Commentario del 31.07.2016

IN PRIMA PAGINA
"Mps, non pagheranno i cittadini" dice Renzi a Repubblica commentando il piano di salvataggio della banca senese. Domani sui mercati test hedge fund. Viola (Mps) al Sole: Ora la banca è risanata. Messina (Intesa) al Corriere:  "Il Paese reagisce, adesso i mercati guardino avanti". Baretta alla Stampa: "Modello Mps per le altre banche in crisi". Critico il Fatto: Renzi spinge per svendere Mps agli amici di Jp Morgan. Da Renzi rassicurazioni anche su manovra e tasse: "Nessuna manovra aggiuntiva né aumento Iva" (Repubblica). Il Corriere parla di manovra per chiudere l'austerity per spingere il referendum. Ma i sondaggi di QN e Corriere fotografano italiani scettici sulla ripresa e critici col governo. Spazio anche all'emergenza terrorismo. Pinotti al Messaggero: "Un piano per ferma la jihad". Alfano a QN: "Moschee, fondi ai raggi X". Il Garante Ue della Privacy alla Stampa: "Per combattere i jihadisti non serve limitare le nostre libertà". Mattarella: non è guerra di religione, sulla sicurezza risposta seria dello Stato (Sole). Sul Corriere e tutti l'appello del Papa: "Dio fermi il terrore". Dagli esteri, l'ombra di Putin sul voto Usa (Corriere): violati i computer della Casa Bianca (Stampa). In Turchia giornalisti in carcere. Da Erdogan il funerale della democrazia (Repubblica). Sul Sole: chi si occupa di Brexit?

ITALIA-ECONOMIA
Mps, banche, manovra, tasse nell'intervista a Renzi su Repubblica (in apertura e a p.2). "Abbiamo Intesa che è la migliore banca europea, quattro banche che vanno bene. Per Mps ci  siamo mossi e grazie all'intervento di Atlante c'è una soluzione di sistema, definitiva. E l'aumento di capitale sarà fatto da una banca ripulita". Garanzie pubbliche? "Con un intervento pubblico bisogna che paghino anche i cittadini. E io non voglio che per le responsabilità dei politici e dei banchieri del passato paghino i cittadini. Paghi chi ha sbagliato, non la gente comune. Con Padoan abbiamo agito all'unisono, incoraggiando una soluzione di mercato. Bce e Mps hanno fanno poi la scelta che hanno ritenuto più solida. A me interessa proteggere il correntista e il risparmiatore". Sul Fatto (p.8 e 9) una diversa ricostruzione dei fatti: Renzi voleva consegnare Mps a Jp Morgan, Padoan e Visco hanno fatto muro. Alla fine si è imposta una soluzione intermedia che ha come obiettivo far stare in piedi Siena fino al referendum. I rischi del salvataggio si vedranno solo in inverno. Critica analoga la firma Zingales sul Sole (p.20): operazione di sistema peggiore degli aiuti di Stato, il rischio è che gli obiettivi politici prevalgano su quelli economici. Sul Fatto, Messaggero e altri il siluramento del piano alternativo di Passera su "mandato" di Mps. Viola (Mps), in un'intervista al Sole (p.3) rassicura obbligazionisti e clienti: "Dopo il riassetto banca risanata e solida. Un partner? Non è più una necessità. L'Italia ha fatto sistema con governo e Atlante. Domani il test "hedge fund" sui mercati (Sole p.3). Barbagallo (Bankitalia) al Sole (p.5): "Dal sistema bancario prova di solidità". Intervista a Barbagallo anche su Repubblica (p.4): "Il sistema è al punto di svolta. Un'occasione per Siena". Baretta alla Stampa (p.9): "E ra le altre banche in crisi applichino il modello Mps". Messina (Intesa) al Corriere (p.8): "Ora basta giudicare l'Italia dallo specchietto retrovisore". Gros-Pietro (Intesa) al Messaggero (p.7): "Serve più competitività per rilanciare le banche". Patuelli (Abi) al Sole (p.4): "Si è voltato pagina ma bisogna continuare con la riorganizzazione delle banche".
Da Renzi, nell'intervista a Repubblica, ampi riferimenti anche a manovra e tasse. "Non ci sarà manovra correttiva per il 2016. I governi Letta e Monti hanno disseminato le finanziarie di trappole, ma seguiremo la linea tenuta fin qui, scongiurando un salasso da 15 miliardi: l'Iva non aumenterà. E le tasse continueranno a scendere col taglio dell'Ires". Ma le imprese italiane sono ancora prime in Europa per carico fiscale: li conferma la Cgia di Mestre, con un analisi ripresa da Corriere (p.29) e tutti.

ITALIA-POLITICA
Renzi a Repubblica difende l'azione del governo per il salvataggio di Mps e attacca la sinistra: "Su Mps le responsabilità di una parte politica della sinistra, romana e senese, sono enormi". E sul referendum: "Personalizzare il referendum? Lo vorrebbero le opposizioni, io mi atterrò ai contenuti, stando alla larga dai temi del dopo voto. Questo referendum riguarda il futuro del Paese, non il mio. Sarà una bellissima campagna elettorale, sui contenuti e non sulle paure". Quanto alla data "ottobre o novembre cambia poco: l'importante è che i cittadini siano informati". Sul Corriere (p.10) il retroscena della Meli sulle future mosse del premier: una manovra che superi l'austerity, in chiave chiaramente politica, con legge di Stabilità e referendum che nella mente di Renzi camminano di pari passo. Per la manovra la linea è aprire su tasse, investimenti, aumenti fino a sfondare il tetto dell'1,8% ma con il consenso della Ue. Quanto al referendum Renzi batterà sul tasto del cambiamento, puntando a non dividere il Paese: pare si sia assicurato la "neutralità" della Cgil. Sull'Italicum nessuna apertura effettiva me nemmeno una chiusura netta. Ma il sentiment degli italiani sull'economia non è buono e questo influisce sul gradimento del governo, "in stallo" secondo gli "Scenari" di Pagnoncelli (Corriere p.10). Renzi è al 35% (dal 40%), il governo al 36%. Risultato analogo dal sondaggio Ipr su QN (p.10): la ripresa non c'è e non si vede. "Difficile – scrive Noto – che lo stato dell'economia possa fornire al governo e alla sua maggioranza parlamentare lo slancio e l'entusiasmo necessari a superare i delicati momenti di autunno". Il Giornale (p.13) riprende invece il sondaggio dell'Huffington Post che dà il M5S avanti di 10 punti sul Pd in caso di ballottaggio. E sul referendum, i contrari al 52,5% e i favorevoli al 47,5%. Un altro sondaggio dà il Pd al 30,4%, il M5S al 28,9%, Fi al 13,7%, Lega al 12,8.

EUROPA
In Germania gli attacchi terroristi acuiscono le divisioni sui migranti. Il premier bavarese Seehofer contro la cancelliera Merkel, che aveva ribadito la politica delle "porte aperte": "I problemi sono troppo grandi e le soluzioni che abbiamo messo in campo troppo insoddisfacenti" (Sole p.10). La pensano così anche i tedeschi: un sondaggio shock dà solo l'8% dei tedeschi allineati al "possiamo farcela" della Merkel. Il 48% non è d'accordo con la cancelliera. Il Sole (in prima e a p.20) torna sul caso Brexit: chi negozia davvero con il Regno Unito, si chiede Fabbrini, un negoziatore scelto dalla Commissione o dal Consiglio europeo? Dopo lo scontro sotterraneo di queste settimane è prevalsa la mediazione, con la nomina di Michel Barnier, ovvero un politico espresso dalla Commissione. Il governo inglese ha reagito con stizza, sottolineando che i suoi interlocutori sono piuttosto i governi nazionali. Ma con i governi nazionali divisi su tutto fuorché nel tentativo di recuperare spazi di sovranità, l'Italia dovrebbe uscire dalla logica dei direttori e rilanciare la leadership istituzionale della Ue o comunque dell'Eurozona. Con Brexit o si va indietro verso una comunità economica o si va avanti verso un'unione politica. Anche Libero (p.7) torna sulla Brexit: "Per non disturbare la Merkel l'Europa butterà via un anno". Ma su terrorismo e banche, scrive Pelando, l'immobilismo non paga.

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Commentario del 30.07.2016

IN PRIMA PAGINA
Banche italiane in primo piano per gli stress test dell'Eba: ok a Banco, Ubi e Unicredit. Intesa Sanpaolo prima tra i big europei. Mps bocciata, ma la Bce approva il piano di salvataggio (Sole). Dalle banche al lavoro: a giugno salgono gli occupati (+71mila). Renzi: merito del Jobs Act (Sole). Ma sono per lo più lavoratori autonomi: occupati a costo zero (Corriere). Sugli statali torna la ministro Madia: "Aumenti solo agli stipendi bassi" (Stampa). Sulle pensioni trovato l'accordo (Repubblica): 2 miliardi per "minime" e uscite anticipate (Messaggero). Ma se ne riparla a settembre. Sulla Stampa intervista a Caltagirone: "Più estero per crescere". Sul Corriere gli scenari politici e le grandi manovre per l'Italicum bis. Per il Giornale Grasso sogna il ribaltone: sostituire Renzi grazie ai grillini. Dall'estero. Il Papa ad Auschwitz: "Dov'è Dio se ci sono fame, terrorismo, rifugiati?" (Sole). Gli imam francesi: "Domani a messa" (Sole). I vescovi italiani: "Gesto enorme". (Stampa). Libero: non credete a questa balla. Intanto la Francia stoppa fondi stranieri per le moschee. (Corriere). Siria, bombe sull'ospedale dei bambini (Sole e tutti). Sul Fatto i reparti italiani in Iraq e in Libia nella guerra all'Isis. Ma il Parlamento non ne sa nulla.

ITALIA-ECONOMIA
Stress test Eba positivi per le banche italiane meno che per Mps, ma dalla Bce arriva il via libera al piano di salvataggio di Mediobanca e JP Morgan (Sole, Stampa, Corriere, Messaggero in apertura e su tutti). Il Sole (in prima e a p.3): l'esito degli stress, conferma che il sistema dei big del credito italiano è solido, ma risolto il caso Mps bisogna affrontare quelli ancora aperti.Resti (Bocconi) al Corriere (p.3): "Ora i mercati smettano di speculare sul peggio". Dalle banche al lavoro: a giugno 71 mila occupati in più, 329 mila in più da giugno 2015 (Sole p.11). Risale anche la disoccupazione (11,6%) ma calano gli inattivi. Renzi: effetto positivo del Jobs Act (Repubblica p.22). Di Vico sul Corriere (in prima e a p.22): crescita dell'occupazione legata al lavoro autonomo, senza incentivi generosi. La Furlan ad Avvenire (p.7): "Il segno più è positivo ma bisogna verificare se la tendenza si conferma e approfondirne la genesi. L'esplosione dell'utilizzo dei voucher segnala abusi e nasconde lavoro nero. Buona l'intenzione di tracciarne l'uso ma non basta: va ridimensionato l'ambito di utilizzo dei voucher". Dal lavoro privato a quello pubblico. La Madia alla Stampa (p.11): "Nel pubblico impiego aumenti solo per i redditi bassi. Dopo 7 anni di crisi pesante se non ci sono risorse sufficienti per tutti ha diritto prima chi ha sofferto di più". La ministro ribadisce il taglio delle partecipate: "Ne cancelleremo migliaia, liberando risorse per i cittadini". Sulla "razionalizzazione delle società pubbliche" è impegnato anche Calenda, con la consulenza di Bondi e degli americani di Arthur Little (Repubblica p.22).
Sulla Stampa (p.19) parla Francesco Gaetano Caltagirone: "Per crescere ancora più Europa e meno Italia". Con l'acquisizione degli asset belgi di Heiderlberg Cement e l'ingresso in Suez Caltagirone ha ridisegnato il suo impero, dandogli un'impronta sempre più internazionale. "A Roma bisogna ripristinare i meccanismi di mercato. Se nei prossimi anni non rilancerà la produzione di ricchezza avrà problemi seri. Moneta cattiva caccia moneta buona. Gli imprenditori buoni se ne andranno. Non possiamo pensare che faccia tutto la Procura". Ma promuove Renzi: "Sulle banche si sta muovendo con decisione. E con questo governo di nuovo esistiamo in Europa".

