Commentario del 30.09.2018

IN PRIMA PAGINA
Il richiamo di Mattarella sui conti (Corriere, Messaggero). I paletti del Colle (QN). Mattarella contesta il Def, M5S e Lega lo sfidano: "Noi pensiamo al popolo" (Stampa). Mattarrella si sveglia: "Servono conti in ordine" (Giornale). Mattarella si butta in campo e assalta la manovra (Verità). "Conti in ordine: in gioco i giovani" è il monito di Mattarella. Il governo. Stia tranquillo (Avvenire). Salvini ricattato (Libero). Savona: "Tranquilli, vogliamo ridurre il debito col Pil al 3%" (Fatto). La trincea di Tria: tanti dubbi maresta. L'ansia dei mercati (Messaggero). "Ecco perchè resto ministro: debito giù di un punto all'anno". Intervista al ministro Tria (Sole). Come sarà il reddito di cittadinanza: tutte spese col bancomat (Fatto). 577 euro a testa per pagare i fannulloni: la "tassa di cittadinanza". Berlusconi: "Farà male agli italiani" (Giornale). Reddito di cittadinanza, il sondaggio: 3 italiani su 4 non lo gradiscono. Promosse le pensioni (QN). Il Pd torna in piazza e si conta, Renzi vuole correre alle Europee (Fatto, Verità). Conti pubblici senza svolte e continuità con il passato (Messaggero). Tra qualche mese, comprare i bot diventa un affare (Libero).
Intervista a Conte: "Un piano di investimenti. No a vertenze con la Ue" (Corriere). La Moavero: "L'Ue ha sbagliato, ma è l'unico scudo ai nazionalismi" (QN). Confindustria e Lega, nasce un nuovo asse. Boccia: crediamo in voi. Calenda attacca: vergogna (QN, Fatto) Confindustria "leghista" fa a schiaffoni con Calenda (Verità).
Il commissario Gemme: "Mi aspetto interferenze sul nuovo ponte" (Corriere). Intervista al commissario: "Vivere sotto il Ponte, lo ricostruirò in 18 mesi" (Giornale, Repubblica).
"Voglio una Rai per i giovani, la sfida digitale". Parla l'ad Fabrizio Salini (Corriere). Flop Rete4: Palombelli e Greco strapazzati da Gruber e Formigli (Fatto). Tsumani sulla folla, strage in Indonesia (Messaggero e tutti). Indonesia in ginocchio: "Apocalisse tsunami, migliaia di vittime" (QN). Lo tsunami e il giallo dei sistemi di allarme (StampaPlus).
Calcio, la Juve strapazza il Napoli (3-1) ed estromette Marotta dal cda (Stampa e tutti). Alla Roma il derby della Capitale: 3-1 alla Lazio, il gol l'ex Kolarov. Difra: "Gara da uomini veri" (Messaggero, Tempo e altri).

ITALIA-ECONOMIA
Il richiamo di Mattarella sui conti (Corriere, Messaggero). "Per la Costituzione un dovere tenerli in ordine - dice il Capo dello Stato - Condizione indispensabile di sicurezza sociale" ribadisce citando l'articolo 97 della Costituzione. Il Quirinale aspetta correzioni, Mattarella auspica che venga ridotto il disavanza almeno per il 2020 e il 2021 (Mesasaggero). Immediata la risposta di Salvini, che insorge: "Stia tranquillo, c'è equilibrio". Poi la stoccata all'Europa: "Me ne frego di Bruxelles, quest'anno la manovra la facciamo a Roma, non a Parigi o Berlino" (QN). Di Maio aggiunge: "Diamo ai poveri, non alle banche" (Messaggero e altri). E su Tria, il grillino rassicura Mattarella: "Rimarrà, ma ora basta coi traboccheti dei funzionari sul Tesoro" (Messaggero). Il ministro Fraccaro, sulla Stampa: "La manovra da stabilità, sicuri che il Quirinale si deciderà a firmarla" Il titolare per i Rapporti col Parlamento aggiunge che "i mercati temono l'incertezza, ma l'Ityalia ha un governo solido e popolare: i cittadini hanno chiesto una manovra coraggiosa basata sulla crescita".
Berlusconi attacca maggioranza ed esecutivo: "Legge di bilancio da cambiare, impoverisce tutti" (Giornale e altri). Il Cavaliere e FdI lanciano un monito: "Rischiamo la fine del Venezuela". Dal Pd, Ceccanti dice: "Sbaglia il governo a far finta di niente".
Il Colle teme l'impatto sui risparmi dei cittadini e spera nel dietrofront: domattina alla riapertura dei mercati, il primo test (Stampa). Il governo potrebbe adottare dei correttivi in grado di blindare i conti pubblici.
La manovra non scalda gli italiani: su QN il sondaggio condotto da Antonio Noto, dal quale si evince che il 62% degli italiani teme la reazion della Ue e dei mercati internazionali e non gradisce l'assegno ai disoccupati. Diverso il discorso per pensioni e il metodo "quota 100", misure che sembrano essere gradite maggiormente. Sul Sole, parla il minsitro Giovanni Tria: "Ecco perchè resto ministro, debito giù di un punto l'anno". Il titolare dell'Economia esce allo scoperto: "Puntiamo su una crescita all'1,6% nel 2019 con il rilancio degli investimenti, clausula di salvaguardia sulla spesa se non raggiungiamo gli obiettivi.
In esclusiva sul Fatto, il ministro per gli Affari europei, Paolo Savona: "Tranquilli, vogliamo ridurre il debito col Pil a +3%". L'ex dg di Confindustria: "Va innanzitutto ricordato che il programma di politica economica e finanziaria del governo è coerente con il contratto di governo e con la risoluzione parlamentare approvata il 19 giugno scorso: se non si vuole un peggioramento dell'economia e un aumento delle condizioni di povertà, occorrono interventi di politica fiscale. Il disavanzo 2019 che ci hanno lasciato era all'1,24% molto più alto dello 0,8% promesso a Bruxelles".
Ma intanto tra Boccia e Calenda è scontro (QN, Messaggero e altri). Il leader confindustriale non si nasconde: "Di questo governo crediamo fortemente nella Lega, è una componente importante, qui non si tratta di regionalità ma di risposte vere ai cittadini". Parole che non sono piaciute all'ex ministro del Mise, Carlo Calenda, che attacca: "Confindustria è ufficialmente leghista. Mai un presidente aveva fatto un endorsement così a un partito politico. Vergognoso".

ITALIA-POLITICA
Genova, la ricostruzione: su Giornale, Corriere e Repubblica, intervista al neo commissario Claudio Gemme: "Io cresciuto sotto il Ponte, lo ricostruirò in 18 mesi". Il settantenne dagli occhi magnetici si prepara ad un periodo di assolute pressioni: "Sono realista: ci saranno grandi libertà ma anche tanti condizionamenti. Per ora parto da un foglio bianco da compilare. Con il progetto, le risorse. Poi devo affrontare la parte tecnica, la gestione delle offerte, ordinare l'opera il più presto possibile. E ci sarà la parte più dolorosa, quella della demolizione delle case, che sarà inevitabile. Il progetto Piano? Ottimo disegno ma devo capire se può evolvere in una costruzione ingegneristica tecnicamente sopportabile. L'ho visto solo in tv: demolire le abitazioni sarà doloroso, ma necessario".
Pd in piazza fingendo di essere ancora vivo (Tempo e altri). In arrivo nella Capitale con 200 bus e 6 treni per invadere piazza del Popolo. I dirigenti del partito, a cominciare dal segretario Maurizio Martina, speranmo che sia l'occasione per dimostrare di avere ancora un'anima: ma non sarà facile dinanzi a quel 18,7% registrato lo scorso 4 marzo alle ultime elezioni. Pronti gli slogan contro il fascismo e per la resistenza, mentre Renzi dice: "Apriamo un altro ciclo".
Rai, sul Corriere le parole del nuovo ad Franco Salini: "Così la Rai sfiderà Netflix per conquistare i giovani". Il neoeletto promette "prodotti ideati e realizzati per il digitale, un'offerta forte". Sui tg: "È importante lavorare anche sui linguaggi: l'informazione non può e non deve essere identica in tutti i tg". Questione-risorse: "L'azienda ha grandi risorse interne, ma la Rai dovrà attirare dal mercato i giovani creativi".

ESTERI
In primo piano su tutti i quotidiani nazionali, l'apocalisse Tsunami in Indonesia (QN e tutti). Sisma e grande onda: più di 400 morti, ma le autorità temono "che le vittime siano migliaia". A Palu l'altra sera era in corso un festival sul lungomare quando lo tsunami ha colpito: sfollati e dispersi, bufera per l'Sos maremoto dato e poi ritirato. Sul Corriere, l'eroe dell'aeroporto: salva il jet e muore dopo essere rimastoi fino all'ultimo nella torre di volo.
Germania, tramonto di Merkel: la vita da mediana non funziona più (Corriere). Il fedelissimo silurato, l'ombra di nuovi flop: il potere della Cancelliera è ormai fragile. "Angela Merkel è un'anatra zoppa" ammette il commissario europeo e compagno di partito Günther Oettinger. E ha davanti un percorso disseminato di trappole. Le prime rischiano di scattare in meno di un mese, il 14 ottobre in Baviera e due settimane dopo in Assia: scontata la sconfitta.
Spagna, scontri a Barcellona: cariche, arresti e feriti (Corriere e tutti). Il bilancio complessivo è di 6 arresti e 24 feriti: scontri tra due manifestazioni opposte, pro e anti indipendenza della Catalogna, alla vigilia dell'anniversario del referendum. I Mossos d'Esquadra, gli agenti della polizia catalana, sono stati insultati al grido di "traditori" da un gruppo di autonomisti mentre "caricavano" i manifestanti.

