Commentario del 31.12.2019

PRIME PAGINE
Governo, sfida su Reddito e Quota 100. Il Pd: "Vanno rivisti". Di Maio: "Mai". Gelo dei Cinquestelle su Conte (Corriere). Conte vinavil: il premier cambia idea e s'incolla alla poltrona, vuole il Colle (Giornale, Tempo e altri). Renzi: il reddito va cancellato (Stampa). Fioramonti via dal Movimento 5S: "Sono deluso, troppi attacchi". Dieci parlamentari pronti a seguirlo (Repubblica, Messaggero). L'Agcom indaga su tele-Salvini (Fatto).
"Statali, ricambi per 150 mila". Parla la ministra Dadone (Messaggero). Il Sud paradiso fiscale: il nero è l'attività più fiorente nel Mezzogiorno (Libero). Piazza Affari sul podio in Europa: nel 2019 ha guadagnato il 28,2% (Sole).
Sondaggi: consensi in calo nel 2019 per i leader dei partiti (Corriere). L'uomo dell'anno è donna: vince Giorgia Meloni, i sondaggi la danno al 10% (Tempo).  Anti Salvini cercasi: nel sondaggio di fine anno emerge un Paese diviso pro e contro il leader della Lega: l'unico a tenergli testa è Papa Francesco. Analisi Istat, tanti single e pochi figli: un Paese che ha paura (Giornale). La famiglia, azienda dimenticata (QN).
Crolla in Liguri un pezzo di galleria (Corriere). Crollo in galleria, autostrade liguri senza pace (Repubblica). Chiuso il tratto della A26, Toninelli. l'intera rete autostradale a rischio. Serve la revoca totale (Stampa). Altro crollo, Atlantia chiude in bellezza (Fatto).
Ghosn, è giallo sulla fuga da Tokyo a Beirut (Stampa).
Banca Etruria, brutto regalo per la Boschi: il babbo andrà a processo per bancarotta (Verità, Fatto).
PopBari, per il salvataggio l'aumento di capitale arriva a 1,4 miliardi (Sole, MF).
Abi. Patuelli: "Più di così non possiamo fare, è ora che il bail-in sia abolito" (Sole).
As Roma, titolo in volo: Pallotta pronto a vendere (Sole).
Ss Lazio. La vendita della Roma dà sprint alla Lazio: +7,4% (MF).
Essilux inciampa in Thailandia (MF).

ECONOMIA
Sfida su Reddito e Quota 100: in apertura del Corriere (e su tutti) i principali terreni di scontro nella maggioranza, insieme alla revoca della concessione ad Aspi e crisi industriali come Ilva e Alitalia, in vista della ripresa dell'attività di Governo, con il vertice programmato per il prossimo 7 gennaio. Il PD preme più per una revisione, Renzi invece per la cancellazione totale, come evidenziato dall'intervista al leader di Italia Viva in apertura di Stampa: "Al Sud servono investimenti, non assistenzialismo". Intanto il governo prepara la riforma di Quota 100, con la riduzione delle finestre per il pensionamento nel 2021.
Sul Messaggero (prima e p. 5) parla la ministra della Pa Fabiana Dadone: "Statali, ricambio per 150 mila, bandi più veloci e a gennaio tavolo per il nuovo contratto. Nel 2020 usciranno migliaia di impiegati pubblici che saranno sostituiti grazie allo sblocco del turn over: stiamo cercando le coperture per allungare a 7 giorni i congedi di paternità anche per gli statali".
Salvataggio PopBari, l'aumento di capitale arriva a 1,4 miliardi: in apertura del Sole (e su tutti) la pesante  ricapitalizzazione che servirà a tenere in vita la banca pugliese. Come per Carige il sistema bancario, attraverso il Fitd, si è schierato per il salvataggio, mettendo subito a disposizione 310 milioni, ma l'intervento, approvato ieri all'unanimità dal cda del Fitd dopo la richiesta dei commissari, ha carattere anticipatorio nel quadro di un più ampio progetto di rafforzamento patrimoniale di 1,4 miliardi, da realizzare nei prossimi mesi: il Fitd si impegnerà per 700 mln,  l'altro partner dell'operazione sarà il Mediocredito centrale.
Intanto Piazza Affari è sul podio in Europa: nel 2019 il listino milanese ha guadagnato ben il 28,2% (Sole p.1-14, MF p.1-4 e tutti). Il rally è avvenuto in una cornice di grande crescita anche per le principali Borse mondiali: Milano è stata la migliore in Europa dopo Atene (+49%) e Dublino (+31%). La capitalizzazione totale nell'anno è cresciuta del 20% e ha raggiunto 651 miliardi.
Genova, crollo in galleria sull'A26, Aspi riduce i pedaggi in Liguria (Sole p.1-5, Messaggero p.1-4 e tutti). L'evento pericoloso è occorso ieri pomeriggio, rafforzando la posizione di chi nel Governo (soprattutto M5S) si batte per la revoca della concessione: la holding Benetton dal canto suo cerca di mediare, dichiarandosi pronta a ridurre i pedaggi in Liguria. Ma la trattativa per Atlantia è in salita: la società è stata convocata stamane al Mit. Intanto Confindustria interviene nel dibattito ribadendo "la propria preoccupazione per un modo di agire che nega la certezza del diritto e mina la fiducia dei privati nei confronti dello Stato". Nell'intervista su Stampa (p.1-5), l'ex-ministro Toninelli rilancia: "L'intera rete autostradale è a rischio: serve la revoca totale prima di altre morti".
In prima su Stampa, Riotta spiega perché è necessaria la web tax, che potrebbe fruttare alle casse italiane fino a 600 milioni.
Istat, in Italia record negativo di natalità (Stampa p. 6 e tutti). Il Paese si spopola e perde quote di giovani e laureati, così frenano gli investimenti e la crescita del Pil. Nel 2018 registrato il 33% di famiglie unipersonali.

POLITICA
Conte in politica, destra all'attacco: il Pd approva, gelo M5S (Giornale p. 6 e altri). Ennesima giravolta del premier: "Resterò in politica" dove spera di diventare frontman dell'asse Zingaretti-Grillo. Secondo Libero (p. 7) il premier sta preparando una lista civica alleata al Pd, una sigla che attiri quel che resta dei voti grillini. L'attacco di Salvini. "Così dimostra che ha sempre mentito: lo aspettiamo alle elezioni". Secondo Revelli "il premier è diventato un argine che evita il peggio. Da lui più astuzia che visione, ma è il garante di un equilibrio che tiene lontano dalle istituzioni chi ne farebbe scempio" (Repubblica  p. 6). Renzi sulla Satampa (p. 3): "Apprezzo che Conte voglia rimediare ai disastri del suo primo governo: al momento direi che c'è il 50% di possibilità che quello attuale arrivi fino in fondo".
Nel frattempo Fioramonti lascia il M5S e va al Misto: in dieci sono pronti a seguirlo (Messaggero p.7, Repubblica p. 4 e altri). L'ex ministro: "So che esiste un senso di delusione profondo, più diffuso di quanto si voglia far credere". E rimarca che "i valori di trasparenza, democrazia interna e vocazione ambientalista che hanno animato la nascita del Movimento si sono persi nella pura amministrazione, sempre più verticistica, dello status quo". Poi attacca Di Maio: "Ha perso valori".
Intanto all'interno della maggioranza di governo c'è chi torna a parlare di revisione per Reddito e Quota 100 (Corriere p. 4). Il dem Marcucci si associa alle richieste di Italia Viva, mentre Di Maio ribatte: "Mai". I renziani convinti del fatto che "sulla giustizia il governo rischia".
Istruttoria Agcom su Salvini: troppo spazio in tg e talk (Fatto prima e p. 5). L'autorità avvia una pratica sulla presenza televisiva del leghista: "Sempre il più presente sia da ministro che all'opposizione: a metà gennaio dovremmo arrivare a una decisione, eserciteremo i nostri poteri fino a quando saremo in carica".
I processi diventano infiniti: la maggioranza ai ferri corti (Giornale p. 2, Messaggero p. 2, Tempo p. 7 e altri). Da domani abrogata la prescrizione dopo il primo grado. Pd e renziani in pressing per modificare la legge. Secondo la Bernini (Fi) "eliminare la prescrizione è un incentivo a rallentare ancora di più la giustizia", mentre Verini (Pd) chiede "meno rigidità a Bonafede" e spera che "Conte riesca a trovare una sintesi all'interno della coalizione". Rosato (Italia Viva): "La riforma va abrogata, la giustizia è una cosa seria. Pronti a votare con Fi" (Giornale p. 2). Il concetto viene ribadito dallo stesso Renzi nell'intervista alla Stampa (p. 3). L'ex ministro Flick, al Messaggero (p. 2): "Lo stop alla prescrizione è un errore, altre le priorità per accelerare i tempi".
Stasera l'atteso discorso di fine anno di Mattarella (Repubblica p. 3 e altri). Lavoro e coesione nazionale i due temi principali. Con ogni probabilità, il capo dello Stato interverrà anche sul ruolo dell'Europa come argine ai sovranismi e sull'impegno dei tanti giovani che negli ultimi dodici mesi hanno manifestato per l'ambiente e per l'etica pubblica nella piazze del Paese.
I sondaggi dicono che nel 2019 è calato il gradimento dei politici: mancano consensi trasversali (Corriere prima e p. 2, Repubblica p. 2 e tutti). L'unica che resta in alto è la Meloni (dal 4 al 10%), mentre Salvini che sfiorava il 60% all'inizio dell'anno, ora si ferma al 38%. Di Maio dimezzati, Zingaretti lontano dalla fase delle primarie, mentre Conte è al 47% ma anche lui in discesa.
"Consulente inutili per 4,3 milioni". Boschi sr a giudizio (Fatto prima e p. 8 e altri). Il padre dell'ex ministra sarà processato con altri 13 dirigenti per bancarotta semplice: "Aggravarono la crisi dell'istituto".

ESTERI
Verità (p.18) torna sulla questione libica: "Riscriviamo i patti internazionali o la prossima Libia sarà l'Italia" titola il quotidiano. La Turchia minaccia di intervenire in difesa di Tripoli contro Haftar. Non ci resta che constatare l'irrilevanza del nostro peso in Africa. E soprattutto l'inettitudine di Nato, Onu e Ue nella Terza guerra mondiale in atto.
Il Fatto (p.18), sottolinea invece il messaggio lanciato dalle milizie islamiche: "Contrari all'Onu, meglio la Turchia". L'Assemblea nazionale che rappresenta Misurata e Zintan ostile alla missione voluta dall'Italia in arrivo il prossimo 7 gennaio. Intanto il Parlamento di Ankara anticipa il voto a domani per inviare le truppe in Libia. Già pronti 1600 miliziani.
Intanto scoppia la rabbia di Teheran: "Colpiremo gli Usa e i loro mercenari"(Stampa p.13) La dichiarazione arriva nel cuore della notte attraverso un comunicato rimbalzato su Twitter in cui le Unità di mobilitazione popolare (Pmu), ovvero l'ombrello a cui fanno capo le brigate sciite attive in Iraq, annuncia l'avvio di una «nuova fase» che ha come obiettivo «la cacciata del nemico americano» dal Paese. È ormai guerra aperta tra gli Stati Uniti e le milizie irachene vicine alle forze Quds dei Guardiani della rivoluzione islamica dell'Iran, dopo l'attacco concentrico condotto dagli Usa contro basi strategiche di Kataib Hezbollah, nei pressi del valico di al Qaim, al confine con la Siria, che ha provocato 25 morti e 55 feriti. Una ritorsione all'attacco missilistico alla base di Kirkuk di venerdì in cui è rimasto ucciso un contractor americano e feriti alcuni militari Usa
Attacco con il machete, l'aggressore inneggiava al nazismo. Il Corriere (p.12) traccia l'identikit dell'attentatore. In casa di Thomas scritti e simboli legati a Hitler. Texas, il killer ucciso dal servizio armato della parrocchia.  Grafton Thomas, responsabile dell'attentato contro la comunità ebraica di Monsey, aveva scritto testi inneggianti al nazismo e ad Hitler. Le perquisizioni hanno permesso di trovare propaganda antisemita e materiale piuttosto evidente sulle idee estreme dell'afro-americano di 37 anni. Inoltre nel telefonino c'erano ricerche sul leader del Terzo Reich e su centri religiosi ebraici della regione, forse una sorta di indagine su possibili obiettivi.
Secondo quanto riportato da Avvenire (p.17) "Negli Usa cresce la paura per l'ondata di odio antisemita". Grafton Thomas, l'assalitore che ha ferito cinque persone nella casa del rabbino Rottemberg a New York, è stato incriminato formalmente. In un diario trovati riferimenti espliciti. Ma la famiglia parla di disturbi mentali. 
Repubblica (p.13) da spazio invece al tema Brexit: "Vietato dire Brexit, il premier Johnson la mette al bando". Da oltre tre anni è la parola tormentone della politica europea, Boris vuole voltare pagina per nascondere le difficoltà del negoziato. Infatti dal 31 gennaio prossimo, la data già prevista per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, diventata una certezza dopo molteplici rinvii, a seguito del trionfo alle urne del leader conservatore il 12 dicembre scorso e dell'immediato voto a larga maggioranza del parlamento per approvare l'accordo da lui precedentemente negoziato con la Ue, tutti i funzionari del suo governo non potranno più dire "Brexit".
La Stampa (p.23), riporta il caso: "Ghosn dal Giappone al Libano, giallo internazione sulla fuga". L'ex ad di Renault-Nissan arriva misteriosamente a Beirut: era ai domiciliari. E soprattutto eludendo, sembra, tutta una serie di controlli delle autorità giudiziarie e di frontiera visto che si trovava agli arresti domiciliari dal 25 aprile scorso. Certo ad agevolarne l'approdo nel "Paese dei Cedri" è il fatto che lui, oltre alla nazionalità brasiliana, abbia anche un passaporto libanese. Ciò non toglie che si tratti di un tragitto intercontinentale non da poco per percorrere il quale deve aver potuto contare sull'appoggio di fiancheggiatori e conoscenze. Secondo "Le Monde", che parla di "una partenza a sorpresa", il manager sarebbe arrivato a destinazione con un aereo privato.

