Commentario del 31.05.2016

IN PRIMA PAGINA
Cronaca in primo piano con la storia di Sara, inseguita e bruciata dall'ex. "Nessuno si è fermato ad aiutarla" (Repubblica). La Stampa apre invece con lo "shock" di Veneto Banca: così sono scomparsi risparmi per 5 miliardi. Oggi le "Considerazioni" del governatore di Bankitalia: il faro di Visco su Europa, banche e crescita (Sole). Zingales al Fatto: "Per le banche è ora che Visco chieda la Troika". Spazio anche all'emergenza migranti. Renzi "Non c'è alcuna invasione" (Avvenire). Il Giornale: un altro bimbo annegato e questa non è emergenza? Su Repubblica il piano del Viminale: "Hotspot per i migranti sulla portaerei". Sul Sole la risposta della Ue: un nuovo fondo per aiutare i Paesi di origine. Su tutti anche le amministrative: Renzi spera per Roma e trema per Milano (QN). E attacca i grillini: "Sono guidati da mail anonime" (Stampa). Su tutti anche la nomina di Greco a procuratore di Milano e il nuovo caso che agita Finmeccanica, esclusa dagli appalti indiani. QN e Giornale: L'India si vendica, saltano due miliardi di appalti. Sul Corriere l'etichetta che salverà il latte italiano. Su QN il trattato segreto che ci legherà agli Usa. Sul Sole dossier "Territori". La "lezione tedesca" di Varese. Boccia: piano per Industria 4.0. A Cuneo Modello Ferrero: fedeli al patto con la terra d'origine. Esempi per ritrovare la crescita. Di Industria 4.0 parla anche De Bortoli nell'editoriale del Corriere: le paure che frenano la crescita.

ITALIA-ECONOMIA
La Stampa apre con il caso Veneto Banca: con la decisione, ieri sera, del cda di fissare il prezzo di quotazione in Borsa tra 10 e 50 centesimi andati in fumo risparmi per 5 miliardi. Oltre 87 mila i risparmiatori che hanno perso i loro soldi. Un caso che fa il paio con Popolare di Vicenza e con i truffati da Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara. "A Bankitalia le risposte", scrive Chiarelli nell'editoriale (in prima e a p.25): dopo i distinguo della Consob ci si aspettano finalmente parole chiare dal governatore Visco, che oggi pronuncerà le sue "Considerazioni finali". Zingales al Fatto (p.9): "Sul credito, governo e Visco devono chiamare la Troika". Per l'economista "la crisi delle banche italiane è molto più grave di quanto non si dica". E l'unica via d'uscita "è l'intervento pubblico: so bene che significa sottomettersi alla temuta Troika. Ma non vedo alternative". Quanto al Fondo Atlante "sta solo comprando tempo: in realtà il problema non si vuole risolvere, per evitare assunzioni di responsabilità". Oggi intanto in consiglio dei Ministri arriva il "tagliando" al Jobs Act, con la tracciabilità dei voucher, l'estensione dei contratti di solidarietà, il potenziamento dell'Anpal (Messaggero p.10) mentre slitta il decreto competitività (Sole p.3). Parallelamente si rincorrono le ipotesi sui pensionamenti anticipati: su Sole (p.32 e Messaggero (p.11) l'ipotesi di un prestito delle banche a chi viene anticipata la pensione per un massimo di tre anni restituibile in 20 anni. In primo piano su tutti Finmeccanica: New Delhi ha inserito il gruppo italiano nella lista nera, il che precluderà a Leonardo nuove commesse in India. Titolo giù dell'1,6%. Moretti: "Non ci sarà alcun impatto sui conti: nel 2016 in ballo affari solo per poche decine di milioni" (Messaggero p.17). Per QN e Giornale è la vendetta dell'India per il caso dei marò: saltano 2 miliardi di appalti. 400 le società italiane impegnate nel Paese (Giornale p.12). Il Sole (p.7): interesse nazionale e rispetto delle regole.

ITALIA-POLITICA
"Nessuna emergenza migranti" (Stampa p.4), "la Ue ci sostenga" (Avvenire p.6). Così Renzi replica agli attacchi di M5S, Lega e Fi sulla gestione degli sbarchi. "Noi salviamo vite umane, non inseguiamo paure o voti, meschino chi urla" (Repubblica p.12). Salvini: "Sarò meschino ma non fesso" (Sole p.5). "Un altro bimbo annegato e questa non è emergenza?" titola il Giornale in prima. Renzi rilancia sul Migration Compact e sugli hotspot in mare. L'ipotesi è di utilizzare la nave d'appoggio della Marina San Giusto.
Intanto le amministrative si avvicinano, con Renzi che sperava nell'effetto Tasi – il 16 giugno la festa dell'Imu - e invece si ritrova alle prese con l'emergenza migranti (Sole p.10). La Ghisleri alla Stampa (p.7): "In questo momento altissima la quota dei voti incerti": il 60% non vede un futuro politico decifrabile. Il premier comincia a sperare per Roma mentre trema per Milano (QN p.10).

EUROPA
"No a Brexit, sì al rilancio Ue": sul Sole (in prima e a p.27) la lettera aperta sul futuro dell'Europa dei ceo di 51 aziende dell'European Round Table of Industrialists. Di fronte alla crisi dell'euro, al problema del terrorismo, all'emergenza dei migranti e ora ad una potenziale Brexit "riteniamo che le motivazioni per le quali l'Europa debba restare unita e lavorare compatta non siano mai state più forti", per i "benefici incommensurabili" tratti dal continente dalla Ue e per la necessità di preservare dal declino la prosperità del continente. "La Ue va certamente migliorata ma nessuno Stato membro può risolvere da solo i problemi attuali", scrivono i top manager. Tra loro anche Carlo Bozotti (STM), Vittorio Colao (Vodafone), Rodolfo De Benedetti (Cir) e Claudio Descalzi (Eni). Su Libero (in prima e a p. 5) la posizione opposta di Vittorio Feltri: "Forza Inghilterra, insegnaci a uscire dalla Ue". "Beati i sudditi della regina che possono esprimersi su una questione così importante: da noi se poni il problema ti danno del populista. La realtà è che si stava meglio quando l'Unione non c'era".

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Commentario del 30.05.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti l'emergenza sbarchi, che mette l'Italia a dura prova. Su Corriere e Messaggero il piano del Viminale: 70 in ogni provincia. Sulla Stampa i timori del premier per una vera e propria emergenza. Casini a QN: "Prepararsi all'invasione". Sul fronte interno spazio a amministrative e referendum. Sul Sole la carica dei 77 mila candidati alle comunali di giugno. Primo esame con vista sul referendum. Sul Corriere i progetti di Alfano: "A ottobre nuovo partito".
Spazio anche all'economia. Sul Corriere parla Calenda: "Sì al trattato con gli Usa ma tuteli i nostri prodotti". Sulla Stampa gli sconti fiscali in arrivo per chi investe nelle piccole imprese. Su Libero nuovo affondo contro l'Inps: una pensione su tre è un bidone. Su A&F intervista al presidente di Anas Armani: "Treni, strade e accise: ecco la fusione Anas-Ferrovie". Su CorrierEconomia i 12 anni di Marchionne alla guida di Fca. Su A&F e CorrierEconomia focus su Unicredit e Telecom Italia. Su Repubblica la fine della classe media: italiani pessimisti sul futuro.

POLITICA
Amministrative e referendum in primo piano su tutti i giornali, con le sfide nelle grandi città, le tensioni interne a Pd e centrodestra e la Stampa (p.7) che evoca "un governo senza Renzi se a ottobre vince il no". Sarebbe un governo di garanzia e potrebbe essere affidato o a Grasso o a Padoan. Il Messaggero (p.8), sulla scia delle dichiarazioni di Berlusconi, parla di possibile governissimo di unità nazionale. E a sorpresa anche Di Maio frena sulle elezioni politiche anticipate: "Se vince il no non chiederemo le dimissioni di Renzi". Intanto però lo scontro continua, nelle città e sui giornali. Nel Pd sinistra in rivolta contro Franceschini. Cuperlo a Repubblica (p.9). "Basta offenderci, tra i dem c'è chi vuole cacciarci dal partito". Alfano, nell'intervista al Corriere (p.6), rimanda a dopo il referendum il "tagliando" del Ncd: "Compiuta la missione delle riforme faremo un'assemblea: serve un nuovo movimento politico di impronta liberale e popolare che andrà oltre il Ncd e rappresenterà quegli italiani che non vogliono votare Pd e non accettano la leadership di Salvini. Cittadini senza rappresentanza che non vanno a votare". Anche Berlusconi punta a recuperare il voto dei "rassegnati" (Corriere p.9): "In 26 milioni non vanno a votare". "Invece dovete andare se non volete divorare sudditi di questo governo". Ma con Salvini ormai è il gelo. "Io il leader, con Putin, Trump e Le Pen" l'affondo di ieri al comizio di Milano (Stampa p.7). Ma il candidato sindaco di Milano Parisi diserta il comizio. Sul Fatto Grande Stevens, lo storico avvocato degli Agnelli, si schiera contro il referendum: "Voto "No contro questo aspirante dittatore".

ECONOMIA
"Sì agli accordi con gli Usa ma niente soluzioni al ribasso": in un'intervista al Corriere (p.12 con richiamo in prima) il ministro Calenda difende il Ttip, il Trattato Usa-Ue su investimenti e commercio. "Il Trattato punta a ridurre dazi e barriere non tariffarie che gravano sulle esportazioni. L'Italia è uno dei Paesi che ne beneficerebbe in misura maggiore". Calenda bolla come "assurda" la tesi che il Ttip favorisca le multinazionali a danno delle medie imprese: "L'eliminazione dei dazi e delle tariffe agevolerà proprio le pmi". Per Calenda semmai lo scoglio è "stabilire regole precise per i prodotti che sembrano italiani e non lo sono, specie nel settore agroalimentare". Ma ove gli Usa dovessero puntare a un accordo al ribasso pur di chiudere il negoziato l'accordo non si chiuderà. A corredo dell'intervista (p.13) "cosa rischia il made in Italy".
Oggi a Palazzo Chigi vertice sul pacchetto competitività:obiettivo facilitare la ripresa degli investimenti produttivi mobilitando le risorse dei privati (Stampa p.18, Messaggero p.9). Tra le misure ipotizzate l'esenzione totale dall'imposta sul capital gain per chi investe in bond emessi da pmi. L'intenzione è quella di favorire gli investimenti delle famiglie in Borsa o nelle pmi, oltre all'attrazione di capitali stranieri. In arrivo anche la tracciabilità dei voucher, per evitarne l'abuso.
Su QN (p.8) i dubbi sulle misure su pensioni e lavoro annunciate dal governo e oggetto di confronto col sindacato. Zanetti al Messaggero (p.9): "Nelle prossime settimane bisognerà fare delle scelte tra riduzione dell'Irpef, pensioni, decontribuzioni. Tutto nel 2017 non potrà essere fatto. Ma se la Ue accetterà di rivedere i meccanismi di calcolo dell'output gap l'Italia sarebbe già in avanzo e molte risorse si potrebbero liberare per le politiche del governo".
Su Repubblica (p.13) nelle "Mappe" di Ilvo Diamanti la fine della classe media: "gli italiani si sentono su un ascensore in discesa".

