Commentario del 31.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Family day, la sfida a Renzi (Messaggero): "Niente legge sulle Unioni" (Stampa). "In aula vedremo chi ci aiuta e chi no" (Repubblica). Ruini al Corriere: "Ora un'intesa è possibile". Costa alla Stampa: "Ascoltare la piazza". Guerini all'Unità: "Nessun passo indietro, la legge va approvata". In primo piano anche Visco: "L'Europa deve cambiare la legge sui salvataggi bancari" (Messaggero). Ma Bruxelles lo gela: non se ne parla. E per Mps si affaccia l'ipotesi BancoPosta (Repubblica). Saviotti a Repubblica: Banco Popolare e Bpm insieme entro febbraio (Repubblica). Su Repubblica il conto delle tasse: in due 19 miliardi in meno. Sulla Stampa il flop della semplificazione. Su tutti la visita di Renzi a Ventotene sulla tomba di Spinelli: "Difenderò Schengen" (QN). Italiani divisi sulle frontiere blindate (QN) ma gli attacchi di Renzi alla Germania fanno risalire il premier nei sondaggi (Stampa). Dagli Usa il pressing del Pentagono su Roma perché bombardi l'Isis in Iraq (Stampa): ma l'Italia ha detto no (Corriere). Sul Corriere le prove di disgelo tra Vaticano e Cina. Su tutti il via alla conquista della Casa Bianca: Hillary in crisi, Cruz alla ricorsa di Trump (Stampa). Su Stampa e altri la scuola più piccola d'Italia: due allievi e la maestra.  

POLITICA
Family day, la piazza sfida il governo sulle unioni civili e chiede il ritiro del ddl Cirinnà: "Renzi, al voto ci ricorderemo" (Corriere p.2 e tutti). Ma è guerra sulle presenze: 2 milioni per gli organizzatori, 300 mila per la questura. Polemica anche su Alfano che ha ricevuto il leader del Family day Gandolfini. Salvini: ipocrita poltronaro (Sole p.6). In piazza Galletti e Fioroni e tanto centro destra. E la Meloni annuncia: sarò mamma (Corriere p.3). Martedì il ddl Cirinnà in aula: primo scoglio, le pregiudiziali di costituzionalità (Sole p.6). Il Pd insiste sulla legge ma nel voto segreto adozioni a rischio (Repubblica p.4). Anche Forza Italia divisa: molti i parlamentari in piazza ma Berlusconi no (Libero p.6). Ruini al Corriere (p.4): "La folla del Family Day è una risorsa da non disperdere, frutto del sentire del popolo. Un accordo sarebbe possibile se oltre a stralciare le adozioni si togliessero i tanti riferimenti al diritto matrimoniale e di famiglia. Da Renzi mi aspetto scelte positive". Bragantini a Repubblica (p.3) e Giornale (p.4): "Il ddl Cirinnà dovrà cambiare, diversamente toccherà a Mattarella intervenire. Questa piazza rappresenta la maggioranza del Paese". Costa alla Stampa (p.5): "Il governo ascolti la piazza e non cerchi maggioranze casuali.Meglio un confronto tra noi che puntare sui voti di M5S e Sel". Zanda a Repubblica (p.5): "Pronti a fare delle modifiche ma senza cestinare la Cirinnà. Non posiamo venir meno al nostro giuramento laico". Guerini all'Unità (p.3): "Nessun passo indietro, l legge deve essere approvata. Ascoltiamo tutte le piazze ma è la politica che deve decidere". Sull'Unità (p.3) intervista anche a Nencini:"Via libera senza indugi ai diritti civili".

ECONOMIA
Banche, nuovo scontro a distanza tra Bankitalia e Commissione Ue. "Sui salvataggi regole da cambiare: troppo traumatiche" per Visco, che torna a chiedere un periodo di transizione. Gros Pietro (Intesa) si schiera col governatore: "Ci voleva un periodo transitorio prima dell'applicazione del bail in per consentire alle banche di trovare soluzioni alternative" dice al Messaggero (p.6). Ma da Bruxelles nessuna apertura: "La direttiva è stata adottata nel 2014 con il consenso di una stragrande maggioranza del Parlamento Europeo e l'accordo unanime degli stati membri" (Repubblica p.10 e tutti). Il Corriere (p.6) parla a riguardo di "monito irritale", di sabato e da parte di un funzionario. Il Sole (in prima e a p.4) torna a chiedere una riforma della vigilanza per tutelare il risparmio, superando il dualismo tra Bnkitalia e Consob. Visco è tornato anche a difendere l'operato di Bankitalia sulla gestione della crisi delle 4 banche, pubblicando un documento che ricostruisce la vicenda: "Colpa della malagestio", sommata a "ingenti perdite e gravi irregolarità". Per il Fatto (p.7) l'ultimo colpo a Banca Etruria l'hanno dato gli uomini di Bankitalia. Ora entra nel vivo il risiko bancario. Al via la fusione tra Bpm e Banco Popolare (Sole p.5). Per il futuro di Mps spunta l'ipotesi BancoPosta (Repubblica p.11). Anche il Messaggero (p.7) dà per superata l'ipotesi delle nozze tra Mps e Ubi. Gros Pietro (Intesa) al Sole (p.5): "Il sistema funziona, dalle aggregazioni più efficienza". Doris al Giornale (p.15): "Resteranno solo le banche migliori". Libero (p.12) suona l'allarme: Renzi svegliati, gli investitori stranieri ci voglio mollare. I grandi fondi non si fidano dell'Italia per via dell'alto livello del debito pubblico: il timore è che cessata la spinta della Bce torni la crisi. Intanto sale di livello anche lo scontro tra Usa e Ue sulle tasse alle multinazionali. Secondo Robert Stack (ieri sul Ft), il pressing della Ue per evitare evasione ed elusione colpisce gli interessi americani e sorvola sulle furbizie delle aziende europee (Corriere p.24). Ma per Jim Stewart (Repubblica p.22) "anche Google, come Apple, scenderà a più miti consigli".

EUROPA
"Spinelli gettò il seme del sogno continentale nel momento più difficile. Così facciamo noi chiedendo un'Unione che non abbia muri e confini" (Unità p.6): Renzi,  a Ventotene, rende omaggio a Spinelli e ribadisce: "Con egoismi e grigiore la Ue crolla, distruggere Schengen significa distruggere l'Europa. Non lo permetteremo" (Corriere p.12 e tutti). "Con questa visita il premier ha scoperto l'ultimo tassello della sua strategia euro-critica per frenare l'asse Berlino-Parigi proponendosi come paladino dell'ortodossia europea"  scrive il Messaggero (p.9) ma per la Stampa (p6) l'asse Merkel-Hollande non si spezza: previsto un nuovo vertice a Strasburgo. Molinari sulla Stampa (in prima e p.21) vede in Renzi l'intenzione di "trasformare Roma nel motore di un processo di integrazione comunitaria assai ambizioso" e, secondo Teresa Meli (Corriere p.12), il premier ha raggiunto il suo obiettivo: "ritagliarsi un ruolo di sostenitore di un'Ue diversa". Dall'altro lato però "a Berlino non sono rimasti impressionati dal risultato del vertice – scrive Taino (Corriere p.12) -. Le dichiarazioni forti di Renzi non hanno fatto colpo, e ora il primo test sarà la caduta del veto di Roma sui fondi alla Turchia". Intanto un sondaggio Ipr su QN (p.10) rivela che per il 67% degli italiani Renzi fa bene a battere i pugni con la Merkel. Futuro dell'Unione al centro dell'intervista di Mario Monti a Repubblica (p.8): "Temo una disintegrazione: bisogna dimostrare che l'Ue è un grande cantiere per costruire una casa comune nell'interesse di ogni Paese".

©riproduzione riservata


Commentario del 30.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Renzi-Merkel, le valutazioni del giorno dopo sono contrastanti: "lento disgelo" (Corriere), "prove di pace" (Repubblica), "passi avanti" (Sole). Al contrario, per la Stampa "Berlino gela Roma", per il Messaggero "la svolta non c'è" e per QN Italia-Germania "senza intesa". Dal vertice l'elogio delle riforme italiane e l'offerta di un posto nel direttorio franco-tedesco. La cancelliera: ora un patto sulla Turchia. Renzi: prima le risposte dalla Ue. "Roma oggi aspetta il popolo della famiglia" (Avvenire): altro tema in evidenza la manifestazione del pomeriggio al Circo Massimo e le divisioni politiche sul ddl Cirinnà. "Assist dei vescovi. Unioni civili più forti dopo il rimpasto" (Messaggero). Dagli esteri, la guerra all'Isis in Siria: "il regime di Assad avanza (protetto dai jet di Mosca)" ma i negoziati arrancano (Corriere). "Hillry e Trump, via alle primarie show" (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
"Prove di pace" (Repubblica) tra Merkel e Renzi ma resta il nodo della flessibilità e si registra "un'apertura sui conti sotto esame". Secondo la Stampa (p.3), invece, sui conti pubblici non è arrivata nessuna sponda e Roma rischia un buco da 2 miliardi. Nonostante per S&P l'economia italiana "si rafforzi" (Sole p.5), è proprio sulla flessibilità che sarà concessa dalla Commissione che "si gioca la manovra 2017" scrive Pesole. Per Padoan "nel 2016 crescita più consistente" (Sole p.9).
Il Sole (p.5) rivela, intanto, che l'obiettivo del governo sulle cartolarizzazioni è fissato a 70 miliardi e il Tesoro va in pressing sugli investitori (Repubblica p.24). "Un target ambizioso" commenta il Sole (prima e p.5). "Ma l'Italia è solida, risolverà i problemi bancari senza aiuti" assicura Strauch (Esm): "non stiamo lavorando sul fronte ricapitalizzazione, sono voci assurde e del tutto infondate" (Sole p.5). Intanto sembra ormai fatta per le nozze Ubi-Mps (su tutti) ma Libero (p.2) attacca sul rischio di 10mila esuberi. Per Sabatini (Abi) "non è tardi per rivedere il bail-in" (Sole p.30).
Arriva il riordino delle pensioni che tocca anche quelle di reversibilità (Messaggero p.4): molte prestazioni sociali saranno razionalizzate, le novità potrebbero interessare solo i trattamenti futuri. Novità anche per gli studi di settore, "più aderenti ai redditi reali" (Messaggero p.4): parte la revisione per semplificare la vita ai contribuenti con meno adempimenti e attività raggruppate. Il nuovo fisco nell'intervista del Corriere (p.13) al neo viceministro Zanetti: "tutto da cambiare. Va colpito il sommerso. Lotta all'evasione farà veri progressi quando cominceremo a farla per quello che deve essere: lotta alla illegalità di chi è sommerso, non caccia al gettito di chi è già emerso".

ITALIA-POLITICA
E' il giorno del Family Day, assist dei Vescovi: "unioni civili alternative alla vera famiglia" (Messaggero p.6). Il neo ministro Costa al Corriere (p.9): ascolto tutti, indeciso fino all'ultimo sulla presenza al Circo Massimo. In piazza ci sarà il collega Galletti: "Alfano non può ma è d'accordo". L'Unità (p.13) intervista Tarquinio: "unioni distinte dalle nozze e stralcio adozioni". "Metà degli italiani pro diritti, ma il 70% contro l'adozione" sostiene Avvenire (p.4) che intervista Gandolfini: "Insieme per una grande sì alla famiglia". Severgnini sul Corriere (p.24) si schiera tra i favorevoli alla Cirinnà: "regolare le unioni civili come avviene in Europa". Aperture anche dai banchi di FI. Questa volta tocca alla De Girolamo: "sposata civilmente e respinta in chiesa, io voto la legge Cirinnà" dice a Repubblica (p.9). Per Ceccanti "è la Costituzione che chiede le Unioni civili" (l'Unità p.13). Nel Pd, inoltre, si discute ancora sul Partito della Nazione, ieri "duello Orlando-Boschi" (Corriere p.10). Per Verderami (Corriere p.10), invece, è nato il "governo della Nazione" che rinsalda un'ampia maggioranza e punta al referendum di ottobre. Per Pagnoncelli (Corriere p.11) il sì al referendum vince "ma non sfonda": al voto solo il 46% dell'elettorato.
Il Corriere (p.6) rivela un pranzo di Salvini, Le Pen e Meloni a casa Santanché, "un nuovo centrodestra" ma le assenze "disegnano una linea di frattura che passa in Forza Italia". Secondo Cremonesi, "il bacino gravitazionale di Salvini da ieri pare aumentato". Nuove frizioni con il Cav sui nomi dei candidati, Lega e Cav "sempre più distanti" (Sole p.8). Poprio Berlusconi parla al Foglio (p.16) ripercorrendo il suo "ventennio": "Merkel e Cameron certamente modelli. Ho una colpa della quale non mi do pace: non sono riuscito a convincere gli italiani a darmi il 51%".
Sul Corriere (p.6) "la protesta dei diplomatici 'disorientati' dal caso Calenda" (Corriere p.6): varie lettere al premier in cui si chiede di non proseguire con altre nomine politiche.  