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Commentario del 30.12.2019

PRIME PAGINE
Conte, il futuro del premier: "Resto in politica, non voglio fare un partito ma dare un contributo concreto al Paese" (Repubblica). Governo Conte pronto a rivedere reddito di cittadinanza e pensioni (Stampa). Regionali, il patto Sala-Bonaccini: "Non lasciamo il Nord alla Lega e alle destre" (Stampa). Salvini sale, Conte scende: Matteo svela il piano per andare al potere (Libero). Salvini, balle a reti unificate: continua il predomini del capo leghista in tg e talk show (Fatto).
Conte, grana giustizia. Iv: il governo rischia (Messaggero). Perché non se ne va anche Bonafede? (Libero). La Bongiorno: "Salvini a processo? Il blocco della nave Gregoretti fu condiviso da Conte: ho le prove" (Verità). La legge Spazzacorrotti vacilla sotto il tiro dei ricorsi alla Consulta (Sole).
Il sondaggio di Pagnoncelli: italiani pessimisti sull'economia. Timori dal 77% (Corriere). Provenzano: "Il Sud è una emergenza, investiamo 100 miliardi" (Repubblica, Verità).
Esteri. Usa, gli attacchi antisemiti: col machete in casa del rabbino, 5 feriti di cui uno grave (Corriere, Repubblica e altri). A Tripoli 300 ribelli siriani inviati da Erdogan (Stampa p. 7). Migranti, c'è il rischio boom dalla Libia: la Alan Kurdi ne sbarca 32 a Pozzallo (Messaggero, Giornale).
L'appello di Papa Francesco: "A tavola meglio parlare, smettere di chattare" (Corriere, Giornale, QN e altri).
La Roma è texana: Friedkin nuovo presidente (Repubblica). Una Roma a peso d'oro (Messaggero e altri).

ECONOMIA
Italiani pessimisti sull'economia, timori dal 77%: in prima sul Corriere (e in dettaglio a p.9) il nuovo sondaggio dell'Ipsos, che rivela come un'ampia maggioranza di cittadini è preoccupata per lavoro ed economia, mentre calano i timori su immigrazione e sicurezza.
Provenzano: "Il Sud è una emergenza, investiamo 100 miliardi". Su Repubblica (p.1-6) intervista al ministro per il Mezzogiorno: "La legge di Bilancio prevede che un terzo di tutti gli investimenti vada al Meridione. Previsti inoltre dieci anni di sgravi a chi assume donne. Bisognerà tuttavia rivedere il Reddito di cittadinanza: chi lo vuole cancellare non ha mai parlato con quanti sopravvivono grazie a quel sostegno, ma ci sono storture da correggere". Anche Stampa in apertura parla di "Governo Conte pronto a rivedere reddito di cittadinanza e pensioni": Palazzo Chigi si prepara a ridiscutere, senza stravolgerli, i provvedimenti simbolo dei giallo-verdi. Al momento il M5S si oppone al piano, mentre il PD preme soprattutto per modificare la norma sulle pensioni. Salvini minaccia: "Se la dovranno vedere col popolo". Allo studio dell'Inps un nuovo sistema a punti per l'uscita anticipata dal lavoro (intanto all'Istituto sono state segnalate 15mila famiglie per aver omesso altri redditi percepiti). A corredo intervista alla Fornero: "Quota 100 misura demagogica". L'ex-ministro del Lavoro del governo Monti: "Giusto rivedere la misura: è nata con fini elettorali e pesa sui futuri governi. Sulla previdenza serve una riflessione seria, non si penalizzino le nuove generazioni. Si applichi anche agli uomini la possibilità di pensione anticipata ricalcolando l'assegno con il contributivo". E sui lavori usuranti: "Conte dice cose ovvie, ma difficili da realizzare". Intanto l'editoriale di Cottarelli fa notare che "si chiude un decennio orribile per l'economia con la crescita più bassa dall'Unità d'Italia". Per l'economista ora serve la rivoluzione per una vera strategia di crescita: il rischio di una nuova recessione è dietro l'angolo. Un dato positivo sta nel fatto che si riduce la dipendenza dall'estero per le importazioni.
Flat-tax addio per uno su quattro (Sole p.1-10). La legge di Bilancio che scatterà dal 1 gennaio prevede una stretta al regime forfettario: l'esclusione dal regime agevolato potrebbe riguardare da dopodomani circa 500mila soggetti, che ora dovranno emettere la fattura elettronica e applicare l'Iva (eccezion fatta per le operazioni che già transitano tramite il Sistema tessera sanitaria). In primo piano poi tutte le misure al via nel 2020, tra micro tasse e nuovi bonus, in dettaglio.
Fronte industriale. Ilva, oggi il giudizio su Afo2: senza rinvio scatterà la Cigs (Messaggero p.12). Il tribunale del riesame deve decidere se fermare le procedure per spegnere l'altoforno: il Mise si augura una nuova proroga. Intanto va in crisi un'altra compagnia aerea: Enac sospende la licenza a Ernest (Stampa p.20). Dopo la crisi Alitalia quindi, l'aviazione civile del nostro Paese rischia di perdere un altro pezzo. Nessun problema di sicurezza, ma di affidabilità finanziaria: stop dal 13 gennaio. Vanno trovati posti sostitutivi sui voli di altri vettori.
Roma, esce di scena Pallotta: il club giallorosso è di Friedkin (Messaggero prima e p. 2-5). Sbloccata la trattativa tra i due statunitensi: James vende il proprio 82% per 790mln. L'accordo ieri in videoconferenza: adesso tocca ai legali per la definizione dei termini contrattuali. Il tycoon di Boston lascia dopo 7 anni senza soddisfazioni, il nuovo patron si farà carico anche dell'aumento di capitale.

POLITICA
"Non lascerò la politica alla fine del mio mandato". Su Repubblica (prima e p. 3) il premier Conte parla del suo futuro e si sofferma sulla ristrutturazione del campo di gioco delle coalizioni: "Io sono un costruttore, mai divisivo: non mi vedo novello Cincinnato che si ritira a vita privata, ma non farò un partito: ci sono tanti modi per dare il proprio contributo alla cosa pubblica. Ora però si pensa al presente perché altrimenti si rischia di creare un tarlo al momento di prendere decisioni". Per Salvini (Messaggero p. 10) "Conte è al capolinea: a lui auguro buona fortuna, ma lui vive male, è ossessionato da me. Si alza la mattina pensando a me e si addormenta pensando a me. Gli auguro di campare 120 anni ma politicamente ogni giorno che passa è un danno per l'Italia". Dalle rilevazioni del Fatto (prima e p. 2), il leader leghista anche a novembre è stato il padrone di talk e tg con 10 ore e 4' rispetto alle 6 di Di Manio e le 5,45' di Conte. E nell'intervista rilasciata a Libero (prima e p. 3) aggiunge: "I grillini sono finiti, i dem ingloberanno quel che resta di loro, ma altri parlamentare 5Stelle delusi arriveranno nelle Lega. Sto studiando da premier, sono pronto".
Il leader del Pd, Nicola Zingaretti dice: "Ora ricostruire il Paese con crescita e giustizia fiscale: basta egoismi e miopie, il 2020 è l'anno per combattere la tirannia delle disuguaglianze". Il 13 e 14 gennaio ministri e sindaci dem in conclave in un'abbazia del reatino.
Fondi al M5S, solo il 12% in regola: il fronte dei ribelli sfida le sanzioni (Corriere p. 6 e altri). Dopo l'ultimatum più pagamenti, ma le espulsioni potrebbero allargare il gruppo degli ex visto che sono appena 15 su 317 i parlamentari che risultano attualmente in regola con la "restituzione" di parte del denaro pubblico ricevuto come indennità. Intanto è bufera sulla deputata in vacanza alle Maldive: Yara Chiare Ehm deve 23mila euro, ma promette che "lì salderò". Intanto i ribelli accelerano sui gruppi e chiamano Grillo: "Aiutaci e ferma la scissione" (Messaggero p. 10). Fioramonti prepara lo strappo a gennaio con le sue componenti nelle due Camere.
Domani il messaggio di Mattarella alla nazione: il capo dello Stato legherà la "coesione nazionale" al valore "dell'identità italiana". Sarà questo l'invito per il 2020 (Corriere p. 5, Repubblica p. 2 e altri).
Regionali, l'asse Bonaccini-Sala da Imola, promette: da qui parte la riscossa (Corriere p. 7 e altri). Il 26 gennaio si vota, il sindaco di Milano lancia la volata al governatore emiliano e si scaglia contro Borgonzoni ("non sa neanche da che parte è girata" dice), Bonaccini  invece descrive la sua Regione come "un modello, sono in gioco i nostri valori: ci sono 4 miliardi per la Sanità, ma lo devo dire io perché le forze di governo parlano soltanto di divisioni" (Stampa p 4).
Giustizia, Libero (prima e p. 4) critico con Bonafede: secondo il quotidiano, dopo Fioramonti, anche il Guardasigilli sarebbe il prossimo a lasciare la squadra di governo. Definito "grillino atipico nella forma", nella sostanza Bonafede è un ayatollah della prima ora le cui ultime gesta parlano chiaro: nella sua personale roulette politica, si sta giocando la carriera con la riforma giudiziaria che abolisce la prescrizione e lo sta facendo a dispetto di tutti, oppositori e alleati. Il Pd, attraversato da un residuale refolo di buon senso (chiamarlo scrupolo garantista è troppo), ha giurato di non fargliela passare; al punto tale da riscrivergli i compiti a casa e minacciare di approvarli con il centrodestra.
Troppo tardi per lanciare l'allarme giudici: sempre in prima, su Libero, la polemica di Facci, che accusa il mondo degli intellettuali italiani di essersi accorto troppo tardi del presunto "strapotere dei magistrati", in crescita in realtà da trent'anni. "Intellettuali e sinistra ora 'gridano al lupo', dopo aver cavalcato i pm e averli resi più potenti dei politici".
Sulla prescrizione interviene anche Giovanni Maria Flick: "Sbagliano tutto: non si può fare una riforma come se i processi lenti fossero colpa della difesa" dichiara l'ex titolare della Giustizia ai tempi del governo Prodi, d'accordo con l'attuale riforma solo sul passaggio relativo al fatto che non blocca definitivamente la porta girevole politica/magistratura: "E' una cosa per cui mi ero fortemente battuto da ministro, massima libertà nello scegliere la politica, ma se un magistrato varca quella porta non può tornare più indietro".
Pioggia di ricorsi alla Corte costituzionale contro la legge Spazzacorrotti (Sole prima e p. 9). Nel suo primo anno di vita, la legge 3/2019, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, è finita sotto esame soprattutto per aver introdotto nuove sanzioni accessorie senza prevedere una disciplina transitoria per i fatti commessi prima della sua entrata in vigore. Le udienze sono attese per febbraio 2020, ma intanto la Consulta ha già dichiarato l'illegittimità della norma che prevede che i permessi premio spettino solo ai detenuti che collaborano con la giustizia. E anche la Corte di Cassazione ha modificato alcune norme della Spazzacorrotti.

