti-Bassolino (Messaggero) – e all'economia – con le Ferrovie in Borsa nel 2016 (Sole, MF). Al via la privatizzazione, ma rete pubblica (Messaggero). Per Libero una svendita per fare cassa. Intanto Piazza Affari promuove il piano salva-banche. Per il Sole un sacrificio alto ma necessario. Doris al Giornale: "Un dovere morale salvare i correntisti ed evitare il panico".

ITALIA-ECONOMIA
Ferrovie dello Stato, in vendita il 40%. Ma la rete dei binari resterà pubblica: sul Corriere (p.32) e su tutti il decreto varato ieri dal consiglio dei Ministri per la quotazione a Piazza Affari di una quota fino al 40% del gruppo, sulla falsa riga della privatizzazione di Poste e Fincantieri. Pagani (Mef) al Sole (p.3): "La privatizzazione non servirà solo per fare cassa ma per rendere la società più efficiente". Un'operazione da 3-4 miliardi che vede però i ministri divisi sulla strategia: Delrio insiste con la proprietà pubblica della rete, e questo significherebbe sfilare dal patrimonio di Ferrovie quello di Rfi. Padoan è orientato a una quotazione tout court dell'intero gruppo, per accelerare l'operazione e avere più entrate per abbattere il debito pubblico. Una spaccatura che riflette quella dei vertici di Ferrovie, con Messori ed Elia dati da giorni per dimissionari. Governo in pressing per il ricambio: in pole Mazzoncini (Sole p.2). Cattaneo (Ntv) a Repubblica (p.19): "E' l'occasione per aprire il mercato purché la rete resti pubblica". Libero (p.16) attacca: Renzi svende le Ferrovie e getta la società nel caos. Da Bruxelles nuovo richiamo all'Italia su riforme e investimenti (Sole p.7): il giudizio sulla legge di Stabilità sospeso fino a primavera. Allo studio dei ministri europei riuniti ieri a Bruxelles anche l'impatto su conti e crescita degli attentati terroristici (Sole p.7). Il governo spera in ulteriore flessibilità per immigrati e terrorismo. Ma per le imprese campanello d'allarme dall'export: svalutazioni, frenata delle bonomie e guerre pesano sul made in Italy (Sole p.15). Il saldo rimane positivo di 4,4 milioni ma solo l'embargo della Russia ha determinato una perdita di 1,8 mld. Deaglio (Centro Einaudi) ad Assolombarda: "Strategico far crescere la domanda interna del 2,5% per controbilanciare i rallentamenti globali". Solo così la ripresa da rimbalzo può diventare una "prospettiva realistica" (Sole p.15 e altri).

ITALIA-POLITICA
"No a una Libia bis: la pace inizia in periferia" (Repubblica p.10): oggi ai musei capitolini la proposta di Renzi alle forze politiche per la lotta al terrorismo, anticipata ieri alla direzione dem. Due le direttrici di marcia: sicurezza, poggiando su forze dell'ordine e intelligence, e cultura, puntando su scuole, università e riqualificazione delle periferie. D'Alema a Repubblica (p.11): "L'Occidente ha fatto troppi errori, saggio il basso profilo di Renzi". Ma serve unità contro l'Isis e non si può escludere un intervento di terra. Libero (p.8) attacca: contro i terroristi il Pd sgancia supercazzole. Strali anche contro il governo (p.6): "troppo Gentiloni con l'Islam, è un governo di fifoni".
Il ritorno di Bassolino spacca il Pd: le norme "ad excludendum" annunciate ieri dai vice Serracchiani e Guerini non piacciono né alla sinistra dem né ad altri settori del partito. Renzi in direzione chiede una moratoria sulle primarie. Un rinvio a gennaio che suona come una marcia indietro sul veto a Bassolino. Su Repubblica (p.16) intervista all'ex sindaco: "Resto candidato, ma Renzi deve correggere la linea. E' un figlio delle primarie, imprima una correzione". Su Bassolino più che regole nuove serve il coraggio di scelte politiche, scrive la Palmerini sul Sole (p.33) e non è chiaro che partito Renzi abbia in mente. Folli su Repubblica (p.17) parla di renzismo "povero di talenti", su cui prendono il sopravvento i veterani locali. E le primarie diventano una trappola. Freno tirato anche in Fi su Sallusti candidato sindaco a Milano. Se ne riparla giovedì, a sondaggi fatti. L'Ncd, fuori dal tavolo a tre Fi-Lega-Fdi, guarda a Passera (Corriere p.17). Anche i 5Stelle in cerca di candidati: solo a Roma tra consiglio comunale e municipi ne servono 300 (Corriere p.17). Da definire anche le regole del voto per sceglierli. Ma il Movimento è in ascesa e con Di Maio cresce e sfonda anche al Sud (Fatto p.14): i consensi viaggiano verso il 27% (+7,5% da gennaio).

EUROPA
Guerra all'Isis, patto Londra-Parigi: Cameron promette raid in Siria e mette a disposizione la base aerea della Raf a Cipro (su tutti). Hollande prosegue il tour diplomatico, oggi incontro con Obama, il presidente Usa è disposto ad entrare nella coalizione ma nega "sconti" a Mosca sull'Ucraina (Stampa p.2). In vista di un fronte comune il 10 dicembre vertice a Roma tra Kerry e Lavrov per discutere "un nuovo ordine nel Mediterraneo" (Corriere p.3) mentre ieri Putin ha incontrato Khameni per rinsaldare l'asse con l'Iran: "Saremo noi a decidere le sorti di Assad" (Sole p.12 e altri). Il Fatto (p.6) attacca definendoli "alleati ributtanti". Intanto per la Stampa (p.3) si sta delineando una coalizione eterogenea con Daesh anche se restano diversi gli obiettivi geopolitici: il nodo principale è il ruolo di Assad. "Occidente ha fatto troppi errori, ora uniti contro Is" spiega D'Alema a Repubblica (p.11). Intanto la Francia potenzia i raid con i bombardieri che partono dalla portaerei Charles de Gaulle nel Mediterraneo (Repubblica p.2-3 e tutti) mentre Putin schiera i tank, ed è polemica sull'utilizzo di bombe al fosforo sui civili (Messaggero p.3). Prosegue anche il lavoro della fanteria curda contro il Califfato, le milizie sarebbero vicine a Raqqa (Repubblica p.2). L'ex capo di Stato maggiore della Difesa, Camporini, al Foglio (in prima e p.3): "Se c'è volontà, in 15 giorni la coalizione può spazzare via Isis. Ma bisogna incrementare le azioni, finora solo lavoro simbolico". Intanto Gentiloni e Steinmeier sulla Stampa (p.33) si dicono convinti della "necessità di contrastare il terrorismo" ma ribadiscono l'importanza "di non confonderlo con l'immigrazione. Italia e Germania  - spiegano – sono unite nella sfida migratoria".

