Commentario del 12.09.18

IN PRIMA PAGINA
Nuove pensioni, via dal lavoro a 62 anni (Messaggero). La Lega si porta avanti (Avvenire). Ma sul reddito di cittadinanza Salvini frena e Di Maio evoca la crisi (Stampa, Repubblica): senza il sussidio problemi per il governo. Tria avverte: il debito non calerà. Ma apre a Tav, Tap e taglio dell'Irpef (MF, Sole). Il M5S: stesse risorse a noi e alla Lega (Corriere).
A dividere Lega e M5S anche il premier ungherese Orbàn, a giudizio davanti al Parlamento europeo: si vota sul caso Ungheria, Lega e FI con Orbàn, M5S a favore delle sanzioni Ue (Sole e tutti).
In primo piano su tutti la sentenza di Roma: col ribaltone in Appello torna Mafia Capitale (Fatto). "Mondo di mezzo, era mafia", ma pene ridotte (Messaggero). Pignatone: "Sì, era mafia ma Roma non è Palermo" (Corriere). "Era una rete criminale e ha inquinato la città" (Repubblica). Cantone: Svolta storica, puniti i colletti bianchi (Stampa). Sul Messaggero lo sfogo di Carminati: "Lo Stato si è rivelato più forte".
In prima pagina anche Genova. Toninelli: il ponte sarà ricostruito dalla Fincantieri (Avvenire). Pronto il decreto. Toti e Bucci al governo: "Ascoltate anche noi" (Secolo XIX). Ma il M5S liquida Toti (Foglio).
Politica, Salvini in tv rassicura il centrodestra: sto con Berlusconi (Giornale). Su Libero i suoi piani per i prossimi mesi. Il procuratore Cozzi alla Stampa: "La Lega ci dica se vuole rateizzare i 49 milioni di euro". Renzi torna in campo: pensatoio europeo e comitati civici al di fuori del Pd (QN). E il finanziere Serra lo arruola come testimonial (Fatto).
Esteri, l'attenzione è sulla Libia. Sul Corriere parla Serraj: "Io resto e Haftar sul voto rispetti i patti" Sul Messaggero l'allarme dell'inviato Onu: "Aiutiamo la Libia o diventerà il rifugio dell'Isis" Sul Fatto il "congedo" dell'ambasciatore italiano Perrone:  forse il governo non vuole irritare Haftar.
In Formula 1 un ventenne alla Ferrari. Leclerc al posto di Raikkonen (Stampa, Messaggero). Il Giornale: ritorno al futuro.