ESTERI
Le spine di Di Maio: Libia, Cina e la fronda per il doppio incarico. Ampio spazio su Stampa (p.1-5) ai fronti aperti per il ministro, che portano al rischio deflagrazione per il M5S, dove sono in tanti a chiedere a Di Maio di scegliere tra il ruolo di capo politico e dicastero. Il quotidiano inoltre analizza i nodi dell'impegno alla Farnesina: la posizione italiana a Tripoli e i rapporti con gli Stati Uniti sul 5G e la "Via della Seta". Intanto c'è il rischio di un vero e proprio boom di migranti dalla Libia: su tutti i giornali lo sbarco dei 32 della Alan Kurdi a Pozzallo. In prima sul Messaggero (e in dettaglio a p.16) gli effetti della guerra nel Paese nordafricano, con gli analisti che delineano uno scenario di immigrazione massiccia: a sbarcare non sono migranti economici, ma profughi in fuga dalla guerra civile, che sarebbero solo i primi di una nuova grande ondata. Intanto prosegue l'assedio a Tripoli, con 300 ribelli siriani inviati in aiuto di Al-Serraj (in dettaglio su Stampa p.7 e Giornale p.12). Sull'escalation di violenze, telefonata tra Putin, Erdogan e Merkel: Ankara voterà giovedì l'invio di truppe. A corredo intervista a Pier Ferdinando Casini, presidente del gruppo italiano dell'Unione interparlamentare: "L'Italia si svegli o la Libia è perduta. E adesso l'Europa ritrovi l'unità: nel Paese nordafricano serve un piano serio di intervento finanziario". Sulla nuova ondata d'immigrazione, il Giornale in apertura riporta l'allarme-terrorismo dei servizi segreti: in mezzo ai clandestini potrebbero nascondersi fondamentalisti, è il grosso rischio legato al traffico delle navi Ong. L'ordinanza del Viminale per una maggiore attenzione per basiliche e ambasciate: "Persiste la minaccia terroristica internazionale, il personale sia vigile". Repubblica (p.12) parla di "diaspora armata dei jihadisti, pronti alla guerra nel Mediterraneo": a Idlib è in corso l'ultima offensiva delle forze siriane e russe, mentre le milizie islamiche che qui si erano rifugiate stanno partendo per un altro fronte, quello libico. I jihadisti offrono duemila dollari al mese per chi accetta di combattere a fianco dei militari di Tripoli contro il generale Haftar.
Pericolo antisemitismo: in apertura del Corriere (e su tutti) l'ennesimo episodio di aggressione (il tredicesimo dall'8 dicembre) ai danni di religiosi ebraici. Un aggressore ha ferito cinque persone (due gravi) a colpi di machete in casa del rabbino a New York. Per il commento a corredo di Gaggi (p.1-22) ci sono validi motivi per preoccuparsi, con l'ascesa del radicalismo politico suprematista-nazionalista di varia estrazione. Il tema in dettaglio anche su Repubblica e Stampa (p.8-9) e Messaggero (p.15).
L'Austria dice addio a Visegrad, svolta Kurz: governo con i Verdi (Messaggero p.14, Corriere p.10, Repubblica p.11 e tutti). L'intesa raggiunta a distanza di tre mesi dalle elezioni: il giuramento è il 7 gennaio. Il Paese si stacca così dall'asse con i sovranisti. Il Cancelliere: superati gli ostacoli maggiori. L'accordo potrebbe fare da apripista anche in Germania.

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Commentario del 29.12.19

PRIME PAGINE
Conte: no a un mio partito. Il premier sdoppia l'Istruzione e sceglie i ministri Azzolina e Manfredi (Corriere e tutti). Uno dei due ministri è imputato (Verità). Conte toglie l'Università a M5S (Messaggero). Fare i conti con Conte: il bilancio di un anno del premier (Repubblica). Il premier attacca Salvini e nomina due ministri: "Resto qui altri 3 anni" (Stampa, Fatto). E ai ribelli dice: restate con Di Maio (QN). Nel 2020 il capo leghista sogna la spallata a Conte ma teme i magistrati (Stampa). Il Conteballe: bugie di fine anno (Giornale).
Giustizia. L'Italia ostaggio dei manettari: Bonafede e soci vogliono un Paese di processati a vita (Tempo).
Val Senales, valanga su una pista da sci: morte mamma e due bimbe (Messaggero, Repubblica, Corriere e tutti). Tragedia di Padova: 30 neonati ogni anno muoiono "scossi" dalle madri (Stampa).
Strage Shabaab a Mogadiscio: almeno 90 morti (Stampa). Francia, caos trasporti per la protesta-pensioni (Fatto).
Atlantia, stop all'indennizzo. l'Anas potrà subentrare (Sole). Mps, Etruria & C: va tutto i prescrizione (Fatto). Abi, parla Patuelli: "Il credito ormai fuori dalla crisi" (Avvenire).

ECONOMIA
Su Repubblica (p. 6) la ministra Bellanova annuncia: "Ora basta totem, via il reddito di cittadinanza e ridiscuteremo Quota 100". La titolare dell'Agricoltura nel giudicare il bilancio di fine anno di Conte si dice concorde col premier nell'ammettere che "nessuno è indispensabile, ma vale per tutti" e declina le priorità del governo in modo diverso, facendo notare che "c'è un' ansia di annettersi Conte, in primo luogo da parte del Pd. Registro dichiarazioni, che a noi non appartengono".
Autostrade in primo piano sul Corriere (p. 30) e su altri: il governo non cede e slitta la polizza auto familiare. Il governo mantiene la linea dura sulla revoca delle concessioni, comprese quelle autostradali finite nel mirino del M5S. La norma che stabilisce nuovi meccanismi di gestione dei servizi in caso di revoca, e soprattutto nuovi parametri per calcolare gli indennizzi ai concessionari, è stata confermata nel testo del decreto Milleproroghe, che nella serata di ieri è stato trasmesso da Palazzo Chigi al Quirinale per la firma di Mattarella, e che dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di lunedì. Il decreto di 49 articoli, approvato una settimana fa dal governo "salvo intese", e che stabilisce la proroga di moltissime scadenze legislative, ha subito altre piccole modifiche nelle ultime ore, con lo slittamento della possibilità di stipulare polizze assicurative RC auto "familiare" da inizio anno a metà febbraio, ed il rinvio al 30 giugno, rispetto al primo gennaio, del pagamento dei canoni per gli stabilimenti balneari.
Burocrazia, 57 miliardi di costi per le Pmi (Corriere p. 30 e altri). La Pa , secondo l'Ufficio della Cgia di Mestre, da risorsa sta diventando un grande freno per il Paese. Uno studio dell'organizzazione evidenzia infatti che il costo annuo sostenuto dalle aziende per la gestione dei rapporti con la Pa ammonta a 57mld, un valore pari a 3 punti di Pil. "Questa spesa costituisce un freno allo sviluppo, agli investimenti e all'occupazione, penalizzando soprattutto le Pmi", commenta il coordinatore dell'ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo.

POLITICA
Conte: no a un mio partito. In primo piano su Corriere (prima e p. 2), Repubblica (prima e p. 2-3) e su tutti i quotidiani nazionali, l'incontro di fine anno del premier con la stampa, nel corso del quale oltre ad annunciare lo sdoppiamento del Ministero dell'Istruzione dopo l'addio di Fioramonti (M5S) – in sella il duo Azzolina (Scuola)-Manfredi (Università) – e un "Quota 100 da archiviare"  ribadisce il suo più totale disinteresse nel voler fondare un partito politico. Anzi, rimarca il cronoprogramma del governo parlando di "una maratona di tre anni, non a passo lento. Si tratta di ripartire dai 29 punti, ma li potremmo arricchire, aggiungerne qualcuno, o accantonarne altri". Poi lancia un appello "a lavorare insieme ai partner di governo". Conte nega che lo stop alla prescrizione sia "un obbrobrio giuridico". Però aggiunge: "Servono garanzie per una durata ragionevole del processo". Più difficile destreggiarsi sui decreti sicurezza e sulla discontinuità. Poi il botta e risposta con Salvini. "La Lega – dice il premier - è pienamente legittimata a partecipare al gioco democratico. Ma il modo in cui Salvini interpreta la sua leadership è insidioso, perché si ritiene sciolto da vincoli e chiede pieni poteri". Pronta la risposta dell'ex ministro: "Con Conte più sbarchi, più tasse, più poltrone e più balle". Per Merlo, su Repubblica (p. 3) sta nascendo "il contismo" figlio del metodo del premier che ormai sembra una sfida agli Andreotti e ai Moro d'annata: non più vice dei suoi vice, ma da burattino è diventato un leader popolare, che ieri per oltre tre ore ha disegnato la sua identità politica. Sulla scelta di Conte, per il Miur, esulta il Pd, mentre il M5S mostra delusione: "Abbiamo perso un ministero" dice la Corrao (Messaggero p. 2 e altri).
I due neo ministri, parlano al Corriere (p. 4). Manfredi: "Un programma pluriennale per il rilancio. Cento milioni l'anno per assumere giovani ricercatori: un piano quinquennale perché l'Italia ha bisogno di stabilità. Io indagato? Fatto normale" (Repubblica p. 5). La Azzolina, fedele a Di Maio: "Grande compito, sono commossa". La neo-preside, 37enne dice: "Al centro i ragazzi, c'è molto da fare, ma non sarò sola. Non vedo l'ora di cominciare".
Nomine, prove di spartizione: Ruffini torna all'Agenzia delle Entrate (Repubblica p. 8 e altri). Il capo del governo, nel suo discorso, ha ribadito che "subito dopo Capodanno torneremo a riunirci per i nuovi nomi per le agenzie e in particolare per l'Agenzia delle Entrate". Caselle che sembrano già virtualmente coperte: si parla del ritorno di Ruffini per le Entrate, la Dal Verme al Demanio e della riconferma di Mineo a Dogane e Monopoli.
Regionali, nei sondaggi centrosinistra avanti in Emilia: in Calabria la destra accoglie gli esclusi dal Pd (Repubblica p. 10). Chiuse le candidature per il voto del 26 gennaio, la Borgonzoni non riesce a presentare le liste in tutte le province, Salvini al sud si affida anche a sindaci di comuni sciolti per mafia. Con Santelli chi non è stato voluto da Callipo che afferma: "Possiamo farcela puntando tutto su diritti e legalità". Bonaccini, dal canto suo, si dice certo del fatto che "la Lega non vince, vuole solo mandare a casa il governo".

ESTERI
Somalia, è strage di studenti (Corriere p.8 e tutti). Camion bomba a Mogadiscio: almeno 90 morti. Morti erano giovani che andavano all'università. Ma le cifre dell'orrore paiono destinate a salire, dato che molti feriti arrivano agli ospedali in condizioni disperate. Il terrorismo torna a colpire con forza devastante un Paese africano e segna la crescita della presenza dell'estremismo islamico nelle zone sub-sahariane e orientali solo due mesi dopo l'uccisione in Siria per mano di un commando Usa del leader dell'Isis Al Baghdadi. Per il dottor Abdulkadir Abdirahman Adan, a capo di un servizio gratuito di ambulanze, i terroristi "volevano colpire gli studenti mentre si recavano all'università". L'ennesimo segnale della chiusura a ogni forma di cultura "occidentale" (Avvenire p.4). L'internazionale jihadista è nera e parla africano – titola il Fatto (p.19). L'attentato conferma: il nuovo fronte dell'estremismo recluta in Nigeria, Mali, Niger e Burkina Faso. Il Messaggero (p.10) riporta invece l'allarme degli 007 europei: "La jihad si prende l'Africa". Governi deboli e disimpegno Usa favoriscono l'avanzata del terrore. Su Stampa (p.2) intervista a Asiem El Difraoui, politologo e specialista di jihadismo: "Il terrorismo in Africa non riguarda singoli Stati. Si rischia il contagio, l'Occidente lo affronti subito". Il tema è relativo all'attentato a Mogadiscio e il ruolo della Somalia nello scenario del jihadismo: "Sono stati che dopo la fine della colonizzazione sono finiti in mano ai dittatori -sottolinea-, si sono sviluppate amministrazioni corrotte che non hanno risposto alle esigenze della popolazione".
Intanto nel Golfo Persico sono "giochi di guerra". Iran, Russia e Cina insieme lungo le rotte del petrolio. Cosi organizza la risposta ai tentativi di Trump di "blindare" la regione (Corriere p.9). Le acque del Golfo Arabico tornano ad agitarsi: è la prima volta che le tre nazioni mostrano apertamente la volontà di stringere una possibile alleanza militare. Lo fanno in una zona fino ad oggi dominata dalla presenza del loro comune nemico: gli Stati Uniti, e scelgono come teatro le acque la cui navigazione è cruciale per la circolazione del petrolio arabo nel resto del mondo (Messaggero p.10).