EUROPA
Incontro Renzi-Merkel: lento disgelo (Corriere in prima e p.2) ma la svolta non c'è (Messaggero in prima e p.2). Tentativo di ricucire l'Europa ma restano le divisioni sui migranti (Avvenire p.8). Cancelliera spinge per un'intesa sulla Turchia mentre Renzi avverte: "Prima la Ue chiarisca sui fondi". Da Bruxelles assicurano che i finanziamenti saranno esclusi dal deficit (Sole p.6) e Pittella al Mattino (p.3) dice: "Ho la promessa di Juncker, e i fondi saranno gestiti dalla Ce". Per Teresa Meli (Corriere p.3) "se Roma blocca i fondi alla Turchia potrebbe restare isolata su Schengen e migranti". Ma per Dassù (Stampa in prima e p.23) "dietro a questa discussione c'è un disaccordo sulle priorità di azione". Intanto la Cancelliera deve fare i conti con i dissidi interni: per lei ora conta solo ridurre l'arrivo di profughi (Sole p.7). Dopo le polemiche dei giorni scorsi sui rapporti privilegiati Francia-Germania, arriva l'offerta della Merkel a Renzi: un posto nel direttorio Ue (Corriere p.2) e un patto di consultazione per mettere Roma al pari di Parigi (Repubblica p.3). E per Bonanni (Repubblica in prima e p.28) quello di accrescere lo status italiano in Europa "è l'obiettivo della strategia di Renzi". "Il risultato più importante dell'incontro – scrive Auci sull'Unità (in prima e p.15) - è che l'Italia ha chiarito di voler essere protagonista sulla politica Ue" e Sapelli sul Messaggero (in prima e p.18) parla di "accordo indispensabile Italia-Germania per il futuro della Ue". Marco Pannella, intervistato dall'Unità (p.3) dice: "E' l'Europa la soluzione di tutti i problemi: non l'Ue della patrie ma la patria europea". Contrari al "Superstato Ue" Salvini e Le Pen che nella due giorni di incontri rilanciano l'Europa delle Nazioni "basata sulle diversità" (Tempo p.5). Intanto sulla questione migranti Commissione al lavoro: più poteri a Frontex e respingimenti (Messaggero p.3). "Senza Schengen l'Europa si condanna alla decadenza. No a nuovi muri" dice a Repubblica (p.4) l'ex ministro francese Taubira. Mentre l'ambasciatore greco Demiris sulla Stampa (p.23) vede sulla questione migranti "minacce contro l'anima dell'Europa". Intanto sull'Europa continua a pesare lo spettro Brexit: Cameron e Bruxelles ancora distanti (Stampa p.4). Juncker non convince il premier britannico sui benefici sociali (Sole p.12).

©riproduzione riservata

Commentario del 29.01.2016

IN PRIMA PAGINA
L'Europa del Nord respinge i migranti. Svezia: via in 80 mila (Sole). "Sono troppi, abbiamo paura" (Stampa). Il Corriere: espulsioni di massa. Libero: l'Europa caccia i clandestini. E oggi Renzi vede Merkel (Messaggero). Gentiloni alla Stampa: "Europa a due velocità". "Ripartiamo dai sei Paesi fondatori". Weber (Ppe) ad Avvenire: "La Ue deve ascoltare Roma. Germania e Italia più vicine". Le Pen e Salvini si vedono a Milano: siamo l'Internazionale anti-Ue (Giornale). Ieri intanto nuovo tonfo delle banche in Borsa (-3,49%): la bad bank non piace ai mercati (Avvenire, Corriere). Dal governo un piano anti-povertà – il Family day, per l'Unità – e il Jobs Act per partite Iva (Stampa): scrivania a casa e per gli autonomi tutele su malattia e maternità (Repubblica). Dalla Ue stretta sul fisco contro Google e Apple (Repubblica). Orlandi: l'Italia non fa sconti (Repubblica). Google rischia 600 milioni (Messaggero). Renzi vara il rimpasto: Costa ministro, a Nannicini regia economica di Palazzo Chigi (Sole). Family rimpasto: Ncd si prende cinque poltrone (Fatto). Congelata la nomina di Carrai (Repubblica). I giudici riaprono lo scontro sul reato di clandestinità (Corriere): "Inutile il reato" (Messaggero). Dall'estero. Paura a Parigi, entra armato a Eurodisney. Arrestato (Corriere). Nella valigia pistole e Corano (Roma). Zika, 4 milioni a rischio contagio (Corriere). Le stime dell'Oms: "Evitare i viaggi" (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Piazza Affari cade con le banche: -3,5% (Sole p.3 e su tutti). Pesano i dubbi sull'efficacia della bad bank di Padoan: la "soluzione 5%" non basta a curare gli istituti italiani, scrive Manacorda sulla Stampa (p.7), con Fitch che parla di "misura con effetti limitati". Intanto il risiko accelera: Bpm e Banco Popolare vicini alle nozze, Ubi pronta a stringere su Mps ma chiede garanzie alla Bce. Viola (Mps) a Repubblica (p.10): "Il bilancio è solido, fusione a due con Ubi meglio del trio con Bpm". Merletti (Confartigianato) al Giornale (p.2): "Salvate le banche, adesso il governo si ricordi delle piccole e medie imprese". E chiede la compensazione secca tra i crediti che gli imprenditori vantano verso la pubblica amministrazione con le imposte da pagare al fisco. Ieri mossa del governo su famiglie e lavoratori autonomi: più tutele alle partite Iva, 700 milioni contro la povertà (Messaggero in apertura e a p.2). Sostegno al reddito e presa in carico dei Servizi sociali e per il lavoro i due pilastri del piano anti-povertà, che punta ad accompagnare persone e famiglie fuori dalla condizione di povertà ed esclusione sociale. Riguarderà 280 mila famiglie, 550 mila bambini, in tutto un milione di persone; in Stabilità stanziati 800 milioni per il 2016. Slitta invece il decreto legislativo con le nove norme sulla trasparenza finanziaria (Messaggero p.3): non c'è accordo sulla pubblicazione soltanto on line delle notizie sensibile per i risparmiatori. La Ue in campo per contrastare evasione ed elusione fiscale delle multinazionali: obiettivo, far pagare le tasse nei Paesi dove vengono realizzati i profitti (Corriere p.39 e tutti). Ma per i sindacati europei restano ancora aperti "varchi enormi" agli evasori. Al contrario, per Business Europe (che raccoglie le Confindustrie dei 28 Paesi membri) si prospettano "danni per l'attrattività della Ue come luogo di investimento" (Avvenire p. 27). In Italia Google rischia 600 milioni, tra sanzioni e interessi, per non aver pagato tasse per un miliardo di ricavi tra il 2009 e il 2013 (Messaggero p.4 e tutti): la notizia in prima pagina sul WSJ. Orlandi: "Cambia il clima con le multinazionali" (Repubblica p.12).

ITALIA-POLITICA
Cresce l'attesa per il Family Day. Gandolfini a Repubblica (p.19): "I vescovi con noi, saremo un milione. La distinzione tra unioni civili e matrimonio superata dalla legge, che apre a un matrimonio mascherato con diritto di adozione. Il ddl Cirinnà va riscritto". La Cirinnà al Tempo (p.6): "C'è una nuova generazione politica che sta producendo cose che in passato erano impensabili. In termini di diritti civili ma anche in altri settori: penso sia utile al Paese". Intanto i cattodem alzano il tiro: "Troppi diritti alle coppie etero" (Repubblica p.19). Ma all'appuntamento di domani si presentano divisi (Messaggero p.13): Fioroni ci sarà, la Bindi no.
All'insegna del "Family" anche il rimpasto nel governo, scrive il Fatto (in prima e a p.5): il riferimento è alle 5 poltrone di peso per il Pd, gli Affari Regionali con delega alla Famiglia a Enrico Costa, poi Giro vice ministro degli Esteri, Zanetti vice ministro dello Sviluppo, la Bianchi sottosegretaria ai rapporti col Parlamento e Gentile sottosegretario allo Sviluppo. Con Nannicini il premier si fa il "pensatoio economico" a Palazzo Chigi, scrive il Corriere (p.10). Dopo di lui arriveranno altri ricercatori e bocconiani, il che sposterà ulteriormente verso il governo la regia della politica economica. Altri ingressi di peso nel governo, Amendola sottosegretario degli Esteri, Cesaro alla Cultura, Migliore alla Giustizia, la Chiavaroli alla Giustizia, la Vicari alle Infrastrutture, la Bellanova vice ministro allo Sviluppo e Scalfarotto al posto di Calenda. Congelata la nomina di Carrai alla cyber security (Repubblica p.17).

EUROPA
"Europa a due velocità? Possibile, ripartiamo dai sei Paesi fondatori" dice Gentiloni alla Stampa (in apertura e a p.2), all'indomani dell'annuncio della Svezia di rimpatri di massa per 80 mila migranti - "Abbiamo paura, sono troppi" (Stampa p.5) – e a poche ore dall'incontro Renzi-Merkel. Gentiloni rilancia il tema dell'Europa a due velocità: di fronte al rischio del crollo di Schengen "qualcosa deve cambiare. Non possiamo proseguire con le regole di Dublino che scaricano sui Paesi di primo arrivo asilo o respingimento dei migranti. Servono diritto di assistenza, azione di rimpatrio, polizia di frontiera europee". Gentiloni immagina un nocciolo duro tra i 6 Paesi fondatori, e dell'asse franco-tedesco dice: "Italia e Germania hanno differenze sulle regole economiche ma possono lavorare a una visione comune sul futuro dell'unione". Oggi Renzi dalla Merkel con i consigli di Napolitano (Stampa p.3): i segnali arrivati da Berlino lasciano intendere un confronto in salita. Più che le sfuriate di Renzi – ieri il NYT gli attribuiva la frase "questa non è l'Europa, è un incubo" - pesano le incertezze sul deficit italiano, in uno scenario globale in peggioramento (Stampa p.3). Per il Corriere (p.6) nel faccia a faccia di oggi Renzi tenterà di far valere il nuovo peso dell'Italia in Europa mentre la cancelliera proporrà un'Unione ristretta, riservata ai "volenterosi", nella speranza che Roma voglia farne parte. Intanto a Milano va in scena "l'Internazionale nera" riunita da Salvini. Le Pen: "Schengen è finito" (Stampa p.8). In platea la Lega nemica dell'euro e della Ue che sogna di cacciare gli immigrati.

©riproduzione riservata





Commentario del 28.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Renzi supera l'ostacolo banche (Messaggero), la Borsa boccia la bad bank di Padoan (MF), Bankitalia chiede di rivedere la legge sui salvataggi (Messaggero). Banche in primo piano tra politica ed economia. La bad bank non convince: sui crediti incagliati solo acqua fresca (Libero); aiuti al credito ma non alle imprese (Giornale). Ma sul caso Etruria il governo incassa la fiducia, col premier che grida al complotto (Fatto): "Nessun conflitto di interessi" (Sole). Per il Giornale col rimpasto nasce il governo Renzi-Verdini. Ma il caso politico del giorno è la copertura delle statue al passaggio di Rohani, con lo scaricabarile tra governo e soprintendenza (Stampa e tutti), mentre il voto sulle unioni civili slitta a dopo il Family day (Messaggero e tutti). Sul fronte europeo, Grecia nel mirino della Ue per la cattiva gestione degli arrivi. Mogherini alla Stampa: "La Ue sui migranti potrebbe esplodere". Da Mattarella, nel giorno della Shoah, lezione contro i nuovi muri (Corriere). Domani  l'incontro Merkel-Renzi, col premier che alla Faz attacca l'asse franco-tedesco (Corriere e altri). Su QN la delusione dei tedeschi: "Matteo si è arenato". La Pinotti guarda invece alla Libia: "Intervenire entro primavera. Ma non da soli" (Corriere). Su Repubblica l'attacco del fisco italiano a Google: "Paghi 300 milioni". Su tutti la stretta di mano tra poliziotta e operaio al corteo di Genova per l'Ilva: "E' dura per tutti, siamo lavoratori" (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
La Borsa boccia la bad bank nata dall'intesa tra Roma e Bruxelles (MF in apertura e ap.2 e 3 su tutti): incertezza sull'efficacia delle garanzie sulle sofferenze. Padoan rassicura: dalle misure nessun impatto su deficit e debito. Ma il meccanismo richiede un rating problematico da ottenere, si limitala segmento senior dei crediti cartolarizzati e costa troppo rispetto ai benefici che può portare. Su Repubblica (p.7) opinioni a confronto. La Reichlin: "Un compromesso che aiuterà gli istituti a ripulire i bilanci". Messori: "Misura poco efficace, il nostro sistema rimane vulnerabile". Il Giornale (in prima e a p.4) parla di aiuti al credito ma non alle imprese. Confindustria: bene l'intesa ma tutto da verificare il vantaggio per banche e investitori (Sole p.3). Da Panetta (Bankitalia) appello al governo e alla Ue perché rivedano la legge sui salvataggi bancari: "Effetti potenzialmente dirompenti, da rivedere tempi e modalità dell'attuazione" (Messaggero p.3 e altri). Slitta intanto il via libera del governo all'autoriforma del credito cooperativo (Sole p.4). Oggi il varo del Jobs Act per i lavoratori autonomi: più tutele per professionisti e partite Iva (Sole p.8). Repubblica apre invece con l'indagine della Procura di Milano e della Guardia di Finanza contro Google (in apertura e a p.3). Contestata un'evasione di 300 milioni tra 2008 e 2013. "Seguiamo le leggi", la replica dell'azienda, ma il contenzioso è aperto, sia penale che amministrativo. In Europa l'aria per le società estere è cambiata. Padoan parla di recupero record dalla lotta all'evasione (Repubblica p.2): superato il tetto dei 14,2 mld del 2014, 2 i mld incassati grazie a riverse chiare e split payment. Sul Messaggero (p.9) e tutti la classifica di Transparency, che vede l'Italia penultima in Europa per la percezione della corruzione, davanti solo alla Bulgaria. Cantone: "Andiamo avanti, il contrasto alla corruzione si fa in modo lento e graduale". Sul Sole (in prima e a p.25) come la corruzione "brucia" il reddito: il confronto tra sistema Usa e sistema Italia. Dall'Istat segnali contrastanti dalla "pancia" del Paese: a gennaio sale di 1,2 punti la fiducia dei consumatori, arretra di 4,1 punti quella delle imprese. Renzi: "Abbiamo restituito il futuro agli italiani" (Sole p.8).