ITALIA-POLITICA
"Una Lega lepenista rischia di perdere il Nord. Parisi mi incuriosisce, avanti con le primarie": in un'intervista a Repubblica (p.15) Maroni entra in prima persona nel dibattito sulle prospettive del centrodestra riaperto dall'entrata in campo di Stefano Parisi e dalle divisioni in seno alla Lega. "Quando Salvini dice no alle ammucchiate condivido. Ma aprire al Sud è anche un rischio: si depotenzia il messaggio nordista". Altra stoccata a Salvini sulla leadership: "Ha coraggio ma se si vota nel 2017 o nel 2018 non si può andare da soli. Servono le primarie". E su Berlusconi: "E' ancora combattivo: mi ha fatto vedere un sondaggio in cui il centrodestra unito è avanti di un punto rispetto a Renzi". Sul Corriere (p.17) parla Salvini: "Non vado alla convention di Parisi. Per ora sento poche idee e confuse". Impensabile anche che in caso di vittoria del no Renzi resti. Di parere opposto Bersani: "Se vincesse il No al referendum non accadrebbe nulla, sarebbe giusto che Renzi restasse al suo posto". Ma molto dipende dall'atteggiamento che terrà il premier. In ogni caso "la gente non mangia pane e referendum, ci sono altri problemi" (Messaggero p.10 e tutti).  Sul Giornale (p.11) l'Osservatorio di Mannheimer sul referendum dà gli italiani incerti ma il No avanti. Al momento con 45% di indecisi, voterà no il 23% e sì il 14%. Indeciso metà Pd; dubbiosi pure gli elettori di Lega, M5S e FI. Per Verderami, con Renzi che si sente sempre più accerchiato l'unica cosa certa è che il referendum si porterà appresso un nuovo governo: simile all'attuale e con lo stesso premier se vincerà il sì; diverso per natura e per guida se vincerà il no. Il tema è come aggregare le forze di sistema nella sfida alle forze anti-sistema. Ed è qui che entra in gioco la riforma dell'Italicum.  Per il Giornale (in prima e a p.11) in caso di crollo di Renzi dopo referendum c'è il presidente del Senato Grasso che si prepara a prenderne il posto, non perdendo occasione per accreditarsi con il M5S.

EUROPA
Francia ancora nella bufera per l'emergenza terrorismo. Il premier Valls, in un'intervista a Le Monde, parla di battaglia per sconfiggere il terrorismo di matrice islamista che riguarderà "un'intera generazione" e annuncia lo stop ai finanziamenti esteri per le moschee (Corriere p8): "Gli imam devono essere formati in Francia". Poi ammette il fallimento delle misure di sicurezza: "Braccialetto elettronico? Inutile" (Repubblica p.6 e tutti). Francia in affanno anche per l'economia: con una crescita zero, dimezza il pil dell'eurozona del secondo trimestre (+0,3%) (Sole p.9). Un rallentamento che non preoccupa eccessivamente gli osservatori, che temono piuttosto ripercussioni peggiori nel secondo semestre per via delle conseguenze del Brexit e degli attentati terroristici in Francia e Germania. Anche il Pil Usa sotto le attese, con un aumento annuo dell'1,2% contro il 2,6% atteso. "Solo una frenata temporanea" per il Sole (p.9). Su Libero in apertura, Repubblica p.23 e altri il rapporto interno del Fmi che mette sotto accusa Fmi e Trojka per la gestione della crisi greca: "Sulla Grecia non credibili e succubi dell'Europa". Risultato: previsioni e ricette sballate hanno aggravato la crisi greca invece di alleviarla.

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Commentario del 29.07.2016

IN PRIMA PAGINA
"Gli attentati ordinati dal Califfato": per la Stampa c'è un filo diretto tra i fatti di Francia e Germania e le centrali di Isis di Raqqa, in Siria. La Merkel parla di guerra ma sui profughi "non cambio linea" (Corriere e tutti). Non cambia linea neanche il Papa, che ai giovani dice: "Gettate ponti pure a chi potrebbe farci del male" (Avvenire). Il Foglio lo attacca: silente di fronte alla jhiad. Idem Feltri su Libero: sveglia, vogliono uccidere te e la tua gente. Banche, è il giorno del giudizio (Repubblica). Per Mps spunta il piano Ubs-Passera (Sole e tutti). Per il Messaggero il via libera della Bce c'è. Renzi promette più soldi per gli statali. Forestali assorbiti dall'Arma (Messaggero). Sul Messaggero Boeri annuncia una rivoluzione all'Inps: "Prendo 900 giovani, via i superdirigenti". Spazio anche alla finanza. Caltagirone entra in Suez al 3,5%. Ad Atlantia l'aeroporto di Nizza. Segnali per il mercato e l'Italia (Sole, Messaggero). Mediaset dà battaglia e porta i francesi di Vivendi in Tribunale (Giornale) Sul Corriere la lettera di Marina Berlusconi: "Il voltafaccia di Bolloré e la finanza malata". Su tutti gli sviluppi della scalata a Rcs: Della Valle attacca la Consob e i poteri forti. 

ITALIA-ECONOMIA
Banche, è il giorno del giudizio (Repubblica in prima e a p.26 e su tutti): oggi i risultati degli stress test. Corsa contro il tempo per salvare Mps: non c'è ancora una soluzione per ricapitalizzare 5 miliardi e cederne 10 di sofferenze. Per il Messaggero (p.7) ci sarebbe il via libera della Vigilanza Bce. Ma a sorpresa, Passera in campo con Ubs con una proposta per entrare nella partita. Dalla finanza altre due operazioni oggi in prima pagina su molti quotidiani: l'ascesa di Caltagirone in Suez, in cambio di azioni in Acea e la conquista degli aeroporti della Costa Azzurra di Atlantia (Repubblica p.29). (Buoni) segnali per il mercato e l'Italia il commento di Sole (in prima e a p.17) e Messaggero (in prima e a p.22). Sull'Espresso le mega tangenti Eni "svelate" dai documenti del Panama Papers: il più grande giro di mazzette della storia italiana. Dal privato al pubblico. Il consiglio dei Ministri approva quattro decreti attuativi della riforma della Pa: via libera allo sblocca cantieri e al taglio delle autorità portuali, da 24 a 15. Per le infrastrutture tempi ridotti e poteri sostitutivi (Sole p.7). Nelle Asl stop alle nomine politiche; via libera all'assorbimento dei Forestali dai Carabinieri (Messaggero p.11 e su tutti). Renzi promette più soldi per i contratti degli statali – ma "premiato solo chi lavora" – poi torna ad attaccare la Ue: "L'austerity è stata una follia, vogliamo dare una nuova direzione all'Europa". Boeri promette invece una "rivoluzione giovane all'Inps: in un'intervista al Messaggero annuncia 900 nuove assunzioni e l'uscita di 12 superdirigenti dell'Istituto. E sulle pensioni: "Se si farà il prestito pensionistico avremo un ruolo chiave. Ma tempo che questa non sarà l'ultima riforma delle pensioni. Mi auguro che ci siano interventi organici, e non per accontentare qualche gruppo di pressione. Ma ho paura che non sarà l'ultima riforma". "Riformato" anche il bilancio dello Stato: con l'ok del Senato addio alla "Stabilità", arriva un ddl unico, che comprende l'indice del benessere ma vieta le clausole di salvaguardia. Sul Sole (p.9) le previsioni del Centro Studi Confindustria sulla produzione industriale: a luglio su dello 0,2%. Sull'Unità in apertura e su tutti il Sud che cresce, spinto dai fondi Ue, da agricoltura e turismo: +1% nel 2015, più del centro nord. Ma da quest'anno la dinamica tornerà a invertirsi. Il Sole (in prima e a p.9) parla di crescita come un miraggio: "l'inganno dei dati sta nell'eccezionalità del risultato".

ITALIA-POLITICA
Centrodestra diviso su Parisi, centrosinistra nella bufera Rai. Salvini boccia il manager scelto da Berlusconi per rifondare Fi: "No a un'alleanza marmellata con Verdini, Alfano, Tosi, Passera". Contro Parisi anche Brunetta (Repubblica) e Meloni (Stampa). Ma Parisi va avanti senza Lega (Giornale p.10). E al Corriere (p.13) dice: "Tocca ai moderati stabilire la rotta", con una "linea alternativa al centrosinistra e competitiva con i Cinque Stelle ma con un fair play che superi le logiche di delegittimazione tra forze avversarie. Le urla in tv hanno indotto i cittadini a disertare le urne". Intervista a Parisi anche sul Messaggero (p.10): "Renzi non sfonda al centro, rifaremo il polo moderato. Il partito della nazione non funziona, serve un progetto liberal-popolare ma nella piattaforma forze radicali e più moderate devono convivere". E sul dopo referendum: "L'Italia sarà inevitabilmente spaccata in due, sarà necessario assorbire questa frattura". In movimento verso Fi anche i verdiniani di Ala. D'Anna: "Sono stanco di donare il sangue per Renzi. Se FI aggiusta il tiro non escludo che molti di noi tornino". Il Giornale (p.11) rilancia l'ipotesi di larghe intese in caso di vittoria del No, con un governo a guida tecnica (Padoan o Boeri). In ogni caso nel Pd è già aperta la corsa alla successione di Renzi.

EUROPA
"Gli attentati ordinati dal Califfo": sulla Stampa (in apertura e a p.5) il filo degli ultimi attentati, in Francia e Germania, he porta diritto a Raqqa, alle centrali di Isis in Siria. "Ora il Califfo manovra lupi solitari. "Misure contro i terroristi ma sui rifugiati non cambio idea" (Corriere p.6 e tutti): questa la linea della Merkel di fronte a una "guerra", non dell'Islam ma dell'Isis. L'accoglienza degli immigrati è, per la Germania e per l'Europa, una "sfida storica" ma "ce la faremo". Merkel si è detta preoccupata della reazione di Erdogan al tentato golpe ma Ankara resta un partner importante così come è importante la missione Frontex: obiettivo, il controllo dei confini esterni della Ue per evitare il ritorno ai muri interni all'Europa. "Durezza e lucidità": questo per Taino (Corriere p.6) il metodo di Berlino per vincere la "guerra" e tenere unita l'Europa, separando profughi da estremisti. Bonanni su Repubblica (in prima e a p.3) parla di ultimo avvertimento all'Europa, con riferimento alle elezioni in Austria e al referendum dell'Ungheria sulla redistribuzione dei profughi in Europa.

