Commentario del 31.10.2019

PRIME PAGINE
Manovra, misure e tensioni (Corriere). Accordo fatto: partite Iva senza paletti (Fatto). Le nuove tasse della manovra (Messaggero). Salute, contanti, fumo: questi tassano tutto (Verità). Gualtieri-Costa, le ricette sulla plastic tax: "Economia circolare, sfida da cogliere" (Messaggero). Il ministro Speranza: "Basta tagli e Sanità più accessibile" (Avvenire).
Politica. Migranti e informazione: tra Pd e Di Maio è scontro a tutto campo (Stampa). L'intervento di Zingaretti sul Corriere: "Il Pd va rifondato: basta egoismi e conflitti" (Corriere). Restano le tensioni nel M5S: vogliono cacciare Di Maio (Libero).  Mozione Segre, il centrodestra si astiene: è bufera (Corriere e altri). Repubblica parla di "tradimento della destra". Intanto, Carfagna e Toti verso l'addio a Berlusconi (Stampa). E la Lega prepara la calata su Roma (Tempo).
Accordi con la Libia verso il rinnovo, Repubblica parla di "passo piccolo piccolo".
Fca-Peugeot, la fusione calda: oggi l'annuncio (Repubblica, Stampa e tutti).

ECONOMIA
Manovra, superbonus per chi paga con le carte: "Stimiamo – ha detto il ministro Gualtieri – che verranno rimborsati 100-200 euro a consumatore" (Repubblica p.11). La lotta al contante fa parte della battaglia contro l'evasione, a sostegno della quale parte l'evasometro: un algoritmo che creerà liste di presunti evasori, ma senza svelare i nomi. Il Fisco dovrà chiedere il via libera alla Magistratura per conoscere l'identità del contribuente infedele (Messaggero p.3). Nel frattempo, spuntano altri aggravi di tasse, come la stangata sulle auto aziendali, ma anche le nuove tasse sul "fumo fai da te": prezzo delle cartine su del 25%. "Auto, bollette, fumo e concessionarie: tutte le nuove imposte" titola il Messaggero (p.2), sintetizzando le misure. "Questi tassano tutto" attacca la Verità. "Solo tasse, spesa e giustizialismo sociale" dice la Gelmini (Fi) al Giornale (p.5). Intanto, è stato trovato l'accordo sulle partite Iva: invariata la tassa piatta del 15% per gli autonomi con reddito dichiarato fino a 65mila euro. Mentre sul taglio del cuneo fiscale c'è l'accordo: 3 mld di minori tasse sulle buste paga dei dipendenti nel 2020, 6 mld nel 2021 (Stampa p.5). Le stime del Mef indicano una "quarantina di euro" a partire da maggio o giugno, il doppio dei venti stimati nella prima riunione con i sindacati. "Il vertice di maggioranza è stato produttivo, abbiamo chiuso la manovra – spiega la ministra renziana Bellanova al Messaggero (p.2) -. In Parlamento proporremo modifiche su Quota 100, come avevamo annunciato". L'ex ministro Visco alla Stampa (p.5): "Non è una finanziaria di svolta e non poteva esserlo. Hanno fatto un governo per evitare gli aumenti Iva, hanno finito i soldi e hanno potuto fare interventi a margine non del tutto trascurabili. Non si possono fare miracoli". Intanto, l'ultima lite nella maggioranza è su Radio Radicale: trovato il compromesso sugli 8 mln di finanziamento, poi nel 2020 ci sarà una gara. Ed è tensione sui fondi all'editoria (su tutti). Intanto, sulla Sanità il ministro Speranza ad Avvenire (in prima e p.6) assicura: "E' arrivato il momento di affermare che la stagione dei tagli alla Sanità è definitivamente chiusa e che ogni euro messo in salute non è una semplice spesa ma un investimento sulla qualità della vita delle persone".

POLITICA
Dem-5S, duello sull'alleanza (Corriere p.2). Dal fronte Pd si continua a puntare su una visione di futuro che tenga insieme l'asse, oppure l'alleanza salta. Ma Di Maio conferma che nelle prossime regioni che andranno al voto il Movimento andrà da solo. E' l'Emilia-Romagna la linea del Piave del governo: "Se perdiamo, salta tutto" è l'opinione diffusa. E il Corriere (p.6) segnala il bivio cruciale sulla via Emilia, dove la Lega è il primo partito. Salvini al Gazzettino: "E' ora che l'Emilia-Romagna si liberi del passato. E' una terra capace di produrre una buona qualità della vita grazie allo spirito d'iniziativa e alla coesione sociale. Questo accade malgrado il sistema di potere della sinistra in Regione si sia fatto sempre più miope ed autoreferenziale". Il capogruppo dem alla Camera Delrio al QN (p.8): "Il Pd non insegue nessuno, anche se siamo pronti ad accogliere i contributi di chiunque. Possiamo permetterci di dire che abbiamo una proposta forte per questa Regione, chi vorrà arricchirla sarà ben accetto". Ma sull'alleanza con il Movimento, Delrio spiega: "Ci siamo alleati a livello nazionale per riparare ai disastri delle chiacchiere di Salvini, è stata un'alleanza per salvare il Paese dall'aumento dell'Iva, per mettere più soldi in tasca a lavoratori e famiglie con figli, per avviare un'agenda sostenibile ed ecologica. Si governa insieme non perchè si è uguali, me con un'agenda di obiettivi comuni. Ma se non si fanno le cose, cosa si sta a fare al governo?". Intanto Zingaretti pensa a un nuovo congresso del Pd, l'apertura del segretario è un avviso al M5S: potrebbe alimentare le incognite sul futuro del governo o – evidenzia il Messaggero (p.9) – tramutarsi in una forte arma di pressione nei confronti dei grillini qualora sul piatto venisse messo il voto anticipato. Zingaretti spiega in una lettera al Corriere (in prima e p.3) la sua visione: la destra ha colto l'inquietudine degli italiani, il centrosinistra non è stato in grado di fare altrettanto anche a causa di una storia di conflitti, separazioni ed egoismi. Per questo a Bologna a novembre apriremo – scrive il segretario dem – un grande confronto politico e culturale su come pensiamo gli anni 20 del nuovo secolo. Per questo stiamo rimettendo mano in modo radicale allo statuto e alla forma partito, per ricostruire una comunità aperta, coinvolgendo le forze migliori della società.
L'alleanza di governo, intanto, sconta le tensioni interne al M5S. Di Maio sfida il Pd e i dissidenti interni chiedendo più durezza nei confronti dei migranti e stoppando i progetti di intese locali (Stampa p.6). Fronda interna in pressing sul leader, tre senatori pronti a passare al Gruppo Misto: sono Lezzi, Trizzino e Grassi. E anche Di Battista si sfila (Messaggero p.9). Secondo Verderami (Corriere p.5) nel M5S si è chiuso un ciclo, e Di Maio lavora a un nuovo progetto. L'idea è che il passato non tornerà, la "terza via potrebbe partire in primavere". Il suo obiettivo – segnala Verderami – è drenare quanto più possibile del voto identitario ed evitare di restare incastrato in una nuova formula del centrosinistra, di cui non sarebbe che una costola.

ESTERI
Libia, il governo ha deciso che il Memorandum del febbraio 2017, non sarà prorogato automaticamente alla scadenza del 2 novembre (Stampa p.8 e altri). Il ministro degli Esteri Di Maio ha annunciato l'intenzione di convocare la  commissione congiunta italo-libica per "modificare in meglio" l'intesa, si lavorerà sui centri di detenzione che secondo lo stesso Di Maio "devono essere più umani". Di Maio ha poi puntato su "un ulteriore coinvolgimento" delle Nazioni Unite "per migliorare l'assistenza ai migranti salvati in mare". Ma 25 esponenti della maggioranza hanno chiesto la "sospensione immediata degli accordi" (Repubblica p.6, Stampa p.8). Repubblica intervista l'ex ministro Minniti: "Non mi pento del patto sulla Libia, ma bisogna cambiarlo. Alla Libia dobbiamo dire che non la lasciamo sola, ma che saremo molto più esigenti". Minniti ha poi aggiunto: "Non possiamo abbandonarla a se stessa, ignorando il destino dei migranti. La tutela dei diritti umani e la programmazione di un'immigrazione regolare impongono la ripresa di un'iniziativa concertata europea".  Intanto arriva la mossa del governo in Europa per aprire i centri Ue a Tripoli (Repubblica p.7). Il piano è dirottare 9 mld del bilancio per accogliere in Libia e gestire i corridoi umanitari. Nel frattempo Giornale (p.7) attacca: Conte si arrende alla Merkel. La Germania ci rimanda 50 irregolari al mese.
Tensione Usa-Turchia su Armeni e Siria (Messaggero p.13). Approvata una risoluzione che riconosce il genocidio armeno e un'altra che chiede al presidente americano Trump di imporre sanzioni alla Turchia e ai suoi dirigenti per l'offensiva nella Siria settentrionale (Giornale p.12). Erdogan è furioso: "Il più grande insulto alla nostra nazione".
Brexit su Repubblica (p.14) il focus sulle elezioni di dicembre: "Quattro sfidanti per un Regno".Se dal voto del 12 dicembre dovesse uscire un altro Parlamento bloccato, la Brexit potrebbe davvero avere esiti imprevedibili: con un secondo referendum. Nelle urne, Johnson è il grande favorito.
Troppa violenza, il Cile si arrende. Cancellati i summit internazionali (Stampa p.13). Santiago non ospiterà più il vertice dell'Apec sui dazi e la conferenza dell'Onu sul clima. Intanto in Cile le proteste continuano e la popolazione chiede le dimissioni di  Piñera.

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Commentario del 30.10.2019

PRIME PAGINE
Riunione della maggioranza dopo il voto in Umbria: rischio voto, tregua sulla manovra (Messaggero). Meno tasse sulla manovra (Corriere): accordo al vertice per il ritorno della cedolare secca al 10%. Ma aumentano le tasse su sigarette e lotterie (Repubblica). Restano palstic e sugar tax (Sole). Giornale parla di "governo perdi e tassa": via alla manovra che stanga le imprese e regala mance per recuperare voti. Intanto arriva l'allarme Ocse (Sole): investimenti esteri frenati dalla guerra dei dazi (-20%).
Dopo le tensioni nell'esecutivo, Palazzo Chigi avverte: se cadiamo si torna a elezioni senza taglio dei parlamentari (Messaggero). E dal Quirinale arriva fanno sapere0: fate pace o si vota. Intanto, tra i grillini parte il processo a Di Maio (Stampa). Libero torna all'attacco: Conte, Di Maio e Zingaretti volevano uccidere Salvini, invece sono morti loro.
Immigrazione: Italia verso la resa sul patto con la Libia. Tripoli alza un muro anti-Ong (Repubblica). Libero attacca l'esecutivo: governano contro la gente, altri 200 migranti in porto. E Giornale aggiunge: altri porti aperti, arrivano tutti.
Brexit, Corbyn dice sì: elezioni anticipate (Repubblica). Londra voterà il 12 dicembre (Sole).
Esteri-Libano: Paese stremato dalla proteste, il premier Hariri si dimette (Corriere).
Su tutti le possibili nozze Fca-Peugeot (Sole e tutti): nascerebbe il colosso dell'auto da oltre 40 mld.

ECONOMIA
Manovra, c'è l'accordo: prima intesa nel vertice di maggioranza: la cedolare affiti resta al 10%, per ora restano plastic e sugar tax, nelle bozze del testo nuove clausole congela-spesa (Sole in prima e p.6 e tutti). Ridimensionata, su pressione del M5S, la stretta sulla flat tax per le partite Iva, mentre viene fermato l'aumento di tasse sulle sigarette elettroniche, aumenta invece la tassa sulla fortuna. Ora Renzi punta sul blocco della tassa sulla plastica. Confermati i 600 mln per la famiglia (su tutti). "Piena intesa politica sulla manovra" fanno sapere dalla maggioranza, anche se oggi servirà una verifica in Aula per mettere a punto i dettagli del testo che dovrebbe arrivare in Senato tra giovedì e venerdì. Per Franco (Corriere p.3) è un tentativo degli alleati di contenere di danni, si cerca un simulacro di unità concentrandosi sui provvedimenti della legge di Bilancio. Intanto, arrivano le prime aperture da Bruxelles, con Dombrovskis che spiega: "Abbiamo alcune preoccupazioni, ma non pensiamo alla bocciatura" (Stampa p.7 e tutti). Il sottosegretario 5S all'Economia Baretta al Corriere (p.2) dice: "La manovra di bilancio ha un impiano che nei suoi assi portanti non può e non deve essere toccato: lo stop all'aumento dell'Iva, il cuneo fiscale, gli investimenti. Dopodiche i miglioramenti sono sempre possibili, adesso come in Parlamento". Intanto, il premier Conte chiede "più" coesione ai partiti e annuncia il lavoro per una legge delega di riforma complessiva sia dell'Irpef che dell'Iva, da approvare all'inizio dell'anno prossimo, per avere un regime fiscale completamente nuovo nel giro di 12 mesi (Corriere p.3). Per Repubblica (p.2) la proposta di Conte serve a dare un segnale di stabilità per garantire una prospettiva politica di lungo respiro.

