Commentario del 5.11.2017

IN PRIMA PAGINA
Sicilia al voto: rebus astensione (Sole) Si va alle urna tra le polemiche (Corriere): sul Fatto, le pagine gialle degli impresentabili (Fatto). Fermano pure gli sbarchi per il voto in Sicilia ma Renzi scappa in banca (Giornale) Sicilia, test che vale le politiche "Spoglio lunedì, rischio brogli" (Messaggero). "Se vinciamo in Sicilia l'alleanza va a destra" (Tempo). Banche, Renzi e Casini si fanno l'indagine tete-a-tete. In privato (Fatto e altri). Commissione banche, niente proroga: "Non si indaga a camere sciolte" (Messaggero). Il presidente Abi: "Noi contro le banche che hanno truffato" Patuelli punta il dito sulla Bce: "Da tre anni è lei a vigilare, banche in crisi con le regole Ue" (QN). Intercettazioni, per i giornalisti spunta il carcere fino a tre anni (Repubblica). Il Parlamento dimentica la legge contro l'omofobia (Stampa). Codice antimafia in vigore dal 19 novembre: la confisca diventa strumento preventivo (Sole). Ostia crocevia grillino, ma occhio a Casapound (Tempo). Arrestato Tulliani a Dubai (Corriere e tutti). Ora Fini trema (Libero). Immigrazione, sbarco choc a Salerno, a bordo 26 donne morte (Mattino). Forum del Messaggero col ministro Minniti: "Migranti, la paura va ascoltata".
Dall'estero, il caos catalogna e il vuoto politico (Giornale). Una sponda cinise per Trump (Corriere). Aleppo riparte tra le macerie (Avvenire) Il premier libanese Hariri lasci: "Sono in pericolo" (Sole).

POLITICA
In primo piano, per la politica, il test della Sicilia: si va alle urne tra le polemiche (Corriere). Quattro milioni e mezzo di siciliani oggi al voto per le regionali, l'appello di Minniti ai prefetti e a Crocetta: "Vigilate sul voto". Grillo evoca brogli e il M5S finisce sotto accusa: silenzio violato. La sinistra: trasparenza a rischio. Il Pd blinda Renzi premier e Orfini dice: "Su di lui ha scelto il popolo, non decide un club di nostri ministri" (Repubblica). Replica Bersani (Mdp): "Non credo alla svolta dentro i dem: Matteo non cambierà neanche se perde". Fico (M5S): "Se la Sicilia non ci vota, continua la mangiatoia".
Si vota anche a Ostia, nel M5S rischio resa dei conti. E la Raggi va in Polonia (Messaggero e altri). Con la sindaca a Cracovia nei luoghi della Memoria, insieme ad una scolaresca capitolina, alcuni esponenti dell'opposizione (la Di Biase e Fassina), le attenzioni sono rivolte al voto nella lidense, dopo due anni di commissariamento, dove la Di Pillo sembra la favorita e il centrodestra unito punta al ballottaggio (Tempo p. 6). La Meloni sul Tempo: "Candidati nostri, ci giochiamo tutto". Lunga intervista per la leader di Fdi che su Musumeci in Sicilia e la Picca a Ostia, dice: "Sono figure identiche, solo così un centrodestra unito dà risposte agli italiani".
Forum di Minniti al Messaggero: "Migranti, la paura va ascoltata". Il titotlare dell'Interno sostiene che sugli sbarchi "più che di emergenza mi soffermerei sulla paura degli italiani" mentre sul fronte-occupazioni, un tema che riguarda da vicino anche la Capitale, Minniti ricorda che "come stabilito dalla nuova direttiva, gli sgomberi vanno eseguiti prima che gli occupanti si stabilzzino del tutto ed evitare situazioni cronicizzate tipo quella di via del Curtatone".
Banche, Renzi e Casini si fanno l'indagine tète-à-tète (Fatto), ma Grasso e Boldrini, d'intesa con Mattarella, bloccano l'ex premier che non voleva fermare la Commissione in campagna elettorale. Il segretario Pd a Firenze incontra Casini e i grillini protestano. La replica: "Non abbiamo parlato di crisi bancarie". Ma c'è chi azzarda che il presidente della Commissione abbia chiesto a Renzi di aiutarlo a sventare un'operazione contro Bankitalia portata avanti da alcuni componenti dell'organism d'inchiesta , tra cui Enrico Zanetti (Messaggero, Repubblica e tutti).

