Commentario del 30.04.18

IN PRIMA PAGINA
No di Renzi a Di Maio (Corriere, Messaggero), sfuma l'intesa M5S-Pd (Repubblica). Governo aperto a tutti per fare le riforme, la proposta dell'ex premier (QN). Di Maio furioso: ego smisurato, la pagheranno. "Al voto anche a giugno" (Corriere). Fontana: "Urne, la Lega è pronta" (Corriere). Centrodestra in pressing sul Quirinale: incarico a Salvini e governo di minoranza (Stampa).
Intanto l'Europa si prepara alla guerra commerciale con gli Usa (Stampa): "Stop ai dazi o ci difenderemo" (Messaggero) la mossa di Merkel, Macron e May. La Stampa sottolinea la vistosa assenza dell'Italia. Kim invece apre all'America: pronto a smantellare il sito dei test nucleari. Pompeo: "Ho guardato Kim negli occhi. Si può trattare". Parolin: "Speranza per il dialogo tra le Coree" (Stampa). 
Aspettando il primo Maggio, sul Fatto il lavoro che non fa festa. Sulla Stampa giovani, donne e Sud: le ferite del lavoro che manca. Sul Messaggero "processo" ai sindacati: "Fermi al Novecento".
Calcio, il Napoli cade a Firenze. Per la Juve scudetto più vicino (Repubblica). La Lazio vince a Torino e ipoteca la Champions (Messaggero). Formula Uno, Vettel vola, però in Azerbaigian vince Hamilton (Repubblica). Vertstappen ferma la Ferrari. Ci fa più danni lui della Merkel (Libero).

ITALIA-ECONOMIA
Primo Maggio, Cgil, Cisl e Uil saranno a Prato, in difesa della sicurezza sul lavoro (Economia). Camusso: "C'è la tendenza a risparmiare a scapito della sicurezza per aumentare i profitti e c'è l'assenza di controlli". Furlan: "In Italia ogni giorno in media tre persone muoiono su lavoro. Il 10% sono stranieri, soprattutto edili, portuali, operai della logistica. Anche il sindacato deve fare di più:denunciare gli appalti al ribasso, l'eccesso di esternalizzazioni, pretendere il rispetto delle norme di sicurezza".
"Qualsiasi governo con il M5S dovrà mettere al centro il recupero della dignità del lavoro – dice al Fatto Pasquale Tridico, l'economista indicato da Di Maio come ministro del Lavoro – Con noi la sinistra ha un'occasione storica per rivedere le se posizioni su lavoro, povertà, disuguaglianza e chiudere una stagione di errori". Tridico parla di ventennio disastroso, che ha visto l'Italia tentare di competere svalutando il lavoro. Risultati: disoccupazione al 25% al Sud, all'11% a livello nazionale, 3 milioni di inattivi scoraggiati. "Bisogna pensare al lavoro del futuro e rimediare agli errori. Finora i governi hanno aumentato la flessibilità in entrata; il Jobs Act l'ha aumentata anche in uscita e la liberalizzazione del lavoro a termine del decreto Poletti ha ulteriormente precarizzato le condizioni dei lavoratori. I dati dicono che il Jobs Act non è riuscito a centrare l'obiettivo di creare lavoro stabile". Il M5S vuole reintrodurre l'articolo 18 "per ridare dignità ai lavoratori": "Io abolirei anche il decreto Poletti mentre salverei la Naspi e la strategia di Industria 4.0".
Sul Messaggero inchiesta sul sindacato che non cambia: il peso crescente degli iscritti pensionati è una debolezza, e il sindacato non fa presa tra i lavoratori più indifesi, a cominciare da quelli della gig economy. Tiraboschi: "Organizzazioni ferme al Novecento, devono presidiare più i territori. Ma il tentativo di disintermediazione fatto dalla politica che voleva decidere senza consultazione e concertazione si è rivelato perdente. I corpi intermedi, per quanto vecchi, sono necessari soprattutto in Italia". Ma i sindacati devono rivedere il loro assetto, alla luce della nuova ripartizione tra lavori: meno indentità di classe, più mestieri e professioni. Sul Messaggero parla anche Bentivogli (Fim Cisl): "Il lavoro più frammentato con contratti fragili ci impone strategie nuove. Il sindacato va aperto alla società. Alle nuove generazioni dobbiamo rivolgerci con passi concreti, non parlando di articolo 18 e legge Fornero. Un sindacato capace di cambiare non ha nulla da temere".
Sul Fatto il lavoro che non fa festa: rider, telefonisti, hostess, per i dannati della "gig economy" per fermarsi il primo Maggio bisogna scioperare.
Sulla Stampa il focus è su giovani, donne e Sud Italia. Nel Mezzogiorno si registra il più basso tasso di occupazione (55,9%), quanto alle donne solo il 49% di loro lavora, per non parlare della qualità dell'occupazione femminile. Molto penalizzati anche i giovani, soprattutto al Sud. Profondamente cambiati gli obiettivi degli italiani: ora al centro c'è la persona, segnale di una profonda trasformazione culturale, rivela l'indagine LaST. Gli italiani dal lavoro si aspettano realizzazione personale (80,7%), autonomia (79%) e percorso di crescita (78,8%) nella prospettiva che il lavoro deve essere sempre più legato a un percorso di crescita professionale in grado di garantire occupabilità futura. Potendo scegliere, il 58,4% preferirebbe una vita professionale con prospettive di miglioramento anche se con posti poco sicuri piuttosto di uno tutelato ma senza prospettive di progressi (41,6%).

ITALIA-POLITICA
Scontro Renzi-Di Maio, sfuma l'intesa M5S-Pd (Repubblica e tutti). L'ex segretario dem chiude la porta a Di Maio: in tv da Fazio dice sì all'incontro con il M5S in streaming, "ma la fiducia al governo è impossibile" (Messaggero e tutti). Poi lancia l'esecutivo 'delle regole', un patto costituente ispirato da Mattarella: "I grillini – ha detto Renzi - provino con la Lega, se no scriviamo tutti insieme le riforme". La replica di Di Maio su Facebook: "Nel Pd decide ancora tutto lui con il suo ego smisurato. Se questa è la linea del Pd allora torniamo al voto subito, anche a giugno" (su tutti). "Ci abbiamo provato": i grillini prendono atto della chiusura e tornano verso la Lega (Messaggero p.7). Dal Movimento arriva la chiusura alle proposte di Renzi di cambiare le regole: "Mai con lui la riscrittura di legge elettorale e Costituzione".
Berlusconi sarebbe tentato dalla proposta di un governo "delle riforme" formulata da Renzi, ma insiste per l'incarico a Salvini (Stampa p.3). Brunetta al Mattino: "II sentiero è stretto ma percorribile per la formazione di un governo a guida centrodestra, prendendo spunto dall'esecutivo Andreotti che nel 1976 varò un governo di minoranza, della non sfiducia". Intanto, mentre si attende lo scrutinio del voto regionale in Friuli, dove la Lega cerca il trionfo per pesare a Roma e staccare ancora di più Fi, Salvini allena i suoi al voto bis e spiega: "Non ho mai chiuso al M5S" (Repubblica p.8). Il numero due leghista, Fontana, al Corriere (p.7): "Il percorso logico per il governo sarebbe tra chi ha vinto le elezioni: noi e il M5S. Ma se i 5S si ostinano, l'unica strada è tornare al voto. Un governo di minoranza? Si può fare un tentativo, ma non ci credo".
Reazioni anche nel Pd alle parole di ieri di Renzi. In vista della Direzione di giovedì, Francesco Boccia a Corriere e Stampa: "Renzi è fermo al referendum del 4 dicembre 2016, se avesse a cuore l'interesse del Paese prenderebbe in considerazione la formula dell'appoggio esterno. In Direzione discuteremo, perchè sui temi posti da Di Maio nella lettera al Corriere si deve accettare la sfida".
Nel M5S base polemica dopo l'inchiesta delle "Iene" sulla presunta presenza di una colf in nero nella casa di Fico (su tutti). Nessun big del Movimento difende il presidente della Camera, mentre Renzi chiede a Fico di chiarire in Aula. "Il Fico comincia a marcire" titola polemicamente Libero (p.3. La Stampa (p.4) solleva un altro "caso": gli "Impresentabili", sospesi da Di Maio prima del voto, sono ancora tutti lì, anche coloro che firmarono prima del voto una rinuncia, un documento che è "carta straccia".

EUROPA
Patto a tre nella guerra commerciale tra Usa e Ue (Corriere e tutti): "Sui dazi reagiremo". Merkel, Macron e May concordano una posizione comune sui dazi: gli Usa non prendano misure contro la Ue, pronta a difendere i suoi interessi. Alla vigilia della scadenza dell'esenzione della Ue dai dazi su acciaio e alluminio, i tre leader europei chiedono di trasformare la misura da temporanea a permanente. Ribadita anche la linea europea sull'Iran, ovvero di non rimettere in discussione il trattato sul nucleare. Le contromisure europee sono già delineate: pronta una lista di prodotti americani su cui applicare i dazi del 25%, una rappresaglia che vale 2,8 mld. Ma Trump è pronto ad andate avanti: la tentazione è dividere l'Ue (Stampa). E il fatto che l'appello di ieri non sia arrivato da Bruxelles ma da Berlino è già un segno di divisione. Il Corriere sottolinea l'importanza del coinvolgimento di Londra, da sempre fedele alleata Usa. La Stampa rimarca la "vistosa assenza" dell'Italia dal "club delle 3M": è l'effetto collaterale della surreale crisi politica seguita al voto del 4 marzo. "Loro avanzano, mentre noi discutiamo. Faranno senza di noi, possiamo solo sperare che facciano bene" scrive Zatterin. 

©riproduzione riservata

Commentario del 29.04.18

IN PRIMA PAGINA
Governo ancora lontano. Sul Corriere l'appello di Di Maio ai dem: "Ecco i punti in comune". Martina apre: "Tavolo con Di Maio, poi referendum della base" (Fatto e altri). Renzi chiude: mai con Di Maio (Repubblica). Pd diviso tra chi vuole trattare con i 5Stelle e chi no. Offensiva del centrodestra. Berlusconi al Corriere: "Pronti a un governo di minoranza". Salvini: "Pronto a portare la gente in piazza" (Repubblica e altri). Per la Stampa serve un governo almeno per riscrivere la legge elettorale, unico ostacolo al ritorno al voto. Intanto la Lega si avvicina al 22% (Repubblica). Oggi in Friuli il test per l'unità del centrodestra. La Ue: riforme o fondi a rischio (Corriere).
Sul Sole i conti dei contratti degli Statali: il rinnovo vale 7 miliardi. Su Repubblica il boom del gioco d'azzardo: 17 milioni gli italiani che puntano sulla fortuna.
Su tutti la fine di Alfie "volato in cielo": lacrime e palloncini per il bimbo inglese (Corriere). L'annuncio del papà scuote anche l'Italia (Messaggero). Sul Mattino la denuncia del genetista Dallapiccola: "Alfie è morto senza né cure né pietà".
Sul Corriere la confessione dei marocchini protagonisti dei raid di Milano: "Così viviamo con furti e rapine". A Brescia otto richiedenti asilo spacciavano tra i bambini (Giornale). Sulla Stampa reportage da Islamcity, Reggio Emilia, dove gli islamici vivono tra business e minacce.
Calcio, l'Inter battuta in casa (Corriere). La Juve riprende la corsa (Repubblica). Roma show, 4-1 col Chievo. "E ora il Liverpool" (Messaggero). Formula 1, la Ferrari vola. Vettel in pole in Azerbaigian (Stampa, Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
La Ue avverte: fondi a rischio senza riforme. Sul Corriere anticipazioni sulla proposta di bilancio 2021-2027 che la Commissione Ue presenterà tra tre giorni ai governi: sono in gioco le risorse che l'Unione riceve dai 27 e che si prepara a ridistribuire in vari settori, dalle aree arretrate ai territori in crisi industriali, dall'agricoltura, alla formazione, alla gestione dei flussi migratori. In gioco ci sono 1.020 mld in sette anni: all'Italia potrebbero andarne circa 120. La linea di bilancio più importante è il Fondo sociale europeo, ma per accedere a questi fondi bisogna rispettare le "raccomandazioni" di Bruxelles. Italia indietro sulle riforme del mercato del lavoro che l'Ue raccomanda, a cominciare da quelle che suggeriscono di spostare il grosso dei negoziati sui contratti dal livello centralizzato nazionale alle aziende. Italia indietro anche sulle politiche per aumentare l'occupazione fra giovani e donne. Si annuncia un negoziato complesso.
Lavoro, aspettando il primo Maggio riparte lo scontro sull'apertura degli ipermercati: grande distribuzione divisa tra chi aprirà e chi no. Cgil pronta allo sciopero. Secondo Federdistribuzione sarà aperto il 49% dei negozi a livello nazionale, con quasi cinque milioni di italiani al lavoro (ma il dato riguarda anche il settore alberghiero e quello della ristorazione). Pedroni (Coop Italia): "Il riposo è un valore che non si può negoziare". Gradara (Federdistribuzione): "Non è facile rinunciare a 15 milioni di clienti". La Confcommercio chiede "un equilibrio dopo il disastro delle liberalizzazioni selvagge", Federdistribuzione insiste sulla necessità di garantire servizi a turisti e consumatori anche nelle festività. Sindacati contrari.
Industria, a Piombino acciaio salvo: passa il piano di Jindal (Repubblica). Chiusa una crisi ne restano aperte altre: "Embraco e Alcoa ok, a Termini è dura" dice a Repubblica l'ad di Invitalia Domenico Arcuri. "Dopo una recessione come quella che abbiamo passato nulla può più essere come prima. Ma lo Stato può farsi solo promotore della crescita, non attore con incentivi alle imprese che investono davvero e non quelle che lo fanno pensando solo agli incentivi".