EUROPA
Migranti, 700 morti in mare in tre giorni. E' emergenza: "Mancano le navi" (Repubblica in apertura e a p.2). "Profughi, serve un'azione planetaria" l'appello di Mattarella da Sarajevo (Repubblica p.4). Sulla Stampa (in prima e a p.4) il silenzio di Renzi, che ora teme l'emergenza con i centri d'accoglienza che scoppiano e il timore per il caos in Libia. Casini a QN (p.3): "Bisogna preparasi all'invasione. Il governo lanci un vero Sos". L'emergenza migranti rinfocola il sentimento anti Ue inglese. Farage (Ukip) a Repubblica (p.4): "Ora basta immigrati, ci tolgono ricchezza. La Gran Bretagna deve blindare i confini". Da Verdun, a 100 anni dalla più sanguinosa battaglia della Prima Guerra Mondiale, l'appello di Merkel e Hollande a difesa di un'Europa "fragile" e contro i nazionalismi: "Se ragioniamo in termini nazionali non riusciremo ad avanzare ma regrediremo" (Repubblica p.7). Ma il clima anche a Verdun – scrive il Corriere p.15 – non è più quello di un tempo. Nel 1984 tra Mitterand e Kohl fu un momento di spinta a una Ue in crescita; ora è il tentativo di ricordare che il motore franco tedesco non è stato buttato via anche se non funziona più. Intanto in Francia la rivolta contro la riforma del lavoro rischia di ripercuotersi anche sugli Europei di calcio. La Cgt promette di continuare scioperi e blocchi, Hollande e Valls fanno sapere di non voler concedere modifiche alla riforma. "I rischi, in termini di immagine e di sicurezza interna, a questo punto sono enormi", scrive il Corriere (p.15). La Francia sperava da ricavare in termini di immagine e di pil con il calcio quanto Londra ricavò dalle Olimpiadi. La situazione sembra in un vicolo cieco e nella maggioranza socialista c'è aria di fronda.

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Commentario del 29.05.2016

IN PRIMA PAGINA

In primo piano la lunga intervista a Renzi su Avvenire, con il premier che parla di povertà, tasse, immigrazione fede e Costituzione. Polemiche con la minoranza dem: premier "deluso". Franceschini a Repubblica chiede alla minoranza di "usare il congresso e non il referendum contro Renzi". E sul referendum arriva l'attacco di Berlusconi a Confindustria: "Con il Sì siete degli aspiranti sudditi" (Giornale). Sulla Stampa a parlare è invece Nannicini, consigliere economico del premier, che annuncia l'arrivo di "sconti fiscali ai redditi bassi per la pensione anticipata". Intanto pronta la rivoluzione nella riscossione di tasse e multe non pagate: le Entrate assorbiranno Equitalia (Messaggero e Giornale). Negli esteri a tenere banco sono i nuovi sbarchi di immigrati: 13 mila solo in Italia, mentre in Grecia sono solo 180 (Corriere). Bruxelles riprende Roma per le "misure insufficienti", ma Alfano attacca: "L'Europa non ci aiuta". Su tutti la morte di Albertazzi e il ritorno in Italia del Marò, Girone: "Grazie a tutti, siamo un bel popolo". Nello sport due le notizie che dominano: l'impresa di Nibali al Giro e il Real Madrid che conquista la Champions a Milano.

POLITICA

"La vittoria del Sì non sarebbe mia, ma della buona politica. La vittoria del No sarebbe una mia sconfitta": Renzi ad Avvenire (in prima e p.6-7) rilancia sul referendum di ottobre. "Se vincono i No, ci teniamo un sistema confuso e ingovernabile. Per me la poltrona vale meno della coerenza, per cui se perdo vado a casa. Quella che viene chiamata personalizzazione, per me è serietà". Intanto sul referendum arriva l'attacco di Berlusconi a Confindustria: "Aspiranti sudditi", il Sì degli industriali "è l'ok a una riforma pericolosa, che Renzi si è cucita addosso su misura" (Corriere p.8 e tutti). L'imprenditore Bombassei, ex vicepresidente di Confindustria, a Repubblica (p.6) replica al Cav: "Accuse incomprensibili". Intanto sul referendum costituzionale restano le polemiche anche nella minoranza dem. Franceschini a Repubblica (in prima e p.7) avverte: "Chi vuole sconfiggere Renzi usi le elezioni o il congresso, non una riforma attesa 30 anni. Se vincesse il No si andrebbe alle urne, ma non ci saranno vincitori. Solo caos". E Renzi ad Avvenire, aggiunge: "Noi siamo qui per far ripartire il Paese, ma non c'è stato giorno in cui qualcuno della minoranza non abbia attaccato la segreteria. Andiamo avanti e al congresso vedremo chi ha la maggioranza". Spazio nell'intervista ad Avvenire anche alla replica sulle polemiche sull'Italicum: "Dopo due legislazioni inconcludenti, finalmente si è fatta una legge che permette a chi vince di governare. Perchè la dovremmo cambiare? Siamo passati dal potere di veto dei politici al potere di voto dei cittadini".

 

ECONOMIA

Ampio spazio nell'intervista di Renzi ad Avvenire alle questione economiche. "L'Italia ha tutto per essere leader nei prossimi vent'anni: serve però restituire fiducia ai cittadini" dice Renzi, secondo cui "non serve un intervento choc in economia". Spazio alla questione tasse: "Le abbiamo ridotte a tutti con il taglio dell'Imu, il bonus degli 80 euro, il Jobs Act e le misure per le imprese. Sono fatti, non promesse, ma sappiamo che famiglie e ceto medio soffrono ancora: nel 2017 interverremo per loro. Quanto e come lo stiamo valutando. Grazie alle riforme – aggiunge – abbiamo riconquistato credibilità in Ue, che ci ha portato la flessibilità". Il Sole (p.2) cita l'analisi del CsC che evidenzia un "quadro globale poco brillante, con un'Italia in ripartenza, ma debole". Ma tra le notizie positive c'è la flessibilità concessa dall'Ue che "favorisce la crescita del Pil". E Quadro Curzio sul Sole (in prima e p.21) sottolinea le indicazioni "incoraggianti" del Fmi sull'economia italiana ma evidenzia quanto è stato fatto "e quanto ancora resta da fare". Il tema economico del momento è però la riapertura dei contatti tra governo e sindacati sulle pensioni. Nannicini alla Stampa (in prima e p.3): "Ascoltiamo i sindacati, ma su pensioni e flessibilità saremo noi a decidere. Rimettere mano alla previdenza è indispensabile: con la riforma Dini il sistema contributivo andrebbe a regime troppo tardi. La Fornero ha messo in sicurezza il sistema, ma ha introdotto una forte rigidità in uscita". La flessibilità in uscita è il tema clou: "Una penalizzazione dell'8% per chi vuole abbandonare prima il lavoro sarebbe troppo, ma certo la misura non può essere gratis. Per chi ha un reddito medio-alto il taglio dell'assegno sarà notevole, invece sarà piccolo per i redditi bassi e per i disoccupati". Riscossione delle tasse, pronta la rivoluzione: l'Agenzia delle Entrate assorbirà Equitalia (Messaggero in prima e p.5 e altri). Intanto, ieri, il premier ha partecipato all'inaugurazione del "ponte elettrico" sullo stretto di Messina (Messaggero in prima e p.7 e altri): un'opera che consente un risparmio di 600 mln per il sistema elettrico, con vantaggi ambientali visto che saranno ridotte di 700mila le tonnellate di CO2 nell'atmosfera. Pombeni (Sole in prima e p.7) sottolinea l'annuncio di Renzi che, a ritorno del G7, ha affermato di essere pronto a firmare un decreto per assegnare 500 mln alla riqualificazione delle periferie e di intervenire con opere pubbliche importanti in alcune città: "Testimonia la consapevolezza della necessità di un rilancio della crescita – scrive Pombeni -. Ciò significa che le amministrazioni locali devono fare squadra con il governo per rilanciare lavoro e produzione, perchè senza queste non si risolleva l'economia".

 

EUROPA

"Ankara non rispetta i patti sui migranti, niente visti Ue per i cittadini turchi": Schultz a Repubblica (prima e p. 4) ammonisce Erdogan: "La proposta per liberalizzare i visti è ferma sulla mia scrivania, il Parlamento non ne discuterà fino a che tutte le 72 condizioni poste alla Turchia non saranno soddisfatte", ma secondo il presidente di Medici Senza Frontiere, De Filippi "l'accordo con la Turchia è cinico e punta soltanto al contenimento" (Unità p. 2-3). Il presidente del Parlamento Ue poi, plaude alla proposta italiana considerando "il Migration Compact la migliore proposta presentata finora, ma senza centri di registrazione, rimpatri e ricollocamenti efficaci non può funzionare". E sull'argomento, il premier Renzi ribatte: "L'attuazione del piano o la fa l'Europa o dovremo farla da soli: non c'è tempo da perdere. I numeri dicono che gli arrivi dei migranti sono in calo rispetto allo scorso anno: siamo un modello nel mondo e ci è stato riconosciuto anche al G7 dal Giappone" (Avvenire p. 7). Ma intanto sulle coste italiane continuano gli sbarchi (Corriere prima e p. 5): oltre 13mila nell'ultima settimana, contro i 180 approdati sulle isole greche. L'impressione è che da quando è stato siglato l'accordo con Ankara sia cambiata la mappa delle rotte degli sbarchi e l'Italia sia diventata la meta principale. Nell'editoriale di Giavazzi - "Le paure svegliano l'Europa" - (Messaggero prima e p. 25) il piano B al quale stanno pensando i capi di governo dell'Ue per non essere presi alla sprovvista nel caso in cui il prossimo 23 giugno la Gran Bretagna dovesse uscire dall'Unione e Donald Trump diventasse il nuovo presidente Usa. Nel frattempo "la Merkel si fa l'euro-armata in segreto" (Libero prima e p. 13): Berlino lavora a un esercito comunitario, ma il progetto non sarà rivelato prima del referendum britannico. I cittadini comunitari saranno informati a partire dal 28 giugno, giorno in cui la Mogherini presenterà le sue carte al summit dei leader Ue.

