Commentario del 03.12.2019

PRIME PAGINE
Salva-Stati. Conte attacca, gelo con Di Maio (Corriere). Conte sbugiarda 26 volte Salvini: "La Lega era d'accordo, ecco le prove" (Fatto). Il premier attacca Meloni e Salvini, ma non spiega perché difende un fondi uccidi-risparmi (Libero). Conte s'è Mes nei guai (Tempo). Ne resterà soltanto uno (Repubblica). Di Maio-Conte, il grande gelo. "Così Salvini si prende tutto" (Stampa). Gualtieri prova a mediare: difficile, non impossibile (Corriere). Il governo trema (Messaggero).
Sondaggio sul Fatto: su prescrizione e manette, Pd e Lega bocciati dagli elettori (Fatto).
Brexit, servirà il passaporto per sbarcare a Londra (Corriere e tutti). Malta, Parlamento assediato: la folla impedisce l'uscita a Muscat e ai suoi deputati (Stampa).
Alitalia, arriva il super commissario: cinquemila posti a rischio (Repubblica). Sì a prestito Alitalia, altolà della Ue (Sole). Sborsati altri 400 milioni, ultima chiamata per Alitalia (Notizia Giornale).
Altre notizie: a Exor il controllo di Gedi. Elkann: entriamo nel futuro (Stampa). Repubblica a Elkann: è costato più di CR7 (Tempo). Cessione a 0,46 euro per azione (Sole).

ECONOMIA
Manovra, novità del decreto fiscale (Corriere p.9 e tutti). Rc auto familiare, per veicoli e moto classe unica: i benefici dell'assicurazione Rc auto familiare si estendono alle due ruote. Tra le novità del decreto fiscale anche un calendario più comodo per i contribuenti: il modello 730 dal 2021 non scadrà più il 23 luglio ma il 30 settembre.
Alitalia, altro prestito da 400 mln (Corriere p.19 e altri). II governo concede altri sei mesi di vita ad Alitalia grazie ad un assegno da 400 milioni. Si tratta del terzo prestito ponte, dopo i precedenti due da 900 milioni complessivi già sotto la lente di Bruxelles. Mandato probabilmente affidato ad un solo commissario e a una struttura manageriale, che prevede una profonda ristrutturazione della compagnia e non più il mantenimento della operatività per la gestione corrente e la formazione di un consorzio. Un consorzio con Atlantia, Fs e Delta o Lufthansa, imploso due settimane fa. Ora il pole per l'acquisto c'è Lufthansa (Repubblica p.10). Spiragli per il piano Lufthansa (Messaggero p.23): un piano articolato che prevede, dopo una cura a base di piccoli aggiustamenti, una compagnia con 94 aerei (contro i 118 attuali) e con tutta la parte aviation e quella della manutenzione che confluirebbe direttamente nel gruppo tedesco. L'handling, che attualmente conta circa 3 mila dipendenti, finirebbe invece alla Swissport, leader mondiale proprio in questo settore. L'obiettivo è ridurre al minimo l'impatto sociale, con esuberi che alla fine del processo dovrebbero essere inferiori a quota 2.500. Solidarietà espansiva e altri ammortizzatori potrebbero venire in aiuto per favorire la transizione e consegnare a Francoforte un vettore "risanato" e ristrutturato.