ITALIA-POLITICA
Sul Corriere l'appello di Di Maio ai dem: "Dal lavoro alla povertà, ecco i punti in comune". Il leader dei 5Stelle, in una lettera al Corriere, rivendica la linea del dialogo con tutti e chiama il Pd: "Uno studio ha individuato i punti in comune tra i programmi: realizziamoli per il bene degli italiani". Accordi e convergenze possibili sia sulle tematiche europee, che su lotta alla povertà, lavoro, tasse, sanità, giustizia, lotta alla corruzione e legge sul conflitto di interessi. "Se si può fare qualcosa di buono per l'Italia, noi ci siamo – scrive -. L'eventuale contratto verrà sottoposto ai nostri iscritti". Anche Martina annuncia un referendum nella base in caso di via libera al confronto con il M5S per il governo (Messaggero e tutti). Ma il partito è sempre più spaccato, con Renzi che parla di "accordo impossibile" e attacca: "Dopo anni di insulti, è ridicolo che mi chiedano i voti" (Stampa). "Renzi rispetterà le scelte del partito" assicura ad Avvenire la Serracchiani. Cuperlo sul Fatto: "Ci vuole un'intesa strategica alla Berlinguer". "Io sono per il dialogo - dice Orlando al Corriere -, ma dovremo valutare nel merito se ci sono le condizioni".
Il sondaggio di Diamanti su Repubblica evidenzia come gli elettori Pd siano sostanzialmente divisi a metà su un'eventuale intesa con il M5S, mentre tra la base grillina il 56% sarebbe ostile all'accordo con i dem e preferirebbe un accordo con la Lega.. In caso di ritorno al voto, il M5S manterrebbe inalterati i consensi del 4 marzo, mentre la Lega salirebbe vicino al 22%.
In movimento anche il centrodestra. Berlusconi al Corriere: "Se fallisce il dialogo Pd-M5S prevedo un governo di centrodestra che va in Parlamento a chiedere il consenso, o almeno l'astensione, alle altre forze e ai singoli parlamentari su un programma che riprenda quello votato dai nostri elettori". L'ex premier definisce "un grande e grave problema per il Paese" un eventuale accordo di governo tra Pd e M5S. "Ritorno alle urne? Purtroppo – prosegue Berlusconi  - ci sono non poche possibilità che accada, ma resto ottimista". Mentre su un esecutivo istituzionale: "Non sarebbe giusto un governo non votato".
Salvini torna a chiudere all'ipotesi sollevata dagli alleati di un governo di minoranza e, di fronte a un possibile accordo di governo M5S-Pd, minaccia: "Pronti a scendere in piazza. Milioni di no, sarebbe un governo non votato" (Repubblica e tutti). Oggi il voto in Friuli: un test per l'unità del centrodestra, scrive il Sole. L'atteso exploit della Lega, potrebbe spingere Salvini a riaprire il confronto con i grillini.
Diversi gli scenari ipotizzati dai quotidiani. "Governo di tregua, il jolly del Quirinale per evitare il ritorno alle urne" titola il Mattino. "Niente incarichi al buio: governo ponte per votare" scrive il Messaggero, secondo cui il Quirinale sarebbe indirizzato al voto in ottobre in caso fallisse il dialogo Pd-M5S, escluso un mandato alla Lega per cercare voti in Aula. Esclusa anche l'ipotesi di un Gentiloni-bis. Ma sulla strada del ritorno al voto c'è l'ostacolo della legge elettorale (Stampa): manca l'accordo tra le forze per le modifiche. "Ballottaggio unica via, così deciderà l'elettore" dice alla Stampa D'Alimonte. Sofia Ventura: "Sogno il doppio turno". Secondo il Giornale l'ipotesi del doppio turno può accontentare tutti.

ESTERI
Dazi, 48 ore per l'intesa. L'Europa agli Usa: "Non accettiamo ricatti" (Messaggero). La Ue non cede alle pressioni Usa (Sole). A due giorni dalla scadenza della tregua commerciale tra Usa e Ue sui dazi su alluminio e acciaio, si intensificano i negoziati. Padoan: "Siamo sull'orlo di una guerra commerciale da cui nessuno uscirà vincente. Dobbiamo essere uniti nel respingere qualsiasi politica aggressiva". Per gli Usa la scelta è "o quote o dazi": chi non è colpito dai dazi dovrà accettare quote di esportazione verso gli Usa studiate per proteggere le industrie dell'acciaio e dell'alluminio americane. Dagli europei in particolare Washington vuole precise concessioni in particolare nel settore automobilistico. Ma forzare i partner a limitare le esportazioni è contrario alle regole del commercio mondiale. Le Maire: "Sotto pressione non negoziamo. La Ue non può essere il danno collaterale di una guerra tra Stati Uniti e Cina".

©riproduzione riservata



Commentario del 28.04.18

IN PRIMA PAGINA
M5S-Pd, bordate sull'intesa. Renzi a Di Maio: "Governo insieme? Una presa in giro degli elettori" (Stampa, Repubblica). Il sondaggio del Corriere: la base dei grillini vuole la Lega. Idem il Messaggero: per gli italiani l'accordo Lega-Cinque Stelle è quello più solido. Salvini: senza intese si va al voto. E riabbraccia Berlusconi (Corriere). Ma avanza l'ipotesi di un "governo di responsabilità" (Corriere, Messaggero): il Mattino fa il nome del presidente della Consulta Lattanzi.
Dalla Ue tregua sui conti pubblici (Sole).
Dall'estero l'incontro storico delle due Coree. Kim e Moon: la guerra è finita (Corriere). Pace entro la fine dell'anno (Sole). Il Messaggero: un patto di interesse per arginare le mire della Cina.
In cronaca, la notte violenta due clandestini scuote Milano (Corriere e tutti). Quattro rapine e un morto. QN: clandestini con licenza d'uccidere. Il Prefetto: "La città ha risposto, mille rimpatri in un anno" (Corriere). Il Giornale: Sala, non fare come Pisapia. Libero rilancia sulla legittima difesa: la rivoltella si compra su Internet, costa poco. Feltri: vogliamo sparare a chi ci aggredisce. Per Roma incubo hooligans: città blindata per tre giorni (Messaggero). Il Tempo: Help!

ITALIA-ECONOMIA
Su debito e correzione dei conti tregua Ue (Sole): Bruxelles rinvia la richiesta di manovra bis all'Italia (Repubblica). La parola d'ordine è "aspettare senza interferire" (Stampa). Come anticipato dalla Stampa, grazie al consolidamento della crescita l'Ue non aprirà una procedura per deficit eccessivo sui conti del 2017. Cade anche l'ipotesi di una manovra correttiva per sistemare i conti del 2018: nelle "raccomandazioni" del 23 maggio verrà sottolineato il rischio di una "deviazione" dei conti ma il giudizio complessivo sarà rinviato al prossimo anno. Discorso diverso per la manovra autunnale: Bruxelles, scrive la Stampa, si aspetta "la piena applicazione delle regole". Per Repubblica invece la Commissione Ue aspetta di vedere Def e piano delle riforme del nuovo governo per decidere se chiedere una manovra bis entro l'estate o rimandare tutto alla manovra d'autunno.
Da Standard&Poor promozione dei conti con riserva: l'agenzia americana conferma la tripla B del rating, pronta però ad abbassarlo se la crescita scendesse. E se il risultato estero peggiorasse questo potrebbe avere incidenza sulla valutazione dell'affidabilità del debito. Pesa anche il rischio politico: "L'Italia non torni indietro sulle riforme" (Corriere).
"Paese vulnerabile per il debito, ma banche, famiglie e imprese sono più forti" il giudizio di Bankitalia (Messaggero). La situazione finanziaria delle famiglie italiane è solida, la ripresa economica sostiene la redditività delle imprese anche se permangono fragilità per le pmi. E' l'alto livello del debito pubblico e rendere l'economia italiana vulnerabile a forti tensioni sui mercati finanziari e a revisioni al ribasso delle stime di crescita.
Sul Corriere la "ricetta" di Boeri (Inps) per rilanciare i salari, e con i salari la crescita: ridurre il dualismo tra lavoratori garantiti e no, incrementare il potere contrattuale dei dipendenti anche con un salario minimo legale, favorire la mobilità dei lavoratori in ambito Ue con la portabilità dei diritti. Per Boeri, intervenuto ieri all'Eurogruppo riunito a Sofia, la stagnazione dei salari sconta la lunga recessione, l'avversione al rischio da parte dei lavoratori e l'assetto imprenditoriale e contrattuale che non favorisce la mobilità della manodopera.

ITALIA-POLITICA
Pd-M5S, Renzi torna in campo e, in vista della direzione dem, dà l'ok al vertice con i 5S. Ma alza la posta per l'accordo: veto su Di Maio premier, mentre Tav e Jobs Act sono intoccabili (Messaggero). Ma il Movimento vuole un patto che imponga al Pd il ruolo di sconfitto (Corriere). Per la Stampa Renzi resta scettico e definisce "una gigante presa in giro" la prospettiva di un governo grillini-dem. E dal M5S rifiutano i paletti posti dal Pd, ribadendo che "Di Maio resta l'unico premier" (Stampa).  Grillo gela il dialogo e attacca: "Questa sinistra annoia, non ha una narrazione" (Messaggero e altri). Anche se Roberta Lombardi, intervistata da Repubblica, apre: "Lazio modello d'intesa con i dem, si ragioni sui temi: reddito di cittadinanza, conflitto di interessi e anticorruzione sono per noi leggi irrinunciabili". Secondo il sondaggio di Pagnoncelli (Corriere) solo il 16% degli elettori grillini sarebbe favorevole a un'intesa con il Pd. Mentre il 59% dice sì all'intesa M5S-Lega, e solo l'8% è per l'asse con l'intero centrodestra. Tra chi ha votato Lega, il 41% auspica l'intesa col M5S, il 34% privilegia un'intesa che comprenda l'intero centrodestra.
La Lega rilancia la palla al M5S: discutano con noi o si torna al voto, anche entro l'estate (su tutti). Salvini chiede a Di Maio di sedersi al tavolo con il centrodestra, "ma – avverte il segretario leghista – senza intese si punti ad un governo per il voto ma non con Gentiloni premier" (Corriere). Ma il leader del Carroccio ha un piano B: governo di minoranza, con il sostegno di chi ci sta, per gestire i mesi che porteranno al voto (Repubblica ). Intanto, Salvini gioca la carta Friuli: domani il voto per la Regione dove spera in un altro successo elettorale (Messaggero). Il centrodestra pesa gli equilibri interni. Berlusconi e Salvini separati.  solo a fine campagna elettorale l'abbraccio tra i due leader, che restano divisi sulle strategie: il leghista punta ancora ad un accordo con il Movimento, mentre Berlusconi spera nel Quirinale (Stampa).
Sui quotidiani si susseguono scenari e retroscena sulle possibili contromosse del Colle in caso di stallo. Mattino e Messaggero lanciano l'ipotesi di una governo di tregua affidato al presidente della Consulta Lattanzi, per far fronte alle urgenze, ovvero legge elettorale e bilancio. Anche Repubblica parla di governo di tregua "affidato a un nuovo premier": potrebbe essere un esecutivo di minoranza, con o senza fiducia, con ritorno alle urne in autunno o nel 2019. Di "governo-ponte" parla la Stampa, che presenta due ipotesi: prorogatio a Gentiloni o un esecutivo di nessuno verso il voto in autunno. Per Vederami (Corriere) la carta di Mattarella è la "maggioranza delle responsabilità": una sorta di "governo del Presidente" per non scivolare disordinatamente verso il voto, per evitare l'esercizio provvisorio e l'aumento Iva. Secondo il sondaggio Swg un esecutivo del Presidente piace al 44% degli italiani, ma 51,9% preferirebbe un patto 5S-Lega (Messaggero).

