Commentario del 31.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Il governo va, per ora (Repubblica). Rixi, condannato, lascia. Salvini raddoppia (QN). Il leghista rilancia su flat tax in autunno e Tav (Corriere). Giornale parla di "svolta di Salvini", che per il Fatto "si crede premier". Il leghista attacca Costa, Toninelli e Trenta (Repubblica, Sole). Intanto, il voto su Rousseau salva Di Maio, Fico non vota: ora il leader apre a cambi nel governo (Messaggero). "Ora saremo più europeisti – dice la 5S Taverna al Fatto -. Il Tav è inutile". Libero sulla conferma di Di Maio: i grillini premiano il fallito. Mentre nel Pd nasce il fronte del dialogo con i 5S (Fatto).
Salvini contro i giudici. E la guerra nel Csm preoccupa il Quirinale (Stampa). Csm, l'inchiesta che sconvolge la magistratura (Repubblica). Resa dei conti tra magistrati: tribunale di Roma e Csm diventano un campo di battaglia (Verità). Viaggi e denaro, le accuse a Palamara (Messaggero). "Tangente a Palamara", il pm intercettato con Lotti (Fatto),
Conti pubblici, risposta all'Ue. Tria: "Non servono manovra correttive. E la Tav va fatta" (Sole). Intanto, sul condono si riapre il fronte (Messaggero). L'Eurostat prepara la stretta sulla Pa (MF).
Alleanze Ue: da Orbàn e Verdi un doppio "no" a Lega e grillini (Stampa).
Fca-Renault, vertice tra Elkann e Nissan: resta aperto il nodo dei rapporti di forza (Messaggero). Nissan chiama Elkann per un summit con Saikawa (MF).
Stop ai negozi di cannabis (Corriere e tutti). Sentenza della Cassazione: "Illegale anche la cannabis light". Negozi a rischio stop (Messaggero).

ECONOMIA
Conti pubblici, la risposta alla Ue: deficit sotto il 2,4% per le minori spese. Tria al lavoro. Le mancate uscite del reddito di cittadinanza destinate a ridurre il disavanzo, pesano anche le maggiori entrate. Il titolare del Mef: "La manovra correttiva non serve" (Sole p.3). La partita si gioca entro il 20 giugno (Corriere p.9). Nella risposta all'Ue, il Mef conferma come l'Italia stia "pagando il rallentamento dell'economia mondiale", ma assicura: "Nelle seconda metà dell'anno le cose andranno meglio". E il deficit andrà giù anche con la lotta all'evasione fiscale" (Stampa p.10). Inoltre il governo proverà a convincere la Commissione che le spese per reddito e Quota 100 saranno inferiori al previsto. Intanto resta l'incertezza sulla proposta leghista della flat tax. Dopo l'incontro di ieri con Salvini, il ministro Tria telefona a Conte: dalla Lega nessuna proposta. Ma Salvini parla di un piano da 10-12 miliardi, assorbendo il bonus degli 80 euro. Per la Stampa i due ministri sembrano far parte di due governi diversi. Dalle coperture ai tagli incerti, ecco tutti i dubbi sulla Flat Tax: le risorse potrebbero arrivare da un tetto agli sconti fiscali per redditi oltre i 75mila euro. Lega pronta a discuterla al prossimo Cdm (Fatto p.4).
"Sessanta giorni per salvare l'economia italiana. Crescita bassa, debito alto, sfiducia crescente, clima ostile all'impresa – dice al Foglio (p.1) Bononi, presidente Assolombarda -. Senza una svolta immediata, ad agosto, per l'Italia, può arrivare la tempesta perfetta. Il governo deve fare il contrario di quanto fatto finora. Il tempo sta scadendo".
E si torna a parlare di condono. Sanatoria fino a 100 mila euro: operazione simile a quella del 2002 di Tremonti per recuperare 22-23 mld. La tombale potrebbe arrivare con la manovra (Messaggero in prima e p.5). Ma il sottosegretario Bitonci (Lega): "Non c'è alcuna ipotesi" (Corriere p.8).
Lavoro, mercoledì tavolo Di Maio-sindacati sul salario minimo, ma c'è lo stop leghista alla proposta grillina (Repubblica p.27). Il viceministro Galli: "Bisogna articolare meglio prima di proporre".
Traditi da Quota 100, i pensionati domani in piazza. Disattese le promesse gialloverdi: la legge Fornero non è stata cancellata, le minime non sono salite tutte a 780 euro. E il prelievo sugli assegni deciso dall'esecutivo vale 3,6 miliardi in tre anni (Repubblica p.22). Prepensionamenti, Intesa, accordo con i sindacati su 1.600 uscite volontarie (Messaggero p.15). Dal 18 al 20 giugno Selezioni per i navigator, il calendario (Corriere p.9).

POLITICA
Il governo va avanti, per ora (Repubblica in apertura). Il viceministro Rixi, condannato a tre anni e cinque mesi per peculato e falso, si dimette e salva il governo (Verità in prima). Rixi lascia ma Salvini raddoppia (QN in apertura). Il vicepremier leghista sfida i pm: "Non ci sono prove" (Stampa e tutti). La Lega cede per contrattaccare: subito lo stop al codice appalti (Corriere p.2 e altri). Lo sfogo di Rixi al Corriere (p.2): "Il partito sta andando forte, mi colpiscono per questo? Passo indietro per non essere massacrato come Siri". Intanto un'inchiesta di Repubblica fa una ricognizione delle pendenze del Carroccio. La Lega fuorilegge: dai soldi all'omofobia. Le 38 inchieste aperte (Repubblica p.4).
Ma Salvini è pronto alla svolta (Giornale in apertura e p.3): via gli amici condannati e loda la Marina che salva i migranti in Libia. Salvini si crede premier: tre bombe contro tre decreti e il governo traballa (Fatto in prima e p.3). Nel mirino sbloccacantieri, crescita e Calabria. I ministri leghisti prima rassicurano Conte, poi minacciano lui e i 5S. Intanto il segretario del Carroccio attacca: via Toninelli, Costa e Trenta (Sole in prima e p.7 e tutti). Il pressing sull'Economia e la lista nera dei ministri: così il leader leghista veste i panni da premier (Corriere p.3). Nel mirino c'è Toninelli. "Ora sblocchi i cantieri da solo" (Stampa p.7). Faida nel Movimento: il sottosegretario Tofalo accusa la titolare della Difesa Trenta e minaccia dimissioni (Repubblica p.7). Il commento di Massimo Franco sul Corriere (p.11): Cinquestelle umiliati ma costretti a continuare.
Di Maio fa il pieno di sì (su Rousseau): l'80% vota per la sua permanenza alla leadership del Movimento. Fico smonta la linea del capo: "Un errore diventare partito" (Stampa p.9). Carelli attacca: anche Renzi fece finta di niente, si sa come andò (Corriere p.6). Di Maio annuncia "novità sui ruoli" (Stampa p.8). Lui è salvo, ma il governo è morto, scrive Libero (p.3). Ma il sottosegretario grillino agli Esteri, Di Stefano, alla Stampa (p.9) dice: "Il contratto detta l'agenda, lavoriamo per realizzare i tanti punti che ancora vanno portati a casa nell'interesse degli italiani. Conte resta il miglior premier che l'Italia abbia avuto negli ultimi tempi, non è in discussione" .
Ma nel Pd, il segretario Zingaretti vede le urne: "Basta liti interne, il voto è vicino e al Pd servono alleati". Alla direzione il segretario avverte: "Costruiamo un campo largo". Calenda: "Niente strappi" (Repubblica p.12). Zingaretti stoppa l'idea di una nuova forza liberal". Il segretario in direzione: sbagliato guardare solo al centro (Corriere p.10). Parla il sindaco di Milano Beppe Sala al Corriere (p.10): "Partito di Calenda? Pd non può dirgli sì. Resto sindaco. Non prendo tessera dem".
Forza Italia, congresso e nuovi volti. Berlusconi cavalca la svolta democratica. Ieri l'ufficio di presidenza a Palazzo Grazioli. L'ex Cav resta il leader: "Non sono rincoglionito, basta beghe interne" (Stampa p.12). I big: senza una svolta Fi muore (Messaggero p.6). Carfagna e il partito del Sud vogliono far fuori Ronzulli. Berlusconi non le tiene più. La guerra di Mara e Licia sulle spoglie di B. (Fatto.6).

ESTERI
Il New Deal Verde. Piano ambientalista per il governo Ue. Stretta sulle emissioni, stop al carbone, efficienza energetica. Dopo l'exploit del voto, le condizioni per una grande coalizione (Repubblica p.15). Intanto nel nuovo parlamento finisce il dominio storico Ppe-Pse. Il baricentro dei cristianodemocratici si sposta verso Est. Nella nuova Ue popolari e socialisti costretti a fare i conti con i liberali (Stampa p.11). In Europa tre "no" al governo italiano: Orban, Farage e Verdi. Il premier ungherese: non voglio collaborare con Salvini. Gli ecologisti chiudono ai 5S: non imbarchiamo eterodiretti. Intervista al leader britannico dei lib-dem Cable: "No alla Brexit e fiducia nell'Europa. Così abbiamo vinto" (Repubblica p.15).
Smacco a Netanyahu. Israele costretto a elezioni anticipate. L'ostruzionismo di Lieberman fa fallire le trattative (Stampa p.15). Bibi resta solo. E ora rischia l'incriminazione (Corriere p.15). Netanyahu incontra Kushner: senza governo piano di pace a rischio (Messaggero p.10).
Putin accelera sull'intelligenza artificiale grazie ai miliardi degli sceicchi del Golfo. Finanziamenti anche da fondi sovrani. Incentivi per far tornare gli esperti che lavorano all'estero. Ma la Russia è piegata dalla povertà. "Lo stipendio basta solo per il cibo". Una famiglia su due può permettersi unicamente le spese necessarie. Studenti e pensionati i più colpiti. E per la prima volta la popolarità di Putin inizia a scendere (Stampa p.16).
Usa, Trump attacca Mueller: voleva diventare capo dell'Fbi, dissi no (Stampa p.19).

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Commentario del 30.05.2019

IN PRIMA PAGINA
I risvolti dopo le elezioni di domenica. La grande paura dei 5S: "La Lega vuole il voto alla fine di settembre" (Stampa). Mattarella s'aggrappa a Conte (Fatto). QN parla di "Conte alla rovescia": quanto manca alla fine del governo? Il caso Di Maio mina il governo, c'è l'ipotesi del voto in autunno (Messaggero). Oggi rederendum 5S su Di Maio: i 5S processano il leader dopo il crollo elettorale (Sole). Ma Grillo e Casaleggio lo difendono (Fatto). Salvini sceglie il capo grillino: "Se vince Di Battista, cade il governo" (Giornale). Verità attacca: Di Maio mette il governo in mano a 50mila grillini. I resti grillini in fiamme rosolano Di Maio: urne cinerarie per M5S (Libero).
Intanto arriva l'altolà della Commissione Ue sul debito (Sole e tutti). L'Italia, bocciata sul debito, dice no alla manovra bis (Messaggero). I timori del Quirinale sui conti (Corriere), il Colle dà l'allarme (Repubblica). Ora la scelta è tra correggere i conti in autunno o fare la flat tax senza coperture da 30 mld (Fatto). Nel piano della Lega taglio dell'Irpef e condono per le imprese (Sole). La Ue rimprovera l'Italia, che invece sta benone: Bruxelles ci sgrida per il debito, ma i titoli di Stato vanno a ruba e la fiducia sale (Libero). MF parla di doppio schiaffo da Bruxelles, che chiede chiarimenti sul debito e ricorre contro la sentenza Tercas.
Ieri l'intesa gialloverde per l'emendamento allo Sblocca-cantieri che dà l'immunità a chi espropria Autostrade (Giornale). Autostrade, la norma per revocare le concessioni (Sole).
Usa, parla Mueller: "Se Trump fosse stato innocente l'avrei detto" (Stampa).
Ancora ampio spazio al progetto di fusione Fca-Renault: per Nissan è "un'opportunità" (Sole). Secondo MF, nel vertice in Giappone, Nissan prende tempo sul matrimonio Fca-Renault.
Omicidio Pamela: ergastolo per Oseghale. "Ma non ha fatto tutto da solo" (Messaggero e tutti).
Magistrati sotto accusa: nomine e corruzione, altri tre indagati nel Csm (Repubblica e altri). Verità parla di guerra dei giudici e dei giornali per prendersi la Procura di Roma.

