Commentario del 15.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Nuova lite tra Salvini e Di Maio sul rapporto deficit-Pil (Sole).  Salvini accende la miccia dello spread (Messaggero). Il leghista sfida l'Ue sui conti e fa schizzare lo spread. Di Maio: "Irresponsabile" (Stampa). Ma Salvini parla al Corriere e si rivolge ai 5S: "Andiamo avanti, basta attacchi".  Per il Giornale il divorzio è in vista: "Salvini, molla i grillocomunisti". Libero all'attacco di Di Maio: "Fa il ducetto". Repubblica su Salvini: "Il ministro torno subito".
Intanto, il rischio Italia spaventa i mercati: spread ai massimi da febbraio (Sole). Sole e Fatto aggiornano i dati sul reddito di cittadinaza: avvio al lavoro solo per una famiglia su quattro. E il Veneto si ribella al reddito grillino: restituite centinaia di carte per avere il sussidio (Libero).
Dagli esteri, ancora in evidenza l'alta tensione sul Golfo: piano Usa contro l'Iran (Repubblica). Trump schiera la Us Navy per avvertire l'Iran: basta minacce (Stampa).
Calcio, addio al veleno per De Rossi dalla Roma: "Costretto a lasciare" (Messaggero e tutti). Arrivederci Roma, ma De Rossi giocherà ancora (Repubblica).
Un virus attacca il super social (QN): un hacker nelle chat whatsapp (Messaggero e tutti).

ECONOMIA
"Siamo un Paese senza crescita" Giavazzi e Alesina nell'editoriale del Corriere (in prima e p.28) evidenziano la stagnazione dell'Italia a 10 anni dalla crisi finanziaria, mentre il mondo si è ripreso assai bene. Se l'Ue non fosse esistita – scrivono -, dopo la crisi del 2008 i Paesi europei sarebbero probabilmente piombati nella trappola del protezionismo e in un "sovranismo" aggressivo. Il governo giallo-verde non è certamente responsabile dei decenni di stagnazione della nostra economia. Ma è responsabile di ingannare gli italiani, vendendo come fossero un toccasana politiche che nulla faranno per aumentare la crescita, anzi la rallenteranno. Il cammino a ostacoli del decreto sblocca-cantieri e di quello sulla crescita, mostra quanto il governo sia lontano dalle priorità del Paese che si chiamano sviluppo e lavoro. "Ma per tenere unita l'Europa, l'economia non basta più" sembra fare eco a Giavazzi e Alesina, sempre sul Corriere (p.28) Salvatore Rossi. C'è di nuovo fame di sviluppo e le politiche dell'Unione devono progettare il futuro con soluzioni migliori di quelle solo nazionali. L'Italia ha una parte importante da giocare in questa trasformazione, non deve rinunciarvi.
Lavori, lo sblocca cantieri slitta ancora. Ance: persi 70 miliardi di investimenti (Messaggero p.7). "Inutile e pericoloso", lo "sblocca-cantieri" finisce nel pantano. L'Anac di Cantone: si rischiano infiltrazioni e i lavori non ripartono. E ora va riscritto (Giornale p.6). Cantone: "Norme pericolose e preoccupanti. Semplifica gli affidamenti sotto i 200 mila euro ed è una norma pericolosa. Fino a 200mila euro mani libere, oltre procedure iper-garantite. Non mi sembra un'idea che possa sbloccare veramente i cantieri" (Stampa p.4).
Intanto arriva l'allarme sul ponte Morandi: c'è anche la camorra (su tutti). Amianto, inchieste, liti perché la ricostruzione va al rallentatore (Repubblica p.19). La mafia sul ponte, un regalo di Toninelli (Giornale prima e p.6).
Statali, mezzo milione in uscita. I sindacati: sarà allarme servizi. La ministra Bongiorno: "Un'opportunità di rinnovamento, faremo percorsi accelerati per i concorsi" (Repubblica p.30). Nella Pa 250 mila ingressi per compensare l'esodo. Il ministro Bongiorno: «In arrivo un corso di laurea che porta dritto al concorso» (Sole p.8). L'esodo degli statali, servono 10 mld per evitare la paralisi. Per la Ragioneria generale necessari 205mila ingressi per svecchiare Pa (Messaggero p.6).
