Commentario del 03.09.2018

IN PRIMA PAGINA
In primo piano il caos in Libia e la discussione sulla manovra in Italia. Sfida di Lega e M5S al rigore di Tria (Mattino). Il titolare del Mef cerca la sponda di Conte (Corriere): Tria insiste sul contenimento del deficit ma dovrà trovare almeno 10-12 mld (Messaggero). Salvini: "Nel Def sfioreremo il 3%". Di Maio al Fatto: "Reddito di cittadinanza nel 2019 a 5 mln di poveri". Per l'Economia "così si rischia di non aiutare i veri poveri". Cottarelli al Corriere: "Promesse da 75 mld". In apertura su Repubblica: appalti pubblici, esclusi a vita i condannati per corruzione.
Ampio spazio su tutti al caos in Libia: è stato di emergenza (Messaggero). I ribelli verso Tripoli, Serraj isolato (Corriere). L'Italia: pronti a intervenire (Stampa). Rischiamo l'invasione (Giornale). Pessimo segnale per l'Ue: se interviene fa guai, se non interviene ripartono i migranti (Fatto).
Tra i temi politici: blitz grillino sull'aborto, schiaffo ai cattolici (Giornale). Da Salvini nuova sfida al M5S: "Subito la legittima difesa" (Stampa). Su Libero parla il ministro Bongiorno: "Così assolvo la Lega". Pd, sulla Verità parla l'ex ministro Minniti: "Il nome del Pd è l'unica cosa che deve restare". Sul QN il Pd di Zingaretti: "Farò il segretario, non mi alleo con il M5S".
Esteri-Francia: il gran rifiuto di Cohn-Bendit a Macron che lo voleva ministro (Messaggero).
Dopo il crollo del ponte di Genova: L'Economia intervista l'ad di Fincantieri Bono: "Nazionalizzare? La buona azienda la fa il manager".
Sport: Ferrari choc, Vettal sbaglia, Hamilton trionfa e va a più 30 (Messaggero). Monza rossa di rabbia, Ferrari ribaltate: Vettel giù dal podio (Giornale).

ECONOMIA
Borsa con il fiato sospeso dopo il richiamo di Fitch: occhi puntati sulle aste Btp (Messaggero p.6) Oggi il giudizio sui bond governativi dopo la revisione al ribasso. L'effetto spread fa cadere i prezzi dei Btp, con i bond a scadenza 2026 che precipitano a quota 90 (Stampa p.17): secondo gli operatori l'incertezza durerà fino alla presentazione della Legge di bilancio. "Lo spread costerà miliardi": sul Corriere (in prima e p.4) l'avvertimento di Carlo Cottarelli, secondo cui "l'aumento dello spread è anche la conseguenza delle dichiarazioni di questo governo: in manovra serve una chiara riduzione del deficit e del debito rispetto al 2018 per far scendere il differenziale Btp-Bund. Per proteggere gli italiani bisogna evitare una crisi tipo quella del 2011". Poi sulle misure promesse dal governo, spiega: "Flat tax, reddito di cittadinanza e riforma della Fornero non ce le possiamo permettere: io non ne farei nessuna". Intanto, vero la manovra, è caccia a 10-12 mld: l'obiettivo minimo per il governo (Messaggero p.7). Il Tesoro punta a una "dote" di flessibilità dalla Ue pari all'importo delle clausole Iva. Resterebbero da finanziare all'interno del bilancio le misure prioritarie del contratto di governo. Di Maio dalla festa del Fatto (p.2) dice: "Tra le agenzie di rating o mettere al centro i cittadini, sceglieremo sempre gli italiani. Subito il reddito di cittadinanza, nella Stabilità ci saranno le coperture per aiutare 5 mln di poveri. E' una delle priorità – aggiunge - insieme a flat tax e riforma della Fornero". L'Econmomia (p.4) segnala come la soglia dei 780 del reddito di cittadinanza rischi di non aiutare i veri poveri.  Il dialogo con la Lega sulla manovra è serrato. "Reddito di cittadinanza prima della flat tax? Di Maio me lo ha smentito - dice Salvini dalla festa della Lega nel bergamasco (Messaggero e altri) -. La priorità è ridurre le tasse". Il vicepremier poi dice: "Ci interessa fare le cose che servono alla gente, i numeri vengono dopo. Cercheremo nel limite del possibile di rispettare i vincoli dell'Europa, ma prima viene il benessere degli italiani. Il 3% lo sfioreremo, dolcemente". Lega e M5S sfidano Tria sul deficit, chiederanno di arrivare a sfiorare il tetto Ue: così si complica il negoziato con Bruxelles (Repubblica p.6). Il ministro Tria cerca la sponda di Conte per arginare le richieste dei due alleati di governo (Corriere in prima e p.5): il titolare del Mef punta su una linea prudente sulla manovra e sul deficit al 2%. E crescono i timori del premier: "Così non reggiamo" (Messaggero p.4). Conte frena gli alleati su flat tax e reddito di cittadinanza. Intanto, in vista della manovra arriva l'ultimatum di Confindustria al governo: "Misure per la crescita o scenderemo in piazza – dice Giulio Pedrollo, vicepresidente degli industriali, a Repubblica -. La flat tax va nella direzione giusta, ma bisogna capire se ce la possiamo permettere. Si iniziano a vedere i primi segnali di sfiducia, ma la credibilità per un Paese che vive di export è tutto".