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Commentario del 27.12.2019

PRIME PAGINE
Fioramonti lascia, tremano i 5S (Stampa). Corriere parla di "strappo" nel governo. "Il ministro Fioramonti lascia – titola Libero -: finalmente ne fa una giusta". Governo, prove di scissione M5S (Messaggero). "Scuola, indietro tutta" titola Repubblica: pochi soldi all'Università, così l'Italia perde nel mondo. Conte avverte: "Nessun partito con il mio nome" (Fatto). E il ministro Boccia alla Stampa spiega: "Parlare di lista Conte affossa la legislatura". Intanto, nella maggioranza restano le tensioni sulla giustizia: la prescrizione muore tra 4 giorni e il Pd la rivuole (Fatto).
Messaggero intervista Tridico (Inps), che parla di pensioni: "Flessibilità e aspettativa di vita, ecco la ricetta per uscire da Quota 100". Sull'Inps l'attacco de La Verità: ha un buco di 5,5 mld, Tridico si aumenta lo stipendio. Intanto il Sole segnala: Fisco e manovra, all'appello mancano 177 decreti attuativi.
Europa, Repubblica intervista Ursula von der Leyen: "La mia Europa più forte e più verde".
Esteri: escalation Libia, la Ue convoca un summit urgente (Messaggero). Telefonata Conte-Putin (Sole e altri). Piano Ue tra Putin ed Erdogan (Corriere). "Libia, i veri sbarchi" titola Avvenire, segnalando l'invio turco di militari a sostegno di al-Serraj. La Stampa: Roma finisce nella morsa russo-turca.
Borsa italiana, Sole intervista l'ad Jerusalemi: "Anno record ma adesso c'è l'incognita Brexit".
Mercati: Nasdaq da oprimato, superata quota 9 mila punti (Sole, MF).

ECONOMIA
Molto alla previdenza e poco all'istruzione: dopo le dimissioni del ministro Fioramonti, Messaggero (p.4) evidenzia lo sbilanciamento nella spesa dei fondi pubblici, che sacrifica l'investimento sul futuro. E il capo dei rettori, Gaetano Manfredi, a Repubblica (p.5) dice: "Le tensioni della politica non si aggiungano all'emergenza che vive l'università. Quel miliardo va trovato o il Paese non ha fututo". Intanto, si guarda alle pensioni: in evidenza sul Messaggero (in prima e p.5) l'intervista a Pasquale Tridico, presidente dell'Inps: "Quota 100 è stata una misura sperimentale. Abolirla, dopo solo un anno, sarebbe stato inopportuno. Allo scadere naturale si può pensare a una revisione complessiva del sistema che abbia l'ambizione di essere strutturale. A mio parere bisognerebbe pensare ad un sistema di coefficienti che tengano conto  della gravosità del lavoro, superando le età di pensionamento uguali per tutti". Trdico parla anche del Reddito di cittadinanza: "Era un passaggio necessario per ridare dignità alle persone in stato di povertà. Quanto alle politiche attive, di per sé non creano posti di lavoro. Possono favorire l'incontro di domanda ed offerta, ma poi per creare lavoro servono investimenti produttivi". Però su Quota 100 e Reddito di cittadinanza arriva l'attacco della ministra renziana Bellanova, che al Messaggero (p.4) dice: "Sono totem da ridiscutere: penalizzano la ricerca". Intanto, la Verità (in prima e p.6-7) lancia l'attacco nei confronti dell'Inps: buco da 5,5 mld, con il bilancio di previsione 2020 che evidenzia lo squilibrio tra entrate (430,6 mld) e uscire (436,1). Tra una decina di anni – scrive Verità – l'isituito avrà eroso il patrimonio. In più, con Tridico presidente, costi per manager aumentati e lui ottiene l'aumento.
L'Italia del 2020, sul Messaggero (p.9) il sondaggio Swg che evidenzia come gli italiani abbiamo meno paure ma poche speranze per il nuovo anno: per il 74% non ci sono segnali di un miglioramento nella situazione economica. Sicurezza resta la parola più importante per il fururo, seguita da giustizia sociale, libertà economica ed uguaglianza. In calo l'allarmi immigrazione, anche se oltre il 40% resta preoccupato. La Stampa (p.6) segnala come l'Italia sia un Paese a due flussi: dimezzati gli sbarchi, che nel 2019 hanno visto arrivare 11mila persone, mentre la penisola si svuota  per effetto dell'aumento degli italiani che vanno all'estero: nel 2018 sono stati 157mila.

POLITICA
Il ministro Fioramonti lascia, caos nel governo (Corriere p.2 e tutti). Lascia l'incarico all'Istruzione con una lettera: pochi fondi per la scuola, serviva più coraggio (Messaggero p.2). Fioramonti chiedeva 3 mld, ne restano in manovra meno di due (QN p.5 e tutti). "Va via come promesso" titola il Fatto (p.2). Per il ruolo di ministro favorita la vice Azzolina, ma sono in corsa anche la senatrice Castellone e l'ex sottosegretario Giuliano. Ma – per la Verità (p.2) e altri – scalda i motori Morra, il presidente della commissione Antimafia in pole per il ministero. Intanto, un dossier sulla Stampa (p.3) evidenzia come manchino nuovi fondi sulla scuola: dal '95 per gli studenti la spesa è aumentata in termini reali solo dello 0,5% e cresce il divario con l'Europa. E l'università è senza fondi – scrive Repubblica (p.4) -: siamo agli ultimi posto in Europa per numero di laureati e con la ricerca in mano ai precari. Un buco che la politica non vede. Scuola e università in Italia assorbono il 3,6% del Pil, nel resto del mondo sviluppato il 5% (Messaggero p.4).
L'uscita di Fioramonti genera altre tensioni nel M5S. "Ci deve 70 mila euro" dicono i grillini, puntando sul mancato pagamento delle quote al partito (su tutti). Il deputato 5S Trizzino al Corriere (p.2): "Se non ridà i soldi è soltanto una fuga. Forse non ha resistito alle difficoltà, non ha retto ai problemi interni e di comunicazione". Secondo la Verità (p.3) le dimissioni dovevano essere secretate fino a gennaio, ma qualcuno lo ha voluto bruciare: la fuga di notizie potrebbe essere dovuta a un blitz 5S per sabotare i piani del professore, da tempo in rotta con i vertici. Per Gallo, deputato 5S, intervistato da Repubblica (p.2), "Fioramonti ha ragione, ha sollevato la questione del finanziamento alla scuola per cui siamo ultimi in Europa, ma non doveva dimettersi".  "Nei 5S si prepara un nuovo strappo" titola Repubblica (p.2) e per il Messaggero (p.2) ci sarebbero altri 15 grillini pronti alla scissione alla Camera, con Di Maio che attacca: "Tradiscono gli italiani". Pd e Italia viva all'attacco della mossa dell'ex ministro: "Una sceneggiata" (su tutti). Conte teme la frantumazione grillina – scrive la Stampa (p.2) -, l'addio per i fondi alla scuola, potrebbe essere la scusa per Fioramonti per guidare i dissidenti. In molto lo vedono pronto a costituire un gruppo "contiano". Fioramonti, considerato l'anti-Di Maio, ora punta a un partito verde (QN p.7 e altri). Ma il ministro Boccia alla Stampa (p.6) frena: "Se cominciamo a parlare di liste vuol dire che riteniamo la legislatura finita. Questo paese ha un faro che si chiama Mattarella. E la luce che accende quotidianamente sul dibattito politico impone alle forze politiche di maggioranza lealtà e chiarezza". Anche il premier frena la mossa in suo nome e rassicura il Colle sulla stabilità del governo (Messaggero p.3). Franco sul Corriere (in prima e p.6) evidenzia come la fragilità dei 5S ricada sul governo. Ma il dem Marcucci al Corriere: "Le logiche interne al M5S mi sfuggono, ma provocare elezioni anticipate in questo momento così delicato sarebbe una follia".

ESTERI
Libia, l'Ue pensa alla no-fly zone. Conte chiama Putin. Erdogan: a gennaio il voto per l'invio di truppe a Tripoli (Corriere p.10). Secondo il Giornale (p.11) Erdogan a gamba tesa: "Tra dieci giorni 5mila soldati". Ankara vota la mozione nel giorno della visita di Putin. Conte chiama il Cremlino, l'Italia vuole il cessate il fuoco. Prevista intanto una riunione a Bruxelles il 30 dicembre. Raid aereo di Haftar, Ankara decide sulle truppe (Messaggero p.13). Conte ha chiesto anche al Cairo collaborazione sul caso Regeni.  Il presidente turco però, come segnala anche Repubblica (p.13) prepara l'intervento militare contro le milizie del generale Haftar: "Siamo con il governo legittimo". Putin intanto bluffa con Conte: "La Russia non arma nessuno".
Repubblica (p.6) intervista Ursula von der Leyen: "L'Europa verde sarà la prima sui mercati. Durante i miei cinque anni di mandato vorrei dimostrare che il Green deal conviene a tutti". Tra i temi toccati anche la situazione libica: "Deve essere chiaro che in Libia non può esserci una soluzione militare. La Libia soffre per la presenza di attori esterni che provano ad influenzarne il futuro. La Ue è compatta nel sostenere il processo di pace e nel dire che l'unica soluzione possibile passa per un accordo diplomatico e politico tra tutti gli attori libici". Libia però strettamente connessa anche al tema dei migranti: "L'Italia negli ultimi anni ha fatto un lavoro straordinario e ora dobbiamo essere più solidali. Porteremo nuove idee sul trattato di Dublino e sull'asilo".

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Commentario del 24.12.2019

PRIME PAGINE
Il tema delle concessioni autostradali in primo piano. Aspi, indennizzo tagliato a 10 mld. Per Autostrade lo spetteo del default (Sole). "Via le concessioni" dice Di Maio alla Stampa. Tra Governo e Atlantia guerra aperta sulle concessioni (MF). Conte al Messaggero dice: "Autostrade, revoca da decidere". "Si deciderà a gennaio" spiega la ministra De Micheli al Corriere. Per Libero "Conte e Di Maio sfasciano Autostrade". Intanto, Aspi è pronta a chiedere 23 mld, Governo diviso e slitta il milleproroghe (Messaggero). Per la Verità, la Corte dei conti stanga Autostrade, ma Benetton spacca i giallorossi.
Altra notizia del giorno è il via libera della Camera alla manovra. 47 mld da disinnescare (Sole, MF e altri). A gennaio si riparte dal taglio dell'Irpef (Stampa). Rinviato il taglio alle tasse. Fioramonti deluso: "Che resto a fare?" (Messaggero). Il ministro Gualtieri a Repubblica: "Italia, serve più Stato".
Pop Bari, il Fondo interbancario interverrà solo in presenza del piano di salvataggio con Mcc (Sole). "Babbo Natale arriva a Bari" titola MF. Il Fatto all'attacco delle "bugie" di Visco su Pop Bari: mente sugli errori di Bankitalia.