POLITICA
Tensioni nella maggioranza dopo il voto in Umbria. L'avvertimento del Quirinale: fate pace o si vota (Repubblica in apertura e 3). In caso di crisi, Mattarella esclude altri esecutivi ed è pronto alle urne, che farebbero slittare il voto sulla legge che taglia i parlamentari e la sua entrata in vigore. Ed è lo stesso Conte ad avvertire gli alleati: "Se cado, ok del Colle a votare subito senza taglio dei parlamentari" (Messaggero p.4). E ora le forze della maggioranza cercano di abbassare i toni, con Renzi che offre la sponda al premier: "Ha un futuro, va aiutato da tutti". Dal fronte dem cresce il pressing nei confronti del premier perchè dia uno stop alle liti nel governo (Messaggero p.4). Zingaretti invia un messaggio in codice agli alleati: "Se si vota, noi primo partito della maggioranza" (Corriere p.8). E il vice segretario dem Orlando alla Stampa (p.3) spiega: "I continui ultimatum logorano governo e Pd. Se è così, meglio le urne, anche se il voto non è uno scenario auspicabile neanche per noi. Il voto in Umbria dice che si è determinata una polarizzazione tra Lega e Pd. Se il governo non funzionasse e il Pd si logorasse, si creerebbe lo scenario più favorevole al Pd". Per questo resta forte la volontà tra i dem di proseguire l'avventura con i 5S. "Stiamo uniti o si rischia grosso" è l'avvertimento dem a Di Maio (Messaggero p.3). Il ministro Boccia al Corriere (p.8): "Per fronteggiare la deriva nazionalista e sovranista della destra serve quell'alleanza sociale di cui parlo dal 2013. Di Maio deve crederci, gli chiedo il coraggio di affrontare insieme i temi sociali e il tempo necessario a costruire una prospettiva. L'alleanza nazionale non è in discussione, se affronta di petto i problemi degli italiani. Ma se i 5S si impauriscono alla prima a elezione in cui vanno male, le tensioni di creano ed è un errore". Ma da Di Maio arriva la chiusura: in Emilia e Calabria corriamo da soli (su tutti). Ma nel Movimento è polemica su Di Maio. Tutti contro il leader e spunta il documento per cambiare statuto (Stampa p.2). Si fa largo la proposta di dare più poteri all'assemblea per toglierli al leader, che ora non è più difeso neppure da Grillo. Il fronte degli oppositori interni chiede che la leadership "sia contendibile" (Corriere p.6). E il deputato Gallo al Corriere (p.6): "Non mi interessa la questione della leadership. Bisogna tenere aperto il dialogo con il Pd e con le civiche per le prossime Regionali, ma in Umbria è stato fatto tutto troppo in fretta, non c'erano le condizioni per stare insieme senza prima decidere cosa fare insieme".
Nel frattempo, nel Pd si ragiona su un possibile congresso. E Giornale (p.4) si chiede: quanto durano Zingaretti e Di Maio? Il segretario dem è "al capolinea", con i renziani che preparano la scalata. Mentre Di Maio è sempre più in bilico. Libero (in prima e p.2-3) evidenzia come Di Maio, Conte e Zingaretti si stiano scavando la fossa da soli: volevano uccidere Salvini, invece sono morti loro. Hanno passato settimane a vantarsi di aver fatto fuori "il grande nemico" senza affrontare nessun problema e gli elettori li hanno puniti. Secondo Libero, non sono i ricchi a votare la Lega, ma opera, poveri, donne e giovani. E ora Salvini lancia la campagna per l'Emilia (Stampa p.4): primo comizio a Bologna il 14 novembre. Il governatore dem dell'Emilia, Stefano Bonaccini, a Repubblica (p.2): "Salvini si rassegni, in Regione non si decide sul premier. I grillini non sprechino l'occasione". Ma la candidata leghista in Emilia, Lucia Bergonzoni, alla Stampa (p.4) replica: "Il Pd può fare tutti gli accordi che vuole con i 5S, ma gli elettori non sono stupidi. Gli elettori grillini non votano Bonaccini perché hanno smesso di votare il Pd proprio a causa di Bonaccini".

ESTERI
Brexit, Corbyn cede sul voto: elezioni anticipate a metà dicembre (Messaggero p.10 e tutti) Escluso il "no deal", il laburista dice si alle urne anticipate. Elezioni previste per il 12 dicembre. Se i conservatori non otterranno la maggioranza, può perfino riaprirsi l'uscita dall'Ue. Stampa (p.12) intervista Barnier, negoziatore europeo: "Con Londra vogliamo avere una partnership con zero dazi, ma c'è poco tempo per negoziare. Brexit è una lezione per i populisti, ora non vogliono lasciare l'Ue. Se la Brexit si farà davvero? Credo che la volontà espressa vada in questo senso".
Russiagate, dagli Usa avvertimento a Conte, e intanto il Copasir apre un nuovo fronte (Corriere p.11 e altri). Ieri il comitato ha aperto formalmente anche il fascicolo sul possibile conflitto di interessi per il "caso Fiber". Vecchione al Copasir, ma gli Usa smentiscono ancora Conte (Repubblica p.9). Per il direttore del Dis tre ore di audizione segreta. Ha ripetuto la versione del premier: "Niente prove a Barr". Intanto il procuratore di Trump rilancia: "Da Roma informazioni utili per l'indagine sull'Fbi di Obama".
Siria, la tregua vacilla. Scontri al confine tra Erdogan e Assad (Stampa p.10). Miliziani sunniti attaccano i soldati di Damasco: sono sei le vittime. L'annuncio di Mosca: "I curdi si sono ritirati dalla zona di sicurezza". Intanto, dopo l'uccisione di Al Baghdadi, arriva un nuovo colpo all'Isis (Giornale p.12 e altri): secondo un tweet di Trump, il raid conclusosi con la morte del Califfo avrebbe consentito anche l'eliminazione del suo successore designato. 
Libano, proteste e caos. Il popolo in piazza attaccato da Hezbollah, e il premier Hariri si dimette. (Corriere p.12 e tutti). Paese sull'orlo del collasso (Messaggero p.10). "Raggiunto un punto morto, serve uno shock per superare questa crisi" dice il dimissionario Hariri (Repubblica p.15).
Migranti, verso la resa sul patto Italia-Libia (Repubblica p.6 e altri). Fra tre giorni il rinnovo automatico dell'intesa con il Paese dove migliaia di migranti restano ammassati in centri lager. L'ultima mossa del governo di Al Serraj per bloccare le navi umanitarie: "Prima di fare i salvataggi, chiedete il permesso". Intanto arriva il via libera per lo sbarco della Ocean Viking dopo 11 giorni in mare: saranno Francia e Germania ad accogliere settanta migranti. La nave attraccherà a Pozzallo: sono 104 in tutto le persone a bordo. Il Giornale: "Altri porti aperti, arrivano tutti".  Salvini attacc, accusando l'esecutivo di una "ennesima calata di braghe".

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Commentario del 29.10.2019

PRIME PAGINE
Risvolti del voto in Umbria in evidenza. Alleanza fallita, il governo trema (Messaggero). Conte-Di Maio, è scontro sul Pd (Stampa). Bye bye Giuseppi (Giornale, Verità). Conte e Zingaretti, via (Libero).  Intervista a  Di Maio: basta alleanze con il Pd (Corriere). Stelle cadenti (QN). "Devo tenere i 5 Stelle lontani dalla sinistra" (Repubblica). Zingaretti: governare da avversari? Allora meglio smetterla (Repubblica). Il triangolo dei tre separati in casa (Fatto). La Meloni: "Matteo pensi di più al centrodestra, se la Lega perde voti li prende Fdi" (Messaggero). Berlusconi: centrodestra di governo solo con noi (Giornale).
Delitto di Roma. Telefonate, pub, pusher: i misteri di Anastasyia (Corriere). I genitori di Luca: difficile difendere Anastasyia (Messaggero). L'autopsia conferma: "Luca non era drogato" (Tempo).
Esteri. Bce, l'omaggio dell'Europa a Mario Draghi (Sole). Draghi campione di europeismo (Stampa). Il cambio alla Bce, Macron: la lezione di Draghi per un'Europa più forte (Corriere e altri). L'addio di Draghi e l'omaggio dei grandi d'Europa (Messaggero). Mattarella: caro Mario, ti dico grazie (Repubblica). Il nuovo Isis: ipotesi Qardash come erede di Al Baghdadi (Corriere, Messaggero e altri). Cavusogli: Al Baghdadi eliminato grazie al patto fra Usa e Turchia (Stampa).

ECONOMIA
Manovra, nuova verifica: oggi doppio vertice di maggioranza. Focus sui provvedimenti per la famiglia, in arrivo la stretta per l'assegno unico (Corriere p.33). La ministra della Famiglia Bonetti a Repubblica (p.8) dice: "La scelta politica del governo è di mettere la famiglia al centro e di investire risorse significantive anche se dentro le disponibilità che la manovra consente. Sono stanziati 600 mln aggiuntivi oltre a un mlf di euro in tre anni per costruire asini nido e centri di servizi polifunzionali. Abbiamo poi scelto il finanziamento del congedo di paternità a sette giorni e i contributi annui per il pagamento delle quota per gli asili nido da 1500 a 3mila euro. Poi c'è l'assegno universale per tutti i nuovi nati: dal primo gennaio 2020 e per un anno, per un importo da 80 a 160 euro commisurato allo stato sociale delal famiglia. Questo pacchetto è un progetto di cui tutto il governo si è fatto carico".  Intanto, però, si riapre il cantiere della manovra: sfide su Quota 100 e partite Iva (Repubblica, Messaggero e altri). "Ora la manovra è un Vietnam" scrive il Giornale. Mentre il Pd chiede norme più restrittive sulla mini flat tax per risparmiare 2 mld l'anno di costo, il M5S teme imboscate sulle pensioni. Nel frattempo, il Messaggero (p.13) evidenzia come sia a rischio la lotta all'evasione fiscale: mancano norme per la raccolta dei dati fiscali.