ECONOMIA
Penisoni, sul Corriere (p.26) parla Tremonti: "La mia riforma funzionava: ora niente rinvio sull'età", l'ex ministro spiega che le riforma previdenziali "si fanno con l'obiettivo di fare il bene del Paese e con il vincolo della stabilità: chi la fa per prendere voti – come Prodi e D'Alema – è un opportunista". Tremonti ricorda che la riforma del 2010 era considerata "la migliore in Europa, non ci fu un giorno di sciopero" e che poi furono le "imposizioni esterne" che portarono il duo Monti e Fornero " a distruggere tutto". Il riferimento del ministro è la famosa lettera della Bce del 2011. Alla domanda se quella tracciata da Gentiloni, ora, sia la strada giusta, Tremonti risponde: È il tirorno degli opportunisti". Sul Messaggero (p.159 pensioni, confronto in salita con i sindacati: mentre Padoan rimarcando che "la sostenibilità del sistema" è elemento imprescindibile, apre alle richieste Cgil di un ritocco al ribasso dell'età pensionabile in caso di abbassamento dell'aspettativa di vita, cosa finora non prevista.
Bonus 80 euro, ecco gli aumenti per oltre un milione di lavoratori dipendenti: per loro si amplia di 600 euro, a partire dal 2018, la soglia che fa scattare il credito d'imposta.  La novità contenuta nella legge di Bilancio, avrà un costo tutto sommato contenuto: 211 milioni di euro. Su Repubblica (p.22) parla Marco Leonardi: "58 mila posti di lavoro in più in arrivo con il nuovo sgravio per gli under 35: non è la riedizione dello sgravio del 2015. Si tratta di una misura che affronta un problema strutturale. L'investimento per le politiche attive è ripartito". Sul Giornale (p.9) fondi in Africa e solidi al Cie gonfiano la legge di bilancio, Brunetta: "Ci lasciano eredità pesanti".
"Con la Ue niente pugni sul tavolo" dice Padoan (Repubblica, p.22), per il quale "i risultati tangibili in Europa li oteeniamo quando l'Italia non chiede ma fa" e ribadisce l'invito "a non abbassare la guardia nel momento in cui guadagniamo un po' di credibilità". Padoan tratterà anche il tema delle regole bancarie a Bruxelles: "È vero, ci sono visioni diverse ma ci vuole fiducia reciproca".
Sul Sole,in apertura, Città a rischio default, il flop della riscossione: incassata solo una ,multa su tre nel 2016, in crisi anche le riscossioni delle tariffe. E se Napoli è vicina al dissesto, sono in bilico anche Torino e Roma; il governo studia una norma "salva-comuni".

EUROPA/ESTERI
Catalogna, l'ultima sfida di Puigdemont: "Collaboro ma non mi piego" (Giornale p. 12). Il leader intervistato da una tv belga, incita i catalani disorientati dalla sua fuga, ma non ne vuol sapere di consegnarsi spontaneamente alla giustizia belga che esamina il mandato d'arresto europeo emesso dal Tribunale Supremo di Spagna, ma si dice "pronto a collaborare". Il Belgio prende le distanze: "Questione esclusivamente giudiziaria" twitta il ministro della Giustizia, Koen Geens.
Libano, il premier Hariri si dimette e punta il dito su Iran e Hezbollah (Stampa p. 12 e altri). L'accusa: "C''è aria di complotto come quando uccisero mio padre, temo per la mia vita". Ora il rischio è che la guerra superi i confini siriani e raggiunga il Paese dei cedri.
Usa, Trump alle Hawaii, con un occhio alla Corea (Avvenire p. 14 e altri). Il presidente ha visitato il memoriale di Pearl Harbour prima di volare in Asia. Intanto ieri il regime di Kim Jong-un ha fatto sapere di non essere "contrario al dialogo" ma che "non farà mai trattative su questioni relative a interessi supremi del Paese".

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