Commentario del 26.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Europee, governo alla prova (Corriere). Al voto per 73 deputati (Repubblica). Governo appeso al voto europeo (Messaggero). Europa in bilico, Italia a rischio (Stampa). Europa e Italia: voto spartiacque (QN).  Voto a perdere (Libero). Salvini vuole trivellarci: la Lega punta a staccare il M5S per assecondare i poteri forti su petrolio e Tav (Fatto).
Quei 10 miliardi appesi al voto (Sole). Taglio a cuneo e Ires: Di Maio blocca la Lega (Sole). Chiude il Mercatone Uno, dipendenti a rischio (Messaggero). Quel genio di Di Maio fa licenziare 1800 persone (Giornale, Libero). Intervista a Guzzetti: "La mia vita tra banchieri e senza tetto" (Corriere). Laurea, il riscatto con lo sconto conviene a chi guadagna di più (Messaggero).
La strage degli innocenti (QN). Leonardo picchiato fino a fargli scoppiare il fegato (Stampa).
L'avvocatessa e le consulenze: quel filo che lega la Comi a Toti (Fatto). Intascati i soldi dell'Unicef, i parenti di Renzi ora si fanno i grand hotel (Verità).
Stati Uniti d'Arabia:  8 miliardi di dollari di armi al regime (Fatto). Guerot: "La Ue serve se riscopre il valore dell'eguaglianza" (Stampa). Erasmus in Spagna, rissa tra studenti: fermati 4 italiani (Messaggero, Corriere).
In coda per salire in vetta, dieci morti sull'Everest (Giornale e altri). Calcio, ultima di serie A: a Roma notte d'amore e d'addio per De Rossi (Messaggero).

ECONOMIA
Quei 10 miliardi in manovra appesi all'esito del voto Ue. Maxi posta in gioco. Dalla Flat tax al salario minimo fino alle risorse inutilizzate per Rdc e Quota 100. I risultati elettorali ridisegneranno equilibri di forza nella maggioranza e destinazione dei fondi (Sole p.6). No da Di Maio (per ora) ai correttivi della Lega su cuneo, Imu e Ires. Parere contrario del Lavoro anche al 20% Ires e al 100% di sconto Imu sui capannoni (Sole p.3).
Mercatone Uno «licenzia» con Whatsapp (Corriere p.8). Chiusi 55 negozi, a casa 1.800 addetti. Di Maio: "Domani tavolo al Mise". Salvini: "Me ne occupo io". Insorgono opposizioni e sindacati. I dipendenti: "Vergogna, hanno chiuso di notte". E arrivano i clienti che hanno versato acconti (Stampa p.16). Il ministro del (non) Lavoro lascia fallire la Mercatone Uno (Giornale p.4).
Consumi, il maxi spread tra lombardi e calabresi. L'andamento dei consumi è la cartina di tornasole di un'Italia a due velocità, con un Nord che cresce e un Meridione che affonda. Nel 2018 le famiglie lombarde hanno speso in media 33.621 euro, 14 mila in più di quelle calabresi. Emerge da un approfondimento condotto dall'Ufficio economico Confesercenti sui consumi delle famiglie (Corriere p.37).
Fondi europei: finora speso solo il 23% e quasi tutto al Sud. Su oltre 75 miliardi di risorse ne abbiamo utilizzate poco più di 17. L'Italia versa ogni anno a Bruxelles 15 miliardi e ne prende 9. Finanziano i crediti d'imposta per le imprese, le strade, le scuole, la fibra ottica e nell'85% dei casi sono destinati al Mezzogiorno (Repubblica p.9).
Beffa della pensione grillina: 438 italiani e 56mila stranieri. La card che eroga i soldi è già arrivata agli immigrati. Penalizzati i nostri anziani: 175mila ancora in attesa (Giornale p.9).
La laurea e la pensione. Il riscatto con lo sconto conviene solo a pochi. Il sistema agevolato favorisce i redditi alti: si arriva a risparmiare quasi il 70%. Il massimo vantaggio lo ottiene chi ha iniziato a lavorare tra i 24 e i 26 anni (Messaggero p.9).
Sono 1600 gli immobili che saranno messi in vendita dall'Agenzia del Demanio. L'obiettivo del governo è un incasso di 950mln, come previsto dall'ultima legge di Bilancio (Corriere p.37).
Intervista del Corriere (prima e p. 10-11) a Guzzetti che dice addio alla Cariplo dopo 22 anni: "La mia vita tra banchieri e poveri. Aiutiamo insieme il Paese a ripartire. Se l'Italia vuole rialzarsi deve cominciare dalle comunità. Questa è l'innovazione sociale». L'impegno per i bambini, il lavoro, gli anziani e i senzatetto".

