Commentario del 30.12.2019

PRIME PAGINE
Conte, il futuro del premier: "Resto in politica, non voglio fare un partito ma dare un contributo concreto al Paese" (Repubblica). Governo Conte pronto a rivedere reddito di cittadinanza e pensioni (Stampa). Regionali, il patto Sala-Bonaccini: "Non lasciamo il Nord alla Lega e alle destre" (Stampa). Salvini sale, Conte scende: Matteo svela il piano per andare al potere (Libero). Salvini, balle a reti unificate: continua il predomini del capo leghista in tg e talk show (Fatto).
Conte, grana giustizia. Iv: il governo rischia (Messaggero). Perché non se ne va anche Bonafede? (Libero). La Bongiorno: "Salvini a processo? Il blocco della nave Gregoretti fu condiviso da Conte: ho le prove" (Verità). La legge Spazzacorrotti vacilla sotto il tiro dei ricorsi alla Consulta (Sole).
Il sondaggio di Pagnoncelli: italiani pessimisti sull'economia. Timori dal 77% (Corriere). Provenzano: "Il Sud è una emergenza, investiamo 100 miliardi" (Repubblica, Verità).
Esteri. Usa, gli attacchi antisemiti: col machete in casa del rabbino, 5 feriti di cui uno grave (Corriere, Repubblica e altri). A Tripoli 300 ribelli siriani inviati da Erdogan (Stampa p. 7). Migranti, c'è il rischio boom dalla Libia: la Alan Kurdi ne sbarca 32 a Pozzallo (Messaggero, Giornale).
L'appello di Papa Francesco: "A tavola meglio parlare, smettere di chattare" (Corriere, Giornale, QN e altri).
La Roma è texana: Friedkin nuovo presidente (Repubblica). Una Roma a peso d'oro (Messaggero e altri).

ECONOMIA
Italiani pessimisti sull'economia, timori dal 77%: in prima sul Corriere (e in dettaglio a p.9) il nuovo sondaggio dell'Ipsos, che rivela come un'ampia maggioranza di cittadini è preoccupata per lavoro ed economia, mentre calano i timori su immigrazione e sicurezza.
Provenzano: "Il Sud è una emergenza, investiamo 100 miliardi". Su Repubblica (p.1-6) intervista al ministro per il Mezzogiorno: "La legge di Bilancio prevede che un terzo di tutti gli investimenti vada al Meridione. Previsti inoltre dieci anni di sgravi a chi assume donne. Bisognerà tuttavia rivedere il Reddito di cittadinanza: chi lo vuole cancellare non ha mai parlato con quanti sopravvivono grazie a quel sostegno, ma ci sono storture da correggere". Anche Stampa in apertura parla di "Governo Conte pronto a rivedere reddito di cittadinanza e pensioni": Palazzo Chigi si prepara a ridiscutere, senza stravolgerli, i provvedimenti simbolo dei giallo-verdi. Al momento il M5S si oppone al piano, mentre il PD preme soprattutto per modificare la norma sulle pensioni. Salvini minaccia: "Se la dovranno vedere col popolo". Allo studio dell'Inps un nuovo sistema a punti per l'uscita anticipata dal lavoro (intanto all'Istituto sono state segnalate 15mila famiglie per aver omesso altri redditi percepiti). A corredo intervista alla Fornero: "Quota 100 misura demagogica". L'ex-ministro del Lavoro del governo Monti: "Giusto rivedere la misura: è nata con fini elettorali e pesa sui futuri governi. Sulla previdenza serve una riflessione seria, non si penalizzino le nuove generazioni. Si applichi anche agli uomini la possibilità di pensione anticipata ricalcolando l'assegno con il contributivo". E sui lavori usuranti: "Conte dice cose ovvie, ma difficili da realizzare". Intanto l'editoriale di Cottarelli fa notare che "si chiude un decennio orribile per l'economia con la crescita più bassa dall'Unità d'Italia". Per l'economista ora serve la rivoluzione per una vera strategia di crescita: il rischio di una nuova recessione è dietro l'angolo. Un dato positivo sta nel fatto che si riduce la dipendenza dall'estero per le importazioni.
Flat-tax addio per uno su quattro (Sole p.1-10). La legge di Bilancio che scatterà dal 1 gennaio prevede una stretta al regime forfettario: l'esclusione dal regime agevolato potrebbe riguardare da dopodomani circa 500mila soggetti, che ora dovranno emettere la fattura elettronica e applicare l'Iva (eccezion fatta per le operazioni che già transitano tramite il Sistema tessera sanitaria). In primo piano poi tutte le misure al via nel 2020, tra micro tasse e nuovi bonus, in dettaglio.
Fronte industriale. Ilva, oggi il giudizio su Afo2: senza rinvio scatterà la Cigs (Messaggero p.12). Il tribunale del riesame deve decidere se fermare le procedure per spegnere l'altoforno: il Mise si augura una nuova proroga. Intanto va in crisi un'altra compagnia aerea: Enac sospende la licenza a Ernest (Stampa p.20). Dopo la crisi Alitalia quindi, l'aviazione civile del nostro Paese rischia di perdere un altro pezzo. Nessun problema di sicurezza, ma di affidabilità finanziaria: stop dal 13 gennaio. Vanno trovati posti sostitutivi sui voli di altri vettori.
Roma, esce di scena Pallotta: il club giallorosso è di Friedkin (Messaggero prima e p. 2-5). Sbloccata la trattativa tra i due statunitensi: James vende il proprio 82% per 790mln. L'accordo ieri in videoconferenza: adesso tocca ai legali per la definizione dei termini contrattuali. Il tycoon di Boston lascia dopo 7 anni senza soddisfazioni, il nuovo patron si farà carico anche dell'aumento di capitale.