ESTERI
Una stretta di mano al 38esimo parallelo: "La pace entro la fine dell'anno" (Corriere, Messaggero). In primo piano su tutti i giornali la storica visita del leader del Nord Kim al Sud. "Non ci sarà più guerra nella penisola coreana, una nuova era di pace è iniziata", il messaggio di Kim e Moon. Pace entro l'anno superando l'armistizio del 1953 e l'impegno a lavorare insieme per la completa denuclearizzazione della penisola. Ma tra gli analisti c'è scetticismo: nell'intesa non sono indicati tempi e modi dello smantellamento del programma nucleare e missilistico e non è chiaro se il leader nordoreano voglia smantellare o semplicemente congelare l'arsenale nucleare. Il timore è che la mossa di Kim serva solo a guadagnare tempo e vantaggi economici e diplomatici. Sapelli, sul Messaggero, parla di patto di interesse per arginare le mire della Cina. Sulla Stampa i timori di Trump di finire in trappola: la denuclearizzazione completa sottintende il ritiro di armi e sottomarini Usa a tutela di Seul.
A Washington gelido incontro Trump-Merkel: leader divisi su Iran e commercio (Corriere).  Nonostante i segnali distensivi lanciati dalla cancelliera il vertice lascia le distanze tra i due Paesi immutate, con gli Usa che confermano l'intenzione di ritirarsi dall'intesa con l'Iran firmata nel 2017 con Russia, Cina, Francia, Germania e Regno Unito. Anche sui dazi nessun passo avanti. "L'Europa investe negli Usa", l'affondo della Merkel (Stampa). Ma Trump bolla come inaccettabile il deficit commerciale di 151 miliardi di dollari con la Ue.


©riproduzione riservata




Commentario del 27.04.18

IN PRIMA PAGINA
M5S e Pd provano a trattare (Messaggero) il Quirinale mette alle strette Renzi e Di Maio ma per Repubblica ora la guerra è sui programmi. Torna il rischio elezioni. Per la Stampa invece il governo si farà e sarà tra Cinque Stelle e Lega, con Salvini pronto all'addio a Berlusconi: "Non chiudo ai Cinque Stelle, dopo il Friuli ripartiamo (Messaggero). Di Maio in soccorso al leader leghista: "Basta ai conflitti di interessi: i media di Berlusconi stanno linciando Salvini" (Fatto). Il Giornale: Di Maio vuole spegnere Mediaset, Rai e noi. Berlusconi: parole da esproprio anni '70 (Giornale).
Dal governo Gentiloni via al Def, col debito al 130,8% e un nuovo allarme pensioni (Sole). Padoan alla Stampa: "Difendiamoci con le riforme". Per il Fatto tra Def e Iva mancano 30 miliardi e nessun partito sa dove trovarli. La ripresa rallenta anche su scala europea, e Draghi temporeggia sulla fine del quantitative easing (Stampa, MF). Con la Ue partita aperta anche sui rifugiati: per il Corriere c'è un piano anti Roma.
Dall'estero, occhi puntati sulle due Coree: Kim e Moon, l'incontro della pace tra i gemelli diversi della Corea (Repubblica). Su Repubblica parla l'inviato Onu De Mistura: "In Siria evitato un conflitto globale. Pericolo Iran-Israele".
In cronaca su tutti l'arresto di un rifugiato gambiano a Napoli: "Investi la folla in Italia". L'ordine dall'Isis della Libia (Corriere). La Verità: li accogliamo e loro ringraziano progettando una strage con l'auto. Attesa per Roma-Liverpool. Dopo gli scontri la Curva Sud difende i picchiatori, Pallotta cerca la mediazione Uefa (Messaggero). Il Tempo: arrivano i barbari.

ITALIA-ECONOMIA
Nel "Def neutro" del governo Gentiloni rallenta la crescita (1,5%) per effetto dell'Iva e dello shock protezionistico, e sale il debito (al 130,8%) per via degli interventi salvabanche (Stampa, Sole e tutti). Nessun effetto sul deficit (in discesa all'1,6%) ma resta l'incognita Iva: sarà il nuovo governo a decidere come bloccare l'aumento (Repubblica). "Il vero rischio è il protezionismo, l'Italia si difenda con le riforme" dice Padoan alla Stampa. "E' vero che l'Italia cresce meno degli altri ma il ritmo è elevato e al netto della congiuntura possiamo crescere di più. La nostra vulnerabilità è legata in parte al debito e in parte a fattori strutturali come la modesta dimensione delle imprese". Sul fronte internazionale il pericolo numero uno sono le minacce di protezionismo, sul fronte europeo e interno è il rallentamento delle riforme: "Occorre continuare sul sentiero di questi anni che ha portato a una riduzione progressiva del deficit e a un'inversione della tendenza del debito, che si è stabilizzato in un quadro di maggiore crescita. La stabilità dei mercati di queste settimane è dovuta al fatto che stiamo su questo sentiero". Repubblica vede nell'incertezza politica e nella guerra dei dazi il mix della paralisi dell'economia italiana: senza una chiara indicazione sul governo le aziende vanno verso un congelamento degli investimenti e una riduzione degli ordini e questo potrebbe deprimere il clima di fiducia di famiglie e imprese. L'indicatore è ancora una volta il mercato delle macchine utensili, in frenata dopo il boom del 2017. Carboniero (Ucimu): "Quello che temiamo è l'incertezza politica e l'assenza di indicazioni chiare sulla politica industriale". Su Repubblica voce anche ai banchieri. Bini Smaghi: "I leader dei partiti dovrebbero sedersi a un tavolo e verificare i punti di convergenza e divergenza come hanno fatto in Germania. Ciò consentirebbe di spiegare agli elettori la formazione di un governo piuttosto che di un altro.L'impressione è invece che vogliano tenere le carte coperte in vista del ritorno alle urne". Buia (Ance): "L'Italia ha bisogno di semplificazione, i governi hanno aumentato gli stanziamenti ma quei soldi non sono mai arrivati al sistema, si sono arenati prima". Ora la sfida è spendere i 140 mld stanziati dal governo da qui a 15 anni per le infrastrutture: "Chiedo a chi governerà di spendere davvero quei soldi. Strade, ponti, gallerie: per ogni miliardo di investimento pubblico si generano 15 mila posti di lavoro". Profumo (Compagnia San Paolo): "Oggi in una democrazia diretta nessuno media le disuguaglianze e il sistema non regge più. Una volta erano i rappresentanti eletti a condurre il gioco. Oggi abbiamo leadership deboli che devono chiedere continuamente conto alla base delle loro scelte".
Sul fronte del lavoro, arriva la pagella dell'Ocse: Italia terza in classifica per il peso del cuneo fiscale (al 47,7%) e 23esima per reddito netto dei lavoratori single e senza figli (Sole, QN e altri). La media dei 35 Paesi Ocse è del 35,9%. Per i nuclei familiari con figli la situazione è più differenziata e il cuneo scende al 38,6% ma pur sempre sopra una media ferma al 26,1%. "Giù il cuneo sul lavoro, altro che sussidi" dice a QN l'economista Nicola Rossi (Istituto Leoni).

ITALIA-POLITICA
Governo, M5S e Pd trattano: "Passi avanti nel dialogo" annuncia l'esploratore Fico (Messaggero e tutti), ma è guerra sui programmi (Repubblica). Renzi resta fermo sul no all'intesa: "Sarebbe la fine del Pd" (Corriere). Anche se tra i suoi c'è chi vuole trattare e si apre uno spiraglio (Messaggero). Non smontare il Jobs Act e niente premiership a Di Maio sono le condizioni per trattare (Stampa).  Di Maio resta ottimista: "Vedrete, verranno al tavolo" (su tutti). Ma bisognerà attendere la direzione Pd del 3 maggio. Il capogruppo Pd Marcucci al Corriere verso la direzione: "Parlarci sì, votargli la fiducia no". Ma il segretario dei giovani dem, Mattia Zunino al Fatto: "L'Aventino a prescindere non è una strategia possibile. Se si trova un'intesa su alcuni temi nostri, perchè no?". Favorevole al dialogo il ministro Pinotti, che al Secolo XIX spiega: "Bisogna capire se esiste la possibilità di fare un accordo sulla base del quale definire se si può fare un governo. Europa, lotta alle disuguaglianze e lavoro sono le priorità". Il segretario del Psi, Nencini al Messaggero: "L'accordo va discusso nella coalizione, io dirò che tra noi e il M5S ci sono molte differenze". Per Repubblica può decidere solo Renzi se aprire il confronto o no. Foglio intervista Oscar Farinetti: "Non credo che Pd e M5S possano governare 5 anni, ma proverei a buttare giù 4-5 cose da fare, in primis una nuova legge elettorale per tornare a votare con un sistema che assicuri governabilità".
Mattarella concede altro tempo per trovare l'intesa: tocca ai partiti, unica alternativa è il ritorno alle urne (Messaggero). Fino al 9 maggio resta carica l'arma delle urne anticipate: è l'ultimo giorno utile per le elezioni prima dell'estate (Giornale). Il Quirinale si prepara a mettere alle strette Renzi e Di Maio (Sole). Per Breda (Corriere) Mattarella, per evitare una crisi di sistema in caso di mancato accordo, terrebbe in carica Gentiloni, mentre Parlamento lavorerebbe a una nuova legge elettorale.
Scontro Di Maio-Berlusconi sul conflitto d'interessi. "Dovrebbe essere vietato a chi fa politica possedere mezzi di informazione" ha detto il leader grillino, mettendo nel mirino "le velate minacce delle tv berlusconiane a Salvini". Scontro con il leader di Fi: "Parole da anni '70 – ha detto Berlusconi – sarebbe un esproprio proletario" (su tutti). Per Libero (p.4) quello di Di Maio è il tentativo di dividere la Lega da Fi.
Salvini, intanto, scommette sul voto in Friuli-Venezia Giulia: il M5S prenderà un'altra mazzata (Corriere p.6). In molti scommettono che, dopo il voto locale, riprenderanno le trattative Lega-5S (Messaggero). Lega pronta a scaricare Fi, con Salvini pronto a lasciare al M5S il premier (Stampa ). Ma per il Giornale Salvini vuole riaprire il forno con il Movimento senza spaccare la coalizione.

ESTERI
Nella notte l'incontro tra le due Coree, pronte a riscrivere la storia (Sole): obiettivo, pace tra i due Paesi dopo 65 anni e disarmo nucleare L'incontro tra Kim e Moon al 38esimo parallelo prepara il terreno al summit di giugno tra Trump e Kim. Il punto fondamentale è capire se Kim accetterà di trattare la sospensione in modo verificabile dell'intero programma missilistico e nucleare e non solo dei test. Se così non fosse, avrebbe ragione chi sospetta che il dittatore voglia solo trarre vantaggi economici dal negoziato senza concedere nulla di sostanziale.
Rifugiati, piano anti Roma. Si apre la battaglia nella Ue. Sul Corriere lo scontro che si è aperto in seno alla Ue sulla gestione dei confini e dei migranti. Dai Paesi del Sud – Italia, Cirpo, Grecia, Spagna e Malta –  arriva un appello formale alla Commissione a non scaricare tutto il peso dell'accoglienza sui Paesi del Mediterraneo. Accanto ai doveri dei territori più esposti dev'essere più visibile la solidarietà degli altri nel condividere gli oneri dell'emergenza. Il documento presentato dai cinque Paesi più esposti è la reazione a un negoziato che vede gli altri Paesi Ue, Francia e Germania in primis, decisi a evitare che il minor numero di richiedenti asilo esca dalle frontiere greche o italiane. La bozza i accordo prevede una presa in carico di 10 anni dei paesi di sbarco, con i paesi confinanti che possono rispedire indietro il rifugiato anche solo con una notifica.
Sulla Stampa il bilancio della visita di Macron a Washington: il capo dell'Eliseo non convince Trump sull'Iran, Stati Uniti fuori dall'accordo nucleare dal 12 maggio. "Macron è molto abile ma sull'Iran non è riuscito a convincere Trump" dice al Corriere il politologo Kupchan.
Sul Corriere l'arrivo a Washington della Merkel: per lei solo 150 minuti alla Casa Bianca. Una visita densa di rischi, per la debolezza della Cancelliera e l'ostilità del Presidente. Pesano l'adesione di Berlino al progetto North Stream 2, che aumenterebbe la dipendenza energetica dalla Russia; il contributo insufficiente alla spesa della Nato, il rifiuto di Berlino di partecipare alla crociata americana in Siria e il surplus commerciale tedesco, per Trump una vera truffa ai danni dell'economia americana.
Brexit, per gli inglesi arriva una tassa di 7 euro per i visti. E' l'ora dei dispetti tra la Ue e Londra (Corriere). L'Ue metterà in piedi un sistema di autorizzazione preventiva per entrare nell'area Schengen in  base al quale i viaggiatori extraeuropei dovranno fornire una serie di informazioni on line e pagare un biglietto di ingresso di 7 euro, così come si fa per gli Usa col modello Esta. Oneri che ricadranno anche sui britannici a partire dall'anno prossimo. Ora si attende la reazione di Londra.
La Francia rincorre la "grandeur" e sfida la Ue: "Basta con l'inglese" (Stampa). Con Londra in uscita dal club europeo Parigi vuole ripristinare la supremazia del francese rispetto all'inglese e al tedesco dilaganti. Mercoledì l'ambasciatore francese presso la Ue ha abbandonato una riunione ufficiale perché gli altri partecipanti avevano rifiutato di approvare la sua proposta di usare due lingue (inglese e francese) invece dell'inglese d'ordinanza.