POLITICA
In primo piano i risvolti sull'alleanza Pd-M5S delle Regionali in Umbria. "Alleanza fallita, il governo trema" titola in prima pagina il Messaggero. Le analisi del voto indicano che un elettore 5S su due si è astenuto in Umbria o ha scelto la destra, il Movimento ha perso 35mila voti rispetto alle Europee di maggio (Repubblica p.4). La Lega primo partito anche in Umbria, ma è FdI l'unico partito a crescere rispetto alle europee (Stampa p.2). E' resa dei conti tra gli alleati di governo e il M5S chiude alle intese con il Pd (Corriere p.2). "Devo tenere i 5S lontani dalla sinistra" dice Di Maio (Repubblica p.2) ed è gelo con Conte sulle alleanze civiche, ma per la Stampa (p.2) il capo del Movimento è sempre più isolato. Per il Giornale (p.5) Di Maio usa la sconfitta in Umbria per riprendersi il Movimento. Mentre Conte è preoccupato per la reazione "a caldo" nel M5S: il premier chiede di non generalizzare e ai partiti della maggioranza di non chiudersi rispettivamente la porta in faccia (Corriere p.5). Di Maio parla al Corriere (p.3): "Andare da soli alle elezioni amministrative è sempre stata la posizione del M5S: siamo alternativi ai partiti, non complementari. Quello in Umbria è stato un esperimento, non ha funzionato e punto. Si guarda avanti". Rispetto alla posizione di Conte, che vorrebbe rilanciare con le alleanze, il leader grillino spiega: "Dopo uno tra i nostri minimi storici alle Regionali, direi che può considerarsi un'esperienza chiusa. Incontrerò i territori, ma sono pronto a scommettere che nessuno mi chiederà di allearci con il Pd dopo il dato umbro". Ma sulla linea è scontro al vertice dei 5S: Conte, Grillo e Fico stoppano il capo e chiedono di "non cambiare linea" (Repubblica p.3). Ora si guarda al voto in Emilia-Romagna, altra roccaforte rossa, con i 5S che potrebbero non correre (Messaggero p.2 e altri). Nell'Emilia che diventa decisiva – scrive la Stampa (p.3) – il Pd locale corteggia i renziani. Libero (p.4) vede l'effetto domino sulle intese: dall'Emilia alla Calabia, salta tutto. Il deputato Trizzino alla Stampa (p.2) frena: "Indietro non si torna, il percorso con il centrosinistra è irreversibile". Il Fatto (p.7) prova a fornire una via d'uscita: per salvare il "patto civico" in Emilia via i due simboli. "Queste alleanze con le liste civiche andavano costruite meglio, avviando prima un percorso e un metodo – dice la senatrice 5S Fattori a Repubblica (p.2) -. Ma questo governo è l'unica opportunità possibile".
Dal fronte dem arriva la reazione di Zingaretti: "Non si governa tra nemici, senza un comune sentire bisogna trarre le conseguenze" (su tutti). Il Pd minaccia il voto anticipato per far paura a Renzi e Di Maio (Stampa p.5 e altri). Per il Giornale (p.4) il segretario dem teme nuove batoste regionali e punta al voto per salvarsi la poltrona e stoppare Renzi.
Intanto, per Libero (p.2) il grande sconfitto del risultato umbro è Conte, l'avvocato del popolo, premier di 4 gatti. Giornale e Verità scelgono lo stesso titolo in apertura: "Bye bye Giuseppi". Salvini alla Verità (in prima e p.9) lancia la sfida: "Questo è il governo tasse, sbarchi e manette. Ma non gli faremo fare altri danni. L'Umbria è un segnale chiaro, poi arriveranno Calabria ed Emilia. Quanto rimarranno attaccati alla poltrona non lo so dire, ma noi offriamo il cambiamento". Per il Corriere (p.9) Salvini non ha fretta e punta su una "cottura a fuoco lento" di 5S e dem. La Meloni al Corriere (p.10) lancia l'affondo: "Quello umbro era un voto di fiducia e hanno fallito. Se vinciamo in Emilia le elezioni sono inevitabili".

ESTERI
L'uccisione di Al Baghdadi continua a trovare spazio sui quotidiani. Dopo la sua morte arriva il momento della successione: "Isis in mano a Qardash?, l'ombra del fantasma per il dopo al Baghdadi", titola il Corriere (p.12). Il duro ex ufficiale di Saddam sarebbe stato scelto come successore. Il suo soprannome è "il distruttore" (Giornale p.12). Il ministro Esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu all Stampa (p.8): "Al Baghdadi nemico dei turchi. C'è stato uno scambio di informazioni e un coordinamento tra le nostre autorità militari e quelle statunitensi".  Çavuşoğlu respinge anche le accuse sui presunti crimini di guerra commessi in Siria: "Sono totalmente infondate, siamo delusi. Si tratta di una campagna diffamatoria contro i nostri sforzi per contrastare la minaccia terroristica". Un passaggio anche sulle relazioni con l'Italia: "Condividiamo l'identità mediterranea, riteniamo importante l'amicizia di un alleato e partner strategico. Le recenti dichiarazioni e l'embargo sulle armi sono tuttavia inaccettabili, l'Italia dovrebbe riconsidMa il Fatto (p.21) scrive: altro che Califfo: Erdogan vuole isolare Kobane. Gli ufficiali curdi gioiscono per l'uccisione di al Baghdadi, ma riportano l'attenzione sull'aggressione da parte della Turchia. Il cessate il fuoco non ha avuto gli effetti sperati e l'esercito turco avanza verso Til Tamer.erare approccio".
Brexit,da Bruxelles ok al rinvio. Slittamento al 31 gennaio 2020 (Messaggero p.17 e altri).  Ancora bocciata la mozione per elezioni a dicembre proposta dal premier Johnson che ora proverà a convincere i liberaldemocratici (Corriere p.15). Arriva la proroga quindi, ma a determinate condizioni: Il Regno Unito potrà uscire anche anticipatamente rispetto alla data stabilita, più precisamente il primo giorno del mese successivo dopo l'accordo di recesso.
Draghi, ufficiale il passaggio di consegne: cede la guida a Lagarde, l'omaggio dei grandi d'Europa (Messaggero p.15 e tutti). Mattarella lo elogia: "Impegno straordinario". Secondo la Merkel ha offerto "un contributo importante alla stabilità", per Macron ha "impedito che l'Unione affondasse". Il testimone passa ora a Lagarde: "Non lo faremo rimpiangere" (Qn p.29). Messaggero intervista il presidente Abi Patuelli: "Ha retto impassibile a molti attacchi e la moneta unica è solida come non lo è mai stata".

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Commentario del 28.10.2019

IN PRIMA PAGINA
Voto in Umbria. Salvini trionfa, colpo al governo (Corriere). Asfaltati (Giornale). Disfatta del patto Pd-M5S (Messaggero). Valanga Salvini su Pd e 5Stelle: "Una pagina di storia, adesso Conte a casa" (Stampa). Trionfo Lega, l'Umbria affossa il patto Pd-M5S (QN). Salvini si consola con l'Umbria: Lega&C. battono Pd-5S 60-40 (Fatto). Conte: una sconfitta non può fermare le alleanze Pd-5S (Repubblica). C'era una volta l'Umbria rossa (Repubblica). Sinistra stracciata (Libero).
Istruzione. Contratto scuola: aumento per i prof fermo a 85 euro (Sole).
Omicidio di Roma. La fidanzata di Luca dai pm: troppi punti oscuri (Messaggero). Fidanzata, soldi, droga: i misteri del delitto di Roma (QN).
Esteri. Raid americano: "Ucciso il califfo" (Repubblica). Trump annuncia la morte di Al Baghdadi: "Gridava, piangeva: il capo dell'Isis è morto da codardo" (Corriere e tutti). Tradito da una moglie (Fatto). Con sé ha ucciso i tre figli: si è fatto esplodere (Messaggero). Voto in Argentina, avanti Fernandez ondata peronista (Messaggero). La Bce del dopo-Draghi col pilota automatico (Fatto). L'ex-ministro Schauble: "Pareri diversi, ma Draghi ha salvato l'euro" (Corriere).
Altre notizie. Calcio: l'Atalanta ne fa 7 ed è terza, la Lazio sbanca il Franchi, frena il Napoli (Corriere e tutti).
Tim. Arriva Rossi, modello Banca d'Italia per Tim (Economia).

ECONOMIA
Bce, ecco la squadra e le regole di madame Lagarde (Economia p.7, Fatto p. 6 e altri). L'Europa con Macron, Mattarella e Merkel saluta oggi Mario Draghi che lascia Francoforte. La nuova presidente della Bce però non avrà vita facile. La banca ha meno munizioni in caso di recessione. Gli opppositori dei tassi negativi sono già usciti allo scoperto, saranno però in molti a sostenerla, da Visco, al vertice de Guindos al capo economista Philip Lane. Corriere (p.18) intervista Wolfgang Schäuble, ex ministro tedesco che "racconta" Mario Draghi: "Avevamo posizioni diverse, ma lui ha salvato l'Euro". Sulle accuse a Deaghi di aver salvato l'Euro ma aver fallito sull'inflazione,  Schäuble risponde: "Su questo non posso permettermi nessun giudizio, , entrerei nell'ambito delle competenze della banca centrale". Sempre su Corriere (p.18) anche le parole dell'ex segretario a Tesoro Usa, Robert Rubin: "Draghi ha fatto ciò che riteneva giusto. Sceglierà futuro in politica? Non credo". Intanto oggi a Francoforte si terrà la conferenza formale per il cambio di presidenza alla Bce.
Manovra in arrivo, un tetto alla spesa per i ministeri: nodi famiglie e tasse (Messaggero p. 13). In vista anche aggiustamenti per le nuove imposte, a partire da quella sulla plastica. Lotteria degli scontrini, possibile rinvio. I commercianti: non siamo ancora attrezzati. I registratori di cassa vanno aggiornati entro il primo gennaio, quando scatterà anche l'invio telematico dei corrispettivi (Sole prima e p. 3 e altri). Taglio dei bonus ai "ricci" su polizze, scuola e sport: coinvolto lo 0,7% dei contribuenti tra chi rischia una limatura e chi un azzeramento. Il risparmio per l'Erario potrebbe rivelarsi modesto: poco più di 30 milioni.
Istruzione, aumento ai prof: caccia a 500 milioni, nel mirino ora c'è la card formazione (Sole p. 6 e altri). Con i 3,2mld previsti nella legge di bilancio, la busta paga degli statali crescerà, in media, di 96 euro. Ma per i docenti l'asticella rischia di fermarsi a soli 85.

POLITICA
Voto in Umbria, trionfa la Lega: tracollo dell'asse giallorosso (Corriere prima e p. 2 e tutti). La Tesei vince col 57,3% delle preferenze, contro il 36,2 di Bianconi. A Salvini il 37,3%, il Pd cala al 20,9%, M5S all'8,2. Ma il terzo partito è Fdi che arriva in doppia cifra (10,3%). "Ora qualcuno a Roma si sentirà abusivo" esulta l'ex vicepremier dopo i primi risultati, fissando il prossimo obiettivo: "Ora l'Emilia Romagna" (Libero p.3).. La Meloni, che con Salvini sfiora il 50% dice: "Per noi un dato clamoroso: abbiamo liberato l'Umbria dopo 70 anni, ora liberiamo il Paese". L'esultanza di Berlusconi: "Diritto-dovere di governare: il centrodestra è maggioranza, il voto azzurro anche alle civiche vicine a Forza Italia" (Giornale p. 4). Tajani moderato: "Non cadranno, ma stiamo pronti". Il vicepresidente di Fi: "Noi più deboli degli alleati? L'importante è essere uniti" (Corriere p. 5, Repubblica p. 4).
"C'era una volta l'Umbria rossa" titola Repubblica. Che come tutti i quotidiani nazionali, classifica il risultato delle urbe umbre come un colpo al governo. "Asfaltati" titola il Giornale, "Sinistra stracciata" rimarca Libero, mentre il Tempo ironico gioca con le parole: "Bacioni perugina". Di Maio sotto accusa, blocca le intese locali: il nostro esperimento non ha funzionato (Corriere  p. 9, Repubblica p. 2 e tutti). Il blog ufficiale boccia l'esperimento ma getta un'ombra sul futuro dell'esecutivo: "Terza via possibile solo guardando oltre i poli contrapposti" (Repubblica p. 2).  Nel Pd Zingaretti dice: "Riflettere sulle scelte. La sconfitta? E' l'eredità di Renzi" (Repubblica p. 6). E Renzi va all'attacco di Conte: "Avevo ragione, il patto non funziona. Conte? Un boomerang, non ha tocco magico" (Messaggero p. 6). Il premier però, non molla, ma resiste e rilancia: un errore fermare ora l'alleanza (Corriere p. 8). E avverte: "Se salto non c'è nessun altro premier" (Messaggero p. 3). Il Financial Times lo attacca per i legami con un fondo d'investimento sotto indagine in Vaticano, ma il capo del governo replica: "Nessun conflitto d'interessi" (Giornale p. 7 e altri)..

ESTERI
Gli Usa sferrano il colpo all'Isis: ucciso il capo Al Baghdadi L'assalto nel tunnel, poi l'esplosione, l'annuncio arriva direttamente da Trump(Messaggero p.10 e tutti) "Altro che eroe, è morto come un codardo", queste le parole del capo della Casa Bianca nel discorso in cui annuncia alla nazione ed al mondo l'uccisione del capo dell'Isis. Era ricercato da anni (Repubblica p.8), una volta sentito in trappola si è fatto esplodere, con lui morti anche i suoi tre figli. Fondamentale il supprto dei curdi nel fornire informazioni preziose agli americani, già un mese fa, per tracciarne il percorso. Nello stesso giorno della fine del «califfo», in un altro raid nella provincia di Aleppo,è stato ucciso anche il suo vice e portavoce dell'Isis, Abu Hassan al-Muhajir (Corriere p.10). Su tutti i giornali viene anche tracciato il profilo di Abu Bakr al Baghdadi, "l'imam che sognava di essere Califfo" (Stampa p.11). Morto e risorto più volte, è stato il regista del terrore nel mondo, fondamentale l'aiuto di una delle sue mogli che ha permesso agli Usa di individuare la sua posizione. Ora però si teme possibile vendetta.
Argentina, sconfitto Macrì, il presidente è peronista.  (Messaggero p.15, Corriere p.14 e altri). Fernandez, il suo sfidante, va verso una vittoria al primo turno: col 93% dei voti scrutinati Fernandez ha ottenuto il 47,7% contro il 40% di Macrì. Il governo liberale uscente paga la crisi economica e le promesse non mantenute. Fernandez ha condotto una campagna elettorale accorta, gestendo il vantaggio derivante dal malcontento degli argentini per la ricetta liberale del centro-destra.