ITALIA-POLITICA
"Boschi non ha conflitti di interessi" (Corriere p.2): Renzi difende la ministro sul caso Etruria e attacca i giornali: "Scrivono solo fango" (Fatto p.2). Sfiducia respinta con 178 voti, Verdini non è stato determinante (Repubblica p.4). Praticamente un trionfo per il premier, scrive il Corriere (p.2), che parla di consenso in risalita di 4 punti anche nel Paese, spinto dalle polemiche contro la Ue: "Minoranza crollata, ora c'è la fila per venire". Pesa semmai il caso delle statue coperte al passaggio di Rohani, "una cavolata incredibile" sulla quale è caccia al colpevole, con Franceschini che giura: "Io e Renzi all'oscuro" (Corriere p.10 e tutti). Traballa la capo del cerimoniale Ilva Sapora, anche se è difficile che abbia preso le decisioni in autonomia. Sul Corriere (p.11) e su tutti l'affanno delle istituzioni tra reticenze e scaricabarile. Il Sole (p.18): fare chiarezza senza ping pong sui colpevoli. Oggi intanto dovrebbe essere tempo di rimpasto: Enrico Costa (Ncd) in arrivo agli Affari Regionali (Corriere p.2), Nannicini sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Zanetti vice ministro al posto di Calenda, Casero al Mise al posto di Zanetti; anche la Bellanova al Mise per gestire le crisi industriale; l'alfaniano Gentile dovrebbe rientrare al governo come sottosegretario alle Infrastrutture; in bilico la nomina di Enzo Amendola alla Farnesina, in competizione con Sandro Gozi (Sole p.17). Slitta invece l'arrivo in aula della legge sulle unioni civili: si va al voto dopo il Family day (Messaggero p.8). Ma c'è l'accordo tra Pd e opposizioni per il ritiro del 90% dei 5 mila emendamenti presentati in prima battuta dalla Lega.

EUROPA
"Sbagliato privilegiare l'asse con Hollande": Matteo Renzi torna a pungere la Merkel in un'intervista oggi sulla Faz, ripresa dal Corriere (p.8 e altri), alla vigilia del bilaterale con la Cancelliera e dopo che lo stesso quotidiano lo aveva attaccato nei giorni scorsi. "A Berlino potrò raccontare dei passi in avanti compiuti – dice ancora il premier -. Ho fatto quello che dovevo e oggi posso parlare da un'altra posizione anche sui punti di dissenso. Ma non sono soddisfatto, ho fame di più riforme. Però l'Italia, per la Ue, non è più un problema". Giavazzi sul Corriere (p.33) vede in Renzi e nell'Italia "l'alleato che Berlino vorrebbe per salvare l'Ue", ma per giocare questo ruolo "il premier deve convincersi che senza Europa nessun Paese può farcela". Su QN (p.13) parla il corrispondente della Faz, Piller: "Renzi era partito bene ma ha perso smalto. Fatto più di quello che mi aspettavo ma sul controllo delle banche bisognava fare di più". Unità (p.5) parla di "endorsementent Spd per il premier": previsti toni amichevoli dopo lo scontro. "A Renzi conviene un accordo con la Merkel – commenta Stefanini sulla Stampa (in prima e p.22) -. Nessuno può fare da solo e Italia e Germania sono dalla stessa parte nella partita del futuro della Ue. Il premier deve cambiare strategia: basta pugni sul tavolo, servono toni concilianti in pubblico e fermezza in privato". "E' giusto che l'Italia renda esplicite le sue posizioni. Serve affermare la propria posizione e trovare le soluzioni migliori per l'Ue" dice alla Stampa (in prima e p.5) Mogherini.

©riproduzione riservata


Commentario del 27.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Italia-Ue, c'è l'accordo sulle banche per i crediti deteriorati (Messaggero, Sole), Ma molte dovranno cercare capitali (Stampa), col WSJ che mette in prima pagina la Popolare di Vicenza. Fa discutere anche la visita di Rohani "a caccia di made in Italy" (Sole): le statue coperte al suo passaggio diventano un caso mondiale (Corriere). Renzi mette il burqa alle statue, attaccano Libero e Fatto. Ma ora l'attesa è per l'incontro con la Merkel, dopo il duro attacco della Faz al premier: in agenda rifugiati e debito (Corriere). Schulz a l'Unità: "Senza Schengen fallisce l'Europa". Alfano al Messaggero: rimpatriare i migranti e rivedere le quote o sarà il caos. Intanto la Danimarca introduce la confisca sui beni degli immigrati (Giornale e tutti). Messaggero e Libero riprendono il NYT sull'Italia in guerra in Libia a fianco di Usa, Gran Bretagna e Francia. Sul fronte interno lo scontro è ancora sulle unioni civili. Serracchiani all'Unità: "Pd unito, legge vicina". Alfano minaccia il referendum abrogativo (Stampa e tutti). Resta il nodo adozioni. Avvenire: i bimbi adottabili non sono 100mila ma appena 500. Oggi la mozione di sfiducia al governo: a salvare Renzi & Boschi sarà Verdini (Fatto). Su tutti la nuova inchiesta sul calcio: A e B accusate di evasione. Tra i 64 indagati Lotito, De Laurentis e Galliani. Un'indagine show per Libero.

ITALIA-ECONOMIA
Banche,c'è l'intesa con la Ue sui prestiti deteriorati (Sole, Repubblica, Stampa, Messaggero in apertura e su tutti): un accordo solo politico che andrà definito nei dettagli nei prossimi giorni, scrive la Stampa (p.3). E' passata la "gacs", la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, e questo per Padoan rappresenterà un forte incentivo per la cessione dei fondi incagliati. Ma da come sarà bilanciata la garanzia si capirà se per governo e banche italiane "è stato l'affare di cui c'è bisogno". Vestager: "Le garanzie sono prezzate a condizioni di mercato in modo che non costituiscano aiuti di Stato". L'accordo Roma-Bruxelles è comunque buona cosa perché riporta fiducia nei mercati, scrive la Stampa (p.3) anche se molte banche dovranno cercare capitali: se i 200 mld di crediti deteriorati diventassero 50 con una svalutazione al 25% del loro valore teorico, il sistema avrebbe bisogno di aumenti di capitale per 27-28 mld. Per Repubblica (p.4) il Tesoro punta su due matrimoni: Bpm-Banco Popolare e Ubi-Mps. Il Foglio affronta il problema dalla parte delle pmi: dopo la bad bank non ci sarà "pranzo di gala" per loro, anzi. Domani intanto in consiglio dei Ministri arriva la riforma delle banche di credito cooperativo: si va verso una sola holding per 365 Bcc (Corriere p. 5), una capogruppo da un miliardo (Sole p.3). Il Sole (in prima e a p.8) anticipa un'altra mossa del governo, l'addio agli studi di settore per i liberi professionisti, insieme a un'accelerazione della fatturazione elettronica. Su Repubblica (p.10 e 11) e su tutti la guerriglia dei taxi contro Uber che corre da Parigi a Roma. Ponti (Politecnico di Milano): "Barricate inutili, il libero mercato prima o poi vincerà". Sul Corriere (in prima e a p.23) Rizzo stigmatizza la "superfetazione" dei regolamenti edilizi comunali: "in Italia ci sono 8 mila modi per definire una veranda".

ITALIA-POLITICA
Unioni civili, sì del Pd alla legge, ma resta il nodo adozioni. Serracchiani all'Unità (p.3): "Il ddl Cirinnà va votato nel suo impianto complessivo. Sulla stepchild adoption ancora al lavoro per migliorare il testo ma niente passi indietro". Da decidere anche il ricorso al voto di coscienza "ma spero che Sel e M5S non facciano scherzi". Per Repubblica (p.3) Renzi teme invece proprio ul dietrofront del M5S, nel caso in cui passi lo stralcio delle adozioni perché non è facile separare il destino delle coppie gay da quello dei figli adottabili. Per Avvenire (in prima e a p.8) è falso che siano 100 mila: non sarebbero più di 500. Ma la battaglia continua. Alfano minaccia il referendum abrogativo in caso di approvazione della Cirinnà (Repubblica p.2 e su tutti). Scalfarotto a Repubblica (p.3): "La Consulta lo boccerebbe, avendo sollecitato già due volte il Parlamento a legiferare sulle unioni civili". Stessa sollecitazione dalla Ue. Intanto è polemica sull'adesione di Casa Pound al Family Day. Gli organizzatori: non li vogliamo (Corriere p.12). Oggi intanto, governo alla prova della fiducia sul caso Boschi. A salvare Renzi&Boschi sarà Verdini e poi entrerà in maggioranza, scrive il Fatto (in apertura e a p.2). Che sia questo l'intento delle opposizioni, sottolineare il progressivo avvicinamento di Renzi e Verdini, lo scrive anche Verderami sul Corriere (p.12). Il disegno di Verdini è quello di chiedere un ruolo dopo il referendum, perché se la consultazione avrà successo vorrà sedersi a pieno titolo al tavolo dei vincitori. Ma per Verderami non è a Roma che Renzi rischia di essere messo in minoranza, bensì in Europa. "In Europa democrazie in pericolo. E Renzi deve aver cura della storia della sinistra" dice Veltroni al Corriere (p.13).

EUROPA
Attesa per l'incontro tra Renzi e la Merkel, anticipato da un articolo al vetriolo della Faz, che del premier ricorda lo "scivolone" su Banca Etruria e la nomina di Carrai alla cyber sicurezza. Il vero banco di prova, a Bruxelles come a Berlino per l'Italia restano i conti, scrive Belpietro su Libero (in prima e a p.9) e un debito pubblico ingestibile con le regole del Fiscal compact a meno di tagli draconiani. Taino sul Corriere (in prima e p.6) analizza la linea della Cancelliera: "sui temi chiave - rifugiati, debito e gasdotto - punterà a dare un'idea di comunione di intenti ma nella discussione concreta dei punti di frizione. Sarà pressante sull'immigrazione, mentre sul piano economico riconosce l'importanza delle riforme di Renzi ma crede che molto sia ancora da fare e su Nord Stream chiederà di lasciare la questione alla Commissione Ue". "Essere critici con Bruxelles non deve essere considerato euroscetticismo, e dopo le polemiche recenti non ho mai pensato che Roma fosse euroscettica" dice Schulz all'Unità (p.4). Ma sul bilaterale Merkel-Renzi, interviene Bisignani che, sul Tempo (in prima e p.10), parla di "un incontro tra i più drammatici tra i due Paesi" riprendendo l'attacco del Frankfurter Allegemaine Zeiutng e sottolineando che il premier "è scaricato da Berlino". Sullo sfondo "l'ombra di un golpe sul governo italiano che vedrebbe Mario Draghi candidato a prendere il posto di Renzi".