©riproduzione riservata




Commentario del 26.04.18

IN PRIMA PAGINA
Il Pd si divide: intesa più difficile con i Cinque Stelle (Corriere e tutti). A Firenze in piazza scatta la controffensiva di Renzi (Stampa): i grillini? Sono una baby gang (Giornale). Anche Berlusconi contro i Cinque Stelle: "Mi ricordano i nazisti" (Fatto). Tensione Berlusconi-Salvini (Giornale). Il Quirinale pronto a dare più tempo a Fico (Sole). Il Foglio: una truffa il governo M5S-Pd, meglio il voto subito. Intanto senza governo è mini spread (MF): il differenziale Btp-Bund ai minimi da due anni. Ma il merito è della Bce. Oggi il Def in consiglio dei ministri: più prudenza sulla crescita (Sole). Su tutti Napolitano malato e l'odio sui social. Il Giornale: nessuno insulti il "nemico" Giorgio.
Dall'estero, Macron negli Usa rilancia il multilateralismo e apre a Trump sul nucleare. Ovazione al Congresso (Sole, Corriere). Ma Bruxelles frena l'iniziativa di Parigi (Stampa). Nella Ue Whatsapp vietato ai minori di 16 anni (Sole). Ma sarà difficile applicare le nuove norme Ue (Repubblica).
In cronaca, tifoso in coma a Liverpool, arrestati cinque romanisti, allarme per la gara di ritorno (Repubblica, Messaggero e tutti). La Uefa: durissimi con la Roma (Corriere). Su Avvenire la battaglia di Alfie per vivere. Il padre: "E' omicidio" (Giornale).

ITALIA-ECONOMIA
Oggi il consiglio dei Ministri, il Sole dà per certa la discussione del Def, il Messaggero no. Per il Sole nonostante il perdurare dell'incertezza politica non ci saranno altri slittamenti, sia per rispettare il termine ultimo del 30 aprile sia per anticipare i nuovi dati dell'Istat attesi il 2 maggio, che dovrebbero mostrare il raffreddamento della congiuntura. Il governo studia comunque una limatura all'1,5% del tasso di crescita, destinata a scendere ancora all'1,4% e all'1,3% nei prossimi due anni per effetto dell'aumento Iva che solo la nuova manovra potrà bloccare. Debito sopra il 130% nel 2019 per effetto del salva-banche. Per il Def si profila un passaggio nelle commissioni speciali e poi in aula con un voto sulle risoluzioni, prima occasione per Lega e M5S per rilanciare le proprie parole d'ordine di politica economica. Al contrario, Brunetta chiederà il rispetto delle regole Ue su deficit e debito. Si va verso un rinvio anche sulla web tax.
In discussione oggi in consiglio dei Ministri anche la proroga al prestito da 900 milioni ad Alitalia (nonostante la Ue contesti l'aiuto di Stato) e quello che il Fatto considera un maxi-regalo del ministero delle Infrastrutture al comparto delle Autostrade. Il ministero vorrebbe infatti stipulare accordi direttamente con le Regioni che poi affiderebbero a società in house la gestione delle autostrade in concessione per 30 anni.
Intanto "senza governo è mini spread", titola in apertura MF. Lo spred tra Btp e Bund scende a 111 punti base, il livello minimo degli ultimi 2 anni (Sole). Nonostante l'instabilità politica sui mercati prevale la calma e questo, spiega il Sole, per la politica della Bce che continua tramite Bankitalia ad acquistare BTp e che ormai circa due terzi dei titoli di Stato italiani sono in mani nazionali, dunque più stabili e meno speculative. Oggi, al consiglio direttivo della Bce, Draghi non dovrebbe accelerare il cambio di marcia sulla politica monetaria, perché l'economia europea sta rallentando e non c'è fretta di chiudere il quantitative easing.

ITALIA-POLITICA
Trattativa Pd-M5S, dem divisi, intesa più difficile (Corriere e tutti). Martina parla di "distanze importanti" ma ribadisce la volontà di tentare: "Diversamente si torna al voto e sarebbe un rischio per il Paese" (Corriere). Ma per la Stampa è lui a rischiare il posto. Renzi va in piazza a Firenze e boicotta il dialogo: "Niente intesa o spariremo" (Corriere). "Non ho paura di nuove elezioni" (Stampa). L'ex viceministro Giacomelli gli chiede di tornare alla guida del partito, Calenda minaccia di strappare la tessera del Pd in caso di intesa con il M5S (su tutti). Gozi al Corriere: "Martina sbaglia, sia garante di tutti. L'ok all'alleanza non avrà i numeri". "Sull'offerta di Di Maio Martina ha accelerato troppo, ha fatto una fuga in avanti, si è sbilanciato. Serve una verifica in direzione nazionale che faccia chiarezza sulla posizione del Pd". E per Gozi in direzione "non ci saranno i numeri a favore di un governo coi Cinque Stelle". "L'Italia viene prima del Pd – dice a Repubblica Rosy Bindi – Bisogna valutare se un accordo con i Cinque Stelle sia possibile. Ma non mescolare nobili motivi con accordi di potere sulle poltrone". Scalfarotto a Repubblica: "Con i 5Stelle siamo diversi per valori e scelte politiche. Dall'intesa nascerebbe un mostro". Sul Corriere e altri la mappa interna del Pd diviso in quattro tra favorevoli all'intesa, contrari "ma senza chiusure", possibilisti e assolutamente contrari. Un confronto che Mattarella osserva preoccupato, pronto però a dare altro tempo a Fico (Corriere, Sole). Stamattina secondo giro di consultazioni.
Anche nel M5S la base è in subbuglio per la possibile intesa con i dem: "Così tradite 11 milioni di voti". Previsto un sondaggio vero e proprio dal referendum annunciato sulla piattaforma Rousseau per misurare il reale gradimento del patto 5S-Pd (Repubblica). Sgradito dai militanti anche il post pro-25 aprile di Di Maio. Oggi l'assemblea con i gruppi parlamentari per spiegare i motivi di rottura con la Lega.
I Cinque Stelle fanno litigare anche Salvini e Berlusconi. "Davanti ai grillini la gente si sente come gli ebrei all'apparire di Hitler" dice Berlusconi da Porzus, dove ha festeggiato il 25 aprile con i "partigiani bianchi", salvo poi minimizzare (Stampa e tutti). Salvini: "Meglio tacere e rispettare il voto degli italiani che dire sciocchezze. Io voglio dare un governo all'Italia, sono stufo di insulti, capricci e litigi". Per la Stampa, l'uscita di Berlusconi nasconde un doppio messaggio al Qurinale e a Salvini: Berlusconi teme infatti che fallita l'intesa traM5S e Pd si vada ad un asse Di Maio-Salvini che tagli fuori il resto del centrodestra. A Mattarella Berlusconi sta chiedendo di fare di tutto per arrivare a un governo del presidente ed evitare il ritorno al voto.
"Stimo Salvini ma non moriremo leghisti" dice Tajani a Panorama. "L'Italia ha bisogno di un governo credibile e autorevole anche per dare al Paese un ruolo internazionale. Il governo dev'essere di centrodestra". Tajani respinge l'idea di un partito unico - "il Dna non è lo stesso" – e il leader del centrodestra "per me rimane Berlusconi: non è una questione di due punti in più o in meno. Senza di lui non c'è coalizione". Tajani annuncia anche la ricandidatura di Berlusconi alle Europee del 2019.

ESTERI
Macron in Usa rilancia il multilateralismo (Sole) e apre a modifiche sul nucleare iraniano: "A Teheran mai l'atomica" (Stampa). Ma Bruxelles frena l'iniziativa di Parigi: "Un nuovo accordo non è sul tavolo" (Stampa). Mogherini: "C'è un solo patto, funziona e deve essere preservato". Irritazione anche a Berlino: un accordo non può essere cambiato per un capriccio. Londra invece apre: ci sono altri aspetti che vanno regolati. Davanti al Congresso americano, primo presidente francese dopo de Gaulle nel 1960, Macron difende l'intesa con l'Iran sul nucleare - rilanciando però su un accordo più vasto - richiama gli Usa ai suoi doveri sul clima – "non esiste un Pianeta B" – e propone un "robusto multilateralismo" per affrontare le sfide globali e costruire un "nuovo ordine per il 21esimo secolo". L'epoca di "rabbia e paura" impone la difesa della democrazia e dei diritti umani", preferendo la cooperazione all'isolazionismo e al nazionalismo. Sul nucleare Macron si pone come "ponte" tra Usa e Ue ma lo spazio di manovra è limitato scrive il Sole. Complessivamente, questa "gara a essere amici del nemico Trump" ingaggiata da Macron non giova all'Europa, anzi, scrive il Sole.
"Contro la Russia no a nuove sanzioni: dobbiamo rafforzare la fiducia". Su Repubblica intervista al nuovo ambasciatore a Mosca Pasquale Terracciano. "Non consideriamo il regime di sanzioni la norma tra Ue e Russia ma una situazione straordinaria che dobbiamo superare. Per ora non ci sono progressi: per l'Unione le sanzioni vanno tolte solo se attuati gli accordi Minsk. Per noi è meglio adottare un approccio a tappe, una graduale riduzione delle sanzioni commisurata a eventuali progressi sul terreno". Quanto a nuove sanzioni legate al caso Skriapol o al sostegno ad Assad "noi non siamo favorevoli. Gli Usa hanno altre problematiche nei confronti di Mosca e hanno preso le loro decisioni sovrane. Ma anche a noi spettano decisioni sovrane". L'Italia può "semmai riprendere il ruolo di ponte che portò al vertice di Pratica di Mare e al Consiglio Nato-Russia":

©riproduzione riservata




Commentario del 25.04.18

IN PRIMA PAGINA
Governo: Pd-M5S, spiragli e tensioni (Corriere). Le due forze si parlano, Di Maio: "O così o si vota, la Lega si è condannata all'irrilevanza" (Fatto). Martina: "Valutare l'offerta M5S" (Repubblica). Ma Renzi blocca la trattativa (Stampa). Libero parla di "tiepido fidanzamento". Militanti Pd e grillini in rivolta (Repubblica). Zingaretti al Messaggero: "Prove d'intesa con il M5S? Possibili se si parla di temi concreti". Governo ponte e urne a settembre, il rischio che vede il Quirinale (Sole).
Su tutti, Napolitano colpito da malore: il presidente emerito della Repubblica operato d'urgenza.
Scioperi: arriva la stretta: "Dimezzati per i trasporti" dice il Garante Passarelli (Messaggero).
Dagli esteri in primo piano l'incontro tra Macron e Trump: "Un patto contro i missili dell'Iran": la proposta del presidente francese a Trump per non rinunciare all'accordo sul nucleare (Stampa, Repubblica e tutti).
Spazio sulle prime pagine anche alle vicende del finanziere bretone Bollorè: fermato per corruzione in uno scandalo africano (Sole, Stampa e altri). Berlusconi si libera di Bollorè, ma la GdF chiede 500 mln a Mediolanum (Fatto). La GdF contesta a Mediolanum 544 mln di imposte (Sole).
Calcio: un duro ko per la Roma a Liverpool, ora serve un'altra super rimonta (Messaggero e altrp).
Caso Alfie: il bambino respira senza ventilazione. Il giudice: potrà essere dimesso. Ma non potrà venire in Italia (su tutti).

