Commentario del 30.11.17

IN PRIMA PAGINA
Soldi a pioggia prima delle elezioni (Stampa), mossa sulle assunzioni (Messaggero), pensioni, bonus, imprese: sul Sole e tutti le novità della manovra. Ap minaccia: senza bonus triennale sui bebé non la votiamo (Avvenire). E già si ragiona sulla cancellazione della web tax alla Camera (Italia Oggi).
Spazio anche alla politica: su Giornale e Corriere l'idea del Colle: Gentiloni bis se dalle urne esce un pareggio. Salvini a Berlusconi: basta con le sparate, ci dobbiamo chiarire (Mattino). E intanto si prende l'Ugl e va con Alemanno (Fatto). Sulla Stampa in apertura il blitz dei naziskin contro volontari pro-migranti: cresce l'estrema destra, il seme dell'intolleranza contagia anche l'Italia. Su Repubblica l'imbarazzato silenzio a destra sulle ronde nazi. Sul Fatto il conto di Air Force Renzi: 150 milioni.
Dalla Ue, nuova sconfitta italiana: no a Padoan (Fatto), l'Eurogruppo a un portoghese (Mattino). Su Libero parla il ministro russo Lavrov: "Le sanzioni Ue alla Russia fanno male a voi".
Dal vertice di Abidjan il sì al piano Africa-Ue-Onu per rimpatriare 15 mila migranti dai campi libici (Repubblica, Sole). Tajani ad Avvenire: "Investiamo".
Da Washington, l'avvertimento di Trump alla Nord Corea: "Sanzioni Usa contro Kim" (Corriere).
Alla Corte dell'Aja: condannato per i crimini di guerra, si uccide con il veleno. Mostar resta senza giustizia (Stampa).
Su tutti il ritorno dell'Alfa Romeo in F1. Dopo 30 anni torna la leggenda cominciata con Farina e Fangio (Sole). Su Corriere e Messaggero il ritorno del Giro d'Italia a Roma: si parte da Gerusalemme.

ITALIA-ECONOMIA
Pensioni, bonus imprese: sul Sole (in apertura) e su tutti l'ultima versione della manovra, che oggi il Senato voterà con la fiducia. Nel ddl di Bilancio restano immutate le misure sulla sterilizzazione delle clausole Iva, quelle per le imprese, la decontribuzione per i giovani neo assunti, la lotta all'evasione fiscale con l'arrivo della fattura elettronica nei rapporti tra privati. Le novità sono nel capitolo "famiglie", con la conferma del bonus bebé (sebbene ancora oggetto di scontro in maggioranza), un fondo da 60 milioni per alleggerire il superticket, altri 60 milioni per il "caregiver"(l'assistenza in famiglia a disabili gravi), 20 milioni per gli affitti. In arrivo anche un fondo da 50 milioni in due anni per risarcire i risparmiatori vittime di crack bancari. Baretta: "Cinquanta milioni sono pochi per una risposta completa ma era importante dare un segnale – dice al Sole – la novità è che ci si rivolge ai risparmiatori come categoria in base al criterio del danno seguito e non del titolo posseduto". Per Baretta "il fondo è solo una prima mossa, che non cancella le responsabilità delle banche e dei loro amministratori colpevoli". Per le pensioni si conferma l'aumento dell'età pensionabile a 67 anni con l'esclusione delle 15 categorie di lavori gravosi e l'allargamento dell'Ape sociale (Sole). Per la web tax (al 6% dal 2019) Italia Oggi (p.34) prevede invece vita breve. Contrariamente alle apparenze, c'è un vasto fronte di contrari alla norma sulla tassazione dei servizi digitali. Galli (Pd): "Il problema è l'imposta del 6%, che è una violazione grave del mercato unico europeo e discrimina le imprese di Francia, Spagna che vogliono vendere servizi digitali all'Italia". Per il parlamentare dem, la norma così come arriverà alla Camera può generare "un caos fiscale enorme e va a danneggiare non i giganti del web bensì le piccole e medie imprese".
Il Messaggero rimarca le misure per statali e ricercatori. Tra le norme in manovra c'è anche la proroga per tutto il 2018 delle attuali graduatorie dei concorsi pubblici (150 mila persone interessate), la stabilizzazione dei ricercatori precari del Cnr, il cui numero è salito da 1.600 a 2.170 unità. Le prime 420 sono previste nel 2018 ma i 50 milioni di copertura finanziaria per i ricercatori sono pochi. Sulla Stampa i fondi a pioggia un po' per tutti: da quelli per la Xylella pugliese a quelli per il cimitero del Vajont, dal Carnevale di Viareggio agli archivi dei partiti. Totale 264,85 milioni.

ITALIA-POLITICA
Effetto "prorogatio": Gentiloni potrebbe governare fino all'estate: scrive Polito sul Corriere che quello che è accaduto a Rajoy in Spagna e sta succedendo a Merkel in Germania potrebbe riproporsi in Italia dopo il voto. La Costituzione lo prevede, l'unico impedimento potrebbe venire dall'aula da qui a fine legislatura: se il governo fosse battuto in un voto di fiducia la possibilità di "risorgere" dopo il voto decadrebbe.Per questo è uscito dall'agenda lo Ius Soli. Anche il Giornale ventila questa possibilità: resta Gentiloni se dal voto esce un pareggio. La regia è del Quirinale. E Mattarella potrebbe annunciare le urne (per il 4 o il 18 marzo) nel discorso di Capodanno.
Intanto per i leader di partiti e movimenti è già campagna elettorale piena
Di Maio (M5S), in un'intervista al Corriere annuncia: "Correrò in Campania, ma anch'io come tutti mi sottoporrò alle Parlamentarie". Poi rassicura le imprese sulle misure economiche di un governo a 5 Stelle: "Il nostro strumento di sostegno al reddito serve a reinserire sul mercato ci perde il lavoro e a togliere alle imprese l'onere della formazione". Per le coperture "non introduciamo nove tasse né patrimoniali: agiremo in regime di spending review. I primi a chiedercelo sono proprio gli industriali". "Nessuna chiusura verso nessuno, ci dobbiamo aprire sempre di più. Chi ambisce a governare il Paese deve parlare con tutti".
Ma nel centrodestra è caos, scrive la Stampa. Salvini ne ha per tutti: considera la Meloni una traditrice per lo strappo che si è consumato in Sicilia (dove il posto in giunta Musumeci è andato a Fdi e non alla Lega), e non si fida più di Berlusconi. Sfiducia contraccambiata da Berlusconi, sempre più allarmato per "l'alleato Salvini": "Sembriamo la sinistra, rischiamo di sprecare una vittoria a portata di mano" lo sfogo riferito dal Messaggero. Intanto il leader della Lega si sposta sempre più a destra: sul Fatto l'intesa con l'Ugl per avere un sindacato di riferimento, su tutti l'appoggio di Alemanno e Storace, che ieri insieme al leghista Giorgetti hanno presentato i comitati del Polo sovranista per Salvini premier (Fatto).
"Patti chiari, Berlusconi sia serio" dice Salvini al Mattino. "Il centrodestra ha il dovere di presentarsi agli italiani mettendo il programma nero su bianco, per non ricadere negli errori del passato. Se ci sono problemi meglio affrontarli prima". Si parte dall'Europa: "Chi andrà a Bruxelles a trattare la revisione dei Trattati? Se Berlusconi pensa alla Merkel siamo completamente fuori strada, Io non voglio fare dell'Italia una succursale della Germania". Poi l'immigrazione: "Oggi le espulsioni sono 15 mila all'anno. Bisogna arrivare a 100 mila. Mezzo milione di clandestini devono essere riportati nei loro Paesi entro cinque anni. Dipendesse da me, chiuderei subito tutti gli alberghi che li ospitano". Sui temi economici: "Nella prima riunione del consiglio dei ministri cancelleremo la legge Fornero. Possiamo farlo con uno come Zanetti che la votò?". Quanto ai suoi rapporti con la destra dice: "Dire destra e sinistra non ha più senso. Oggi la vera sfida è tra chi si batte per difendere la propria comunità e chi fa gli interessi della globalizzazione e delle multinazionali. Noi stiamo con le comunità".

ESTERI
Ue, altra amarezza per l'Italia: sfuma la nomina di Padoan (Repubblica). Per la guida dell'Eurogruppo avanza la candidatura del portoghese Mario Centeno. A stoppare il ministro italiano è stato lo stesso premier Gentiloni: "Padoan è considerato una personalità di grandissima autorevolezza ma salvo sorprese la durata del mio governo è limitata e questo è un problema". Ed è prassi che a presiedere l'Eurogruppo sia un ministro in carica. Per il Messaggero, Gentiloni ha dovuto prendere atto dei richiami di Macron e Merkel sulla "sovraesposizione" dell'Italia tra Bruxelles, Strasburgo e Francoforte. La votazione è prevista per lunedì.
Ue-Africa, al vertice di Abidjan è il tema migranti a prendere il sopravvento, con l'Italia che punta ad aiutare lo sviluppo dei Paesi africani in cambio dello stop all'immigrazione irregolare. Si va verso una task force comune fra Onu-Ue e Unione africana per proteggere i migranti lungo le rotte migratorie, specie in Libia, e a "bonificare" i campi profughi illegali. Previsti 15 mila rimpatri entro la fine di gennaio per svuotare i campi libici e al reintegro dei migranti nei Paesi d'origine nella speranza di chiudere le rotte alla partenza. Tajani ad Avvenire: "Investire sui giovani africani, questa è la chiave. Ad Abidjan ho visitato una fabbrica di cioccolata di una società francese che dà lavoro a 1.200 ivoriani. Questo è un modo esemplare per affrontare la questione". Intervista a Tajani anche sul Sole: "Più che piano Marshall dovremmo chiamarlo piano Europa, e passare dai 4 miliardi stanziati entro il 2020 a 40 mld per il periodo 2021/2027".
Su Libero parla il ministro russo Sergej Lavrov, a Roma per il Forum Med promosso dal Ministero degli Esteri e dall'Ispi: "Noi russi pronti ad aiutarvi per fermare l'immigrazione, nell'interesse della pace, della stabilizzazione e della sicurezza nel Mediterraneo". Poi torna sulle sanzioni Ue alla Russia per la crisi in Ucraina: "Le sanzioni imposte dai burocrati di Bruxelles su indicazione di Washington hanno colpito come un boomerang i prodotti europei mentre l'America non ha subito danni. L'establishment americano persegue i propri obiettivi antirussi a discapito degli europei e per mano degli europei stessi. Rifletteteci". 