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Commentario del 23.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Paura e arresti a Bruxelles (Corriere), città sotto assedio (Repubblica). Su tutti il dramma della capitale europea, mentre Obama medita il cambio di strategia: "Distruggeremo l'Isis". In Siria si pensa a una nuova spartizione (Stampa). Giornale e Libero contro Renzi e Alfano: sfuggenti e impreparati sulla guerra sporca. Anche per la Stampa l'Italia deve decidere il suo ruolo sul campo. Ma in politica l'emergenza sono le amministrative. Mossa Pd anti Bassolino (Corriere). Serracchiani a Repubblica: "No a candidati che siano stati sindaci". Idem Guerini alla Stampa: lasci ad altri il testimone. Ma Bassolino sfida il Pd. Lotti: la scelta spetta ai cittadini (Mattino). Scintille anche tra Berlusconi e Salvini, con il Cav che lancia Draghi premier e frena su Sallusti (Libero). Sul fronte economico, il governo resuscita quattro banche: c'è anche quella di papà Boschi (Fatto). Crisi creditizia evitata con 3,6 miliardi (Repubblica). Ma non pagano i cittadini (Unità). Asta di Bankitalia per i nuovi istituti (Messaggero). Su Affari&Finanza la tv di Campo Dall'Orto: "Puntiamo sullo sport. La prima sfida si chiama Rai-Pay". Su CorrierEconomia bond e azioni: i titoli più sicuri e redditizi aspettando le mosse di Fed e Bce. Dopo la crisi: indagine Swg sulla middle class in Italia (Unità). Dopo la domenica sportiva,  Inter in vetta da sola, Napoli e Fiorentina rincorrono (Unità).

ITALIA-ECONOMIA
Imu e Tasi si "congedano" con gli ultimi aumenti (Sole in apertura e a p.3): aspettando lo stop, in vigore dal 2016, il saldo di dicembre sarà mediamente più caro di quello pagato nel 2014. In peggioramento anche il dato dei pagamenti della pubblica amministrazione: 100 in media i giorni per il saldo di una fattura contro i 30 previsti per legge. Da aprile a oggi è stato saldato solo il 32% dei debiti accumulati. I ritardi più lunghi nelle regioni del Sud (Sole p.9). Su Repubblica (p.21) e su tutti i giornali l'ok del governo al salvataggio di Cariferrara, Carichieti, Banca Etruria e Banca Marche, un'operazione da 3,6 mld di euro, 1,7 mld a copertura delle perdite delle banche originarie e 1,8 mld per ricapitalizzare le banche che rinasceranno al posto delle vecchie con accanto il nome il suffisso "nuova". Nessun finanziamento pubblico a supporto delle banche: i 3,6 mld sono a carico delle banche, attraverso il nuovo Fondo di risoluzione e saranno materialmente anticipate da Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi Banca. Presidente dei quattro nuovi istituti sarà l'ex Unicredit Nicastro. Per il Messaggero (p.15) per le quattro nuove banche si aprirà subito l'asta: Ubi Banca potrebbe puntare su Cariferrara, Cariparma sulla Banca Marche. Il Fatto (in prima) e tutti ricordano il ruolo di "papà Boschi" in Banca Etruria: per evitare il conflitto di interessi ieri lei in consiglio dei Ministri non c'era. Su Repubblica (p.21) la rabbia dei banchieri italiani per i paletti di Bruxelles, che paventava "aiuti di Stato". Ma altre soluzioni avrebbero reso meno oneroso il salvataggio. Anche il Corriere (p.19) nel ricostruire le fasi del salvataggio parla di 700 milioni bruciati a un passo dal baratro, e di un sistema che ha funzionato solo in parte. La Stampa (p.11) parla di quattro storie nere di provincia che incrinano il mito del sistema sano.

ITALIA-POLITICA
Isis, la linea di Renzi non cambia: niente raid dei nostri Tornado (Messaggero p.9). Per Renzi prima che una "reazione" serve una strategia, una linea condivisa con la Merkel e in sintonia con gli umori del Paese, che i sondaggi danno contrario alla guerra. Resta l'apertura alla Russia in vista di una coalizione internazionale in azione in Siria e Iraq. "Renzi da ventriloquo della Merkel a portavoce di Obama" attacca Sallusti dal Giornale (in prima): "aspetta ordini". Belpietro su Libero (in prima e a p. 5) attacca invece Alfano, insicuro e impreparato davanti a una guerra sporca. Per la Stampa (in prima e a p.24) Berlino e Roma dovranno presto scoprire le carte, se Renzi non vuole diventare il "Godot"europeo. Folli su Repubblica (p.20) si chiede da dove venga la "certezza" di Renzi e Alfano che l'Italia possa stare tranquilla: "di fatto non si vede ancora una strategia, col premier stretto tra una grande crisi internazionale in cui l'Italia si sforza di rimanere ai margini e un potenziale inciampo interno, le amministrative, a partire dal caso Napoli".
Nel Pd mossa "anti-Bassolino". Serracchiani a Repubblica (p.18): "La segreteria proporrà che chi è già stato sindaco non potrà candidarsi alle primarie". "Varrebbe anche per Renzi a Firenze e Delrio a Reggio Emilia".. Idem Guerini alla Stampa (p.8): "No alle rivincite personali, serve un progetto condiviso e forze fresche". Più cauto Lotti: "Ci saranno anche altri candidati, quello che conta è che il Pd faccia le primarie (Messaggero p.14). Sul Corriere (p.16) l'ira di Bassolino: "Io ho rispettato regole e trasparenza. Se nel Pd avevano un candidato perché indire le primarie?". Berlusconi, alla scuola di formazione della Lega, rilancia Draghi come premier ideale, tiene aperte le porte al Ncd, tesse le lodi di Di Maio e Di Battista e frena sulla candidatura di Sallusti aspettando i sondaggi (Corriere p.17, Stampa p.9 e altri). Per  Libero (p.8) la coalizione di Bologna già scricchiola. Romani al Corriere (p.17): "Ricordiamoci che in molti posti governiamo con il centro. Dobbiamo andare oltre i tre leader di Bologna".