 

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Commentario del 28.05.2016

IN PRIMA PAGINA
Esteri in primo piano su tutti, con la storica visita di Obama a Hiroshima: dal presidente Usa niente scuse al Giappone ma l'appello a un mondo senza atomica (Corriere e tutti). Sempre in primo piano anche le tragedie dell'immigrazione: nel canale di Sicilia terza strage in tre giorni. Il Mattino:cimitero Mediterraneo. Feltri su Libero: per fermare l'invasione l'unica è lasciare gli immigrati in mare. Spazio anche alla politica, con le tensioni su amministrative e referendum. Berlusconi al Giornale: "Il Pd è solo tasse. Per questo vinceremo". Ma a Roma vincerà la Raggi, prevede Italia Oggi. Castellitto al Messaggero: "Roma può salvarsi con il desiderio di dignità". La Ferilli al Fatto: "Stavolta disobbedisco al partito e voto Raggi". Scontro aperto anche sul referendum. Sul Foglio l'appello di Abete agli imprenditori: "Devono schierarsi per il sì". Sul fronte economico arriva la stretta della Fed sui tassi Usa e del governo sui voucher, dopo le critiche anche di Mattarella. Da Renzi nuovo affondo contro Equitalia: "Va cambiata. Multe e tasse pagate con un sms" (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Stretta del governo sui voucher (Repubblica p.28 e tutti): la settimana prossima in consiglio dei Ministri un decreto in 7 articoli per correggere il Jobs Act con l'introduzione della tracciabilità dei voucher, per stroncarne l'abuso. Prevista la comunicazione quotidiana della prestazione da parte dei committenti all'Ispettorato del lavoro e multe fino a 2.400 euro per chi non rispetta le regole d'uso. Camusso: "Solo maquillage, i voucher si prestano a tutti gli abusi, vanno cancellati". Anche il presidente Mattarella contro "l'utilizzo improprio dei voucher". Lavoro in primo piano anche sl Messaggero (p.2) che pubblica uno studio dell'Inps: la riforma delle pensioni che ha ritardato l'uscita degli ultracinquantenni ha tolto il lavoro a 37 mila giovani. Di lavoro ha parlato anche il ministro Padoan, nell'iniziativa per i 40 anni della Sogin: "La produttività del lavoro italiano è sottostimata" (Messaggero p.2 e tutti). Un intervento che è suonato come una risposta implicita alle parole del neo presidente di Confindustria Boccia, che vedevano l'economia italiana molto indietro rispetto ai principali paesi europei. Da qui lo scambio salario-produttività proposto ai sindacati come unica soluzione. Un argomento su cui Boccia è tornato ieri, richiamandosi alle riforme tedesche dei primi anni Duemila del cancelliere Schroder: "La Germania ha puntato sullo scambio salario produttività e ora i dipendenti Volkswagen arrivano a prendere premi fino a 6000 euro. E' aumentata la competitività dell'industria tedesca e la domanda interna": Dal premier Renzi nuovo affondo contro Equitalia: "La riforma va fatta. Basta con le cartelle: le tasse e le multe si debbono pagare con un sms" (Messaggero in apertura e a p.3). Su Repubblica (in apertura e a p.14) il piano del governo per vendere carceri storiche come Regina Coeli e San Vittore per costruirne di nuove nelle periferie.

ITALIA-POLITICA
Referendum e prescrizione agitano la maggioranza, mentre cresce la tensione nelle città al voto a giugno. "L'Italicum non si tocca più" ripete Renzi alla minoranza dem, negando legami tra la riforma elettorale e quella costituzionale (Repubblica p.9 e tutti). Ma Bersani insiste: "L'Italicum? Inaccettabile, perché non dà sovranità ai cittadini – dice all'Unità (p.3) – Quanto alle riforme non si fanno creando solchi incolmabili: se vogliamo dividere l'Italia del sì e l'Italia del no provocheremo un mare di problemi al Paese". Anche Cuperlo insiste: "Fatte le amministrative, su referendum e Italicum il discorso va riaperto". Chiede un "tagliando" al governo anche Alfano. Con il Ncd il focolaio di scontro è la prescrizione: un emendamento del Pd la blocca dopo il primo grado ma Ncd insorge e chiede che venga ritirato (Repubblica p.9 e tutti). "Faremo questa riforma solo decidendo insieme" le rassicurazioni di Renzi agli alleati (Corriere p.9). Ma il vero fronte di scontro sono referendum e amministrative. Berlusconi al Giornale (p.6): "Il marchio di fabbrica Pd è solo tasse, per questo vinciamo noi". "Renzi è bulimico di potere, si è costruito un abito su misura. Se lo avessi fatto io avrebbero fatto la rivoluzione". Ieri Berlusconi era a Napoli per sostenere Lettieri, ma ormai rassegnato a perdere anche a Roma (Italia Oggi p.7) l'obiettivo è il referendum: "Bisogna vincere e poi fare un governo di unità nazionale per modificare di nuovo la Carta" (Corriere p.11). Sul tema, anche oggi molti interventi a favore e contro. Sul Sole (p.11) le ragioni del sì di D'Alimonte – "Un binomio per la governabilità" – e del no di Enrico De Mita: "Un plebiscito improprio sul governo". Sul Foglio (in prima e a p.4) l'appello di Abete per il sì": "Gli imprenditori devono schierarsi sul referendum".

EUROPA
"La crescita globale, priorità urgente" (Sole p.5 e altri): dal G7 di Ise Shima l'impegno dei grandi ad adottare politiche "più vigorose" usando tutti gli strumenti a disposizione, dalla politica monetaria a quella di bilancio fino alle riforme strutturali. Intanto negli Usa, col Pil del primo trimestre allo 0,8% - migliore del previsto – la Yellen annuncia un rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed (Sole p.2 e altri). Per il mercato probabile il rialzo a luglio (Sole p.3). Dal G7 (blandi) impegni anche sull'immigrazione: "Risposta globale alla crisi migranti" e sostegno all'Europa. Ma la partita delle risorse è rimandata alla Banca mondiale (Sole p.12 e tutti).  Ieri nel Canale di Sicilia nuova strage di migranti in mare: decine di vittime, duemila salvati (Repubblica in prima e a p.6)  e su tutti). Il vicepremier di Tripoli Maitig a Repubblica (p.7): "Assediamo l'Is a Sirte. In un anno la Libia può fermare i migranti". Viminale sotto stress per fronteggiare gli arrivi di questi giorni (oltre 7000 tra oggi e domani): l'accoglienza coinvolgerà 4 mila comune rispetto agli attuali 800. Feltri su Libero (in prima e a p. 3): per fermare l'invasione l'unica è lasciare gli immigrati in mare.

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Commentario del 27.05.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su molti quotidiani la scelta di Boccia, che al referendum schiera Confindustria per il sì. "Una scossa", per il Messaggero, quella di Confindustria: il Giornale la stronca, l'Unità la difende. "Crescere deve diventare la nostra ossessione", le parole di Boccia all'assemblea (Sole). Ma "la ripresa non c'è" (Corriere). Sul Mattino la prima intervista: per il Sud si deve fare di più. Sul Corriere la svolta di Boccia: piccolo non è più bello. Su Repubblica la sfida ai sindacati: "Salari legati alla produttività". Sul Messaggero l'intervento della Severino: la buona giustizia aiuta lo sviluppo dell'impresa. Il Foglio evoca il metodo Marchionne: produttività o morte. Altro tema del giorno il G7. I Grandi temono una frenata globale e l'ascesa di Trump (Avvenire). Ieri la conquista della nomination. Obama: il G7 teme Trump, lui promette un vice donna (Corriere). Ma per la Ue il problema numero uno restano i migranti: "Più aiuti, la crisi è mondiale" (Repubblica). Sulla Stampa l'allarme della Commissione: "Rete globale dei mercanti di schiavi". Sul Messaggero l'allarme del Viminale: "Non c'è più posto". Su tutti il ritorno di Girone dall'India: un nuovo inizio tra i due Paesi (Sole). Spazio anche alla politica. Bersani, sul Fatto, stronca Renzi: "Aiuta pochi potenti in cambio dei loro giornali. Berlusconi, sul Mattino, scuote Salvini: "Vince solo con noi". Sul Sole la presa di posizione del G7 sull'acciaio contro la Cina: Europa pronta a nuovi dazi. In copertina sull'Espresso il Ttip: patto avvelenato.

POLITICA
In primo piano l'appoggio di Confindustria al governo: "Sì al referendum sulla Costituzione" (Stampa p.9 e tutti). Dal neo presidente Boccia il sì alle riforme, a cominciare dal superamento del bicameralismo, e la scelta di una Confindustria "no partisan", "equidistante dai partiti ma non dalla politica". Il Giornale (in prima) stronca Confindustria: "Non c'è motivo per cui debba dare il suo parere sul referendum costituzionale". L'Unità plaude alla "nuova Confindustria": il cuore della relazione di Boccia è stato tutto politico e non poteva essere altrimenti se si vuole far cambiare passo all'Italia. Sul referendum è scontro aperto anche nel Pd. Delrio contro la minoranza: "Assurdi i comitati per il no. Il Pd non può accettarli" dice ad Avvenire (p.7). Cacciari a Repubblica (p.11): "Riforma maldestra, ma comunque è una svolta: chi l'attacca ha fallito per 40 anni. Ma Renzi fa un errore capitale se personalizza il confronto". Il duello è anche sull'Italicum, alla cui modifica Bersani condiziona il sì al referendum costituzionale. Guerini: "L'Italicum resterà così". Bersani al Fatto (p.3): "Favori ai vip, stampa amica e zero lavoro: l'Italia di Renzi". Regolamento di conti in atto anche nel centro destra. Berlusconi al Mattino (p.9): "Salvini rifletta. Il nostro movimento con la mia guida ha portato al governo Lega e destra di An, che ora è in Fdi, invece che condannarli alla sconfitta". Quanto a Renzi "Si comporta come se la Costituzione fosse sua. La Costituzione deve unire, Renzi vuol dividere il Paese e controllare tutto e tutti".

ECONOMIA
Dall'assemblea di Confindustria la linea del ministro allo Sviluppo Calenda e del presidente Boccia. "Trasparenza e niente incentivi a pioggia", la "rivoluzione" annunciata dal ministro (Stampa p.9) che chiama governo e imprese a una responsabilità condivisa sulla produttività. Prima dell'estate la legge sulla concorrenza, a settembre il piano strategico del Mise, all'insegna della trasparenza, innovazione, internazionalizzazione e crescita dimensionale. E' la fine del "piccolo è bello", linea propria anche al neo presidente di Confindustria Boccia. Alle imprese Boccia chiede di guarire dalla "malattia" della produttività: ai sindacati propone salari legati alla produttività (Repubblica p.8). Al governo dà atto dei buoni risultati su Ue e conti e propone un programma di 4 anni: manovre di qualità, politiche a saldo zero senza creare nuovo deficit". Ma soprattutto "spostare il carico fiscale dal lavoro e dalle imprese alle cose, tagliando Irpef e Ires e aumentando l'Iva (Stampa p.9). Ma per la riforma dei contratti bisognerà aspettare l'autunno: precedenza ai rinnovi aperti, ovvero al contratto dei metalmeccanici (Corriere p.8). Bersani al Fatto (p.3): "Relazione apprezzabile, ma serve coraggio sulle sfide su produzione e domanda. E il made in Italy non è solo cibo e bellezza ma anche siderurgia e industria". Da Confindustria al governo. Sul Corriere (p.6) l'apertura di Schaeuble verso Roma: "Sulla strada giusta, la sosteniamo". Su Repubblica (p.6) il plauso di Gurrìa (Ocse): "In Italia finalmente le cose si muovono. Renzi sulla riforma del lavoro si è messo in gioco personalmente per superare l'articolo 18 e sta andando avanti con la riforma costituzionale. Ha coraggio politico da vendere".  L'Espresso, nel servizio di copertina, stronca il Ttip: "Patto avvelenato" per i lavoratori e i consumatori. Ma chi lo sostiene promette più export e più Pil. Calenda all'Espresso (p.16): "Al nostro export farà benissimo".

