Commentario del 28.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Dopo il voto: Salvini detta l'agenda, M5S in crisi (Messaggero). Ora il vicepremier leghista dà i 30 giorni a Di Maio (Repubblica). Salvini Lega il governo (Avvenire). "Sul debito dirò no all'Europa" dice (Stampa), il leader del Carroccio apre subito due fronti: flat tax e attacco all'Europa (Corriere). Sale lo spread ed è in arrivo la lettera da Bruxelles sul debito (Sole). Ribaltone dopo il voto: Salvini è già premier (Giornale). E' il Sud la chiave del ribaltone: M5S perde il 14%, la Lega passa dal 6 al 23% (Sole). L'analisi di Pagnoncelli (Corriere): il M5S ha perso 6 mln di voti. Dilemma 5S: stare al governo o farsi esplodere (Giornale). Secondo il Fatto, per i 5S una strada obbligata: l'opposizione. Psicodramma Di Maio: pensa di staccare la spina (Giornale). Intanto il leader grillino pensa al direttorio bis (Corriere). Per Libero, i grillini delusi se la prendono col capo espiatorio: licenziano Di Maio. Per la Verità, Di Maio si arrende all'evidenza, la sinistra invece non ce la fa. Pd, la rivincita nelle amministrative. Per i grillini un solo ballottaggio (Stampa). Ma è avanzata del centrodestra nei feudi rossi (Verità). Parla Zingaretti a Repubblica: "Bisogna allargare l'alleanza". Prodi al Corriere: "Ora serve un passo in più".
Fca- Renault: c'è il primo via libera alla fusione. Ora si punta su Nissan (Messaggero). I mercati ci credono (SOle). Per MF Exor incassa, Parigi comanda (MF). Fca si concende a Parigi: l'ombra del caso Nissan sull'operazione (Fatto). Stampa parla di fusione alla pari ed Elkann assicura: "Nessuna chiusura di stabilimenti".
Mercatone Uno, Di Maio punta ad attivare la Cigs (Sole). Mercatone riparte: commissari in campo (Messaggero). L'unica certezza ormai è la cassa integrazione (Fatto).
Fondazione Cariplo, oggi Fosti diventa presidente (MF).

ECONOMIA
Bruxelles prepara la procedura contro l'Italia, al Tesoro solo 48 ore per rispondere sul debito
(Repubblica p.2). Debito, l'Italia rischia la lettera Ue. Le contromosse di Palazzo Chigi: sul welfare minori spese del previsto, segnali migliori dall'economia. Nella risposta verranno evidenziati la maxi multa a Gucci e le uscite ridotte per Reddito e Quota 100 (Corriere p.8).
Salvini sfida l'Europa sul debito: "Sforeremo, l'austerity è finita ieri". Il vicepremier: Di Maio è ripartito con il piede sbagliato (Stampa p.2). Fiammata dello spread. Tensioni sui mercati accese anche da Salvini e Di Maio. Boccia: lo spread sale per le parole, rispettare il 3% (Sole p.6).
"Ma per l'azzardo sul deficit bisogna trovare 40 miliardi" scrive Carlo Cottarelli sulla Stampa (p.3). Le previsioni dell'ex commissario per la spending review: Def non in linea con le regole Ue. Ma l'unica opzione del leader leghista è sfidare Bruxelles con una legge di bilancio che sfori il 3%. Un taglio delle tasse di 15 miliardi non produrrebbe lo choc fiscale desiderato.
"Roma trovi alleati per modificare il patto di stabilità sugli investimenti": questo il consiglio di Mario Monti al governo nell'intervista alla Stampa (p.21). "Salvini e Di Maio utilizzino così il loro peso in Europa – dice -. Pretendere poltrone non paga per ottenere ruoli strategici. Il bilancio della Ue per i prossimi 7 anni è il primo banco di prova, non può essere l'1% del Pil. Adesso sarà più difficile lamentarsi che l'Ue procede senza partecipazione dei suoi cittadini. I governi formati da partiti europeisti smettano di dare priorità al cosiddetto interesse nazionale".
Caso Mercatone Uno, il primo obiettivo è attivare la cassa integrazione. Vertice al Mise, si lavora alla richiesta di amministrazione straordinaria (Stampa p.36 e tutti). Clienti beffati. Versati acconti anche del 50%. I fornitori studiano la possibilità di convertire i crediti e rilevare l'azienda. In nove mesi 90 milioni di debiti. Le strane svendite in negozio per fare concorrenza a se stessi. Il caso dei magazzini sottovalutati e dei finanziamenti bloccati. Ma si è aperto anche il tema della discontinuità dei commissari straordinari ritenuti corresponsabili di questo epilogo. Per la proprietà basata a Malta, la società non ha potuto accedere ai prestiti delle banche per le norme antiriciclaggio (Corriere p.42). Mercatone Uno vale zero. Un fallimento ben riuscito. Non risolvere mai le crisi industriali è la regola, commenta il Foglio (p.3).