EUROPA
Guerra all'Isis, Obama cambia marcia per aiutare la Francia (Stampa p.6) - "Distruggeremo l'Is, Assad si faccia da parte" - e chiama gli alleati: si cerca l'intesa con Putin (Messaggero p.8) mentre Londra annuncia la partecipazione ai raid "entro Natale bombarderemo" (Repubblica p.10). Hollande spera nella "grande coalizione unica" contro Daesh e chiede la "presenza sul terreno" (Corriere p.13), prevista una missione a Teheran per coinvolgere l'Iran (Messaggero p.8) ma il Fatto (p.3) accusa "l'insostenibile indifferenza dell'Europa: grandi annunci, ma a 10 giorni dalle stragi nulla è cambiato". Intanto diplomatici e analisti studiano un nuovo equilibrio in Medio Oriente: ipotesi di divisione di Siria e Iraq in Stati etnici (Stampa p.7) mentre Varvelli (Ispi) all'Unità (p.2) spiega: "In Siria e Iraq servono Stati stabili per fermare l'Is". Margelletti, presidente del Centro Studi Internazionali, a QN (p.5) dice "inviamo 150 mila soldati europei" mentre Gianandrea Gaiani, di analisi difesa, a Libero (p.2) scrive: "Con 20 mila soldati il Califfato si batte in un mese". Intanto il ministro Pinotti torna a ribadire la necessità per la Ue "di una forza di intervento rapido con una cabina di regia comune" (Corriere p.11). Fatto (in prima e p.6) cita il rapporto stilato dal Conflict Armament Research che sottolinea la massiccia provenienza dall'Occidente degli armamenti dell'Is.

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Commentario del 22.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Allarme Isis, Bruxelles chiude (Corriere). Il cuore d'Europa chiuso per l'Isis (Messaggero, Stampa). E' la notte dell'Europa (Unità). In Italia c'è un islam che dice no (Avvenire), ma sono pochi (Corriere). Giornale, Libero, Tempo e QN all'attacco: "Ecco l'islam moderato: mille persone" (Giornale). La Stampa: pochi in piazza, ma servono. Sul Sole inchiesta sul traffico dei migranti, un affare da 3 miliardi che finanzia anche il terrorismo: i boss in Libia e in Turchia. Il pm Motta a QN: "Tra chi sbarca anche terroristi". Casini al Mattino: senza Putin non si vince, adesso l'Europa deve svegliarsi. Renzo Piano a Stampa e Corriere: "Contro l'odio serve bellezza nelle periferie". Sul fronte politico Corriere, QN e Mattino mettono in prima pagina il ritorno di Bassolino a Napoli, nel gelo del Pd. Torna "davvero" anche Berlusconi: "Con me al 40% sennò vince Grillo" (Libero). Diamanti su Repubblica: "Nell'incertezza i Cinquestelle sono la vera alternativa a Renzi". Renzi che dà l'appuntamento al voto nel 2018: sarà un'Italia più giusta col digitale (Stampa). Sulla Stampa intervista a Delrio: "Fs ai privati, ma i binari resteranno pubblici". Sul Corriere parla Campo Dall'Orto: "Così voglio cambiare la Rai".

ITALIA-ECONOMIA
Oggi il decreto del governo per salvare Banca Marche, Banca Etruria, Carife e CariChieti (Sole in prima e a p.3): un piano complessivo da 3,5-4 mld le cui risorse saranno anticipate al neonato Fondo di risoluzione da due maxi linee di credito di Intesa, UniCredit e Ubi. Il consiglio dei Ministri, convocato per il pomeriggio, aspetta l'ok della Commissione Ue e della Bce. Poi, sotto la regia di Bankitalia, alle "vecchie" banche subentreranno 4 banche ponte gestite da commissari speciali, mentre i loro crediti deteriorati verranno attribuiti a 4 bad bank. Libero (p.20) attacca: con la defiscalizzazione per 5-800 milioni del contributo pagheranno i contribuenti. "Una soluzione di sistema per voltare pagina", l'analisi del Sole (in prima e a p.3): le "patologie" c'erano e andavano curate ma se Bruxelles fosse stata meno rigida con l'Italia si sarebbero potute seguire strade più veloci ed efficaci. Intanto dopo la fiducia, la manovra passa dal Senato alla Camera: tra le novità attese le misure per il Sud e i fondi per la sicurezza ma è caccia alle copertura. Nessuna traccia nemmeno del del decreto "Happy days", varato per far fronte alle necessità di Giubileo e dopo Expo ma non ancora pubblicato. Ieri Cgil e Fiom in piazza contro la legge di Stabilità: "Non ci sono risposte su Mezzogiorno, pensioni, occupazione e giovani" (Sole p.9). Ieri da Renzi il lancio di una nuova parola d'ordine: "La banda la madre di tutte le battaglie. La chiave di tutto sarà la digitalizzazione, anche per la sicurezza e la lotta all'evasione fiscale: "Con le banche dati l'evasione sarà ridotta a zero" (Sole p.9). Caio (Poste): "Il digitale per i nostri anni è come la siderurgia per la fine dell'Ottocento ma ci si  chiesti dove si vuole puntare?" (Sole p.24). Renzi pronto a cambiare verso anche alle Ferrovie: giovedì il board, attesa per le decisioni di Messori ed Elia (Corriere p.29). In un'intervista alla Stampa (p.11) Delrio conferma l'avvio della privatizzazione Fs: "Io sono contrario alla quotazione della rete insieme ai treni. La rete deve restare pubblica".