ITALIA-ECONOMIA
Tagli Irpef "molto graduali" e debito giù solo dello 0,1%: sul Sole in apertura e tutti l'intervento del ministro Tria alla Summer School di Confartigianato. Aspettando i dati Istat, si conferma una revisione al ribasso dei numeri della finanza pubblica a partire dalla crescita, sotto l'1,5% previsto. Pesano il rallentamento dell'economia, mancate privatizzazioni e impennata dello spread. Ma Tria conferma un primo taglio all'Irpef – "riducendo il numero delle aliquote e abbassandone alcune" – e rilancia sugli investimenti pubblici: "Con 9 mld di investimenti in più dimezzeremmo il gap di crescita rispetto alla media europea". Dal ministro conferme per Tap e Tav: "Spero che si facciano anche perché fanno parte di grandi reti internazionali che a noi interessano".
Ma Salvini, da Porta a Porta rilancia sulle nuove pensioni: "Via a 62 anni" (Messaggero), ovvero quota 100 con 38 anni di contributi e un patto con le imprese per una staffetta lavoratori-pensionati. Mentre Di Maio, intervistato a Cartabianca, punta i piedi sul reddito di cittadinanza ed evoca la crisi (Stampa): "Assegno nella manovra o il governo avrà un problema". Tra alleati si va verso un fifty fifty, scrivono Stampa e Corriere, ovvero metà risorse a Lega e metà a M5S. Salvini evoca una trattativa parallela "e ognuno pensa al proprio pacchetto di proposte".
Le proposte della Lega sono in apertura su Italia Oggi, spiegate da Massimo Bitonci: cedolare secca sulle locazioni commerciali, nuova edizione della web tax e tassazione ad hoc sui money transfer. Sono le ultime novità del pacchetto fiscale che entreranno nella legge di Bilancio uscite dalla "cabina di regia del martedì" al Viminale tra esperti e sottosegretari della Lega. Bitonci conferma anche una sforbiciata sulle addizionali legate alle accise. Per quanto riguarda la flat tax la Lega conferma l'impostazione dell'aliquota del 15% fino a 65 mila euro e del 20% sui redditi aggiuntivi fino a 100 mila euro. Confermata anche la maxi detassazione Ires per le imprese che investono gli utili in beni, macchinari, capannoni e assunzioni (aliquota del 15%). Confermato anche il taglio di un punto del primo scaglione Irpef (dal 22 al 23%). Quanto alla pace fiscale "dovrà essere più ampia possibile e su un doppio binario: una una tantum abbraccerà dagli avvisi al contenzioso fiscale e una misura strutturale, legando il valore della lite a tre percentuali di chiusura, il 6, 10 e 20%.
Sul Messaggero il piano per il Sud allo studio sotto la regia del premier Conte e della ministro Lezzi. Nel pacchetto incentivi per le assunzioni, misure ad hoc per giovani imprenditori, investimenti pubblici e infrastrutture. Si accelera sulle Zes e si rilancia un piano di manutenzione straordinaria di scuole, ospedali, strade e ferrovie su cui è già al lavoro il Mit.
Da Fdi la proposta di fare del Sud la Florida d'Italia, attirando pensionati dai paesi europei in cambio di zero tasse per 10 anni. L'esempio è quello del Portogallo che con le esenzioni ha attirato 80-100 mila "ospiti".

ITALIA-POLITICA
Salvini: "Sto con Berlusconi". Sul Giornale in apertura il riavvicinamento al centrodestra annunciato dal leader della Lega ieri sera a Porta a Porta. Primo snodo la Rai. "Sentirò Berlusconi nelle prossime ore, c'è la possibilità di trovare un accordo, nnon solo sulla Rai – ha detto Salvini – Se c'è accordo si va fino in fondo. Si vota a Trento, in Sardegna, Basilicata, Abruzzo: l'obiettivo è che non cambi la squadra di centrodestra che governa in Lombardia, Veneto e Liguria". Ma il braccio di ferro sulla presidenza a Foa continua. Il Corriere parla di margini stretti di Berlusconi nella trattativa con Salvini vista l'estrema debolezza di FI. Per questo sulla Rai Berlusconi, su suggerimento di Letta e Galliani, vincola l'accordo a un "cambio di metodo" e a un'intesa di massima su Regionali e Copyright.
Su Libero i piani di Salvini per i prossimi mesi: "Se dopo le elezioni europee ci sarà un asse tra popolari e populisti cambieremo l'Europa". Quanto all'Italia " qui c'è un governo che per cinque anni può andare avanti per quanto mi riguarda". Salvini manda però a quel paese Di Battista: "Se sto in Guatemala e mi godo la famiglia che caz.. mi occupo dei soldi della Lega?". Dei soldi della Lega chiede però conto il procuratore capo di Genova Cozzi, intervistato dalla Stampa: "La Lega ci dica se vuole rateizzare i 49 milioni. La Procura non aspetta". Cozzi giudica intelligente la proposta di rateizzazione "ma dire che è impraticabile perché non si hanno i soldi non ha senso. Si lavora sulle rate proprio quando c'è da estinguere una pendenza e si ha poca dispobilità economica".
Sul Corriere il ritorno di Grillo, che ieri a Roma si è incontrato con Di Maio e Casaleggio e sarà alla festa del M5S il 20 e 21 ottobre al Circo Massimo. Ma serve almeno mezzo milione di euro per organizzare la kermesse. Di Maio: "Il 20 e 21 ottobre ci vediamo tutti a Roma. Dal 4 marzo non ci siamo fermati un attimo, il 20 e 21 ottobre sarà finalmente l'occasione per festeggiare i risultati. Ci saremo tutti". Sulla Stampa il patto tra Di Maio e Di Battista per mettere un argine a Salvini: per l'ex deputato pronte altre due ospitate in tv, una da Fazio e una dalla D'Urso. Il "metodo Dibba" sarebbe condiviso da Di Maio e servirebbe per frenare l'esodo dei giovani verso il Carroccio.
Su Repubblica il ritorno di Renzi: il format sperimentato alle feste dell'Unità è il comizio cabaret. Non si candida a segretario (per ora) ma serra le file della sua corrente. Sul Fatto (in apertura) l'ingaggio di Renzi da parte del finanziere Davide Serra: l'ex premier entra nel think thank del Fondo Algebris presentato ieri a Milano. Sarà il volto di punta, insieme a Nick Clegg, vice premier inglese durante il governo Cameron. Dalla società chiariscono che la consulenza di Renzi sarà gratuita, salvo gli speech, per i quali verrà pagato. Ieri il debutto con in platea, tra gli altri, Federico Ghizzoni, l'ex ad di Unicredit che "inguaiò" la Boschi su Banca Etruria.