©riproduzione riservata

Commentario del 26.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Schengen in bilico per due anni (Corriere), frontiere chiuse (Messaggero), Schengen spacca l'Europa (Repubblica): i 6 Paesi che hanno già interrotto la libera circolazione vogliono prolungare i controlli. Per l'Italia incubo-Balcani: se bloccano le frontiere arriveranno 400mila profughi. "Ma non è la fine dell'Europa" secondo la Stampa. In grande evidenza anche l'allarme Ue sul debito dell'Italia. Ma Renzi: "con me 50 milioni di italiani" (Corriere), "Padoan: lo stiamo tagliando" (Messaggero). E intanto "la borsa reclama la bad bank" (MF). Cronaca e commenti su tutti i quotidiani anche della prima visita del presidente iraniano in Italia: "Affari e terrorismo, l'agenda Rohani" (Stampa). E proprio nel giorno dell'allarme Europol su 5mila terroristi pronti ad attaccare in Europa, la grande paura a Roma: "uomo con fucile, terrore a Roma. Fermato e rilasciato: era un giocattolo" (Messaggero). La Stampa intervista De Mistura: "Medio Oriente, serve una nuova architettura". Nella politica italiana ancora scontro sulle Unioni Civili in vista del Family day: "La famiglia è unica. Prima il bene dei figli": Avvenire apre con la prolusione di Bagnasco al Consiglio Cei, "diritto a crescere con mamma e papà". "Il compromesso impossibile" commenta Folli su Repubblica.

ITALIA-ECONOMIA
Allarme Ue, per l'Italia troppo debito. "Rischi a medio termine". Ira di Renzi (Corriere p.2 e tutti): "non sono isolato. Con me 50 milioni di italiani". La linea del Tesoro è di non fare polemiche ma puntare sui numeri (Corriere p.3). Nel mirino Ue per la sostenibilità finanziaria ci sono pensioni, sanità, assistenza (Corriere p.5), per l'Italia preoccupano le sofferenze bancarie. Ma il Messaggero (p.3) segnala che la riduzione del debito "è già in arrivo grazie ai conti tornati in ordine": lo stock dell'indebitamento a metà anno comincerà a scendere in relazione al Pil. A fine 2016 dovrebbe risultare rispettata la regola che richiede il taglio netto del 5%. Per il Corriere (p.2) il tedesco Schauble rispolvera "la vecchia idea dell'Europa a due velocità". Pesole (Sole p.5) parla di una "corsa a ostacoli" verso il pareggio di bilancio: a maggio probabile ok alla manovra dalla Ue ma resta il rischio di procedura per squilibri eccessivi. Intanto il ministro Padoan va a Bruxelles per chiudere la partita sugli Npl: "confronto con Vestager. L'ipotesi mini-bad bank" (Corriere p.3): il valore delle garanzie però non deve essere troppo basso per non risultare aiuto di Stato. Ma la Borsa "reclama la bad bank" (MF prima e p.3) e ieri ancora una seduta condizionata dall'incertezza sugli esiti delle trattative nella Ue. Per Mediobanca ribassi eccessivi: i prezzi scontano svalutazioni da risoluzione superiori a quelle da realizzare anche nella peggiore delle ipotesi. Per il Messaggero (p.17) la bad bank "resta al palo": "troppe aspettative" sull'incontro Padoan-Vestager. Per le banche salvate, invece, iniziano ad arrivare le offerte (Sole p.22) anche da private come Blackstone.
Tornando all'economia reale, "export record: mai così dal '93" (Mattino p.11 e altri): per l'Istat scambi favoriti da dollaro debole e calo del petrolio. Per l'industria, bene gli ordinativi.
Altra partita europea quella dell'Ilva: "i commissari a Bruxelles, gli operai Fiom in piazza a Genova" (Corriere p.37 e altri): ma i sindacati sono divisi sull'occupazione della fabbrica
Bilaterale Renzi-Rouhani: "Prove di dialogo e primi contratti" (Sole p.9). "13 memorandum firmati e 17 mld di contratti, ma è solo l'inizio" annuncia il premier. "Teheran riparte e le nostre imprese daranno modernità" dice Guidi a Repubblica (p.11). Energia, infrastrutture, trasporti e agroalimentari i settori più interessati. Negri (Sole p.8) "Export italiano potrebbe crescere di 3 mld" e per Giannino (Messaggero in prima e p.24), "il commercio con Teheran vale il 2% del nostro Pil".

ITALIA-POLITICA
Unioni Civili, affondo di Bagnasco: "i figli hanno diritto a madre e padre" (su tutti). Il Presidente della Cei avverte: "vescovi uniti sulla famiglia" (Messaggero p.13) ma nessun riferimento esplicito al Family Day. Prosegue la trattativa a oltranza nel Pd ma per i catto-dem le unioni "così sono invotabili" (Messaggero p.13). Al momento indispensabile il soccorso M5S mentre Zanda prova a siglare un patto con Lega, FI e Ap "per tagliare i 6mila emendamenti" (Corriere p.17). Franco spiega che Renzi punta ad una mediazione "che non spezzi il filo con M5S". "Sondaggi chiari, italiani contrari" afferma Sacconi (Ap) al Mattino: "ok solo ai diritti di assistenza". Rincara la dose il "giurista di Prodi" intervistato da Libero (p.10): "incostituzionali". Al contrario, Cicchitto (Ap) chiede "una soluzione per i gay che hanno un figlio" (Stampa p.10). A L'Unità (p.7) parla Cirinnà: "la legge tutela i bambini. I doveri sono dei genitori. Non c'è alcun automatismo nell'adozione. E nessuna confusione con il matrimonio". Fa discutere anche la "cautela" emersa dalla lettera di ieri al Corriere dal leader CL, Carròn: "non è un invito a mancare" dice il popolo ciellino (Corriere p.17).
Sul Corriere (prima e p.32) editoriale di Galli Della Loggia su Renzi e gli equilbri di un Paese nel quale si percepisce, forse, "l'avvento di 'gente nova' al posto delle élite di un tempo e delle loro istituzioni". Ma il Fatto (prima e p.2) riparte all'attacco del premier (in prima e p.2): "vuole prendersi pure la Finanza". I tre in corsa per il comando non piacciono al quotidiano.
Freccero vuole Grillo su RaiUno e scoppia il caso "ma l'Authority frena" (Repubblia p.15 e tutti). "Senza Beppe spero in più democrazia ma io non so se mi ricandido con loro" annuncia Pizzarotti a Repubblica (p.15): "non puoi parlare di trasparenza e condivisione se a decidere sono sempre in meno".
Nel centrodestra, il Giornale (p.13) annuncia la "frenata" di Berlusconi sulle primarie in tutte le città chieste da Meloni e il convincimento che ormai il centrodestra "è ad un'incollatura dal Pd". Ma Italia Oggi (p.6) ricorda i "nuovi guai" del Cav alle prese con l'addio di Nitto Palma e altri Senatori.
Il Sole (p.10) rilancia l'ipotesi del voto nel 2017.

EUROPA
Schengen spacca l'Europa (Repubblica in prima e p.2): Trattato in bilico per due anni (Corriere in prima e p.8 e tutti). Alfano assicura: "Patto salvo" ma per l'Austria "sta per saltare". Sei Paesi chiedono la proroga dei controlli, tra questi anche la Germania. Protesta l'Italia: "Danno enorme per l'Europa e l'economia". "Per difendere la libera circolazione dobbiamo difendere le frontiere esterne - avverte il sottosegretario Gozi al Messaggero (p.4) -. Il tempo c'è ma bisogna fare in fretta". Italia alle prese con l'incubo Balcani: se bloccano le frontiere arriveranno 400 mila profughi dall'Adriatico (Stampa in prima e p.3). Sarzanini sul Corriere (p.8) analizza i colloqui bilaterali tra Roma e Berlino sottolineando che, l'Italia "si ritroverà a gestire da sola i flussi in ingresso per tutti il 2016 vista la volontà tedesca di sospendere il Trattato". Alfano annuncia l'apertura di hotspot al Nord-Est ma è prevista un'ondata a Sudest (Messaggero p.7). Il nocciolo della questione europea riguarda la Grecia, considerata anello debole fra la minaccia turca e le pressioni tedesche (Stampa p.3). Atene, che rischia di restare isolata, si difende: "L'Unione è in ritardo, non siamo noi a dover fare i compiti a casa" (Unità p.2-3). "Una sospensione di Schengen non è la fine dell'Europa, piuttosto è la fine di un'Europa costruita male – scrive Martinetti sulla Stampa (in prima e p.2) -. Serve un nucleo più piccolo e più forte per superare la crisi" ma è di diverso avviso Iam Bremmer che al Corriere (p.9) dice: "L'Unione potrebbe finire in pezzi, uno stop a Schengen avrebbe costi economici e politici alti. E mi preoccupa la capacità dei Paesi Ue di rispondere alla crisi". "Non ho mai visto un'Europa così divisa, confusa  e debole" dice al Foglio (in prima e p.4) il politologo americano Mead. Intanto, il rapporto Europol, riporta la minaccia dei 5 mila foreign fighters in Ue: l'Isis programma attacchi su larga scala nell'Unione ma Alfano assicura: "Nessuna minaccia specifica per l'Italia" (su tutti).

©riproduzione riservata

Commentario del 25.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Attesa per il vertice europeo di Amsterdam. Il Corriere parla di una proposta italo-tedesca per concordare le sospensioni di Schengen ed evitare la lite sui confini. Avramopoulos al Messaggero: "E' a rischio l'unità dell'Europa". La Stampa parla di un patto Ue tra servizi segreti per fermare l'Isis. Attesa anche per la riapertura dei mercati, stretti tra panico e ripresa (Giornale). Per banche e bad bank strada in salita per il governo (Repubblica). Giornale e Fatto accusano Renzi e il finanziere Serra per i loro scambi di sms: il finanziere specula, il governo paga (Giornale). Libero rivela il piano dei massoni per Etruria: trasformarla in banca islamica. Acceso anche lo scontro sulle unioni civili. Boldrini: "L'adozione è un diritto" (Stampa e tutti). Lorenzin come Alfano: non andrò al Family day ma sono contraria alle adozioni gay (Messaggero). Ultimatum 5 Stelle al Pd (Repubblica). Rosato all'Unità: no a mediazioni al ribasso. Ora i voti di Verdini sono decisivi anche per le unioni civili (Fatto).Gandolfini: "Bugie sui numeri delle piazze Arcobaleno" (Stampa). Sul Corriere i nuovi diritti delle partite Iva. Sul Sole la mappa delle pensioni: in calo quelle di anziantià, aumentano le invalidità. Sempre sul Sole le "partecipate" a rischio taglio (Sole). Addizionale Irpef, scattano i rincari per i redditi più alti (Messaggero). Su Messaggero e Unità la visita di Rohani a Roma. Sul Sole cosa significa una "pole position" a Teheran.

ITALIA-ECONOMIA
Panico o ripresa? Apertura dei mercati all'insegna dell'incertezza e a Milano di più (Giornale p.2). Occhi puntati su Padoan e sulla trattativa con Bruxelles sulla bad bank, per capire quanto peserà e quanto sarà estesa la garanzia statale sulle sofferenze da smaltire e quanto il fardello sulle banche.Repubblica (p.10) e Messaggero (p.10) a riguardo parlano di trattativa in salita. Giovedì sarà la volta della riforma delle Bcc e poi del Mps, per il quale nei palazzi romani si cerca un cavaliere bianco. Giornale e Fatto all'attacco di Renzi e Serra: il finanziere specula, il governo paga, scrive il Giornale (p.2). Nel mirino del Fatto (p.3) gli sms tra i due e le omissioni del finanziere su Mps e Etruria. Dalla finanza agli statali. Con la riforma Madia oltre 200 mila dipendenti pubblici da ricollocare: sul Corriere (p.4) l'allarme della Uil all'indomani dell'intervista della ministro e alla luce dei provvedimenti su Forestale, Province e società partecipate. Fanno discutere anche le nome contro i dirigenti inattivi contro i dipendenti infedeli, che prevedono il licenziamento dello stesso dirigente. Ma per Brunetta il governo non è credibile: "Le norme anti furbetti già c'erano, i nuovi decreti ancora no". Rizzo sul Corriere (p.4) torna sul caso delle partecipate, da tempo condannate al taglio ma che continuano a sopravvivere. In caso di inazione degli enti locali dovrebbe intervenire il Mef ma il Ministero si è sempre guardato dal farlo. Il Sole (in prima e a p.5) "aggiorna" l'elenco delle società a rischio: alienazione obbligata per 2.500 aziende sotto il milione di euro di fatturato. Altra categoria condannata, le società che producono beni e servizi commerciali in settori aperti alla concorrenza: sarebbero altre 1.651 da depennare. Poi ci sono le 3.035 società che hanno più amministratori che dipendenti. Sul Corriere (p.5) focus anche sul lavoro privato, in vista del consiglio dei ministri di giovedì dedicato al piano contro la povertà e allo Statuto dei lavoratori autonomi. Sul Sole (in apertura e a p.2 e 3) la mappa dell'Italia delle pensioni, con quelle di anzianità in calo (-4,2% tra 2011 e 2015) e invalidità civile in aumento (+3,7%). Vecchiaia e anzianità concentrate al  centro nord; più assegni sociali al sud.
Rohani a Roma, il nuovo Iran in cerca di affari (Messaggero in prima e a p.13, Stampa p.4): "Pronti accordi per 17 miliardi" (Corriere p.13). Mentre il FT (in apertura) annuncia un ordine di 114 Airbus da parte di Teheran, arriva a Roma il presidente della Repubblica islamica.

