Commentario del 30.04.2019

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano tra caso Siri, possibili convergenza 5S-Pd e caso dello stupro da parte di due esponenti di Casapound. Siri, il sottosegretario ha l'intercettazione ma se la tiene. E oggi Conte parla con Salvini (Fatto). Per il Giornale "Conte scappa da Siri": il premier decide di non decidere. Sull'ipotesi di un'intesa 5S-Pd Di Maio frena, ma la base grillina è pronta alle convergenze (Stampa). E la dem Boschi alla Stampa dice: "Niente intese di Palazzo, falliranno e toccherà ancora a noi". Il governatore veneto Zaia al Corriere: "Senza l'autonomia salta il contratto con i 5S".
Intanto, uno stupro scuote il governo (Messaggero). Donna violentata, bufera politica su Casapound (Corriere e altri). Due di Casapound arrestati per stupro di gruppo su una donna (Fatto).
Verso il voto in Sicilia: avanza la Lega, ancora giù il M5S (Repubblica). La Sicilia premia la Lega alleata con Fi (QN). Per il Messaggero crollano i grillini, ma la Lega non sfonda: il prezzo delle liti. Il Pd esulta: la Lega in Sicilia non è al 50% (Verità).
In Economia: caso risparmiatori, il decreto crescita è ancora bloccato (Messaggero). Il Fatto intervista il ministro Tria: "Tagli o sale l'Iva. Draghi può fare grandi cose". Frodi Iva, task force a caccia di 36 mld (Sole). Pace fiscale, governo pronto alla proroga (QN). Libero all'attacco: siamo evasori, altro che poveri. Le domande per la pace fiscale superano quelle per il reddito di cittadinanza. Su Repubblica in risalto la festività del primo maggio: altro che Festa del Lavoro, un giovane su tre non ha un posto, in 10 anni raddoppiati i disoccupati. Intanto, su Bankitalia, Conte propone le nomine del direttorio (Sole).
Spagna: Pedro Sanchz, l'eccezione per l'Europa (Corriere). Effetto Sanchez: la sinistra europea adesso ci spera (Stampa).
Terrorismo: il capo dell'Isis ricompare dopo 5 anni (Corriere e altri). E' tornato il Califfo Isis: "Colpite Parigi" (Giornale). Il terrorismo islamico ha fatto 146.811 morti (Verità).

ECONOMIA
"Il programma di governo è stato adottato e sono qui per realizzarlo, ma il programma va adeguato al mondo e alla realtà che cambia, anche con troppa velocità". Il ministro Tria, in un'ampia intervista al Fatto (in prima e p.2-3) smentisce le tensioni all'interno del governo, evidenizia i buoni rapporti in privato con Salvini e Di Maio - "anche se a volta mi attaccano, forse per avere consenso. Ma orami non ci faccio più caso e non ho mai pensato di dimettermi" - poi minimizza sull'Iva: "Il bilancio dello Stato è di 800 mld di euro, la politica decida come usarli. Ridurre le tasse, tagliare la spesa e e ritoccare l'Iva? Qualcosa va fatto. Non è possibile abbassare le tasse, gar crescere la spesa e tenere l'Iva ferma. In passato l'hanno fatto e adesso ne facciamo i conti".
Pil, oggi i dati del primo trimestre: fine della recessione e lieve ripresa (Messaggero p.6). Molto probabile un incremento dello 0,1% trainato dalla positiva tendenza della produzione industriale. I segnali positivi evidenziati anche da Banca d'Italia e Upb sono reali, ma non tali da alimentari ottimismo. Restano da verificare gli effetti positivi dei più recenti provvedimenti del governo uno dei quali, il decreto crescita, devi ancora vedere la luce.
Crescita, decreto al palo nonostante il secondo ok. C'è il nodo risparmiatori (Messaggero p.6). La soglia dei 200.000 euro per ottenere il rimborso, resta all'esame di Bruxelles. Il decreto è stato approvato il testo non è ancora arrivato in Gazzetta. I capitoli su cui è in corso una messa a punto sono quelli relativi al Salva-Roma all'Alitalia e al fondo per il rimborso dei risparmiatori.
Il decennio nero dell'occupazione. Un milione in meno di posti stabili. Solo la Grecia ha un tasso di occupazione peggiore dell'Italia, cresce la quota di giovani sottoccupati e precari. Lavora solamente il 62% degli under 34. Su Repubblica (in apertura e p.2-3) ampio focus sul mercato del lavoro in vista della Feste del primo maggio. Il Paese invecchia: ci sono 173 anziani ogni 100 ragazzi. "La festa senza il lavoro" è il titolo dell'editoriale di Gad Lerner. "Il Primo maggio rischia di diventare un rituale fuori dal tempo con i nuovi sfruttati, le tutele spezzate, il caporalato digitale. Necessario un altro sindacato: unitario. In un'intervista a Repubblica, la leader Cisl Furlan dice: "Serve un'Europa che garantisca parità di diritti sociali e di condizioni di lavoro a tutti. Non è un'utopia ma una necessità. Senza parità di condizioni si moltiplicano gli episodi di dumping: porto via il lavoro a te perché nel Paese accanto pago meno tasse e pago meno chi lavora. Questioni molto concrete". Sul salario minimo, Zingaretti rilancia: "Di Maio voti la nostra proposta". Ma i renziani avvertono il segretario: "Mai con i Cinque stelle" (Repubblica p.4). Sindacati con il Pd contro il piano Cinquestelle: "Così i lavoratori sono più deboli". In uno studio i vantaggi dei minimi tabellari sul salario legale. Il sei maggio i sindacati incontrano di Maio (Repubblica p.4).
Iva nascosta con 15 trucchi, caccia a 36 miliardi. Sono numeri che obbligano la nostra amministrazione finanziaria ad alzare il massimo livello di attenzione tanto da ritenere le frodi Iva un pericolo permanente (Sole p.3). Salvini: "Sulla pace fiscale ci sarà una proroga". Ma una nota del Mef si dice contrario a una riapertura dei termini (Repubblica p.20). Libero (in apertura) all'attacco: "Siamo evasori, altro che poveri". Le domande per la pace fiscale superano quelle per il reddito di cittadinaza. Copn il nostro erario però spesso chi ha guai tributari è più onesto di chi chiede il sussidio.

POLITICA
Uno stupro scuote il governo. Viterbo, due militanti di Casa Pound arrestati: uno è consigliere comunale. Le minacce alla vittima: "Taci, tanto nessuno ti crederà". E gli alleati si dividono: Salvini, castrazione chimica; di Maio, una presa in giro (Messaggero prima e p.2-3 e tutti). Linea dura di Matteo per smarcarsi dalle accuse di "rapporti pericolosi" (Messaggero p.3).
Ancora tensioni sul caso Siri, Salvini: sul sottosegretario non tratto. Ma Conte avverte i vice: questa rissa va chiusa. Di Maio insiste per le dimissioni. Possibile vertice a margine del consiglio dei ministri (Messaggero p.4). Ma Contes scappa da Siri: il premier evita l'incontro con il sottosegretario, e il caso provoca una cadura nei sondaggi sia per il M5S che per la Lega (Giornale in prima e p.6). Linea comune di pm e avvocati difensori su Siri: carte secretate per stemperare la tensione.  Nella maggioranza è resa dei conti. Il pressing di Di Maio: "Devi lasciare subito, se prosciolto torni". E il grillino rilancia: "L'autosospensione non esiste" (Stampa p.7). Salvini: "No ai processi sui giornali o in Parlamento". Il sottosegretario resiste: "Mi vogliono fuori? Allora devono cacciarmi". La linea del leghista che esclude l'auto sospensione (Corriere p.8).
Pesa sul governo anche la questione delle autonomie regionali. 5S contro il voto popolare, il governatore veneto Zaia al Corriere (p.10): "Così uccidono la riforma. Se salta quella salta il contratto, siamo alla firma decisiva, ma chi si oppone non dice cosa vuole". Ma i leader cercano la tregua. Vertice a tre nel viaggio per Tunisi anche se vanno con aerei diversi (Corriere p.9).
Possibile intesa M5S-PD, Di Maio frena. Ma la base grillina è pronta alle convergenze (Stampa in prima e p.3). Di Maio respinge l'apertura del Pd: "Voi redimetevi, io sto con la Lega". Fino alle europee tutto fermo e anche Zingaretti frena, ma sui temi possibili convergenze. "No ad accordi di Palazzo. Grillini hanno fallito e toccherà ancora la noi – la dem Boschi alla Stampa -.La vera scommessa è coinvolgere i moderati. Che c'entriamo noi con questi incompetenti?".
Voto in Sicilia, la ritirata dei Cinquestelle. Ma il Carroccio non sfonda (su tutti). Cinque comuni su sette al ballottaggio: il movimento perde Bagheria e Gela. Non riesce la corsa solitaria della Lega: a Caltanissetta, vola il  candidato forzista mentre i grillini passano dal 50 al 13 per cento con un crollo record. A Gela exploit del patto civico fra Forza Italia e il Pd (Messaggero p.8). Comunali, la Lega sbarca in Sicilia e Cinquestelle perdono dove governano. Salvini elegge per la prima volta un sindaco nell'isola (Repubblica p.10). "Il laboratorio con il Pd funziona. Serve un patto del Nazareno, i moderati devono stare insieme" dice il forzista Miccichè al Corriere: "Se uno sta con Salvini non può essere amato dentro Forza Italia (Corriere p.11). Il prezzo delle liti allarme i leader: giù anche nei sondaggi nazionali. L' affermazione di Forza Italia preoccupa Salvini: "Ma con il Centrodestra non torniamo" (Messaggero pagina nove).

ESTERI
Spagna, Sanchez fa da sé: "Al governo solo la sinistra". Il premier esclude intese con i centristi di Ciudadanos. Podemos preme per entrare a pieno titolo nell'esecutivo (Repubblica p.6 e tutti).  Nessun governo vedrà la luce prima delle elezioni europee del 26 maggio. "Voglio governare da solo". Ma Podemos cerca più spazio. I socialisti: esecutivo di minoranza. Pressioni di banche e imprese per l'intesa con Ciudadanos (Stampa p.4). Più lontano il patto Ppe-sovranisti. Il successo socialista rafforza lo schema di un'alleanza con popolari e liberali a Bruxelles. Sanchez cerca la collaborazione con la Merkel e Macron per ottenere una poltrona di peso. Intanto nell'Unione Europea Madrid sorpassa l'Italia (Stampa p.5). Europa stanca del muro contro muro e la sinistra può ritornare a sperare. Un'analisi di Bonanni (Repubblica p.8) sul voto spagnolo e quello per Strasburgo. "La vittoria socialista a Madrid conferma che le politiche di odio hanno meno presa che in passato". Lo scrittore Juan Luis Cebrian alla Stampa (p.6): "Pedro insegna alla sinistra italiana: concentratevi sulle diseguaglianze". Il messaggio di Madrid a Zingaretti. Le elezioni spagnole dicono al resto dell'Europa che non c'è un destino già segnato – scrive Geremicca sulla Stampa -, il sovranismo nazionalista può essere contrastato e il vento che gonfia le vele delle destre è sempre forte, certo: ma non al punto da impedire addirittura la navigazione degli scafi avversari.
Isis, Al Baghdadi ricompare dopo cinque anni. "Attaccare la Francia crociata e gli alleati". Diffuso un nuovo video del califfo che incita alla guerra santa e alla vendetta sui nuovi fronti in Africa e Sri Lanka. "I fratelli intensifichino gli attacchi in Mali e Burkina Faso (Stampa p.11 e tutti).
Abdica l'imperatore Akihito. Dopo un regno durato trent'anni il Giappone si prepara all'abdicazione dell'imperatore, la prima volta in 200 anni di storia, per la più antica monarchia ereditaria al mondo senza aver subito interruzioni (Stampa p.16). Il penultimo imperatore (Corriere p.14). La sfida di Tokyo è la modernità, ma la moglie resta mezzo passo dietro (Repubblica p. 13).

© riproduzione riservata

Commentario del 28.04.2019

IN PRIMA PAGINA
Governo, ancora uno strappo e sulle autonomie Lega pronta al blitz (Corriere, Messaggero). Province costose e mai abolite: "Eleggiamole". "No, leviamole" (Fatto). Salvini: "Arduo governare con i 5S, cambiano troppo idea. Siri? Conte non è giudice" (Stampa). Di Maio e la grana soldi. Deputati in rivolta: non vogliono pagare Rousseau (Giornale).  Dieci mesi di raid contro la Lega (Verità, Libero). Lemmetti: "Ma quale Salva-Roma, sono guai per lo Stato" (Fatto).
Caso Regeni. Conte: "Molto turbato dalla lettera dei Regeni" (Repubblica). Il premier chiede "verità" all'Egitto di Al Sisi (Fatto).
Sondaggio. La metà degli italiani: crisi e voto. Per il 50% il governo cade dopo le europee (QN).  Le agenzie di rating scommettono sulla patrimoniale (Giornale). Spara al ladro in casa, a Roma primo test sulla legittima difesa (Messaggero, QN). Legittima difesa, 1° caso post-legge: ladro ragazzino ferito e derubato a Tivoli (Fatto, Giornale). Caos sulla maratona vietata agli africani: poi Trieste ci ripensa (Corriere). Processo Stato-Mafia. Trattativa, Dell'Utri vuole Berlusconi teste in aula (Fatto).
Esteri. La Spagna vota, governo cercasi (Corriere e altri). Spagna al voto, rischio caos (Giornale).   Da Biden a Buttigieg, i democratici cercano il candidato anti Trump (Stampa). Crisi nel Mediterraneo, Conte: "Rischio jihadista in Italia" (Messaggero, Giornale). 
Sport, calcio: CR7 risponde al Ninja, pari tra Inter e Juve (Corriere). Volata Champions, la Roma c'è: 3-0 al Cagliari (Messaggero). F1: a Baku brivido Ferrari, Leclerc si schianta, Mercedes in pole e Vettel solo terzo (Messaggero).

