Commentario del 29.01.2017

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutto il "no" di Trump a rifugiati e immigrati (Repubblica) e le prove di avvicinamento con Mosca (Sole). Il Corriere: le promesse subito attuate. Quotidiani divisi: Avvenire parla di "marchio di infamia" che ricorda il Nazismo. Feltri su Libero: onore a Donald, pensa al suo Paese e ci indica la via. In primo piano anche lo scontro a distanza Renzi-D'Alema, col Pd di nuovo sull'orlo della scissione. Renzi accelera sul voto: "Obiettivo 40% per evitare il caos". D'Alema: "Congresso o liberi tutti" (Sole). Berlusconi al Messaggero "Temo la grande coalizione, al voto con Lega e destra". Ieri la manifestazione "sovranista" a Roma: Salvini chiama in piazza gli scontenti di Forza Italia (Stampa). Fischi per Brunetta, applausi per Meloni (Tempo). Il Giornale parla di prove di pace nel centrodestra: "Alleanza sui programmi". E' ancora guerra invece tra giudici e politica. Davigo al Fatto: "Governo contro la Costituzione, vuole scegliersi i giudici". Orlando al Corriere: "Non sono un nemico della magistratura, i magistrati li sceglie il Csm". In primo piano anche il richiamo del governatore Visco: "Riforme avanti senza scorciatoie" (Sole). Sul Messaggero il piano del Tesoro per rispondere a Bruxelles: manovra bis dimezzata dai fondi per il sisma. 

ITALIA-ECONOMIA
In primo piano su tutti il richiamo di Visco al governo: "Riforme avanti, niente scorciatoie, per un Paese gravato da un debito pubblico così pesante e da problemi strutturali così persistenti" (Sole p.3 e tutti). Poi l'avviso al governo: "Ripensamenti, ritardi e resistenze rischierebbero di ripercuotersi sui mercati, vanificando i progressi fatti finora". Per Visco non è da sottovalutare il rialzo dello spread. Su Repubblica (p.11)la freddezza di Gentiloni, ieri a Lisbona: "Nessuna marcia indietro sulle riforme. Il governo si è mosso, anche in contatto con Bankitalia. Il governo lavora in continuità col passato, non bisogna dare all'estero una immagine di precarietà". Ma sulla durata del governo Gentiloni non si sbilancia: "Sulla legislatura decidono Parlamento e forze politiche, il governo governa". Padoan aspetta il premier e prepara le misure chieste da Bruxelles per evitare la procedura d'infrazione: per il Messaggero (p.11) si va verso una manovra bis dimezzata con le spese del sisma, chiedendo all'Europa di accontentarsi di una correzione di 1,5-2 mld contro i 3,4 mld richiesti. In quel caso potrebbe bastare una "manutenzione" dei conti, senza toccare Ires e 14esime sulle pensioni. Sul Corriere (p.12) altre ipotesi: tagli alla spesa, stretta sull'evasione sull'Iva estendendo il regime del riverse charge e dello split payment. Renzi tranchant: "Il mondo cambia e la Ue manda una lettera per lo 0,2 di pil". "Non si dia la colpa alle regole – dice al Corriere Guntram Wolff (Bruegel) – E' vero che l'Italia ha avuto bisogno di flessibilità ma il vostro problema è il debito elevato e la crescita debole e poi ci sono problemi nel settore pubblico e in quello bancario. Il Paese deve fare un grande sforzo per aumentare la crescita in modo durevole, non alimentata dal deficit ma sostenuta dalla produttività". Gozi al Sole: "Le tensioni si superano ma la Ue deve cambiare". Fitoussi a QN: "La Commissione teme per la stabilità in Italia ma provoca solo strsss inutili: sanzionare Roma aiuta solo i populisti". 