ITALIA-POLITICA
"Piazze Arcobaleno? Erano poca gente". Sulla Stampa (p.6) parla l'organizzatore del Family day, Gandolfini. E chiede un segnale a Renzi: "Chiediamo di fermare tutto, ripartire dalla Commissione Giustizia per scrivere un testo che riconosca i diritti civili alla persona in una formazione sociale qual è l'unione civile". Parole destinate ad acuire uno scontro già altissimo sulle Unioni civili, dopo quelle di ieri della Boldrini che ha parlato di adozione gay come di un diritto-dovere (su tutti). Lupi al Corriere (p.6): "Un intervento scorretto, l'arbitro sia imparziale. Ora questa legge va cambiata". Fanno discutere anche le parole di Alfano: "Da ministro non andrò, ma col cuore e la mente sarò al Family day". Calderoli lo stronca: "Alfano non va per salvare la sua poltrona e non mettere in difficoltà Renzi: sarebbe devastante manifestare contro un ddl che se non passa rischia di mandare a casa il suo governo" (Giornale in prima e a p.6). In piazza non andrà neanche la Lorenzin, anche lei per ragioni di "opportunità": "Ma ai bimbi dobbiamo garantire una mamma e un papà" dice alla Stampa (p.7). Su Repubblica l'ultimatum M5S: "Adozioni o salta il nostro sì". Orfini a Repubblica (p.9): "La legge si può limare ma i pilastri non si toccano. E dopo tanto confronto voto palese in aula". Giovedì il testo in aula: il Fatto (p.2) parla di verdiniani decisivi anche stavolta, anche per la "maggioranza" Pd-Cinque Stelle. Tra Vescovi, Merkel, e banche sarà una settimana da brivido per Renzi scrive la Stampa (p.7). "Per Renzi cambia tutto" dice a Libero (p.11) la sondaggista Alessandra Ghisleri. Il primo colpo è stato Banca Etruria, "per la prima volta Renzi è sceso sotto il 30%". "Poi la strage di Parigi e le donne molestate a Colonia, che ha cambiato l'approccio con il terrorismo islamico più dei video delle decapitazioni. Oggi la maggioranza di governo si attesta al 30-35%. Il restante 60-65% è opposizione, rappresentata da M5S e centrodestra". Ma il problema del centrodestra "è mostrare di essere una forza compatta. L'elettorato c'è ma manca un programma comune su cui chiedere il voto e in forza del quale esprimere un leader".

EUROPA
Attesa per il vertice di Amsterdam su profughi e confini. Il Corriere (in prima e a p.2) rivela un'intesa Roma-Berlino su Schengen: lo Stato che vuole ripristinare temporaneamente i controlli alle frontiere dovrà concordare l'iniziativa con gli altri Paesi dell'Unione. Ciò porterebbe alla creazione di un tavolo di coordinamento per evitare iniziative estemporanee che mettano a rischio l'intero sistema. Questa, per Fiorenza Sarzanini, la linea di mediazione che sarà proposta oggi da Italia e Germania, per scongiurare la sospensione di due anni dell'accordo di Schengen, che avrebbe sull'Italia un impatto devastante. Avramopoulos al Messaggero (in apertura e a p.3) torna a smentire una mini-Schengen che escluda la Grecia e avverte: "A rischio non è solo Schnengen ma l'unità europea nel suo insieme. Italia e Grecia non sono pienamente preparati per affrontare una pressione migratoria come questa. Ma nessun Paese lo sarebbe: serve la solidarietà europea. Spero che Italia e Grecia aprano tutti gli hot spot entro il consiglio europeo di febbraio. Poi bisogna sostenere la Turchia applicando l'accordo, cominciando col trovare tutti e tre i mld di euro promessi". Su QN (p.6) intervista a Fitoussi: "E' peggio della crisi greca. Se cade Schengen addio alla Ue". A sostegno della Turchia, e della necessità di dare corso all'accordo Ue da 3 mld, anche la Germania. Alfano:"Siamo contrari a passi indietro su Schengen ma diciamo sì a un controllo ferreo delle frontiere esterne dell'Unione" (Messaggero p.2). La Stampa (in apertura e a p.2) anticipa invece un nuovo patto tra i Paesi Ue contro il terrorismo: al vertice dei ministri dell'Interno si discuterà livelli e modalità di un maggior coordinamento fra servizi segreti e interventi sociali per combattere il radicalismo nelle città.

©riproduzione riservata




Commentario del 24.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Temi di apertura differenti sui vari quotidiani. "Una holding di controllo con patrimonio da 20 miliardi": il Sole presenta il piano per il riassetto del credito cooperativo. E QN apre con Padoan che "accusa la Bce". La Stampa rivela: gli Usa "preparano l'azione militare contro l'Isis in Libia", gli 007 italiani in Cirenaica per favorire la soluzione politica e Biden non esclude la forza neanche in Siria. Avvenire apre con un'intervista a Gentiloni: "in Siria pace possibile". Sulla Libia avverte: "appoggio al governo, non tollereremo il caos". Repubblica punta sul caos nella Ue: "Grecia fuori da Schengen". Su Giornale e Fatto politica interna: sul primo Minzolini accusa la Rai di oscurare il sondaggio scomodo per Renzi, il secondo attacca ancora il candidato renziano Sala parlando di "mezzo milione di bugie". "Unioni civili, Renzi blinda la legge" (Messaggero): su tutti, foto e racconti delle 98 piazze per i diritti civili. "Siamo un milione". Polemiche per la scritta anti gender sul Pirellone. Scalfari su Repubblica: "Papa Francesco sulla famiglia non ha fatto nessun passo indietro".

ITALIA-ECONOMIA
"Banche solide, dalla Bce comunicazione poco accorta" (Messaggero p.6 e tutti): il ministro Padoan critica la vigilanza di Francoforte. "L'affondo del tesoro punta alla bad bank" sostiene il Messaggero (p.7): dopodomani vertice con Vestager. "La Germania non faccia muro sui salvataggi" chiede Pittella (QN p.4): "regole uguali per tutti o l'unione bancaria finirà per restare sulla carta. Martedì si troverà un intesa". Al prossimo Cdm arrivano i provvedimenti sulle banche: "stretta sui tempi di recupero crediti in attesa dell'accordo con Bruxelles" (Repubblica p.7). "Un piano in tre mosse" quello del governo secondo il Sole (prima e p.3): titoli Abs usati in Bce per avere liquidità a buon prezzo, garanzie statali per 20 miliardi per smaltire metà dei 200 miliardi attuali di Npl. Reichlin sul Corriere (prima e p.30) segnala che nel 2016 "l'econonia italiana confermerà la ripresa anche al di là delle aspettative annunciate pochi mesi fa" e che vi sono una serie di "fattori rassicuranti, ma ciò non significa che i rischia siano assenti", dunque vi è la necessità di rivedere alcune regole europee, tra cui il bail-in. Anche per Prodi, che firma l'editoriale del Messaggero (prima) "i terremoti della finanza non fermano la crescita": per l'ex premier non è uno tsunami come nel 2007 ma si tratta di "adattamenti molto più violenti del previsto". Più critico Brunetta sul Giornale (p.8): "Draghi non può salvarci in eterno. Il problema è ancora la Germania. E le mosse della Bce alla lunga possono diventare dannose". Il Corriere (p.10) intervista Cottarelli: rischi "non dalla Cina ma da Russia e Brasile in crisi. Bene l'Italia per la crescita, dimezzato il gap nella Ue".
Sul fronte interno, Repubblica (p.6) annuncia l'arrivo dei "Nannicini-boys" a Palazzo Chigi: una squadra di economisti per Renzi. Priorità: jobs act per il lavoro autonomo, misure contro la povertà.
Il Fatto (p.7) sostiene che l'ex Eni Scaroni vada verso la nuova Ilva, nell'ipotesi di una cordata italiana. Un risultato dell'attivismo di Bisignani.
"Il dirigente che non licenzia sarà licenziato": il ministro Madia, intervistata dal Corriere (in prima e p.11), annuncia le nuove regole del pubblico

ITALIA-POLITICA
"Le 98 piazze delle unioni civili" (Corriere p.2 e tutti): un milione secondo l'Arcigay. Polemiche per la scritta anti gender sul Pirellone. Secondo il Messaggero (p.3) Renzi blinda la legge: un patto nel Pd e dopo il Senato non si cambia più. Regge l'intesa di fatto con M5S, Sel e parte di FI. "Nessuna equiparazione al matrimonio e più poteri ai giudici sulle adozioni" annuncia Serracchiani al Messaggero (p.3), "la riforma è equilibrata e va incontro alle indicazioni del Pontefice". MA Fioroni al Tempo (p.6) rilancia: "la stepchild è aberrante, il figlio non è un acquisto". La dem Bonaccorsi replica: "Stiamo cercando una mediazione" (Tempo p.7). Scalfari su Repubblica (prima e p.23) evidenzia, invece, che Francesco "sulla famiglia non ha fatto passi indietro" ma il Messaggero (p.2) vede una "Chiesa in ordine sparso". Dalle piazze di ieri "toni pacati, è un passo avanti" commenta il vescovo di Palestrina, Sigalini (Repubblica p.2): "la Chiesa non chiude al confronto. Attribuire gli stessi diritti del matrimonio altera però un dato naturale". "No ai due fronti contrapposti. Bene le tutele ma la famiglia è altro" dice anche l'Arcivescovo Forte intervistato dal Corriere (p.2): "la Chiesa non ignora i condizionamenti che la Ue sulla politica italiana". Il presidente di CL, Carron, sul Corriere (p.30).
Sul fronte riforme, il sondaggio di Noto su QN (p.8) mette in guardia Renzi dalla "trappola" di chi, pur a favore, può votare "no" per sfiduciarlo. I favorevoli alla riforma sono il 62% ma i favorevoli pronti a votare No sono il 55%. Il Giornale accusa la Rai di aver oscurato il "sondaggio scomodo".
Il Corriere (p.36)intervista Grillo per il suo nuovo spettacolo ma si parla anche di politica: "faccio un passo di fianco al M5S e torno a far ridere". Ma nella battaglia per Roma ci sarà (Messaggero p.8). Sul Giornale (p.9) l'ex Fucksia all'attacco: "i 5Stelle pagano la ragazza di Di Maio. Grillo? Chi comanda è solo Casaleggio".
Nel centrodestra "il Cavaliere perde altri pezzi" (Libero p.11): Nitto Palma e altri due senatori si avvicinano a Verdini. L'esponente Ala, D'Anna, al Fatto (p.6): "c'è un patto con Matteo, entreremo nel governo. Ci vogliamo misurare nella battaglia per il sì alle riforme".

EUROPA
Migranti, si fa sempre più insistente l'ipotesi di una mini-Schengen e di una barriera anti-profughi per sigillare il confine Grecia-Macedonia con il rischio però di isolare Atene (Corriere p.6). "Grecia sacrificata per salvare Berlino" attacca Libero (p.13) ma per QN (in prima e p.6) è l'Austria a voler isolare la Grecia e la Germania si oppone. Intanto in molti temono per il ritorno dei controlli alle frontiere. "Se Schengen dovesse crollare anche l'euro rischierebbe" avverte Padoan mentre Renzi torna a ribadire: "Chi si chiude tradisce l'idea di Europa" (Su tutti). Largarde (Fmi) lancia l'allarme: "E' in gioco la sopravvivenza dell'area" (su tutti) e Messaggero (p.5) parla di un costo di 50 mld dal ritorno dei controlli alle frontiere. Polemica Emma Bonino al Mattino (in prima e p.7): "Questa Europa ha perso la testa" e Jack Lang, ex ministro francese, al Messaggero (p.4): "I muri non servono a nulla, con i confini finisce l'Unione". Intanto governo italiano in pressing sull'invio della polizia europea ai confini (Messaggero p.5). Carlo Bastasin sul Sole (in prima e p.5) attacca la "miopia politica" che "sta perdendo il senso di una strategia legata tra economia, politica e immigrazione". "Riformare Dublino o aumentare la solidarietà tra Paesi" è la ricetta di Cochetel, direttore europeo dell'Unhcr, a Repubblica (p.9).
"Sull'esempio di Altiero serve un'Europa unita, sovra nazionale, orientata in senso federale": Giorgio Napolitano, in un intervento sull'Unità (in prima e p.6), presenta la sua "idea di Europa".