ITALIA-POLITICA
Ieri da Renzi il lancio di una nuova parola d'ordine: "La banda la madre di tutte le battaglie. Due anni per riprenderci il futuro", ovvero elezioni politiche a febbraio 2018 con un Paese radicalmente cambiato. Ma l'incertezza "congela" la politica: con i dem stabili e i grillini in crescita, l'Atlante di Diamanti su Repubblica (p.18) conferma il rischio Pd ai ballottaggi con il M5S. In salita il gradimento di governo (46%) e premier (48%) ma cresce la fiducia anche in Salvini (38%), Grillo (34%), Di Maio (33%) a pari merito con la Meloni. A sorpresa Della Valle terzo col 35%. Berlusconi indietro al 27% ma in salita (dal 26%). In caso di ballottaggi Pd vs M5S 52,2% a 47,8%; Pd vs Lega 59,9% a 40,1%; Pd verso centro destra 55,7% a 44,3%. La sinistra radicale al 6%, Landini su tutti col 29%; ma la maggioranza vuole un'alleanza con i dem. Per Libero (p.13) il 26, 27% di Berlusconi è un miracolo e lui ci crede: "Un italiano su 4 mi ama ancora. Se torno in tv li batto".  Intanto amministrative e caccia ai candidati scuotono i partiti. Gelo nel Pd per il ritorno di Bassolino a Napoli: "Non è la nostra scelta" (Corriere p.19 e su tutti). Renzi: "Passo indietro di 20 anni. Meglio rischiare di perdere Napoli che perdere la faccia" (Repubblica p.20). Bassolino a Repubblica (p.21): "Io vado avanti, i napoletani decideranno chi è nuovo e chi è vecchio". Le primarie fissate al 20 marzo. E mentre Renzi prepara la Leopolda (dall'11 al 13 dicembre a Firenze) Speranza e Cuperlo preparano la "contro Leopolda il 12 a Roma. Fi scettica su Sallusti candidato a Milano. Toti al Corriere (p.18): "Sallusti coraggioso ma non si chiuda nel perimetro di questa coalizione, alla quale manca un petalo". Quello centrista. Ma Salvini avverte gli azzurri: "Non ci saranno ritorni al passato, niente intese con Alfano e il Ncd" (Libero p.14). Sul Fatto (p.14) il caso Torino: il M5S vuole vincere a tutti i costi, possibile l'accordo con Airaudo. Tutti negano ma il Pd è preoccupato. Su QN (p.12) la fronda anti-Sala tra i dem di Milano: "Troppe ombre sui collaboratori". E quindici consiglieri comunali milanesi firmano una lettera: "Il manager? Un estraneo".

EUROPA
Allarme Isis, Bruxelles chiude (Corriere in apertura). E' la notte dell'Europa (Unità in apertura). Il timore di un attacco imminente spinge il governo belga a decretare l'allerta massima: partite sospese, cinema, teatri e centri commerciali chiusi, esercito nelle strade a caccia di due kamikaze. Il Belgio si conferma l'anello debole contro l'estremismo (Sole p.7). Altre minacce dell'Isis contro Parigi: in un video la Tour Eiffel che crolla. Solidarietà dell'Onu, ma la grande coalizione ancora non c'è per le distanze tra Putin e Obama sulla Siria (Corriere p.5). E l'alleanza con Putin spinge Hollande verso gli sciiti allontanando la Francia dalle monarche sunnite del Golfo (Sole p.7). Prodi sul Messaggero (in prima e a p.20): il terrorismo globale non si debella con i militari: serve una strategia globale che non permetta più il doppio gioco ai Paesi arabi.  Krugman sul Sole (p.7): ora la sicurezza in Francia viene prima dell'austerità. Successo lo stesso negli anni Trenta: non furono le teorie keynesiane a mettere fine alla Grande depressione ma la seconda guerra mondiale. Ma difficilmente l'indisciplina di bilancio indotta dai jihadisti inciderà significativamente sulla crescita del pil francese. Idem Libero (in prima e a p.8): Hollande ha trovato la chiave per aprire la gabbia della Ue, sospendendo Schengen e il Patto di Stabilità. Ora ne approfitti anche l'Italia. Sul Corriere (p.15), Repubblica (in prima e a p.30),  Stampa (p.14), Fatto (p.19) i dieci anni di Merkel al potere: "Angela, l'indispensabile" non è più invincibile. La sua "indiscutibilità" da qualche mese non è più solida come un tempo: per la sua politica di moderazione sui rifugiati nei sondaggi è scesa dal 70 al 49%. Ma questa è la sfida del decennio: se perde, nel 2017 non si ripresenterà. Se ce la fa anche questa volta sarà un trionfo.

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Commentario del 21.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Il nuovo attacco jihadista e le misure allo studio della Ue per difendersi in primo piano su tutti i quotidiani. "Mali, la strage degli stranieri" (Repubblica), "Assalto all'hotel degli stranieri" (Stampa): un commando assalto l'hotel Radisson, i miliziani salvavano solo chi sapeva recitare il Corano. Blitz per gli ostaggi, alla fine 27 morti. "Il terrore resta globale" (Avvenire). Per Prodi "un'unica matrice" (Mattino). "Aerei, confini: che cosa cambia" (Corriere) nella Ue che "si difende" (Messaggero): dopo Parigi, il Consiglio Europeo decide la stretta sui controlli anche per i comunitari. Registro con i dati di tutti i passeggeri aerei, più attenzinoe alle frontiere interne e negli aeroporti. "Schengen sospeso di fatto" (Corriere). QN apre con il "patto Putin-Hollande" anti-Isis. "Roma chiude i cieli e blinda il Colosseo. Giallo su due siriani" (Messaggero): agenti anche sugli autobus. Su tutti i quotidiani, Cosa nostra contro Alfano: "uccidiamolo come Kennedy". Su QN il caso Marò e i nuovi documenti scovati dal quotidiano che finiscono nell'inchiesta condotta dal Tribunale. Sul Sole il primo via libera alla manovra e le nuove dichiarazioni di Draghi: "faremo il possibile per far salire l'inflazione".

