Commentario del 22.07.2016

IN PRIMA PAGINA
Banche e politica in primo piano su tutti i giornali. Draghi apre ad aiuti di Stato e le Borse risalgono. Mps alla stretta finale per la cessione delle sofferenze e l'aumento di capitale (Sole). In politica è l'autocandidatura di Parisi a far discutere. Salvini e Meloni – su Stampa e QN – lo bocciano. Libero lo promuove: "ha le carte in regola per succedere a Berlusconi". Idem Ferrara sul Foglio. Bisignani, sul Tempo, lo stronca: "Basta esperimenti, fate le primarie". Il Fatto apre con l'appello di Grasso sul referendum: "Basta barbarie". Repubblica con l'avvento delle unioni civili: prime nozze entro Ferragosto. Sulla Stampa il passo di lato di Grillo: non è più garante del M5S. Spazio anche agli esteri: in Turchia sospesa la Convenzione europea dei diritti umani (su tutti). Bonino a l'Unità: "Con Erdogan l'Ue ha stretto patti poco chiari". In Francia governo sotto accusa per la sicurezza (Messaggero). Negli Usa è l'ora di Trump: "Mi prenderò l'America" (Stampa).  Intanto i migranti premono: in Italia è allarme rosso (QN). La Stampa rilancia sulla rotta del Nord. Dai piccoli profughi siriani la provocazione: "Salvate noi, non i Pokémon".

ITALIA-ECONOMIA
Banche, Draghi apre ad "aiuti di Stato in casi eccezionali" ma rimanda ad accordi con la Commissione europea ogni valutazione sull'applicazione delle regole Ue (Corriere in apertura e a p.2 e su tutti). Parole riferite all'Italia, promossa per come sta affrontando il nodo difficile dei crediti inesigibili ma spronata a fare più in fretta per risolverlo. Sulle parole di Draghi mini-rally delle Borse, con i titoli bancari tutti in rialzo (Sole p.3). Ma ora è dalla Bce che si attende un cenno per il piano di salvataggio del Mps: sul tavolo la cessione delle sofferenze al fondo Atlante (che dovrebbe essere supportata da Cdp) e un aumento di capitale da 3-4 mld per coprire le perdite e rilanciare la banca (Sole p.5 e tutti). Ancora aperta la trattativa tra Roma e Bruxelles sul coinvolgimento degli obbligazionisti subordinati. Dalle parole di Draghi sulla possibilità di aiuti pubblici in casi eccezionali una sponda al governo (Sole p.5). Sul Corriere (p.2) Fubini sottolinea piuttosto il richiamo di Draghi all'Italia sulla cattiva gestione delle sofferenze e per una giustizia civile troppo lenta, che ha ripercussioni sul valore dei crediti in default nei bilanci delle banche. Patuelli (Abi) al Corriere (p.3): "La Bce apre una fase nuova: il messaggio di evitare le svendite di crediti deteriorati è forte e va seguito". Sul fronte Stabilità, cominciano stime e anticipazioni. Per le pensioni anticipate e un rafforzamento di quelle basse si va verso un piano da 1,5 mld (Sole p.6). Ma su fisco e previdenza coperture e compatibilità sono tutte da individuare, scrive Pesole (Sole p.6): e con le previsioni di crescita al ribasso, si parla di una manovra da oltre 20 mld. Sul Fatto (p.5) l'affondo del presidente della Commissione Bilancio della Camera Boccia: "Da tre anni si sa che servono 20 mld: basta scorciatoie. Padoan non è stato all'altezza". Quanto alle banche "smettano di dire che il sistema è solido: è solido il risparmio degli italiani, ma le aziende e le banche sono in crisi".

ITALIA-POLITICA
Parisi in campo, gelo dei big forzisti (Sole p.14 e tutti), ma Berlusconi lo spinge (Stampa p.6): non si fida più dei colonnelli. Repubblica (p.19) parla di rischio-scissione, con Toti pronto ad accelerare l'asse con Salvini e Meloni per lanciare già domani le primarie di coalizione.
Brunetta al Corriere (p.10): "Tutte le energie del centrodestra in questo momento sono concentrate sulla battaglia per la liberazione dal renzismo. Sulla battaglia per il No al referendum con la quale manderemo a casa Renzi. Tutto il resto viene dopo". A dividere i forzisti la frase di Parisi su Renzi: se perde il referendum deve restare al suo posto. Salvini boccia il manager: "Milano modello perdente, non ci stiamo" dice a Repubblica (p.19). Intervista a Salvini anche sulla Stampa (p.7): "Per ora Berlusconi rimane l'unico garante di Fi, per me l'interlocutore è ancora lui. Gli altri vanno e vengono". Ma Maroni dà un dispiacere a Salvini e a Libero (p.3) dice: "Condivido il suo progetto di unità". Sulla Stampa (p.7) parla anche la Meloni: "Non mi sembra che il modello Milano sia così vincente visto che alla fine Parisi le elezioni le ha perse". Sul referendum "dico di no nel merito, perché questa riforma fa schifo". Quanto a Renzi "è lui che ha personalizzato il referendum, quindi se perde se ne deve andare. Questo è il vero discrimine del centrodestra: siamo d'accordo o no che bisogna sbarazzarsi di Renzi? O sì o no, basta inciuci. Se Renzi perde va a casa e gli italiani vanno a votare". Alfano, in un'intervista al Corriere (p.11) rilancia sul centro e spinge Berlusconi lontano da Salvini: "Come sul terrorismo, anche sulle banche Renzi deve coinvolgere tutte le forze parlamentari in un'ottica di coesione nazionale. E' un'occasione per lavorare insieme a un centrodestra della responsabilità distinto dalla destra estrema".
In evidenza anche le parole di Grasso di ieri al Senato. "Referendum, basta barbarie" (Fatto in apertura e a p.2). "Il voto sulla riforma non sarà il giudizio universale" (Corriere p.11 e altri). "L'esperienza della Brexit insegna che spaventare gli elettori, prefigurando conseguenze catastrofiche, non fa ottenere i risultati sperati. La rappresentazione del prossimo referendum come il giudizio universale e irrealistica e fuorviante". Per il Fatto (p.2) Grasso "smontando" il referendum si sta ritagliando un ruolo per il dopo-voto: il Colle legge i movimenti del presidente del Senato anche come un'autocandidatura.

EUROPA
Turchia senza freni: sospesa la Convenzione sui diritti umani. Erdogan fa un altro passo lontano dall'Europa (Sole in prima e a p.7 e su tutti). Controllo ferreo su media e caserme, la repressione continua. Intanto la svolta autoritaria blocca gli investimenti, la Borsa continua a perdere, lira turca ai minimi e S&P's declassa i bond a spazzatura (Sole p.7). "Turchia, nuovo malato d'Europa" l'analisi di Negri sul Sole (p.7). Ma l'Europa è già in vacanza, scrive De Giovannangeli su l'Unità (in prima e a p.2): di fronte allo scempio di legalità in Turchia solo dichiarazioni. E' la politica dell'impotenza. Bonino a l'Unità (p.3): "La Ue è cauta perché sui migranti dipende da Ankara". Ma i dubbi sul tentato golpe si moltiplicano: "Colpisce l'entità della purga universale, come se le liste di proscrizione fossero state preparate prima". Intanto in Francia è bufera sul governo per la sicurezza: a Nizza solo un auto della Municipale a guardia del lungomare della strage (Sole p.8 e tutti). Dalle indagini intanto emerge che l'attentato era stato pianificato da mesi, con una rete di sostegni e complicità. 5 arresti.

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