Commentario del 31.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Borse e spread torna la tensione (Corriere). Primo ko del 2017: - 3% (MF). Tonfo di Milano, lo spread sfiora quota 190 (Sole). Ampio spazio agli esteri. In Canada terrore nella moschea (Stampa): 6 islamici uccisi da un estremista di destra (Fatto). Usa: Onu e Ue contro lo stop ai visti di Trump (Sole). L'America si ribella a Trump. Obama: "Sono a rischio i valori americani" (Repubblica). Prosegue la discussione sulla manovra tra Ue e Italia. Gentiloni-Padoan: no a manovre estemporanee (Sole). Sul Sole il ministro Alfano annuncia il "Gioco di squadra tra imprese e diplomazia". Un altro bollo auto per circolare sulle strade statali: piano del governo per finanziare Anas (Messaggero). Politica italiana. D'Alema: "Se Renzi forza pronti a fare una lista" (Stampa). Sondaggio shock sul Giornale: scissionisti Pd al 14%, Renzi fermo al 20 in caso di elezioni immediate. La fretta di Renzi nella tenaglia della manovra (Repubblica). "Hanno fretta di perdere" (Libero). Spazio sui quotidiani anche alle notizie su Unicredit: grande pulizia per l'aumento di capitale, domani cda sul prezzo. E il titolo cade (MF). Le tre sfide di Mustier: addio al passato, Bce e rilancio (Sole). Fatto definisce Unicredit ""l'altra banca del buco (12 mld).

ITALIA-ECONOMIA
Padoan e Gentiloni dicono "No" a una manovra estemporanea: nella lettera di risposta da inviare domani alla Ue saranno evitate misure che possano pregiudicare la crescita economica. Tra le misure, si punta su contrasto all'evasione e all'erosione fiscale e si escludono tagli alla spesa e aumenti delle imposte. L'ipotesi è inserire le misure nel Def di aprile per attuarle dopo le elezioni. Per la Stampa Padoan mette sul tavolo il rinvio dell'anticipo pensionistico. Giornale cita l'ipotesi di un ritorno allargato della reverse charge: il pagamento anticipato dell'Iva quanto la transazione è tra due partite Iva. Intanto, mentre l'Fmi chiede di rivedere il patto di Stabilità, Moscovici ha usato l'allarme spread – che ieri si è avvicinato a quota 190 punti – per giustificare la richiesta della manovra da 3,4 mld. Il presidente del Pse, Pittella al Corriere: "L'Italia ha i conti in regola, è surreale aprire una guerra su una manovra strutturale pari allo 0,2% di Pil". Per Bufacchi (Sole) non c'è nessun caso Italia sullo spread, ma l'incertezza pesa sulle vulnerabilità. Cerretelli nell'editoriale del Sole: non è l'Europa a metterci nei guai ma la nostra vulnerabilità. Ma il crescente sentimento anti-europeo in Italia potrebbe mettere in gioco non solo i 3,4 mld chiesti da Bruxelles, ma la stessa permanenza dell'Italia nell'euro. Fubini (Corriere): l'Italia ha sempre potuto contare nel sistema di alleanze, incentrato sugli Usa e sull'Ue. Ma una eventuale uscita dall'Unione priverebbe l'Italia del solo quadro strategico che ha dopo l'avvento di Trump in America. Ne risentirebbero export e gestione dell'immigrazione: non abbiamo altra scelta che dirci europei.

ITALIA-POLITICA
Elezioni, Renzi prepara lo stop a Gentiloni, già il 13 febbraio la direzione fisserà la scadenza: urne ad aprile o giugno senza congresso, né primarie. (Repubblica p.10). Per Franco (Corriere p.13) l'idea è spingere Gentiloni alle dimissioni sul "modello Letta", che permetterebbe di non rompere con l'attuale premier né con Mattarella. "Hanno fretta di perdere" titola Libero (in prima e p.2), che torna a sottolineare come nessuno arriverà al 40% mentre crescono i partitini pronti a correre per una poltrona. Per Folli (Repubblica in prima e p.11) l'Italia è stretta tra moniti Ue e spinte tattiche al voto anticipato, ma le urne non sono così vicine perchè le norme uscite dalla Consulta sono come un mosaico disordinato, e per ordinarle serviranno mesi di lavoro in Parlamento. Il Pd chiede le elezioni per non essere accusato di fare melina, ma è favorito il fronte di chi vuole andare cauto.
D'Alema pensa alla scissione ed evoca un nuovo partito, che potrebbe valere il 15% (Corriere p.10). "Vuole solo un posto in Parlamento" dice Giachetti (Pd) al QN (p.13). Secondo i sondaggisti, il Pd senza l'asse D'Alema-Bersani si attesterebbe tra il 20 e il 22%, mentre gli scissionisti sarebbero in una forbice compresa tra l'11 e il 14% (Giornale in prima e p.3). Ma Bersani si sfila e annuncia battaglia ma da dentro il Pd (Repubblica p.11) Per il Messaggero (p.13) in caso di scissione, i dem perderebbero consensi a sinistra ma avrebbero più appeal per i moderati, mentre il soggetto dalemiano potrebbe pescare voti anche tra i 5 stelle. Renzi, in clima già da campagna elettorale, promette l'abbassamento dell'Irpef in caso di ritorno a Palazzo Chigi (Foglio in prima e p.4). Anche nel centrodestra si lavora in vista delle elezioni: "Con Salvini e Meloni in piazza c'erano solo quattro gatti neri" dice Berlusconi che, forte dei sondaggi, frena l'ipotesi di una lista unica e apre solo "all'alleanza" (Corriere p.13). I tre leader si incontreranno per scrivere il programma.

USA/EUROPA
Strage in una moschea in Canada: sei vittime, fermato uno studente del Quèbec (su tutti). Per il Corriere è un colpo al modello Trudeau. Intanto Ue e Onu contro il bando anti-islam di Trump. Obama interviene: "in gioco i valori americani" (su tutti). Il congelamento dei visti Usa è una decisione che si ripercuote sugli equilibri europei – commenta Negri sul Sole (p.7) – perchè i rifugiati cercheranno un'altra collocazione, come l'Europa o la Turchia. E' una decisione che consegna l'Europa nelle mani di Trump e nelle sue contraddizioni, se l'Ue resterà a guardare rischia di pagare un conto salato. L'ex premier Enrico Letta ad Avvenire (p.6): "La causa della crisi è figlia delle guerre di Bush di cui noi europei abbiamo pagato le conseguenze e ora Trump si scarica da ogni responsabilità". Guardando al feeling tra Gran Bretagna e Usa, Letta dice: "Sono due minacce perchè il loro nemico è l'Europa visto che hanno un atteggiamento sovranista di difesa dei confini mentre la logica europea è apertura e integrazione. Per l'Ue è l'occasione di diventare adulta, deve anche rafforzare i rapporti con Canada e Cina".
Francia, l'interrogatorio di Fillon e della moglie mette in bilico la candidatura per l'Eliseo: è sospettato di avere pagato sua moglie con soldi pubblici (su tutti). Per il Fatto (p.16) a destra in due si contendono la poltrona, mentre a sinistra sono perdenti annunciati. Lazar a Repubblica (p.9) sulla vittoria di Hamon alle primarie socialiste: "Con lui vince una nuova sinistra: il voto delle primarie è soprattutto contro Hollande". Cacciari alla Stampa (p.7) "nessuna sinistra può vincere oggi in Europa". I sondaggi vedono aumentare l'incertezza, resta in testa Le Pen (Repubblica p.9).
Immigrazione, l'Ue stringe: la Libia farà i respingimenti e dovrà fermare gli scafisti (Stampa p.1 e p.6). Secondo la bozza, navi europee non dovranno partecipare ai pattugliamenti. Il capo dei servizi segreti italiani, Pansa: "Il traffico di profughi è il nuovo business dell'Isis".

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Commentario del 30.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Trump solo contro tutti (Repubblica): rivolta contro il bando che sospende l'ingresso negli Usa dei cittadini di 7 Paesi musulmani. Proteste dall'Europa e da 16 Stati americani, i giudici bloccano i rimpatri. Il Giornale: muro buonista contro Trump. Romano sul Corriere: l'asse di Londra con l'America è meno forte delle apparenze. Sulla Stampa parla il segretario di Stato Tillerson: "Per l'Italia ruolo chiave in Libia". Sorpresa in Francia, alle primarie dilaga la sinistra radicale (Stampa). Hamon batte Valls alle primarie e corre per l'Eliseo. Sul fronte interno politica in primo piano: Renzi sotto assedio. Emiliano minaccia la scissione targata Sud (Repubblica e tutti). Rossi al Fatto: "Basta con i Farinetti e la velocità senza frutto". Macaluso: "Renzi, Bersani, D'Alema: tutti hanno fallito" (Stampa). Tra le interviste: Alfano al Corriere: "No a nuove tasse per Bruxelles". Minniti al Messaggero: "Clandestini, tolleranza zero. Serve integrazione ma anche severità". Grasso al Corriere: "Mafia braccio di altri interessi". Su Repubblica parla la capo della vigilanza Bce Nouy: "Per le banche italiane molto da fare". Su CorrierEconomia intervista a Descalzi (Eni): "Ora dialogo con Putin". Su Libero "processo ai giudici". Pisapia: "Innocenti in cela e magistrati in politica. La gente non ha più fiducia nella giustizia".

ITALIA-ECONOMIA
"Non accetteremo mai un'imposizione dell'Unione Europea per una legge di Stabilità che deprima il cammino di crescita el nostro Paese o che ci rallenti sulla strada di sviluppo – dice Alfano al Corriere (p.6) – L'Unione dovrà tenere conto dei vincoli politici interni. Non siamo né pronti né disponibili a manovre che aumentino le tasse. Sarebbe difficile spiegare agli italiani che abbiamo accettato un diktat da chi non è riuscito a far rispettare l'accordo sul ricollocamento dei profughi e adesso si ricorda dei nostri zero virgola sulla manovra, per di più in un momento di gravissima emergenza".
Ma Bruxelles respinge la "lettura politica" italiana e continua il pressing: "L'Italia sta giocando con il fuoco. Quello che viene chiesto a Roma è il minimo sindacale per non perdere la faccia in Europa" (Corriere p.7). Tensione anche tra Tesoro e Palazzo Chigi su come rispondere alle richieste della Commissione: Padoan invita alla cautela, soppesando i rischi di un'infrazione, Gentiloni (e Calenda) sono sulla linea renziana della rottura. Per il Corriere al Mef si studia l'aumento di un punto di Iva e il riordino delle tax expenditures. Idem i Messaggero (p.11) che parla anche di stretta sull'evasione Iva, ritocchi alle accise e la possibile introduzione della webtax. Oggi l'incontro Padoan Gentiloni per decidere la risposta a Bruxelles che dovrà partire entro dopodomani. 
Sul Messaggero (p.11) intervista alla Furlan, dopo l'editoriale di ieri di Prodi sulla necessità di un cambio di rotta per il sindacato: "La Cisl è pronta a discutere di produttività e flessibilità. Ma il governo deve occuparsi di crescita e lavoro,senza guardare troppo ai calcoli elettorali. Sui voucher si torni alla legge Biagi: solo per lavori occasionali. Sui contratti pubblici il governo rispetti l'intesa di novembre". Sul Sole (in prima e a p.6) come si è sgonfiata la busta paga degli statali: negli anni della crisi un calo medio del 6%. Si va dal calo del 10,4% nella scuola, all'8% delle agenzie fiscali, al 7,4% delle Università al 6,4% di Regioni e autonomie locali.