©riproduzione riservata

Commentario del 23.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Unioni civili, richiamo del Papa (Corriere): "Unioni e famiglie, basta confusione" (Stampa). Parole come pietre, per la Stampa. Ma per il Corriere il Vaticano evita il muro contro muro. Renzi: si va avanti (Repubblica) ma con libertà di voto. Laici in allarme: qui salta tutto (Repubblica). Sul Giornale il sondaggio di Mannheimer: sulle adozioni gay contrari 7 italiani su 10. Il Fatto torna sul caso Etruria, col documento che "incastra papà Boschi & C.". Il Giornale sull'accordo tra Verdini e Renzi. In primo piano su tutti anche la crisi europea legata ai migranti: Berlino pronta a chiudere le frontiere senza un accordo Ue (Sole). Renzi: sbagliato toccare Schengen. E torna l'asse Parigi-Roma (Stampa). Ieri altra tragedia nel mare della Grecia. Dalla Bce nuovo traino alle Borse europee (Sole). Anche da Cook spinta all'Europa: "Sia più coraggiosa" (Repubblica). Intanto in Spagna Podemos verso il governo: dal re con i jeans (Repubblica). Sul fronte interno, alle primarie di Milano Sala stacca i suoi avversari (Corriere). Ma le polemiche sulla villa e sui conti dell'Expo continuano: "Solo fango su di me" dice a Repubblica.

ITALIA-ECONOMIA
Borse ancora in rialzo grazie a Draghi: "Inflazione in caduta ma abbiamo tutti gli strumenti per cambiare la situazione e soprattutto il potere e la volontà di usarli" (Repubblica p.10). Milano recupera un altro 2,7%. Ma sulle banche italiane Padoan critica la Bce (Messaggero p.8, Giornale p.6): "L'Eurotower sottostima gli equivoci dei suoi test". E sulla bad bank ammette: "L'avrebbero dovuta fare i governi precedenti", ma ora lo stato delle trattative "è buono" (Corriere p.10): per i crediti deteriorati cessioni meno costose (Messaggero p.9). Jamie Dimon (Jp Morgan) al Corriere (p.10): "L'economia reale? Molto meglio delle Borse". Ma per Gorge Soros si prospetta un anno difficile: "La crisi dei mercati non è ancora finita" (Repubblica p.10). Su Repubblica (p.11) la vita a inflazione zero: bene per benzina e mutui, un incubo per aziende e debito. Ieri tra Renzi e Cook, patto digitale per il Sud (Stampa p.10): "L'Italia è esattamente il Paese dove Apple vuole investire, un Paese con un incredibile spirito imprenditoriale e un gusto per il design che altrove non esiste – dice Cook a Repubblica (in prima e p.9) -. In Europa respiro pesantezza, burocrazia, difficoltà, mentre qui in Italia c'è una meravigliosa aria di cambiamento, ottimismo opportunità" . E sulla scelta di Napoli: "E' per lo spirito imprenditoriale e perchè dal punto di vista economico possiamo dare una mano, quando Renzi mi ha detto che l'Italia è come divisa in due dal punto di vista economico e demografico da una linea immaginaria, abbiamo scelto di investire sotto quella linea, e Napoli ci è sembrata la scelta più logica". "Stanno tornando gli investitori, è un buon segno ora però bisogna accelerare sul digitale" dice Elio Catania di Confindustria Digitale all'Unità (in prima e p.12).

ITALIA-POLITICA
In primo piano su tutti la mossa del Papa su unioni civili e matrimonio: "Non bisogna fare confusione" (Corriere p.2), "irrinunciabile la verità del matrimonio" ma bisogna "amare chi vive nell'errore". "Parole nette ma caute: Francesco non vuole un muro contro muro", scrive Franco sul Corriere (p.3). "Un'ingerenza nella vita politica italiana", per Sorgi (Stampa in prima e a p.21) ma anche la confusione sul ddl Cirinnà non aiuta i diritti civili. Cirinnà alla Stampa (p.3): "Il Pontefice fa il suo mestiere ma anche il Parlamento farà il suo. Miglioreremo il testo senza stravolgerlo". L'intervento del Papa ha comunque rimesso in moto una trattativa frenetica all'interno del Pd. Il "Renzi scout" "sfila" il governo dall'impasse: "La legge va fatta ma se non si trovano punti di equilibrio si voterà in Parlamento a scrutinio libero e secondo coscienza" (Stampa p.3). Fronte laico in allarme: "Ora rischia di saltare tutto" (Repubblica p.2). Su Repubblica (p.3) e Corriere (p.5) le modifiche alla Cirinnà: divorzio immediato, meno adozioni e nessuna equiparazione alle nozze. Cacciari al Fatto (p.6): "Renzi ce la farà a portare a casa il provvedimento, chi si oppone alle unioni civili difende una trincea vuota. Dietro la scelta di Renzi non c'è alcuna scelta culturale: si adegua all'andazzo". Sul fronte amministrative: gli "Scenari" di Pagnoncelli per le primarie di Milano danno Sala al 49%, Balzani al 19% e Majorino al 15% (Corriere p.15). Ma la polemica sulle spese per la villa e sui conti dell'Expo continua. Sala a Repubblica (p.15): "Mi attaccano perché sono forte. Non sto lasciando buchi all'Expo".


EUROPA
Conto alla rovescia per salvare Schengen (Corriere in prima e p.8): al vertice dei ministri degli Interni di lunedì si discuterà della reintroduzione dei controlli alle frontiere ma da Germania e Italia arriva lo stop (Unità p.8 e altri). "Sono molto preoccupato  - ha detto Matteo Renzi (su tutti) -, è a rischio il concetto di Europa". Concordi Schaeuble e Schulz che parlano di "drammatico rischio economico e politico". Bruxelles rassicura ma si fa strada l'ipotesi di una mini-Schengen (Sole p.5). "Ritorno delle frontiere potrebbe causare la fine dell'euro", titola l'Unità (p.8) citando Juncker mentre Draghi sottolinea le "opportunità di crescita per l'eurozona" dalle spese per i migranti (Corriere p.6). Intanto il Sole (p.5) riporta il "piano di Berlino" sui confini Ue: in caso di mancata intesa si potrebbero chiudere le frontiere esterne, con l'ipotesi di una esclusione della Grecia dalla  libera circolazione per dirottare i flussi verso i Balcani. E la Merkel va in pressing sulla Turchia per gestire i flussi: a febbraio verifica della collaborazione (Sole p.5). Ma Ankara rincara la dose e Davutoglu dice "3,2 mld di euro non bastano" (Messaggero p.4 e tutti). Repubblica (p.7) riporta le spese per l'emergenza: 9,9 mld di euro l'esborso Ue, di cui 3,9 spesi all'interno dell'Unione e 6 fuori. "Se del tutto sgovernata, questa crisi sfascerà l'Europa – commenta Cerretelli sul Sole (in prima e p.5) -. In 2 mesi si dovrebbe fare ciò che non è riuscito in 6: quote, riforma di Dublino, hotspot e guardia di frontiere. Realistico?". Intanto strage nell'Egeo: 45 vittime di cui 17 bambini (su tutti).
Dopo le polemiche tra Renzi e l'Europa, interviene Napolitano che, alla premiazione del riconoscimento "Altiero Spinelli", dice: "Basta polemiche e scontri" (su tutti).

©riproduzione riservata

Commentario del 22.01.2016

IN PRIMA PAGINA
"Draghi rassicura le Borse" (Corriere): "la Bce pronta a tutto" (Repubblica), "banche italiane con alti livelli di garanzie" (Sole) e così l'Eurotower "annienta il panico" (MF). Da marzo interventi ampi sulla liquidità. I mercati europei rimbalzano e Milano fa +4,2%. Mps recupera: +43%. Dijsselbloem al Corriere: "l'Italia non è un problema". Ma Monti attacca Renzi: "dice frasi da bar sport" (Stampa). Oggi intanto la proposta italiana sui crediti deteriorati a Bruxelles: "Npl cartolarizzati nel dossier alla Ue" (Sole). "Serve subito la garanzia comune Ue sui depositi" dice Marcegaglia intervistata dal Sole. E Tononi sempre sul quotidiano economico assicura: "Su Mps solo speculazione, la banca va verso il rilancio". Tensioni anche su Schengen e i migranti. "L'Ue mette sotto esame le frontiere" (Stampa in apertura): un piano per creare l'agenzia che valuterà come gli Stati gestiscono i confini esterni. L'addio a Schengen costerebbe 28 miliardi. Sul fronte politico interno a scuotere la maggioranza il ruolo dei verdiniani. "Lite nel Pd sui posti ai verdiniani. Delitto stradale, governo battuto" (Corriere), "ai verdiniani tre vicepresidenze. Sinistra pd in rivolta" (Repubblica). Per il Giornale "Draghi salva l'Italia e Verdini salva Renzi". Il Corriere intervista Alfano: "Riforme, noi indispensabili". Su tutti il caso Litvinenko e le accuse di Londra a Putin: "Cameron accusa, l'ira del Cremlino" (Repubblica). Ma anche l'addio a Scola: "le lacrime di Sofia" (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
"Banche italiane con alti livelli di garanzie, pronte nuove misure a marzo" (Sole in prima e tutti): Draghi rassicura i mercati. Due le "opzioni" in gioco secondo il Corriere (p.2): giù i tassi di deposito e spinta sull'acquisto titoli. Il Messaggero (p.2) racconta la ritrovata unità di Francoforte: "per una volta il fronte tedesco non si dissocia dall'annuncio di ampliamento delle misure del Qe". Da Draghi anche una stoccata alla Nouy (MF p.2). "Non esiste un caso Italia, ora serve uno sforzo in più" spiega Gurria (Ocse) intervistato da Repubblica (p.7) che chiede di "insistere sulle riforme". "La Bce dà il via al rally del credito" (Sole p.3 e tutti): Piazza Affari ieri +4,2%, Mps +43% in una seduta. "Ma sul crollo indagini a tappeto" (Messaggero p.3) e secondo la Stampa (p.7) il crollo sarebbe stato deciso da "tre fondi speculativi americani". Su Mps "ora può partire il risiko" (Repubblica p.10) con Ubi e Bpm. Fubini sul Corriere (p.3) parla del Consiglio di Risoluzione: "gli arbitri Ue non muovono contro Mps". Il Sole (p.4) intervista Tononi: "Mps sulla via del rilancio".
Vari giornali annunciano un'accelerazione sulla bad band – tranne il Fatto (p.6) - ma la Stampa (p.7) parla anche di una missione Fmi a Roma: "nel mirino le sofferenze delle banche italiane". "Crediti deteriorati all'asta" secondo QN (p.3). Per Repubblica (p.7) bad bank garantita dalle cartolarizzazione, pronti 50 miliardi di fondi e il rischio si riduce a quello dei Btp. Ogni gruppo potrà creare una o più società per smaltire gli Npl (Sole p.2). Critico Profumo su Repubblica (p.11): "Roma ha sottovalutato l'impatto delle regole Ue. I supervisori hanno delle responsabilità".
L'Unità (p.8) intervista Patuelli (Abi): "le banche attendono un sistema di garanzia". Secondo Sapelli, che firma l'editoriale del Messaggero, "più del credito la vera mina è il prezzo del petrolio". E anche per il Nobel Spence "non è una crisi come quella del 2008" (Sole p.2). "Renzi e Obama sulla stessa linea. Il rigore di Merkel uccide l'Europa": così l'economista Madrik su QN (p.4).