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Commentario del 27.10.2019

IN PRIMA PAGINA
Manovra. Cuneo fiscale in due tempi (Corriere). Il governo confessa: 12 miliardi di tasse. Gualtieri scrive ai commissari Ue: nuove entrate per lo 0,7% in cambio di 3 miliardi di taglio del cuneo (Verità). Decreto fiscale, evasori e contante: stretta graduale (Messaggero). L'idea di Forza Italia: limite delle tasse al 30%, ecco come si può fare (Giornale). Mattarella: imposte più eque per le imprese (Giornale). Flop reddito di cittadinanza, su 60mila neanche un lavor0 (Fatto, Giornale e altri).
Politica. Oggi voto in Umbria: l'onda lunga dei leader sui candidati presidenti (Corriere). "Se perdiamo male, addio coalizione". I 5Stelle: in caso di disfatta, niente più alleanze locali col Pd (Repubblica). Giachetti: "Con il M5S no all'alleanza stabile o andiamo a sbattere" (Stampa). Salvini in cerca della rivincita su Di Maio (Stampa). Da Di Maio a Zingaretti fino al Cav, ecco chi rischia nelle urne umbre (Verità).
Delitto di Roma. Il giallo della Caffarella si complica: la fidanzata non convince i pm (Tempo).  La fidanzata del killer: "Con lui dopo il delitto" (Stampa). L'amico del killer di Luca: "Sbagliato coprirlo, pagherà" (Messaggero). Giallo sui contatti di Anastasia con i rapinatori (Corriere).
Chiesa. I vescovi aprono al sacerdozio per diaconi sposati (Stampa).
Esteri. Stati Uniti, lo sgambetto miliardario di Trump al re di Amazon: il Pentagono per il cloud stipula un contratto con Microsoft (Corriere). Per la Russia, l'Africa è un'immensa start up (Sole).
Altre notizie. Denuncia la Siae: licenziato e scaricato dall'Anac (Fatto). All Blacks ko dopo 12 anni, Inghilterra in finale: "Questa è la fine del mondo" (Messaggero).
Mediobanca, quel giallo su Del Vecchio e i piani francesi per Generali (Giornale).

ECONOMIA
In primo piano economico-politico su Corriere e Messaggero l'entrata in vigore del Dl fiscale collegato alla manovra: via al tetto dei contanti (dal luglio 2020), al nuovo prestito-ponte per Alitalia (400 mln), alla spending review dei ministeri (3 mld e 89 mln), agli incentivi per i seggiolini salva-bebè e al fondo di garanzia per Pmi (670 mln per il 2019). Anche il presidente Mattarella, in un messaggio al presidente della Cna, suggerisce per le imprese "un Fisco semplice ed equo, che favorisce l'imprenditorialità e non distorca la concorrenza tra operatori". Niente tassa, per ora, su plastica e bibite gassate. Parte la battaglia contro l'evasione fiscale e per incentivare l'uso dei pagamenti elettronici (in dettaglio su Corriere p.3 e Messaggero p.7). Il tema anche su Repubblica (p.8), che a corredo intervista il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani: "Per ridurre l'evasione fiscale il punto chiave non è il codice penale, ma incentivare il passaggio alla moneta elettronica. Abbiamo evitato la stangata Iva, ma l'obiettivo è ridurre la pressione impositiva e rafforzare le misure per famiglie e anziani non autosufficienti". Favorevole alla linea morbida e di transizione anche il premier Conte, che annuncia la piena effettività del taglio del cuneo nel 2021, e intanto va alla Cna e promette flat-tax inalterata fino a 65mila euro, rispondendo all'allarme della categoria sull'accanimento dello Stato (Corriere p.5). Salvini lo critica: "Il premier è andato a prendere in giro gli artigiani: lo Stato paghi prima i debiti". Dalla pubblicazione in Gazzetta del decreto (con molte misure a effetto differito e che richiederà una trentina di provvedimenti attuativi) emerge inoltre che il versamento dell'acconto Iva di fine dicembre diverrà il primo test per la stretta penale sull'evasione (Sole p.1-3): sarà infatti già operativa la nuova soglia ridotta a 150mila euro per far scattare il reato di omesso versamento Iva. Il Giornale lancia in apertura l'idea di FI sul limite delle tasse al 30%, con flat-tax sull'Irpef e contributo regionale, e denuncia il flop del Reddito di cittadinanza, che in Lombardia ha segnato un record negativo, con 60mila beneficiari che non hanno trovato lavoro e sono costati allo Stato 482 mln. Sul Corriere invece (p.2) panoramica nazionale del Reddito, che viene sospeso a una famiglia su dieci, portando lo Stato a risparmiare 2 mld: il numero delle famiglie beneficiarie scende così da 1,248 milioni a 850mila. Sul fronte risparmio, l'Osservatorio Tosetti Value rileva che nei primi nove mesi 2019 il rendimento medio delle prime 30 società di gestione che operano in Europa si è attestato al 12,3%, più alto rispetto al 7,6% generato dalle prime 10 società italiane. Secondo l'analisi l'industria domestica del risarmio gestito paga l'eccessiva frammentazione, con solo due operatori italiani che compaiono nella top 30 europea. Infine, in prima sul Sole l'allarme della GdF sulle fideiussioni false, il nuovo business della criminalità: una minaccia che incombe sui privati e sulle Pa, spesso nelle gare d'appalto. Il timore delle Autorità interessate (Bankitalia, Consob, Anac, Covip e Ivass) è che il livello e l'intensità delle truffe siano molto più estesi dei volumi illeciti finora accertati, pari a 1,6 miliardi negli ultimi quattro anni. Nel mirino soggetti non autorizzati e quelli specializzati nelle frodi, diversi criminali esteri e imprese con residenza nei Paesi dell'Est Europa senza requisiti di legittimità. Inoltre le polizze fideiussorie false viaggiano ormai spedite anche on line.

POLITICA
Oggi dalle 7 alle 23 si vota in Umbria, primo test per il governo (Stampa prima e p. 4). Governo e M5S-Pd appesi al 38%, ma il premier conferma: il patto andrà avanti (Messaggero p. 9). Salvini ci crede: "Avviso di sfratto per il governo" (Repubblica prima e p. 2). L'ex vicepremier, che rompe il silenzio elettorale con un comizio su Facebook, spera in una vittoria con distacco a due cifre della sua candidata (e di tutta la coalizione di centrodestra) per destabilizzare l'esecutivo. La risposta a Salvini arriva dalla Lombardi (M5S) che precisa: "Comunque vada non ha valore nazionale, avanti nel percorso con i dem". Ma Di Maio è pronto a fermare le intese col Pd "se si perde male, non si replica" (Repubblica p. 3). Una disfatta chiuderebbe la possibilità di accordi in Calabria ed Emilia Romagna. E Giachetti, alla Stampa (p. 7) dice: "Con il M5S nessuna alleanza strutturale o andiamo a sbattere". Il governatore lombardo Fontana: "Oggi inizia la riscossa del centro destra, poi toccherà all'Emilia".
La terza gamba della maggioranza, ossia Renzi e Italia Viva, si tiene a distanza dal voto (Repubblica p. 5 e altri). L'ex premier spiega che alle regionali di maggio in Toscana farà "campagna casa per casa". No al Pd che vorrebbe il simbolo in corsa anche in Emilia Romagna.
Il Corriere (prima e p. 6) punta invece sulla corsa  faticosa dei due candidati Tesei e Bianconi, costretti a stare un passo indietro (Corriere prima e p. 6). I due hanno giocato la partita con eleganza, ma il palco è sempre stato nazionale.
Sul fronte Capitale, la Raggi pressa Palazzo Chigi per avere più poteri per la città (Messaggero p. 11). Dopo lo sciopero e l'appoggio di Zingaretti ai sindacati, si allarga il solco tra dem e grillini. La sindaca vede Conte e spinge il ddl, ma lo staff del premier ribadisce che "non se n'è parlato".

ESTERI
Contratto miliardario a Microsoft, l'ultimo sgarbo di Trump a Bezos (Corriere prima e p.12 e su tutti). Accordo con il Pentagono, il gigante fondato da Bill Gates prevale su un altro colosso - la favoritissima Amazon - nella battaglia per il contratto tecnologico più ambito. La conquista di Jedi apre al vincitore nuovi orizzonti non solo per il valore delle forniture, ma anche perché ora Microsoft è in pole per altri contratti col governo americano e con le forze armate di altre nazioni.
Cile, Pinera prova a placare il milione in piazza: "Cambio il governo" (Corriere p. 18 e altri). Rispondendo all'hastag #lamarchamasgrande, la popolazione cilena ha invaso le strade di Santiago dove negli ultimi giorni si sono registrati 18 morti e 5500 arresti, convincendo il presidente a rimettere mano alla squadra di governo e tagliare servizi di base.
Erdogan offre a Sarraj un'alleanza difensiva (Stampa p. 11). Ankara ha proposto al Governo di accordo nazionale di Fayez al Sarraj, di creare "un'alleanza difensiva" che conferirebbe ai turchi il diritto di intervenire direttamente in caso di un attacco che abbia per obiettivo la Tripolitania. Il Gna ha per ora preso tempo anche perché il recente attivismo di Ankara in Siria solleva interrogativi.

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Commentario del 26.10.2019

PRIME PAGINE
Cronaca in primo piano. Luca ucciso a Roma, lite per la droga (Corriere). Presi i killer (Messaggero). Guerra politica sul caos Roma (Giornale). Repubblica parla di "droga Capitale": dossier shock della Procura, a Roma 30 piazze di spaccio, se ne vende a tonnellate. Ieri lo sciopero nella Capitale: paralisi Roma, Raggi spacca il governo (Messaggero).
Elezioni regionali in Umbria, primo test per il governo (Corriere). Foto di gruppo dei giallo-rossi (Repubblica). Conte: "Non è un test". Salvini attacca: "Ora a casa" (Messaggero). Franceschini alla Stampa: "Con il M5S per governare a lungo. In Umbria il primo passo".
Brexit, l'Europa tiene in sospeso i tempi del rinvio (Sole).
Tra i temi economic: S&P conferma il raging dell'Italia (Messaggero). Intanto, nella lotta all'evasione, il dl fiscale introduce più intercettazioni e carcere (Sole).

ECONOMIA
Standard&Poor's conferma il rating dell'Italia: BBB con outlook negativo (Messaggeri p.13 e tutti). Il giudizio dell'agenzia resta due gradini sopra al livello "spazzatura", ma S&P giudica "credibili" i target del manovra, prevedendo un rapporto deficit/Pil al 2% per quest'anno e al 2,2% nel 2020. Il Corriere (p.5) scrive: in sostanza, il giudizio viene sospeso in attesa di conoscere i contenuti della manovra di bilancio, non ancora arrivata in Parlamento. Ma i nodi della nostra economia restano tutti. Secondo S&P, il Pil "debole" resta il "principale rischio" per la tenuta dei nostri conti pubblici. Mentre "famiglie e aziende, invece di spendere, continuano a costruire risparmi precauzionali, complicando gli sforzi per ridurre il debito pubblico". Per il Giornale (p.2) S&P non si fida di Gualtieri, il giudizio sulla manovra è rinviato al 2020.
Repubblica (p.8) si concentra sui tagli al cuneo fiscale, che porteranno mille euro l'anno in più nelle tasche dei lavoratori. Secondo le stime del Tesoro la misura toccherà 15 mln di dipendenti, comprendendo anche gli 80 euro del "bonus Renzi". Pronto il decreto fiscale che contiene anche il congelamento, da subito, di oltre 3 mld di spese dei ministeri "mediante riduzione delle dotazioni di competenza e di cassa relativa alle missioni e ai programmi di spesa", colpiti soprattutto i fondi del Tesoro  (Stampa p.6 e altri). De Francesco sul Giornale (p.2) scrive: il governo fa spending review sulla pelle delle imprese, i tagli ai ministeri, infatti, rischiano di diventare un balzello. Il decreto di sblocca: Colle verso la firma, ma sulla "plastic tax" è ancora scontro (Messaggero p.13). Nel Dl previsto un bonus pagamenti elettronici da 54 mln per gli esercenti (Sole p.2): credito d'imposto al 30% che riguarderebbe una platea di 3,1 mln di soggetti. Calcolando anche l'effetto emersioe, il gettito Iva potrebbe salire di circa 3 mld.