ECONOMIA
"Manovra, primo sì. Più sconti sulla casa" (Messaggero p.16 e tutti): con 164 voti a favore il governo incassa al Senato la fiducia. Estesa l'abolizione Tasi sulle prime abitazioni, ora il testo alla Camera dove sono attese modifiche sugli sgravi per il Mezzogiorno e sul pacchetto sicurezza.
In dirittura d'arrivo anche il "Salva-banche, decreto da 2,2 miliardi" (Messaggero p.17): Renzi e Visco chiedono a Intesa e Unicredit di confezionare un prestito-ponte per i 4 istituti in crisi. Nell'operazione 6-7 istituzioni e domani il governo vara una norma per favorire fiscalmente l'intervento. Il decreto evita l'aiuto di Stato (Repubblica p.35): nasceranno quattro good bank con gli attivi degli istituti e quattro bad bank con tutto il resto.
Dall'Europa, torna a parlare Draghi: "Contro la bassa inflazione pronti a usare tutti gli strumenti" (su tutti). Ma è subito "scontro con Weidmann (Repubblica p.35).
"Ferrovie, Renzi caccia i vertici che aveva nominato un anno fa" Michele Elia e Marcello Messori (Fatto p.9). Secondo il Messaggero (p.16) è "Mazzoncini in pole position per il vertice". "Il governo  stringe sulla privatizzazione" annuncia il Corriere (p.43)
Su Telecom, "scontro Vivendi-fondi sulla governance, rinviato il cda" (Repubblica p.37 e altri): Bollorè esprime fiducia al management ma ci sono voci di un sondaggio su Greco.

POLITICA
"I falsi allarmi diventano virali sui social. E Renzi va su WhatsApp: basta bufale" (Corriere p.14 e tutti): il premier invita a "non cadere nella trappola di chi vorrebbe chiuderci a chiave". Intanto Renzi continua a frenare sulla guerra e dialoga al telefono con Obama (Messaggero p.9). Verderami sul Corriere (p.15) rileva che, al contrario del passato, non aumenta la fiducia nelle istituzioni nonostante le minacce e i pericoli. Per i sondaggi, gli italiani preferiscono Putin a Obama. Oggi intanto la manifestazione degli islamici a Roma: "chi manifesta non è moderato" attacca Sbai intervistata da Libero (p.9). "Caro Matteo perdi una grande occasione" dice, invece, Chaouki (Pd) a Salvini che non parteciperà. L'esponente Pd firma anche un editoriale sull'Unità (prima e p.9): "i traditori dell'Islam". Sostegno agli organizzatori da parte di Boldrini: "una battaglia da fare insieme" (l'Unità prima e p.5). Intanto arriva il Piano per il Giubileo: metal detector al Colosseo e agenti sui bus (Repubblica p.14 e tutti). "Ritardi e carenze a pochi giorni dall'Anno Santo" scrive Sarzanini sul Corriere (p.15) che evidenzia i punti deboli: cantieri, agenti, mezzi della polizia e sicurezza web. Stessi "quattro buchi" sottolineati dal Fatto (in apertura e p.2-4) che commenta: "la Capitale non sarà mai pronta" mentre per Bechis (Libero p.11) "stavolta lo scatto c'è: Roma città blindata" e Avvenire (p.8) parla di "evento sicuro".
Ieri sei arresti in Sicilia, i boss di Corleone minacciavano Alfano: "deve fare la fine di Kennedy" (Corriere p.23). "Il rancora di quei mafiosi sepolti vivi" è il racconto di Bolzoni su Repubblica (p.24). "Cosa Nostra è ancora temibile e sanguinaria ma patisce il 41 bis" spiega il procuratore di Palermo, Lo Voi, intervistato da Repubblica (p.25).
Grandi manovre in viste delle amministrative. Da Salvini "ok a Sallusti. Ma in FI c'è chi frena" (Corriere p.21 e altri): il direttore del Giornale in pole ma Toti spinge per un candidato "più inclusivo" mentre in Sicilia torna coordinatore Micciché. Su Roma, invece, "FI e Lega rinviano" (Messaggero p.13) in attesa dei sondaggi e a Napoli è scontro su Bassolino. QN (p.16) intervista Appendino, la grillina che a Torino sfida Fassino: "ma tra noi non tutti nomi forti. Beppe e Casaleggio hanno fatto nascere tutto ma per me sono stati lontani. Ho dovuto fare tutto da sola".

EUROPA
Confini e voli, la Ue si difende (Messaggero in prima e p.5): sì a verifiche approfondite su chiunque entri o esca dall'area Schengen. Ma i governi bocciano la Cia europea (Unità p.8), salta l'accordo sull'Agenzia unica per l'Intelligence (Repubblica p.7). Prodi a Mattino (in prima e p.5), Stampa (p.2): "L'Europa non c'è, vincono gli interessi nazionali. Misure per coordinare 007 erano la risposta più importante". Per Campi (Messaggero in prima e p.22) l'accordo sulle frontiere è il "tardivo dietrofront di Bruxelles sul terrore". Per L'economista Sapir al Corriere (p.16): "E' tornata la sovranità nazionale, addio alle troppo ambiguità Ue" mentre per Clementi (Sole p.4) "rafforzare Schengen significa rafforzare l'Ue". Polemico il Giornale (p.10): solo chiacchiere a Bruxelles, il controllo non vincolante alle frontiere è la resa europea all'Isis. Intanto ieri nuovo attentato agli interessi francesi, colpito l'hotel degli stranieri a Bamako in Mali, ex colonia francese (su tutti): 170 persone prese in ostaggio, 27 morti. Nel Paese dal 2013 è in corso un intervento francese sotto egida Onu. Prodi, per due anni inviato Onu in Mali, a Mattino e Stampa: "L'attacco non è una novità. Paese nelle mani di chi capita, prevenzione impossibile. All'origine del caos c'è la guerra in Libia condotta da Francia e Italia". Libero (p.4) attacca l'ex premier parlando di "due anni di trattative inutili". Nella guerra all'Is Mosca accelera l'alleanza con Parigi: "Raid coordinati fra i due eserciti" (QN p.7). Luttwak a QN (p.6): "Per battere l'Is servono 20 mila soldati, ma non sarà Obama a guidarli. Bisogna attendere il prossimo presidente". Nel frattempo Filippo Grandi, Alto commissario ai rifugiati Onu, al Corriere (p.12): "Accostare immigrazione e terrorismo è sbagliato. L'arrivo di milioni di persone ha portato problemi sia per le sofferenze dei profughi che per le paure, spesso irrazionali".