ITALIA-POLITICA
Domani al via le trattative con i partiti per le regole sulle votazioni: il Pd forza le tappe chiedendo un accordo entro marzo e le urne a giugno (Stampa p.8). Intanto Renzi studia l'opzione voto il 30 aprile visto che la strada per un accordo in Parlamento appare difficile (Corriere p.8). Renzi vorrebbe presiedere il G7, ma restano due incognite: i dubbi di Franceschini e le modalità per sfiduciare Gentiloni (Stampa p.9). "Se il Pd toglie la fiducia a un suo premier e consegna il Paese all'ingovernabilità diventa partito dell'avventura" dice Speranza al Corriere (p.8). Ma Repubblica (p.10) segnala l'ipotesi del passo indietro di Gentiloni nel caso di fallimento sulla trattativa per la legge elettorale. "Serve un intervento in artroscopia  sulla per rendere omogenei i criteri: non si può usare l'argomento delle regole elettorali per perdere tempo" dice Alfano al Corriere (p.6).
Congresso Pd, Emiliano attacca Renzi: "Se non lo convoca è lui che fa la scissione". E minaccia le carte bollate. Ma i renziani stoppano: "Viene convocato dall'assemblea nazionale, non dal segretario. Va fatto a dicembre" (Corriere p.8 e altri). Speranza al Corriere (p.8): "Io lavoro per unire ma non tratto sui posti. Emiliano? E' uno dei nomi con cui costruire un'alternativa". Anche il governatore toscano, Rossi, in lizza per la guida del Pd. E al Fatto (p.4) dice: "Dobbiamo rappresentare chi ci ha dato la forza di essere chi siamo". Pisapia a Libero (p.6): "Penso a un nuovo centrosinistra con un programma condiviso, nel quale il Pd guardi a sinistra e non a destra".
Centrodestra, dopo la manifestazione di sabato organizzata da FdI, a cui hanno partecipato esponenti di Fi e Lega, si riapre l'ipotesi di un centrodestra unito (Corriere p.9). Berlusconi apre, ma Salvini incalza: "Chi dice voto subito ma vuole cambiare le leggi elettorali tira a campare". Ma il leader azzurro assicura: "No a inciuci col Pd", anche se frena sul voto subito (Giornale p.6). Giorgia Meloni, intervistata dal Messaggero (p.8): "Silvio comincia a capire, la piazza lo ha convinto".

USA/EUROPA
Trump solo contro tutti (Repubblica): rivolta contro il bando che sospende l'ingresso negli Usa dei cittadini di 7 Paesi musulmani. Proteste dall'Europa e da 16 Stati americani, i giudici bloccano i rimpatri. Si schiera anche la Silicon Valley: "Immigrati vitali" (Corriere). Accuse anche sulla lista dei paesi al bando: "Dov'è l'Arabia Saudita?" (Repubblica). Ieri parziale retromarcia della Casa Bianca: nessuno stop per chi ha la green card. Ma ai leader europei che criticano gli Usa Trump replica: servono confini forti, no al caos europeo. Alfano al Corriere: "Questa Europa non può dare lezioni agli Stati Uniti, vista l'incapacità dimostrata nella gestione della vicenda migratoria e i muri alzati anche qui. Trump sta facendo le cose che ha promesso e per le quali ha vinto. Ma la nostra visione è un'altra e si è rivelata finora vincente: nessuna omologazione generica tra migrazioni e terrorismo e attenzione ai casi concreti".
Sulla Stampa parla il segretario di Stato Tillerson: "Con l'Italia faremo grandi cose". Il suo rapporto con l'Italia frutto degli anni passati alla Exxon e i contatti con l'Eni: "Abbiamo bisogno dell'esperienza che l'Italia possiede sulla Libia. Poi avremo bisogno dell'Italia come membro responsabile della Ue per tenerla unita sulla questione urcraina". Tillerson chiede aiuto a Roma anche per "la gestione del dialogo con Putin" in vista del G7 di Taormina.
Sorpresa in Francia, alle primarie dilaga la sinistra radicale (Stampa). Hamon batte Valls alle primarie e corre per l'Eliseo. Promette reddito universale da qui a 5 anni e tassa sui robot, imposta sulle imprese dove l'automatizzazione ha sostituito il lavoro umano. E in un'intervista al Corriere (p.13) lancia un fronte progressista "da Varoufakis e Schulz" e dice: "Basta con l'Europa dei contabili: Mettiamo in comune il debito". Guetta: "L'exploit di Hamon segnala che nella sinistra francese c'è desiderio di rottura e di ritorno all'utopia di sinistra".

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Commentario del 29.01.2017

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutto il "no" di Trump a rifugiati e immigrati (Repubblica) e le prove di avvicinamento con Mosca (Sole). Il Corriere: le promesse subito attuate. Quotidiani divisi: Avvenire parla di "marchio di infamia" che ricorda il Nazismo. Feltri su Libero: onore a Donald, pensa al suo Paese e ci indica la via. In primo piano anche lo scontro a distanza Renzi-D'Alema, col Pd di nuovo sull'orlo della scissione. Renzi accelera sul voto: "Obiettivo 40% per evitare il caos". D'Alema: "Congresso o liberi tutti" (Sole). Berlusconi al Messaggero "Temo la grande coalizione, al voto con Lega e destra". Ieri la manifestazione "sovranista" a Roma: Salvini chiama in piazza gli scontenti di Forza Italia (Stampa). Fischi per Brunetta, applausi per Meloni (Tempo). Il Giornale parla di prove di pace nel centrodestra: "Alleanza sui programmi". E' ancora guerra invece tra giudici e politica. Davigo al Fatto: "Governo contro la Costituzione, vuole scegliersi i giudici". Orlando al Corriere: "Non sono un nemico della magistratura, i magistrati li sceglie il Csm". In primo piano anche il richiamo del governatore Visco: "Riforme avanti senza scorciatoie" (Sole). Sul Messaggero il piano del Tesoro per rispondere a Bruxelles: manovra bis dimezzata dai fondi per il sisma. 

ITALIA-ECONOMIA
In primo piano su tutti il richiamo di Visco al governo: "Riforme avanti, niente scorciatoie, per un Paese gravato da un debito pubblico così pesante e da problemi strutturali così persistenti" (Sole p.3 e tutti). Poi l'avviso al governo: "Ripensamenti, ritardi e resistenze rischierebbero di ripercuotersi sui mercati, vanificando i progressi fatti finora". Per Visco non è da sottovalutare il rialzo dello spread. Su Repubblica (p.11)la freddezza di Gentiloni, ieri a Lisbona: "Nessuna marcia indietro sulle riforme. Il governo si è mosso, anche in contatto con Bankitalia. Il governo lavora in continuità col passato, non bisogna dare all'estero una immagine di precarietà". Ma sulla durata del governo Gentiloni non si sbilancia: "Sulla legislatura decidono Parlamento e forze politiche, il governo governa". Padoan aspetta il premier e prepara le misure chieste da Bruxelles per evitare la procedura d'infrazione: per il Messaggero (p.11) si va verso una manovra bis dimezzata con le spese del sisma, chiedendo all'Europa di accontentarsi di una correzione di 1,5-2 mld contro i 3,4 mld richiesti. In quel caso potrebbe bastare una "manutenzione" dei conti, senza toccare Ires e 14esime sulle pensioni. Sul Corriere (p.12) altre ipotesi: tagli alla spesa, stretta sull'evasione sull'Iva estendendo il regime del riverse charge e dello split payment. Renzi tranchant: "Il mondo cambia e la Ue manda una lettera per lo 0,2 di pil". "Non si dia la colpa alle regole – dice al Corriere Guntram Wolff (Bruegel) – E' vero che l'Italia ha avuto bisogno di flessibilità ma il vostro problema è il debito elevato e la crescita debole e poi ci sono problemi nel settore pubblico e in quello bancario. Il Paese deve fare un grande sforzo per aumentare la crescita in modo durevole, non alimentata dal deficit ma sostenuta dalla produttività". Gozi al Sole: "Le tensioni si superano ma la Ue deve cambiare". Fitoussi a QN: "La Commissione teme per la stabilità in Italia ma provoca solo strsss inutili: sanzionare Roma aiuta solo i populisti". 

ITALIA-POLITICA
Pd verso la scissione. D'Alema, a Roma chiede il congresso e avverte: se Renzi tirerà diritto e precipiterà l'Italia verso nuove elezioni come scusa per fare pulizia dentro il Pd allora "liberi tutti" (Stampa p.2 e tutti). Renzi a Rimini accelera sul voto, rispolvera l'obiettivo 40% per il Pd e replica: "Il partito è con me, non mi fanno paura" (Stampa p.3 e tutti). "Da qui a un anno prima o poi si vota: il punto è come ci arriviamo". Ma per il Corriere (p.10) potrebbe non correre da premier: "Potrei rinunciare a Palazzo Chigi per fare il king maker per le liste e la campagna elettorale".Alla guida del governo potrebbero andare Delrio o Gentiloni. Richetti alla Stampa (p.3): "Ci sono altre emergenze prima di correre alle urne. E' finito il tempo dell'oracolo, serve condivisione". Orlando al Corriere (p.7): "Il voto? Prima un'intesa sulla legge elettorale". Parisi al Mattino (p.9): "Un dovere rifare il centrosinistra l'alternativa è governare con Berlusconi".
Berlusconi parla col Messaggero (p.7): "Io di nuovo centrale e tornano a colpirmi" dice riferendosi al rinvio a giudizio sul Ruby ter, per i soldi alle olgettine per testimoniare il falso (Messaggero p.6 e tutti). "Le ho aiutate, le aiuto e le aiuterò, alla luce del sole. Con la qualifica di escort di Berluscini non hanno nessuna possibilità di trovare fidanzato, lavoro, casa. A Milano indagassero sulla prostituzione". Poi sulla politica: "Temo un'alleanza di responsabilità nazionale tra Pd e FI: siamo naturalmente alternativi. Il nostro obiettivo è vincere le elezioni nell'ambito di un centrodestra vincente. Ma non deve basarsi sulle paure ma sulla serietà e sulla concretezza del fare. Vogliamo la vittoria di persone di buon senso". Berlusconi dice di ritenere "possibile, anzi necessaria" l'alleanza con Salvini e Meloni ma dagli alleati "atteggiamenti difficili da comprendere: la politica ha disperatamente bisogno di serietà. Gli istrionismi di Renzi non hanno pagato, quelli di Grillo al nostro elettorato non piacciono. Il centrodestra non deve vivere di provocazioni".
In evidenza su tutti lo scontro a distanza Davigo-Orlando sulla giustizia, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario. Davigo: "Non si violi l'indipendenza dei magistrati". Orlando: "Nessun attentato all'autonomia delle toghe" (Sole). Davigo al Fatto: "Il governo vuole scegliersi i giudici: noi non cederemo". Orlando al Corriere: "Non sono un nemico della magistratura, i magistrati li sceglie il Csm. Disponibili al confronto ma per un quarto di secolo non si è fatto nulla".

USA-EUROPA
Trump ferma gli immigrati (Corriere in apertura e tutti). Ingresso negli Usa sospeso per tre mesi per i cittadini di 7 Paesi musulmani tra cui Siria, Iran, Iraq e Libia. Proteste e caos negli aeroporti. Immediata ritorsione dell'Iran, mentre Google richiama i dipendenti all'estero. Europa divisa. Francia e Germania preoccupate: Hollande chiede una "ferma risposta". La May tace. Gentiloni: riaffermiamo i nostri valori. Ma il blocco dell'Est plaude (Stampa). Zuckerberg contro Trump: "Siamo una nazione di immigrati, teniamo le porte aperte per quelli che chiedono aiuto". Per Repubblica è lui l'anti-Donald, la nuova speranza dei democratici. Parla di autogol anche il Nobel per l'economia Erik Maskin: "La mossa di Trump non è solo contro gli immigrati, è contro l'America. Solo negli ultimi anni migliaia di iraniani hanno fatto ricerca nelle nostre università ed è grazie a loro che gli Usa sono un Paese leader. La mossa di Trump avrà risvolti anche economici: pagheremo un prezzo terribile". Sul Corriere intervista a Roubini: "Bisogna abituarsi, Trump va preso alla lettera. Ma non è chiaro l'ordine internazionale a cui mira. L'idea che un'azienda così ricca di aziende globali possa ritirarsi dal resto del mondo non ha senso".
Altro passo di Trump, la telefonata a Putin: "Russia-Usa,lotta comune all'Isis" (Repubblica e tutti). Il presidente chiama anche con Merkel: "Nato fondamentale". Il disgelo con Mosca prepara l'addio alle sanzioni, l'analisi di Rampini su Repubblica. Sull'Espresso il mondo dopo Trump: viaggio nella grande sfida del futuro.