POLITICA
Il battesimo dell'alleanza di centrosinistra. I leader in Umbria per fermare la destra (Stampa p.2 e tutti). Domani le elezioni per la Regione: Conte, Di Maio, Zingaretti e Speranza insieme. Foto di gruppo tra imbarazzi e un grande assente, scrive Repubblica (p.11) evidenziando la presa di distanza di Matteo Renzi. Conte con gli alleati: "Questa coalizione ha un futuro" (Corriere p.3). L'Umbria unisce i giallorossi, che ora cercano la rimonta:  l'obiettivo minimo è ridurre la distanza di 11 punti con il centrodestra (Repubblica p.10). "Questi pensano pure di vincere" attacca Libero (in prima e p.4). E il Giornale (p.4) ironizza: il "patto di Narni" ha una sola strategia: schiantarsi tutti insieme. Mentre dalla maggioranza negano che quello umbro sia un test nazionale, Salvini lancia la sfida: "Avviso di sfratto al governo: vinciamo nelle Regioni, poi urne politiche e torniamo a Palazzo Chigi" (Messaggero p.11 e tutti). Salvini punta sulla Regione per la prima spallata a Conte (Sole p.6). Ma il ministro dem Franceschini alla Stampa (p.3) dice: "L'Umbria è una sfida importante per la regione e un dato politico importante per il Paese. Sono fiducioso, ma non è un solo risultato che può condizionare in senso positivo o negativo il futuro di un campo riformista che si ricandida a governare il Paese". Franceschini lancia l'alleanza con i 5S anche per le altre Regioni che andranno al voto: "Questo deve essere l'inizio di un percorso che porti a costruire un'alleanza elettorale tra centrosinistra e 5S, in grado di governare il Paese. E di allearsi a livello locale per sconfiggere la destra, creando in Italia un nuovo bipolarismo". Il renziano Marattin a Repubblica (p.12) parla dell'assenza di Italia viva in Umbria: "Pd, M5S e LeU stanno costruendo un'alleanza politica strutturale, magari pure un soggetto politico unico: una socialdemocrazia innervata da movimentismo. Noi siamo liberal-democratici".
Sul Corriere (in prima e p.6) il sondaggio di Pagnoncelli, che torna sulla proposta di estendere il diritto di voto ai 16enmni: il 64% degli intervistati dice no, mentre l'81% "difende" la partecipazione politica degli over 65.

ESTERI
Russiagate, Trump e Barr all'attacco dell'Fbi: controinchiesta penale  (Messaggero p.14 e tutti). Svolta a Washinghton, ora potrebbe essere incriminato anche Mifsud, scatta la caccia all'anonimo che svela i segreti della Casa Bianca. Coinvolta anche l'Italia, il procuratore potrà chiedere mandati e ordini di comparizione (Stampa p.5). L'obiettivo di Trump è quello di screditare il dossier che ha scosso tutta la prima parte del suo mandato. Intanto martedì prossimo il Copasir audirà Gennaro Vecchione, direttore del Dis, che partecipò ad entrambi gli incontri con Barr a Roma. Barr, secondo quanto riferito da Conte, chiese dettagli sul professore maltese Mifsud e sull'operato dell'intelligence Usa in Italia per fatti risalenti alla primavera-estate 2016 (Stampa e altri). Per la Verità (in apertura e p.2) l'America non si fida più e avvias un'indagine per capire a che gioco stia giocando Conte. L'investigazione sul presunto complotto contro il presidente Usa diventa un'inchiesta penale "anche grazie alle prove raccolte a Roma", e lo scenario imbarazza Palazzo Chigi.
Repubblica (p.15) intervista Sadiq Khan, sindaco di Londra, che parla di Brexit: "Prima di tutto dobbiamo evitare un'uscita dannosa attraverso un secondo referendum in cui finalmente i britannici avranno davanti scelte chiare, non come nel 2016". Poi aggiunge: "Tutti gli studi ci dicono che con qualsiasi Brexit saremo più poveri. La cosa paradossale è che l'uscita dall'Ue avrà conseguenze limitate per Londra, in grande maggioranza europeista, che sarà sempre cool e con i più ampi investimenti nel mondo. I peggiori danni li avranno quelle aree più povere pro-Brexit". Intanto, sulla tragedia del "camion della morte" nell'Essex, arrivano le conferme: sono quasi tutte cinesi le 39 vittime (su tutti).
Argentina, domani le presidenziali: Alberto Fernandez può trionfare al primo turno  (Stampa p.10). Il peronismo verso la vittoria, e intanto il Paese rischia il default. A rincorrere, invece, è il presidente in carica, ma sempre più "uscente" Macri, in un Paese accerchiato dalla crisi economica.

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Commentario del 25.10.2019

PRIME PAGINE
Cronaca in primo piano, con l'omicidio a Roma. Luca ucciso per uno zainetto (Corriere). Ucciso a 24 anni per un gesto di coraggio (Repubblica). L'omicidio che scuote Roma (Messaggero). La Roma violenta è un caso politico (Giornale). Vilipendio di cadavere: per Salvini è colpa del governo, ma i tagli alle forze dell'ordine li fecero B.& Lega (Fatto).
Scontro politico che infiamma in vista del voto di domenica in Umbria. Pd-M5S sul palco, uniti per l'Umbria (QN). Di Maio, Zingaretti e premier in Umbria: ma Renzi non c'è (Messaggero). Salvini: Umbria trappola per Conte (Stampa).  La Meloni querela Repubblica: "Su di me soltanto balle" (Libero).
Tra economia e lavoro, "Accordo per l'Ilva, lo scudo legale esiste": al Corriere parla il ministro Provenzano. "Senza l'industria il Sud non esisterà più" aggiunge il ministro  a Repubblica.
Manovra, si riparte (Avvenire). Ecco tutte le microtasse (QN). Baby bonus, maxi trucco (Giornale).
Intanto, è polemica sulla misura che inasprisce le misure per gli evaosri. Fi al Colle: il carcere per gli evasori è incostituzionale (Giornale e altri).
Su tutti il saluto di Draghi: "Lascio la Bce, non ho rimpianti" (Corriere). "Il futuro? Chiedete a mia moglie" aggiunge Draghi (Repubblica). Brexit, Johnson ci riprova: chiesto il voto anticipato (Corriere, Giornale). Il Parlamento Ue sbarra i porti alle Ong (Stampa). Medio Oriente, dopo i curdi, Erdogan vuole attaccare la Siria (Fatto).

ECONOMIA
Manovra, lettera di risposta all'Europa, il ministro Gualtieri assicura: "Siamo stati prudenti" (Corriere p.8 e altri). I tecnici del Tesoro sono convinti che le entrate delle misure saranno maggiori rispetto alle stime inserite nel documento. "Con l'Europa – spiega il viceministro Misiani alla Stampa (p.4) – possiamo dimostrare, numeri alla mano, che è una manovra di bilancio espansiva ma che rispetta le regole". Intanto, il governo congelerà una parte della spesa pubblica del 2020 in attesa di verificare i risparmi su quota 100 (su tutti). Ieri però la notizia apparsa sui giornali dei 5 mld in arrivo dalle nuove microtasse ha fatto infuriare il Tesoro, con il viceministro Misiani che parla di "fake news": i conti del ministero parlano di 2 mld, soldi che provengono da sugar tax, plastic tax e web tax (Repubblica p.7). Previsti 3 mld di risparmi dai ministeri: bloccata fino a fine anno la spesa dei dicasteri (Sole p.3). Intanto, il decreto fiscale dovrebbe arrivare oggi al Quirinale per la firma. Si cerca ancora, in maggioranza, l'intesa sull'inasprimento delle pene per gli evasori fiscali. Per il Messaggero (p.9) è difficile che il testo arrivi al Colle se non si scioglie il nodo del carcere agli evasori: renziani e Pd scettici sulla forzatura del M5S, i limiti definiti troppo bassi. E ci sarebbe dubbi anche da parte dei magistrati. Forza Italia ha inviato ieri una lettera a Mattarella definendo il provvedimento "incostituzionale".
Alla Bce si chiude l'era Draghi (su tutti). Spiragli di futuro in Quirinale, ma lui scherza: "Chiedete a mia moglie". "Liquidità ampia e tassi bassi, Draghi lascia il pilota automatico" scrive il Sole (p.5), sottolineando come Draghi abbia rimarcato nell'ultima conferenza stampa la necessità di mantenere una politica monetaria ultra accomodante a cuasa del deterioramento economico.

POLITICA
In primo piano le Regionali in Umbria. Di Maio e Zingaretti insieme sul palco (su tutti), e anche Conte al fianco di Pd e M5S per la sfida umbra, ma Italia Viva non c'è (Corriere p.9 e tutti). L'ultima spiaggia giallorossa – titola il Fatto (p.2) – tutti insieme in Umbria con la scusa della manovra: Zingaretti e Di Maio fanno il loro esordio sullo stesso palco. Ci saranno pure Conte e Speranza, Renzi rifiuta. L'assenza di Italia viva suscita la reazione dei dem, convinti che Renzi scommetta sulla sconfitta per indebolire l'esecutivo (Messaggero p.13). Ma il renziano Rosato al Mattino (p.7) spiega: "Lo abbiamo saputo solo adesso. Non ci saremo ma facciamo il tifo". Bianconi, candidato governatore, al Fatto dice: "Pd e M5S hanno avuto l'umiltà di  mettersi in discussione aprendosi al mondo civico prima scegliendo il presidente Giuseppe Conte e poi, in Umbria, me. Sono orgoglioso: possiamo essere un modello per altre Regioni". "Dopo l'Umbria, con il M5S anche il altre Regioni" rilancia il capo dei deputati Pd Delrio al Corriere (p.10). Intanto, è caccia al voto degli indecisi per domenica, ma il governo rischia l'effetto boomerang (Stampa p.4). E il Giornale (p.2) evidenzia la possibile trappola per il premier. I sondaggi danno avanti il centrodestra, Salvini a Stampa (p.5) e QN (p.8) attacca: "Vengono tutti appassionatamente i puffi del governo? Sono proprio disperati. Hanno capito che quello di domenica è un voto politico e sanno che prenderanno una mazzata che se la ricorderanno per 50 anni". Poi il leader del Carroccio prosegue: "Cosa vengono a fare qui? Mi sembra una politica molto vecchia maniera, venire qui a promettere autostrade, soldi, finanziamenti, aiuti, tagli. Veramente squallido". Verità (in prima e p.9) segnala: a un passo dal voto, la giunta di centrosinistra in Regione dà 14 mln ai propri dipendenti, è una "mancia elettorale". Berlusconi invece parla al Messaggero (p.11): "Ho visto in Umbria la richiesta di un cambiamento di una Regione sclerotizzata e condannata alla decadenza da decenni di potere ininterrotto della sinistra. La gente sa che noi siamo il cambiamento possibile". Il numero uno di Fi ragiona poi sul futuro del centrodestra: "Il mio obiettivo è realizzare un centrodestra europeo che possa nel tempo cambiare gli equilibri continentali, mettendo insieme Popolari, Liberli, Conservatori e sovranisti responsabili, come la Lega, per trasformare profondamente l'Ue".

