Commentario del 31.01.2016

IN PRIMA PAGINA
Family day, la sfida a Renzi (Messaggero): "Niente legge sulle Unioni" (Stampa). "In aula vedremo chi ci aiuta e chi no" (Repubblica). Ruini al Corriere: "Ora un'intesa è possibile". Costa alla Stampa: "Ascoltare la piazza". Guerini all'Unità: "Nessun passo indietro, la legge va approvata". In primo piano anche Visco: "L'Europa deve cambiare la legge sui salvataggi bancari" (Messaggero). Ma Bruxelles lo gela: non se ne parla. E per Mps si affaccia l'ipotesi BancoPosta (Repubblica). Saviotti a Repubblica: Banco Popolare e Bpm insieme entro febbraio (Repubblica). Su Repubblica il conto delle tasse: in due 19 miliardi in meno. Sulla Stampa il flop della semplificazione. Su tutti la visita di Renzi a Ventotene sulla tomba di Spinelli: "Difenderò Schengen" (QN). Italiani divisi sulle frontiere blindate (QN) ma gli attacchi di Renzi alla Germania fanno risalire il premier nei sondaggi (Stampa). Dagli Usa il pressing del Pentagono su Roma perché bombardi l'Isis in Iraq (Stampa): ma l'Italia ha detto no (Corriere). Sul Corriere le prove di disgelo tra Vaticano e Cina. Su tutti il via alla conquista della Casa Bianca: Hillary in crisi, Cruz alla ricorsa di Trump (Stampa). Su Stampa e altri la scuola più piccola d'Italia: due allievi e la maestra.  

POLITICA
Family day, la piazza sfida il governo sulle unioni civili e chiede il ritiro del ddl Cirinnà: "Renzi, al voto ci ricorderemo" (Corriere p.2 e tutti). Ma è guerra sulle presenze: 2 milioni per gli organizzatori, 300 mila per la questura. Polemica anche su Alfano che ha ricevuto il leader del Family day Gandolfini. Salvini: ipocrita poltronaro (Sole p.6). In piazza Galletti e Fioroni e tanto centro destra. E la Meloni annuncia: sarò mamma (Corriere p.3). Martedì il ddl Cirinnà in aula: primo scoglio, le pregiudiziali di costituzionalità (Sole p.6). Il Pd insiste sulla legge ma nel voto segreto adozioni a rischio (Repubblica p.4). Anche Forza Italia divisa: molti i parlamentari in piazza ma Berlusconi no (Libero p.6). Ruini al Corriere (p.4): "La folla del Family Day è una risorsa da non disperdere, frutto del sentire del popolo. Un accordo sarebbe possibile se oltre a stralciare le adozioni si togliessero i tanti riferimenti al diritto matrimoniale e di famiglia. Da Renzi mi aspetto scelte positive". Bragantini a Repubblica (p.3) e Giornale (p.4): "Il ddl Cirinnà dovrà cambiare, diversamente toccherà a Mattarella intervenire. Questa piazza rappresenta la maggioranza del Paese". Costa alla Stampa (p.5): "Il governo ascolti la piazza e non cerchi maggioranze casuali.Meglio un confronto tra noi che puntare sui voti di M5S e Sel". Zanda a Repubblica (p.5): "Pronti a fare delle modifiche ma senza cestinare la Cirinnà. Non posiamo venir meno al nostro giuramento laico". Guerini all'Unità (p.3): "Nessun passo indietro, l legge deve essere approvata. Ascoltiamo tutte le piazze ma è la politica che deve decidere". Sull'Unità (p.3) intervista anche a Nencini:"Via libera senza indugi ai diritti civili".

