Commentario del 7.01.2016

IN PRIMA PAGINA
"Abbiamo testato la bomba H". La Nord Corea sfida il mondo (Stampa). Verso sanzioni Onu, i dubbi Usa (Sole e tutti). Prodi alla Stampa: "Ormai Kim Jong-un dà fastidio anche a Pechino". Per Libero e altri la minaccia atomica di Kim è una farsa. Europa alle prese con i migranti. Ultimatum tedesco: più controlli ai confini o facciamo da soli (Corriere). La Ue rassicura ma Schengen scricchiola. Svezia e Danimarca tengono i controlli (Sole). Letta al Corriere: "Polizia europea, ma l'Italia difenda Schengen". Corea, Cina, Arabia-Iran e petrolio affossano i listini mondiali (Sole): Milano maglia nera d'Europa. Italia penultima su laurea e lavoro (Messaggero). Sul Messaggero intervista a Delrio: "Appalti più trasparenti e tempi certi". Sul Fatto intervista a Landini: "Ilva, patrioti o meno purché non taglino il lavoro". Su tutti lo scontro politico sulle Unioni civili. Renzi avverte: basta mediazioni. Ma torna il Family day e stavolta con la benedizione della Cei (Corriere). A Milano Pisapia dice la sua al Corriere: "Balzani parla ai milanesi". Sulla Stampa Sala si promuove: "Vincerò io".  

ITALIA-ECONOMIA
"Appalti, con il nuovo codice più trasparenza e tempi certi": intervistato dal Messaggero (p.5) Delrio rilancia sul codice degli appalti – "un testo di tipo europeo, con la pubblicizzazione delle gare e la digitalizzazione delle procedure" - e sulla ripresa degli investimenti. "Dalla cancellazione del patto di stabilità interno, le risorse aumentate per Anas e Rfi oltre che programmate in prospettiva di consentono di essere fiduciosi. Il Sud ha l'occasione di rafforzare la propria ret. Porteremo investimenti sugli aeroporti e i porti. Nelle città metropolitane impulso al trasporto su ferro e sulla metro di Torino". E con l'Anac di Cantone "forte collaborazione nella reciproca autonomia".  Ieri intanto giorno nero per le Borse: (Repubblica in prima e a p.6 e tutti): Milano (-2,67%) la peggiore d'Europa. Pesano la svalutazione dello yuan di Pechino, il nuovo crollo del prezzo del petrolio, sotto i 35 dollari, il minimo da 11 anni, il test nucleare della Corea del Nord e le tensioni Arabia-Iran. Ma c'è un vantaggio per gli italiani: nel 2016 la bolletta energetica sarà di 30 mld di dollari, contro i 70 del 2011 (Sole p.5). Sul Sole (p.6) anche il conto dei titoli di Stato, in scadenza (184 miliardi): previste emissioni lorde per 225-230 miliardi, una ventina in meno del 2015. Il Tesoro ridimensionerà le aste Ctz e farà minor ricorso ai BTp a tre e cinque anni. Dalla Ue nuovo richiamo all'Italia: deve ridurre la spesa di 24 mld (Messaggero p.4 e altri). Dalla spending review risultati solo parziali, serve spostare la tassazione dal lavoro ai patrimoni immobiliari. Intanto la Banca Mondiale taglia le stime sulla crescita dell'economia globale (Stampa p.5): +2,9% anziché +3,3%, per il rallentamento del pil di Pechino, degli Usa e dei Paesi emergenti. In tema di commercio globale, sul Sole (p.16) dove eccelle la competitività italiana: in vetta su tessile,abbigliamento e cuoio. Sul Messaggero (p.15) il rapporto Kpmg sullo shopping estero su imprese italiane: nel 2015 investimenti per 28 mld su 179 aziende.

ITALIA-POLITICA
Unioni civili, Palazzo Chigi accelera e blinda il disegno legge Cirinnà (Stampa p.6): verrà lasciata libertà di coscienza ma il testo non sarà modificato e i gruppi dovranno esprimere una posizione chiara prima del voto. Ma se Rosato si è già espresso (ieri sul Messaggero) Zanda no e tra i senatori dem cresce l'imbarazzo. Campana: "Gravissimo non dare un'indicazione di voto da parte del capogruppo". Lo showdown il 18 gennaio, quando Renzi dovrebbe convocare una direzione Pd in diretta streaming per chiudere il dibattito sulle unioni civili. Contro il ddl del governo torna il Family day e stavolta c'è il sostegno dei vescovi (Corriere p.10). Il segnale ieri mattina dal cardinal Bagnasco: "Nessuna istituzione deve oscurare la famiglia". Una grande marcia si svolgerà a Roma probabilmente il 30 gennaio. Su Repubblica (p.14) la Cirinnà contro Alfano, che ieri ha parlato di carcere per l'utero in affitto: "In Italia la galera c'è già e non è immaginabile punire chi va all'estero". Quanto al testo "va bene così, la sintesi è già stata trovata. In ogni caso ci sarà libertà di coscienza". Sul Messaggero (p.8) l'offerta di Renzi ai centristi: un ministero per ricucire, il Ministero degli Affari regionali a Dorina Bianchi, Sul Giornale (p.11) la bomba a orologeria delle nozze gay sulle pensioni.
Nel centro destra segnale di Berlusconi sul cambio di leadership: "Premier? Non è nei miei piani" ha detto in una telefonata alla tv pugliese Telerama (Repubblica p.15). "Ora devo fare quello che posso per far uscire l'Italia da una situazione di democrazia sospesa facendo in modo che non caschi nelle mani del M5S". Berlusconi sogna il ballottaggio col Pd, e a quel punto passi pure Renzi ma non il M5S: il timore è che gli nazionalizzino le televisioni. Su Libero (p.8) i jolly per il listone del Cav: Della Valle, Venier e i grillini delusi.

EUROPA
Ue, vacilla il sistema Schengen e la Germania passa all'attacco (Corriere p.4): "Si rispettino le regole Ue o ogni Stato agirà per sé" (Repubblica p.8). Il sistema di controllo delle frontiere esterne non funziona e nemmeno il ricollocamento dei richiedenti asilo. "Fino a quando non avremo una soluzione europea saranno necessarie misure da parte dei singoli Stati membri" ha detto il segretario di Stato Ole Schroder a margine del vertice di ieri a Bruxelles con Svezia e Danimarca. Il commissario Ue Avramopoulos difende Schengen – "il libero movimento va salvaguardato, sia per i cittadini sia per l'economia" – ma ammette la necessità di "misure eccezionali": "abbiamo concordato di mantenerle al minimo necessario per tornare alla normalità il prima possibile". Sei i Paesi in cui le regole sono sospese: Norvegia, Svezia, Danimarca, Austria, Germania e Francia. L'Italia resta ferma sulla posizione di non ripristinare i controlli ai confini ma teme l'effetto domino e l'afflusso incontrollato (Corriere p.6).  Letta al Corriere (p.5): "Serve una polizia europea di frontiera e un'Europa a due cerchi. Un cerchio stretto di Italia, Francia, Germania e Spagna che accanto alla politica monetaria mettano politica economica e sociale. E un secondo cerchio più largo in cui si condividono solo alcune politiche ma non si va verso l'integrazione. Quanto all'Italia deve difendere Schengen, se non vuole che rinasca una mini Schengen tra Francia, Germania e Benelux, da cui sarà esclusa". Letta torna anche sui rapporti tra Roma e Bruxelles: "Serve una leadership vera. Non si vince con gli slogan: chi semina vento, raccoglie tempesta. L'Europa va cambiata, non distrutta in nome dei voti facili".

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento