Commentario del 17.04.18

IN PRIMA PAGINA
Di Maio e Salvini sempre più lontani, Mattarella verso il mandato esplorativo (Avvenire e tutti). A dividere i due leader anche la politica estera. La Lega: via le sanzioni a Putin (Stampa). Di Maio:Salvini irresponsabile (Repubblica). Serracchiani: "La Siria spariglia gli schemi" (Stampa). Il Quirinale verso la scelta, tramonta l'ipotesi di voto a giugno (Corriere). Mattarella ai partiti: realismo (Messaggero). In arrivo l'incarico alla Casellati (Giornale). Cairo (Rcs): "Non sarò io la figura terza tra Salvini e Di Maio" (La Verità). Pd pronto alla fase due. Fassino: "Senza accordo Lega-M5S noi protagonisti" (Foglio).
Spazio anche alla crisi in Siria: ora la sfida è sui gas (Avvenire). Scontro sui controlli negati (Corriere), Duma resta una città fantasma (Messaggero). Intanto Trump smentisce Macron: gli americani torneranno a casa. A Napoli polemica "atomica": sindaco contro il sottomarino Usa in transito per la Siria.
Sul fronte interno la corsa dei contribuenti alla dichiarazione dei redditi pre-compilata: boom di accessi sul sito delle Entrate per visionarla (Sole). Dall'Istat, la produttività risale nel 2017 (Sole).  Ma c'è un problema a scuola: prof in sciopero per allungarsi il "ponte" (Giornale): "I giorni di lezione così non bastano" (Messaggero). A Roma Atac a rischio stop: niente garanzie sul debito, il ministero dei Trasporti potrebbe revocare la licenza (Messaggero). Ultimo siluro di Delrio alla Raggi (Fatto). Anche L'Aquila in prima pagina per la sfida alla Ue: "Non ridiamo le tasse non pagate dopo il terremoto" (La Verità, Avvenire).

ITALIA-ECONOMIA
Fisco, per la precompilata boom di accessi al debutto (Sole in apertura): sono stati 218 mila nelle prime 5 ore i contribuenti che hanno visionato la dichiarazione online, l'obiettivo è arrivare a 2,4 mln di 730 inviati senza intermediari. Per professionisti e Caf si apre la sfida dell'assistenza fiscale 4.0 (Sole): il percorso evolutivo delle dichiarazioni "fai-da-te" è avviato, ma è presto per decretare la fine dell'intermediazione, che deve però essere ripensata.
Sul Sole i dati Istat sulla produttività nel 2017: +0,9%, dopo il calo dello 0,4% del 2016. Anche se non siamo ai livelli del 2010 (+2,9%) si tratta della maggiore crescita da 7 anni.
Ma a scuola si rischia di non raggiungere i 200 giorni minimi previsti dalla legge: alle festività di 25 aprile e 1 maggio si saldano le agitazioni sindacali dell'Anief programmate per il 2 e 3 maggio. Così tra ponti e sciopero si perdono 10 giorni di lezione (Messaggero e altri). L'ex ministro Luigi Berlinguer: "E' una pazzia, una scelta assolutamente negativa. Questi stop creano buchi culturali. La scuola è una comunità che svolge attività d'insieme, non deve essere vista come qualcosa da cui star lontani. E poi c'è un problema sociale: penso ai genitori che non possono assentarsi dal lavoro. Come fanno con le scuole chiuse così tanti giorni?".
Lavorare non basta, giovani a rischio povertà. Sul QN l'allarme sui salari che, sulla base dei dati Eurostat, hanno portato la sociologa Saraceno a evidenziare come il rischio di ritrovarsi in una condizione di grave disagio socio-economico riguardi l'11,7% degli occupati, un aumento del 2,2% rispetto al 2010. Questo non solo tra chi ha contratti precari o a termine, ma anche per i contratti a tempo indeterminato. Il rischio povertà è spesso legato a salari troppo bassi in famiglie monoreddito con più componenti. "Bisognerebbe ripensare sia le politiche del lavoro sia quella del sostegno al reddito" spiega la Saraceno. I nodi da sciogliere sono tre: qualità e remunerazione del lavoro, difficoltà delle donne a entrare e rimanere nel mercato del lavoro, sistema di riferimento per alleggerire il costo dei figli.