Reddito, pronte 130 mila disdette ma per rinunciare bisogna pagare. Le somme già percepite dovranno essere restituite. L'Inps sta definendo le modalità. Chi ha ricevuto importi bassi nella card adesso vuole evitare il percorso di lavoro (Messaggero p.7). Solo 1 su 4 dei beneficiari sarà avviato al lavoro (Sole p.8). Sono poco più di 120 mila (su 488mila) i destinatari chiamati per la formazione. Slitta al 24 giugno la data per la convocazione dai centri per l'impiego. Nove su dieci prendono il reddito a sbafo. L'Agenzia per le politiche attive: su 1 milione di richiedenti solo 120mila hanno i requisiti per essere assegnati ai centri per l'impiego. Tutti gli altri riceveranno il sussidio senza dover poi cercare lavoro (Libero p.7).

POLITICA
Efficace la sintesi del Messaggero. Salvini: sforare il 3%. Di Maio: irresponsabile. Giorgetti evoca la crisi (Messaggero p.2) Il duello Lega-M5S fa volare lo spread. Salvini: "L'Europa affama gli italiani: sforare non si può, si deve". L'annuncio sul debito spaventa i mercati. Di Maio replica: irresponsabile, tagliamo spese inutili e combattiamo l'evasione. Salvini: fino a che non arriveremo al 5% di disoccupazione spenderemo tutto quello che dovremo. Di Maio: Prima di spararle sul rapporto debito-Pil interveniamo sugli sprechi mai toccati (Stampa p.2). Sale lo spread, lite nel governo. Giorgetti: "Così non si va avanti". Salvini sfida l'Europa: "Si può sforare il 3%". Il differenziale tra Bund e Btp schizza in alto per poi chiudere a 280. Di Maio: sparate irresponsabili. E il sottosegretario leghista non esclude il voto (Repubblica p.6). La Lega spinge sul deficit e attacca: sintonia M5S-Pd. La replica: noi con i dem? Mai, Dio ce ne scampi (Corriere p.2).
Spread a 281 punti, rendimenti in rialzo all'asta del Tesoro Titoli di Stato. Cresce l'avversione al rischio degli investitori dopo le dichiarazioni di Salvini sulla possibilità di derogare ai limiti su deficit e debito. Un anno fa le prime tensioni sui BTp (Sole p.5). Procedura Ue e boom degli interessi per l'Italia tornerebbe l'incubo default (Messaggero p.2). Oltre lo spread c'è la realtà: il finto rimbalzo dell'industria festeggiato dai gialloverdi è già diventato un flop (Foglio p.3). E salta il prossimo vertice: stop a flat tax e autonomia (Messaggero p.3)
Intervista del Corriere a Salvini. «Insulti dall'alleato. Ma non c'è alternativa a questa maggioranza». Il leader della Lega: c'è troppo da fare. Me ne fregherò dei vincoli europei. Io credo che sugli attacchi dei Cinquestelle abbiano influito i sondaggi e le Regionali, ma quelle erano elezioni locali" .  E Di Maio, in un'intervista al Corriere Adriatico, aggiunge: "Dobbiamo fare tante cose ancora per gli italiani, il Governo deve andare avanti per altri 4 anni. Nonostante un certo nervosismo della Lega, forse collegato al caso Siri, abbiamo portato a casa risultati importanti: Decreto Crescita, Sbloccacantieri, il via libera in Senato per tagliare le poltrone di 345 parlamentari". Poi rilancia: "Su certi temi continuerò a marcare la Lega. Pensiamo alle cose concrete: intervenire su salario minimo, tasse, aiuti per le famiglie. Dobbiamo farlo senza sparate che estremizzano gli animi e continui slogan, il Governo richiede una maggiore serietà. E una maggiore dedizione al lavoro". Nel rapporto tra Lega e M5S fondamentale il ruolo del premier Conte, che alla Gazzetta dello Sport (in prima e p.4-5) dice: "Non sono né allenatore, né arbitro. Io scendo in campo tutti i giorni. Insieme a Salvini e Di Maio formiamo un bel tridente d'attacco. A me spetta anche il compito di ordinare l'intera squadra perchè le partite si vincono tutti insieme".