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Commentario del 29.09.18

IN PRIMA PAGINA
La manovra manda la Borsa ko, spread in volo (Sole). Bruciati 22 miliardi (Stampa). Il governo sfida la Ue e i mercati: "Se ne faranno una ragione" (Repubblica). Salvini al Messaggero: "Crescita, la Ue ci teme" (Messaggero). Dombrovskis al Corriere: "Attenti alle illusioni". Renzi al Corriere: "Ora resistenza civile". Tajani: "Povero popolo nelle mani dei grillini" (Giornale). Mattarella preoccupato per i conti (Stampa, Messaggero). Tria prepara lo strappo: via dopo la firma (Messaggero). Con questa manovra il debito pubblico aumenterà di 113 milioni di euro al giorno (Italia Oggi). Il Giornale: rovinati da Di Maio. Libero: se Salvini c'è batta un colpo. La Verità contro Gentiloni, Renzi, Boeri & Co: ecco chi minaccia davvero il risparmio degli italiani. Sul Sole i numeri del def: manovra da 35-40 miliardi, piano di investimenti da 15 miliardi, pil a + 1,5%. Ma sul reddito di cittadinanza tra gli italiani vincono i no (Corriere): il Nord non perdona il reddito ai fannulloni (Giornale).
Genova, c'è l'ok al decreto e il commissario: è Claudio Gemme, di Fincantieri (Messaggero, Sole). Repubblica: c'è conflitto di interessi.
In prima pagina anche Facebook: allarme sicurezza, violati 50 milioni di profili (Corriere, QN). Facebook sempre più fragile (Messaggero).
Dall'estero. Germania in soccorso alla Turchia (Sole): la Siria riavvicina Erdogan e Merkel ma è gelo sui diritti (Stampa). Sul Messaggero il riavvicinamento tra Roma e Parigi: "Sulla Libia Francia al fianco dell'Italia", dice l'ambasciatore Mannet. Sulla Stampa il Brasile al voto, tra militari e populismo.
In cronaca: divieti anti smog, si ricomincia. Ma è battaglia sul giro di vite (QN). In Pianura Padana, da lunedì stop a 1,1 milioni di diesel (Sole).
Calcio, super sabato di A: all'Olimpico il derby della verità tra Roma e Lazio. C'è anche Juve-Napoli (Messaggero). Volley, sfuma il sogno mondiale degli azzurri: passa la Polonia (Repubblica). Golf, a Parigi Molinari trascina l'Europa: battuto Woods (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
I conti del governo spaventano i mercati. In caduta Borsa e banche, sale lo spread (Corriere e tutti). Piazza Affari brucia 21 miliardi, spread a quota 280 poi ripiega (Messaggero). Si va verso una manovra da 40 miliardi (Messaggero), un piano di investimenti da 15 miliardi e un pil previsto a +1,5% (Sole). Di Maio: "Pronto a dialogare con Europa e investitori, i Btp non mi preoccupano" (Messaggero). Conte: "Sono fiero della manovra coraggiosa. Lo spread? Capiranno quando spiegheremo. Non vedo l'ora di illustrare la manovra a Bruxelles: con la crescita il debito/pil diminuirà" (Sole). Ma Bruxelles prepara le sanzioni (Repubblica). Sorpresa e incredula per le misure varate da Roma, la Commissione Ue abbraccia la linea dura: ora niente più margini per concedere flessibilità (Messaggero). Rischio anche dalle società di rating (Giornale): a metà ottobre Moody's e S&P's si pronunceranno su manovra e conti italiani, si rischia il declassamento a spazzatura.
"Vogliamo che l'Italia cresca ma a Bruxelles dà fastidio" dice Salvini al Messaggero. "Dal governo nessun azzardo: se è un azzardo aiutare i giovani a trovare lavoro, aumentare le pensioni di invalitià e ridurre le tasse alle partite Iva vuole dire che c'è un mondo della finanza lontano dalla realtà. Abbiamo fatto una manovra coraggiosa ma anche responsabile. Se abbiamo questo debito è per colpa delle politiche europee di austerity alla Monti e alla Renzi. Il debito, se l'Italia non cresce, aumenta. I mercati torneranno alla normalità". E sulla possibile procedura di infrazione da Bruxelles dice: "Non esiste. Questo è un governo che rimette al centro gli italiani, nessuno si sogni di commissariare nessuno".
"Fare più disavanzo è un'illusione. E contraddice il patto di stabilità" dice al Corriere il vice presidente della Commissione Ue Dombrvkis. "Seguire le regole conta, sia per l'Italia che per qualunque altro Paese. E presentare un bilancio che prevede un aumento sostanziale invece che un calo del deficit strutturale è in contraddizione con gli impegni dell'Italia concordati con tutti i Paesi dell'Unione. Quello di cui si sta discutendo oggi sembra in contraddizione con il Patto di stabilità". Quanto agli effetti "all'inizio sembra che fare più debito porti benefici ma poi viene fuori che è un'illusione. Alla fine il denaro pagato per il servizio del debito sarà sprecato per il bilancio pubblico e gli interessi più alti peseranno su famiglie e imprese".
"La nostra è una lucida follia – dice a Repubblica il vice ministro Garavaglia (Lega) – Stiamo di fronte a una scommessa, che funziona se cresciamo più del previsto. Se non funziona vuol dire che questo Paese ha problemi molto seri".
Critico Boccia (Confindustria) che alla Stampa dice: "Col rialzo dei tassi già sfumato un pezzo di manovra. Ma più importante del numero è cosa vogliamo fare con le risorse che chiederemo in prestito. Se questa manovra avesse dentro elementi sostanziali per incrementare occupazione, crescita e riduzione del debito avrebbe senso. Se fosse solo spesa e deficit no. Per ora sembra una manovra di stimolo dei consumi e disincentivo al lavoro: molto rischiosa".
"Si fa assistenzialismo trascurando le imprese", dice al Corriere l'industriale padovano Finco. "Abbiamo un disperato bisogno di un contesto adeguato alle sfide del mercato globale: ciò che hanno fatto Salvini e Di Maio va nel senso opposto".
Difende la manovra Bagnai (Lega): "Quella dei mercati è una reazione emotiva, ma sarà una fiammata di breve periodo. A loro interessa la crescita, ma per ora è uscito solo il dato sul deficit. Il giudizio cambierà".  
Sulla Stampa parla la vice ministra Castelli (M5S): "Nessuna morale da chi ha fatto cresce il debito pubblico. Sui mercati ci saranno alti e bassi ma da lunedì si tornerà alla normalità. Viene prima l'economia reale che i titoli bancari".
"Se la manovra riuscisse a ridurre il divario tra reddito e povertà sarebbe un passo avanti – dice a Repubblica l'ex ministro Giovannini – Ma per combattere la povertà bisogna investire anche sui centri per l'impiego e sui servizi sociali per la famiglia. Rischio lavoro nero per chi percepisce reddito o pensione di cittadinanza".
Su Corriere, Sole e altri le misure in arrivo: lo stop ai rincari dell'Iva, il reddito di cittadinanza da aprile, quota 100 per andare in pensione a 62 anni con almeno 38 anni di contributi, la pace fiscale per stralciare le pendenze con la pubblica amministrazione e il fisco, flat tax dal 2019 per piccole e imprese e professionisti al 15% e al 20%, il taglio dell'Ires dal 24 al 15% per le imprese che investono e assumono, piano di investimenti da 118 miliardi, più fondi per il ristoro dalle frodi bancarie. Sparisce la spending review.

ITALIA-POLITICA
Mattarella preoccupato per la tenuta dei conti (Messaggero e tutti). Sul Giornale l'appello dell'ex ministro Forte: la manovra è un suicidio collettivo, non la firmi. Tria, amareggiato, potrebbe lasciare il governo dopo l'approvazione della manovra e con lui i super tecnici del Mef (Messaggero). Ieri, per il compleanno del ministro, lo staff gli ha regalato una valigia. Il dato politico del confronto sui conti è che la Lega ha fatto muro con i 5Stelle lasciando solo Tria, scrive il Messaggero. Il Giornale parla di ministro umiliato e ridotto a ragioniere. Libero: Tria è sconfitto, si dimetta. Per la Stampa anche Giorgetti è nel mirino dei Cinque Stelle: "E' un uomo del sistema". Il sottosegretario leghista aveva detto di comprendere i timori di Tria e aveva parlato di "deriva Argentina" di fronte allo spettacolo di Di Maio e dei ministri 5Stelle affacciati al balcone di Palazzo Chigi. Da Libero appello a Salvini: "Se c'è batta un colpo": deve fare il Capitano, non il Masaniello.
Intanto il reddito di cittadinanza divide gli italiani: contrario il 46%, favorevole il 44%. Sul Corriere (in prima e p.9) il sondaggio di Pagnoncelli sul gradimento degli italiani sulla misura voluta dal M5S: sì compatto degli elettori grillini (69% favorevoli), mentre si dividono gli altri. La riforma della Fornero sulle pensioni è la mossa più popolare (55% a favore), mentre la riforma fiscale trova il parere positivo del 47% degli elettori e la pace fiscale il sì del 49%. Italiani spaccati anche su scenari post-manovra: per il 41% i conti pubblici terranno, per il 38% teme conseguenze. Il reddito grillino bocciato anche dal Nord: secondo l'Osservatorio di Mennheimer (Giornale) il sussidio spacca il Paese, con il Sud (55%) favorevole e il Settentrione contrario: no al 58%.
"Più che una manovra del popolo è un testacoda" dice Renzi al Corriere invitando gli italiani alla "resistenza civile" e ad "allacciare le cinture" per le "conseguenze devastanti" nei prossimi 12-18 mesi. "La cosa che mi sconvolge è che si faccia una manovra su condono e assistenzialismo. Minano la credibilità dell'Italia che avevamo faticosamente riconquistato" dice l'ex premier. In vista del voto delle europee, l'ex segretario dem dice: "L'onda gialloverde sarà già in ribasso, il Pd deve smettere di parlarsi addosso. Io non sono candidato alla segreteria né alle Europee, voglio solo dare una mano contro la cultura dello sfascio di Lega e M5S. Il candidato al Congresso dem ora è l'ultima delle mie preoccupazioni".
In campo per il congresso, "ma non come segretario", l'ex ministro Delrio, che a Repubblica dice: "Il percorso per le sinistre europee è difficile, ma il Pd serve". L'ex titolare del Mit sulla manovra M5S-Lega dice: "E' contro il popolo: non va l'aumento della spesa corrente per pensioni e reddito di cittadinanza: così si scarica il peso sulle nuove generazioni. Anche Renzi chiedeva flessibilità all'Ue, ma per creare occupazione. Tria? Non è stato messo all'angolo lui, ma il buonsenso". All'attacco anche Carlo Calenda, intervistato dal Messaggero: "Stanno esponendo l'Italia a una violenta speculazione: si rischia di distruggere molta più ricchezza di quanta ne produrrà il deficit". Poi l'ex ministro del Mise aggiunge: "Il Paese starà con loro finchè non si sveglierà dall'illusione che sia possibile inventarsi la crescita in deficit. Il Pd deve cambiare rotta, va superato: deve partecipare alla costruzione di un fronte progressista ampio. E il leader deve essere Gentiloni". Domani la manifestazione in piazza del Popolo dell'"Italia che non ha paura": dem alla prima prova di forza contro il governo giallo-verde (Messaggero).

ESTERI
"La Francia è al fianco dell'Italia sulla Libia": sul Messaggero parla l'ambasciatore francese a Roma Masset. "La relazione tra Italia e Francia è forte, densa, completa. E ci rafforza. Nonostante i disaccordi siamo sempre rimasti vicini. Su diversi temi possiamo non avere la stessa visione ma le soluzioni dovremo trovarle insieme. Sui migranti ci troviamo davanti a una sfida collettiva che va affrontata e risolta a livello europeo. Viviamo in tempi difficili: il multilateralismo è in crisi, torna la legge del più forte. L'Europa deve ritrovare il senso della sua unione". Quanto alla Libia "ho sentito tante false accuse alla Francia: la prima è che si troverebbe lì per pure ragioni economiche. No. L'ad di Eni, Descalzi, parla lui stesso di cooperazione e complementarietà con la Total. L'interesse della Francia per la Libia è lo stesso dell'Italia. Ed è la stabilità. Nessun conflitto con l'Italia, vogliamo lavorare insieme. Noi vogliamo parlare con tutti e saremo al fianco dell'Italia perché la conferenza di novembre in Sicilia abbia successo. Abbiamo sempre riconosciuto un ruolo di primo piano all'Italia in Libia".
Il Tempo (in prima e p.4) intervista Steve Bannon: "The Movement ha parlato praticamente con tutti i partiti e i governi populisti dell'Europa a 27, ma nessuno dice mai di uscire dall'Europa. Quello che abbiamo constatato è il rifiuto delle politiche di Macron, che punta ad una ulteriore integrazione politica ed economica dei mercati finanziari. I partiti sovranisti non vogliono la rottura dell'Europa, ma che diventi una federazione di Stati indipendenti, con confini e dogane autonome. E' il concetto chiarito da Trump all'Onu: sovranisti contro globalisti – dice Bannon -. Merkel e Macron rappresentano i globalisti, mentre gli italiani sono l'esempio della reazione al globalismo".
La Germania aiuterà Erdogan a superare la crisi economica (Sole). La Siria riavvicina i due Paesi: intesa per un summit in ottobre con Macron e Putin. Ma sui diritti è gelo tra Erdogan e Merkel (Stampa). De Mistura alla Stampa: "L'America è tornata ad occuparsi di Assad e questo dà più forza agli alleati europei. Il prossimo passo è creare una commissione costituzionale per future elezioni sotto l'egida dell'Onu".

