Commentario del 22.09.18

IN PRIMA PAGINA
Lega-M5S, patto sulla finanziaria (Stampa). Via libera al reddito di cittadinanza in cambio del sì sui decreti immigrazione e sicurezza. C'è l'intesa anche su quota 100 (Corriere). Sul deficit al 2% ora si tratta (Messaggero). Per le imprese, mini-Ires per gli utili reinvestiti (Sole). M5S contro Tria e i vincoli Ue: "Sforare il deficit di 16 miliardi" (Repubblica). Sul Giornale l'audio choc di Casalino contro il Mef: "Siamo pronti alle purghe".
Ma dai sondaggi arriva il primo no al governo: il 56% degli italiani contrari ai negozi chiusi la domenica (Corriere). E se il centrodestra tornasse varrebbe il 47% e la maggioranza assoluta in Parlamento (QN). Salvini non molla l'osso su legittima difesa e migranti (Libero e tutti). Bugani (M5S) al Fatto: "Basta parlare di migranti, i problemi veri sono altri". Tajani al Giornale: "Pronti ad aiutare Salvini ma via i dilettanti grillini".
Genova, Fincantieri non ha la qualifica per ricostruire il Ponte (Sole). Da Autostrade nuovo sfregio alle vittime (Verità). Nel decreto si tratta per ricostruire senza la gara Ue (Avvenire). Libero contro Toninelli: fa solo casino.
Dagli esteri. Sul Corriere reportage dalla Libia tra le bande che assediano Tripoli. Haftar a Roma: "Ridateci i teschi dei nostri martiri" (Stampa). Sulla Brexit May sfida la Ue: "Meglio un non accordo". Giù la sterlina (Sole, Messaggero). In Germania manifesto anti-razzismo dei colossi di finanza e industria (Sole). Ma è la classe media a guidare il boom dell'ultradestra (Stampa). In Danimarca la cannabis si quota in Borsa (Sole).
Tra cronaca e storia: trovata la lettera che portò Galileo davanti all'Inquisizione (Stampa, Repubblica). Angela: "Vi racconto Pompei di notte: è un sogno fuori dal tempo" (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
In apertura sulla Stampa il compromesso Lega-M5S: via libera al reddito di cittadinanza (ma solo agli italiani) in cambio del sì sui decreti immigrazione e sicurezza. Nel vertice di ieri a Palazzo Chigi Salvini avrebbe spalleggiato la proposta di Di Maio (ancora in Cina) per avere il reddito di cittadinanza a marzo 2019, in tempo per le Europee, e per ottenere da Tria più margini di deficit rispetto alla soglia dell'1,6%. Dal M5S era arrivata la richiesta di arrivare al 2,6%, ossia sforare il deficit di 16 miliardi (Repubblica). La trattativa sembra ora attestata sul deficit al 2%, titola il Messaggero, che parla di svolta di Tria: si va verso il taglio dell'Ires dal 24 al 15% per le imprese che reinvestono gli utili in ricerca, macchinari e assunzioni stabili, la cedolare secca al 21% per i negozi sfitti e un primo taglio delle accise sulla benzina (Sole). Il reddito di cittadinanza "solo per gli italiani" come ha ribadito Di Maio, costerebbe 12 mld, ma escludendo cittadini comunitari poveri Di Maio scavalca la Costituzione, scrive Repubblica. C'è l'intesa anche su quota 100 (Corriere, Messaggero): la proposta della Lega pronta per essere consegnata al Tesoro prevede l'uscita dal lavoro a 62 anni con almeno 38 anni di contributi, salvo risalire a quota 101 con 65 anni e 36 di contributi. Questo permetterà di abbassare da 492 a 380 mila le uscite anticipate e ridurre l'impatto sui conti pubblici. Nella proposta della Lega anche una "pace contributiva", per riscattare con un super sconto gli anni della laurea e quelli in cui non si è lavorato. I versamenti dovrebbero essere concentrati nel biennio 2019-2020 così da finanziare la partenza della revisione della Fornero. Il M5S continua a puntare anche sulla pensione di cittadinanza da 780 euro: una misura che potenzialmente interessa 4 milioni e mezzo di italiani (Messaggero). La sottosegretaria Castelli: "La pensione di cittadinanza deve partire subito, a gennaio, mentre da marzo dovrà decollare il reddito di cittadinanza per tutti i senza lavoro", con 7 mld dall'aumento del deficit e 3 dal budget destinato al reddito di inclusione. Sulla Stampa lo sconto in arrivo dalla Ue per Genova: bonus da 2 miliardi, ma il governo rischia di perderlo se non sceglie il commissario e non pubblica il decreto legge. Cottarelli, sulla Stampa: aumentare il deficit non basterà a realizzare le promesse elettorale. La crescita più bassa rallenterà le entrate, c'è poco tempo per la spending review.
