Commentario del 31.08.2019

PRIME PAGINE
Di Maio attacca, ore di tensione (Corriere). Il leader 5S alza la posta (QN) e minaccia il ricorso al voto: il governo litiga prima di nascere (Stampa). Strappo Di Maio, Conte va avanti (Messaggero). Zanda (Pd) a Repubblica: "Il vero poltronista è Di Maio e non ha ancora chiuso con Salvini". Il leader grillino dà di matto: ora ricatta tutti (Giornale). A che gioco gioca (Repubblica).  Il giorno dei tre ultimatum (Fatto).
L'occupazione crolla, il Pil ristagna (Sole). Allarme Ocse: l'Italia non cresce e tra pensionati e occupati sorpasso nel 2050 (QN, Sole). Nell'accordo giallorosso, prime scintille su cuneo e salario minimo, ma intesa su evasione e blocco dell'Iva (Messaggero). Boccia (Confindustria) al Messaggero: "Priorità a crescita, lavoro e infrastrutture". Landini (Cgil) a QN e Sole: "L'articolo 18 va ripristinato e via le tasse dagli aumenti contrattuali". Mentre Padoan alla Stampa dice: "Spegnere Quota 100". Il Sole guarda ai conti pubblici: dal calo dei tassi per i BTp 15 mld di risparmio.
Migranti, Juncker a Sassoli: riforma di Dublino è la priorità Ue (Sole).

ECONOMIA
Allarme Ocse sull'Italia: nel 2050 più pensionati che lavoratori (Sole in prima e p.3 e tutti). Insieme all'Italia, solo la Grecia superare quota 100%, mentre la Polonia si porterebbe al 94%. L'Ocse invita i governi a mettere in campo misure per prolungare l'attività lavorativa attraverso incentivi per le persone, associati a disincentivi ai pensionamenti anticipati.
Intanto, nell'Italia a crescita zero la disoccupazione è in ripresa (Repubblica p.28 e tutti). I dati Istat del trimestre aprile-giugno fanno registrare una totale stagnazione del Pil, diminuito dello 0,1% su base annua. Nello stesso periodo sono stati persi 18 mila posti di lavoro. Su lavoro e crescita puntano gli industriali, con il leader di Confindustria Boccia che al Messaggero (p.7) dice: "Primo obiettivo la crescita con infrastrutture e lavoro. C'è convergenza sulla necessità di massicci investimenti nelle infrastrutture e taglio del cuneo fiscale a vantaggio del potere d'acquisto dei lavoratori. Inoltre, serve un piano per l'inclusione dei giovani. Cancellare Quota 100 e rimodulare il Reddito di cittadinanza? C'è un nodo risorse  - spiega Boccia - che si chiama debito pubblico: occorre darsi delle priorità all'interno di una quadro di politica economica capace di individuare i grandi fini da raggiungere". Ma sulle misure del precedente governo, il numero uno dell'Inps Tridico al Fatto (p.9) dice: "Reddito e dl Dignità funzionano: il governo M5S-Pd non li cancelli. Anche Quota 100 va tenuta". L'ex ministro Padoan, intervistato dalla Stampa (p.5), dice: "Sono sempre stato critico rispetto a Quota 100. L'ipotesi di non cancellarla ma lasciarla morire alla sua scadenza naturale darebbe una importante stabilità al programma di governo. Mentre il reddito di cittadinanza vuole conciliare troppe cose diverse, perciò non funziona". Landini (Cgil) a Sole e QN: "Su quota 100 ci vuole una riforma strutturale perchè è un provvedimento che introduce discriminazioni per le donne. Poi bisogna ripristinare l'articolo 18 ed estenderlo a tutte le forme di lavoro. Chiediamo investimenti per creare lavoro, una riforma fiscale vera, dentro questa legge di stabilità, che aumenti salari e pensioni, riducendo la tassazione".
L'intervento di Alan Friedman sulla Stampa (p.2) si rivolge direttamente a Conte: bisogna accantonare l'idea secondo cui in un momento di stagnazione sia lecito innalzare la spesa in deficit e incrementare il debito pubblico senza introdurre adeguati strumenti per stimolare i consumi e la crescita. Il precedente governo – scrive – ha trascurato gli investimenti. Poi Friedman segnala una serie di musure da abolire: quota 100, decreto dignità, reddito di cittadinanza e condoni fiscali.
Cuneo fiscale, Pd e M5S divisi. Ma anche sul salario minimo ci sarebbero distanze: il dem non voglio soglie esplicite e puntano sui contratti. Mentre i due schieramenti sarebbero vicini ad un'intesa su Iva e lotta all'evasione (Messaggero p.6). Ma il Giornale (p.5) mette in guardia: più tasse e più spese, ecco cosa ci aspetta col governo giallorosso.

POLITICA
L'ultimatum di Di Maio frena subito la trattativa per il governo giallorosso: "I nostri punti nel programma o meglio andare alle urne" (Corriere in prima e p.2 e tutti). L'uscita del leader 5S fa agitare i grillini, arrabbiare Conte e Pd. E il Colle s'infuria (Fatto p.2). I parlamentari 5S bocciano la retromarcia di Di Maio: "Sei troppo egoista, pensi solo alla poltrona" (Stampa p.2). Zingaretti, basito, annulla gli incontri. Ma Conte lo rassicura: "Il diktat non passa" (Repubblica p.3). Il premier è convinto che Di Maio stia parlando alla base: il M5S cerca di spostare l'attenzione dai ministeri al programma (Corriere p.4). A preoccupare è il voto su Rousseau: parlamentari 5S contro Di Maio, ma Fico ferma la rivolta (Repubblica p.4 e altri). "Non doveva evocare il voto" si sfoga il premier Conte (Stampa p.2). Mentre il tesoriere dem Zanda a Repubblica (p.7) attacca: "Di Maio poltronista. Pd e M5S sono molto diversi, direi alternativi. Se è nata l'ipotesi di un governo insieme è solo per difendere l'Italia dall'attacco alla democrazia tentato da Salvini. Le ultime uscite di Di Maio fanno pensare che i rapporti con la Lega non siano chiusi per sempre". Matteo Renzi a MF (P.11): "Non ho dato l'ok a questo governo per interessi personali, ma solo per fermare Salvini". Poi sulle prospettive del nuovo esecutivo, spiega:  "Il Parlamento durerà fino al 2023, il governo dipenderò dalla qualità degli uomini che verranno scelti e dall'azione che metterà in campo".
Ma le tensioni nella trattativa di governo fanno rialzare lo spread a quota 175 pb (Sole e tutti). Di Maio dà di matto e ricatta tutti: cala la Borsa e sale lo spread (Giornale in prima e p.2).
Il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (p.6) evidenzia la crescita di consensi per il M5S a seguito della crisi dell'alleanza con la Lega: i grillini passano dal 17,4 al 24,2%. Cresce dello 0,7% il Pd, ora al 22,3%, mentre la Lega perde quasi 4 punti ma resta al 31,8%. In crescita FdI al 7,8%, mentre Fi perde oltre 2 punti ed è al 6%. Libero (p.7) cita il sondaggio Youtrend, secondo cui la Lega è al 31,9%, il Pd al 22,3%, mentre il M5S al 18,6%, con FdI in ascesa all'8,8%. Sul gradimento dei leader, i sondaggi registrano il tonfo di Di Maio, mentre l'80% degli italiani dice no all'inciucio: solo il 20% si fida del nascente governo.
Centrodestra, Berlusconi bacchetta Salvini - "ci ha consegnati alla sinistra" (Giornale p.9 e tutti) –  e si smarca dalla Lega, puntando su centrismo, legami con la Ue e atlantismo (Messaggero p.9). Il leader del Carroccio rivendica: "Non ci servono alleati, vinceremo contro tutti".  E al Corriere del Trentino dice: "La priorità di questo governicchio è evidente: non far ripartire il Paese, ma fermare ad ogni costo la Lega. Sempre che riescano a fare davvero il governo, visto che nella sparti z io ne delle poltrone pare si stiano scannando". L'ex segretario della Lega, Roberto Maroni, alla Stampa (p.6) dice: "Salvini ha fatto una mossa azzardata. Un errore fidarsi del Pd. E anche cercare di tornare con i 5S è stata una scelta sbagliata, ha creato sconcerto nella Lega".

ESTERI
Brexit, un uomo di Johnson a Bruxelles per trattare (Messaggero p. 11, Corriere p. 11 e su tutti). Il primo ministro britannico vuole fissare una serie di incontri con la Ue prima del 31 ottobre, data limite oltre la quale si rischierebbe un No Deal. "Siamo pronti a lavorare in modo energico e determinato per concludere l'accordo - ha dichiarato Johnson - È arrivato il momento per entrambe le parti di aumentare il ritmo". Ieri, intanto, la corte scozzese di Edimburgo ha rigettato un ricorso contro la decisione del premier di sospendere il Parlamento britannico per 5 settimane, mentre altri due ricorsi sono ancora da esaminare. Le firme contro la chiusura delle camere arrivano a 1,6 milioni, ma nei sondaggi i Tories restano in testa. E l'ex premier Major porta Johnson in tribunale come promesso (Repubblica p. 16 e altri).
Repubblica (p. 18) intervista Margrethe Vestager, commissario alla Concorrrenza dal 2014, probabile neo vicepresidente dell'esecutivo Ue, che propone: "Il 50% di donne nella Commissione per rendere più forte la Ue". Per la Vestager "la composizione del'esecutivo è un segnale importante che dimostrerà un cambiamento in positivo. Tutti gli Stati membri dovrebbero rispettare gli standard che si sono impegnati a osservare quando sono entrati nella Ue".
 
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Commentario del 30.08.2019

PRIME PAGINE
Conte promette novità, ma tra Pd e M5S è scontro su Europa e Tesoro (Stampa). Conte parte tra le crepe M5S (Messaggero). "Un incarico con spine" titola il Corriere.  Renzi al Messaggero: "La durata del nuovo esecutivo? Sarà legata alla qualità della squadra". Ed è già polemica sul toto-nomi. La vera grana restano i vice, faro del Colle sui posti chiave (Messaggero). Si fanno i nomi di Morcone, Franceschini, Toninelli, Delrio, Nannicini e Franco. "Però questi no" scrive il Fatto. E Libero parla di "danza macabra": con questi nomi c'è da aver paura.
Salvini in piazza contro "questo governo truffa" (Libero e altri). La Russa al Giornale: "Adesso FdI dialoghi con Berlusconi".
I Mercati volano con il Conte-bis (QN). Piazza Affari tifa giallorosso (MF). Giornale attacca: torna il Pd, festeggiano Montepaschi e immigrati. Concessioni, intesa Pd-M4S sulla riforma. Slittano le revoche (Sole). Verso la manovra, secondo il Sole mancano ancora 15 mld.
Migranti, sul caso Open Arms si indaga su Salvini, stavolta non c'è paracadute (Fatto). Salvini finisce indagato: vogliono affondarlo (Libero).
Germania, l'ultradestra va alla conquista dei Lander dell'Est (Stampa).
Brexit, la battaglia arriva in tribunale (Messaggero).
Argentina dichiara default e ristruttura 110 mld di debito (Sole).

ECONOMIA
Spread ai minimi con il governo senza Lega. Così lo Stato può risparmiare 12 miliardi. Spread a 168 in forte discesa con l'accordo M5S-Pd per il Conte bis. Ai minimi storici il rendimento del Btp decennale. In deciso rialzo anche Piazza Affari. Ci sono le premesse – scrive Carlo Cottarelli sulla Stampa (p.6) - perché le banche centrali tengano basso il costo del denaro.
Lagarde si presenta alla Draghi: "I tassi possono ancora calare". (Repubblica p.26). La presidente designata Bce apre agli eurobond e a nuove regole di bilancio. Avanti con il sostegno alle economie. (Corriere p.29). La via maestra per ripartire: strillare meno e dare certezze. (Sole p.3).
Dalla correzione di bilancio alla mina dell'aumento Iva, i dossier dell'Economia. Il Pd guarda a Gualtieri. No del M5S al ritorno di Padoan, scrive Fubini sul Corriere (p.6). Bruxelles apre ai giallo-rossi, ma sul deficit sarà battaglia. Oettinger (Bilancio) benedice il nuovo governo: "Sarà ricompensato". La manovra parte con l'aiutino. Salvini furioso: "Vogliono farmi fuori" (Fatto p.5). Manovra, oltre allo sconto Ue servono almeno altri 15 miliardi. Possibile doppia flessibilità: 3,5 miliardi per dissesto e infrastrutture e altri 8-9 dallo scorporo dal Patto di alcuni investimenti (Sole p.5).
Più posti fissi, ma cala il fatturato dell'industria (Corriere p.29). Lavoro, contratti stabili in crescita. Meno posti precari, boom della cassa integrazione (Messaggero p.15). L'industria italiana frena. Gli ordini in calo del 4,8%, il peggiore risultato degli ultimi tre anni. (Stampa p.20).