ESTERI
I deputati europei processano Orbàn, lui attacca: "L'Europa umilia gli ungheresi" (Stampa), "Difendo la patria contro di voi" (Corriere). Oggi il Parlamento europeo potrebbe votare l'avvio di una procedura d'infrazione contro il governo di Budapest per violazione dello Stato di diritto, ma ieri in conferenza stampa il premier Orbàn ha rovesciato i piani e si è lanciato in un violento j'accuse contro "le forze in favore dell'immigrazione che vogliono vendicarsi dell'Ungheria", decisa a difendere frontiere e valori cristiani. Un caso che investe in pieno il Ppe e anche la politica italiana. Salvini è con lui "al 100%: vuole proteggere le frontiere, lo appoggio". Berlusconi gli promette l'appoggio di Forza Italia. Il M5S invece voterà per le sanzioni contro l'Ungheria. Il Corriere parla di prove di rottura tra Lega e M5S e anticipo della campagna elettorale per le Europee della prossima primavera: "Vedremo chi è il vero anti Ue".
Copyright, scontro finale a Strasburgo tra fake news e pressioni delle lobbies (Messaggero e tutti). Oggi il voto dell'Europarlamento sulla direttiva sul diritto d'autore, dopo una feroce battaglia politica durata mesi. In gioco la tutela dei contenuti editoriali utilizzati gratis dai siti web. Si fronteggiano l'industria culturale e l'editoria da una parte e i colossi digitali del GAFA, acronimo di Google, Amazon, Facebook e Apple, e con loro i difensori radicali della libertà del web. La partita si gioca sul filo dei voti (Corriere). "Nessuno può fare i soldi con i beni degli altri" dice a Italia Oggi Axel Voss, eurodeputato del Ppe, padre della direttiva: "Noi non contrastiamo la libera circolazione dell'informazione, vogliamo semplicemente che le piattaforme paghino per i contenuti su cui si basa il loro business. Questo si chiama sfruttamento". "Il Far West che agevola i colossi della rete deve finire" dice al Corriere il presidente dell'Europarlamento Tajani. "A rischio tutta l'industria culturale". Sul Sole le posizioni dei gruppi italiani. Adinolfi (M5S): "Senza ritocchi votiamo no". Borghezio (Lega): "Non ho ancora deciso come votare, ancora una volta la Ue in modalità burocratica ha pasticciato tutto". Costa (Pd): "Siamo per tutelare il patrimonio culturale". Salini (FI): "L'ingegno deve essere retribuito".
Libia, sul Corriere intervista al premier libico Sarraj: "Con Roma lavoriamo uniti – dice all'indomani dell'incontro del ministro Moavero con l'avversario Haftar – Con Haftar siamo fermi ai risultati della conferenza di Parigi di fine maggio. E su quella base prepariamo la conferenza prevista in Italia a novembre. Ma va pensata bene: inutile incontrarsi senza risultati, sarebbe controproducente. Occorre che la comunità internazionale si organizzi. Francia e Italia devono risolvere le loro dispute bilaterali riguardo alla Libia. Qui la situazione è gravissima, inutile gettare benzina sul fuoco".


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