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Commentario del 28.07.2016

IN PRIMA PAGINA

La Bce alza il velo su Mps, ecco il piano per Atlante 2 (Sole). Sul Corriere parla il nuovo ad di Unicredit, Mustier: "Doppio choc per l'Italia, ma il sistema sta reagendo". Ampio spazio agli esteri, con il terrorismo in primo piano. "Il mondo è in guerra, la religione non c'entra" è il messaggio del Papa (su tutti). Polemico il Foglio: "Papa immobile di fronte al jihad". Bagnasco al Corriere: "Il mondo musulmano condanni senza ambiguità". "Ci hanno divisi, poi le coltellate" dice una testimone dell'attentato di Rouen (Corriere). Nel mirino gli 007 francesi, i killer erano schedati (Messaggero). In Italia cresce la sorveglianza su chiese e spiagge (Stampa). Allertato l'esercito, forze speciali nelle città italiane (Giornale). Fatto polemico: 210 mln promessi e mai visti per la sicurezza. In politica in evidenza le parole di Mattarella sul referendum: "Un dibattito da Pokemon" (Su tutti). Fatto all'attacco del governo che "non c'è più": attività paralizzata, si ricomincia dopo il referendum.

 

ITALIA-ECONOMIA

Mps, pronto il piano, che non prevede alcun intervento pubblico: si attende il verdetto Bce (Sole in prima e p.3). Cartolarizzazione delle sofferenze - con un ruolo primario di Atlante 2 - e aumento di capitale – in pista 6 banche – sono le linee guida del salvataggio da 5 mld, di cui 2 serviranno ad aumentare le copertura sui deteriorati, che resteranno in pancia all'istituto senese, e 1,6 a coprire le minusvalenze sui 26,6 mld di crediti ceduti ad Atlante. Gli altri 1,4 mld serviranno per ricapitalizzare Spv. Per Fubini (Corriere p.28) arriva il disgelo sull'aumento di Mps, con il primo Sì  al bilancio, anche se resta il nodo dei 20 mld di crediti difficili che restano al Monte. Centrale il ruolo di Atlante 2, il cui business plan – rivelato dal Sole (in prima e p.3) – prevede l'acquisto degli Npl fino al 32% del valore di libro affidandosi ad una "potenza di fuoco" che oscillerà tra i 1,25 mld e un massimo di 5 mld. Secondo Padoan il sistema italiano è solido e se le soluzioni di mercato sono efficaci  è anche merito del governo, che ha messo in campo "strumenti, come la Gacs e l'accelerazione delle procedure concorsuali", affiancate da "strumenti privati come Atlante" (Sole p.3). Intanto si attendono i risultati degli stress test. "Non sono una sentenza ma una scelta di chiarezza" dice a Repubblica (p.11) il presidente dell'Eba, Andrea Enria, che sul sistema bancario italiano, dice: "I dati su tassi di crediti deteriorati sul totale degli attivi, il return on equity e coefficiente di patrimonializzazione degli istituti italiani, in media sono peggiori rispetto alle altre banche europee. Perciò il sistema sta facendo progressi, ma le banche italiane sono più deboli".

Sul Corriere (p.29) parla il nuovo ad di Unicredit, Mustier: "I problemi del sistema bancario italiano si devono in parte ai crediti deteriorati, e qui hanno influito la lunga crisi economica e la mancanza di supporto pubblico. Ma penso che il problema sia assolutamente affrontabile". In merito all'impegno di Unicredit in Atlante, dice: "Abbiamo preso un impegno (1 mld) e lo rispetteremo fino in fondo, ma non ci sarà altro".Questione bancaria che non è solo italiana: sul Sole (p.2) focus sul credito tedesco, con Deutsche Bank che vede gli utili crollare del 98%: da gennaio bruciato in Borsa il 45% del suo valore rispetto all'indice settoriale. Per Repubblica (p.10) il governo tedesco si muove, voci di una parziale nazionalizzazione dell'istituto. Necessario un'iniezione di risorse per 9 mld entro il 2018.

 

ITALIA-POLITICA

"Il dibattito su data e spacchettamento del referendum è surreale come una caccia ai Pokémon": l'avvertimento arriva da Mattarella, che chiede di evitare i sentieri delle polemiche con le istituzioni (Corriere in prima e p.12 e tutti). Per Folli (Repubblica p.16) l'uscita del capo dello Stato è un modo per richiamare alla serietà tutte le forze politiche, ma anche il sintomo che Mattarella abbia avuto la necessità di rivolgersi direttamente agli italiani. Secondo Marzio Breda (Corriere p.12) le parole del presidente della Repubblica rappresentano un auspicio affinchè il confronto si svolga sul merito, con consapevolezza della posta in gioco, evitando di personalizzare. Ora Renzi su questo fronte tace – scrive Breda -, un segno che forse questa raccomandazione l'ha raccolta. La nuova linea di Renzi sul referendum è indicata dalla Meli sul Corriere (p.13): farne una questione di importanza nazionale, e non una bandiera del Pd. Ma – scrive Meli – nonostante l'intenzione di spersonalizzare il voto, il premier è pronto a lasciare in caso di sconfitta. All'attacco Quagliariello, che al Fatto (p.9) parla di "legge caotica e discutibile nel merito, un obbrobrio nel metodo". E sulla data, spiega: "Prima sembrava si votasse a Ferragosto, ora a Natale. Forse fisseranno una data quando un sondaggio dirà che vince il Sì". Campagna per il No confermata, invece, dal centrodestra. Fitto (Conservatori e Riformisti) al Corriere (p.15): "Chi sta nel centrodestra guarda solo da una parte: no alle riforme di Renzi". Sul futuro del centrodestra, Fitto propone "una coalizione aperta ad ogni contributo ma senza nomi calati dall'alto. Il leader – spiega – scelto con primarie". Riferimento a Parisi, difeso da Tajani (Fi) a QN (p.14): "Sarebbe un buon candidato. Anche Toti è stato calato dall'alto". Dello stesso avviso De Girolamo al Tempo (p.10): "Non mi pare che in passato le scelte siano state fatte diversamente. Non capisco le polemiche, Berlusconi ha i voti, decide solo lui". Parisi, dopo aver accettato l'investitura di Berlusconi ma non il ruolo di coordinatore del partito, ieri ha avuto i primi incontri a Roma con esponenti di Fi. Il clima nel partito resta teso (Sole p.13) e per QN (p.12) i forzisti temono l'incubo rottamazione. Berlusconi però è convinto che il modello Milano sia vincente, anche se i suoi colonnelli non sarebbero dello stesso avviso.

 

EUROPA

"Tempi certi su Brexit" dice Renzi a Theresa May in visita a Roma. "Ci vorranno 5-6 mesi per attivare l'articolo 50" replica il primo ministro inglese, che rassicura i circa 600 mila italiani residenti in Gb: "Manterranno tutti i loro diritti" (Sole in prima e p.9 e tutti). E il premier italiano ricorda "la necessità di mantenere il rapporto culturale e istituzionale tra i due Paesi". Intanto l'Ue salva Spagna e Portogallo sul deficit: flessibilità e niente sanzioni la scelta della Commissione, che rappresenta un segnale positivo anche per l'Italia (su tutti).

"Il mondo è in guerra ma le religioni non c'entrano" avverte Papa Francesco alla GmG in Polonia (su tutti). Polemico il Foglio: "Un Papa immobile di fronte al jihad". Secondo Franco sul Corriere (p.11) il Pontefice è "aperto" e naviga controcorrente. Intanto polemiche in Francia dopo l'attentato nella chiesa a Rouen. La giustizia francese se li è fatti sfuggire: "falle" nel sistema di sicurezza e ira dei francesi che chiedono misure speciali (Messaggero p.3 e tutti). Entrambi i killer erano "noti", ma hanno potuto preparare l'attacco indisturbati. L'opposizione, contro il governo, invoca misure più dure. Cazeneuve: "Non usciremo dallo Stato di diritto" (Corriere p.6). Allerta nelle chiese, il vescovo di Rouen, Lebrun, a Repubblica (p.5): "Giusto avere paura ma la risposta è dialogo e preghiera, non chiese militarizzate". Allerta anche in  Italia, dove è pronto un piano di intervento per blindare le città più a rischio (su tutti). "Prevenzione in rete e operatività per battere i terroristi sul tempo" dice al Giornale (p.3) il generale Cabigiosu. Nuovi arresti nei giorni scorsi, espulso l'imam marocchino che predicava contro l'Occidente. Il politologo Luttwak al Messaggero (p.7): "Tedeschi e francesi seguano l'esempio italiano sugli arresti dei sospettati di terrorismo". E Mattarella avverte: "Il bisogno di sicurezza fa parte delle dimensione civica. Non possiamo consentire che il Paese entri nell'età dell'ansia" (Corriere in prima e p.12 e tutti).

 

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Commentario del 27.07.2016

IN PRIMA PAGINA
Il terrorismo colpisce in chiesa (Stampa, Corriere e tutti): l'uccisione del sacerdote francese da parte di due giovani dell'Isis in primo piano su tutti. Piano sicurezza flop, Hollande sotto accusa (Messaggero). Giornale, Libero e Tempo contro il Papa: "condanna debole" del terrore. Il Giornale ripubblica il discorso di Ratzinger a Ratisbona: "L'Islam usa la spada". Galantino al Corriere: "La paura sta crescendo ma rifiutiamo la vendetta". In Italia campagna di controllo sul web e forze speciali in strada (Corriere e tutti). Sul fronte interno finanza in primo piano con il piano da 5 mld tutto privato per il Mps e lo strappo di Vivendi con Mediaset. Il Fatto: assalto al Nazareno degli affari. Sul Messaggero parla la Madia: "Assunzioni mirate e mai più precari nella pubblica amministrazione". Sul Corriere nuovo affondo di Rizzo contro la burocrazia: non sa cos'è una veranda. Sul Sole la consacrazione di Parisi da parte di Berlusconi: "Sarà lui a far vincere i moderati". Parisi a Repubblica: "Creerò una forza liberale alternativa a Renzi". Il Sole: torna il partito dei moderati.

ITALIA-POLITICA
Di Maio a confronto con il gesuita Spadaro sull'Europa: "La Chiesa è casa mia"  (Repubblica p.17 e altri). E' la "prima" tra grillini e Vaticano ma padre Spadaro precisa: "Nessun placet da Oltretevere a questo incontro". Incontro che serve però a Di Maio per correggere la "percezione" antieuropeista del M5S: "Noi ci sentiamo europei, pur criticandola non abbiamo mai voluto uscire dalla Ue". Sulla Stampa (p.11) i nuovi ruoli definiti dal triumvirato dopo l'incontro con Grillo: Di Maio corre verso la candidatura a premier, Fico sarà il nuovo garante del decalogo e del simbolo e Di Battista farà l'uomo immagine, il trascinatore di folle.
Nel centro destra è l'ora di Parisi, dopo l'investitura ufficiale di Berlusconi: a lui il compito di riorganizzare Forza Italia e recuperare i moderati (Corriere p.19). "Rispondo solo a Silvio ma non guiderò Forza Italia" dice Parisi a Repubblica (p.16). "Voglio creare un'alternativa liberale a Renzi. Altrimenti la gente pensa che se il premier perdere il referendum e va a casa poi vincono i 5 Stelle o c'è il baratro. Per questo serve un rinnovamento nei contenuti. Fi deve tornare a essere forza di governo: per troppi anni si è adattata a fare opposizione. Immigrati, legalità, tasse e burocrazia devono essere temi nostri". Per Verderami (Corriere p.19) Renzi fa il tifo per Parisi e Parisi fa il tifo per Renzi: convergenza di interessi. Il premier spera che Parisi renda Fi competitiva con il M5S e Parisi che Renzi duri fino al 2018 per dar tempo al fronte azzurro di ristrutturarsi.