POLITICA
Mattarella incarica Conte di formare l'esecutivo Pd-M5S. «Avevo dubbi ma li ho superati. Non sarà un governo "contro" ma un governo all'insegna della novità» dice. Giro di consultazioni con i partiti. Ma le trattative con dem e 5S si annunciano non facili (Corriere p.2). Tra le priorità tanti temi di centrosinistra. Nessuna parola sui migranti. Da "popolo" a "cittadini" la metamorfosi del premier. Quello gialloverde era il "governo del cambiamento". Questo è "della novità" (Stampa p.2). «Mai più litigi tra alleati»: progetto dell'avvocato per resistere alle scosse. Il buon rapporto con Von der Leyen e l'obiettivo dei rimpatri (Corriere p.3). Conte vuole ministri suoi (Repubblica p.2). La vera grana restano i vice. Caos in M5S, il Pd: si acceleri (Messaggero p.3). Le condizioni di Zingaretti: un unico vicepremier Pd come garanzia di stabilità (Corriere (p.7). I timori del segretario dem: "Serve un premier, non un arbitro" (Repubblica p.3).
Breda sul Corriere (p.2) evidenzia l'incoraggiamento del Colle, che vigilerà sulla scelta dei quattro ministeri chiave. Mattarella si aspetta un'intesa alta sui temi (Repubblica p.2). Per il Colle – segnala Lina Palmerini sul Sole (p.4) - l'incarico è politico, non è un Monti bis. Giovedì il probabile giuramento. Non sarà un governo del presidente. Timori per i numeri. (Stampa p.2). Al Senato la maggioranza per ora c'è. Si teme la campagna acquisti della Lega. Oltre a Pd e 5S voteranno a favore del governo altre forze. Ma resta l'incognita delle riforme. Il taglio dei seggi può spingere alcuni grillini a passare con il Carroccio (Stampa p.8). Numeri in aula e programma, una corsa a ostacoli. Al Senato giallorossi sotto di 3 voti. Sinistra e cespugli a caccia di incarichi (Giornale p.3).
Prodi rassicura i dem sul patto con i grillini: «Un peccatore pentito meglio di mille giusti» (Corriere p.7). «La durata del governo? Legata a nomi di qualità -  dice Matteo Renzi al Messaggero (in prima e p.7) -. No Di Maio all'Interno, serve un professionista della sicurezza. La Ue lascerà l'austerity per maggiori investimenti, dobbiamo tornare forti. Non stacco la spina. Devo dare garanzie? Dovrebbero invece ringraziarmi. Gentiloni bene per Bruxelles, come Delrio». Renzi tifa Gabrielli e Gualtieri. "I miei? Anche fuori" (Repubblica p.7).
Il M5S alle prese con il voto online sul nuovo accordo di governo. Conte e Di Maio rassicurano il Colle: "Rousseau non conta" (Fatto p.2). Ma Di Maio avverte: «Il voto online non è barattabile» (Messaggero p.6). Enigma Rousseau. Il voto online prima che il premier incaricato torni al Colle. La popolarità di Conte vola al 60% tra gli attivisti M5S. Ecco perché il quesito sarà su di lui e senza citare il Pd (Corriere (p.9).
Il 55% degli italiani boccia il governo M5S-Pd. Ma sette su dieci sono contrari alle elezioni (Stampa p.8). Il sondaggio di Piepoli: la Lega giù nelle intenzioni di voto. Sale la fiducia in Conte, scende quella in Salvini. Cresce la popolarità di alcuni leader Dem e dei Cinque Stelle, in calo Di Maio.
Salvini, l'offensiva delle piazze. Prima Pontida, poi Roma il 19ottobre. «Non vi libererete di me». (Corriere p.11). Salvini rilancia, il no di FI. (Messaggero p.7). E non andrà alle consultazioni del premier. (Libero p.6). Il saluto al Viminale: "Tornerò, è solo un arrivederci". (Repubblica p.8). Salvini, il Capitano che ha perso il timone. L'uomo forte dei mojito riparte dalle piazze. L'estate pazza del leghista: le grandi manovre, l'eccitazione per i sondaggi e il "bullismo" nei confronti di Di Maio. Ma l'ex alleato lo ha beffato. Il 19 ottobre la manifestazione a Roma e poi un giro d'Italia: il leader del Carroccio tenta di ritrovare il ruolo centrale perduto in pochi giorni. Dall'onnipotenza all'irrilevanza: riparte la macchina della propaganda. (Stampa p.10).
Mar Jonio, sì allo sbarco dei bambini. La Trenta: riparta la missione Sophia. A terra le donne e i minori. Sulla nave della Ong restano in 34. Open Arms, Salvini rischia un'altra indagine per sequestro (Messaggero p.12). Salvini indagato: vogliono proprio affondarlo  (Libero p.7).

ESTERI
Brexit. Lo stop del Parlamento finisce in tribunale. Una valanga di firme contro Johnson (Stampa p.15 e tutti). Oltre 1,5 mln di adesioni. Tre cause contro la decisione del premier. Si dimette la leader Tory in Scozia.. Il Parlamento non si arrende. Corbyn e i ribelli: fermeremo Boris. C'è un'unica seduta, martedì, per bloccare il piano di Johnson e i no deal (Corriere p.12). Corbyn contrattacca: subito una legge per rinviare Brexit. Johnson dal 10 settembre chiuderà il Parlamento, il Labour vuole votare prima. Barnier: «In qualsiasi circostanza la Ue proteggerà i suoi cittadini». L'Unione sta aspettando una proposta da Londra per sbloccare il nodo Irlanda. (Sole p.19).
Anche l'Africa brucia. Forse più dell'Amazzonia, sicuramente più di quanto è bruciata la Siberia. Le fiamme divorano savane, boscaglie ma anche parti dell'immensa foresta pluviale del Bacino del fiume Congo. Le fiamme divampano, quasi in silenzio, lontano dai riflettori dei media internazionali (Sole p.19).
Leader neonazi, sicurezza e stretta su migranti. L'AfD alla conquista di Brandeburgo e Sassonia. Domenica si vota nei Länder orientali. L'ultradestra è al 20% nei sondaggi (Stampa p.15).

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Commentario del 29.08.2019

PRIME PAGINE
Il governo nelle mani di Conte (Corriere). I paletti del Colle (Stampa). Mattarella: "Serve un capo del governo e non un garante" (Messaggero). "Coraggio Conte, sarà dura" avverte Repubblica. Bis di Conte, duello sui tecnici (Messaggero). L'idea di Grillo: "Ministeri tecnici ai non politici" (Fatto e altri). Due visioni distanti: vicepremier e programma i primi ostacoli (Repubblica). Per la Verità, Di Maio consegna i 5S al Pd. Giornale attacca: "La truffa è servita". E per Libero è l'ennesima conferma: a comandare è il Sud. Intanto, il Pd apre ai grillini nelle Regioni (Messaggero).
C'è il Conte-bis, Btp al minimo storico (Sole, MF). Salario minimo corretto, web tax, riforma concessioni e più deficit nel documeno economico M5S-Pd (Sole).
Brexit, Johnson chiude il Parlamento, la protesta dei 900 mila (Corriere e tutti). Golpe all'inglese firmato Johnson (Repubblica). Corbyn leader degli anti "no deal" (Sole). Mossa della Bank of England per proteggere la sterlina (MF).

ECONOMIA
BTp ai minimi storico con l'accordo di governo tra M5S e Pd (Sole in prima e p.4 e tutti). Il Rendimento tocca un minimo storico allo 0,98% e poi chiude a 1,05%: all'inizio della crisi di agosto era arrivato all'1,83%. Sull'Italia sta tornando più fiducia da parte degli investitori. Governo senza Lega e lo spread cala di 65 punti (Repubblica p.12): dall'inizio della crisi il differenziale con il bund tedesco si è costantemente ridotto. Gli investitori vedono uno scenario più stabile e meno conflittuale con l'Ue.
Ad agosto, in coincidenza con la crisi di governo, in deciso calo la fiducia di famiglie e imprese (Messaggero p.11): l'incertezza politica e le attese sulla situazione economica fanno crollare gli indici rilevati dall'Istat.
Sole (in prima e p.2) guarda al possibile accordo sui temi economici dei giallorossi: salario minimo corretto, web tax, concessioni e più deficit. L'obiettivo è chiudere più flessibilità alla commissione europea per "rafforzare la coesione sociale" con un piano di investimenti pubblici, stop agli aumenti Iva e taglio del cuneo fiscale: una manovra che partirebbe da quota 25-26 mld. Nel piano anche la revisione delle concessioni autostradali, una nuova legge sul conflitto di interessi, la riforma del Csm e l'autonomia differenziata temperata da un fondo di perequazione.

POLITICA
Via libera di M5S e Pd, Conte sale al Quirinale (Corriere e tutti). Oggi sarà affidato l'incarico, poi squadra e programma. Il giuramento entro 7 giorni. "Coraggio Conte, sarà dura" avverte Repubblica in apertura. Tra i due partiti visioni distanti: Zingaretti parla di "discontinuità" e spiega: "Non c'è nessuna staffetta da proseguire e nessun testimone da raccogliere, ma una nuova sfida da cominciare". Mentre Di Maio avverte: "Non rinnego il lavoro degli ultimi 14 mesi. Il nostro programma è lo stesso, quello votato da 11 mln di italiani". Ma la Stampa (p.9) segnala tre spine dell'intesa: Autostrade, Libia e riforma costituzionale.
Mattarella fiducioso che il nuovo governo non nasca al buio, scrive Breda sul Corriere (p.2). L'accordo tra Pd e M5S ci sarebbe, ma è allo stadio embrionale e toccherà a Conte dettagliarlo (Stampa p.2). Intanto Mattarella avverte sul ruolo di Conte: "Premier e non garante" (Messaggero p.3). Il capo dello Stato suggerisce a Conte un cambio di passo rispetto all'esperienza giallo-verde. E il premier assicura: "Non sarà una somma, ma una vera coalizione. Il suo obiettivo – scrive Labate sul Corriere (p.3) – è diventare il "nuovo Prodi" che possa sfidare la destra Salviniana.
Primo scoglio la squadra di governo: il Pd vuole un solo vicepremier per rompere lo schema del governo precedente. L'ipotesi è azzerare i vice, ma resta il nodo di Di Maio che rischia anche la Difesa (Messaggero p.4). I dem chiedono Mef, Viminale ed Esteri. Se resta Bonafede alla Giustizia torna anche Minniti all'Interno. Per il Sole (p.2) l'ex dg di Bankitalia, Salvatore Rossi,  il pole per il Mef. E Beppe Grillo dal suo blog punta sui tecnici: "Niente politici nei ministeri". Poi corregge il tiro (su tutti). Ma l'uscita di Grillo mette in crisi Di Maio: "Beppe, così mi ammazzi" (Stampa p.3). Le strade di Di Maio: vice, Viminale oppure restare fuori dal governo (Corriere p.6).
Nel M5S si prepara il "referendum" su Rousseau sull'intesa con i dem. Di Maio per un quesito sfumato in modo da blindare il patto, ma il leader è tormentato dall'alleanza con gli odiati dem (Repubblica p.6).
Nel Pd si inizia a ragionare anche di alleanze con il M5S alle Regionali. Altro che contratto, i dem pensano a un'alleanza vera (Fatto p.5). Intanto, i dem puntano al commissario Ue – dove si fa il nome di Gentiloni – e ad Economia, Interno e Difesa (Corriere p.8). La Boschi al Messaggero (p.5): "Non cerchiamo poltrone. Il bene per il Paese è evitare l'aumento Iva e i pieni poteri a un uomo instabile come l'ormai ex ministro dell'Interno. L'accordo di governo è un modo per raggiungere questi obiettivi". Ok della direzione Pd a Zingaretti, ma Calenda se ne va: "Traditi i valori" (su tutti). A Repubblica (p.9) Calenda dice: "Un lutto lasciare il partito. Ne fonderò un altro".
Giornale (in apertura e p.2) polemico con l'accordo 5S-Pd: la truffa è servita. E Libero (in prima e p.2) parla di "prove di pastrocchio", tornando a ribadire lo spaccatura Nord-Sud: è l'ennesima conferma che a comandare è il Mezzogiorno. Settentrione punito.
Salvini attacca il premier: si teneva i dossier e li bloccava (Corriere p.10). Il leader del Carroccio conferma di aver proposto Palazzo Chigi a Di Maio, "lui poteva scegliere di non morire renziano". Ora Salvini evoca il complotto: "Colpa della Chiesa e della Ue" (Repubblica p.11). Verderami (Corriere p.10) analizza l'estate "tracontante" che ha azzoppato il leader della Lega, tra calcoli errati e ingenuità. Ora i tre del centrodestra vanno in ordine sparso ed è gelo Salvini-Berlusconi (Messaggero p.9). Mentre per la Stampa (p.6) le tre destra puntano su un'unica opposizione: "Insieme per mandare a casa il governo".