Il premier Conte, in serata da San Giovanni Rotondo, annuncia la fumata bianca: "Teniamo i conti in ordine, non siamo degli scalmanati". Ma la tensione con i tecnici del Tesoro resta alta. Su Giornale, Repubblica e altri l'audio choc di Casalino contro il Mef: "Siamo pronti alle purghe". "I tecnici di Tria obbediscano o li cacciamo". Boccia (Confindustria): "Siamo nella logica punitiva che non appartiene a un grande paese democratico in cui il confronto deve essere un valore" (Repubblica).
Istat, su Repubblica la disfida gialloverde per conquistare la presidenza: il M5S non vuole lasciare alla Lega il controllo dell'Istituto che diffonde dati chiave per l'economia. La Lega sostiene la candidatura di Gian Carlo Blangiardo, il M5S quella di Maurizio Vichi. La Flc Cgil richiama alla necessità di un metodo che garantisca trasparenza nella selezione e indipendenza all'Istituto. Il governo congela tutto e nomina Maurizio Franzini "reggente".

ITALIA-POLITICA
Cresce il centrodestra: secondo il sondaggio di Noto (QN in prima e p.2) la coalizione vale il 47% e avrebbe la maggioranza assoluta in Parlamento. La Lega sale al 34% mentre il M5S ora al 28%. Pd ancora in discesa al 15%. Dalla convention di Fi di Fiuggi arriva l'invito di Tajani alla Lega: abbandoni le scelleratezze del M5S (Corriere p.10). "Siamo pronti ad aiutare Salvini – dice Tajani al Giornale (p.9) – ma si liberi dei 5S, che sono dilettanti allo sbaraglio. Salvini ha confermato che quando finirà questo governo non andrà alle elezioni con i 5S, ma porterà avanti con noi la battaglia del centrodestra unito". Per il Messaggero (p.10) prosegue il pressing di Berlusconi per dividere la Lega dai 5S, ma Salvini non cede. Fi tenta di spingere sulle liste comuni per il voto europeo.
Primo "No" degli italiani al governo: il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (in prima e p.9) evidenzia come il 56% sia contrario alla proposta di chiudere i negozi nei giorni festivi. Mentre gli elettori 5S sono in maggioranza (60%) d'accordo, i leghisti restano indecisi (47% a favore). Contrari soprattutto gli elettori di Fi-FdI e quelli del centrosinistra. E' la prima bocciatura di una proposta di Lega e M5S. Intanto, il Fatto (in prima e p.3) fa l'elenco delle 12 promesse non mantenute dal governo: dal taglio delle accise alla riforma della legge Fornero, dalla modifica della Buona Scuola al taglio degli sprechi, fino all'abolizione del Jobs Act.
Decreto unico su sicurezza e migranti: "Li abbiamo unificati – dice Salvini – semplicemente per far loro fare un viaggio più agile nelle commissioni" (Corriere p.6 e tutti). Nel M5S dubbi sulla stretta prevista in tema di accoglienza, con Di Maio che annuncia possibili modifiche al testo e i leghisti che avvertono: "Nessuno pensi di poter tirare troppo la corda". Sul decreto, Salvini va allo scontro con il Quirinale (Fatto p.8). Dubbi del Colle che segnala criticità costituzionali sui paletti previsti dalle nuove norme sull'asilo (Stampa p.7). Messaggero (p.8) parla di duello Lega-Bonafede sul decreto. Ma la Verità (p.8) smentisce le voci di una crisi di governo su sicurezza e migranti.