POLITICA
L'ultimatum di Salvini ai 5S: subito sei sì o tutti a casa. Il leader vuole l'ok entro l'estate su sicurezza, autonomia, cantieri, tasse, Tav e giustizia. Perché per votare a settembre la crisi va aperta entro il 15 luglio (Repubblica p.2). Tav, flat tax, autonomia le condizioni-capestro dei vincitori agli alleati (Messaggero p.4). La fase 2 di Salvini: comandiamo noi o andate tutti a casa. Il vice parla da premier. I leghisti se la ridono: "Non saremo noi a far crollare tutto" (Fatto p.3). Il governo «trasferito» al Viminale. E i 5Stelle finiscono in un vicolo cieco (Corriere p.9). Il dilemma che agita Matteo: subito i dossier oppure il voto. Tutti i 232 uninominali al centrodestra in caso di urne
(Giornale p.2). Zaia: "Troppe manfrine dei nostri alleati. Dal voto risposta chiara anche sull'autonomia. Il popolo dà le deleghe e le toglie" (Corriere p.2). Centinaio al Messaggero (p.8): "Dopo le accuse di nuova Tangentopoli il rapporto con i grillini ormai incrinato".
Casa, chiesa e fede, Salvini cerca l'intesa con il voto cattolico più tradizionalista. Ma da oltretevere arrivano reazioni fredde sull'uso dei simboli religiosi (Stampa p.4). Anche se il cardinale Müller al Corriere (p.2) dice: "La Chiesa sbaglia, con Salvini bisogna dialogare. Si è rifatto ai patroni dell'Ue e alle sue radici cristiane. È singolare che il Papa riceva le persone più laiciste, e non Salvini".
La scalata del vicepremier tra svolte, cinismo e social. Simboli religiosi usati con diinvoltura, "cattiveria" nei confronti dei padri politici, populismo spinto. In sette anni Salvini ha portato la Lega al 34% dei voti, trasformandola in un partito nazionale (Repubblica p.4).
Conte puntella il governo e apre al Sì per la Tav. I dubbi su Salvini: "Vuole la mia poltrona". Sulle autonomie tenta un compromesso leggero con i leghisti (Stampa p.7). La telefonata tra Conte e i vice: dobbiamo ripristinare la fiducia. I leader di M5S e Lega dicono sì al confronto. E il Quirinale segue l'evolversi della situazione (Corriere p.9)
"Devo lasciare?". Di Maio in crisi. Il capo politico offre la sua testa, ma i big del Movimento per ora lo fermano (Repubblica p.3). Vertice con Di Battista, ora la leadership sarà condivisa. Verso una segreteria a 12 per gestire il Movimento (Corriere p.5). Il tormento di Di Maio: "Stacchiamo la spina o no?" (Fatto p.2). I grillini delusi licenziano Di Maio (Libero p.5). Gelo di Grillo e Casaleggio (Messaggero p.8). Cucù, il grillismo non c'è più (Foglio p.III).
Luigi Gallo, fedelissimo di Fico, alla Stampa (p.6): "La responsabilità è tutta di Luigi. È ora che si domandi se mollare. Non ha senso fare da stampella alla Lega". La ribelle Fattori al Corriere (p.6): "Un disastro, ed è colpa sua. Luigi lasci i ministeri". Sulle chat le richieste di dimissioni (Corriere).
"Lo dicono le urne: il centrodestra unito progetto vincente". Berlusconi chiama il leader della Lega: "Torno a Bruxelles. Programma per la guida collettiva del partito" (Corriere p.13). Assedio sovranista a Fi: "Ora cambiamo tutto". Mancato l'obiettivo del 10%, insidiato da FdI, nel partito è tutti contro tutti. Toti sente Meloni e poi va all'attacco del gruppo dirigente. Tajani nel mirino della dissidenza interna. E il Cavaliere promette una guida collettiva (Repubblica p.6). Clima da resa dei conti. Bernini: tranne il fondatore, tutti in discussione (Corriere p.12). Durissimo Toti intervistato da La Stampa: "Entro luglio un nuovo movimento. Vado avanti anche senza Fi" (Stampa p.13).
