Commentario del 5.09.18

IN PRIMA PAGINA
"Più lavoro dal taglio del cuneo fiscale e quota 100 per tutti. Sì ai vincoli Ue": in un'intervista al Sole 24 Ore Salvini conferma la svolta moderata della Lega in economia. "Sui conti non torceremo il braccio a Tria" (Corriere). Stoppato il taglio alle pensioni d'oro (Verità). Si parte con la flat tax per le partite Iva con tre aliquote (Sole).
Di nuovo in primo piano anche Genova: scontro politico alla Camera tra Toninelli e le opposizioni (Corriere), protesta degli sfollati alla Regione (Repubblica). Toninelli: "Lo Stato ricostruirà il ponte di Genova ma a pagare sarà Autostrade" (Sole). Lite Di Maio-Toti per la gestione dell'emergenza (Secolo XIX). Fatto e Repubblica tornano sulla strage del bus in Irpinia: "Così Autostrade ne uccise altri 40".
Sul fronte libico, l'Onu annuncia la tregua (Corriere) ma i ribelli non si ritirano (Repubblica). Fuga in massa dei migranti (QN). Per la Stampa dietro la rivolta a Tripoli c'è la mano di Erdogan. Sul Messaggero la mossa dell'Italia: vertice a Sciacca. Per il Fatto Conte e Moavero preparano l'aiuto per le elezioni. Sul Sole le mani delle milizie sul petrolio.
Tra politica e cronaca, a Firenze vanno a processo i genitori di Renzi: "Fatture false per 160 mila euro". Dagostino: al papà del premier si dice sì (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
"La nostra sarà una manovra seria: se vogliamo governare a lungo non possiamo far saltare i conti": Salvini, in una lunga intervista al Sole, rassicura sul rispetto dei parametri Ue e "spalma" sull'intera legislatura i tempi di attuazione del programma. "Il dibattito sulle percentuali arriva alla fine, prima i contenuti. Ma non sforeremo alcunché". Priorità alla riforma della "Fornero": "Quota 100 da subito per tutti, non solo per equità ma per creare lavoro". Costo previsto, intorno agli 8 mld. Si ragiona anche di taglio al cuneo fiscale. Altra priorità alla flat tax: "Partirà dai più piccoli," partite Iva o famiglie. Ribadita anche la pace fiscale: non solo rottamazione delle cartelle di Equitalia entro i 100 mila euro ma anche le multe. Quanto al passato, non tutto è da buttare: Salvini "salva" le misure per Industria 4.0 – "i cui benefici vanno però estesi alle pmi" – e gli 80 euro, almeno fino a quando "gli italiani non avranno l'aliquota al 15%". "Il lavoro non si crea per legge ma aiutando chi lo produce, i privati", dice il leader della Lega ricucendo col mondo di Confindustria. "Il Tap resta prioritario". Sul Corriere l'incontro Tony Blair, oggi super consulente del Tap. Sul Messaggero l'esito del vertice di ieri al Viminale tra i big leghisti impegnati sul versante economico: "Deficit al 2%, subito la riforma della Fornero e un piano per rinegoziare i Trattati Ue". Ma per Di Maio la priorità resta al reddito di cittadinanza. Sempre sul Messaggero anticipazioni del piano del ministro Savona per la riforma della governance europea e il rilancio degli investimenti pubblici: libertà ai Paesi di spendere una cifra almeno pari al loro surplus commerciale.
Per il Sole prende quota la flat tax a tre aliquote: il 5% per le start up, il 15% per le imprese e professionisti con ricavi fino a 65mila euro e al 20% fino a 100 mila. Quanto alle pensioni, la Lega lavora per "quota 100" dal 2019 con vincoli come 64 anni di età o ricalcolo contributivo. Misure che vanno conciliate con l'avvio immediato del reddito di cittadinanza su cui punta invece Di Maio. Oggi nuovo vertice del governo con il ministro Tria per trovare la quadratura. Sul Corriere Fubini rifà i conti del contratto di governo: dove sono le risorse? Siri al Messaggero: "I soldi ci sono. Nella manovra misure concrete su flat tax, pace fiscale e quota 100 per le pensioni".
Le parole di Salvini e la svolta della Lega frenano lo spread ieri a quota 266 (MF). Ma alle imprese indebitarsi costa l'1% in più scrive il Corriere. Il mercato dei prestiti obbligazionari valuta peggio le aziende italiane e assegna un rischio Paese più elevato.