ESTERI
Brexit, Johnson sospende il Parlamento per 5 settimane per blindare la Brexit. La regina Elisabetta autorizza. La mossa del premier per impedire un rinvio dell'uscita dall'Europa (su tutti). La sospensione lascia poco tempo all'opposizione per fermare il "no deal" (Sole p.6). Ma scoppia la protesta, Corbyn parla di "golpe costituzionale". Più vicina l'uscita "no deal" della Gran Bretagna. Crolla la sterlina, ma Borsa e bond salgono (Sole p.6). La Bank of England scende in campo: carica dei bond per salvare la moneta. Impegnati 10 mld, che a settembre saranno reinvestiti, ridistribuendoli in 9 settori. La Stampa (p.12) vede nella mossa di Johnson una scommessa per spaventare Bruxelles e fare un nuovo accordo. Con questa mossa, il premier mette all'angolo Corbyn e i Tory moderati. Una mossa da kamikaze - commenta Ippolito sul Corriere (p.13) -. Il Regno Unito rischia grosso, Johnson ha esacerbato una crisi che dura ormai da tre anni, in un Paese che non ha una Carta scritta. Preoccupazione a Bruxelles, la Ue rischia di essere messa alle strette sull'Irlanda (Sole p.6).
Commissari Ue, l'Italia pronta a indicare i nomi di Gentiloni, Padoan e Gualtieri. Ma la neopresidente Von der Leyen dice: "Due nomi, anche una donna" (Messaggero p.2). Intanto, la Francia ha indicato il suo commissario: è Sylvie Goulard, ora manca solo il nome italiano.
Migranti, la Mare Jonio fa rotta verso Lampedusa. Ma arriva lo stop del Viminale: "Non potete sbarcare" (Messaggero p.14 e tutti). La nave ha prelevato 98 persone in acque libiche e vuole raggiungere l'Italia, ma dal ministero dell'Interno fanno sapere: "Rivolgetevi a Tripoli". Il prefetto Morcone, candidato per il Viminale nel nuovo esecutivo, al Fatto (p.11) dice: "Apriamo i porti a Mare Jonio, il decreto sicurezza va abolito. Non condivido la linea di Salvini e non capisco perchè Trenta e Toninelli abbiano firmato il provvedimento bis".

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Commentario del 28.08.2019

PRIME PAGINE
Pd-M5S, trattativa a ostacoli (Corriere). Avanza Conte, scoglio Di Maio (Messaggero). Conte prova a fare il governo, la partita decisiva è su Di Maio (Stampa). Ma il governo è pronto: verso il via al Conte-bis (Giornale). "Rieccolo, pronto il Conte-bis" (Repubblica). L'assist di Trump a Conte: "'Giuseppi'? Spero resti in sella" (su tutti). Per il Giornale "Trump vota inciucio". Parte il Toto-ministri: Franceschini vice, Gabrielli all'Interno e Patuanelli new entry nei 5S (Fatto). Libero all'attacco dei grillini: da vergini a escort, si concedono a pagamento. E la Verità parla di "governo delle poltrone viventi". Sondaggio sul Corriere: prevalgono i no alle urne.
Economia: alla Borsa piace il Conte-Bis (MF). Lo spread chiude in calo a quota 184: -23% da inizio crisi (Sole). Piani per la manovra in deficit, ecco come si può arrivare al 3% (Repubblica). Per il Sole, nei piani economici del nuovo governo ci sarebbero: Iva, cuneo e 80 euro.
Banche centrali, in dieci anni un bazooka da 15 mld (Sole).

ECONOMIA
Dalla svolta green ai soldi per la scuola, prove di programma fra 5Stelle e Pd (Repubblica p.10). No all'aumento dell'Iva e rinvio sulla giustizia. I 5Stelle hanno ribadito la necessità di fissare un cronoprogramma preciso con il varo entro settembre del taglio da 945 a 600 parlamentari (Messaggero p.4). Quota 100, accelera il piano per smontarla tutelando gli esodati (Messaggro p.8).
Infrastrutture e trasporti luci e ombre gialloverdi – scrive Marco Ponti sul Fatto (p.18) -. Eccetto sul Tav, i 5Stelle hanno ceduto sulle grandi opere inutili e archiviato l'analisi costi-benefici. Bene invece la stretta sulle autostrade.
Lo spread chiude in calo a quota 184: -23% da inizio crisi (Sole in apertura e p.3). Rispetto ai massimi dall'inizio della crisi politica, il differenziale con il Bund tedesco è calato di 56 punti. Piazza Affari fa registrare un sprint (+1,52%), con i titoli di Stato che seguono gli umori delle trattative per il governo. La schiarita serale tra M5S e Pd fa scendere il rendeumento del decennale all'1,14%.
Export giù, la Germania frena e la manifattura italiana soffre (Stampa p.20). Allarme di Confindustria: Berlino vale il 12% delle nostre esportazioni. Il Centro Einaudi: altri trimestri negativi e tutta l'Europa sarà in crisi. La guerra commerciale rallenta l'economia tedesca che rischia la recessione.

POLITICA
Sulla strada del Conte bis un solo ostacolo: Di Maio. Vuole fare il vicepremier. Al leader 5S non basta un ministero. Zingaretti chiama Conte: "Il capo 5Stelle sei tu, risolvi il problema". I dem vogliono un vice unico: Franceschini. Trattativa nella notte. Oggi i due partiti al Colle: domani l'incarico (Repubblica p.2 e tutti). Conte e Zingaretti al lavoro. Ma il leader M5S litiga con i dem. Di Maio al telefono con il segretario pd: non puoi umiliarmi così, devo fare il vice. La replica: allora salta tutto (Corriere p.2). L'incarico sarà presto, ma il premier chiede tempo per il governo (Fatto p.3). Cabina di regia e toni duri. Così il Pd riscopre il «gioco di squadra» (Corriere p.2). Il premier: o due vice o nessuno. Ma Zingaretti insiste: tocca a noi. "Non ti puoi considerare super partes" (Stampa p.3). La scommessa del premier: più forte senza numeri due (Messaggero p.3).
Sull'intesa decide Rousseau. Il Partito democratico: "Il voto sulla piattaforma sgarbo istituzionale" (Stampa p.2). "Un enigma di nome Luigi. Tra rivendicazioni e trappole. L'ultima battaglia di Luigi rimasto orfano del leghista – scrive Franco sul Corriere (p.3) -. La scelta di muoversi come se non si fosse aperta una fase nuova.
Mattarella chiederà al premier di essere il vero timoniere dell'alleanza tra dem e 5Stelle. Programma e ministri, il ruolo «diverso» dal 2018. L'incarico verrà probabilmente formalizzato entro la giornata di domani. Conte potrebbe chiedere qualche giorno di tempo (Corriere p.7). Mattarella non aspetta. Se oggi non c'è l'intesa subito incarico elettorale (Repubblica p.2)
I numeri che ballano in Senato. Sarà una maggioranza appesa ai "cespugli". Pentastellati e dem non sono autosufficienti. Serve l'appoggio di Grasso, Casini e fuoriusciti vari. Freddi autonomisti e Bonino (Libero p.9). La grande spartizione M5s-Pd. Al Senato la lotteria dei seggi (Giornale p.3).
Toto-ministri. Per l'Economia Gualtieri o Barca, Gabrielli all'Interno. Sette ministri al Pd: Gentiloni agli Esteri, Enrico Letta commissario Ue (Sole p.5). Il leader 5S alla Difesa. Un tecnico all'Economia. Interno, ipotesi Morcone. Il vice segretario del Pd Orlando potrebbe diventare il nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (Repubblica p.3). Franceschini vs. Orlando. È sfida per il vicepremier (Fatto p.4). Alla Farnesina Gentiloni o Moavero, per le Infrastrutture è in corsa Delrio (Giornale p.6). Il Pd vuole uno della «Ditta» al ministero dell'Economia. Con Misiani (o altri Pd) sarebbe il ritorno di un politico dopo 19 anni di professori, banchieri e grand commis (Giornale p.7).
Trump incorona "Giuseppi". "Spero rimanga premier" (su tutti). Un tweet del presidente Usa per sostenere il bis di Conte. E alla fine arriva Donald: il Conte 2 piace ai potenti (Fatto p.5). Schiaffo a Salvini, Trump tifa Conte (Stampa p.7). "Trump vota inciucio, Italia commissariata" scrive il Giornale (in prima e p.2).
Il leader leghista pronto a fare gli scatoloni: siamo stati estromessi. Il ministro convinto che sarà lo stesso Renzi a riportare presto il Paese alle elezioni (Corriere p.8). Matteo cerca in extremis di riaccendere il forno. Matteo pensa ancora a Di Maio (Repubblica p.9). Ma i 5 Stelle lo snobbano. E il leader del Carroccio affossa Conte: «Ora è l'avvocato delle élite» (Giornale p.8). Il messaggio all'ex: "Ti darò consigli per il Viminale". 
Sondaggio sul Corriere (in prima e p.9): in calo il gradimento di Salvini. Prevale chi chiede un governo. Mattarella in testa all'indice di fiducia. Il 43% per un esecutivo contro il 33% per il voto subito. Se ci dovessero essere nuove elezioni, il 36% pensa che sarebbero vinte dalla Lega..

ESTERI
Pronta la lista dei commissari Ue. Ma ora è battaglia sulle deleghe. Mancano i nomi italiano e francese. Roma in corsa per la Concorrenza (Stampa p.10). Commissione Ue, von der Leyen insiste sulla parità di genere. Per ora le donne sono 10 su 26. Mancano i candidati di Italia e Francia (Sole p.17). All'Italia la Concorrenza, in pole c'è Gentiloni (Repubblica p.4).
Mediterraneo, decine di migranti morti. Naufragio al largo della Libia, almeno 40 vittime (Stampa p.10). Naufragio, si temono 40 vittime. Nuovo stop dell'Italia a una Ong. L'allarme al largo della Libia: sono morti dei bimbi. Il divieto di Salvini: «Trenta e Toninelli d'accordo». Ma i ministri 5 Stelle si smarcano dal leghista «Solo un atto dovuto» (Corriere p.11). L'ultimo atto di Salvini chiudere i porti a 101 migranti (Repubblica p.9).
Brexit, opposizione pronta a bloccare per legge l'uscita senza accordo (Sole p.17). Alleanze anti no deal. Accordo tra il laburista Corbyn e gli altri leader. Sterlina subito in risalita. Downing Street parla di sabotaggio, il Brexit Party offre sostegno a Johnson.
Da Washington avvertimento a Roma: sanzioni se ospita voli dei Pasdaran. Usa ribadiscono le misure per chi collabora con la compagnia aerea Mahar Air, che opera a Fiumicino e Malpensa. Il Dipartimento di Stato: aerei usati per portare soldati e armi in Medio Oriente (Stampa p.11).
Rohani risponde a Trump: via le sanzioni, poi trattiamo. Dopo l'apertura americana al G7, il leader iraniano detta le condizioni. Trump: Ho buone sensazioni che nelle prossime settimane possa arrivare un vertice tra noi e l'Iran. Rohani: Senza questo passo, la porta del dialogo resta chiusa Non vogliamo la bomba atomica (Stampa p.11).
Il Brasile dice no ai soldi del G7: "Pensiamo noi all'Amazzonia". Mille roghi in due giorni. Ma il governo vuole le scuse dalla Francia: "Niente lezioni dopo Notre-Dame". Inchiesta sul "giorno dei fuochi": il 10 agosto una squadra in azione per fare spazio alla speculazione (Repubblica p.12). Non è "il polmone della Terra", non sta bruciando tutta e non è solo colpa di Bolsonaro (Foglio p.I).