ECONOMIA
L'Ue ha inviato la lettera che apre la procedura di infrazione (Repubblica p.2 e tutti). L'allarme di Bruxelles sul debito italiano: "Pochi progressi, regole violate. Miglioramenti non sufficienti nella riduzione". La Bce avverte: vanno rispettate le norme (Corriere p.8). Adesso rischiate il commissariamento. Per evitare i tagli serve una manovra bis da 3,5 miliardi (Repubblica p.2). L'Europa conferma la linea dura (Stampa p.6). Avvisi anche agli altri partner dell'Unione: richiamo per la Francia e surplus tedesco nel mirino (Corriere p.9). BTp ad alta volatilità, lo spread frena a 282 (Sole p.2). Tensione sulla risposta di Roma. Salvini preme su Tria, Conte media (Sole p.3). La risposta del Tesoro: avanti con le cessioni e gli stimoli alla ripresa. Il vertice con Conte. No a una manovra bis (Corriere p.9). Conte incontra Tria e concorda la risposta a Bruxelles: più entrate da evasione e condoni (Stampa p.7). Ma da Tria non arriveranno promesse in risposta all'Ue: secondo il Fatto (in prima e p.5) ora la scelta è tra correggere i conti in autunno o fare la flat tax da 30 mld senza coperture.
Intanto, La Corte dei conti boccia i gialloverdi: "Sbagliati reddito e quota 100" (Repubblica p.2). Tagli al reddito di cittadinanza, così la Lega vuole risparmiare (Stampa p.7). Piano della Lega, taglio Irpef e condono per le imprese. Fisco: allo studio tre scaglioni: per i redditi fino a 50-60mila euro una flat tax al 15%, tra i dossier torna l'idea del saldo e stralcio per le aziende in difficoltà economiche (Sole p.4).
Ora l'America ha paura dell'Italia. "Può creare problemi all'economia" (Stampa p.6). Il Tesoro Usa mette il nostro Paese sotto osservazione: è un rischio per la stabilità finanziaria. "Roma deve avviare le riforme strutturali per rafforzare la crescita e ridurre la disoccupazione". Nei mesi scorsi anche la Federal Reserve aveva espresso forti preoccupazioni.
La partita (quasi) impossibile per non allargare il deficit e quel sondaggio al Viminale nel retroscena di Francesco Verderami sul Corriere (p.8). C'è un motivo se il segretario della Lega insiste sulla sicurezza: uno studio commissionato dal suo staff rivela che il tema resta in cima alla lista delle priorità per gli italiani. La crisi dei conti pubblici invece, la «grandinata» prevista da Giorgetti, non è ancora percepita. «Giancarlo», gli hanno chiesto dei leghisti: «Quando sarà il prossimo Consiglio dei ministri?». E lui d'istinto: «Mai».

POLITICA
Il governo scivola verso la crisi, ipotesi elezioni a fine settembre (Messaggero p.7 e tutti). Ipotesi voto il 29 settembre. Allarme in casa grillina. Conte rassicura Mattarella e avvisa Salvini: "Niente premier ombra". Il M5S offre un rimpasto agli alleati leghisti: "Prendetevi il Tesoro" (Stampa p.2). Le quarantotto ore di fuoco dell'esecutivo tra ultimatum Ue, indagati e leader in bilico. Dalla lettera di Bruxelles al caso Rixi: il governo si gioca tutto in due giorni (Giornale p.4). Salvini vuole andare avanti (senza Toninelli, Trenta e Costa). Ma pesano le tensioni nel M5S. Oggi referendum su Di Maio: Grillo e Salvini lo blindano nel voto (in discesa) su Rousseau. Di Maio va al «processo farsa» blindato da Casaleggio e Grillo (Giornale p.6). Psicodramma sulla Rete (Corriere p.4). Il Garante 5S: "Luigi deve continuare la battaglia". Casaleggio gli riconosce coraggio (Repubblica p.4). Le scelte del leader: Gruppo di 5 saggi con Fico e Dibba (Corriere p.2). Il capo 5S accusa i suoi "Mi avete lasciato solo" Critiche a Di Battista ("Io non me ne sono mai andato") che gli chiede scusa. C'è chi vuole annullare il voto online. Come Fico (Repubblica p.5). «Piglio schiaffi solo io, devo andare avanti?» si sfoga il vicepremier. E in assemblea espulso lo staff della comunicazione (Corriere p.3).  La senatrice dissidente Fattori: "Se non cambia la struttura piramidale non serve cambiare i vertici (Stampa p.4). La Lega: se passa la linea Di Battista il governo chiude.
Chiarezza dal governo, il richiamo del Colle. Le tensioni finanziarie e le scadenze dei prossimi mesi richiedono scelte definite (Repubblica p.3). Il Quirinale vuole che la maggioranza spieghi se gli equilibri nell'esecutivo sono cambiati. A settembre le agenzie di rating si esprimeranno sul debito e si dovrà fare la legge di Bilancio. Mattarella non intende sollecitare soluzioni specifiche ma ai partiti chiede responsabilità. Le condizioni di Mattarella: eventuali elezioni non dovranno impedire l'approvazione manovra 2020 (Stampa p.2). Timori del Colle per la tenaglia debito-deficit (Corriere p.7). Colle vuole congelare la crisi: teme governo Lega-FdI (Fatto p.4).
Intanto, oggi la sentenza su Rixi (Corriere p.6). Tensioni tra gli alleati: sì alle dimissioni se oggi la condanna sarà pesante (Repubblica p.6). "Lo prevede il contratto", dicono i grillini (Stampa p.2). Il premier rinvia il Cdm (Messaggero p.6). Il sottosegretario Siri, cacciato dal governo, a Stampa, Corriere e Repubblica: "Il fuoco amico del Movimento contro di me non ha pagato. Io continuo a dare il mio contributo anche se ora sto fuori dal governo. L'addio? Doloroso. Trattato da colpevole. C'è anche l'innocenza. Io riabilitato dal voto e dal piano sulla mia flat tax".
Pd, Zingaretti convoca i vertici del partito. Un asse contro il progetto di Renzi (Corriere p.10). E stoppa Calenda: "L'alternativa si costruisce con l'unità" (Repubblica p.7). E per il Fatto (p.8) il Pd diventa uno e trino: Zingaretti-Calenda-Renzi. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori al Corriere (p.10): «Al Pd serve un alleato, ma no a operazioni costruite in laboratorio. Il candidato premier? Sala o Calenda». E D'Alema a Repubblica (p.7): "Il Pd non sa come si parla agli operai. Fossi Zingaretti affiderei a Landini un seminario di una settimana per spiegare come si fanno i comizi davanti alle fabbriche". Casini: "Nuovo centro alleato col Pd. Nella coalizione anche i delusi da Forza Italia" (Qn p.6).
FI, tutti contro tutti. Berlusconi: "Basta risse o pronto al passo indietro" (Messaggero p.7). L'ira del Cavaliere (Corriere p.11). Laura Ravetto: "Congresso vero per scegliere una linea"  (Libero p.4).

ESTERI
Macron e le nomine Ue: "Ora basta con i clan". Per la Bce spunta Rehn (Messaggero p.10). Un'onda rosa in Europa. Spunta l'ipotesi Merkel presidente del Consiglio e salgono le quotazioni della liberale Verstager per la Commissione (Giornale p.14). Lo spagnolo Borrel per sostituire la Mogherini (Messaggero p.10). Il leader del Brexit party per ora non lascia gli alleati grillini. Ma la Lega è convinta: "È quasi fatta". Farage alza il prezzo con Salvini: "Io capo del gruppo sovranista"
(Stampa p.11). L'europarlamentare Castaldo vede Farage e avanza l'idea di stare nello stesso gruppo Ue (Corriere p.2).
Gran Bretagna, bufera sul candidato favorito alla successione della May: "Ha mentito sulla Brexit". Ora Boris Johnson rischia il processo per lo slogan sui "350 milioni che Londra dà ogni settimana alla Ue". L'accusa: "Una falsità" (Giornale p.15). Accolta la querela di un cittadino. Via a un procedimento che può intralciare l'ex sindaco di Londra (Corriere p.13).
Usa, Mueller: non posso scagionare Trump. Il procuratore del Russiagate parla dopo 2 anni e mezzo: "Ma non ci sono prove". I Democratici non mollano (Corriere p.16). La parola al Congresso. La Casa Bianca: caso chiuso (Stampa p.12).
Netanyahu senza alleati Israele verso nuove elezioni. Scaduto il termine per formare il governo Il premier non trova l'intesa con Lieberman (Repubblica p.18).
Russia, sondaggi: Putin affonda. La censura non regge più. La costruzione di una chiesa ortodossa negli Urali costa al leader il calo dal 77 al 31%. A "fare la spia" è l'istituto governativo (Fatto p.21).

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Commentario del 29.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Lega-M5S, la trega è già finita (QN). "Accordo Salvini-Di Maio o subito a casa": l'ultimatum di Conte ai due vice (Fatto). Salvini detta l'agenda: flat tax da 30 mld. Fronda M5S su Di Maio (Sole). I 5S dimezzano il proprio vicepremier (Stampa). "Di mettiti" è la richiesta che sale nel Movimento (QN), che mette Di Maio sotto tutela (Messaggero). Assedio al leader nei Cinque Stelle: "Troppi incarichi" (Corriere). Di Maio: sì a referendum sul mio ruolo (Repubblica). Di Maio commissariato, Salvini muove e dà scacco (Giornale). Governo in coma vegetativo (Libero): M5S impaurito blocca i lavori. E riparte lo scontro sulle infrastrutture. La Lega: sulla Tav il voto è chiaro, l'85% a favore. Ma Toninelli dice: "Decido io. L'esito delle elezioni non cambia nulla" (Sole, Stampa). E si riaccende la tensione anche su Rixi: "Se condannato resta dov'è" (Messaggero). "Io rispondo a Matteo" dice il viceministro (Corriere).
Pd, Renzi spaventa i dem: il mio futuro non è qui (Giornale). Calenda a Repubblica: "Pronto a fondare un partito alleato del Pd" (Repubblica). Al QN Calenda rilancia: "Il Pd non vola. Per vincere si va al centro".
Intanto, la Ue chiede una nuova manovra. La replica del Mef: no a misure aggiuntive. Spread a quota 290: spettro Grecia (Messaggero). Flat tax da 30 mld in faccia alla Ue (Verità): Bruxelles minaccia e Salvini rilancia.
In Europa l'Italia è già all'angolo (Repubblica): battaglia tra Macron e Merkel sulla presidenza della Commissione. Angela Merkel al Corriere: "Sui nazionalisti occorre vigilare".
Mercati nervosi, lo spread s'impenna (Sole). Le banche fanno il pieno di Btp: ad aprile sono tornate a superare quota 400 mld (MF).
Fca-Renault in pressing su Nissan (Sole). I dubbi di Tokyo: troppa Europa nell'alleanza (MF). Fca propone anche a Nissan e Mitsubishi l'accordo con Renault (Stampa). 
Roma, "Esplosivo Casamonica per Raggi e i pm": fonte confidenziale allarma il Comitato per l'ordine pubblico. Auto blindata alla sindaca (Fatto).

ECONOMIA
Juncker, ultimatum a Conte. "Manovra bis o sanzioni". Il presidente della Commissione incontra il premier e conferma per oggi la lettera che avvia la procedura di infrazione (Repubblica p.4). Tria difende l'Italia sui conti. Il ministro prepara la risposta alla Commissione Ue. L'ipotesi di tagliare gli 80 euro di Renzi. Ma a Bruxelles vogliono interventi già a luglio. Per il 2020 l'esecutivo dovrà impostare una manovra non inferiore ai 40 miliardi (Stampa p.5). Il Tesoro invocherà rischi internazionali e bassa crescita per giustificare le deviazioni (Messaggero p.5). I mercati fiutano la tempesta. Lo spread ritorna a volare. Le euro fibrillazioni fanno salire il differenziale a 290. Male tutte le Borse europee, Piazza Affari è la peggiore (Giornale p.7). Ora la Grecia è più vicina (Messaggero p.7). Salvini: "Basta letterine" (Repubblica p.4)
Lo "choc fiscale" del capo leghista: piano da 30 miliardi per la flat tax (Corriere p.9 e tutti). Tassa piatta per le famiglie con entrate fino a 50 mila euro e le imprese. Dalla misura risparmi fra lo 0,7% e il 5% del reddito (Repubblica p.5). E così la legge di Bilancio lieviterà fino a 64 miliardi. Il governo ha indicato nel Def una Finanziaria da 25 miliardi ai quali vanno aggiunti i 30 della riforma fiscale e i 9 già chiesti dall'Ue (Repubblica p.5). Gelo di Conte: "Un azzardo. Non ci sono le coperture. Così ci indebolisce con la Commissione" (Messaggero p.4)
Fusione Fca-Renault, Elkann prova a rassicurare Nissan (Stampa in prima e p.18 e tutti). L'abbraccio con renault assirua alla fa iglia Agnelli un ruolo centrale nella storia dell'automobilismo, facendo guadagnare agli azionisti un dividendo di 2,5 mld di euro (Fatto in prima e p.15). Salvini, Landini e la gran voglia di Stato padrone: l'analisi di Repubblica (p.28) sulla fusione Fca-Renault, che apre le porte a una sintonia politica non proprio prevedibile, come quella tra il leader della Lega e il segretario Cgil. A unirli l'opportunità che lo Stato italiano abbia un ruolo nel capitale del nuovo gruppo automobilistico per bilanciare la presenza dell'azionista pubblico fancese in Renault. Le operazioni sull'asse Italia-Francia, paiono destinate a mettere a dura prova i liberisti di casa nostra.