ESTERI
Brexit, Johnson ci riprova e chiede il voto anticipato (Corriere p.14 e tutti). Ma anche in questo caso, come già accaduto due volte a settembre, non è certo che il Parlamento gli darà via libera: servono i due terzi dei voti e dunque è cruciale il sostegno dei laburisti. I Labour dettano le loro condizioni: "Prima il governo escluda il 'no deal'".
Immigrazione, l'Europa affonda le Ong, arriva il no ai porti aperti per legge che si è votata ieri all'Europarlamento (Giornale p.11, Repubblica p.12, Stampa p.10 e altri). Bocciata per due soli voti la risoluzioni che dava loro pieni poteri in mare. Decisiva l'astensione del M5S, alta tensione con il Pd (Messaggero p.13).
Siria, a tre giorni dall'accordo tra Putin ed Erdogan, i comandi militari delle forze democratiche siriane a guida curda provano a trattare sul destino incerto dei curdi: "L'accordo tra Russia e Turchia non è nell'interesse della nostra gente" (Messaggero p.16, Repubblica p.14-15). A parlare è Ilham Ahmed, Co-presidente del consiglio democratico siriano. "Continuiamo ad inseguire il nostro sogno di una terra unita – dice -. La Turchia sta uccidendo tutto quello per cui abbiamo lottato", e poi aggiunge: "Trattativa disperata per salvare il Rojava: non ci arrendiamo". Intanto ieri vertice alla Nato. Stoltenberg: "Non abbiamo avuto alcuna richiesta di intervenire come Nato". Il tema è quello di un intervento dell'Alleanza, ma gli Usa si chiamano fuori: "Noi non partecipiamo", diversa invece la posizione della Germania: "La Nato mandi soldati in Siria".
Cile ancora in rivolta, arrivano le denunce: "Noi violentate in caserma". Questo il reportage su Repubblica (p.16). Su Stampa (p.11) parla Maite Orsini, deputata di Revolucion Democratica: "Basta repressione, riforme strutturali contro le disuguaglianze". Poi l'appello all'Italia: "Ci aiuti a denunciare le violazioni".

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Commentario del 24.10.2019

PRIME PAGINE
In primo piano l'audizio di Cont al Copasir: il premier attacca Salvini (Corriere, Messaggero e altri). Conte risponde sugli Usa, Salvini tace e censura sul caso Russia (Fatto). Altra lezione a Salvini da parte di Conte (Notizia Giornale). "Estranei al Russiagate" dice Conte.. Poi attacca Salvini (Stampa). Salvini, rispondi su Mosca (Repubblica). Quelle domande sugli 007 a cui Conte non risponde (Verità).
Parla Renzi al Corriere: "Il rischio elezioni non c'è. E altri verranno con noi" (Corriere). Giorgia Meloni, il ruggito dell'altra destra (Repubblica). Berlusconi alla carica: "Meloni e la Lega? Mi hanno cercato loro" (Giornale). E al QN  dice: "Non temo Renzi, lui è di sinistra".
Manovra. Quota 100 & C., Renzi continua a provocare (Notizia Giornale).  L'Italia scrive a Bruxelles: coperture ok (Notizia Giornale).
Giustizia. Vince la mafia (Giornale). Permessi premio anche ai mafiosi all'ergastolo (Corriere). Boss e terroristi condannati all'ergastolo: sì ai permessi anche per loro (Repubblica). Mondo di Mezzo, sfogo di Buzzi: "Una Tangentopoli inesplorata" (Messaggero). E il Nero può uscire (Fatto).
Esteri. Trump assolve la Turchia sui curdi: tolte le sanzioni (Corriere). Gb, trovati 39 cadaveri di migranti:così si muore sul camion della speranza (Repubblica). Carico di morte (Avvenire). Parla Stoltenberg: "Alla Nato serve una grande difesa da cyber attacchi (Stampa).

ECONOMIA
Manovra, risposta all'Ue all'ultimo minuto: legge di bilancio e decreto fiscale, approvati "salvo intese" e ridiscussi in un vertice di maggioranza, non sono ancora pronti. Ma il ministro Gualtieri resta ottimista: "Mancano solo i dettagli" (Stampa p.8). Nella risposta inviata in extremis a Bruxelles, il titolare dell'Economia rassicura sulle "coperture certe", confermando l'intenzione di muoversi in piena "compliace" con le regole europee (Corriere e tutti). Inoltre, dal Tesoro assicurano che il nostro debito pubblico è in riduzione e su una traiettoria sostenibile. Repubblica (p.12) entra nel dettaglio delle misure della manovra: 5 mld dalle "microtasse". Un documento riassuntivo diffuso dal governo evidenzia come imposte ipotecarie e catastali, ritocco della cedolare secca, tasse sui giochi, plastic tax, sugar tax e altre microtasse porteranno 5 mld. Nel frattempo viene confermato il taglio di 3 mld al cuneo fiscale da luglio per i redditi fino a 35 mila euro. In arrivo anche sussidi per la famiglia, riuniti nella cosiddetta Carta bimbi da 400 euro al mese (Corriere p.5). Confermato il bonus cultura, ma ai diciottenni vanno solo 160 mln, rispetto ai 240 degli anni passati (Stampa p.7). Sulle misure della manovra, Matteo Renzi al Corriere dice: "Innanzitutto c'è il blocco dell'aumento dell'Iva. Considero positive le misure su famiglia, sanità, e il ritorno alla nostra politica di iper ammortamenti. I tre miliardi sul cuneo fiscale sono un segnale sui salari. Per cambiare le cose davvero servono 20 miliardi sul cuneo fiscale come facemmo noi cinque anni fa: tre miliardi sono solo un piccolo acconto. Meglio di nulla, comunque". Ma poi aggiunge: "Faremo proposte con coperture puntuali, per evitare l'aumento delle tasse. Vinceremo sui microbalzelli".

POLITICA
Caso Russiagate, Conte ascoltato al Copasir sulla vicenda Barr. "I nostri 007 estranei" ha detto il premier, che ha ribadito di "aver sempre agito nel rispetto della legge". Poi ha precisato: "La richiesta era in riferimento ad agenti dell'Intelligence americana di stanza a Roma, se ci fossimo rifiutati di collaborare sarebbe stato un atto di scorrettezza verso un alleato storico" (su tutti). Messaggero (p.2) segnala le zone d'ombra della ricostruzione: la legge dà ampio potere al premier, ma non prevede in alcun modo una collaborazione dei servizi segreti con il livello "politico" di un governo straniero, e resta da capire cosa ci sia scritto nella relazione del ministro Usa Barr sul Russiagate. Mentre la Verità (in prima e p.2) segnala il "buco temporale" di due mesi nelle ricostruzioni del premier, che da giugno passa direttamente ad agosto. E il Corriere (p.3) si chiede per quale motivo il premier non abbia spiegato perchè non partecipò agli incontri con gli Usa. Per questo ora il Copasir sentirà i vertici dei nostri servizi per spiegare quali informazioni siano state consegnate a Barr e se siano state svolte verifiche sui predecessori a Palazzo Chigi. Messaggero (p.3) parla di "ombrello" del premier su Renzi e Geniloni: il capo del Governo ha difeso i precedenti esecutivi, spuntando le armi dei nemici interni. Conte, dopo la relazione al Copasir, ha puntato il dito su Salvini per la questione Metropol (Corriere p.2 e tutti). Il Fatto (in apertura e p.2-3): Conte risponde sugli Usa, Salvini tace e censura sul caso Russia. "Salvini, rispondi su Mosca" titola in apertura Repubblica: Pd e M5S vogliono una commissione per indagare su Moscopoli. Per Libero (p.6) Conte scarica sul leghista le sue grane con gli 007. Salvini pronto alla controffensiva, vede nei toni usati da Conte "un nervosismo" che potrebbe essere legato all'imminente voto in Umbria (Stampa p.3). Per il Messaggero (p.3) l'affondo di Conte nei confronti di Salvini è un modo per ricompattare la maggioranza in vista del voto in Umbria.
Elezioni regionali, domenica le urne in Umbria. Comizi incrociati per Salvini e Di Maio. La Stampa (p.9) segnala la grande paura del fronte giallo-rosso. Nel primo test per l'alleanza giallorossa, Pd e 5S marciano separati alla meta, attraverso campagne parallele, mentre il candidato governatore Bianconi chiede un'iniziativa comune. E la destra è avanti nei sondaggi (Repubblica p.11).
Berlusconi al QN (p.6) dice: "Queste elezioni saranno un primo avviso di sfratto per il governo. Ma prima ancora sono l'occasione per l'Umbria per voltare finalmente pagina. Renzi punta sui delusi di Fi? Gli consiglio di rivolgersi altrove, non credo possa prendere i voti di centrodestra".
Corriere (in prima e p.9) intervista Matteo Renzi: "L'Umbria è una regione bellissima, ma una regione". Poi sulle prospettive della legislatura, dice: "La spina al governo l'ho attaccata io, perchè dovrei staccarla? Non ha senso far cadere oggi un governo che abbiamo fatto due mesi fa per evitare l'uscita dell'Italia dall'euro. La legislatura durerà fino al 2023 e questo Parlamento eleggerà il successore di Mattarella. Se c'è qualcuno che vuole andare al voto lo dica".

ESTERI
Siria, Trump toglie le sanzioni ad Erdogan. Ieri il presidente americano ha rivendicato "la grande vittoria degli Usa" (Corriere p.13, Messaggero p.12). Il capo della Casa Bianca rivendica il merito per la tregua in Siria, ma a Washinghton generali e diplomatici sono furibondi. I repubblicani lo accusano: "Troppo spazio a Mosca, ridato forza al regime di Bashir al-Assad".  Dopo l'accordo siglato tra Putin ed Erdogan, i curdi si ritirano e la Turchia prolunga il cessate il fuoco. Intanto però un centinaio di prigionieri Isis scappano. Su Stampa (p.10) il focus si sposta sull'inchiesta Usa sui crimini di guerra. In rete circolano video delle barbarie compiute dall'esercito turco, le forze speciali Usa ipotizzano "crimini di guerra".
La Stampa (p.4) intervista il Segretario Nato Stoltenberg: "La situazione in Siria è seria, sono stato ad Instanbul per esprimere la mia preoccupazione a riguardo – ha detto-, si rischia di pregiudicare i risultati ottenuti contro l'Isis". Stoltenberg parla anche di una possibile via di uscita: "Le tregue che hanno portato diminuzione violenza sono positive, bisogna partire da qui per puntare ad una soluzione politica e porre fine ad anni di stragi. La Nato sarà a sostegno di questo". Tra i temi toccati anche quello della denuncia, da parte di più alleati, di alcune interferenze russe nelle politiche interne: "Anche per questo motivo – ha detto Stoltenberg- dobbiamo lavorare ad una cyber difesa per proteggere i nostri network, ne discuteremo al summit di Londa a dicembre".
Gran Bretagna, morti stipati in un camion, la tragedia dei 39 migranti (Corriere p.12, e tutti).
Cile, Santiago resta in rivolta. Gli studenti non cedono alle promesse (Stampa p.11, Repubblica p.17) Il presidente Piñera si scusa: "Ho sottovalutato il malcontento" e annuncia un piano di riforme. Dopo quattro notti di coprifuoco la protesta continua ed il bilancio delle vittime continua a salire. Papa Francesco: "Poniamo fine alle violenze".

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Commentario del 23.10.2019

PRIME PAGINE
Manovra. Manette agli evasori, stretta sulle sanzioni e confisca più facile (Sole). Bonafede spiega la riforma: "Così colpiremo gli evasori" (Corriere). Il Tesoro all'Europa: dalla lotta all'evasione soltanto tre miliardi (Stampa). Fisco e rimborsi spese, si comincia da luglio. Conte: la Ue ha capito (Messaggero). E blinda la manovra: no ai ricatti (QN). Balle in contanti (Giornale). Dal letame nascono le tasse (Libero). Zingaretti: "Pretendo un governo più leale" (Repubblica).
Salvini in Umbria, la campagna casa per casa (Corriere). Renzi si aggira in Senato a caccia di azzurri delusi (Tempo). Vitalizi: la carica dei 772 (Fatto). Sondaggio Swg: Salvini in testa, la Meloni conta più di Fdi, Pd e 5Stelle stanno soffrendo. Renzi sale poco, Conte al suo minimo (MF).
Non era mafia Capitale (Messaggero). "Mafia Capitale non fu mafia": accusa smontata (Corriere, Stampa e tutti). La Cassazione azzera le sentenze sull'inchiesta di Roma: solo banditi e corruttori (Repubblica). Pure Buzzi e Carminati ne escono ridimensionati (Tempo). Babbo Renzi e signora: altri guai in vista (Notizia Giornale). I genitori di Renzi rischiano un altro processo a Firenze (Fatto). Accusati di aver evaso 200 mila euro (Verità).