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Commentario del 28.09.18

IN PRIMA PAGINA
Manovra, vincono Salvini e Di Maio, deficit al 2,4% (Repubblica). Allacciate le cinture (Milano Finanza). M5S e Lega: "Manovra del Popolo" (Fatto). Tria si arrende (Giornale). Mattarella: non puoi dimetterti (Repubblica). QN parla di schiaffo all'Europa. Su Stampa e tutti i dettagli delle misure: 10 miliardi per il reddito di cittadinanza, flat tax al via dalle piccole imprese, più Iva e meno sgravi, in pensione a quota 100, processi a rito unico. In Transatlantico rispunta Cirino Pomicino: "Questi fanno come noi" (Foglio). Bussetti (Cei): "Il lavoro chiede più di promesse e sussidi" (Avvenire).
In primo piano anche il decreto per Genova: Autostrade fuori dai lavori, bocciato il piano da 16 mesi (Corriere). Lo Stato anticipa 360 milioni. Ma serve il sì del Colle (Messaggero).
Tra politica e giustizia lo scontro al Csm: Ermini (Pd) eletto vicepresidente Csm. I Cinque Stelle attaccano le toghe: "Così fanno politica" (Messaggero, Sole, Repubblica). Il Fatto: Renzi&B. si prendono il Csm con i voti della destra togata.
Dall'estero il caso che infiamma gli Usa: "Mi violentava e rideva" l'accusa di una docente al giudice Kavanaugh, scelto da Trump per la Corte Suprema (Corriere, Stampa).
In cronaca. Lanciano, preso il quarto aguzzino (Messaggero, Giornale): romeno anche lui. Morbillo, in Italia altri due morti: siamo a quota 6. Non erano vaccinati (Messaggero). Su Avvenire il rapporto sulle scuole fragili: un crollo ogni 4 giorni. Su QN il ritorno di capitan Parmitano in orbita: stavolta comanderà la stazione stellare.
Calcio, Roma-Lazio, Difra e Inzaghi studiano mosse da derby (Messaggero). Napoli-Juve, se l'uomo può battere il robot (Mattino)

ITALIA-ECONOMIA
Deficit al 2,4%, Tria cede a Salvini e Di Maio. Il M5S: è la manovra del popolo (Corriere e tutti). Dal vertice del governo l'approvazione all'unanimità della nota di aggiornamento del Def, propedeutica ad una manovra che Repubblica stima in 33 miliardi, il Messaggero in 27 miliardi. Disco verde a reddito di cittadinanza da 10 mld a partire dal 2019 per 6,5 milioni di persone, pensioni minime a 780 euro, revisione della legge Fornero, tasse al 15% per più di un milione di lavoratori, chiusura delle cartelle Equitalia fino a 100 mila euro. Sulle grandi opere, dopo la "revisione" su costi e benefici attivati 118 mld di investimenti cantierabili (Corriere). E per finanziare la flat tax più Iva e meno sgravi fiscali (Stampa). Per il Fatto la pace fiscale sarà un condono per piccoli evasori. Nella bozza della manovra misure anche per le banche: oltre al ristoro per i risparmiatori traditi anche una nuova Gacs a garanzia delle sofferenze (MF). Sulla manovra si salda l'alleanza politica tra Di Maio Salvini contro l'Europa (Messaggero). Su tutti la "resa" di Tria (Corriere), "blindato" però dal Quirinale: Sole, Corriere, Messaggero e Repubblica riferiscono le telefonate dal Colle per scongiurare le dimissioni del ministro del Tesoro, con Mattarella nel ruolo di "calmieratore" della crisi. Il timore è che il deficit oltre la soglia del 2% serva solo a pagare lo spread. Spread ieri volato a 250 punti per poi ripiegare a 237: attesa per le mosse delle agenzie di rating (Messaggero). "Resto per spirito di patria" la linea di Tria (Repubblica).  Nei retroscena dei giornali il lungo braccio di ferro tra ministri. "O tutto o non voto" l'aut aut di Di Maio. "Non è deficit ma una grande opportunità per il Paese" la linea di Salvini per piegare "uffici e ragionieri" (Corriere). Poi l'accordo, "all'unanimità".
Di Maio: "Oggi è cambiata l'Italia. Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini. Per la prima volta non toglie ma dà". E chiama il M5S in piazza davanti a Palazzo Chigi a festeggiare. "Spread a 400? Pazienza" (Messaggero). Alta tensione al Tesoro. Per la Ue è una dichiarazione di guerra: "Così l'Italia si fa male da sola" (Stampa). Per Repubblica Bruxelles si prepara a bocciare la manovra: il 16 ottobre partirà la richiesta di modifica della manovra, e se nulla cambierà dopo due settimane la bocceranno. Borghi al Corriere: "Dobbiamo dare un segnale chiaro e dare copro alle misure annunciate senza essere ostaggi dello spread. A fare male sono state le dichiarazioni di Draghi sulla riduzione degli acquisti di titoli di Stato da parte della Bce". Ma Brunetta insiste: "Gli investitori internazionali hanno subito iniziato a vendere titoli di Stato italiani" (Giornale).
Boccia (Confindustria): "Auguro al governo di non far danni e investire" (Sole). "Il Def non è l'unico scoglio: l'Italia riduca l'incertezza" dice al Sole Eric Brard (Amundi Asset Management). "La legge di bilancio non è l'unico scoglio per i mercati finanziari. Per capire la politica economica del governo bisognerà attendere le prossime mosse: le promesse elettorali sono molto costose, bisogna vedere come e in che tempi le manterranno". Amundi, dice il manager della più grande società di gestione del risparmio in Europa, "ha fino ad ora mantenuto un atteggiamento neutrale sull'Italia. Ma abbiamo bisogno di avere una certa visibilità sul futuro: se ci accorgessimo che non sarà possibile potremmo riconsiderare la nostra posizione".

ITALIA-POLITICA
Csm, il Pd Ermini vicepresidente. Ira 5Stelle (Corriere p.10). Alla terza votazione, l'ex deputato dem la spunta per due voti di scarto (13 a 11): determinanti i voti del presidente e del pg della Cassazione, che di solito si astengono. Battuto il candidato del M5S Benedetti. "Un turborenziano a Palazzo" titola il Fatto (p.6): è l'unico membro laico con una tessera di partito, sconfessati gli appelli di Mattarella. Di Maio: "Il Sistema è contro di noi" (Stampa p.9 e tutti). Bonafede attacca le toghe, Mattarella prova a ricucire (Messaggero p.8). "All'interno del Csm c'è una parte maggioritaria di magistrati che ha deciso di fare politica – ha detto il Guardasigilli -. Evidentemente l'autonomia della magistratura sta più a cuore al ministro della Giustizia che alla maggioranza dei magistrati". Libero (p.5): M5S contro le toghe rosse, scoprono ora che i giudici fanno politica. Di diverso avviso l'editoriale del Foglio (p.3) che definisce il voto in Csm "un buon colpo alla deriva manettara: una vittoria dei magistrati contrari a interferire nella politica". L'ex ministro dem Orlando parla di "conflitto istituzionale" in merito alle parole di Bonafede e Di Maio (Corriere), ma per  Libero (p.6) ha provato a tramare per un'intesa con i grillini ma ha fallito il bliz per sgambettare i dem. Le correnti progressiste per la prima volta non votano un candidato dem ma del M5S (Sole p.23). No delle "toghe rosse", sì della destra: in scena gli schieramenti ribaltati (Corriere p.11). Anche il gruppo di magistrati guidati da Davigo (Autonomia e indipendenza) ha votato contro Ermini e contesta la scelta come vicepresidente "dell'unico tra i membri laici che proviene direttamente dalla politica" con il rischio che il Csm sia "un contrappeso del governo". Per il Giornale (p.7) le toghe rosse della corrente di Davigo lasciano il Pd e si alleano con i grillini.
Genova, c'è il decreto, esclusa Autostrade dalla ricostruzione (Corriere p.8 e tutti). Lo Stato anticiperà i fondi per il ponte (Stampa p.6): il testo, ora al Colle, prevede la possibilità di rivalersi sulla società concessionaria. Stanziati 360 mln per il viadotto, in totale sono 645 mln gli euro, compresi gli aiuti (Messaggero p.7). Nel decreto scompare il Terzo Valico (Corriere p.8), ma il viceministro Rixi assicura: "i fondi sono già stati individuati e verranno ripristinati". Giornale e Libero polemici, parlano di "briciole" e "miseria" dal governo. "E' il decreto del nulla" attacca il Pd. "Il decreto delude la città" titola Repubblica (p.10), con Toti e Bucci che si lamentano per i "fondi insufficienti". "Troppi vincoli, i tempi per la ricostruzione si allungano: ci vorranno mesi per scegliere i progetti e si rischiano ricorsi" protesta il governatore ligure al Corriere (p.9).

ESTERI
"Rimpatri più veloci": Salvini vola in Tunisia per incontrare il presidente Essebsi (Messaggero). Ma per il Fatto la visita è un mezzo flop. Il Viminale voleva concordare un aumento dei rimpatri ma Salvini è tornato senza alcun impegno concreto, solo una generica promessa di collaborazione. Dall'Italia arriveranno aiuti economici, mezzi e addestramento in cambio di un contrasto più efficace alle partenze dei clandestini. La visita è servita a Salvini anche per recuperare dopo la gaffe di giugno, quando chiamò la Tunisia "paese che spesso e volentieri esporta galeotti".
Brexit, piano di emergenza Ue: su MF il piano di emergenza che sta preparando la Commissione Europea in vista di una "hard Brexit". Obiettivo: evitare il caos negli aeroporti e alle frontiere. Nel piano misure su trasporti e servizi doganali e finanziari, per assicurare il regolare svolgimento delle relazioni fra Regno Unito e Ue lasciando alle imprese delle due parti il tempo per adeguarsi alla nuova realtà.

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Commentario del 27.09.18

IN PRIMA PAGINA
Manovra, sfida a Tria sul deficit. Casaleggio al Corriere: "Spendere per crescere". Di Maio e Salvini: "Deficit al 2,4%" (Fatto). Lui resiste: "Con me non oltre l'1,9%" (Sole). Niente intesa, Tria in bilico (Stampa). Il Giornale: rischio bancarotta. Conte a MF: gli investitori con noi. Altro fronte caldo, Genova: i genovesi contro Grillo (Libero). Il decreto sul ponte non c'è e l'ex leader dei 5S teme la protesta sotto casa (Stampa, Giornale). Sul Corriere le cifre che mancano al decreto. Su Repubblica le accuse a Autostrade.
In primo piano anche l'elezione di Foa alla presidenza della Rai. Primo atto, le scuse a Mattarella (Avvenire). Ora i direttori di tg e reti gialloverdi (Fatto). Foa alla Verità: "Via un po' di casacche". Corsa a riciclarsi (Repubblica).
Tra politica ed economia la bocciatura della Consulta a mezzo Jobs Act: "E' incostituzionale" (Fatto). Bocciati gli indennizzi per i licenziamenti (Sole).
In cronaca le belve di Lanciano in gabbia (QN): la folla assedia i tre arrestati (Corriere).
Dall'estero. Sul Corriere la "balena bianca" che conquista il Tamigi. Nel Regno Unito eccezionale avvistamento di un beluga in cerca del mare aperto.
Calcio, vincono Juve e Napoli. Sabato la grande sfida (Corriere). Monza, Berlusconi riscende in campo e la Brianza sogna un altro miracolo (Stampa). Partono male gli azzurri del volley, Italia travolta dalla Serbia (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
Deficit, assalto a Tria (Sole e tutti). Di Maio chiede di arrivare al 2,4% per il reddito di cittadinanza (Repubblica), Salvini frena, Conte media. Tria resiste: "Con me non si va oltre 1,9%". Intervenendo alla Confcommercio il ministro puntualizza: "Ho giurato di esercitare le mie funzioni nell'esclusivo interesse della Nazione, non di altri". Poi il richiamo a non sfidare i mercati e a non mettere in discussione la "stabilità finanziaria: possiamo anche dare più soldi agli italiani ma se poi pensano che domani ci sia un disastro non investono e non consumano". Stampa e Corriere danno il ministro in bilico, "davanti al bivio decisivo". Il M5S insiste per un deficit al 2,4%, che per il Corriere equivale a 10 miliardi di deficit aggiuntivo. La Stampa parla di mediazione al 2%, con Giorgetti che avverte: "Con le dimissioni di Tria salterebbe tutto il governo". In serata la dichiarazione congiunta di Di Maio e Salvini: "L'accordo c'è, non faremo gesti eclatanti per uno zero virgola". A Conte l'ultima mediazione, ma il vertice di oggi potrebbe slittare. Su MF l'intervista al premier, ieri a Wall Street dove ha incontrato il presidente della Borsa di New York Cunningham e l'ad di BlackRock Fink: "Ho spiegato che stiamo lavorando in modo intenso e serio, stiamo realizzando le riforme strutturali di chi l'Italia ha bisogno per sfruttare tutte le sue potenzialità di crescita. Gli investitori sono dei nostri alleati in questo progetto di riforme". Ma i grandi di Wall Street, scrive MF, si aspettano una manovra equilibrata e rispettosa dei parametri europei. Perr il Corriere si prepara un maxi scontro con la Ue: alle voci di un ulteriore appesantimento dei conti pubblici i mercati hanno già reagito con il crollo del prezzo dei titoli di Stato e i rendimenti alle stelle. Ma se davvero il deficit fosse portato al 2,4% sarebbe la Commissione europea a reagire. Poi a pronunciarsi saranno S&P's e Moody's: per Fubini nuovi declassamenti del debito italiano sono praticamente certi. "Bisogna investire per crescere, altrimenti si viene spazzati via – dice al Corriere Davide Casaleggio – Credo che l'Italia si trovi in questa situazione. Quanto al reddito di cittadinanza va inquadrato in uno scenario più ampio: non deve essere visto come una mera misura assistenzialista. Il mondo del lavoro si sta evolvendo in modo velocissimo, la necessita di forza lavoro è cannibalizzata dalla produttività che aumenta in modo esponenziale e lo farà ancora di più con l'introduzione massiccia di automazione e intelligenza artificiale. Bisogna cominciare a pensare oggi a quei lavoratori che resteranno esclusi". Casaleggio rilancia anche sulla necessità che lo Stato attui "misure di sostegno e di riqualificazione con percorsi formativi continui durante la vita delle persone. Uno Stato non può pensare solo a domani mattina, deve pensare in ottica sistemica di lungo periodo".
Su Repubblica l'allarme di Brunetta. "La risposta al Paese su povertà e disoccupazione non è distribuire un reddito in deficit che non si è prodotto ma avere più crescita. Tria terrà la barra dirtta e il Paese gliene sarà grato: sopra l'1,6% il rapporto debito pil aumenta, aumenta lo spread , diminuisce la fiducia, scappano i capitali, la Borsa si deprime, le banche limitano il credito. Questo non farà che allargare la crisi".