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Commentario del 29.11.17

IN PRIMA PAGINA
L'Italia non fa figli: meno 100 mila in otto anni (Corriere). E uno su tre è figlio di genitori non coniugati. Ma l'assegno del bonus bebé sarà dimezzato (Stampa). I dati Istat su natalità e fecondità della popolazione si intrecciano alla manovra di bilancio in discussione al Senato. Sul Messaggero la giungla degli sconti per le famiglie. Su QN il "taglietto" al superticket: esentati minorenni, anziani e redditi bassi.
Anche la politica guarda alle persone: sul biotestamento legge entro l'anno (Stampa, Repubblica). Ma è scontro in aula. Salvini choc – "io penso ai vivi" – ma Renzi incassa l'ok dei grillini (Messaggero). Spazio anche alle fake news. Sul Mattino parla l'uomo dietro ai siti di Grillo e Lega: "Sono soltanto un amante del web". Fico alla Stampa: "Le fake news sono un finto problema. Ma chi sostiene il M5S sia trasparente".
Dall'estero: la Corea del Nord sfida il mondo e lancia un nuovo missile (Sole, Corriere). Fallita mediazione cinese (Repubblica). Il Papa in Birmania incontra San Suu Kyi: "Rispettare etnie". Ma non pronuncia la parola "rohingya" (Repubblica). In Libia l'Onu svuoterà i campi. Intesa tra Europa e Africa per trasferire a sud i migranti (Repubblica). Mogherini: ora canali di migrazione legale (Avvenire). Parte da Mortara (Pavia) il primo treno merci per la Cina (Sole). In viaggio la nuova Via della Seta (Stampa, Avvenire).
In cronaca, le carte dell'inchiesta di Rigopiano: nelle telefonate prima della valanga battute ed errori (Corriere). Ridevano anziché salvare la gente (Fatto). "La gente muore e non capite" (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Bonus bebé dimezzato a 40 euro nel 2019 (Corriere p.5). Minitaglio per il superticket (Repubblica p.11): esentati minorenni, anziani e redditi bassi (QN p.23). In Senato ultimi ritocchi alla manovra di bilancio del 2018, che da oggi sarà in aula.Probabile il ricorso al voto di fiducia. Il bonus bebé è confermato per il 2018 e reso strutturale ma dal 2019 viene ridotto a un solo anno (da tre) e dimezzato nell'importo (480 euro l'anno invece di 960). Modifiche in corso d'opera anche sul superticket per visite e prestazioni sanitarie. Previsto un fondo di 50 mln di euro in due anni per le vittime dei crack bancari.
L'Ocse rivede all'1,6% la crescita dell'Italia: "Ma dopo il voto non rallenti sulle riforme" (Corriere p.37) All'ottimismo per il 2017 segue però la cautela sul 2018 (pil all'1,5%). Padoan: "Dati lusinghieri che mostrano segnali di ripresa non effimeri".
Ma la ripresa non frena la fuga dei giovani: sul Corriere l'esodo italiano a Londra, in crescita  nonostante la Brexit e la ripresa dell'occupazione in patria. Per molti giovani italiani resta più attraente l'uscita dal sistema, in controtendenza rispetto ai coetanei di Spagna, Portogallo e altri Paesi europei pure colpiti dalla recessione. Londra la destinazione più scelta ( 60 mila), 50 mila gli arrivi in Germania, 19 mila quelli in Svizzera. 
In grande evidenza su tutti i giornali il rapporto Istat su "Natalità e fecondità della popolazione residente". Nel 2016 registrate 473.438 nascite, oltre centomila in famiglie straniere; in 8 anni si sono avuti 107.142 neonati in meno. Un trend che ha riguardato anche gli stranieri. La demografa Patrizia Farina al Corriere: "Questione culturale. La maternità? Un obiettivo tra tanti. Le coppie italiane non guardano avanti, la crisi economica ha un peso relativo". Polito, sul Corriere, parla di paura del futuro: nelle nostre case senza fratelli sta crescendo la generazione dei figli unici.
Si è "ristretta" anche la famiglia: quasi un terzo dei neonati è figlio di genitori non coniugati. Sempre meno privilegi e più burocrazia: per la Stampa queste le cause della crisi delle nozze, ma i nati fuori dal matrimonio disegnano una nuova Italia.

ITALIA-POLITICA
Accordo sul biotestamento, Ius soli sempre più lontano (Repubblica p.2, Messaggero p.6, Corriere p.8): la precedenza alla legge sul fine vita nasce dall'esigenza di non scalfire l'esecutivo. Mentre sullo Ius soli mancano i numeri, e porre la fiducia è impraticabile, sul biotestamento il Pd dovrebbe contare sui voti di M5S – con Fico che alla Stampa (p.7) conferma "Ci siamo al 100%" -, Autonomie, di un pezzo di Gal e Ala, forse anche qualche esponente di Ap.  "Possiamo farcela – dice ottimista Martina a Repubblica (p.3) – ma lavoriamo anche sullo Ius soli".  Polemica sulle frasi di Salvini, che sulla legge sul fine vita ha detto: "Io più che del fine vita mi occupo della vita. Mi piacerebbe che questo Parlamento si occupasse degli italiani che stanno vivendo male...di morte ci occuperemo al momento giusto" (Repubblica p.3). Attaccato sia da Fi, che da Pd e M5S, in serata ha smorzato i toni: "E' giusto ragionare su come morire bene, ma prima su come vivere bene".
Fake news, Facebook pronto a mettere in campo un team di esperti per vigilare sul voto in Italia (Messaggero p.7). Pronta anche la missione Osce sul clima pre-elettorale. Marco Mignogna, il web designer che ha creato una galassia di siti afferenti a Lega e M5S, intervistato dal Mattino (in prima e p.4) dice: "Pubblichiamo notizie che parlano alla pancia dei cittadini, questo è lo specchio di un Paese arrabbiato. Mai preso un euro da partiti o organizzazioni politiche. Io prendo articoli da altri siti, citando la fonte, ma cambio il titolo per dargli maggiore interesse: è il clickbaiting, ci guadagno  cifre che mi permettono di arrotondare per mantenere la mia famiglia". Sulle fake news torna anche Roberto Fico (M5S) che alla Stampa (p.7) dice: "Sono un falso problema, noi abbiamo un sistema trasparente. Se qualcuno (come Mignogna) apre un blog e scrive stupidaggini non è un nostro problema. Più che le false notizie, a condizionare il voto saranno i condizionamenti tradizionali, come lo scambio politico mafioso, o gli impresentabili, come in Sicilia".
Scenari post elezioni, il Messaggero (p.7) dedica un focus alla composizione del prossimo Senato: il centrodestra è avanti, ma Palazzo Madama sarà ingovernabile. Per la maggioranza l'unica possibilità sarebbe un accordo con il Pd, mentre il M5S rischia di arrivare terzo, rispetto alla Camera i grillini sarebbero penalizzati dal limite di età che dovrebbe fare venire meno il voto dei millennials. Labate sul Corriere (p.9) guarda al centrodestra, che vede quota 40%: imprenditori e burocrati in fila per rientrare nel giro di Berlusconi. Ad Arcore anche il leader degli industriali Boccia.

ESTERI
Kim, missile intercontinentale sul Giappone (Stampa): "possiamo colpire ovunque" (Corriere). Dopo 74 giorni di silenzio Pyongyang torna a farsi sentire, testando un missile balistico, il più potente dei suoi, che ha raggiunto quota 4mila chilometri e si è schiantato in mare nello spazio del Giappone. Pentagono in allarme: nel mirino c'è anche Washington (Corriere). Il Segretario di Stato Tillerson tiene aperta la via diplomatica e ipotizza il blocco navale per frenare i rifornimenti alla Corea del Nord. Oggi si riunirà il consiglio di sicurezza dell'Onu.
Libia, l'Onu svuoterà i campi profughi (Repubblica). Atteso a giorni l'annuncio di una iniziativa europea con Unhcr e Oim. Ma Macron lo sa e fa sua l'idea: "Proporrò che Africa ed Europa vengano in soccorso delle persone intrappolate in Libia con la loro evacuazione". Per la Stampa, Macron sta cercando di sfilare all'Italia la gestione della crisi dei migranti in Libia. Al vertice di Abijan in discussione un nuovo patto politico tra Africa e Unione Europea, sostenuto da potenti investimenti (Repubblica e tutti). Il Corriere: servono aiuti ai giovani africani, non ai dittatori.

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Commentario del 28.11.17

IN PRIMA PAGINA
Manovra e tasse in primo piano su tutti i giornali. Il governo promette: soldi a chi cura i malati in casa (Stampa, Messaggero). Aiuti alle famiglie ma sconto ridotto sul superticket (Corriere). Ma slitta l'esame dell'Aula del Senato (Sole). Giovedì il "tax day" da 32 miliardi (Sole). Da Trump all'Italia, sfida sul fisco (Messaggero): ecco le promesse dei partiti, una lista da 40 miliardi (Repubblica). Su QN parla "l'oracolo delle tasse": "Flat tax al 25% per tutti". Parte in salita la web tax all'italiana:serviranno tre decreti per attivarla (Italia Oggi). Sul Sole favorevoli e contrari a confronto.
Politica, fa discutere il nome di Gallitelli candidato premier, il generale che divide la destra (Repubblica). Ma ora Berlusconi frena: sarà nel governo (Messaggero). Critico Libero: la politica si arrende a militari e magistrati. Sul Giornale gli ultimi sondaggi dopo le convention: Renzi giù, Berlusconi su e non è una fake news. Paragone: per vincere le elezioni pensate all'economia e non alle notizie false.
Ue, per la guida dell'Eurogruppo si guarda a Padoan (Messaggero). Il Giornale: scambio con l'Ema? Sul Foglio il ministro francese spiega la prima rivoluzione di Macron, la riforma del lavoro. Su tutti la favola di Harry e Meghan sporcata dal razzismo. Lei, americana e divorziata: "Non sono né bianca né nera" (QN). In Libia gli accordi sono già saltati. Ripartono i barconi (Avvenire).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra e tasse in primo piano su tutti i giornali. Il governo promette: soldi a chi cura i malati in casa (Stampa, Messaggero). Aiuti alle famiglie ma sconto ridotto sul superticket (Corriere). Per i "caregivers" stanziato un fondo di 60 milioni in tra  anni a favore di chi si prende cura di un familiare disabile. Verso il compromesso l'accordo sul superticket sanitario delle Regioni, reclamato dalla sinistra. Sembrano saldi di fine legislatura, ironizza la Stampa: le richieste sono tante e disparate, i fondi disponibili sono pochi, la Ue ci sta col fiato sul collo. Intanto slitta a domani l'esame del test dalll'Aula e da Senato (Sole).
Giovedì il "tax day" da 32 miliardi: sul Sole gli 81 adempimenti fiscali in scadenza tra tre giorni.  (Sole). Da Trump all'Italia, sfida sul fisco (Messaggero): negli Usa attesa per la riforma fiscale che il presidente presenterà al Congresso per chiedere che alle aziende venga applicata una aliquota fissa al 20%. Aliquota fissa che l'economista Alberto Mingardi (Istituto Leoni) porterebbe invece al 25%. "Dopo aver annunciato a luglio la nostra rivoluzione fiscale, accettando un'aliquota unica al 25%, ci hanno cercato tanti politici anche perché la flat tax è semplice da capire per tutti. Il fisco italiano è una selva di deduzioni, detrazioni, c'è bisogno di una ripulitura". Mingardi ribadisce la sua ricetta: "Aliquota piatta del 25% più un minimo vitale, ove serva intervenire a favore della povertà". Ma con la campagna elettorale alle porte, le promesse dei politici si sono moltiplicate (Repubblica, Messaggero, QN, Tempo): Berlusconi promette pensioni minime fino a 1000 euro (7 mld il costo stimato dall'Inps) e taglio del bollo auto (via 6 miliardi). Renzi rilancia invece sui bonus: confermato il bonus da 80 euro per tutti coloro che hanno un reddito inferiore a 26 mila e 600 euro, vorrebbe estenderlo a tutte le famiglie con figli (costo stimato, fino a 3,5 mld). Di Maio punta invece sul reddito di cittadinanza, un assegno di 780 euro al mese per chi ha superato i 18 anni e detiene un reddito fino a 6 mila euro (costo stimato 14,9 mld l'anno). Cottarelli al Giornale: "I soldi pubblici sono di tutti, ma noi li trattiamo come soldi di nessuno e per questo li sprechiamo. Sulla spesa pubblica qualche cosa si è fatto: dal 2008 è cresciuta solo del 4%. Ma bisogna fare di più solo che è difficile perché tagliare fa male". Cottarelli guarda con preoccupazione alle elezioni –"chiunque vincerà troverà problemi non risolti, le riforme da fare, la scarsa crescita" - e dell'Italia dice: "Deve temere di uno choc esterno che mandi ancora una volta in recessione l'economia prima che il Paese sia riuscito a risolvere il problema del debito".