EUROPA
Sos della Ue ai Grandi riuniti in Giappone per il G7: "Migranti, crisi globale. Più soldi e accoglienza, serve l'impegno di tutti" (Repubblica p.4). L'appello di Tusk agli alleati Usa, Giappone e Canada mette a nudo la crisi di leadership europea. C'è da sostenere Turchia, Libano e Giordania, dove si trovano 4 milioni di profughi siriani, e c'è da sostenere la Ue nell'opera di smistamento dei profughi verso altre destinazioni internazionali. Ma per Rampini dagli Usa c'è da aspettarsi ben poco. Renzi insiste col piano italiano per l'Africa. Solo ieri soccorsi 4000 migranti nel Canale di Sicilia. Sulla Stampa (in apertura e a p. 3) l'accusa della Commissione Ue: "C'è una rete globale dei mercanti di schiavi, che dal Messico arriva al Mediterraneo". Dal G7 timori anche per la frenata della crescita globale: Usa, Giappone, Francia, Italia e Canada fanno rete contro l'austerity. Dubbi di Berlino e Londra. Renzi: "Sgomitando in Europa sulla flessibilità qualche risultato l'Italia lo ha portato a casa" (Repubblica p.6). Gurrìa (Ocse) a Repubblica (p.6): "Vedo il rischio di recessione. Un patto per la crescita è necessario se vogliamo lasciarci alle spalle la crisi. Alla Ue serve qualcosa che faccia da detonatore: 0,5 punti in più di investimenti pubblici per tutti i governi".

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Commentario del 26.05.2016

IN PRIMA PAGINA
Tre le notizie del giorno: il salvataggio in mare di 500 migranti, la frenata dell'industria, il Lungarno che sprofonda a Firenze. Europa nel mirino. Severgnini sul Corriere: il naufragio dell'Europa. Gentiloni alla Stampa: "L'Europa non torni in letargo sui migranti".  Prodi al Fatto: "Frontiere e Libia: Europa senza guida". Renzi: "In Sicilia un G7 sui profughi. La sede a Lampedusa o Taormina" (Messaggero). Su tutti anche la nuova frenata dell'industria (-3,6%), il peggior dato da 3 anni (Corriere). Il Sole: ripresa ancora fragile. Ma il pil non rischia (Messaggero).
Berlusconi evoca politici capaci (Giornale). Intanto Metroweb sceglie l'offerta Enel (Sole, MF, Messaggero) e per Poste si profila  il 35% a Cdp, in Borsa il 29,7% (Sole, MF). In prima pagina su tutti anche la voragine sul Lungarno. Repubblica: Firenze ferita, un Paese dai piedi d'argilla. Sulla Stampa la rabbia dei fiorentini: "Interventi in ritardo". Sul Corriere parla Ferragamo: "Proteggiamo i nostri tesori". Sul Giornale Sgarbi: "Ripartire da qui per prenderci cura della bellezza". Su Fatto e QN "la voragine di Firenze e la Giglio Magico spa". Sul Sole Boccia presidente di Confindustria con l'87% di sì: "Puntiamo sul brand Italia, siamo unici al mondo".

POLITICA
Referendum in primo piano: per la data ipotesi 2 ottobre (Corriere p.12). Su Repubblica (p.10) Ezio Mauro intervista Zagrebelsky: "Il mio no per evitare una democrazia svuotata". "Non sono contrario al governo che governi, Ma dentro un sistema che respiri democraticamente a pieni polmoni. E non mi piace che una discussione sulla Costituzione si trasformi in plebiscito sul governo". Sull'Unità (p.5) il "sì" dell'economista Michele Salvati: "Scelta di sinistra, compatibile con la visione dell'Ulivo. Il bicameralismo nasceva dalla paura del comunismo. Adesso servono una democrazia che decide e un governo con più poteri". Sinistra Pd tentata dal No (Corriere p.12). Bersani torna a chiedere modifiche dell'Italicum. Modifiche all'Italicum a cui guardano anche  Letta e Speranza, con la Stampa (p.8) che evoca un ticket tra i due in chiave anti-Renzi. Orfini richiama i compagni all'ordine: "Nei ritagli di tempo dovremmo ricordarci di batterci per vincere le amministrative. La Cgil non si schiera per il "no" ma boccia la riforma definendola "un'occasione persa".  Tensioni anche nel centrodestra ma per la leadership. Berlusconi a Porta a Porta: "Il leader lo fa chi ha più consensi" (Corriere p.13). E sulle Amministrative: "Marchini ce la farà, diversamente al ballottaggio sosterremo la Meloni". Ma i profili vincenti per Berlusconi sono quelli dei "cavalieri del lavoro", Marchini e Parisi piuttosto che Salvini e Meloni. Verderami (Corriere p.4): il centrodestra è sempre più diviso, sia alle Amministrative che sul referendum: ne potrebbero nascere due. Salvini al Corriere (p.15): "Dopo il 20 giugno Berlusconi scelga tra noi e questa Europa. La via di mezzo non è più possibile".

ECONOMIA
Frena l'industria, fatturato a -3,6% a marzo, auto giù per la prima volta da fine 2013 (Corriere in prima e a p.11 e su tutti). Soffrono ricavi ed export (Sole p.10): le vendite extra Ue ad aprile in flessione del 3,6%. Timori anche per la discesa degli ordini, -3,3% su base mensile. Ma il Pil non è a rischio (Messaggero p.5). Giannino sul Messaggero (p.5): "Per contrastare la crisi ora è tempo non più di bonus discrezionali ma di sgravi fiscali universali e a tempo indeterminato su Irap, Ires e Irpef. De Novellis (Ref) su Repubblica (p.16): "Solo dati mensili, ma è in atto un rallentamento. Rischi per il 2017". Il Sole (p.10) parla di ripresa gracile: puntare sulla crescita della domanda interna. Padoan: "Politica di bilancio e riforme porteranno l'economia su un sentiero di crescita" (Sole p.8). Ieri l'assemblea privata di Confindustria, che ha eletto Boccia presidente con l'87% dei voti: "Industria e cultura motori della crescita" (Sole in prima e a p.7). Squinzi: "Anni difficili, ma l'industria italiana è viva e vivace". Bonometti al Corriere (p.11): "La caduta? Ormai le fabbriche made in Italy viaggiano a due velocità. Le imprese che hanno continuato a investire tengono e si difendono bene. Chi ha tirato a campare è in difficoltà". Spazio ancora al dossier "pensioni": sul Sole (p.9) le penalizzazioni in caso di uscita anticipata. Focus anche sull'ipotesi di taglio strutturale del cuneo fiscale: si studia una versione soft per i soli neo assunti con contratto a tempo indeterminato per contenere la spesa a 1-1,5 mld. Perde quota l'ipotesi di proseguire la decontribuzione per nuove assunzioni a tempo indeterminato.

EUROPA
In primo piano su tutti la strage evitata in mare dalla Marina Italiana: salvati 562 dal mare. Renzi,  (Messaggero prima e p.9 e su altri): "In Sicilia un G7 sui profughi". Sulla Stampa parla il Ministro Gentiloni: "L'Europa tenga alta l'attenzione sulla questione migranti, il populismo si batte sconfiggendo le paure". Il Migration compact alla base della strategia europea. Venerdì scorso a Bruxelles la prima riunione dei sei Paesi fondatori dell'Ue, la prossima dopo il referendum inglese. La Libia ci chiede di addestrare la Guardia Costiera, ma solo dopo il coinvolgimento di Camere e Onu". Intanto si cerca un accordo col generale Haftar. Sul Fatto (prima e p.11) l'intervista a  Romano Prodi: "In Austria sconfitta la xenofobia e il populismo. L'Europa è senza un leader". E prosegue "In Libia momento di stallo. Bisognerebbe trovare un accordo tra i capi di tutte le tribù". Sul Messaggero (p.22) il commento di Gaiani: bisogna intervenire sugli scafisti. Francia: ancora scontri sulla riforma del lavoro (Sole  p.27) e su altri. Dopo le raffinerie si fermano le centrali nucleari. Il Premier Valls: "Non è la Cgt a dettare legge al Paese".

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Commentario del 25.05.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti i quotidiani l'incontro governo sindacati: aperto il tavolo sulle pensioni. Renzi annuncia un bonus o assegni più alti, interventi anche sulle uscite anticipate. Sul cuneo fiscale avanza l'ipotesi del taglio strutturale (Sole). Spazio anche all'addio di Ghizzoni ad Unicredit: ceo pronto a dimettersi. In politica l'argomento del giorno sono le parole di Renzi a Repubblica tv: duello con Letta sulle riforme (Stampa). E Sul Fatto la polemica del presidente del Comitato per il No alla riforma costituzionale, Pace: Rai, il Sì a reti unificate. Per il No un minuto in tutto. Negli esteri tengono banco il caso Grecia – pronti nuovi aiuti per Atene (Sole) -, le proteste in Francia per il Jobs Act (Corriere e Stampa) – e la Libia, per la quale il comandante Credendido a Repubblica afferma: "Flotta Ue contro gli scafisti". Intanto Mattarella lancia un monito contro il rafforzamento dei controlli in Austria: "No alle barriere, servono ponti".
Sul Sole l'analisi sui 4 anni di Squinzi in Confindustria e il passaggio di consegne con Boccia all'assemblea privata.

POLITICA
"Con il sistema che abbiamo oggi, l'inciucio è più facile, con le riforme abbiamo la possibilità di un governo che duri 5 anni": Matteo Renzi a Repubblica tv difende la riforma costituzionale, e attacca gli oppositori: "Capisco i parlamentari che sono terrorizzati dall'idea di dover tornare a lavorare. Anche gli elettori di Lega e M5S voteranno Sì, anche se alle elezioni non votano Pd" (Repubblica p.7). E' duello tra il premier e Letta (Stampa in prima e p.2 e tutti). L'ex premier attacca: "fai del referendum una corrida". La replica di Renzi: "Tu al governo non hai fatto nulla". Scontro anche con Bersani sul ruolo di Verdini (Corriere p.4). Premier contro la minoranza dem "Ogni giorno ce n'è una, hanno un atteggiamento che considero incomprensibile" (Repubblica p.7) Sorgi (Stampa p.3) parla di "congresso anticipato tra Enrico e Matteo, una sfida democristiana senza più la Dc". Intanto sul referendum è pace in extremis tra i partigiani: i "dissidenti" non daranno vita ai comitati per il Sì: "Ma libertà nelle scelte individuali" (Corriere p.4). "Voglio bene ai partigiani – ha detto Renzi a Repubblica tv -, sono emozionato per quelli che votano Sì, ma chi vota No lo rispettiamo". Renzi abbandona i toni polemici per ricucire a sinistra, commenta Folli su Repubblica (in prima e p.4).  Appoggio alla campagna per il Sì arriva dal presidente dell'Istituto Gramsci, Giuseppe Vacca,  a QN e Unità: "Passare da due Camere a una non mi pare poco, ma guai a semplificare". Fatto (in prima e p.2) intervista il presidente del Comitato per il No, Alessandro Pace: "Per la Rai siamo inesistenti, al No solo pochi secondi".