POLITICA
Conte, parte la sfida con Salvini. Il premier non vuole fare l'ostaggio (Corriere p.6). "Voglio un accordo chiaro altrimenti un lavoro ce l'ho". Il premier Conte convoca un vertice con Di Maio e Salvini: "Basta con le liti" (Fatto p.3). "Decido io se andare avanti. Non mi faccio commissariare". Salvini: "Conte ha la mia fiducia, non ho ambizioni. Non voglio andare al voto" (Repubblica p.11). Il sottosegretario leghista Giorgetti: "Se l'esecutivo cade, cade entro 10 giorni" (Stampa p.4)
Mattarella ora vede la crisi. «Salvini dica cosa vuol fare». Ancora nessun contatto con Conte e i vicepremier. I dubbi del Colle sulla conflittualità in crescendo (Giornale p.8).
E su Rixi è già guerra: se condannato, per il M5S deve lasciare come Siri (Repubblica p.11).Il viceministro resta anche se è condannato (Giornale p.9). Parla il viceministro: "Io come Danzica. Conte mi chiederà un passo indietro? Non so se è il caso. I 5Stelle spietati" (Corriere p.4).
Sulla Tav altra grana: la Ue vuole il sì definitivo o ritira i fondi. Salvini: "L'85% dei piemontesi ha detto sì alle urne". Toninelli: "Non cambia nulla" (Repubblica p.11). Le condizioni per non perdere 3,5 miliardi (Corriere p.9).
Di Maio sotto assedio nel M5S (Stampa p.7). "L'uomo solo al comando non basta più". Dopo la sconfitta alle Europee, oggi la riunione dei gruppi di Camera e Senato (Repubblica p.8). ). Nel bunker del Mise, Di Maio medita le dimissioni da capo (Fatto p.2). Contromossa del leader. "Voglio un voto su di me (Repubblica p.9). Il vicepremier pronto a rinunciare allo Sviluppo economico ma terrebbe il Lavoro (Stampa p.7). Accuse dai parlamentari vicini a Fico e Di Battista. Salvini lo difende: è corretto, assurdo attaccarlo. «Ora un direttorio». Critici anche i «lealisti» (Corriere p.2). E spunta l'opzione dell'addio alla Lega. Il confronto con gli eletti (Corriere p.3). Casaleggio: votiamo sul web (Messaggero p.3
Ministri grillini a rischio sfratto. Toninelli e Trenta in bilico. Anche Bonafede sotto tiro. Colonnelli e sottosegretari leghisti scalpitano per una promozione (Stampa p.6). Il capogruppo leghista alla Camera: "Ai 5 Stelle non conviene tornare al voto. Ora subito flat tax e autonomie regionali" (Stampa p.6). «Ora un leghista alle Politiche Ue. Palazzo Chigi lasci la delega». Zanni, responsabile esteri del Carroccio: Moavero assente (Corriere p.6).
Pd, Zingaretti punta sulla carta Sala. L'idea di rinsaldare l'asse con il sindaco anche nell'ipotesi di un ritorno alle urne (Corriere p.15). Calenda a Repubblica e QN: "Pronto a fondare un partito alleato del Pd. Penso che Gentiloni debba fare di più. Si è speso in campagna elettorale, ma ora deve proporsi come leader di una coalizione che tocca a lui costruire".
Renzi: "La mia tattica del popcorn ha dato una nuova possibilità al partito" (Repubblica p.17). L'ex leader chiama a raccolta i suoi Comitati. E frena Zingaretti: "Nulla da festeggiare. Abbiamo perso 120 mila voti. E il flop del M5S è merito mio che bloccai un accordo di governo" (Stampa p.8).
Rivolta in Forza Italia. Berlusconi teme il golpe: "Fuori di qui sparite". Toti e i coordinatori regionali attaccano il cerchio magico azzurro. Il leader furioso con il governatore ligure: non andrà da nessuna parte (Stampa p.10). Le sirene di Lega e Renzi agitano Forza Italia (Messaggero p.8).

ESTERI
L'Europa alla prova delle nomine. Subito sfida Macron-Merkel sul candidato alla Commissione. I liberali contro il popolare Weber. La cancelliera: "Dobbiamo essere pronti al compromesso" (Stampa in prima e p.2). L'Italia è già all'angolo: rischiamo di rimanere a bocca asciutta (Repubblica in apertura e p.7). Quale nome indicherà Roma? La strettoia di Conte per imporre un leghista (Corriere p.10). L'Italia, fuori dai grandi giochi, potrà indicare un commissario (Sole p2). La sfida sulla Ue tra il Presidente e la Cancelliera. Il giovane e la veterana: braccio di ferro sulle due visioni della nuova Europa (Repubblica p.7). Macron sfrutta il tonfo dei partiti tradizionali. E per la Banca centrale si rafforza Weidmann (Corriere p.10).
Merkel e il populismo. L'intervista alla leader tedesca sul Corriere (in prima e p.11): "Restiamo vigili, dobbiamo far fronte agli spettri del passato: dire ai giovani quali sono stati gli orrori della guerra per noi e gli altri, spiegare perché siamo a favore della democrazia, perché combattere l'intolleranza e non tollerare le violazioni dei diritti umani. Occorre insegnare queste cose a ogni nuova generazione. È diventato più difficile, ma proprio per questo dobbiamo rinnovare il nostro impegno". Poi la Merkel analizza il voto - "Riconosco le conquiste dei Verdi. Il clima è una grande sfida" - e interviene sul tema immigrazione: "Noi tutti, come Stati, abbiamo il dovere di gestire e guidare l'immigrazione. Non nel senso di chiuderci gli uni agli altri, ma nell'aiutarci ad affrontare queste emergenze umanitarie e nel creare nuove opportunità nei Paesi da cui partono i migranti".
La Grecia al voto anticipato. Ritorno alle urne il 7 luglio. I mercati scommettono sul trionfo del centro-destra. Nuova Democrazia ha umiliato Syriza alle Europee e spera in una replica (Sole p.17).
Putin conquista l'Artico. Il Cremlino investe sulla flotta: rompighiaccio nucleari e rotte sempre aperte (Stampa p.14).

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Commentario del 28.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Dopo il voto: Salvini detta l'agenda, M5S in crisi (Messaggero). Ora il vicepremier leghista dà i 30 giorni a Di Maio (Repubblica). Salvini Lega il governo (Avvenire). "Sul debito dirò no all'Europa" dice (Stampa), il leader del Carroccio apre subito due fronti: flat tax e attacco all'Europa (Corriere). Sale lo spread ed è in arrivo la lettera da Bruxelles sul debito (Sole). Ribaltone dopo il voto: Salvini è già premier (Giornale). E' il Sud la chiave del ribaltone: M5S perde il 14%, la Lega passa dal 6 al 23% (Sole). L'analisi di Pagnoncelli (Corriere): il M5S ha perso 6 mln di voti. Dilemma 5S: stare al governo o farsi esplodere (Giornale). Secondo il Fatto, per i 5S una strada obbligata: l'opposizione. Psicodramma Di Maio: pensa di staccare la spina (Giornale). Intanto il leader grillino pensa al direttorio bis (Corriere). Per Libero, i grillini delusi se la prendono col capo espiatorio: licenziano Di Maio. Per la Verità, Di Maio si arrende all'evidenza, la sinistra invece non ce la fa. Pd, la rivincita nelle amministrative. Per i grillini un solo ballottaggio (Stampa). Ma è avanzata del centrodestra nei feudi rossi (Verità). Parla Zingaretti a Repubblica: "Bisogna allargare l'alleanza". Prodi al Corriere: "Ora serve un passo in più".
Fca- Renault: c'è il primo via libera alla fusione. Ora si punta su Nissan (Messaggero). I mercati ci credono (SOle). Per MF Exor incassa, Parigi comanda (MF). Fca si concende a Parigi: l'ombra del caso Nissan sull'operazione (Fatto). Stampa parla di fusione alla pari ed Elkann assicura: "Nessuna chiusura di stabilimenti".
Mercatone Uno, Di Maio punta ad attivare la Cigs (Sole). Mercatone riparte: commissari in campo (Messaggero). L'unica certezza ormai è la cassa integrazione (Fatto).
Fondazione Cariplo, oggi Fosti diventa presidente (MF).

ECONOMIA
Bruxelles prepara la procedura contro l'Italia, al Tesoro solo 48 ore per rispondere sul debito
(Repubblica p.2). Debito, l'Italia rischia la lettera Ue. Le contromosse di Palazzo Chigi: sul welfare minori spese del previsto, segnali migliori dall'economia. Nella risposta verranno evidenziati la maxi multa a Gucci e le uscite ridotte per Reddito e Quota 100 (Corriere p.8).
Salvini sfida l'Europa sul debito: "Sforeremo, l'austerity è finita ieri". Il vicepremier: Di Maio è ripartito con il piede sbagliato (Stampa p.2). Fiammata dello spread. Tensioni sui mercati accese anche da Salvini e Di Maio. Boccia: lo spread sale per le parole, rispettare il 3% (Sole p.6).
"Ma per l'azzardo sul deficit bisogna trovare 40 miliardi" scrive Carlo Cottarelli sulla Stampa (p.3). Le previsioni dell'ex commissario per la spending review: Def non in linea con le regole Ue. Ma l'unica opzione del leader leghista è sfidare Bruxelles con una legge di bilancio che sfori il 3%. Un taglio delle tasse di 15 miliardi non produrrebbe lo choc fiscale desiderato.
"Roma trovi alleati per modificare il patto di stabilità sugli investimenti": questo il consiglio di Mario Monti al governo nell'intervista alla Stampa (p.21). "Salvini e Di Maio utilizzino così il loro peso in Europa – dice -. Pretendere poltrone non paga per ottenere ruoli strategici. Il bilancio della Ue per i prossimi 7 anni è il primo banco di prova, non può essere l'1% del Pil. Adesso sarà più difficile lamentarsi che l'Ue procede senza partecipazione dei suoi cittadini. I governi formati da partiti europeisti smettano di dare priorità al cosiddetto interesse nazionale".
Caso Mercatone Uno, il primo obiettivo è attivare la cassa integrazione. Vertice al Mise, si lavora alla richiesta di amministrazione straordinaria (Stampa p.36 e tutti). Clienti beffati. Versati acconti anche del 50%. I fornitori studiano la possibilità di convertire i crediti e rilevare l'azienda. In nove mesi 90 milioni di debiti. Le strane svendite in negozio per fare concorrenza a se stessi. Il caso dei magazzini sottovalutati e dei finanziamenti bloccati. Ma si è aperto anche il tema della discontinuità dei commissari straordinari ritenuti corresponsabili di questo epilogo. Per la proprietà basata a Malta, la società non ha potuto accedere ai prestiti delle banche per le norme antiriciclaggio (Corriere p.42). Mercatone Uno vale zero. Un fallimento ben riuscito. Non risolvere mai le crisi industriali è la regola, commenta il Foglio (p.3).

