Commentario del 27.12.2019

PRIME PAGINE
Fioramonti lascia, tremano i 5S (Stampa). Corriere parla di "strappo" nel governo. "Il ministro Fioramonti lascia – titola Libero -: finalmente ne fa una giusta". Governo, prove di scissione M5S (Messaggero). "Scuola, indietro tutta" titola Repubblica: pochi soldi all'Università, così l'Italia perde nel mondo. Conte avverte: "Nessun partito con il mio nome" (Fatto). E il ministro Boccia alla Stampa spiega: "Parlare di lista Conte affossa la legislatura". Intanto, nella maggioranza restano le tensioni sulla giustizia: la prescrizione muore tra 4 giorni e il Pd la rivuole (Fatto).
Messaggero intervista Tridico (Inps), che parla di pensioni: "Flessibilità e aspettativa di vita, ecco la ricetta per uscire da Quota 100". Sull'Inps l'attacco de La Verità: ha un buco di 5,5 mld, Tridico si aumenta lo stipendio. Intanto il Sole segnala: Fisco e manovra, all'appello mancano 177 decreti attuativi.
Europa, Repubblica intervista Ursula von der Leyen: "La mia Europa più forte e più verde".
Esteri: escalation Libia, la Ue convoca un summit urgente (Messaggero). Telefonata Conte-Putin (Sole e altri). Piano Ue tra Putin ed Erdogan (Corriere). "Libia, i veri sbarchi" titola Avvenire, segnalando l'invio turco di militari a sostegno di al-Serraj. La Stampa: Roma finisce nella morsa russo-turca.
Borsa italiana, Sole intervista l'ad Jerusalemi: "Anno record ma adesso c'è l'incognita Brexit".
Mercati: Nasdaq da oprimato, superata quota 9 mila punti (Sole, MF).

ECONOMIA
Molto alla previdenza e poco all'istruzione: dopo le dimissioni del ministro Fioramonti, Messaggero (p.4) evidenzia lo sbilanciamento nella spesa dei fondi pubblici, che sacrifica l'investimento sul futuro. E il capo dei rettori, Gaetano Manfredi, a Repubblica (p.5) dice: "Le tensioni della politica non si aggiungano all'emergenza che vive l'università. Quel miliardo va trovato o il Paese non ha fututo". Intanto, si guarda alle pensioni: in evidenza sul Messaggero (in prima e p.5) l'intervista a Pasquale Tridico, presidente dell'Inps: "Quota 100 è stata una misura sperimentale. Abolirla, dopo solo un anno, sarebbe stato inopportuno. Allo scadere naturale si può pensare a una revisione complessiva del sistema che abbia l'ambizione di essere strutturale. A mio parere bisognerebbe pensare ad un sistema di coefficienti che tengano conto  della gravosità del lavoro, superando le età di pensionamento uguali per tutti". Trdico parla anche del Reddito di cittadinanza: "Era un passaggio necessario per ridare dignità alle persone in stato di povertà. Quanto alle politiche attive, di per sé non creano posti di lavoro. Possono favorire l'incontro di domanda ed offerta, ma poi per creare lavoro servono investimenti produttivi". Però su Quota 100 e Reddito di cittadinanza arriva l'attacco della ministra renziana Bellanova, che al Messaggero (p.4) dice: "Sono totem da ridiscutere: penalizzano la ricerca". Intanto, la Verità (in prima e p.6-7) lancia l'attacco nei confronti dell'Inps: buco da 5,5 mld, con il bilancio di previsione 2020 che evidenzia lo squilibrio tra entrate (430,6 mld) e uscire (436,1). Tra una decina di anni – scrive Verità – l'isituito avrà eroso il patrimonio. In più, con Tridico presidente, costi per manager aumentati e lui ottiene l'aumento.
L'Italia del 2020, sul Messaggero (p.9) il sondaggio Swg che evidenzia come gli italiani abbiamo meno paure ma poche speranze per il nuovo anno: per il 74% non ci sono segnali di un miglioramento nella situazione economica. Sicurezza resta la parola più importante per il fururo, seguita da giustizia sociale, libertà economica ed uguaglianza. In calo l'allarmi immigrazione, anche se oltre il 40% resta preoccupato. La Stampa (p.6) segnala come l'Italia sia un Paese a due flussi: dimezzati gli sbarchi, che nel 2019 hanno visto arrivare 11mila persone, mentre la penisola si svuota  per effetto dell'aumento degli italiani che vanno all'estero: nel 2018 sono stati 157mila.