POLITICA
"Non lascerò la politica alla fine del mio mandato". Su Repubblica (prima e p. 3) il premier Conte parla del suo futuro e si sofferma sulla ristrutturazione del campo di gioco delle coalizioni: "Io sono un costruttore, mai divisivo: non mi vedo novello Cincinnato che si ritira a vita privata, ma non farò un partito: ci sono tanti modi per dare il proprio contributo alla cosa pubblica. Ora però si pensa al presente perché altrimenti si rischia di creare un tarlo al momento di prendere decisioni". Per Salvini (Messaggero p. 10) "Conte è al capolinea: a lui auguro buona fortuna, ma lui vive male, è ossessionato da me. Si alza la mattina pensando a me e si addormenta pensando a me. Gli auguro di campare 120 anni ma politicamente ogni giorno che passa è un danno per l'Italia". Dalle rilevazioni del Fatto (prima e p. 2), il leader leghista anche a novembre è stato il padrone di talk e tg con 10 ore e 4' rispetto alle 6 di Di Manio e le 5,45' di Conte. E nell'intervista rilasciata a Libero (prima e p. 3) aggiunge: "I grillini sono finiti, i dem ingloberanno quel che resta di loro, ma altri parlamentare 5Stelle delusi arriveranno nelle Lega. Sto studiando da premier, sono pronto".
Il leader del Pd, Nicola Zingaretti dice: "Ora ricostruire il Paese con crescita e giustizia fiscale: basta egoismi e miopie, il 2020 è l'anno per combattere la tirannia delle disuguaglianze". Il 13 e 14 gennaio ministri e sindaci dem in conclave in un'abbazia del reatino.
Fondi al M5S, solo il 12% in regola: il fronte dei ribelli sfida le sanzioni (Corriere p. 6 e altri). Dopo l'ultimatum più pagamenti, ma le espulsioni potrebbero allargare il gruppo degli ex visto che sono appena 15 su 317 i parlamentari che risultano attualmente in regola con la "restituzione" di parte del denaro pubblico ricevuto come indennità. Intanto è bufera sulla deputata in vacanza alle Maldive: Yara Chiare Ehm deve 23mila euro, ma promette che "lì salderò". Intanto i ribelli accelerano sui gruppi e chiamano Grillo: "Aiutaci e ferma la scissione" (Messaggero p. 10). Fioramonti prepara lo strappo a gennaio con le sue componenti nelle due Camere.
Domani il messaggio di Mattarella alla nazione: il capo dello Stato legherà la "coesione nazionale" al valore "dell'identità italiana". Sarà questo l'invito per il 2020 (Corriere p. 5, Repubblica p. 2 e altri).
Regionali, l'asse Bonaccini-Sala da Imola, promette: da qui parte la riscossa (Corriere p. 7 e altri). Il 26 gennaio si vota, il sindaco di Milano lancia la volata al governatore emiliano e si scaglia contro Borgonzoni ("non sa neanche da che parte è girata" dice), Bonaccini  invece descrive la sua Regione come "un modello, sono in gioco i nostri valori: ci sono 4 miliardi per la Sanità, ma lo devo dire io perché le forze di governo parlano soltanto di divisioni" (Stampa p 4).
Giustizia, Libero (prima e p. 4) critico con Bonafede: secondo il quotidiano, dopo Fioramonti, anche il Guardasigilli sarebbe il prossimo a lasciare la squadra di governo. Definito "grillino atipico nella forma", nella sostanza Bonafede è un ayatollah della prima ora le cui ultime gesta parlano chiaro: nella sua personale roulette politica, si sta giocando la carriera con la riforma giudiziaria che abolisce la prescrizione e lo sta facendo a dispetto di tutti, oppositori e alleati. Il Pd, attraversato da un residuale refolo di buon senso (chiamarlo scrupolo garantista è troppo), ha giurato di non fargliela passare; al punto tale da riscrivergli i compiti a casa e minacciare di approvarli con il centrodestra.
Troppo tardi per lanciare l'allarme giudici: sempre in prima, su Libero, la polemica di Facci, che accusa il mondo degli intellettuali italiani di essersi accorto troppo tardi del presunto "strapotere dei magistrati", in crescita in realtà da trent'anni. "Intellettuali e sinistra ora 'gridano al lupo', dopo aver cavalcato i pm e averli resi più potenti dei politici".
Sulla prescrizione interviene anche Giovanni Maria Flick: "Sbagliano tutto: non si può fare una riforma come se i processi lenti fossero colpa della difesa" dichiara l'ex titolare della Giustizia ai tempi del governo Prodi, d'accordo con l'attuale riforma solo sul passaggio relativo al fatto che non blocca definitivamente la porta girevole politica/magistratura: "E' una cosa per cui mi ero fortemente battuto da ministro, massima libertà nello scegliere la politica, ma se un magistrato varca quella porta non può tornare più indietro".
Pioggia di ricorsi alla Corte costituzionale contro la legge Spazzacorrotti (Sole prima e p. 9). Nel suo primo anno di vita, la legge 3/2019, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, è finita sotto esame soprattutto per aver introdotto nuove sanzioni accessorie senza prevedere una disciplina transitoria per i fatti commessi prima della sua entrata in vigore. Le udienze sono attese per febbraio 2020, ma intanto la Consulta ha già dichiarato l'illegittimità della norma che prevede che i permessi premio spettino solo ai detenuti che collaborano con la giustizia. E anche la Corte di Cassazione ha modificato alcune norme della Spazzacorrotti.