ECONOMIA
Ultimo sì alla manovra da 32 mld (Sole in apertura e p.2 e tutti): fiducia alla Camera tra le proteste delle opposizioni, che lamentano l'impossibilità di discutere le singole norme. Il presidente della Camera Fico al Fatto (p.2): "E' un problema che si era verificato già l'anno scorso e che si ripresenta. La compressione dei tempi non è tollerabile. A gennaio proporrò una riforma per anticipare i tempi entro cui la legge va presentata in Parlamento". Stop all'aumento dell'Iva e microtasse: ridotte sugar e palstic tax – sintetizza la Stampa (p.4) -. Taglio al cuneo fiscale e stangata sui giochi. Passa l'aumento delle tasse e senza neanche discutere, attacca Libero (p.2). Il ministro dell'Economia Gualtieri a Repubblica (in prima e p.2-3-): "Oltre a disattivare l'aumento dell'Iva, che è il compito principale che ci era stato affidato, riduciamo le tasse sul lavoro aumentando gli stipendi netti in busta paga, rilanciamo gli investimenti con un focus speciale su ambiente e occupazione, sosteniamo il welfare a partire da sanità e famiglia con gli asili nido". Adesso servono altri 47 mld – segnalano MF (in prima e p.2) e altri quotidiani -: già per il 2021-22 il Governo dovrà trovare risorse per scongiurare l'aumento delle imposte. Mentre Giornale (in prima e p.2) segnala già il 2020 da incubo per la nostra economia: Pil e consumi fermi e cinque nuove tasse. Ma Conte al Messaggero dice: "Sono soddisfatto di questa manovra, è seria e responsabile a lavoratori e famiglie. E il prossimo anno faremo ancora meglio". Mentre Gualtieri su Repubblica guarda al futuro: "Il nostro principale problema è la produttività. Per farla crescere occorrono investimenti in infrastrutture ma anche in capitale umano, innovazione, e pa efficiente. Servono anche politiche attive del lavoro e su questo il Reddito di cittadinanza lascia ancora a desiderare. È là che dobbiamo muoverci, per portare la percentuale di chi lavora oltre il 60%, coinvolgendo le donne". Stampa (p.5) si concentra sulla verifica di governo di gennaio: il taglio dell'Irpef il primo punto, ma sui rialzi Iva sarà scontro. Di Maio alla Stampa (p.3): "Qualsiasi passo sarà compiuto dovrà seguire la direzione di un ulteriore abbassamento delle tasse soprattutto in favore delle pmi. La riduzione dell'Irpef è una cosa che chiediamo da tempo, ma senza inganni. Le tasse vanno abbassate, bisogna rimettere in moto i consumi e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro".
Intanto Gualtieri, nell'intervista a Repubblica, guarda alle varie crisi: "Sull'Ilva, interverremo in un settore strategico per l'industria italiana per favorire una transizione ambientale ed energetica chje renda l'Ilva un polo di eccellenza nel quadro del 'Green New Deal'. Se il negoziato andrà a buon fine, il nostro intervento sarà limitato: Mittal anticiperò i canoni di affitto e noi trasformeremo questo credito in azioni questo credito in azioni della nuova Ilva, he resterà privata. Alitalia? L'obiettivo è il rilancio della compagnia nel quadro di una soluzione di mercato in un confronto con gli operatori internazionali, che può prevedere anche il coinvolgimento di Ferrovie". Intanto, Alitalia rinnova la cassa integrazione per 1020 addetti (Sole in prima  e p.18 e altri).

POLITICA
Guerra totale Benetton-Governo sulle concessioni autostradali (MF in prima e p.3): scontro sulla revoca del contratto di gestione. L'indennizzo calerebbe a 7 mld di euro, ma la società avverte: "Allora risolviamo il contratto". La replica: è una minaccia (Corriere p.2). Il titolo Atlantia chiude in calo quasi del 5%, la società minaccia di restituire la concessione e di chiedere un indennizzo fino a 25 mld. Per Repubblica (p.6) la linea di Aspi non spaventa Conte. Intanto, Atlantia frena in Borsa e – scrive la Stampa (p.2) – senza l'indennizzo rischia il fallimento. Ma il governo procede a piccoli passi verso l'unità sulla revoca del contratto (Stampa p.2). Il premier Conte al Messaggero (in prima e p.3): "Non credo che le norme del Milleproroghe creino problemi al sistema, anche perchè non abbiamo disposto la revoca o la decadenza di nessuna concessione. Introduciamo un regime più trasparente e uniforme. C'era l'esigenza di intervenire per disciplinare procedimenti più trasparenti, non si potranno più applicare norme di favore come quelle invocate da Atlantia". Il ministro dell'Economia Gualtieri a Repubblica (in prima e p.2-3) spiega: "L'occasione nasce dalla scadenza di alcune concessionarie. Per questi casi occorre fornire il paracadute di un passaggio della concessione all'Anas. L'obiettivo è riallineare la disciplina delle concessioni, oggi frammentata in tanti regimi diversi, al codice civile e al codice degli appalti. Ricondurre tutto a un'unica disciplina generale, affidata ad un regolatore indipendente, favorisce la certezza del diritto e rende il mercato aperto alla concorrenza e contendibile Ma questo – prosegue il titolare del Mef - non c'entra nulla con il caso del Ponte Morandi". Ma Di Maio, intervistato dalla Stampa (in prima e p.3) rilancia: "Abbiamo 43 vittime, indagini e perizie che ci dicono che Autostrade non ha provveduto adeguatamente alla manutenzione del ponte Morandi nonostante fosse a conoscenza dei rischi. È gravissimo,non c'è altra soluzione alla revoca della concessione, mi sembra evidente. Su questo il governo è compatto – dice il ministro degli Esteri - e se qualcuno la pensa diversamente aspetto di ascoltare le loro motivazioni, sono curioso. Qui il punto è che non bisogna aver paura di combattere un colosso, lo Stato va protetto e la regola chi sbaglia paga deve valere per tutti". Ma la titolare del Mit, Paola De Micheli, al Corriere (in prima e p.3) afferma: "Non faremo espropri proletari, ma le regole siano uguali per tutti". Poi la ministra dem delle Infrastrutture spiega: "La revoca è una procedura separata, sulla quale stiamo ancora acquisendo dati. A gennaio saremo in grado di prendere una decisione, ma fino a quando non avremo esaminato tutti gli aspetti non mi sbilancio. Il tema dell'eventuale revoca non ha solo l'aspetto giuridico, ma anche quello economico e politico. Andranno valutati tutti". Libero va all'attacco: Conte e Di Maio sfasciano Autostrade. Mentre Repubblica (p.7) riporta il dosssier della Corte dei conti sulle concessioni nel quale si sottolinea come le tariffe siano cresciute molto più dell'inflazione.

ESTERI
Libia, Di Maio in vista al contingente italiano. Alla Stampa (p.2) dice: "La soluzione della crisi libica può essere solo politica e non militare. E' ciò che ho spiegato sia a Serraj che ad Haftar, ritengo fondamentale la prossima conferenza di Berlino. L'Ue deve mostrarsi compatta, per questo lavoro alla promozione di una missione europea. L'Italia – prosegue – deve riprendersi il suo ruolo naturale di Paese di riferimento nel Mediterraneo dialongando con tutti, inclusi russi, turchi ed egiziani". Riferendosi al ruolo delle Turchia in Libia, Di Maio chiede a "un membro Nato e partner chiave" di "evitare qualsiasi tipo di fuga in avanti che possa complicare la situazione". Poi il ministro degli Esteri tratteggia il profilo dell'inviato speciale per la Libia: "Alto profilo, una figura a metà tra diplomazia e politica, con una vocazione al pragmatismo e alla concretezza".
Usa, nuovo piano del Pentagono sul 5G: renderlo "open source" per battere la Cina (Stampa p.7). Tecnologia aperta a utte le aziende che vogliono partecipare, l'obiettivo americano è annullare il vantaggio di Pechino.

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Commentario del 23.12.2019

PRIME PAGINE
Verità intervista Salvini: "Oggi la democrazia è sospesa e Mattarella tace". Per Libero, anche Renzi ha capito che aveva ragione Salvini: non si può governare con i 5S. Intanto, la Stampa segnala il pinao di Zingaretti: una lista di Conte alleata ai progressisti. M5S sotto tiro nel caso Moby: contratti a Grillo (Messaggero). E Giornale scrive: soldi a Grillo e Casaleggio, governare è un affare. Intanto,  il ministro 5S Costa al Fatto dice: "Meglio il Pd della Lega, in Campania tentiamo l'intesa".
Concessioni autostradali, Conte sulla norma controversa spiega: non è punitiva (Corriere). La Stampa cita il dossier del governo: "Autostrade, violato il patto con i cittadini". Autostrade va allo scontro (Repubblica). Aspi in trincea: "Pronti a lasciare" (Messaggero).
Caso Pop Bari. Corriere intervista il governatore di Bankitalia Visco: "Niente da nascondere".
Libia, Sarraj all'Italia: "Aiuti concreti, noi sotto attacco" (Corriere). I russi in Libia con Haftar, Usa in allarme (Messaggero). E Haftar sfida Erdogan: sequestrato cargo con equipaggio turco (Stampa).
Altre notizie: la Lazio conquista la Supercoppa italiana a Riad contro la Juventus (su tutti). Su Messaggero, Repubblica e altri l'incidente  a Roma: due sedicenni morte, l'autista era drogato.

ECONOMIA
Concessioni autostradali, Conte fiducioso: "Troveremo un'intesa anche con Italia viva". Il premier assicura: "Non puniamo nessuno, togliamo i privilegi" (Corriere in prima e p.5). Il Pd tratta sulla revoca ad Aspi, con la ministra delle Infrastrutture De Micheli che difende le norme nel Milleproroghe: "Regole per sbloccare i cantieri". Ma Di Maio rilancia: "E' una battaglia di civiltà" (Repubblica p.4). La Stampa (in prima e p.2) cita il dossier in mano al governo, consegnato dalla Corte dei Conti prima del varo della norma nel Milleproroghe: "Profitti alti e investimenti minimi - dice l'indagine - Le Autostrade sono come una zona grigia, visto che per vent'anni le concessioni sono state tenute nascoste da ministero e concessionari". C'è però la linea dura di Atlantia: "Pronti ad andarcene" (su tutti). Nel cda straordinario, Aspi minaccia lo scontro legale: "Pronti a risolvere il contratto e a chiedere tutti i danni" (Messaggero p.6 e tutti).
Caso Pop Bari, mentre proseguono le indagini sui vertici dell'istituto, il governatore di Bankitalia Visco al Corriere (in prima e p.2-3) difende l'operato di Via Nazionale: "Niente da nascondere. Abbiamo fatto il nostro dovere, la Vigilanza ha funzionato rispettando le regole e difendendo correntisti e risparmiatori. Siamo scesi in campo dal 2010, da quando la banca venne commissariata perché perse i requisiti. Risponderemo alle accuse in tutte le sedi".
Manovra, oggi l'ok definitivo con la fiducia alla Camera (Messaggero p.6 e altri). "Arriva un'altra mazzata sulla casa: stangata Imu sugli alloggi popolari" scrive La Verità (in prima e p.2), che attacca il governo che, dopo aver giurato di non introdurre nuove tasse, ha nascosto un aggravio per colpire i più deboli. Ed è allarme per gli enti che gestisconi gli immobili per i meno abbienti: così mancano i soldi per le manutenzioni.
Il "Data room" della Gabanelli sul Corriere (p.27) mette nel mirino la sugar tax introdotta dal governo in manovra: così come è stata formulata porterà 233 mln nelle casse dello Stato, ma non ridurrà il contenuto di zuccheri in bottigliette e lattine, perciò sarà inutile nella guerra all'obesità.
Sulla Verità (in prima e p.3) l'attacco di Belpietro sui casi Ilva e Alitalia: simboli degli incapaci al potere. Le due vicende dimostrano il pressapochismo e l'incompetenza di chi ci guida. E Zacchè sul Giornale (in prima e p.6) definisce Alitalia, Ilva e bancje i flop dei giallorossi, bocciati in economia visto che latitano su crescita e lavoro e non risolvono le 149 crisi aziendali aperte.