ITALIA-POLITICA
Genova, rinvio infinito. Salvini: "Neanche io so dov'è ora il decreto" (Repubblica). Grillo preoccupato telefona a Di Maio: "Che succede con il decreto su Genova?" (Stampa). Neppure ieri il testo è arrivato al Quirinale. Il primo nodo che blocca il decreto, secondo il Corriere è la mancanza di previsioni di spesa per la ricostruzione del ponte. Oggi il dl arriva al Colle (Messaggero) ma per MF il decreto è a forte rischio ricorso. Politicamente finisce sotto accusa il ministro Toninelli: insofferenza della Lega ai livelli di guardia per le gaffe e la mancanza di risultati portati a casa (Repubblica). Sul Corriere e tutti l'ira degli sfollati di Genova: "Caro Toninelli, vogliamo solo uno straccio di ponte". Anche industriali e sindacati in trincea: "Pronti a scendere in piazza" (Stampa).
Rai, buona la seconda. Stavolta la Vigilanza dice sì a Foa presidente grazie ai voti di Fi (Giornale in prima e p.9 e tutti). Patto centrodestra-M5S, via libera con 27 sì. Presidente per un soffio, mancano due sì all'appello (Fatto p.4). Protesta il Pd, che parla di "inciucio politico e voto taroccato". "Sogno una Raiflix, ma senza rivoluzioni" annuncia Foa alla Verità (p.8). Mentre al Corriere (p.11) dice: "Porterò aria fresca e nuovi direttori dei tg: sono stati nominati dal precedente cda e non tutta l'informazione è sembrata esente da settarismi". Il neo presidente parla anche al Messaggero (p.9): "Sarà una Rai poco politica. Le nomine sono ancora tutte da decidere, posso solo assicurare che la meritocrazia è la mia bussola e non guardo alle casacche politiche". Su Repubblica (p.8) il racconto del cambio di stagione nella tv di Stato: Foa bis e sovranismo a Saxa Rubra, la Rai è pronta per i nuovi capi. In azienda ci si divide tra neo-gialloverdi e resistenti, ma l'unica certezza è che anche in Rai il Pd litiga.
Sul Corriere intervista a Casaleggio: "Con il progressivo sviluppo degli strumenti di partecipazione diretta dei cittadini alla vita pubblica, molte delle funzioni tradizionali del Parlamento verranno meno, si trasformerà in qualcosa che ancora non siamo in grado di immaginare". Quanto al governo "c'è un contratto al quale Lega e M5S devono attenersi e sono sicuro che lo faranno. Il M5S porta avanti le proprie istanze in modo risoluto, non vedo il rischio che la Lega cannibalizzi il Movimento".
Legittima difesa, blitz della sinistra per frenare la legge (Messaggero p.12): l'ex presidente del Senato Grasso, con l'aiuto del Pd, blocca la corsia accelerata in commissione. Grasso chiede l'esame in aula, adesso il sì al testo può slittare di mesi (Fatto p.7). "Questo – avvertono dalla Lega – cambierà i rapporti maggioranza-opposizione". A sinistra sono convinti che questa mossa possa bloccare l'approvazione della legittima difesa al Senato prima della fine dell'anno, ma il presidente leghista della commissione Giustizia, Ostellari, al Messaggero spiega: "Si sbagliano, via libera a Palazzo Madama a fine novembre. Se volevano allungare i tempi hanno toppato, se invece vogliono discutere meglio in aula non c'è problema. Il testo prevederà il principio di proporzionalità della difesa all'interno del domicilio, all'interno di casa dovrà esserci sempre l'attualità del pericolo. Maggioranza compatta, ma l'ambizione è avere un consenso ampio sul tema".
Carroccio alle stelle, Bossi al crepuscolo: un anno di pena ai servizi sociali (Repubblica p.9 e altri). La Procura generale di Brescia ha firmato l'ordine di carcerazione per il fondatore della Lega dopo la sentenza definitiva per vilipendio al presidente della Repubblica, ma c'è la sospensione dell'ordine di esecuzione della pena: potrà decidere come scontarla, chiederà di essere assegnato ai servizi sociali.

ESTERI
L'economia americana corre, la Fed alza il costo del denaro (Messaggero e tutti): come previsto, il costo del denaro sale di un quarto di punto, tra il 2 e il 2,5%. E' la prima volta dalla crisi del 2008 che i tassi tornano sopra il 2%. Alzata anche la stima di crescita del pil: 3,1% nel 2019 (Sole). Ira di Trump per la stretta: "Non sono contento, alla Fed piace alzare i tassi". "La politica non si intrometta" la replica del presidente della Fed.
Conte contro Macron sui migranti: "Salviamo vite, chi lo nega è in malafede". Sulla Stampa l'intervento del premier italiano all'Assemblea dell'Onu in cui ha riconfermato l'impegno italiano "a favore delle Nazioni Unite, anche se il multilateralismo va rivisto". Poi l'affondo alla Francia sui migranti: "La nostra politica sic basa sulla protezione delle vite umane, chi fa una lettura diversa non può essere in buona fede". Conte ha poi rilanciato la conferenza sulla Libia e ha avuto un bilaterale con Al Sisi: "Gli ho chiesto di fare giustizia per Regeni, lui ci darà sostegno sulla Libia". Nell'incontro con Rohani "ribadita la volontà dell'Italia di difendere l'accordo nucleare con Teheran". Le distanze con Trump si allungano.
La Stampa (p.7) pubblica il manifesto progressista per rifondare l'Ue: nasce il fronte contro i sovranisti. Appello firmato da Renzi e altri leader a otto mesi dal voto europeo. Non sarà una lista unica, ma i partiti potrebbero mettere uno stesso logo nei simboli in viste del voto di maggio. "Risvegliamo l'Europa!" si legge nel documento, che punta alla rivendicazione "con fierezza" dei valori fondatori di pace, libertà, prosperità e solidarietà piuttosto che alle "minacce di 'pulizia di massa' di Salvini, allo 'sbarazzarsi dell'Islam' dell'Afd tedesco o allo 'smetterla con l'Europa' della le Pen".


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Commentario del 26.09.2018

IN PRIMA PAGINA
In primo piano la tensione sul decreto per Genova (Corriere). Battaglia sul ponte, fondi sbloccati (Sole). Stop al decreto: "Mancano le coperture" M5S contro la Ragioneria (Stampa). "Incapaci di tutto" titola il Giornale. E Repubblica parla di "scandalo" del decreto, "duello finale" tra M5S e il Tesoro. Intanto, prima "sentenza" contro Autostrade. Per la commissione il crollo è colpa di Aspi (Verità). "Sapevano e non hanno fatto nulla" titola il Fatto.
Altro tema in evidenza è la manovra: l'ultima trattativa per il deficit sotto il 2% (Corriere). Per il Sole è vicina l'intesa per quota 1,9% (Sole). Di Maio minaccia: "Manovra coraggiosa o il M5S non la vota" (QN). E lancia una nuova sfida al tesoro: "Reddito di cittadinanza a marzo" (Avvenire). Fatto parla di "Guerra totale M5S-Tria". Intanto, in arrivo la pace fiscale, nel piano c'è l'Iva (Messaggero). Più tempo per rottamare (Sole). La flat tax si restringe (Giornale).
Tra politica Ue, il tema migrant:, si cambia, l'asilo caso per caso. Via libera Ue al piano del Viminale (Messaggero). Il Papa: "I migranti vanno accolti con prudenza. Il problema è l'integrazione" (Repubblica e altri).
Dagli esteri, in evidenza il duello all'Onu Trump-Macron (Stampa). Trump attacca l'Iran e si loda: "Nessuno ha fatto quanto me". Risate all'assemblea dell'Onu (Repubblica). Sulle sanzioni all'Iran, asse Ue-Cina per proteggere le imprese (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
La grande trattativa sui conti: più vicino l'accordo sul deficit sotto il 2% (Corriere in prima e p.6 e altri): il compromesso tra le richieste di M5S e Lega e la linea del ministro dell'Economia. Borsa in rialzo, spread in calo: dai mercati fiducia sulla manovra (Sole p.5). Aspettando le cifre ufficiali, tra gli operatori prevale l'idea di un deficit all'1,9%. Ma Di Maio avverte il ministro Tria: "Il M5S voterà no al Def senza il reddito di cittadinanza" (su tutti). L'obiettivo del M5S resta quello di arrivare "al 2,4-2,5% del deficit". L'analisi di Pesole sul Sole (p.5): incognita riduzione del debito con il deficit oltre il tabù 1,6%. E dall'Ue arriva l'ultimatum, con il commissario Moscovici che dice: "Il disavanzo deve restare sotto il 2%" (Stampa p.3). Per Moscovici "il paragone con il 2,8% della Francia non regge". Repubblica parla di "duello finale tra M5S e Tesoro" sia sul caso del decreto Genova che sulla manovra. Il Ministro Fraccaro al Corriere (p.5): "Reddito di cittadinanza, superamento della Fornero e riduzione delle tasse sono i pilastri della manovra che segnerà un punto di svolta per il Paese. Alcuni burocrati spingono per una politica di rigore, ma le amministrazioni pubbliche devono essere al servizio dei cittadini. C'è chi tenta di ostacolare l'azione di governo". Intanto, nella manovra "pace" con il fisco estesa anche all'Iva: sanatoria di sanzioni e interessi per l'imposta sul valore aggiunto (Messaggero e tutti). Previste più rate per la rottamazione-ter. In arrivo un mini taglio alle accise sulla benzina, con uno sconto di 300 mln. Intanto, si restringe la flat tax: l'aliquota al 15% solo fino a 60 mila euro (Giornale p.4).