ECONOMIA
Pensioni si cambia: disgelo governo-sindacati, aperti due tavoli di confronto. In vista della prossima legge di Bilancio, Renzi rilancia su pensioni minime, lavori usuranti, uscita anticipata dalla Fornero, riduzione dell'Irpef e cuneo fiscale (su tutti).  "E' partito un confronto su temi fondamentali – dice Furlan (Cisl) al Corriere (p.2) -. E' stata una riunione costruttiva, noi proponiamo che tutti i lavoratori possano andare in pensione al compimento dei 62 anni di età o 41 di contributi. Siamo contrari ai tagli per le pensioni anticipate". Soddisfatto anche Landini (Fiom): "Finalmente si apre il confronto – dice a Repubblica (p.2) -. Ma non va colpito chi lascia in anticipo". E sulle promesse di Renzi resta scettico: "Non è la prima volta che fa annunci in campagna elettorale, noi però abbiamo bisogno di fatti. Finora hanno avvantaggiato solo le imprese, ora tocca ai lavoratori". Orioli sul Sole (in prima e p.7): Non è la ripresa della concertazione ma la ripresa di un dialogo da Paese normale.  Il governo ha già chiari gli interventi che saranno varati ad ottobre: niente tagli per chi sarà costretto ad anticipare la pensione, tagli del 3-4% annuo per chi sceglie volontariamente, ma la misura più onerosa riguarda il bonus da 80 euro per le pensioni minime (Repubblica p.3 e Corriere p.3). Un aspetto importante riguarda anche il cuneo fiscale: il governo punta al taglio strutturale ma si partirà dai neo-assunti (Sole in prima e p.6-7). Un intervento strutturale dà più certezze alle imprese, commenta Pesole sul Sole (p.6).  Renzi ha detto "no" all'ipotesi di prorogare la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato: "Vogliamo – ha precisato – rendere stabile la riduzione del cuneo fiscale cercando di ridurre il costo del lavoro per tutti". Resta da sciogliere il nodo delle coperture: serve quasi un mld per i correttivi alla Fornero, mentre il bonus agli assegni bassi vale fino a 3 mld (Messaggero p.3). La dote dovrebbe derivare dalla spending review, dalla riforma del bilancio e da un pianto anti-evasione Iva (Sole p.7). Per Marro (Corriere in prima e p.27)  promettere l'aumento delle pensioni minime, la revisione della Fornero e il taglio del cuneo fiscale appare incompatibile con i vincoli di bilancio, perciò bisognerà scegliere. Intanto Orlandi (Equitalia) al Mattino (in prima e p.5) sottolinea il lavoro per combattere l'evasione, "che però, per quanto riguarda le imposte erariali, si stima bruci ancora circa 90 mld l'anno".

EUROPA
Italia e la Nato pronte ad addestrare la guardia presidenziale in Libia (Repubblica in prima e p.10).  L'ammiraglio Credendido sottolinea il ruolo della flotta europea che "fermerà il traffico d'armi e combatterà gli scafisti. Oggi a Libia – spiega - è una Somalia nel cuore del Mediterraneo, serve innanzitutto stabilizzare il Paese". Renzi a Repubblica (p.7): "Noi non interverremo in Libia col nostro esercito a meno che non ci sia una richiesta specifica. Lavoriamo diplomaticamente per garantire stabilità all'intero paese". Su Repubblica (p. 13 e Unità p. 1-2) il piano sulla "Migration compact": centri d'accoglienza in Africa e rimpatri collettivi, i nodi del piano Ue per i profughi. L'Oim: "Evitare che i campi nei paesi di transito diventino città di disperati". Intanto sono le barriere al confine Italia-Austria a tenere alta la tensione. Mattarelladice "no" alle barriere tra Stati: "Non garantiscono sviluppo" (Corriere p. 6 e tutti). "Si rischiano – aggiunge - balzi all'indietro a causa delle forze disgregatrici". Intanto Vienna manda altri agenti per il controllo del Brennero: presidi su ciclabili e sentieri (Corriere p. 6 e Repubblica p. 12). Sul Sole (prima e p. 2 e altri) i nuovi aiuti per Atene: si cerca un compromesso anche per il debito greco. L'Eurogruppo avvia la tranche da 10mld: trattative fino a tarda sera, l'intesa sul passivo condiziona l'appoggio del Fmi al terzo bailout. Bastasin (Sole p. 1-2) spiega "Perchè serve agire in fretta sul debito".

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Commentario del 24.05.2016

IN PRIMA PAGINA
Sorpresa Austria, stop alla destra (Messaggero), presidente il verde Van der Bellen (Sole). In primo piano su tutti la sconfitta di misura dell'ultradestra austriaca. Gentiloni: sospiro di sollievo. "Sbagliato esultare, servono risposte vere" (Corriere). In primo piano anche la campagna per il referendum, con Renzi che schiera 184 professori per il "sì" e difende la Boschi: "rispettiamo tutti i partigiani". Il Corriere: discutere, non tifare. In campo anche gli industriali. Rocca (Assolombarda) al Corriere: riformare la Carta, gli industriali si impegnino. Spazio anche all'economia, con il report del Fmi sull'Italia: bene le riforme italiane, ora ridurre cuneo e debito (Sole). Il Corriere: l'Italia a crescita bassa può cambiare solo adesso. Il Sole: non disperdere risorse, fare le cose difficili. Oggi l'incontro governo sindacati su pensioni e lavoro. Sul Messaggero l'ultima ipotesi sulle pensioni anticipate: tagli legati al reddito e prestito variabile. E perle Poste si profila il passaggio di controllo a Cdp e la quotazione in Borsa dell'ultima quota rimasta. In prima pagina anche Fca, nel mirino tedesco per le emissioni, e Unicredit, che oggi decide su Ghizzoni (MF). Sul Sole i piani di Salini: "Salini Impregilo, ora il target sono gli Usa".  

POLITICA
Renzi schiera 184 professori universitari per il "sì" e difende la Boschi: "Nessuna gaffe, rispetto per tutti i partigiani" (Corriere p.8 e tutti). Ieri il lancio del manifesto per il "Sì" sottoscritto da 184 docenti universitari favorevoli a una riforma "non priva di difetti ma dove non ci sono scelte sbagliate o antidemocratiche" (il testo sul Sole p.23 con un commento di Ceccanti). Tra i firmatari Treu, Bassanini, Ceccanti, Tabellini. Ma il più autorevole sponsor della riforma resta Napolitano: "Un'offesa dire che il sì è un voto contro la Costituzione" (Repubblica in prima e a p.6). Il premier scommette: "Sono solo i primi. Poi arriveranno gli economisti, poi gli altri. Saranno una marea" (Corriere p.8). Sul Corriere (p.9) intervista a Rocca (Assolombarda): "Spero che il referendum passi. Serve l'impegno degli industriali". Su Repubblica (p.6) i primi sì tra i magistrati. Targetti, pm di Milano: "Una catastrofe lo stop". Sul Corriere (in prima e a p.27) l'editoriale del direttore Fontana: "Per il referendum serve discutere, spiegare, non indossare una casacca e tifare. E' un errore trasformare il voto in un referendum sul governo e su Renzi: per quello si voterà alle Politiche. Anticipare i tempi porta solo confusione e non pochi danni".

ECONOMIA
Bene le riforme italiane, ora ridurre cuneo e debito: sul Sole (in apertura e a p.3 e su tutti) la "pagella" del Fmi dopo la missione a Roma. Promosse le "impressionanti" riforme del governo, rivisto al rialzo il pil all'1,1% ma la crescita resta modesta e servono maggiori sforzi per contenere il debito pubblico – rilanciando le privatizzazioni – e per abbassare il cuneo fiscale. Altra raccomandazione, "rafforzare le banche". Dal Fmi indicazioni anche su lavoro e contratti – serve una contrattazione di secondo livello che rafforzi il legame salari-produttività – e sulle pensioni: accettabili uscite anticipate ma solo se sostenibili per i conti. Per tornare ai livelli precrisi bisogna aspettare la metà degli anni Venti. Su Repubblica (p.24) parla il capo missione Goyal: "Non mollate sulle pensioni. Banche minori, serve un'indagine". Pesole sul Sole (in prima e a p.3): non disperdere risorse, prioritario il taglio del cuneo. Fubini sul Corriere (in prima e a p.6): ora l'occasione di cambiare, i tassi bassi e il crollo del prezzo del petrolio non sono per sempre. Lepri sulla Stampa (p.5): il Paese ha perso vent'anni di crescita, più liberalizzazioni e meno burocrazia per agganciare la ripresa.
I dossier sono tutti aperti. Per il cuneo fiscale si ipotizza un taglio su imprese e lavoratori (Sole p.2): si parla di un taglio di 4-6 punti dei contributi dei neoassunti che costerebbe fino a 1,5 mld e sarebbe ripartito in parti uguali. Sull'anticipo delle pensioni l'ipotesi è di applicare penalità medie del 3, 4% l'anno per gli over 63 con il prestito assicurato dalle banche (Sole p.2 e altri). Il Messaggero (p.5) parla invece di tagli legati al reddito e prestito variabile. Oggi l'incontro governo-sindacati per avviare un confronto. Intanto il governo accelera sulle privatizzazioni (Sole p.3 e altri): al vaglio la cessione di immobili e di una ulteriore quota di Poste.

EUROPA
L'Austria dice "no" alla destra xenofoba (Sole p.7 e tutti): per un pugno di voti diventa presidente l'ecologista Van der Bellen, europeista convinto, che aveva criticato la linea dura del governo sul Brennero. Gentiloni: "Tiriamo un sospiro di sollievo" (Sole p.7). Renzi: "Pericolo scampato ma ora la Ue faccia uno scatto su crescita e migranti" (Messaggero p.3). Tajani al Mattino (p.7): "La vittoria di Van der Bellen è il minore dei mali. O cambiamo i Trattati o l'Unione è finita". "Senza una stretta sui migranti vinceranno gli egoismi nazionali". "Sollievo europeo fuori luogo – dice il politologo francese Reynié al Corriere p.5 – Questi non sono solo episodi. Populisti pronti a governare, da Varsavia a Parigi". Molti i riferimenti a Brexit. Un rapporto del governo britannico prospetta "un decennio di incertezza in caso di vittoria del sì": lo ha detto l'ambasciatore a Roma Prentice, ieri a Milano a cena con un centinaio di imprenditori italiani e inglesi (Messaggero p.3). Intanto a Istanbul richiamo della Merkel a Erdogan: "Rispetti la democrazia o niente visti ai turchi per l'Ue" (Repubblica p.12). L'incontro al summit umanitario dell'Onu. Appello alla mobilitazione per far cessare le guerre.

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Commentario dl 23.05.2016

IN PRIMA PAGINA
Il voto divide l'Austria a metà (Corriere): in primo piano su tutti le elezioni presidenziali austriache, con il candidato antisistema Hofer avanti di un soffio sul verde Van der Bellen. Decisivi i voti postali. Repubblica torna sul piano Ue per fermare i migranti: per l'Italia 7 gli Stati africani dove agire subito. Stampa e Sole tornano sul rischio Brexit: i timori dei partner Ue, cosa cambierebbe per famiglie e imprese italiane. In primo piano anche la politica. Boschi: "I veri partigiani voteranno per il sì". Ira di Bersani, lite nel Pd e nell'Anpi. E' un caso anche la promessa della Meloni a Roma di dedicare una via ad Almirante. La Comunità ebraica: mai. Repubblica: il Paese sembra tornato al '46. Spazio anche all'economia. Sul Messaggero il ritorno dei consumi e l'avvio del confronto governo-sindacati sulle pensioni. Giornale all'attacco del governo:poco lavoro, troppe tasse. Libero all'attacco dell'Inps: ha un tesoro e non lo usa. Sul Corriere lo scarso appeal dell'Italia presso gli studenti Erasmus. Su A&F dal tennis al golf,lo sport fa volare il pil.