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Commentario del 28.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Italia-Ue, scontro sulla manovra (Repubblica). Gentiloni: ok alle regole Ue, ma no a manovre depressive (Sole). "L'Italia non cede ma rischia l'infrazione" (Avvenire). Padoan: "Se la Ue ci sanziona il problema è grave" (Corriere), il ministro dell'Economia pronto a trattare (Stampa). Intanto lo spread risale a quota 177 (Sole). Italia fuori dall'euro, il dossier scuote il potere (Giornale). Intanto primo incontro Trump-May. Forte allenza Washington-Londra, patto contro l'Isis. Se nasce un G2 come Reagan e Tatcher (Sole) Napolitano: "Il momento della verità per l'Europa" (Stampa). In politica Renzi spinge per il voto il 25 giugno, pressing su Gentiloni che resta leale (Corriere). Il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere: Berlusconi e Salvini alla pari nelle primarie del centrodestra. In vista della campagna elettorale, Folli (Repubblica): giochi d'azzardo sull'Europa. Giustizia, Legnini (Csm) al Messaggero: "Arriva una circolare per le Procure: serve una maggiore responsabilità". Roma. Raggi, altra grana. Allarme sui conti: "Comune a rischio" (Messaggero). Libero: "Roma si mangia l'Italia". Stampa parla di "task force di avvocati per la Raggi". La sindaca: patteggiare mai, meglio una pena ingiusta.

ITALIA-ECONOMIA
Italia-Ue, scontro sulla manovra (Repubblica e tutti). L'Italia alza le barricate, Gentiloni: "ok alle regole Ue, ma no a manovre depressive" (Sole). "Italia non cede ma rischia l'infrazione" titola Avvenire. Padoan avverte: "Se la Ue ci sanziona il problema è grave" (Corriere), il ministro sarebbe pronto a trattare (Stampa). Per Repubblica nel caso di manovra-bis, si farebbe ricorso a un taglio lineare delle spese dei ministeri e all'aumento delle tasse su sigarette e benzina. Tra le opzioni anche il rinvio di alcune misure di Renzi, come quattordicesima ai pensionati, bonus studenti, aiuti per maternità e asili. Più difficile un rinvio del taglio dell'Ires e l'anticipo del taglio alle detrazioni Irpef. "Nessuno prenda impegni per nuove tasse o interventi blocca-crescita: ci opporremmo e il governo non avrebbe la maggioranza per approvare la manovra aggiuntiva" dice al QN (p.4) il ministro Alfano.  Messaggero esclude lo slittamento di misure dell'ultima Stabilità per non ridurre il tasso di crescita, perciò l'ipotesi è puntare sulla "web tax" italiana. Per il Corriere nel Pd c'è chi ipotizza di far scattare le clausole di salvaguardia facendo crescere di un punto l'Iva, che porterebbe 4 mld: non sarebbe troppo depressiva e aiuterebbe l'inflazione. Ma c'è lo stop di Renzi, che chiude alla correzione dei conti in caso di elezioni anticipate (Messaggero). Per Bonanni (Repubblica) sfidare l'Ue deriva dall'atteggiamento conflittuale del governo Renzi: ma accettare la modesta correzione chiesta da Bruxelles non sarebbe una sconfitta, perchè nonostante i 26 mld di extra deficit concessi, l'Italia cresce meno anche dei Paesi che l'austerità l'hanno applicata. E il debito pubblico continua a crescere. Perciò Bonanni solleva dubbi sulla "convenienza" di sfidare l'Ue sulla procedura per deficit eccessivo, che – spiega il Messaggero – consisterebbe in controlli sui conti ogni 3-6 mesi e rischio multa. Per il Foglio, anche se la tentazione è non fare la "manovrina", Gentiloni dovrebbe fare un discorso pratico  e pagare un prezzo di 3,4 mld, piccolo rispetto ai 26 di flessibilità ottenuti. Ma non è escluso che Renzi usi i rapporti con l'Ue per detonare la legislatura e andare al voto.
Spread a quota 177, ma i BoT restano sottozero (Sole in prima e p.3). Resta elevato il differenziale tra i titoli di Roma e Madrid, ieri a 64 punti base. Mentre in Italia il costo della vita è sottotono, i BTp sono trascinati dal rincaro in Europa. Per Cellino (Sole p.3) l'incertezza del quadro politico italiano ha fatto evaporare una buona parte dei guadagni ottenuti grazie al Qe della Bce.

ITALIA-POLITICA
Election day a giugno, la linea di Renzi (Messaggero). Per Verderami (Corriere in prima e p.6) Renzi punta al 25 giungo per le elezioni, mentre Gentiloni resta leale con lui e resiste al pressing di chi vuole che rompa l'asse con il leader del Pd. Anche per Repubblica Gentiloni resta leale, sceglie il partito e si prepara alle elezioni. Il Pd lancia l'ultimatum sulla legge elettorale: accordo in 10 giorni o si va al voto con la legge che c'è (su tutti). E Rosato (Pd) al Corriere (p.7) ribadisce: "Se non ci sono le condizioni per la legge elettorale, meglio votare. Certe leggi restano bloccate". Ma per Franco (Corriere p.9) così si prefigura l'esito delle urne, anche se resta da capire se far cadere un Gentiloni leale a Renzi sarà facile quanto fu far cadere Letta. Per Repubblica (p.4) la corsa al voto rianima la scissione tra i dem. Il governatore Pd della Toscana, Rossi, alla Stampa (p.7): "Sarebbe drammatico votare adesso, Renzi si comporta come un pokerista che rilancia dopo ogni partita persa. Io proporrei un'agenda di governo con interventi su povertà, voucher, giovani e Casa Italia per arrivare al voto nel 2018". Per Casini, intervistato dal Corriere (p.9) "non è la data ad essere decisiva", quanto il fatto che "i partiti si impegnino perchè il Capo dello Stato non debba sciogliere le Camere il giorno dopo le urne per l'impossibilità di formare un governo".
Nel centrodestra, oggi la manifestazione di FdI a Roma per chiedere il voto. Ci saranno anche Lega e Fi. Dopo la piazza bisogna trovare la strada per tenere insieme la coalizione, ma manca un progetto comune e vincente (Libero p.11). Pagnoncelli sul Corriere (in prima e p.8) riporta un sondaggio che mostra come, in caso di primarie di centrodestra, ci sarebbe un testa a testa tra Salvini e Berlusconi.

EUROPA/USA
Patto su Isis e commercio tra Trump e May (su tutti). Sintonia al primo incontro alla Casa Bianca, con il presidente Usa che ha definito la Brexit "fantastica". "E' nato un nuovo G2 - commenta Platero (Sole in prima e p.5) -: non è un'alleanza da sottovalutare, quella tra Reagan e Tatcher cambiò il mondo. Oggi il patto va nella direzione dell'interesse interno rispetto alle sfide di paura e insicurezza".  Per Maisano (Sole in prima e p.5) è un "matrimonio di interesse transatlantico": a Trump serviva una partnership forte, ma Londra sarà importante anche per l'Ue come tramite con gli Usa. Per Lamy, ex Wto, alla Stampa: "L'alleanza non può essere anti Ue perchè Londra non può cancellare i suoi legami con l'Europa". "E' il momento della verità per l'Europa" afferma in un intervento sulla Stampa Giorgio Napolitano, che sottolinea la necessità di "confrontarsi con le sfide del presidente americano e dare risposte non demagogiche ai 'dimenticati' dalla globalizzazione".
Nel mirino i rapporti eocnomici con gli Usa, dopo le dichiarazioni "America first" di Trump. I dazi al 20% sulle importazioni potrebbero rivelarsi un boomerang per gli Stati Uniti, ma potrebbe essere pericolosa anche per la Cina, l'Ue, la Germania e l'Italia. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: "La risposta al protezionismo può essere solo europea, pensare di rispondere con politiche nazionalistiche è perdente in partenza. L'ex direttore del Wto, Lamy alla Stampa (p.2): "Lo scontro sui mercati penalizzerebbe le aziende Usa, Trump è convinto che il deficit commerciale bruci posti di lavoro. Ma dimentica che il vero problema è la capacità americana di esportare e che l'aumento del commercio internazionale aiuta più i poveri che i ricchi, non viceversa". Per Sapelli (Messaggero in prima e p.16) i nuovi muri americani favoriranno solo la Cina.
Italia fuori dall'euro, il dossier scuote il potere (Giornale in prima e p.2). Dopo il dossier di Mediobanca pubblicato ieri, Germania, Bce, Credit Suisse si preparano all'Italexit. "L'addio sarà duro, ma restare sarebbe peggio" dice il deputato di Fi Antonio Martino. L'analisi di Forte sul Giornale: tornare alla Lira è una minaccia che ci rendi più forti a Bruxelles. Mentre l'esperto Guido Roberto Vitale: "meglio restare in Ue".

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Commentario del 27.01.2017

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Effetto Consulta sulla politica: è paralisi (QN). Berlusconi al Foglio: "Le mie condizioni per andare al voto". Salvini alla Stampa: "Nessuna intesa con Alfano&C". Sull'Unità le grandi manovre nel Pd per il voto a giugno. Sul Giornale le trame dei dem anti-Renzi per fermare la corsa alle urne. Ferrara all'Unità: "Addio maggioritario, è tornata la Repubblica dei partiti". Prime simulazioni: Paese ingovernabile (Giornale). Per Berlusconi "il problema resta la gnocca" (Libero): "Pagò le Olgettine fino a due mesi fa" (Messaggero). Sulla Verità i paradisi fiscali dei renziani. In Cassazione Canzio critica i pm - "Processi show, freno ai pm" (Messaggero) – alla Cei Galantino critica i politici:  "Sulla riforma elettorale non avete fatto il vostro lavoro" (Corriere, Sole).
In primo piano anche la lite con l'Europa sui conti pubblici (Corriere). Bruxelles: "Da Roma spettiamo risposte, le spese per il sisma non c'entrano" (Messaggero). Verso la procedura di infrazione (Avvenire). Su Repubblica il piano B del governo: no alla manovra se si vota a giugno. Sul Giornale il dossier choc di Mediobanca: uscire dall'euro è un affare.
Sul Messaggero intervista al premier spagnolo Rajoy: "Madrid vuole dalla Ue più flessibilità". Negli Usa Trump rompe con il Messico e annuncia nuove tasse sulle importazioni (Sole).
A Roma Raggi sotto assedio tratta con la Procura sul patteggiamento (Messaggero). Balle spaziali, per il Fatto. Sulla Stampa lo sfogo contro Grillo: mi imposero le nomine. Il Giornale parla di Raggi terrorizzata dalle manette: e ora pensa di autosospendersi.

ITALIA-ECONOMIA
Conti pubblici, tra Roma e Bruxelles scoppia il caso terremoto (Corriere in apertura e a p.8). A Gentiloni che parlava di costi aggiuntivi per 1 mld, risponde Moscovici per dire che le nuove spese per il sisma non rientrano nella discussione in corso sulla manovra correttiva da 3,4 mld chiesta dalla Ue all'Italia per rimettere i conti in ordine. Orfini: "Moscovici sconcertante, austerity inaccettabile e offensiva, la lettera di Bruxelles è irricevibile". Governo pronto allo scontro: per Repubblica (in apertura e a p.4) e Messaggero (in prima e a p.9) l'idea è quella di far saltare il tavolo e non intervenire sui conti. E se si dovesse votare a giugno, impostare la campagna elettorale sul No all'Europa. Tra i falchi Renzi e Calenda; Gentiloni più cauto. Il Tesoro si prepara per lo scenario peggiore, ovvero il commissariamento europeo, e studia gli effetti della procedura sullo spread: il rischio è risparmiare 3,4 mld e poi bruciarne il doppio sui mercati, stretti tra incertezza politica, perdita anche dell'ultima A al debito e con il quantitative easing della Bce in riduzione. Ieri spread in risalita: toccati i 174 punti, ai massimi dal 2015 (Repubblica p.4). Una decisione dovrà comunque essere presa lunedì o martedì: in alternativa potrebbe essere proposto alla Ue un percorso graduale nel def. Sul Giornale (p.3) uno studio riservato di Mediobanca dalle conclusioni shock: "col Paese fuori dall'euro si risparmiano 8 miliardi". Secondo lo studio, la ridenominazione del debito pubblico in lire e il conseguente deprezzamento della lira "possono supportare a sostanziale decurtazione del debito. E una politica monetaria sovrana può creare le condizioni per un rilancio dell'economia italiana". "Questo significa che la finanza si prepara ad ItalExit  o almeno tiene in considerazione l'ipotesi", scrive Porro sul Giornale (p.3). 