ECONOMIA
Si allontana la recessione, ma la ripresa è ancora fragile. Martedì il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,1%. Conte: miglioreremo. Dopo la conferma del rating, il governo spera in un secondo semestre positivo (Stampa). Il governo spera nel Pil, da giugno il dossier Iva. Atteso dall'Istat un risultato positivo che chiuda due trimestri di recessione (Messaggero).
Debito fuori controllo. Bruxelles chiederà una maxi manovra. Siamo tornati ad essere il grande malato dell'eurozona. A giugno possibile procedura di infrazione della commissione (Repubblica).
L'allarme sull'Iva al 25%: "Se aumenta l'imposta sarà boom di evasione". Lo studio della Cgia di Mestre: già oggi il nero costa allo Stato 113 miliardi di euro l'anno (Giornale).
Sconti fiscali: tagli e riordino per lavoro, trasporti e famiglie. Tecnici del Mef già all'opera: obiettivo minimo recuperare tre-quattro miliardi e tentare di arrivare fino a sei-otto al netto della riconfigurazione del bonus da 80 euro. Fra i nodi soglie e franchigie (Sole). In un anno 641 mila incidenti sul lavoro. Cresce il numero dei morti: 1.143 nel 2018, 10% in più rispetto al 2017 (Messaggero).
BTp, il mercato punta sul mini rally dopo la pagella S&P (Sole p.3): secondo il gestore di Aberdeen Asset Management, James Athey, che pure ha preso una posizione ribassista sui BTp, i rendimenti dei titoli a 10 anni (che hanno chiuso la settimana a quota 2,58%) potrebbero scendere di 10 punti solo per l'effetto dello scampato pericolo. Se confermato, il rimbalzo dei BTp sarebbe un'ottima notizia per il Tesoro, che martedì torna a rifinanziarsi in asta con emissioni a lunga scadenza per un ammontare massimo di 6,5 mld. La "grazia" di S&P è una buona notizia, ma il sollievo è destinato ad essere di breve durata: l'Italia resta sotto osservazione per un possibile declassamento alla prossima revisione prevista per il 26 ottobre, visto che l'outlook resta negativo.

POLITICA
Ancora lite in seno al governo, stavolta sull'abolizione delle Province: sì grillino, no leghista (Stampa, Corriere, tutti). Per Di Maio "sono un poltronificio", secondo Borghi (Lega) "quando vennero abolite sembrava che le casse dello Stato si sarebbero risanate, ma non è stato così". Interviene anche la viceministra Castelli che ammette. "Bisogna mettere ordine". Il Mef: "Questi enti sono ancora previsti dalla Costituzione". Salvini: "Oggi le Province non sono né carne, né pesce. Ci sono presidenti, dipendenti e amministratori, ma non ci sono soldi e poteri. Il risultato è che le strade e le scuole restano senza manutenzione. Le cose o si fanno bene o non si fanno. E io sono convinto che si debbano fare" dice nell'intervista alla Stampa affrontando anche altri temi, come la Tav e ribadendo che "se la Lega dovesse vincere in Piemonte, la linea Torino-Lione certamente si farà". Sul caso-Siri, invece, il leader leghista è netto: "Non mi basta un pezzo di intercettazione per dire che Siri ha responsabilità, lo dica un giudice, non Conte". E sulla diversità di vedute con 5Stelle, Salvini conferma che "è arduo governare con loro, cambiano troppo idea".
Ma la Lega sfida gli alleati: "Subito i disegni di legge per l'autonomia". Il blitz deciso per "colpire" prima del voto (Corriere). La ministra Lezzi: "Indietro non si torna. Il Carroccio punta al Sud? Ci ricordiamo gli insulti. Serve un'intesa sulle autonomie, non mi quadrano" (Corriere).
Caso Siri, Conte: "Lasci o salta tutto". Salvini: deciderà lui, io parlo di vita reale" (Messaggero). Siri aspetta il verdetto del premier. La Lega: "Si confronti con noi". Opposizione all'attacco. Sala: "Lasci". Calenda: è un'arma di distrazione di massa (Corriere). Sul fronte giudiziario, "È caccia alla tangente". I pm passano al setaccio gli incontri con Arata (Repubblica).
Amministrative, oggi in Sicilia il 26 nel resto d'Italia: "La scommessa di Salvini: "Chi sfonda in Sicilia poi si prende l'Italia". Oggi il voto nell'isola che può consegnare alla Lega quel boom che ha sempre anticipato la tendenza nazionale (Repubblica). I borghi non più rossi: da Cinisello Balsamo a Forlì, rischiano di crollare le numerose roccaforti democratiche. "Capalbio verso la Lega". Nel paesino simbolo la sinistra divisa potrebbe regalare il sindaco al Carroccio (Messaggero).
Dieci mesi di raid contro la Lega. Dossier ricostruisce le centinaia di bombe, proiettili, intimidazioni, scritte minacciose nei confronti del Carroccio da quando Salvini è al governo (Verità in prima e pagina 2). Sedi distrutte, pugni, minacce. La campagna anti carroccio dei sedicenti antifascisti. Di queste violenze non parla nessuno (Libero).
Di Maio, grana Rousseau. Solo un grillino su cinque paga i 300 euro al mese. I deputati Cinquestelle: basta disservizi e schedature (Giornale).
Maratona, il caso arriva in Parlamento. Trieste fa dietro front "Inviteremo gli atleti africani". Giorgetti: "Stop agli scafisti dello sport". Di Maio: "Una follia" (Stampa). Trieste, la maratona dell'apartheid. "No agli africani". Poi il dietrofront. Il patron della corsa: usati da manager senza scrupoli. Il Pd: roba da Ku Klux Klan. Alla fine gli organizzatori si inventano una scusa: "Era una provocazione" (Repubblica).
Sul QN il sondaggio di Noto: secondo gli italiani, dopo le Europee il governo andrà ko. In caso di crisi, la maggior parte degli interpellati vorrebbe elezioni anticipate. Soltanto il 20% dice di aver compreso la proposta grillina. Sul continuo conflitto nell'esecutivo, invece, il 55% dichiara che "così non si può andare avanti", il 40% sostiene che "non è preoccupante perchè al governo c'è un'alleanza tra partiti differenti", il restante 5% è senza opinione.

ESTERI
Conte con Putin e Al Sisi per mediare sulla Libia: "No ad azioni militari". Svolta diplomatica. L'Italia riapre il consolato a Bengasi e si offre di curare i militari di Haftar (Corriere). La rabbia di Tripoli contro l'Italia: "Haftar, un criminale. Non esiste neutralità". Serraj irritato per le posizioni del governo gialloverde. Il premier: non chiuderemo l'ospedale a Misurata (Stampa). Allarme del premier: rischio jihadisti in Italia (Messaggero). Il futuro della Libia è un enigma, ma Conte non sbaglia quando afferma che "la conquista di Tripoli con la forza è destinata a creare più problemi di quelli che ambisce a risolvere" (Messaggero).
Caso Regeni, Conte: "Deluso da Al Sisi. Nessun passo avanti" (Repubblica). Inutile il colloquio fra il premier e il presidente egiziano: "Ho letto la lettera dei genitori di Giulio. L'Italia non avrà pace finché non ci sarà giustizia, ma non ho strumenti per intervenire". Il gelo della famiglia che dal Cairo non ha riavuto neanche i vestiti di Giulio: "Dopo anni nessun passo avanti" (Stampa).
Spagna al voto: socialisti avanti, ma c'è il rebus alleanze (Messaggero). Sanchez ci riprova con il centrosinistra. Ma la Spagna è divisa sulla Catalogna. Dialogare o meno con gli indipendentisti: al voto oggi la spaccatura può favorire l'ultra destra (Corriere). Barcellona, il comizio dei leader indipendentisti in diretta dal carcere. Palazzetti e teatri pieni di gente che ascolta i big sui maxi schermi: sono detenuti politici (Stampa). Famiglia contro emancipazione: il voto è una battaglia al femminile (Repubblica).
Usa, due squadre di democratici contro Trump (Stampa e altri). Dal vecchio Biden all'astro Buttigieg, ma l'economia con una crescita boom al 3,4% aiuta il presidente. Fra liberali, candidati delle minoranze e progressisti, l'ex vice di Obama parla ai moderati.

© riproduzione riservata

Commentario del 26.04.2019

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano. Siri, arrivano le nuove carte: la Lega comincia a scaricarlo (Fatto). Di Maio al Corriere attacca: "Conte costringerà Siri a lasciare". La mossa di Salvini: meglio andare dai pm prima di vedere Conte (Messaggero). Maroni, alla Stampa, sul caso Siri dice: "Il governo rischia, ma il vero proglema è il figlio di Arata assunto da Giorgetti". Sul Giornale tutti i misteri del caso Siri. La Verità evideniza la falsa intercettazione contro Siri e la strategia per fare fuori la Lega.
Sul Messaggero in primo piano il Salva-Roma: "La Capitale può fallire in tre anni" dice il braccio destra della Raggi, Lemmetti. Il governatore del Lazio e segretario Pd, Zingaretti, al Messaggero: "Il governo sta calpestando la città, ma il Pd interverrà".
Spazio anche alle cdlebrazioni per la festività del 25 aprile: "La libertà non si baratta con l'ordine" ha detto Mattarella (Repubblica, Corriere, Stampa). L'invito alla coesione e il rischio voto (Messaggero). La Verità attacca "l'insostenibile pesantezza" del 25 aprile. Tour di Salvini in Sicilia: è il 25 aprile, Corleone bacia le mani a Salvini (Fatto).
Tra i temi economici. Oggi il rating più atteso, quello di Standars&Poor's. E lo spread vola (QN). Differenziale Bund-Btp sopra quota 270 (Giornale). Decreto crescita, solo 1 mld per spingere ripresa e investimenti (Sole). "Solo la crescita rilancerà l'occupazione" scrive Mingardi sulla Stampa. Furlan (Cisl) al Sole: "Paese fermo: il govero agisca su crescita, investimenti e lavoro". Su Libero i dati sull'occupazione: un lavoratore su tre ha più di 50 anni. E arriva l'allarme sul lavoro: in Italia un posto su sei a rischio: "Colpa dei robot" (Stampa).
Russia-Corea del Nord. Kim vede Putin: accordo a sei sul nucleare (Messaggero).
Francia: tagli alle tasse, il piano Macron anti gilet gialli (Corriere). "Lavorare di più per finanziare il taglio delle tasse" dice il presidente (Sole).

ECONOMIA
Lo spread tocca quota 270 (Corriere p.31 e altri) e torna a fare paura. "È incubo per i conti pubblici". Il differenziale con il Bund tedesco continua a crescere e oggi arriverà la temuta pagella di Standard & Poor's (Giornale p.4 e tutti). Ma quella dello spread, non è la sola preoccupazione. "In Italia è a rischio un occupato su sei. Colpa dei robot" (Stampa in prima e p.7). Dice un rapporto Ocse: il 35,5 % dei posti subirà cambiamenti.  "Ma serviranno 195.000 tecnici per costruire le macchine del futuro" dice Brugnoli (Confindustria) alla Stampa (p. 6). 3 mln di posti in bilico, colpiti industria e commercio, a soffrire saranno anche le costruzioni, l'agricoltura e la pesca (Stampa p. 7). E a proposito di lavoro, il rapporto l'Ocse boccia il reddito di cittadinanza: "È insostenibile, dura un anno. Misura troppo costosa nonostante richieste inferiori alle stime". Pesa l'ipoteca da 47 mld sul bilancio (su tutti). "Fa male all'Italia, porta meno lavoro". Per gli economisti l'importo è troppo elevato in un Paese che in dieci anni ha raddoppiato i sotto-occupati (Giornale p. 2). Ma la Verità (p.16) attacca: l'Ocse condanna i sussidi, ma poi tace sulle paghe da fame.
E in tema occupazione, Libero (in prima e p.9) segnala: mentre i giovani sono a spasso, un lavoratore su tre ha superato i 50 anni. Il 34 % della popolazione attiva ha compiuto mezzo secolo, in compenso abbiamo il record - 33% - di baby disoccupati. "Paese fermo, ora serve una spinta su infrastrutture, Sud e taglio al cuneo - dice alla Stampa (in prima e p.4) la leader della Cisl, Annamaria Furlan -. Il Paese ha bisogno di una riforma fiscale per mettere al centro il lavoro, che renda pià pesanti le buste paga dei lavoratori e dei pensionati. L'85% dell'erario pubblico grava sui lavoratori dipendenti e pensionati. Bisogna intervenire. Il taglio del cuneo fiscale è fondamentale". Poi la Furlan commenta decreto crescita e sblocca-cantieri: "Il dl crescita rimedia in parte ad alcuni errori della legge di bilancio, lo sblocca-cantieri non velocizza i tempi burocratici ma crea condizioni di minor trasparenza e minor sicurezza". Il governo puntava molto sulla spinta del decreto crescita per rilanciare il Pil, ma le polemiche sul Salva-Roma hanno ridotto l'efficacia: dote a favore della imprese ridotta rispetto alle stime del Def (Sole in prima e p.2). Oltre alle cifre del del crescita, le incognite sulla finanza pubblica riguardano anche cantieri e reddito di cittadinanza. La Lega punta sulla produttività, con un Ddl che prevede tetto a 5 mila euro e aliquota ridotta dal 10 al 5% (Sole p.4).

POLITICA
Per la politica è ancora il caso Siri a dominare. In un'intervista al Corriere (in prima e p.3) Di Maio attacca: "Conte costringerà Siri a lasciare. Matteo? Chiarisca anche su Arata. E la mafia non si batte con un comizio. Il governo deve andare avanti". Quello dei 5S è un assedio. Il Movimento vuole le dimissioni. Fico: in certi casi servono risposte dure. Salvini difende Siri: resta dov'è, i magistrati lo sentano al più presto (Corriere p. 2). Il ministro 5S per il Sud, Barbara Lezzi, alla Verità (p.5) sostiene il contrario: "Via ogni sospetto dal governo. Non si può sostenere per mesi il fardello di un'accusa così grave come quella a Siri per corruzione. La questione dell'intercettazione mi colpisce ma bisogna essere rigorosi". Per la Stampa comunque Siri è a "Un passo dall'addio", i  5S chiedono a Conte un decreto per cacciarlo (Stampa p.4). Sul caso, la Stampa (p.5) intervista l'ex governatore leghista della Lombardia, Roberto Maroni: "Se Siri si dimettesse, vincerebbe la logica delle procure. Ma il vero problema è Giorgetti, l'assunzione del figlio di Arata da parte del sottosegretario, può essere devastante. Il governo rischia di cadere".
Ma sulla questione delle intercettazioni sul caso Siri si apre una disputa fra testate giornalistiche fra chi sostiene il testo dell'intercettazione e chi nega che esista. "L'accusa: nell'intercettazione l'imprenditore spiega i 30.000 € al senatore". I pm: "Quelle parole di Arata sono una missione" (Corriere p.2). Arrivano le nuove carte e la Lega tentenna e comincia a scaricarlo: "Non cadremo per lui" (Fatto in prima e p.2). Nel mirino dei pm ci sono i finanziamenti statali sull'eolico. Soldi da incassare dal Gse, società controllata dal Tesoro (Stampa p.5). La Verità (in apertura) insiste: "La falsa intercettazione contro Siri e la strategia per fare fuori la Lega. Gioco pesante sul sottosegretario indagato. Ma per il Giornale (p.5) sui 30.000 euro è giallo. Una fonte della procura di Roma: "Non ci sono intercettazioni in cui il sottosegretario viene citato". Sulla vicenda,  Bonini su Repubblica (p.11) parla di operazione confusione: se non puoi dimostrare che è una cosa è  falsa, fallo almeno credere.
Su tutti i giornali il 25 aprile, e le celebrazioni per la festa della Liberazione. Le piazze e il monito di Mattarella: "La libertà non si baratta con l'ordine" (Repubblica in prima e tutti). Il presidente contro la narrazione del derby fra comunisti e fascisti (Stampa p. 2). "Fra i vecchi slogan, un fiume di giovani in cerca della sinistra. Nuove generazioni accanto a sigle tradizionali" scrive Merlo su Repubblica. "Milano, la piazza dei 70.000 (Corriere p. 5). Ma è escalation di atti vandalici: dalla contestazione a Milano della brigata ebraica, al taglio in Veneto dei tricolori degli alpini (Stampa p. 2). Da nord a sud, catena di provocazioni. L'allarme dell'Anpi: fatti intollerabili (Repubblica p. 4).
Ma Salvini diserta le celebrazioni e fa comizi in Sicilia: "Colpa della sinistra, ha monopolizzato questa festa". Salvini in fase zen a Corleone. Fra selfie, abbracci e gaffe. Il ministro incontra anche il papà antimafia, che però non aveva riconosciuto. Corleone incorona Salvini: "Vogliamo pane e sicurezza" (Fatto p. 4).

ESTERI
La Libia sempre al centro dell'interesse dell'Italia. "La Casa Bianca sta con Haftar e spiazza l'Italia e gli alleati. Così la guerra si allunga". Il pressing dei sauditi e di Al Sisi sulla scelta del presidente americano. Imbarazzo all'Onu: si legittima l'aggressore. Le perplessità di Parigi (Stampa p. 10). Intanto il ministero della Difesa precisa che i soldati italiani non stanno combattendo in Libia. A dirlo erano stati gli uomini del generale che controlla la Cirenaica, che avevano accusato i soldati italiani di stanza in Libia, in particolare nella zona di Misurata, di aver partecipato agli scontri nei giorni scorsi e addirittura, di aver bombardato i civili (Fatto p. 4). Un editoriale di Goffredo Buccini sul Corriere affronta il problema della crisi libica e dei profughi: "l'Italia è troppo isolata". Di fronte a una possibile estate di sbarchi avremmo bisogno almeno del sostegno di Francia e Spagna. Ma questa appare purtroppo un'illusione. Le cifre fatte da Sarraj sono plausibili perché coincidono con quelle di un rapporto dell'Onu. La politica dei respingimenti verrebbe esclusa dalle norme internazionali (Corriere p. 24).
Un incontro impensabile solo un anno fa è realtà. Putin vede Kim: "Sul nucleare servono garanzie alla Nord Corea". Il presidente russo si offre come mediatore: "Bisogna tornare al negoziato a sei" (Stampa p. 11). "Sul nucleare nessun atto di forza". Messaggio a Trump: serve la diplomazia. Il leader nordcoreano e l'embargo (Corriere p. 12).
In Francia invece conferenza stampa di Macron con trecento giornalisti all'Eliseo. Macron promette più democrazia diretta: "Giuste le rivendicazioni dei gilet gialli". Il presidente annuncia tagli alle tasse e riforme politiche. Ma la Le Pen supera En Marche nei sondaggi (Stampa p. 8). Macron, risposta timida ai gilet gialli (Corriere p. 10).

© riproduzione riservata

Commentario del 25.04.2019

IN PRIMA PAGINA
Caso Siri, l'ora degli insulti (Corriere). Salvano Siri ma non Roma (Messaggero). L'indagato Siri verso l'uscita dal governo (Notizia Giornale). Conte decide: "Siri è fuori dal governo, non mi fido di lui" (Fatto). Salvini, giro di vite sulle moschee (Tempo). Berlusconi: Salvini stacchi la spina o è complice (Giornale). Franceschini vuol "sposare" Di Maio (Libero). Raggi: basta guerre su Roma (Avvenire).
25 aprile, Il premier Conte: "Sbaglia chi non fa festa, su quei valori è rinata l'Italia" (Repubblica). Mattarella: fu il secondo Risorgimento (Messaggero). Fico: "25 aprile, Salvini sbaglia a disertare: ringrazi i partigiani se è ministro" (Fatto). Un inno al Duce: Milano, lo sfregio degli ultrà laziali (Corriere e tutti). Piazzale Loreto, striscione ultrà: "Onore al duce" (QN).
Economia. Crescita, scommessa da 2 miliardi (Stampa). Reddito flop (QN). Ilva di Taranto, subito 600 milioni per le bonifiche (Libero, Notizia Giornale).
Scuola. C'è l'accordo, scongiurato lo sciopero (Tempo). Il contratto scuola rimane nazionale, freno all'Autonomia (Messaggero). Insegnanti, 100 euro di aumento al mese, ok a 40mila precari (Sole).
Caro-benzina. Al maxi-ponte la stangata sulla benzina (Tempo). La benzina costa più di due euro al litro (Corriere, Messaggero).
Salvini si smentisce, l'invasione non c'è. Il ministro ridimensiona: solo 90mila (Avvenire e altri).
La rivincita di Kim, il dittatore nordcoreano accolto in Russia come una star (Stampa). Il "pacifico" Macron schiera truppe al confine russo (Verità). Usa, democratici in affanno: "Contro Trump condannati a perdere". Leader, partiti: una guida al voto spagnolo (Corriere).
Torino ospiterà le Atp Finals, Nadal: "Città perdetta capitale del tennis" (Stampa e tutti). Calcio, la Lazio batte il Milan con un gol di Correa ed è la prima finalista di Coppa Italia (Stampa, Corriere, tutti).

ECONOMIA
Per la crescita ci sono 1,9 miliardi in tre anni (Stampa). L'obiettivo è rilanciare la spesa delle amministrazioni pubbliche, velocizzando le procedure e stanziando 500 milioni per piccoli investimenti di rapida esecuzione. Approvate una serie di agevolazioni fiscali a favore delle imprese, la rottamazione delle tasse locali, rimborsi a favore dei risparmiatori truffati dalle banche e la conversione del prestito Alitalia. Ma, sostiene Cottarelli (Stampa) "si ha l'impressione di un "vorrei, ma non posso". Le misure sono buone, ma pochi sono i mezzi. Perché i vincoli di bilancio limitano gli interventi e obbligano a finanziarli eliminando altre spese. Scontenta Confindustria: "Interventi minimali, manca il vero choc"(Stampa). Sui rimborsi ai truffati dalle banche, cresce il tetto, ma l'ultima parola spetta alla Ue (Repubblica).
Sul fronte del taglio alla spesa, da decenni il nostro paese si misura con il tentativo di avviare una vera, incisiva e strutturale spending rewiew. "In 12 anni centrato solo il 30 per cento degli obiettivi". Per il resto ci si è affidati a tagli lineari (Sole).
Governo e sindacati della scuola hanno firmato un accordo che va incontro alle richieste della categoria. Sospeso lo sciopero generale. "Insegnanti, 100 euro di aumento mensile. Ok a 40mila precari" (Sole 24 e altri).
Intanto continua a correre il prezzo dei carburanti. "Benzina ai massimi. Caro greggio e festività, la super in autostrada sfonda quota due euro" (Repubblica e tutti).

POLITICA
Continuano a tenere banco le contrapposizione fra Lega e Cinquestelle e le liti nel governo. Due i temi in evidfenza: la vicenda-Siri e gli effetti della bocciatura del Salva-Roma. Siri, Cinquestelle al premier: "Devi farlo dimettere" (Stampa). Conte gli telefona e lo incontrerà al ritorno dal viaggio in Cina: "Poi decido". Ma Salvini: "Aspettiamo i pm, non possiamo decidere noi" (Stampa). Conte ora si muove da leader ed è pronto a revocare l'incarico al leghista (Corriere). E il Movimento conta sul giurista per il futuro, dice sempre il Corriere. Di Maio, "Lasci o lo portiamo fuori noi" (Corriere e altri). Per il Fatto la questione è già risolta: "Siri è fuori dal governo, non mi fido di lui" dice Conte. La linea del sottosegretraio: "Nessun passo indietro, solo Matteo può obbligarmi". Interviene anche il presidente Fico: "Quando c'è odore di mafia c'è bisogno di un atto durissimo" (Fatto).
Sulla seconda questione che fa litigare gli alleati di governo l'impatto del decreto crescita: "Roma, lo spettro di 12 miliardi da trovare" (Corriere). Salva Roma dimezzato, buco da 340 milioni per la capitale (Sole). Trasferita al Campidoglio anche la crisi di liquidità del commissario al vecchio debito. Salva-Roma, la Lega attacca Raggi. Lei: "Stralcio a danno dei cittadini". Spunta un piano del Carroccio sui poteri del Campidoglio, ma sulle pagine social di Salvini, molti sostengono la prima cittadina (Repubblica). E ci sono anche rischi per Torino e Genova: il profondo rosso dei Comuni arriva fino a 39 miliardi. Oltre ai 12 miliardi di pregresso di Roma, altri 12 sono dei capoluoghi delle città metropolitane. De Caro (Anci): "Lo Stato deve intervenire". Tra il 1989 e il 2017 ben 800 municipi in bancarotta (Repubblica).
Di Maio cerca la tregua: "Ora basta litigare o la pagheremo nelle urne" (Repubblica). Ma "Cresce il timore per un patto Lega-Meloni" (Stampa). E il vicepremier va Taranto per insediare il tavolo sull'Ilva ma trova un ambiente ostile: "Di Maio torna a Taranto: per i comitati è un nemico" (Fatto).
Immigrazione, clamoroso contrordine di Matteo Salvini: "I clandestini? Solo 90mila". Nessuna emergenza, dunque, I 600mila che Salvini più volte ha annunciato di voler allontanare sono svaniti (Stampa).
25 aprile, Repubblica intervista Conte: "Sbaglia chi non fa festa, mai dare per scontati i valori di chi è morto per la libertà" dice il premier. "Non rispondo di Salvini, ma di me. Oggi non si celebra la vittoria di una parte dell'Italia sull'altra, ma la rinascita della nazione, le radici del patto costituzionale". Sugli omaggi a Mussolini da parte di ultrà laziali a Milano, Conte è netto: "Episodi inqualificabili che vanno combattuti applicando le leggi ma anche diffondendo nelle scuole la cultura del rispetto (Repubblica).

