Commentario del 20.09.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra ancora in primo piano: arriva il reddito di cittadinanza (MF). Verso la manovra, sfida sul 2% di deficit (Corriere). Ma è trincea anche sui ritocchi Iva (Messaggero). Giù l'Irpef con rincari Iva, pensioni verso i tagli sopra i 4.500 euro (Repubblica). Visco (Bankitalia) segnala che "il debito pubblico è sostenibile" ma serve "attenzione alla manovra". Mentre il ministro Toninelli al Sole annuncia un "maxi piano straordinario per le infrastrutture senza vincoli Ue". Intanto il M5S vuole far fuori i tecnici del Tesoro (Stampa).
Spazio ancora al caso Genova e alle concessioni autostradali: il Sole fa i conti in tasca a chi ha guadagnato sugli aumenti dei pedaggi (Sole). Intanto, sul Corriere lo scontro per la revoca della concessione ad Autostrade: costa 20 mln e servono 5 mesi.
Tra i temi politici, in evidenza le Olimpiadi di Milano e Cortina, parla Fontana (Lombardia): "Se il governo non dà i soldi faremo come per Expo". Fatto parla di "truffa olimpica" Milano&Cortina: "I Soldi del governo arriveranno". Ma per il Messsaggero, Torino potrebbe rientrare in corsa.
Calcio, Ronaldo espulso, lacrime nella prima in Champions (Repubblica). La Juve vince comunque a Valencia (Corriere), mentre la Roma, mai in partita, subisce un duro ko (3-0) a Madrid (Messaggero).

ECONOMIA
Verso la manovra, trincea su deficit e ritocchi Iva (Messaggero e altri). "Attingere al deficit e superare il 2%": così M5S e Lega incalzano il Tesoro (Corriere p.2). Tria fissa come tetto per il disavanzo l'1,8%, ma sale il pressing per andare oltre quella soglia. Giornale (p.3) parla di "sequestro del ministro", ma il Colle è tranquillo: è blindato. Mattarella a sostegno di Tria sull'equilibrio tra conti e crescita (Corriere p.5). Per il Fatto (p.2) non ci sono solo i conti pubblici nello scontro con il "ministro che non fa toccare palla": anche nomine e banche. Il titolare del Mef concede 3,4 mld in più, ma sul reddito di cittadinanza dice: "Non tutto subito" (Messaggero p.3). Il sottosegretario Bitonci al Mattino: "I punti fermi restano flat tax, pace fiscale. Poi le accise e l'allargamento della cedolare secca, senza dimenticare "quota 100" per le pensioni". Per il Fatto (p.3) i mercati sono incerti e non sanno più a chi credere: troppa distanza tra la fermezze del Tesoro e le promesse dei leader politici. Per fronteggiare le promesse dei partiti, Tria propone la carta dell'Iva: l'idea è spostare certe voci nelle aliquote superiori (Corriere p.3 e altri). Servirebbe a ridurre l'Irpef (Repubblica p.2). I grillini mettono nel mirino i tecnici del Tesoro e chiedono di mandare via il Ragioniere dello Stato perchè "fa resistenze sul bilancio" (Stampa in prima e p.4). Intanto, c'è l'accordo sulle pensioni alte: nella legge il taglio per 50 mila italiani, nel mirino gli assegni oltre 4.500 euro netti al mese (Stampa p.3 e tutti). Con il ricalcolo tagli fino al 25% (Libero p.5). Sulle pensioni anche il lavoro per la riforma della Fornero: l'introduzione di "quota 100" costerebbe 8 mld di euro, ipotesi fondo per il ricambio generazionale per contenere la spesa (Corriere p.6).
E' il nodo coperture a preoccupare: dalle accise alle grandi opere, piano da 85 mld per la copertura del programma (Corriere p.5). E sulle infrastrutture il ministro Toninelli al Sole (p.3) annuncia: "Stiamo lavorando a un grande piano, senza limiti di spesa, che cercheremo di finanziare fuori dai vincoli Ue, da inserire nella legge di bilancio o in un decreto immediatamente successivo".
Sul Messaggero (p.5) la coda dei "paperoni" per la residenza in Italia: la flat tax per attrarre capitali, 227 super ricchi nel Belpaese grazie allo sconto del fisco. Richieste da tutta Europa per trasferirsi e ottenere benefici del prelievo a forfait.

