Commentario del 3.05.2016

IN PRIMA PAGINA
Referendum, via alla sfida (Repubblica). Renzi: "Diecimila comitati per il Sì". Napolitano al Corriere: "Se non passa è la fine del rinnovamento". Su Avvenire pro e contro: Clementi e De Siervo. Il Foglio lancia la campagna per il sì: che ci fa Berlusconi con Travaglio? Anche Feltri su Libero boccia Berlusconi: è finito, meglio che si faccia da parte. In primo piano anche il rientro di Girone: "una vittoria per l'Italia" (Stampa, Giornale). Pinotti al Corriere: vedrà crescere i figli. Ma l'India frena (Messaggero). Gentiloni a Repubblica: "Così ora vinceremo l'arbitrato". Intervista alla Pinotti anche sul Foglio: perché l'Italia è prudente quando si parla di Libia. Sul fronte interno l'altra notizia del giorno è lo stop della Borsa alla quotazione della Popolare di Vicenza (su tutti). Il Corriere: falsa partenza del decreto. Repubblica: il fondo Atlante non è un bazooka. Su tutti anche l'accordo Fca-Google per l'auto senza pilota. Su Libero e altri l'Ilva a Cdp e Marcegaglia: ma la gestiranno gli indiani. Sul Sole inserto di 8 pagine sui 150 anni della testata. Mattarella: "Il giornale che documenta e consente di conoscere il Paese reale".

ITALIA-ECONOMIA
Niente Borsa per la Popolare di Vicenza (Sole in apertura e a p.2 e su tutti). Borsa italiana non ha ammesso l'istituto: scarso flottante, non garantita la correttezza degli scambi. Per quotare un titolo serve sul mercato almeno il 25%: in questo caso bisognava riconoscere la quota di Atlante come flottante. Dopo l'annuncio crollo delle banche a Piazza Affari che chiude a –0,97. Per i piccoli soci la beffa finale: titoli senza mercato e niente Opa (Sole in prima e a p.2). Ora Atlante prepara la scossa: "Nuovi manager per ripartire" (Repubblica p.7). Il flop di Pop Vicenza riaccende i dubbi sull'efficacia stessa del fondo Atlante. "L'orizzonte di Atlante va ben oltre la Borsa – scrive Plateroti nell'editoriale del Sole – ma serve l'apporto di nuovi investimenti anche dall'Europa attraverso la Bei: un piano del genere sarebbe nell'interesse di tutti per dare stabilità al sistema". Fubini sul Corriere (p.6) critica il governo per la tiepidezza del decreto sulle banche: per ora Atlante ha solo eliminato il rischio crash di Vicenza, il problema sistemico del settore bancario rimane. Anche per il Messaggero (p.5) dietro il crollo dei bancari ieri a Piazza Affari c'è la bocciatura del decreto banche, più "leggero" del previsto in tema di recupero crediti. E ora riflettori accesi su Veneto Banca e Carige (Messaggero p.5). Intanto Renzi attacca Weidmann: "Si preoccupi delle banche tedesche, meno pensa all'Italia e meglio è" (Sole p.5). Ma la Ue ritocca le stime del governo: pil all'1,1%, deficit al 2,4%, debito fermo al 132,7% invece di scendere. Attesa per la valutazione definitiva sulla legge di Stabilità (Sole p.5).

ITALIA-POLITICA
Renzi lancia la sfida del referendum per il "sì" alla riforma costituzionale: "Diecimila comitati in tutta Italia, un gigantesco porta a porta e io girerò come un globetrotter. Se non riesco vado a casa" (su tutti). Per il premier la partita è quella di "tornare a un'Italia che dice sì". E sul Senato: "La politica dà un grande segnale,: rinuncia alle poltrone. Ora aspetto gli altri, dai sindacati agli imprenditori, fatelo anche voi se avere la forza e il coraggio". Napolitano al Corriere (p.5): "Se a ottobre vince il No per le riforme è finita. Sbagliato personalizzare, ma è in gioco il governo". Settis a Repubblica (p.3): "La Costituzione non si cambia con un plebiscito". Minoranza Pd divisa. Bersani per il "sì", ma c'è chi vuole creare comitati anti-riforma. Opposizione sulle barricate, dal M5S a Forza Italia. Il Foglio rompe il fronte del no: che ci fa Berlusconi con Travaglio? Anche Feltri su Libero (in prima e a p. 11) boccia Berlusconi: rotto il patto del Nazareno le ha sbagliate tutte. Meglio se si faccia da parte. Su Repubblica (p.3) la mossa delle opposizioni per disinnescare l'effetto plebiscitario a cui punta Renzi: spacchettare il quesito referendario in più quesiti sulla riforma costituzionale. Sulla Stampa (p.4) e sul Sole (p.9) i sondaggi che danno i contrari in testa, 52 a 48. Ancora molti gli incerti. A Renzi per vincere servirà portare alle urbe almeno 20 milioni di persone.

EUROPA
L'Ue: sì alle frontiere chiuse ma non il Brennero (Stampa p.7). Domani la Commissione approverà una raccomandazione al Consiglio perché consentano a Germania, Austria, Svezia, Danimarca e Norvegia di prorogare di altri sei mesi la sospensione di Schengen. La mossa servirebbe a Berlino e Vienna per prendere tempo davanti all'ondata populista. Il Brennero però non è nella lista dei passaggi dove la vigilanza può essere permanente, visto che la frontiera esterna considerata fallace è solo quella greca. Dunque per chiudere la via perl'Italia Vienna dovrebbe chiedere a Bruxelles una ulteriore autorizzazione. Intanto nella Spagna senza governo è incubo deficit (Stampa p.12): sale la disoccupazione e la Ue minaccia maxi sanzioni. Si torna a votare il 26 giugno. E in Francia si discute la riforma del lavoro in piazza: vietati i raduni notturno di chi protesta, ma al governo in Parlamento mancano i numeri per il via libera (Stampa p.13).

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