POLITICA
L'ultimatum di Salvini ai 5S: subito sei sì o tutti a casa. Il leader vuole l'ok entro l'estate su sicurezza, autonomia, cantieri, tasse, Tav e giustizia. Perché per votare a settembre la crisi va aperta entro il 15 luglio (Repubblica p.2). Tav, flat tax, autonomia le condizioni-capestro dei vincitori agli alleati (Messaggero p.4). La fase 2 di Salvini: comandiamo noi o andate tutti a casa. Il vice parla da premier. I leghisti se la ridono: "Non saremo noi a far crollare tutto" (Fatto p.3). Il governo «trasferito» al Viminale. E i 5Stelle finiscono in un vicolo cieco (Corriere p.9). Il dilemma che agita Matteo: subito i dossier oppure il voto. Tutti i 232 uninominali al centrodestra in caso di urne
(Giornale p.2). Zaia: "Troppe manfrine dei nostri alleati. Dal voto risposta chiara anche sull'autonomia. Il popolo dà le deleghe e le toglie" (Corriere p.2). Centinaio al Messaggero (p.8): "Dopo le accuse di nuova Tangentopoli il rapporto con i grillini ormai incrinato".
Casa, chiesa e fede, Salvini cerca l'intesa con il voto cattolico più tradizionalista. Ma da oltretevere arrivano reazioni fredde sull'uso dei simboli religiosi (Stampa p.4). Anche se il cardinale Müller al Corriere (p.2) dice: "La Chiesa sbaglia, con Salvini bisogna dialogare. Si è rifatto ai patroni dell'Ue e alle sue radici cristiane. È singolare che il Papa riceva le persone più laiciste, e non Salvini".
La scalata del vicepremier tra svolte, cinismo e social. Simboli religiosi usati con diinvoltura, "cattiveria" nei confronti dei padri politici, populismo spinto. In sette anni Salvini ha portato la Lega al 34% dei voti, trasformandola in un partito nazionale (Repubblica p.4).
Conte puntella il governo e apre al Sì per la Tav. I dubbi su Salvini: "Vuole la mia poltrona". Sulle autonomie tenta un compromesso leggero con i leghisti (Stampa p.7). La telefonata tra Conte e i vice: dobbiamo ripristinare la fiducia. I leader di M5S e Lega dicono sì al confronto. E il Quirinale segue l'evolversi della situazione (Corriere p.9)
"Devo lasciare?". Di Maio in crisi. Il capo politico offre la sua testa, ma i big del Movimento per ora lo fermano (Repubblica p.3). Vertice con Di Battista, ora la leadership sarà condivisa. Verso una segreteria a 12 per gestire il Movimento (Corriere p.5). Il tormento di Di Maio: "Stacchiamo la spina o no?" (Fatto p.2). I grillini delusi licenziano Di Maio (Libero p.5). Gelo di Grillo e Casaleggio (Messaggero p.8). Cucù, il grillismo non c'è più (Foglio p.III).
Luigi Gallo, fedelissimo di Fico, alla Stampa (p.6): "La responsabilità è tutta di Luigi. È ora che si domandi se mollare. Non ha senso fare da stampella alla Lega". La ribelle Fattori al Corriere (p.6): "Un disastro, ed è colpa sua. Luigi lasci i ministeri". Sulle chat le richieste di dimissioni (Corriere).
"Lo dicono le urne: il centrodestra unito progetto vincente". Berlusconi chiama il leader della Lega: "Torno a Bruxelles. Programma per la guida collettiva del partito" (Corriere p.13). Assedio sovranista a Fi: "Ora cambiamo tutto". Mancato l'obiettivo del 10%, insidiato da FdI, nel partito è tutti contro tutti. Toti sente Meloni e poi va all'attacco del gruppo dirigente. Tajani nel mirino della dissidenza interna. E il Cavaliere promette una guida collettiva (Repubblica p.6). Clima da resa dei conti. Bernini: tranne il fondatore, tutti in discussione (Corriere p.12). Durissimo Toti intervistato da La Stampa: "Entro luglio un nuovo movimento. Vado avanti anche senza Fi" (Stampa p.13).
Meloni: "Noi e la Lega da soli al governo. Votare subito è meglio di una agonia. Berlusconi? Utile, ma non indispensabile" (Repubblica p.6 e altri). "Abbiamo allargato i confini della destra, ora recuperiamo altri voti. Prossimo obiettivo il 10%" dice la leader FdI al Corriere (p.13). "Un'altra maggioranza c'è. Bastiamo noi e il Carroccio" ribadisce alla Stampa (p.13).
Zingaretti, intervistato da Repubblica (p.7): "Il Pd è vivo, comico parlare di sconfitta". Le sue parole anche alla Stampa (p.8): "Stiamo pronti a elezioni in autunno. Vedrete, Salvini tirerà la corda e spingerà i 5S a far cadere il governo. Sarebbe uno sciocco se non ne approfittasse. Non arriveranno a fare la manovra". "Nuova alleanza coi moderati, parte il pressing su Zingaretti (Corriere p.10). Parla Romano Prodi al Corriere: "Italia impaurita. Per vincere al Pd serve un passo in più. Il segretario proponga un progetto per il Paese. Di alleanze non si può parlare finché Lega e M5S non hanno regolato i conti". "Lavorerò con il Pd ma bisogna rafforzare il centro moderato – dice Calenda alla Stampa (p.9) -. "Abbiamo ricordato di essere vivi, ma perso 100 mila voti".
Analisi del voto: Lega prima in 13 regioni e 5.868 comuni ma nelle grandi città domina il Pd. 5S guida il Mezzogiorno (Repubblica p.8). Pagnoncelli: M5S perde oltre 6 milioni di voti. La fuga verso astensione e Lega. Nel boom del Carroccio una quota in arrivo da FI. Il Pd «pesca» tra chi non aveva votato e delusi M5S (Corriere p. 17). Le mappe di Ilvo Diamanti: Il crociato Salvini vince nell'epoca delle nuove paure. Il successo della Lega, evidente per misura ed estensione, non è necessariamente duraturo. Solo 4 elettori grillini su 10 hanno confermato la scelta del 2018. Gli altri hanno puntato su forze diverse, dal Carroccio al Pd (Repubblica p.16 e 17).
Le regionali in Piemonte. Vittoria del centrodestra dopo il sì del Carroccio alla Tav(Corriere p.18). Cirio conquista le province e strappa ai 5S le periferie: "Ora la Torino-Lione si fa". Chiamparino: «È stata una batosta e ho settantuno anni. È ora di lasciare» (Corriere p.19).

ESTERI
Alleanza a quattro o alternativa a tre. I nuovi equilibri per l'eurogoverno. Adesso a Bruxelles i partiti devono rifare i conti. E Vestager preme per la guida della Commissione (Corriere p. 26). Caccia alla presidenza di Commissione, Consiglio e Parlamento. Popolari e socialisti ostaggio dei Liberali. L'Italia chiede un commissario economico e un posto nella Bce (Repubblica p.18). La partita dei nomi per l'Italia: Giorgetti o Garavaglia per la Commissione. E spunta l'ipotesi Tremonti (Messaggero p.19). Conte al Consiglio Ue: telefonata con Merkel su governance europea (Sole p.7).
Macron riceve Sánchez per ridimensionare i popolari (Stampa p.23). La tela del presidente francese, regista della nuova Ue, che sfida i populisti (Repubblica p.19). Chi lo dice alla Le Pen che Macron otterrà molto più di lei in Europa? Il presidente ha un piano europeo e apre ai Verdi (Foglio p.II). Effetto Greta. L'exploit dei Verdi da Berlino a Parigi (Repubblica p.24). La Germania insiste con Weber alla Commissione, ma Parigi vuole Vestager (Sole p.9). Chi lo dice a Weber che gli europei lo hanno tradito con la Vestager? Commissaria favorita contro monopolio Ppe-S&D (Foglio p.II).
Il sogno dei sovranisti, includere Orban per essere terzo gruppo a Strasburgo. L'obiettivo di Salvini e Le Pen è 121 seggi, lontano dalla maggioranza, ma in grado di superare i liberali. Il sorpasso sui liberali non avrebbe effetti pratici: sarebbero esclusi dalle nomine. Trattative anche con Farage che però vorrebbe tenere in vita il legame con i grillini (Stampa p.22).
Regno Unito sempre più diviso tra Brexit e nuovo referendum (Sole p.21). Johnson insegue i voti di Farage. "Solo con me faremo la Brexit (Stampa p.25). Non solo Farage: "Pro-Ue la maggioranza". Nonostante il trionfo sovranista, le forze europeiste superano il 40%. Corbyn chiede un "secondo referendum" sulla Brexit (Repubblica p.22).

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Commentario del 27.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Politica-Europee, comanda Salvini, crollo 5Stelle col sorpasso Pd (Fatto, Sole e tutti). Salvini sfonda, Di Maio affonda (Libero). La Lega vola, il Pd supera il M5S (Corriere, Messaggero). Governo addio (Giornale). Ombre nere: stravince Salvini, ma i sovranisti non sfondano. Lega primo partito (oltre il 30%), Pd sorpassa M5S (Repubblica). Ribaltone: Lega boom, crollo 5Stelle (Stampa). Democratici secondi di un soffio, tra il 20,5% e il 24,5%, Fi tra 8-12%, Meloni 5-7%, risale l'affluenza (Messaggero). Lega primo partito, ecco cosa cambia (Verità).
Politica-Regionali. Svolta in Piemonte: vince il centrodestra, sconfitto Chiamparino (Giornale).
Infrastrutture. Matteo va in tv e bacia il rosario. "Ora avanti sui nostri temi, sì alla Tav" (Corriere, Giornale e altri). Da Roma a Milano, nuovi stadi assediati da vecchi errori (Fatto).
Cronaca. Rissa a Cadice, lo studente Erasmus resta in carcere per tentato omicidio (Messaggero).
Esteri. Vittoria di Le Pen, ma i sovranisti restano minoranza (Corriere). Le Pen supera Marcron, volano i Verdi, Strasburgo respinge l'onda sovranista (Stampa). Il nuovo Parlamento: la maggioranza resta ai partiti europeisti (Sole).
Altre notizie. E' morto Vittorio Zucconi, l'uomo che sapeva raccontare: aveva 74 anni (Repubblica, Giornale e tutti). Calcio, in Champions Inter e Atalanta, beffa Milan, l'Empoli va in B (Messaggero e tutti). Cori striscioni e tante lacrime: l'addio di De Rossi alla Roma (Tempo e altri).
Fca-Renault, nasce il colosso dell'auto (Messaggero, Fatto). Fiat sposa Renault: nasce il supergrupo (Giornale).

ECONOMIA
Mercatone Uno, creditori pronti a diventare soci (Repubblica p. 31). Lo propongono i fornitori "ma il governo ci deve tutelare, perché ci sono 260 milioni di debiti". Gli altri «Mercatone Uno» che sfuggono a Di Maio (Giornale p. 17). Il fallimento dell'azienda è solo la punta dell'iceberg. Al Mise aperti 130 tavoli, ma il vicepremier latita. Da febbraio la task force incaricata della gestione delle crisi è senza capo. Dalla Pernigotti all'ex Alcoa, oltre 200mila dipendenti sono a rischio.
Pronte le nozze tra Fca e Ranault: fronte aperto con Nissan (Sole prima e p. 2 e su tutti). Oggi il cda del gruppo francese che ha già informato il governo: allo studio fusione fra pari o scambio azionario tra i due gruppi. Sulla sponda asiatica, il sì dei giapponesi della Nissan è tutt'altro che scontato.
La Verità (p. 9) intervista l'ex senatore Pd Nicola Rossi: "La flat tax si può fare. E pure la sinistra dovrebbe sostenerla. Il vero favore ai ricchi lo fa il fisco attuale. L'idea di Salvini? Va bene, ma si eviti di finanziarla a debito. Tutti i Paesi occidentali vanno verso la tassa piatta. Però va bilanciata con l'aumento dell'Iva. La vera destra deve chiedere meno Stato".