ESTERI
Cresce la tensione in Libia. "Bengasi prepara la marcia contro i soldati italiani: Siete complici di Tripoli". Intanto intorno alla capitale proseguono gli scontri fra le milizie fedeli al governo di Sarraj e l'esercito nazionale del Generale Haftar. Nella regione della Cirenaica, opposta alla Tripolitania si fa più accesa l'animosità contro l'Italia, accusata di fare gli interessi di Sarraj (Corriere).
Tappa italiana per il premier giapponese in vista del G20 che si terrà a metà giugno a Osaka. "Vertice a Roma, Abe offre a Conte un'alternativa alla via della seta" (Stampa). E il leader italiano oggi sarà a Pechino. Ombre cinesi sul faccia a faccia con Abe. Tokyo mette in guardia l'Italia sull'adesione alla nuova via della seta. E salvinio elogia la "abenomics" (Repubblica).
La Russia ha riservato a Kim Jong-un un'accoglienza in pompa magna. Dopo un lungo viaggio sul suo treno blindato, il dittatore della Corea del Nord è arrivato in Russia, dove oggi incontrerà per la prima volta Putin. "Accoglienza trionfale a Vlodivostock. Kim cerca aiuto contro le sanzioni". Il leader nordcoreano ricevuto come una star. Oggi vertice con Putin sul nucleare (Stampa p. 9). Kim va da Putin, ma prima caccia il suo braccio destro. Il dittatore nordcoreano vuole mostrare agli Usa che ha altre strade per uscire dall'isolamento (Repubblica).
Sconcertanti le rivelazioni dell'inchiesta sulle stragi in Sri Lanka. "I kamikaze miliardari" titola Repubblica. Figli di un magnate e studi all'estero. Anche una donna fra i killer cingalesi. Borghesi e istruiti, il ritratto dei nuovi attentatori delle stragi di Pasqua. Due provengono dalla famiglia di uno dei maggiori commercianti di spezie al mondo (Repubblica).
Sul fronte delle primarie negli Stati Uniti da segnalare "Il pessimismo dei democratici: Non sconfiggeremo Trump". Il partito alla vigilia della candidatura di Joe Biden. Evaporato il Russiagate, l'economia vola, nessun vero leader (Stampa). Biden dopo Sanders, la corsa per la Casa Bianca è un affare da settantenni (Repubblica).

© riproduzione riservata

Commentario del 24.04.2019

IN PRIMA PAGINA
Ancora tensioni nel governo sul def e sul Salva-Roma (Corriere, Sole, Messaggero). Salvini tenta il blitz ma arriva Di Maio: notte torrida in Cdm (Verità). Governo in bilico (Stampa), siamo al punto di rottura (QN). Rissa sul decreto che regala 12 mld a Roma (Libero). E' ufficiale: il governo sono due (Repubblica). Polemiche anche sulla festa del 25 aprile e su Siri (su tutti). Paralisi totale (Giornale). "L'ora è grave, ma non seria" titola il Fatto. La Meloni al Messaggero: "Io difendo la città e voterò sì al Salva-Roma. Salvini ora sbaglia". La Meloni parla anche al Sole e presenta il programma di FdI: "Sostegno alle imprese, incentivi a chi assume e lotta all'evasione".
Verso le elezioni europee. Intervento di Berlusconi sul Corriere: "Popolari e liberali insieme con i sovranisti illuminati". Il candidato tedesco del Ppe Weber ad Atene: "Voglio riforme, non l'austerity" (Stampa). Il segretario Pd, Nicola Zingaretti, a Repubblica: "Dalla mafia ai fascisti, al voto contro questa alleanza".
Libia: al Corriere parla l'inviato Onu Salamè: "L'Italia chieda il cessate il fuoco".
Attentanti in Sri Lanka: in evidenza su Corriere e altri le foto di un terrorista prima degli attentati.
Grecia: Atene anticipa i tempi di rimborso del debito Fmi (Sole).

ECONOMIA
Dl Crescita, Messaggero (p.9) riassume le misure dell'esecutivo: taglio Irer alle imprese e via libera al salva-truffati delle banche. Subito una riduzione di due punti (dal 24 al 22%) delle tasse sui profitti, rimborsi veloci per i risparmiatori traditi e la soglia sale fino a 200 mila euro. Sui capannoni industriali prevista una deduzione al 70%, ma sarà spalmeta in tre anni. Ridotte di 600 mln le risorse complessive per spingere il Pil: l'impatto sarà soltato dello 0,1%. Ecco il decreto "svuotato": poca crescita e tanto caos (Giornale p.5). Sforbiciata agli sconti su Ires e Imu per le imprese: il decreto contiene un insieme di misure, ma manca un disegno omogeneo e, soprattutto, le risorse paiono limitate.
Il debito è più alto del previsto e l'Ue prepara nuovi esami. A giugno Bruxelles farà un riesame basato sul fatto che gli impegni sui saldi 2018 non sono stati mantenuti – scrive Fubini sul Corriere (p.7) -. Il Paese vacilla sotto il peso degli interessi fra i più alti d'Europa, tra poco forse più di quelli greci, perché lo Stato non ha risanato come hanno fatto i privati. Eurostat ha certificato ieri, che il debito pubblico l'anno scorso è salito al 132,2 % del Pil, più del previsto. Gentiloni aveva evitato la procedura di infrazione solo grazie alla promessa che sarebbe sceso dello 0,3 per cento il deficit strutturale. Questo disavanzo, invece, è cresciuto. Soprattutto – conclude Fubini - perché i tassi di interesse sui nuovi titoli di Stato, sono saliti a causa dell'incertezza delle scelte del governo.
Andranno in pensione anticipata con quota 100, meno della metà dei lavoratori previsti dal governo quest'anno. E appena un terzo del triennio 2019-2021. Dovevano essere 290.000: lasceranno il lavoro soltanto in 128.000. Lo Stato spenderà circa 7 miliardi in meno rispetto ai 21 miliardi preventivati. Un tesoretto che solo per l'anno in corso vale 1,6 miliardi di euro. È uno Studio dell'osservatorio previdenza della Cgil (Corriere p. 27).
Reddito di cittadinanza, parte l'assalto dei Navigator. Record di domande dal Mezzogiorno (Messaggero p. 17). Sono 17.000 i candidati che si sono presentati ai centri per l'impiego per il ruolo. Ma non c'è ancora la data del concorso (Corriere p. 27).
In autostrada la benzina vola sopra i due euro al litro. Il prezzo dei carburanti a livelli record (Sole p. 4). Caro benzina, è stretta sui consumi, così l'Italia pagherà le scelte di Trump. La decisione Usa di applicare sanzioni ai Paesi che importano greggio dall'Iran è destinata a colpire a più livelli l'economia italiana, c'è un effetto diretto sui consumatori che devono spendere di più per il pieno dell'auto e un effetto indiretto, come ha spiegato Coldiretti: in un paese dove l'85% dei trasporti commerciali avviene su gomma, l'aumento del prezzo del carburante ha un effetto valanga sulla spesa. L'effetto sarà ancora una volta una gelata sui consumi (Repubblica p. 18).

POLITICA
Scontro totale sul Salva-Roma. Dopo la lite, un accordo a metà. Salvini: i debiti restano a Raggi (Corriere p. 2). "Matteo, non ti permettere". Conte sbotta dopo il blitz. L'ira del leghista con l'alleato. E i Cinquestelle ripescano una mail di Garavaglia: aveva dato l'ok alla norma (Corriere p. 3). Al Messaggero (p.5) parla la viceministro grillina del Mef, Castelli: "Quelli della Lega sono tutti pretesti, avevano già dato l'ok, ma ora tentano di coprire i loro guai giudiziari. Si tratta di un provvedimento non trasportabile, solo Roma ha una struttura commissariale. E anche Tria ha ribadito che l'operazione è a costo zero". Passa il decreto ma è dimezzato. Compromesso in piena notte dopo un giorno di scontri durissimi. Il Cdm inizia senza Di Maio e Salvini attacca: decido con chi c'è. Stop dei Cinquestelle (Messaggero p.2). Tornano al Campidoglio tutti i vecchi debiti. Sarà chiusa la gestione commissariale che oggi gestisce il debito. Il Comune si occuperà direttamente di pagare le rate dei mutui. Lo farà con i 200 milioni annui dell'addizionale Irpef sui redditi dei romani e con il versamento di 300 milioni dello Stato. Esattamente come succede oggi. Un compromesso che permette a Salvini di dire che lo Stato non si è accollato i debiti di Roma, ma che rende più difficile il progetto di ridurre l'addizionale a carico dei romani (Messaggero p. 4). Messaggero intervista Giorgia Meloni: "Difendo la Capitale e voterò la norma, la Lega così torna il vecchio Carroccio".
E restano le tensioni anche sul caso-Siri. "Deve dimettersi" attaccano i Cinquestelle. L'indagato chiama i pm: "Io voglio parlare". Ma i magistrati intendono sentirlo solo dopo aver esaminato tutto il materiale sequestrato durante le perquisizioni della scorsa settimana. Anche perché le intercettazioni dimostrano come la rete tessuta con la Lega fosse molto più ampia (Corriere p. 4). "Non ci muoviamo di un millimetro". Siri e Salvini resistono. L'attacco degli alleati. E lui: ci sarà tempo per chiarire. Salvini: non mi risultano soldi ricevuti (Corriere p. 5).
Scontro anche sul 25 aprile.: "Liberazione festa nazionale, destra e sinistra non c'entrano" (su tutti). Mentre Salvini fa sapere di aver derubricato la festa delal Liberazione come "un derby fra comunisti e fascisti" e fatto sapere che sarà a Corleone per inaugurare un nuovo commissariato, i Cinquestelle si schierano per la festa della liberazione: "Non è questione di destra e sinistra, come sento dire, ma di credere in questo Paese. Di credere nell'Italia e di rispettarla. E chi come me ci crede, il 25 aprile lo ricorda" (Repubblica p. 6). "Ancora pagliacciate. Grillini complici e vittime della Lega e sul 25 aprile sono degli ipocriti". "Grillini di lotta per fermare le tentazioni del Carroccio" scrive Massimo Franco sul Corriere. "Si può anche prendere atto del fatto che Salvini ritenga la crisi di governo un'invenzione dei giornali. Il problema è che a diffidare di lui, sono gli alleati contrattuali dei Cinquestelle. E, se si osserva l'impennata di polemiche di queste settimane, sia ha la sensazione che sia stata decisa a tavolino dalla nomenclatura grillina per scoraggiare le tentazioni di Salvini" (Corriere p. 5). Il segretario del Pd Zingaretti, intervistato da Repubblica (p.5) : "La mozione di sfiducia presentata dal Pd contro Siri, smaschera l'ambiguità dei 5S anche sulla mafia. I due vicepremier sono i re delle sceneggiate: è vergognoso. Come ha confermato l'Istat, è crollata la fiducia dei consumatori e delle imprese e non c'è uno straccio di idea su dove portare il Paese. Quello che manca all'Italia oggi è un'alternativa credibile. La nostra lista alle Europee è un passo avanti di un nuovo campo di forze che sarà competitivo".
Verso le elezioni europee, Berlusconi scrive al Corriere (in prima e p.9): "Per rifare l'Europa alleanza fra Popolari e sovranisti illuminati. La nostra libertà è ancora a rischio, messa a repentaglio da nemici nuovi, diversi, che recano i segni di nuovi possibili totalitarismi. Per questo – scrive il Cavaliere - c'è bisogno di una nuova grande alleanza per la libertà".

ESTERI
Libia, "l'unica soluzione passa attraverso il dialogo. L'Italia chieda la tregua". A parlare al Corriere (in prima e p.11) è l'inviato speciale dell'Onu Salamè, che oggi sarà alla Farnesina. "L'unica via possibile per evitare la catastrofe – dice -. La politica offre sempre una via d'uscita, se le parti hanno il coraggio di imboccarla. Nel lungo periodo la Conferenza rimane essenziale. Nessuno può sovvertire la volontà popolare dei libici. E il popolo libico si è espresso con chiarezza: esige la fine del periodo di transizione, vuole vivere in pace, chiede uno stato civile retto sulle leggi. La conferenza è la strada verso questi obiettivi".
L'Italia è a rischio condanna per le missioni in Libia dei droni USA. Berlino è già stata condannata per un attacco in Yemen (Repubblica p. 13).E adesso lo stop tocca a Palazzo Chigi sull'utilizzo di Sigonella. "E' certo che per le missioni americane in Libia che partono dall'Italia e che sono in contrasto con i principi di diritto internazionali - dice lo studio di avvocati che ha fatto condannare i tedeschi - il governo italiano non può sottrarsi alle responsabilità". Non è una questione solo politica, ma anche giuridica il coinvolgimento dell'Italia nel programma dei droni statunitensi.
Sri Lanka: "Ci hanno mandato a morire". Ora è il momento delle accuse al governo che avrebbe sottovalutato i pericoli segnalati dai servizi segreti. Un attacco che secondo le autorità, sarebbe una rappresaglia per la strage nelle moschee in nuova Zelanda del 15 marzo scorso (Repubblica p. 10 e tutti).  La paura di nuovi attacchi ferma i funerali. L'Isis: abbiamo colpito noi in Sri Lanka (Stampa p. 10). Tuniche nere e coltelli. Il video sancisce che l'Isis risorge dall'Asia. Ma è improbabile che i kamikaze cingalesi abbiano potuto progettare il massacro da soli. Il sospetto è che abbiano partecipato veterani delle battaglie di Mosul e Raqqa (Repubblica p. 11).
"Dall'Asia al Medio Oriente, l'imperativo e proteggere i cristiani" scrive Bernard Henri Levy in un intervento sulla Stampa. "Tutt'ora in Iran ai credenti in Cristo, è vietato manifestare il proprio culto. Tra i fedeli, l'ultima strage in Sri Lanka non ha suscitato la stessa risposta emotiva del rogo di Notre Dame. La Chiesa muore, non disturbate la sua agonia, sembrano dire, parodiando Renan, gli spiriti forti e i cinici. Ebbene, di fronte a questa indifferenza, penso sia urgente proteggere anche i cristiani.
Usa, l'ex vice di Obama Joe Biden annuncia la sua candidatura alle elezioni 2020. Sarà uno dei candidati democratici alle primarie che dovranno designare lo sfidante in grado di battere Donald Trump alle presidenziali. Le sue posizioni centriste e moderate, che ha dimostrato anche in otto anni di vicepresidenza al fianco di Obama, possono attirare elettori repubblicani di centro e trovano consenso nel partito democratico, specie fra i ceti medi e gli operai Repubblica p. 12).