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Commentario del 20.11.2015

IN PRIMA PAGINA
Terrorismo, l'Europa si blinda (Stampa) mentre si moltiplicano i falsi allarmi a Roma e Milano (Sole e tutti). Parigi conferma l'uccisione di Abaaoud, la "mente" del 13 novembre: era stato in Siria sei volte, poi la strage (Corriere). Ora è caccia ai complici (Repubblica). Su tutti l'allarme di Valls: "Possono colpire usando armi chimiche". Schulz all'Unità: "I raid non bastano. Guai coinvolgere i rifugiati". Su Repubblica gli errori degli 007 francesi. Sul Giornale la "scomparsa" della Merkel: sull'Isis non ha niente da dire. In Italia c'è paura, uno su due cambia vita (Repubblica) ma soltanto il 5% è favorevole alla guerra (Italia Oggi). Il Giornale: Renzi fa il garantista ma il Paese è terrorizzato. Il Fatto parla di "massima insicurezza" e chiede di stoppare il Giubileo. Gabrielli ad Avvenire: "Una follia. Il rischio c'è ma la vita va avanti". Il terrorismo pesa anche su fiducia e ripresa, dice Visco (Sole). Oggi al Senato la fiducia sul maxi emendamento alla manovra (Sole): tornano le mance (Messaggero). Per le tasse sulle imprese Italia maglia nera nel mondo (Sole e tutti). Per i 10 milioni alle "olgettine" Berlusconi rischia un nuovo processo: "Pagò il loro silenzio" (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
"Il terrorismo pesa su fiducia e ripresa", ha detto Visco, ieri a Parigi (Sole p.7 e altri): dall'aumento del livello di incertezza possibili effetti anche sul ritorno degli investimenti. Dal board Bce si moltiplicano i segnali per un potenziamento del Qe (Sole p.2): possibile un allungamento del programma di acquisto titoli, un aumento degli acquisti mensili e un ulteriore taglio del tasso sui depositi delle banche presso la Bce. Intanto per la manovra oggi si annuncia il voto di fiducia al Senato (Sole p.11): per il Messaggero (p.18) è la carica di mance e "marchette". Le modifiche su sicurezza, Sud, Province e pensioni rinviate alla Camera. Governo e maggioranza confermano l'intenzione di puntare almeno 500 milioni sulla sicurezza ma la dote extra è ancora in attesa del via libera europeo (Sole p.7). Su tutti il triste record dell'Italia sulle tasse alle imprese: il prelievo arriva al 64,8% (Corriere p.41). Su Repubblica (p.32) l'aut aut di Palazzo Chigi ai vertici delle Ferrovie dello Stato perché si accordino sulla privatizzazione. Ma tra Elia e Messori non c'è intesa e la paralisi dell'azienda sta diventando un caso politico. Sul Corriere (p.41) intervista a Landini alla vigilia della manifestazione della Fiom di domani a Roma: "Vogliamo cambiare la legge di Stabilità e rinnovare il contratto dei metalmeccanici anno per anno, con un aumento per il 2016 del 3%". Su MF (p.4) intervista a Sala all'indomani dell'Expo: "Macché buco, abbiamo fatto centro anche con i conti". Il Sole (p.14) parla di effetto-Expo anche sul pil della Lombardia, per Bankitalia "la locomotiva del Paese".

ITALIA-POLITICA
L'allarme dell'Fbi sulla sicurezza in Italia irrita Renzi: "Notizie da tenere riservate" (Messaggero p.7). "Serve unità delle forze politiche ed evitare strumentalizzazioni elettorali: i terroristi vogliono colpire la nostra quotidianità ma noi non dobbiamo rinunciare a vivere". Linea orientata alla "prudenza e al buon senso" anche sulle scelte italiane in politica estera: "Gli attentatori di Parigi erano francesi e li stanno cercando nelle periferie di Parigi e Bruxelles, non in Medio Oriente". Ma il Giornale (p.2) attacca: "Renzi fa il garantista ma il Paese è terrorizzato". Viene letto così il rapporto dell'Istat sulla soddisfazione dei cittadini sul 2015, che però mette al primo posto tra ciò che spaventa la popolazione il rischio di criminalità (41%),subito seguito dal traffico (38,4%). E' semmai l'Atlante Politico di Diamanti su Repubblica (in prima e a p.16 e 17) a fotografare la nuova paura degli italiani: "un italiano su due cambia vita", evitando viaggi all'estero, manifestazioni o luoghi pubblici, viaggiare in aereo.
Su tutti i giornali l'annullamento da parte della Cassazione dell'ordinanza di arresto del senatore Azzollini. Renzi: "Avevamo ragione" (Sole in prima e a p.26), "è finito il tempo delle condanne per un avviso di garanzia". Su tutti i giornali anche la richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi per il Ruby ter. Per la Procura di Milano pagò 10 milioni le Olgettine per dire il falso in aula (Sole in prima e a p.26 e su tutti). Forza Italia insorge: "E' una persecuzione".
Spazio anche alle amministrative. Alla frenata di Berlusconi su Marchini candidato a Roma replica lo stesso Marchini con due interviste, al Corriere e a Repubblica. "Io forte pure alla Garbatella. Che autogol per i partiti spartirsi le città a tavolino" Meloni a QN (p.14): "Marchini è fuori dal tavolo. Io in corsa a Roma? Non escludo niente ma non c'è niente di deciso".
Per Milano invece sembra fatta su Sallusti: "C'è un'offerta seria, se son rose fioriranno" (Repubblica p.24). A Torino tentenna anche Fassino, e per il Pd è la prima grana (QN p.15). Un problema anche Napoli dove Bassolino pretende le primarie, sicuro di vincerle. L'Unità (in prima e a p.12 e 13) stronca De Magistris. Bassolino all'Unità: "La mia Napoli è in ginocchio. E io ci sono".