POLITICA
Salvini sfonda il 30%. Tonfo 5S, il Pd li supera. Lega primo partito, grillini sotto il 20%. E il centrodestra raggiunge la maggioranza. Meloni cresce, Fi arranca. Il Carroccio sfiora il 33% e con Fdi tocca il 40%. Il Pd oltre il 22%. L'affluenza si ferma al 56% (Repubblica p.2 e tutti). Salvini fa boom. Ribaltone nei rapporti di forza del governo (Stampa p.2). Il verdetto: Salvini sfonda, Di Maio affonda (Libero p.2). E il Sud del reddito grillino volta le spalle ai Cinquestelle. Nel Meridione cresce il «non voto» (Giornale p.2).
Il Capitano detta legge: "Subito sicurezza e Tav". Il ministro esulta: "Ora si fa come dico io. È un problema dei 5S andare avanti con un premier del terzo partito". Autonomia e flat tax tra le condizioni (Repubblica p.3). L'Italia del 4 marzo s'è ribaltata (Fatto p.3). Conte nella strettoia: i toni non hanno giovato. Il premier non ha più margini per resistere al pressing di Salvini. Alla Lega però servono risultati per evitare la crisi e di dover rifare il «vecchio» centrodestra (Corriere p.3) Conte: "Non mi faccio massacrare. Svoltiamo o continuare è inutile" (Repubblica p.4). "Non vado al massacro. Luigi si adegui alla Lega. Ribaltati gli equilibri fra alleati". Il premier al M5s: "Mediate con Salvini o il governo cadrà" (Giornale p.3). E dopo gli scontri nel governo torna la voglia di ricucire (Messaggero p.4). Mattarella resta in stato di pre-allarme. Colle in ansia per la manovra. Tra gli scenari pure le urne anticipate (Giornale p.3). Pesi invertiti tra i partiti. Il patto è più fragile. M5S e Lega non sono destinati a circondare le forze europeiste, ma a esserne accerchiati. Il commento di Massimo Franco (Corriere p.36). Il governo ribaltato. Un'anomalia perché saremo l'unico Paese in Ue a parte l'Ungheria in cui i sovranisti dominano l'esecutivo e tengono sotto scacco la destra moderata. Il commento di Stefano Folli (Repubblica p.40)
QUI' LEGA
In casa Lega. Salvini bacia il crocifisso: «Avanti con flat tax e Tav» (Giornale p.5). Salvini festeggia e avverte gli alleati: "Ora sono tutti problemi dei 5 Stelle". Il leader non evoca crisi di governo (Stampa p.4). «Adesso diamo noi le carte». Ma Matteo teme il collasso M5S (Messaggero p.9). "I grillini sono stati puniti per gli attacchi a noi leghisti" dice il viceministro Rixi (Stampa p.4). Il grande brindisi sovranista tra rosari e promesse di pace (Repubblica p.7). La parabola della Lega Da Roma ladrona ai nemici di Bruxelles. Dall'europeista Bossi al sovranista Salvini: così in 30 anni il Carroccio ha stravolto la strategia. L'Europa non è più la terra promessa immaginata dal Senatùr ma il regno dei freddi burocrati (Stampa p.6).
QUI' CINQUESTELLE
Di Maio al Corriere (p. 8): Il bilancio amaro: «La nostra gente si è astenuta e ora attende delle risposte. Il governo riparte, noi ago della bilancia. Subito un tavolo su flat tax e salario minimo. Non stiamo facendo i 100 metri, ma una maratona e siamo in corsa. Dopo di che non nego che è opportuno tornare ad ascoltare chi stavolta ha deciso di restare a casa».  Panico per la disfatta. Di Maio sotto accusa "Abbiamo sbagliato tutto"
(Repubblica p.6). Terremoto dentro il M5S, persi milioni di voti. Parte l'attacco al leader. L'opposizione interna chiede un cambio dirotta. Carelli: "abbiamo sbagliato su temi, toni e persone" (Corriere p.10). Risveglio choc. Ma il vicepremier scommette sulla mancanza di alternative alla sua leadership (Stampa p.8). "Siamo l'ago della bilancia. Testa bassa e lavorare» (Giornale p.4). Lo sconforto dei grillini e la resa al Carroccio: a voi il commissario Ue (Messaggero p.10).
QUI' PD
"C'è un nuovo bipolarismo". Pd in festa per il sorpasso (Corriere p.12). Zingaretti "Salvini estremista, fa paura" (Repubblica p.8). Intervista a Enrico Letta: "Bene il partito ma eviti i soliti errori. Si voti, no a pasticci con i CinqueStelle (Corriere p.13). Il Pd: "Siamo noi la vera alternativa per gli italiani" (Stampa p.10). Zingaretti il diesel ora comincia a sperarci: "Via il governo, si apre la strada per il voto". Anche Prodi elogia l'azione del segretario democratico (Stampa p.11). Il Pd archivia Renzi (Giornale p.8).
QUI' FORZA ITALIA
"Il voto utile? A me. Il vero problema adesso è del Carroccio. Per tenere il consenso deve stare con noi". Gasparri avverte Salvini sul rischio di finire come Renzi: "Gli elettori corrono dietro alle mode del momento. I crolli, come le vittorie, arrivano improvvisi" (Stampa p.12). «Noi un argine al populismo». Il Cavaliere sotto la soglia psicologica del 10%. Un piano per portare la Lega nel gruppo del Ppe. Tajani: "Non è un trionfo, ma abbiamo tenuto (Corriere p.15).
QUI' FDI
Meloni vince la sfida. Fratelli d'Italia rinforzo sovranista. Superata oltre le previsioni la soglia di sbarramento. Il partito può contribuire a un'alternativa di governo (Stampa p.13). Piccoli patrioti crescono Meloni fa il pieno e insidia il Cavaliere (Repubblica p.6). «Ora elezioni anticipate» (Giornale p.7) «Abbiamo fatto un miracolo» (Corriere p.14).
REGIONALI
Piemonte a destra, Cirio stacca Chiamparino. La Lega detta l'agenda: "Adesso la Tav si fa". Cade l'ultima regione del Nord in mano al centrosinistra (Stampa p.22). Cirio a un passo dalla vittoria. Chiamparino fallisce la rimonta (Corriere p.25). Le amministrative. Il vento leghista sull'Emilia (Giornale p.11).
QUI EUROPA
Il voto in Europa. Il quadro generale. I giovani salvano l'Europa. Perdono Popolari e socialisti, avanzano liberali e Verdi. Effetto Greta e voto under 30 a sostegno del blocco pro-Ue. Più seggi ai sovranisti, ma non sfondano. Anche se sono primo partito in Francia e Regno Unito (Repubblica p.16). Fronte sovranista da Parigi a Varsavia. Ma l'Europa respinge l'assalto. Ora si apre la partita delle coalizioni: determinanti i liberali per superare la soglia (Stampa p.16). S'avanza la "mega- coalizione" (Fatto p.4). Adesso l'unione non può fare finta di niente. Le forze europeiste sono ancora in netta maggioranza nel nuovo Parlamento (Corriere p.36). Piketty: "L'ingiustizia favorisce i populisti". Parla l'economista francese che denuncia: "Le disuguaglianze sociali e le politiche fiscali fanno vincere Le Pen, Salvini e i sovranisti in Europa" (Repubblica p.23).
In Germania. L'onda verde si abbatte su Berlino. Merkel resiste, travolta la Spd. Ambientalisti al 20%, la Cdu in calo ma si conferma primo partito. L'AfD non sfonda (Stampa p.18). L'ex ministro Fischer: «La lotta sul clima ha smosso i tedeschi». (Corriere p.21).
In Francia. Macron perde la sua scommessa. Le Pen è prima (Repubblica p.19). Le Pen: "L'Eliseo prenda atto della sconfitta, sciolga l'Assemblea" (Stampa p.19). Traballa il progetto di Macron. "Marine ha beneficiato dell'onda dei gilet gialli Ingigantita dai media" (Corriere p.19).

ESTERI
Antisemitismo, Berlino choc: ebrei, non portate la kippah. Il commissario governativo Klein: è pericoloso in luoghi pubblici. Rivlin: non arrendiamoci all'odio. Il 90% degli attacchi di matrice antisemita sono stati compiuti da militanti vicini ai neonazisti. Sono 1.646 i crimini di odio e razziali censiti nel 2018 e hanno subito un incremento del 10%. Critiche dalla Cdu: queste parole dimostrano la resa della Germania (Stampa p.24). «È molto grave: ci chiedono di nasconderci» dice il rabbino di Milano (Corriere p.29).
Riprendono a Oslo i negoziati sul Venezuela alimentando la speranza che sia possibile trovare una soluzione non violenta alla crisi. Lo ha annunciato il governo norvegese, e tanto il regime chavista, quanto l'opposizione, hanno confermato la partecipazione ai colloqui. Il presidente incaricato Guaidò ha però ribadito che l'obiettivo della trattativa può essere solo la transazione verso nuove elezioni (Stampa p.28).
L'Iraq condanna a morte tre francesi dell'Isis per anni al servizio dello Stato islamico sul territorio siriano, sono stati condannati ieri a morte dal tribunale di Baghdad. È la prima volta che la sentenza capitale viene decisa contro foreign fighters arrivati dalla Francia, dove l'opinione pubblica è contraria al ritorno di questi concittadini. Macron, in febbraio, aveva chiesto che l'eventuale  condanna a morte, fosse trasformata in ergastolo (Stampa p.29).
La sfida di Rouhani: "Un referendum sul nucleare iraniano". Potrebbe essere direttamente il popolo iraniano a decidere sui programmi nucleari della Repubblica islamica. Il presidente Hassan Rouhani ha aperto ieri alla possibilità di un referendum che, dice, «potrebbe offrire una svolta» (Repubblica p.38).

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Commentario del 26.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Europee, governo alla prova (Corriere). Al voto per 73 deputati (Repubblica). Governo appeso al voto europeo (Messaggero). Europa in bilico, Italia a rischio (Stampa). Europa e Italia: voto spartiacque (QN).  Voto a perdere (Libero). Salvini vuole trivellarci: la Lega punta a staccare il M5S per assecondare i poteri forti su petrolio e Tav (Fatto).
Quei 10 miliardi appesi al voto (Sole). Taglio a cuneo e Ires: Di Maio blocca la Lega (Sole). Chiude il Mercatone Uno, dipendenti a rischio (Messaggero). Quel genio di Di Maio fa licenziare 1800 persone (Giornale, Libero). Intervista a Guzzetti: "La mia vita tra banchieri e senza tetto" (Corriere). Laurea, il riscatto con lo sconto conviene a chi guadagna di più (Messaggero).
La strage degli innocenti (QN). Leonardo picchiato fino a fargli scoppiare il fegato (Stampa).
L'avvocatessa e le consulenze: quel filo che lega la Comi a Toti (Fatto). Intascati i soldi dell'Unicef, i parenti di Renzi ora si fanno i grand hotel (Verità).
Stati Uniti d'Arabia:  8 miliardi di dollari di armi al regime (Fatto). Guerot: "La Ue serve se riscopre il valore dell'eguaglianza" (Stampa). Erasmus in Spagna, rissa tra studenti: fermati 4 italiani (Messaggero, Corriere).
In coda per salire in vetta, dieci morti sull'Everest (Giornale e altri). Calcio, ultima di serie A: a Roma notte d'amore e d'addio per De Rossi (Messaggero).

ECONOMIA
Quei 10 miliardi in manovra appesi all'esito del voto Ue. Maxi posta in gioco. Dalla Flat tax al salario minimo fino alle risorse inutilizzate per Rdc e Quota 100. I risultati elettorali ridisegneranno equilibri di forza nella maggioranza e destinazione dei fondi (Sole p.6). No da Di Maio (per ora) ai correttivi della Lega su cuneo, Imu e Ires. Parere contrario del Lavoro anche al 20% Ires e al 100% di sconto Imu sui capannoni (Sole p.3).
Mercatone Uno «licenzia» con Whatsapp (Corriere p.8). Chiusi 55 negozi, a casa 1.800 addetti. Di Maio: "Domani tavolo al Mise". Salvini: "Me ne occupo io". Insorgono opposizioni e sindacati. I dipendenti: "Vergogna, hanno chiuso di notte". E arrivano i clienti che hanno versato acconti (Stampa p.16). Il ministro del (non) Lavoro lascia fallire la Mercatone Uno (Giornale p.4).
Consumi, il maxi spread tra lombardi e calabresi. L'andamento dei consumi è la cartina di tornasole di un'Italia a due velocità, con un Nord che cresce e un Meridione che affonda. Nel 2018 le famiglie lombarde hanno speso in media 33.621 euro, 14 mila in più di quelle calabresi. Emerge da un approfondimento condotto dall'Ufficio economico Confesercenti sui consumi delle famiglie (Corriere p.37).
Fondi europei: finora speso solo il 23% e quasi tutto al Sud. Su oltre 75 miliardi di risorse ne abbiamo utilizzate poco più di 17. L'Italia versa ogni anno a Bruxelles 15 miliardi e ne prende 9. Finanziano i crediti d'imposta per le imprese, le strade, le scuole, la fibra ottica e nell'85% dei casi sono destinati al Mezzogiorno (Repubblica p.9).
Beffa della pensione grillina: 438 italiani e 56mila stranieri. La card che eroga i soldi è già arrivata agli immigrati. Penalizzati i nostri anziani: 175mila ancora in attesa (Giornale p.9).
La laurea e la pensione. Il riscatto con lo sconto conviene solo a pochi. Il sistema agevolato favorisce i redditi alti: si arriva a risparmiare quasi il 70%. Il massimo vantaggio lo ottiene chi ha iniziato a lavorare tra i 24 e i 26 anni (Messaggero p.9).
Sono 1600 gli immobili che saranno messi in vendita dall'Agenzia del Demanio. L'obiettivo del governo è un incasso di 950mln, come previsto dall'ultima legge di Bilancio (Corriere p.37).
Intervista del Corriere (prima e p. 10-11) a Guzzetti che dice addio alla Cariplo dopo 22 anni: "La mia vita tra banchieri e poveri. Aiutiamo insieme il Paese a ripartire. Se l'Italia vuole rialzarsi deve cominciare dalle comunità. Questa è l'innovazione sociale». L'impegno per i bambini, il lavoro, gli anziani e i senzatetto".