© riproduzione riservata

Commentario del 23.04.2019

IN PRIMA PAGINA
Strage di Pasqua in Sri Lanka, l'allarme ignorato (Corriere). Il ritorno del terrore (Repubblica). In Sri Lanka la mattanza jihadista di 300 cristiani: allarme ignorato per 10 giorni (Fatto). Vietato dire "cristini", perseguitati ovunque (Giornale). Per Libero è vietato criticare l'Islam, impegnato a fare stragi.
Tra i temi italiani, sfida finale sul Salva-Roma (Messaggero). E' muro contro muro nel governo (QN). Sui fondi alla Capitale, Salvini avverte: "Aiutiamo tutti o nessuno" (Corriere). Ma per il Fatto il Taglia-debito di Roma non c'entra nulla con gli altri Comuni in rosso. La 5S Castelli alla Lega: "E' crisi se non votate il Salva-Roma" (Stampa). Governo paralizzato dalle liti (Repubblica). Ma Salvini alla Verità dice: "Dobbiamo cambiare Rai, tasse e giustizia: non ho tempo per la crisi. Ma su Roma non mollo". Il Fatto all'attacco di Salvini: "Colleziona impresentabili: anche a Pasquetta sta con l'indagato".
Ma tra Lega-M5S è scontro senza fine: Dl crescita in bilico (SOle). Messaggero parla di decreto dimezzato.
Dagli esteri, Ucraina in evidenza: l'ex comico Zelenskiy eletto nuovo presidente. Aperture al Fmi (Sole). Il neo presidente piace a Trump (QN). Ma Kiev guarda a Est (Repubblica). Il neo presidente riparte dal Dombass (Messaggero). Per la Verità, Zelenskiy è un mix di Trump, Grillo e Ronald Reagan.
Libia: centomila migranti pronti a sbarcare in Italia (Stampa).
Energia, stretta Usa sul petrolio iraniano. Il greggio ai massimi da sei mesi (Sole). Dagli Usa sanzioni a chi compra petrolio iraniano, l'Eni nella lista (QN). Trump infiamma il petrolio (MF).

ECONOMIA
Dl crescita in pericolo per le continue tensioni tra Lega e M5S (Sole in prima e p.3): verso lo slittamento il via libera al decreto che doveva essere approvato oggi in Cdm. Il decreto si sta avvitando intorno alla polemica sul Salva-Roma, ma ad esso sono appesi gli sgravi fiscali per le imprese, le previsioni di crescita appena scritte nel Def, l'avvio del fondo per i risparmiatori e la gestione del caso Alitalia. Messaggero (in prima e p.6) parla di decreto crescita "più leggero" con fondi dimezzati: le risorse passano da 1 mld a 400 mln, ammorbidito il taglio dell'Ires. Inoltre, le tasse sui capannoni non verranno cancellate ma scenderanno in tre anni. A pesare è il nodo coperture, anche se il Mef aveva trovato il modo di finanziare tutto il pacchetto attingendo la "tesoretto" dei risparmi che si stanno generando su Quota 100 e sul Reddito di cittadinanza per l'andamento - inferiore alle attese - delle domande. Intanto, su Quota 100 arriva la bocciatura di Moody's (MF p.3): l'agenzia sottolinea che l'Italia ha già ora un'elevata spesa previdenziale e che l'incidenza dei cittadini ultra-65ennni salirà dal 22 fino al 30% nel 2040.
Impennata della cassa integrazione (Stampa p. 10). In 26 province cresce a due cifre. Nel primo trimestre 2019 male Lazio, Lombardia e Piemonte: su Taranto il peso dell'ex Ilva; a Genova non solo il Morandi, ma anche Piaggio e Qui Group; a Roma la paralisi dei cantieri affonda il mondo dell'edilizia. Male l'industria, pesano le grandi ristrutturazioni. Il segretario della Uil Barbagallo: "Attenti, la crisi non è finita. Servono subito più investimenti". L'analisi di Lepri sulla Stampa (in prima e p.21): nei crescenti contrasti fra i due partiti di governo, di fatto si procede scaricando i problemi sui conti pubblici degli anni successivi. Mentre, quando non sono d'accordo, non si fa nulla. I populisti sono arrivati al governo perché l'Italia ha problemi seri che nessuno prima era riuscito a risolvere. Ma ora le soluzioni mancano. Stampa (p.10) intervista il leader della Uil Barbagallo, che avverte: "Attenti, la crisi non è finita. Servono subito gli investimenti. Finchè non ci sarà una ripresa del potere di acquisto a favore di lavoratori e pensionati, l'economia non ripartirà".
Lavorare meno giorni in cambio di assunzioni. L'ultima tentazione dei Cinquestelle è usare il reddito di cittadinanza per compensare i salari di chi riduce l'orario. La proposta è di un consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, giurista della sinistra radicale, molto ascoltato dai Cinquestelle e dal neo presidente dell'Inps Pasquale Tridico (Repubblica p. 25).
Prof, il crollo degli stipendi: mille euro l'anno in meno. L'erosione del comparto scuola dal 2008 ad oggi. Il confronto sconfortante con gli altri Paesi: a fine carriera tra un italiano e un tedesco un divario di 37 mila euro. Al via la trattativa per il rinnovo del contratto per scongiurare lo sciopero. Stasera incontro governo-sindacati (Messaggero p. 15)

POLITICA
Governo, l'ultimo duello sul Salva-Roma. Salvini: "Aiuti a tutti i comuni o a nessuno" (Corriere p. 8). I ministri del Carroccio potrebbero non votare in Cdm. Il vice ministro Cinquestelle Castelli alla Lega: "Così aprite la crisi sul Salva-Roma" (Stampa p. 8). Verso l'ok al testo sulla Capitale (Messaggero p. 5). La partita è ufficialmente intitolata Salva-Roma, ma anche in altre città i debiti sono un problema e il Mef studia un'ipotesi di rinegoziazione dei mutui, per abbassare il costo del debito, alimentato da interessi nati prima dell'era dei tassi bassi arrivati con la crisi finanziaria (Sole p. 3). La Verità (in prima e p.7) intervista Salvini: "O si aiutano tutti o nessuno, non c'entra nulla il colore politico di un Comune o la simpatia. Il tema è l'equità. Il problema non è l'incapacità amministrativa della Raggi o il nome della città. La posizione della Lega è chiara: se è per un Comune non si vota. Se aiutano tutti votiamo". Poi il leader leghista dice: "Cambio Rai, giustizia e tasse: altro che crisi. I litigi con i Cinquestelle ci sono ma il governo non cade, abbiamo troppo da fare. L'autonomia procede spedita, temo solo la manina di Fico".
Ma è tensione anche sul caso-Siri. Di Maio: "Non si scherza con la mafia. Salvini non scappi come Berlusconi" (Stampa p. 9). Di Maio vuole la testa di Siri, oggi la resa dei conti in consiglio dei ministri." Il Carroccio minaccia lo strappo. Lo scontro fra gli alleati si gioca sulle vicende giudiziarie (Repubblica p. 10). Il ministro dell'Interno alla Verità: "Mi fido di Siri per come ho imparato a conoscerlo in questi anni. Però la Lega ha una morale semplice: se viene provato il malcostume non guardiamo in faccia a nessuno, chi sbaglia paga. Manovra contro la Lega? Non grido ai complotti, ma i processi si fanno in tribunale con le prove, non sui giornali con le indiscrezioni". Dopo l'eolico che ha coinvolto Siri, spunta un altro settore energetico promosso dal Carroccio: "Il futuro è il Biometano". Arata condizionò il contratto di governo. La Dia di Trapani sostiene che il consigliere della Lega aveva già pronta una società con l'imprenditore sospettato di mafia così il business del gas, fini dell'intesa con i Cinquestelle (Repubblica p. 11). Ma Salvini precisa: "Le politiche energetiche della Lega non le ha dettate Arata. Se tutti quelli che vedo mi dettassero la linea, sarei nei guai". La Lega attacca i pm: "Sono contro di noi. Le iniziative giudiziarie mentre noi vinciamo". Il pm di Matteo aveva detto: "La Lega si è alleata con chi ha pagato la mafia: Berlusconi" (Repubblica p. 10).
La Pasqua con il mitra di Salvini finisce nel mirino di Pd e Cinquestelle. Sotto accusa il manager della comunicazione social: "Va allontanato". Ma il ministro difende "L'uomo che sussurra al vice premier i segreti dei messaggi subliminali": lo spin doctor Luca Morisi (Repubblica p. 8). "Salvini con il mitra: dove ci può portare quella" scrive Saviano  (Repubblica p. 27). "Quella di Morisi è stata un'evidente istigazione a delinquere, reato che i giuristi definiscono di pericolo concreto. Se l'alter ego social di Salvini minaccia magistratura e oppositori di ritorsioni armate – scrive Saviano -, il pericolo è concreto per definizione. Ma Salvini dice: "Mi occupo di armare le forze dell'ordine: si possnono usare anche margherite, bici, canne da pesca. Il messaggio è quello". Il suo obiettivo distogliere l'attenzione: commenta Adalberto Signore sul Giornale (p. 6). Intanto, tensione fra Interno e Difesa. Si apre un nuovo fronte polemico all'interno della maggioranza. Salvini ha rilanciato l'ipotesi di reintrodurre la leva militare obbligatoria. Una proposta che fonti del Ministero della Difesa hanno definito "idea inapplicabile" (Sole  p. 6).

ESTERI
Sri Lanka, il regista della strage di Pasqua è un predicatore jihadista vicino all'Isis. Gli attacchi permessi da una rete internazionale. 300 milioni di cristiani sotto minaccia per la loro fede. Nell'ultimo decennio raddoppiate le vittime di violenza. Missionari uccisi o perseguitati, ecco i nuovi martiri della Chiesa (Stampa p. 4). Pasqua di sangue, jihadisti supportati da una rete esterna. Sei kamikaze e 87 esplosioni. Il piano segnalato già da gennaio. Gli americani ipotizzano la mano dell'Isis (Corriere p. 2 e 3). Bloccati Facebook e company: da simboli di libertà a veicoli dell'odio. Anche l'Onu ha denunciato le colpe dei social (Corriere p. 6).
Il comico ucraino spiazza tutti: Zelenkiy nuovo presidente dell'Ucraina. Le capitali aspettano per complimentarsi. Non ha deputati in parlamento (Corriere p. 15). La nuova Ucraina meno lontana da Mosca. Zelisky rilancia il negoziato con Russia, Francia e Germania per una tregua nel Donbass. L'attore, vincitore con il 73 per cento dei voti, si rivolge ai paesi ex Urss: guardateci, tutto è possibile (Repubblica p. 6). Le tre grandi sfide di Zelenskiy: economia, corruzione e Russia. Gli elettori in Ucraina hanno cercato un uomo nuovo che risponda al bisogno di cambiamento. Il neo presidente si impegna con il Fmi: "Non permetterò che il paese cada in default" (Sole 24 p. 18). In Ucraina il comico presidente apre ai russi: da oggi si cambia. Il Cremlino: è presto per cooperare. Da grillo a Murales, lo schema di far ridere screditando le elite. Un metodo ormai diffuso che a volte è sfociato in sistemi autoritari. "Nulla è vero, tutto è possibile" i test sociali nati dalle sit-com (Stampa p. 13).
Libia, 100.000 migranti pronti a sbarcare in Italia. Precipita la situazione a Tripoli. Sarraj accusa gli Emirati Arabi: droni per Haftar (Stampa p. 5). L'allarme nelle comunicazioni fra Roma e Washington, in caso di guerra civile. Il governo potrebbe essere costretto ad affrontare l'emergenza umanitaria prima delle elezioni europee.Petrolio, Trump blocca le vendite dell'Iran. Sanzioni per chi compra, stop alle deroghe sull'embargo previste per otto nazioni, inclusa l'Italia che già non acquista più da Teehran. L'ira di Cina e della Turchia (Repubblica p. 15).

© riproduzione riservata

Commentario del 20.04.2019

IN PRIMA PAGINA
Conte: Salvini premier? Aspetti (Corriere). Di Maio: "Salvini non è legge" (Repubblica). Lega e M5S non si sopportano più (QN). Aspirazione sempre più diffusa: crocifiggere Salvini (Libero). Salvini mollali (Giornale). Caso Siri, i pm a caccia dei soldi (Stampa). Dopo Siri, un caso Giorgetti: Arata jr assunto a Palazzo Chigi (Messaggero e altri). Salvini vuole la crisi: "No al Taglia-debito di Roma" (Fatto). Lo schiaffo di Roma (Messaggero). Voto europeo, Mattarella silura i sovranisti: non passeranno (QN e altri).
Frenata dei 5Stelle: ora solo al 22,3%. Il Pd non guadagna (Corriere). Il reddito 5S? Come la mancia di Renzi (Giornale).
Reddito, oltre la metà avrà meno di 500 euro (Corriere). Il flop del Reddito per mantenere il lavoro nero (Messaggero).
Miracolo di Pasqua: il piccolo Alex è guarito (Giornale). Il lieto fine di Alex: guarito, ora a casa (Corriere). Quattro morti, infermiera all'ergastolo (QN). La maxifrode russa: il denaro speso in Italia tra banche e yacht (Stampa).
nord Irlanda, torna l'Ira: uccisa una giornalista (Corriere e tutti). Scontri a Londonderry, uccisa una giornalista. La polizia: è terrorismo (Stampa). Le Pen: io e Matteo il nuovo blocco di potere che cambiera l'Europa (Repubblica). La felicità chiamata Portogallo: in tre anni battuta l'austerity (Repubblica). Reportage Israele: quei picnic tra i cannoni a Gerusalemme (QN).  Greta spiega il clima ai ragazzi e in platea trova i reduci del '68 (Messaggero).