ITALIA-POLITICA
Il generale che divide la destra: in apertura su Repubblica e gli altri, l'agitazione nel centrodestra sul nome di Gallitelli, proposto da Berlusconi come candidato premier. (Corriere p.5 e tutti). L'idea è stata accolta con freddezza da FdI e Lega, con Salvini che ha commentato: "Mai parlato di queste cose". Ma nella Lega arriva l'apprezzamento di Maroni, che al Giornale (p.8) dice: "Conosco Gallitelli e lo stimo. Ho sentito l'idea di Berlusconi, che mi pare riferita al profilo del personaggio più che a lui personalmente". Ora il leader di Fi frena: "Con questo bisogno di sicurezza ho pensato a lui come esempio di figura chiave, potrebbe far parte del governo". Per il Messaggero la candidatura è forte come ministro di Interno o Difesa. Salvini a Berlusconi: "Prima di parlare di poltrone troviamo l'intesa sui programmi" (Stampa p.8).
Fake News, proseguono le polemiche dopo l'articolo del Nyt che ha messo in luce gli intrecci tra alcuni siti che supportano sia la Lega che il M5S (Stampa p.7). Grillo sul blog attacca il quotidiano e Renzi: "Complotto organizzato dal capo Pd. Gli articoli di Nyt e Buzzfeed, spacciati per inchieste, partono da una ricerca condotta da un dipendente di Carrai (Stroppa), fonte piuttosto discutibile". Ma la Stampa segnala come il Movimento non riesca a contestare nessuno dei dati con contro-analisi. Sulla scena irrompe un altro nome, quello di Marco Mignonga, imprenditore di Afragola che è intestatario unico della galassia web accusata di favorire la diffusione di false notizie sul web: gestisce 19 siti di propaganda legati a M5S e Lega (Repubblica p.6). Nella bio di Info5stelle è definito "attivista M5S", per i vertici della Lega è un "giovane salviniano del Sud". Sui suoi siti articoli acchiappaclic, ma spesso le fonti citate sono poco attendibili.
Centrosinistra, oggi la decisione sul nuovo logo della sinistra: dovrebbe contenere la rosa del Labour e l'indicazione "con Grasso presidente" (Repubblica p.8). Il nome del nuovo soggetto politico che correrà alle elezioni 2018 dovrebbe essere "Liberi e Uguali", e racchiuderà sotto un solo simbolo Mdp, Sinistra Italiana e Possibile. Grasso non ha ancora sciolto la riserva, ma dovrebbe farlo domenica nell'assemblea che lancerà nome e simbolo. Contromossa di Campo Progressista, che vuole rispondere con Laura Boldrini sulla scheda.
Fine legislatura, Renzi sceglie di puntare sul fine vita, mentre si va verso lo stop sullo Ius soli (Messaggero p.10, Stampa e altri). Il sì alla legge sulla cittadinanza giudicato un assist elettorale al centrodestra, per questo è stato accantonato, mentre sul biotestamento resta il nodo fiducia: Gentiloni frena per evitare rischi.

ESTERI
Governance Ue, salgono le quotazioni di Padoan. Moscovici fa un passo indietro e lancia il collega italiano: "E' l'uomo giusto per guidare l'Eurogruppo" (Corriere e tutti). Per presentare la candidatura c'è tempo fino al 30 novembre; a decidere, a voto palese, sono i 19 ministri delle Finanze dell'eurozona. Il "sì" a Padoan all'Eurogruppo è forse uno scambio con l'Ema? Si chiede il Giornale rinfocolando il "pettegolezza bruxellese" girato nei giorni scorsi.
Ue, vendita consentita per altri cinque anni del glifosato, il pesticida della Monsanto considerato "probabilmente cancerogeno" dal Centro di ricerca sul Cancro dell'Oms, innocuo dall'Agenzia europea per la scurezza alimentare. Repubblica e Fatto parlano di voltafaccia tedesco e ira italo-francese: Italia, Francia e altri 7 Paesi erano infatti contrari a rinnovare l'autorizzazione alla vendita ma poi la Germania ha fatto pendere l'ago della bilancia verso il rinnovo. Macron ha annunciato che la Francia metterà comunque il glifosato al bando al massimo tra tre anni, Martina ha promesso la cancellazione dell'uso entro il 2020.
Francia, il lavoro secondo Macron. Sul Foglio parla la ministro Muriel Pénicaud: "La nostra non è solo una riforma, è una rivoluzione culturale" dice. Parole chiave: protezione, competenza, Europa. E a seguire: rendere i sindacati meno centrali nella trattazione e puntare sulla contrattazione di secondo livello, rendere più semplici le assunzioni a tempo determinato, snellire il tessuto burocratico delle aziende con meno di 50 dipendenti,stabilire una tabella di compensazione monetaria in caso di licenziamenti scorretti  per rendere più facili le assunzioni. Prossimo passo, la riforma della formazione professionale e i sussidi per la disoccupazione. "Questi punti sono cruciali per il progetto di rivoluzione culturale che abbiamo in testa perché il compito di uno Stato e di un governo che funziona è quello di scommettere sulle competenze". Intervista alla Pènicaud anche alla Stampa: "Trasferiamo il confronto con i sindacati all'interno della singole aziende".
Africa, l'Italia vuole avere più peso: sul Sole il viaggio del premier Gentiloni, oggi in Ghana, domani in Costa d'Avorio per il vertice Unione europea-Unione africana di Abidjan. "Dobbiamo coinvolgere investimenti pubblici e privati per il futuro dell'Africa" dice Gentiloni, rivolto anche al cosiddetto "Piano Marshall" messo a punto dalla Ue. L'Italia è presente in zona con gli imponenti finanziamenti dell'Eni ma punta a contare di più nelle sedi decisionali. Sul tavolo dei colloqui africani anche il dilemma dei migranti: Gentiloni ne parlerà con Macron ad Abidjan. Intanto in Libia gli accordi sono già saltati. Ripartono i barconi (Avvenire).

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Commentario del 27.11.17

IN PRIMA PAGINA
Belluno prima in qualità della vita nella classifica del Sole. Arretrano Milano, Roma e Torino. In coda Caserta e Taranto. Italia Oggi mette invece al top Bolzano e Trento e dà Roma in ripresa. Ma è nelle piccole città che si vive meglio.
Politica in primo piano su tutti col duello Berlusconi-Renzi su assegni e tasse (Corriere).  Renzi: 80 euro a ricchi e poveri. Silvio: Di Maio è uno scroccone (Libero). E come premier lancia il generale Gallitelli (Messaggero). Il Giornale: è il nuovo predellino. Il Fatto: anche Fazio riabilita B. Tra Renzi e M5S lo scontro è invece sulle fake news. Gli Usa: fake news russe in Italia (Stampa). Su Repubblica la legge del Pd contro le "bufale".
Spazio anche all'economia. Sul Corriere il rischio pensioni: servirebbero 88 miliardi in più. Su L'Economia affondo contro i re del web: ora pagate le tasse. Su Affari&Finanza l'ultima guerra della finanza: i bitcoin.
In cronaca, la sparatoria di Ostia, una guerra fra clan senza tregua. Minniti: "Risposta durissima" (Repubblica, Stampa, Messaggero). Su Stampa e Messaggero una mamma di Ivrea denuncia una blogger: "Istigazione all'anoressia". Rigopiano, i soccorsi deviati per i raccomandati (Messaggero).
Sport, la Juve vince. In testa è sempre una lotta a tre (Stampa). Follia De Rossi, Roma rimontata a Genova: 1-1 (Messaggero). Il Napoli passa a Udine: buon segno (Mattino).

ITALIA-ECONOMIA
Belluno prima nella classifica della qualità della vita del Sole 24 Ore, grazie all'eccellenza in campo economico, ambientale e sociale e nonostante il pil in affanno e i giovani che emigrano; seconda Aosta, terza Sondrio. Solo province alpine nei primi sette posti. Arretrano le grandi province: Milano scende dal secondo all'ottavo posto, Roma dall'undicesimo al 24esimo, Torino dal 35esimo al 40esimo posto. Spicca per dinamicità Ascoli Piceno, schizzata dal 42esimo al 15esimo posto, come pure Pescara e Treviso. In coda Reggio Calabria, Taranto e Caserta.
Italia Oggi mette invece sul podio della sua classifica Bolzano, Trento e Belluno. Dominano le province del Nord est, ristagnano le grandi città, ma Roma risale la china (da 88esima a 67esima), Milano perde una posizione (da 56 a 57esima), Torino scende dal 70esimo al 77esimo posto, Napoli stabile a fondo classifica insieme a Medio Campidano e Trapani. Si conferma la contrapposizione tra grandi e piccoli centri: non più un Centronord avanzato contro un Mezzogiorno povero, quanto piuttosto province minori più dinamiche contro grandi centri metropolitani più statici e con condizioni meno accettabili.
Calenda, ieri in tv da Minoli, nega la necessità di una manovra correttiva: "L'Ue fa ogni anno un negoziato e dovrebbe apprezzare i nostri sforzi ma sembra che basti mai niente. Va bene se fornisce buoni consigli, ma l'idea di dover sempre negoziare no" (Giornale).
Ma l'assalto alla manovra continua, scrive Repubblica, e la legge non arriverà in aula prima di dopodomani. I verdiniani di Ala chiedono di allargare il condono edilizio del 1994,il governo respinge la richiesta ma poi le richieste (e gli emendamenti) si moltiplicano, specie sul fronte delle pensioni. Sul Messaggero l'intesa finale: passa quasi senza modifiche l'emendamento del governo che recepisce l'intesa con Cisl e Uil sull'uscita a 67 anni con deroghe per 14.800 lavoratori nel 2019 fino a quasi 21 mila nel 2027. Passa pure l'emendamento di Ala sulla isopensione, ovvero sulla possibilità di andare in pensione prima ma con costi a totale carico delle imprese, e quindi a costo zero per lo Stato: i 4 anni di scivolo previsti dalle regole attuali salgono a 7. Ancora da chiudere invece l'accordo sull'estensione dell'Ape sociale ad altri gruppi professionali e con migliori condizioni per lavoratrici madri: se ne riparlerà alla Camera. Sulla Stampa il punto sulla web tax: il prelievo del 6% a carico dei colossi digitali dovrebbe entrare in vigore nel 2019, gettito atteso 114 milioni il primo anno. La nuova versione include anche le transazioni che coinvolgono i consumatori e prevede che ad applicare il prelievo siano le banche in fase di bonifico.
Sul Corriere l'allarme di Fubini sulla tenuta del sistema pensionistico: ogni anno la spesa per le pensioni pubbliche supera i contributi versati di 88 mld di euro. E' lo scarto più marcato dell'Unione Europea dopo quello dell'Austria, nonostante ministri e sindacalisti sostengano sistematicamente il contrario. La differenza viene colmata grazie alle tasse e al deficit pubblico.. L'Italia è anche il Paese dove le pensioni costano di più in Europa (15,7% del reddito nazionale) e quelli in cui si va in pensione prima (62,4 anni) ma è fra quelli che segnano il maggiore calo di spesa entro il 2060 (-1,9%). Ma neanche allora il sistema sarà in equilibrio dopo la riforma Fornero, lo scarto fra contributi versati e pensioni da pagare nel 2060 sarebbe pari al 3,2% del reddito nazionale, 54 mld di euro attuali.

ITALIA-POLITICA
Politica in primo piano su tutti col duello Berlusconi-Renzi su assegni e tasse (Corriere).  Renzi: 80 euro a ricchi e poveri. Silvio: Di Maio è uno scroccone (Libero). E come premier lancia il generale Gallitelli (Messaggero). Il Giornale: è il nuovo predellino. Il Fatto: anche Fazio riabilita B.
Partita la sfida a distanza tra i due leader: "abolizione del bollo auto e agevolazioni in favore dei proprietari di animali domestici" promette il leader di Fi, lancia l'investitura dell'ex generale dei Carabinieri Gallitelli come candidato premier, poi detta lo schema del prossimo Cdm: "Nel nostro governo 12 ministri dalla società civile, soltanto 8 politici: 3 di Fi, 3 della Lega, 2 di FdI". Evita polemiche con la Lega, segnalando solo – in merito alla proposta di Salvini di un patto anti-inciucio - che "dal notaio si portano le persone di cui non si ha fiducia".
Dal Cavaliere nuovo affondo contro Di Maio e il M5S. E sul centrosinistra: "Parlano solo dei conflitti tra loro, è tanto che non fanno proposte per l'Italia: con loro nessuna alleanza".
Renzi, dal palco della Leopolda, prova a esorcizzare: "Grande testa a testa tra Berlusconi e Di Maio per capire chi arriverà secondo e chi terzo" (Corriere). Il leader dem concede pochissime battute al tema alleanze, mentre si concentra sulla volontà di proseguire con il Jobs Act e con il bonus degli 80 euro, "che va esteso alle famiglie con figli" (su tutti). Il leader dem riscopre anche il tema Ue per battere destra e M5S (Messaggero). Poi rilancia l'impegno del Pd ad approvare il biotestamento, ma non cita lo Ius soli, provvedimento troppo controverso e sul quale non ci sono i numeri in Senato.
Tra Renzi e M5S lo scontro è invece sulle fake news. Gli Usa: fake news russe in Italia (Stampa). Su Repubblica la legge del Pd contro le "bufale".
I problemi sono altri, protestano Lega e M5S. "Li abbiamo sgamati" dice Renzi dalla Leopolda, promettendo ogni 15 giorni un rapporto "sulle schifezze che girano in rete".  Fatto e Giornale polemici con Renzi e Carrai, che vanno all'assalto delle fake news, ma solo di quelle altrui.
M5S, Di Maio in una lettera al Corriere risponde all'editoriale di ieri di Della Loggia: "In Italia non ci sono partiti eversivi grazie al M5S. Rispettiamo la Costituzione e siamo contro la violenza. E' eversione questa? Noi desideriamo un Italia in cui le famiglie siano protette, in cui i giovani possano progettare il futuro, in cui chi perde il lavoro venga sostenuto, in cui la prima casa non si tocca e si tagliano le tasse alle imprese". Poi il candidato premier in pectore del M5S, scrive: "E' in atto una demonizzazione del Movimento, eppure qual è il pericolo che rappresentiamo? Qualcuno ci teme forse perchè vogliamo combattere la corruzione, tagliare i privilegi e gli sprechi?".

