Commentario del 16.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Ue, duello Juncker-Renzi (Repubblica): Italia, basta attacchi alla Ue. Renzi: non ci facciamo intimidire (Sole). Gentiloni al Corriere: "Polemica inutile, siamo nelle regole". Per Repubblica il premier punta a blindare la manovra, per il Corriere a elezioni anticipate al 2017. Il grande gelo tra Roma e Bruxelles (Corriere) in un giorno nero per i mercati: petrolio e Cina affondano le Borse, bruciati 830 miliardi (Messaggero, Stampa). Il Sole: i mercati vogliono "sgonfiare la bolla". In Burkina Faso autobomba di Al Qaeda nell'hotel degli stranieri: almeno 20 morti (Corriere e tutti). In Libia l'Italia schiera i caccia: "tutela di interessi nazionali" (Messaggero). Il premier incaricato alla Stampa: "A Tripoli occorrono aiuti, non gli attacchi aerei". In Italia lo scontro è sulle unioni civili. Avvenire lancia il Family day: una piazza per tutti, ascoltare la famiglia. Sulla Stampa l'alleanza Boschi-Carfagna per il sì.  Libero, Fatto e Repubblica tornano su Banca Etruria e i presunti legami tra Boschi e la P3. Carboni a Libero: "Se esce la verità su Boschi salta il governo". Intanto passa un ampio ventaglio di depenalizzazioni. Il Giornale: meno reati per tutti.

ITALIA-POLITICA
Unioni civili, lo scontro continua mentre scatta il conto alla rovescia per il family day, rilanciato da Avvenire: "Una piazza per tutti". Da Renzi appello al dialogo ma le distanze restano ampie e si deciderà col voto segreto (Avvenire p.6). Zanda al Corriere (p.13): "La legge passerà con i sì di Pd, Sel e M5S. I centristi? Spero ci stiano". Nel fronte del Family day centrodestra e dem cattolici tra cui Fioroni (Corriere p-13 e tutti). Sulla Stampa (in prima e a p.10 e p.11) l'alleanza femminile che non ti aspetti: la Boschi e la Carfagna, schierate per il "sì". Boschi di nuovo nel mirino della stampa per il ruolo del padre nella vicenda Banca Etruria. Repubblica, Fatto e Libero rilanciano la notizia (ieri su Libero) di trame massoniche dietro ai movimenti di Boschi e Renzi senior: "Con la verità su Boschi senior Renzi salta" dice a Libero (p.3) Flavio Carboni. Dopo il caso Quarto e la controffensiva dei grillini contro i dem indagati, gli "scenari" di Pagnoncelli segnalano consensi in calo dell'1% e la percezione del M5S "come tutti i partiti" per la metà degli italiani. L'ultimo sondaggio dà il Pd al 31,4%, M5S al 28,3%, Lega al 13,9%, FI all'11,1%, Fdi al 4,4%, Area Popolare al 4,2%, Sel 3,4%.
Sul fronte amministrative, su tutti la candidatura di Giachetti a Roma: "Roma cambi". E sfida Marino alle primarie (Messaggero p.8). Renzi è con lui: è l'unico che può portare via voti al M5S.
Sul Corriere (p.10) il pressing di Berlusconi su Bertolaso per Roma e Del Debbio per Milano. Con l'ex capo della Protezione civile il Cav avrebbe parlato sabato scorso.

ITALIA-ECONOMIA
Europa, strappo Juncker-Renzi sui conti e sui profughi (Messaggero in apertura e a p.2 e 3 e su tutti). "Renzi smetta di offendere la Commissione" l'affondo del presidente della Commissione Ue (Sole p.6). Nel mirino le clausole di flessibilità per il bilancio e la bad bank in cui far confluire le sofferenze delle banche italiane. "Se Bruxelles ha adottato nuove linee per i bilanci il merito è mio". "Non ci facciamo intimidire, l'Italia merita rispetto" la replica di Renzi dal Tg5 (Sole p.7). "La flessibilità è arrivata solo dopo le insistenze da parte dell'Italia". Una guerra per nascondere il buco nei conti, per il Fatto (p.4): in gioco ci sono 10 mld di flessibilità chiesta per riforme, investimenti e migranti (Sole p.8). Il Sole (p.7) al contrario parla di Italia con le carte in regola anche se i "compiti a casa" non finiscono mai e sulle riforme è tempo di una nuova sterzata. Per il Foglio (in prima) ora la strada dell'Italia si fa stretta. Il Corriere (p.2) rivela l'irritazione di Renzi per i ritardi sul piano Juncker per gli investimenti. Repubblica (p.3) parla invece di un premier soddisfatto: la tattica dello scontro funziona, l'obiettivo è ottenere gli sconti per la manovra. Ma nella sfida Italia-Ue su deficit, banche e Ilva si scontrano due idee d'Europa e alla fine bisognerà cercare una mediazione (Repubblica p.4). Stesso richiamo da Polito, nell'editoriale del Corriere (in prima e a p,31): la strategia della rottura non paga, il governo italiano ha bisogno di alleati in Europa, da soli non si va da nessuna parte. Gentiloni al Corriere (p.3): "Da Bruxelles una polemica inutile. L'Italia rispetta le regole e vuole essere rispettata. I criteri più elastici sui conti merito nostro". Ieri  da Renzi nuovo affondo sugli statali: "Fannulloni via dalla pubblica amministrazione in 48 ore" (Corriere p.45 e tutti). Nei casi eclatanti di truffa licenziamento entro 48 ore del lavoratori e conseguenze anche per i dirigenti che non licenziano. Intanto Bankitalia conferma la ripresa in atto: nel 2016 prevista crescita all'1,5%, nel 2017 disoccupazione sotto l'11%, ma servirà che la Bce continui la sua politica ultraespansiva e una spinta agli investimenti (Corriere p.44).  

EUROPA
Il grande gelo tra Roma e Bruxelles (Corriere in apertura e a p.2 e 3) si presta a diverse letture politiche. Per Verderami (Corriere in prima e a p.5) gli attacchi di Renzi all'Europa possono essere letti come segnali del voto anticipato al 2017. Così almeno sospettano a Berlino, chiedendosi la ragione di tanta ostilità. Weber (Ppe) in imbarazzo: "Un leader di peso non fa certe cose". Franco (Corriere p.5) si chiede invece il perché di tanta durezza da Juncker: la bacchettata a Roma sarebbe in realtà un messaggio per tutti gli euro-riottosi, ma scegliere l'Italia come bersaglio significa individuarla come anello importante ma debole. Folli su Repubblica (p.4) sposa la tesi della convenienza elettorale (per Renzi) degli attacchi a Bruxells ma è una strategia molto rischiosa, con Roma in solitario isolamento. Per il Sole (p.8) dalla battaglia con Juncker Renzi ricaverà benefici politici e danni economici. Politica divisa. Brunetta sta con Juncker: "Non ci piace ma non ha torto: Renzi è un'opportunista, inaffidabile e irriconoscente". Matteoli sta con Renzi: "Il premier va difeso se difende gli interessi dell'Italia". Salvini: "Sono due facce della stessa medaglia" (Sole p.7).

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