ITALIA-ECONOMIA
Ma vi siete dimenticati del Def? Stefano Feltri sul Fatto (p.15) rilancia un tema che per giorni era stato al centro delle discussioni politiche, ma che negli ultimi giorni era uscito dal dibattito. Governo pronto a varare il Def, domani al Cdm il documento con il solo quadro tendenziale, per rispettare il termine del 30 aprile (Sole p.2). Il documento certificherà la frenata dell'economia (Repubblica p.22). Bankitalia e Upb hanno evidenziato come i "tendenziali" indichino un rallentamento che dovrebbe riportare le stime di crescita all'1,5%, dopo che a marzo il Tesoro aveva approntato una stima all'1,6%. Tra le incognite principali resta l'aumento dell'Iva: la legislazione vigente indica dal primo gennaio 2019 un incremento di due punti, la sterilizzazione toccherà al prossimo esecutivo, che dovrà decidere come trovare 12,5 mld nel 2019 e altri 19,2 nel 2020 per bloccare gli scatti (Messaggero p.16). Intanto, l'Italia ha scongiurato i rischi sia di una possibile procedura di infrazione per la violazione della regola del debito sui conti 2017 sia la richiesta di una manovra correttiva sui conti 2018 da parte dell'Ue, rischi che erano emersi dalla valutazione di Bruxelles a novembre (Stampa p.8). A maggio attesa la "fotografia" Ue sulle previsioni economiche e il verdetto finale sui conti italiani cone le Raccomandazioni specifiche per Paese, nel quale dovrebbe essere indicato solo il "rischio di deviazione", ma senza richieste esplicite. Tutte le valutazioni sarebbero rimandate alla manovra autunnale.
Intanto si ragiona sulle ripercussioni sull'economia nei vari scenari di governo. Friedman (Stampa p.8-9) va alla ricerca di un governo che faccia meno male agli interessi del Paese, evidenziando come un esecutivo M5S-Pd o un ritorno alle urne farebbero meno male rispetto a un'alleanza tra grillini e Lega, che potrebbe creare un buco nei conti pubblici, risvegliando il mercato, se trasformassero in realtà le loro stravaganti promesse elettorali. E Cottarelli (Stampa p.9) guarda allo studio che il M5S ha commissionato a un team di economisti per analizzare convergenze e diversità nei programmi elettorali con Pd e Lega: i grillini – scrive Cottarelli – provano a valorizzare le convergenze, limando le diversità, per provare a trovare a tutti i costi un accordo. Lo studio avrebbe evidenziato 53 punti in comune con Carroccio e dem, frutto della vaghezza dei programmi dei partiti, con una coincidenza delle priorità che farebbe pensare all'inutilità delle urne. Anche Marro (Corriere p.4) mette a confronto i programmi, in particolare quello di M5S e Pd, evidenziando come ci siano idee simili su riduzione delle tasse sul ceto medio, misure di sostegno ai meno abbienti e maggiore presenza dello Stato in economia e nel welfare. Mentre lo scontro si registra su scienza e mercato del lavoro.

ITALIA-POLITICA
Pd-M5S, primo passo insieme: "Se falliamo resta solo il voto" (Repubblica p.2). Di Maio scarica la Lega e parte la trattativa con il Pd (Stampa p.2). "Salvini – dice il leader M5S – si è condannato all'irrilevanza". E il reggente dem Martina apre: "Ora sì al confronto" (su tutti). Ma Renzi non ci sta e resta arroccato sul no (Stampa p.3). Il Colle pronto a concedere tempo per la trattativa (Corriere p.2). Al Quirinale si inizia a ragionare sullo "scenario peggiore": governo "ponte" per tornare alle urne a settembre (Sole in prima e p.5). Ma per il Giornale (p.4) il Colle avrebbe un piano B: pronto un esecutivo di garanzia nel caso fallisse l'accordo 5S-Pd.
Il Pd è nel caos e al Nazareno è guerra via Twitter (Corriere p.2). Zingaretti, governatore del Lazio e pronto a candidarsi per la segreteria Pd, al Messaggero (p.7) spiega: "Prove di intesa con il M5S sono possibili su temi concreti, il Pd deve valutare il nuovo scenario di un M5S che ha chiuso il forno della Lega". Ma Giachetti al Corriere (p.2) dice: "Non possiamo fare un governo con i 5S, hanno bombardato per 5 anni il nostro governo, però trovo incomprensibile l'accanimento contro ogni sospiro di dialogo". Ma Fassino al Messaggero (p.3) rilancia: "Dobbiamo fare un governo, non una retrospettiva. Serve un tavolo dove ciascuno porti le proprie posizioni e si cerchi una sintesi".
Elettori M5S sempre più inquieti per la possibilità di un'intesa con i dem (Corriere p.5). Sul web dilaga la protesta dei militanti, che preferiscono il ritorno al voto (Messaggero p.9).
Dopo le frasi di Di Maio - "Salvini si condanna all'irrilevanza" - cresce l'ira del segretario leghista, che replica: "Noi irrilevanti? No, leali" (Messaggero p.5 e tutti). Salvini si mette in panchina, ma si dice pronto a tornare in campo (Stampa). Giorgetti, numero due della Lega, a Repubblica (p.7): "Se 5S e dem fanno il governo dei perdenti il Nord insorgerà: metterebbero da parte la parte produttiva del Paese per assistere il Sud che arranca". Poi attacca l'ipotesi M5S-Pd: "Si salderebbe la voglia di governo a tutti i costi dei grillini con con la sete di poltrone del gruppo dirigente Pd".

ESTERI
Vertice tra Macron e Trump alla Casa Biaca. Mentre il presidente francese spinge per una nuova intesa, Trump attacca: "L'accordo sul nucleare con l'Iran è folle" (Stampa p.13 e tutti). Ma sia Messaggero che Corriere evidenziano le aperture verso una posizione comune. Macron spinge per un piano per lo stop ai missili e alle ingerenze destabilizzanti contro i vicini, e torna a ribadire l'importanza dell'accordo: "Non è sufficiente, ma ci consentirà di avere un controllo sulle attività nucleari sull'Iran fino al 2025. Ora dobbiamo lavorare su una nuova intesa". Il presidente americano definisce un "disastro" l'accordo e attacca: "Se l'Iran ci minaccia, pagherà un prezzo che pochi Paesi hanno mai pagato". Più distanti le posizioni dei due sulla Siria: Macron cerca di convincere Trump a mantenere le basi e 2mila soldati nel Paese, ma il leader Usa ha ribadito di voler "riportare a casa i  soldati relativamente presto, ma non lasceremo all'Iran libero accesso al Mediterraneo". Il Sole (p.4) evidenzia come ora sia Parigi l'anello forte della poltica estera europea. L'ex comandate generale delle Forze armate Usa, Zinni, al Corriere (p.10): "C'è una relazione speciale tra Washington e Parigi, ma la Francia non scalzerà l'Inghilterra come partner privilegiato". Al tavolo Usa-Francia si è parlato anche di dazi: cenno di fiducia nei rapporti tra Usa ed Ue, ma nessun cenno alle problematiche ambientali (Messaggero p.13).

©riproduzione riservata

Commentario del 24.04.18

IN PRIMA PAGINA
Ultima chiamata di Mattarella (Stampa): incarico a Fico per verificare l'ipotesi M5S-Pd (Sole). Ira di Salvini (Corriere), gelo di Renzi (Repubblica). Il mandato a Fico scuote il Pd (Messaggero). Franceschini a Repubblica: "Non possiamo dire soltanto no, ora il confronto". Sul Corriere il piano del Colle per il dopo: senza accordo resta un governo di garanzia. Il Sole: Italia ferma, in sei mesi un solo decreto legge. Intanto il Molise va al centrodestra, con Forza Italia che supera i leghisti e i grillini che franano (Messaggero). Il Pd dimezza i voti, Martina porta sfiga (Libero). Il Giornale: il Molise cambia tutto.
Tra politica e immagine, la foto di Fico circondato da polizia e carabinieri mentre scende dal Quirinale a Montecitorio. Repubblica: "Caro presidente, usi l'auto blu".
Tra politica e cinema, "Loro 1" oggi in uscita. Sorrentino nasconde Berlusconi: nel film appare dopo 75 minuti (Stampa). Il Corriere: un teatrino estenuante. Libero: più lungo di "Via col Vento".
In Canada, a Toronto furgone falcia i pedoni e fa strage durante il G7: l'ombra del terrorismo (QN e tutti). A Bruxelles schiaffo a Roma per l'Alitalia: procedura Ue per aiuto di Stato (Sole e tutti).
In primo piano il caso del piccolo Alfie, ora cittadino italiano: "Stop all'eutanasia" (Messaggero). Ma il giudice inglese ordina: staccate la spina (Corriere, Stampa). Avvenire: l'ultima speranza. Repubblica: pasticcio italiano. A Torino due madri in casa per lo stesso bimbo. L'ha deciso il sindaco (Messaggero e altri). A Roma la Raggi e il marito tornano insieme: outing con foto (Messaggero)

ITALIA-ECONOMIA
Gentiloni vede Padoan, pronto il Def. Verso stime più prudenti sulla crescita. Sul Messaggero il punto sul Documento di economia e finanza che fa la spola tra Palazzo Chigi e Mef. Gentiloni e Padoan preferirebbero lasciare il dossier al nuovo governo, ma i tempi si allungano e le scadenze si fanno pressanti. Il testo è pronto, unico margine di dubbio le stime di  crescita, che rispetto alla previsione di un +1,6% potrebbero arretrare anche se di poco. Nell'impianto resta l'aumento delle aliquote Iva: al nuovo governo decidere se e come sventarle, trovando i 12,5 mld  che servono. Da Eurostat la foto definitiva dei conti italiani del 2018: il rapporto debito/pil scende solo al 131,8%, il rapporto deficit pil sale al 2,3% (dall'1,9%). Sul Sole allarme per l'impatto dello stallo politico sull'economia: su privacy, formazione e appalti il Paese è fermo. Negli ultimi sei mesi varato un solo decreto legge, quello sull'Authority dell'Energia. Ancora al palo i decreti sui risparmiatori danneggiati dai crack bancari, l'adeguamento alle nuove regole sulla privacy, la web tax, il decreto giochi e la formazione 4.0. Congelate anche le correzioni al codice degli appalti.
Sul Mattino intervista all'ex vice ministro Baldassarri: "Le misure promesse dai tre poli danno un piccolo impulso alla crescita nel primo anno, già esaurita nel secondo. Intanto fanno sballare i conti pubblici. Si sono fatte promesse elettorali senza sapere se risono i soldi". Ma dal contratto in dieci punti del M5S scompaiono flat tax e riforma della Fornero.
Procedura Ue per Alitalia (Sole): Bruxelles apre un'indagine su tempi e modalità del prestito da 900 mln. L'esecutivo comunitario vuole verificare se il prestito sia avvenuto a condizioni di mercato, la Commissione teme che il credito di denaro non sia limitato "al minimo necessario" per aiutare l'azienda.  Alitalia, sgambetto Ue: basso l'interesse al 10% sul prestito dello Stato (Messaggero). Ma il nodo principale riguarda i tempi del prestito: la data del rimborso era fissata al 30 settembre, ma slitterà a dicembre. Se non ci saranno novità, l'aiuto durerà 18 mesi, invece dei 6 consentiti dalle regole. Intanto, per la cessione dell'ex compagnia di Stato, restano sul tavolo 3 offerte, ma è Lufthansa che ha più chance (Sole): entro il 30 aprile atteso il nuovo decreto con cui viene posticipato di 6 mesi l'avvio del negoziato in esclusiva per il closing della cessione, tutto rimandato, dunque, nelle mani del prossimo governo.

ITALIA-POLITICA
Mattarella accelera: incarico a Fico per sondare una possibile intesa tra M5S e Pd (QN e tutti). Tempo massimo concesso, fino a giovedì. Di Maio "chiude il forno" della Lega (Repubblica). Salvini insorge e sfida il Colle: "Pronti a una passeggiata su Roma" (Stampa). Mattarella deluso e irritato, costretto a far precisare i termini e le ragioni del mandato a Fico (Corriere e tutti): e se dovesse fallire anche lui si va verso un governo del presidente (Corriere, Stampa, Messaggero). Martina apre: disponibile a ragionare su lavoro, povertà e famiglia. I renziani chiudono. Il Fatto parla di "renziani fuori di testa". "Adesso confronto con i grillini, non si può dire solo no" l'apertura di Franceschini in un'intervista a Repubblica. Ma tutto dipende da Renzi: "E' il leader più influente. Può imboccare questa strada da protagonista". Sul Corriere parla Emiliano: "A tifare per  l'intesa Pd-5Stelle tre mesi prima del voto ero solo, ora siamo una bella maggioranza. Adesso il ruolo più importante lo ha Renzi: è lui che deve lavorare perché quest'intesa vada in porto". Renzi per ora chiude la porta (Repubblica): per il Fatto punta al fallimento di Fico. Ostile anche la Boschi, tentato Lotti (Stampa). Jacopo Fo a Repubblica: "Di Maio si sente Napoleone, così perde voti. Anche la troppa apertura a Salvini preoccupa gli elettori. Il Pd batta un colpo". "Di Maio si è mosso, la l'intesa col Pd è quasi impossibile – dice il politologo Ignazi al Fatto: "I dem andrebbero a fare da scendiletto. Piuttosto loro e il Movimento entrino in una governo del presidente". Berlusconi, scrive sempre la Stampa, continua a sognare un governissimo con il sostegno di tutti, rinfrancato dal voto in Molise, che ha premiato Forza Italia, tolto voti a grillini e Lega e dimezzato il Pd (Stampa e tutti). Berlusconi: "Dal Molise esce fortemente ridimensionato il dilettantismo dei Cinque Stelle". Lo sconfitto Andrea Greco accusa: "Al governo della Regione torna chi l'ha distrutta. E' stato un voto clientelare, questa terra non ha speranza". Sul Corriere le critiche e i malumori della base 5Stelle per il programma in 10 punti e il voto in Molise.