ECONOMIA
La ripresa è lontana, cresce la sfiducia di imprese e famiglie (Stampa p. 22). Crolla la fiducia dei consumatori e l'economia italiana non riparte. Nonostante il segno più davanti al dato del Pil nei primi tre mesi dell'anno, certificato da Bankitalia su dati Istat, il quadro complessivo rimane negativo. Non solo perché le previsioni per il secondo trimestre sono negative, ma anche perché è arrivato, fonte Istat, il dato della fiducia delle famiglie e delle imprese, in entrambi casi per nulla ispirate all'ottimismo (Repubblica p. 22).
Il reddito di cittadinanza si è ristretto. Arrivano i primi dati dell'Inps: al 60 per cento degli aventi diritto va a meno di 500 euro. In 30mila invece ricevono solo 40 euro. La difesa del presidente dell'Inps Tridico: successo enorme. Ricoverata per stress la funzionaria social (Messaggero p. 11). Tridico: Circolate tante falsità (Corriere p. 10).

POLITICA
Una doppia intervista di Conte al Corriere e di Di Maio a Repubblica cercano di arginare lo strapotere mediatico del leader della Lega: "Salvini premier? Aspetti. Per Palazzo Chigi può attendere". Il presidente del consiglio, al Corriere, stoppa le velleità del leader del Carroccio. "Il governo non solo sopravviverà, ma vivrà. Se vivacchiasse dovremo trarne le conseguenze". Sul caso Siri: "completerò la valutazione e la decisone sarà adottata nei prossimi giorni. Questo è il governo del cambiamento: etica pubblica, dignità e onore, come pretendono la Costituzione e i cittadini". Le liti continue sono fisiologiche per la campagna elettorale. "non mettiamo le mani su Bankitalia. Il programma di governo non prevede prefetti–sceriffi".
"Salvini non è la legge" dice invece Di Maio a Repubblica e "l'innocenza la decidono i giudici. Salvini non deve fare come Berlusconi: se Siri è innocente tornerà a fare ma intanto deve dimettersi. E la Lega non può chiedere che la Raggi lasci per degli audio in cui lei si arrabbia perche Roma è sporca e chiede al'amministratore delegato di Ama di fare quello che chiedono i revisori dei conti".
Vicenda-Siri, il pressing sul ministero per favorire il re dell'eolico (Repubblica). I legami degli Arata con i big del Carroccio. I Cinquestelle: la Lega dica se riceveva soldi da loro (Repubblica). I pm cercano i finanziamenti alla politica: Siri svuotò le casse della sua società e nascose il tesoro in Delaware. Non solo per bancarotta fraudolenta, il leghista ha anche patteggiato per la sottrazione fraudolenta con cui beffò il fisco (Fatto).
oma, i guai della Raggi. Ama, smentisce la versione della sindaca. E sul salva-Roma c'è il "veto leghista" dice Repubblica che intervista l'ex assessore all'ambiente, Pinuccia Montanari: "La sindaca voleva il bilancio in rosso per privatizzare" (Repubblica). La Montanari è intervistata anche dalla Stampa: "Una lobby assai opaca guida il Campidoglio. E Grillo è impotente". Raggi: "Bagnacani un traditore". la Lega stoppa i soldi per Roma (Stampa). La sindaca querela Bagnacani. Il timore di possibili nuovi audio (Messaggero p. 2). Salva-Roma: il no di Salvini è il bottone rosso per la crisi (Fatto). E per Sabrina Ferilli "Intorno alle buche di Roma c'è più leggenda che sostanza" (Fatto). Conto da 18 milioni. Così è nata la guerra che fa tremare l'Ama (Fatto). Cinquestelle niente comizio in città. "Ora Virginia se la cavi da sola". Nessuna piazza prenotata: non è più come un anno fa. La freddezza dei vertici del Movimento sulla gestione della capitale: lei è autonoma (Messaggero). Rifiuti, l'agonia Capitale: gli errori dei Cinquestelle (Messaggero).
Sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere: la Lega sfiora il 37 % mentre i Cinquestelle, in frenata, sono al 22,3. Il Pd resta staccato al 18,7. Un elettore su due del Movimento, non lo rivoterebbe. Il centrodestra: Meloni e la Lega oltre il 40%. Con FI la coalizione "storica" ora supera quota 50.
"Il vento del sovranismo non minerà l'Unione Europea. Gli euroscettici hanno risvegliato il senso di appartenenza". Lo dice il capo dello Stato Sergio Mattarella. "Il vuoto che risulterebbe dal trionfo dell'unilateralismo esporrebbe a tensioni premonitrici di conflitti devastanti" (Corriere e tutti)

ESTERI
Su Repubblica, parla Marine Le Pen: "Io e Salvini il nuovo blocco di potere che cambierà l'Europa". Il capo del partito Rassemblement National: "Dalla Germania all'Austria, sono emersi movimenti che condividono la nostra visione. In Italia sono addirittura al governo. Abbiamo incaricato il leader leghista di avviare i contatti necessari per costituire in Europa il gruppo più grande possibile. Mio padre? Ha avuto una carriera eccezionale, svolgendo un ruolo fondamentale nella politica francese. Pochi possono dire altrettanto".
Dopo Russia, Francia, Egitto e Arabia Saudita ora anche gli Stati Uniti sembrano puntare sul generale Haftar per affrontare la crisi libica, bloccare i combattimenti alle porte di Tripoli e risolvere l'emergenza umanitaria (Repubblica p. 16). La Casa Bianca ha infatti confermato che, dopo una telefonata di Trump al generale di Bengasi, il presidente americano pensa che Haftar abbia un ruolo significativo nel combattere il terrorismo e nel mettere al sicuro le risorse petrolifere del Paese. La nuova linea americana rischia ora di isolare l'Italia rimasta da sola insieme all'Onu schierata con il governo di Serraj. Intesa Francia-Italia. Il ministro degli esteri Moavero: "Nubi diradate" (Messaggero p. 12).
Il rischio del ritorno del confine a causa della Brexit, riaccende la violenza in Irlanda del Nord. Scontri, molotov e spari a Londonderry. Uccisa una giornalista. La polizia: è stata la nuova Ira, è terrorismo (Stampa p. 12).
Il futuro dell'Ucraina è un duello da stadio (Repubblica p. 14 e tutti). Si è tenuto infatti allo stadio di Kiev l'atteso dibattito fra i due candidati in vista del ballottaggio che domani deciderà il futuro presidente del paese. Con il presidente uscente Poroschenko che attacca il favorito dai sondaggi, il comico Zelesky: "Siamo di fronte a sfide che richiedono coraggio, forza ed esperienza e lui è incapace di imporsi all'aggressore russo". E Zelenky che risponde per le rime: "Io stesso ho votato Poroschenko cinque anni fa. Ritenevo che rappresentasse la speranza. E' stato solo un errore" (Repubblica p. 14).

© riproduzione riservata

Commentario del 19.04.2019

IN PRIMA PAGINA
Politica e inchieste in primo piano. I casi Siri-Raggi scuotono il governo. Esplode la tensione tra Lega e M5S (Sole).  Il Fatto si concentra sul caso del sottosegretario: Salvini, Siri e qui compari in Sicilia. Siri indagato per corruzione, dal M5S dicono: "Prove di colpevolezza". La Lega è pronta al voto (Stampa). Siri si difende e al Messaggero dice: "Non c'entro nulla". Sul Fatto parla Di Battista: "Noi e il Carroccio agli antipodi sulla legalità: fuori chi sbaglia". Esecutivo a rischio per 30 mila euro (Verità). Il governo vacilla sulle inchieste (Corriere). M5S e Lega, la guerra giudiziaria (QN).  Manette & Dimissioni, il governo sta per cadere (Giornale). Repubblica parla si "mazzette & mazzate". Dal Campidoglio, Pressioni su Ama, un audio inguaia la Raggi (Messaggero).
Verso le Europee, euriscettici più forti ma senza maggioranza (Sole).
Tra i temi economici. Bollettino Bankitalia: Pil a +0,1% ma segni di credit cruch (Sole). Per QN ci sono spiragli di luce nei numeri Bankitalia: recessione finita. Libero torna sulla polemica dell'Iva: se sale, crescono gli evasori. Sul Fatto i dati sul lavoro e gli effetti del Dl Dignità: a gennaio-febbraio i contratti precari divenuti stabili salgono dell'82%.
Libia, Giornale intervista il ministro dell'Interno di Tripoli: "In Libia è caos, l'Italia rischia l'invasione".
Usa, Russiagate: assoluzione a metà per Trump (Messaggero). Mueller: "Trump provò a ostacolare la giustizia" (Stampa). Su Trump il brivido dell'impeachment (Repubblica).

ECONOMIA
Retromarcia di Tria: "L'Iva non aumenterà. Si procederà ad adottare le misure alternative anche dal lato della spesa e nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica. Ci aspetta una manovra da 40 miliardi (Repubblica p. 10). Stop all'Iva ma i conti non si toccano. Ribadito l'obiettivo della riforma Irpef verso la flat tax (Sole  p. 3). Resta il rebus di come trovare le risorse (Messaggero p. 11). Libro dei sogni di M5S e Lega (Giornale p. 6). Se sale l'Iva crescono gli evasori (Libero p. 3).
Reddito di cittadinanza, proteste per gli assegni ridotti (Repubblica p. 13). Gaffe dell'Inps su Fcebook. Risposte offensive agli utenti (Stampa p 9). Autogol dell'Inps che fa ironia sui social. Decine di migliaia di italiani si riversano sulla pagina Facebook dell'Inps con i loro dubbi e richieste di assistenza. Altre migliaia urlano la loro rabbia dopo aver avuto l'amara sorpresa di un assegno che in alcuni casi si limita a 50 o 100 euro. L'Inps non regge l'urto ed è costretto a chiedere scusa per le risposte ora ironiche, ora maleducate (Repubblica p. 13). Caos sulle cifre fra bonus e detrazioni (Il Fatto p. 11). I cittadini scoprono il bluff (Giornale p. 8).
"Stop alle recessione, l'economia torna a crescere" lo dice Bankitalia. "Segnali positivi a inizio 2019, ma a marzo calano gli ordini dell'industria" (Stampa p. 22). L'Italia risolleva la testa. Ma siamo ancora sorvegliati speciali. Visco: "Nei mercati internazionali c'è timore per la tenuta dei conti pubblici" (Messaggero p. 18).
Dati Inps sul lavoro: più contratti stabili a gennaio e febbraio. Crescono dell'82 per cento le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (Fatto p. 11).
Nel consueto fact checking della settimana, Stampa esamina l'affermazione di Di Maio: "a gennaio record assoluto dell'export italiano" per concludere che è falsa: 39 miliardi e 504 milioni di gennaio sono inferiori ai 40 miliardi e 307 milioni di giugno 2018.