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Commentario del 27.08.2019

IN PRIMA PAGINA
Conte 2 la vendetta (Fatto, Avvenire). Ancora tu (QN). La frittata è pronta (Libero). Cari italiani, voi non contate nulla (Tempo). Tensione sul nuovo governo (Corriere). Crisi di governo mai nato (Repubblica). Intesa su Conte, battaglia sui vice (Stampa). Sì a Conte, battaglia sui ministri (Messaggero). Conte o non Conte, sarà un Renzi bis (Verità). Perdenti al governo (Giornale). Non chiamatelo ribaltone (Notizia Giornale). E' stata decisiva la fretta di Mattarella (Libero). Il toto-nomine per gli incarichi di peso: Franceschini vie, Gualtieri alla Ue (Messaggero). Salvini resta isolato e punge: "Conte vuole fare il Macron" (Fatto).
Economia. Aliquota ad personam, la riforma fiscale di Tria (Messaggero). Un'impresa su 10 guidata da stranieri (Libero). I negozi extracomunitari si mangiano i nostri (Tempo).
Cronaca. Ammazza l'amico per una ragazza, poi confessa su Facebook (Stampa, Corriere e tutti). Chef morto, arrestata una prostituta. "Drogato e ucciso" (Stampa).
Scuola, si cambia: niente più cattedra e addio all'aula fissa (Messaggero).
Amazzonia, il G7 offre venti milioni (Corriere). Amazzonia, dazi, Iran: il G7 delle speranze (Repubblica). Trump, il G7 dei disgelo con Cina e Iran (Stampa). G7, Trump spiazza: apre su dazi e Iran (Avvenire)
Consob. Savona: la Consob non è neutra (MF). Mediaset, Vivendi ricorre per avere diritto al voto (Sole, MF). EssiLux, il fondo americano Thuird Point accende un faro (Sole, MF).
Calcio, l'Inter di Conte e Lukaku infiamma San Siro (Corriere e altri). Il guerriero Mihajlovic, la malattia e la dignitosa sofferenza degli altri (Messaggero).

ECONOMIA
Pil, Italia ultima fra i Grandi Ocse: "Fate politiche espansive". Crescita zero sia nel secondo trimestre che sui dodici mesi, impietoso il confronto sull'anno dove la media Ue si attesta sull'1,3%. Il segretario Angel Gurria: "Spazi per intervenire sul Fisco". Rallentamento anche per Usa Giappone e Francia. Fra aprile e giugno Regno Unito e Germania in segno negativo (Repubblica p.13). Italia fanalino di coda del G7. L'Ocse: ora una scossa fiscale. (Messaggero p.8). E la Grecia torna alla normalità: stop al controllo sui capitali. (Corriere p.28).
Dazi, giravolta di Trump "Ora trattiamo con la Cina". Venerdì l'annuncio di nuove tariffe. Ieri al G7 il dietrofront apprezzato dai mercati. (Repubblica p.22). Sui dazi gli Usa aprono alla Cina, Il presidente americano: Pechino ha un disperato bisogno di un accordo. Merkel tratta sulle tasse all'auto. (Stampa p.12).
Quanto costano all'Europa la Germania in recessione e le difficoltà di Berlino. Il Paese si è scoperto vulnerabile ai dazi degli Usa sull'auto, trovandosi squilibrato sull'export. Federico Fubini sul Corriere (p.28). "E a chi vende in Germania ora il futuro mette paura". Laura Dalla Vecchia presidente degli industriali meccanici vicentini: "Alcuni colleghi hanno già avviato la cassa integrazione. I tedeschi vogliono la perfezione, ma non basta. Abbiamo bisogno di relazioni internazionali, non di una politica populista". (Repubblica p.13).

POLITICA
Vertice nella notte. Nasce il Conte bis. Sfida su nomi e programmi. I leader quattro ore a Palazzo Chigi. Di Maio: affidare tutto a Conte. Il Pd: prima l'intesa su scelte e ministri. (Corriere p.2). Il Conte bis in dirittura d'arrivo. Ma sulla squadra è ancora scontro M5S-Pd. Braccio di ferro su Economia e Infrastrutture. Oggi il voto dei grillini sulla piattaforma Rousseau. La svolta è arrivata con il faccia a faccia tra il segretario Pd e il leader grillino. (Stampa p.2). Cade il veto Pd su Conte, ma Di Maio alza la posta: vuole un via libera al buio. Il capo 5S chiede per sé Viminale o Farnesina e pretende prima l'incarico al premier poi il programma. Il no dei vertici dem, si tratta.  Manovra e riforme non c'è ancora neanche un'intesa. (Repubblica p.2).
Zingaretti avvisa il premier: "Non si fa nulla se ci umiliate". L'ira del segretario dem per una frase di Di Maio: "Non siete adatti a prendere il ministero dell'Interno". Conte lo vorrebbe nell'esecutivo: "Senza di te non sarebbe solido abbastanza" (Repubblica p.3). Ma Gentiloni si smarca: "È un'operazione fragile". I fedelissimi del segretario temono una resa dei conti sulla leadership. (Stampa p.2).
Numeri blindati in Parlamento con sinistra, radicali e centristi. I numeri magici sono due: 355 alla Camera e 178 al Senato. Si tratta di cifre ampiamente più alte del minimo necessario per la maggioranza che, com'è noto, è fissata a quota 316 per Montecitorio e 161 (considerando anche i senatori a vita) per Palazzo Madama. (Messaggero p.2).
Nodo vicepremier sfida tra i big Pd. Di Maio all'angolo chiede l'Interno. Orlando o Franceschini per la poltrona di numero due. Al Viminale ipotesi Gabrielli, Grasso verso la Giustizia. La conferma di Conte si paga cambiando tutte le altre posizioni di ministro. Il leader grillino deve dare spazio alla sua sinistra ma anche difendere i fedelissimi. (Stampa p.4). Il Pd per Orlando vice. Ma il capo dei 5 Stelle vuole lo stesso ruolo. De Micheli allo Sviluppo. Misiani in corsa per l'Economia, Bonafede verso la conferma. (Corriere p.3). Viminale, per i dem Franceschini o Minniti. Il M5S prova a blindare Bonafede e Fraccaro. Il Pd punta all'Economia e pensa a Misiani, tra i grillini promozione in vista per i capigruppo Patuanelli e D'Uva. Fuori Toninelli. (Repubblica p.6). Duello su Viminale e vice il capo 5Stelle in difficoltà. Il Pd chiede il numero due, la Farnesina e il Tesoro. Da sciogliere il nodo Giustizia. Per Zingaretti l'interlocutore è Conte e lo vuole al vertice. Sul rebus ministeri, Franceschini o Orlando vicepremier. Cresce Gualtieri commissario europeo. La scelta per esteri, economia e interno sarà concordata con il Colle. Ipotesi Delrio o De Micheli allo sviluppo. La sanità potrebbe restare a M5S. Spadafora alle pari opportunità. Grasso possibile guardasigilli (Messaggero p.3). Minniti all'Interno, Misiani all'Economia. Probabile la riconferma di Trenta e Grillo, Gentiloni verso la Ue o la Farnesina. (Giornale p.4). Di Maio verso la Difesa. Il Pd propone Orlando vicepremier unico e Minniti all'Interno. Entra Patuanelli. (Sole p.3).
Berlusconi sconcertato. «Esecutivo di sinistra». Il leader azzurro: «Ancora un governo non eletto dal popolo. Ma l'esperimento fallirà». (Giornale p.9). Meloni: 5 Stelle asserragliati nel Palazzo. Mobilitiamoci. (Corriere p.8).
"Ribaltone pronto da tempo". Ma Salvini ferma la piazza. Meloni invoca la mobilitazione, il ministro dice no: "Al Viminale faccio altro". (Stampa p.5). "Svendono il Paese a Merkel". (Corriere p.8). L'ultima mossa del leader che per sopravvivere vuole unire il centrodestra. (Repubblica p.8). Salvini isolato accusa Conte: «Vuol fare il Macron italiano. Ultima inutile offerta a Di Maio: «Con il Pd sei finito». (Giornale p.8).

ESTERI
Iran, Cina e Ucraina tutte le svolte del G7. E Macron rivendica il ruolo di mediatore. Trump apre a un incontro con Rouhani. Schiarita sulla Digital Tax. A settembre vertice a quattro su Kiev e Mosca. (Repubblica p.15). Il leader Usa conciliante con i nemici: potrei invitare Putin a Miami nel 2020. (Stampa p.12). Dal G7 di Biarritz l'Italia esce con un ruolo marginale. L'editoriale di Paolo Mastrolilli sulla Stampa (p.25).
Insulti a Brigitte. Ora con Bolsonaro la guerra è totale. Il brasiliano irride la première dame. La replica: «Frasi irrispettose, che tristezza». (Corriere p.13).
Amazzonia, Bolsonaro attacca Macron e sugli incendi dice: non voglio i soldi dei G7. (Stampa p.13). Ora il mondo si mobilita. Primi aiuti per l'Amazzonia. Un fondo di venti milioni di euro per l'emergenza. Donazioni da Leonardo Di Caprio e Lvmh Ma Bolsonaro si irrita: "I ricchi ci trattano da colonia, sono sicuro che hanno altre finalità". (Repubblica p.14).
Oppioidi, la sentenza storica: Johnson & Johnson è colpevole. Pagherà 572 milioni per la crisi sanitaria in Oklahoma. In arrivo altre 2000 cause. (Corriere p.14).

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Commentario del 26.08.2019

PRIME PAGINE
Pd tentato dal Conte-bis (Messaggero). I dem aprono, Di Maio più freddo (Corriere). Il Pd detta le condizioni su Conte (Stampa), ma per il Giornale i dem calano le braghe, verso il sì a Conte (Giornale). Di Maio-Zingaretti, guerra di nervi su Conte. Oggi si decide tutto (Fatto). Zingaretti: "Non accettiamo i diktat e i no via social. Non è così che si governa l'Italia" (Repubblica). Ma Libero attacca il segretario dem: "Pappamolle". Lite su Conte, Pd-M5S ai ferri corti (QN). "Fumata nera, futuro grigio" titola Repubblica. Sondaggi: la trattativa fa bene a Pd e M5S, Lega in picchiata (Fatto). Sondaggio choc per il Carroccio: in un mese persi 5 punti (Giornale). Buttaroni (Tecnè) alla Verità: "Gli italiani vogliono solo votare".
Sull'Iva ci raccontano frottole (Verità). Reddito di cittadinaza, i numeri: tra i grandi Comuni Roma all'ottavo posto (Messaggero).
G7, l'Iran al verice, l'invito di Macron spiazza Trump (Corriere). Lo strappo di Parigi: ombra Iran sul vertice di Biarritz (Giornale). Gelo Trump-Macron (Messaggero).

ECONOMIA
"Un governo che sia in grado di dare una svolta economica importante al Paese, nel segno della discontinuità rispetto al passato", così Annamaria Furlan nell'intervista a Repubblica (p.9). La segretaria generale della Cisl spiega: "Siamo un Paese con una evasione fiscale e contributiva di 150 miliardi l'anno, lì c'è moltissimo da recuperare. Il tema della riforma fiscale ha tanto appassionato il dibattito all'interno dello scorso governo: le risorse recuperate devono essere utilizzate per tagliare le tasse a chi le paga, e cioè i lavoratori e i pensionati. Sul taglio del cuneo fiscale ai lavoratori tutte le organizzazioni sindacali, comprese quelle datoriali, si sono espresse in senso positivo, si tradurrebbe anche in una spinta importante ai consumi, ma non basta. L'Italia ha bisogno di investimenti su crescita, formazione, innovazione. È fondamentale sbloccare le infrastrutture, ferme da troppo tempo, per competere sui mercati internazionali".
L'economista Usa Steve Hanke alla Stampa (p.18): "No a un nuovo Qe. Meglio se la Bce taglia i tassi sui depositi. La recessione non mi sembra un rischio imminente per gli Stati Uniti".
Ricorso continuo. Stato Contro Regioni. Regioni contro Stato. Sul Sole (p.3) il focus sulle continue liti che impegnano una sentenza su due della Consulta. I conflitti sulla legislazione concorrente hanno prodotto in 17 anni oltre 1.800 ricorsi. L'autonomia differenziata, resta uno dei punti chiave del confronto politico.
Dazi Usa-Cina e recessione fanno correre l'oro ai massimi. Gli esperti: "Giusto investire sul metallo prezioso e il franco svizzero. In Borsa puntare sui titoli difensivi, l'alta tecnologia e la sanità". (Stampa p.18).

