Commentario del 26.04.2019

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano. Siri, arrivano le nuove carte: la Lega comincia a scaricarlo (Fatto). Di Maio al Corriere attacca: "Conte costringerà Siri a lasciare". La mossa di Salvini: meglio andare dai pm prima di vedere Conte (Messaggero). Maroni, alla Stampa, sul caso Siri dice: "Il governo rischia, ma il vero proglema è il figlio di Arata assunto da Giorgetti". Sul Giornale tutti i misteri del caso Siri. La Verità evideniza la falsa intercettazione contro Siri e la strategia per fare fuori la Lega.
Sul Messaggero in primo piano il Salva-Roma: "La Capitale può fallire in tre anni" dice il braccio destra della Raggi, Lemmetti. Il governatore del Lazio e segretario Pd, Zingaretti, al Messaggero: "Il governo sta calpestando la città, ma il Pd interverrà".
Spazio anche alle cdlebrazioni per la festività del 25 aprile: "La libertà non si baratta con l'ordine" ha detto Mattarella (Repubblica, Corriere, Stampa). L'invito alla coesione e il rischio voto (Messaggero). La Verità attacca "l'insostenibile pesantezza" del 25 aprile. Tour di Salvini in Sicilia: è il 25 aprile, Corleone bacia le mani a Salvini (Fatto).
Tra i temi economici. Oggi il rating più atteso, quello di Standars&Poor's. E lo spread vola (QN). Differenziale Bund-Btp sopra quota 270 (Giornale). Decreto crescita, solo 1 mld per spingere ripresa e investimenti (Sole). "Solo la crescita rilancerà l'occupazione" scrive Mingardi sulla Stampa. Furlan (Cisl) al Sole: "Paese fermo: il govero agisca su crescita, investimenti e lavoro". Su Libero i dati sull'occupazione: un lavoratore su tre ha più di 50 anni. E arriva l'allarme sul lavoro: in Italia un posto su sei a rischio: "Colpa dei robot" (Stampa).
Russia-Corea del Nord. Kim vede Putin: accordo a sei sul nucleare (Messaggero).
Francia: tagli alle tasse, il piano Macron anti gilet gialli (Corriere). "Lavorare di più per finanziare il taglio delle tasse" dice il presidente (Sole).

ECONOMIA
Lo spread tocca quota 270 (Corriere p.31 e altri) e torna a fare paura. "È incubo per i conti pubblici". Il differenziale con il Bund tedesco continua a crescere e oggi arriverà la temuta pagella di Standard & Poor's (Giornale p.4 e tutti). Ma quella dello spread, non è la sola preoccupazione. "In Italia è a rischio un occupato su sei. Colpa dei robot" (Stampa in prima e p.7). Dice un rapporto Ocse: il 35,5 % dei posti subirà cambiamenti.  "Ma serviranno 195.000 tecnici per costruire le macchine del futuro" dice Brugnoli (Confindustria) alla Stampa (p. 6). 3 mln di posti in bilico, colpiti industria e commercio, a soffrire saranno anche le costruzioni, l'agricoltura e la pesca (Stampa p. 7). E a proposito di lavoro, il rapporto l'Ocse boccia il reddito di cittadinanza: "È insostenibile, dura un anno. Misura troppo costosa nonostante richieste inferiori alle stime". Pesa l'ipoteca da 47 mld sul bilancio (su tutti). "Fa male all'Italia, porta meno lavoro". Per gli economisti l'importo è troppo elevato in un Paese che in dieci anni ha raddoppiato i sotto-occupati (Giornale p. 2). Ma la Verità (p.16) attacca: l'Ocse condanna i sussidi, ma poi tace sulle paghe da fame.
E in tema occupazione, Libero (in prima e p.9) segnala: mentre i giovani sono a spasso, un lavoratore su tre ha superato i 50 anni. Il 34 % della popolazione attiva ha compiuto mezzo secolo, in compenso abbiamo il record - 33% - di baby disoccupati. "Paese fermo, ora serve una spinta su infrastrutture, Sud e taglio al cuneo - dice alla Stampa (in prima e p.4) la leader della Cisl, Annamaria Furlan -. Il Paese ha bisogno di una riforma fiscale per mettere al centro il lavoro, che renda pià pesanti le buste paga dei lavoratori e dei pensionati. L'85% dell'erario pubblico grava sui lavoratori dipendenti e pensionati. Bisogna intervenire. Il taglio del cuneo fiscale è fondamentale". Poi la Furlan commenta decreto crescita e sblocca-cantieri: "Il dl crescita rimedia in parte ad alcuni errori della legge di bilancio, lo sblocca-cantieri non velocizza i tempi burocratici ma crea condizioni di minor trasparenza e minor sicurezza". Il governo puntava molto sulla spinta del decreto crescita per rilanciare il Pil, ma le polemiche sul Salva-Roma hanno ridotto l'efficacia: dote a favore della imprese ridotta rispetto alle stime del Def (Sole in prima e p.2). Oltre alle cifre del del crescita, le incognite sulla finanza pubblica riguardano anche cantieri e reddito di cittadinanza. La Lega punta sulla produttività, con un Ddl che prevede tetto a 5 mila euro e aliquota ridotta dal 10 al 5% (Sole p.4).