ITALIA-ECONOMIA
Mps, sale a 5 miliardi l'aumento di capitale in rampa di lancio ma è più vicino l'accordo per la cessione dei 9,7 mld di sofferenze: in campo Jp Morgan e Mediobanca per un prestito ponte che consentirà di "blindare" la cessione di Npl (Sole in apertura e a p.2 e 3, Corriere p.30). Atlante parteciperà all'acquisto delle sofferenze ma non ci sarà intervento pubblico. La risposta della Bce venerdì, in concomitanza con l'esito degli stress test. In Borsa credito sull'ottovolante (Sole p.3) ma alla fine la giornata si chiude quasi in parità. Ma la notizia del giorno era stata il dietrofront di Vivendi su Mediaset Premium, che ha fatto collare il titolo del Biscione, pronto ad azioni legali contro i francesi (Sole in prima e a p.4). Ma il ceo francese De Puyfontaine getta acqua sul fuoco: "Con Cologno siamo buoni amici e sul gruppo tlc siamo investitori stabili". E si fa strada l'ipotesi, "sorprendente", di una fusione tra Telecom Italia e Mediaset. Questi almeno sembrerebbero i desideri del gruppo francese e del suo azionista, Bollorè. Per il Fatto (in apertura e a p.6 e 7) è l'effetto della fine di Berlusconi: senza politica gli affari li fanno gli altri. Dalla finanza ai conti pubblici. Anche l'Ufficio di Bilancio rivede la crescita al ribasso, poco sotto l'1% (Corriere p.35, Sole p.8). Ripresa meno dinamica anche nel 2017. Padoan: "Quadro economico difficile, vale anche per la finanza pubblica". Per la spending review dote aggiuntiva di 1 miliardo, con i benchmark per 34 convenzioni Consip per l'acquisto di beni e servizi per la Pa (Sole p.8). Per Gutgeld, in 2 anni la spending ha ridotto di 25 mld la spesa pubblica. Sul Corriere (p.27) il richiamo di Bini Smaghi sul debito pubblico italiano, praticamente rimosso dall'immaginario politico: se non riparte con forza l'agenda delle riforme strutturali, e senza aspettare l'esito del referendum, il Paese rischia di ritrovarsi in una situazione simile al 2011. Per Bini Smaghi il debito si risolve solo aumentando il potenziale di crescita economico", ossia aprendo le porte agli investitori. Libero (in prima e a p.19) giustifica le aziende che se ne vanno, come Fca: "l'Italia è un inferno fiscale".
Oggi il varo definitivo del decreto Ilva. La Bellanova all'Unità (p.10): "Si ricomincia da lavoro e salute". "Il futuro di Taranto sta nello sviluppo integrato del porto, dell'ambiente, dell'industria e della cultura".

EUROPA
Il terrore colpisce in chiesa: sul Corriere (in apertura) e su tutti l'escalation del terrorismo jhadista, con un anziano sacerdote sgozzato sull'altare da due giovani estremisti. L'Isis: "Nostri soldati". Hollande: "Siamo in guerra". "Un assalto a un luogo simbolo per scatenare una guerra di religione", l'analisi di Bernardo Valli su Repubblica (p.6): a spiazzare il Califfo i gesti distensivi del Papa.  Monsignor Galantino al Corriere: "La paura sta crescendo ma rifiutiamo la vendetta". Il Giornale ripubblica il discorso di Ratzinger a Ratisbona nel 2006: "L'Islam usa la spada". Giornale e Libero contro il papa: "Condanna debole". Melloni su Repubblica (p.29): l'obiettivo della Jihad è il cuore cristiano dell'Europa ma il loro disegno – che di religioso non ha nulla – è spingere i cristiani alla reazione per minare la possibilità di convivenza tra fedi e culture diverse in Europa.
Sul Sole (p.19) lo Speciale Brexit organizzato ieri dal Sole 24 Ore a Milano. Cottarelli: "Il vero pericolo e la vera incertezza è se qualche altro Paese farà un referendum per uscire dalla Ue. Speriamo di no". Tronchetti Provera: "L'Europa non ha ancora fissato un'agenda per la gestione della Brexit che regga il confronto con Londra. Il rischio è che il divorzio della Ue possa acquisire un valore positivo nel tempo, e questo sarebbe una grave sconfitta per l'Europa". Poi l'attacco a Juncker: "Dovrebbe dimettersi" ma non per la Brexit bensì per l'inconsistenza del suo piano da 300 mld, "mentre poi i cittadini europei vedono perdite di lavoro ogni giorno. La Commissione Ue deve avere un progetto per la crescita, invece non esiste nulla. Ma sta pensando di sanzionare Spagna e Portogallo"

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Commentario del 26.07.2016

IN PRIMA PAGINA

Esteri in primo piano con l'attentato ad Ansbach, in Germania, rivendicato dall'Isis. L'attentatore era un immigrato siriano che ha giurato fedeltà al Califfato (su tutti). Weber (Ppe) al Corriere: "I profughi sono vittime però vanno controllati". "E' internet il mercante di armi" titola l'Unità. Intanto ieri una falsa bomba ha bloccato Milano. Mondo nel panico, "terrorismo psicologico" (Giornale). Spazio ancora alla questione bancaria. Mps, soluzione in cda mentre Bce prende tempo (Sole). Per Montepaschi pronto Atlante 2 (Corriere). Giornale parla di "salvataggio difficile": Mps e governo sull'orlo del baratro. Si torna a parlare anche di spending review, previsti tagli ai prezzi del 30% negli acquisti della Pa (Sole). "Ora possiamo cambiare questo Paese" ribadisce Boschi all'Unità  parlando di referendum costituzionale. Fatto attacca Confindustria per il vademecum sul referendum definito "il Bignami del Si". Spazio anche al vertice Parisi-Berlusconi sul futuro di Fi: l'ex candidato sindaco di Milano coordinatore del partito. E a fine anno via al nuovo partito (Corriere). Stipendi Rai: il 94 superano quota 200mila euro (Messaggero). 250 mila italiani pagano il canone per mantenere 94 paperoni (Fatto).  Polemiche anche sulla cannabis libera: il Pd si spacca. Ora la legge rischia il flop (Repubblica). Libero e Avvenire: "Il Paese crolla e i politici pensano alle droghe". Su tutti la decisione di Exor di spostare la sede in Olanda.

 

ITALIA-ECONOMIA

Salvataggio Mps (che ieri ha perso l'8,4%) ancora in evidenza. Cda esamina cessione Npl e aumento, mentre il governo aspetta il pacchetto di mercato, ma prepara un piano di intervento pubblico, anche se resta il nodo delle perdite per gli istituzionali (Sole in prima e p.3). Intanto l'Esma vede per Mps "circostanze eccezionali" che legittimano l'intervento pubblico. Ma la cessione degli Npl e la ricapitalizzazione resta la via principale. Bufacchi (Sole p.2) analizza le opzioni dell'intervento pubblico: esclusa la garanzia sugli Npl della tranche mezzanine, c'è la Gacs sulla tranche senior e la garanzia sul bridge loan. Con la garanzia pubblica tutelati solo i piccoli risparmiatori (Sole p.2). Nella frattempo l'assemblea Adepp dà il via libera all'investimento in Atlante 2(Messaggero p.8 e altri), la cui nascita è definita "una svolta" dal Corriere (in prima e p.17): fondo da 4 mld per le sofferenze che potrebbe rappresentare un passo in avanti decisivo per Mps e il sistema italiano. Fatto (p.6) polemico: per salvare Mps si mettono a rischio le nostre pensioni. Fubini (Corriere p.17) parla di "trattativa al buio" sui crediti di Mps. L'incertezza è dovuta al nodo della stima dei crediti dubbi: un valore troppo basso porterebbe forti perdite, ma Atlante non intende spendere 1,7 mld su debiti in parziale default senza un giudizio di solidità, che però richiederebbe tempistiche di cui non si dispone. Ora la Bce sta per imporre a Mps di rafforzare in fretta il patrimonio, ma i vincoli all'intervento pubblico scoraggiano gli investitori e rendono difficile la ricapitalizzazione. Sole (in prima e p.3) analizza il doppio binario dell'intervento di mercato: operazione garantita da JP Morgan e Mediobanca, oppure aumento a carico di un partner, sperando nel coinvolgimento di Ubi. In entrambi i casi resta l'ipotesi di intervento dello Stato con una forma di "backstop pubblico" sulla ricapitalizzazione. Intanto ieri seduta prudente delle Borse, gli stress test fanno meno paura, con Piazza Affari che cede mezzo punto (Sole p.5). I test hanno dato parere positivo per Intesa Sp (sopra quota 10%) e Banco Popolare. Big italiane che segnano exploit dell'indice patrimoniale, solo Mps accusa l'inattendibilità (Messaggero p.8).

Pa e spending review, il commissario Gutgeld in vista della stabilità lavora a consistenti risparmi dall'analisi dei prezzi dei prodotti acquistati dalla pubblica amministrazione. "Prezzi giù del 30% con gare centralizzate" (Sole in prima e p.11). Nel mirino lo spettro "troppo ampio" per comprare gli stessi prodotti. Intanto, sempre in vista della Stabilità, Roma punta sulla flessibilità Ue per compensare la minore crescita: è di circa 6 mld lo scarto che dovrebbe essere coperto con la flessibilità Ue da invocare facendo leva sulle circostanze eccezionali (Sole p.11).


ITALIA-POLITICA

"Il referendum è la nostra grande occasione non possiamo fallire": l'Unità (in prima e p.8) intervista il ministro Boschi, frasi raccolte il 24 luglio alla festa del l'Unità. "Spersonalizzare" il voto perchè "più entriamo nel merito, più aumentano i consensi intorno al Sì" dice. Tra i vantaggi della riforma, cita "la riduzione della frammentazione, la maggiore chiarezza e la semplicità". Su Italia Oggi (in prima e p.5) parla Mannherimer: "Pd e M5S sono stabili al 30%", ma il dato più significativo è quello che riguarda il referendum: "il 50% degli italiani non sa neanche cosa sia, quindi è difficile dire chi sia in vantaggio tra il Sì e il No". Nel frattempo, dopo l'uscita del "vademecum" di Confindustria in favore del "Sì" al referendum, Fatto (in prima e p.5): "Gli industriali hanno il loro catechismo del Sì: una sorta di Bignami che però omette alcune precisazioni e non tiene in conto delle variabili in campo". Tra le variabili anche le possibile modifiche alla legge elettorale. Sul Fatto (p.4), Borghese (Youtrend) minoranze dem e centristi ne vogliono una nuova per evitare la vittoria del M5S. Ma i sondaggi dicono che con il "sistema greco" proposto da Orfini ci sarebbe l'ingovernabilità, e anche con il Bersanellum non ci sarebbe una maggioranza. Sala, sindaco di Milano, intervistato da Cerasa sul Foglio (p.1-2): "Condivido l'appello di Napolitano sulla necessità di un patto per l'Italia. A prescindere dal referendum, serve che maggioranza e opposizione si mettano insieme per un percorso condiviso che approvi in fretta le riforme necessarie". Intanto lo sfidante sconfitto a Milano da Sala, Parisi, è il nuovo coordinatore di Fi: ieri vertice con Berlusconi (Corriere in prima e p.15 e tutti). A fine anno il congresso per la nascita di un nuovo soggetto politico. Per Sorgi (Stampa p.9) Parisi si propone come uomo per il governo. Ma la Lega continua ad essere contraria al "dentro tutti". Franco sul Corriere e Folli su Repubblica evidenziano l'affanno nei partiti dopo Amministrative e Brexit che costringe a ripensare  strategie fino al referendum.

Rai, online la lista degli stipendi. In 94 superano quota 200 mila (Repubblica in prima e p.13 e altri). Scontro politico Pd -M5S. Secondo Meli (Corriere p.13) e Gentili (Messaggero p.5) Renzi irritato. "La norma sulla trasparenza l'abbiamo voluta noi, come possono attaccarci?". Ma quello che a Renzi non va giù è la tempista dei vertici, che hanno messo online stipendi ora che gli italiani devono pagare il canone. "Così la gente si incavola". Per Meli è solo l'ultimo episodio che ha portato Renzi ad allontanarsi da Dall'Orto. Metà governo e il Pd vogliono la testa del dg (Fatto p.3).