ITALIA-POLITICA
Pd verso la scissione. D'Alema, a Roma chiede il congresso e avverte: se Renzi tirerà diritto e precipiterà l'Italia verso nuove elezioni come scusa per fare pulizia dentro il Pd allora "liberi tutti" (Stampa p.2 e tutti). Renzi a Rimini accelera sul voto, rispolvera l'obiettivo 40% per il Pd e replica: "Il partito è con me, non mi fanno paura" (Stampa p.3 e tutti). "Da qui a un anno prima o poi si vota: il punto è come ci arriviamo". Ma per il Corriere (p.10) potrebbe non correre da premier: "Potrei rinunciare a Palazzo Chigi per fare il king maker per le liste e la campagna elettorale".Alla guida del governo potrebbero andare Delrio o Gentiloni. Richetti alla Stampa (p.3): "Ci sono altre emergenze prima di correre alle urne. E' finito il tempo dell'oracolo, serve condivisione". Orlando al Corriere (p.7): "Il voto? Prima un'intesa sulla legge elettorale". Parisi al Mattino (p.9): "Un dovere rifare il centrosinistra l'alternativa è governare con Berlusconi".
Berlusconi parla col Messaggero (p.7): "Io di nuovo centrale e tornano a colpirmi" dice riferendosi al rinvio a giudizio sul Ruby ter, per i soldi alle olgettine per testimoniare il falso (Messaggero p.6 e tutti). "Le ho aiutate, le aiuto e le aiuterò, alla luce del sole. Con la qualifica di escort di Berluscini non hanno nessuna possibilità di trovare fidanzato, lavoro, casa. A Milano indagassero sulla prostituzione". Poi sulla politica: "Temo un'alleanza di responsabilità nazionale tra Pd e FI: siamo naturalmente alternativi. Il nostro obiettivo è vincere le elezioni nell'ambito di un centrodestra vincente. Ma non deve basarsi sulle paure ma sulla serietà e sulla concretezza del fare. Vogliamo la vittoria di persone di buon senso". Berlusconi dice di ritenere "possibile, anzi necessaria" l'alleanza con Salvini e Meloni ma dagli alleati "atteggiamenti difficili da comprendere: la politica ha disperatamente bisogno di serietà. Gli istrionismi di Renzi non hanno pagato, quelli di Grillo al nostro elettorato non piacciono. Il centrodestra non deve vivere di provocazioni".
In evidenza su tutti lo scontro a distanza Davigo-Orlando sulla giustizia, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario. Davigo: "Non si violi l'indipendenza dei magistrati". Orlando: "Nessun attentato all'autonomia delle toghe" (Sole). Davigo al Fatto: "Il governo vuole scegliersi i giudici: noi non cederemo". Orlando al Corriere: "Non sono un nemico della magistratura, i magistrati li sceglie il Csm. Disponibili al confronto ma per un quarto di secolo non si è fatto nulla".

USA-EUROPA
Trump ferma gli immigrati (Corriere in apertura e tutti). Ingresso negli Usa sospeso per tre mesi per i cittadini di 7 Paesi musulmani tra cui Siria, Iran, Iraq e Libia. Proteste e caos negli aeroporti. Immediata ritorsione dell'Iran, mentre Google richiama i dipendenti all'estero. Europa divisa. Francia e Germania preoccupate: Hollande chiede una "ferma risposta". La May tace. Gentiloni: riaffermiamo i nostri valori. Ma il blocco dell'Est plaude (Stampa). Zuckerberg contro Trump: "Siamo una nazione di immigrati, teniamo le porte aperte per quelli che chiedono aiuto". Per Repubblica è lui l'anti-Donald, la nuova speranza dei democratici. Parla di autogol anche il Nobel per l'economia Erik Maskin: "La mossa di Trump non è solo contro gli immigrati, è contro l'America. Solo negli ultimi anni migliaia di iraniani hanno fatto ricerca nelle nostre università ed è grazie a loro che gli Usa sono un Paese leader. La mossa di Trump avrà risvolti anche economici: pagheremo un prezzo terribile". Sul Corriere intervista a Roubini: "Bisogna abituarsi, Trump va preso alla lettera. Ma non è chiaro l'ordine internazionale a cui mira. L'idea che un'azienda così ricca di aziende globali possa ritirarsi dal resto del mondo non ha senso".
Altro passo di Trump, la telefonata a Putin: "Russia-Usa,lotta comune all'Isis" (Repubblica e tutti). Il presidente chiama anche con Merkel: "Nato fondamentale". Il disgelo con Mosca prepara l'addio alle sanzioni, l'analisi di Rampini su Repubblica. Sull'Espresso il mondo dopo Trump: viaggio nella grande sfida del futuro.

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