ITALIA-POLITICA
"Chiedo una legge proporzionale per vincere nell'ambito del centrodestra: un'alleanza che deve basarsi sui programmi, non sulle costrizioni delle regole elettorali": così Berlusconi al Foglio (in prima e p.4). "Se – prosegue – non ci fosse una maggioranza, non si potrebbe far guidare il Paese a una piccola minoranza. Ma della legge elettorale se ne occupi il Parlamento: serve armonizzare, ma non può essere un pretesto per ritardare il voto. In democrazia – aggiunge - non può essere un organo giurisdizionale a dettare le regole elettorali". Galantino (Cei) "I politici non hanno fatto il loro lavoro, non è normale che i giudici dettino i tempi" (su tutti). Fiano (Pd) a Repubblica (p.10): "Richiamo giusto, ma non abbiamo perso tempo". Intanto Grillo sul blog in pressing su Mattarella chiede il voto con i sistemi "confezionati" dalla Consulta. Salvini alla Stampa (p.5): "Basta inciuci, al voto ad aprile". Se si votasse oggi – ipotizzano tutti i quotidiani sulla base dei sondaggi -  nessuna alleanza avrebbe i numeri per governare e bisognerebbe trovare accordi in aula. D'Alimonte (Sole in prima e p.20): la governabilità si allontana, solo asse Pd-Fi potrebbe dare maggioranza al Senato, ma alla Camera non basterebbe. Ma Romano (Pd) a Libero (p.2): "Non sarà caos, 40% si può raggiungere". Folli (Repubblica p.11) vede allontanarsi la fine della legislatura perchè non ci sono alternative a un serio lavoro in Parlamento per riavvicinare elettori ed eletti attraverso una logica di collegi uninominali piccoli. Fatto (in prima e p.2) definisce "Porcellum 2.0" l'Italicum "spolpato" dalla Consulta. Calderoli a Libero (p.4): "Questa legge elettorale è più grande porcata".
Ieri l'inaugurazione dell'Anno giudiziario. Canzio, primo presidente della Cassazione: "Basta processi show, più controlli sui pm" (su tutti).  Il sottosegretario Ferri al Messaggero (p.2): "Giusto informare ma doveroso non costruire verità mediatiche che allontanano la verità processuale". Assente l'Anm, che attacca: "L'esecutivo si sceglie i giudici" (Sole P.7). Nella "contro-cerimonia" dell'Anm, Davigo mette nel mirino il decreto che lascia il primo giudice al suo posto (Corriere p.3). Il Rapporto Doing, citato ieri da Canzio, colloca l'Italia al posto 108 della classifica sulla qualità del servizio giudiziario. Il primato negativo sui disservizi ostacola l'economia (Messaggero p.3). E l'ex sindaco di Milano, Pisapia a Repubblica (p.13): "Troppi presunti colpevoli, a pagare è la giustizia".

EUROPA
"L'euro? Ha 18 mesi di vita" dice alla Bbc Ted Malloch, probabile ambasciatore Usa presso la Ue alla vigilia dell'incontro Trump-May (MF p.4). "L'euro è una valuta non solo in declino ma con un problema reale: potrebbe collassate nel prossimo anno e mezzo e non sono l'unico a pensarla così". E sul trattato di libero scambio Usa-Ue: "Non sono sicuro che ci sarà ancora una Unione con cui trattare". Le elezioni del 2017 porteranno almeno a una ridefinizione dell'Unione.  Oggi l'incontro Trump-May: commercio e Nato al centro dei colloqui (Sole p.8). Al Pil britannico il primato di crescita nel G7: su Sole (p.8) e altri i dati, ottimi, sull'economia britannica dell'ultimo trimestre, che tiene nonostante l'incertezza innescata dalla Brexit.  Pil allo 0,6% nell'ultimo trimestre 2016. Soddisfatto il cancelliere Hammond, mentre la pensano diversamente i produttori di auto, che vedono la fine del boom e guardano con preoccupazione alle nuove politiche doganali
"Madrid vuole dalla Ue più flessibilità": sul Messaggero (p.7) parla il premier spagnolo Rajoy. "Non si può spendere più di ciò che si ha, come la Spagna fino al 2011. Ma c'è bisogno anche che le norme e le procedure di controllo siano flessibili, si adattino alle circostanze e non ostacolino l'impulso alla crescita". Nei primi 100 giorni del suo governo "il tetto di spesa, l'aumento del salario minimo interprofessionale i bonus sociali e il calendario della riforma dell'educazione". Rajoy spezza una lancia a favore dell'Italia: "Vanno considerati i grandi sforzi su migranti e terremoto".

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Commentario del 26.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Italicum bocciato, elezioni più vicine (Stampa). La Consulta boccia il ballottaggio ma salva il premio di maggioranza (Sole). Il Fatto: ora si può votare coi capilista a sorte. Ma sul voto è scontro (Corriere, Messaggero). Bersani: "Prima le regole e poi le urne" (Corriere). Alfano: "Né fretta né melina ma modifiche per armonizzare Camera e Senato" (Messaggero). Cassese: "Bene la corte, ora un patto serio tra forze politiche" (Mattino). Renzi già al lavoro sul listone: con lui Alfano e Pisapia (Stampa). In primo piano anche gli Usa: Trump alza il muro con il Messico. Stop ai rifugiati dalle zone di guerra (Sole e tutti). Il Sole: fine di un'illusione. Ma Trump fa volare la Borsa: Wall Street supera i 20mila punti, mai così bene in 130 anni (Giornale). A Milano è lo scontro su Generali a scaldare Piazza Affari: Unicredit e Mediobanca volano, Generali puntella le difese (Sole, MF). Intanto Mps si prepara a una nuova pulizia sui conti ed emette bond da 7 mld (Sole, MF). Su Messaggero e Fatto il Parlamento indaga su calcio e mafia. "Agnelli incontrava i mafiosi".

ITALIA-ECONOMIA
Sisma, Gentiloni scrive a Juncker: "Il terremoto peserà sui conti per oltre un miliardo" (Repubblica p.24, Sole p.7). Il premier formalizza così la richiesta di sconto alla Commissione Ue: almeno un miliardo da sottrarre alla correzione da 3,4 mld chiesta da Bruxelles nella lettera di due settimane fa. Da Juncker la rassicurazione che farà il possibile per "aiutare l'Italia" Ma Bruxelles aspetta una risposta dall'Italia entro mercoledì su modi e importo della correzione dei conti pubblici, con i "falchi" della Commissione, Katainen, Dombrovskis e Vestager che sembrano decisi a evitare cedimenti e spingono per mettere l'Italia subito sotto procedura di infrazione, esponendo il Paese sui mercati. Oggi Padoan a Bruxelles.
Sul piano interno fa ben sperare il risveglio dell'industria (Repubblica p.26, Stampa 19 e altri): cresce il fatturato (2,4% su base mensile, 3,9% annua), aumentano gli ordinativi sia su base congiunturale che tendenziale. L'Istat certifica un trimestre di crescita per il sistema produttivo italiano. L'auto resta il settore trainante, insieme all'energia: seguono farmaci e abbigliamento. Torna positivo anche l'export. Attesa per il dato sul pil, che verrà diffuso il 14 febbraio: per Bankitalia non dovrebbe andare oltre lo 0,2% e per il2017 fermarsi allo 0,9%. La Cisl: la crescita continua ad essere troppo debole.
Sul Corriere (p.20) i 14 miliardi di tasse che lo Stato non incassa: è il "prezzo" dell'intasamento da ricorsi tributari della Corte di Cassazione. Valgono circa 20 miliardi e poiché lo Stato vince in 7 casi su 10, disinteressandosi dell'emergenza tributaria in Cassazione è come se rinunciasse ad incassare 14 miliardi.

ITALIA-POLITICA
La Consulta ha deciso sull'Italicum: cancellato il ballottaggio, restano il premio di maggioranza a chi supera il 40% (su tutti) e i capilista bloccati. "Ora, se si vuole, si può votare" rilancia l'Unità, ricordando come la legge sia autoapplicativa per stessa indicazione della Consulta. E' applicabile, ma – scrive Giacalone sul Giornale (p.3) – sarebbe da stolti farlo: se ci fosse dignità politica, si dovrebbe creare un sistema rispettoso delle istituzioni partendo dalla indicazioni della Consulta. Geremicca – nell'editoriale della Stampa (in prima e p.22) – mette in guardia: le urne non sono scontate perchè la legge è solo teoricamente applicabile visto che è disomogenea rispetto a quella del Senato. Il ministro Alfano al Messaggero (p.5): "Bisogna armonizzare i due sistemi elettorali, ma non è melina. L'Italicum uscito dalla Consulta si applichi anche al Senato ma con l'aggiunta di un premio di maggioranza alla coalizione vincente (anche senza il 40%) e di un meccanismo di scelta per gli eletti in più collegi. Si può fare con un articolo, due commi e seri righe". Anche Renzi  punta a rimuovere gli ostacoli, coinvolgere Gentiloni e andare al voto entro giugno (Stampa) ma per il Messaggero (p.4) non dà ultimatum per non bruciarsi con Fi, che intanto chiede prudenza. "Così non si può votare – dice alla Stampa (p.5) Romani -. Aspettiamo le motivazioni poi discuteremo". Verderami (Corriere p.5) torna a spingere sulla necessità di un compromesso tra Renzi e Berlusconi, che ora sono divisi su tempi e modi, altrimenti ci sono Grillo e Salvini. Hanno fretta di votare Lega e M5S – con Grillo che, secondo Avvenire (in prima e p.7) punta al 40% con Di Maio premier -. E la Meloni (FdI) a Libero (p.7) dice: "Chi nega la possibilità di votare subito lo fa per rimanere attaccato alla poltrona". Il presidente del Senato Grasso al Fatto (p.4): "Ora spetta al Parlamento fare una legge, ma prima del voto ci sono tante cose per il Paese da fare". Mentre Folli (Repubblica in prima e p.29) segnala la necessità di un passaggio parlamentare per non lasciare ai giudici lo scomodo titolo di legislatori anomali, Sorgi (Stampa p.5) sottolinea come difficilmente si troverà un accordo migliorativo in un Parlamento esausto. Bersani al Corriere (p.6): "Non mi bevo qualunque legge perchè dobbiamo votare. Si può votare domani o tra 6 mesi, ma con i problemi che ha l'Italia vogliamo fare qualcosa?". 

EUROPA
Bruxelles, approvato il piano Mogherini-Commissione Ue sul pattugliamento navale in Libia (Sole p.29, Giornale p.16 ). Il piano prevede la collaborazione tra Libia e stati confinanti per il controllo delle frontiere meridionali, la formazione della guardia costiera libica e la cooperazione tra Tripoli e le agenzie dell'Onu. L'Italia apprezza e in cambio garantisce la riapertura dei Centri di identificazione e espulsione. Dubbi sui fondi a disposizione, 200 milioni di euro. Critico il Giornale: sulla carta il piano è perfetto ma in realtà sarà un buco nell'acqua. Serraj è l'interlocutore sbagliato: la tratta degli uomini vale 300 milioni l'anno e solo Haftar può fermarla. 
In Francia, uno scandalo fa vacillare Fillon (Sole p.10 Corriere p.15). Nel mirino consulenze e stipendi della moglie, favorite dall'influenza del marito. Fillon parla di accuse senza fondamento e chiede di essere sentito dai magistrati ma il colpo all'immagine del candidato dei Republicains è duro.
Nel Regno Unito la Scozia agita di nuovo la minaccia secessionista (Sole p.10): "Entro i prossimi due anni, comunque prima di Brexit, la Scozia potrebbe votare di nuovo per rivendicare indipendenza dal Regno Unito specie se non avremo accesso al mercato interno europeo", dice il leader storico del nazionalismo scozzese Alex Salmond. Intanto la premier May sarà domani a Washington per incontrare Trump e domenica ad Ankara per Erdogan.