POLITICA
"Lo Stato non convince, tornano l'impegno e la voglia di piazza": il Rapporto Demos su Repubblica (in prima e p.2-3) conferma il distacco degli italiani dalle istituzioni, con magistratura e banche che registrano un forte calo, mentre resta alto il consenso per le forze dell'ordine e il Quirinale. La maggioranza (55%) si dice d'accordo sulla necessità di un leader forte.
Viste le continue tensioni nella maggioranza, piano di Zingaretti per una lista di Conte alleata ai progressisti. Secondo la Stampa (p.6), il segretario dem chiede una verifica di maggioranza seria, ma in caso di elezioni anticipate apre alla discesa in campo del premier. Libero (p.2) parla di "conto alla rovescia" per il voto anticipato. A cercare ancora una strada per l'intesa M5S-Pd, anche a livello locale, è il ministro Costa, che al Fatto (in prima e p.2) dice: "Questo governo andrà avanti, perchè c'è il confronto, e chi se ne importa se è ruvido". E, in vista delle Regionali in Campania, Costa dice: "Per vincere bisogna stare assieme". Ma nel governo pesano le posizioni di Iv, anche se Giornale (p.4) scrive: Renzi definisce "scandalose" le leggi del M5S, ma le ha votate tutte. Mentre per Libero (in prima e p.3) Renzi ha capito che ha ragione Salvini, non si può governare con i 5S.
Per la Stampa (p.7) Salvini accerchia il premier e avvia la sfida nel Sud: prova ad accelerare per evitare di stare troppo tempo all'opposizione, temendo la nuova centralità di Conte. Nell'intervista alla Verità (in prima e p.4-5), Salvini guarda al 2020: "Il prossimo anno sarà quello in cui verrà rimessa al centro la democrazia, che oggi è sospesa. Mattarella ricorda che la Costituzione prevede che i governi nascano in Parlamento, poi però il Parlamento viene espropriato della possibilità di intervenire. Faremo ricorso in tutte le sedi del caso".
M5S, polemica per i contratti tra Casaleggio e Onorato, patron di Moby (Corriere p.8 e tutti). Il piano Innovazione della ministra Pisano ha riacceso il faro sul tema del conflitto di interessi, rimettendo al centro i nuovi contratti e del boom degli utili per la Casaleggio: nel mirino i 600 mila euro dall'armatore Onorato (Repubblica p.6). I renziani incalzano: "Sul caso della Fondazione Open si grida allo scandalo, in questo caso invece tutti proni e silenziosi?". "Ora una legge chiara su lobbisti e politica"  dice al Corriere Paolo Ielo, capo del pool romano dei reati contro lo Stato".

ESTERI
Una missione europea per la Libia a guida italiana, Di Maio riceve l'ok di Germania e Francia (Corriere p.13). Per il Corriere, la visita in Italia di Haftar, prevista a metà gennaio, quasi in contemporanea con la conferenza di Berlino, sarebbe una grande prova di forza del nostro Paese. Serraj, premier libico, intervistato dal Corriere (p.13), dice: "Di Maio non è riuscito a bloccare l'aggressione militare contro di noi. Questa sarebbe stata l'unica prova di un suo successo ai colloqui di Bengasi. Ciò non toglie che l'Italia abbia tutto il diritto di comunicare con chiunque ed invitarlo a Roma. Si vorrebbe tenere un incontro a Berlino per bloccare le interferenze in Libia e quindi subito dopo organizzare dialoghi diretti tra libici. Non so però con quali possibilità di successo". Intanto, in vista di un intervento diplomatico comune, Haftar ferma un cargo con equipaggio turco, mentre Erdogan ha ribadito di essere pronto a sostenere militarmente Tripoli in ogni modo (Messaggero p.11). Nave turca sequestrata, la Stampa (p.9) segnala l'ira di Erdogan: più armi a Tripoli. Per Biloslavo sul Giornale (p.11) la Libia è sempre più lontana dall'Italia: l'annunciata escalation troverà l'Italia con il classico cerino in mano. L'offensiva diplomatica Ue, tanto caldeggiata dall'Italia, sta facendo acqua da tutte le parti, visto che il ministro degli Esteri greco ha incontrato ieri Haftar e il primo ministro del governo non riconosciuto dalla comunità internazionale.

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Commentario del 22.12.2019

PRIME PAGINE
Banche, Sole intervista Di Maio: "Vigilanza da riformare".
Concessioni autostradali, scontro nel governo su revisioni e revoche (Sole, Corriere e altri). "Natale mortale a Palazzo Chigi" titola Libero, che si concentra sull'ennesima lite nel governo. Renzi a Repubblica: "Così i 5S ci portano al caos". Pd e 5S divisi anche sulla riforma digitale, i dem: "Minaccia la privacy" (Stampa).
Salvini va oltre il Nord: "La Lega ora è nazionale" (Corriere). Salvini si slega (Giornale) e per Repubblica "rottama la Lega". Salvini Battezza la nuova Lega Nazionale: sarà il primo partito conservatore italiano (Libero). Nasce la nuova Lega, i debiti della bad company (Verità). Doppia Lega, l'allarme dei pm sui 49 mln (Fatto). Inchiesta sulla Fondazione Open, c'è un altro filone: contratti sospetti con Grillo e Casaleggio (Messaggero e altri).
Italia-Economia: il Sole evidenzia il paradosso dei numeri italiani: povertà, evasione e ricchezza.
Usa: Trump annuncia l'armata spaziale (Messaggero). E per l'Italia è una grande occasione (Verità).

ECONOMIA
"Bankitalia faccia autocritica, vigilanza da riformare": il Sole (in apertura e p.2) intervista Di Maio, che consegna il suo "l'accuse" nei confronti di Via Nazionale, dopo il commissariamento della Popolare di Bari. "Che qualcosa non funzioni nella vigilanza bancaria è ormai sotto gli occhi di tutti – dice -. Il commissariamento arriva sempre nel momento in cui la situazione è irrecuperabile e costringe la politica a intervenire per evitare migliaia di posti di lavoro persi, risparmiatori
azzerati e crisi economiche territoriali. Serve una riforma che dia al Parlamento più voce in capitolo". Poi il ministro degli Esteri e leader del M5S rivendica quanto fatto finora dall'esecutivo, rilanciando la sfida dei prossimi mesi: "In legge di bilancio, oltre a bloccare l'aumento dell'Iva, abbiamo inserito altre misure fondamentali come l'abolizione del superticket, gli asili nido gratis, il taglio del cuneo per i lavoratori. In pochi mesi – dice Di Maio - siamo riusciti a portare a casa cose impensabili. Penso anche al decreto clima. Ritengo ora sia fondamentale dare stabilità. Il nuovo cronoprogramma sarà un modo per mettere in chiaro ciò che vogliamo realizzare. Dalla sanità al slario minimo orario, troveremo un punto di equilibrio, così come su una legge sul conflitto di interessi, che la politica ha promesso per 30 anni e che il M5S vuole realizzare". Intanto, il governo deve fare i conti con la questione industriale. Il titolare del Mise Patuanelli alla Stampa (p.4): "Se ci sono crisi in settori strategici, legate a contingenza e non strutturali, lo Stato deve poter intervenire. Alitalia e Ilva sono dovute in parte alla gestione allegra e in parte a elementi di mercato. Se guardo al patrimonio sequestrato ai Riva, non posso dire che l'Ilva non fosse redditizia. Una siderurgia rispettosa dell'ambiente ha bisogno di una partecipazione dello Stato. Altrimenti nessun imprenditore privato può renderla sostenibile. Anche Alitalia ha avuto una gestione traballante, con la politica che ci ha messo del suo decidendo le rotte". Patuanelli interviene anche sul matrimonio tra Fca e Psa: "Il colosso nasce dall'unione di due società sane: un gigante che può trainare l'intera filiera".

POLITICA
Milleproroghe approvato "salvo intese" dal governo, ma la maggioranza si spacca sul blitz sulle autostrade (Messaggero p.2 e tutti). Scontro a Palazzo Chigi sulle concessioni autostradali (Corriere p.2 e tutti): l'art.33 prevede che la gestione provvisoria venga affidata all'Anas in caso di revoca, decadenza o risoluzione di concessioni autostradali. Sulle autostrade tariffe ridotte, indennizzi tagliati e subentri Anas (Sole p.3). L'ad di Anas Simonini al Corriere (p.2) spiega: "Con le risorse adeguate, siamo pronti ad affrontare qualsiasi compito". Inoltre, il provvedimento prevede che, se c'è un "inadempimento" da parte del concessionario, dall'indennizzo che lo Stato deve pagare va detratto il risarcimento del danno causato dall'inadempimento stesso. Sembra – scrivono i giornali - una misura tagliata su misura per Autostrade per l'Italia, per preparare la revoca della concessione per il crollo del Morandi. Messaggero (p.3) evidenzia la sponda del Pd al M5S nella battaglia con Atlantia. E Di Maio al Sole (p.2) dice: "Vedo un Governo finalmente compatto". Ma Renzi a Repubblica (p.4) non ci sta: "Se qualcuno vuole revocare la concessione ad Autostrade per la vicenda del Morandi si presenti in Parlamento. Utilizzare il Milleproroghe è roba da azzeccagarbugli di provincia". E la renziana Bellanova al Corriere (p.3) conferma: "Un mostro giuridico a cui diciamo no". Palenzona, presidente  dell'associazione dei gestori autostradali, al Corriere (p.2) dice: "Stiamo calpestando la certezza del diritto, la normativa Ue e persino la Costituzione". Non c'è solo il tema delle concessioni autostradali, il Pd stoppa anche il piano 5S sul digitale: "Sono a rischio i dati sensibili dei cittadini" (Stampa in prima e p.2 e tutti). Spunta il nome di Casaleggio tra coloro che hanno dato un contributo al testo, tutti i ministri dei partiti alleati hanno bloccato il piano della ministra 5S Pisano. Renzi a Repubblica (p.4) dice: "Alla faccia del conflitto d'interessi". Per il Giornale (p.7) Casaleggio è al governo e si occupa degli affari suoi. Anche i ministri Guerini (Difesa) e Lamorgese (Interni), stoppano il piano Innovazione della Pisano: "Sicurezza nazionale a rischio" (Messaggero p.3). Libero (in prima e p.5) parla di "Natale mortale a Palazzo Chigi": esecutivo sempre più diviso, tranne che nel tenersi buone le poltrone e i giudici.
Intanto, Salvini vara la Lega nazional-sovranista. E allunga il suo mandato a 5 anni (Stampa p.8 e tutti). Cambia veste al Carroccio nel congresso di Milano: "Difendiamo la libertà e l'Occidente" (Libero in prima e p.2). "Non più solo Nord": Salvini lancia la Lega nazionale per alzata di mano (Corriere p.8). Secondo Repubblica (p.3) nasce il partito del Capo: rottamata la vecchia Lega, ma Bossi non ci sta. La forza politica prende il nome del suo leader, che archivia la Padania puntando a tutta l'Italia. La nuova Lega è il primo partito conservatore italiano: ha toccato percentuali mai raggiunte da Berlusconi, ora – scrive Libero (p.2) - l'obiettivo è costruire un soggetto politico nazionalista e liberale, sul modello dei Tory britannici. Ma il vecchio partito sopravvive, solo per pagare i debiti. Anche se Calderoli al Corriere nega: "Il vecchio partito non resta solo per i 49 mln, ma mantiene il suo specifico che potrà essere valorizzato a seconda delle elezioni". Fatto (p.11) evidenzia il timore dei pm sul vecchio partito senza fondi, mentre Salvini è al riparo dai guai.

ESTERI
Libia, raid aerei per isolare Tripoli. E Haftar attende i carri armati (Repubblica p.12). Gli scontri non sono ancora arrivati nella Capitale, ma continuano i combattimenti e le milizie di Haftar intensificano gli attacchi aerei. Spuntano i video di mercenari russi in battaglia e crescono i timori americani, con gli Usa che hanno condannato l'accordo Libia-Turchia che potrebbe portare soldati di Ankara in nordafrica. Serraj si gioca tutto – scrive il Messaggero (p.10) -: battaglia decisiva a Tarhauna. I miliziani conquistano alcune zone della città presidio di Haftar. Un cargo turco porta rinforzi a Tripoli: per ora solo equipaggiamenti, niente uomini. Repubblica (p.12) intervista il presidente del Senato libico, Mishri: "Haftar non è capace di prendere Tripoli e neppure di soffocarla". Poi, sull'Italia, il presidente del Senato libico, dice: "E' un bene che l'Italia abbia inviato il suo ministro. Ma ha sbagliato ad incontrare personalità di Tobruk, mentre qui a Tripoli non mi ha incontrato. Il nostro Consiglio di Stato è l'unico organismo che lavora effettivamente per riprendere il dialogo politico e istituzionale fra le varie parti. È questo il percorso che dovremo seguire". Poi prosegue: "L'Italia è un partner economico importante, ma in politica non dovrebbe dare tutto questo spazio ad Haftar, che è un attore non legittimo, e che ha solo una opzione militare per risolvere i problemi della Libia". 
Usa, Trump lancia la "Forza spaziale", il provvedimento è contenuto nella legge finanziaria da 1,4 trilioni di dollari, stanziando 738 mld per la Difesa, di cui 40 per la creazione della Space force (Stampa p.11 e tutti). "Il nuovo campo di battaglia" lo definisce il presidente americano: piano per rafforzare i satelliti-scudo, in risposta ai missili "stellari" di Cina e Russia (Corriere p.12). Trump apre il domino spaziale e per l'Italia – scrive la Verità (p.13) – si apre la grande occasione: il potenziale innovativo di industrie e università del nostro Paese potrà fornire soluzioni alla Nato.