EUROPA
Macron sbarca alla Casa Bianca col piano Ue sul nucleare di Teheran: su Stampa e tutti la visita del presidente francese a Washington per sondare Trump sul fronte iraniano. La Ue pensa a nuove sanzioni pur di salvare l'intesa sul nucleare raggiunta a suo tempo con Teheran, Trump punta a un accordo aggiuntivo che renda più stringenti le clausole di quell'intesa. Trump dovrà decidere entro il 12 maggio se rimanere nell'accordo nucleare o abbandonarlo. Macron: "Non ho un piano B. Meglio conservare l'intesa che c'è invece di creare una situazione come la Corea del Nord". Altro dossier, quello sui dazi: il primo maggio gli Stati Uniti decideranno se confermare i dazi su acciaio e alluminio anche per la Ue: se ne discuterà oggi con la Francia, che degli Usa è il terzo partner commerciale nell'Unione dopo Germania e Gran Bretagna (Corriere). Sul Corriere Trump&Macron quasi amici: tra i due c'è una strana intesa, tra affinità politiche e netti contrasti, specie su clima e Iran. Ma Macron vuole approfittare del fatto che Trump abbia pessime relazioni personali con la Merkel per accreditarsi come suo interlocutore di riferimento in Europa.
Regno Unito in festa per i Windsor: è nato il terzogenito di William e Kate. L'ultimo principe è un maschio, ma ha poche chance di diventare re, scrive il Corriere: prima viene la sorellina. A Londra impazza il toto nomi. La scrittrice Simonetta Hornby: "Ma che pena essere condannati a fare la stessa vita dei padri. Il fascino dei reali sta declinando, il timore è che quando morirà la regina il popolo possa voltargli le spalle. La monarchia è un reality show: Elisabetta fa bene a vivere a lungo, dietro il velo non c'è più niente".

©riproduzione riservata




Commentario del 23.04.18

IN PRIMA PAGINA
Governo, ultima offerta di Di Maio a Salvini (Corriere). Salvini chiede altro tempo e ribadisce: resto con Berlusconi (Messaggero). Ma per il Quirinale il tempo è finito: tocca a Fico, in missione Pd (Repubblica). Libero: fallirà anche lui. Di Maio cerca Lotti. Ora il problema è come scongelare Renzi (Stampa). Sul Corriere il contratto in 10 punti dei grillini per Lega o Pd. Su Repubblica il pressing di Berlino: "Lega e M5S, programmi chiari o l'Europa diffiderà di loro". Su Libero parla un ex sottosegretario tedesco: "L'Italia si ribelli alla Germania".
Tra politica e giustizia, la sentenza di Palermo sui rapporti Stato-mafia. Di Matteo accusa Csm e Asm: "Non ci hanno difesi" (Mattino). E rilancia:"Fuori i mandanti della trattativa-Ros e quelli delle stragi" (Fatto). Su Repubblica il silenzio delle toghe sulla politica.
Sul Sole i conti in rosso dei Comuni: 23 miliardi a rischio per crediti non riscossi. Su A&F il fallimento del sindacato nella tutela dei lavoratori della "gig economy". Su L'Economia il ritorno di Merloni nelle Marche: "Ricompro la fabbrica dove è partita la dinastia".
Su tutti spazio alla scuola. Sul Sole i dati delle iscrizioni: gli alunni italiani calano, gli stranieri crescono ma lascia la scuola uno su tre. Sul Messaggero la proposta che divide: in classe più tardi la mattina. Su tutti l'ennesimo caso di bullismo: a Lecce diciassettenne picchiato e umiliato in classe per 7 mesi. Aule e campetti come arene (Stampa). Il Corriere: prof, compagni, cosa può fermarli? Ma la scuola minacciata dai bulli non ha perso la fiducia degli italiani (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
"Lega e 5Stelle siano chiari su euro e riforme: così alimentano la sfiducia": su Repubblica torna a parlare l'economista tedesco Clemens Fuest (Ifo). "Se due partiti che un anno fa volevano uscire dall'euro si alleassero sarebbe inquietante. Per fortuna sembra che abbiano sepolto questo progetto ma quanto è affidabile questa notizia? Quando Salvini dice che vuole una politica di bilancio che è il contrario di ciò che si è concordato a Bruxelles, ciò scuote la fiducia di Europa e Germania. E ci si interroga sulla continuità con Gentiloni, su riforme e politica Ue. Gli attuali vincitori sembrano voler andare in un'altra direzione.E' importante che il nuovo governo spieghi immediatamente quale politica europea vuole adottare. L'eurozona e la Ue possono essere riformate se c'è la volontà a venirsi incontro e riconoscere questo progetto ma non mi sembra evidente nella Lega e nei 5Stelle". Quanto al taglio del debito italiano "non proponiamo un taglio automatico: chiediamo che si proceda a un taglio del debito se si riconosce che un Paese non può uscirne da solo". E sull'euro: "Una clausola per l'uscita sarebbe utile in ogni caso. Nell'ipotesi che l'Italia volesse uscire, senza una regola per farlo si scatenerebbe un'enorme scontro. La Germania non vuole assolutamente uscire dall'euro".
Sul Corriere i dieci punti del "contratto" di governo del M5S, che verrà proposto sia a Lega che a Pd. Stralciato dal progetto la riforma della legge Fornero, ribadita la necessità di "tener conto dei rischi di instabilità finanziaria". Tra i dieci punti povertà e disoccupazione, protezione delle imprese, nuovo Fisco, infrastrutture, efficienza della pubblica amministrazione. C'è il reddito di cittadinanza ma attraverso il "potenziamento dei sistemi attuali di sostegno al reddito"; si insiste sulla tutela delle pmi e sulla semplificazione fiscale. Da Toninelli apertura a una Flat tax"che non svantaggi le fasce più deboli e rispetti il criterio della progressività".
Sul reddito di cittadinanza si faccia come Helsinky, propone il Corriere: per capire se poteva funzionare lo ha sperimentato su 2 mila disoccupati, a 560 euro al mese senza condizioni. I risultati non sono ancora noti ma il sussidio non proseguirà.
Repubblica al riguardo parla di flop, perché troppo costoso e di difficile realizzazione. In Europa si sta invece diffondendo il salario minimo legale, che in Italia non esiste e che vede la ferma opposizione di sindacati e Confindustria. Nell'indagine dell'agenzia Ue Eurofound le misure in vigore Paese per Paese, dai 260 euro della Bulgaria ai 1998 euro del Lussemburgo: nella maggior parte dei casi si tratta di salari concordati con le parti sociali, circostanza che forse potrebbe ammorbidire i sindacati di casa nostra. In Italia il salario minimo potrebbe garantire quel 15-20% di lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva.Per Eurofound   il minimo legale non favorisce la disoccupazione, e se si mantiene sotto il salario mediano non ha effetti distorsivi.

ITALIA-POLITICA
Sul Corriere l'ultima offerta di Di Maio a Salvini: un ruolo esterno al governo di Salvini, che ne diventerebbe una sorta di garante, e ministri di peso alla Lega, sul modello del primo governo Berlusconi del '94, quando Bossi restò fuori salvo rompere l'alleanza poco dopo col "ribaltone". Sul piatto il M5S sarebbe pronto a mettere anche posizioni di vertice in Rai e in altri enti e società governative: non come posti di sottogoverno ma come garanzia di rottura con Berlusconi.
Salvini non è convinto e chiede tempo: "Ci giochiamo il governo dei prossimi cinque anni, se servissero un paio di giorni in più per fare le cose per bene. Non voglio sbagliare adesso per chiedere scusa più tardi" (su tutti).  Ma per la Stampa ogni mediazione è ormai fallita: "Il M5S si faccia il governo col Pd". Giorgetti: "Tutta fatica sprecata, impossibile unire Cinque Stelle e Forza Italia".
Sul Corriere i dieci punti del "contratto" di governo del M5S, che verrà proposto sia a Lega che a Pd. In premessa la ribadita "continuità della collocazione dell'Italia in Europa e nello scenario internazionale". In tema di sicurezza e immigrazione si chiede un coordinamento di intelligence e forze dell'ordine nell'area mediterranea per arginare il traffico di esseri umani e una gestione "solidale" dei flussi. Previsto un "tagliando" di metà mandato.
Per la Stampa ora Di Maio torna a guardare ai dem: in particolare a Lotti, per cercare di "scongelare" Renzi. Rosato al Messaggero: "Possiamo sederci al tavolo con il M5S solo se chiudono il forno con la Lega. Ma ad oggi vedo solo amorevoli dichiarazioni. Se è così facciano un governo".
Al Quirinale si attendono i dati definitivi delle regionali in Molise per affidare l'incarico a Fico. Risultati che i quotidiani non riportano, fermi al testa a testa nella notte tra i candidati governatori di M5S e centrodestra, e con un'affluenza molto bassa (52%). Fedriga (Lega) a Repubblica: "Aspettiamo il voto del Friuli Venezia Giulia. Aiuterà a superare lo stallo. Trieste è pronta a guidare il cambiamento di tutto il Paese. Se il Nord che cresce e che produce si affida alla Lega il resto del Paese deve prenderne atto". Ma per il Quirinale il tempo è finito: senza svolte mandato stretto a Fico, ossia limitato alla sola esplorazione di una possibile intesa M5S-Pd, scrive Repubblica. Breda, sul Corriere, parla invece di incarico ampio, ossia non necessariamente circoscritto ad un'intesa Cinque Stelle-centrosinistra, ma a tutto campo, con Mattarella che lavora perché i partiti escano dalla palude. Se dovesse fallire anche questo tentativo si aprirebbe la strada al "governo di tutti" (Messaggero, Stampa).

ESTERI
Macron in missione a Washington per convincere Trump su Iran e dazi: su Repubblica anticipazioni di quella che sarà la prima visita di Stato di un leader straniero negli Usa. Macron, definito dal Washington Post "l'Obama francese che governa come Trump", cerca il suggello su una "relazione speciale" con gli Usa e avrà anche l'onore di parlare al Congresso a camere riunite. Ma anche il New York Times lo bersaglia: è sfiduciato nei sondaggi e in difficoltà in Europa. Almeno tre i dossier che dividono Trump dalla Ue: ambiente, dazi e Iran. Macron lavorerà su tutti e tre i fronti ma finora non ha avuto successo.
Su Libero parla l'ex ministro Franco Frattini: "Trump vuole trovare un accordo con Putin". "La politica del presidente Usa è ondeggiante ma il segnale dell'intervento a Riad era piuttosto rivolto all'Iran. Quando Trump può agire liberamente imostra di avere la volontà di farla finita con questo clima da nuova guerra fredda". E anche per l'Italia " la via giusta è riprendere il dialogo Nato-Russia avviato a Pratica di Mare. La lealtà euro-atlantica non si discute ma il partneriato strategico con la Russia è necessario".

©riproduzione riservata





Commentario del 22.04.18

IN PRIMA PAGINA
Governo, verso l'incarico a Fico (Sole, Messaggero). Attesa per la scelta di Salvini (Corriere). Di Maio: con Salvini grandi cose (Repubblica). Ma i grillini gli danno 24 ore per rompere con Berlusconi (Stampa). "Mi fido di Matteo, non farà da partner di minoranza dei 5 Stelle" dice Berlusconi al Corriere. Ma Belpietro parla di coalizione già finita (La Verità), Repubblica di Berlusconi pronto all'opposizione. Crosetto: "Fdi in bilico tra il sì e l'appoggio esterno" (Mattino). Sul Fatto richiamo a Di Maio: la Flat tax di Salvini& B. fa solo disastri.
Su QN richiamo alla politica: lo stallo affossa l'Italia. Riforme ferme e ritardi: torna il rischio declino (QN). Sul Messaggero l'Italia nel 2045 secondo De Rita: ogni lavoratore un pensionato, solo i migliori si salveranno. Su Libero l'Italia dei territori: quindici province tirano il Paese, le altre si fanno mantenere. Sul Sole la mappa delle infrastrutture per rinnovare l'Italia.
Tra politica e giustizia la sentenza sui rapporti Stato-mafia. Nuove indagini sul Cavaliere e Dell'Utri. Lupo: però i boss hanno perso (Repubblica). Il Fatto: così Dell'Utri garantì il patto tra boss e B. Giornale e Libero: non c'è la prova della trattativa. L'ex ministro Scotti al Messaggero: "Stato-Mafia? La prima Repubblica ha sconfitto i boss". La figlia di Borsellino al Fatto: "Papà fu ucciso per favorire soggetti esterni".
Esteri, in Corea del Nord La svolta di Kim: fermiamo i test nucleari (Stampa). Trump: una notizia molto buona (Avvenire). La pace con gli Usa mossa anti-Cina (Messaggero).
In cronaca, la ragazza pachistana vissuta a Brescia uccisa dalla famiglia: "Tu non sposerai quell'italiano" (Stampa e tutti). Ma la vicenda resta un giallo (Repubblica). Tre bocciati e tre sospesi per il video sul professore. Pugno di ferro sui bulli (Qn, Corriere). Ma il cellulare in aula incentiva il fenomeno (Messaggero). Avvenire: bocciare i bulli, anche questo è un fallimento.