POLITICA
"Mazzette & mazzate": Repubblica (in apertura) sintetizza le tensioni della maggioranza. Il governo vacilla sulle inchieste: su tutti i quotidiani i casi del sottosegretario Siri e della sindaca di Roma Raggi che scuotono la maggioranza. Inchiesta per corruzione sul sottosegretario leghista al Mit per una presunta tangente da 30 mila euro. "Lasci" dicono dal M5S, ma lui resiste. Il ministro Toninelli gli revoca i poteri. Ma dal Carroccio lo difendono: "Resti al suo posto". Il premier Conte parla di "atto grave" e chiede chiarimenti. Il Fatto (in prima e p.2) evidenzia i rapporti con i "compari" in Sicilia del sottosegretario: per i pm era attivo nel "promuovere norme ad hoc" per l'imprenditore Paolo Arata. Nelle carte della procura due intercettazioni del lobbista: "Mi è costato 30 mila euro". Per i pm era una tangente per un emendamento a favore del business di un prestanome del boss Messina Denaro (Repubblica p.3). Siri, intervistato dal Messaggero (p.4) si difende: "Imparo sulla mia pelle cos'è la politica, sono allibito e amareggiato, ma anche fiducioso di poter dimostrare che è tutto falso e che sono innocente". Poi su Toninelli dice: "E' stato spezzato un rapporto umano, mi dà fastidio come sono stato trattato". E al Corriere (p.5), Siri aggiunge: "I 5S mi stanno usando come carne da macello". Salvini blinda Siri. Dai 5S però rilanciano: "Abbiamo prove contro il sottosegretario" (Stampa p.3). Grillini pronti ad andare dai pm per spiegare le pressioni del leghista. Per il Fatto (p.4) il caso Siri è anche un caso Salvini: il segretario del Carroccio gli ha affidato la stesura del programma della Lega sull'energia e voleva piazzarlo in una Authority.
Intanto, scoppia il caso-Raggi: "Dissi: non trucco i conti, così la sindaca mi licenziò". Sul Messaggero (p.2 e tutti) le accuse dell'ex presidente Ama, Bagnacani, nel cui esposto spuntano gli audio con i diktat subiti da parte della Raggi. Offensiva della Lega: "E' inadeguata, deve lasciare". Il manager alla Stampa (p.7): "Vessato e cacciato per aver rifiutato compromessi contro la legalità: non mi prestavo a chiudere il bilancio in passivo, mandare l'azienda in malore e aprire la strada ad altre soluzioni". Stampa intervista anche la grillina Lombardi, capogruppo in Regione Lazio: "Lasciare? Ora no, ma se la sindaca fosse indagata cambierebbe tutto".
Governo sull'orlo della crisi (Sole in prima e p.6). "L'alleanza non regge più" sintetizza Libero (p.6) e per il Giornale l'esecutivo sta per cadere.  Tra i gialloverdi è guerra sulle dimissioni (Fatto p.6). Tensione in Consiglio dei ministri sulle nuove inchieste. Salvini, furioso, affronta Conte: "Volete far saltare tutto". E Di Maio non gli parla più (Repubblica p.8). Secondo il vicepremier leghista i 5S vogliono la crisi, "ma io – avverte – aspetto le Europee" (Messaggero p.7). Il viceministro leghista delle Infrastrutture, Edoardo Rixi, a Repubblica (p.9): "Stufi dei 5S, così si va al voto. Ma non si può votare prima delle Europee: sappiamo che, con una legge elettorale proporzionale, rischiamo dopo il voto di avere la stessa maggioranza". Mentre Di Battista al Fatto (p.6) dice: "Quella della Lega sulla Raggi è una ripicca da quinta elementare, dono in difficoltà su Siri. Raggi ha detto in una conversazione privata quello che ha sempre detto in pubblico, non è un'onta come l'indagine per corruzione di un sottosegretario e uomini che vengono descriti come vicini a esponenti della mafia. Noi e la Lega abbiamo una concezione del tutto diversa del tema legalità. Siamo cose totalmente diverse, mi auguro che il Carroccio possa ripulirsi un po' seguendo l'esempio del Movimento".
Verso le Europee: il voto dei britannici spinge i sovranisti (Corriere p.9 e altri). Le proiezioni dell'Europarlamento vedono il rafforzamento dei tre partiti euroscettici per effetto della spinta del Brexit party di Farage. Euroscettici più forti ma senza maggioranza (Sole p.5): le stime evidenziano una forte frammentazione, frutto dell'ennesimo calo di Ppe, Socialisti e Liberali. Agli euroscettici non basterebbe un'alleanza con il Ppe per la maggioranza. Tra i partiti italiani, nonostante una leggera flessione la Lega resta in testa, risale il M5S. Flessione per il Pd mentre Fi recupera terreno (Messaggero p.10).

ESTERI
Libia, Tripoli rompe con Parigi: "Sostiene Haftar". Intanto sul campo le truppe del generale non riescono a sfondare e parte la controffensiva di Serraj (Repubblica p. 18). Lega e Cinque Stelle divisi anche sulla Libia e Conte corregge il vicepremier. Salvini a Porta a Porta: "Se la Libia salta  ci sono dei sicuri terroristi pronti a partire per l'Italia". Conte in Senato: "Al momento, dalle informazioni in nostro possesso, non emerge un quadro di imminente pericolo su possibili conseguenze sui flussi migratori verso l'Italia" (Corriere p. 13). Conte: "L'impasse militare rilancia la soluzione politica" (Sole p. 5). Vale poco l'appoggio dell'Onu se dietro non c'è l'impegno degli Stati Uniti sostiene in un editoriale Paolo Mieli. Anzi, è dannoso incoraggiare governi come quello di Sarraj, con la rassicurante ma ingannevole prospettiva che in caso di bisogno qualcuno si sarebbe mosso il loro soccorso. A saperlo, nemmeno l'Italia avrebbe riaperto l'ambasciata a Tripoli con un'Europa impotente indisponibile a muoversi sul terreno militare. Ambiguità e debolezze che non ci dovrebbero preoccupare. E che non sarà certo l'inadeguato dibattito sulla chiusura dei porti italiani a offrirci motivi di rassicurazione (Corriere in prima e p.26). 
Usa, Mueller presenta il suo rapporto ed elenca i dieci tentativi di Trump per bloccare l'inchiesta sul Russiagate, ma conclude di non essere in grado di stabilire se vi fu ostruzione alla giustizia e se quindi il presidente debba subire l'impeachment (Corriere p.12). Ma il rapporto Mueller non scagiona Trump (Repubblica p. 16). La gola profonda cercata da Fbi, nascosta dall'università "grillina". L'ateneo dell'ex ministro Scotti coprì l'uomo che svelò i segreti (Giornale p. 14).

© riproduzione riservata

Commentario del 18.04.2019

IN PRIMA PAGINA
Temi economici ancora in primo piano sulle prime pagine nazionali. L'aumento dell'Iva divide il governo (Sole e tutti). Tria in trappola sull'aumento: Di Maio e Salvini dicono no (Fatto). E' lite (Corriere). "Le volpi e l'Iva" titola Repubblica. "Altre tasse? Basta" scrive il Giornale. Mentre per la Verità è un surreale balletto sul nulla. Intanto, in apertura sul MF la maxi vendita di Bot e Btp da parte di investitori esteri.
Tra i temi politici la lite Lega-M5S per il "commissariamento" dei sindaci da parte di Salvini (Giornale). "No ai podestà fascisti" dicono i grillini a proposito del trasferimento dai sindaci ai prefetti delle competenze sul degrado urbano (Stampa). Il Guardasigilli Bonafede alla Stampa: "Noi uniti alla Lega solo dal contratto". Nello scontro Lega-M5S anche il Comune di Roma. La sindaca Raggi al Fatto: "Roma non andrà alla Lega, non torneremo al passato". E prosegue lo scontro Salvini-Difesa sul caso Libia (Fatto). Tripoli sotto i razzi, Conte chiama Trump (Messaggero).
Congiuntura internazionale: Cina, il Pil sale oltre le stime. La Germina rallenta ancora (Sole).
Tra calcio e finanza: Juventus, la sconfitta con l'Ajax costa 300 milioni in Borsa (Sole). Juve peggiore in campo a Piazza Affari: -17% (MF).La sera da cani alla Juve è costata 400 mln (Verità).

ECONOMIA
La lite nel governo sull'aumento dell'Iva in apertura su tutti i quotidiani. "Senza misure l'Iva aumenterà", dice Tria, che lancia il sasso (Verità p.2). Ma le frasi del ministro fanno arrabbiare Lega e M5S (Corriere in prima e p.2 e tutti). Salvini: "Non crescerà, il responsabile dell'Economia deve essere prudente". Di Maio avverte Tria: "Vuole andare avanti così? Allora si dimetta" riporta il Corriere. Dire la verità sui conti pubblici in campagna elettorale è un esercizio rischioso per i partiti di governo – scrive Verderami sul Corriere (p. 2)– ma Tria non poteva che attenersi al contratto sottoscritto quando firmò la legge di stabilità. È vero, è un'eredità del passato: per anni centro sinistra e centro destra hanno ammucchiato polvere sotto il tappeto. Ma per il Tesoro sono soltanto chiacchiere elettorali – scrive Fubini sul Corriere (p.3) – e tutto si deciderà dopo il voto delle Europee. "È una tempesta in un bicchiere d'acqua – dice Garavaglia, vice ministro dell'Economia al Messaggero (p.2) – non ci sarà nessun aumento, ci sarà invece la flat tax. Con una risoluzione parlamentare sterilizzeremo le clausole e faremo ordine nel gran caos delle agevolazioni, delle detrazioni e delle deduzioni, riducendo le imposte al ceto medio". L'Iva vale oltre 130 miliardi di euro di gettito ed è anche l'imposta più evasa con un "tax get" di ben 35 miliardi (Sole in prima e p.2). Alcuni economisti sostengono che lo spostamento del prelievo fiscale dal lavoro e dall'impresa verso le imposte indirette, sia una mossa virtuosa che favorirà le nostre imprese esportatrici (Stampa p.5). Ma tanti osservatori temono che possa essere una scelta suicida. "Ma il vero tesoretto resta nell'evasione" è l'editoriale del Sole. Oggi di fatto il Paese è spaccato in due: da un lato chi paga le tasse e viene sottoposto a una pressione fiscale crescente, dall'altro chi non le paga
Di Vico sul Corriere (p.10) si concentra sul reddito di cittadinaza e  spiega perché le domande presentate siano meno del previsto. La reale platea di riferimento della nuova misura di welfare voluta dai Cinque Stelle appare chiara: i poveri e non i disoccupati. I giovani usciti dalla famiglia che hanno fatto richiesta sono appena il 7%. Tutta l'operazione si sta rivelando la strada per ottenere un vero censimento della povertà. Un censimento che probabilmente ridimensionerà la cifra monstre di 5 milioni di poveri, fonte Istat. Infatti, la misura, riguarda solo 1.650.000 persone. Con i dati provenienti dalle domande per il reddito di cittadinanza – spiega Di Vico -, probabilmente avremo un monitoraggio della povertà più veritiero. Per Polito (Corriere), in una Repubblica a lungo dominata dai cattolici e dai comunisti, questo del reddito di cittadinanza è il primo intervento contro la povertà. La tradizione politica italiana non ha mai elaborato un welfare universale, che stende una rete sotto la quale nessuno può cadere. Salvare chi sta cadendo non è solo un dovere morale, e anche un affare per la società, non può prosperare un Paese con molti poveri e pochi occupati.

POLITICA
Fa discutere l'ultima proposta di Salvini: una circolare-direttiva del Viminale che permette ai prefetti di sostituirsi ai sindaci in tema di sicurezza urbana (su tutti). "No a podestà fascisti" è la replica dei 5S (Stampa in prima e p.6). E il Guardasigilli Bonafede, in un'intervista alla Stampa, spiega: "Siamo due forze politiche completamente differenti, con percorsi diversi, che hanno deciso di governare individuando un binario comune che è quello del contratto.  Ci sono temi sensibili si cui questa differenza emerge con più forza. Ma ci tengo a dire che questo governo ha mostrato un incredibile senso di concretezza ed efficienza nelle risposte ai problemi dei cittadini". A Salvini risponde in un forum sul Fatto (pagine 2 e 3) la sindaca di Roma Virginia Raggi: "Il potere ai prefetti? È soltanto un foglio di carta. Le sparate del ministro fanno sorridere, il Daspo esiste già: la sua è l'ennesima trovata da campagna elettorale". Ma un po' tutti i sindaci - dice il Corriere della Sera - sono contro il Viminale: non ci faremo commissariare dicono il sindaco di Bari e numero uno Anci Decaro - e quello di Firenze Nardella. Non accettano di farsi commissariare e rifiutano l'appellativo di distratti che ha affibbiato loro Matteo Salvini. È una delle puntate dello scontro elettorale perpetuo che divide gli alleati di governo e che adesso investe anche le amministrazioni locali. "Dove non arrivano i sindaci, arriviamo noi" è il grido di battaglia con cui il Ministro dell'interno si è lanciato nella nuova crociata. Di Maio non ci sta e attacca: "Sono dell'opinione che chi governa lo scelgano i cittadini, e la legge della democrazia: esprimi un voto e poi giudichi al termine del mandato (Corriere p.8).
Altro capitolo della guerriglia fra Lega e Cinque stelle è quello dei militari. Il Ministro della Difesa Trenta attacca: "Basta tirare i militari per la giacca". Lo Stato maggiore: ogni attività viene eseguita secondo la linea gerarchica. Sarzanini sul Corriere della Sera: è una sfida, quella fra il Viminale e la Difesa, che coinvolge anche Palazzo Chigi. E sulla quale è stato invocato il sostegno del Quirinale. Perché dopo la direttiva diramata due giorni fa dal Viminale per intimare a Marina, Guardia Costiera e Guardia di Finanza di impedire alle navi delle Ong di entrare nelle acque internazionali, lo Stato Maggiore aveva parlato di "ingerenze gravi". Il Ministro della Difesa non vuole arretrare ma è comunque determinata a non alimentare nuove polemiche. Così chiarisce: "Non mi è piaciuta la strumentalizzazione che si è fatta. E non mi piace che qualcuno tiri i militari per la giacchetta per mostrare i muscoli. Non ce l'ho con Salvini, mi interessa lavorare serenamente" (Corriere p.9).
Elezioni europee, prima del voto Salvini vedrà Orban e tesse la sua tela per arrivare a una alleanza fra sovranisti e Ppe. Ma gli altri nazionalisti hanno obiettivi opposti ai suoi su immigrazione i conti pubblici. Lo scrive Massimo Franco sul Corriere della Sera. Salvini dà per scontata, l'alleanza con gli ungheresi. E la considera una scommessa già vinta, che riceverà presto la vidimazione popolare. Il sogno è quello di scardinare con una spallata sovranista, guidata dal Carroccio ed alcuni partiti nord ed est europei, più i francesi, la saldatura storica fra Ppe e socialisti. Il secondo passo del progetto appare sempre meno misterioso. Una volta instaurata una maggioranza continentale di centro destra, Salvini punta ad ottenere sull'onda di un grande successo personale il passaporto per Palazzo Chigi (Corriere della sera pagina cinque).

ESTERI
Libia, Haftar bombarda Tripoli, Conte chiama Trump: "Intervieni" (Messaggero p.9 e altri). Il premier chiama il presidente americano per chiedere aiuto sul fronte della crisi libica (Stampa p.10). Trump risponde, dando ogni sorta di assicurazioni, ma chiede in cambio,  di riconoscere la legittimità di Guaidò in Venezuela. La Casa bianca infatti, non aveva gradito la scelta del governo gialloverde di smarcarsi da Ue e Nato. E ora ha colto l'occasione per far presente a Conte che essere alleati sulla Libia implica scelte consensuali anche sul Venezuela. Intanto sul fronte diplomatico, la Gran Bretagna fa sentire la sua voce all'Onu. Lo stallo nell'offensiva sulla capitale libica, ha aperto nuovi spazi alla diplomazia e questa volta è Londra che cerca di inserirsi nella partita dopo aver giocato un ruolo chiave nella guerra del 2011, quando venne deposto e ucciso Gheddafi (Stampa p.10). La bozza ha però poche chances di passare perché troppo sbilanciata verso il governo Serraj. È probabile che Russia e Francia impongano correzioni. Ma la risoluzione punta probabilmente a smuovere gli Stati Uniti finora rimasti neutrali.
Notre Dame de Paris era senza assicurazione. Sarà quindi totalmente a carico dello Stato il restauro della cattedrale (Stampa). Ma ci sono problemi tecnici per la ricostruzione della cattedrale, Macron affida i lavori a un generale (Corriere p.12). Intanto, dopo il rogo a Notre Dame vanno a ruba i romanzi di Victor Hugo (Stampa).

© riproduzione riservata

Commentario del 17.04.2019

Primo Piano Rassegna Stampa
Mercoledì 17 aprile 2019

IN PRIMA PAGINA
Ancora Parigi in primo piano. Notre Dame ha resistito, ora la ricostruzione (Avvenire). Quindici anni per rinascere (Repubblica). Ma Macron assicura: "Notre Dame risorgerà in cinque anni" (Stampa e tutti). Già raccolti 700 mln in meno di 24 ore (Sole). Per il Fatto, sotto la cenere Macron tenta di approfittare per rilanciarsi. Macchina degli interventi nel mirino: si poteva evitare (Messaggero). Giornale si concentra sul "segno della croce": il crocefisso di Notre-Dame ha resistito al fuoco.
In economia, Bankitalia: lo spread taglia il Pil dello 0,7% nei prossimi tre anni (Sole). La Verità: sorpresa, il debito pubblico costa meno. Intanto da Mattarella monito sulla crescita (Stampa). Caos decreti, l'altolà del Colle (Messaggero). Faccia a faccia Conte-Mattarella: i decreti crescita tornano in Cdm, sblocca cantieri già domani (Sole).
Tra i temi politici la sanitpoli umbra e lo scontro sui migtantiUmbria, si è dimessa la governatrice Marini. Terremoto nel Pd (Stampa). "Ma questo Pd è giustizialista" dice la governatrice dimissionaria (Messaggero). Marini costretta alla resa, altri guai Pd a Roma e in Calabria (Fatto). Verso le Europee, le liste di Salvini: inquisiti, riciclati e 2 anici del mare (Fatto). Forza Italia, accuse a Mara Carfagna: "Golpe anti-Berlusconi" (Stampa).
Tornano le polemiche sui porti chiusi ai migranti. "In arrivo terroristi", Salvini chiude i porti ma i militari si ribellano (Giornale), M5S e vertici della Difesa contro il vicepremier (Repubblica, Corriere). L'appello di Libero: Macron chiude i confini, facciamo la stessa cosa.
Champsions League, Ronaldo è solo, i ragazzi dell'Ajax spengono il sogno della Juventus (Repubblica e tutti).

ECONOMIA
Il Quirinale richiama Conte sul metodo (Corriere p. 13). Mattarella convoca Conte al Quirinale e chiede un'accelerazione che sblocchi i decreti per Pil e cantieri. "No ai decreti fantasma" (Stampa p. 9). Il Colle non ha ancora ricevuto i provvedimenti approvati a marzo. Una prassi inaccettabile secondo il Quirinale che invita il premier a tornare in Consiglio dei ministri con i testi definitivi (Stampa p. 9). Il decreto sblocca cantieri è stato approvato il 20 marzo: da quasi tre settimane il premier e i suoi ministri annunciano la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che però puntualmente non avviene scrive Sergio Rizzo su Repubblica (p.29). Non si ricorda un decreto d'urgenza rimasto per tutto questo tempo nei cassetti – prosegue Rizzo -. Perché se ci vogliono due mesi per scrivere  una legge, si vede che non è così impellente da giustificare un decreto.
Intanto è "Allarme di Bankitalia sul Def: lo spread così alto riduce il Pil dello 0,7% nei prossimi tre anni" titola il Sole (in prima e p.3). Validato dal Parlamento il quadro macroeconomico, le incognite sono le risorse da reperire con la manovra, mentre la Corte dei Conti avverte sulla flat tax: sì soltanto se compatibile con lo stato delle finanze. Per finanziare l'introduzione della flat tax, il governo punta a tagliare detrazioni e deduzioni fiscali (Repubblica pagina 12): è scritto nel "Programma nazionale di riforma" varato insieme al Def. Ma saranno salvaguardate quelle destinate al sostegno della famiglia e alle persone con disabilità.
Intanto, dice l'Istat, l'aumento dell'Iva taglierebbe i consumi soltanto dello 0,2% (Sole p.3) e quindi Tria studia una soluzione bilanciata per l'aumento dell'Iva: rimodulare l'Iva di alcuni beni da un'aliquota all'altra vale 700 milioni. Più che il gettito realmente conseguibile attraverso l'incremento selettivo dell'Iva, il punto sono i 23 miliardi di incremento pronti a scattare per effetto delle clausole di salvaguardia. Per il Giornale "il governo ha mentito: aumenta l'Iva" (in prima e 15). Per Libero (p. 19) "è ritornata la voglia di indebitarsi. Mutui alle famiglie ai livelli del 2012".
Nel frattempo, l'aumento della pressione fiscale è destinata ad impennarsi nei prossimi trimestri a seguito del peggioramento del quadro economico e della necessità di reperire nuove risorse per mantenere gli obiettivi di finanza pubblica. Lo sostiene sul Sole 24 Ore Marco Fortis, secondo cui l'economia è ferma ma le tasse crescono.

POLITICA
Torna lo scontro sui migranti. Duello Viminale-Difesa per la stretta sui porti (Messaggero in prima e p.8 e tutti). Mentre cresce l'allarme di possibili terroristi in arrivo dalla Libia, la direttiva anti-Ong del ministero dell'Interno scatena lo scontro con i militari: la direttiva intima di intervenire, ma dalla Difesa parlano di "ingerenza da regime". Interno contro Difesa, sulla Libia è scontro totale (Fatto p.7). Anche il premier Conte irritato e ha parlato di direttiva "fuori luogo" (Stampa p.12). "Non può dare otrdini a noi" è la posizione dei militari che hanno ricevuto dal Viminale la richiesta di tenere lontana dall'Italia la nave Mare Jonio (Repubblica p.17). Ed è botta e risposta tra Salvini e Trenta, con il leghista che ribadisce: "Difendo la sicurezza interna, non sbarca nessuno". Ma la titolare della Difesa replica: "I rifugiati si accolgono, io non vaneggio". Il sottosegretario leghista alla Difesa, Volpi, al Corriere (p.10): "Per quanto ne so, non è uso delle forze armate entrare in argomenti che sono tipicamente dell'autorità politica. Sono convinto che le competenze del Viminale ci siano tutte. Alla Difesa ci sono tanti problemi: dalla programmazione alle questioni ideologiche". Su porti e rischio terrorismo, arriva l'appello di Libero (in prima e p.3): la Francia chiude le frontiere, facciomolo anche noi. Parigi è la prima responsabile del caos nord africano e scarica sull'Italia il disastro. Intanto, sulla disputa italiana suoi porti si fa sentire anche Di Maio, che chiede al collega di governo di "darsi una calmata" perchè "non è lui il premier". Per il Messaggero (p.9) ci sarebbe proprio Di Maio dietro l'ira dei generali, il vicepremier avrebbe avvisato la ministra Trenta di bloccare gli sconfinamenti del leghista. Cresce la preoccupazione del Colle, ma Salvini minimizza: "Sono tranquillissimo, è la legge che mi autorizza a dare ordini alla Marina". Tra Salvini e Di Maio prosegue la gara di nervi, con i due che si sfidano anche in vista delle europee, anche se la resa dei conti tra i due non ci sarà prima del voto di maggio (Stampa p.12). Verso le Europee, la tattica del M5S sarà ripetere ovunque che Salvini "non lavora" e insistere sui temi di sinistra come diritti civili e ambiente (Fatto p.6).
In vista delle Europee, duro scontro all'interno di Forza Italia per il caso Carfagna. "In corso un golpe contro Berlusconi" dicono alcuni espontenti azzurri (Stampa e tutti).La candidatura della vicepresidente della Camera nasconde la contesa sull'eredità politica del Cavaliere. Intanto, è a rischio la candidatura di Berlusconi, nuovamente ricoverato (Messaggero p.10).
La Lega punta sulle liste senza "vip": le elezioni – dicono dal Carroccio – saranno un test sul leader (Messaggero p.10). Fatto (in prima e p.2: inquisiti, riciclati e 2 amici del mare nelle liste di Salvini.
L'Osservatorio di Mannheimer sul Giornale (p.16) riprende il sondaggio Eumetra Mr che evidenzia come gli italiani vogliano più donne leader in politica: 3 elettori su 4 chiedono una maggiore presenza femminile nei partiti.
Umbria, per lo scandalo "sanitopoli" si dimette la presidente della Regione Marini dopo l'alt di Zingaretti (su tutti). "L'ho fatto per me, non per il partito, che è malato di giustizialismo – dice la Marini a Repubblica (p.11) -. Il partito non mi ha costretto alle dimissioni, ma non potevo essere un presidente in carica che si deve proteggere da accuse ingiuste. Voglio tutelare il lavoro di questi anni". Ma Zingaretti avverte: "Dobbiamo dare un segnale" (Stampa p.11). Il segretario dem teme lo smottamento e ha convinto la governatrice a lasciare, ma arriva l'allarme dei renziani: "L'Umbria voterà a ottobre e così rischiamo l'effetto domino in Emilia".

ESTERI
Con una missione riservata a Tripoli, l'Italia tenta una missione di pace. Il numero due dei servizi, ha insistito ieri con il governo libico affinché accetti al più presto un cessate il fuoco nella guerra civile esplosa il 4 aprile - scrive Vincenzo Nigro su Repubblica (p.16) -. L'Italia crede che la guerra debba essere fermata subito, perché rischia di finire fuori controllo. Ma nella notte, appena partito l'emissario italiano, una pioggia di razzi ha bombardato la capitale, facendo morti e feriti. Ma per il Messaggero è una guerra che l'Italia da sola non può fermare. E intanto l'Inghilterra presenta una bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu per un immediato cessate il fuoco e cresce il pressing internazionale sui due contendenti (Giornale p. 13). Per Luttwak, intervistato dal Messaggero (p. 8), "Basta trattare con le milizie libiche, Roma rafforzi la sua presenza militare". Sulla questione degli 800 mila migranti pronti a salpare per l'Europa minacciati ieri da Serraj, - scrive Repubblica – vanno registrate alcune considerazioni dei funzionari delle Nazioni unite. Secondo i calcoli dell'Onu in Libia sono rimasti circa 650.000 stranieri. "Molti sono in Libia solo per lavorare e decidono di partire per l'Europa solo in un secondo momento" sostiene un funzionario delle Nazioni Unite. "Prevedere le partenze in tempi normali, è impossibile. Farlo in un momento di conflitto, è ancora più difficile. Quando si combatte, partire potrebbe diventare più complicato, proprio perché gli scontri rendono più a rischio muoversi e organizzare una partenza e molti migranti potrebbero temere di avventurarsi in una situazione del genere. Allo stesso tempo – conclude il funzionario dell'Omu – non è detto che i trafficanti possano organizzarsi in uno scenario così difficile" (Repubblica p. 16). Per Libero è "Minaccia Jihadista, in Libia ci sono 500 terroristi pronti a partire per l'Europa".
Al-Sisi senza limiti, può restare al potere fino al 2030. Il Parlamento del Cairo ha approvato un emendamento alla Costituzione che autorizza l'uomo forte dell'Egitto a candidarsi per un nuovo mandato, scavalcando il precedente limite fissato al 2022  (Repubblica a p. 19). Niente di nuovo – scrive Viviana Mazza sul Corriere – Mubarak rimase al potere per tre decenni. Ora, otto anni dopo la rivoluzione che lo rovesciò, Al-Sisi segue le sue orme (Corriere p. 26).
Tempo di primarie negli Usa. Mentre nel campo repubblicano si registra la sfida impossibile di Weld contro Trump (Repubblica p. 19) nel campo democratico il bacio fra due uomini, trasmesso in diretta tv, apre un altro fronte nella politica e nella società americana. Pete, candidato alle primarie per il partito democratico, bacia il suo compagno. Ed è subito scandalo, con il vice di Trump che attacca: "è peccato" (Corriere della Sera p. 17). E prosegue la dynasty dei Bush: George Prescott corre in Texas. Il figlio di Jeb, candidato battuto da Trump, punta alla poltrona da governatore. E al partito repubblicano (Il Giornale p. 18).      

©riproduzione riservata