Commentario del 23.12.2019

PRIME PAGINE
Verità intervista Salvini: "Oggi la democrazia è sospesa e Mattarella tace". Per Libero, anche Renzi ha capito che aveva ragione Salvini: non si può governare con i 5S. Intanto, la Stampa segnala il pinao di Zingaretti: una lista di Conte alleata ai progressisti. M5S sotto tiro nel caso Moby: contratti a Grillo (Messaggero). E Giornale scrive: soldi a Grillo e Casaleggio, governare è un affare. Intanto,  il ministro 5S Costa al Fatto dice: "Meglio il Pd della Lega, in Campania tentiamo l'intesa".
Concessioni autostradali, Conte sulla norma controversa spiega: non è punitiva (Corriere). La Stampa cita il dossier del governo: "Autostrade, violato il patto con i cittadini". Autostrade va allo scontro (Repubblica). Aspi in trincea: "Pronti a lasciare" (Messaggero).
Caso Pop Bari. Corriere intervista il governatore di Bankitalia Visco: "Niente da nascondere".
Libia, Sarraj all'Italia: "Aiuti concreti, noi sotto attacco" (Corriere). I russi in Libia con Haftar, Usa in allarme (Messaggero). E Haftar sfida Erdogan: sequestrato cargo con equipaggio turco (Stampa).
Altre notizie: la Lazio conquista la Supercoppa italiana a Riad contro la Juventus (su tutti). Su Messaggero, Repubblica e altri l'incidente  a Roma: due sedicenni morte, l'autista era drogato.

ECONOMIA
Concessioni autostradali, Conte fiducioso: "Troveremo un'intesa anche con Italia viva". Il premier assicura: "Non puniamo nessuno, togliamo i privilegi" (Corriere in prima e p.5). Il Pd tratta sulla revoca ad Aspi, con la ministra delle Infrastrutture De Micheli che difende le norme nel Milleproroghe: "Regole per sbloccare i cantieri". Ma Di Maio rilancia: "E' una battaglia di civiltà" (Repubblica p.4). La Stampa (in prima e p.2) cita il dossier in mano al governo, consegnato dalla Corte dei Conti prima del varo della norma nel Milleproroghe: "Profitti alti e investimenti minimi - dice l'indagine - Le Autostrade sono come una zona grigia, visto che per vent'anni le concessioni sono state tenute nascoste da ministero e concessionari". C'è però la linea dura di Atlantia: "Pronti ad andarcene" (su tutti). Nel cda straordinario, Aspi minaccia lo scontro legale: "Pronti a risolvere il contratto e a chiedere tutti i danni" (Messaggero p.6 e tutti).
Caso Pop Bari, mentre proseguono le indagini sui vertici dell'istituto, il governatore di Bankitalia Visco al Corriere (in prima e p.2-3) difende l'operato di Via Nazionale: "Niente da nascondere. Abbiamo fatto il nostro dovere, la Vigilanza ha funzionato rispettando le regole e difendendo correntisti e risparmiatori. Siamo scesi in campo dal 2010, da quando la banca venne commissariata perché perse i requisiti. Risponderemo alle accuse in tutte le sedi".
Manovra, oggi l'ok definitivo con la fiducia alla Camera (Messaggero p.6 e altri). "Arriva un'altra mazzata sulla casa: stangata Imu sugli alloggi popolari" scrive La Verità (in prima e p.2), che attacca il governo che, dopo aver giurato di non introdurre nuove tasse, ha nascosto un aggravio per colpire i più deboli. Ed è allarme per gli enti che gestisconi gli immobili per i meno abbienti: così mancano i soldi per le manutenzioni.
Il "Data room" della Gabanelli sul Corriere (p.27) mette nel mirino la sugar tax introdotta dal governo in manovra: così come è stata formulata porterà 233 mln nelle casse dello Stato, ma non ridurrà il contenuto di zuccheri in bottigliette e lattine, perciò sarà inutile nella guerra all'obesità.
Sulla Verità (in prima e p.3) l'attacco di Belpietro sui casi Ilva e Alitalia: simboli degli incapaci al potere. Le due vicende dimostrano il pressapochismo e l'incompetenza di chi ci guida. E Zacchè sul Giornale (in prima e p.6) definisce Alitalia, Ilva e bancje i flop dei giallorossi, bocciati in economia visto che latitano su crescita e lavoro e non risolvono le 149 crisi aziendali aperte.