 

EUROPA

"Giuro fedeltà all'Isis": sul telefonino dell'attentatore di Ansbach trovato un video che confermerebbe la matrice islamica dell'attentato (Corriere in prima e p.2 e tutti). L'uomo era un immigrato siriano. "Non possiamo dare la colpa ai profughi" specificano da Berlino, ma il ministro dell'Interno De Maizière, ammette: "Sono decine quelli sospettati" (Corriere p.5). E sotto accusa finisce la Merkel per le politiche di accoglienza (Repubblica p.3). "Rifugiati vittime del terrore ma vanno controllati" dice, intervistato da Fubini (Corriere in prima e p.5), il capogruppo Ppe Weber. "Serve una riposta europea, per esempio un corpo di cyber-polizia per l'Ue". Cyber sicurezza sempre più importante dopo che le indagini hanno dimostrato come, attraverso una rete criptata, il Califfo riesca a comunicare con i lupi solitari (Repubblica p.3). Polemica anche per la facilità con cui si possono reperire le armi sul web (Unità in prima e p.3). Negri (Sole p.8) parla di "Europa disarmata" di fronte alla minaccia terroristica, e analizza le cause della guerra "in casa" che deriva da fatto che l'Occidente è in guerra fuori su diversi fronti. Corriere (p.3) analizza la nuova strategia del Califfato: un'infinita serie di attacchi minori e poco costosi da realizzare in Occidente con un alto impatto sulla società. Su tutti i quotidiani l'accusa di Ankara sul colpo di Stato: la Cia "ha organizzato il golpe". Secondo media filo-governativi, un generale Usa avrebbe distribuito dollari per corrompere i militari turchi, Nel frattempo arriva la pace tra Erdogan e gli oppositori. Intanto dal bunker Usa dove si trova, Gulen dice: "Accusarmi del golpe è un insulto" (Stampa p.5).

 

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Commentario del 25.07.2016

IN PRIMA PAGINA
"Banche italiane, non c'è rischio": su Messaggero e Corriere le rassicurazioni di Padoan e Visco dal G20 ma sulla cura per Mps il governo è diviso (Stampa). Attesa per la riapertura dei mercati. Su tutti i maxi stipendi Rai, che per il Giornale si mangiano metà del canone. Il Pd attacca i vertici: "Tetto di 240 mila euro per tutti" (Repubblica). Fico al Fatto: "Sprechi Rai colpa del governo". In primo piano ancora gli esteri con gli sviluppi dell'inchiesta su Monaco: il killer aveva un complice sedicenne (Corriere, Stampa). Su tutti la "vendetta" francese per Brexit: la coda infinita di Dover. Su Repubblica l'appoggio a sorpresa di Bloomberg alla Clinton contro Trump. Sul Messaggero il via libera del Cio alla Russia ai Giochi di Rio. In prima pagina anche il dibattito sulla legalizzazione della cannabis. Saviano su Repubblica:serve a fermare le mafie. Favorevole anche Mieli sul Corriere. Contro l'ex commissario Onu Costa: "No al libero mercato". La Camera verso il rinvio (Messaggero). Su Repubblica il primo sì fra due donne, nel bolognese. Orlando: "Ora le adozioni".

ITALIA-ECONOMIA
Padoan e Visco sulle banche: "I risparmiatori non rischiano", "quello delle banche non è un problema di sistema" (Corriere in prima e a p.8). Ma l'attenzione è sul Mps, dopo le anticipazioni del Sole di ieri sull'esito negativo degli stress test dell'Eba. La Stampa (p.4) parla di governo diviso sulla cura per Mps, con Renzi che propende per una soluzione totalmente privata e Padoan favorevole, come Bankitalia, a un intervento statale. Un piano definitivo per risanare la banca ancora non c'è – scrive Fubini sul Corriere (p.9) – ma un mosaico contraddittorio di regole e organismi in Europa rischia di portare l'istituto di Siena in un labirinto invece di trovare un accordo per evitare guai peggiori per tutti. Renzi è entrato direttamente nella partita, deciso a evitare qualunque salvataggio pubblico che porterebbe banca e governo in un vicolo cieco. Ma con Bruxelles che chiede di colpire gli obbligazionisti nessun privato vorrà partecipare all'aumento di capitale del Mps. Risultato: se c'è un piano sull'alleggerimento dei crediti inesigibili (che prevede l'azzeramento degli inesigibili, la cessione ad Atlante di quelli mezzanini, a Jp Morgan dei migliori, non c'è ancora accordo su un aumento di capitale adeguato.
Il governo rivedrà le stime del Pil (Repubblica p.4): "Valuteremo il nuovo quadro di fronte al rallentamento globale" dice il ministro Padoan dal G20. Dall'1,4% previsto per il 2017 si scenderà probabilmente intorno all'1%, stimato da Ocse e Bankitalia e questo comporterà un rilancio della spending review e della revisione delle agevolazione fiscali. Resta aperto il nodo della crescita e delle risorse da indirizzare verso consumi e investimenti, a partire dalla conferma del taglio dell'Ires e del superammortamento sugli acquisti di nuovi macchinari; per il taglio dell'Irpef se ne parla nel 2018. Morando a Repubblica (p.4): "Se non acceleriamo con le riforme strutturali l'Italia rischia uno zero virgola permanente". Morando rilancia anche sulla necessità di investimenti e spending review ma il governo "non rinuncerà a una finanziaria espansiva: superammortamento e credito di imposta automatico per il Sud le vorremmo riconfermare. E poi dobbiamo puntare sull'edilizia. Faremo di sicuro l'Ape. Per il rilancio del Paese dobbiamo concentrarci su produttività e cuneo fiscale".

ITALIA-POLITICA
"Tratto con Forza Italia ma via Salvini" (Repubblica p.18, Unità p. 9). Alfano ci riprova: coalizione senza Lega (Tempo in prima e a p.4). Gli azzurri: prima molli il Pd (Giornale p.6). Ira leghista (Corriere p.11). "Bobo, Stefano e Forza Italia. Vedo tanti errori": in un'intervista a Libero (in prima e a p.11) Salvini contro tutti. Per Salvini "è impensabile un'alleanza nazionale replicando il modello Milano. A Ferragosto lancerò a Ponte di Legno il progetto leghista su identità, sovranità, comunità. Il tutto in un'articolazione federale, come sosteneva Miglio. E da Pontida lancerò la battaglia nazionale: dire basta a Bruxelles. Fi scelga con chi stare, ma sappia che tra poco vedremo il disfacimento di questa Unione". Intanto Berlusconi va avanti su Parisi: nuovo summit ad Arcore con i vertici del partito. Ne scrivono Corriere (p.11) e Stampa (p.8). Sulla Stampa (p.8) intervista a Parrini, l'esperto di sistemi elettorali del Pd: "L'Italicum è una buona legge ma si può cambiare". E lancia il sistema mutuato dalle Province, ieri evocato dal Corriere. Il Corriere torna sulle strategie dem per il referendum costituzionale. Dal guru Messina la lezione ai big renziani: "Per vincere il referendum dobbiamo spiegare agli italiani che sarà un momento storico per il futuro del Paese senza personalizzare sul governo". E questo con una campagna dal basso, puntando tutto o quasi sul porta a porta. Bisognerà convincere gli indecisi, trascurando i contrari convinti. Serviranno migliaia di volontari ma il Pd è indietro con la formazione dei comitati.

EUROPA
Strage di Monaco, il killer aveva un complice, giovanissimo come lui, e preparava l'attacco da almeno un anno (Corriere in apertura e su tutti). Ieri in Germania un nuovo caso di sangue: un rifugiato ha ucciso una donna con un machete. Sviluppi anche per la strage di Nizza. Una poliziotta municipale accusa il governo di pressioni nella stesura del rapporto sulla notte della strage. Sandra Bertin al Corriere (p.6): "Non ho visto agenti della Polizia sulla Promenade, solo la Municipale. Un funzionario del governo mi ha detto cosa scrivere nel rapporto finale". Il ministro dell'Interno la querela per diffamazione. Tra le autorità è tutti contro tutti. Ma la foto del giorno è il gigantesco ingorgo di Dover: ore di attesa per imbarcarsi per la Francia per i controlli voluti da Parigi. Sul Corriere (p.4) e tutti la rabbia degli inglesi: "E' una vendetta dei francesi per la Brexit". Severgnini: "Uscire dall'Europa per gli inglesi è stato facile. Più difficile rientrarci".

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Commentario del 24.07.2016

IN PRIMA PAGINA
A Monaco di Baviera strage di un folle: nessun legame con l'Isis, ispirato da Breivik (Sole). In un attentato a Kabul 80 morti. L'Isis: "Siamo stati noi" (su tutti). Avvenire: chi piange per Kabul? Spazio anche all'economia: su Repubblica l'allarme conti pubblici: servono 5 miliardi in più, a rischio il bonus pensionati. Sul Sole anticipazioni degli stress test europei sulle banche: bene le 4 big italiane. Solo Mps a rischio. E il governo trema (Tempo). Azzi (Federcasse) ad Avvenire: "La Ue adesso tuteli le piccole banche". Sul Sole gli stipendi dei top manager di Borsa. Su tutti gli stipendi Rai sopra i 200 mila euro. Spazio anche alla politica. Su Qn il sondaggio Ipr: Parisi piace all'elettorato di Forza Italia. Toti al Corriere: "Non ci serve un nuovo leader". Intanto ad Arezzo il centrodestra si ricompatta sul "no" al referendum di Renzi (Giornale). E Renzi punta sui social per conquistare il voto giovane (Stampa). Sul Messaggero il piano del governo per ripartire gli immigrati nei comuni. Libero: più immigrati, più attentati. Da Pokémon Go per Nintendo un "tesoro" da 15 miliardi (Sole). Ma è polemica sui 136 Pokemon ad Auschwitz (Fatto). Polemica anche per l'ingaggio di Higuain alla Juve: Napoli in rivolta contro il "core 'ngrato" (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Sul Sole (in prima e a p.2) anticipazioni sugli stress testa di Eba e Vigilanza Bce sulle grandi banche europee: esito positivo per Intesa (ai massimi livelli tra le big europee), Banco Popolare e Ubi Banca, davanti a Unicredit (comunque in zona medio alta). Male il Mps, alle prese con il maxi piano di cessione di 10 mld di crediti in sofferenza e con un aumento di capitale da 3-4 miliardi. Ma il via libera della Commissione Ue su un eventuale intervento pubblico straordinario che metta a riparo gli investitori subordinati ancora non c'è, ricorda il Sole (p.2). Un problema più politico che tecnico, a cui si aggiunge quello del rafforzamento del fondo Atlante per intervenire su Mps. "A Renzi restano solo cinque giorni per non venire travolto dal disastro del salvataggio del Mps", scrive Bisignani sul Tempo (in prima). Brunetta: "Situazione drammatica, basta bugie. Renzi e Padoan dicano la verità su Montepaschi" (Tempo p.10). Azzi (Federcasse) ad Avvenire (p.9): "Dalla crisi si esce dando fiducia alle banche italiane, non togliendola, evitando cioè alle banche di doversi liberare delle sofferenze a prezzi ridicoli. La Ue tuteli le piccole banche".
Su Repubblica (p.8) l'impatto del rallentamento del pil sui conti pubblici: servono 5 miliardi in più. Meno pil significa infatti meno entrate e più deficit. A settembre Padoan dovrà trovare almeno 8 miliardi per disinnescare l'aumento dell'Iva, 4-5 miliardi dovuti al calo del Pil e per mantenere fede ai vari annunci arrivare a una manovra da almeno 20 miliardi. Tra le promesse a rischio il bonus per i pensionati e il superamento del bollo auto. Vaciago: "Se il governo continua solo a sostenere i consumi non andiamo da nessuna parte. Ora serve una politica industriale per favorire gli investimenti. Dopo Brexit, Nizza, Dacca le imprese sono sfiduciate. Un altro mese così siamo a Pil zero. E' ora di correre".
Sul Sole (p.19) gli stipendi dei super manager, spinti dalla Borsa nel 2015: Federico Marchetti (Yooox) il più pagato con 62,9 mln, seguito da Sergio Marchionne (Fca) con 60 milioni e Fulvio Monticò (Interpump) 15,9 milioni tra compensi monetari e stock option. Ai primi 100 in classifica 442 milioni i euro. Sul Fatto (in prima e a p. 2) la superclassifica degli stipendi Rai: 650 mila euro a Campo Dall'Orto, 392 mila a Marano, 360 mila a Leone, 336 mila alla Maggioni.