ITALIA-POLITICA
Genova, scontro tra Palazzo Chigi e Tesoro sul decreto per ricostruire il ponte (Corriere p.2). Dal governo fanno sapere che "tutti gli interventi sono finanziati", ma il Mef non ha mandato il testo al Quirinale  perchè privo di coperture e con spazi bianchi al posto delle cifre. Repubblica (in apertura e p.2) parla di "scandalo" del decreto. Giornale (p.5) all'attacco: "Il governo dei dilettanti fa il decreto sul Ponte ma dimentica i numeri". In extremis arrivano i fondi (Messaggero p.4): testo riscritto nella notte, oggi al Quirinale. Fondi statali a garanzia del ponte (Sole p.3). Il decreto (forse) al Colle con la revoca anti-Benetton (Fatto p.3), ma estromettere il concessionario dai lavori può complicare la ricostruzione. Il sottosegretario Rixi al Corriere (p.3): "E' un ritardo inaccettabile, spero che nessuno stia facendo ritorsioni. Io sto con Palazzo Chigi, il problema non è lì e non è al ministero delle Infrastrutture, che ha lavorato in tempi rapidi e rispettando le considerazioni degli enti locali". Poi sulle coperture, Rixi spiega: "Una parte le abbiamo trovate all'interno del Mit, ma quelle che riguardano altre voci vanno trovate dagli altri ministeri. Il decreto era pronto da venerdì, vorrei sapere perchè non sia ancora stato inviato al Quirinale. Se c'erano problemi il Mef doveva farlo presente all'inizio". Mondini (Confindustria Genova) al Sole (p.3) avverte: "Ritardi preoccupanti, industriali pronti a scendere in piazza". Nel decreto, fermi 1,8 mld per il Terzo valico (Sole p.2): cancellati a sorpresa 791 mln per il sesto lotto del collegamento ferroviario con Milano, mentre altri 1.060 del quinto lotto sono congelati in attesa dell'analisi costi-benefici. Fi e Lega in polemica: "Un danno al Nord". Il governatore ligure Toti: "Testo da riscrivere" (Stampa). E invita a "ripartire da zero". Ma Rixi frena: "Non è una strada logica".  Sul Sole (p.2) l'intervento dell'ex ministro Delrio: per rilanciare gli investimenti non interrompere il lavoro fatto.
Inchiesta sul crollo del ponte, "sapevano e non hanno fatto nulla": su Fatto, Verità e tutti i quotidiani la prima "sentenza" contro Autostrade. La commissione ispettiva dei Trasporti parla di "inequivocabili segnali di allarme" che il concessionario avrebbe "minimizzato o celato". Nel mirino gli investimenti per la manutenzione: lo Stato spendeva 1,3 mln di euro l'anno in riparazioni. Dopo la privatizzazione, i Benetton hanno tagliato il 98% e ridotto gli interventi a 23mila euro. "Autostrade minimizzò irresponsabilmente il degrado del ponte" dicono dalla commissione ispettiva del ministero. Ma arriva la replica di Aspi: "Soltanto ipotesi, testa accurati e i controlli erano ok" (Stampa e altri).
Ieri l'incidente probatorio, sopralluoghi il 2 ottobre, a dicembre la prima udienza (Verità p.2). Tutti in fila per il processo, ma non Toninelli (Fatto p.3). Il Codacons tra le parti civili, mentre il ministero s'inventa un'impossibilità: "Ci costituiremo appena possibile". Nel frattempo slitta la demolizione, rabbia degli sfollati (Messaggero p.5).
Decreto sicurezza e immigrazione, c'è l'ok dell'Europa all'asilo caso per caso (Messaggero p.7). La ministero nuove modifiche, testo non ancora arrivato al Quirinale. Via l'automatismo del rigetto delle richieste: decideranno i prefetti. Ma con la stretta sulla protezione umanitaria il 30% dei migranti rischia il no (Repubblica p.6). L'allarme delle organizzazioni umanitarie. Il Viminale stima l'impatto dei criteri più rigidi, che escludono l'inserimento in percorsi di integrazione. Il Papa a colloquio con i giornalisti: "Accogliere per integrare. Però non sia una minaccia contro la propria identità" (Corriere). Intanto, per il decreto sull'asilo, il Fatto (p.6) segnala le due diverse versioni di Salvini e Bonafede: il Guardasigilli punta sulle espulsioni solo dopo la condanna di primo grando, "se no si vuola la Carta". Ma al titolare del Viminale basta un'accusa. E l'accordo non c'è.

ESTERI
Trump sfida l'Onu: "Sposo la dottrina del patriottismo" (Corriere p.13). Il numero uno della Casa Bianca: "Ho fatto più di ogni altro leader Usa" e all'assemblea Onu scatta il brusio. Il presidente americano contro tutti all'assemblea al Palazzo di Vetro: attacchi a Iran e Merkel (Messaggero p.8). "Da rafforzare le sanzioni su Teheran" ha detto Trump, che poi ha lanciato la frecciata alla Germania: "Ormai dipende da Mosca". Durante il pranzo all'assemblea Onu, Conte al fianco di Trump: il premier italiano prova a coinvolgere gli Usa alla sulla Libia (Repubblica p.10). Oggi Conte promuoverà il ruolo italiano nelle missioni di pace.
I 58 migranti dell'Aquarius divisi tra quattro Paesi Ue (Stampa p.6): trovata l'intesa tra Francia, Germania, Spagna e Portogallo per l'accoglienza. Intanto, nuova polemica sull'Aquarius: Parigi chiude i porti e Macron accusa l'Italia di "non rispettare la legge del Mare". La replica di Conte: "Lui non è l'Ue" (Messaggero p.7 e tutti).
Mozione pro Orban, la giravolta del M5S (Stampa p.5).  Testo con la Lega per obbligare il premier Conte a rimettere in discussione le sanzioni di Bruxelles all'Ungheria. Il documento firmato dai due capigruppo, ma i grillini in Europa avevano votato per la censura.

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Commentario del 25.09.2018

IN PRIMA PAGINA
In primo piano la politica. Stretta sull'asilo e più espulsioni: ecco la sicurezza secondo Salvini (Stampa). Sicurezza, l'esame del Colle (Corriere e tutti). Passa la stretta sugli immigrati. Salvini: "E adesso tocca ai rom" (Verità). Allarme dell'Europa e dei vescovi (Repubblica).
Ampio spazio anche alla manovra.  Sul deficit Di Maio vuole fare il Macron (MF). Manovra di Macron, 25 mld in deficit per tagliare le tasse. Di Maio: "Tria lo copi" (QN e tutti). Repubblica parla di "illusione Di Maio": inseguire Macron al 2,8%. Tria da Conte per la mediazione sul deficit. Compromesso tra partiti e Tria: il deficit all'1,9% in manovra vale 5 mld in più (Stampa).
Intanto c'è attesa per il decreto su Genova: decreto sparito (Fatto). Resta il nodo coperture (Messaggero). Il decreto cancella 791 mld al Terzo Valico (Sole). Morandi: Fincantieri, ipotesi cordata per ricostruire il ponte (Sole).
Nella fotonotizia in prima del Sole, il petrolio sale a 80 dollari e Merrill Lynch lo vede a 90.

ITALIA-ECONOMIA
Governo a un passo dall'intesa sul deficit (Stampa p.6). Tria tratta la soglia del 2%: il titolare del Mef è disposto ad alzare l'asticella di 7 mld per le spese per investimenti (Messaggero p.6). Sole (p.2) parla di prove di accordo a 1,8 – 1,9%: il ministro difende l'1,6% per garantire la correzione strutturale oltre alla discesa del debito, anche se Lega e M5S insistono per sfondare il tetto del 2% (Stampa). L'obiettivo della nota al Def, che andrà presentata entro giovedì, è convincere l'Ue sul piano Savona, che prevede di scorporare dal calcolo del disavanzo le spese in conto capitale. Intanto, Di Maio guarda alla Francia: Macron spinge il deficit al 2,8% e il viceministro dice: "Facciamolo anche noi" (su tutti). Ma il Messaggero (p.6) segnala che "la Francia non è nel mirino delle agenzie di rating". E Marro (Corriere p.7) evidenzia: la Francia ha un debito pari al 98,7% del Pil, contro circa il 132% italiano.
Intanto, arriva l'avvertimento di Mario Draghi: "Le parole fanno danni" (su tutti). "Serve un intervento organico sull'economia" afferma Vincenzo Boccia (Confindustria), mentre si continua a ragionare su reddito di cittadinanza e introduzione di "quota 100" per le pensioni, ma si studiano "finestre" e penalità per limitare i costi della revisione della previdenza (Messaggero p.8). Sulle pensioni anticipate prelievo dello 0,5-1,5% (Corriere p.6), mentre sul reddito di cittadinanza spunta l'ipotesi di una clausola a tempo e del limite patrimoniale: il sussidio durerà 3 anni e l'indice Isee non dovrà superare la soglia di 7-8 mila euro (Messaggero p.8). L'assegno andrà anche agli stranieri che vivono in Italia da oltre 10 anni.
A fine mese in arrivo un decreto fiscale che inasprirà le pene per gli evasori: il M5S chiede una stretta, sogli più basse per finire in carcere (Stampa p.5). I grillini puntano ad aumentare i casi di violazioni da sottoporre al codice penale. In settima il dl per la "pace" fiscale: flat tax per le partite iva solo con ricavi fino a 65mila euro.
Intanto, in manovra arriva il collegato banche: 600 mln ai truffati (Fatto p.6): Palazzo Chigi vuole quintuplicare le risorse per le vittime dei crac.

ITALIA-POLITICA
La stretta del decreto sicurezza (Corriere e tutti): sì all'unanimità del governo al testo di Salvini che contiene le norme per i migranti. "Meno permessi di protezione umanitaria" spiega il ministro, che annuncia la prossima stretta sui campi rom "entro la legislatura". Niente asilo se c'è una condanna, ma c'è l'ipotesi di aspettare il terzo grado di giudizio (Messaggero). Il testo al vaglio del Quirinale per un esame severo (Corriere p.2). Fatto (p.3) mette in evidenza la "tregua armata" con il Colle per i paletti recepiti: sospiro di sollievo per lo scontro istituzionale evitato. Anche il Messaggero (p.3) evidenzia la trattativa portata avanti con il Colle per superare gli ultimi dubbi. Ora l'Europa annuncia verifiche sulla compatibilità con le regole Ue, mentre i vescovi lanciano l'avvertimento: "La politica non strumentalizzi le paure" (Repubblica p.2). Il titolare della Giustizia Bonafede al Corriere (p.3): "C'era l'esigenza di dare maggiore efficienza al sistema, prevedendo asilo e protezione per chi davvero la merita. Il testo è equilibrato: abbiamo introdotto la sospensione dell'iter per l'asilo politico dopo una condanna in primo grado. E ho voluto evitare le espulsioni immediate e automatiche anche per una questione di certezza della pena". Ma  l'ex ministro e presidente della Consulta Flick a Repubblica (p.2) dice: "Levare la cittadinanza come se fosse un castigo viola la Costituzione. Inoltre, se si viola il principio di non colpevolezza finchè la sentenza non è definitiva, è evidente che si viola l'art.27 della Costituzione". Decreto sicurezza nel mirino anche di Mirabelli, che alla Stampa (p.4) dice: "Il diritto alla difesa e le libertà personali sono a rischio. Ci sono elementi critici sotto il profilo della costituzionalità". Ma il costituzionalista Guzzetta la pensa diversamente: "Non vedo conflitti né con la Carta né con le norme internazionali. C'è un giro di vite ma adesso le regole sono più razionali".
Intanto, la Lega spinge per la legittima difesa, ma il M5S frena: "Invotabile" (Giornale p.5). Il Guardasilli Bonafede al Corriere (p.3): "La Commissione Giustizia del Senato ha cominciato ad esaminare le proposte. Il presidente dell'Anm dice di non toccare niente per evitare di legittimare l'omicidio? Non condivido, sono affermazioni generiche, ma io rispetto l'Associazione dei magistrati: l'interlocuzione è importante ma non si assumano posizioni strumentali". L'Osservatorio di Mannheimer:il 43% degli italiani vuole la linea dura sulla legittima difesa, a favore soprattutto anziani e persone maggiormente a rischio.
Il decreto sicurezza è pronto ma è sparito quello su Genova (Fatto in prima e p.5): approvato il 13 settembre in Cdm, è al vaglio del Tesoro, ma neppure il Colle l'ha visto. Conte e Di Maio annunciano oggi il decreto al Colle, con Autostrade che dovrebbe restare fuori dalla ricostruzione (Repubblica p.5), ma Aspi dovrà pagare tutte le spese, anche se nel decreto resta il nodo coperture (Messaggero p.5). Il ministro Toninelli furioso con i tenici del Mef: "Rallentano ogni passaggio" (Stampa p.9). Corriere (p.5) fa il punto sulle incognite del decreto: gara, coperture e tensioni politiche. E nella bozza di Dl è scomparso il finanziamento aggiuntivo di 791 mln al Terzo Valico dei Giovi per la contrarierà di Toninelli (Sole in prima e p.17).  Intanto, salgono le quotazioni del doppio commissario (Verità p.6): Di Maio parla di incarico unico, ma dietro le quinte si lavora al ticket. Favorito il tecnico Celotto per affiancare Toti o Bucci. Ma, secondo la Stampa (p.9), Celotto sarebbe restio ad accettare la nomina: restano in corsa Iolanda Romano e Titti Postiglione. Per la ricostruzione del ponte servirà un bando, ma è già allarme ricorsi al Tar (Repubblica p.4). Intanto, Repubblica (p.4) segnala come gli 8 mesi per il nuovo "Morandi" siano già diventati 18: nei 42 giorni dopo il crollo i tempi per la realizzazione del nuovo viadotto si sono allungati sempre di più.

