Commentario del 29.07.2016

IN PRIMA PAGINA
"Gli attentati ordinati dal Califfato": per la Stampa c'è un filo diretto tra i fatti di Francia e Germania e le centrali di Isis di Raqqa, in Siria. La Merkel parla di guerra ma sui profughi "non cambio linea" (Corriere e tutti). Non cambia linea neanche il Papa, che ai giovani dice: "Gettate ponti pure a chi potrebbe farci del male" (Avvenire). Il Foglio lo attacca: silente di fronte alla jhiad. Idem Feltri su Libero: sveglia, vogliono uccidere te e la tua gente. Banche, è il giorno del giudizio (Repubblica). Per Mps spunta il piano Ubs-Passera (Sole e tutti). Per il Messaggero il via libera della Bce c'è. Renzi promette più soldi per gli statali. Forestali assorbiti dall'Arma (Messaggero). Sul Messaggero Boeri annuncia una rivoluzione all'Inps: "Prendo 900 giovani, via i superdirigenti". Spazio anche alla finanza. Caltagirone entra in Suez al 3,5%. Ad Atlantia l'aeroporto di Nizza. Segnali per il mercato e l'Italia (Sole, Messaggero). Mediaset dà battaglia e porta i francesi di Vivendi in Tribunale (Giornale) Sul Corriere la lettera di Marina Berlusconi: "Il voltafaccia di Bolloré e la finanza malata". Su tutti gli sviluppi della scalata a Rcs: Della Valle attacca la Consob e i poteri forti. 

ITALIA-ECONOMIA
Banche, è il giorno del giudizio (Repubblica in prima e a p.26 e su tutti): oggi i risultati degli stress test. Corsa contro il tempo per salvare Mps: non c'è ancora una soluzione per ricapitalizzare 5 miliardi e cederne 10 di sofferenze. Per il Messaggero (p.7) ci sarebbe il via libera della Vigilanza Bce. Ma a sorpresa, Passera in campo con Ubs con una proposta per entrare nella partita. Dalla finanza altre due operazioni oggi in prima pagina su molti quotidiani: l'ascesa di Caltagirone in Suez, in cambio di azioni in Acea e la conquista degli aeroporti della Costa Azzurra di Atlantia (Repubblica p.29). (Buoni) segnali per il mercato e l'Italia il commento di Sole (in prima e a p.17) e Messaggero (in prima e a p.22). Sull'Espresso le mega tangenti Eni "svelate" dai documenti del Panama Papers: il più grande giro di mazzette della storia italiana. Dal privato al pubblico. Il consiglio dei Ministri approva quattro decreti attuativi della riforma della Pa: via libera allo sblocca cantieri e al taglio delle autorità portuali, da 24 a 15. Per le infrastrutture tempi ridotti e poteri sostitutivi (Sole p.7). Nelle Asl stop alle nomine politiche; via libera all'assorbimento dei Forestali dai Carabinieri (Messaggero p.11 e su tutti). Renzi promette più soldi per i contratti degli statali – ma "premiato solo chi lavora" – poi torna ad attaccare la Ue: "L'austerity è stata una follia, vogliamo dare una nuova direzione all'Europa". Boeri promette invece una "rivoluzione giovane all'Inps: in un'intervista al Messaggero annuncia 900 nuove assunzioni e l'uscita di 12 superdirigenti dell'Istituto. E sulle pensioni: "Se si farà il prestito pensionistico avremo un ruolo chiave. Ma tempo che questa non sarà l'ultima riforma delle pensioni. Mi auguro che ci siano interventi organici, e non per accontentare qualche gruppo di pressione. Ma ho paura che non sarà l'ultima riforma". "Riformato" anche il bilancio dello Stato: con l'ok del Senato addio alla "Stabilità", arriva un ddl unico, che comprende l'indice del benessere ma vieta le clausole di salvaguardia. Sul Sole (p.9) le previsioni del Centro Studi Confindustria sulla produzione industriale: a luglio su dello 0,2%. Sull'Unità in apertura e su tutti il Sud che cresce, spinto dai fondi Ue, da agricoltura e turismo: +1% nel 2015, più del centro nord. Ma da quest'anno la dinamica tornerà a invertirsi. Il Sole (in prima e a p.9) parla di crescita come un miraggio: "l'inganno dei dati sta nell'eccezionalità del risultato".

ITALIA-POLITICA
Centrodestra diviso su Parisi, centrosinistra nella bufera Rai. Salvini boccia il manager scelto da Berlusconi per rifondare Fi: "No a un'alleanza marmellata con Verdini, Alfano, Tosi, Passera". Contro Parisi anche Brunetta (Repubblica) e Meloni (Stampa). Ma Parisi va avanti senza Lega (Giornale p.10). E al Corriere (p.13) dice: "Tocca ai moderati stabilire la rotta", con una "linea alternativa al centrosinistra e competitiva con i Cinque Stelle ma con un fair play che superi le logiche di delegittimazione tra forze avversarie. Le urla in tv hanno indotto i cittadini a disertare le urne". Intervista a Parisi anche sul Messaggero (p.10): "Renzi non sfonda al centro, rifaremo il polo moderato. Il partito della nazione non funziona, serve un progetto liberal-popolare ma nella piattaforma forze radicali e più moderate devono convivere". E sul dopo referendum: "L'Italia sarà inevitabilmente spaccata in due, sarà necessario assorbire questa frattura". In movimento verso Fi anche i verdiniani di Ala. D'Anna: "Sono stanco di donare il sangue per Renzi. Se FI aggiusta il tiro non escludo che molti di noi tornino". Il Giornale (p.11) rilancia l'ipotesi di larghe intese in caso di vittoria del No, con un governo a guida tecnica (Padoan o Boeri). In ogni caso nel Pd è già aperta la corsa alla successione di Renzi.

EUROPA
"Gli attentati ordinati dal Califfo": sulla Stampa (in apertura e a p.5) il filo degli ultimi attentati, in Francia e Germania, he porta diritto a Raqqa, alle centrali di Isis in Siria. "Ora il Califfo manovra lupi solitari. "Misure contro i terroristi ma sui rifugiati non cambio idea" (Corriere p.6 e tutti): questa la linea della Merkel di fronte a una "guerra", non dell'Islam ma dell'Isis. L'accoglienza degli immigrati è, per la Germania e per l'Europa, una "sfida storica" ma "ce la faremo". Merkel si è detta preoccupata della reazione di Erdogan al tentato golpe ma Ankara resta un partner importante così come è importante la missione Frontex: obiettivo, il controllo dei confini esterni della Ue per evitare il ritorno ai muri interni all'Europa. "Durezza e lucidità": questo per Taino (Corriere p.6) il metodo di Berlino per vincere la "guerra" e tenere unita l'Europa, separando profughi da estremisti. Bonanni su Repubblica (in prima e a p.3) parla di ultimo avvertimento all'Europa, con riferimento alle elezioni in Austria e al referendum dell'Ungheria sulla redistribuzione dei profughi in Europa.

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