ITALIA-POLITICA
"L'Italia si fa sentire, non dice solo sì" ribadisce Renzi (Repubblica p.13 e tutti) che attacca Juncker - "parole sbagliate" - e conferma: "l'Europa non ne azzecca più una. Non sono un attaccabrighe". Per Meli, Renzi chiederà a Merkel flessibilità e dimissioni di Selmayr (Corriere p.6). "L'Italia non è un problema ma parte della soluzione" dice Dijsselbloem al Corriere (p.5). Il presidente dell'Eurogruppo "diventa Colomba" secondo Manacorda che lo intervista per la Stampa (p.5): "è il momento di collaborare. Sono un fan di Renzi. Ma alcune richieste creano disequilibrio in Ue". Appoggio a Renzi da Squinzi: "ha ragione sull'Europa, riforme avanti" (Sole p.6). All'attacco invece Monti: "dice frasi da bar sport. Con l'Europa toni sbagliati" (Stampa p.5).
Sul fronte interno, nuove polemiche per il rapporto con Verdini dopo che ai suoi sono andate tre vicepresidenze: "sinistra dem in rivolta" (Repubblica p.14). Il premier "frena" Denis e blinda l'Italicum (Repubblica p14). "Ormai i nostri voti sono indispensabili" sottolinea però Romano (Repubblica p.14). "Dal referendum un nuovo bipolarismo. Si decideranno le alleanze alle Politiche" annuncia Alfano al Corriere (p.11): "comitati per il sì con rappresetanti delle professioni"
Lunga intervista all'Espresso (p.23,24) di Bersani che avverte Renzi: "attento al familismo". Chiede al premier di "ripensarci" su Carrai, annuncia il "sì" al referendum "ma non è un appuntamento epocale. Errani al governo? Se cambiano linea e metodo di guida". "Se si affida alla destra mette a rischio il Pd e non cerchi plebisciti" aggiunge Cuperlo (Repubblica p.14). "Con il grande centro in tanti si allontanano" avverte anche il governatore Rossi sul Corriere (p.10).
Nel M5S ancora Quarto in primo piano, dove ieri sono arrivate le dimissioni della sindaca Capuozzo (su tutti): "ha vinto la camorra, il direttorio M5S sapeva tutto e mi ha lasciata sola". Il Messaggero (p.9) parla di una telefonata di Grillo a Capuozzo: "se ti dimetti farò campagna per te".
Capitolo Unioni civili. "Tempo ormai scaduto" per il ministro Orlando (Repubblica p.17) ma proseguono le mediazioni: "più poteri al giudice sulle adozioni" (Messaggero p.11).
Su Repubblica (p.17) lettera di Ignazio Marino: "Primarie ipocrite, io non parteciperò e a Roma il Pd non presenti il simbolo". Renzi: "Marino un falso problema, non può correre, è indagato" (Messaggero p.9). Per Repubblica (p.17) Fassina potrebbe ripensarci e "correre" alle primarie.
Infine, ieri governo battuto dai franchi tiratori sull'omicidio stradale (Messaggero p.10 e tutti).

EUROPA
Migranti, l'Ue mette sotto esame le frontiere esterne: la nuova Agenzia europea per le frontiere esterne invierà i suoi uomini a verificare l'efficacia dei controlli (Stampa in prima e p.2). "Ben venga ogni genere di test europeo – spiega il viceministro Bubbico (Stampa p.2) -, ma serve un piano di investimenti comunitario". Intanto l'Europa ipotizza la "sospensione di Schengen per 2 anni" (Messaggero in prima e p.12 e altri): la Germania, in pressing, guida il fronte dei favorevoli che comprende anche Danimarca e Austria. Stampa (p.3) sostiene che una sospensione della libera circolazione potrebbe costare intorno ai 28 mld e il premier olandese Rutte avverte: "Abbiamo 8 settimane per salvare il Trattato". L'Agenzia delle Dogane: "Sarebbe un salasso e il personale tornerebbe a contare i bancali, mentre ora si occupa di attività antifrode, tutela del consumatore e lotta alla contraffazione" (Stampa p.3). Minaccia di controlli alle frontiere per due anni in mancanza di soluzioni per i rifugiati. "Migranti bloccati in Italia senza varchi verso l'Europa" è il rischio che corre l'Italia in caso di ritorno dei controlli (Corriere p.9).

©riproduzione riservata

Commentario del 21.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Tempesta sulle Borse, Milano affonda (Corriere), -4,83%. Il contagio è globale (Repubblica, Stampa). Renzi al Sole: "C'è una manovra si alcune banche, ma il sistema è solido". Nouy: la Bce non prevede azioni sulle banche italiane (Sole). Il capo della Deutsche Bank al Corriere: "Con i titoli bancari si vende uno Stato". I mercati aspettano le parole di Draghi (Sole). Intanto Juncker ammorbidisce il tiro: nessun problema con Roma (Sole). Per Libero e Giornale c'è la Merkel dietro l'attacco all'Italia. Sul fronte interno, via libera alle riforme in Senato, ma i verdiniani sono decisivi (Repubblica e tutti). Via libera anche ai primi decreti sulla pubblica amministrazione, con il pugno duro sugli statali (Sole, Messaggero). In alto mare le unioni civili, che dividono politica e Chiesa: il Papa si smarca dal Family Day (Messaggero). Dall'estero: in Libia truppe speciali Usa, francesi e inglesi contro l'Isis (Stampa). Sul Foglio il piano di guerra italiano in Libia. In Pakistan strage Taliban all'università della pace, più di venti morti, ucciso il prof-eroe (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Borse nella bufera, per il petrolio ai minimi e i timori sulla crescita globale. Piazza Affari -4,83% trascinata dalle banche (Sole in apertura e a p.5 e su tutti). Renzi al Sole (in prima e a p.2): "C'è una manovra su alcune banche. Il sistema è molto più solido di quello che alcuni investitori temono. Gli eventi di queste ore agevoleranno fusioni, aggregazioni, acquisti. E' il mercato, bellezza". Sulla bad bank "si poteva agire quattro anni fa, ma tra qualche settimana sarà tutto più chiaro". E sul Mps: "Oggi è a prezzi incredibili. La soluzione migliore la deciderà il mercato: mi piacerebbe fosse italiana". Agli analisti che consigliano di evitare l'Italia Renzi ribatte: "Paese stabile, sistema solido, tensioni geopolitiche altrove: investire in Italia oggi è una delle scelte più convenienti". Patuelli (Abi) parla esplicitamente di attacco all'Italia (Corriere p.5 e tutti). Bce in soccorso di Roma. Daniéle Nouy (Vigilanza): "Nessuna azione sulle banche italiane, la richiesta di informazioni agli istituti è un fatto noto" (Sole p.8 e tutti). Dal summit tra Renzi, Padoan e Visco misure per fermare la speculazione in atto (Corriere p.5), bad bank "light" in due tempi e subito le aggregazioni (Repubblica p.4). La commissario Ue Vestager apre: "Sulla bad bank lavoriamo col governo italiano a un veicolo che dia sollievo all'economia del Paese e liberi le banche da crediti inesigibili – dice al Corriere p.3 – Serve un po'di respiro per far ripartire gli investimenti". Lagarde a Davos: "Sull'economia globale più rischi del previsto" (Sole p.11). E oggi i mercati aspettano le parole di Draghi (Sole p.11). Molte le interviste e le analisi. Frattini a QN (p.7): "Torna lo spettro del 2011, Europa violenta con chi si ribella". Siniscalco al Sole (p.8): "Nessun complotto contro l'Italia ma il problema delle sofferenze delle banche italiane va affrontato senza altri ritardi". Cryan (Deutsche Bank) al Corriere (p.5): "Chi vende i titoli delle banche vende un Paese". Bolton (BlackRock) al Giornale (p.6): "Gli investitori chiedono chiarezza sulle sofferenze". Intanto dall'economia reale arrivano segnali positivi: fallimenti delle imprese italiane in calo per la prima volta dal 2009, -7,6% sul 2014, -12,3% per l'industria (Sole p.19). Preti (Cribis D&B): "Finalmente alcuni segnali di ripresa".

ITALIA-POLITICA
Senato, la riforma passa grazie a Verdini e Tosi (Repubblica p.10 e tutti). Renzi: "E adesso andiamo a vedere da che parte sta il popolo" (Corriere p.8). Gotor: "Questi risultati aprono la strada al trasformismo e annunciano una lunga palude". Ma a Renzi va bene così, scrive Repubblica (p.11): il messaggio che deve passare è la vittoria, non quello del Partito della Nazione. Brunetta a Repubblica (p.11): "Il 70% è per il no, a ottobre il governo cadrà".
Apertissima la partita sulle unioni civili. Un emendamento dei cattolici pd rafforza le sanzioni contro l'utero in affitto. Speranza a Repubblica (p.13): "La legge è moderata, io direi sì anche al matrimonio gay. Sulla stepchild serve un compromesso". Martina al Corriere (p.11): "Legge necessaria, io in piazza ma per i diritti gay". Family day spostato al Circo Massimo: obiettivo, un milioni di persone (Corriere p.10). Intanto Berlusconi cambia di nuovo idea: "I gay hanno diritto a seguire la propria strada. Libertà di coscienza per il voto" (QN p.11). Ma anche la Chiesa è divisa. Il Papa si smarca dal Family day, scrive il Messaggero (in prima e a p.14) riprendendo la notizia ieri sul Fatto della cancellazione dell'incontro col cardinal Bagnasco. Una scelta in realtà dettata dalla volontà del Papa che sul tema ci sia massima libertà di confronto dentro la Cei e tra i laici. "Chi vuole andare in piazza vada ma senza direttive dall'alto".

EUROPA
"Nessun collegamento tra tensione bancaria e i rapporti con l'Europa. Io non alzo la voce. Alzo la mano e faccio domande: su austerity, energia, immigrazione chiediamo all'Europa di cambiare. E gli alleati non mancano". Così Renzi al Sole (in prima e a p.2), nel giorno in cui  Juncker prova ad abbassare i toni: "Nessun problema con l'Italia, scambi vivaci ma senza conseguenze" (Sole p.13 e su tutti). Ma il clima resta teso e a Bruxelles, dove ci si interroga sui reali obiettivi del governo italiano: l'ipotesi è che Renzi estremizzi lo scontro per contrastare i partiti più radicali sulla scena politica italiana ma ci sono dubbi sulla reale volontà dell'Italia di rilanciare l'integrazione europea. Weber (Ppe) a Repubblica (p.7): "Renzi critica tutto e fa il gioco dei populisti ma avete beneficiato del massimo della flessibilità: ora tenete fede agli impegni. Criticare l'Europa per farsi ascoltare non è necessario: è più efficace essere costruttivi e credibili". Fitoussi alla Stampa (p.6): "Renzi fa bene ad alzare la voce, senza flessibilità non si governa". Gli occhi di tutti sono puntanti su Calenda: per lui subito i test Ttip e Ilva ma affiancherà i ministri anche nei negoziati più delicati, dalle banche ai migranti (Sole p.13). Ma alla Farnesina non hanno gradito la sua nomina, "una rivoluzione copernicana nei rapporti fra governo e burocrazia statale", scrive Giugliano su Repubblica (p.35). E per la Stampa ora anche Gozi potrebbe saltare, visto che la nomina di Calenda svuota le sue competenze. Roma mette invece nel mirino Martin Selmayr, braccio destro di Juncker, "l'uomo di Berlino in Europa" (Corriere p.6): l'accusa è di passare informazioni istituzionali e riservate ad alcuni governi piuttosto che ad altri, ed è stata messa nero su bianco in un'interrogazione dell'europarlamentare dem Nicola Danti.

©riproduzione riservata

Commentario del 20.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Roma-Bruxelles, nuove scintille e prove di intesa (Corriere). Renzi nel mirino di Ppe e Bce, ma sui migranti un punto per l'Italia (Stampa): sarà rivisto il Trattato di Dublino. Resta però alta la tensione sul fronte politico – "Renzi mette a rischio la credibilità della Ue"  l'accusa del Ppe – e sui mercati: banche ancora sotto tiro, nuovo crollo Mps (Repubblica). Gli sciacalli non mollano (MF). Il Sole: ma sulla copertura dei crediti deteriorati l'Italia meglio della media europea. E a Bruxelles Renzi invia Calenda, "l'alfiere del made in Italy" (Stampa). Intanto il pil cinese si ferma al 6,9% e l'Fmi taglia le stime di crescita globale (MF). Sul fronte interno continua lo scontro sulle Unioni civili: nel Pd è guerra per bande (Giornale) ma anche la Chiesa sembra divisa sul Family day col Fatto che rivela: papa Francesco zittisce il cardinal Bagnasco. In cronaca il sì della Consulta al referendum sulle trivelle (Repubblica e tutti) – un referendum dannoso per il Messaggero - e la stretta sugli statali a prova di giudice (Messaggero). Sul Sole l'annuncio del ceo di Cisco: "Investiremo 100 milioni in Italia". Su tutti l'addio a Ettore Scola: ti avevamo tanto amato (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Borse in rialzo, banche ancora nella tempesta (Sole e MF in apertura e su tutti): nonostante le rassicurazioni di Bce, Tesoro e Abi, Mps perde un altro 14% (ora vale meno di 2 mld), male anche le altre " sorvegliate" (Carige, Banco Popolare e Unicredit). Vegas (Consob): crollo inspiegabile, non ci sono ragioni concrete che giustifichino l'ondata di vendite (Sole p.3). Ma gli ultimi dati dell'Abi certificano sofferenze sopra i 200 miliardi, insieme ad un aumento delle erogazioni (Sole p.2). Per il Sole (p.2) per la copertura dei crediti deteriorati le banche italiane quotate meglio della media europea. Ma l'Italia è ultima sui tempi di recupero del credito. Per MF (p.2) il nuovo attacco contro il settore, stavolta più mirato, dimostra semmai che sulla bad bank non si può perdere altro tempo.Per il Sole (p.4) altro elemento di debolezza è il corto circuito tra crediti deteriorati e bail in. In un'intervista a QN (p.5) Zingales evoca una fuga dagli sportelli ma non crede al complotto contro l'Italia. Ma c'è un altro fronte dell'Italia aperto in Europa ed è quello dei conti pubblici: sulla Stampa (in prima e a p.3) l'irritazione della Bce per le operazioni su disavanzo e fisco previste dalla legge di Stabilità e i timori di Berlino per la situazione delle banche italiane. Buone notizie però dal Fmi, che dà l'Italia in crescita all'1,3% e il lavoro in ripartenza pur in uno scenario globalmente negativo (Stampa p.3). Una tendenza confermata dai dati Inps: nel 2015 510 mila posti fissi in più grazie agli sgravi e al Jobs Act (Corriere p.8). Soddisfatto Renzi: "Assurde le polemiche sul Jobs Act". Cgil e Uil: dati dopati dall'esonero contributivo. Fa discutere il boom dei voucher anti lavoro nero (+67,5%). La Cisl: "E' utile ma va ripensato" (Corriere p.8). E oggi in consiglio dei Ministri arriva la stretta sugli statali (Messaggero in prima e a p.7): il provvedimento per sospendere i "furbetti" da stipendio e funzioni in 48 ore a prova di giudice. Previste anche sanzioni per i dirigenti che non si attivano contro i dipendenti infedeli (Sole p.10). Dell'Aringa all'Unità (p.8): "Giusto modificare le norme, così saranno più efficaci". Barbagallo: "Brunetta non licenziò nessuno, ora riformiamo insieme". Sul Sole (p.11) intervista al ceo di Cisco, Chuck Robbins: "Investiremo 100 milioni in Italia in start up e formazione per nuove professioni digitali". Renzi: "Italia sempre più attrattiva", i big "non fanno più lo shopping mordi e fuggi "ma tornano a scommettere sul nostro Paese" (Sole p.11).