ITALIA-POLITICA
Ieri assemblea dei dem a Roma: Renzi rilancia sull'Europa e rinvia i nodi Pd (Sole p.7). A parte la stoccata a Di Maio sui lobbisti, Renzi evita ogni riferimento alla politica interna. Ma in realtà, nei conciliaboli non si parla se non di referendum e Italicum, scrive Maria Teresi Meli sul Corriere (p.12). Per il referendum ora si parla del 20 novembre, ossia all'indomani del passaggio alla Camera della legge di Stabilità. Per Renzi l'obiettivo è arrivarci col partito unito, offrendo alla minoranza una controproposta di riforma dell'Italicum: non il Bersanellum ma il "Provincellum", che prevederebbe sia il premio di maggioranza che il ballottaggio. Con la vecchia legge per le Province previsto un collegio uninominale, niente preferenze e impianto proporzionale, seppur aggiustato col premio. Anche il Messaggero (p.9) parla di trattativa sotterranea sull'Italicum: a settembre potrebbe saltare fuori una proposta firmata da Orfini o Franceschini e Renzi ne prenderà atto. La soluzione potrebbe essere quella suggerita da Napolitano e che piace alla minoranza, ovvero togliere il doppio turno.
Intanto da Arezzo, al meeting della Meloni su "referendum No, grazie" il centrodestra si ricompatta sul "no" al referendum (Giornale p.8). Ma tra prof, partitini e dissidenti i comitati per il "no" alla riforma sono una Babele di sigle divise e senza leader (Stampa p.11). E Renzi parte alla conquista dei social, arruolando una truppa di giovani smanettoni con i quali convincere i giovani a votare "sì al referendum" (Stampa p.10).

EUROPA
Brexit in primo piano al G20 dei ministri delle Finanze e dei governatori delle Banche centrali a Chengdu, in Cina (Sole in apertura e a p.3). Ministri e governatori chiedono a Londra di chiarire al più presto termini e tempi di uscita dalla Ue ma gli Usa frenano: non mettete fretta a Londra. Padoan: "Shock bene assorbito ma gli scenari rimangono incerti". Prodi sul Messaggero (in prima e a p.16): per i rovesci della politica inglese, che non aveva alcuna idea sul come comportarsi in caso di Brexit, ci aspetta un periodo di incertezza senza fine. Su questo la premier May ha già avuto l'avallo della cancelliera Merkel ma l'incertezza è un freno per l'economia europea e un rischio particolare per l'Italia, più esposta di altri alla speculazione finanziaria per via dei problemi delle banche. "Ci aspettiamo – scrive Prodi – una forte presa di posizione della Commissione perché il divorzio tra Gran Bretagna e Ue si compia presto e bene". Su Repubblica (p.9) le ripercussioni sulle imprese italiane e sul commercio verso l'estero di Brexit, terrorismo e Turchia: "ora tremano gli esportatori che fanno un terzo del pil". Intanto Renzi, dall'assemblea dei dem, annuncia un vertice a Ventotene con Merkel e Hollande: "Insieme proveremo a costruire le ragioni della speranza e non della rabbia e del populismo" (Messaggero p.8). Tra le proposte italiane la cooperazione rafforzata in campo militare, con la creazione di battaglioni Ue pronti a intervenire negli scenari di crisi (Repubblica p.11).

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Commentario del 23.07.2016

IN PRIMA PAGINA
Esteri di nuovo in primo piano per l'attacco a Monaco. Incertezza sulla matrice: estrema destra o jhiad (Stampa, Messaggero). Libero: maledetti terroristi. Il Fatto:il terrore stavolta è razzista. In difficoltà la leadership della Merkel (Sole). L'allerta all'Italia: "Anche gli agenti nel mirino" (Messaggero). In Gran Bretagna Brexit frena l'industria inglese: mercati in fuga dalla sterlina. Negli Usa Trump promette legge e ordine e vola nei sondaggi. Kaine favorito come vice-Clinton (Sole, Repubblica). Spazio anche alla politica italiana, con Parisi braccio destro di Berlusconi ma tra i mugugni (Libero). Sul Foglio Parisi racconta il centrodestra che sarà. A Roma Raggi in Procura per gli incarichi Asl. "Ho chiarito" (Sole, Fatto). Su Corriere e Messaggero il duello sullo sciopero aereo, poi sventato dal governo. Delrio al Corriere: "Basta ricatti". Sul Giornale Confindustria contro lo scoglio della nautica. Sulla Stampa la scommessa di Amazon sull'Italia: investirà 150 milioni tra Roma e Torino.

ITALIA-ECONOMIA
Doccia fredda sull'industria a maggio (Sole p.11), "ora è più difficile la crescita del Pil" (Repubblica p.22): calano fatturato (-2,7%) e ordinativi (-4,2%), unica eccezione: auto e farmaceutica. Dati, quelli dell'Istat, che gelano le speranze di ripresa e confermano le difficoltà del sistema industriale, alle prese con la frenata della domanda internazionale e una domanda interna che si sta infiacchendo. Segno meno anche per l'export: in sei mesi persi 3,6 mld (Sole p.11). In frenata anche al vendite al dettaglio, con un calo tendenziale dell'1,3%. Il Sole (p.11): tre notizie congiunturali negative in un giorno, insistere su politiche economiche restrittive sarebbe un autogol, servono politiche espansive e misure mirate per far ripartire i consumi. Il Corriere (p.19) aggiunge un quarto dato negativo, quello del debito che torna a salire: "ora è al 135% del pil", con l'Italia terza in Europa dopo Bulgaria e Belgio. Italia indietro anche nella classifica europea sul funzionamento del sistema giudiziario. La Bce: "Giustizia italiana troppo lenta, frena il credito" e zavorra le aziende rispetto alle concorrenti. Le misure approvate in aprile dal governo aiutano ma non risolvono il problema dei vecchi default.
Intanto il piano di salvataggio di Mps resta "appeso" alle decisioni della Vigilanza Bce: il via libera atteso ieri non è arrivato e il 29 luglio, il giorno della pubblicazione dell'esito degli stress test, si avvicina (Sole p.8). Sul Corriere (p.18) le procedure di vendita delle 4 banche "salvate": solo due offerte e a valori stracciati per la loro acquisizione, 600 milioni contro 1,6 mld spesi per il rilancio. Maccarone (Fondo di Garanzia) al Corriere (p.18):"Il momento è difficile ma i risparmiatori devono stare tranquilli. Ci sono gli strumenti per affrontare la situazione".

ITALIA-POLITICA
"Forza Italia più forte col contributo di Parisi" (Giornale p.13): Berlusconi insiste con Parisi e sul "no" al referendum (Sole p.14 e tutti). Gelo dei colonnelli forzisti (Messaggero p.9). Dal vertice di Arcore arriva un imprimatur "soft" a Parisi e la conferma del "no" al referendum, per allontanare i sospetti di intesa occulta con Renzi. In prima pagina sul Giornale il silenzio di Renzi, che sa di ritirata strategica. "Mi danno per morto troppo presto, e sbagliano" dice Renzi nel "retroscena" del Corriere (p.15). La Meli parla di "strategia del sommergibile" per difendere la riforma e vincere il referendum. Nelle prossime settimane il premier tacerà: nelle rilevazioni del Pd il Sì e il No non sono più appaiati ma l'onda favorevole alla riforma avanza e più il premier non entra nella contesa e meglio è. Dunque silenzio, lasciando che a parlare e a esporsi siano personalità di altri mondi. Stessa linea sull'Italicum: "I miei avversari vogliono cambiarlo solo per crearmi difficoltà", ma ufficialmente non parlerà. Rughetti al Corriere (p.15): "Dopo Matteo c'è solo Matteo. I complottasti si mettano tranquilli perché sponde nella maggioranza del Pd non ne troveranno. La minoranza? Sono patetici". Quanto al referendum "se vince il No il governo ne deve prendere atto: non ci sono alternative a Renzi". Ma l'eventuale ascesa di Parisi in Forza Italia sarebbe un bene per Renzi, scrivono Folli su Repubblica e Signore sul Giornale: sarebbe un elemento stabilizzatore dell'intero quadro politico. Anche il M5S in fibrillazione: al via il cambio di statuto, malumori tra gli eletti (Repubblica p.12). Repubblica (p.13) torna anche sull'incontro di Di Maio con i lobbisti alla FB&Associati. "Di Maio? – dice Fabio Bistoncini - Con noi a suo agio, è un politico che fa i conti con la realtà. Con il M5S siamo d'accordo sulla necessità di una regolamentazione chiara della rappresentanza di interessi. La proposta di legge che presenteranno non credo sarà penalizzante per noi". Per Bistoncini il M5S non è una forza antisistema ma "una normale forza di opposizione che dopo le vittorie a Roma e Torino si sta attrezzando per diventare forza di governo nazionale. Naturale che ci sia interesse verso di loro". Ma l'Economist boccia il M5S: "E' impreparato a governare" (Libero p.12)

EUROPA
L'attacco a Monaco – "almeno 9 morti" per il Sole (p.3) – in primo piano su tutti i giornali, divisi sulla matrice dell'attentato. "Maledetti terroristi", per Libero. "Il terrore stavolta è razzista", l'apertura del Fatto. Il dubbio, per Stampa, Messaggero e tutti, è se si tratti di gruppi neonazisti o foreign fighters islamisti. Per la Merkel terremoto in vista, scrive il Sole (p.2): nel Paese si è riaccesa la controversia sulla possibilità che la Germania insieme ai rifugiati stia importando potenziali terroristi, con Alternative fuer Deutschland che cresce nei consensi di elezione in elezione. E la Baviera, teatro dell'attentato, è un crocevia politico decisivo per la Merkel, con i cristiano sociali assai critici con la sua politica. Il governatore Seehofer ha chiesto un tetto agli mmigrati minacciando l'uscita dal governo (Repubblica p.5). Intanto in Francia Hollande difende il governo e conferma il ministro dell'Interno, accusato di errori e scarsa trasparenza: "Faremo chiarezza" (Sole .5). "Serve sicurezza tra Francia e Germania, al voto nel 2017" scrive Tramballi sul Sole (p.2). Idem Repubblica (p.4): tra attentati, allarmi e panico le polizie d'Europa prigioniere del caos. In Italia intanto mobilitazione di agenti senza precedenti: 30 mila tra carabinieri, poliziotti, finanzieri e soldati, loro stessi primi potenziali obiettivi, come avverte il prefetto Gabrielli (Sole p.3 e altri).

