Commentario del 11.05.2016

IN PRIMA PAGINA
Unioni civili, il governo mette la fiducia. La Cei: grave errore (Repubblica). Sul voto l'ira dei vescovi (Stampa). E a Roma scoppia il caso Marchini (Sole): "Se sindaco, non celebrerò nozze gay". Repubblica: Roma val bene una messa. Ma nella legge non mancano vuoti e incongruenze (Corriere, Giornale, Messaggero). Sul fronte referendum "c'è il primo epurato" (Fatto), un esponente dem contrario. Renzi: "io sto con il popolo, gli altri con i politicanti". Libero: a ottobre si vota solo su Renzi: se vince si pappa tutto. E il Quirinale prepara il governo di scopo (Libero). Su Sole e altri il sì Ue alla flessibilità sui conti italiani ma pesa il debito alto. E a marzo produzione industriale a crescita zero (Sole). Su tutti l'avvento di Calenda al Mise. Gutgeld al Foglio: "Non rifaremo l'Iri". Sul Giornale le prime mosse di Boccia: il piano per riunire Confindustria. Banche sempre in primo piano. I conti di Unicredit meglio del previsto (MF). Ghizzoni: "l'aumento non serve" (Sole). Banco Popolare, a giugno l'aumento per la fusione (Sole, MF). Intanto per il crac di Etruria è la Consob a finire sotto il faro degli inquirenti (Messaggero). Vegas: mai detto che le vittime erano bene informate (Sole).

ITALIA-.ECONOMIA
Conti italiani, Ue orientata a concedere il "via libera" alla flessibilità ma sul debito "non ci siamo": insufficienti le spiegazioni del Tesoro (Stampa p.3). Problemi di debito anche in altri Paesi, ma la lettera di Padoan a sostegno delle tesi (e dei conti) italiani è stata considerate non sufficiente. "Si deve tenere conto dei nostri sforzi". Padoan ha promesso il calo del rapporto debito-pil e ha ricordato che le clausole di salvaguardia sono tutte in vigore, compresa l'aumento dell'Iva: potranno essere disinnescate solo con una vera riduzione delle spese. Per il Sole (p.8) dalla Commissione arriveranno raccomandazioni "particolarmente impegnative" ma non l'apertura di una procedura di infrazione. Ieri il giuramento al Colle e l'insediamento al Mise di Calenda: oggi prima riunione con Regioni e Confindustria per stimolare gli investimenti esteri, obiettivo 20 mld aggiuntivi (Sole p.8). Per la Stampa (p.9) in cima all'agenda c'è il dossier Ilva e il progetto "alti potenziali" per spingere l'internazionalizzazione delle piccole imprese, cominciando con un progetto-campione per 70 aziende. Ma prima Calenda "lo tsunami" metterà mano al Ministero: saranno rimessi in discussione poltrone, persone e processi. "Se qualcuno pensa che questo governo voglia ricreare l'Iri sbaglia di grosso – dice il consigliere economico del premier, Gutgeld al Foglio (in prima) – Oggi l'oggetto principe della politica industriale è uno: mettere i privati in condizione di fare ciò che ritengono meglio". Per questo "tutto si tiene": riforma costituzionale, Jobs Act, semplificazione della pa, accorciamento dei tempi della giustizia Intanto l'Istat certifica una produzione industriale ferma al palo (Sole p.7): la crescita è pari a zero ma solo grazie al progresso dell'energia. Il Sole (in prima e a p.7): la recessione che non finisce assomiglia sempre più a una gabbia. Sul Messaggero (p.17) e altri l'allarme di artigiani e commercianti: "Nel 2015 chiuse 390 aziende al giorno". Vivoli (Rete Impresa Italia): "Una vera e propria strage". Alla presentazione del rapporto anche Nannicini, ma quando critica i vecchi riti della concertazione sindacale Camusso e Barbagallo se ne vanno (Messaggero p.9).

ITALIA-POLITICA
Bufera sulle Unioni civili: il governo pone la fiducia, la Cei attacca. Monsignor Galantino: "Così si rischia una sconfitta per tutti". Boschi: "Questa legge ha un valore politico". Opposizioni in rivolta: Il ministro Costa al Messaggero (p.3): "Giusto che lo Stato riconosca nuovi diritti. Questa legge è una vittoria del buon senso: ora pensiamo a tutte le famiglie". Ma non mancano critiche nel merito.
"Dal referendum dipende il futuro del nostro Paese – l'e-news di ieri di Renzi – E alla fine vedremo con chi sta il popolo" (Repubblica p.6 e tutti). Sul Corriere (in prima e a p.25) il "sì" di Angelo Panebianco: la riforma non è perfetta ma i suoi nemici hanno torto: nessun disegno autoritario dietro il progetto del governo. Belpietro su Libero (in prima e a p. 7): a ottobre si vota pro o contro Renzi. Se il premier vince si pappa tutto, istituzioni comprese. E' la vittoria del "no" che apre scenari incerti, complicati anche dal verdetto della Consulta sull'Italicum. Per Libero (p.7) il Quirinale già pensa ad un governo di scopo, che punti a rivedere la legge elettorale tenendo fermo il controllo dei conti pubblici. D'Alimonte sul Sole (p.24) evoca il pericolo"Rexit" in caso di vittoria del no. Anche D'Alimonte associa la riforma del Senato all'Italicum: "vivranno o cadranno insieme" e l'Europa dovrà preoccuparsene. "il Rexit potrebbe avere sulla Ue conseguenze negative quanto il Brexit".

EUROPA
Nomina lampo per l'ambasciatore italiano a Bruxelles: al posto di Calenda andrà Maurizio Massari, l'ambasciatore del caso Regeni. Per il Sole (in prima e a p.8 e su tutti) una nomina che riafferma il ruolo centrale dell'Unione e la necessità di non trascurare i rapporti dell'Italia con l'Europa.
Intanto in Francia il premier Valls chiede la fiducia sulla riforma del lavoro (Sole p.19): tensione altissima in Parlamento, il governo cerca di aggirare l'opposizione al provvedimento, che arriva al traguardo privo di molte delle innovazioni previste all'origine – al punto di essere definito il Jobs Act alla francese - ma pur sempre orientato a semplificare il ricorso ai licenziamenti e la primazia degli accordi aziendali almeno per gli orari di lavoro.

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