ITALIA-POLITICA
"Renzi mette a repentaglio la credibilità della Ue" (Repubblica in apertura e a p.2 e su tutti): l'attacco del leader del Ppe Weber al premier italiano – "parole certo ispirate da Berlino", scrive la Cerretelli sul Sole (in prima e a p.5) – segnala un'escalation nello scontro tra Italia e Ue. Ora lo scontro è sulla scelta italiana di bloccare la sua quota parte di fondi per i 3 mld promessi dalla Ue alla Turchia per gestire l'emergenza profughi. Juncker: "Alcuni governi sono veloci ad attaccare Bruxelles ma si guardino allo specchio: anche loro sono Bruxelles". "Se ne facciano una ragione: l'Italia è tornata, più solida e ambiziosa" la risposta di Renzi su facebook. E nomina il vice ministro Calenda ad ambasciatore a Bruxelles, una scelta politica che rappresenta uno strappo con le consuetudini diplomatiche e in sintonia con il modello americano. Nello scontro con Bruxelles il 62% degli italiani sta col premier (Stampa p.3). Sul Corriere (p.2) intervista a Gutgeld: "Stiamo andando avanti con la spending, le riforme marciano. Alla Ue l'Italia chiede solo rispetto. Il problema non è di cattiva comunicazione ma politico: ora vogliamo risultati che nel passato non siamo stati in grado di raggiungere per la nostra debolezza".
Sul fronte interno lo scontro è ancora sulle unioni civili. Pd alla stretta finale: in aula il testo con la stepchild adoption scrive l'unità p.6). Zanda all'Unità (p.6): "Le unioni civili sono condivise, è l'ora della responsabilità". Ma la Cirinnà avverte: "Sulla stepchild votata a scrutinio segreto possibile uno sgambetto al governo Renzi" (Corriere p.10).
Il Senato vota la sua eutanasia, poi la parola passa ai gazebo (Stampa p.9): oggi ultimo passaggio della riforma costituzionale in un'aula distratta e rassegnata al proprio dissolvimento. Rebus numeri, scrive il Corriere (p.11) per il quale potrebbero essere decisivi i 17 voti dei verdiniani di Ala.

EUROPA
Sui migranti l'Italia registra una prima vittoria: secondo il FT la Ue sarebbe pronta a cambiare il Trattato di Dublino, trasferendo l'onere dell'asilo ai paesi ricchi del Nord Europa (Repubblica p.3 e tutti) e facendo venir meno il principio della responsabilità per i Paesi del primo ingresso. Regole considerate dalla Commissione "obsolete e ingiuste", in linea con quanto da sempre denunciato dall'Italia. Le nuove norme verranno definite entro marzo anche se non sarà facile decidere come dividere la responsabilità dei rifugiati tra i 28 membri della Ue. Mentre a Calais i francesi sgomberano oltre 4000 migranti, l'Ungheria si prepara ad alzare un nuovo muro al confine con la Romania. E a Berlino 44 parlamentari della Cdu chiedono alla Merkel di fare dietrofront sulla politica di apertura ai migranti: "Alla luce degli sviluppi degli ultimi mesi non si può più parlare di grande sfida. Il nostro paese sta per essere sopraffatto" (Corriere p.5). Tusk: "Abbiamo due mesi di tempo per riprendere il controllo della situazione o pagheremo care conseguenze".

©riproduzione riservata

Commentario del 19.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Attacco alla banche, crolla Piazza Affari (Repubblica e tutti). Pesano le sofferenze bancarie – dopo voci di un intervento della Bce – e soprattutto le tensioni tra Italia e Bruxelles (Corriere, MF). Ieri nuova lite Ue-Renzi (Repubblica e tutti). "A Roma non abbiamo interlocutori". "L'Italia fa sul serio" (Sole). Quirinale preoccupato. Libero e Giornale: "L'Europa licenzia Renzi". Sul governo anche l'ombra della P3 per il caso Etruria (Fatto): sui giornali parlano Carboni e Ferramonti. Anche il M5S in difficoltà per gli sviluppi del caso Quarto. La sindaco: "Dissi ai capi delle minacce, non fecero nulla" (Corriere e tutti). Intanto le unioni civili tornano in alto mare. Sul fronte europeo l'emergenza restano i migranti. L'Italia controlla i confini con l'Austria: stop a 200 profughi (Stampa). Schengen vacilla.  In Francia Hollande lancia un piano di 2 miliardi per l'occupazione: stato di emergenza sociale (Sole). Su lavoro e conti pubblici si allarga il solco tra Parigi e Berlino.
Su tutti il tentato suicidio della dodicenne di Pordenone: "Adesso i bulli saranno contenti" (Repubblica). Il bullismo potrebbe diventare reato (Corriere). Su tutti anche la denuncia della Bbc: "Il grande tennis truccato. Le basi in Sicilia e al Nord" (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Attacco alle banche italiane (MF in apertura e a p.2): Mps cade di quasi il 15%, male anche le big (Intesa –5%, Unicredit –5,4%) e le popolari. "Ci sono mani italiane ed estere, vedremo chi ha venduto" ha detto Vegas (Cosnob) alludendo a manovre speculative degli hedge fund. Tutto è partito da voci di verifiche della Bce sulle sofferenze bancarie, "un problema da 200 mld per il governo italiano" (Stampa). Ma per gli operatori pesa anche la bagarre in corso tra Renzi e Commissione europea. Ieri nuova tensione per la missione della Commissione Ue al Tesoro per verificare la manovra 2016: Repubblica (p.11) riferisce le lamentele dei tecnici di Bruxelles per cifre e conti non attendibili e per la mancanza di un vero piano di investimenti. "Se la decisione sui conti italiani fosse presa oggi l'Italia entrerebbe in procedura per deficit". Moscovici punterebbe a un compromesso ma senza dettagli e in un clima così avvelenato trovare un'intesa si fa complicato. Il Sole (in prima e a p.9) si concentra invece sulla difficoltà nei rapporti per la mancanza di una rete di interlocutori e una abitudine di contatti che permettano di risolvere i problemi e smorzare le tensioni. Ad eccezione di Padoan e Gentiloni, "il rapporto tra Roma e Bruxelles appare sfilacciato, discontinuo, mediato dai media". E ora il rischio è che i tanti dossier aperti si incancreniscano rendendo una soluzione ancora più difficile.
Prende forma intanto il testo del governo contro i "furbetti" del cartellino: sospensione obbligatoria e senza contraddittorio da lavoro e stipendio entro 48 ore e contestuale avvio di un procedimento disciplinare che dovrà concludersi entro 30 giorni (Sole p.10). Dura la replica della Camusso: "Licenziare i furbetti? Le leggi ci sono. Basta applicare le norme. Tutto il resto è propaganda" (Corriere p.35). Sul Corriere (p.36) il progetto Common, ovvero la Borsa dei fallimenti: la riforma del diritto parlamentare in dirittura d'arrivo prefigura una sorta di mercato azionario delle aziende fallite.

ITALIA-POLITICA
"A Roma non c'è un interlocutore" (Corriere p.2 e tutti): nuovo scontro tra Ue e Italia, in un giorno ad alta tensione sui mercati. Gentiloni: "In Italia c'è un governo nel pieno dei suoi poteri, polemica inutile". Nel mirino di Bruxelles il sottosegretario Gozi. Nel mirino di Roma la Mogherini. Gozi a Repubblica (p.11): "Mai come ora il governo dà priorità alle politiche Ue, Ma siamo più attenti alle priorità nazionali. Renzi ha ragione a incalzare l'Europa: vogliamo che le nostre ragioni siano ascoltate". Mogherini: "Gli interessi dell'Italia e della Ue coincidono sia in campo economico che sull'immigrazione" (Corriere p.2). Sulla Stampa (p.6) il fastidio del premier per Mogherini, considerata ormai "fuori controllo": la rottura risale al mancato invito al vertice della Siria, e dopo che Lady Pesc ha difeso Juncker è sceso il gelo. Da Renzi ieri nessuna risposta ufficiale ma affidata ai "retroscena" dei giornali: "Ci attaccano perché hanno capito che adesso facciamo sul serio" (Stampa p.6). Per il premier le voci di Bruxelles sono una provocazione: "Paghiamo le timidezze dei governi passati. Ma non ci faremo tagliare fuori dai processi decisionali" (Corriere p.2). Per il Messaggero (p.3) dietro gli attacchi ci sarebbe Berlino" ma la linea italiana non cambia. Sul Corriere (p.3) le preoccupazioni del Colle, anche alla luce di come il WSJ ha registrato la frattura europea, "Rome versus Berlin". Preoccupano le voci di Bruxelles – che sembrano evocare una strisciante crisi di governo in corso – e il silenzio di altri Paesi di fronte allo scontro. E riappare il fantasma di un attacco speculativo contro l'Italia. Giornale e Libero parlano di avviso di sfratto per il premier italiano.  Berlusconi: "Svelato il bluff, l'Italia non conta più nulla". A fine mese l'incontro con la Merkel. "La Germania ha bisogno dell'Italia, ma senza polemiche" l'avvertimento dell'ambasciatrice tedesca a Roma Wasum Rainer.

EUROPA
Francia in emergenza, Hollande presenta un piano da oltre due mld per ridurre la disoccupazione (Sole in prima e p.8). "E' venuto il momento di proclamare lo stato di emergenza economica e sociale" ha detto il presidente annunciando misure di agevolazione fiscale per le imprese che assumono e raddoppiando il piano di formazione dei senza lavoro. "Misure che vanno nella giusta direzione" sostengono le imprese, mentre opposizione e sindacati sono critici e sollevano dubbi sulle coperture economiche. Geroni sul Sole (in prima e p.8) analizza il "divorzio economico tra Francia e Germania": con le due principali economie europee agli antipodi su disoccupazione e conti pubblici "c'è un problema in più per l'integrazione dell'unione monetaria".
Migranti, Slovenia e Croazia pronte a sospendere Schengen (Stampa in prima e p.7). Controlli sui flussi in entrata in Italia: respinti 200 profughi ai confini con l'Austria (Stampa in prima e p.7). "Il flusso dei migranti deve essere fermato subito" spiega alla Stampa (p.7) il premier olandese Rutte, secondo cui "è prematuro" parlare di mini-Schengen.Gozi ad Avvenire (p.9): "Di fronte al ritorno dei muri si è perso tempo per fare ciò che l'Italia proponeva sin dall'avvento di questo governo". E il Corriere (p.6) parla di "lenta agonia" di Schengen "ma – avverte – senza libera circolazione cadono mercato unico ed euro". Di diverso avviso Bill Emmott, editorialista dell'Economist, che alla Stampa (in prima e p.25) commenta: "E' tempo di sospendere Schengen per salvarlo".

©riproduzione riservata