POLITICA
"I veri partigiani voteranno per il sì". L'intervento della Boschi su Rai3 dalla Annunziata è il caso politico del giorno per le reazioni che innesca nel Pd e nell'Anpi (Repubblica in apertura e a p.6 e 7 e su tutti). Bersani: "Come si permette di distinguere tra partigiani veri e partigiani finti? Renzi si dia un freno". La precisazione della Boschi non placa le polemiche. Renzi difende la Boschi: le due uscite più contestate non sarebbero errori ma frutto di una linea concordata, quella d'attacco (Repubblica p.7). Ma il "no" dell'Anpi alle riforme brucia e Orlando e Orfini temono l'autogol. Ieri in tv anche Napolitano sempre a Rai3: "In caso di sconfitta Renzi sarebbe in una condizione insostenibile. Ma bisogna parlare della riforma, perché è necessaria all'Italia". Il Fatto (in apertura e a p.2): "Rai di regime, parla solo il Sì".  Da Berlusconi, ieri a Roma a fianco a Marchini per la presentazione della squadra del candidato sindaco, nuovo affondo contro Renzi: "Dai comuni primo avviso per Renzi, con il referendum daremo l'avviso a Renzi di andare a casa" (Corriere p.11). Quanto alla scissione in atto nel centrodestra Berlusconi minimizza: "Vale solo per Roma.Il centrodestra non è finito: alle politiche torniamo tutti insieme".

ECONOMIA
Pensione anticipata, via al confronto (Messaggero p.10): domani l'incontro governo sindacati. Sul tavolo la proposta di Poletti: uscita anticipata per la pensione con penalizzazione differenziata in base alla categoria fino a un massimo del 12%. Nell'incontro anche il tema cuneo fiscale: l'ipotesi è di un taglio per i nuovi assunti almeno in parte strutturale. Il Giornale (in apertura e a p.3): sul lavoro troppe tasse e stipendi bassi. Secondo l'Ocse negli ultimi cinque anni il cuneo fiscale è aumentato di due punti. Porro (Giornale in prima e a p.3): gli annunci del governo hanno le gambe cortissime. Su Libero (in apertura e a p.3) nuovo attacco all'Inps: ha un tesoro che non usa. Giordano: dicono che per le pensioni i soldi non ci sono, ma non è vero. E tagliarle sarebbe un furto: sono soldi nostri. Sempre domani il vertice di Unicredit, con il probabile "benservito a Ghizzoni" (Repubblica p.17): l'ad dovrebbe presentarsi dimissionario, così da accelerare la sostituzione. Timori per la ricapitalizzazione del gruppo: servono 5-7 miliardi. Intanto le quattro banche salvate a novembre sono a un passo dall'essere cedute. Nicastro a CorrierEconomia: "A luglio le offerte vincolanti. A giorni i nomi dei pretendenti: abbiamo una decina di candidati, molti dal private equity, per lo più stranieri. Analizzeremo le offerte e le presenteremo a Bankitalia, cui spetta la decisione sentita la Ue". Nel frattempo le attività sono ripartite, e si studiano azioni di responsabilità verso gli ex amministratori.

EUROPA
La destra xenofoba spacca l'Austria e spaventa l'Europa(Stampa in apertura e a p.2 e su tutti): attesa per il risultato delle presidenziali austriache. Dai parziali del ballottaggio il candidato dell'estrema destra Hofer risulta in vantaggio di un soffio su Van dei Bellen, l'indipendente sostenuto dai Verdi. Decisivi i 900 mila voti per corrispondenza (14%) che saranno scrutinati oggi. Il Giornale (p.9): "Chiunque vincerà sarà un presidente dimezzato".  Hofer: "Un risultato che è già nella storia, Se non vinco ci riprovo tra sei anni" (Stampa p.2). Gozi alla Stampa (p.3): "Bruxelles deve svegliarsi, dobbiamo offrire un'alternativa al populismo". E tra un mese voto su Brexit. Sulla Stampa (p.4) perché il referendum inglese riguarda tutti: Berlino teme una Ue debole di fronte a Russia e Cina; in Francia l'unico partito a favore è il Fn; in Spagna l'incubo è la svalutazione della sterlina. In Italia il timore è per i 600 mila connazionali che vivono e lavorano nel Regno Unito. Anche sul Sole (p.9) focus sulla Brexit, con le implicazioni su dazi, sanità, imprese.
Su Corriere (p.5) e altri la risposta italiana alla stretta austriaca sul Brennero: molti di più i profughi che dall'Austria entrano in Italia. Repubblica (p.3) torna sul piano Ue per i migranti, con l'Italia che rilancia sul Migration Compact: partire subito in 7 Paesi africano con aiuti allo sviluppo in cambio dello stop alle partenze. Bruxelles vuole approvare il Migration compact il 7 giugno e poi portarlo all'attenzione del summit del 28 e 29 giugno dei capi di Stato e di governo.

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Commentario del 22.05.2016

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano con l'avvio da parte del premier della campagna referendaria per il sì. "Se vince il no il Paese sarà ingovernabile" (Sole). Sul Messaggero intervista a Renzi: "Si vota a febbraio 2018". Su Libero parla Salvini: "Non vedo più Silvio. Dopo il voto o con me o con la Merkel". Il leader della Lega in campo per il "no". Il Sole difende la riforma: "E' il Paese che vogliamo". Idem Mattino e Unità. Scalfari su Repubblica la stronca: se Renzi diventerà padrone sarà per tutti un disastro. In primo piano anche l'Europa con l'allarme che rimbalza dal G7: Brexit, Grecia, terrorismo rischi per l'economia globale (Sole). Per l'Italia a rischio 12 miliardi (Stampa). Su Repubblica il piano Ue per frenare i migranti: 60 mld di aiuti all'Africa. Sole e Fondazione Hume testano l'euroscetticismo: metà degli europei perde fiducia nell'Europa. Oggi l'Austria vota, nuova sfida sul confine: 80 agenti al Brennero (Corriere, Messaggero). Spazio anche all'economia. Visco e Padoan annunciano tagli fiscali per la crescita (Sole). Sul Corriere le nuove disuguaglianze che rallentano l'Italia. Sul Fatto inchiesta sul Sistri: non funziona ma alle imprese è già costato 170 milioni (Fatto). Sul Giornale il siluro tedesco contro la Fiat: "Pronti a vietarne la vendita" per le emissioni.

ITALIA-ECONOMIA
Renzi sul Messaggero (in apertura e a p.2 e 3) esclude un aumento dell'Iva per finanziare il taglio dell'Irpef e sulla flessibilità per le pensioni dice: "Stiamo studiando soluzione diverse, quando arriveremo in sede di Stabilità le discuteremo con i diretti interessati. Per adesso è solo fantasia". Renzi contesta anche le cifre uscite sulla futura manovra – "non 20 miliardi, ma cifre considerevolmente più basse" – e sulle coperture dice: "le abbiamo sempre trovate".  Su Sole (in prima e a p.6) e tutti la linea di Padoan e Visco. Visco: "Per la crescita servono sgravi fiscali alle imprese e investimenti sulle infrastrutture". Padoan: "Più spesa per gli investimenti, si a tagli fiscali appropriati". Allo studio del governo la riduzione del cuneo fiscale e l'avvio dell'anticipo pensionistico, una manovra da 2,5 mld (Sole p.6). "Ripresa troppo fragile – dice al Messaggero p.9 il presidente di Federmeccanica Storchi- serve una forte iniezione di investimenti infrastrutturali e sostenere la domanda interna". Su Repubblica (p.12) intervista a Jeremy Rifkin: nel mondo è in atto una terza rivoluzione industriale e l'Italia se la sta facendo sfuggire. Sul Giornale (p.7) lo studio Cgia che dimostra il finto calo delle tasse: dalle aziende 97 mld di gettito l'anno, in discesa di 18,8 mld dal 2007. Ma la diminuzione è dovuta al crollo del numero delle imprese. Ne sono sparite 168 mila. Sempre sul Giornale (p.15) la minaccia del governo tedesco a Fca: "Se Torino continua a opporsi ai controlli sulle emissioni non escludo di chiudere a Fiat il mercato". Sul Fatto (p.6) il fallimento di Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti:non funziona ma macina soldi. Per le imprese un raggiro da 170 milioni. Sulla Stampa (p.15) il dietrofront di Poste sulla chiusura degli uffici nei piccoli Comuni dopo le sentenze dei Tar. Congelate le chiusure che erano uno degli elementi portanti del piano industriale dell'ad Caio. In Unicredit i grandi soci spingono per l'uscita di Ghizzoni già al cda di martedì, anche se non c'è ancora accordo sulla sua buonuscita: tra i successori in pole Morelli, ora in Bofa-Merril Lynch (Stampa p.18). In bilico anche il presidente Vita, al cui posto potrebbe andare il vice Montezemolo o Lucrezia Reichlin.

ITALIA-POLITICA
"Si vota a febbraio 2018: è interesse italiano votare alla scadenza naturale" dice il premier Renzi al Messaggero smentendo voci di elezioni anticipate al 2017 (in apertura e a p.2 e 3). Ma prima viene il referendum sulla riforma costituzionale, a ottobre: "Non è la riforma perfetta ma è strepitosa e cruciale.  Se avrà una maggioranza di sì a uscire rafforzata sarà l'Italia e la sua credibilità interna e internazionale. Se sarà bocciata avranno vinto i teorici dell'ingovernabilità. Chi vota no si tiene il sistema di oggi, l'inciucio istituzionalizzato". Renzi si dice convinto che voteranno sì anche elettori del centrodestra e dei 5S. Quanto alle amministrative "si eleggono i sindaci, il governo rispetterà i risultati". Su Libero (p.9) intervista a Salvini: "Berlusconi è sparito, ma dovrà decidere: o noi o la Merkel. Dopo le elezioni lanceremo un nuovo progetto di governo.Il mio avversario è Renzi, il resto è contorno". E annuncia una campagna capillare per il "no" al referendum.  L'apertura della campagna referendaria per il sì di Renzi – "se vince il No sarà il paradiso degli inciuci" – in primo piano su tutti i giornali. L'Anm non si schiera, i quotidiani sì, Il Sole (con l'analisi di Fabbrini) per il sì: "la riforma costituzionale, il Paese che vogliamo". Idem il Mattino di Napoli: "Un voto decisivo dopo 30 anni di melina politica". Scalfari su Repubblica fermo sul no: "Se Renzi diventerà padrone sarà per tutti un disastro". Per il "no" anche Sallusti sul Giornale. Pansa, su Libero, si schiera per il "no" pur convinto che vincerà Renzi. Feltri: "Non è un plebiscito abrogativo del premier". Ceccanti sull'Unità (in prima e a p.2) invoca il "sì" per "non tornare nella palude". Sul Corriere (p.14) la strategia del premier: "Sarà una campagna anti casta e contro i privilegi. Dobbiamo far andare in cortocircuito gli avversari della riforma schiacciandoli sulla difesa dello status quo". Su Libero (p.6) il piano del premier: cambiare l'Italicum per far fuori Grillo, introducendo un premio di coalizione per il ballottaggio.