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Commentario del 25 gennaio 2017

IN PRIMA PAGINA
Montagna maledetta (QN): muoiono nell'elicottero i soccorritori eroi dell'hotel (Repubblica, Stampa e tutti). Il Giornale: Dio non è abruzzese. Intanto si estraggono altri morti dal Rigopiano. Sul Messaggero parla la funzionaria che ignorò l'allarme: "In quel grande caos ero sotto stress". QN: è l'Italia dello scaricabarile. In primo piano su tutti anche Roma, con la Raggi indagata per la nomina del fratello di Marra: le accuse sono abuso d'ufficio e falso (Sole e tutti).Grillo: resta (Mattino). Ma mette il bavaglio ai suoi: "Parla solo chi dico io" (QN). Su tutti anche l'attesa per la sentenza della Consulta sull'Italicum: rischiano ballottaggio e capilista (Corriere e altri). Spazio anche agli esteri. Sul Corriere parla il premier libico Serraj: "Pronto a trattare con Haftar". Su Repubblica il piano Ue per fermare i migranti in arrivo dalla Libia. Su tutti la Brexit che torna all'esame del parlamento inglese: l'Alta Corte dà torto a May (Sole).Il Giornale: vogliono fermare la Brexit. Su tutti anche l'incontro di Trump con i big dell'auto Usa, tra cui Marchionne: "Riportare il lavoro in Usa" (Sole). E sulla frase contro l'ambientalismo in auto Fca vola in Borsa (MF).

ITALIA-ECONOMIA
Debito, pressing Ecofin: "l'Italia rispetti il Patto". Sul Messaggero (p.12) anticipazioni dell'Ecofin di venerdì, che ai Paesi con alto debito pubblico raccomanda "il controllo di lungo periodo sui livelli di deficit e di debito e di perseguire politiche di bilancio prudenti, incluso il rispetto della regola del debito". Insomma, dopo la lettera della Commissione al governo, i margini di compromesso su una possibile manovra correttiva da 3,4 mld sono limitati. Quanto al terremoto, la Commissione è pronta a concedere flessibilità sia per l'emergenza che la ricostruzione. Ieri da Fitch nuovo allarme sulla crescita italiana (Messaggero p.12): i rischi politici in Europa potrebbero innescare uno shock finanziario che colpirebbe duramente la crescita mandando l'Italia in stallo. Intanto il governo prova a rilanciare sulle liberalizzazioni (Messaggero p.12): Calenda ripesca il disegno di legge sulla concorrenza con un occhio a Bruxelles per provare a modernizzare il Paese. Nel ddl misure su Rc auto, farmacie, servizi bancari.
L'industria creativa vale 48 miliardi di euro: sul Sole (p.22) e tutti la presentazione ieri a Milano di "Italia Creativa" lo studio realizzato da EY col supporto delle associazioni di categoria che fotografa un settore in crescita e che ribalta vecchi stereotipi. Musica, videogiochi, radio le performance migliori; indietro libri, pubblicità e architettura; in rosso quotidiani e periodici.

ITALIA-POLITICA
Italicum, oggi il verdetto della Consulta. Per il Corriere (p.6) improbabile che venga cancellato il premio di maggioranza,mentre rischiano molto il ballottaggio e i capilista, per la facoltà loro concessa di correre in più collegi e scegliere quello che preferisce. Su Repubblica (p.4) lo scontro interno alla Consulta tra chi vorrebbe cassare del tutto l'Italicum e chi invece vuole salvarlo. Anche per Repubblica la legge sarà bocciata su ballottaggio e capilista mentre sarebbe in salvo il premio di maggioranza. "Temo una sentenza minimalista che darà fiato solo al voto di protesta, un altro regalo al M5S" dice l'avvocato Palombo, uno dei 7 legali anti-Italicum.
"Mattarellum o Consultellum: comunque si voti a giugno" la linea con cui Renzi si presenterà sabato all'assemblea del Pd a Rimini  (Repubblica p.4). Obiettivo del renzismo evitare la graticola, con la speranza che la sentenza della Corte non complichi il quadro. Il rischio palude è altissimo, e anche quello che si allunghino i tempi della legislatura. Ma se non si dovesse votare nel 2017 Renzi avrebbe un piano di riserva: anticipare a prima della pausa estiva il congresso, con relativa resa dei conti con gli avversari interni. Ma a Montecitorio gli amici del premier si sono assottigliati. Uniche sponde per un voto subito Salvini e M5S.
Nel M5S stretta di Grillo su interviste e dichiarazioni: "Chi parla senza via libera non sarà ricandidato" (Stampa p.7). A rischio 70 parlamentari ma nel mirino dovrebbe esserci Fico. "Siamo sotto attacco, per chi parla fuori dalle righe non ci sarà futuro". Intanto la Casaleggio ha avviato lo "scouting" di aspiranti parlamentari cercando competenze migliori.

EUROPA/LIBIA
Dall'estero, il caso Libia. Sul Corriere parla il leader di Tripoli Serraj: "Per la Libia sono pronto a trattare con Haftar". "Ma l'Italia non ci abbandoni: l'Ambasciata è al sicuro". "Noi siamo il governo legittimo,sostenuti dall'estero e da varie componenti della società libica in tutto il Paese. Va aggiunto che non esiste una soluzione militare. Ho parlato molte volte con Haftar e lo ho invitato a unirsi al nostro governo. Lui si è battuto contro l'Isis a Bengasi, noi a Sirte. Oggi lo invito alla piena cooperazione". E sul traffico dei migranti: "Dobbiamo controllare i confini meridionali, ne abbiamo parlato con Minniti.Noi siamo solo una regione di transito: occorrono accordi con Ciad, Niger, Mali, Sudan. L'Italia offre mezzi e aiuti importanti ma le questioni sul tavolo sono gigantesche. La Libia da sola può fare poco. Ma nonostante le tante difficoltà siamo tornati a produrre oltre 700mila barili di greggio al giorno".
Su Repubblica il piano Ue sostenuto dalla Merkel per stoppare il flusso dei migranti dalla Libia. Obiettivo, "sigillare" i porti di partenza verso Italia e Malta mandando navi europee a combattere i trafficanti in acque libiche o, in alternativa, a formare un blocco navale gestito da Tripoli davanti ai porti e alle spiagge di partenza.  Il piano è allo studio in queste ore, sarà presentato oggi a Bruxelles e sarà approvato dai leader europei a Malta tra due settimane. La volontà politica di aiutare l'Italia è chiara con risultati in tempi brevi. Lo scenario, scrive Nigro (Repubblica p.7) è quello di un governo Serraj molto debole ma che la Ue punta a rafforzare.


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Commentario del 24.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Centro Italia, dopo i ritardi di emergenza e ricostruzione ecco il piano per cambiare la Protezione Civile: stop alle gare per gli appalti (Stampa) gli interventi diventeranno più rapidi (Corriere). Sul Foglio Cassese stronca l'Anac di Cantone: invece di esternare misuri la corruzione. Intanto al "Rigopiano" si continua a scavare: trovati vivi tre cuccioli dell'hotel, un segno di speranza (Messaggero). Su Corriere e Messaggero l'inchiesta: "Avvertiti tre giorni prima". Su Repubblica la catena degli errori. In evidenza anche le prime mosse di Trump su dazi, soldati in Siria e stop ai fondi pro-aborto: "Donald parte col botto" titola Libero. Cancellato il patto del Pacifico: "Ci proteggiamo" (Sole, Corriere). Il Giornale: ecco cosa cambia per noi. E oggi l'auto americana va a rapporto (MF). Alfano alla Stampa: sulle sanzioni alla Russia si decida con gli Usa. Anche in Italia 8 italiani su 10 vogliono l'uomo forte (Repubblica). Oggi il verdetto sull'Italicum: verso il no al ballottaggio (QN). Il Sole: sarà una sentenza "a prova di elezioni. In primo piano su tutti anche la battaglia Generali-Intesa: il Leone di Trieste per difendersi dall'assalto compra il 3% della banca e si blinda. Voci di un asse Intesa-Allianz per frenare Axa in rotta su Trieste. La battaglia è un nuovo capitolo del duello tra Parigi e Roma

ITALIA-ECONOMIA
Boeri torna a criticare le scelte del governo Renzi e avverte: "Più debito con le nuove pensioni" (Corriere p.30 e tutti). Due le critiche del presidente dell'Inps: la manovra fa aumentare il debito implicito e scarica oneri sulle generazioni future. Per debito implicito si intende non il debito pubblico attuale ma quello futuro che si farà per pagare le nuove pensioni. Il governo, con De Vincenti, replica: "Le ultime novità sugli assegni sono del tutto sostenibili, sia nell'immediato che in prospettiva". L'Ape resta infatti una misura sperimentale: vale per tre anni e poi potrebbe sparire e la nuova quattordicesima ha un costo molto contenuto. Ma Boeri contesta anche questa: "E' una misura che non tiene conto delle condizioni delle famiglie: può premiare persone in nuclei con persone ricche". Il Sole (p.2): sulla spesa previdenziale le polemiche fanno solo male, essendo il tema di grandissimo rilievo. Intanto sempre sull'Ape, l'Inps annuncia la partenza di 150 mila buste arancioni con  la simulazione dell'assegno ai lavoratori potenzialmente interessati e 135 mail (Sole p.3). Ma lo strumento appare complesso, scrive il Sole, e sull'opzione ci sono ancora tanti punti interrogativi. A inizio febbraio i due decreti attuativi per rendere operativo l'Ape poi gli accordi dei ministeri con Abi e Ania e quello tra Inps e Mef. Per i liberi professionisti in arrivo vitalizi da fame (Giornale p.7): con le casse di previdenza che devono tenere i conti in ordine a rimetterci saranno gli iscritti. Secondo uno studio di Italia Oggi, col tasso di sostituzione al 20%, un infermiere che oggi guadagna 2000 euro andrà in pensione con 400  euro. Intanto in Senato il governo decide di non ricorrere a un decreto legge "omnibus" per blindare il Milleproroghe e scatta l'assalto alla diligenza (Sole p.4): i primi a presentare emendamenti i senatori Pd e in generale di maggioranza. Tra le proposte del Mef la cancellazione dell'avvio il primo marzo della lotteria dello scontrino.

ITALIA-POLITICA
Italicum, oggi la sentenza della Consulta: nel mirino ballottaggio e pluricandidature (Repubblica p.13). E' già lite sul verdetto (Corriere p.6): da una parte Lega, FdI e M5S chiedono di votare sulla base della sentenza, Fi, Pd e cariche istituzionali chiedono di utilizzare la sentenza come base per un percorso di riscrittura delle regole. La sentenza è autoapplicativa come tutte quelle della Corte – scrive Messaggero (p.6) – ma il risultato potrebbe non essere sufficientemente omogeneo per i due rami del Parlamento. Bianconi sul Corriere (p.6): i partiti hanno caricato la Corte di un'aspettativa eccessiva sperando in una soluzione dei problemi che sono stati finora incapaci di affrontare. Fassino (Pd) al Corriere (p.8): "Se la sentenza non sarà autoapplicativa, toccherà al Parlamento tenere insieme rappresentanza e governabilità". Secondo Meli (Corriere p.8) Renzi spera che la Consulta non cancelli il premio di maggioranza puntando a giugno per il voto, ma il Pd è spaccato: un'altra parte spera di portare a termine la legislatura. Per l'UNità (p.5) perde quota l'ipotesi del voto a giugno. "Le alleanze saranno necessarie, resta solo da capire se lo si dirà prima delle elezioni, o se si faranno dopo averle negate" dice il ministro Alfano alla Stampa (p.11). Intanto Feltri su Libero (in prima e p.8) scrive: votare subito è inutile, anzi dannoso.
Su Repubblica (p.6) Diamanti presenta il sondaggio Demos sulla "voglia di uomo forte": a otto italiani su dieci piace il leader solo al comando. Con il declino della politica e delle rappresentanze sociali – scrive Diamanti – è cresciuto negli anni il desiderio di una guida risoluta. Gli esempi, a livello mondiale, sono Trump e Putin, ma anche la leadership di Renzi, definito "potente e un po' prepotente", ma la sua posizione si è indebolita dopo il referendum.