ECONOMIA
Manovra, Ue morbida con Roma: Bruxelles chiede chiarimenti sul piano economico italiano, che – scrive la Commissione - "non rispetta il target di riduzione del debito per il 2020" (Corriere p.2 e tutti). Moscovici parla però di confronto "sereno" con l'Italia, intanto il premier rassicura l'Ue: "La manovra non sarà stravolta" (Repubblica p.2). Da Palazzo Chigi, pronti a rispondere alla Commissione, dicono: "L'Europa ha capito e sulla flessibilità ci dà ragione" (Messaggero p.8). Intanto, sulle manette agli evasori, è stretta sulle sanzioni e confisca più facile (Sole in prima e p.2). Il ministro della Giustizia Bonafede al Corriere (p.3): "E' una svolta epocale, questa riforma è uno dei tasselli della lotta all'evasione fiscale, fra i più importanti. I cittadini devono sapere che lo Stato fa pagare il dovuto a tutti, e ciò consentirà a tutti di pagare meno. I grandi evasori sono parassiti". Zingaretti a Repubblica (in prima e p.2): "Non bisogna avere paura di chiamare "furto" l'evasione prevedendo pene adeguate per chi ruba tanto. Ma la lotta non si fa con i provvedimenti a effetto, che vanno sui giornali per 48 ore e poi non cambia nulla". Ma Libero (p.4) attacca: il carcere per gli evasori c'è già, ma è vuoto. La nuova legge è inutile. La Stampa (p.3) evidenzia però il dimezzamento della lotta all'evasione in manovra: solo 3 mld di entrare rispetto agli oltre 7 inizialmente inseriti nella nota di aggiornamento al Def. Per ridurre l'evasione si punta sui pagamenti con carte: il premier punta sull'azzeramento delle commissioni sui Pos e alla diffusione dei pagamenti digitali (Corriere p.5). Sui piccoli acquisti, infatti, il Pos costa l'1%, si studia la soluzione con le banche (Repubblica p.4). Gli italiani però restano primi in Europa per uso dei contanti, nonostante l'aumento di utilizzo delle carte, come evidenziato dal rapporto Censis-Aipb (Sole in prima e p.3). Libero (p.5) segnala: i 5S sbagliano su tutto, il contante ci ha salvato dalla grande crisi. E sull'intenzione del governo di spingere i pagamenti digitali, Giornale (in prima e p.2-3) attacca: Confesercenti lancia l'allarme sulla possibile batosta per le famiglie dalla lotta alle banconote, le banche fanno muro sulle commissioni sul bancomat. Intanto, sulla manovra, arriva l'attacco dell'economista Daniel Gros, che alla Stampa (p.3) spiega: "Il governo non ha avuto il coraggio di imprese una svolta, ma si è limitato a contenere i danni. Non c'è una riduzione del deficit, per questo non dobbiamo meravigliarci della lettera della Commissione Ue".

POLITICA
"Io di certo non voglio votare": Zingaretti, intervistato da Repubblica (in prima e p.2), parla della situazione nella maggioranza di governo. "Pretendo che si governi bene e lealmente – dice -. La si smetta con la ricerca ossessiva di polemiche e visibilità, noi al governo restiamo solo finchè produce risultati utili al Paese". Poi lancia la stoccata agli alleati: "Da quando è partito il governo penso solo a fargli produrre risultati. Piuttosto, ho la sensazione che altri che il governo lo volevano di più non si preoccupino abbastanza di fare altrettanto". Ma da Renzi arriva una nuova sfide: "Conte resta o lascia? Si va alle elezioni nel 2023, il premier dica se vuole rimanere sul treno o scendere" (Messaggero p.9). Ma dem e grillini fanno muro: "Se l'esecutivo cade, si va alle elezioni". Intanto, la renziana Bellanova a Repubblica (p.7) rilancia: "E' bene che Conte garantisca a tutti gli alleati pari difnità. La sorte del governo dipende da quello che fa. Noi con coraggio abbiamo voluto che questo governo nascesse e siamo responsabili. Non abbiamo voluto e non vogliamo consegnare il Paese al sovranismo". Prova a spiegare le continue tensioni di questi giorni Verderami, che sul Corriere (p.8) scrive: tutti i leader — di maggioranza e opposizione — sono a caccia di una personale rivincita, siccome l'attuale Parlamento è diventato il "Parlamento degli sconfitti": c'è infatti chi ha perso le elezioni e chi ha perso dopo averle vinte. Renzi e Zingaretti, per esempio, cercano il riscatto separatamente ora che si sono divisi. Entrambi scorgono l'occasione del riscatto, grazie al fallimento del governo giallo-verde di Salvini e Di Maio. Anche loro però ritengono di avere una seconda occasione: il leader della Lega è in cima nei sondaggi ma è fuori dal governo, dove vorrebbe tornare; il capo dei grillini ha quasi dimezzato i suoi consensi ma è dentro il governo, dove vorrebbe restare. Tutti sono ammaccati, tutti però pensano di avere un'altra chance.
Il ministro Bonafede al Corriere: "Questa è una maggioranza nella quale si discute e ci si confronta, ma che poi al momento di prendere decisioni anche coraggiose, come quella contenuta nel
mio pacchetto, si trova un accordo e si va avanti".
Intanto, domenica il test delle regionali in Umbria: campagna casa per casa di Salvini, Assis è la Fort Alamo di Pd e 5S (Corriere p.11). Voto locale ma con tante conseguenze nazionali, scrive Palmerini sul Sole (p.7). "Abbiamo perso molti Comuni, ci sono stati degli scandali, ma se ci fossimo presentati divisi non avremmo nemmeno giocato la partita – dice Zingaretti a Repubblica -. Si vota per la Regione. Se qualcuno vuol dare altre valenze al voto è per ragioni strumentali". E per Libero (p.6) i giallorossi sentono già aria di sconfitta in Umbria, ecco perchè dem e 5S mettono le mani avanti, negando i risvolti nazionali.
Russiagate, la strada stretta di Conte. Con gli Usa solo uno scambio di notizie (Repubblica p.6 e altri). Oggi il premier sarà ascoltato dal Copasir, pronto a negare che siano stati forniti agli alleati documenti riservati sull'attività di intelligence dei governi di Renzi e Gentiloni. "Poi mi sentirò più libero di parlare", ha dett Conte, ma restano alcuni punti su cui dovrà fornire risposte.

ESTERI
Siria, scende in campo Putin: via libera all'occupazione turca, pattuglie miste nella safe zone. (Corriere p.17, Messaggero p.13, Repubblica p.13, Stampa p.10 e tutti). Vertice decisivo a Sochi tra Erdogan e Putin, concesse altre 150 ore di tregua, via i curdi dal confine, firmato un accordo su dieci diversi punti. "La Siria deve deve essere liberata dalla presenza illegale di stranieri" ha detto Putin, intanto Mosca appoggia gli sforzi pacifici per arrivare alla creazione del "Comitato Costituzionale", che dovrebbe nascere a Ginevra. Questa struttura sarà incaricata di gestire il dopoguerra. L'intesa rappresenta una garanzia per i curdi: l'integrità territoriale siriana viene riconosciuta da tutti, così come l'appartenenza dei curdi al paese. Quindi fine del sogno di un Kurdistan indipendente e, tutt'al più, nascita di una regione con una qualche autonomia. Il tutto sotto il controllo della superpotenza euroasiatica.
Brexit, primo si al piano Johnson, ma nessuna uscita entro il 31 ottobre(Corriere p.16, Repubblica p.19, Stampa p.11). Il premier britannico è riuscito a far approvare il suo accordo, ma con ogni probabilità dovrà rinunciare a farlo entro il 31 ottobre, e ha annunciato che "metterà in pausa" il processo di ratifica parlamentare per consultarsi con gli europei su come procedere. Da oggi il testo potrebbe essere subissato di emendamenti, che rischiano di stravolgerlo ed affossarlo.
Oslo nel terrore. (Messaggero p.15, Corriere p.15 e altri). Neonazi si lancia contro la folla con l'ambulanza, ci sono molti feriti.
Cile, quinto giorno di prosteste di massa, ed il bilancio dei morti sale a 15 le vittime ( Stampa p.8). Secondo Repubblica (p.17) il presidente Piñera avrebbe offerto le dimissioni di tre ministri , non abbastanza però da far fermare le proteste.

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Commentario del 22.10.2019

IN PRIMA PAGINA
Manovra. Governo, c'è posta per te: l'Ue scrive all'Italia di non stravolgere le misure già decise (Repubblica). Su evasione, contanti e Pos, le misure slittano: la spunta Di Maio, tregua armata con Conte (Corriere, Sole e Stampa). Fisco, Conte accontenta Di Maio (Messaggero). L'appello del premier: "Serve più credibilità" (Corriere).
Economia. Grazie Draghi, ma dopo di lui si rischia delle divisioni (Repubblica). Le imprese cercano un milione di lavoratori e non li trovano (Libero).
Giustizia. Il giorno più nero per gli evasori: accordo sulla legge Bonafede (Fatto). Conte e il suocero rischiano la galera: con le manette agli evasori sarebbero guai (Giornale e Libero). "Processi lenti? Sì, ma è colpa dei magistrati" (Tempo). Domani Conte "a processo" per gli 007. Ma pure il dem Pittella deve dare spiegazioni (Verità).
Politica interna. Voto in Umbria: Tesei e Bianconi, le due ricette contro. "Ma sia un voto di testa, non di pancia" (Messaggero). Dalla 'buona scuola' allo 'sblocca-Italia' le riforme di Renzi e i grillini: seicento decreti dimenticati (Giornale). SciopeRoma (QN).
Esteri. Brexit, dai Comuni no a un nuovo voto sull'intesa con la Ue (Sole, Giornale e altri). Siria, Pompeo avverte Erdogan: "Usa pronti all'azione militare" (Stampa). Frutta marcia e sassi: in Siria tutti contro il ritiro delle forze Usa (Fatto).
Altre notizie. Fiumi esondati, frane e caldo: lo strano autunno al Nord (Corriere). Incendio doloso alla Cavallerizza, le fiamme nel cuore barocco di Torino (Stampa e tutti).

ECONOMIA
Tregua armata nella maggioranza sulla manovra dopo la tensione tra Conte e l'inedito asse Di Maio-Renzi (Sole prima e p. 3 e altri). Ieri il premier ha visto prima il leader del M5s ("Luigi, ho letto cose brutte". "Giuseppe non ci siamo capiti", Fatto p. 3) e poi, uno ad uno, i rappresentanti dei partiti della coalizione giallo-rossa: Cinque Stelle, Pd, Italia Viva e Leu. "Basta risse", l'appello di Franceschini per i Dem. Da Palazzo Chigi il premier Conte ribadisce un concetto chiaro agli alleati: "Serve più credibilità" (Corriere p 3). L'Ue, intanto, ha mandato una lettera in cui chiede chiarimenti sulle misure approvate lunedì scorso e non ancora messe nero su bianco dall'esecutivo. "Attenti a non stravolgere in Parlamento le misure già decise" (Repubblica prima e p. 3). Entro domani la risposta del governo, che prima dovrà sciogliere almeno qualcuno dei nodi. Tra le certezze maturate nelle ultime ore spicca il trasferimento della digital tax, sempre sotto i riflettori di Bruxelles, dal decreto fiscale al disegno di legge di bilancio. Un'intesa di massima ci sarebbe sull'idea di modificare le multe per chi rifiuti l'uso del pos (insieme a un abbassamento delle commissioni) e sull'inasprimento del carcere agli evasori oltre i 100mila euro: da 4 a 8 anni. Partita aperta invece sulla flat tax.
Dopo 8 anni, Draghi dice addio alla Bca. Su Repubblica (prima e p. 6) un primo piano sulle tappe del suo mandato, come ha salvato la moneta unica: dalla discesa dei tassi, al bazooka, fino al rinnovo del quantitative easing del settembre scorso. Dal 1° novembre poteri in mano a Lagarde che eredita tre sfide difficili, a cominciare dalla fase di rallentamento dell'eurozona in materia di occupazione.
Confcommercio taglia le stime: "Nel 2020 il Pil sarà fermo a +0,3%" (Giornale p. 6). Il presidente Sangalli. "Il Paese adesso deve sbloccare i cantieri e puntare sulla logistica. Lotta al contante? Servono incentivi".
Caso Alitalia, il governo concede 40 giorni a Fs-Atlantia (Repubblica p. 22 e tutti). Il ministro Patuanelli, dopo aver letto la lettera giunta ieri dai commissari straordinari che da quasi 30 mesi stanno gestendo l'agonia della linea aerea, ha perso la pazienza: basta rinvii, soprattutto dopo la mancata presentazione dell'offerta vincolante da parte di Atlantia, Fs e Delta. Si chiude il primo dicembre, ma con un quadro che dovrà essere chiarito entro la prossima settimana. Per il ministro "Fs e Atlantia sono distoniche" (Giornale p. 6).