Piano di Salvini per recuperare consensi: alzare i toni e personalizzare lo scontro (Messaggero p.3). Repubblica attacca il leader del Carroccio e il suo modo di fare il ministro: Il Capitano volante. Nei tour che lo tengono lontano dal ministero, Salvini usa spesso gli aerei della Polizia, ma tutto finisce a carico dello Stato (Repubblica p.2). Nel Carroccio torna l'ottimismo "Più ci attaccano, più vinciamo". I leghisti convinti di recuperare consensi con le nuove polemiche. L'avvertimento di Giorgetti: "Se si continua a litigare così, dopo il voto non si andrà avanti" (Stampa p.3). Stefani a Repubblica: "O si rispetta il patto sull'autonomia o è meglio separarsi". Il M5S insegue il Pd ma non lascerà Salvini.  Lezzi: il leader del Carroccio eviti le provocazioni. Possono portare alla violenza. La ministra Cinquestelle: «Questo governo è l'unico possibile» (Corriere p.7). Il taccuino di Marcello Sorgi: Nei sondaggi la rissa conviene solo a Di Maio (Stampa p.3).

ESTERI
"Dobbiamo dialogare". Pompeo vola da Putin, ma il disgelo è lontano. La prima visita del segretario di Stato (Repubblica p.15). Putin aspetta l'invito di Trump. Con Pompeo scontro sul Medio Oriente. Sorrisi all'incontro con il segretario di Stato Usa. Posizioni distanti su Venezuela, missili e interferenze. Pompeo: Se i russi interferiranno nelle presidenziali del 2020 le relazioni peggioreranno. Lavrov: Il rapporto Mueller ha dimostrato che le accuse erano false. Ora il rapporto si può ricostruire (Stampa p.6). Disgelo apparente: resta la divisione su Venezuela e interferenze russe. «Ma non vogliamo la guerra con l'Iran» (Corriere p.8). Dai Balcani a Kabul. Il lento declino dell'America all'estero. Dopo Holbrooke, la crisi della diplomazia (Corriere p.8).
Prove di guerra fra Usa e Iran, a rischio le strade del petrolio. Attentato contro un oleodotto saudita dopo le petroliere sabotate. Washington accusa Teheran (Repubblica p.15). Così la Casa Bianca si prepara alla guerra. "Pronti 120 mila soldati per punire l'Iran". L'Amministrazione potrebbe agire nel caso in cui Teheran colpisse gli interessi americani o gli alleati della regione. Trump smentisce: "Nessun piano". Ma il New York Times svela la riunione nella quale è avvenuto il cambio di strategia (Stampa p.7). Il governo spagnolo ritira la sua fregata "Madrid contraria ad azioni belliche". Scortava la portaerei Usa (Stampa p.7).
Colpite le petroliere saudite Khamenei: "È una provocazione. Ma non ci sarà un conflitto". Accuse reciproche per l'incidente a sud dello Stretto di Hormuz. Gli Usa contro gli ayatollah. Zarif: "Israele crea tensioni nella regione" (Stampa p.6). Europa spiazzata dalla crisi iraniana. La difesa a oltranza dell'accordo del 2015, penalizza l'Unione Europea (Stampa p.23).
Trump studia nuovi dazi contro la Cina per 300 miliardi (Stampa p.17). Trump ordina di preparare nuovi dazi per i prodotti cinesi importati che non sono ancora stati colpiti dalle tariffe, ma sminuisce la guerra commerciale come «una piccola baruffa», probabilmente per tranquillizzare i mercati.
Cina, nuova Via della Seta apre la strada ai carri armati. Le paure del Pentagono. La strategia di Pechino: approfittare dei patti commerciali per costruire basi militari in Medio Oriente e nell'Artico (Fatto p.20).

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