POLITICA
Il ministro Fioramonti lascia, caos nel governo (Corriere p.2 e tutti). Lascia l'incarico all'Istruzione con una lettera: pochi fondi per la scuola, serviva più coraggio (Messaggero p.2). Fioramonti chiedeva 3 mld, ne restano in manovra meno di due (QN p.5 e tutti). "Va via come promesso" titola il Fatto (p.2). Per il ruolo di ministro favorita la vice Azzolina, ma sono in corsa anche la senatrice Castellone e l'ex sottosegretario Giuliano. Ma – per la Verità (p.2) e altri – scalda i motori Morra, il presidente della commissione Antimafia in pole per il ministero. Intanto, un dossier sulla Stampa (p.3) evidenzia come manchino nuovi fondi sulla scuola: dal '95 per gli studenti la spesa è aumentata in termini reali solo dello 0,5% e cresce il divario con l'Europa. E l'università è senza fondi – scrive Repubblica (p.4) -: siamo agli ultimi posto in Europa per numero di laureati e con la ricerca in mano ai precari. Un buco che la politica non vede. Scuola e università in Italia assorbono il 3,6% del Pil, nel resto del mondo sviluppato il 5% (Messaggero p.4).
L'uscita di Fioramonti genera altre tensioni nel M5S. "Ci deve 70 mila euro" dicono i grillini, puntando sul mancato pagamento delle quote al partito (su tutti). Il deputato 5S Trizzino al Corriere (p.2): "Se non ridà i soldi è soltanto una fuga. Forse non ha resistito alle difficoltà, non ha retto ai problemi interni e di comunicazione". Secondo la Verità (p.3) le dimissioni dovevano essere secretate fino a gennaio, ma qualcuno lo ha voluto bruciare: la fuga di notizie potrebbe essere dovuta a un blitz 5S per sabotare i piani del professore, da tempo in rotta con i vertici. Per Gallo, deputato 5S, intervistato da Repubblica (p.2), "Fioramonti ha ragione, ha sollevato la questione del finanziamento alla scuola per cui siamo ultimi in Europa, ma non doveva dimettersi".  "Nei 5S si prepara un nuovo strappo" titola Repubblica (p.2) e per il Messaggero (p.2) ci sarebbero altri 15 grillini pronti alla scissione alla Camera, con Di Maio che attacca: "Tradiscono gli italiani". Pd e Italia viva all'attacco della mossa dell'ex ministro: "Una sceneggiata" (su tutti). Conte teme la frantumazione grillina – scrive la Stampa (p.2) -, l'addio per i fondi alla scuola, potrebbe essere la scusa per Fioramonti per guidare i dissidenti. In molto lo vedono pronto a costituire un gruppo "contiano". Fioramonti, considerato l'anti-Di Maio, ora punta a un partito verde (QN p.7 e altri). Ma il ministro Boccia alla Stampa (p.6) frena: "Se cominciamo a parlare di liste vuol dire che riteniamo la legislatura finita. Questo paese ha un faro che si chiama Mattarella. E la luce che accende quotidianamente sul dibattito politico impone alle forze politiche di maggioranza lealtà e chiarezza". Anche il premier frena la mossa in suo nome e rassicura il Colle sulla stabilità del governo (Messaggero p.3). Franco sul Corriere (in prima e p.6) evidenzia come la fragilità dei 5S ricada sul governo. Ma il dem Marcucci al Corriere: "Le logiche interne al M5S mi sfuggono, ma provocare elezioni anticipate in questo momento così delicato sarebbe una follia".

ESTERI
Libia, l'Ue pensa alla no-fly zone. Conte chiama Putin. Erdogan: a gennaio il voto per l'invio di truppe a Tripoli (Corriere p.10). Secondo il Giornale (p.11) Erdogan a gamba tesa: "Tra dieci giorni 5mila soldati". Ankara vota la mozione nel giorno della visita di Putin. Conte chiama il Cremlino, l'Italia vuole il cessate il fuoco. Prevista intanto una riunione a Bruxelles il 30 dicembre. Raid aereo di Haftar, Ankara decide sulle truppe (Messaggero p.13). Conte ha chiesto anche al Cairo collaborazione sul caso Regeni.  Il presidente turco però, come segnala anche Repubblica (p.13) prepara l'intervento militare contro le milizie del generale Haftar: "Siamo con il governo legittimo". Putin intanto bluffa con Conte: "La Russia non arma nessuno".
Repubblica (p.6) intervista Ursula von der Leyen: "L'Europa verde sarà la prima sui mercati. Durante i miei cinque anni di mandato vorrei dimostrare che il Green deal conviene a tutti". Tra i temi toccati anche la situazione libica: "Deve essere chiaro che in Libia non può esserci una soluzione militare. La Libia soffre per la presenza di attori esterni che provano ad influenzarne il futuro. La Ue è compatta nel sostenere il processo di pace e nel dire che l'unica soluzione possibile passa per un accordo diplomatico e politico tra tutti gli attori libici". Libia però strettamente connessa anche al tema dei migranti: "L'Italia negli ultimi anni ha fatto un lavoro straordinario e ora dobbiamo essere più solidali. Porteremo nuove idee sul trattato di Dublino e sull'asilo".

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