ESTERI
Le tensioni con gli Usa nel nuovo libro bianco di Pechino (MF p.4): il Dragone espone la sua posizione sulla guerra commerciale: i rapporti commerciali sono utili ad entrambe le parti e Pechino resta sempre disponibile al confronto e al dialogo per promuovere la cooperazione bilaterale, tenendo sotto controllo le divergenze economiche di base. Invece il Sole (p.19) intervista Alberto Forchielli, presidente di Mandarin Capital Partners: "Illusorio pensare che le nostre imprese potrebbero fare utili nel mercato cinese, ma se l'acrimonia commerciale tra i due giganti aumenterà, con dazi che dovrebbero salire al 25% entro fine anno su 200 mld di merci cinesi importate, potremmo approfittarne per recuperare terreno sull'area Usa e Nafta, con ampi spazi che si aprirebbero nei settori ceramica, mobili e macchine."
Trump scegli Conte come vicino di pranzo, ma niente bilaterale: sul Corriere (p.11) l'anticipazione sull'Assemblea Onu, nella quale il premier italiano potrebbe sedere vicino al numero uno della Casa Bianca. Lavoro diplomatico per il summit sulla Libia, ma non ci sarà un bilaterale. Trump, intanto, ieri ha avuto un faccia a faccia con Moon (Sud Corea), poi vedrà Macron e l'egiziano Al Sisi.
Percorso a ostacoli per un secondo voto sulla Brexit (Sole p.18): oltre all'approvazione di una legge nel Parlamento inglese, servirebbe una proroga Ue. Oggi il partito laburista vota la proposta di una nuova consultazione popolare.

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Commentario del 24.09.18

IN PRIMA PAGINA
"Reddito in deficit, pace fiscale minima e manette agli evasori": sul Fatto la manovra e il fisco secondo Di Maio. Governo verso la resa dei conti: Tria resiste sul deficit all'1,6% (Repubblica). Bagnai alla Verità: "Il 2%? Ai mercati basta sapere se cresciamo o no". Brambilla a Libero: "Per le pensioni i soldi ci sono ma il reddito M5S porta tanti guai". Cottarelli a QN: "Per la crescita servono tagli e riforme vere". Sul Messaggero il caso dei tagli alla sanità. Su Repubblica le ultime sul lavoro: col decreto dignità nuovi precari prendono il posto dei vecchi. Sulla Stampa la cig in scadenza: a rischio 140 mila posti.
Decreto sicurezza, tensione Lega-M5S, dubbi del Quirinale (Messaggero). Stretta su migranti e case occupate (Stampa). Sul nuovo ponte il governo sfida l'Europa. Nessun bando pubblico (Stampa).
Politica, Berlusconi torna in campo (Giornale). "Grillini peggio dei comunisti" (Libero). Il Cav: mi candido alle Europee. Ma l'ala sovranista guarda al Carroccio (Messaggero). Berlusconi corre alle europee per salvare ciò che resta di Fi (Repubblica). La Meloni lancia un nuovo partito sovranista e conservatore. Toti pronto a entrarci (Libero). Nel Pd dopo Zingaretti c'è il vuoto. Renzi vale quanto Calenda (Fatto). D'Alimonte: "Se continua così il Pd si estingue" (Verità). Sul Sole il ritorno delle Province: un voto per 47 presidenti e 70 consigli.
In cronaca: in primo piano su tutti i giornali la rapina choc di Lanciano. Notte di terrore per una coppia (Repubblica):  "I pugni, le foto, l'orecchio tagliato" (Corriere). QN: fermate le belve. Il Giornale: caccia a banda dell'Est. Su tutti anche l'aggressione a Marina Abramovic a Firenze. Artista la colpisce con un quadro (Messaggero): "L'ho fatto per l'arte" (QN). Su Giornale e altri la versione di Bennet, in tv da Giletti: "Asia mi ha violentato. E' come Weinstein".
Calcio. Milan, beffa alla fine. Crisi per la Roma (Corriere). Ora Di Francesco rischia il posto. Pallotta: "Disgustato" (Messaggero). La Lazio vola. Il Genova ko: 4-1 (Messaggero). Juve, Ronaldo non tradisce. Il Frosinone si arrende all'81' (Stampa). Il Napoli annienta il Torino. Ancelotti trova lo schema giusto: "Con la Juve sapremo la verità" (Mattino). Italvolley, battuta anche l'Olanda. Da mercoledì rush finale a Torino (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
"Reddito in deficit, pace fiscale minima e manette agli evasori": Di Maio, in un'intervista al Fatto, fissa i paletti del M5S su manovra e pacchetto fiscale. "Sarà una manovra del popolo che aiuta gli ultimi e fa la guerra ai potenti: dentro ci saranno il reddito di cittadinanza, il superamento della Fornero e i soldi per i truffati delle banche. Troveremo le risorse, anche facendo deficit". Poi difende Casalino, sotto tiro per l'audio con le minacce ai tecnici del Mef, e sconfessa i grillini Gallo e Fattori che l'hanno attaccato: "La gente in queste ore ferma Casalino per strada e gli dice: "Andate avanti". Ha capito il merito del problema: c'è gente che ci rema contro".  E del Ragioniere generale Franco dice: "L'ho visto solo una volta ma faccio controllare ogni norma ai miei collaboratori, perché non mi fido". Quanto al deficit in manovra "non dico cifre, ma il tema non è il deficit bensì le misure per far crescere il Pil. Troveremo risorse facendo deficit. E la manovra farà salire le pensioni minime a 780 euro e darà reddito di cittadinanza a tutta la platea, escluso gli stranieri". Sul fisco, "il condono fino a un milione di euro per noi è inaccettabile. I furbi non vanno premiati: nel decreto fiscale verrà previsto il carcere per chi evade. Costruiremo soglia e platea della pace fiscale per le persone in difficoltà, dai piccoli imprenditori alle famiglie". Ma il sottosegretario Bitonci (Lega), su Repubblica, insiste: "Soglia di un milione per aiutare gli evasori buoni". "Non si tratta di condono, la pace fiscale è saldo e stralcio. Con l'emersione naturale offriremo ai cittadini di saldare e poi stralciare il loro debito. L'aliquota è ancora oggetto di scelta politica. Il tetto per la Lega è un milioni di euro".
Tria difende il tetto dell'1,6% (Repubblica): non vuole "accendere la miccia". "Tratti Conte con la Ue" (Messaggero). L'idea è quella di usare quel tetto per andare alla trattativa: "Non dico di no a nessuno ma bisogna andare per gradi: uno scostamento maggiore si può avere solo con l'intervento della politica. Deve essere Conte a farsi sentire nelle sedi europee".
"Ai mercati il deficit al 2% va benissimo" dice il presidente della Commissione Finanze Bagnai alla Verità. "Agli investitori interessa solo la crescita. Con Tria rapporti ottimi: il Def sarà compatibile con il contratto. Se si fa bene una parte si fa bene a tutto: l'Ue agisce al contrario".
Sul Messaggero il caso dei tagli ventilati per la sanità: in ballo 2 miliardi. Regioni in allarme: i governatori chiedono più fondi per farmaci innovativi e assunzioni. Intanto la Lega continua a puntare sulla riforma della "Fornero": 7 miliardi per sostituirla con quota 100, a partire da 62 anni e 38 di contributi. Il M5S punta invece sul reddito e sulle pensioni di cittadinanza, ma è caccia alle risorse (Messaggero).
"Per andare in pensione prima i soldi ci sono ma con il reddito grillino rischiamo grosso" dice a Libero Alberto Brambilla, l'esperto di previdenza vicino a Salvini. "Non possiamo finire come il Venezuela per seguire le aspirazioni di Di Maio: il reddito di cittadinanza sarebbe un suicidio. Lega e Cinque Stelle viaggiano su binari paralleli". Sulle pensioni "la Fornero è figlia di un'emergenza creata dall'Istat, che dichiarò un rapporto tra pensioni e pil del 18,5% contro una media europea del 14,5%. Da qui l'ovvia richiesta della Ue di tagliare le pensioni. Ma le cose non stavano così. La legge non fu un errore, ma è troppo rigida. Il mio piano era correggere quelle rigidità per donne, esodati e lavoratori precoci, non più di 30 mila persone. Agli altri si può offrire quota 100, ovvero andare in pensione a 64 anni con 36 di contributi".
 "Servono tagli e riforme vere, col deficit non si cresce" dice l'economista Cottarelli a QN. E le riforme più urgenti sono "un taglio netto alla burocrazia, che costa alle pmi 30 mld l'anno solo per compilare moduli. E poi rendere la giustizia civile più veloce. Abbassare le tasse, finanziandole però con i risparmi sulla spesa. Questo renderebbe più competitiva l'Italia e non costa niente allo Stato". 

ITALIA-POLITICA
Decreto sicurezza, tensione Lega-M5S, dubbi del Quirinale (Messaggero). Oggi va in consiglio dei Ministri il decreto sicurezza e immigrazione, il primo atto legislativo del ministro Salvini. Ma nonostante le correzioni del Viminale sul testo pesano le perplessità del ministero della Giustizia e del Quirinale per la stretta sul diritto d'asilo ai migranti. Sulla Stampa il decreto Salvini: stretta sui migranti e sulle case occupate. Tra i punti decisivi la cancellazione del permesso umanitario, l'ampliamento dei reati per l'espulsione del richiedente asilo, la revoca della cittadinanza in caso di condanna, il trattenimento fino a 180 giorni in un Centro di identificazione. Stretta anche per le occupazioni abusive: le esigenze della proprietà vengono prima di quelle degli occupanti; per questi ci sarà l'offerta di un letto e niente altro; aumentano le pene per gli organizzatori delle occupazioni. La Stampa parla di "rivoluzione salviniana clamorosa", non ancora digerita del tutto dai Cinque stelle.
Berlusconi torna in campo (Giornale): "Grillini peggio dei comunisti, mi candido alle Europee". Ma l'ala sovranista guarda al Carroccio (Messaggero). Alla kermesse di Fiuggi il Cav "cede" alle richieste di Tajani: non voleva candidarsi ma lo farà di fronte a un pericolo più grande dei comunisti del '94, i grillini: "Con i tetti agli spot vogliono chiudere Mediaset". "In una democrazia il signor Casalino dovrebbe stare già con la valigia in mano". Ma anche con Salvini i rapporti non sono idilliaci: "Da lui uscite inaccettabili". Per Repubblica Berlusconi corre alle europee per salvare ciò che resta di Fi. La platea di Fiuggi conosce i sondaggi, sa che il rilancio di FI deve partire ma teme l'avanzata schiaccia-tutti di Salvini. Stessi sentimenti, per il Messaggero, alla festa di Atreju, dove la Meloni lancia un nuovo partito sovranista e conservatore. Toti pronto a entrarci (Libero). In un momento in cui la Lega sta al governo con i 5Stelle e lì vuole restare, con i sondaggi impietosi non solo per FI ma anche per Fdi, l'imperativo è creare un contenitore sovranista e conservatore in grado di resistere alla "ruspa" calvinista. Meloni punta sui governatori Musumeci e Toti: "Voglio gettare il cuore oltre l'ostacolo – dice la leader di Fdi – Lancio un appello deciso non solo alla destra ma anche a chi si è sempre definito liberale o conservatore, o patriota o semplicemente italiano". Il discorso è aperto anche a liste civiche e movimenti territoriali che "non si sentono rappresentati dalla Lega o non accettano di entrarne a far parte da comprimari".
Sulla Stampa e altri il declino del Pd, tra sondaggi choc che lo danno tra il 16,4 e il 17% e incubo dissoluzione, che scatterebbe a quota 15%. Nel Pd dopo Zingaretti c'è il vuoto. Renzi vale quanto Calenda, titola il Fatto: il sondaggio è tra i potenziali concorrenti alle primarie. Primo Zingaretti al 28,6%, Renzi è al 15,5%, Calenda al 13,1% seguito da Bersani (12,5%) e da Martina (10,3%). "Il Pd ormai è un partito in via d'estinzione: è quello che è accaduto in Francia ai socialisti" dice il politologo D'Alimonte alla Verità. "Per non scomparire deve fare un congresso vero. Scegliere un leader, indicare una linea nuova Invece mi pare stiano facendo il contrario. La propensione al voto per il Pd cresce con il reddito, l'80% degli elettori non si riconosce nella linea sull'immigrazione. Il Pd è prevalente solo nei centri urbani e regge solo al centro. Ma se togli le città il Pd non è più una forza omogenea a livello nazionale. A distruggere il consenso sono state le divisioni e l'esperienza di governo. Il Pd deve rifondarsi e presto". Sulla Stampa parla l'ex ministro Orlando: "Questo governo è pericoloso ma non è affatto scontato che la reazione passi attraverso il Pd. Dipende da come andrà il congresso. Il Pd sarà utile se andrà oltre i centri storici e le parole d'ordine di Confindustria. Non credo a una separazione consensuale. Ma non è scontato che il Pd sia l'ultima casa della sinistra italiana. Bisogna riflettere su un ciclo di 25 anni che si è chiuso. Se ci alleiamo con Macron che chiude le frontiere a Ventimiglia facciamo solo un regalo ai sovranisti".
Sul Sole il ritorno delle Province: un voto per 47 presidenti e 70 consigli.

