Commentario del 25.09.2018

IN PRIMA PAGINA
In primo piano la politica. Stretta sull'asilo e più espulsioni: ecco la sicurezza secondo Salvini (Stampa). Sicurezza, l'esame del Colle (Corriere e tutti). Passa la stretta sugli immigrati. Salvini: "E adesso tocca ai rom" (Verità). Allarme dell'Europa e dei vescovi (Repubblica).
Ampio spazio anche alla manovra.  Sul deficit Di Maio vuole fare il Macron (MF). Manovra di Macron, 25 mld in deficit per tagliare le tasse. Di Maio: "Tria lo copi" (QN e tutti). Repubblica parla di "illusione Di Maio": inseguire Macron al 2,8%. Tria da Conte per la mediazione sul deficit. Compromesso tra partiti e Tria: il deficit all'1,9% in manovra vale 5 mld in più (Stampa).
Intanto c'è attesa per il decreto su Genova: decreto sparito (Fatto). Resta il nodo coperture (Messaggero). Il decreto cancella 791 mld al Terzo Valico (Sole). Morandi: Fincantieri, ipotesi cordata per ricostruire il ponte (Sole).
Nella fotonotizia in prima del Sole, il petrolio sale a 80 dollari e Merrill Lynch lo vede a 90.

ITALIA-ECONOMIA
Governo a un passo dall'intesa sul deficit (Stampa p.6). Tria tratta la soglia del 2%: il titolare del Mef è disposto ad alzare l'asticella di 7 mld per le spese per investimenti (Messaggero p.6). Sole (p.2) parla di prove di accordo a 1,8 – 1,9%: il ministro difende l'1,6% per garantire la correzione strutturale oltre alla discesa del debito, anche se Lega e M5S insistono per sfondare il tetto del 2% (Stampa). L'obiettivo della nota al Def, che andrà presentata entro giovedì, è convincere l'Ue sul piano Savona, che prevede di scorporare dal calcolo del disavanzo le spese in conto capitale. Intanto, Di Maio guarda alla Francia: Macron spinge il deficit al 2,8% e il viceministro dice: "Facciamolo anche noi" (su tutti). Ma il Messaggero (p.6) segnala che "la Francia non è nel mirino delle agenzie di rating". E Marro (Corriere p.7) evidenzia: la Francia ha un debito pari al 98,7% del Pil, contro circa il 132% italiano.
Intanto, arriva l'avvertimento di Mario Draghi: "Le parole fanno danni" (su tutti). "Serve un intervento organico sull'economia" afferma Vincenzo Boccia (Confindustria), mentre si continua a ragionare su reddito di cittadinanza e introduzione di "quota 100" per le pensioni, ma si studiano "finestre" e penalità per limitare i costi della revisione della previdenza (Messaggero p.8). Sulle pensioni anticipate prelievo dello 0,5-1,5% (Corriere p.6), mentre sul reddito di cittadinanza spunta l'ipotesi di una clausola a tempo e del limite patrimoniale: il sussidio durerà 3 anni e l'indice Isee non dovrà superare la soglia di 7-8 mila euro (Messaggero p.8). L'assegno andrà anche agli stranieri che vivono in Italia da oltre 10 anni.
A fine mese in arrivo un decreto fiscale che inasprirà le pene per gli evasori: il M5S chiede una stretta, sogli più basse per finire in carcere (Stampa p.5). I grillini puntano ad aumentare i casi di violazioni da sottoporre al codice penale. In settima il dl per la "pace" fiscale: flat tax per le partite iva solo con ricavi fino a 65mila euro.
Intanto, in manovra arriva il collegato banche: 600 mln ai truffati (Fatto p.6): Palazzo Chigi vuole quintuplicare le risorse per le vittime dei crac.