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Commentario del 22.07.2016

IN PRIMA PAGINA
Banche e politica in primo piano su tutti i giornali. Draghi apre ad aiuti di Stato e le Borse risalgono. Mps alla stretta finale per la cessione delle sofferenze e l'aumento di capitale (Sole). In politica è l'autocandidatura di Parisi a far discutere. Salvini e Meloni – su Stampa e QN – lo bocciano. Libero lo promuove: "ha le carte in regola per succedere a Berlusconi". Idem Ferrara sul Foglio. Bisignani, sul Tempo, lo stronca: "Basta esperimenti, fate le primarie". Il Fatto apre con l'appello di Grasso sul referendum: "Basta barbarie". Repubblica con l'avvento delle unioni civili: prime nozze entro Ferragosto. Sulla Stampa il passo di lato di Grillo: non è più garante del M5S. Spazio anche agli esteri: in Turchia sospesa la Convenzione europea dei diritti umani (su tutti). Bonino a l'Unità: "Con Erdogan l'Ue ha stretto patti poco chiari". In Francia governo sotto accusa per la sicurezza (Messaggero). Negli Usa è l'ora di Trump: "Mi prenderò l'America" (Stampa).  Intanto i migranti premono: in Italia è allarme rosso (QN). La Stampa rilancia sulla rotta del Nord. Dai piccoli profughi siriani la provocazione: "Salvate noi, non i Pokémon".

ITALIA-ECONOMIA
Banche, Draghi apre ad "aiuti di Stato in casi eccezionali" ma rimanda ad accordi con la Commissione europea ogni valutazione sull'applicazione delle regole Ue (Corriere in apertura e a p.2 e su tutti). Parole riferite all'Italia, promossa per come sta affrontando il nodo difficile dei crediti inesigibili ma spronata a fare più in fretta per risolverlo. Sulle parole di Draghi mini-rally delle Borse, con i titoli bancari tutti in rialzo (Sole p.3). Ma ora è dalla Bce che si attende un cenno per il piano di salvataggio del Mps: sul tavolo la cessione delle sofferenze al fondo Atlante (che dovrebbe essere supportata da Cdp) e un aumento di capitale da 3-4 mld per coprire le perdite e rilanciare la banca (Sole p.5 e tutti). Ancora aperta la trattativa tra Roma e Bruxelles sul coinvolgimento degli obbligazionisti subordinati. Dalle parole di Draghi sulla possibilità di aiuti pubblici in casi eccezionali una sponda al governo (Sole p.5). Sul Corriere (p.2) Fubini sottolinea piuttosto il richiamo di Draghi all'Italia sulla cattiva gestione delle sofferenze e per una giustizia civile troppo lenta, che ha ripercussioni sul valore dei crediti in default nei bilanci delle banche. Patuelli (Abi) al Corriere (p.3): "La Bce apre una fase nuova: il messaggio di evitare le svendite di crediti deteriorati è forte e va seguito". Sul fronte Stabilità, cominciano stime e anticipazioni. Per le pensioni anticipate e un rafforzamento di quelle basse si va verso un piano da 1,5 mld (Sole p.6). Ma su fisco e previdenza coperture e compatibilità sono tutte da individuare, scrive Pesole (Sole p.6): e con le previsioni di crescita al ribasso, si parla di una manovra da oltre 20 mld. Sul Fatto (p.5) l'affondo del presidente della Commissione Bilancio della Camera Boccia: "Da tre anni si sa che servono 20 mld: basta scorciatoie. Padoan non è stato all'altezza". Quanto alle banche "smettano di dire che il sistema è solido: è solido il risparmio degli italiani, ma le aziende e le banche sono in crisi".

ITALIA-POLITICA
Parisi in campo, gelo dei big forzisti (Sole p.14 e tutti), ma Berlusconi lo spinge (Stampa p.6): non si fida più dei colonnelli. Repubblica (p.19) parla di rischio-scissione, con Toti pronto ad accelerare l'asse con Salvini e Meloni per lanciare già domani le primarie di coalizione.
Brunetta al Corriere (p.10): "Tutte le energie del centrodestra in questo momento sono concentrate sulla battaglia per la liberazione dal renzismo. Sulla battaglia per il No al referendum con la quale manderemo a casa Renzi. Tutto il resto viene dopo". A dividere i forzisti la frase di Parisi su Renzi: se perde il referendum deve restare al suo posto. Salvini boccia il manager: "Milano modello perdente, non ci stiamo" dice a Repubblica (p.19). Intervista a Salvini anche sulla Stampa (p.7): "Per ora Berlusconi rimane l'unico garante di Fi, per me l'interlocutore è ancora lui. Gli altri vanno e vengono". Ma Maroni dà un dispiacere a Salvini e a Libero (p.3) dice: "Condivido il suo progetto di unità". Sulla Stampa (p.7) parla anche la Meloni: "Non mi sembra che il modello Milano sia così vincente visto che alla fine Parisi le elezioni le ha perse". Sul referendum "dico di no nel merito, perché questa riforma fa schifo". Quanto a Renzi "è lui che ha personalizzato il referendum, quindi se perde se ne deve andare. Questo è il vero discrimine del centrodestra: siamo d'accordo o no che bisogna sbarazzarsi di Renzi? O sì o no, basta inciuci. Se Renzi perde va a casa e gli italiani vanno a votare". Alfano, in un'intervista al Corriere (p.11) rilancia sul centro e spinge Berlusconi lontano da Salvini: "Come sul terrorismo, anche sulle banche Renzi deve coinvolgere tutte le forze parlamentari in un'ottica di coesione nazionale. E' un'occasione per lavorare insieme a un centrodestra della responsabilità distinto dalla destra estrema".
In evidenza anche le parole di Grasso di ieri al Senato. "Referendum, basta barbarie" (Fatto in apertura e a p.2). "Il voto sulla riforma non sarà il giudizio universale" (Corriere p.11 e altri). "L'esperienza della Brexit insegna che spaventare gli elettori, prefigurando conseguenze catastrofiche, non fa ottenere i risultati sperati. La rappresentazione del prossimo referendum come il giudizio universale e irrealistica e fuorviante". Per il Fatto (p.2) Grasso "smontando" il referendum si sta ritagliando un ruolo per il dopo-voto: il Colle legge i movimenti del presidente del Senato anche come un'autocandidatura.

EUROPA
Turchia senza freni: sospesa la Convenzione sui diritti umani. Erdogan fa un altro passo lontano dall'Europa (Sole in prima e a p.7 e su tutti). Controllo ferreo su media e caserme, la repressione continua. Intanto la svolta autoritaria blocca gli investimenti, la Borsa continua a perdere, lira turca ai minimi e S&P's declassa i bond a spazzatura (Sole p.7). "Turchia, nuovo malato d'Europa" l'analisi di Negri sul Sole (p.7). Ma l'Europa è già in vacanza, scrive De Giovannangeli su l'Unità (in prima e a p.2): di fronte allo scempio di legalità in Turchia solo dichiarazioni. E' la politica dell'impotenza. Bonino a l'Unità (p.3): "La Ue è cauta perché sui migranti dipende da Ankara". Ma i dubbi sul tentato golpe si moltiplicano: "Colpisce l'entità della purga universale, come se le liste di proscrizione fossero state preparate prima". Intanto in Francia è bufera sul governo per la sicurezza: a Nizza solo un auto della Municipale a guardia del lungomare della strage (Sole p.8 e tutti). Dalle indagini intanto emerge che l'attentato era stato pianificato da mesi, con una rete di sostegni e complicità. 5 arresti.

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Commentario del 21.07.2016

IN PRIMA PAGINA
La politica torna in primo piano, con Berlusconi "salvato" in Senato sulle intercettazioni e Parisi che si candida a guidare il centro destra: "Convention a settembre". Web e nuovo nome della futura Forza Italia (Messaggero, Foglio). Anche il Pd in fibrillazione dopo l'intervista di Napolitano sulla riforma dell'Italicum. Il Fatto: è tornato l'inciucione. Sul Corriere e Stampa l'incontro tra Di Maio e cento lobbisti. Il Giornale: il buonsenso al potere. In primo piano anche Mps, col piano di salvataggio in dirittura d'arrivo (Sole, Corriere). Il governo: soluzione di mercato (Repubblica). Bce preoccupata: "Se va male può contagiare il sistema (Stampa). Intanto il Tar stoppa gli aumenti di luce e gas (Stampa). E il Corriere boccia il nuovo Codice degli appalti: 181 errori in 202 articoli. Libero e Giornale tornano sul rischio terrorismo: "Imparare da Israele a difendersi". Su tutti lo stato d'emergenza per tre mesi e nuove epurazioni in Turchia. Erdogan: "Paesi stranieri coinvolti nel golpe" (Repubblica, Corriere). Il Sole: noi, complici delle dittature. Negli Usa la Convention incorona Trump candidato repubblicano.

ITALIA-ECONOMIA
Crisi delle banche ancora in primo piano: per il Mps pronto un piano per lo smaltimento delle sofferenze con l'intervento di Atlante e l'aumento di capitale di cui lo Stato sarebbe solo potenziale garante (Corriere p.33 e tutti). Renzi: "Nessun intervento dello Stato, l'operazione va affidata alle regole di mercato. Per Repubblica (p.24) ci sarebbe l'intesa con Bruxelles per salvaguardare gli obbligazionisti. Il Sole (p.3): pubblica o privata, che sia una soluzione definitiva alla crisi del Mps. Vita (Unicredit) a Repubblica (p.25): "Sui crediti deteriorati serve l'aiuto pubblico e meno regole dalla Ue". Oggi giornata cruciale anche per le 4 banche "salvate" a ottobre, per le quali si attendono offerte vincolanti di acquisto. Ma si è presentato solo il Fondo Apollo, e il rischio è perdere un miliardo, scrive il Giornale (p.6). Sul Corriere (p.33) un nuovo caso di "malavigilanza": la funzionaria Consob che è riuscita a vendere le azioni di Veneto Banca prima del tracollo,
Dalla finanza all'economia reale. Scontro sulla bolletta elettrica, il Tar accoglie il ricorso del Codacons e sospende i rincari di luglio (Corriere p.32 e tutti). Dall'Authority per l'Energia immediata istanza di revoca: nel ricorso un'erronea rappresentazione degli elementi di fatto e di diritto". Anche il ministro Calenda aveva giudicato gravi i costi del dispacciamento gestito da Terna. Sul Corriere (in prima e a p.23) Gian Antonio Stella boccia il nuovo Codice degli appalti: 181 errori su 220 articoli di una legge che doveva "far ripartire l'Italia". Per quasi tre mesi gli operatori hanno avuto a che fare con un codice difficilmente leggibile: "ma questo è il modo di legiferare?". Sullo sfondo uno scontro "termonucleare" tra le burocrazie del Ministero delle Infrastrutture e quella di Palazzo Chigi. Intanto al Senato nuovo stop al ddl Concorrenza: in aula solo a settembre (Sole p.28).