POLITICA
Una domenica di trattative, annunci e frenate. Zingaretti ha aperto all'ipotesi di intesa con il M5S: «Serve un confronto subito sui contenuti. Sui nomi intesa possibile ma occorre discontinuità». La replica dei 5S: «Per noi Conte premier e i 10 punti. Il Paese non può aspettare il Pd». Le trattative tra i due partiti continuano. Per i dem l'intesa e ancora possibile. (Corriere p.2). Fico si chiama fuori. M5S: c'è solo Conte. Ma si tratta. (Messaggero p.2). La sfida di Di Maio per rimanere leader e mettere fuori gioco Di Battista. Il capo vorrebbe far cadere i veti Pd su sé stesso o un ruolo pesante nel Conte bis. (Corriere p.4). Prove di totoministri giallo-rosso. Per l'Economia c'è il dem Misiani. Se l'accordo si chiudesse su Conte, fuori sia Zingaretti che Di Maio. In pista Orlando (Giustizia) Gentiloni (Esteri) e De Micheli. Dall'altra parte: forti Patuanelli e Spadafora, difficile Di Battista. (Repubblica p.4).
La mossa di Zingaretti nel fortino: sì a Conte, ma Di Maio fuori dal governo. Il segretario Pd rompe l'assedio e detta le condizioni: serve discontinuità. I renziani esclusi dai dicasteri. Il leader Dem ha ancora sospetti sul secondo forno tenuto aperto dai 5S (Stampa p.2). Ministri chiave e Commissario europeo la contropartita ai democratici (Messaggero p.3). I renziani chiedono posti. Zingaretti li frena: adesso tratto soltanto io (Messaggero p.4). Nannicini al Messaggero (p.4): «L'esecutivo si farà? Sì, al 70%. Ma finiremo a testate sull'economia». Il senatore dem: su lavoro e sociale c'è convergenza, manca sui dossier industriali e sui vaccini.
Il Quirinale vede uno spiraglio ma teme i tatticismi, scrive Marzio Breda sul Corriere (p.8). Il presidente vuole chiarezza. O si chiude mercoledì o urne a novembre. (Messaggero p.3).
Per QN e altri quotidiani è stallo sul Conte bis. Lo sfogo di Zingaretti: "Così non si va lontano". La trattativa per il governo Pd-M5S resta bloccata. Di Maio (al mare) insiste sul premier, il leader dem non ci sta: "Ricevo solo no". Domani le nuove consultazioni al Colle (Repubblica p.2).
Nell'accozzaglia anti-Salvini l'estrema sinistra e chi ha paura delle urne (Giornale p.3). Zingaretti pappamolle – attacca Giuli su Libero (in prima e p.3) -. Il capo Pd prova a resistere, ma è fiacco, e tenta di alzare un muro alle richieste dei 5stelle, che preparano perfino una lista dei Democratici sgraditi per un ruolo nel governo. Ed è assediato dai renziani, veri padroni del partito.
M5S, l'asse tra Beppe e Fico per indebolire Di Maio. Sospetti 5Stelle sul capo (Messaggero p.6). Frattura tra il comico e Casaleggio che non ama la svolta a sinistra. L'intesa di Grillo con il figlio del guru mai forte come quella con Gianroberto. Il nordismo lega il mondo di Davide al Carroccio, che continua a cercarlo (Messaggero p.7). L'altolà dei fedelissimi di Casaleggio. Pressing su Di Maio per le elezioni. Il nodo Di Battista nel governo. E il capo del Movimento al mare fa infuriare i parlamentari. (Stampa p.4). 5S a un passo dal caos. L'ira dei militanti grillini sui social: "Una vergogna, col Pd siamo morti" (Stampa p.6). Di Maio ha uno scopo: fermare Fico e Dibba. Il vicepremier interessato a mantenere il patto di ferro con Davide Casaleggio. E il figlio del fondatore del Movimento sa che con un'altra leadership Rousseau perderebbe centralità (Repubblica p.6).
Salvini: «Così Luigi si gioca la leadership». Voci e veleni su un possibile incontro a due. (Messaggero p.6). Salvini gioca le ultime carte. Sms a Di Maio: vediamoci oggi. Il leader della Lega potrebbe tornare ad offrire al capo 5S la premiership e una revisione del contratto di governo. Il leghista ostenta fiducia: "Ogni giorno che passa senza l'accordo tra M5S e Pd è a nostro vantaggio". (Repubblica p.8).
"L'Italia resti aperta al mondo. Non scordiamo i nostri interessi". Il ministro degli Esteri Moavero intervistato dal Corriere: "Puntiamo sull'Africa e sulle grandi rotte globali. L'Italia non è un sistema chiuso, né autosufficiente o marginale. Restiamo protagonisti sul piano internazionale. Siamo una realtà globale importante. L'industria realizza il quinto maggior surplus commerciale al mondo e la nostra economia funziona in interdipendenza con gli altri Paesi". (Corriere p.9).

ESTERI
Colpo a sorpresa di Macron e al G7 arriva l'Iran. Il presidente francese tenta di far ripartire il negoziato sul nucleare convocando il ministro degli Esteri Zarif. Tensione con Trump, poi dagli Usa arriva un "no comment". Parigi lavora per un alleggerimento delle sanzioni. (Repubblica p.10). La questione nucleare domina il vertice dei Sette Grandi. Nessun contatto con la delegazione Usa. (Corriere p.10). Il presidente avvertito dei piani francesi sabato a pranzo. Americani infuriati ma Trump: noi avanti per la nostra strada. Il segretario al Tesoro Mnuchin: siamo sempre disponibili a discutere con tutti. (Stampa p.9).
Donald la rivuole ma il G7 si divide: e la Russia resta fuori. Tensione a cena. Tusk: meglio includere l'Ucraina. L'Eliseo stempera e chiude a Mosca (Corriere p.11)
Dalla Siria al Libano, così Israele ha già iniziato la guerra contro Teheran. In poche settimane gli attacchi contro obiettivi iraniani nella regione si sono moltiplicati. Negli ultimi due giorni azioni a Damasco e Beirut. Netanyahu minaccia: "Nessuna immunità" (Repubblica p.11). I blitz di Gerusalemme per fermare gli attacchi guidati da Teheran. Si temono rappresaglie contro il contingente Usa in Iraq. Sarebbe pronto un piano per colpire ribelli Houthi in Yemen (Stampa p.10).
Brexit, il premier britannico pronto al "no-deal" senza concessioni. La linea dura di Johnson apre uno spiraglio per rinegoziare la Brexit. (Stampa p.9). La minaccia di Johnson all'Ue. "Non paghiamo i 37 miliardi". Il premier britannico conferma il sì alla Brexit dura. E la gente inizia a fare scorte di cibo. (Repubblica p.22). Brexit, Donald corre in aiuto di Boris: «Faremo grandi accordi commerciali». Per Washington la Ue è «una palla al piede per la Gran Bretagna». Resta il nodo irlandese. (Messaggero p.10).

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Commentario del 25.08.2019

PRIME PAGINE
Conte chiude la porta alla Lega (Corriere e tutti). Dal premier altra botta a Salvini (Repubblica). "Il ritorno di Conte" titola il Fatto. Mentre Giornale attacca: Conte si iscrive al Pd, il mostro può partire. Trattative 5S-Dem, grande scontro sul premier (Stampa). Il Pd rilancia: Fico premier (QN e altri), ma l'intesa è lontana (Messaggero). Sondaggio sul Sole: Lega in calo di consensi (33,7%). Elettori M5S: intesa con il Pd fragile. "Basta giochini, fateci votare" titola la Verità in apertura.
Sul Corriere parla il ministro Tria: "La manovra non fa paura". Sul Sole la trattativa Pd-M5S con il taglio al cuneo fiscale che diventa la nuova priorità. Landini (Cgil) intervistato dal Corriere: "Adesso si pensi al lavoro". Intanto, arriva l'evasometro: via ai primi controlli sui conti correnti (Messaggero).
Dal clima alla recessione: i cinque dossier che dividono il G7 (Stampa). Arriva in Europa la guerra dei dazi Usa (Sole). Pranzo a sorpresa al G7, Macron "doma" Trump: il presidente americano prima minaccia poi rinuncia ai dazi sul vino francese (Corriere).
Russia, flop spaziale (QN): il robot cosmonauta buca l'attracco della Soyuz in orbita, figuraccia di Mosca.

ECONOMIA
Il ministro dell'Economia Tria parla al Corriere (in prima e p.11) e rassicura: "Consegnamo un'Italia con i conti abbastanza in ordine. Anche senza altre misure, il deficit per il 2020 sarebbe sostanzialmente inferiore al 2,1 % del Pil previsto nel Def di aprile. Siamo molto sotto quel livello. È il risultato di una politica di bilancio che ha permesso di portare avanti i programmi voluti dalle forze politiche, ma mantenendo i saldi di bilancio sotto controllo. Perciò le clausole Iva sarebbero minori di quelle previste dai programmi 2020 del governo. Ci sono 7-8 mld di deficit in meno rispetto alle stime, non solo per i risparmi su quota 100 e reddito di cittadinanza, ma anche per le maggiori entrate attese e i minori interessi sul debito". Guardando alla prossima manovra, il titolare dell'Economia dice: "Andrebbero trovati più di 15 mld in autunno per finanziare la prima fase di una riforma fiscale in direzione della cosiddetta flat tax. Alcuni parlano di cuneo fiscale, ma è qualcosa di molto simile". Sul taglio del cuneo fiscale torna ad insistere il Sole (in prima e p.4) secondo cui il tema sarebbe la priorità su cui starebbero trattando Pd e M5S. Tre le ipotesi sul tavolo: riduzione di un punto l'anno per 5 anni, intervento choc sui giovani neossunti e, infine, l'ipotesi dell'esonero dei datori di lavoro dal versamento dei contributo dell'1,61% della retribuzione destinata alla Naspi e di quello del 2,75% per la disoccupazione agricola, soltanto per i lavoratori a tempo indeterminato. "Ora un governo che cambi politica sul lavoro". Il segretario della Cgil Landini al Corriere (in prima e p.9): "Quello che serve è un governo in grado di combattere le disuguaglianze, l'impoverimento economico e sociale, che rimette al centro un nuovo modello di sviluppo, riformi la Pa, rilanciando i diritti fondamenti del e nel lavoro, puntando sull'economia della conoscenza, sulla salute e sul rispetto dell'ambiente". Poi sul lavoro, Landini spiega: "Abbiamo presentato una proposta la Carta dei diritti universali, un nuovo statuto dove tutti i lavoratori devono avere diritti. Siamo per ripristinare la giusta causa e il reintegro tolto con il Jobs act. Inoltre, debbono aumentare i salari e le pensioni e per questo serve una riforma fiscale che, oltre a combattere l'evasione, riduca la tassazione a pensionati e dipendenti e introduca la detassazione degli aumenti salariali dei contratti nazionali".

POLITICA
"Con la Lega stagione chiusa per quanto mi riguarda", stop di Conte al doppio forno (Corriere in prima e p.2 e tutti). Il premier – che riceve l'apprezzamento di Merkel, Macron e Tusk – al G7 di Biarritz lascia aperto solo il forno Pd: "Serve un governo riformatore, prima il programma poi i nomi". Così – secondo Repubblica (p.3) – il premier si prende la guida del M5S, sconfessando la linea di Di Maio, il quale ora è al bivio: o tratta con i dem un altro nome o resta solo il voto. Salvini all'attacco di Conte: "Che tristezza" (su tutti). E il leader del Carroccio accusa il premier: "Ha lavorato per sfasciare" (Repubblica p.8). Giornale (in apertura e p.3) attacca: Conte ormai fa parte del Pd. Intanto Salvini aspetta e spera: vuole incontrare Di Maio. La vera garanzia del Carroccio sono le difficoltà giallorosse (Fatto p.4).
Trattative M5S-Pd, è muro contro muro su Palazzo Chigi. Ora la partita si gioca sul premier (Corriere p.3). No a Di Maio premier, il Pd apre a Fico (Stampa p.4 e tutti). Libero (in prima e p.3) attacca: fingono di parlare di programmi, ma già litigano sulle poltrone.  Il dialogo va avanti, ma su Conte c'è l'assedio del Pd a Zingaretti (Fatto p.2) e i renziani non si fidano più: temono che Zingaretti voglia far saltare tutto (Giornale p.4). I dem lanciano Fico, ma la mossa divide i 5S. Gelo di Di Maio su Fico, ma gli ortodossi lo accerchiano. E rispunta l'ipotesi del premier terzo (Messaggero p.3). Rivolta su blog e social da parte degli elettori grillini: in tanti contro il Pd. Voto su Rousseau in forse (Corriere p.6). Il senatore 5S Paragone a Libero (p.6): "Salvini ha sbagliato, ma M5S non può buttarsi a sinistra. Sono per tornare alle urne, in subordine meglio continuare con la Lega, ma serve un accordo serio". La Stampa (p.6) segnala il piano di Renzi: un partito del Pil per archiviare Salvini. Renzi disegna la squadra di governo, con un premier non politico, Zingaretti e Di Maio vice, Gabrielli all'interno, Gratteri alla Giustizia e Conte in Ue.
Quirinale in allarme: troppi tatticismi, senza segnali niente consultazioni (Messaggero p.3). Mattarella chiede chiarezza: già domani tirerà le somme, martedì consultazioni lampo se la crisi gli apparirà senza sbocchi (Stampa p.7).
Sondaggio Winpoll sul Sole (in prima e p.2): 41% degli italiani vuole le urne, ma ci sono differenze tra gli elettori dei vari partiti. 21% di chi vota Pd vuole tornare al voto, mentre 62% preferisce un governo con 5S. Ritorno alle urne che piacerebbe all'83% dei leghisti (solo il 7% vorrebbe nuovo governo con M5S), insieme a FdI e Fi. Mentre tra i 5S il 22% per le elezioni in autunno, il 43% per un governo con Pd e 16% per nuovo accordo con la Lega. Nelle intenzioni di voto, la Lega primo partito ma al 33,7% (dal 38,9%), mentre Pd sale dal 23,3 al 24% e il M5S passa dal 14,8 al 16,6%.