ECONOMIA
Banche, nuovo scontro a distanza tra Bankitalia e Commissione Ue. "Sui salvataggi regole da cambiare: troppo traumatiche" per Visco, che torna a chiedere un periodo di transizione. Gros Pietro (Intesa) si schiera col governatore: "Ci voleva un periodo transitorio prima dell'applicazione del bail in per consentire alle banche di trovare soluzioni alternative" dice al Messaggero (p.6). Ma da Bruxelles nessuna apertura: "La direttiva è stata adottata nel 2014 con il consenso di una stragrande maggioranza del Parlamento Europeo e l'accordo unanime degli stati membri" (Repubblica p.10 e tutti). Il Corriere (p.6) parla a riguardo di "monito irritale", di sabato e da parte di un funzionario. Il Sole (in prima e a p.4) torna a chiedere una riforma della vigilanza per tutelare il risparmio, superando il dualismo tra Bnkitalia e Consob. Visco è tornato anche a difendere l'operato di Bankitalia sulla gestione della crisi delle 4 banche, pubblicando un documento che ricostruisce la vicenda: "Colpa della malagestio", sommata a "ingenti perdite e gravi irregolarità". Per il Fatto (p.7) l'ultimo colpo a Banca Etruria l'hanno dato gli uomini di Bankitalia. Ora entra nel vivo il risiko bancario. Al via la fusione tra Bpm e Banco Popolare (Sole p.5). Per il futuro di Mps spunta l'ipotesi BancoPosta (Repubblica p.11). Anche il Messaggero (p.7) dà per superata l'ipotesi delle nozze tra Mps e Ubi. Gros Pietro (Intesa) al Sole (p.5): "Il sistema funziona, dalle aggregazioni più efficienza". Doris al Giornale (p.15): "Resteranno solo le banche migliori". Libero (p.12) suona l'allarme: Renzi svegliati, gli investitori stranieri ci voglio mollare. I grandi fondi non si fidano dell'Italia per via dell'alto livello del debito pubblico: il timore è che cessata la spinta della Bce torni la crisi. Intanto sale di livello anche lo scontro tra Usa e Ue sulle tasse alle multinazionali. Secondo Robert Stack (ieri sul Ft), il pressing della Ue per evitare evasione ed elusione colpisce gli interessi americani e sorvola sulle furbizie delle aziende europee (Corriere p.24). Ma per Jim Stewart (Repubblica p.22) "anche Google, come Apple, scenderà a più miti consigli".

EUROPA
"Spinelli gettò il seme del sogno continentale nel momento più difficile. Così facciamo noi chiedendo un'Unione che non abbia muri e confini" (Unità p.6): Renzi,  a Ventotene, rende omaggio a Spinelli e ribadisce: "Con egoismi e grigiore la Ue crolla, distruggere Schengen significa distruggere l'Europa. Non lo permetteremo" (Corriere p.12 e tutti). "Con questa visita il premier ha scoperto l'ultimo tassello della sua strategia euro-critica per frenare l'asse Berlino-Parigi proponendosi come paladino dell'ortodossia europea"  scrive il Messaggero (p.9) ma per la Stampa (p6) l'asse Merkel-Hollande non si spezza: previsto un nuovo vertice a Strasburgo. Molinari sulla Stampa (in prima e p.21) vede in Renzi l'intenzione di "trasformare Roma nel motore di un processo di integrazione comunitaria assai ambizioso" e, secondo Teresa Meli (Corriere p.12), il premier ha raggiunto il suo obiettivo: "ritagliarsi un ruolo di sostenitore di un'Ue diversa". Dall'altro lato però "a Berlino non sono rimasti impressionati dal risultato del vertice – scrive Taino (Corriere p.12) -. Le dichiarazioni forti di Renzi non hanno fatto colpo, e ora il primo test sarà la caduta del veto di Roma sui fondi alla Turchia". Intanto un sondaggio Ipr su QN (p.10) rivela che per il 67% degli italiani Renzi fa bene a battere i pugni con la Merkel. Futuro dell'Unione al centro dell'intervista di Mario Monti a Repubblica (p.8): "Temo una disintegrazione: bisogna dimostrare che l'Ue è un grande cantiere per costruire una casa comune nell'interesse di ogni Paese".

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