POLITICA
Al voto per la Ue, pensando all'Italia (Stampa e tutti). Gli equilibri in gioco nel governo. Di Maio: un buon secondo posto per non cedere all'alleato. Salvini: gli obiettivi di quota 30% e 4 milioni di preferenze Per poter decidere su tutto. Zingaretti: dal verdetto dipenderà l'unità (ritrovata) del Pd. Berlusconi: un risultato a doppia cifra farà salire il pressing sul «vecchio» centrodestra. Meloni: alla ricerca dell'asse sovranista. Bonino: la rincorsa al 4 per cento (Corriere p.2 e 3). La Lega cerca il ribaltone di governo. Pd e M5S, guai a chi scende sotto il 20% (Repubblica p.3). Salvini twitta e rompe il silenzio elettorale: "No all'Eurabia". Il vicepremier cita Fallaci per denunciare il rischio di invasione islamica (Repubblica p.6). Soltanto grane dopo lo spoglio. Da domani cambieranno gli equilibri e ognuno pretenderà qualcosa. Risolvere i problemi starà al Colle (Libero p.2).
Per le amministrative la partita più importante si gioca in Piemonte. Ballottaggio a due. M5S ago della bilancia della sfida fra Pd e centrodestra. Chiamparino punta sul Sì Tav e dialoga con Appendino. Il rivale Cirio ha con sé le province e il fattore Salvini (Stampa p.5). Nel resto d'Italia è "Assalto ai feudi rossi e il Pd gioca in difesa". L'incognita dei ballottaggi sulla tenuta dem. Amministrative in 26 capoluoghi, Bari e Firenze i più grandi. Zingaretti rischia di perdere quattro roccaforti storiche in Emilia-Romagna (Stampa p.6).
Sulla Tangentopoli milanese, un retroscena di Luigi Ferrarella sul Corriere: Fontana e il bando e l'equivoco sulla telefonata. La prova della buona fede del presidente nel non essersi astenuto o non aver fatto finta di uscire (Corriere p.19). Il Fatto segue la pista ligure: "L'indagata Comi, l'avvocatessa e le consulenze dal Pirellone. L'indagine sui tangentari porta a uno studio ligure vicino agli uomini di Toti: la società dell'eurodeputata ha la sede lì (Fatto p.11).

ESTERI
Europa la posta in palio (Stampa p.2). Il duello tra sovranisti e filo-Ue E sullo sfondo tre grandi coalizioni (Repubblica p.2). In 430 milioni scelgono il destino Ue. Ieri alle urne cechi, maltesi, slovacchi e lettoni. Da Parigi a Varsavia oggi la partita finale con i sovranisti. Il politologo Ziblatt: «Ormai i regimi autoritari si instaurano con libere elezioni. La democrazia non è scontata. La fine dei partiti storici è il primo problema» (Corriere p.12). Farage assapora la vittoria. Ora i sovranisti tentano la conquista dell'Europa. Il Regno Unito trascina il fronte nazionalista, la sfida è in Francia e Germania. Incognita Salvini. Ma a frenare le ambizioni degli euroscettici potrebbero contribuire gli scandali in Austria (Stampa p.6). In Irlanda Verdi e europeisti verso il successo (Stampa p.6). Weber, Barnier e Merkel in corsa per le poltrone Ue. Da domani parte il risiko degli incarichi. Il gioco è nelle mani di Parigi e Berlino. Per l'Italia solo un posto da commissario: Industria o Concorrenza, non l'Economia (Messaggero p.7).
La politica dell'Unione è logora e va rifondata. Anche se l'Europarlamento subirà probabilmente una scossa non indifferente, molte cose cambieranno più nelle capitali che a Bruxelles (Corriere p.34). Paradosso Juncker: più insiste sulla Ue più vola lo scetticismo. Il presidente della Commissione uscente ha accelerato sull'integrazione per evitare passi indietro. Il rischio è di avere alimentato la reazione sovranista e populista (Sole p.4).
Guerra aperta nel governo per il posto di Theresa May. Dopo le dimissioni della premier si apre ufficialmente la sfida per la successione (Repubblica p.24).
Trump imperatore in Giappone. Armi a Tokyo e pax commerciale. Primo leader straniero a incontrare Naruhito, porterà a casa contratti per maxi commesse militari. Ma il tour del presidente Usa rafforza anche un alleato-chiave per arginare Cina e Corea del Sud (Repubblica p.13). Il premier Abe pronto a mediare con la Corea del Nord. Fermi per il momento i dazi sulle auto (Stampa p.8). Ma Sergio Romano segnala "I tre conflitti che mettono in crisi l'America" (Corriere p.14).
Il Tribunale del mare: "La Russia liberi i marinai ucraini" catturati in autunno al largo della Crimea dopo uno scontro a fuoco che fece temere una nuova impennata nel conflitto del sud-est ucraino. Il governo di Kiev festeggia, ma resta da vedere se Mosca metterà in atto la sentenza del tribunale con sede ad Amburgo, che prevede anche la restituzione all'Ucraina delle tre piccole navi da guerra sequestrate dai russi (Stampa p.16).

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Commentario del 25.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Di Maio-Salvini, ultimo duello su chi pesa di più (Corriere). M5S-Lega, finale al veleno (QN). Liti nel governo, Europa sparita (Messaggero). Domani si vota, per Libero Di Maio ha le ore contate. Sui precari le promesse prima del voto (Stampa). Zingaretti attacca: "Conti pubblici fuori controllo, altro che assunzioni a scuola". Mentre Berlusconi al Giornale dice: "Con il voto ai sovranisti, scenario da incubo". Tajani al QN: "Europa debole, ma i sovranisti non passeranno".
Europa alle urne, governi a rischio: Conte, Merkel, Macron e Polonia (Fatto). May dà l'addio, Merkel all'ultimo comizio: un'altra Europa senza di loro (Repubblica). E in Francia torna il terrorismo. Bomba in centro a Lione: tra i feriti anche una bimba (Corriere e tutti). Paura e tridici feriti, Macron: "E' un attacco" (Messaggero).
Intanto, in Gran Bretagna, la May annuncia le dimissioni in lacrime: "Su Brexit ho fallito" (Corriere e tutti). Le lacrime d'addio: "Ho servito il mio Paese" (Giornale).
Economia: investimenti e consumi, l'Italia rimane incagliata (Sole).
Usa-Cina: Huawei, Trump apre al negoziato (Sole).
Mercati: rimbalzi delle Borse. Bond, tassi ai minimi (Sole).

ECONOMIA
Investimenti e consumi, l'Italia rimane incagliata (Sole in prima e p.5): export e investimenti gelano il Pil. Le previsioni di analisti e centri studi: consumi deboli e domanda estera in calo. Si rischia la crescita negativa nel secondo trimestre dell'anno. A pesare è anche il contesto di incertezza internazionale: non solo l'Eurozona rallenta, ma anche in Usa e nei Paesi asiatici il quadro si sta deteriorando. Il Sole (p.2) si concentra sul "paradosso italiano": terza economia Ue, penultima sui mercati finanziari, dove viene misurato il rischio-Paese. Nel mirino i rendimenti dei titoli di Stato decennali, ormai vicini a quelli della Grecia, che è fanalino di coda: se solo l'Italia riuscitta a portarli al livello di quelli portoghesi, pagherebbe da 6 a 31 miliardi in meno all'anno di interessi sul debito.
"Italiani spaventati dalla crisi, anche il reddito non serve": l'analisi di Porro sul Giornale (in prima e p.13) evidenzia come i consumi continuino a ristagnare. L'indagine Confesercent-Cer segnala il -60mld di consumi in 7 anni, un contesto che non verrà aiutato dal sussidio grillino  e dall'incremento della tassazione forfettaria, che produrranno effetti economici inferiori rispetto al costo. Mentre, secondo Confesercenti, l'aumento dell'Iva produrre effetti disastrosi per la spesa privata. Intanto, sul reddito di cittadinanza, Messaggero (p.11) evidenzia la presenza di 500 mila poveri fantasma: soltanto la metà delle famiglie che ha i requisiti ha già presentato la domanda. Gli importi bassi e i lavori in nero hanno scoraggiato oltre mezzo milione di nuclei.
Contratti a termine (e poi assunzioni), corsa a superare il decreto Dignità (Corriere p.37). Da Epta a Genertel e Honda. Si fa ma non si dice. Si moltiplicano gli accordi aziendali che derogano alla stretta sui contratti a termine introdotta dal decreto Dignità. Firmati dai sindacati confederali. Cgil compresa. Da una parte le aziende ottengono un allungamento dei contratti a termine oltre il limite dei due anni stabilito dalla legge. Insieme con l'esonero dalla specificazione delle causali. Dall'altra i sindacati hanno in contropartita la stabilizzazione di una quota di contrattisti che varia da azienda ad azienda. Delocalizzazioni: la legge c'è ma non si vede. Il decreto Dignità prevede sanzioni per le multinazionali che se ne vanno dall'Italia dopo aver intascato incentivi, ma non sono mai state applicate. Da Abb a Pernigotti alla Trefoan si moltiplicano i casi di imprese che decidono di chiudere siti per produrre all'estero (Repubblica p.29).

POLITICA
Lega e M5S abbassano i toni. Chiusura senza scontri. Di Maio all'alleato: "Se vuoi la crisi devi dirlo ora". Salvini: "Con lui e Conte parliamo in chat, però prima ci sentivamo di più". Poi l'affondo: "Se vinco io si fa la Tav" (Repubblica p.13). Doppia intervista del Corriere ai vice premier. Di Maio: "Lunedì salario minimo e flat tax. Camere e governo, siamo noi la maggioranza". Il piano per ripartire dopo il voto. "Basta sparate, ora si torni a lavorare sul contratto di governo" (Corriere p.4). Salvini: "Noi cresciamo e gli altri no. Ci sono tre inchieste, non una nuova Tangentopoli. Se vinciamo in Italia e in Piemonte, la Tav si farà. Spero che da lunedì cessino tutti i no e i bastian contrari tornino sul fronte dei sì. Certe discussioni dovrebbero finire. Per la Raggi, indagata, non parlammo di nuova Mafia Capitale" (Corriere p.5). Le crepe nel governo. Realtà o finzione? Dopo le urne il saldo dei giallo-verdi potrebbe essere positivo, a parti invertite. Difficile per Salvini e Di Maio immaginare alternative alla maggioranza attuale (Messaggero p.6). Qualcosa si è rotto tra i due, anzi no. Pronto il copione della riconciliazione, il commento di Mario Ajello sul Messaggero (p.4). Verderami sul Corriere (p.4): Giorgetti e il rischio dell'astensione. «Gli italiani sono più interessati a sapere chi saranno gli allenatori della Juventus e dell'Inter». Dopo il voto la liturgia tra gli alleati per scaricare le colpe di un'eventuale rottura. La Lega pretenderà di modificare il contratto in proporzione ai voti delle Europee (Corriere p.4).
Precari di scuola e sanità: "Pronti ad assumervi". La Stampa (in prima e p.2) evidenzia come l'annuncio arrivi a poche ore dalle elezioni. Bussetti e Grillo: misure per stabilizzare insegnanti, medici e infermieri. Sindacati soddisfatti: grande vittoria, la cura giusta per la "supplentite". Maxi sanatoria a due giorni dal voto (Fatto p.8). Intervista al ministro Bussetti: "Niente promesse a vuoto. È il contratto di governo, non campagna elettorale" (Stampa p.3). Centomila posti da sanare. Risorse certe solo per ottomila (Stampa p.2).
Zingaretti alla Stampa (p.5): "Populismo ormai in crisi. Se si va al voto anticipato siamo la sola alternativa. Conti pubblici fuori controllo, altro che assunzioni a scuola. Tria ha confermato che o aumenta l'Iva o ci saranno tagli pesantissimi, il governo fa finta di nulla". Poi rilancia: "Siamo l'alternativa all'Italia del rancore" (Corriere p.7).
Berlusconi al Giornale (in prima e p.2-3): "Scenari da incubo col voto ai sovranisti: il governo va avanti poi vincerà la sinistra. Senza Forza Italia non sono possibili altre maggioranze". Berlusconi in tv sventola il cartellino rosso: M5S via dal governo, Lega e FdI mai da soli (Corriere p.7). Meloni al Corriere (p.7): "Pronti all'esecutivo con il Carroccio". Nel M5S, Di Battista torna in scena. "La Lega alimenta l'odio ma la vera destra è il Pd" (Stampa p.4). Ma i vip pentiti voltano le spalle ai 5S: "Hanno tradito le nostre speranze" (Stampa p.4).