POLITICA
Per la politica è ancora il caso Siri a dominare. In un'intervista al Corriere (in prima e p.3) Di Maio attacca: "Conte costringerà Siri a lasciare. Matteo? Chiarisca anche su Arata. E la mafia non si batte con un comizio. Il governo deve andare avanti". Quello dei 5S è un assedio. Il Movimento vuole le dimissioni. Fico: in certi casi servono risposte dure. Salvini difende Siri: resta dov'è, i magistrati lo sentano al più presto (Corriere p. 2). Il ministro 5S per il Sud, Barbara Lezzi, alla Verità (p.5) sostiene il contrario: "Via ogni sospetto dal governo. Non si può sostenere per mesi il fardello di un'accusa così grave come quella a Siri per corruzione. La questione dell'intercettazione mi colpisce ma bisogna essere rigorosi". Per la Stampa comunque Siri è a "Un passo dall'addio", i  5S chiedono a Conte un decreto per cacciarlo (Stampa p.4). Sul caso, la Stampa (p.5) intervista l'ex governatore leghista della Lombardia, Roberto Maroni: "Se Siri si dimettesse, vincerebbe la logica delle procure. Ma il vero problema è Giorgetti, l'assunzione del figlio di Arata da parte del sottosegretario, può essere devastante. Il governo rischia di cadere".
Ma sulla questione delle intercettazioni sul caso Siri si apre una disputa fra testate giornalistiche fra chi sostiene il testo dell'intercettazione e chi nega che esista. "L'accusa: nell'intercettazione l'imprenditore spiega i 30.000 € al senatore". I pm: "Quelle parole di Arata sono una missione" (Corriere p.2). Arrivano le nuove carte e la Lega tentenna e comincia a scaricarlo: "Non cadremo per lui" (Fatto in prima e p.2). Nel mirino dei pm ci sono i finanziamenti statali sull'eolico. Soldi da incassare dal Gse, società controllata dal Tesoro (Stampa p.5). La Verità (in apertura) insiste: "La falsa intercettazione contro Siri e la strategia per fare fuori la Lega. Gioco pesante sul sottosegretario indagato. Ma per il Giornale (p.5) sui 30.000 euro è giallo. Una fonte della procura di Roma: "Non ci sono intercettazioni in cui il sottosegretario viene citato". Sulla vicenda,  Bonini su Repubblica (p.11) parla di operazione confusione: se non puoi dimostrare che è una cosa è  falsa, fallo almeno credere.
Su tutti i giornali il 25 aprile, e le celebrazioni per la festa della Liberazione. Le piazze e il monito di Mattarella: "La libertà non si baratta con l'ordine" (Repubblica in prima e tutti). Il presidente contro la narrazione del derby fra comunisti e fascisti (Stampa p. 2). "Fra i vecchi slogan, un fiume di giovani in cerca della sinistra. Nuove generazioni accanto a sigle tradizionali" scrive Merlo su Repubblica. "Milano, la piazza dei 70.000 (Corriere p. 5). Ma è escalation di atti vandalici: dalla contestazione a Milano della brigata ebraica, al taglio in Veneto dei tricolori degli alpini (Stampa p. 2). Da nord a sud, catena di provocazioni. L'allarme dell'Anpi: fatti intollerabili (Repubblica p. 4).
Ma Salvini diserta le celebrazioni e fa comizi in Sicilia: "Colpa della sinistra, ha monopolizzato questa festa". Salvini in fase zen a Corleone. Fra selfie, abbracci e gaffe. Il ministro incontra anche il papà antimafia, che però non aveva riconosciuto. Corleone incorona Salvini: "Vogliamo pane e sicurezza" (Fatto p. 4).

ESTERI
La Libia sempre al centro dell'interesse dell'Italia. "La Casa Bianca sta con Haftar e spiazza l'Italia e gli alleati. Così la guerra si allunga". Il pressing dei sauditi e di Al Sisi sulla scelta del presidente americano. Imbarazzo all'Onu: si legittima l'aggressore. Le perplessità di Parigi (Stampa p. 10). Intanto il ministero della Difesa precisa che i soldati italiani non stanno combattendo in Libia. A dirlo erano stati gli uomini del generale che controlla la Cirenaica, che avevano accusato i soldati italiani di stanza in Libia, in particolare nella zona di Misurata, di aver partecipato agli scontri nei giorni scorsi e addirittura, di aver bombardato i civili (Fatto p. 4). Un editoriale di Goffredo Buccini sul Corriere affronta il problema della crisi libica e dei profughi: "l'Italia è troppo isolata". Di fronte a una possibile estate di sbarchi avremmo bisogno almeno del sostegno di Francia e Spagna. Ma questa appare purtroppo un'illusione. Le cifre fatte da Sarraj sono plausibili perché coincidono con quelle di un rapporto dell'Onu. La politica dei respingimenti verrebbe esclusa dalle norme internazionali (Corriere p. 24).
Un incontro impensabile solo un anno fa è realtà. Putin vede Kim: "Sul nucleare servono garanzie alla Nord Corea". Il presidente russo si offre come mediatore: "Bisogna tornare al negoziato a sei" (Stampa p. 11). "Sul nucleare nessun atto di forza". Messaggio a Trump: serve la diplomazia. Il leader nordcoreano e l'embargo (Corriere p. 12).
In Francia invece conferenza stampa di Macron con trecento giornalisti all'Eliseo. Macron promette più democrazia diretta: "Giuste le rivendicazioni dei gilet gialli". Il presidente annuncia tagli alle tasse e riforme politiche. Ma la Le Pen supera En Marche nei sondaggi (Stampa p. 8). Macron, risposta timida ai gilet gialli (Corriere p. 10).

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