ESTERI
Le spine di Di Maio: Libia, Cina e la fronda per il doppio incarico. Ampio spazio su Stampa (p.1-5) ai fronti aperti per il ministro, che portano al rischio deflagrazione per il M5S, dove sono in tanti a chiedere a Di Maio di scegliere tra il ruolo di capo politico e dicastero. Il quotidiano inoltre analizza i nodi dell'impegno alla Farnesina: la posizione italiana a Tripoli e i rapporti con gli Stati Uniti sul 5G e la "Via della Seta". Intanto c'è il rischio di un vero e proprio boom di migranti dalla Libia: su tutti i giornali lo sbarco dei 32 della Alan Kurdi a Pozzallo. In prima sul Messaggero (e in dettaglio a p.16) gli effetti della guerra nel Paese nordafricano, con gli analisti che delineano uno scenario di immigrazione massiccia: a sbarcare non sono migranti economici, ma profughi in fuga dalla guerra civile, che sarebbero solo i primi di una nuova grande ondata. Intanto prosegue l'assedio a Tripoli, con 300 ribelli siriani inviati in aiuto di Al-Serraj (in dettaglio su Stampa p.7 e Giornale p.12). Sull'escalation di violenze, telefonata tra Putin, Erdogan e Merkel: Ankara voterà giovedì l'invio di truppe. A corredo intervista a Pier Ferdinando Casini, presidente del gruppo italiano dell'Unione interparlamentare: "L'Italia si svegli o la Libia è perduta. E adesso l'Europa ritrovi l'unità: nel Paese nordafricano serve un piano serio di intervento finanziario". Sulla nuova ondata d'immigrazione, il Giornale in apertura riporta l'allarme-terrorismo dei servizi segreti: in mezzo ai clandestini potrebbero nascondersi fondamentalisti, è il grosso rischio legato al traffico delle navi Ong. L'ordinanza del Viminale per una maggiore attenzione per basiliche e ambasciate: "Persiste la minaccia terroristica internazionale, il personale sia vigile". Repubblica (p.12) parla di "diaspora armata dei jihadisti, pronti alla guerra nel Mediterraneo": a Idlib è in corso l'ultima offensiva delle forze siriane e russe, mentre le milizie islamiche che qui si erano rifugiate stanno partendo per un altro fronte, quello libico. I jihadisti offrono duemila dollari al mese per chi accetta di combattere a fianco dei militari di Tripoli contro il generale Haftar.
Pericolo antisemitismo: in apertura del Corriere (e su tutti) l'ennesimo episodio di aggressione (il tredicesimo dall'8 dicembre) ai danni di religiosi ebraici. Un aggressore ha ferito cinque persone (due gravi) a colpi di machete in casa del rabbino a New York. Per il commento a corredo di Gaggi (p.1-22) ci sono validi motivi per preoccuparsi, con l'ascesa del radicalismo politico suprematista-nazionalista di varia estrazione. Il tema in dettaglio anche su Repubblica e Stampa (p.8-9) e Messaggero (p.15).
L'Austria dice addio a Visegrad, svolta Kurz: governo con i Verdi (Messaggero p.14, Corriere p.10, Repubblica p.11 e tutti). L'intesa raggiunta a distanza di tre mesi dalle elezioni: il giuramento è il 7 gennaio. Il Paese si stacca così dall'asse con i sovranisti. Il Cancelliere: superati gli ostacoli maggiori. L'accordo potrebbe fare da apripista anche in Germania.

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