ESTERI
Gran Bretagna: May missione fallita. L'addio tra le lacrime: costretta alla resa dopo tre anni di negoziato sulla Brexit (su tutti). Via il 7 giugno, il rammarico: "Non aver concluso l'opera. Questo incarico è stato l'onore della mia vita". Tra dieci giorni accoglierà Trump, in visita a Londra (Repubblica p.2 e 3). Tenace e sola, non era la Thatcher. Come la Lady di Ferro si è arenata sul nodo europeo (Corriere p.2). Boris Johnson prenota Downing Street e studia l'uscita dalla Ue senza accordo. È il favorito per la leadership dei Tory. Piace alla base, ma i notabili sono scettici: troppe gaffe (Stampa p.8). La Ue ora teme che Londra voglia rinviare ancora Brexit. Juncker ribadisce il suo no alla rinegoziazione dell'accordo di recesso (Sole p.3).
Il lungo addio di Merkel: "Difendiamo i valori europei". La cancelliera a Monaco con i Popolari per difendere la candidatura di Weber a capo della Commissione (Repubblica p.4). "L'Europa è una promessa di pace. Ogni nazionalismo è un attacco alle libertà, abbiamo bisogno di chi costruisce ponti non di chi divide".
Il voto in Europa. Irlanda, avanti i filo-europei, conferma dei moderati: balzo dei Verdi. Exit poll delle europee, in calo il partito laburista e i nazionalisti del Sinn Fein. Nelle altre circoscrizioni in testa i liberali di Fine Gael davanti al movimento Fianna Fail (Messaggero p.3). La rivincita del tecnocrate Timmermans dopo l'exploit olandese: «Ho un mandato popolare» (Corriere p.11). I dolori del giovane Weber, candidato del mondo antico. La sua Baviera lo acclama, ma l'entusiasmo (e i sondaggi) sono in caduta (Corriere p.11). "Attenzione alle trappole dei sondaggi: il boom sovranista vale il 30% dei seggi". Schulmeister, il funzionario di Strasburgo che sovraintende all'analisi dei dati mette in guardia gli analisti (Fatto p.4). Tajani al QN (p.6): "I sovranisti non si prenderanno la Ue. Ma ora cambiamo, meno potere ai tecnici". Le sfide cruciali da Parigi a Varsavia. E chiuse le urne sarà toto-alleanze. In Francia stesso scontro come è stato per l'Eliseo. In Germania i temi ecologisti decollano. E già si pensa al dopo. Orban elogia Salvini. E ora anche Farage apre al gruppo Lega-Le Pen (Giornale p.8). Bomba scuote la Francia alla vigilia del voto. Ordigno artigianale esplode a Lione: 13 feriti. É caccia all'uomo. L'antiterrorismo apre un'inchiesta (Stampa p.9). L'eterno ritorno della violenza che piomba sulla politica (Corriere p.12).
Trump apre a Pechino sui dazi, le Borse recuperano (Corriere p.37). Ora si tratta per un accordo
(Repubblica p.28). E il colosso cinese punta sull'Europa (Stampa p.18). Intanto sale la tensione tra Usa e Iran. Trump manda in Medio Oriente 1.500 soldati (Repubblica p.26).

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Commentario del 24.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Voto Ue in primo piano. In Olanda i populisti non sfondano (Corriere), frenata dei sovranisti (Messaggero). Sorpesa, laburisti in testa secondo gli exit poll (Repubblica). Londa alla prova del ciclone Farage (Sole). Merkel, l'ultimo round: l'Est si sente già orfano della "sua" Cancelliera (Stampa). E Timmermans alla Stampa dice: "Da Tsipras a Macron, un contratto per fare subito il salario minimo".
In vista del voto in Italia, sul Giornale le "istruzioni per l'uso". Salvini al QN dice: "Se vinco io, la priorità sarà tagliare le tasse". Guida al voto anche sul Fatto: Lega senza programma, sintonia Pd-Fi su Bce e migranti, il M5S chiede tagli all'"euro-casta". Berlusconi chiama gli indecisi e aspetta il crollo dei grillini (Giornale).
In Italia, la Lega: "Va abolito l'abuso d'ufficio". Nuovo scontro Salvini-Di Maio (Sole). Siamo alla rissa finale (QN). Governo a rischio crisi sulla giustizia (Messaggero). Autonomie e Sud, Messaggero intervista Zingaretti e Berlusconi: "Un errore – dice il leader dem - questo Spacca-Italia sottoscritto dai 5S". Mentre Berlusconi avverte: "Su Roma il Carroccio sbaglia, io garante della città". Tra Berlusconi e Salvini è sfida sul governo (Stampa). Intanto la Meloni, alla Verità, dice: "Sarò il prossimo ministro dell'Interno". La Meloni parla anche al Fatto: "Berlusconi teme il sorpasso, Salvini è stanco".
India: Modi trionfa sulle ali di nazionalismo e orgoglio indù (Stampa e altri).
Mercati: Dazi, Brexit e voto Ue: alta tensione sui mercati (Sole). Maggio nero a Piazza Affari (MF).

ECONOMIA
Dazi, Brexit e voto Ue: alta tensione sui mercati (Sole in apertura e p.2). Focus dei gestori su populismi e caso Italia. Le incognite legate al peso dei gruppi euroscettici nel nuovo Parlamento europeo e al confronto con Roma sui conti pubblici del Paese. La politica globale manda in tilt le Borse. Petrolio ed effetto dazi, mercati ad alta tensione. Wall Street cede l'1,1%. Piazza Affari ai minimi da tre mesi (Corriere p.27). Maggio nero a Piazza Affari (MF in apertura e p.3): nel mese, il Ftse Mib ha già perso l'8%, bruciando 37,5 mld di capitalizzazione. Ieri altra seduta negativa (-2,1%). Male anche gli altri listini europei e Wall Street.
Manovra 2020, si parte da Iva e bonus 80 euro (Messaggero p.11). Anche in caso di flessibilità della Ue, necessari oltre 20 miliardi di correzione. Le misure ulteriori come la flat tax dovranno poi essere finanziate a parte. La Lega rilancia sugli 80 euro: serve lo sconto d'imposta (Sole p.7). Per Bitonci si avrebbero due benefici: ampliamento della platea e dell'importo. Altra ipotesi: tassare il bonus ma renderlo valido ai fini previdenziali. Intanto, pesa il rischio dell'aumento Iva: 9 mila negozi rischiano la chiusura (Corriere p.28). L' aumento dell'Iva porterebbe a una riduzione di 8,1 miliardi della spesa delle famiglie, pari a 311 euro di minori consumi a testa. La stima è di Confesercenti.
Mercato del Lavoro, l'impatto del decreto Dignità: meno assunzioni ma più stabili. I dati Inps dicono che nel trimestre gennaio marzo il saldo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato è positivo per 241.147 contratti (Corriere p.27). Salasso nelle buste paga: persi 370 milioni in 4 mesi. Effetto del boom della Cassa integrazione in aprile. A fine anno rischia di scomparire 1 miliardo di euro (Giornale p.2). Intanto, sul reddito di cittadinaza, l'Anpal annuncia l'arrivo dei navigator, ma i precari si ribellano. I lavoratori dell'Agenzia per l'occupazione chiedono l'assunzione stabile e minacciano il blocco del servizio per trovare un posto a chi riceve l'assegno (Repubblica p.25). Miracolo economico. Nei distretti del Triveneto la crisi non esiste. Il Nord Est ha raggiunto nel 2018 un livello di esportazioni mai toccato prima, 5 volte superiore a quello del Sud (Libero p.3).

POLITICA
Lite sull'abuso d'ufficio. Salvini: "Blocca il Paese". Di Maio: "Stronzate". La Lega punta a cancellare il reato e attirare il consenso dei sindaci (Repubblica p.12). Di Maio: abolirlo è un intervento ad partitum (Corriere p.5). Salvini cambia idea e tira in ballo Conte. Il ministro dell'Interno adesso parla solo di "riforma ". E si mette a parlare per conto del premier e di Cantone (Fatto p.2). Per una volta i magistrati danno ragione alla Lega (Libero p.4). Mirabelli, ex presidente della Consulta: "Un reato che complica il lavoro dei sindaci dobbiamo modificarlo profondamente" (Messaggero p.4).
Il Salvini pensiero su Stampa e Qn. "Mi fido di Conte ma rivoluziono la Ue assieme a Farage". Il vicepremier scommette sulla stabilità del governo: "Ora una nuova politica agricola, non un'altra maggioranza in Italia. Da lunedì Di Maio deve smettere con gli insulti e occuparsi di Tav e della flat tax" (Stampa p.3). "La vera emergenza è tagliare le tasse. Bisogna dare ossigeno alle imprese, aliquota unica al 15%" dice il leghista al QN (p.5). E Di Maio risponde dal Corriere (p.6): "Matteo è come Juncker. Con lui ora parlo solo in Consiglio dei ministri. Nella Ue non staremo né con il Pse né con i sovranisti".
Il retroscena di Francesco Verderami (Corriere p.8) si concentra sul futuro dell'esecutivo: lo scenario del voto dopo l'estate (per non cadere sull'economia). Il bivio di Salvini e la tesi di Giorgetti: meglio un governo finito per una crisi politica. Cresce il partito "Giorgetti premier" (Foglio p.4). Lega, due giorni di tregua. Ma i governatori del Nord sono tutti con Giorgetti. Vogliono mollare i Cinquestelle. Molto dipenderà dal voto. L'asticella del 30% (Giornale p.7). E il nuovo fronte sulla giustizia può aprire la crisi di governo (Messaggero p.5).
Berlusconi a tutto campo: "Il futuro dell'Europa nella mia nuova casa di Bruxelles. Per Salvini è cominciato il declino. Come premier di centrodestra sarebbe più esperto Tajani" (Stampa.p.2). "M5s è un bluff. Bisogna battere l'astensionismo" dice al Giornale (p.4). "Salvini sbaglia su Roma per la città garantisco io" aggiunge l'ex premier al Messaggero (p.6). Il ruolo centrale della Meloni nel centrodestra in tre interviste. "Dopo il 26 maggio la Lega dovrà far cadere il governo" spiega al Corriere (p.9). "Berlusconi teme il sorpasso, lunedì Matteo e io maggioranza – commenta la leader di FdI al Fatto (p.2) -. La vera questione del voto è vedere se ci sarà un'alternativa al rapporto tra Lega e 5 Stelle". E alla Verità (in prima e p.5) rilancia: "Per la Lega siamo l'alleato migliore. E io mi vedo ministro dell'Interno".
Centrosinistra, riappare Matteo Renzi: «Io ci sono» (ma guarda fuori dal Pd). La campagna dell'ex premier per i voti di centro (Corriere p.10). Il Pd va rifondato alla radice, deve rappresentare i lavoratori" secondo l'ex segreatario Martina  alla Stampa (p.5). E l'attuale leader dem, Nicola Zingaretti, parla al Messaggero (in prima e p.7): "Puntiamo a ricostruire una seria alternativa a un esperimento di governo che non funziona e sta fallendo. Hanno raccolto la paura e la rabbia di tante persone, ma i risultati sono disastrosi: più disoccupazione, meno crescita, più tasse, più cassintegrazione". Poi si concentranta su Autonomia e Sud: "Spacca-Italia un errore, ma M5S lo ha sottoscritto".

ESTERI
Eurovoto, inizia l'Olanda e va a sinistra. Secondo gli exit poll s'impongono i laburisti di Timmermans: 18%. "Premiati dagli elettori perché vogliamo un'Europa più vicina a chi ha bisogno di aiuto". Crollano gli xenofobi, a destra cala anche Baudet (Repubblica p.6 e tutti). Quattro seggi ai populisti, che resterebbero però dietro ai liberali del premier Rutte. Timmermans, volata inattesa. Ora ha carte da giocare (Corriere p.2). Il candidato Pse alla Commissione parla alla Stampa (in prima e p.11): "Da Macron a Tsipras un contratto per l'Europa. Patto progressista fondato sul salario minimo. Vedo che in Europa sta fiorendo una nuova speranza che prima non si notava. Chi covava un sentimento di delusione nei confronti dell'Ue e diceva 'non ci ha portato quello che credevamo' non ha davvero abbandonato l'Europa. Ora ci chiedono batterci sui temi cruciali come la sostenibilità e il cambiamento climatico. Dobbiamo farlo uniti a livello europeo, perché individualmente non funziona. Se non ora, potrebbe essere mai".
Merkel all'ultima prova elettorale. La Germania ora ha paura di perderla. L'Ifo lancia l'allarme sulla fiducia delle imprese per l'economia del 2019 nonostante la ripresa del Pil nel primo trimestre 2019. La popolarità della cancelliera è alle stelle. È stata la prima cittadina della Ddr a guidare il Paese. Per una generazione di tedeschi dell'Est un punto di riferimento: capisce da dove veniamo (Stampa p.8).
In Francia, Macron e la rivoluzione sfumata. È costretto a rincorrere Le Pen. Il presidente non riesce ad allargare la base elettorale e a superare l'alternativa destra-sinistra (Stampa p.8).
Brexit, dietrofront May. Salta l'ipotesi di un referendum bis (Stampa p.9). Le ore finali di Theresa May: dimissioni o il partito la sfiducia. La riunione del mattino segnerà il destino della premier. «I conservatori sono già pronti per una leader ad interim»: sarà l'ex ministra Leadsom a traghettarli oltre la crisi (Corriere p.3). Nei seggi surreali pre-Brexit. "Credo nella Ue, ma servirà?" A Londra si eleggono deputati che sembrano a tempo determinato (Repubblica p.7).
Modi stravince e spazza via anche i Gandhi. Il leader nazionalista: "Ora abolirò le caste". Rahul perde il seggio nella sua roccaforte (Repubblica p.16).Modi trionfa e sfida il Pakistan. Minoranza islamica ai minimi storici. Italia primo Paese Ue che il premier visiterà (Corriere p.14).
Sale la tensione tra Stati Uniti e Cina. Pechino vende 20 miliardi di T-bond. Timori per la nuova strategia del gigante asiatico. Il Fmi lancia l'allarme sulla crescita mondiale (Messaggero p.17).