EUROPA
Terrorismo, l'Europa si blinda (Stampa in prima e p.3). Schenghen sotto accusa: l'Olanda chiede una mini-Schengen che limiti a 5 Paesi la libera circolazione (Sole p.4) mentre si discute sui controlli alle frontiere esterne anche i cittadini europei (Repubblica p.10). "L'Europa reagisca migliorando la sicurezza e la prevenzione, anche in un ottica sociale" spiega Schulz all'Unità (p.5). Oggi i ministri degli Interni e di Giustizia a Bruxelles discuteranno le misure: registro dei passeggeri, coordinamento tra i servizi segreti e maggiori controlli alle frontiere. "Più sicurezza senza rinunciare ai diritti – chiede il commissario Ue alla Giustizia, Jourova ad Avvenire (p.8) -. Serve maggiore scambio di dati ma va rispettata la privacy mantenendo due criteri: necessità e proporzionalità". "Quante delle misure annunciate saranno adottate? - si chiede Cerretelli sul Sole (in prima e p.4) -. L'Ue non ama fare la faccia feroce ma questo lusso potrebbe costarle caro di fronte al terrore". Libero (p.12) indaga sulle rotte che portano gli jihadisti in Europa con i pass dei profughi: nel mirino gli scarsi controlli nell'Egeo e i voucher rilasciati dopo lo sbarco. Intanto proseguono i raid sulla Siria. Schulz all'Unità (p.5): "Bisogna estirpare la piaga del Daesh ma i bombardamenti non bastano, è necessaria una soluzione politica al dramma siriano". Mosca intensifica l'azione sganciando bombe sul petrolio dell'Isis (Stampa p.8) e per QN (p.10) è pronta a collaborare a patto che sia coinvolto Assad. Marc Lazar, direttore centro di Storia di Sciences Po a Parigi a QN (p.6): "Hollande farà a meno dell'Ue. Con Obama e Putin patto contro l'Is che metterà in difficoltà l'Europa". L'ambasciatore francese in Italia, Catherine Colonna, al Corriere (p.14) ribadisce che il terrorismo "è una minaccia all'Europa e a ciò che siamo, per questo serve una risposta comune e che ciascuno si assuma le proprie responsabilità".

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Commentario del 19.11.2015

IN PRIMA PAGINA
A Parigi l'assalto al covo del terrore (Corriere), in Italia l'allarme Fbi per quattro città (Corriere, Sole): nel mirino San Pietro, il Duomo, la Scala. Sono le notizie del giorno, con Francia ed Europa sotto quella che Avvenire e Unità chiamano la congiura della paura. A Parigi ucciso il capo dei killer, titola Repubblica, ma la certezza ancora non c'è. C'è invece la prima kamikaze donna a colpire in Europa, una manager diventata terrorista (Repubblica). Sul Corriere l'intervento dello scrittore Houellebecq: "Io accuso Hollande e difendo i francesi". Fitoussi al Mattino: "Francia sola in guerra, dall'Europa arriva solidarietà a parole". E in soldi: dal patto di stabilità Ue fuori le spese per la difesa (Sole, Unità). In Italia è allarme rosso (Giornale). Stretta su Roma e Milano. Renzi: niente leggi speciali (Messaggero). Ma a Roma siamo all'anno zero, denuncia il Fatto: Capitale senza soldi, senza governo e con tanta paura. Ieri Piazza San Pietro semivuota. Il Papa: non blindate la Chiesa (Messaggero). In Italia il 50% pronto a cambiare abitudini (Stampa). Squinzi: temo difficoltà per il commercio (Sole). Giornale e Libero incalzano i musulmani: ambigui sui crimini commessi nel nome di Allah. L'Unità striglia Grillo e il M5S: sulle stragi di Parigi non pervenuti Foglio e Tempo critici con i pm: presi per terrorismo a Merano. Metà di loro sono già "liberi" (Tempo). Su Avvenire l'export di armi "oscurato". Su Repubblica il boom dei finanziamenti sospetti ai terroristi. C'è spazio anche per la politica interna. Casaleggio alla Stampa: "Gli altri sono senza benzina, noi pronti". Della Valle a QN: "Potrei fare politica". Centrodestra, no a Marchini. Candidati comuni ovunque (Giornale, Tempo). A Milano ipotesi Sallusti (QN).