ESTERI
Piano Marshall per l'Africa, Minniti rilancia: "La partita decisiva per l'Europa non si gioca più a Est ma a Sud. Il nostro futuro è strettamente legato a quello dell'Africa per questo mi auguro che il vertice di Abidjan sia un successo" (Repubblica). Vertice a cui la Ue si presenta con un piano di possibili investimenti per 44 miliardi, con l'obiettivo di mobilitarne 350 nel giro di un decennio. Di fronte al problema della sicurezza e quello dello squilibrio demografico "ci vogliono risorse significative e imponenti, ma bisogna passare dalle affermazioni di principio alla concretezza".
Gentiloni è già in Tunisia, reduce da una due giorni in cui la partita degli aiuti economici si è intrecciata a quella dello stop alle partenze dei migranti (Stampa). 800 gli imprenditori italiani grandi e piccoli presenti nel Paese, 5,5 mld l'interscambio commerciale e un piano di aiuti allo sviluppo che mobilità quasi mezzo miliardi di euro in più anni.
Nel grande gioco per l'Africa Roma rincorre Parigi e Berlino, scrive il Corriere. E il gap non è sottile. Se negli investimenti di capitale con quasi 12 mld di dollari l'Italia è terza dietro Cina e Emirati, sul fronte della presenza trionfa la disorganizzazione.  
In Germania il leader socialdemocratico Schulz, non senza difficoltà, valuta una riedizione della Grande coalizione con Merkel, ma niente governo fino a Pasqua (Repubblica). Servono tempi lunghi per consentire alla base socialdemocratica di metabolizzare l'intesa. Intanto il surplus di bilancio vola a 50 mld di euro: ciò significa che il ministero delle Finanze può mettere a disposizione del prossimo governo 50 mld da spendere. Ma la paura dei partiti di essere "mangiati" da Merkel  è più forte del richiamo dei soldi.

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Commentario del 26.11.17

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano su Repubblica e Stampa, con la lite Pd-Cinque Stelle sulle fake news. Sul Sole la linea della Leopolda: le riforme non si toccano, priorità a taglio tasse e Ue, asse con Macron (Sole). Ma su alleanze e liste è sfida tra Boschi e Lotti (Messaggero). Con i nuovi collegi più seggi a destra, e il Giglio renziano occupa i suoi (Fatto). Stasera Berlusconi in tv. Il Fatto a Fazio: ricorda a B. i tre processi per corruzione e l'accusa di strage. Ma per QN ormai il cavaliere è riabilitato: per un elettore Pd su tre è giusto che si ricandidi. Sull'Espresso chi paga e chi manipola la politica. Su QN l'affondo di Casini su banche e banchieri: "Banche fallite, paghino i manager. E stop ai mega stipendi". Spazio anche alla manovra: per gli statali una tantum di 580 euro (Sole). Slitta al 2019 la web tax, meno vincoli per gli spot telefonici (Messaggero). Sul Corriere il caos di leggi e decreti sul fisco. Nuova strage in mare. Bruxelles, per l'Africa piano da 44 miliardi (Repubblica). Sulla Stampa Gentiloni e Alfano rilanciano sui rapporti Italia-Africa alla vigilia della conferenza Med. In Francia piano di Macron contro le violenze: "Multe a chi molesta le donne in strada" (Corriere, Stampa). Fedeli: "Qui poche garanzie" (Corriere). Polemiche per l'iniziativa della Boldrini alla Camera contro la violenza sulle donne: celebrare non basta (Messaggero).
Sul Corriere le trame in Vaticano. Il cardinale Müller: "Mi vogliono guida di un gruppo contro il Papa". Sulla Stampa, la grande bruttezza che assedia l'Italia. In cronaca: la strage dei migranti divorati dagli squali (Corriere). La tragedia di Rigopiano, la rabbia dei parenti per le frasi choc dei funzionari (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Si allungano i tempi di discussione della legge di Bilancio (Corriere). La web tax slitta al 2019 (Messaggero, Sole): una nuova versione dell'emendamento Mucchetti prevede il pagamento del 6% sui servizi digitali tra due anni e questo per consentire l'allargamento della platea delle aziende assoggettate alla tassa. Nella versione precedente la tassa colpiva le transazioni tra sole aziende, nella nuova versione viene estesa anche agli acquisti effettuati dagli utenti finali. In questo modo ci rientrerà anche Amazon. Saranno poi le banche a dover trattenere l'imposta prelevandola dai bonifici per poi versarla allo Stato. Ma lo slittamento al 2019 pone un problema di coperture. Ieri è passato anche il fondo per gli organi di femminicidio, 2,5 mln per il triennio 2018-2020. Confermato il rinnovo del bonus bebé e l'apertura all'abolizione del superticket, ma spalmata su tre anni. Ma su pensioni, enti locali, agenzie fiscali e nuova tassa sul fumo è probabile che le decisioni vengano rinviate al passaggio della legge alla Camera (Corriere).
Sul Sole la partita in corso sul pubblico impiego: l'obiettivo dei sindacati è portare a casa contratto e arretrati entro l'anno. Per i dipendenti questo significherebbe trovarsi in busta paga 581 euro medi a testa, e l'obiettivo della politica è farli arrivare a ridosso delle elezioni. Lo stesso varrà per sanità, regioni, enti locali e università, ma per questi potrebbe essere un colpo difficile da sostenere.
Su Repubblica il premio infinito dei manager pubblici: gli incentivi dipendono dai traguardi raggiunti ma la pa si valuta da sola e promuove a pieni voti tutti i suoi dirigenti.
Sul Corriere il caos chiamato fisco: nel 2016 tra leggi e decreti legge nella sola materia fiscale ne sono stati approvati 11 che hanno modificato 110 normative esistenti. Il direttore dell'Agenzia delle entrate ha firmato 72 provvedimenti, gli uffici del Mef e dell'Agenzia 50 circolari e 122 risoluzioni: quasi 2000 pagine di testo in tutto. La protesta viene dal Veneto, fonte Confartigianato, ma è rilanciata dall'ultimo report della Cgia. "Disorientati" non solo i contribuenti ma anche Caf e commercialisti.

ITALIA-POLITICA
Fake news, lite Pd-M5S dopo l'articolo del Nyt. Dopo gli attacchi dem, Di Maio chiede l'intervento dell'Osce: "E' necessario, abbiamo sperimentato sulla nostra pelle cosa significhi essere oggetto di notizie false" (Repubblica in prima e p.6 e tutti). "Come ha detto Di Maio, anche io invoco l'intervento dell'Osce perché ci preoccupano la mancanza di libertà di stampa e ancora di più il voto di scambio – dice al Secolo XIX Alessandro Di Battista -. Le fake news? Sono quelle di Renzi e Boschi che avevano annunciato che si sarebbero ritirati dalla politica e non l'hanno fatto. Sono loro i professionisti delle bufale". Ma dal Pd prosegue l'attacco, Righetti: "Ci sono pagine non ufficiali legate a M5S e Lega che creano contenuti falsi con il tentativo di delegittimare la politica: è un pericolo per la democrazia". "Il pericolo che le fake news possano influenzare le elezioni è reale, è già successo negli Usa, in Francia, in Germania e in Inghilterra" dice alla Stampa (p.9) il politologo americano Sabato.
Renzi ha fretta sulle alleanze: "Bisogna chiudere in 7 giorni". Alla Leopolda il sostegno di Franceschini e Minniti (Corriere p.8). Dalla kermesse di Firenze, il segretario dem torna a difendere quanto fatto nei "mille giorni" ribadendo che "le riforme fatte non si toccano" (Sole p.7). Renzi, oltre a confermare la volontà del partito di andare avanti su Ius soli e biotestamento, annuncia le priorità per la prossima legislatura: taglio delle tasse e riassetto dell'Europa con Macron.
Intanto, Repubblica (p.11) parla di "guerra fredda" nel Giglio magico tra Boschi e Lotti: lei è forte a Palazzo Chigi, mentre lui è il regista delle liste. Restano le tensioni su come mettere in piedi il discorso alleanze.
Centrodestra, secondo un sondaggio di Noto sul QN (in prima e p.5) il 58% degli italiani ritiene giusto che Berlusconi possa candidarsi, anche il 28% di elettori Pd si dice favorevole. Per il 45% il leader di Fi ha il profilo giusto per essere presidente del Consiglio, e in un ipotetico ballottaggio con DI Maio, Berlusconi la spunterebbe con il 55% di preferenze, con il 45% del grillino. La sondaggista Ghisleri all'evento di Fi in Lombardia snocciola i numeri delle ultime rilevazioni, che vederebbero Fi e Lega sostanzialmente appaiate intorno al 15-16% dei consensi, in crescita di 2-3 punti nell'ultimo anno, mentre il Pd in calo di 5 punti si aggira intorno al 24-26%. Stabile il M5S, che oscilla tra il 27 e il 29%. Con questi numeri – scrive Libero (p.6) – e con l'apporto di FdI, il centrodestra può ambire a essere maggioritario e ad esprimere il premier.

ESTERI
Piano Marshall Africa: si parte con 44 miliardi (Repubblica). Bruxelles prepara un progetto di sviluppo per fermare i flussi di migranti e arginare il terrorismo. Al vertice di Abidjan, che vedrà riuniti 84 Paesi africani ed europei, si dovrebbe firmare l'intesa politica. Prevista la presenza di leader di primo piano come Gentiloni, Macron e Rajoy, oltre a Tusk, Juncker, Tajani e Mogherini. "Con una ventina d'anni di ritardo e dopo aver lasciato strada alla Cina, si muovono gli europei", scrive Repubblica. Ma ora si cerca di cambiare passo. Al momento i soldi realisticamente disponibili per l'Africa sono 20-25 mld, ai quali si aggiungerebbero altri 10 mld di garanzie, che dovrebbero mobilitare fino a 300-250 mld di investimenti privati. "L'Europa pronta a mettere sul piatto un investimento di 40 mld per l'Africa. Interventi mirati in una strategia complessiva di lotta alla povertà" dice il presidente dell'Europarlamento Tajani al Corriere. "Il modello cinese di fabbriche per dare lavoro agli africani è solo business, non hanno interesse alla stabilità del Paese. Il nostro interesse, più che mandare gli imprenditori, è quello di formare i loro, in modo da poterli anche accogliere in futuro nel nostro tessuto produttivo". Ma l'Europa non riesce a parlare con una voce sola – "troppi interessi di ogni singolo paese" – e la voce dell'Italia "a Bruxelles non si sente".
Italia protagonista in Europa di un nuovo legame con l'Africa: nel doppio dorso della Stampa l'intervento del premier Gentiloni e un'intervista al ministro degli Esteri Alfano in vista della conferenza Med che si apre a Roma giovedì. "Il Mediterraneo ci consegna una responsabilità che sentiamo forte – scrive Gentiloni – Vogliamo metterlo al centro dell'agenda politica europea. Una parte importante delle crisi geopolitiche mondiali si scarica sui Paesi mediterranei. Serve un nuovo rapporto fra Europa e Africa" e la presidenza dell'Ocse che l'Italia eserciterà nel 2018 sarà un'occasione per "lavorare per una Helsinki del Mediterraneo". Alfano: "Siamo stati a lungo soli, ora la Ue si sta muovendo. Anche Mosca ha un ruolo di interlocutore nella regione. Ora dobbiamo investire in progetti sui giovani: lavoriamo a intese per promuovere un Erasmus del Mediterraneo".