ESTERI
Dazi, allarme clima e Brexit: via al G7 della discorsia (Giornale p.10 e altri). G7, una grande coalizione per salvare l'Amazzonia (Messaggero p.10 e altri). A Biarritz fronte comune contro l'emergenza ambientale, anche se Macron deve precisare a Trump che "non si tratta di una coalizione anti-Bolsonaro", ma di costruire un'alleanza "utile" a far fronte all'emergenza. Da parte sua, il presidente Brasiliano avverte: "Gli incendi in atto non sono sopra la media degli ultimi 15 anni". Intanto, il mondo scende in piazza per l'Amazzonia: "Il nostro polmone" (Repubblica p.14). Manifestazioni nelle capitali per fermare gli incenti, il Brasile teme ritorsioni e mobilita l'esercito contro i roghi. Facci su Libero (in prima e p.13) contro le "balle" catastrofiste: i roghi in Amazzonia non tolgono ossigeno, non la foresta pluviale ma alghe e oceani ci consentono di respirare.
Pranzo a sopresa tra Trump e Macron a margine del G7: il presidente americano prima minaccia dazi sui vini francesi, poi fa marcia indietro. A scatenare l'ira di Washington la Digital Tax di Parigi contro le multinazionali del web (Repubblica p.12 e altri). L'America agita i dazi sul vino – scrive il Corriere (p.12) -, ma se sarà guerra, partirà dalle auto. La Casa Bianca ha nel mirino le macchine (tedesche), la mossa avrebbe ricadute enormi. E l'Italia ora teme per il prosecco (Repubblica p.12).
Brexit, nuovo scontro al G7. Tusk stuzzica Johnson: "Passerai per Mr. no deal" (Messaggero p.10). Ma, alla sua prima uscita nel vertice dei Grandi, il britannico tiene la linea dura: "Confine in Irlanda o sarà Brexit senza accordo" (Repubblica p.13).
Libero (p.12) definisce il G7 di Biarritz il "summit più ridicolo della storia": i Sette Grandi si odiano tutti e ha ragione Trump, secondo cui il G7 "è inutile".
Hong Kong, con case ed aiuti economici la Cina prova a sedurre i ribelli: da una parte Pechino incoraggia i trasferimenti nel Guangdong con gli incentivi, dall'altra cambia la demografia dell'ex colonia con nuovi immigrati cinesi (Stampa p.12).

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Commentario del 23.08.2019

PRIME PAGINE
Cinque giorni per l'accordo (Corriere). Dopo le consultazioni, Mattarella concede 96 ore (QN). Prove di governo con premier terzo (Messaggero): M5S e Pd promessi sposi (Repubblica). Ma la via è stretta per il governo (Stampa). "Tagliamo i parlamentari, altrimenti il dialogo è difficile" spiega il leader 5S al Corriere. Piano di Di Maio in 10 punti, sul taglio dei parlamentari trattative con Zingaretti (Sole e altri). Giornale parla di "trattativa imbarazzante". Contromossa di Salvini che propone un nuovo accordo con i 5S e a Di Maio dice: "Vai tu a Palazzo Chigi" (Messaggero e tutti). Fatto attacca il leader della Lega: "Pagliaccio".
Crisi di governo, Moody's taglia il Pil dell'Italia (MF). Spread giù e conti pubblici ok, l'Italia non è spacciata (Libero). Clausole Iva, possibili risparmi per 5 mld (Sole).
Brexit, Macron a Johnson: l'intesa su Brexit non va riscritta (Sole).
Su tutti il giallo a New York: trovato senza vita lo chef italiano.

ECONOMIA
Pil italiano, ora Moody's taglia le stime (MF in prima e p.2, Corriere p.28 e altri): l'agenzia di rating stima una crescita dello 0,2% nel 2019 e dello 0,5% nel 2020, previsioni al ribasso rispetto alle stime precedenti. Incerto l'outlook di breve termine sull'Italia, a pesare è l'incertezza politica, con il ritorno alle urne considerato lo scenario più probabile. Amundi parla invece di una crescita dello 0,1% quest'anno, agitando lo spettro di una stagnazione causata dalla debole domanda interna e dal rallentamento delle esportazioni.
L'ombra della recessione. L'economia globale sta rallentando. E per l'Italia è già stagnazione (Repubblica p.12). La produzione industriale è scesa a luglio di un altro 0,6%. Gli ordini sono in
picchiata da inizio 2018 ormai. Gli investimenti ancora con il segno meno. Consumi debolissimi. Export sempre meno bene. Richieste di nuovi mutui o surroghe ridotte, nonostante tassi mai così bassi. Clima di fiducia di aziende e famiglie, positivo a luglio, intaccato ora dalla crisi politica. La possibile frenata di Germania e Usa potrebbe trascinare in basso l'Italia.
Il Sole (p.5) torna a concentrarsi sull'Iva e sulle modalità di sterilizzazione delle clausole: tre opzioni per l'Iva. Possibili risparmi fino a 5 miliardi. Le valutazioni tecniche. Nel menù il rinvio di due o quattro mesi del blocco degli aumenti. Altre ipotesi: «rimodulazione» dei beni e possibile mix con l'aumento parziale di una delle aliquote. Effetto aumenti sulla crescita: Pil in frenata dello 0,3-0,4%. Gli incrementi di aliquota ridurrebbero il debito pubblico.

POLITICA
Il Colle dà 5 giorni a Pd e grillini. Martedì scade l'ultimatum di Mattarella: senza intese si va a votare. Oggi i capigruppo dem e grillini inizieranno a discutere di programma. Se non sarà possibile conferire un incarico di governo, verranno sciolte le Camere (Stampa p.2).
"Il ricorso alle elezioni? Una decisione da non assumere alla leggera. Ho il dovere di richiedere, nell'interesse del Paese, decisioni sollecite". Breda sul Corriere (p.3): Mattarella è deluso, partiti troppo prudenti. Il capo dello Stato si aspettava maggiore decisione da M5S e Pd. Il timore che l'Italia resti a guardare sulle scelte Ue. Il fattore tempo: ormai impossibile votare a ottobre. (Repubblica p.6).
Corriere (p.7) intervista Di Maio. «L'intesa con i dem? Tagliamo gli eletti. E per il mio futuro non cerco poltrone. Ci vuole rispetto per Conte. Noi parliamo di temi, come il taglio dei parlamentari, che è il nostro primo punto. L'obiettivo è dare solidità alla legislatura, serve ai cittadini, serve a evitare che aumentino le tasse».
Verso un premier terzo, si allontana il Conte bis. L'ipotesi di una donna (Messaggero p.5). Giovannini e gli altri "tecnici" per Palazzo Chigi. Per il governo MaZinga si cerca un premier "terzo". Circolano anche i nomi di Cantone e Cassese. E l'ipotesi della prima donna a Palazzo Chigi (Repubblica p.3). Da Grillo la carta Giovannini. Ma poi si sfiora la rottura. La chiamata di Franceschini dopo le parole di Di Maio: non ha mai parlato di noi (Corriere p.5). I 5S pronti a sacrificare Toninelli. Conte all'angolo. Proroga per il commissario Ue (Stampa p.5). Commissario Ue, più tempo all'Italia il nodo sarà sciolto dal nuovo governo. Il presidente del consiglio uscente si chiama fuori ma lascia uno spiraglio: «Se me lo chiedono...» (Messaggero p.5).
Di Maio-Zingaretti d'accordo: trattiamo. Le tre condizioni del leader dem: via i decreti sicurezza, preaccordo sulla manovra e stop al taglio dei parlamentari. Dai gruppi M5S mandato a discutere, ma ai vertici non tutti sono convinti (Repubblica p.2). La scommessa del Pd trasformare il patto in coalizione politica. Il segretario resta incerto sull'esito del confronto. Ma tra i dem cresce l'idea che le riforme di Costituzione e legge elettorale possano essere base di un'alleanza stabile. Forsee domani l'incontro tra Di Maio e Zingaretti (Repubblica p.3).
Tre nodi per dare il via al governo. Il Pd ora vuole rivedere il bicameralismo perfetto ma i grillini hanno fretta. La riforma porta i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200. No alla tassa piatta, restano gli 80 euro. Correzioni sul reddito. Per Zingaretti le risorse dovranno arrivare da una seria lotta all'evasione. Cancellare il Dl sicurezza, la trattativa parte dai dubbi di Mattarella. Il Pd ricorda le lettere del Quirinale che citano principi internazionali. (Stampa p.3).
Salvini lancia l'ultima offerta. L'apertura su Di Maio premier. La mano tesa del ministro: io non porto rancore. Poi il summit con i fedelissimi. «Sono tranquillo». Ritenevo e ritengo che Luigi Di Maio abbia lavorato bene. Agli insulti di altri preferisco non rispondere. Tutto pur di non vedere arrivare al governo il Pd. Tutto pur di non ritrovarci con Renzi e la Boschi (Corriere p.10). Il leader della Lega rilancia: governo di 4 mesi per sterilizzare l'Iva, ridurre i parlamentari, rifare la legge elettorale. Nel Carroccio non si escludono nuovi contatti con i 5 Stelle (Stampa p.7). Si mette male: Salvini non sa che fare. Adesso tutto è nelle mani di Pd e M5S: solo la cabina elettorale può saIvare l'ex vicepremier, scrive Giuli su Libero (p.8). I sondaggisti: con la crisi calo di consensi per la Lega. In attesa delle nuove rivelazioni sulle intenzioni di voto, che per tutti gli istituti arriveranno non prima di una settimana, molti sondaggisti concordano sul fatto che la crisi abbia generato un calo del consenso per Lega e per Matteo Salvini (Stampa p.5).
L'irritazione del Quirinale per la politica dei due forni. È tornata la strategia andreottiana fondata sull'indifferenza per gli alleati. Sei anni dopo il discorso di Napolitano, il Parlamento non è all'altezza. La Lega, pur di non farsi cacciare all'opposizione, è pronta a cedere molto, perfino a cancellare il veto che l'anno scorso impedì al capo politico pentastellato di arrivare a Palazzo Chigi. Massimo Sorgi sulla Stampa (p.8).