POLITICA
"Lo Stato non convince, tornano l'impegno e la voglia di piazza": il Rapporto Demos su Repubblica (in prima e p.2-3) conferma il distacco degli italiani dalle istituzioni, con magistratura e banche che registrano un forte calo, mentre resta alto il consenso per le forze dell'ordine e il Quirinale. La maggioranza (55%) si dice d'accordo sulla necessità di un leader forte.
Viste le continue tensioni nella maggioranza, piano di Zingaretti per una lista di Conte alleata ai progressisti. Secondo la Stampa (p.6), il segretario dem chiede una verifica di maggioranza seria, ma in caso di elezioni anticipate apre alla discesa in campo del premier. Libero (p.2) parla di "conto alla rovescia" per il voto anticipato. A cercare ancora una strada per l'intesa M5S-Pd, anche a livello locale, è il ministro Costa, che al Fatto (in prima e p.2) dice: "Questo governo andrà avanti, perchè c'è il confronto, e chi se ne importa se è ruvido". E, in vista delle Regionali in Campania, Costa dice: "Per vincere bisogna stare assieme". Ma nel governo pesano le posizioni di Iv, anche se Giornale (p.4) scrive: Renzi definisce "scandalose" le leggi del M5S, ma le ha votate tutte. Mentre per Libero (in prima e p.3) Renzi ha capito che ha ragione Salvini, non si può governare con i 5S.
Per la Stampa (p.7) Salvini accerchia il premier e avvia la sfida nel Sud: prova ad accelerare per evitare di stare troppo tempo all'opposizione, temendo la nuova centralità di Conte. Nell'intervista alla Verità (in prima e p.4-5), Salvini guarda al 2020: "Il prossimo anno sarà quello in cui verrà rimessa al centro la democrazia, che oggi è sospesa. Mattarella ricorda che la Costituzione prevede che i governi nascano in Parlamento, poi però il Parlamento viene espropriato della possibilità di intervenire. Faremo ricorso in tutte le sedi del caso".
M5S, polemica per i contratti tra Casaleggio e Onorato, patron di Moby (Corriere p.8 e tutti). Il piano Innovazione della ministra Pisano ha riacceso il faro sul tema del conflitto di interessi, rimettendo al centro i nuovi contratti e del boom degli utili per la Casaleggio: nel mirino i 600 mila euro dall'armatore Onorato (Repubblica p.6). I renziani incalzano: "Sul caso della Fondazione Open si grida allo scandalo, in questo caso invece tutti proni e silenziosi?". "Ora una legge chiara su lobbisti e politica"  dice al Corriere Paolo Ielo, capo del pool romano dei reati contro lo Stato".

ESTERI
Una missione europea per la Libia a guida italiana, Di Maio riceve l'ok di Germania e Francia (Corriere p.13). Per il Corriere, la visita in Italia di Haftar, prevista a metà gennaio, quasi in contemporanea con la conferenza di Berlino, sarebbe una grande prova di forza del nostro Paese. Serraj, premier libico, intervistato dal Corriere (p.13), dice: "Di Maio non è riuscito a bloccare l'aggressione militare contro di noi. Questa sarebbe stata l'unica prova di un suo successo ai colloqui di Bengasi. Ciò non toglie che l'Italia abbia tutto il diritto di comunicare con chiunque ed invitarlo a Roma. Si vorrebbe tenere un incontro a Berlino per bloccare le interferenze in Libia e quindi subito dopo organizzare dialoghi diretti tra libici. Non so però con quali possibilità di successo". Intanto, in vista di un intervento diplomatico comune, Haftar ferma un cargo con equipaggio turco, mentre Erdogan ha ribadito di essere pronto a sostenere militarmente Tripoli in ogni modo (Messaggero p.11). Nave turca sequestrata, la Stampa (p.9) segnala l'ira di Erdogan: più armi a Tripoli. Per Biloslavo sul Giornale (p.11) la Libia è sempre più lontana dall'Italia: l'annunciata escalation troverà l'Italia con il classico cerino in mano. L'offensiva diplomatica Ue, tanto caldeggiata dall'Italia, sta facendo acqua da tutte le parti, visto che il ministro degli Esteri greco ha incontrato ieri Haftar e il primo ministro del governo non riconosciuto dalla comunità internazionale.

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