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Commentario del 25.11.17

IN PRIMA PAGINA
Terrorismo in primo piano dopo la strage in Egitto: giorno di sangue in moschea (Corriere e tutti), 235 uccisi mentre pregano: l'Isis sfida il potere di Al-Sisi (Repubblica). "Reagiremo brutalmente" la reazione del presidente egiziano (Messaggero). Il ministro Minniti al Mattino: "Isis in fuga, la strage è un segnale". Negli esteri spazio anche alle questioni tedesche. La Spd ci ripensa e apre alla Merkel. Schulz rischia (Messaggero). Napolitano a Repubblica: "Senza Merkel non c'è Europa". Brexit, sul Messaggero parla la ministra inglese Bradley: "Italiani benvenuti".
Italia-politica: Verso le elezioni, la paura dei grandi partiti: finire nel "limbo" (Corriere). Elezioni al veleno, partiti sul lastrico e falsa propaganda (Repubblica). Renzi e la Leopolda "di lotta": subito la legge sul fine vita (Corriere). Lepolda, Renzi schiera i giovani. Berlusconi risponde con i manager (Stampa). Intanto a Roma, sul tavolo per il rilancio della Capitale, il ministro Calenda al Messaggero attacca: "Raggi assente, avanti per Roma".
Spazio sui quotidiani al Black Friday: assalto agli sconti, spesi 1,5 mld tra online e negozi (Messaggero). Black Friday tra uso del contante e la sfida della trasparenza negli acquisti (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, scontro al Senato sul superticket, ma c'è l'accordo sul bonus bebè (Stampa p.9). Intanto, allo studio una misura per ridurre la durata massima da 36 a 24 mesi (Corriere p.43). Potrebbe essere inserito durante la discussione alla Camera o nel milleproroghe, sarebbe il segnale di apertura del governo a sinistra, vista l'impossibilità di cancellare il superticket.  Sarebbe un segnale di attenzione verso i giovani, che "subiscono" più spesso i contratti a termine. L'altra misura allo studio, ma meno probabile, è l'aumento dell'indennizzo minimo – da 4 mesi di stipendio a 5 o 6 - previsto dal Jobs Act in caso di licenziamento illegittimo, mentre il tetto massimo resterebbe fermo a 24 mesi. "Il mercato del lavoro cresce ma non troppo": Ricolfi sul Messaggero guarda ai numeri in crescita dell'occupazione, ma non è detto che si merito delle politiche del governo. Si potrebbe sostenere che il merito sia della ripresa economica europea. E in un'analisi con il resto d'Europa i nostri dati negli ultimi 4 anni sono desolanti. Ma il problema di fondo è uno: se il Pil non cresce di almeno un ritmo del 2-3% annuo, è impossibile garantire un futuro cospicuo di nuovi posti di lavoro. A puntare su un crescita del Pil è anche Cottarelli sulla Stampa, secondo cui servirebbe un aumento del prodotto interno lordo per sostenere l'altro tema caldo del momento: le pensioni.
Nel frattempo, a proposito di lavoro e manovra, Repubblica dedica un'analisi alle risorse destinate nel 2018 ai bonus. A dispetto dei critici, sono il cuore della politica economica italiana. Difficile per chi verrà dopo cancellare questi sconti e mancette. Negli ultimi 4 anni, i governi Renzi-Gentiloni hanno impiegato 62 mld, di cui 54 per consumi e lavoro, con risultati in chiaroscuro, affidati ora alla campagna elettorale. "Risposte parcellizzate e parziali a problemi veri - ragiona Guglielo Loy, segretario confederale Uil, che ha messo in fila i numeri -. Con gli stessi soldi si potevano fare grandi opere pubbliche. Ma il risultato sarebbe arrivato tra 5 anni, troppo tardi per una politica che necessita di consenso immediato". Ma altri esperti invitano a non fare di tutta l'erba un fascio: gli 80 euro erano un escamotage per tagliare l'Irpef, gli sgravi sui contributi un modo per dare risultati quantificabili al Jobs Act. Ma certo i microinterventi sono serviti a legittimare il governo nei vari passaggi elettorali di questi anni.

ITALIA-POLITICA
Leopolda "di lotta" e anti-fake news: all'apertura della convention alla stazione fiorentina Renzi apre il fronte del biotestamento, sottolineando l'importanza di approvarlo subito "perchè è giusto, senza trasformarlo in una terreno di scontro tra partiti" (Corriere p.8 e tutti). I dem sono convinti che ci siano i numeri per approvare la legge sul fine vita. Per battere l'ostruzionismo, il segretario Pd propone la fiducia: "L'ho messa sulle unioni civili, quindi sono favorevole a metterla. Ma è una decisione di Gentiloni". Altro tema toccato alla Leopolda è quello delle fak-news. Con Renzi che punta sui giovani, mentre Berlusconi gli risponde con i manager. Nella contro Leopolda dei forzisti lo slogan è: "Solo Berlusconi pensa a chi produce" (Stampa p.7).
Verso le elezioni, sul Giornale (p.6) il sondaggio di Eumetra che evidenzia la caduta nei sondaggi di Matteo Renzi: il leader del doppiato a sinistra da Gentiloni, oltre un quarto dell'elettorato Pd critica il segretario. Possibile sostegno al centro per il Pd (Stampa p.8), con Alfano pronto al patto: il ministro fa un passo indietro e decide di candidarsi solo nel collegio proporzionale per sfidare il quorum del 3%. Lorenzin diventa capopartito.
Il Nyt suona l'allarme in Italia in vista del voto: secondo un'inchiesta della testata Usa, la nostra campagna elettorale rischia di essere inquinata dalla post-verità, sotto accusa 5Stelle e Lega (Repubblica p.10). Repubblica (p.2), intanto, segnala le casse vuote dei partiti: ora il rebus è capire chi pagherà. Con lo stop ai fondi pubblici, lo scarso numero di tesserati e l'adesione minima alle donazioni del 2 per mille, è caccia agli sponsor per finanziare una campagna elettorale che costerà circa 50 mln. Ma gli sponsor resteranno oscure, e alcuni esperti segnalano come il sistema che non prevede fondi pubblici "rischia di creare un deficit di democrazia, perchè determina una potenziale privatizzazione della politica".
Roma, in esclusiva sul Messaggero (in prima e p.2) l'intervista al ministro Calenda,che sul tavolo per il rilancio della Capitale attacca la sindaca Raggi: "La sindaca al tavolo? Una turista per caso: non fa proposte, dice questo si, questo no, questo forse e comunque dateci più soldi. Ho convocato 100 imprese romane e lei non si è presentata: inaccettabile. Io per essere qui ho saltato un incontro con Gentiloni e il Consiglio dei Ministri e ci tengo a precisare che non faccio l'assessore della Raggi". Calenda conferma poi che "i progetti andranno avanti anche senza l'apporto del Campidoglio: noi e la Ragione non sprecheremo tutto il lavoro fatto. L'assenza della Raggi? Spero sia solo mancanza di volontà politica, perchè se fosse un mix di arroganza e incompetenza saremmo di fronte ad una situazione senza speranza".

ESTERI
La strage in Egitto in primo piano su tutti. In un santuario dei mistici sufi nel nord del Sinai, l'Isis fa oltre 235 morti. L'esperto Wehrey al Corriere (p.2): "Il riemergere dell'Isis nella regione è uno dei rischi maggiori nella regione, ma non si può dare carta bianca al regime". Il ministro Minniti al Mattino (in prima e p.2): "La sconfitta militare dello 'Isalmic State' non è la sua fine, ragionevole pensare che possa esserci l'intento di rispondere con azioni terroristiche per dimostrare che l'organizzazione è ancora esistente. Ora il problema sono i foreign fighters di ritorno, alcuni potrebbero sfruttare i flussi migratori tramite la Libia e i Balcani. Per questo la frontiere della Libia diventa sempre più la frontiera dell'Europa e la stabilizzazione di quel Paese è centrale".
Germania, Schulz dice "sì" al governo, "ma decideremo con un referendum". Il leader socialdemocratico fa retromarcia (Corriere p.15). Prossima settimana vertice con i cristiano-democratici, due le ipotesi: governo di minoranza tra Unione Cdu-Csu e Verdi appoggiato dall'esterno dalla Spd; oppure una Grosse Koalition allargata ai Verdi. Le condizioni della Spd per sostenere il governo prevedono una serie di misure di spesa forti, l'aumento del salario minimo a 12 euro, tasse elevate sulle eredità, denaro per le famiglie con figli e un forte impegno europeista. La Spd potrebbe pretendere il ministero delle Finanze.  E il presidente dell'istituto di ricerca economica di Berlino, Marcel Fratzscher, al Sole (p.9) dice: "L'economia tedesca va bene ma ha bisogno di riforme. Un governo di minoranza non avrebbe la forza per portare avanti i cambiamenti necessari per modernizzare il Paese". Giorgio Napolitano, intervistato da Repubblica (in prima e p.6) guarda alla stabilità della Germani: "Senza una soluzione positiva della crisi tedesca non c'è prospettiva per l'Europa, né passi avanti nell'integrazione Ue". Napolitano torna a spingere l'idea di un'Europa a doppia velocità: "Bisognerebbe avere un'area di sempre maggiore integrazione, che si identifichi con l'eurozona, e un'altra che si muova su binari più arretrati".
"Brexit non è uscire dal mondo. Con l'Italia interessi comuni". Sul Messaggero (in prima e p.13) parla la ministro britannica della Cultura, Karen Bradley, che sull'afflusso di italiani in Inghilterra, dice: "Vogliamo che continuiate a venire da noi: siete rispettati, voluti e benvenuti". Poi sui risvolti dell'uscita dall'Ue, dice: "Noi usciamo dalla burocrazia della Commissione, non dall'Europa. La Gran Bretagna non chiude le porte, diciamo solo che la politica come si fa nella Ue non funziona per noi. Questo non vuol dire che non siamo europei". Intanto, sull'uscita di Londra si registrano i primi passi avanti: nel prossimo vertice Ue si potrebbe iniziare a discutere della "fase due", cioè delle relazioni future tra Ue e Gran Bretagna (Messaggero p.13).

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Commentario del 24.11.17

IN PRIMA PAGINA
Le novità in manovra in apertura su Repubblica – "via i superticket, governo salvo" – Messaggero – "polizia e militari, ecco gli aumenti" – Avvenire – "il ballo del bonus bebé" - Italia Oggi: "Infornata di dirigenti scolastici". Ma il Giornale avverte: per i buchi in manovra ci toccherà la stangata Iva.
E Libero accusa: soldi al Sud, rapinato il Nord. Sul Giornale la verità nascosta sulle tasse: la pressione fiscale al 42,9% (Sole). Sul Sole il boom dell'export: il made in Italy vola con Usa, Cina e Russia.
Spazio anche alla politica. D'Alema al Corriere: "Basta appelli all'unità". Impossibile l'alleanza col Pd. Raggiunta invece l'intesa tra Renzi e Pisapia (Italia Oggi). Berlusconi studia la "candidatura di riserva" (Giornale). Sul Fatto il gioco del chi voti: Berlusconi o Di Maio? Scalfari: non voterò mai Berlusconi (Repubblica). Intanto in Sicilia indagato per riciclaggio Genovese jr (Avvenire, Fatto). 4 neoletti già sotto inchiesta. Resa dei conti fra magistrati e impresentabili (Stampa).
Sul Sole il Black Friday: una corsa agli acquisti da 1,5 miliardi. SuRepubblica i nuovi operai del pianeta Amazon divisi allo sciopero del Black Friday.
Sul Corriere e altri l'inchiesta sulla tragedia di Rigopiano: "Ignorata la valanga" (Messaggero). Nel mirino i permessi e il ritardo nei soccorsi (QN). 23 gli indagati, c'è anche il Prefetto di Pescara (Messaggero). Sul Corriere il crack di Veneto Banca: i 100 tra imprenditori e campioni del "buco" da otto miliardi. Su QN il racconto della ragazza stuprata dal carabiniere. Su Libero e QN lo sfogo di Fausto Leali, derubato da 4 slavi: "Bisogna sparare, ormai la legge protegge solo chi ti deruba".