POLITICA
Olimpiadi, Milano e Cortina in campo. Ma Giorgetti avverte: "Trovino loro i finanziamenti" (su tutti). Ma Coni e Lega rassicurano: un modo per far arrivare i fondi si troverà (Fatto p.7). Il governatore lombardo Fontana al Corriere (p.9): "Operazione a costo zero? Curioso che lo Stato ci fosse per la corsa a 3 ma non a 3. Contiamo sul territorio, come per Expo". Ma la 5S Valente a Repubblica (p.13) avverte: "I Giochi senza soldi pubblici non si faranno, sarebbe un inedito". Il governatore veneto Zaia alla Stampa (p.6): "Il governo non trasformi la candidatura in un Vietnam. Gli sponsor privati non bastano. Inutile spargere sospetti di malaffare, un treno così non passerà più. L'Italia deve vincere". Intanto, spunta l'ipotesi di un fondo di garanzia (Messaggero p.7). Stampa (p.6) parla di piano da 600 mln. Pressioni per far rientrare Torino nella partita, la sindaca Appendino: "Se cambiano i patti ci sono. Così passiamo per quelli del no" (Messaggero p.9). Ma per la Stampa (p.6) nonostante le pressioni di imprenditori e commercianti per fare in modo che ci ripensi, la sindaca M5S non arretra: "Poca chiarezza". Secondo il Fatto (p.7) la sindaca è isolata:  non aveva la maggioranza per portare "i Giochi delle Alpi" in città.
Lega, rivolta per le rate concesse al Carroccio per la restituzione dei fondi (Repubblica p.10). Proposta di legge del Pd per allungare tutti i pagamenti a Equitalia a 76 anni. L'associazione debitori scrive al Colle: vogliamo le stesse condizioni. Il presidente della Lazio Lotito a Repubblica: "La dilazione? Non mi paragonate a Salvini, io pago debiti fatti da altri". La Verità (p.7) contro i "becchini" che volevano la morte del Carroccio: disperati perchè è ancora vivo.
Conti in tasca alla Lega da parte del Fatto (p.6): bilancio in rosso, ma il Parlamento è un bancomat e il Carroccio è salvato dal successo elettorale. Più che triplicati i fondi per i gruppi di Camera e Senato: pure gli eletti versano assai di più. E Repubblica (p.11) segnala quei 30 mln di spese dal 2012 al 2017 nei conti del Carroccio senza giustificazione.
Rai, Fi si astiene: regge l'asse per Foa presidente (Corriere p.12). Sì in Vigilanza alla risoluzione M5S-Lega: il cda può rivotare per il giornalista, nonostante le proteste del Pd. Fi pronta a dare l'ok a Foa, in cambiò avrà come una contropartita nelle nomine dei direttori (Repubblica p.8).
Fatto (p.4) prospetta un piano leghista in vista del voto europeo: liste bloccate e soglia al 5%. Una legge che penalizzerebbe i partiti più piccoli, in particolare FdI. Ma dal M5S alzano le barricate: "Non permetteremo che si faccia".
Pd, il segretario Martina al Corriere (p.11) torna sulle ultime polemiche: "Basta caricature e dibattiti sulle cene, il partito stia con i deboli o si estinguerà. Serve un fronte comune da Tsipras a Macron per il voto Ue". Intanto, alla Stampa (p.7) parla il presidente dem Orfini: "Martina fermi il congresso, il Pd non deve continuare questa inutile rissa sui nomi. Così alle europee rischiamo di andare peggio delle politiche, serve un partito da Saviano a Calenda". Sul Fatto (p.11) l'avvertimento di Petrini: "Ma quali cene, la sinistra deve tornare a parlare con i poveri".

ESTERI
Tusk contro l'Italia: "Basta usare i migranti per scopi elettorali" (Repubblica p. 6 e altri). Al vertice di Salisburgo, al quale era presente uno "snobbato" premier Conte, apre le danze il presidente del Consiglio europeo che mette nel mirino Lega e 5Stelle accusandoli di lucrare elettoralmente sui migranti. Così messo alle strette, nel chiuso del vertice, il premier cede ed accetta che - come proposto da Juncker - chi non prenderà migranti, potrà compensare "con un contributo finanziario" alla Ue da destinare poi ai paesi che accolgono. Un'inversione rispetto alla linea precedente e sopratutto uno sgarbo a Salvini, che di Orbán, kaczynski e gli altri campioni di Visegrad è alleato. Ma i suoi appelli cadono nel vuoto e l'Italia resta a bocca asciutta (Notizia Giornale p. 4 e altri).

© riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento