Commentario del 22.05.2016

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano con l'avvio da parte del premier della campagna referendaria per il sì. "Se vince il no il Paese sarà ingovernabile" (Sole). Sul Messaggero intervista a Renzi: "Si vota a febbraio 2018". Su Libero parla Salvini: "Non vedo più Silvio. Dopo il voto o con me o con la Merkel". Il leader della Lega in campo per il "no". Il Sole difende la riforma: "E' il Paese che vogliamo". Idem Mattino e Unità. Scalfari su Repubblica la stronca: se Renzi diventerà padrone sarà per tutti un disastro. In primo piano anche l'Europa con l'allarme che rimbalza dal G7: Brexit, Grecia, terrorismo rischi per l'economia globale (Sole). Per l'Italia a rischio 12 miliardi (Stampa). Su Repubblica il piano Ue per frenare i migranti: 60 mld di aiuti all'Africa. Sole e Fondazione Hume testano l'euroscetticismo: metà degli europei perde fiducia nell'Europa. Oggi l'Austria vota, nuova sfida sul confine: 80 agenti al Brennero (Corriere, Messaggero). Spazio anche all'economia. Visco e Padoan annunciano tagli fiscali per la crescita (Sole). Sul Corriere le nuove disuguaglianze che rallentano l'Italia. Sul Fatto inchiesta sul Sistri: non funziona ma alle imprese è già costato 170 milioni (Fatto). Sul Giornale il siluro tedesco contro la Fiat: "Pronti a vietarne la vendita" per le emissioni.

ITALIA-ECONOMIA
Renzi sul Messaggero (in apertura e a p.2 e 3) esclude un aumento dell'Iva per finanziare il taglio dell'Irpef e sulla flessibilità per le pensioni dice: "Stiamo studiando soluzione diverse, quando arriveremo in sede di Stabilità le discuteremo con i diretti interessati. Per adesso è solo fantasia". Renzi contesta anche le cifre uscite sulla futura manovra – "non 20 miliardi, ma cifre considerevolmente più basse" – e sulle coperture dice: "le abbiamo sempre trovate".  Su Sole (in prima e a p.6) e tutti la linea di Padoan e Visco. Visco: "Per la crescita servono sgravi fiscali alle imprese e investimenti sulle infrastrutture". Padoan: "Più spesa per gli investimenti, si a tagli fiscali appropriati". Allo studio del governo la riduzione del cuneo fiscale e l'avvio dell'anticipo pensionistico, una manovra da 2,5 mld (Sole p.6). "Ripresa troppo fragile – dice al Messaggero p.9 il presidente di Federmeccanica Storchi- serve una forte iniezione di investimenti infrastrutturali e sostenere la domanda interna". Su Repubblica (p.12) intervista a Jeremy Rifkin: nel mondo è in atto una terza rivoluzione industriale e l'Italia se la sta facendo sfuggire. Sul Giornale (p.7) lo studio Cgia che dimostra il finto calo delle tasse: dalle aziende 97 mld di gettito l'anno, in discesa di 18,8 mld dal 2007. Ma la diminuzione è dovuta al crollo del numero delle imprese. Ne sono sparite 168 mila. Sempre sul Giornale (p.15) la minaccia del governo tedesco a Fca: "Se Torino continua a opporsi ai controlli sulle emissioni non escludo di chiudere a Fiat il mercato". Sul Fatto (p.6) il fallimento di Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti:non funziona ma macina soldi. Per le imprese un raggiro da 170 milioni. Sulla Stampa (p.15) il dietrofront di Poste sulla chiusura degli uffici nei piccoli Comuni dopo le sentenze dei Tar. Congelate le chiusure che erano uno degli elementi portanti del piano industriale dell'ad Caio. In Unicredit i grandi soci spingono per l'uscita di Ghizzoni già al cda di martedì, anche se non c'è ancora accordo sulla sua buonuscita: tra i successori in pole Morelli, ora in Bofa-Merril Lynch (Stampa p.18). In bilico anche il presidente Vita, al cui posto potrebbe andare il vice Montezemolo o Lucrezia Reichlin.

ITALIA-POLITICA
"Si vota a febbraio 2018: è interesse italiano votare alla scadenza naturale" dice il premier Renzi al Messaggero smentendo voci di elezioni anticipate al 2017 (in apertura e a p.2 e 3). Ma prima viene il referendum sulla riforma costituzionale, a ottobre: "Non è la riforma perfetta ma è strepitosa e cruciale.  Se avrà una maggioranza di sì a uscire rafforzata sarà l'Italia e la sua credibilità interna e internazionale. Se sarà bocciata avranno vinto i teorici dell'ingovernabilità. Chi vota no si tiene il sistema di oggi, l'inciucio istituzionalizzato". Renzi si dice convinto che voteranno sì anche elettori del centrodestra e dei 5S. Quanto alle amministrative "si eleggono i sindaci, il governo rispetterà i risultati". Su Libero (p.9) intervista a Salvini: "Berlusconi è sparito, ma dovrà decidere: o noi o la Merkel. Dopo le elezioni lanceremo un nuovo progetto di governo.Il mio avversario è Renzi, il resto è contorno". E annuncia una campagna capillare per il "no" al referendum.  L'apertura della campagna referendaria per il sì di Renzi – "se vince il No sarà il paradiso degli inciuci" – in primo piano su tutti i giornali. L'Anm non si schiera, i quotidiani sì, Il Sole (con l'analisi di Fabbrini) per il sì: "la riforma costituzionale, il Paese che vogliamo". Idem il Mattino di Napoli: "Un voto decisivo dopo 30 anni di melina politica". Scalfari su Repubblica fermo sul no: "Se Renzi diventerà padrone sarà per tutti un disastro". Per il "no" anche Sallusti sul Giornale. Pansa, su Libero, si schiera per il "no" pur convinto che vincerà Renzi. Feltri: "Non è un plebiscito abrogativo del premier". Ceccanti sull'Unità (in prima e a p.2) invoca il "sì" per "non tornare nella palude". Sul Corriere (p.14) la strategia del premier: "Sarà una campagna anti casta e contro i privilegi. Dobbiamo far andare in cortocircuito gli avversari della riforma schiacciandoli sulla difesa dello status quo". Su Libero (p.6) il piano del premier: cambiare l'Italicum per far fuori Grillo, introducendo un premio di coalizione per il ballottaggio.

EUROPA
"Così la Ue perde il consenso tra gli europei": sul Sole (in prima e a p.2 e 3) il rapporto Fondazione Hume-Sole 24 Ore sull'euroscetticismo dilagante anche nei Paesi fondatori.  In Italia quasi il 40% dei cittadini si dice insoddisfatto della Ue. L'identificazione per i più è ancora con il proprio Paese: in Italia il 36,1% si dichiara solo italiano, il 57,4% italiano ed europeo; solo il 51% si fida dell'Europarlamento, solo il 43% della Bce (-24,3% in dieci anni). Pesano austerità, euro e rifugiati: e ad avvantaggiarsene sono Lega e 5Stelle (Sole p.3). Sulla Stampa (in prima e a p.21) la ricetta di Boeri (Inps): "Un welfare Ue che governi la mobilità dei lavoratori e al contempo repressione del flusso illegale di lavoratori".
Su Repubblica (in apertura e a p.3) il piano della Commissione Europea per fermare l'arrivo dei nuovi migranti, che ricalca il Migration Compact proposto da Renzi: 60 miliardi per l'Africa, da reperire con lo stesso metodo del Piano Juncker, costituendo un capitale di partenza capace di attrarre investimenti pubblici e investitori privati per finanziare singoli progetti. Si parte con 4,5 mld della Commissione e si spera in un effetto moltiplicare per arrivare a 60. La Ue in cambio di pacchetti di investimenti per ogni Paese chiederà cooperazione nella gestione delle frontiere e impegno su rimpatri.
Su tutti l'allarme rosso lanciato dal G7 per l'Europa: "Terrorismo e Brexit minaccia globale" (Sole e Stampa in apertura e su tutti). Lucrezia Reichlin a Repubblica (p.21): "L'uscita della Ue? Per Londra solo costi e illusione di sovranità". Sulla Stampa (p.3) il conto di Brexit: alle famiglie inglesi costerà fino a 7 mila euro l'anno e 4 milioni di posti di lavoro. La Germania rischia di perdere 58 miliardi, l'Italia 12 mld, l'avanzo commerciale per l'esportazione di prodotti di moda, alimentare e macchinari, più 1,4 mld per compensare i mancati versamenti inglesi all'Unione.

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