ITALIA-ECONOMIA
Juncker: "Per la sicurezza deroghe al Patto" (Sole in apertura e a p.3). Il Patto non lo consentirebbe ma l'orientamento è quello di invocare circostanze speciali. A Parigi sarà probabilmente concesso un rinvio del calo del disavanzo sotto il 3% del pil. Renzi: "Sacrosanto. Quello che vale per la Francia varrà anche per l'Italia". Per l'Italia si parla di un bonus di almeno 500 milioni, nel quale rientrerebbero anche i 200 milioni del decreto Giubileo (Sole p.3). Dijsselbloem (Eurogruppo): "Comprensione non vuol dire deriva dei conti pubblici). Il clima per la Ue e per l'Italia potrebbe cambiare in meglio anche per il ritorno "in partita" della Russia (Sole in prima e a p.2). Squinzi: "Temo ripercussioni sul commercio internazionale, specie con i Paesi più coinvolti" (Sole p.7). Su Messaggero (p.7) e Repubblica il boom dei flussi finanziari sospetti in materia di finanziamenti al terrorismo internazionale. Sul fronte della legge di Stabilità si va verso una stretta sugli affitti in nero e sul taglio della Tasi anche per i separati. Probabile già domani il voto del Senato (Sole p.8 e su tutti). Le misure su Sud, sicurezza e esodati rinviate alla Camera (Sole p.10). Perde quota la proroga della decontribuzione sui nuovi assunti, sale l'ipotesi di un nuovo credito di imposta finanziato dal Fondo sviluppo e coesione. Mini ritocchi su esodati e opzione donna. Ma la partita sulle coperture – scrive Pesole sul Sole (p.10) – è tutta da giocare. Sul Corriere (p.35) parla Marattin, consigliere economico del premier: "Nella manovra una riforma silenziosa ma fondamentale: consentirà agli enti locali di spendere 3 miliardi in più l'anno per investimenti, con una crescita del 12% rispetto al 2014". Furlan dalla convention della Cisl: "Più coraggio sulla crescita e sul Sud" (Sole p.10). Landini torna sul Jobs Act: "Serve un referendum per cancellarlo". Poletti: "E' stato un bene per il Paese" (Repubblica p.24). Squinzi pronto al confronto sui contratti con i sindacati (Messaggero p.20).

ITALIA-POLITICA
Allerta in Italia: San Pietro, Duomo e Scala possibili obiettivi dei terroristi (Sole p.7). Un "warning" dell'Fbi fatto trapelare in modo ufficiale scatena il putiferio. Renzi: "Né isteria, né sottovalutazione. Escludo categoricamente leggi speciali". Confermati maggiori fondi per la sicurezza e per l'intelligence (Stampa p.3) e aiuto alle periferie perché non diventino zone off limits (Stampa p.2). Per il Messaggero (p.8) nel basso profilo scelto dal premier c'è l'obiettivo di evitare allarmismi e non esporre troppo l'Italia. Grillo: "Renzi dialoga con chi finanzia i terroristi". Salvini: "Da Renzi solo chiacchiere. Le poche cose concrete le ha copiate dalla Lega". Brunetta: "Renzi chieda il ritiro delle sanzioni Ue alla Russia". Sulla Stampa (.12) il sondaggio Piepoli sulle rinunce degli Italiani nel dopo Parigi: il 76% teme nuovi attentati, il 47% teme che i prossimi saranno in Italia, il 49% non cambierà le sue abitudini. Sull'Unità (p.6 e 7) il sondaggio Swg: il 77,3% pensa che l'Italia rischi gli attentati, il 74% condivide le parole del Papa e di Mattarella sul pericolo di una III Guerra Mondiale ma il 51,8% è contrario alla partecipazione della guerra in Siria contro l'Isis. Tra i sentimenti predominano rabbia e paura. Parisi all'Unità (p.11): "Anche noi siamo in guerra".
Su tutti le mosse di Della Valle, ieri sera a Otto e Mezzo: "Ora movimento di solidarietà, poi, se saremo in tanti la fase due" (QN p.14). "A giugno il movimento può entrare in politica" (Repubblica p.18, Corriere p.21). "Noi italiani non è né di destra né di sinistra. Vogliamo far sentire la voce dei delusi. Saremo come i 5 Stelle". Sulla Stampa (p.15) intervista a Casaleggio: "Il leader è il movimento stesso: non contano i nomi ma i programmi e la partecipazione". Stesso discorso per i programmi: "I cittadini devono scegliere le priorità e i metodi di intervento, non possono essere calati dall'alto". Su tutti anche il vertice a Palazzo Grazioli tra Berlusconi, Salvini e Meloni: "Sulle amministrative centrodestra unito" (Sole p.27 e tutti). I candidati sindaci scelti insieme, ma su Roma e Milano ancora nessuna decisione. A Roma in pole la Meloni, a Milano Sallusti. Sulla Stampa (p.14) i tormenti del Pd. Richetti: "Rottamazione fallita, il Pd è senza identità. Serve un cambio di passo, Renzi deve ascoltarci".

EUROPA
"Francia in guerra" ripete Hollande prolungando lo stato di emergenza: "E' giusto restringere le libertà" (Corriere p.10). Il presidente francese chiede appoggio Ue contro l'Isis, ma non è chiaro chi aiuterà Parigi (Corriere p.12). Londra è l'unica che valuta di unirsi ai raid, altri Paesi pensano a soccorsi su altri fronti. Roma e Berlino sollevano dubbi sulla strategia francese in Siria (Messaggero p.8). Fitoussi al Mattino (in prima e p.5): "Dall'Ue solo solidarietà a parole". Russia già attiva in Siria ma, dopo il colloquio tra Putin e Obama al G-20, il capo del Cremlino attacca: "Raid americani in Siria volutamente deboli, vogliono che Califfato indebolisca il regime" (Stampa p.8). Repubblica (p.16) guarda ai bombardamenti di Mosca e Usa sul petrolio dell'Is, una "guerra al tesoro di Al Baghdadi". Luttawak al Tempo (p.11): "Putin aiuta la Francia ma poi gli presenterà il conto". Anche Poroshenko a Repubblica (p.10) mette in guardia dal coinvolgimento di Putin in Siria: "Un errore fidarsi di lui, non aiuterà la pace". Equilibri geopolitici instabili. Assad accusa gli Usa: "L'Isis? Colpa loro. Liberarono Al Baghdadi dal carcere in Iraq ed è nato l'Is" (Stampa p.9 e altri). Mieli sul Corriere (in prima e p.33) sottolinea invece "le colpe di Assad" e "i compromessi" dell'Occidente che "deve praticare un oblio momentaneo sui suoi crimini per chiedergli aiuto e posticipare la deposizione". Intanto allerta terrorismo in tutta l'Ue, possibili ripercussioni su politiche accoglienza. Ue ai ripari: confini blindati e voli schedati (Stampa p.10). Renzi dice "no" ad accostare immigrazione e terrorismo (su tutti) mentre Berlino potrebbe cambiare linea dopo l'allarme di Hannover (Sole p.5). Hollande a gran voce: "Chiudiamo le frontiere" (Repubblica p.10).

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