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Commentario del 20.12.2019

PRIME PAGINE
"Se cade il governo si vodta". Il segretario del Pd,  Zingaretti, avvisa gli alleati (Corriere). Berlusconi: al voto tra sei mesi. E Martino molla già Carfagna (Giornale). E su Salvini, il Cav dice: "Ho parlato con Putin, non ha visto un rublo" (Tempo). I quattro fondatori del movimento delle sardine: "Mai più in scatola" (Repubblica). Prove di spallata al Senato, la Lega fa shopping di grillini (Messaggero). Salvini: "In tribunale con me ci saranno milioni di italiani" (Corriere). Salvini, Gregoretti è diversa da Diciotti (Fatto). Rai, il Pd contro Saini: "Lavori, se ne è capace" (Repubblica).
Bancari e medici, contratto di Natale per 410mila addetti (Sole). Scuola, sì del Senato al decreto salva precari: in arrivo 70mila assunzioni (Sole). Autostrade, i pedaggi non aumentano (Corriere). Slittano i rincari sui pedaggi delle autostrade (Messaggero). Palermo investe 387 milioni per rilanciare il porto (Sole).
Popolare Bari, Gualtieri chiede un faro sulla Vigilanza di Bankitalia (Messaggero). A Bari metodo Zonin sotto il naso di Bankitalia (Verità). Dalle banche 400 milioni, decine d'inchieste: ipotesi truffa (Sole).
Giustizia, un'intesa a metà. Patto 5S-Pd, Renzi dice no (Stampa). Bavaglio, accordo 5S-Pd: la legge Orlando in soffitta (Fatto). Il governissimo della 'ndrangheta: 34 arresti tra cui Pittelli (Fi), mafiosi, massoni, carabinieri, imprenditori (Fatto). Mondo di mezzo, caduta l'accusa principale Buzzi è già a casa: domiciliari (Notizia Giornale, Tempo e altri).
Attentato agli 007 russi mentre parlava Putin (Corriere e tutti). Mosca, attacco al cuore del potere di Putin (Repubblica). Scatta l'allarme dei Servizi, il Copasir: "Fuori i cinesi dalla rete 5G" (Stampa). Impeachment, è sfida: rinviare o insabbiare (Stampa).
Lapo choc: ero morto sono rinato (QN). Alitalia, per Patuanelli "perde due milioni al giorno" (Sole).

ECONOMIA
Crisi Popolare di Bari, il Fitd valuta un intervento d'emergenza per l'istituto: pronti 400 milioni. Sulla vicenda di azioni e obbligazioni intanto la Procura avrebbe già aperto decine di inchieste per truffa aggravata. Intanto a Catania due arresti e 18 indagati per il crack di Banca Base (Sole p.1-6). Pressing della Vigilanza Bce e Bankitalia, con quest'ultima che accende diversi fari sulle altre Popolari. Il ministro Gualtieri però dichiara: "Valuteremo l'azione della vigilanza di Bankitalia sulla Popolare di Bari" (Messaggero p.1-6). Verità (p.1-13) parla di "metodo Zonin sotto il naso di Bankitalia": prestiti concessi solo in cambio dell'acquisto di titoli, e passando attraverso un traffico di diamanti. Intanto partono le prime inchieste sulle truffe ai risparmiatori dopo le decine di denunce (Sole e Messaggero p.6): Procura al lavoro, Gualtieri: "Giusto risarcire". Repubblica (p.1-11) spiega come la banca ha tradito i risparmiatori, gonfiando le proprie azioni: i vertici inoltre conoscevano i rischi dell'acquisto di Tercas, ma li hanno taciuti a chi comprava i titoli. Infine, per la presidenza della Commissione banche, dopo il passo indietro di Lannutti in corsa Carla Ruocco, Laura Bottici e Raphael Raduzzi.
Crisi ex-Ilva: commissari, governo e ArcelorMittal stanno definendo un Memorandum d'intesa, che potrebbe essere firmato oggi, per dare un segnale della volontà di negoziare un nuovo piano industriale, e non lasciare la soluzione della vertenza solo ai giudici (Sole p.1-15). Possibile una proroga al 31 gennaio del Tribunale di Milano. Il Corriere (p.1-23) parla di "Natale triste a Taranto, tra diossina e demagogia": oltre l'inquinamento restano migliaia di posti di lavoro a rischio. I sindacati in rivolta, Furlan alla Cgil: "Basta sorrisi col governo, non è così che si fa la concertazione" (Stampa p. 6). La segretaria della Cisl: "Ci sono poche risorse in manovra, non c'è nulla sulla rivalutazione delle pensioni, le assunzioni e i contratti della Pa".
Ice, servizi gratis per l'export (MF p.1-9): l'agenzia presieduta da Ferro azzera i costi per le imprese fino a 100 dipendenti. Il presidente: "E' una rivoluzione copernicana: l'imminente revisione del catalogo mira a favorire le pmi".
Effetto sugar tax, Coca Cola: "Non investiamo più in Italia" (Giornale p.1-6). L'annuncio della multinazionale nel giorno in cui il governo si schiera contro il Nutriscore, il sistema di etichettatura voluto da Bruxelles che penalizza il Made in Italy.

POLITICA
Veleni e sospetti sul referendum. In evidenza sul Corriere (p. 2) e su altri, la mossa di 64 senatori sul taglio dei parlamentari che può portare il governo alle urne: pressioni per ritirare le firme su alcuni di loro. E sotto questo aspetto, Zingaretti è stato chiaro: "Vogliamo andare avanti, ma se cade il governo, si vota. Conte? Punto di riferimento, lui è parte del pensiero democratico, con una autonomia che per me è una ricchezza" dice nell'intervista al Corriere (p. 3). E secondo Berlusconi, che si è concesso alle domande di Bruno Vespa durante la presentazione del suo nuovo libro, "servono le elezioni per uscire dalla situazione attuale non di democrazia" (Giornale prima e p. 8). Il Cav parla anche della querelle Salvini-Putin e conferma: "Ho parlato con Vladimir e mi ha assicurato che Matteo non ha visto un euro" (Tempo).
E a proposito dell'ex vicepremier leghista, Salvini al Corriere (p. 5) risponde a chi, sul caso Gregoretti, lo accusa di sequestro di persona per gli sbarchi mancati, con Conte che si dissocia sull'accaduto ("se ne occupò lui" dice il premier): "Io a processo? In milioni con me in tribunale. Di Maio e il premier onore perduto: erano d'accordo". Ma sotto l'aspetto politico conferma che "dopo Conte c'è solo il voto". Salvini parla anche del decreto sicurezza e ammonisce: "Provino a toccarlo...". Congresso Lega Nord, il leader leghista conferma che "per il momento resterà segretario, poi quando tutto sarà andato sui binari, non avrebbe senso che restassi segretario di due partiti. Mentre i 5 stelle si affidano ai click di Rousseau e il Pd evapora, noi siamo ancora un partito di partecipazione in cui il popolo conta". Salvini medita la spallata di gennaio in Senato: nuovi arrivi, poi governissimo (Messaggero prima e p. 3). Lega a caccia di 7 senatori per dare le carte. Calderoli: "Ci sarà una buca intorno a Conte". Il piano prevede un esecutivo di garanzia per dividere i 5Stelle e spingere il Pd a staccare la spina.
Le sardine, su Repubblica (prima e p. 2) la lettera scritta al direttore dai quattro fondatori del movimento: "Siamo una rivolta pacifica, dare una cornice è come mettere confini al mare: mai più in scatola".
Rai, il Pd non ci sta e replica a Salini: "Fa la vittima, lavori se ne è capace" (Repubblica prima e p. 8). Anche il M5S irritato per l'accusa ai partiti di bloccare l'azienda. E in cda salta l'unica nomina in discussione perché "il curriculum è stato presentato tardi".
La prescrizione divide i partiti. Ma c'è l'accordo sugli ascolti. "La legge sulla prescrizione entrerà in vigore il primo gennaio. Dal 7 ci metteremo al lavoro per ridurre i tempi dei processi". Il ministro Bonafede, al termine del vertice di maggioranza convocato ieri dal premier Conte a Palazzo Chigi, ha ammesso che le posizioni con gli alleati Pd, Iv e Leu, restano "diverse" sul provvedimento bandiera dei 5 Stelle. Ma, ha assicurato il dem Walter Verini, "il clima è sereno. E lo stesso presidente del Consiglio ha invitato a lavorare sulle nostre richieste che mirano a impedire che i processi siano infiniti". (Corriere, p.2, Avvenire, p.7). Passigli sul Corriere (p.30) scrive che nei pochi mesi del Conte 2 "tre temi hanno caratterizzato i rapporti tra governo e opposizione, e tra i partiti della maggioranza: il trattato salva-Stati, le modifiche alla manovra economica e la prescrizione. Nella loro diversità questi temi hanno due aspetti politici in comune: logorando i rapporti nella maggioranza mettono in forse la tenuta del governo, mentre la loro soluzione viene rinviata o si traduce in compromessi di scarsa efficacia; e infine, nel dibattito l'opinione pubblica è falsata da un flusso senza precedenti di fake news" e come sia "più difficile contrastare la disinformazione sulla prescrizione". Il Sole (p.10) evidenzia l'intesa tra M5S e Pd sulle intercettazioni, ma non sulla prescrizione e sottolinea che le modifiche alla disciplina sulle intercettazioni saranno oggetto di un pacchetto di modifiche che sarà inserito nel decreto legge "milleproroghe" domani all'esame del Consiglio dei ministri. La Stampa (in prima e p.4-5) scrive di "un'intesa a metà" con il "M5S e il Pd che trovano l'accordo sulla giustizia, con un doppio via libera alla prescrizione e alle nuove intercettazioni, ma con Renzi che dice no ed i nodi che restano sul processo penale e la legge elettorale".

ESTERI
Spari alla Lubjanka, choc a Mosca. (Corriere p.12 e tutti). Attaccata la sede dei servizi segreti. L'assalitore, armato di mitragliatore,  forse aveva due complici: un ufficiale ucciso, 5 feriti. Panico nelle vie dello shopping. L'assalto, che per ora non viene classificato ufficialmente come terroristico, ha provocato il panico nelle vie dello shopping e creato grande imbarazzo, anche perché proprio in quel momento il presidente Vladimir Putin stava celebrando al Cremlino l'anniversario della fondazione dei servizi segreti bolscevichi assieme ai capi di tutti gli apparati di sicurezza. Tanti spari, poche verità- titola, invece, il Fatto (p.17). L'obiettivo, conferma il quotidiano, era la Lubjanka, sede dell'Fsb: morto un assalitore ed un agente. Il sospetto che nel mirino ci potesse essere il presidente in persona (Giornale p.15). Terrorismo, attacco a Putin. Questo il Messaggero (p.9). Giallo sul numero degli attentatori, spari nell'area aperta al pubblico: ucciso un agente. Dalle autorità notizie confuse; polemiche per le informazioni filtrate dall'intelligence. 
Intanto sul caso impeachment è ira di Donal Trump: "Su di me atroci falsità", e anche Putin lo difende (Giornale p.12 e altri). Secondo il Messaggero (p.11) l'impeachment è un boomerang: Trump cresce nei sondaggi. Il tasso di approvazione del presidente sale al 44,5%. I democratici bloccano l'invio del fascicolo al Senato: "Vogliamo un processo equo". Il presidente russo Putin è l'unico ad esporsi in favore del leader Usa Ma in molti si chiedono se Donald modificherà le sue scelte pur di unire la base e rafforzarsi (Repubblica p.19).
Stampa (p.9) intervista il politologo Bill Schneider: "Trump non è popolare e un'America spaccata in due potrebbe favorire i rivali". Schneider aggiunge che " la polarizzazione che sta provocando potrebbe far tornare alle urne i democratici che nel 2016 non votarono Hillary, dando un vantaggio all'opposizione". Il politologo parla anche della convinzione di Trump riguardo il fatto che il caso impeachment potrebbe aiutarlo in vista delle elezioni, come accadde con Clinton: "La differenza è che Clinton era molto popolare e l'economia correva. Ora va bene, ma Trump non è mai stato popolare come lui, e il suo gradimento non ha toccato il 50%".
La corte Ue "interviene" sulla questione catalogna e spiazza Madrid: "Dovete liberare Junqueras" (Messaggero p.11 e altri). "Una persona che è stata proclamata eletta nel parlamento europeo, quando si trovava in una situazione di carcerazione preventiva,gode d'immunità":così la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea in risposta alle domande del Tribunal Supremo sull'immunità di Oriol Junqueras, eletto eurodeputato. Secondo la Corte europea, il presidente di Esquerra Republicana, condannato a 13 anni nel processo indipendentista, era protetto da immunità fin dal 13 giugno, quando era in detenzione preventiva inattesa di verdetto. E perciò il tribunale spagnolo avrebbe dovuto revocarne la misura restrittiva, consentendogli di assumere le credenziali di europarlamentare e semmai,poi, richiederne la sospensione dell'immunità.