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, emendamenti fuori controllo: i partiti battono cassa per un miliardo in più (Repubblica). Gentiloni furioso: "Non si può aprire una crisi di governo sulla legge di bilancio, non ce lo possiamo permettere". Pisapia strappa la promessa dell'abolizione parziale dei cosiddetti superticket sanitari, diversamente niente alleanza con Renzi. Lupi chiede il ripristino del bonus bebé altrimenti Ap non voterà il Bilancio. Renzi non vuole incidenti e dispone di accogliere le richieste di centristi e Pisapia, anche per mettere in difficoltà l'Mdp di Bersani. Non tutti sono d'accordo: alla fine passano sia l'abolizione dei superticket che il ripristino del bonus bebé.
Da Mucchetti l'emendamento per introdurre la web tax, ma "solo" da 100 milioni per il primo anno (Sole).
Sul Corriere l'accordo raggiunto sulle pensioni: l'aumento dell'età a 67 anni ci sarà ma non per le 15 categorie di lavori gravosi, per i quali è previsto uno sconto permanente di 5 mesi. Il Giornale parla di 14mila persone "salvate" dalla Fornero.
In arrivo anche il rinnovo del contratto di statali e forze dell'ordine: per Polizia e militari tra aumento e arretrati a gennaio 650 euro in più in busta paga (Messaggero in apertura). In base alle categorie l'incremento mensile loro vale tra 90 e 105 euro.
Su Libero e Giornale "l'imbarcata di statali inutili": la Madia ha firmato la circolare per assumere 50 mila precari nella pubblica amministrazione, compresa la sanità, la ricerca e gli enti locali. Il piano è rivolto ai dipendenti in possesso di almeno 3 anni di anzianità di servizio, anche non continuativi negli ultimi otto.
Su Italia Oggi (in apertura) l'infornata in arrivo di dirigenti scolasti: dopo un anno di attesa il ministro Fedeli firma il bando di concorso per reclutare 2.425 nuovi dirigenti scolastici. Per le domande c'è tempo fino al 29 dicembre. I nuovi presidi dovrebbero entrare di ruolo nel 2019.
Dal primo dicembre sarà possibile presentare domanda per il Rei, la nuova misura di contrasto alla povertà: riguarderà 490 mila famiglie, con un contributo che potrà arrivare fino a 485 euro al mese (Sole e tutti).
Sul Giornale la verità nascosta sulle tasse: con la pressione fiscale al 42,9% rispetto al pil, l'Italia è il Paese più tassato al mondo. Lo rivela il rapporto annuale dell'Ocse sulle entrate da tassazione. Nel 2015 il 91,4% delle entrate finanziarie pubbliche sono arrivate dalle entrate fiscali. La media dei Paesi Ocse è dell'82%. In termini di pressioni fiscale il fisco italiano è il sesto più oneroso al mondo. Libero mette invece nel mirino il decreto Mezzogiorno e accusa: soldi al Sud, rapinato il Nord. Da gennaio saranno ricalibrati gli stanziamenti regionali: il governo toglierà 40 euro a ogni settentrionale e a ogni abitante del centro per dare 74 euro in più a ogni meridionale. Uno schiaffo a chi ha votato il referendum per l'autonomia.

ITALIA-POLITICA
Legge elettorale, ora lo scontro è sui collegi e investe il cuore del governo. Boschi chiede modifiche, Minniti resiste. Il compromesso raggiunto, scrive Verderami sul Corriere, prevede che il governo presenterà in Parlamento la mappa dei nuovi collegi così come l'ha disegnatala commissione tecnica dell'Istat. Ma la relazione verrà accompagna da una relazione che segnalerà alcune "incongruenze". Ed è su queste che la sfida, dentro e fuori il governo, è fortissima. Di Maio teme inciuci: "Vedremo se i collegi li avranno ritagliati a loro misura, in base ai sondaggi per favorirsi". Sei seggi vengono spostati dal centro-sud al nord: 3 in meno alla Basilicata, 2 in meno all'Umbria, uno alla Sicilia a vantaggio di Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna.
Berlusconi, da Strasburgo, studia la "candidatura con riserva" (Giornale): con le liste da presentare un mese prima del voto (entro febbraio) Berlusconi potrebbe ricorrere al Tar contro la sua inevitabile esclusione chiedendo l'ammissione alle liste con riserva. La strategia, rivelata da Ghedini punta a sbaragliare prima di tutto i suoi alleati. E Salvini incalza Berlusconi: "Firmiamo dal notaio un patto anti-inciucio". Meloni pronta: "Io ci sto, idea mia". Berlusconi no: "Non se ne parla nemmeno. Le ipotesi di inciucio sono offensive". (Stampa). "Il patto non si fa dal notaio" (Repubblica).
Centrosinistra diviso tra "piccoli e piccolissimi". Sul Corriere parla D'Alema: "Surreale il negoziato in corso. Sarebbe stata necessaria una svolta radicale di grande impatto non modeste misure di aggiustamento. E non è vero che il centrosinistra diviso farà vincere centrodestra e Grillo. Il centrosinistra non perde perché è diviso. E' il Pd che è separato da una parte del suo popolo e non c'è nessuna coalizione che possa porvi rimedio". Ma D'Alema respinge l'accusa di avere un fatto personale con Renzi. E sul Rosatellum dice: "E' una legge mostruosa, pasticciata, voluta dal Pd pensando che il voto utile avrebbe schiacciato noi, invece schiaccerà loro. Se il bipolarismo diventa tra 5Stelle e centrodestra, chi non vuole Berlusconi voterà Grillo, chi non vuole Grillo voterà Berlusconi".
Di Maio alla corte di Macron: "Il M5S non minaccerà l'Ue" (Stampa).
La Camusso contro Padoan: "Caro ministro, non è di sinistra questa iniqua legge pensionistica". "L'obiettivo di una sinistra di governo dovrebbe essere quello di rimuovere le ineguaglianze, non di difendere un sistema previdenziale iniquo piegato alla logica della sostenibilità finanziaria, la stessa che ha prodotto danni sociali immani". Camusso respinge l'accusa di fare gli interessi solo dei pensionati: "Questa contrapposizione tra giovani e anziani è incomprensibile: ai giovani dobbiamo dare una pensione dignitosa dopo averli costretti alla precarietà". La Camusso non accetta neppure l'equazione Cgil-Cosa Rossa: "E' stucchevole piegare tutto al contingente politico. La Cgil non prende ordini da nessuno. La Cosa rossa non so neppure cosa sia, la nostra è soltanto una vertenza sindacale. La manifestazione del 2 dicembre è aperta a chiunque voglia venire".

EUROPA
Turchia Italia, sulla Stampa in apertura la nuova rotta dei migranti. Secondo l'ultimo rapporto dell'Onu i trafficanti, originari dei Paesi dell'Est, hanno aperto una nuova rotta che dalla Turchia punta all'Italia, Puglia e Calabria: i rifugiati vengono fatti viaggiare su barche a vela per confonderli con i turisti. Per salire a borso servono fino a 6000 euro, con scontro del 50% per i bambini. Molto "dinamica" anche la rotta tunisina, mentre quella algerina punta verso la Sardegna. Intanto Macron "sgambetta" Roma e chiede all'Onu un vertice per fare chiarezza sul traffico di esseri umani in Libia. Una "scortesia istituzionale" verso l'Italia, scrive la Stampa, che si inquadra nella strategia della Francia di guadagnare spazi di manovra in Libia. Domani parte la visita di Gentiloni in Africa: prima tappa la Tunisia e poi Angola e Ghana (Stampa). Un viaggio per rinsaldare i rapporti politici, economici ed energetici ma con in cima all'agenda sempre l'immigrazione.
"Mandare i contractor a bloccare i migranti: in Libia va privatizzata la guerra": sul Corriere parla Erik Prince, il "signore" dei contractor Usa. "Basterebbe una frazione di quello che l'Europa spende per intercettare migranti nel Mediterraneo. E' la soluzione alla crisi dei rifugiati che sta minacciando la stessa Ue".
In Germania la Spd apre alla Grosse Koalition (Corriere): ieri il colloquio riservato tra Schulz e Steinmeier nel quale il presidente ha chiesto al leader socialdemocratico di fare di più per trovare una soluzione di governo. Ma Schulz potrebbe dimettersi: il 7 dicembre è in agenda il congresso della Spd.
Il Fatto torna sulla crisi catalana con un'intervista a Puigdemont: "E' Rajoy che ha spaccato il Paese, a colpi di manganello, utilizzando il Re contro una parte dei catalani, mettendo gente eletta in carcere, eliminando diritti e libertà. Rajoy non ha mai voluto il dialogo ma anche se non gli piace c'è una maggioranza di catalani che vuole decidere tramite referendum il vincolo con la Spagna". E sul voto di dicembre dice: "Prima delle elezioni vogliamo sentire esplicitamente la Spagna e la Ue per sapere se accetteranno o meno il risultato del voto. Signor Rajoy, signor Juncker, signor Tajani, accetterete la decisione dei catalani? Abbiamo qualche dubbio".

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Commentario del 23.11.17

IN PRIMA PAGINA
Economia in evidenza. "L'Italia non annacqui le misure della manovra" è l'avvertimento in una lettera inviata da Bruxelles (Corriere). "Roma non può permettersi un debito così" dice il commissario Moscovici, che chiede entro maggio una manovra correttiva da 3,5 mld (Stampa). Diktat Ue sulle pensioni: l'Italia rispetti gli impegni (Sole). E Padoan a Repubblica: "Prima i giovani, poi le pensioni". Sul Messaggero l'assunzione di 50 mila precari tra gli statali.
In Politica, in primo piano il duello alla Corte europea sull'agibilità politica di Berlusconi: "Sono ottimista" (Corriere). Mesi per decidere (Messaggero). Per il Giornale "si apre uno spiraglio".
Esteri, accordo sulla Siria: Russia-Iran-Turchia, patto a 3 per decidere il futuro del Paese (Stampa).
Su tutte le prime pagine l'ergastolo per l'ex generale serbo Mladic, il boia di Srebrenica condannato per i crimini della guerra di Bosnia.
Spazio sulle prime pagine anche allo sciopero indetto dai sindacati nella sede Amazon di Piacenza nel giorno del Black-Friday.

POLITICA
Verso le politiche. Il periodo più gettonato per le urne è tra il 4 e l'11 marzo (su tutti). Secondo il Giornale (p.6) la road map del Quirinale prevede l'ipotesi di un secondo turno a giugno in caso di impossibilità di creare un governo. Intanto, è giallo sul ritardo nell'approvazione del decreto con la mappa dei nuovi collegi elettorali (Messaggero p.11): doveva essere varato ieri. Poi lo stop: Pd e Pa ne studiano l'impatto. Ma da Palazzo Chigi escludono che ci siano problemi.
Berlusconi in pressing su Mattarella per il rinvio delle urne a maggio. Su tutti i quotidiani la prima udienza a Strasburgo sul ricorso presentato da Berlusconi contro la legge Severino. "Almeno sei mesi per la sentenza, la lotta è sui cavilli" (Repubblica p.8 e tutti). Dal marzo 2018 Berlusconi potrà presentare una richiesta di riabilitazione politica, che sarà giudicata dal Tribunale di sorveglianza. Fino a novembre 2019 non potrà essere candidato. E anche in caso di parere positivo della Corte europeo dei diritti, servirà una legge italiana per modificare la Severino. Uno dei suoi legali, Franco Coppi al Messaggero (p.7): "Il caso di parere favorevole di Strasuburgo, la decadenza e l'incandidabilità sarebbero subito cancellate e potrebbe candidarsi". Intanto, sui programmi, Salvini scavalca Berlusconi proponendo una flat tax al 15% e non al 23% (Stampa p.9).
Centrosinistra, nessun accordo con il Pd: Mdp rompe sull'art.18 e schiera Grasso leader (Stampa p.8 e tutti). "Morte di un'alleanza mai nata" scrive il Fatto (p.5). Renzi polemico: "A parlare sempre di coalizioni abbiamo già perso 6 punti" (Stampa p.9). "Speriamo che la dannazione divisiva storica della sinistra non si riproponga ancora – dice Orlando al Corriere (p.9) -. Dobbiamo costruire un fronte contro una destra dalle venature fasciste. Bisogna andare oltre il centrosinistra perchè c'è da costruire un fronte che abbia le caratteristiche della reazione democratica a questo fenomeno". 