POLITICA
Al voto per la Ue, pensando all'Italia (Stampa e tutti). Gli equilibri in gioco nel governo. Di Maio: un buon secondo posto per non cedere all'alleato. Salvini: gli obiettivi di quota 30% e 4 milioni di preferenze Per poter decidere su tutto. Zingaretti: dal verdetto dipenderà l'unità (ritrovata) del Pd. Berlusconi: un risultato a doppia cifra farà salire il pressing sul «vecchio» centrodestra. Meloni: alla ricerca dell'asse sovranista. Bonino: la rincorsa al 4 per cento (Corriere p.2 e 3). La Lega cerca il ribaltone di governo. Pd e M5S, guai a chi scende sotto il 20% (Repubblica p.3). Salvini twitta e rompe il silenzio elettorale: "No all'Eurabia". Il vicepremier cita Fallaci per denunciare il rischio di invasione islamica (Repubblica p.6). Soltanto grane dopo lo spoglio. Da domani cambieranno gli equilibri e ognuno pretenderà qualcosa. Risolvere i problemi starà al Colle (Libero p.2).
Per le amministrative la partita più importante si gioca in Piemonte. Ballottaggio a due. M5S ago della bilancia della sfida fra Pd e centrodestra. Chiamparino punta sul Sì Tav e dialoga con Appendino. Il rivale Cirio ha con sé le province e il fattore Salvini (Stampa p.5). Nel resto d'Italia è "Assalto ai feudi rossi e il Pd gioca in difesa". L'incognita dei ballottaggi sulla tenuta dem. Amministrative in 26 capoluoghi, Bari e Firenze i più grandi. Zingaretti rischia di perdere quattro roccaforti storiche in Emilia-Romagna (Stampa p.6).
Sulla Tangentopoli milanese, un retroscena di Luigi Ferrarella sul Corriere: Fontana e il bando e l'equivoco sulla telefonata. La prova della buona fede del presidente nel non essersi astenuto o non aver fatto finta di uscire (Corriere p.19). Il Fatto segue la pista ligure: "L'indagata Comi, l'avvocatessa e le consulenze dal Pirellone. L'indagine sui tangentari porta a uno studio ligure vicino agli uomini di Toti: la società dell'eurodeputata ha la sede lì (Fatto p.11).

ESTERI
Europa la posta in palio (Stampa p.2). Il duello tra sovranisti e filo-Ue E sullo sfondo tre grandi coalizioni (Repubblica p.2). In 430 milioni scelgono il destino Ue. Ieri alle urne cechi, maltesi, slovacchi e lettoni. Da Parigi a Varsavia oggi la partita finale con i sovranisti. Il politologo Ziblatt: «Ormai i regimi autoritari si instaurano con libere elezioni. La democrazia non è scontata. La fine dei partiti storici è il primo problema» (Corriere p.12). Farage assapora la vittoria. Ora i sovranisti tentano la conquista dell'Europa. Il Regno Unito trascina il fronte nazionalista, la sfida è in Francia e Germania. Incognita Salvini. Ma a frenare le ambizioni degli euroscettici potrebbero contribuire gli scandali in Austria (Stampa p.6). In Irlanda Verdi e europeisti verso il successo (Stampa p.6). Weber, Barnier e Merkel in corsa per le poltrone Ue. Da domani parte il risiko degli incarichi. Il gioco è nelle mani di Parigi e Berlino. Per l'Italia solo un posto da commissario: Industria o Concorrenza, non l'Economia (Messaggero p.7).
La politica dell'Unione è logora e va rifondata. Anche se l'Europarlamento subirà probabilmente una scossa non indifferente, molte cose cambieranno più nelle capitali che a Bruxelles (Corriere p.34). Paradosso Juncker: più insiste sulla Ue più vola lo scetticismo. Il presidente della Commissione uscente ha accelerato sull'integrazione per evitare passi indietro. Il rischio è di avere alimentato la reazione sovranista e populista (Sole p.4).
Guerra aperta nel governo per il posto di Theresa May. Dopo le dimissioni della premier si apre ufficialmente la sfida per la successione (Repubblica p.24).
Trump imperatore in Giappone. Armi a Tokyo e pax commerciale. Primo leader straniero a incontrare Naruhito, porterà a casa contratti per maxi commesse militari. Ma il tour del presidente Usa rafforza anche un alleato-chiave per arginare Cina e Corea del Sud (Repubblica p.13). Il premier Abe pronto a mediare con la Corea del Nord. Fermi per il momento i dazi sulle auto (Stampa p.8). Ma Sergio Romano segnala "I tre conflitti che mettono in crisi l'America" (Corriere p.14).
Il Tribunale del mare: "La Russia liberi i marinai ucraini" catturati in autunno al largo della Crimea dopo uno scontro a fuoco che fece temere una nuova impennata nel conflitto del sud-est ucraino. Il governo di Kiev festeggia, ma resta da vedere se Mosca metterà in atto la sentenza del tribunale con sede ad Amburgo, che prevede anche la restituzione all'Ucraina delle tre piccole navi da guerra sequestrate dai russi (Stampa p.16).

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