ITALIA-ECONOMIA
Visco all'Italia: "Usate la crescita per tagliare il debito pubblico" (Stampa, Messaggero e altri). Da Washington il monito del governatore di Bankitalia al governo che verrà: servono serie politiche di bilancio e la riduzione dell'esposizione dell'Italia. "I mercati non sembrano vedere rischi particolari alla luce delle elezioni – ha detto Visco – Sono fiducioso che ci sia un grande senso di responsabilità nell'indirizzare la politica economica nei prossimi anni". Sul Corriere ipotesi di governo Lega-5Stelle: nel derby per il Tesoro Giorgetti sarebbe favorito su Roventini. Scendono le quotazioni di un ministro-tecnico: l'ipotesi di Cottarelli non sembra più plausibile.
Su QN l'allarme degli economisti per la serie negativa di dati collezionata negli ultimi giorni dall'Italia, dal rallentamento della crescita, al sorpasso spagnolo sulla ricchezza pro-capite al penultimo posto in Europa per occupati. Messori: "Con l'incertezza politica l'Italia rischia un arresto precoce della crescita". Cottarelli a Qn: "Se la crescita rallenta e i mercati si innervosiscono serve un governo stabile. Serve pure sul fronte europeo : nei prossimi mesi ci saranno discussioni importanti sul futuro della Ue, dall'unione bancaria all'assicurazione sui depositi. Rischiamo di non avere voce e di subire le decisioni altrui". Su Qn parla anche Sangalli (Confcommercio): "La Spagna ha fatto la sua remuntada puntando sulla crescita, da noi economia ancora fragile ed esposta agli choc internazionali. C'è bisogno di un governo che ci faccia uscire dallo stallo e aggredisca i problemi strutturali". Primo impegno "il taglio delle tasse, evitando gli aumenti delle aliquote Iva".
Sul Messaggero scenari dell'Italia nel 2045: per i giovani poco lavoro e pensionati a carico. Nel 2045 gli ultrasessantacinquenni saranno un terzo della popolazione, e secondo le stime di Istat e Ragioneria dello Stato ad ogni lavoratore corrisponderà un pensionato. Una situazione di squilibrio che si può leggere come un conflitto generazionale. Aumenta infatti il rischio di povertà per chi ha meno di 35 anni. De Rita al Messaggero: "Un problema la sostenibilità delle pensioni: serve una classe dirigente davvero riformista. Ma i giovani non si ribelleranno: rottamare i vecchi non è in cima ai loro pensieri, preferiscono andare all'estero, chi resta è rassegnato, non hanno l'idea della successione, ognuno pensa al proprio presente. Il presentismo è la vera cifra della società italiana".
Su Libero l'Italia che c'è: 15 province di Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte trainano il Paese, spingendo pil e occupazione . Il resto della penisola è fermo e si fa mantenere. Al sud, più della mafia, fa paura la pubblica amministrazione inaffidabile: a rivelarlo il presidente di Invimit Massimo Ferrarese, che ha scritto a governatori, parlamentari e pubblici amministratori delle regioni del Mezzogiorno invitandoli a un percorso comune se non su agevolazioni a investitori almeno su iter amministrativi simili a quelli offerti nel nord Italia.

ITALIA-POLITICA
Di Maio tenta Salvini: "Con la Lega si possono fare grandi cose" (Repubblica in apertura e tutti). Anche Berlusconi cerca di ricucire con Salvini e in un'intervista al Corriere rilancia: "Piena fiducia a Salvini: rappresenta una coalizione del 37%, non vedo che interesse avrebbe a rinunciare a questo per fare il partner di minoranza dei Cinque Stelle". Berlusconi nega interlocuzioni col Pd e torna ad attaccare il M5S: "Da loro solo veti e insulti: una clamorosa dimostrazione di immaturità politica, i arroganza e sete di potere. Non è ipotizzabile governare con loro". Anche un governo M5S-Pd sarebbe "un ennesimo tradimento della volontà degli elettori: finirebbe malissimo. Ma tornare al voto sarebbe un peccato". Per Repubblica in realtà Berlusconi non si fida di Salvini. In una cena a Campobasso davanti a una quindicina di parlamentari  il Cavaliere parla di un accordo in fieri tra Salvini e Di Maio per fare il governo: "L'ho sempre saputo, adesso è un rischio concreto. Resta divedere se la Lega si assumerà davvero la responsabilità di rompere il centrodestra. Se lo faranno denunceremo chi ha tradito il patto con gli italiani". Anche per Belpietro (La Verità) il centrodestra classico non esiste più: solo una finta l'alleanza tra Berlusconi e Salvini. "Berlusconi farebbe meglio a fare un passo indietro, non per i veti di Di Maio ma per la sua lenta agonia" dice Crosetto (Fdi) al Mattino. Quanto a Fratelli d'Italia sarebbero già pronti a un governo Lega-M5S, dentro o con un appoggio esterno, "ma senza spaccare il centrodestra". Sul Messaggero la rivolta dei big forzisti, sempre più attratti dalla Lega: "Berlusconi non ne azzecca più una, ci porta a sbattere. Prima era tutto Pd, ora ha ritrattato. Due giorni fa era anti-Salvini, adesso vuole ricucire. Ha perso la bussola".
Intanto per la formazione del governo Mattarella va verso l'incarico a Fico (Sole, Messaggero). Repubblica parla di Fico in missione verso sinistra, ovvero per cercare un'intesa tra grillini e Pd. Segnali ai dem anche dai grillini, per i quali l'opzione Pd rimane sempre valida (Corriere). Sala a Repubblica: "Il Pd apra al M5S e scelga un leader che stia sul territorio. Molti che hanno votato per i Cinque Stelle sono dei nostri, sono lì solo parcheggiati. Con questo pezzo di mondo dobbiamo dialogare". Un sondaggio Tecné pubblicato dal Corriere parla del 33% degli iscritti Cgil in fuga dalla sinistra per votare M5S. Cuperlo alla Stampa: "Temo un governo condizionato dalla Lega. Il Pd esca dall'arrocco e assuma l'iniziativa politica: ascolti le indicazioni del Capo dello Stato e valuti se ci sono novità di fondo. Ma Di Maio non può fare il duca di Mantova: questo o quello per me pari sono. Così la politica evapora e rimane solo il potere".
Oggi intanto si vota in Molise, divenuto crocevia del governo: il duello è tra centrodestra e grillini (Messaggero).

ESTERI
La svolta di Kim: fermiamo i test nucleari (Stampa): il leader nordcoreano annuncia una moratoria e promette il rilascio di 3 detenuti americani.Trump: una notizia molto buona (Avvenire): l'inquilino ella Casa Bianca annuncia: "Non vedo l'ora di vederlo". Ma per il Messaggero Washington resta prudente e non esclude che la mossa di Pyeongyang possa essere un bluff, scetticismo che arriva soprattutto dagli esperti americani. Tra gli scettici anche il Giappone (Repubblica), da dove fanno notare che nella versione di Pyongyang lo stop ai test non è il primo passo per la famosa denuclearizzazione, quanto un "missione compiuta" di chi ormai è potenza nucleare a tutti gli effetti. La pace con gli Usa della Corea del Nord rappresenta una mossa anti-Cina (Messaggero), con il regime nordcoreano che punta ad attrarre gli investimenti dei privati, ma senza diventare un satellite di Pechino. Nonostante le "buone notizie" dalla Corea del Nord, per il Sole è l'Iran il fronte caldo della politica estera americana: entro il 12 maggio gli Usa devono confermare la sospensione delle sanzioni.
Paura a Riad, drone abbattuto. L'ipotesi golpe scuote l'Arabia (Giornale, Corriere e altri). Il palazzo del re saudita Salman sarebbe stato preso d'assalto dal cielo. Il re,  portato in salvo in un bunker, è nel mirino della casta saudita per le sue battaglie contro i potenti sauditi, accusati di endemica corruzione.
Gabriel: "La Ue e la Siria? Maltrattare Putin non servirà". Il Corriere intervista l'ex ministro degli Esteri tedesco, che parla della crisi siriana: "L'azione di Usa, Gb e Francia era giusta contro le armi chimiche, ma in futuro mi auguro che l'Ue agisca insieme. Per ora i canali tra Usa e Russia hanno funzionato, ma bisogna puntare al dialogo con Mosca dimostrando forza e aprendo un dialogo".

©riproduzione riservata



Commentario del 21.04.18

IN PRIMA PAGINA
Stato-mafia, per i giudici ci fu la trattativa (Corriere). Assolto Mancino, condannati Dell'Utri e i boss (Sole). La trattativa c'è stata e Berlusconi è stato il suo profeta (Fatto). M5S: pietra tombale su Fi (Repubblica). Berlusconi: realtà falsata, denuncio i pm (Corriere). Mancino a Repubblica: "Mai ho mentito, adesso è finita la mia sofferenza". E al Corriere aggiunge: "Distrutto da un teorema".
Analisti concordi: la sentenza sulla trattativa Stato-mafia può pesare sulla nascita del governo (Corriere). Berlusconi-Salvini, divorzio vicino (Messaggero e altri). Strappo nel centrodestra sull'attacco di Berlusconi al M5S. Salvini verso il governo con Di Maio (Stampa).
Intanto, tra politica ed economia: i partiti litigano, ma il Fmi ha già deciso le tasse da pagare (MF). Debito pubblico: su rating e spread, l'occasione che l'Italia sta perdendo (Sole). Porro sul Giornale: banche e conti, tutti i nodi del dopo-stallo.
Dagli esteri, Usa-Corea del Nord: la mossa di Kim: "Stop ai missili, fermiamo i test atomici". Trump: "Buona notizia" (Repubblica). Petrolio: Trump apre il fronte Opec (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Conti italiani, arrivano le rassicurazioni del Fmi che esprime "fiducia" sulle riforme (Messaggero p.15 e altri). Lo stallo politico non preoccupa il Fondo monetario, che evidenzia "una ripresa robusta" e la presenza di "benefici graduali ma continui". "Ripresa in frenata, attenti ai conti" sottolinea invece Repubblica sulla base delle analisi di Fmi e Ufficio di Bilancio, che chiedono alla politica di non frenare le riforme. E Italia Oggi (p.4) evidenzia nei dati del Fmi come l'Italia sia "l'ammalato mondiale". Le buone notizie sono che nel 2017 l'economia è cresciuta molto bene a livello mondiale (+3,7%); abbastanza bene nell'area euro (+2,85); meno bene a livello italiano (+1,5%). Analogo trend si prevede per il 2018 e il 2019. L'Fmi indica anche i pericoli per l'economia mondiale: instabilità politiche; potenziale guerra commerciale e aumento dei tassi di interesse. Dietro questi pericoli si scorge, netta, la sagoma dell'Italia. Per MF, mentre la politica italiana litiga, il Fmi ha già deciso le tasse e torna all'attacco su pensioni, sistema tributario e spesa. Il problema debito è reale ma le ricette suggerite sono le stesse che hanno aggravato la crisi.
Intanto, la Stampa (p.8) segnala il sorpasso della Spagna sull'Italia su crescita, turismo e agroalimentare. E' il Fmi a certificare il primato degli iberici: confrontando i due Paesi sulla base della parità del potere d'acquisto, la Spagna sarà più ricca dell'Italia del 7% nei prossimi 5 anni. Una rincorsa clamorosa, visto che 10 anni fa l'Italia era più ricca della Spagna del 10%. "Per noi eravate un modello da seguire, ma dopo la crisi vi siete fermati" dice alla Stampa l'ex ministro iberico Borrell. Sulla Stampa (p.9) l'analisi degli esperti italiani. L'ex ministro ed ex presidente dell'Istat, Giovannini, dice: "Loro migliori per produttività e tasso di occupazione". Mentre per il responsabile Industria di Nomisma, Poma "Madrid è cresciuta di più di Roma, ma la vera gara è con Berlino. Inoltre – spiega – in termini assoluti siamo più ricchi noi: il Pil pro capite è di 35.091 euro contro il loro che è di 32.056". Sul Giornale, Lottieri punta il dito contro il Sud: mentre in Italia intere aree vivono in maniera consistente di risorse prodotte altrove, in Spagna il fenomeno ha dimensioni più ridotte. Inoltre Lottieri evidenzia come l'attenzione non vada concentrata sulla crescita spagnola, ma sulla nostra: se le cose restano cosi, nei prossimi 10 anni qualunque economia finirà per essere migliore della nostra.  Il Sole (p.2) evidenzia come, nonostante l'incertezza politica, nessuna bufera si sia abbattuta sui titoli di Stato italiani, anche se continuano a perdere terreno rispetto a quelli spagnoli, un risultato che sa di occasione persa per la mancata possibilità di abbassare ulteriormente il costo del debito.
Su Avvenire parla Clement Fuest (Ifo): "Il problema dell'Italia non è l'austerity ma la produttività che, dopo gli anni '90, è crollata. Ora il protezionismo sarebbe la risposta sbagliata. Sono indispensabili le riforme strutturali, solo queste possono rilanciare la crescita e ridurre il debito".
Occupazione, in Ue solo la Grecia fa peggio di noi (Messaggero p.15). Secondo i dati Eurostat, nel 2017 il tasso di occupazione italiano è al 62,3%, tra i Paesi europei solo la Grecia fa peggio con il 57,8%. Italia penultima anche per il divario occupazionale tra uomini e donne: con il 19.8% ci collochiamo solo davanti a Malta, che ha uno scarto del 26,1%.