USA/EUROPA
In primo piano su tutti anche le prime mosse di Trump su dazi, soldati in Siria e stop ai fondi pro-aborto: "Donald parte col botto" titola Libero. Cancellato il Ttp, il patto del Pacifico voluto da Obama con 15 Paesi tra cui Australia, Canada, Giappone e Messico: "Ci proteggiamo da chi ci ruba il lavoro" (Corriere, Sole). Nel mirino anche il Nafta tra Usa, Messico e Canada. Ian Bremmer al Corriere: "Ora si aprono praterie per un aumento dell'influenza della Cina in Asia e nel Pacifico. Trump crea le condizioni per una recessione geopolitica". "Questa chiusura non promette nulla di positivo" per gli americani e per tutti. l'analisi del Giornale, La Stampa sottolinea l'opzione di Trump non per il "free trade" di Reagan ma per il "fair trade" di Clinton: vuole rinegoziare regole e imporre nuove tariffe per riequilibrare i vantaggi di Cina e Messico sul lavoro a basso costo.
Ieri Trump ha annunciato anche il taglio delle tasse alle imprese: "Vogliamo riportare la produzione manifatturiera in questo Paese, assumendo lavoratori americani". E oggi riceverà a colazione i big dell'auto: Marchionne (Fca), Fields (Ford) e Barra (Gm).
"Sulle sanzioni alla Russia l'Europa decida con Trump" dice il ministro Alfano alla Stampa (p.11). "Paradossale che gli Usa che hanno più spinto per le sanzioni facciano la page e quelli come l'Ue e l'Italia che hanno pagato un conto significativo restino ostaggio delle sanzioni. Come Europa dobbiamo proporre a Trump di decidere insieme".

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Commentario del 23 gennaio 2017

IN PRIMA PAGINA
Centro Italia, tra sisma e neve 10 miliardi di danni (Corriere). Ma dopo il caos sul terremoto si volta pagina (QN). Gentiloni: daremo più potere a chi gestisce le emergenze (Mattino). Ironico Libero: salveremo i terremotati nel 2047. Intanto continua l'allarme sul pericolo scosse: si svuotano le dighe abruzzesi (Repubblica). Nel centro Italia migliaia di sfollati, economia rischio. Spazio anche al dramma di Rigopiano: ignorato l'allarme valanga (Fatto). Sulla Stampa l'allarme a vuoto dell'hotel: "I clienti sono terrorizzati". Su Repubblica le ultime ore nell'albergo: "Sconto se restate". Sul fronte politico esplode lo scontro tra Renzi e Gentiloni. Il premier: voglio durare (Repubblica). Sulla Stampa parlano Prodi e Berlusconi. Prodi: "Apriamo a Mosca anticipando Trump". Berlusconi: "L'Ue si muova". Su tutti l'elogio di Grillo a Trump e Putin: "Due uomini forti". Su Affari&Finanza la fuga da Piazza Affari delle compagnie delle grandi famiglie. Sul Fatto la fuga dei pensionati italiani all'estero: non è un Paese per vecchi. Per i liberi professionisti, scrive Italia Oggi, verso pensioni da fame.

ITALIA-ECONOMIA
La manovra correttiva? "Mi fa venire il morbillo" dice Gentiloni da Fazio (Stampa p.4 e tutti): "La rigidità sugli zero virgola non ha senso ma collaboreremo per una soluzione nei prossimi mesi, probabilmente intorno alla stesura del Def. Gli aggiustamenti non dovranno deprimere la crescita". Nell'agenda del premier reddito di inclusione, sostegno del lavoro al Sud e tra i giovani e aiuto ai pensanti al minimo. Ma Bruxelles ha fretta, ricorda Zatterin sulla Stampa (p.4) e chiede all'Italia un impegno sulla correzione dei conti entro i primo febbraio. Umori "bendisposti", anche se Roma "deve poter convincere i mercati di essere attendibile perché il bel tempo non sarà eterno". Con Gentiloni si ragiona con "meno rumore di fondo"; di Renzi nessuna mancanza.
Sul Corriere (p.3) il conto dei danni tra terremoto ed emergenza neve: dieci miliardi, tra le urgenze e la ricostruzione, con il 40% di case e scuole dei comuni del cratere dichiarate inagibili. A novembre il conto dettagliato a Bruxelles ammontava a 7 miliardi e 56 milioni. Ma poi le scosse di ottobre e la crisi di questi giorni hanno fatto lievitare la spesa di 3,5 mld. Martina al Corriere (p.4): "La Ue ci dia una mano, serve la ricostruzione agricola. I 300 milioni fin qui stanziati dal governo ora sono insufficienti".
Sulla Stampa (p.16) il conto per l'Italia di un'eventuale uscita dall'euro: 358 mld. Ad indicare questa cifra, seppur indirettamente, è Draghi in una lettera all'Europarlamento. Si tratta di debiti che l'Italia dovrebbe immediatamente onorare, evidenziato dall'indicatore "Target 2", ovvero il sistema di pagamenti fra banche centrali dell'eurozona. In questo momento il saldo italiano registra un deficit di 358,6 mld, il che segnala anche un forte deflusso di capitali dal Paese.

ITALIA-POLITICA
Italicum, attesa per la decisione della Consulta ma il verdetto – scrive il Corriere p.11 – non consentirà di andare subito alle urne. Toccherà dunque ai partiti intervenire. Tempo previsto, almeno due mesi.
"Vado avanti come se durassi a lungo. L'Italicum? Intesa presto". Su Repubblica (p.8) e tutti l'intervista di Gentiloni da Fazio. "Noi lavoriamo come se dovessimo lavorare molto a lungo. Abbiamo tantissime cose da fare e le faremo finché avremo la fiducia del Parlamento". A Gentiloni endorsement di Berlusconi e Prodi sulla Stampa (p.2 e 3). Ma l'obiettivo di Renzi rimangono le elezioni a giugno, scrive Repubblica a p.9.
E' un caso l'intervista di Grillo a un settimanale francese, in cui definisce Trump e Putin due "giganti" di cui il mondo ha bisogno: Grillo promuove il protezionismo di Trump e la politica estera di Putin: "di fatto un'agenda internazionale identica a quella della Lega" sottolinea Repubblica, che rivela l'idea-jolly di Casaleggio: per il dopo elezioni un'alleanza di governo con Salvini e Meloni (Repubblica p.10). Anche Cazzullo sul Corriere (p.8) dà come possibile un asse tra M5S e Lega dopo il voto.
Nel centrodestra continua lo scontro a distanza Salvini-Berlusconi. "Faremo le primarie l'8 o il 9 aprile. Silvio partecipi solo se è anti euro" dice Salvini al Corriere (p.9). "I cittadini vogliono andare al voto, io spero che il Parlamento faccia in fretta le legge e poi si indicano le elezioni". Le primarie del centrodestra "saranno di programma: proposte a confronto e vinca il migliore. Noi siamo pronti: sovranità, controllo ei confini, ribaltamento dell'Europa, stop alle pretese islamiche, dogane da ripensare". Nell'intervista alla Stampa (p.2) Berlusconi si dice molto deluso dalla Lega per il mancato voto a Tajani: "Salvini sta ponendo un problema di leadership che è del tutto prematuro e che non appassiona gli italiani. Sono ben altri i temi a cui bisogna dare risposta: fisco, sicurezza, immigrazione, giustizia, infrastrutture".

EUROPA
Sulla Stampa (in apertura e a p.2 e 3) Prodi e Berlusconi dicono la loro sui nuovi scenari geopolitica dopo l'avvento di Trump. Berlusconi: "Il sogno europeo è più attuale che mai ma la costruzione è fallita e suscita reazioni di rigetto. Di Trump vedo con molto favore il ritorno ad una collaborazione con la Russia di Putin. Dall'altro vedo tutti i rischi di un ritorno all'isolazionismo". Prodi: "La scommessa di Trump è spaccare l'Europa. Mi meraviglia che nessuno abbia avvertito l'urgenza di un vertice straordinario. Invece bisogna reagire in fretta, organizzando un contropiede sulle sanzioni alla Russia: vanno tolte immediatamente. Giochiamo d'anticipo, senza lasciare agli Ua un ruolo privilegiato nei rapporti con la Russia".
Ma nel frattempo Trump stringe un asse privilegiato con la May (Stampa p.5): pronto il "new deal" tra Usa e Regno Unito su commerci e finanza. L'intesa conterrà un'immediata riduzione delle barriere commerciali più l'istituzione di un sistema di passporting che consentirà alle rispettive istituzioni finanziarie di operare quasi senza vincoli nei due Paesi. Ma May premerà su Trump perché attenuti le critiche verso Nato e Ue, che restando fondamentali per la sicurezza d'Europa. Sul Corriere (p.17) come cambierà la Ue con la hard brexit: per i lavoratori meglio ottenere subito i documenti di residenza; banche e intermediari finanziari inglesi perderanno il passaporto per agire nel mercato unico europeo e viceversa. Nel commercio varranno le regole del Wto. Ma la competizione sarà senza esclusione di colpi.
Intanto in Francia alle primarie socialiste trionfa la gauche utopista (Repubblica p.14): l'outsider Hamon (36%) al ballottaggio con Valls (31%). Nel programma del vincitore, che appartiene all'ala più radicale del partito, ecologia, referendum e reddito di cittadinanza.

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Commentario del 21.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Miracolo sotto la neve (Stampa): 10 sopravvissuti nell'hotel travolto dalla slavina, 4 sono bambini. Il Giornale: Dio e i pompieri più forti dello Stato. Gentiloni: la Ue capirà l'emergenza (Sole). Ma è polemica su soccorsi e ricostruzione. I dimenticati del terremoto: ci serve tutto (Stampa). Le giravolte dei politici sulla Protezione civile: "efficiente". "No, disastro" (Stampa). L'altra notizia del giorno è il giuramento di Trump: bye bye a Obama: "l'America agli americani" (Fatto). "Compra e assumi americano" (Sole). "L'America prima di tutto" (Avvenire). Trump giura di fare Trump (Giornale). Libero: Peggiore di Obama Trump non può essere. "Serve un nuovo riformismo: l'Europa si sbrighi a ripensarsi" dice Prodi ad Avvenire. Libero contro Draghi e Tajani: l'Italia occupa due poltrone ma conta zero. Sul Sole il ranking sulla giustizia civile: l'Italia si avvicina all'Europa ma le sfide non sono finite (Sole). Sul Corriere intervista al presidente Grasso: "La legislatura arrivi al 2018".