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Commentario del 19.12.2019

PRIME PAGINE
C'è il referendum, fermato il taglio dei parlamentari: sfida sul voto anticipato (Corriere, Messaggero e altri). 64 salva-poltrona, la Lega li perdona (Fatto).  Mattarella sferza la politica: "Meno liti, va fatto di più su clima, giovani e lavoro" (Repubblica). I grillini vogliono Salvini in galera (Libero). Di Maio: processate Salvini, vada alla sbarra per i migranti fermi in mare (Giornale, Fatto). M5S, undici senatori pronti alla scissione. "Ma voteremo Conte" (Repubblica). Delrio: "Il governo sia più compatto, diventi una squadra" (Stampa). L'ad Salini si sfoga: "I partiti bloccano la mia Rai: ferme nomine e riforme, così non siamo competitivi".
Salva-Stati, Valdis Dombrovskis sul futuro dell'Ue gela le speranze di Roma: "Intervenga sul deficit" (Stampa).
Fca-Peugeot, nasce il quarto gruppo automobilistico al mondo (Corriere e tutti). Le nozze dell'auto in cerca di futuro (Repubblica). Conte: Fca-Psa serve all'Europa (Stampa). La lettera di Elkann: "Siamo all'inizio di un percorso entusiasmante" (Stampa). Primo obiettivo: conquistare l'Asia (Messaggero). Operai nel cda (Giornale).
Emergenza medici, ecco il piano: in corsia primari ultrasettantenni e giovani specializzandi (Messaggero). Cura d'emergenza, accordo Stato-Regioni contro la carenza di camici bianchi (Avvenire). Speranza: basta tetti di spesa, adesso un patto per investire (Sole).
Autostrade: dopo i viadotti la procura di Avellino vuole ora controllare anche le gallerie (Fatto). Napoli-Bari, il ritardo della Tav rallenta la crescita del Sud (Sole).
"Libia, non si può ignorare Haftar". Parla Di Maio (Repubblica). L'Italia cerca l'inviato speciale: la rosa dei nomi (Stampa). Usa, Trump sotto scacco: "Sì all'impeachment" (Repubblica). Pelosi attacca: "Trump, abuso di potere". Il voto nella notte (Corriere).
Popolare Bari, tutti i prestiti allegri: il crac del colosso bancario del Sud (Verità). PopBari, ok all'intervento del Fondo interbancario (Sole). Banca Popolare dei Bari (MF).
Alitalia caos, il Governo: preoccupati (Sole). Parla la Vestager: sul prestito alla compagnia, l'Italia rischia un'altra indagine (Sole).
Carige, Peluso in pole per il nuovo vertice: per l'incarico in corsa anche Decio, ex Sace (MF).
Ivass e Consob nella sede di Cattolica per acquisire documenti sul caso Minali (MF).

ECONOMIA
Fusione Fca-Psa, agli azionisti maxi dividendo da 11 miliardi (Sole prima e pp. 2-5 e tutti). Fca e Psa hanno raggiunto l'accordo per la fusione. Nasce il quarto costruttore di auto al mondo in termini di volumi e il terzo in base al fatturato, con vendite annuali di 8,7 milioni di veicoli e ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro. Non ci saranno chiusure di stabilimenti. John Elkann sarà presidente e Carlos Tavares ceo. Prima del closing saranno riconosciuti ai soci delle due realtà quasi 11 miliardi di dividendi, di cui 6,6 miliardi agli azionisti di Fca. I due numeri uno Manley e Tavares in coro: "Così salveremo le fabbriche" sostenendo che "Psa e Fca sono già profittevol e, lo saremo di più: nessun stabilimento è a rischio. Piano coerente con il taglio di Co2 chiesto in Ue, nasce una realtà solida in Europa e America". La Stampa (p. 2) pubblica la lettera di John Elkann ai dipendenti che per la prima volta nella storia entrano nel cda di una fabbrica, con 2 rappresentanti: "Insieme faremo qualcosa di davvero straordinario, uniamo le forze per scrivere un nuovo capitolo della storia dell'auto". I sindacati approvano: "Sì alla partecipazione". Per la Furlan (Cisl) "nasce un modello di democrazia economica da imitare", mentre Barbagallo (Uil) sostiene che "così si premiano anni di sacrifici dei dipendenti". Bentivogli (Fim), dice di attendersi "una conferma dei 5 miliardi di investimenti del piano industriale di Fca".
Sulla fusione Fca e Peugeot, interviene anche Conte che, nell'intervista alla Stampa (prima e p. 5) dice: "Sviluppo e occupazione, nasce un polo europeo che potrà servire a tutti". Secondo il premier "operazioni di questo tipo consentono anche una forte integrazione delle filiere industriali europee".
PopBari, i due commissari: servono subito 250 milioni (Messaggero p. 9 e tutti). L'intervento di sostegno del Fondo di Tutela potrebbe essere deliberato già a gennaio. La Vigilanza Bankitalia: nel mirino c'è il contratto annullato con il gruppo Aviva. Intanto Elio Lannutti pare intenzionato a fare "un passo di lato" (per dirla alla Di Maio) e lasciare la presidenza della Commissione banche.
Alitalia, indagine Ue sul nuovo prestito (Messaggero p.13 e tutti). La commissaria Vestager mette nel mirino il finanziamento da 400 milioni di euro, che però non è ancora stato deliberato e nell'intervista al Sole (prima e p. 7) avvisa: "La Commissione europea potrebbe a breve aprire una nuova indagine sui prestiti pubblici concessi ad Alitalia, dopo che il governo italiano ha garantito nuovi aiuti alla compagnia aerea".

POLITICA
Taglio parlamentari, ci sarà referendum. E riparte il toto-voto (Repubblica prima e p. 12). Il rush degli anti-riforma si è concluso intorno a mezzogiorno: le due firme decisive per il quorum sono state di altrettanti deputati del Pd, Francesco Giacobbe e Vincenzo D'Arienzo. L'obiettivo dei 64 senatori è stato raggiunto così, e porta dritto alla sospensione della norma approvata a ottobre che farebbe scomparire 345 seggi. Dopo la verifica di legittimità della Cassazione, il referendum dovrebbe essere indetto entro gennaio e svolgersi in primavera. Alla fine ha vinto un fronte trasversale.
Mattarella richiama i politici e i partiti: "La politica non sia solo scontro" (Corriere prima e p. 6). La strigliata del Capo dello Stato ieri al Quirinale durante la cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno: "Guardare oltre il consenso". E sulle donne ai vertici dice: "Sono un fattore di crescita". Presente anche Draghi: stretta di mano nel Salone dei Corazzieri (Giornale p. 4 e tutti).
Salvini arrabbiato per l'indagine in corso sul suo conto, ma soprattutto sul dietrofront di Di Maio che ammette: diremo sì al processo (Corriere p. 8, Messaggero p. 8 e altri). Il leader della Lega considera "una vergogna" la decisione del Tribunale dei Ministri di Catania di chiedere un processo per sequestro di persona per le sue decisioni quando era ministro dell'Interno impedendo alla nave Gregoretti di attraccare ad Augusta. E il suo ex alleato contrattacca: "Processatelo, vada alla sbarra per i migranti fermi in mare" (Giornale prima e p. 2). Intanto ieri per Salvini anche la beffa dell'insulto social di una passeggera che si "selfa" con l'ex vicepremier dormiente sullo sfondo, mentre mostra il dito medio (Giornale p. 6 e tutti).
Salva-Stati, sulla Stampa (prima e p. 6) parla Valdis Dombrovskis: il vicepresidente esecutivo della Commissione europea gela le speranze del governo Conte: "La flessibilità sugli investimenti esiste già, si può discutere se estenderla a quelli green". E si mostra scettico sul possibile rinvio della riforma del Fondo: "Nel giro di un paio di mesi si troverà l'accordo".
Rai, le nomine slittano ancora e si spacca il cda: "Stallo drammatico" (Repubblica prima e p. 8). Terza fumata nera in 40 giorni. La protesta di Borioni, pronta a disertare la riunione di oggi. A corredo della notizia, l'ampia intervista a Fabrizio Salini, che denuncia: "I partiti paralizzano l'azienda: la politica resti fuori". Secondo l'ad della tv di Stato "la Rai deve conservare il suo ruolo super partes, nel rispetto e nel dialogo. Dobbiamo avviare il piano industriale".
Ospedali, medici 70enni e specializzandi in corsia: la sanità corre ai ripari (Messaggero p.2 e tutti). Misure di emergenza per tamponare la carenza di personale: stanziati 3,5mld. L'intesa siglata ieri tra Governo e Regioni: infermieri a domicilio per i più anziani. Rafforzato il ruolo delle farmacie, tensioni politiche per i fondi e per la permanenza in servizio degli over.

ESTERI
"Sulla Libia serve realismo, l'Italia non si schiera nella guerra".Repubblica (p.4) intervista il ministro Di Maio che sul ruolo dell'Italia in quei territori dice: "Dobbiamo recuperare, non lo nascondo, e dobbiamo farlo con un approccio concreto e più realistico della situazione sul terreno". Poi parla dell'incontro con Sarraj: "Quando l'ho incontrato martedì mi ha detto che sono pronti a fare dei passi in avanti, se a farli è anche la controparte. Ad Haftar ho chiesto lo stesso e conto di rivederlo prossimamente a Roma". Il ministro degli Esteri parla della possibile soluzione al problema: "L'unica soluzione alla crisi è politica e non può prescindere dal dialogo con tutte le parti. Non si tratta di equidistanza, ma di realpolitik. A Tripoli, come in Siria, si combatte per procura, Turchia e Russia sono coinvolte e noi italiani abbiamo perso terreno, serve un governo stabile per recuperarlo". Secondo la Stampa (p.10) la strategia di Di Maio sulla Libia prevede trattative insieme a Mosca ed Ankara, ipotizzando un'azione congiunta. Ma Erdogan insiste: "Siamo pronti ad inviare le truppe".
Libia, mediazione italiana: dialogo con turchi e russi, Haftar a gennaio a Roma (Messaggero p.10). Il nostro inviato speciale nel Paese africano sarà un politico. Si cerca di ottenere una tregua prima della conferenza di Berlino. Telefonata di Di Maio con il ministro di Ankara, la diplomazia si muove per avvicinare Tripoli e Bengasi.
Impeachment, la Camera vota la cacciata di Trump. (Corriere prima e p.2-3) Lui: "E' un assalto all'America". I dem sull'impeachment: non avevamo scelta. Ma il Senato è pronto a bloccare tutto a gennaio. La speaker democratica Pelosi: "Il presidente ha violato la Costituzione e ha abusato dei poteri del suo ufficio per ottenere un beneficio politico personale". Sempre il Corriere (p.4) ripercorre le tappe che hanno portato fino ad oggi: S ono due le accuse a Trump: «abuso di potere» e «ostruzione delle indagini del Congresso». Le Commissioni Intelligence e Affari giudiziari della Camera sono arrivate a queste conclusioni dopo tre mesi di audizioni. Il caso nasce con la telefonata del 25 luglio scorso in cui Trump chiedeva «un favore» al neopresidente ucraino Zelensky: riaprire l'inchiesta per corruzione sul figlio di Biden, candidato nelle primarie democratiche. Trump usò come leva il blocco di aiuti militari (400 milioni di dollari) destinati a Kiev. Il Senato però assolverà il presidente. Secondo il Fatto (p.19) Trump sotto impeachment, ma vede già la rielezione. Per il sondaggio Gallup il magnate ha guadagnato sei punti dall'inizio dell'inchiesta. Ma Trump non è Nixon, sottolinea il Giornale (p.13). Perché uscirà più forte dal processo-spettacolo. La procedura si trasformerà in un boomerang anti-dem. Già oggi guadagna nei sondaggi. Secondo il Messaggero (p.5) gli americani sono invece divisi nei sondaggi. Repubblica (p.3) parla di "trincea di un Paese spaccato", Donald uscirà comunque vincitore. Il procedimento non è che l'ultima prova della polarizzazione dell'America al Senato, però il copione a favore del presidente è già scritto.

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