EUROPA
"Così la Ue perde il consenso tra gli europei": sul Sole (in prima e a p.2 e 3) il rapporto Fondazione Hume-Sole 24 Ore sull'euroscetticismo dilagante anche nei Paesi fondatori.  In Italia quasi il 40% dei cittadini si dice insoddisfatto della Ue. L'identificazione per i più è ancora con il proprio Paese: in Italia il 36,1% si dichiara solo italiano, il 57,4% italiano ed europeo; solo il 51% si fida dell'Europarlamento, solo il 43% della Bce (-24,3% in dieci anni). Pesano austerità, euro e rifugiati: e ad avvantaggiarsene sono Lega e 5Stelle (Sole p.3). Sulla Stampa (in prima e a p.21) la ricetta di Boeri (Inps): "Un welfare Ue che governi la mobilità dei lavoratori e al contempo repressione del flusso illegale di lavoratori".
Su Repubblica (in apertura e a p.3) il piano della Commissione Europea per fermare l'arrivo dei nuovi migranti, che ricalca il Migration Compact proposto da Renzi: 60 miliardi per l'Africa, da reperire con lo stesso metodo del Piano Juncker, costituendo un capitale di partenza capace di attrarre investimenti pubblici e investitori privati per finanziare singoli progetti. Si parte con 4,5 mld della Commissione e si spera in un effetto moltiplicare per arrivare a 60. La Ue in cambio di pacchetti di investimenti per ogni Paese chiederà cooperazione nella gestione delle frontiere e impegno su rimpatri.
Su tutti l'allarme rosso lanciato dal G7 per l'Europa: "Terrorismo e Brexit minaccia globale" (Sole e Stampa in apertura e su tutti). Lucrezia Reichlin a Repubblica (p.21): "L'uscita della Ue? Per Londra solo costi e illusione di sovranità". Sulla Stampa (p.3) il conto di Brexit: alle famiglie inglesi costerà fino a 7 mila euro l'anno e 4 milioni di posti di lavoro. La Germania rischia di perdere 58 miliardi, l'Italia 12 mld, l'avanzo commerciale per l'esportazione di prodotti di moda, alimentare e macchinari, più 1,4 mld per compensare i mancati versamenti inglesi all'Unione.

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Commentario del 21.05.2016

IN PRIMA PAGINA

In evidenza su tutti i quotidiani i dati del rapporto Istat, che mostrano una crescita persistente ma a bassa intensità. Sotto la lente soprattutto il ricambio generazionale. Italia diseguale ma salvata ancora dalla famiglia, commenta il Corriere. Il governo intanto ipotizza una riduzione fiscale strutturale di 4-6 punti sui neoassunti (Sole) e il rientro dei capitali permanente, che vale 2 mld l'anno (Messaggero). Gutgeld alla Stampa dice: "Giusta la flessibilità concessa dall'Ue, sulle riforme più rapidi della Germania". Ampio spazio sui quotidiani anche alla tragedia dell'EgyptAir: trovati in mare rottami dell'areo e corpi. In prima pagina su tutti i quotidiani anche l'omaggio a Pannella, oggi i funerali. In politica spazio alle amministrative: Su Repubblica le reazioni dopo gli ultimi sondaggi emersi ieri: a Roma il Pd cerca la rimonta con Renzi in campo, mentre la destra resta divisa.

 

ITALIA-ECONOMIA

"Crescita persistente ma a bassa intensità": così Alleva ha presentato il rapporto annuale dell'Istat  che evidenzia come l'Italia stia "finalmente uscendo da una recessione lunga ma a bassa velocità". Fuori dalla crisi a piccoli passi e cresce la disuguaglianza, analizza Repubblica (p.14).  "Dall'insediamento del governo il Pil ha svoltato passando dal -1,9% del 2013 al +0,8% del 2015. Anche i  dati sulla disoccupazione mostrano che la nostra crescita non è così lenta, passata dal 12,8% al 12,3% dal primo trimestre 2014 al primo del 2015, in quattro trimestri siamo andati sotto il valore iniziale": Yoram Gutgeld alla Stampa (in prima e p.5) elogia il lavoro del Governo, che "è riuscito a modernizzare e riformare il Paese come mai prima, in un contesto di debolezza interazionale e con problemi strutturali aggravati. Per questo – dice - la flessibilità Ue è meritata".  I dati Istat evidenziano però aspetti preoccupanti: anziani al lavoro, giovani a casa. E' un Paese alla rovescia (Stampa in prima e p.2). Un giovane su 6 a casa dei genitori a causa del lavoro incerto, e Di Vico sul Corriere (p.27) guarda alla famiglia utilizzata come strumento di welfare che "protegge (troppo) i giovani". Preoccupa anche l'analisi sul ricambio generazionale che non c'è, soprattutto nella Pa dove, a fronte di 125mila uscite, ci sono state solo 37mila entrate (Sole in prima e p.6 e tutti). L'analisi di Navaretti (Sole p.6) evidenzia come il problema principale è quello di essere un Paese "drammaticamente vecchio: l'età media dei lavoratori aumenta con effetti prevedibili sulla produttività". Per quanto riguarda le imprese i numeri parlano di una crescita nel valore aggiunto per una impresa su 2, mentre il numero degli addetti è cresciuto in una impresa ogni 5. L'istituto di statistica compie 90 anni e fotografa il Paese alle prese con un "ripresa produttiva caratterizzata da maggiore fragilità" e con una crescita occupazionale che resta abbondantemente sotto la media europea (Corriere p.8). E Giornale (in prima e p.3) attacca la "scommessa nata persa" del governo con il Jobs Act, che non ha prodotto i risultati ipotizzati. Di diverso avviso Brambilla (Foglio p.4), secondo cui il Jobs Act ha avuto un effetto radicale sulla volontà di assumere delle piccole imprese.

Intanto il governo lavora ad una riduzione fiscale con un taglio strutturale di 4-6 punti dei contributi previdenziali per i soli neoassunti a tempo indeterminato (Sole in prima e p.5). Al vaglio anche una misura per il rientro dei capitali permanente, una misura che vale 2 mld l'anno (Messaggero in prima e p.11). Già usata in altri 47 paesi, non è un regalo agli evasori, commenta Palumbo (Messaggero p.11).

 

ITALIA-POLITICA

Nel giorno in cui migliaia di persone rendono omaggio a Pannella, il premier lancia la campagna sul referendum, chiedendo una mobilitazione in massa per il si: "Con le riforme si dà stabilità al Paese – ha detto Renzi -. Se perdo con quale faccia posso continuare a fare il mio lavoro, per cambiare l'Italia?" (su tutti). "Se al referendum vince il no, Renzi non deve dimettersi" dice alla Stampa (in prima e p.4) Bersani, secondo cui "non si può usare la Costituzione per dividere il Paese". Poi avverte il premier: "Chiarisca se chi lavora per il no viene espulso o non può candidarsi per il Pd. Altrimenti mi ritengo libero". La minoranza dem attacca: "La consultazione sarà il congresso del Pd", ma Renzi non ci sta: "E' un voto sulle riforme" (Sole.8). Rosato all'Unità (p.5): "Il referendum day è un giorno di orgoglio per il Pd, ora tutti uniti per spiegare quanto fatto". E il premier lavora alla lista di 100 costituzionalisti di "area" per il sì al referendum, in risposta ai 56 che si sono già schierati per il no, rivela Verderami sul Corriere (in prima e p.15). Ma la sinistra togata si spacca sull'adesione ai comitati del no (Corriere p.15). Berlusconi chiede di votare "No" al referendum contro il regime (Giornale p.8) mentre Bechis su Libero (in prima e p.7) parla di un "fronte del no che non convince" e spiega: "Il voto non è su Renzi ma sulla riforma, che non è scritta benissimo, ma è meglio di niente".

"Entro l'estate la riforma del codice penale potrà essere legge": l'annuncio arriva dal guardasigilli, Orlando, intervistato dal Messaggero (p.7), che poi si rivolge all'Anm: "Visti i toni dell'ultimo periodo è difficile che dica qualcosa di positivo sull'attività di Parlamento e Governo".

 

EUROPA

Ue e Turchia restano divise (Sole p. 7 e sui nazionali). Senza l'accordo sulla liberalizzazione dei visti, il Patto sui migranti è in pericolo. Il governo turco rispetta 65 dei 72 parametri necessari, ma non vuole assolutamente modificare al legge anti-terrorismo. E la deriva politica di cui è oggetto la Turchia sta creando non pochi dubbi in Europa sul futuro del rapporto con Ankara. Previsto per lunedì un incontro tra la Merkel ed Erdogan, il cui governo ha da poco approvato una legge sull'abrogazione dell'immunità parlamentare che sembra nascondere la volontà di escludere dall'assemblea parlamentare i rappresentanti del partito curdo Hdp e quello d'opposizione Chp, . Negri "quello tra Turchia e l'Europa è un rapporto ormai logorato: Francia e Germania l'hanno tenuta troppo tempo nell'anticamera Ue consegnandola di fatto nelle mani di Erdogan".

Vicenda-airbus, sulla Stampa (p.8-9) l'ombra di esercitazioni militari dietro il disastro del volo EgyptAir. I sospetti dei piloti: le brusche manovre dell'MS804 effettuate per evitare "qualcosa". Nella zona dell'impatto col mare, a largo di Alessandria d'Egitto, ritrovati i corpi ed i bagagli dei passeggeri: intanto a Parigi gli inquirenti cercano di capire chi poteva accedere all'A320. Interrogati i dipendenti dello scalo che avevano accesso alle piste. Sul Messaggero (p. 2) parla l'esperto Bordoni: "Ma quale bomba, si vira in quel modo solo con una rissa in cabina di pilotaggio". Intanto crescono i timori per attacchi terroristici agli europeo. Max Abrahms, esperto Usa: "Europei di calcio possibile obiettivo Is" (Repubblica p. 8).

 

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Commentario del 20.05.2016

IN PRIMA PAGINA
Due le notizie che dominano le prime pagine: la morte di Marco Pannella – col ricordo e il tributo di politici, artisti, amici e avversari - e l'aereo caduto sulla rotta Parigi-Cairo. Bomba a bordo della "jihad degli aerei" l'ipotesi più accreditata dai quotidiani. Egitto e Francia nel mirino. Il Messaggero: puniti due Paesi con un colpo solo. Per la politica oggi parlano i numeri: Pd avanti, M5S incalza, preoccupa il lavoro, il sondaggio del Sole. Su Repubblica la corsa alle città: Raggi avanti a Roma, Sala a Milano, il centrosinistra regge a Bologna, Torino e Napoli. Sul Corriere il duello di Milano: Sala resta avanti, Parisi più vicino. Repubblica: sarà un referendum su Renzi. Spazio anche all'economia, dopo gli annunci del premier: su Corriere e Messaggero il piano per tagliare l'Irpef, su Sole e Stampa il taglio del costo del lavoro. Scatta la corsa per la voluntary bis (Sole). Il Fatto: il condono sui soldi esteri per pagare 30 mld di promesse.