ITALIA-ECONOMIA
Deficit, il vice presidente della Commissione Ue Dombrovskis chiede impegni vincolanti all'Italia: prima ancora che misure per correggere i conti, scrive il Corriere (p.38) Bruxelles chiede parole chiare che non possano poi essere disconosciute. Dombrovskis vuole una lista dettagliata dei provvedimenti con i quali l'Italia correggerà il bilancio e vuole che siano resi pubblici. L'obiettivo della Commissione è spingere Roma a correggere il bilancio tagliando la spesa piuttosto che aumentando le entrati fiscali: al governo la libertà di "miscelare" le misure purché siano di natura strutturale. E questo entro fine gennaio. Al contrario, per il Messaggero il governo non farà nessun decreto: Roma si limiterà a una "manutenzione" dei conti, spalmando su due anni i 3,4 mld chiesti da Bruxelles. Intanto Bankitalia conferma per il 2017 l'aumento del pil allo 0,9%, purché il processo di riforme non si fermi e non si scateni una nuova crisi bancaria e dello spread. Bankitalia preoccupata anche dalla fuga dei risparmiatori dai titoli di Stato italiani, che per trovare rendimenti più elevati hanno acquistato titoli all'estero e investito in risparmio gestito.
"L'Italia non è sotto scacco, quello che conta è la crescita" dice Recchi (Telecom) alla Stampa (p.27) ma da noi "fare impresa è un mestiere da eroi". E sull'offensiva francese per conquistare aziende italiane: "L'italianità non è necessariamente un valore in sé. Quello che conta è la capacità del sistema economico di essere attrattivo. Negli ultimi 30 anni si è fatto di tutto per scoraggiare gli imprenditori con burocrazia e impedimenti. Creare ricchezza in questo Paese è quasi diventata una colpa. Risultato: molti italiani sono i primi a volersene andare".

ITALIA-POLITICA
"La legislatura duri fino al 2018 per recuperare il tempo perduto": sul Corriere (in prima e p.17) parla il presidente del Senato Grasso, che chiede al governo di occuparsi delle priorità per il Paese "mentre è il Parlamento che deve occuparsi della legge elettorale". E contro chi definisce quello Gentiloni un esecutivo fotocopia, dice: "Sono cambiati pochi elementi, ma il direttore è diverso e vuol dire molto". Intanto si attende la Consulta sull'Italicum. Con il ballottaggio a rischio, Renzi punta al premio per salvare la "vocazione maggioritaria": l'ipotesi più accreditata, infatti, è che i giudici boccino i due turni ma mantengano il bonus del 55% per la lista che supera il 40% (Sole p.8). Pd, slitta la presentazione della nuova segreteria, che dovrebbe essere comunque annunciata entro la prossima settimana (Messaggero p.14). Intanto tra i dem riparte la sfida a Renzi: D'Alema, abbandonata l'ipotesi scissione, punta alla battaglia interna. Ma le posizioni a sinistra, interne ed esterne, sono tante e variegate. Per Meli (Corriere p.16) l'obiettivo degli avversari interni di Renzi è non farlo arrivare alle elezioni e disarcionarlo al congresso: secondo la minoranza, se salta il voto a giugno si potrà tentare la scalata al voto. Nella minoranza si cerca il nuovo Prodi (Repubblica p.18).

USA-EUROPA
Trump giura: "Ora il potere ritornerà al popolo" (Corriere p.10 e tutti). "Per troppo tempo i politici hanno prosperato mentre la gente soffriva per la mancanza di lavoro e le fabbriche chiudevano. Questo massacro americano finisce qui" ha detto il presidente, in un discorso breve ma duro, all'insegna dell'America first. "Compra e assumi americano" l'altro motto del presidente (Sole p.4) che promette crescita al 4% e 25 milioni di nuovi posti di lavoro. Che presidente sarà? "Jazz, pura improvvisazione, a seconda delle circostanze" dice al Corriere il giornalista americano Michael Wolff. "Unica certezza: l'ostilità di fondo a tutto ciò che sa di liberal". Tremonti, tra i pochi invitati italiani: "Trump ha ripristinato l'anglosfera, la centralità del rapporto con Londra – dice al Corriere p.13 – Per il resto giocherà tutto sui rapporti bilaterali, on la Russia e la Germania. Gli altri avranno problemi. E la Ue faticherà ad essere riconosciuta". "Per Trump l'Europa si riduce essenzialmente alla Germania – dice Caracciolo a l'Unità (p.5) – il fatto che dichiari obsoleta la Nato significa che noi europei dovremo cominciare a ragionare su una difesa europea, anche se in questa fase resterà un'utopia".  "L'Europa è avvisata, Trump farà sul serio", scrive la Cerretelli sul Sole. L'unica speranza è che il pugno allo stomaco serva all'Unione per uscire dal suo autismo, smettendola di vivacchiare indifferente al nuovo mondo che le sta crollando addosso. Prodi ad Avvenire (in prima e p.11): "Guardo Trump con preoccupazione curiosa. La politica che farà verso l'Ue sarà del tutto inedita: in campagna elettorale ha ignorato l'Ue, salvo poi attaccarla ultimamente. Ora si apre la necessità di rinnovare i rapporti con la Russia".

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Commentario del 20.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Terremoto e valanga, sepolti in una tomba di ghiaccio (Stampa e Sole): in primo piano su tutti la tragedia dell'hotel in Abruzzo. Strage e accuse (Corriere): sepolti vivi mentre aspettavano i soccorsi (Messaggero). Bertolaso al Giornale: "Inefficienze ed errori, manca la catena di comando". Anche il governo nel mirino. Il Fatto: elicotteri a terra, piano neve Ko, 80 mila persone ancora al buio. In evidenza anche il confronto-scontro Italia-Ue sui conti pubblici. Il Fatto: leggete bene, il conto non è 3,4 ma 34 miliardi. Moscovici al Corriere: "Malintesi con l'Italia, ma siete vitali per l'euro". Intanto dalla Bce Draghi rilancia: "Avanti con il Qe" (Sole). L'ex governatore Fazio ad Avvenire: "Disoccupazione e povertà, ecco i due grandi mali dell'Europa". Da Londa la sfida della May: "Regno Unito global dopo la Brexit" (Stampa). Scontro col tedesco Scaheuble. Il Sole: Berlino dà voce all'Europa. Negli Usa è il Trump day. Il Giornale: oggi cambia il mondo. Il giuramento in un America spaccata (Sole). ). "Sarà la festa del mio popolo" (Stampa). L'Fbi guasta la festa: "Soldi da Mosca" (Messaggero). Politica. Alfano sulla tomba del latitante Craxi (Fatto). Berlusconi al Giornale: "Quanto mi manca".

ITALIA-ECONOMIA
"Malintesi con l'Italia ma siete vitali per l'euro" dice il commissario Ue Moscovici al Corriere (in prima e a p,13). "Abbiamo bisogno di un'Italia forte economicamente, che continui a fare riforme e che sia credibile sul piano economico. Roma è cruciale: l'euro non è un duopolio tra Francia e Germania". E sulla lettera sui conti: "C'è uno scarto sul deficit dello 0,2%, quindi abbiamo scritto a Padoan. Cercheremo insieme soluzioni e ci arriveremo. Non c'è alcuna tensione". 3,4 mld la correzione di bilancio chiesta da Bruxelles, ricorda il Corriere: per il Sole (p.7) si tratta per una correzione inferiore (non oltre il miliardo e mezzo) peraltro rinviata al prossimo Def così da legare la "manutenzione" dei conti all'andamento del pil e alle nuove spese per l'emergenza. Per Repubblica (p.16) il taglio potrebbe riguardare i bonus (studenti e premi nascita) e il pacchetto pensioni. Il Fatto (in prima e a p.9): leggete bene, il pizzino della Ue dice che la prossima manovra sarà da 34 miliardi. Solo così l'Italia potrà onorare la promessa di correggere il deficit da qui al 2018.
Sul Sole (p.14) e tutti i dati Inps sul lavoro: voucher in frenata dopo l'introduzione della tracciabilità. A fine 2016 il numero dei voucher venduti (11,5 milioni) era sostanzialmente equivalente a quello di fine 2015. Nel complesso, tra gennaio e dicembre 2016 sono stati venduti 133,8 mln (+23,9%). Poletti: "Si è fermata la tendenza all'incremento. E' un primo effetto delle norme introdotte per contrastare l'utilizzo improprio dei voucher". Tra le 20 aziende che li utilizzano di più Juve e Fiorentina (Corriere p.38), soprattutto per pagare gli steward: "Scelta di trasparenza e un'assuznione di responsabilità". In frenata le assunzioni: il saldo con le cessazioni resta positivo (+567 mila tra gennaio e novembre) ma inferiore rispetto al 2015 (+688mila). 

ITALIA-POLITICA
D'Alema sfida Renzi, Pd all'angolo (Stampa p.11). Dopo l'anatema dell'ex leader Maximo - "Con Renzi non vinceremo mai" – partito diviso in due:il 28 gennaio Renzi riunisce a Rimini sindaci e amministratori locali dem per parlare di gestione dei migranti, investimenti nei territori e buon governo. A Roma D'Alema chiama il comitato del no al referendum a restare in campo per rifondare il centrosinistra in chiave anti-Renzi. Gelo anche tra Berlusconi e Salvini (Giornale p.12): al cavaliere non sono piaciuti gli attacchi a Tajani. Ma il cavaliere non rompe: si avvicinano le amministrative, lo strappo non conviene a nessuno. E infatti Forza Italia parteciperà alla manifestazione del 28 di Fdi per chiedere il ritorno al voto. Libero parla invece di rottura tra alleati. Ma Berlusconi è dato in picchiata nei sondaggi, all'8,6% scrive Italia Oggi. La partita è solo tra Grillo e Renzi, con Grillo avanti di un'unghia (31,5% a 31,4%) e il centrodestra completamente spappolato. Gentiloni richiama invece in servizio l'ex premier Prodi, per un confronto su Ue e Trump (Corriere p.11). Alfano vola ad Hammamet per un omaggio a Craxi a 10 anni dalla morte (Corriere p.14). Durissimo il Fatto (in prima e a p.14): il ministro della malavita sulla tomba del latitante Craxi. Ma Alfano non è l'unico a omaggiare Craxi. Il sindaco Sala gli intitola una via a Milano. Berlusconi scrive al Giornale (p.15): "Amico, statista e vittima di golpe: quanto mi manca".

EUROPA
"Regno Unito global dopo la Brexit" (Stampa in prima e a p.14): così la May ieri a Davos, anche per incontrare a luci spente i grandi banchieri mondiali che minacciano di lasciare Londra. "Saremo il più forte sostenitore del libero mercato ovunque nel mondo, oltre l'Unione", ha detto la premier inglese, che punta a un asse privilegiato con Trump e si prepara a stringere accordi commerciali bilaterali con Cina, India, Australia, Arabia Saudita e naturalmente Usa. Duro scontro con il ministro tedesco Schaeuble, al quale non è piaciuta la minaccia britannica di proporre tasse basse per attirare investimenti a discapito della Ue (Sole p.9): "Non si può iniziare un negoziato con le minacce. La Gran Bretagna vuole diventare una grande economia mondiale? Rispetti gli impegni contro l'evasione presi al G20. Noi non vogliamo punire Londra ma in questo caso il passaporto non sta più in piedi". "Stavolta Berlino dà voce all'Europa" l'analisi del Sole (p.9). Il vice commissario Ue Tiemmermans resta ottimista: "La crescita torna anche se debole, la disoccupazione cala, Europa meglio oggi di due anni fa – dice alla Stampa p.13 -  Con Trump e Cina collaboreremo".

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Commentario del 19.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Scosse, neve e dispersi, Centro Italia in ginocchio (Corriere e Stampa): "Aiutateci". Giornale: ma i nostri non arrivano. In primo piano su tutti il dramma del terremoto infinito, 45 mila scosse in 5 mesi che l'Europa non vuole vedere (Sole). Bertolaso: Protezione incivile (Tempo). In evidenza anche l'incontro Gentiloni-Merkel: "No a un'Europa a due rigidità" (Sole). Anche Padoan attacca: "Il problema è Bruxelles" (Stampa). Ma Libero parla di Gentiloni in ginocchio dalla Merkel: il viaggio a Berlino un atto di vassallaggio. Al seguito del premier anche le imprese. Kempf (Confindustria tedesca): ai governi proposte condivise con gli industriali italiani (Sole). Sul Corriere intervista a Rossi (Bankitalia): "Grandi aziende per ripartire". Su Avvenire parla la Boldrini: "Conto la povertà più Stato e più Ue". Sul Messaggero i conti dell'Italia: nel 2018 tra statali, aumenti Iva e interessi servono almeno 25 miliardi.  A Washington il passaggio delle consegne tra Obama e Trump tra colpi bassi e ripicche (Messaggero). A Davos il grande gioco di Usa, Cina e Russia. Siniscalco: "L'Europa rischia di sparire". Sul Corriere la storia di Fabiano: "Ero dj Fabo, ora vorrei solo morire". Cieco e tetraplegico da due anni dopo un incidente d'auto, chiede attraverso la sua fidanzata a Mattarella di intervenire per sbloccare la legge per l'eutanasia.