ESTERI
Brexit, Corbyn apre al voto bis: "Referendum se lo vuole il partito" (Stampa e altri). Il leader laburista pronto ad appoggiare la richiesta di una consultazione sull'esito dei negoziati tra il governo May e Bruxelles se questa sarà la volontà dei Labour, a congresso da ieri fino a mercoledì: "Obbligato dalla democrazia del nostro partito". I militanti sono chiaramente a favore della permanenza nella Ue: se il referendum si ripetesse circa il 90% voterebbe per restare.
L'Austria di Kurz "riscrive" la storia del Risorgimento italiano (Stampa). Nei libri di storia delle scuole medie Cavour e Mazzini sono descritti come "oppressori nazionalisti" e la lotta per l'unità d'Italia è descritta come una guerra di aggressione. Il vero obiettivo dei leader italiani sarebbe stato quello di "dividere l'impero asburgico". Un racconto, scrive la Stampa, che fa a pugni con fatti storici ma che arriva nel momento in cui l'Austria insiste per offrire la nazionalità austriaca agli altoatesini, con gran stizza della Farnesina. Libero: l'Alto Adige si merita di tornare a casa. In Austria. Scrive Zulin: ce l'hanno regalato nel 2019, anche se ci vivevano quasi solo tedeschi. Se vogliamo un'Europa dei popoli dobbiamo rispettare il loro desideri.

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Commentario del 23.09.18

IN PRIMA PAGINA
Conti e manovra, Bankitalia gela il governo (Giornale). Visco: "Serve strategia credibile" (Sole). Ma Salvini incalza Tria: serve coraggio (Corriere). Sul Messaggero il piano per il reddito di cittadinanza. Su tutti la bufera su Casalino per l'attacco al Tesoro. Di Maio e Conte lo difendono: "Piena fiducia" (Repubblica). Tria difende i suoi: "Fiducia nei dirigenti" (Sole). Quirinale e Lega blindano Tria (Stampa). Tra alleati distanze anche su Genova. Giorgetti: "Errori gravi, non conoscono la legge" (Stampa). Intanto la Lega vola, M5S precipita. Salvini mangia voti Di Maio (Libero). Tajani a QN: "Logiche staliniste, il governo cadrà". Boccia al Giornale: "Adesso in Italia servono forze moderate". Berlusconi prepara il manifesto della nuova Forza Italia (Giornale). Ma Bannon ad Atreju spacca il centrodestra: : "Un'alleanza mondiale populista" (Verità).
Dall'estero. Iran, attacco terroristico alla parata militare: ventinove morti (Corriere, Messaggero). Intesa storica del Vaticano con Pechino: il Papa nominerà i vescovi cinesi (Stampa, Repubblica). La Cina ora è più vicina (Avvenire).
In cronaca, a Bari agguato di CasaPound al corteo anti-razzista (Stampa, Avvenire). A Roma il primo trapianto di faccia su una donna italiana (Corriere, Messaggero, QN). A Genova il Salone della Nautica torna ai tempi d'oro (Messaggero).
Sport, Inter effetto Champions, gol alla Samp all'ultimo respiro (Corriere). A Napoli c'è il Toro, Ancelotti si affida ai piccoletti Mertens-Insigne (Mattino). Dybala vuole riprendersi la Juve. E l'Italvolley va alla fase finale (Stampa)

ITALIA-ECONOMIA
Conti e manovra, Bankitalia gela il governo (Giornale). Visco: "Avanti sugli investimenti ma attenzioni a conti e mercati" (Sole). "Il peso del debito può diventare insostenibile" (Stampa). L'intervento ad un convegno della Corte dei Conti del governatore di Bankitalia suona come un "disco rosso" alla manovra e una sponda a Tria nel braccio di ferro con Di Maio (Corriere). "Rischioso l'aumento improduttivo del disavanzo alla luce dell'elevato debito pubblico italiano. Il rischio è che il rapporto debito/pil assuma una direzione non sostenibile. Il ricorso al disavanzo va utilizzato con cautela". Da Visco anche un richiamo a non disorientare gli investitori, "ricordando che ogni anno lo Stato deve collocare 400 mld di debito pubblico sul mercato". Quanto alle priorità, Visco indica infrastrutture e opere pubbliche: "Il ritardo del nostro Paese non deriva solo dall'insufficienza delle risorse finanziarie. Le risorse vanno utilizzate meglio". Ad ascoltare Visco anche Giorgetti, che al Sole dice: sì a un maxi piano di investimenti per far crescere l'economia e sanare le fragilità del territorio, no a deficit per finanziare spesa improduttiva. "Se la crescita del pil rallenta – dice il sottosegretario – a maggior ragione bisogna spingere sugli investimenti prima di pensare ad altre spese".
Ma Di Maio non la pensa così: "Siamo a un bivio, pronti a cambiare schemi. I governi del passato hanno scelto la via delle carte a posto. Io sono dell'idea che i rischi ce li dobbiamo prendere: i cittadini hanno già pagato per essere immortalati ancora una volta sull'altare del debito, dello spread e dei sacrifici" (Messaggero).  
Idem Salvini, intervistato dal Corriere: "La legge di Bilancio deve essere coraggiosa. Se lo sarà gli zero virgola di deficit in più non conteranno niente. Se l'Italia vuole crescere deve investire. Tutti gli investitori esteri con cui ho avuto modo di parlare, tutti mi hanno detto la stessa cosa: fate una manovra coraggiosa, espansiva. Se avrà quel segno, non preoccupatevi di qualche decimale di deficit. Non è un problema. Se il Paese non cresce il debito aumenta. Se cresce, il debito si riduce. Se fossi in Tria chiederei a Salvini e Di Maio di fare spese intelligenti". E apre al reddito di cittadinanza: "Deve diventare un fattore di produttività. Fino ad oggi i centri per l'impiego sono stati centri per il disimpiego. Se il reddito, legato alla cittadinanza italiana, sarà un aiuto alla professionalizzazione ben venga".
Sul Messaggero il piano per il reddito di cittadinanza: per abbassare il costo dell'operazione (almeno 7 mld) si pensa a utilizzare il miliardo e mezzo della "Naspi", i 500 milioni della social card e gli assegni familiari. Ma per gli italiani la priorità non è l'assegno di Stato: nel sondaggio Swg per il Messaggero i desiderata per la manovra. Il 77% contrario all'aumento dell'Iva, il 55% favorevole al taglio dei ticket sanitari, il 54% favorevole alla riforma della "Fornero", il 43 alla flat tax per le imprese, il 35% per la pensione di cittadinanza, il 30% per il reddito di cittadinanza.
Su tutti la bufera su Casalino per l'attacco al Tesoro. In un audio destinato a giornali la minaccia di "megavendetta contro i tecnici del Mef" se non avessero trovato i 10 mld necessari al reddito di cittadinanza. Di Maio e Conte lo difendono: "Piena fiducia" (Repubblica). Salvini, intervistato dal Corriere, minimizza: "Casalino incauto. Ma nessuno minaccia nessuno". Ma c'è imbarazzo per le uscite di Casalino e insofferenza nel M5S per il suo strapotere. Tria difende i suoi: "Fiducia nei dirigenti" (Sole e tutti). Su Stampa, Messaggero e Corriere le reazioni dei funzionari nella "trincea" del Tesoro: "Sui conti non vogliono controllori", "i soldi per le misure i trovi la politica". A Intanto Quirinale e Lega blindano Tria (Stampa). E nel M5S crescono i sospetti: "Tria più benevolo con Salvini che con noi. I grand commis stanno col Carroccio". Tra alleati distanze anche su Genova. Giorgetti: "Errori gravi, non conoscono la legge" (Stampa).

ITALIA-POLITICA
La Lega vola, M5S precipita. Salvini mangia voti Di Maio. Su Libero in apertura il sondaggio Ixe per l'Huffington Post che dà la Lega al 31,2%, il M5S al 27,6%, il Pd al 18,2%, FI al 9%, Fdi al 2,4%. Flussi di voti in uscita dai 5Stelle al Carroccio. Di Maio avrebbe tutto l'interesse a staccare la spina al governo e aprire al Pd, Salvini no, scrive Libero. Salvini al Corriere: "Ho accettato la sfida per un contratto di 5 anni. Non è che ora lo faccio saltare perché sono al 30%. Quest'anno smonterò un pezzo della Fornero, una parte degli italiani pagherà il 15% di tasse, toglieremo qualche accisa sulla benzina. Poi andremo avanti". Tajani a QN: "Logiche staliniste, il governo cadrà". "Tutta la visione economica dei 5Stelle è distruttiva per il Paese: vogliono fermare l'Italia anche con mosse dittatoriali". Dovesse cadere il governo, Tajani prefigura "un governo di centrodestra, se lo sostengono parlamentari di altre forze, altrimenti si torna a votare e vinciamo noi". Ma al di là dell'intesa trovata sulle elezioni amministrative, l'ex coalizione del centrodestra resta divisa. Salvini, alla festa di Atreju, tenta di sedurre gli amici-avversari di Fratelli d'Italia: "Al governo con voi ma senza forzisti". Quanto alle decisioni uscite dal vertice di Palazzo Grazioli "nessuna strategia del doppio forno: con Berlusconi solo accordi locali". Un affondo che irrita Berlusconi, scrive il Corriere, anche se il Cavaliere fa buon viso a cattivo gioco: "Salvini bisogna capirlo: lui ha il problema di tenere i rapporti col M5S".
A spaccare gli ex alleati anche Bannon, l'ex guru di Trump, guest star alla festa di Fdi: "L'Italia ora è il centro dell'universo della politica, Salvini e Meloni sono sovvertitori ma non sono soli" (Repubblica, Libero e tutti). "Non sono qui per dire agli italiani cosa devono fare. Già lo sapete, avete un programma ed è questo che a Bruxelles fa più paura. Io vi aiuterò con sondaggi e analisi di dati: prepareremo le war room". Tajani attacca: "Bannon può stare a casa sua, non abbiamo bisogno di interferenze americane". Meloni lo difende: "Non c'è bisogno di ingerenze americane ma nemmeno di quelle di tedeschi, francesi, lussemburghesi e di tutti quelli che pontificano ogni giorno".  "Al Paese servono i moderati. Riformisti ma non anti Europa" dice al Giornale il presidente di Confindustria Boccia. Su Repubblica le "mappe" di Ilvo Diamanti: tra gli italiani risale al 36% la fiducia nell'Europa (era al 29% nel 2016): una reazione al successo dei partiti euroscettici che fanno temere il peggio.
Intanto Berlusconi prepara il manifesto della nuova Forza Italia (Giornale): oggi a Fiuggi il documento delle libertà 2.0. "Spiegherà i nostri valori a quella che ho chiamato AltraItalia, la gente di buonsenso, i liberali e i cattolici vicini al nostro mondo". Sul Giornale la preoccupazione che corre da Atreju a Fiuggi: Salvini vuole cannibalizzare il centrodestra alle Europee. Il leader della Lega sicuro che Berlusconi non si candiderà, e questo fa temere gli azzurri per un nuovo tracollo.
Sulla Stampa parla Crimi: "La nomina di Foa alla Rai con il placet di Berlusconi non crea imbarazzi: siamo stati noi i primi a dire che la Rai è patrimonio i tutti e non solo delle maggioranze, ben venga questa intesa". Crimi difende Casalino dagli attacchi di questi giorni: "Ha detto quello che pensiamo tutti, siamo il governo del cambiamento e ciò deve essere compreso da coloro che per 20-30 anni hanno gestito la macchina amministrativa". E sul copyright votato in Europa dice: "Come Di Maio credo sia una vergogna perché è uno strumento per regolamentare qualcosa che deve essere lasciato il più libero possibile".
Sul Corriere parla Rutelli: "Non sono arrivati i barbari: i partiti che sono al governo rappresentano il sentimento popolare ma hanno il dovere di favorire l'unità nazionale, altrimenti l'Italia sarà indebolita".