POLITICA
Fondo salva-Stati, il giorno del caos tra le due Camere. Conte attacca ed è gelo con Di Maio (Corriere e tutti). Il governo trema (Messaggero) e arriva l'avvertimento: "Così Salvini si prende tutto" (Stampa). Il premier in Aula difende il Mes e spiega: "Tutto il vecchio governo sapeva dell'accordo". Ma è bagarre con Salvini, che va all'attacco: "Si vergogni, qualcuno tra lei e Gualtieri sta mentendo" (su tutt). Poi il leader del Carroccio "carica" le piazze: "Premier servo dei poteri forti" (Corriere p.5). E arriva il j'accuse della Meloni, che parla di "disonestà intellettuale del premier" (Messaggero p.3). Per il Foglio, Conte ha ragione e dice la verità, ma sbaglia difesa: dimostra la sua innocenza, assumendo il ruolo di imputato che Salvini e Meloni hanno scelto per lui. Il numero uno della Lega sfida i 5S: "Non votate la riforma del Mes". E l'idea convince molti grillini (Libero p.3). La replica di Conte: "Salvini irresponsabile, crea allarme tra i cittadini". Per Palmerini (Sole p.3) il dato che emerge è che a dettare l'agenda di governo del Conte II sono Salvini e Meloni, che si sfidano sui toni aggressivi ed euroscettici. Ma – per Palmerini - la cosa preoccupante è che questa dinamica tra i due ha finito per "dominare" le scelte della maggioranza. Messaggero (p.4) evidenzia contraddizioni e silenzi nella verità del premier: il coinvolgimento promesso delle Camere rischia di essere solo formale, e sulle clausole per il debito Palazzo Chigi glissa. Conte fa asse con il Pd, ma Di Maio non applaude (Corriere p.3). Il premier e il capo 5S non si salutano nemmeno, ora la crisi di governo è un rischio vero (Repubblica p.3). Tra Di Maio e Conte arriva il divorzio: "Se vuole la crisi – avverte il premier – deve dirlo" (Giornale p.3). E arriva l'allarme di Di Maio: "Così la Lega ci asfalta" (Stampa p.3). Verderami sul Corriere (in prima e p.5) evidenzia la necessità di chiarimenti nel governo: la maggioranza si regge sul fatto che nessuno ha intenzione di rompere perchè nessuno ha interesse a rompere. Ma un governo non può reggirsi sul caos cronico. Il capogruppo dem Marcucci alla Stampa (p.2): "Sono convinto che Di Maio, avute le necessarie spiegazioni, si ravveda. Se non lo facesse, sarebbe chiamato a trarne le conseguenze sulla vita del governo". Per Orioli sul Sole (in prima e p.2) non ci sono alternative: o la maggioranza si ricompatta su un tema strategico o è la fine di un'amalgama mai nata. E Libero (p.2) affonda il colpo: il salva-Stati fa schifo a tutti, piace solo a Conte e Pd. Sulla riforma del Mes è il ministro Gualtieri a cercare una mediazione con l'Ue: difficile, ma non impossibile (Corriere p.6). L'Ue dice no al rinvio dell'intesa, ma il governo spera che i problemi di Germania e Malta allunghino i temi (Repubblica p.4). L'Europa dice no a modifiche sostanziali, ma apre a un rinvio (Sole in prima e p.2 e altri): un ritardo nella firma, prevista al Consiglio europeo di questo mese, appare probabile, ma l'idea che il negoziato venga riaperto non sembra percorribile.
Intanto scoppia un'altra lite nel governo sulle fondazioni: dopo il caso Open, si litiga sulla trasparenza (Repubblica p.6 e tutti). La renziana Bellanova al Corriere (p.8): "Siamo stufi delle liti Pd-M5S, il governo è nato con obiettivi precisi che deve perseguire".

ESTERI
"Passport, please". Su Corriere (prima e p. 13), Stampa (p. 9) e altri, il piano annunciato ieri dal premier britannico Johnson: dal 31 gennaio, con la Brexit, passaporto e visto torneranno obbligatori per entrare in Gb. A meno che Johnson il 12 dicembre non perda le elezioni, servirà il "visto elettronico" almeno tre giorni prima della partenza, di conseguenza, non sarà più possibile il weekend a Londra deciso all'ultimo minuto, ma neppure organizzare trasferte d'affari improvvise. Severgnini sul Corriere (p. 13) definisce "assurda" la chiusura di un Regno "che si regge sugli scambi" e auspica che "l'annuncio del governo conservatore sia solo una mossa elettorale".
Malta, in migliaia contro Muscat: assediato il Parlamento, chiedono "Verità sull'omicidio Caruana" (Stampa p. 9). Da giorni, la gente chiede la testa del primo ministro che ieri è riuscito a lasciare l'edificio che ospita il governo prima del blocco. Due deputati sono rimasti bloccati all'interno.
Iraq, il premier si dimette, ma non basterà (Corriere p. 12, Stampa p. 9 e altri). Le rivolte popolari, la repressione dei pasdaran che hanno causato oltre 420 morti e più di 17mila feriti, sono le cause principali che hanno indotto Adel Abdul Mahdi a lasciare l'incarico "nella speranza di calmare la rabbia delle piazze".
Tensione Trump-Xi (Stampa p. 11). Pechino blocca l'accesso a Honk Kong alle navi Usa come ritorsione per la legge appena approvata in favore dei manifestanti. Trump ha anche imposto sanzioni a Brasile e Argentina sulle esportazioni di alluminio e acciaio, per punirli della svalutazione delle loro monete, rilanciando così le tensioni commerciali e spingendo le borse al ribasso. Ad irritare gli Usa anche il patto dell'Est tra Putin e Xi sulla costruzione del nuovo gasdotto: inaugurata la mega-struttura che porterà in Cina 38 miliardi di metri cubi di gas l'anno (Messaggero p. 17).

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