ITALIA-POLITICA
La stretta del decreto sicurezza (Corriere e tutti): sì all'unanimità del governo al testo di Salvini che contiene le norme per i migranti. "Meno permessi di protezione umanitaria" spiega il ministro, che annuncia la prossima stretta sui campi rom "entro la legislatura". Niente asilo se c'è una condanna, ma c'è l'ipotesi di aspettare il terzo grado di giudizio (Messaggero). Il testo al vaglio del Quirinale per un esame severo (Corriere p.2). Fatto (p.3) mette in evidenza la "tregua armata" con il Colle per i paletti recepiti: sospiro di sollievo per lo scontro istituzionale evitato. Anche il Messaggero (p.3) evidenzia la trattativa portata avanti con il Colle per superare gli ultimi dubbi. Ora l'Europa annuncia verifiche sulla compatibilità con le regole Ue, mentre i vescovi lanciano l'avvertimento: "La politica non strumentalizzi le paure" (Repubblica p.2). Il titolare della Giustizia Bonafede al Corriere (p.3): "C'era l'esigenza di dare maggiore efficienza al sistema, prevedendo asilo e protezione per chi davvero la merita. Il testo è equilibrato: abbiamo introdotto la sospensione dell'iter per l'asilo politico dopo una condanna in primo grado. E ho voluto evitare le espulsioni immediate e automatiche anche per una questione di certezza della pena". Ma  l'ex ministro e presidente della Consulta Flick a Repubblica (p.2) dice: "Levare la cittadinanza come se fosse un castigo viola la Costituzione. Inoltre, se si viola il principio di non colpevolezza finchè la sentenza non è definitiva, è evidente che si viola l'art.27 della Costituzione". Decreto sicurezza nel mirino anche di Mirabelli, che alla Stampa (p.4) dice: "Il diritto alla difesa e le libertà personali sono a rischio. Ci sono elementi critici sotto il profilo della costituzionalità". Ma il costituzionalista Guzzetta la pensa diversamente: "Non vedo conflitti né con la Carta né con le norme internazionali. C'è un giro di vite ma adesso le regole sono più razionali".
Intanto, la Lega spinge per la legittima difesa, ma il M5S frena: "Invotabile" (Giornale p.5). Il Guardasilli Bonafede al Corriere (p.3): "La Commissione Giustizia del Senato ha cominciato ad esaminare le proposte. Il presidente dell'Anm dice di non toccare niente per evitare di legittimare l'omicidio? Non condivido, sono affermazioni generiche, ma io rispetto l'Associazione dei magistrati: l'interlocuzione è importante ma non si assumano posizioni strumentali". L'Osservatorio di Mannheimer:il 43% degli italiani vuole la linea dura sulla legittima difesa, a favore soprattutto anziani e persone maggiormente a rischio.
Il decreto sicurezza è pronto ma è sparito quello su Genova (Fatto in prima e p.5): approvato il 13 settembre in Cdm, è al vaglio del Tesoro, ma neppure il Colle l'ha visto. Conte e Di Maio annunciano oggi il decreto al Colle, con Autostrade che dovrebbe restare fuori dalla ricostruzione (Repubblica p.5), ma Aspi dovrà pagare tutte le spese, anche se nel decreto resta il nodo coperture (Messaggero p.5). Il ministro Toninelli furioso con i tenici del Mef: "Rallentano ogni passaggio" (Stampa p.9). Corriere (p.5) fa il punto sulle incognite del decreto: gara, coperture e tensioni politiche. E nella bozza di Dl è scomparso il finanziamento aggiuntivo di 791 mln al Terzo Valico dei Giovi per la contrarierà di Toninelli (Sole in prima e p.17).  Intanto, salgono le quotazioni del doppio commissario (Verità p.6): Di Maio parla di incarico unico, ma dietro le quinte si lavora al ticket. Favorito il tecnico Celotto per affiancare Toti o Bucci. Ma, secondo la Stampa (p.9), Celotto sarebbe restio ad accettare la nomina: restano in corsa Iolanda Romano e Titti Postiglione. Per la ricostruzione del ponte servirà un bando, ma è già allarme ricorsi al Tar (Repubblica p.4). Intanto, Repubblica (p.4) segnala come gli 8 mesi per il nuovo "Morandi" siano già diventati 18: nei 42 giorni dopo il crollo i tempi per la realizzazione del nuovo viadotto si sono allungati sempre di più.

ESTERI
Le tensioni con gli Usa nel nuovo libro bianco di Pechino (MF p.4): il Dragone espone la sua posizione sulla guerra commerciale: i rapporti commerciali sono utili ad entrambe le parti e Pechino resta sempre disponibile al confronto e al dialogo per promuovere la cooperazione bilaterale, tenendo sotto controllo le divergenze economiche di base. Invece il Sole (p.19) intervista Alberto Forchielli, presidente di Mandarin Capital Partners: "Illusorio pensare che le nostre imprese potrebbero fare utili nel mercato cinese, ma se l'acrimonia commerciale tra i due giganti aumenterà, con dazi che dovrebbero salire al 25% entro fine anno su 200 mld di merci cinesi importate, potremmo approfittarne per recuperare terreno sull'area Usa e Nafta, con ampi spazi che si aprirebbero nei settori ceramica, mobili e macchine."
Trump scegli Conte come vicino di pranzo, ma niente bilaterale: sul Corriere (p.11) l'anticipazione sull'Assemblea Onu, nella quale il premier italiano potrebbe sedere vicino al numero uno della Casa Bianca. Lavoro diplomatico per il summit sulla Libia, ma non ci sarà un bilaterale. Trump, intanto, ieri ha avuto un faccia a faccia con Moon (Sud Corea), poi vedrà Macron e l'egiziano Al Sisi.
Percorso a ostacoli per un secondo voto sulla Brexit (Sole p.18): oltre all'approvazione di una legge nel Parlamento inglese, servirebbe una proroga Ue. Oggi il partito laburista vota la proposta di una nuova consultazione popolare.

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