ITALIA-ECONOMIA
Gentiloni a Berlino tiene il punto con la Merkel: "Basta con la rigidità sui bilanci" (Stampa in prima e a p.8 e su tutti). Come Mattarella, anche il premier contesta "un'Europa a due rigidità" (Sole in apertura e a p.5 e su tutti): "molto sui decimali di bilancio, molto meno sulla questione migratoria".  Per la Stampa un messaggio neanche troppo in codice per dire che manovre di aggiustamento dei conti l'Italia non le vuole fare. Anche Padoan, da Davos, va all'attacco: "C'è un problema, in Europa: si chiama Europa" (Repubblica p.8 e tutti). Il riferimento esplicito a Commissione Ue e a Bce: "Il populismo va preso molto serio. All'Europa è mancata una visione" . Da Moscovici nuovo avvertimento: "Mi dispiace per l'Italia ma alcuni Paesi devono ridurre il deficit perché è un bene per loro". Ma la Stampa (p.9) rivela: tra Juncker e Gentiloni ci sarebbe stata una telefonata distensiva. "Troveremo una soluzione sui conti, non saranno 3 mld a complicare i rapporti". "Sarà la Commissione a dire se l'Italia ha bisogno di una correzione dei conti. Lasciare che il deficit torni a salire o che il debito continui a salire sarebbe un passo indietro. Dobbiamo continuare a fare progressi" dice il presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem a Repubblica (p.9). E sulle banche: "Positivo che governo e supervisori siano all'opera per risolvere questi problemi ma è cruciale che questo avvenga all'interno delle regole dell'unione bancaria". "L'Italia? Riparte solo da giustizia, formazione e grandi aziende" dice al Corriere (p.11) il dg di Bankitalia Salvatore Rossi. "Siamo in affanno perché non ci siamo adeguati a un mondo che è cambiato, con tecnologie nuove e mercati globalizzati. Negli anni 70 molte grandi aziende italiane o sono finite all'estero o si sono rimpicciolite. Il nuovo mondo esige invece che ci siano grandi imprese che si mettano alla testa dello sviluppo, ai primi posti nelle catene globali che creano valore". "Contro la povertà serve più Stato e un ministro del Lavoro europeo" dice la presidente Boldrini a Avvenire (p.8). "Le disuguaglianze economiche e sociali stanno diventando anche un'emergenza politica, perché non c'è redistribuzione della ricchezza. La politica deve mettere al centro dell'agenda disuguaglianza e povertà". Per la Boldrini "servono programmi specifici per il Meridione, politiche occupazionali e industriali e soprattutto l'intervento pubblico. Solo a un intervento mirato dello Stato seguirà l'investimento privato". E l'Europa "dovrebbe stanziare per i cittadini indigenti un reddito di dignità per i momenti più difficili".

ITALIA-POLITICA
"Con Renzi non vinceremo mai – dice D'Alema al Corriere (p.19) – Tra lui e una parte del  nostro mondo c'è una rottura sentimentale difficilmente recuperabile. Lui insiste sui ballottaggi ma oggi il Pd è un partito isolato. L'unica mano tesa verso il Pd è quella di Berlusconi, che ha bisogno del governo contro la scalata Vivendi. Ma non credo che questo corrisponda al sentimento dell'elettorato del centrodestra". Per D'Alema nemmeno in prospettiva Pd e FI avranno i numeri per un governo. Quanto a Lega e M5S "anziché deprecare il populismo cercando di delegittimare i nostri competitori politici dovremmo cercare di metterci in sintonia con il popolo. Tolta la Raggi, Appendino è considerata il miglio sindaco d'Italia e tra i primi presidenti di Regione ci sono, con Rossi, i leghisti Zaia e Maroni. Stiamo perdendo anche il primato del governo locale".
Anche Delrio critico con la stagione di Renzi al governo: "L'errore più grave è stato aver messo se stesso davanti a tutto.La politica è un'opera collettiva, la complessità del mondo richiede tanti protagonismi" (Corriere p.18).
Su tutti il ritorno di Renzi, in pullman per l'Italia "anche a prenderci fischi se necessario" (Corriere p.18). Ieri il vertice al Nazareno con i segretari regionali del partito, che dovranno diventare le "antenne del territorio". Quanto alla legge elettorale Renzi non esclude più un modello proporzionale: "Quindi dobbiamo prepararci a uno schema di squadra e non più all'uomo solo al comando". 
Intanto il centrodestra si prepara a tornare in piazza. Alla manifestazione "sovranista" organizzata dalla leader di Fdi a Roma il 28 gennaio, oltre a Salvini e Fitto aderirà anche Forza Italia (Corriere p.21). Si avvicina il voto nelle città e Berlusconi sottolinea a quanto tenga alla coalizione. Ma sul voto politico subito continua a frenare: "C'è da fare la legge elettorale e non sarà facile riuscirci per votare prima di novembre".

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Commentario del 18.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Londra alza il suo muro: "Via da Ue e mercato comune". Su Repubblica e tutti l'opzione hard Brexit della premier May. Il Giornale: fuga (giusta) da tasse e burocrazia. Il Sole: almeno Londra ha fatto chiarezza. Prodi a QN: la mia Ue è morta. "Mancano leader e strategia, la Merkel non è all'altezza. Italia sotto tiro". Intanto Tajani vince il "derby italiano" con Pittella e diventa presidente dell'Europarlamento (Messaggero e tutti). Repubblica: l'Italia conta di più. Tajani: "Sarò un garante". Dalla Ue arriva la lettera a Roma sui conti. Mattarella: rigore anche sui migranti (Sole e altri). Al Forum di Davos il leader comunista Xi difende il libero commercio (Repubblica): la globalizzazione aiuta la crescita (Sole). Sul fronte interno, oggi il forum Italia-Germania. Le imprese: più credito per la crescita (Sole). A novembre export boom in Europa, Usa e Cina (Sole). Spazio anche alla politica, col Tribunale di Roma che respinge il ricorso Pd : "Raggi era eleggibile col contratto M5S" (Fatto e tutti). Mirabelli al Messaggero: il capestro agli eletti resta incostituzionale. In primo piano su tutti la novità della scuola del prossimo anno: si potrà essere ammessi alla Maturità con insufficienze. In cronaca le accuse a tre carabinieri per la morte di Cucchi. Il pm: fu omicidio (Corriere e tutti).

ITALIA-ECONOMIA
A Roma la lettera Ue sui conti italiani (Sole p.4 e tutti): la Commissione chiede spiegazioni sulla dinamica del debito pubblico, in vista di una possibile procedura di infrazione per il mancato rispetto del Patto di Stabilità. C'è da colmare un gap dello 0,2% del pil. Risposte attese entro il primo febbraio, con l'indicazione di impegni dettagliati e un calendario per l'adozione i tempi rapidi. Il Tesoro: normale interlocuzione, indicheremo i "fattori rilevanti" che giustificano la manovra. Mattarella va in soccorso a Gentiloni: "Giusto che la Ue chieda agli Stati di avere conti in ordine ma lo stesso rigore deve essere utilizzato anche quando gli Stati sono inadempienti sull'immigrazione" (Sole p.4 e tutti).
"Decreto ok, rimuove il rischio sistemico" (Sole p.7): così Barbagallo (Bankitalia) in audizione alle Commissioni Finanze di Camera e Senato. "Ampiamente sufficienti" i 20 mld stanziati dal governo per la soluzione dei problemi ancora aperti alla luce dell'unica richiesta sul tavolo, gli 8,8 mld che la Bce ha fissato per Mps, con lo Stato che si limiterà a un impegno diretto per 6,5 mld. Barbagallo ha rimarcato anche la differenza tra il caso Mps e quello delle quattro banche salvate nel 2015 e si è detto pronto a rispondere a tutte le richieste di approfondimento che arriveranno dalla futura commissione di inchiesta. Più dura l'Abi, con Sabatini, che ha ribadito la richiesta di maggiore trasparenza su stress test e sulla valutazione delle banche. Quanto alla pubblicità dei nomi degli insolventi dall'Abi "nessuna obiezione di principio" (Messaggero p.18). "Bankitalia e politici coprono i bidonisti" l'attacco di Libero (in apertura e a p.2). Mentre Abi insiste a chiedere i nomi dei debitori "la sensazione è che l'albo dei cattivi pagatori non piaccia nemmeno un po' a Bankitalia". E i parlamentari presenti non dicono una parola.

ITALIA-POLITICA
Tajani vince il "derby italiano" con Pittella e diventa presidente dell'Europarlamento (Messaggero e tutti). Repubblica: l'Italia conta di più. Tajani: "Sarò un garante". Per Cerretelli (Sole in prima e p.5) la nuova alleanza tra popolari e liberali navigherà a vista, costretta a negoziare diverse maggioranze politiche per l'approvazione di ogni provvedimento legislativo, regalando potere agli euroscettici. Per Signore (Giornale in prima e p.5) la votazione è una vittoria del fronte moderato e filoeuropeista in controtendenza con l'avanzata dei populismi.  Bonanni (Repubblica in prima e p.30) evidenzia come l'Italia abbia 3 delle 5 pedine più importanti: oltre a Tajani, anche Mogherini e Draghi, ma non si può parlare di strapotere.
"Contratto valido: era eleggibile". In primo piano su tutti la decisione del Tribunale cIvile di Roma che ha respinto il ricorso del Pd sull'ineleggibilità di Virginia. "Non toccava a loro sollevare la questione" sentenzia il giudice (QN p. 8). Solo chi ha firmato può contestare il documento. Per il Giornale (prima e p. 12) "i giudici accettano il "codice Grillo" e non si pronunciano sulla reale legittimità del documento, per il Foglio invece, il tribunale di Roma decide di non decidere: decade il ricorso, non la truffa. "Tanto rumore per nulla" esclama la Raggi (Messaggero prima e p. 8, Corriere prima e p. 10). Casaleggio jr: "Quel documento non è fatto con la mia società". Di Maio, infierisce sul Pd: "Che figuraccia" (Tempo p. 5).
Salvini al Giornale (p.10) mette i paletti per un'alleanza con Fi: "Bisogna che si escluda qualsiasi collaborazione con Renzi e con il Pd, e servono patti chiari nel programma sull'Europa". Parlando di leadership dice "no alla candidatura di Berlusconi per diritto divino" perchè "il candidato del centrodestra lo devono scegliere gli italiani". Parlando del M5S chiude all'alleanza e sulla legge elettorale spiega: "Preferisco il Mattarellum ma va bene qualsiasi legge purchè si voti il prima possibile".

EUROPA
Londra alza il suo muro: "Via da Ue e mercato comune". Su Repubblica e tutti l'opzione hard Brexit della premier May: fuori dal mercato comune entro due anni e stretta sull'immigrazione dei cittadini comunitari. Se ostacolati, pronti a "promuovere tassazione e condizioni attraenti per far arrivare investimenti e imprese". Sterlina in rialzo, giù la Borsa (Sole p.3). La Scozia: questo piano ci danneggia (Sole p.3). Ue cauta in attesa dei negoziati (Sole p.2). Tusk: "Triste procedura, tempi surreali ma almeno un annuncio più realistico su Brexit". Il Giornale (in prima e a p.3): fuga (giusta) da tasse e burocrazia. Il Sole: almeno Londra ha fatto chiarezza anche se, scrive Maisano nell'editoriale, lo strappo lancia il Regno in una solitaria avventura da brividi. Ma non mancano i paradossi: il Sole (p.2) ricorda quello del futuro Tribunale europeo dei brevetti, che avrà tre sedi (tra cui Londra) e che il Regno Unito si appresta a ratificare. Sul Sole (p.2) l'impatto di una hard Brexit sui 27: l'Europa dell'Esr soffrirà per la riduzione dei fondi europei; impatto negativo anche sull'export.