ITALIA-POLITICA
Stato-mafia, per i giudici la trattativa c'è stata: 12 anni a Mori e Dell'Utri. Condannati i boss, assolto l'ex ministro Mancino, che dice: "Mi hanno distrutto. Se ci fu trattativa io non sapevo nulla" (su tutti). Corriere intervista Di Matteo, magistrato dell'accusa: "La sentenza dice che Dell'Utri ha fatto da cinghia di trasmissione tra Cosa nostra e l'allora governo Berlusconi e non risulta che l'esecutivo abbia mai denunciato le minacce subite. I rapporti tra Cosa nostra e Berlusconi vanno dunque oltre il 1992". L'ira di Berlusconi: "denuncio il pm" (Corriere). Analisti concordi nell'evidenziare come la sentenza potrà avere effetti sulla nascita del governo. L'attacco del M5S: è morta la seconda Repubblica, la sentenza è una pietra tombale su Fi (su tutti). Per Repubblica i grillini seppelliscono per sempre la soluzione di un appoggio esterno di Fi a un proprio governo. Per Franco (Corriere) la sentenza è un'ipoteca sulle alleanze: si chiude il forno 5S con il centrodestra, Lega incalzata da Di Maio, che chiede di rompere con Fi. 
Salvini verso il governo con Di Maio (su tutti). Da Berlusconi nuovo affondo al M5S: "Li manderei a pulire i cessi" (Stampa p.2 e tutti). L'ex premier, in comizio a Campobasso, attacca: "Gli italiani hanno sbagliato a votare, io penso a un governo di centrodestra con qualche Pd" (Repubblica).  Salvini vicino al divorzio con Berlusconi: "L'inciucio col Pd se lo faccia lui. Cerco un'intesa con Di Maio sui fatti".
Dopo il mandato esplorativo alla Casellati e il fallimento dell'ipotesi centrodestra-M5S, Mattarella verso l'esplorazione a Fico (Messaggero e tutti). Il capo dello Stato si prende 48 ore, da lunedì chiederà al presidente della Camera di verificare l'ipotesi Pd. Nel forno con i dem, resta uno spiraglio, ma a pesare è l'ostacolo Di Maio nel caso di incarico per Fico (Stampa p.4). Ma, se Salvini dovesse rompere con Berlusconi, si potrebbe aprire la strada ad un mandato per il governo M5S-Lega affidato direttamente a Di Maio (Messaggero, Repubblica ). Per il capogruppo dem Marcucci al Mattino "l'asse tra Lega e M5S è evidente sin dalla formazione degli uffici di presidenza del Parlamento. C'era un problema che riguardava Berlusconi, ma l'intesa non è mai saltata. Ora la questione è chi può fare il premier, mentre la vicenda Fi mi sembra marginale"
Sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere: le consultazioni fanno perdere consensi al M5S, che cala del 6% nell'indice di gradimento sul proprio operato. Mentre la Lega passa dal 41 al 44%, e Salvini scavalca Di Maio. Nelle rilevazioni sulle intenzioni di voto, la Lega sale al 19,5%, il M5S al 33,5%.

ESTERI
Malta, dopo l'arresto dei tre killer della giornalista Daphne, l'Ue chiede di più. Tajani a Repubblica (p.14): "Vogliamo i mandanti. Visto che c'è anche la posta finanziaria, se fossi il governo maltese chiederei l'intervento della Guardia di finanza italiana, la numero uno in Europa per questo genere di reati. L'Europarlamento sta facendo di tutto per tenere i riflettori puntati sul caso".
Usa-Corea del Nord, annuncio di Kim: "Stop ai test nucleari, non c'è più bisogno". Il presidente coreano annuncia la chiusura del sito di Punggye-ri e assicura: "Ci uniamo agli sforzi internazionali per fermare gli esperimenti atomici". Trump esulta: "Grande notizia".  A breve l'incontro tra i due leader.
Spagna, l'Eta senza più consenso si scioglie e chiede perdono (Repubblica p.12 e tutti). I terroristi baschi, in un comunicato, annunciano lo scioglimento dopo 50 anni di attentati: "Ci scusiamo con tutte le vittime che non avevano un coinvolgimento diretto nel conflitto".
Commonwealth, Carlo succederà alla regina (Messaggero p.9): Elisabetta compie 92 anni e si prepara al  passo indietro, al prossimo vertice in Malesia il figlio rappresenterà la corona.

©riproduzione riservata

Commentario del 20.04.18

IN PRIMA PAGINA
Accordo a un passo tra 5Stelle e Lega, poi salta tutto (QN). Tra Di Maio e Salvini un altro flop. L'ira del Colle: gioco dell'oca (Repubblica). Salvini: basta veti, provo io (Corriere, Stampa). Fraccaro (M5S): "Se i forzisti ci votano ok, ma l'ammucchiata con Silvio no" (Fatto). Il Giornale: Berlusconi non fa il servo (Giornale). Politica sempre in primo piano, ed è ancora stallo. Intanto Madrid sorpassa Roma: "Gli spagnoli più ricchi degli italiani" (Corriere, QN). Su Avvenire il dossier Sanità sulla popolazione: più anziani e più soli. Su Sole e tutti la firma del nuovo contratto sulla scuola: arretrati già a maggio. Ma la Buona scuola va in archivio: aumenti slegati dal merito (QN). A Roma la beffa sui salari comunali: premi per tutti ma servizi al palo (Messaggero). E per rimettere il debito la super-Irpef dovrà restare fino al 2048 (Sole).
Dalla Ue. Merkel e Macron distanti, rinviato il piano per la nuova Europa (Sole, Corriere). Dagli Usa: lo shock da sanzioni fa schizzare i costi di alluminio e petrolio (Sole).
Scuola anche in cronaca, con un insegnante picchiato ogni 4 giorni: "Difendeteci". La ministra: bulli da bocciare (Repubblica). Ma solo lo 0,1% è fermato per condotta (Messaggero).  In prima pagina su Stampa, Messaggero e QN l'astrofisica Marica Branchesi: insieme al chirurgo Giuliano Testa è una dei 100 personaggi più influenti nel mondo secondo Time.

ITALIA-ECONOMIA
"Spagnoli più ricchi degli italiani" (Corriere e altri): nel 2017 la Spagna ha superato l'Italia per potere d'acquisto pro-capite; uno spagnolo può comprare beni sul mercato interno per un valore del 3% superiore a ciò che può acquistare un italiano. La stima è del Financial Times su dati del Fondo Monetario Internazionale. Dieci anni fa gli italiani erano avanti del 10%. Ma per prodotto pro capite gli italiani precedono gli spagnoli del 13%. "Ci dobbiamo arrendere alla realtà dei numeri, scrive Di Vico sul Corriere: Madrid è uscita dalla grande crisi a una velocità nettamente superiore alla nostra grazie a un mix di flessibilizzazione liberista del mercato del lavoro e di rilancio degli investimenti pubblici. E poi paragonata a noi la Spagna appare un Paese giovane, e la demografia conta". Da Padoan, agli Spring Meetings del Fmi, mea culpa sulla situazione (e sul voto) in Italia: "Le riforme erano necessarie ma non abbiamo percepito l'aumento della disuguaglianza sociale".
Senza governo nuovo, sarà l'uscente a presentare il Def: stima al rialzo per il pil (da 1,5%  a 1,6%) per il 2018, ma nel 2019 e 2020 rallenta  (Corriere, Sole).
Il governo Gentiloni porta a casa anche il contratto della scuola (Sole): aumenti  tra gli 80 e i 110 euro mensili da giugno e arretrati in busta paga già da maggio. L'una-tantum arriverà fino a 6/700 euro. A siglare l'intesa Cgil, Cisl, Uil e, con riserva, da Gilda; Snals-Confsal resta fermo sul no. Il contratto riguarda circa 1,2 milioni di dipendenti tra scuola, università, enti di ricerca e istituti musicali. Ma il merito è tabù, critica QN: così si sconfessa la Buona scuola di Renzi. Dietrofront anche sui poteri ai presidi: a riprendere il sopravvento sono i sindacati. 
Sul fronte lavoro, l'Inps certifica più contratti a tempo indeterminato (Sole9: a febbraio +15.468. A trainare la ripresa del mercato del lavoro sono essenzialmente le stabilizzazioni di rapporti a termine. Ancora minimo l'impatto dei nuovi incentivi.
Dall'Osservatorio nazionale sulla Sanità lo stato di salute degli italiani: si vive di più ma peggio (Avvenire e altri). Da qui a 10 anni saranno sei milioni e mezzo gli anziani over 65 non più autonomi né autosufficienti. Scende invece il tasso di mortalità precoce dovuta a tumori o malattie croniche (-20% in 12 anni). Nord batte Sud anche per la durata della vita, in media maggiore di 4 anni.

ITALIA-POLITICA
Accordo a un passo tra 5Stelle e Lega, poi salta tutto (QN). Tra Di Maio e Salvini un altro flop. L'ira del Colle: gioco dell'oca (Repubblica). Fumata nera per il governo, ma proseguono le trattative M5S-Lega. Salvini, di fronte all'impasse, rilancia: "Se non si muove nulla, il governo lo metto in piedi io. Se non ce la facciamo si torna alle urne" (Corriere e tutti). Ma arriva l'alt del Colle: escluso il pre-incarico a Salvini, il sondaggio per un'alleanza centrodestra-5S l'ha fatto Casellati (Repubblica): l'unica chance per Salvini è trovare i numeri parlamentari per formare una maggioranza, a quel punto riceverebbe un incarico pieno. Altrimenti tocca al M5S.
Ieri nuove polemiche dopo le consultazioni con la presidente del Senato. Di Maio, al termine dell'incontro con l'esploratrice Casellati: "Tratto solo con la Lega, da Fi e FdI solo appoggio esterno" (su tutti). "Ennesima prova di immaturità ai danni degli italiani" attaccano da Fi, dove la mossa è letta come un nuovo veto al partito di Berlusconi. Anzi – scrive il Giornale – ora i grillini raddoppiano i veti, chiudendo al dialogo anche con FdI. "Non esiste l'ipotesi dell'appoggio esterno" dicono gli azzurri. E la Gelmini al Mattino attacca: "Puntano solo a spaccare il centrodestra". Da FdI confermano: "O siamo nel governo o siamo fuori, proposta dei 5S è irricevibile" (Corriere). Salvini ribadisce: "L'esecutivo si fa con tutta la coalizione".
Il deputato 5S Fraccaro al Fatto: "Ci avevano detto che Berlusconi ci stava all'appoggio esterno. Il centrodestra vuole un governo con 4 forze e la spartizione delle poltrone, noi un governo di cambiamento". E apre al Pd: "Il dialogo è aperto".
Sul Messaggero il sondaggio Swg: per il 35% degli elettori lo stallo è colpa del M5S, per il 27% di Fi, il 12% della Lega e solo il 7% del Pd.
Oggi la Casellati riferirà al Quirinale, al quale confermerà che è il tema della premiership a bloccare la trattativa. Per il Colle si è tornati al punto di partenza: due giorni di riflessione, poi nuova mossa (Messaggero). La presidente del Senato nel mirino della Lega, che la accusa di interferenze, soprattutto per aver proposto ministri di Fi (Repubblica).
Ora toccherà a Mattarella decidere se dare ulteriori margini all'esplorazione, o procedere oltre, assegnando a Fico l'incarico di sondare il Pd (Corriere e tutti).
Dem pronti a stanare i grillini, ma per ora si resta sull'Aventino (Stampa). Renzi ribadisce la linea: "Tocca a loro, se sono in grado" (Corriere p.9). Un dialogo con il M5S potrebbe essere aperto nel caso in cui Mattarella assegnasse a Fico l'incarico (Messaggero). Delrio ipotizza un referendum tra gli iscritti per sapere cosa ne pensano di un eventuale partecipazione a un governo istituzionale (Repubblica).

ESTERI
Merkel e Macron distanti, rinviato il piano per la nuova Europa (Sole, Corriere). "Entro giugno il piano per la Ue". Crescono le riserve tedesche sulla riforma dell'eurozona ipotizzata da Macron. La Cdu-Csu ha posto tutta una serie di paletti, soprattutto sull'unione bancaria. Berlino sostiene la garanzia unica sui depositi ma non subito. Merkel: la magia tornerà. Ma sul commercio strategia comune da portare a Trump per salvare la cornice multilaterale delle regole Wto (Sole). L'obiettivo è preservare la Ue dalle sanzioni su alluminio e acciaio.
Dagli Usa: lo shock da sanzioni contro la Russia fa schizzare i costi di alluminio e petrolio (Sole). L'alluminio balza del 30% in meno di due settimane, gettando nel panico l'intera filiera in tutto il mondo. Rally del petrolio, col Brent che sfiora i 75 dollari.

©riproduzione riservata