ITALIA-POLITICA
Parisi scende in campo per guidare il centrodestra: "Mi candido a dare una mano" dice in un'intervista alla Stampa (p.9). "Voglio provare a rigenerare il centrodestra con un programma politico liberale e popolare, alternativo al centrosinistra e concorrente con i Cinque stelle. A settembre, in una convention programmatica, raccoglieremo idee e proposte".  Per Berlusconi Parisi immagina un ruolo da padre fondatore. E al referendum voterà no, contro un referendum sbagliato "nel metodo e nel merito". Ma "qualunque sia l'esito del voto il governo non deve cadere. Tutte le forze politiche dovrebbero approvare una legge costituzionale che sostituisca il Senato con un'assemblea costituente".
Referendum e Italicum le partite (ri)aperte anche dall'intervista di Napolitano ieri sul Foglio, nel quale il presidente emerito suggeriva di cambiare la legge elettorale. Alfano d'accordo, Renzi prende tempo, Toninelli attacca: "Cancellare il ballottaggio serve solo per non far vincere i 5S" (Corriere p.13). Per Repubblica (p.9) riservatamente alcuni renziani lavorano a modifiche pesanti dell'Italicum, con la reintroduzione degli apparentamenti e il ballottaggio a tre. Ma niente cambierà prima del referendum. Serracchiani a Repubblica (p.9): "Discutiamo, ma alla fine ci sia un vincitore certo". Violante al Corriere (p.13): "Appello giusto, con il tripolarismo è cambiato tutto. Il ballottaggio produce danni. Se Renzi desse una disponibilità chiara aiuterebbe a rendere meno conflittuale il clima". "Napolitano rottama l'Italicum per fermare i Cinque Stelle" l'attacco del Fatto (p.2).
Sul Corriere (p.15) e Stampa (p.8) la svolta di Di Maio, che rivaluta le lobby e e accetta di incontrarle: "Ma bisogna regolarle con una legge". Iacoboni, sulla Stampa: "Capriole per aspiranti premier". Per Massimo Franco, con la stagione di Renzi che sembra al tramonto, l'Italia del trasformismo già bussa alla porta del M5S per conoscere Di Maio. E dopo i lobbisti sarà il turno dei gesuiti, col placet del Vaticano. Sul Giornale (in prima e a p.10) "il buonsenso di archiviare i no" dei sindaci grillini: dopo la piazza e i vaffa, ora per governare le città serve altro, ed è qui che il M5S si gioca il futuro. "Se vogliono davvero sfidare Renzi non possono fallire a Roma e a Torino".

EUROPA
Erdogan evoca "mani straniere" sul tentato golpe in Turchia e proclama lo stato d'emergenza. "Non cerco la vostra approvazione, state fuori dai nostri affari", il messaggio neanche troppo in codice ai leader europei (Corriere in prima e a p.2 e su tutti). La Merkel: "Preoccupati". Negri sul Sole (in prima e a p.8) parla piuttosto di complicità: "Accettiamo autocrati e dittatori perché ci servono e così diventiamo complici". In Francia Hollande ha esteso lo stato d'emergenza per altri sei mesi (Corriere  p.6). Sulla Stampa (p.10) l'allarme dell'Europol: "Sempre più attacchi ma i lupi solitari non sono guidati dall'Isis". 151 le vittime del terrore nel 2015, 360 i feriti, 211 gli attacchi ma in quelli solitari non ci sarebbe coinvolgimento diretto dell'Isis ma solo l'esultanza finale. Torna in cronaca la Brexit, dopo l'incontro tra May e Merkel: "Non prima di fine anno l'avvio dei negoziati per Brexit" (Sole in prima e a p.4). E la Merkel concede tempo. Critico il Sole (p.4): "Se Brexit significa Brexit il ritardo è ingiustificabile". Oggi la visita della May a Parigi mentre non c'è traccia di una missione italiana: per la Stampa (p.21) non è solo una caduta di stile della premier inglese ma anche la conferma della difficoltà di Roma di congiungersi all'asse franco-tedesco.

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Commentario del 20.07.2016

IN PRIMA PAGINA
Le banche tornano in primo piano per l'allarme del Fmi: "Le banche italiane minacciano la ripresa" (Repubblica). Soros al Corriere: "Italia punto debole dell'euro, a Renzi serve un compromesso". Sui salvataggi bancari la corte Ue apre ma non c'è accordo con Roma (Corriere). Dal Fmi il taglio del pil e il richiamo sulle tasse: "Troppa evasione". Per il Giornale su 756 mld evasi quasi 180 non sono dovuti. In primo piano anche la politica, con lo strappo di Schifani: in Senato i numeri tornano a ballare (Messaggero). Napolitano al Foglio: "Serve un nuovo patto per l'Italia". In evidenza anche i fronti esteri aperti. In Turchia epurazioni a quota 50 mila. Il Sole: inaccettabile. Libero: Erdogan è come Hitler. Sul Corriere gli occhi e i sorrisi delle vite spente a Nizza. Su Repubblica l'insospettabile profugo afgano diventato in Germania soldato Is. Sul Messaggero la Russia in bilico sui Giochi di Rio: è guerra fredda tra il Cio e Mosca. Negli Usa nomination con plagio per Trump (Repubblica). Sul Sole come Lady Trump ha "copiato" Michelle Obama. Sul Corriere il programma del candidato: trasformare le paure in voti. A Milano la Statale trasloca all'Expo (Corriere). A Roma tornano i centurioni (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
"Italia punto debole dell'euro. A Renzi serve un compromesso": sul Corriere (p.13) parla George Soros, che della crisi di Roma, stretta tra banche e M5S, dice: "L'Italia è un punto di domanda per l'euro per la debolezza del sistema bancario. Renzi deve trovare il modo di risolverlo e la Germania può sostenerlo ad arrivare a una soluzione". La burocrazia europea farà di tutto per garantire che le regole siano rispettate ma per Soros sull'applicazione del bail in "va trovato un qualche punto di compromesso", salvaguardando "il pubblico non informato adeguatamente dei rischi". Quanto al rischio stabilità politica con l'avvento del M5S Soros si dice meno preoccupato: "Renzi è abbastanza abile da non permettere che si arrivi a un referendum che lui rischia di perdere". Ieri doccia fredda dal Fmi, che come previsto ha tagliato le stime di crescita dell'Italia (0,9% nel 2016, 1% nel 2017) per effetto della Brexit (Corriere p.13 e tutti). Per il Giornale (p.2) si rischia una manovra da 15 miliardi nella prossima Stabilità solo per evitare gli aumenti dell'Iva. Su Repubblica (p.13) il focus del Fmi sulle banche italiane, considerate fattore di alto rischio insieme alle tensioni geopolitiche. Sulla Stampa (p.18) e Italia Oggi (p.39) il richiamo del Fmi sul fisco: "In Italia trionfa l'evasione", solo sull'Iva perdita di gettito del 30%. E' il paradosso italiano: tasse molto alte e una bassa propensione a farle pagare. Per il Fmi bisogna rivedere le scadenze e riorganizzare la macchina, superando le sovrapposizione fra Finanze, Entrate, Equitalia, Guardia di Finanza. "All'Agenzia delle Entrate va riconosciuta l'autonomia". Il Giornale (p.3) del rapporto Fmi-Ocse sul fisco sottolinea "lo scandalo delle tasse inventate": il 22% di quanto richiesto ai cittadini sarebbe frutto di errori, perciò non dovuto. Altro tema del giorno le banche: ieri la Corte Europea ha stabilito la legittimità del bail in ma anche delle deroghe (Sole in apertura e a p.3 su tutti). E l'Eba ha rassicurato gli istituti: "Al termine degli stress test non chiederemo ricapitalizzazioni" (Sole p.3).Ma resta il problema di Mps e delle altre banche italiane in crisi, alle quali il governo vorrebbe evitare l'applicazione integrale del bail in: tutto si gioca sul riconoscimento o meno di Bruxelles delle "circostanze eccezionali" evocate da Roma (Sole p.3). Sul Sole (p.14) la frenata delle assunzioni stabili:-10% i nuovi contratti a tempo indeterminato; in crescita i voucher. Pesano le incertezze del quadro economico e la riduzione dello sconto fiscale per i nuovi contratti. Sul Messaggero (p.15) e altri il sostegno per l'inclusione messo a punto da Poletti: ai poveri carta da 320 euro al mese. Il sostegno, che scatterà da settembre riguarda 200 mila famiglie con bambini.

ITALIA-POLITICA
 "Serve un nuovo patto per l'Italia" dice Napolitano in un'intervista a tutto campo al Foglio (in prima e a p.4). "Maggioranza e opposizione devono ragionare su un percorso condiviso per definire urgentemente un nuovo patto per l'Italia". Patto che consolidi l'europeismo italiano, che ribadisca la necessità delle riforme, magari imperfette ma necessarie, e che contempli un piano per la crescita, la lotta al terrorismo internazionale e un'unità di intenti sull'immigrazione. Sul referendum Napolitano ripete: "Non è pro o contro Renzi ma a favore o contro una svolta per il complessivo progresso dell'Italia". E se passerà il sì poi toccherà alle altre riforme, in primis della giustizia. Sull'Italicum: "I tempi rispetto ai quali è stato concepito sono cambiati. Col tripolarismo che si è consolidato una revisione del sistema elettorale è da considerare, nel senso di non puntare a tutti i costi sul ballottaggio, che rischia di lasciare la direzione del paese a una forza politica di troppo ristretta legittimazione nel voto del primo turno. Vedo che Renzi non esclude modifiche ma non può rinviare al Parlamento e dopo il referendum. E' anche segretario del Pd e una modifica della legge può avvenire anche su iniziativa politica dei gruppi parlamentari del partito e poi cercare larghe convergenze". Per Cerasa, Napolitano sembra evocare la legge Mattarella. Ieri il lancio del "Mattarellum 2.0" da parte della sinistra Pd (Sole p.19 e tutti). La proposta prevede il ritorno dei collegi uninominali, premio ridotto di maggioranza e nessun ballottaggio (Corriere p.17). Bersani: "Con l'Italicum una lista che abbia il 20% dei voti può prendersi il 55% dei seggi. Con questa proposta abbiamo messo una camicia di forza a una pentola a pressione". Speranza: "Non è una minaccia o un aut aut ma con queste modifiche il  "Sì" può vincere". Gelo di Renzi. "Legge elettorale? La priorità è il referendum" (Messaggero p.10). Orfini: "Proposta che si può approfondire". Rosato apre: "Contributo utile, ma prima c'è il referendum. I No del Pd dettati dall'astio" (Corriere p.17). Il M5S chiude. Sul Sole (p.19) D'Alimonte stronca il possibile ritorno dei collegi uninominali.
 
EUROPA
In Turchia la repressione di Erdogan continua: epurazioni di massa dentro scuole e moschee (Stampa in apertura e a p.2 e su tutti). 10 mila gli arresti, 50 mila le epurazioni: dopo soldati, poliziotti e magistrati nel mirino finiscono insegnanti, professori universitari, giornalisti e imam, tutti accusati di essere al servizio di Gulen. "Inaccettabile", il commento di Tramballi sul Sole (in prima e a p.6): di fronte a quello che sta accadendo appare ormai superata anche la minaccia Ue – ripetuta dal ministro Gentiloni – di negare l'ingresso nella Ue in caso di ripristino della pena di morte. In Turchia sta accadendo di peggio, scrive Tramballi, che paragona Erdogan ad Al Sisi: dittatori in pectore che sono i più efficaci incubatori di quell'estremismo che dicono di combattere. Su l'Unità (p.3) l'affondo di Fitoussi contro l'Unione: "Rappresenta solo la politica dell'impotenza. Si è voluto costruire una Ue debole e costosa. Siamo in guerra e bisogna coniugare sicurezza e diritto". Sul Corriere (p.13) l'analisi di Georg Soros: "Erdogan cerca una riconciliazione con la Russia, forse vuole diventare un fattore di equilibrio tra Europa e Russia. Ma la Ue, dopo Brexit, è in pericolo mortale". Per Soros cruciale sarà la gestione del fenomeno dell'immigrazione. Sulla Stampa (p.13) la stroncatura di Calenda: "Commissione senza coraggio sul piano europeo dell'immigrazione. Poteva essere l'occasione del suo rilancio, ma ormai si limitano da soli. Siamo all'autocensura". Idem il vice ministro Giro: "Il nostro Migration Compact era un grido, il documento della Commissione è appena un bisbiglio".