ITALIA-POLITICA
Ultimatum di Di Maio a Salvini: "Aspetto qualche giorno, poi chiudo un forno". E chiama di nuovo il Pd: "Sulla Siria Salvini irresponsabile, bene Gentiloni" (Repubblica). Dura la replica di Salvini: "Si tenga Renzi, se vinco le Regionali facciamo il governo in quindici giorni" (Corriere e tutti). Sulla Verità parla Urbano Cairo, patron di Rcs e La7, che smentisce di essere lui la figura di sintesi tra Salvini e Di Maio: "Sono indiscrezioni giornalistiche. Non c'è stato alcun contatto. L'informazione è il nostro core business. I risultati li ottieni se non sei schierato. Io in politica? Ho ancora molto da fare in azienda ma mai dire mai".
A dividere i due leader ora è la politica estera, con Salvini sempre più anti-Nato. Linea che per la Stampa può costargli l'incarico. Il vice segretario della Lega Fontana  alla Stampa: "Le sanzioni a Mosca non hanno portato a nulla ma hanno danneggiato le nostre imprese. Ci sono costate un miliardo all'anno. L'Italia deve darsi sentire, abbiamo degli interessi da difendere. Non si tratta di essere amici di Trump o di Putin , la cosa più sensata è il dialogo. L'Italia e l'Europa dovrebbero essere la cerniera tra Usa e Russia".
Di Maio a La 7: "Non approfittiamo della Siria per riposizionare l'Italia nello scacchiere internazionale e sganciarci dagli alleati storici". In realtà, scrive la Stampa, anche il M5S è per l'abolizione delle sanzioni alla Russia ma previa discussione a Bruxelles, rispettando gli accordi con i partner.
Serracchiani alla Stampa "La Siria cambia gli schemi. M5S e Lega sempre più lontani". Il Pd potrebbe rientrare in gioco? "Intanto formalizzino il fallimento. Se non sono in grado di fare un governo lo dicano al Capo dello Stato. Il quale credo che metterà in campo tute le iniziative per dare un governo all'Italia. Il Pd sarà pronto a dialogare con i soggetto incaricato dal presidente della Repubblica. Poi confronto sui programmi". Rosato al Corriere: "Noi alternativi a Lega e 5Stelle ma non rifiutiamo nessun confronto. Lasciamo a Mattarella la possibilità di fare il suo lavoro".
La mossa di Mattarella è attesa per domani: per il Corriere la scelta è tra l'esploratore (Casellati o Fico) e il preincarico (a Di Maio o Salvini). Di certo c'è che il Colle vuole stringere i tempi: sono troppi i problemi per restare senza un governo nella pienezza dei poteri. In un retroscena del Corriere le previsioni di Giorgetti: "Mattarella ci metterà alle strette. Prima darà un mandato alla Casellati, poi visto che non se ne farà nulla lo schema cambierà. Scommetto che finirà con un governo del M5S con l'appoggio esterno del Pd". A rafforzare i filo-governisti del Pd l'apertura di Di Maio a tutto il Pd. Franceschini in linea con Calenda: "Il tempo adesso sta arrivando. Sarà una soluzione indigesta ma bisogna darle un orizzonte" (Repubblica). Viceversa dicono "No" all'ipotesi di governissimo  M5S e Lega, ma la Confindustria promuove l'idea di un esecutivo di transizione.

ESTERI
Siria, gli ispettori bloccati all'ingresso di Duema: così è impossibile avviare le verifiche sul presunto attacco chimico all'origine dei raid missilistici alleati (Avvenire e tutti). Continua la sfida a distanza tra Washington e Damasco. La tv si Stato siriana annuncia l'abbattimento di missili nemici, il Pentagono smentisce: nessuna attività in corso. Sulla Siria già divise anche Francia e Usa con Trump che smentisce Macron (Repubblica e tutti): "I 2 mila soldati americani presenti in Siria lasceranno presto il campo di battaglia". Possibile un cambio di strategia solo con un maggiore impegno degli alleati. Dalla Ue appoggio debole a Francia e Regno Unito: "Servono negoziati politici". Corbyn: "Basta raid impulsivi e inutili. L'unica strada è la diplomazia". Su Repubblica l'intervento del leader laburista inglese, in aperta contrapposizione con la May: "L'attacco di May,Macron e Trump è inconcepibile. Per salvare il nondo da un'atra Guerra Fredda servono leader politici e morali". Oggi intanto Gentiloni riferisce alle Camere sugli sviluppi della crisi, mentre a Napoli è polemica per il sottomarino nucleare Usa in transito a marzo e che successivamente ha partecipato all'attacco alla Siria. Il sindaco de Magistris parla di transito "non gradito e da non autorizzare" (Messaggero). Su Repubblica parla Marco Impagliazzo (Sant'Egidio): "L'uso delle armi è wempre irragionevole. Il nostro no alle armi è senza se e senza ma. Siamo davanti a una situazione opaca nella quale è difficile discernere chi ha ragione e chi ha torto".
Sul Washington Post (ripreso in breve da Repubblica) la frenata di Trump su nuove sanzioni economiche alla Russia: smentita così l'ambasciatrice Usa all'Onu. Le sanzioni erano state definite dal Cremlino una "incursione economica internazionale".

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