ITALIA-POLITICA
Scontro politico su Genova (Corriere in apertura e tutti): lite Di Maio-Toti sugli sfollati. Ma è bagarre anche sulle parole di Toninelli, che alla Camera ha detto di aver ricevuto "pressioni interne ed esterne" per bloccare la pubblicazione dei dettagli sulla concessione. "Faccia nomi e cognomi" dicono Fi e Pd. Il titolare delle Infrastrutture ha anche ribadito che "non sarà Autostrade a ricostruire il ponte, ma un soggetto pubblico" e che "a pagare sarà Autostrade". Opposizioni all'attacco sulla risoluzione M5S-Lega che prevede "la ricostruzione del ponte entro un anno". Per la Gelmini "non c'è il riscontro di quanto affermato dal ministro sulla revoca della concessione, sulla ricostruzione, sul piano per le opere pubbliche. E' una risoluzione inconsistente". Sulla stessa linea il dem Delrio: "Solo chiacchiere". Salvini al Sole (p.2) parla della gestione delle autostrade che il M5S vorrebbe tornasse allo Stato: "Innanzitutto vanno rivisti i criteri di gestione - dice il ministro dell'Interno -. La Pedemontana veneta può essere un modello: gestione a un privato, ma sul pedaggio il ritorno per il pubblico è alto". Intanto, sul nuovo ponte, Atlantia ha sottolineato che "la riparazione tempestiva delle infrastrutture" è uno degli obblighi del concessionario, dunque è pronto a partire il consorzio "aperto" formato da Autostrade e Fincantieri (Messaggero p.7). Ma il nodo del ruolo di Autostrade divide Toti da Toninelli-Di Maio (Corriere p.2): i due ministri vogliono "far fuori" il gruppo dei Benetton, ma il governatore e commissario non è d'accordo. Per il Corriere, Toti cercherà il dialogo con "l'ala pragmatica" del governo e si rivolgerà direttamente a Conte.
Centrodestra, tra Salvini e Berlusconi, prove di partito unico (Messaggero p.9). Colloquio segreto per provare a riannodare le fila della coalizione. Berlusconi sarebbe tentato di accettare la proposta in cambio di garanzie (Stampa p.4). Il tema dell'alleanza Lega-Fi per le prossime regionali che si intreccia con la presidenza Rai: il Carroccio preme per il via libera di Fi a Foa (Repubblica e altri).
Pd, Renzi chiede ad Anna Ascani di candidarsi per le primarie contro Zingaretti (Foglio): la candiatura della deputata umbra sarebbe un segnale di non belligeranza nei confronti della corazzata del consenso organizzato di Zingaretti.

ESTERI
Libia, annuncio Onu: ok al cessate il fuoco. Ma il pericolo è l'Isis (Messaggero). Raggiunto un primo accordo tra le milizie sulla guerra di Tripoli. L'intesa in sette punti raggiunta tra i "signori della guerra" davanti all'inviato Onu dopo giorni di pesanti combattimenti, ma sono molte le incognite sulla effettiva durata del patto (Repubblica). La Stampa parla di  fragile cessate il fuoco tra milizie. Dal comando della Settima Brigata Ali Aoun dice a Repubblica: "E' un patto nato debole, vedrete che non reggerà. Noi non puntiamo a far cadere il governo,perché ci sarebbe ancora più caos nel Paese. Vogliamo combattere criminali e ladri. L'Italia? Troppo assente". Minniti al Corriere: "Il governo cambi passo. L'Italia deve smettere di dividere l'Europa". Migranti in fuga dai campi di detenzione. Tra i prigionieri fuggiti anche jihadisti rientrati dalla Siria. La Francia intanto respinge le accuse di una sua regia dietro all'assedio del governo Serraj: "Gli sforzi della Francia non sono diretti contro nessuno, tanto meno contro l'Italia", dicono dal ministero degli Esteri francese. "Sosteniamo gli sforzi dell'Oni per una soluzione politica della crisi". Ma per il Messaggero resta il legame molto stretto con Haftar, il nemico numero uno di Al Serraj. Anche dalla Farnesina buttano acqua sul fuoco. Il sottosegretario Di Stefano: "La Francia ha le sue responsabilità ma attaccarla e basta non ci porterà a nulla di buono". Obiettivo del governo è la conferenza di pace sulla Libia che si vorrebbe tenere a Sciacca (Messaggero). Per la Stampa dietro al caos libico potrebbe esserci la Turchia, per sfidare i sauditi.
Sul Foglio intervista a tutta pagina al premier portoghese Antonio Costa: "L'Europa può essere di nuovo sexy difendendo i suoi valori? Sì, ma abbiamo il dovere di rispondere alle domande dei cittadini e di conquistarne di nuovo la fiducia. I populisti? Sono contro il popolo. L'Italia vista da fuori? Esiste solo Salvini". Per Costa "un conto è il dibattito politico nazionale, altro è il livello europeo: qui vanno costruite alleanze di ampio respiro. La Merkel è più vicina a noi che al suo compagno di partito Orbàn e questo è positivo per l'Europa. Tsipras e Macron sono figure fondamentali per il futuro dell'Europa. Se dovessi fotografare l'identità dell'essere progressista sceglierei l'espressione dignità umana".

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