ESTERI
Iran, strage alla parata dei Pasdaran: spari sugli spettatori, almeno 29 morti tra cui una bimba di 4 anni e un disabile. L'Iran accusa l'America e il Golfo, ma per la strage la pista porta ai separatisti arabi (Corriere e tutti). La Stampa parla di strage sannita: non convince la rivendicazione dell'Isis, più probabile la pista degli estremisti locali. La strage in una località nel Sud del Paese per il Corriere ha un doppio messaggio. Il primo è una sfida alla sicurezza. Il secondo è legato al momento politico, con il presidente Rouhani in partenza per l'Assemblea Onu e gli Usa che premono con le sanzioni. Gli oppositori interni della Repubblica Islamica si muovono tra queste linee saldando la resistenza al fonte internazionale.  Martedì il pranzo di lavoro all'Onu: Conte pronto a offrire a Trump una mediazione con l'Italia (Stampa).
Cina-Vaticano, storica intesa sui vescovi (Stampa e tutti): firmato l'accordo provvisorio, che prevede che il Papa abbia l'ultima parola sulla nomina dei vertici del clero in Estremo Orinete. E' un primo passo per la normalizzazione ma resta il problema dei religiosi non riconosciuti dal governo di Pechino. Per Repubblica è una firma che "cambia millenni di storia". Ma c'è chi teme lo scisma, tra Chiesa ufficiale e chiesa non ufficiale.

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Commentario del 22.09.18

IN PRIMA PAGINA
Lega-M5S, patto sulla finanziaria (Stampa). Via libera al reddito di cittadinanza in cambio del sì sui decreti immigrazione e sicurezza. C'è l'intesa anche su quota 100 (Corriere). Sul deficit al 2% ora si tratta (Messaggero). Per le imprese, mini-Ires per gli utili reinvestiti (Sole). M5S contro Tria e i vincoli Ue: "Sforare il deficit di 16 miliardi" (Repubblica). Sul Giornale l'audio choc di Casalino contro il Mef: "Siamo pronti alle purghe".
Ma dai sondaggi arriva il primo no al governo: il 56% degli italiani contrari ai negozi chiusi la domenica (Corriere). E se il centrodestra tornasse varrebbe il 47% e la maggioranza assoluta in Parlamento (QN). Salvini non molla l'osso su legittima difesa e migranti (Libero e tutti). Bugani (M5S) al Fatto: "Basta parlare di migranti, i problemi veri sono altri". Tajani al Giornale: "Pronti ad aiutare Salvini ma via i dilettanti grillini".
Genova, Fincantieri non ha la qualifica per ricostruire il Ponte (Sole). Da Autostrade nuovo sfregio alle vittime (Verità). Nel decreto si tratta per ricostruire senza la gara Ue (Avvenire). Libero contro Toninelli: fa solo casino.
Dagli esteri. Sul Corriere reportage dalla Libia tra le bande che assediano Tripoli. Haftar a Roma: "Ridateci i teschi dei nostri martiri" (Stampa). Sulla Brexit May sfida la Ue: "Meglio un non accordo". Giù la sterlina (Sole, Messaggero). In Germania manifesto anti-razzismo dei colossi di finanza e industria (Sole). Ma è la classe media a guidare il boom dell'ultradestra (Stampa). In Danimarca la cannabis si quota in Borsa (Sole).
Tra cronaca e storia: trovata la lettera che portò Galileo davanti all'Inquisizione (Stampa, Repubblica). Angela: "Vi racconto Pompei di notte: è un sogno fuori dal tempo" (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
In apertura sulla Stampa il compromesso Lega-M5S: via libera al reddito di cittadinanza (ma solo agli italiani) in cambio del sì sui decreti immigrazione e sicurezza. Nel vertice di ieri a Palazzo Chigi Salvini avrebbe spalleggiato la proposta di Di Maio (ancora in Cina) per avere il reddito di cittadinanza a marzo 2019, in tempo per le Europee, e per ottenere da Tria più margini di deficit rispetto alla soglia dell'1,6%. Dal M5S era arrivata la richiesta di arrivare al 2,6%, ossia sforare il deficit di 16 miliardi (Repubblica). La trattativa sembra ora attestata sul deficit al 2%, titola il Messaggero, che parla di svolta di Tria: si va verso il taglio dell'Ires dal 24 al 15% per le imprese che reinvestono gli utili in ricerca, macchinari e assunzioni stabili, la cedolare secca al 21% per i negozi sfitti e un primo taglio delle accise sulla benzina (Sole). Il reddito di cittadinanza "solo per gli italiani" come ha ribadito Di Maio, costerebbe 12 mld, ma escludendo cittadini comunitari poveri Di Maio scavalca la Costituzione, scrive Repubblica. C'è l'intesa anche su quota 100 (Corriere, Messaggero): la proposta della Lega pronta per essere consegnata al Tesoro prevede l'uscita dal lavoro a 62 anni con almeno 38 anni di contributi, salvo risalire a quota 101 con 65 anni e 36 di contributi. Questo permetterà di abbassare da 492 a 380 mila le uscite anticipate e ridurre l'impatto sui conti pubblici. Nella proposta della Lega anche una "pace contributiva", per riscattare con un super sconto gli anni della laurea e quelli in cui non si è lavorato. I versamenti dovrebbero essere concentrati nel biennio 2019-2020 così da finanziare la partenza della revisione della Fornero. Il M5S continua a puntare anche sulla pensione di cittadinanza da 780 euro: una misura che potenzialmente interessa 4 milioni e mezzo di italiani (Messaggero). La sottosegretaria Castelli: "La pensione di cittadinanza deve partire subito, a gennaio, mentre da marzo dovrà decollare il reddito di cittadinanza per tutti i senza lavoro", con 7 mld dall'aumento del deficit e 3 dal budget destinato al reddito di inclusione. Sulla Stampa lo sconto in arrivo dalla Ue per Genova: bonus da 2 miliardi, ma il governo rischia di perderlo se non sceglie il commissario e non pubblica il decreto legge. Cottarelli, sulla Stampa: aumentare il deficit non basterà a realizzare le promesse elettorale. La crescita più bassa rallenterà le entrate, c'è poco tempo per la spending review.
Il premier Conte, in serata da San Giovanni Rotondo, annuncia la fumata bianca: "Teniamo i conti in ordine, non siamo degli scalmanati". Ma la tensione con i tecnici del Tesoro resta alta. Su Giornale, Repubblica e altri l'audio choc di Casalino contro il Mef: "Siamo pronti alle purghe". "I tecnici di Tria obbediscano o li cacciamo". Boccia (Confindustria): "Siamo nella logica punitiva che non appartiene a un grande paese democratico in cui il confronto deve essere un valore" (Repubblica).
Istat, su Repubblica la disfida gialloverde per conquistare la presidenza: il M5S non vuole lasciare alla Lega il controllo dell'Istituto che diffonde dati chiave per l'economia. La Lega sostiene la candidatura di Gian Carlo Blangiardo, il M5S quella di Maurizio Vichi. La Flc Cgil richiama alla necessità di un metodo che garantisca trasparenza nella selezione e indipendenza all'Istituto. Il governo congela tutto e nomina Maurizio Franzini "reggente".

ITALIA-POLITICA
Cresce il centrodestra: secondo il sondaggio di Noto (QN in prima e p.2) la coalizione vale il 47% e avrebbe la maggioranza assoluta in Parlamento. La Lega sale al 34% mentre il M5S ora al 28%. Pd ancora in discesa al 15%. Dalla convention di Fi di Fiuggi arriva l'invito di Tajani alla Lega: abbandoni le scelleratezze del M5S (Corriere p.10). "Siamo pronti ad aiutare Salvini – dice Tajani al Giornale (p.9) – ma si liberi dei 5S, che sono dilettanti allo sbaraglio. Salvini ha confermato che quando finirà questo governo non andrà alle elezioni con i 5S, ma porterà avanti con noi la battaglia del centrodestra unito". Per il Messaggero (p.10) prosegue il pressing di Berlusconi per dividere la Lega dai 5S, ma Salvini non cede. Fi tenta di spingere sulle liste comuni per il voto europeo.
Primo "No" degli italiani al governo: il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (in prima e p.9) evidenzia come il 56% sia contrario alla proposta di chiudere i negozi nei giorni festivi. Mentre gli elettori 5S sono in maggioranza (60%) d'accordo, i leghisti restano indecisi (47% a favore). Contrari soprattutto gli elettori di Fi-FdI e quelli del centrosinistra. E' la prima bocciatura di una proposta di Lega e M5S. Intanto, il Fatto (in prima e p.3) fa l'elenco delle 12 promesse non mantenute dal governo: dal taglio delle accise alla riforma della legge Fornero, dalla modifica della Buona Scuola al taglio degli sprechi, fino all'abolizione del Jobs Act.
Decreto unico su sicurezza e migranti: "Li abbiamo unificati – dice Salvini – semplicemente per far loro fare un viaggio più agile nelle commissioni" (Corriere p.6 e tutti). Nel M5S dubbi sulla stretta prevista in tema di accoglienza, con Di Maio che annuncia possibili modifiche al testo e i leghisti che avvertono: "Nessuno pensi di poter tirare troppo la corda". Sul decreto, Salvini va allo scontro con il Quirinale (Fatto p.8). Dubbi del Colle che segnala criticità costituzionali sui paletti previsti dalle nuove norme sull'asilo (Stampa p.7). Messaggero (p.8) parla di duello Lega-Bonafede sul decreto. Ma la Verità (p.8) smentisce le voci di una crisi di governo su sicurezza e migranti.
Con il testo, Salvini riforma lo Sprar (Stampa p.6): al sistema di protezione per richiedenti asilo saranno ammessi solo minori non accompagnati e chi ha ottenuto l'asilo. L'ex ministro Enzo Bianco, che inventò il sistema, alla Stampa (p.6) dice: "L'integrazione passa per i piccoli Comuni. Rischiamo di creare più emarginati e criminali, sbagliato limitare l'accoglienza diffusa".
Affondo del presidente della Camera, Fico su migranti e porti chiusi: "L'Italia salvi le vite con l'aiuto di tutti, anche delle Ong. Per me le persone devono poter sbarcare" (su tutti). Il vicecapo della segretaria di Di Maio, Bugani al Fatto (p.5): "Stiamo lavorando bene, ma non si fa altro che parlare di immigrazione. Però un Paese non si rilancia fermando due barche: bisogna puntare su altro, cominciando da cultura e turismo". Verderami (Corriere in prima e p.8) riporta il retroscena di un incontro riservato tra l'ala sinistra del M5S e il Pd: un segnale a Salvini impegnato nel vertice di centrodestra con Berlusconi e Meloni.

ESTERI
Sul Corriere reportage tra "i cento fuochi di Tripoli": così avanza la marcia di Haftar. Guerriglia e milizie cambiano alleanze ogni giorno: capitale nel caos. Il governo Serraj, riconosciuto dall'Onu e sostenuto dall'Italia, è sempre più in difficoltà. Gli Usa potrebbero rientrare in gioco: il segretario di Stato Pompeo sta valutando di partecipare alla conferenza di metà novembre in Sicilia. L'ipotesi potrebbe essere quella di ricostituire un corpo militare scelto arruolando le forze d'élite di Gheddafi, disperse tra le numerose fazioni armate che si contendono il Paese.
May sfida la Ue su Brexit: "Meglio nessun accordo che un cattivo accordo" (Sole e tutti). All'indomani del vertice fallimentare di Salisburgo la premier inglese chiede rispetto: in un discorso a Downing Street ha definito inaccettabile che i leader Ue abbiano respinto il suo piano senza offrire spiegazioni nP proporre alternative. "Ho sempre trattato con rispetto la Ue, la Gran Bretagna si aspetta altrettanto". La May è ferma su un'intesa di libero scambio con la Ue sulle merci ma non sui servizi o i capitali e mette fine alla libera circolazione delle persone. "L'intesa con l'Europa ci sarà – dice alla Stampa il vicepremier Lidington – Theresa resta in sella, il negoziato lo concluderà lei. Non trovare un compromesso non conviene, ma ci prepariamo all'eventualità".
La grande impresa tedesca in campo contro il razzismo (Sole) Con gli episodi di intolleranza che crescono, l'associazione tedesca della Carta delle pari opportunità e uguaglianza sul lavoro pubblicherà un comunicato congiunto delle 24 grandi aziende nazionali (tra cui Daimler, Deutsche Bank, Adidas, Basf, Bmw e Siemens) per prendere posizione comune contro razzismo e xenofobia. I rappresentanti di Charta: "Vogliamo che il nostro messaggio arrivi chiaro e più forte dei manifestanti estremisti di Chemnitz". Sulla Stampa l'ascesa dell'estrema destra, con imprenditori, professori e classe media sempre più attratti da AfD: c'è già il sorpasso sulla Spd (18 a 17%), con AfD seconda solo a Cdu-Csu (al 28%). Il malcontento nei confronti della grande coalizione al governo e l'erosione della popolarità della Merkel, scrive la Stampa, sono evidenti quanto drammatici.

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