ESTERI
Macron si prepara a un G7 senza accordi. Ricette anti-crisi e Iran spaccano i Grandi. Domani a Biarritz si apre il summit. Non ci sarà il documento finale. I timori per la frenata dell'economia (Stampa p.11). G7, nell'Ue vince la linea di Berlino e Londra. «Porte chiuse ai russi». Bocciata la proposta di Trump. Tra i temi l'uguaglianza uomo-donna: per il Fmi «fa crescere il Pil mondiale» (Messaggero p.12). G6e mezzo. Da domani Biarritz blindata per il summit dei Sette Grandi. L'Italia ci arriva in piena crisi. E con un premier dimezzato (Giornale p.10).
Stremati al G7. Conte, Trump, Merkel e tutti gli altri arrivano stropicciati e poco utili al vertice: non c'è da stupirsi se il presidente francese abbia rinunciato alla tradizione del comunicato finale del G7, ironizzando sui documenti "che nessuno legge". (Foglio in prima).
Brexit, Macron non offre nulla a Johnson. Se Boris Johnson sperava di ottenere da Macron quel che Merkel non è disposta a concedergli, o viceversa, il suo viaggio tra Berlino e Parigi è stato abbastanza inutile (Corriere p.15). Il presidente francese e la cancelliera tedesca si sono mostrati uniti e compatti di fronte alle richieste del neo primo ministro britannico: niente cedimenti sul «backstop», niente concessioni al di fuori dei negoziati già conclusi da Theresa May e, ahilei, respinti dal parlamento. Ma, se il nuovo inquilino di Downing Street ha qualche brillante idea dell'ultim'ora per un'uscita concordata dall'Unione ben venga.
Amazzonia devastata dai roghi. Bolsonaro: "Sono state le Ong". Il presidente incolpa le organizzazioni ambientaliste: "Hanno perso i finanziamenti, così seminano il panico". Al ritmo di tre campi da calcio al minuto brucia il polmone del mondo. Bolsonaro: «Bufale». Oslo e Berlino bloccano aiuti. Il presidente: «Merkel riforesti la Germania». (Corriere p.15).
"L'Amazzonia muore nel fuoco. La colpa è di Bolsonaro". Parla Galvão l'ex direttore dell'istituto brasiliano di ricerche spaziali che è stato licenziato dal presidente: gli incendi sono aumentati dell'83% in un anno. Se il governo non agisce rapidamente, in poco tempo è finita. Non solo per noi, ma per il mondo intero mondo (Repubblica p.15).

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Commentario del 22.08.2019

IN PRIMA PAGINA
Parte la trattativa Pd-M5S (Corriere). Il Pd va a vedere, Lega in ginocchio (Repubblica). M5S-Pd, primi sì: nodo premier (Messaggero). Falsa partenza, Zinga: "Conte no",  Renzi: "Conte sì" (Fatto). E Conte dice: io non gioco (Corriere). Zingaretti: "Nessun veto su Di Maio. Renzi? E' passata la mia proposta" (Messaggero). Il rebus: Flick, Cantone, Fico e Giovannini in pole per Palazzo Chigi (QN). Ma il nome coperto è David Sassoli (Verità). Salvini si barrica al Viminale e sui social raccoglie critiche (Fatto). Macron: "Di Maio il vero perdente" (Repubblica). La Boschi: "Felice di essere un bersaglio" (Repubblica). Mattarella preme su grillini e Pd: "Un nome entro lunedì o il voto" (Stampa, Sole). Parisi: il rischio che gli elettori non capiscano (Stampa). Il ritorno di Berlusconi: "La via maestra è il voto" (Giornale). Spettacolo pietoso (Libero). L'inciucio ha già il programma: "Più Europa, più immigrati" (Verità).
Boccia: non importa il colore politico, il governo dia risposte all'economia (Sole).
Nuovi spiragli dal Pd per far nascere un governo. Il sondaggio: M5S, Dem e LeU al 52% (Notizia Giornale). I primi sondaggi: la Lega in calo, vola il premier (QN).
Più tasse e senza crescita, è caccia a trenta miliardi (Giornale). Borse e spread, rally estivo in attesa delle banche centrali (Sole). Industria 4.0 e bonus Sud: ora a rischio 2 miliardi (Sole).
Trattativa Roma-Bruxelles, l'Ue disponibile a una proroga per frenare l'Iva (Stampa). Salvini: ho già una manovra da 50 miliardi (Tempo).
Effetto Quota 100, in dodici mesi via 35 mila prof (Messaggero). Allarme pensioni: quota 100 svuota ospedali e scuole (QN). Rischjo di brusco stop: 60mila precari senza concorso (Avvenire).
Sanità, la lista d'attesa comincia al telefono: oltre 20 minuti per un operatore (Tempo).
Omicidio Diabolik, spunta la pista romana (Messaggero). Slogan e saluti romani ai funerali, famiglia contro la polizia (Repubblica). Gli ultras si prendono il funerale di Diabolik (Fatto). L'addio a Diabolik tra fumogeni e saluti romani (Tempo).
Lampedusa è meglio di Lourdes, i migranti malati diventano sani (Libero). Hanno vinto loro: tutti sbarcati gli immigrati della Open Arms (Notizia Giornale).
La vendetta di Trump: niente visita in Danimarca (Corriere). "Copenaghen non cede la Groenlandia". Trrump annulla la visita (Stampa). L'ultima tentazione di Trump: abolire un pezzo di storia, lo ius soli (Repubblica, Giornale). Verso il G7: furia Trump. Attacca la Fed e la Germania e vuole abolire pure lo ius soli (Verità).

ECONOMIA
Effetto Quota 100 in dodici mesi via 35 mila prof. A settembre scatta il primo esodo degli insegnanti. A rilento invece le altre uscite nel pubblico impiego. Quota 100, già in piena azione nel privato, comincia a far sentire i suoi effetti anche nelle amministrazioni dello Stato. Anche se le uscite, che partono proprio ad agosto, sono molto inferiori alle aspettative del governo. Se in dodici mesi se ne sono andati 35 mila professori, negli altri settori l'esodo va a rilento. (Messaggero).
Crac bancari, al via le richieste di indennizzo. Attivato il portale del Mef per le domande dei risparmiatori. Ci sono sei mesi di tempo. 35 mila euro è il valore Isee al di sotto del quale i risparmiatori avranno diritto a essere soddisfatti con priorità negli indennizzi. (Corriere ).
Ue, cresce il reddito delle famiglie. Ma quelle italiane restano in coda. L'Ocse: nel G7 solo il RegnoUnito fa peggio dell'Italia (+0,5%) a causa dell'Irlanda del Nord. (Corriere).
Faro antitrust di Bruxelles sulla criptovaluta di Facebook. Aperto dossier preliminare su Libra per la valutare una procedura formale. Sospetti di limitazione della concorrenza per informazioni e dati. (Sole).
E anche il bund a trent'anni rende sotto zero. È di qualche settimana fa la notizia che i rendimenti sui bond sovrani tedeschi sono ormai negativi per tutte le scadenze; e ieri l'asta del trentennale è andata, prevedibilmente, male. (Repubblica). Il Bund a rendimento zero fa flop. Qualcuno vuole ancora rischiare. (Foglio).

POLITICA
Il Governo che verrà. La prima mossa 5S. Conte bis e al Pd il commissario Ue. Ma il no dem al premier in carica è netto (renziani esclusi). La delegazione grillina oggi al Colle per aprire il dialogo sul programma. Ma c'è ancora chi spinge per la pace con la Lega. Repubbblica p.2. Pd-Cinquestelle, si tratta. I "piccoli": «Noi ci siamo». LeU e Autonomie pronti a entrare in un nuovo governo. I Misti: no al voto. Con l'appoggio dei gruppi minori numeri "blindati" alle Camere. La maggioranza potrebbe contare su almeno 355 voti a Montecitorio e 178 eletti a Palazzo Madama (Messaggero p.2). Mediazione possibile sulla prima donna a Palazzo Chigi. L'identikit somiglia a quello della giudice costituzionale Marta Cartabia. E tramonta il Conte bis. Dalla Bce si fa sapere che Draghi è onorato, ma indisponibile (Corriere p.3). Renzi vuole il governo, Zingaretti cerca un alleato per fermare tutto: Di Maio. La parola magica del segretario del Pd è "discontinuità". Ma come si evita un esecutivo fotocopia del disastroso Conte? L'opzione Severino premier. Si fa sicuro, ma anche no. Sul Foglio in prima. Zingaretti e Casaleggio, la telefonata che ha aperto la trattativa: proviamoci. Il contatto a Ferragosto ha segnato il disgelo ma gli ostacoli restano molti. Il nodo del premier: tutti i dem convinti che sia necessario puntare su un nome terzo (Repubblica p.3). Salvini non s'arrende "Governo con M5S". E avvisa Berlusconi: "Chi fa accordi col Pd non li fa con noi". Oggi la Lega al Colle: esecutivo a tempo su riforme e manovra o voto subito. Borghi rilancia: via dall'euro (Repubblica p.6). Avanza il mostro giallorosso con Conte, Tria o... una donna. La marmellata Pd-M5s-Leu ha i numeri in Parlamento. I veri nodi: il nome del premier e la presenza dei leader. Ma Fico spera nel veto del Pd per conquistare Palazzo Chigi. Il presidente della Camera si gioca la partita della vita. Se i dem affossano il Conte-bis, corre per la premiership (Giornale p.3). I Dem sfidano i Cinquestelle: Sassoli dall'Ue a Palazzo Chigi e Letta jr alla Commissione. Oggi Zingaretti farà il nome dell'ex mezzobusto come premier. E chiederà di sostenere l'anti renziano a Bruxelles (Verità p.4).
Il primo obiettivo di Zingaretti è cancellare il «contratto». Il segretario soddisfatto del sì unanime in direzione. Trattativa possibile, ma con una personalità nuova (Corriere p.5). Intervista al Messaggero: «Nessun veto su Di Maio. Renzi? Passa la mia linea». Il leader del Pd: ok a Luigi ministro. M5S accetti i nostri punti o salta tutto. «I grillini non si fidano di Matteo ma la sua scissione è un'eventualità». Io premier? Ho già altro da fare, sono governatore del Lazio e segretario Dem. Non ci deve essere un contratto sui programmi, si è già visto che questo strumento non funziona (Messaggero p.4). Le previsioni di Arturo Parisi, l'ex ministro del governo Prodi: "Per adesso l'accordo è difficilissimo. C'è il pericolo che gli elettori dei due partiti si sentano traditi dalla politica e si rifugino nell'astensionismo. I tempi del confronto dem-grillini sono importanti quanto i contenuti. Non c'è bisogno di cessioni o concessioni. Adesso serve una convergenza" (Stampa p.5).
Il M5S dice sì al dialogo con i dem e Di Maio frena su Fico premier. Il leader alla ricerca di un nome da offrire al Pd. Ma la base resta divisa su un esecutivo con Zingaretti. Barillari: no a un'intesa col Pd. L'idea di allearsi con loro fa inviperire molti attivisti. Carlo Sibilia: è chiaro che i rapporti con la Lega non si sciolgono dall'oggi al domani. Fattori: «C'è voglia di proseguire. Luigi si concentri sul ruolo di capo politico. Non è indispensabile il bis del premier». Corriere p.7. La questione dei nomi blocca i Cinque Stelle: nessuna risposta per ora ai democratici. Il leader del Nazareno: ok al capo politico grillino ministro. No invece a Di Battista. Di Maio insiste su Conte e mette il veto su Fico: in cambio Gentiloni all'Ue.
Conte: «Io non sono più in gioco» (Corriere p. 10). Il primo ministro ai suoi: «Torno a fare il professore». L'idea di chiudere con la politica, almeno per ora. L'urgenza della manovra imporrà decisioni immediate e improrogabili. "Nessuno deve preoccuparsi di darmi una sistemazione o un ruolo, né in Italia né in Europa. Sono dimissionario".
Forza Italia. «No al governo degli sconfitti» (Corriere p. 6). FI chiede il voto e riavvicina la Lega. La convinzione maturata nelle ultime ore in Forza Italia è che «il governo alla fine nascerà, Pd e M5S stanno già trattando sui ministeri», come ammette un alto esponente del partito. Restano dunque poche le mosse a disposizione di Silvio Berlusconi, arrivato ieri sera a Roma per fare il punto con i fedelissimi prima di salire al Quirinale oggi per esprimere la posizione del partito a Mattarella.
Boccia (Sole p. 6): "Non importa il colore politico, il governo dia risposte all'economia". Il leader confindustriale. "Non entriamo nel merito voto sì, voto no ma servono risposte su lavoro, giovani e crescita". Apprezzamento per Mattarella. "Figura autorevole per il commissario Ue". Boccia aggiunge: "Per l'Italia c'è un rischio stagnazione e possibile recessione, soprattutto per il rallentamento della Germania".

