Commentario del 4.07.2016

IN PRIMA PAGINA
"I kamikaze figli dell'alta borghesia": la strage di Dacca ancora in primo piano su tutti i giornali, con la storia del commando omicida, il rebus dei funerali di Stato, analisi, interviste e l'impatto sull'Italia. Il governo pensa a una cabina di regia intelligence-diplomazia per sventare nuovi attacchi (Corriere, Messaggero). Anche la Stampa parla di piano di difesa per gli italiani all'estero. Il procuratore Roberti a Repubblica: "Anche il nostro Paese a rischio". Sul Giornale la denuncia di Enrico Mentana: "Che silenzio dall'islam su quei cani rabbiosi". Ma in Europa è ancora Brexit che fa discutere. Schaeuble: "Bruxelles è ferma. Basta con i giochi, agiscano i governi" (Corriere). Per Prodi grave errore rinviare il problema (Messaggero). Borghi a Libero: "Con la Francia prepariamo l'uscita dall'euro". Su Repubblica l'ultimatum della Bce a Mps: "Smaltite 10 miliardi di sofferenze". Timori per la riapertura delle Borse. Sul Sole lo slancio delle imprese sulle tecnologie digitali: nel 2016 investimenti per 37 miliardi.

ECONOMICA
Mps, ultimatum della Bce: "Smaltite 10 miliardi di sofferenze". Su Repubblica (in prima e a p.13) la missiva riservata della Vigilanza all'istituto senese, che insieme all'esito degli stress test dell'Eba attesi per la fine del mese rischiano di scatenare un'altra tempesta in Borsa, col governo che teme per gli obbligazionisti Mps. Oggi pomeriggio a Roma vertice tra Tesoro, Cdp e fondo Atlante. Per il FT (ripreso da Repubblica p.13) Renzi sarebbe pronto a mosse unilaterali in seno alla Ue per salvare il sistema bancario italiano, pompando dentro fondi pubblici anche in contrasto con la legge sul bail in. "Ottuso avere regole così rigide in tempi così fuori dell'ordinario", dice del bail in il ceo di Generali Srinivasan al Corriere (p.12): " "Si penalizzano depositanti e obbligazionisti e non si affronta la questione principale: i sistemi bancari hanno bisogno di essere ristrutturati. Con gli aiuti di Stato si può fare". Altra tegola in arrivo sulle banche, lo standard Ifrs 9 – scrive il Messaggero (in prima e a p.11) – con i nuovi principi contabili dovranno essere contabilizzate anche le perdite attese sui crediti. Ieri, rispondendo a SkyTg24 Renzi ha detto che "la soluzione preferibile per Mps è un'operazione di mercato": per il Corriere (p.12) potrebbe essere un messaggio ai mercati che nessuna decisione è stata presa e che un eventuale intervento del governo si renderebbe necessario solo in caso di inerzia dei privati. Timori per la riapertura dei mercati: Piazza Affari ha recuperato lo choc Brexit, scrive il Giornale (p.22) ma ora tutto dipende dal credito. Su A&F (in prima e a p.2) il piano di Renzi per il fisco: l'obiettivo è ridurre le tasse e firmare una tregua con i cittadini. L'anno della svolta sarà il 2017. Sul Corriere (p.13) gli umori degli italiani dopo l'addio di Londra: pessimismo sulla ripresa, ma l'Italexit non piace. Borghi (Lega) a Libero (p.5): "Con olandesi, austriaci e francesi stiamo preparando l'uscita dall'euro. Se la Lega va al governo ci accordiamo con Le Pen, facciamo una manovra coordinata e ce ne andiamo via".

POLITICA
"L'Italicum non si cambia, lunare lasciare la segreteria" (Repubblica p. 14, Corriere p.13 e tutti): così Renzi a SkyTg24, in vista della direzione Pd di oggi. Nessuna apertura del premier alla minoranza su questioni chiave, per il Corriere. Dalla sinistra dem pronto un manifesto di denuncia su questioni sociali, dalla riforma della scuola ai pensionati. Per la Stampa (p.10) su questo Renzi aprirà, promettendo misure per i ceti deboli in Finanziaria. Martina al Corriere (p.14): "Ripartiamo da problemi essenziali: pensioni, lavoro, povertà. E sul referendum andare oltre i dem, diamo vita a comitati della sinistra per il sì al referendum". Enrico Rossi a Repubblica (p.14): "Serve un segnale sull'Italicum: la solitudine del Pd l'abbiamo già pagata abbastanza alle urne. E la campagna referendaria sulle riforme va reimpostata: non può essere il giudizio di Dio". Chicco Testa su l'Unità (in prima): "Il Pd ha bisogno di una decisa ripartenza". Ma secondo un sondaggio Huffington, chi vota Pd al 70% sta con Renzi (Unità p.7). Anche i grillini in fibrillazione sul caso Roma. Sulla Stampa (p.11) il "manuale Cancelli" del M5S con cui i big del Movimento intendono dettare uomini e linea alla Raggi. A dettare la linea è la Lombardi, in sintonia con Di Maio. Di Maio che, per il Corriere (p.15) avrebbe ormai preso in mano la partita per evitare effetti boomerang sulla sua ascesa a Palazzo Chigi.

EUROPA
"Europa, attenta. E' l'ora più seria. Se Bruxelles è ferma faranno i governi": sul Corriere (p.11) l'intervista del ministro tedesco Schaeuble ieri sulla Welt am Sonntag. Ma occorre "non alimentare ancora la falsa idea che si possa produrre crescita con nuovi debiti. Adesso nOn è peraltro il momento giusto di lavorare a una maggiore integrazione dell'eurozona". Quanto all'Europa a due velocità "dobbiamo essere pragmatici: se non collaborano tutti i 27 Stati alcuni cominceranno a fermarsi. E se la Commissione non collabora allora ci occuperemo noi della questione, risolvendo i problemi tra governi. Un approccio intergovernativo che si è dimostrato efficace durante la crisi dell'eurozona". Sulla Stampa (p.12) l'Europa delle disuguaglianze che alimenta i populismi: "contro la Brexit è poco il pil in ripresa". Cacciari alla Stampa (p.12): "Traditi i valori dei padri fondatori. Ora la Germania guidi la nuova Ue". Su tutti le dichiarazioni di Renzi ieri a SkyTg24: "Brexit per l'Italia può rappresentare un'occasione". Presto una task force con esponenti della finanza e dell'economia "per portare in Italia tutto quello che si può portare". Il riferimento è all'Agenzia sul farmaco (Ema) e all'Authority bancaria (Eba): Milano si è già candidata per ospitarle, Sul Sole (in prima e a p.4) la nuova governance Ue: "un rompicapo a 27+1". Tra le partite aperte della "nuova" Ue c'è poi anche il contrasto all'elusione tributaria, con la nuova normativa varata poco prima del referendum che ora potrebbe essere messa in discussione (Sole in apertura e a p.2 e 3). E Londra potrebbe diventare un nuovo paradiso fiscale (Sole p.2).

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