Meloni: "Noi e la Lega da soli al governo. Votare subito è meglio di una agonia. Berlusconi? Utile, ma non indispensabile" (Repubblica p.6 e altri). "Abbiamo allargato i confini della destra, ora recuperiamo altri voti. Prossimo obiettivo il 10%" dice la leader FdI al Corriere (p.13). "Un'altra maggioranza c'è. Bastiamo noi e il Carroccio" ribadisce alla Stampa (p.13).
Zingaretti, intervistato da Repubblica (p.7): "Il Pd è vivo, comico parlare di sconfitta". Le sue parole anche alla Stampa (p.8): "Stiamo pronti a elezioni in autunno. Vedrete, Salvini tirerà la corda e spingerà i 5S a far cadere il governo. Sarebbe uno sciocco se non ne approfittasse. Non arriveranno a fare la manovra". "Nuova alleanza coi moderati, parte il pressing su Zingaretti (Corriere p.10). Parla Romano Prodi al Corriere: "Italia impaurita. Per vincere al Pd serve un passo in più. Il segretario proponga un progetto per il Paese. Di alleanze non si può parlare finché Lega e M5S non hanno regolato i conti". "Lavorerò con il Pd ma bisogna rafforzare il centro moderato – dice Calenda alla Stampa (p.9) -. "Abbiamo ricordato di essere vivi, ma perso 100 mila voti".
Analisi del voto: Lega prima in 13 regioni e 5.868 comuni ma nelle grandi città domina il Pd. 5S guida il Mezzogiorno (Repubblica p.8). Pagnoncelli: M5S perde oltre 6 milioni di voti. La fuga verso astensione e Lega. Nel boom del Carroccio una quota in arrivo da FI. Il Pd «pesca» tra chi non aveva votato e delusi M5S (Corriere p. 17). Le mappe di Ilvo Diamanti: Il crociato Salvini vince nell'epoca delle nuove paure. Il successo della Lega, evidente per misura ed estensione, non è necessariamente duraturo. Solo 4 elettori grillini su 10 hanno confermato la scelta del 2018. Gli altri hanno puntato su forze diverse, dal Carroccio al Pd (Repubblica p.16 e 17).
Le regionali in Piemonte. Vittoria del centrodestra dopo il sì del Carroccio alla Tav(Corriere p.18). Cirio conquista le province e strappa ai 5S le periferie: "Ora la Torino-Lione si fa". Chiamparino: «È stata una batosta e ho settantuno anni. È ora di lasciare» (Corriere p.19).

ESTERI
Alleanza a quattro o alternativa a tre. I nuovi equilibri per l'eurogoverno. Adesso a Bruxelles i partiti devono rifare i conti. E Vestager preme per la guida della Commissione (Corriere p. 26). Caccia alla presidenza di Commissione, Consiglio e Parlamento. Popolari e socialisti ostaggio dei Liberali. L'Italia chiede un commissario economico e un posto nella Bce (Repubblica p.18). La partita dei nomi per l'Italia: Giorgetti o Garavaglia per la Commissione. E spunta l'ipotesi Tremonti (Messaggero p.19). Conte al Consiglio Ue: telefonata con Merkel su governance europea (Sole p.7).
Macron riceve Sánchez per ridimensionare i popolari (Stampa p.23). La tela del presidente francese, regista della nuova Ue, che sfida i populisti (Repubblica p.19). Chi lo dice alla Le Pen che Macron otterrà molto più di lei in Europa? Il presidente ha un piano europeo e apre ai Verdi (Foglio p.II). Effetto Greta. L'exploit dei Verdi da Berlino a Parigi (Repubblica p.24). La Germania insiste con Weber alla Commissione, ma Parigi vuole Vestager (Sole p.9). Chi lo dice a Weber che gli europei lo hanno tradito con la Vestager? Commissaria favorita contro monopolio Ppe-S&D (Foglio p.II).
Il sogno dei sovranisti, includere Orban per essere terzo gruppo a Strasburgo. L'obiettivo di Salvini e Le Pen è 121 seggi, lontano dalla maggioranza, ma in grado di superare i liberali. Il sorpasso sui liberali non avrebbe effetti pratici: sarebbero esclusi dalle nomine. Trattative anche con Farage che però vorrebbe tenere in vita il legame con i grillini (Stampa p.22).
Regno Unito sempre più diviso tra Brexit e nuovo referendum (Sole p.21). Johnson insegue i voti di Farage. "Solo con me faremo la Brexit (Stampa p.25). Non solo Farage: "Pro-Ue la maggioranza". Nonostante il trionfo sovranista, le forze europeiste superano il 40%. Corbyn chiede un "secondo referendum" sulla Brexit (Repubblica p.22).

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