ESTERI
Brexit, trenta giorni per trattare Merkel tende la mano a Londra. Incontro a Berlino con il premier Boris Johnson. Una soluzione sul confine irlandese "è possibile". Ho vissuto 34 anni dietro alla Cortina di ferro. So cosa significa quando i muri cadono e so che bisogna impegnarsi al massimo per la convivenza pacifica. (Repubblica p.15). Brexit, gli industriali tedeschi chiudono la porta. Secco 'no' a Johnson. Il premier inglese dalla cancelliera Merkel propone un nuovo accordo ma i "panzer " lo spianano. Berlino non vuole il confine fisico fra le Irlande, ha già i suoi problemi di crescita economica. (Fatto p.19).
Trump sul sentiero di guerra in vista del G7 di Biarritz. Minaccia dazi ai partner Ue e vuole ricostituire il G8 riammettendo la Russia. (Sole p.16). Usa pronti a invitare Putin al G7 del 2020 in America. Le porte del G7 si stanno riaprendo alla Russia. Martedì il presidente Usa Trump aveva detto che era favorevole a riammettere Mosca al vertice dei grandi della Terra, da cui secondo lui era stata esclusa perché Obama si era lasciato raggirare da Putin, quando aveva invaso la Crimea. Stampa p.10
Trump offeso non va in Danimarca. Il presidente Usa voleva comprare la Groenlandia. La premier: «Assurdo». Arriverà invece Obama. (Corriere p.12). "Non vendono la Groenlandia". Trump via Twitter cancella la sua missione in Danimarca. Schiaffo del presidente a Copenhagen. La regina: era pronto il tappeto rosso. Sono sorpresa dalla decisione di Trump di annullare la visita dopo il rifiuto di vendere, ma non c'è alcuna crisi tra noi. Rimanderò l'incontro ad un altro momento. Così la premier farà risparmiare spese e sforzi a entrambi i Paesi. Il Paese dei ghiacci dovrebbe dichiarare la propria indipendenza e poi entrare negli Usa. (Stampa p.10).

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Commentario del 21.08.2019

IN PRIMA PAGINA
Conte processa Salvini e lascia (Corriere). Le sberle di Conte a Salvini (QN). "Irresponsabile, ignorante e codardo" (Fatto). L'ultimo bacione (Repubblica). Conte lascia, governo politico o voto (Messaggero). Conte lascia, tempi stretti per la crisi (Sole). Tramonto giallo-verde (Avvenire). Il Colle, intesa subito fra 5S e Pd o voto (Stampa). Torna la sinistra (Giornale). Zinga a Di Maio: "Maggioranza ampia o si vota" (Fatto). Conte che va, Conte che viene (Libero). Un Conte decaduto si offre al Pd (Verità). Lo scoglio Conte-bis fra Di Maio e Zingaretti. E i tempi si allungano (Giornale). Di Maio chiama Zingaretti: si tratta, i 5S rivogliono il premier (Repubblica). Oggi Mattarella al Quirinale inizia le consultazioni (Tempo, QN e tutti).
Manovra minima da 30 miliardi, si apre la partita sulla flessibilità Ue (Sole). Cade il governo, scende lo spread (MF). Borsa in discesa ma lo spread si raffredda a quota 204 (Sole). Consob, si rivede Savona e spara sule folli regole Bce (Notizia Giornale). "Contro la Grande Crisi, Draghi si è mosso in ritardo. L'Italia? Serve un nuovo bilancio" (MF). Sanità, trapianti, un passo per il silenzio-assenso (Avvenire, Tempo e altri).
Migranti. Via allo sbarco dopo il sequestro della Open Arms (Messaggero). Brexit, no dalla Ue e dalla Merkel a nuovo trattato (Sole). Bolsonaro punta sulle scuole militari (Stampa). Missile Usa, escalation con la Russia e la Cina (Avvenire).

ECONOMIA
Manovra minima da 30 miliardi: si apre la partita sulla flessibilità Ue (Sole rima e p. 4). Con un nuovo governo si parte da stop all'Iva e copertura dellespese indifferibili: probabile primo taglio al cuneo fiscale, che per il presidente Lusetti rappresenta "una priorità come il dare continuità a Impresa 4.0 e lo sblocca-cantieri". Intanto da Bruxelles si teme uno scenario di instabilità.
Ma la crisi di governo non spaventa i mercati: lo spread scende a 204 punti (Sole p. 5 e altri). Gli investitori vedono uno scenario con un nuovo Governo senza elezioni anticipate. Rendimento del BTp ai minimi da ottobre 2016, vendite su Piazza Affari: -1,11% l'indice Ftse Mib.
Dalla Consob, il presidente Savona vede un patto Roma-Bruxelles e poi debito targato Ue. Dal meeting di Rimini, poi, il numero uno dell'organo di controllo attacca Draghi: "L'Europa e la Bce impreparate alla crisi 2011" (Sole p. 5).
Su Repubblica (p. 11) in primo piano, uno dei risvolti che la crisi di governo può acuire ulteriormente, i 31mila lavoratori abbandonati tra Whirlpool, ex Ilva ed altre vertenze ancora aperte, col decreto approvato per garantire la continuità produttiva che ancora non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

POLITICA
Urla, rosari e rubli: tra Lega e 5Stelle un finale con rissa (Corriere prima e p. 2 e tutti). Conte in Aula tratta Salvini da padre severo ed il suo discorso più che un annuncio di dimissioni pare l'investitura di un nuovo governo. "Irresponsabile, ignorante e codardo" dice l'ormai ex premier al suo vice leghista (Fatto prima e p. 2). Aggiungendo: "Interessi personali contro l'Italia, appelli preoccupanti alla piazza e nessun chiarimento sulla Russia, né tantomeno il coraggio di sfiduciarmi. Ma ci penso io". E va a dimettersi.
La replica di Salvini, che grida al complotto, arriva dai banchi del Senato: "Avete paura del voto, adesso capisco tutti quei no. Alle consultazioni la Lega va sola" (Messaggero  p. 2, Corriere p. 7 e tutti). E colpito duro dalla durezza di Conte, il leader della Lega apre su taglio dei parlamentari e manovra: "Se volete fare una manovra coraggiosa, tagliare i parlamentari e completate le riforme, noi ci siamo. Al Colle chiederò le elezioni subito" (Messaggero p. 4, Stampa p. 2). Il flop di Salvini agita la Lega che può perdere subito il Viminale (Repubblica p.  8 e altri): il ritiro della mozione di sfiducia, a dimissioni di Conte già annunciate. E Giorgetti critica: "Ha deciso tutto lui, da non non c'è democrazia".
Mattarella non perde tempo: intesa al più presto o elezioni. Oggi le consultazioni, il Presidente non darà a Pd-M5S fasi di studio: entro lunedì la risposta. Se i due partiti si avvitano, al voto con governo di garanzia (Repubblica p. 7 e tutti). Mattarella vuole un governo vero (Corriere p. 6).
Sul fronte opposto, Di Maio chiama Zingaretti: "Ripartire da me e Conte". Ma il Movimento sbanda (Corriere p. 8). E chiama Zingaretti: si tratta, anche se arrivare a un accordo appare complicatissimo  (Repubblica prima e p. 4, Fatto p. 6 e altri). I grillini faranno il suo nome al Quirinale per la guida di un nuovo governo, ma il discorso in Senato fa di lui il naturale anti-Salvini al prossimo giro elettorale. Ma il Pd dice non al bis del premier e pensa a come risolvere il nodo-Renzi: il timore è che l'ex premier faccia la scissione per pesare di più nel nuovo governo (Repubblica p. 5). Zingaretti è stato chiaro sull'ex premier: "Serve una forte discontinuità, sì a Cantone o Fico" (Stampa p. 6).
Sulla sfondo la partita del 2022 per gestire l'operazione Colle (Corriere p. 11). La ricerca di un nome forte porta a Draghi e più d'uno lo vorrebbe prima a Palazzo Chigi.
Le reazioni. Sul rosario baciato in Senato da Salvini, intervengono in tanti. Padre Antonio Spataro: "Simboli religiosi strappati alla devozione per pura propaganda" dice a Repubblica ( p. 6). Il senatore grillino Morra: "La croce in Calabria è per la 'ndrangheta". E la Bindi afferma: "Salvini profana i simboli religiosi. Il discorso di Conte? Condivisibile nella critica al suo vice leghista, ma non ha rinnegato nulla della sua azione di governo. Anzi". Per Cirino Pomicino, quella di ieri è stata "una resa dei conti da paesani, mancava solo il bicchiere di vino".
Nell'analisi di Ceccarelli, su Repubblica (p. 9) si parla di "harakiri di un leader" esattamente come accadde a Berlusconi e Renzi che "arrivati all'apice sono diventati nemici di se stessi: il 40% e poi la caduta del referendum per il Pd, Europee e poi Papeete per l'altro Matteo".
Per Luca Zaia, presidente del Veneto, quella che si sta vivendo "è una brutta pagina: con un inciucio il Nord finirà all'opposizione. L'autonomia? La storia non la ferma nessuno, i cittadini la vogliono e non faremo sconti" (Corriere p. 7).
Caso Open Arms, sequestro e sbarco: la procura di Agrigento sblocca l'impasse sulla nave Ong ferma da 19 giorni a largo di Lampedusa (Repubblica p. 12 e tutti). Le 83 persone sono state dissequestrate, mentre alcune di esse nella mattinata si gettavano in mare per tentare di raggiungere il porto a nuoto.

ESTERI
Brexit, Johnson cerca l'intesa con l'UE, ma a Londra rischia lo sfratto. Il premier conservatore invia una lettera all'UE presentando la propria proposta per arrivare a un accordo. Bruxelles risponde che la proposta non contiene nulla di nuovo, in particolare sul "backstop", la soluzione per tenere aperto il confine irlandese. La controrisposta di Downing Street è che in tal caso non ricomincerà nemmeno a trattare. A questo punto l'esito più probabile sembra l'uscita della Gran Bretagna dalla Ue con il "no deal", ovvero senza alcuna intesa. (Repubblica, p.17). Brexit, l'Ue chiude a Johnson "Non trattiamo sull'Irlanda". Il premier di Londra: siete antidemocratici. E "ritira" i suoi funzionari dalle riunioni. (Corriere, p.12). Johnson sfida la Ue: "Nuovi accordi su Brexit". Oggi incontra la Merkel, domani Macron. Al G7 di sabato sarà lui la star. (Giornale, p.13). Brexit, Merkel stoppa Johnson "L'accordo non si tocca" (Stampa, p.19).
Cina e Russia non l'hanno presa bene. Il lancio da parte degli Stati Uniti di un missile nucleare a medio raggio, partito domenica scorsa da una nave americana al largo dell'isola di San Nicolas, in California, e annunciato lunedì sera dal Pentagono "riapre la corsa agli armamenti". Così dice da Pechino Geng Shuang, portavoce del ministero degli Esteri, mentre da Mosca il vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkow rilancia parlando di "escalation" e di "mentalità da guerra fredda che non fa bene a nessuno" (Repubblica, p.22). Anche gli Usa testano (e mostrano) i missili: è la corsa al riarmo. E l'inevitabile scontro con diplomatico Russia e Cina. Il Pentagono ha testato il 19 agosto la nuova versione di un missile da crociera, un ordigno in grado di raggiungere un bersaglio a 500 chilometri di distanza. La prova ha avuto come "base" il sito militare sull'isola californiana di San Nicolas. Ora sono in corso le valutazioni su un'arma — hanno precisato le fonti ufficiali — che può garantire capacità d'attacco in aree nemiche ben difese, specie in quei settori dove sarebbe troppo rischioso impiegare aerei da combattimento. (Corriere, p.12). Il primo missile Usa ora spaventa il mondo (e risponde alla Cina) Washington testa un razzo dopo l'uscita dal trattato sul nucleare. Mosca: rischio escalation. (Giornale, p.12). Usa, via ai test sui missili: parte la corsa al riarmo ma la Cina è in vantaggio. Il Pentagono sperimenta nuovi vettori a medio raggio. Uno studio rivela: "Pechino può distruggere le basi degli Stati Uniti in Asia". (Messaggero, p.12). Russia e Cina: i missili Usa sono un rischio per la sicurezza La replica dopo il test del Pentagono Mosca: non faremo corse al riarmo. (Stampa, p.14).
Francia. Sono 46 i poliziotti che si sono tolti la vita dall'inizio dell'anno in Francia. Erano stati 21 in tutto il 2018, 19 nel 2017, 23 nel 2016. Lo scorso aprile, quando il ministro dell'Interno, Christophe Castaner, aveva annunciato la creazione di "un 'unità di prevenzione del suicidio" nelle forze dell'ordine, diventato subito operativo, il macabro conto era a 28. Ma da allora il numero di suicidi continua a crescere. I sindacati, che denunciano da tempo il degrado delle condizioni di lavoro, si stanno organizzando. Preparano delle "marce bianche" per settembre. (Fatto, p.19).
La Turchia annuncia la fine dell'accordo con l'Unione europea e inizia a deportare i rifugiati. Human Rights Watch denuncia: li mandano in zone in cui si combatte. (Libero, p.20).
Soldati russi al fianco di Assad. Bombe sui turchi in Siria Espugnata Khan Sheikhoun, roccaforte dei ribelli protetti da Erdogan. (Stampa, p.13). Washington suona l'allarme "L'Isis sta rialzando la testa". Fra Iraq e Siria ancora attivi 18mila militanti. In soli 6 mesi 139 attacchi. (Stampa, p.14).

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