ECONOMIA
Conti pubblici, Italia rimandata in primavera (Corriere in prima e p.37 e tutti). La lettera della Commissione Ue inviata a Roma evidenzia la preoccupazione sulla riduzione del debito e i dubbi sul deficit. "La Commissione – dice Padoan a Repubblica (in prima e p.2-3) - riconosce le molte cose buone fatte in questi anni. Bruxelles teme che i risultati 2018 non siano conformi alle nostre aspettative, ma così com'è la legge di Bilancio può conseguire i risultati che ci siamo imposti". Ma il commissario Moscovici alla Stampa (in prima e p.5) spiega: "Stimiamo che nel 2018 il saldo strutturale migliorerà dello 0,1% del Pil, mentre avevamo chiesto uno 0,3%. E il debito resta oltre il 130%. Per questo in primavera vogliamo rivalutare il rispetto del criterio del debito". Poi l'avvertimento: "L'Italia non può convivere con un debito così altro. Chiunque guiderà il Paese l'anno prossimo dovrà rispettare le regole. Bisognerà continuare con le riforme strutturali". Un monito contenuto anche nella lettera, che dice: "Non annacquate le misure di risanamento economico" e "rispettate gli impegni sulle pensioni" (Sole in prima e p.3). Tema pensioni che resta caldo in Italia dopo la trattativa con i sindacati. E Padoan a Repubblica dice: "Le pensioni non sono quelle che hanno sofferto di più, mentre la disoccupazione giovanile resta alta. Per i giovani bisogna fare di più. Rinunciare all'adeguamento dell'età pensionabile alla speranza di vita avrebbe fatto saltare parametri che la Commissione Ue ritiene fondamentali". Poi sulle misure della manovra, rivendica: "Con le risorse che avevamo, fatto uno sforzo notevole per l'occupazione giovanile. E per permettere a chi svolge lavori gravosi di andare in pensione abbiamo trovato una soluzione".

EUROPA
Germania, Spd alza il presso per l'alleanza di governo: Finanza ed esteri (Messaggero p.13). L'ex capogruppo Spd, Oppermann: "abbiamo tre opzioni tutte cattive: nuove elezioni, governo di minoranza Csu-Cdu, grande coalizione". Secondo un sondaggio, i tedeschi sarebbero favorevoli a nuove elezioni.
Ergastolo per il boia di Srebrenica (Stampa e tutti). Mladic, ex generale serbo, condannato per i crimini della guerra di Bosnia. Il Tribunale dell'Aia accorda l'ergastolo a Mladic, che fino all'ultimo ha negato di essere responsabile dell'assedio di Sarajevo e del genocidio di Srebrenica, durante la guerra civile nell'ex Jugoslavia.
Brexit pesa sull'economia britannica (SOle). Il cancelliere Hammond ha annunciato un brusco taglio alle stime di crescita e ha messo da parte 3 miliardi di sterline in caso di un mancato accordo tra Londra e Bruxelles. Presentando in Parlamento una Finanziaria all'insegna del pessimismo, Hammond ha dichiarato che le previsioni di crescita del Pii per il 2017 sono state ridotte dal 2% all'1,5% a causa soprattutto della "produttività deludente".

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Commentario del 22.11.17

IN PRIMA PAGINA
"Venduti segreti del governo": sul Corriere l'inchiesta della Procura di Milano su una consigliera di Padoan, corrotta con 220 mila euro dalla Ernst&Young per aver notizie sui progetti del governo. Dalla Ue nuovo avvertimento sul debito (Sole): "Buco di cinque miliardi, a maggio serve manovra bis" (Repubblica).
Sulle pensioni c'è il decreto (Corriere). Il governo sfida la sinistra (Messaggero). Ok di Cisl e Uil. La Cgil sceglie la piazza e l'asse con Bersani (QN). Brambilla: deroghe errate, più flessibilità (Avvenire). Intanto i taxi in sciopero fermano le città (Messaggero). Città e politica sotto scacco (Corriere).
Politica, per Berlusconi a Strasburgo l'udienza per l'incandidabilità (Sole). Renzi: sia candidabile e corra contro di me (Messaggero). Svolta a sorpresa di Scalfari: "Meglio il Cavaliere del M5S" (Giornale). Fa discutere l'abbandono di Di Battista: non ne poteva più, scrive il Fatto, per il M5S è un disastro. Per la Stampa andrà in Campidoglio se Raggi sarà condannata.
Dall'Europa. Su Repubblica intervista a Rajoy: "Ho salvato la Spagna, ora bisogna chiudere le ferite" (Repubblica). In Catalogna una crisi da 17 miliardi (Sole). Sul Sole parla l'analista Wolff: "L'impasse tedesca rischia di fermare l'Europa". Sul Messaggero l'intervento di Tajani: "Aiutare l'Africa è strategico per il futuro Ue".
Dall'estero: Russia, Turchia e Iran decidono il futuro della Siria (Avvenire). Assad abbraccia Putin, arriva un'altra guerra? (Foglio). In Zimbabwe si festeggia (Messaggero): Mugabe si dimette, finisce dopo 37 anni la signoria più lunga d'Africa (Repubblica).
Sulla Stampa reportage dalla Thyssen, dieci anni dopo la strage: nel capannone della vergogna odore di bruciato e desolazione. Malasanità a Roma: muore a 14 anni per un aneurisma ignorato. "E' stress" (Stampa, Messaggero). Tra giornali e tv: Milena Gabanelli riparte dal Corriere (Corriere). Repubblica cambia veste grafica. Domenica In chiude per due settimane (Fatto). Fazio non rende, allarme tra gli sponsor (Giornale).
Sulla Stampa focus sul bullismo: la solitudine nei racconti dei ragazzi.

ITALIA-ECONOMIA
Sul Corriere in primo piano l'inchiesta della Procura di Milano sull'esperta del ministero dell'Economia che vendeva i "segreti fiscali" del governo. Secondo l'accusa, Susanna Masi, entrata nel governo Monti nello staff del sottosegretario Cerini e poi divenuta consigliere fiscale del ministro Saccomanni (governo Letta) e Padoan (governo Renzi), ora nel cda di Equitalia, averebbe preso soldi dal colosso della consulenza legale e tributaria Ernst&Young per rivelare in diretta i piani dei governi italiani in materia fiscale. La Masi avrebbe agito a vantaggio della Ernst&Young anche premendo sul governo per introdurre modifiche a vantaggio dei suoi clienti: il compenso stimato dalla Finanza in 220 mila euro.
Dalla Ue nuovo avvertimento sul debito (Sole): attesa per la "pagella" della Commissione Ue sui conti italiani. Per il Sole, a fronte dello scostamento sul deficit strutturale tra lo 0,6% promesso e lo 0,3% realizzato, Bruxelles dovrebbe comunque usare la mano leggera e rinviare a maggio il parere sulla manovra. Repubblica parla di un buco di 5 mld tra 2017 e 2018: l'indicazione sarà quella di una manovra bis a maggio. Bruxelles non indicherà cifre ma la manovra dovrà coprire il buco da 5,1 mld. Con queste premesse, Padoan dovrebbe avere qualche chance in più per respingere l'assalto in atto alla manovra. Manovra in cui si riparla di web tax al 6%, per Facebook e Google ma non per Amazon (Repubblica). Intanto il rapporto dell'Istat dà il pil in crescita all'1,5% e la disoccupazione in calo all'11,2% (Messaggero, Sole e altri). Dombrvoskis (Ue): "L'Italia migliora ma agisca sul debito" (Avvenire).
Sulle pensioni c'è il decreto del governo per "quota 67" (Corriere e tutti), ovvero l'innalzamento dell'età pensionabile a partire dal 2019. Le concessioni ai sindacati in un emendamento al Bilancio: prevista l'esclusione di 15 categorie di lavori gravosi e per le lavoratrici con figli il raddoppio dello sconto sui contributi per accedere all'Ape social. Ok di Cisl e Uil, mentre la Cgil sceglie la piazza e l'asse con Bersani (QN). Camusso in piazza il 2 dicembre: "Conta il lavoro, nessuno scambio" (Repubblica). Landini alla Stampa: "Stavolta facciamo sul serio, le esenzioni riguardano poche migliaia di lavoratori. Non facciamo politica ma il governo usa i soldi per sgravi e decontribuzione, misure che non servono per aumentare l'occupazione". Di parere opposto la Furlan, che al Messaggero dice: "Ottenuto un risultato importante. Dispiace la rottura dell'unità sindacale ma l'obiettivo di un negoziato è portare a casa benefici per i lavoratori. Chi si oppone rischia l'irrilevanza". Ora la battaglia si sposta in Parlamento: quella di Gentiloni, scrive il Messaggero, è una sfida in piena regola al Mdp ma così la manovra rischia. In pressing sul governo per la manovra anche Salvini, che al Sole dice: "Una follia tassare le sigarette elettroniche come quelle tradizionali: la scelta è politica e di buon senso, l'uso di quelle sigarette va incentivato. Al governo decidere se salvare un intero settore e migliaia di posti di lavoro o soddisfare gli interessi delle potenti lobbies del tabacco".

ITALIA-POLITICA
Oggi a Strasburgo in discussione il ricorso di Berlusconi contro la legge Severino. Il Cavaliere spera di tornare candidabile, ma c'è l'incognita dei tempi: difficile che la sentenza arrivi prima del voto (Sole e tutti). Ma intanto Berlusconi è più in campo che mai. Domenica sarà su Rai1, intervistato da Fazio, oggi il colloquio con Repubblica: "Sul rinvio del voto spero nel Colle: candidabile o no, sarò in campo per portare il centrodestra alla guida del Paese". E rilancia sul voto a maggio invece che marzo: "Spostando le urbe di 4-5 settimane si evita di chiamare in pochi mesi gli italiani alle urne più volte e si risparmiano 500 milioni. Il verdetto di Strasburgo non c'entra". Berlusconi sostiene la Merkel – "sarei cauto nel parlare di resa" – e rimarca le differenze tra la destra italiana e quella tedesca: "Lega e Fdi sono parte integrante di un'alleanza di centrodestra di governo, con sicure credenziali democratiche". E come sfidanti vede il M5S: "è la forza più competitiva e quindi più pericolosa per il Paese: una loro vittoria metterebbe il Paese nelle mani di incompetenti".
Renzi, in tv da Vespa, sfida invece Berlusconi a battersi contro di lui: "Spero che Berlusconi sia candidabile, sono pronto a sfidarlo in un collegio. Smentiamo le voci di chissà quale patto segreto tra noi: i cittadini vedranno che siamo candidati uno contro l'altro" (Messaggero e tutti). Contro Di Maio Renzi medita di schierare invece una giovane scienziata del Sud. Ieri è stato anche il giorno dell'incontro con Macron: dopo il caos tedesco, essenziale per il leader francese difendere la trincea italiana. La consegna è "fermare in Italia i populisti alla Salvini" (Repubblica). Il presidente: "Temiamo Cinque Stelle e Lega" (Stampa). Gozi al Corriere: "L'Eliseo può guidare il cambiamento: con Parigi un'alleanza per un'Europa diversa e partiti transazionali".
I Cinque Stelle nel caos dopo l'addio al Parlamento di Di Battista. "Nessuna ipotesi di staffetta con Di Maio, nessuna strategia, solo una scelta umana, personale" dice al Corriere Di Battista. "Il mio non è né un addio né un arrivederci. Resto a fare politica con il Movimento ma in altre forme, fuori dai palazzi. Voglio dedicarmi alla controinformazione". Stampa e Repubblica rilanciano l'ipotesi di una candidatura a sindaco di Roma nel caso in cui la Raggi venga condannata. Ma per il Fatto "Dibba" non ne poteva più e tutto vuole fare tranne che il sindaco di Roma o il presidente del Consiglio. Tornerà sulla scena, anche se non si sa quando. Ma per il M5S il suo passo indietro è un vero disastro.