ITALIA-ECONOMIA
Sul Corriere (p.20) le otto richieste dell'Europa all'Italia, ovvero le "raccomandazioni" al governo sulle cose da fare: sotto la lente della Commissione il debito pubblico e i ritardi sulle privatizzazioni, le spese per gli investimenti su opere co-finanziate dalla Ue, un'accelerazione sulla riduzione delle sofferenze bancarie, la spinta alle liberalizzazioni, la razionalizzazione della spesa sociale, l'attuazione del Jobs Act con l'attivazione dell'Agenzia per le politiche attive del lavoro, la riforma della giustizia civile e quella della pubblica amministrazione. Sulla Stampa (p.13) intervista a Ermotti (Ubs): "Basta tassi bassi dalla Bce: permettono ai governi di evitare le riforme necessarie". Sul Sole (p.8) la riapertura del dossier "Concorrenza": Calenda mira a chiudere prima dell'estate rinforzando la competizione nei servizi ma tutto è rinviato a dopo le comunali. "Per rispondere ai rilievi Ue serve aprire nuovi settori" scrive Fotina sul Sole (p.8), e lì si capirà se il governo vuole cambiare passo. Sul Messaggero (p.17) e altri le varie ipotesi allo studio del governo per tagliare l'Irpef già da questa legge di Stabilità, dopo le parole di Renzi. Zanetti spinge per una flat tax al 27% che però costerebbe 9-12 mld. Ipotesi minima è la limatura di un punto delle aliquote al 27 e al 32%. Renzi punta a rivedere il sistema fiscale, e questo potrebbe voler dire consentire un parziale aumento dell'Iva. Il Corriere (p.18) avanza l'ipotesi di un piano di sgravi modulare spalmato su due anni, più soft nel 2017, più consistente nel 2018. Per finanziare il primo modulo si utilizzerebbero le entrate della nuova voluntary disclousure. Sul Sole (p.6) e sulla Stampa (p.14) focus sul cuneo fiscale, con Poletti che apre al taglio strutturale del costo del lavoro già nella prossima legge di Stabilità. Per il ministro "il lavoro stabile dovrebbe costare all'impresa un 10% in meno del lavoro a termine". Ma per il Corriere (p.18) non ci può essere spazio nel 2017 per entrambe le cose, taglio dell'Irpef e taglio del cuneo fiscale: e siccome i contribuenti votano e le imprese no, al momento sembra più forte l'ipotesi del taglio dell'Irpef.

ITALIA-POLITICA
E' il giorno dell'addio a Marco Pannella - il guerriero dei diritti (Repubblica), l'ultimo samurai della libertà (Giornale), il combattente delle battaglie sbagliate e no (Avvenire) – e dei sondaggi. Pd avanti al 32,9%, incalzato dal M5S al 30,8%, con Lega e Fi alla pari all'11,8% e Fdi al 4,2%, secondo la rilevazione Cise-Sole 24 Ore (Sole in prima e a p.26). In caso di ballottaggio M5S-Pd vittoria al M5S 51,1% a 48,9%; gradimento pari per Renzi e Di Maio al 42%. Quanto alla riforma costituzionale solo il 44% crede che la riforma sia positiva e andrà a votare a favore ma l'83% si dice comunque pronto ad andare a votare e per Renzi questa potrebbe essere una buona notizia. "Un quadro caratterizzato da grande volatilità", scrive D'Alimonte, con il lavoro in cima alle preoccupazioni del 60% degli italiani e con più del 50% di italiani che pensa che la situazione economica sia peggiorata. Sul Messaggero (p.14) il sondaggio Swg dà il Pd al 32%, M5S in calo al 25,9%, Lega al 14,2%, FI al 12%, Fdi al 4%. Renzi premiato al Nord e tra i giovani, il M5S paga le liti interne. Per il 44% degli italiani i Cinquestelle sono uguali agli altri una volta arrivati al potere. Su Repubblica (in prima e a p.16) il sondaggio Demos-Repubblica sulle grandi città al voto: a Roma al ballottaggio la Raggi vincerebbe su tutti, a Milano al ballottaggio vincerebbe Sala, a Napoli De Magistris, a Torino Fassino e a Bologna Merola. Diamanti: un pre-referendum su Renzi, perché il risultato influenzerà il clima d'opinione in vista del referendum costituzionale. Sul Corriere (p.22) il sondaggio di Pagnoncelli su Milano: Sala resta davanti al 38,8% ma Parisi si avvicina (37,1%); al ballottaggio si conferma il testa a testa con Sala al 51,2% e Parisi al 48,8% ma molti sono gli indecisi. Renzi in campo, per referendum e amministrative (Sole p.27): domani sarà a Bergamo per lanciare la campagna per il "sì". Poi le amministrative a sostegno di Giachetti, Sala e Fassino: "Ma le comunali non sono un test per il referendum".

EUROPA
In primo piano su tutti l'ipotesi bomba a bordo per l'aereo EgyptAir caduto in volo da Parigi al Cairo, che ha fatto 66 morti (Repubblica in apertura e a p.10 e su tutti): "kamikaze o ordigno a tempo dietro l'ultima virata dell'Airbus" (Repubblica p.11). "Puniti due Paesi con un colpo solo", l'analisi del Messaggero (in prima e a p.26): l'asse Hollande-Al Sisi colpito per i raid in Siria e gli accordi sulla Libia (Messaggero p.2). La falla-sicurezza nello scalo francese (Stampa p.9). L'attentato è il colpo di grazia al turismo egiziano, dopo quello all'aereo russo (Sole p.10). Timori anche per Euro 2016. Valls: "Non rinunceremo" (Sole p.10).   
Su Corriere (p.25) e altri il vertice Nato a Bruxelles: l'adesione del Montenegro rinfocola le tensioni con Mosca; probabile il prolungamento delle sanzioni Ue alla Russia per la crisi in Ucraina, accreditato dalla Mogherini. Il ministro Gentiloni media per un avvicinamento con il Cremlino. Ma il ministro della Difesa polacco Macierewicz lancia l'allarme: "Proteggeteci dal rischio russo" (Corriere p.25).

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Commentario del 19.05.2016

IN PRIMA PAGINA
Economia in primo piano su tutti con le condizioni della Ue all'Italia sui conti: sì alla flessibilità ma bisogna fare di più su debito, tagli e pubblica amministrazione (Sole, Repubblica). A ottobre nuova verifica (Corriere). Moscovici ad Avvenire: "Flessibilità, ma ora tagli al debito". Padoan alla Stampa: "Troppe banche in Italia". Spinta a nuove aggregazioni e privatizzazioni. Renzi via facebook: "Taglio Irpef per il ceto medio" (Messaggero), "presto l'addio a Equitalia" (Repubblica). Intanto frenano le assunzioni: -77% nel primo trimestre, finito l'effetto incentivi (Repubblica, Fatto). E l'Europa torna in deflazione (Sole). In primo piano anche il vertice Italia-Africa. Mattarella: "Siamo il ponte per l'Europa" (Sole). Dlamini-Zuma: "Investite nella mia terra" (Corriere). Ma in Libia è ancora caos, con Haftar che dice "no all'Onu" e non riconosce il governo Serraj (Messaggero). Tra politica e editoria il ritorno di Feltri a Libero: "Meglio renziano che figlio di p…" dice al Foglio. Il Fatto: "Il governo gli spalma i debiti e Angelucci regala Libero". In cronaca l'agguato al presidente dei Nebrodi: la mafia torna a sparare in Sicilia (su tutti).

POLITICA
"Taglierò le tasse al ceto medio e Equitalia non arriverà al 2018" (Corriere p.10 e tutti): in diretta su Facebook i nuovi annunci di Renzi, che conferma anche il bonus da 500 euro agli studenti ma dopo le amministrative "se non dicono che li compro". Attesa per la mobilitazione dem di sabato sul refrendum: "Finalmente si entra nel merito. Io se perdo me ne vado ma non sarà un plebiscito. Voglio vedere che faranno quelli del "no" se perdono". Sul Corriere (p.3) il dilemma della data del referendum: il periodo, metà ottobre, coincide con la manovra aggiuntiva chiesta ora da Bruxelles. Intanto a Renzi si riavvicina Emiliano: "Io insieme al premier? Le trivelle una parentesi, adesso c'è simpatia" dice al Corriere (p.11). Ma il fronte di scontro si è spostato nel campo editoriale, dopo l'avvicendamento a Libero tra Belpietro e Feltri. "Il governo gli spalma i debiti e Angelucci gli regala Libero" la tesi del Fatto (in apertura e a p.3), che rilancia sull'intesa a tre tra editore, Verdini e Lotti. Così tra editori e politica "si va verso il giornale unico" scrive sempre il Fatto (p.2) citando l'operazione "Stampubblica", le manovra in corso su Rcs, la vicinanza del Sole, la "linea Caltagirone" al Messaggero, e il sostegno di Foglio, Libero, Unità.: Oggi l'esordio di Feltri su Libero: "Chi non muore si rivede". E al Foglio (in prima) dice: "Meglio renziano che figlio di putt..:".

ECONOMIA
Ok dell'Ue sui conti, Italia promossa (Stampa p.4 e tutti) ma bisogna fare di più su debito, fisco, giustizia, banche, spesa e riforma della pubblica amministrazione (Sole p.3). Nuovo esame a ottobre. Renzi: "L'Italia è tornata credibile". Analisti concordi sul carattere "politico" del via libera ai conti italiani, con buona pace del Fiscal Compact (Foglio p.3 e altri). Su Avvenire (p.7) parla il commissario Ue Moscovici: "Abbiamo concesso flessibilità in cambio di riforme e dell'impegno a un ritorno a un bilancio sostenibile. All'Italia chiesto un impegno preciso per il deficit nominale dell'1,8% del pil e sul rispetto della regola per il debito pubblico. Premier e ministro hanno dato la loro parola, mi aspetto che gli impegni siano rispettati". Sulla Stampa (p.3) parla Padoan: "Abbiamo ottenuto quello che meritavamo: rispetteremo gli impegni. Sul debito l'assenza di inflazione non aiuta ma andiamo avanti con le privatizzazioni: Enav, Ferrovie, forse una nuova tranche di Poste, parte del patrimonio immobiliare". Padoan conferma il decreto "Finanza per la crescita" per le pmi. E sulle banche: "Favorire le aggregazioni: in Italia ci sono ancora troppe banche". Voce contro dalla Germania: "Un errore aver concesso tanto a Roma – dice Lars Feld a Repubblica (p.2) – Se l'Italia non riduce il debito in un momento di ripresa viene il dubbio che possa mai scendere". Ma per Repubblica (p.3) dietro al via libera della Commissione c'era quello della Merkel a Renzi, anche per non mettere in crisi uno dei pochi governi stabili d'Europa. Sui giornali le ipotesi di manovra per l'aggiustamento dei conti: il Giornale (in apertura e a p.3) evoca la patrimoniale e parla di manovra da 10 mld, la Stampa (p.4) di 11 mld, il Sole (p.3) di 12-15 miliardi.

EUROPA
In primo piano su tutti la conferenza Italia-Africa svoltasi ieri a Roma. Renzi: "l'Africa non è una minaccia ma un'opportunità" (Corriere p.6). Mattarella: "Destini incrociati. Doveroso salvare chi soffre" (Sole p.33). Sul Sole (p.33) nell'approfondimento di Tramaballi l'importanza degli investimenti in Africa. E' stata l'Europa a lasciare che la Cina investisse senza controllo in Africa. Il vertice aveva uno scopo più immediato, ovvero avere il supporto dei paesi africani per conquistare il seggio non permanente dell'Onu. Il nuovo strumento del "Migrant compact" mira a portare in Africa gli investimenti necessari perché i giovani si costruiscano un futuro nel loro paese. Sul Corriere (p.6) l'intervista a Nkosazana Dlamini-Zuma prima donna alla guida della Commissione dell'Unione Africana: "L'Africa ha bisogno di investimenti in  agricoltura, infrastrutture, energia e industria estrattiva. L'Europa deve recuperare il tempo perduto rispetto alla Cina e l'Italia può essere in prima fila, ma basta dialogo, servono azioni". Sul Messaggero (p.6) l'interscambio dell'Italia con L'Africa di 38 mld di euro, secondo Renzi, è ancora troppo basso, governo disposto ad investimenti. Per il Fatto (p.7) nel 2016 prevista una crescita del 4%  nel continente africano, cresce l'export di vini italiani.

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