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Commentario del 23.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Conte e Salvini al Quirinale: rinvio per i decreti (Sole). Sicurezza solo dopo il voto (Corriere). Repubblica evidenzia i "respingimenti" di Mattarella. Per Messaggero è la resa del governo: decide il voto. La Lega minaccia la crisi post-voto (QN), "verrà la grandine" avverte Giorgetti (Corriere).
Giornale lancia l'allarme "pensioni e stangata": un voto per fermarli. Mentre Libero si concentra sullo stop del M5S all'autonomia: sfottuti 20 mln di italiani. Intanto, su Repubblica, l'inchiesta per tracciare l'identitkit di chi vota Lega. Il sondaggista Pagnoncelli al Fatto: "Salvini fa l'errore di Renzi, alla fine il troppo stroppia". Berlusconi alla Verità: "Il vero sovranista sono io". Mentre Zingaretti al QN dice: "Sinistra unita unico argine ai populisti".
L'Istat taglia la stima sul Pil 2019: +0,3%. Tria cresceremo di più, la strada è giusta (Sole). Ieri l'assemblea di Confinudustria, l'allarme del presidente Boccia: "Paese senza slancio". E invoca studio e doppio patriottismo (Messaggero). Il numero uno degli industriali: "Finito il tempo della tattica. Serve un progetto per il Paese" (Sole). La scelta di Confindustria: noi garantiti da Mattarella (Stampa).
Verso il voto Ue, Hollande a Repubblica: "Dalle urne può uscire un'Europa bloccata". Il leader dell'Alde Verhofstadt alla Stampa: "La Lega nel libro paga di Putin". Oggi il voto nel Regno Unito. Farage, atteso il boom (Stampa). Capolinea May (Messaggero). Congiura dei conservatori: domani l'addio.
Venezuela: soldati di Maduro fanno strage di civili al confine (Stampa).

ECONOMIA
Istat, crescita ferma allo 0,3% (Sole in prima e p.5 e tutti). Stime tagliate di un punto rispetto a novembre.  Tria: "Crescita meno forte di quanto auspicato ma più forte di quanto atteso. Siamo sulla buona strada. Cresceremo di più". E il titolare del Mef rilancia: "Il debito va ridotto" (Repubblica p.16). "Basta promesse. Ora è arrivato il momento di agire" ha detto ieri il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, rivolgendosi al governo nel corso dell'assemblea degli industriali (su tutti). "Parlate meno, così fabbricate sfiducia" il monito di Confindustria (Messaggero p.4). "Ora un piano comune con le opposizioni. Basta con discorsi che peggiorano il clima" (Corriere p.8). "Meno like, più fatti" chiedono le imprese (QN p.2).  Rivolgendosi all'esecutivo, Boccia ha chiesto: "Subito un grande progetto: assicurare all'Italia entro 20 anni la piena occupazione" (Stampa p.8). L'allarme degli industriali: il Paese è fermo. Nell'agenda delle imprese il governo non è l'unica spina: "Occorre investire di più". Le sfide in vista: digitale, auto elettrica e dimensione delle aziende (Corriere p.9). Da Confindustria una serie di proposte per rilanciare l'economia e la crescita: taglio al cuneo fiscale, infrastrutture e capitale umano. Ma gli industriali mettetono in guardia dal rischio di una "manovra recessiva da 32 mld" in autunno (Sole p.3). Ovazione per il capo dello Stato all'assemblea Confindustria (Corriere p.9). Gelo degli industriali su Di Maio: "Lui e Conte sono fumosi. A garantirci è solo Mattarella". Ovazione della platea per il presidente della Repubblica. La Lega diserta l'assemblea (Stampa p.9).
Appalti e gare, il decreto cambia ancora. Compromesso Lega-M5S sul dl sblocca-cantieri la soglia per i subappalti scenderà dal 50% al 40%. Affidamento diretto per le opere tra 40 e 150 mila euro (Messaggero p.19).
Il presidente del consiglio di vigilanza dell'Inps, Guglielmo Loy, nell'intervista a Repubblica (p.6) attacca l'Inps di Tridico: "Risponde a logiche politiche". Le critiche sono riferite soprattutto a reddito di cittadinza e quota 100: "Non sappiamo come stanno andando veramente reddito di cittadinanza e quota 100, quali categorie ne hanno usufruito, il legame con il turnover". E sulla redistribuzione delle risorse, Loy attacca: "Gravissimo pensare di poter redistribuire soldi privati frutto di contribuzione o tassazione. La solidarietà è giusta, ma  nell'ambito di un sistema mutualistico: i sacrifici di oggi ripagano il diritto al riposo di domani".

POLITICA
Mattarella incontra Conte e poi Salvini. Disarmo bilaterale tra Lega e 5 Stelle (su tutti). Decreti rinviati dopo il voto. La moral suasion del Quirinale ferma sicurezza bis e famiglia. Sfuma il piano dei due alleati, che speravano di esibirli come trofei. Il premier: "Non c'è stata nessuna censura". Salvini accetta la tregua, ma lancia l'abolizione del reato di abuso d'ufficio (Repubblica p.2).
Il faccia a faccia con Mattarella e il sì del leghista al premier. L'ottimismo di Salvini dopo l'incontro al Quirinale. La mediazione di Conte (Corriere p.7). Il Colle chiede garanzie  sula manovra. La coalizione deve ripartire dai conti: servono «coesione» e «tranquillità» (Messaggero p.3).
La stretta di Salvini: "Dopo il voto cambia tutto. Luigi sarà sempre più debole (Stampa p.6). Salvini vuole un altro premier. Il suo piano è sostituire Conte (Repubblica p.3). Colloquio del Corriere con Giorgetti: "La nostra alleanza non può vivere in stallo. Verrà la grandine e i deboli cadranno. Così non si va avanti. Non accuso il premier, è un ruolo politico, solo il capo dello Stato è super partes. Ma l'affiatamento va ritrovato. C'è un clima come quello appena prima dell'arrivo del governo Monti. I rimpasti di governo non interessano a nessuno, sono discorsi da Prima Repubblica. Se la Lega arriva al 30%? Offro champagne a tutti". Il leghista molto ascoltato da Salvini vede nero. Quanto alla possibilità di sfondare il patto di stabilità, a Giorgetti viene "da sorridere a parlare di un numero che di fatto non esiste più neanche per la Commissione. Adesso ci sono altri numeri e indicatori" (Corriere p.6). Giorgetti: "Chi vince alle urne, poi guida" (Messaggero p.2). Il "conto" leghista post-urne: regioni, flat tax e abuso d'ufficio. Salvini vuole abolire l'abuso d'ufficio, il reato contestato a Fontana: che combinazione (Fatto p.4).
"Salvini fa gli errori di Renzi Alla fine il troppo stroppia". Intervista a Nando Pagnoncelli: "Gli italiani sono primi nelle percezioni sbagliate: amplificano i fenomeni che li spaventano. E sono pure ondivaghi" (Fatto p.6).
M5S, Casaleggio blinda il limite di due mandati e azzoppa Di Maio: "Il tetto non è modificabile": Anche dai territori arriva al leader il "no" alla deroga del divieto (Stampa p.7).
Berlusconi a Mattarella: "Sciolga le Camere e votiamo a settembre". L'appello al Colle del Cavaliere che poi punge Salvini: "Non ha mai lavorato in vita sua" (Giornale p.2). "Il centrodestra resti unito. Dopo il voto decideremo chi dovrà essere il regista. Via il governo, si torni alle urne a settembre" (Corriere p.7). "Il vero sovranista sono io" dice Berlusconi alla Verità.. Tajani sicuro della fedeltà degli alleati: "Gli attacchi? Con il proporzionale ognuno corre per sé" (Giornale p.3)
"Sinistra unita argine contro il populismo". Il segretario Pd Zingaretti al QN (in prima e p.5): "5S senza identità, riprendiamoci i loro elettori delusi". M5S e Pd ci dicano subito che faranno per fermare Salvini, scrive Massimo Cacciari  in un intervento sul Fatto (p.5). Ma il vice segretaro dem Orlando alla Stampa (p.10): "M5S-Lega come Dc-Psi. Anche se cadrà il governo poi torneranno insieme". E Pisapia stoppa i progetti di unire Pd e M5S: "Mai un'intesa con il M5S di Di Maio". Il Pd ha capito che serve allargare il campo, le elezioni non si vincono più rincorrendo il centro (Repubblica p.7). Ma Renzi ha detto ieri: il Pd guardi al centro. Così l'ex leader torna in pista (Messaggero p.3).

ESTERI
Al via oggi, in Gran Bretagna e Olanda, le elezioni europee. Farage vola, nei sondaggi Brexit party al 37%. Rivolta nei conservatori (Corriere p.2). Ma il premier è sull'orlo delle dimissioni. Parte la congiura dell'ala dei Tory pro-Brexit. Si dimette una ministra. "Per Theresa è quasi finita" (Repubblica p.8). La bomba Brexit sulle elezioni. Ue, un governo Johnson non rassicura. I timori di Bruxelles: restare a lungo ostaggio delle incertezze di Londra. Da Berlino a Tusk, è forte il partito di chi vuole un secondo referendum sull'uscita (Messaggero p.7).
"Salvini e i sovranisti al soldo di Putin. Cospirano per distruggere l'Europa". Guy Verhofstadt, il leader dell'Alde alla Stampa (p.4): "Ho chiesto a Salvini un confronto sui suoi rapporti con la Russia, ma non ha il coraggio". Poi ragione sugli scenari europei: "Non è colpa dei populisti se l'Ue non avanza, ma le loro ricette la indeboliscono. Con M5S e Lega assisteremo a un indebolimento dell'Italia nell'Europarlamento". Su Repubblica (p.9) parla François Hollande: "Forte il rischio frenata, ora Francia e Germania mettano il turbo all'Ue. E' un bene che nessun partito, nemmeno tra i nazionalisti, parli più di uscire dall'Ue. Ma il pericolo è un'Europa bloccata al livello del Consiglio europeo, dove vige la regola dell'unanimità e siedono diversi governi di ispirazione nazionalista. Per questo propongo di creare un'avanguardia di Paesi dentro all'Europa che possa muoversi più velocemente". Poi sull'Italia, l'ex presidente francese dice: "È troppo facile attaccare l'Europa. L'attuale coalizione al governo in Italia pretendeva di rilanciare investimenti e consumi. Su entrambi i fronti hanno fallito per mancanza di fiducia. E il governo si è rapidamente piegato alle richieste della Commissione. Italia isolata? Non l'Italia, ma l'attuale governo. Prima ha minacciato di uscire dall'euro, cosa che ovviamente non ha fatto. Poi è stato il primo a parlare con la Cina per accordi sulla Via della Seta. Infine, non ha avanzato nessuna seria proposta sull'immigrazione. Per quanto riguarda il rapporto tra il governo italiano e la Russia abbiamo le prove di una colpevole complicità".
Reportage della Stampa (in prima e p.2) dal Venezuela. La strage delle milizie di Maduro. Cecchini contro i civili per bloccare l'arrivo degli aiuti. Al confine con il Brasile dove le bande uccidono chi prova a rifornirsi di cibo e medicine, Indigeni Pemon cacciati dai loro villaggi per appropriarsi delle risorse di oro e diamanti. Oltre confine le autorità brasiliane e l'Onu hanno allestito campi profughi.
Libia, Haftar incontra Macron «Per ora non fermo le armi». Fallisce il tentativo di mediazione del presidente francese: «Non ci sono le condizioni per una tregua» (Messaggero p.11).

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