ESTERI
Germania in stand by, scossa dall'impasse post-elettorale (Repubblica). All'improvviso la Merkel non è più intoccabile: da soluzione è diventata lei il problema. La Welt arriva a paragonarla a Mugabe, come il dittatore africano incapace di capire qual è il momento di lasciare spazio a un successore. E ora la palla passa nelle mani del presidente-grigio Steinmeier. "Meglio un nuovo governo con i socialdemocratici e Merkel cancelliera che nuove elezioni", dice il filosofo Habermas a Repubblica. Più pessimista l'economista Wolff: "L'impasse tedesca rischia di fermare l'Europa e congelare le riforme proposte dal presidente Macron", dice al Sole. Tra i dossier sospesi: ministro e bilancio unico e la nascita di un Fondo Monetario Europeo. Per Wolff "le elezioni anticipate al momento sembrano l'ipotesi più probabile e sarà ancora Merkel a guidare la Cdu, in assenza di alternative valide". Ma lo stallo politico a Berlino "avrà un impatto anche sulle nomine nelle istituzioni Ue". Junker segue da vicino la situazione di stallo sul governo tedesco e rassicura: "La Ue non andrà in pausa, continueremo a portare avanti le nostre proposte" (Sole).
Repubblica torna sulla crisi spagnola con un'intervista al premier Rajoy: "L'Europa ha isolato gli indipendentisti, adesso è ora di chiudere le ferite". Per Rajoy "ora regna maggiore tranquillità: il governo della Catalogna è nelle mani del governo spagnolo e il 21 dicembre si vota. Di vie d'uscita ce n'è soltanto una: il rispetto della Costituzione. Il governo spagnolo ha mostrato un'infinita pazienza con gli indipendentisti. Ora vanno superate le ferite politiche che hanno provocato". Quanto alla Germania "continuerà a essere riferimento di stabilità in Europa. Ho grande fiducia nella leadership di Merkel". Sul Sole il conto della crisi catalana: 17 miliardi. E i sondaggi sul voto, che vedono gli indipendentisti in leggero vantaggio sugli unionisti.

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Commentario del 21.11.17

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti la grande beffa di Milano (Stampa): la partita per l'Ema, l'Agenzia Europea del Farmaco, persa al sorteggio con Amsterdam. E l'Eba finisce a Parigi (MF). Gentiloni: "E' una vera beffa". Scaccabarozzi (Farmindustria) ad Avvenire: "Non si delegano certe scelte alla monetina". Addio a quasi due miliardi (Repubblica). Il Giornale: un fallimento di Gentiloni.
In primo piano anche la crisi della Merkel (Repubblica). In Germania trattative fallite per la coalizione: "Meglio il voto di un governo di minoranza" (Corriere, Sole). "E la leader sarò ancora io" (Stampa). La Merkel finisce nel pantano ma i mercati tengono (MF).
Sul fronte interno politica, calcio ed economia. Renzi va da Macron, sul tavolo anche la riforma del Pse (Repubblica). Di Battista se ne va: "Non mi ricandido, cambio vita" (Repubblica). Fico: "Noi andiamo avanti" (Fatto).
Se ne va anche Tavecchio, ed è un addio con rabbia: vittima di sciacalli (Stampa). "Ventura non l'ho scelto io" (Messaggero). Tavecchio paga per tutti e delira. Malagò vuole prendersi il calcio (Fatto). Il Coni: ora commissario (Corriere).
Spazio anche all'economia. Pensioni, dal 2018 platea allargata per l'Ape social (Sole). Tari, per la tassa raddoppiata via libera del governo ai rimborsi, ma fino al 2014 (Giornale, Sole). Sul Fatto allarme conti: a marzo serviranno almeno 7 miliardi.
Dall'estero. Morto Manson, anima nera degli Usa: la sua setta terrorizzò gli anni Sessanta (Messaggero). In cronaca la scoperta choc a Padova: sposa bambina a nove anni, preso l'orco che la violentava (Messaggero). Su QN il bambino tolto alla famiglia perché stava tutta la notte alla Playstation: "Ora basta, fatemi stare con mamma".

POLITICA
Centrosinistra, Mdp sfida il Pd sull'art.18 (su tutti), ma è solo una finta per sancire l'addio (QN p.10). La proposta dei bersaniani alla Camera per reintrodurre l'art.18 cade nel vuoto. Speranza al Pd: "Invece di farci un appello al giorno, convincete Renzi ad approvare la nostra proposta" (Corriere p.10). Domani tentativo di mediazione con Mdp da parte di Fassino, che al Mattino (p.7) dice: "Sui programmi, dal lavoro alle politiche ambientali, non ci sono distanze incolmabili. Non possiamo incontrarci dopo il voto, ci potremmo solo raccontare di aver perso". Ma per il Fatto (p.5) la missione è già finita, perchè il Pd snobba Mdp sull'art.18. Si lavora anche con Pisapia, che propone la "condivisione" del candidato premier dopo le elezioni e l'istituzione di un garante. La replica di Delrio: "Renzi non si fa commissariare" (Corriere p.10). Il segretario dem, convinto che il Pd resti il primo partito e il centrosinistra seconda coalizione, spinge per un accordo immediato: "L'alleanza non si tratta dopo il voto" (Repubblica p.9). Sulla stessa linea Arturo Parisi, che alla Stampa (p.7) si rivolge a Bersani: "Dialogo ora, dopo il voto solo divisione".  In movimento anche un altro ex prodiano, Santagata, che a Repubblica (p.9) dice: "Assurdo dividersi per l'antipatia dei leader. Vale per Renzi e vale per D'Alema". E punta ad allargare l'alleanza a Pisapia e alla Bonino. Intanto, Pd al lavoro per convincere Grasso, che è sempre più propenso ad accettare la presidenza della lista unitaria di sinistra (Corriere p.10). Il presidente del Senato vale un raddoppiamento dei voti dell'area (Repubblica p.11). Incerta Boldrini, sospesa tra le due sinistre (Repubblica p.10).
M5S, Di Battista annuncia: "Non mi ricandido e faccio il papà" (Corriere p.13 e tutti). Gelata la base, i militanti gli chiedono di ripensarci. "Non lascerò mai il Movimento" risponde l'esponente grillino, che nega tensioni con Grillo e Di Maio e sarà protagonista della campagna elettorale. Per la Stampa (p.6) Di Battista potrebbe correre come premier dopo Di Maio. Messaggero (p.8) ipotizza anche una candidatura a sindaco di Roma dopo la Raggi. Fico - fuori dal nuovo vertice 5S (Stampa p.6) – al Fatto (p.9) spiega: "Di Battista resta con noi, ha deciso di non candidarsi, ma non di non partecipare al M5S".
Centrodestra, Berlusconi pronto a schierare le aziende e quattro "punte" per la campagna elettorale (Repubblica p.13). Nella squadra che curerà la campagna del Cavaliere arrivano Barachini da Mediaset, il presidente dell'Ordine dei farmacisti Mandelli, l'ex Confindustria Ferri. A Licia Ronzulli la parte social. Il leader di Fi spera nella riabilitazione di Strasburgo: domani l'udienza pubblica alla Corte Europea dei diritti dell'uomo, i suoi avvocati hanno presentato un'altra memoria difensiva (Messaggero p.9). Giornale (p.2), oltre a segnalare i tempi lunghi per il verdetto finale, spiega il piano B dell'ex premier se non arrivasse una sentenza favorevole prima delle elezioni: sarà comunque in campo, presentando una candidatura con riserva in tutti e 5 i collegi.

ECONOMIA
Pensioni, rinvio impossibile in legge di Bilancio: per Repubblica chi punta sul rinvio di "quota 67", l'innalzamento automatico dell'età pensionabile, non può sperare che la misura passi come emendamento alla manovra. Benché dichiarati ammissibili gli emendamenti di Mdp, Lega e uno a titolo personale di una senatrice dem, c'è il problema che la legge di Bilancio entra in vigore dal primo gennaio, troppo tardi per rimandare un decreto interministeriale che va invece recepito entro il 31 dicembre. L'unica speranza di recuperare il rinvio è il "milleproroghe". Oggi intanto tornano a vedersi governo e sindacati. Da Gentiloni ultima chiamata ai sindacati: "Condividete lo sforzo del governo.L'adeguamento dell'età non può che essere confermato" (Sole p.8). Possibile anche un allungamento dell'Ape sociale anche per il 2019, scrive il Messaggero (p.17). Il Sole (p.8) parla invece di platea dell'Ape social allargata alle quattro categorie di mansioni faticose esentate dall'aumento dell'età pensionabile,ossia agricoli, siderurgici, marittimi e pescatori. Ma la Cgil, a meno di un ripensamento dell'ultim'ora, si sfilerà. La Camusso punta ad una grande manifestazione già programmata per il 2 dicembre e al rinvio a giugno.
Manovra ostacolo al nuovo esecutivo: a marzo servono almeno 7 miliardi (Fatto).
Tari "gonfiata",dal Mef arriva una circolare con le istruzioni ai Comuni per uscire dal ginepraio dei calcoli sbagliati (Sole p.9, Corriere p.37 e tutti). Il Ministero fissa al 2014 l'anno ultimo fin dove chiedere il rimborso, anno di nascita del tributo. Le richieste vanno presentate in carta semplice, senza formalità, a patto di indicare contribuente, importo versato e importo per cui si chiede il rimborso.
Riforma Madia, terminato il censimento, addio a 1.650 società partecipate, praticamente una su tre (Sole p.14, Messaggero p.17 e tutti). Al censimento disposto dalla riforma ha risposto l'83% della pubblica amministrazione, notificando 5.791 società. Scremando i dati emerge che le società a partecipazione diretta sono 4.701 e circa una su tre sarà chiusa. Comuni, Regioni e altre pa possono iniziare a cancellare quelle che pesano di più sulle loro casse o che non c'entrano con le proprie finalità istituzionali.

EUROPA
Milano perde la partita Ema al sorteggio con Amsterdam. E l'Eba finisce a Parigi (MF 2 Sole 2 e tutti) Gentiloni: "Assurdo perdere così" (Sole p3). Fatale il voltafaccia spagnolo (Corriere p.3). Per la Stampa (p.3) anche Berlino ha tradito, nonostante il pressing di Gentiloni. Moavero Milanesi al Corriere (p.2): "Nessuna sindrome di Caporetto, sul merito non siamo stati sconfitti. E' la dinamica del voto che ha diviso l'Europa in due: una parte dei Paesi ha preferito una candidatura localizzata nel centronord, altri quella nel centrosud". Sul Corriere (p.5) parla anche il governatore lombardo Maroni: "Europa folle. Ha paura di prendere una decisione e si affida al bussolotto. E' la dimostrazione di una Europa debolissima non soltanto sulla politica estera me neppure in grado di prendere la decisione migliore per i suoi cittadini. Ma niente ritorsioni contro Amsterdam". Sala critica il "bussolotto", Salvini attacca: ridiscutere i 17 mld alla Ue (Corriere p.5). Bracco: "Rimane la grande sinergia tra pubblico e privato" (Sole p.3). Scaccabarozzi (Farmaindustria) ad Avvenire (p.7): "Non si delegano certe scelte alla monetina. Sarebbe stato più giusto proseguire il confronto. Ma la nostra vittoria è essere riusciti a fare sistema". ". Beffata anche Francoforte: l'Eba va a Parigi (Sole p.4).
Merkel a rischio, Europa appesa (Sole p.6): "Non mi dimetto". Ma apre al voto (Corriere p.8). Dopo il fallimento della coalizione "Giamaica" e l'appello del presidente Steinmeier per un nuovo governo caduto nel vuoto, la cancelliera ha dichiarato di preferire il ritorno alle urne piuttosto che guidare un governo di minoranza. Anche Schulz per le elezioni anticipate: basta grande coalizione. La Merkel finisce nel pantano ma i mercati tengono duro: Dax + 0,5% (MF 4). Borse positive malgrado Berlino (MF p.17). Sul Corriere (p.8) parla Clemens Fuest (Ifo): "Sta crescendo l'ipotesi di una nuova grande coalizione tra cristiano democratici e socialdemocratici anche se questi ultimi dicono di non volerla. Ma ciò aiuterebbe gli estremisti dell'AfD. Per la Merkel è comunque un duro colpo, ma anche se dovesse cadere sarebbe rimpiazzata da qualcuno con posizioni simili, qualcuno che lavorerebbe per la stabilità della Ue. E' nell'interesse della Germania". Per Fuest comunque "Merkel è molto abile nell'arte della sopravvivenza: non va sottovalutata". Di parere diverso Gian Enrico Rusconi: "Situazione inedita e imprevedibile, peggiore della Brexit perché riguarda l'eurozona. Il sistema Merkel ormai è finito. La Germania dovrà per forza irrigidirsi e quindi sarà meno efficace. E l'Europa più immobile" dice a QN (p.9).

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