POLITICA
Salvini dalla festa della Lega risponde ai pm in merito al sequestro dei fondi e assicura: "Il nome non si tocca" (Corriere p.8 e tutti). Il suo progetto prevede un piano per una nuova federazione per unire Nord e Sud del partito. Su Libero (in prima e p.2-3) parla il ministro e avvocato Giulia Bongiorno: "Il sequestro dei soldi del Carroccio è strano, a processo ci sono individui, non il partito, è stata elusa la legge". Intanto, in vista delle Regionali, arriva l'offerta di Fi: alleanza in cambio di un sì sulla Rai, in settimana un vertice tra Berlusconi e Salvini (Corriere p.8). La Meloni a Libero (p.6): "Alle Regionali scopriremo se Salvini è ancora dei nostri. Il centrodestra deve tornare unito, ma la sfida più importante sarà alle Europee e metterà di fronte sovranisti con élite".
Pd, sfida sui tempi delle primarie: Zingaretti chiede di accelerare, ma con l'agenda attuale si voterebbe solo a inizio 2019 (Repubblica p.10). Il governatore del Lazio chiede unità e dice "no" all'alleanza con il M5S (su e tutti). Franceschini si schiera con il Governatore e al Corriere (p.9) dice: "Evitiamo che l'asse di governo si saldi. Non voglio fare un'alleanza con i 5S, ma bisogna recuperare molti elettori che in passato votavano per noi e ora scelgono il M5S". Poi ragiona sul futuro dei dem: "Il Pd va rifondato, non superato. Entro febbraio o marzo al massimo bisogna fare il congresso, ma non è solo l'elezione del leader, bisogna ridiscutere tutto". Zingaretti-Franceschini, nuovo asse anti-Renzi nel Pd (Stampa p.5). "Il nome del Pd è l'unica cosa che deve restare" dice l'ex ministro Minniti a La Verità.
M5S, Di Maio rilancia la sua proposta per il taglio delle pensioni "sopra i 4 mila euro", ma la Lega la contesta e il viceministro leghista Garavaglia conferma le "grosse divergenze" (Stampa p.14). La proposta leghista è stata sempre incentrata sul contributo di solidarietà piuttosto che il ricalcolo contributivo. Crisi nell'alleanza di governo, riecco Di Battista (QN p.8 e tutti): il suo intervento è un modo per tenere buona la base che ribolle per lo strapotere di Salvini, ma è anche un modo per tenerlo a galla per una eventuale corsa in caso di voto anticipato.
Inchiesta sul crollo del ponte Morandi, il responsabile di Genova di Autostrade Stefano Marigliani: "Mai nessun allarme. Altrimenti sul ponte avrei fermato il traffico" (Corriere p.18). Su Repubblica (p.8) i "segreti sul progetto": dalla carte emerge un altro corto circuito tra Stato, concessionario e organi di controllo. I disegni originali introvabili per anni, ora la Procura ne ha ottenuto una copia. I tecnici del Comitato del Provveditorato furono chiamati a valutare il progetto di rinforzo dei tiranti senza poter confrontare i dati con i disegni originari. Intanto, sul nuovo ponte, l'ad Fincantieri Bono a L'Economia: "Se ci chiamano, siamo pronti a collaborare nelle modalità di mercato e nei tempi necessari per dare valore e bellezza a Genova: abbiamo tutte le competenze che servono". Di Maio al Fatto (in prima e p.2-3) torna sulla nazionalizzazione di Autostrade: "Sono 15 giorni che non sento una parola dai Benetton. A gente di questa disumanità non permetterei di gestire neppure una sedia. Con la gestione pubblica abbasseremo i pedaggi e faremo investimenti nella manutenzione".

ESTERI
Tripoli dichiara lo "stato di emergenza": governo Serraj sempre più isolato (Repubblica p.5 e tutti).  Battaglia tra le milizie per il controllo della città e del petrolio. Ma il premier assicura: "Proteggeremo cittadini e impianti. I ribelli vogliono interrompere il processo di pacificazione" (Messaggero p.2). L'Italia non sta a guardare: pronta una task force per difendere il premier (Stampa p.3). Intanto, evacuati diplomatici e tecnici italiani, ma l'ambasciata resta aperta (Corriere p.2). C'è Haftar dietro l'attacco: il generale vuole farsi Rais, ma non è solo: bande e alleati stranieri per puntare sulla capitale (Corriere p.3). Il generale Tricarico al Messaggero (p.2): "La Libia si conferma instabile, soprattutto quando c'è chi, come la Francia, non si adopera per uno state building. Ma l'Italia non ha un peso politico tale da indurre Parigi a cambiare rotta. Una vicenda che mostra come l'Ue non esiste e non abbia una politica comune. Per l'Italia sono in ballo gli interessi economici e la questione immigrazione".  Si rischia una bomba di migranti sull'Italia (Giornale p.11).
Ue, parte il valzer delle nomine: Roma litiga e rischia grosso (Stampa p.7). Italia in ritardo tra le polemiche, ma gira l'idea di Moavero commissario.
Francia, Cohn-Bendit, schiaffo a Macron: "Grazie, ma non farò il ministro" (Messaggero p.13).

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