Con il testo, Salvini riforma lo Sprar (Stampa p.6): al sistema di protezione per richiedenti asilo saranno ammessi solo minori non accompagnati e chi ha ottenuto l'asilo. L'ex ministro Enzo Bianco, che inventò il sistema, alla Stampa (p.6) dice: "L'integrazione passa per i piccoli Comuni. Rischiamo di creare più emarginati e criminali, sbagliato limitare l'accoglienza diffusa".
Affondo del presidente della Camera, Fico su migranti e porti chiusi: "L'Italia salvi le vite con l'aiuto di tutti, anche delle Ong. Per me le persone devono poter sbarcare" (su tutti). Il vicecapo della segretaria di Di Maio, Bugani al Fatto (p.5): "Stiamo lavorando bene, ma non si fa altro che parlare di immigrazione. Però un Paese non si rilancia fermando due barche: bisogna puntare su altro, cominciando da cultura e turismo". Verderami (Corriere in prima e p.8) riporta il retroscena di un incontro riservato tra l'ala sinistra del M5S e il Pd: un segnale a Salvini impegnato nel vertice di centrodestra con Berlusconi e Meloni.

ESTERI
Sul Corriere reportage tra "i cento fuochi di Tripoli": così avanza la marcia di Haftar. Guerriglia e milizie cambiano alleanze ogni giorno: capitale nel caos. Il governo Serraj, riconosciuto dall'Onu e sostenuto dall'Italia, è sempre più in difficoltà. Gli Usa potrebbero rientrare in gioco: il segretario di Stato Pompeo sta valutando di partecipare alla conferenza di metà novembre in Sicilia. L'ipotesi potrebbe essere quella di ricostituire un corpo militare scelto arruolando le forze d'élite di Gheddafi, disperse tra le numerose fazioni armate che si contendono il Paese.
May sfida la Ue su Brexit: "Meglio nessun accordo che un cattivo accordo" (Sole e tutti). All'indomani del vertice fallimentare di Salisburgo la premier inglese chiede rispetto: in un discorso a Downing Street ha definito inaccettabile che i leader Ue abbiano respinto il suo piano senza offrire spiegazioni nP proporre alternative. "Ho sempre trattato con rispetto la Ue, la Gran Bretagna si aspetta altrettanto". La May è ferma su un'intesa di libero scambio con la Ue sulle merci ma non sui servizi o i capitali e mette fine alla libera circolazione delle persone. "L'intesa con l'Europa ci sarà – dice alla Stampa il vicepremier Lidington – Theresa resta in sella, il negoziato lo concluderà lei. Non trovare un compromesso non conviene, ma ci prepariamo all'eventualità".
La grande impresa tedesca in campo contro il razzismo (Sole) Con gli episodi di intolleranza che crescono, l'associazione tedesca della Carta delle pari opportunità e uguaglianza sul lavoro pubblicherà un comunicato congiunto delle 24 grandi aziende nazionali (tra cui Daimler, Deutsche Bank, Adidas, Basf, Bmw e Siemens) per prendere posizione comune contro razzismo e xenofobia. I rappresentanti di Charta: "Vogliamo che il nostro messaggio arrivi chiaro e più forte dei manifestanti estremisti di Chemnitz". Sulla Stampa l'ascesa dell'estrema destra, con imprenditori, professori e classe media sempre più attratti da AfD: c'è già il sorpasso sulla Spd (18 a 17%), con AfD seconda solo a Cdu-Csu (al 28%). Il malcontento nei confronti della grande coalizione al governo e l'erosione della popolarità della Merkel, scrive la Stampa, sono evidenti quanto drammatici.

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