POLITICA
Alta tensione tra il Pd e Italia Viva. Prodi: mi ricordano il mio governo (Corriere p. 6). L'ex premier è preoccupato per le liti: "E' un rischio se la visibilità diventa l'obiettivo". Il capogruppo Pd al Senato, Marcucci: "Difficile pensare ai 5Stelle come alleati strategici, il Pd non deve più agire di rimessa. E basta liti tra noi e Renzi".
Secondo Rosato, vicepresidente della Camera "non siamo noi a volere le elezioni, chiedete a Zingaretti" dice nell'intervista a Repubblica (p.11). E sulle opposizioni, ha una sua idea: "Il centrodestra non c'è più, c'è solo la destra".
Sul voto di domenica in Umbria, invece, ieri forum al Messaggero (prima e p. 7) con la Tesei e Bianconi una contro l'altro. "Ora l'Umbria deve scegliere con la testa non con la pancia" dicono i due contendenti. La senatrice: "La sinistra non ha mai pensato allo sviluppo, regione bloccata". L'imprenditore. "Non sono una cavia nel laboratorio dell'alleanza Pd-M5S. Obiettivi? Sanità e meritocrazia". E nel duello televisivo, la Tesei e Bianconi ribadiscono un concetto che li trova concordi: "Non è un test su di noi" (Fatto p. 8).
Centrodestra, si riparte: "Coalizione degli italiani" (Giornale p. 9). L'alleanza alla prova delle elezioni in Umbria. Salvini punge: "Per quanto Mattarella zitto?". L'ex vicepremier Salvini avvisa il capo dello Stato: "In caso di crisi, questa volta si voti" (Stampa p. 2). Ripartono gli attacchi del Capitano, con due obiettivi: mettere a nudo i contrasti nel governo e spianare la via delle urne se dovesse saltare Conte. Ma il Colle non si fa trascinare nella rissa. Ma all'interno di Forza Italia è rivolta anti-Salvini: "Svendiamo la nostra storia" (Messaggero p. 11). Con l'intesa tra Berlusconi e il capo leghista, in tanti temono di non essere più ricandidati. Molti parlamentari tentati da Italia Viva, ma Gelmini e Bernini sicure: l'opa di Renzi fallirà.
Venerdì sciopero generale a Roma: esplode la protesta delle partecipate (Sole p. 8 e altri). Il possibile impatto dello sciopero sulla città si misura anche nell'appello dell'Ama, la municipalizzata dei rifiuti, che invita per quella giornata i cittadini a non buttare l'immondizia nei cassonetti, posticipando il conferimento al giorno successivo. "Uno sciopero così non c'era mai stato, è il primo. Sotto la giunta Marino ci fu uno sciopero dei dipendenti comunali", avverte il segretario della Uil del Lazio Alberto Civica.

ESTERI
Siria, tregua in scadenza, e da Ankara avvertono: "Non ci sarà nessuna proroga". La zona di sicurezza dovrà essere evacuata entro questa sera. Erdogan polemizza: "Tutto l'occidente si è schierato con i terroristi" . Intanto i curdi siriani hanno protestato contro il ritiro delle truppe americane dal nord-est del Paese, lanciando patate al passaggio di un convoglio vicino a Qamishli: "Gli americani stanno scappando come topi, vergognatevi!". (Messaggero p.13). Proprio gli USA però intanto prendono posizione contro Ankara: "Noi preferiamo la pace alla guerra, ma se un'azione militare dovesse diventare necessaria dovete sapere che il presidente Trump è pienamente pronto ad intraprenderla"(Stampa p.6, Corriere p.12 e altri). Questo l'avvertimento lanciato ieri dal segretario di Stato americano Pompeo. Repubblica (p.15), racconta la storia di Hervin, l'attivista curda uccisa lo scorso 12 ottobre in un agguato, e lo fa attraverso le parole di Suad, sua madre: "L'ho sentita morire al telefono. Mi ha chiamato, non riusciva a parlare. C'erano voci di uomini, poi una raffica di mitra".
Brexit, lo schiaffo dello "speaker". Titola così il Corriere (p.10). John Bercow, ha rifiutato di mettere ai voti in Parlamento, come richiesto dal governo, l'accordo concluso la scorsa settimana da Johnson a Bruxelles.Lo stesso Bercow ha poi dichiarato di "essere pronto a stracciare il libro delle regole pur di ogni tentativo illegale del primo ministro di arrivare alla Brexit entro il 31 ottobre". Il premier britannico però non sembra essersi perso d'animo e oggi presenterà ai deputati l'intero pacchetto legislativo della Brexit, ma ha bisogno dell'approvazione in due giorni per uscire dall'Europa entro il 31 ottobre (Messaggero p.12, Stampa p.6 e altri).  
Cile, continuano i disordini (Repubblica p.12, Stampa p.7). Nelle strade di Santiago studenti contro soldati: "Siamo in guerra". Settimo giorno di protesta e scenario apocalittico, violenza a catena che al momento non sembra lasciare una via d'uscita possibile a questa crisi. Il rincaro dei biglietti e, in generale, del costo della vita, è però solo la punta dell'iceberg. Le proteste riguardano sanità, scuola pubblica, scandali per corruzione e quel vuoto incolmabile tra "elitè" e cittadini. Intanto l'ex presidentessa Bachelet, ora Alto Commissario dell'Onu per i Diritti Umani, ha denunciato l'uso eccessivo della forza da parte delle autorità, ha richiesto un'indagine indipendente sulle morti avvenute nel fine settimana.

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Commentario del 21.10.2019

PRIME PAGINE
Manovra, resa dei conti nel governo (Corriere). Fisco e bonus, il giorno della verità (QN). Ennesimo vertice: oggi Di Maio chiederà correzioni su partite Iva e commercianti. Conte chiede "più coesione" (Repubblica). "Senza di noi il governo è a rischio" avverte il leader grillino (Stampa). Di Maio si rimangia mezza manovra e minaccia "Giuseppi" (Verità). Scontro frontale tra Di Maio e Conte (Messaggero). Il sottosegretario 5S Di Stefano al Fatto: "Conte ha troppa fretta, ma sul merito c'è intesa". Sulle misure per la lotta all'evasione, il Fatto intervista il pm Tescaroli: "Limitare i contanti è un'arma anti-evasori, corrotti e mafiosi". Il giorno delle manette, Giornale parla di "deriva giustizialista" per la legge-tagliola che introduce la galera per gli evasori. Si ragione anche sul dietrofront sulle microtasse, ma è caccia a 500 mln (Messaggero).
Matteo Salvini al Corriere: "Prevedo novità dopo l'Umbria". Renzi, intanto, prova a lanciare l'opa su Forza Italia (Giornale). Il leader di Italia viva chiama gli ex di Fi e oscura la Boschi (Fatto).
Il Cile brucia, torna l'esercito dei tempi bui (Repubblica). Rivolta per i rincari, corprifuoco in Cila (Messaggero). Carri armati per le strade (Stampa).

ECONOMIA
Manovra, divisi su famiglia e fisco (Corriere p.4). La ministra renziana della Famiglia Bonetti annuncia un Family Act che contiene un super bonus bebè e un contributo per le rette degli asili nido, un modo per i renziani di strappare con le misure già approvate dal governo. Ma in Italia viva restano forti anche le tensioni sul carcere per i reati erariali. Ma i 5S spingono. Di Stefano al Fatto chiede di inserire il carcere per gli evasori già nel decreto fiscale, "perchè  - spiega – sappiamo che approvare queste norme con un emendamento sarebbe complicato". Oggi, infatti, il ministro della Giustizia Bonafede porterà in Cdm il pacchetto di misure che introduce pene più severe per i grandi evasori: 100 mila euro la soglia oltre la quale è previsto il carcere per le dichiarazioni fraudolete su operazioni inesistenti (Repubblica p.4). Lotta all'evasione è, dunque, prioritaria per il M5S. Il ministro 5S Spadafora al Corriere (p.2) spiega: "Carcere e confisca per i grandi evasori, nessun aumento di tasse per le giovani partite Iva, lotta all'evasione, sono tre proposte a cui non possiamo rinunciare". E il sottosegretario grillino al Viminale, Carlo Sibilia, alla Stampa (p.2) dice: "Bisogna abbassare le tasse a chi è già spremuto e salvaguardare le micro imprese, oltre a punire gli evasori. Su questi temi non si può transigere". E sulla lotta all'evasione, Tescaroli – procuratore aggiunto di Firenze – al Fatto (in prima e p.2) si dice favorevole al carcere per gli evasori, come deterrente, e alle limitazioni sui contanti: "Ostacolano criminalità e corruzione".
La Furlan (Cisl) parla a Repubblica (p.3): "Trovo inaccettabile che il Cdm prima vari la manovra e poi i partiti della maggioranza giochino a demolirla. Vogliamo sapere se gli impegni che ci prendiamo ai tavoli di confronto vengono poi rispettati, o se dobbiamo assistere a un tira e molla continuo. Ci aspettiamo che si rafforzi il taglio al cuneo fiscale, si sblocchino le opere infrastrutturali, si trovino le risorse per il rinnovo dei pubblici dipendenti". Intanto, nell'intervista al Giornale (in prima e p.7), Vincenzo Visco boccia la manovra dei "balzelli inutili". Contro le mosse del governo si schiera anche Carlo Cottarelli, che a Libero (in prima e p.6) dice: "Un'altra manovra poco utile, buona per tirare l'anno prossimo nella speranza che un cataclisma non ci travolga dall'esterno: non migliora i conti e non fa nulla per la crescita. Ci andrà bene se il suo impatto sul Paese alla fine sarà zero. Certo, ha evitato i guai peggiori che avremmo avuto se, dopo nuove elezioni, fossimo andati allo scontro con i mercati aumentando di botto il deficit pubblico".

POLITICA
Braccio di ferro nel governo. Di Maio alza il tiro su Conte: "Niente manovra senza di noi" (Corriere p.2 e tutti). Per la Stampa (p.3) Di Maio – in crisi di consenso - sarebbe infuriato per l'attivismo del premier, che si sta smarcando dal M5S. Oggi il vertice. I grillini accusano il premier di una eccessiva accelerazione, con il sottosegretario agli Esteri, Di Stefano, che parla al Fatto (p.3): "C'è troppa fretta di chiudere la manovra, questo ha portato il premier a snellire eccessivamente la comunicazione con i partiti di maggioranza". Al Corriere (p.2) parla il ministro Spadafora, che avverte il premier: "Apra al dialogo, questo esecutivo è nato per mantenere le promesse. Il nostro sostegno al governo non è in discussione". Ma non tutti i grillini vanno nella direzione di attacco al premier. La Fattori al QN (p.5) dice: "Ero dissidente quando c'era l'alleanza con la Lega, oggi sostengo questa alleanza e questo premier. Di Maio pensi al Movimento". Corriere (p.3) segnala i tentativi di medizione del capo del governo, che chiede collaborazione: "Diamoci tutti una calmata". Intanto, da Zingaretti arriva lo sfogo con gli alleati: "Basta fare i furbi o non c'è motivo di andare avanti". E il capogruppo Pd al Senato Marcucci alla Stampa (p.3) chiede di "evitare di logorare Conte. Più buon senso non guasterebbe – dice -, ma non bisogna esagerare la portata del confronto in atto".  Ma Tito su Repubblica (p.3) segnala l'asse Renzi-Di Maio, che avrebbe già aperto la caccia alla volpe per sostituire Conte: convergenza di interessi tra i leader di Italia viva e M5S. L'ex segretario dem punta a sedersi al tavolo della coalizione come legittimo membro dell'alleanza – scrive Tito -. E non da "scissionista aggiunto". Il primo passo è allora stressare l'iter parlamentare della manovra – prosegue l'analisi - per creare una situazione di altissima tensione fino a determinare la caduta dell'esecutivo non appena licenziata la manovra. E Renzi prova a lanciare l'opa su Fi (Giornale in prima e p.4), il leader di Italia viva lancia l'amo: siete liberali, venite a darci una mano (Corriere p.5). Meloni alla Stampa (p.6): "Sarebbe paradossale se esponenti di Fi andassero in una forza politica che di fatto è la stampella di un governo con il Pd". E il numero due di Fi, Tajani, al Messaggero (p.6) dice: "La presunta Opa di Renzi non ha nessuna possibilità di successo. Non può essere minimamente attrattivo per chi ha scelto per vent'anni il fondatore di Forza Italia e continua a farlo". E Brunetta alla Stampa (p.5) aggiunge: "Renzi e Salvini sono due cannibali, se vai con loro finisci in pentola". Brunetta, infatti, è tra coloro che si oppongono al nuovo centrodestra a trazione leghista. Intanto, sulle nuove prospettive del centrodestra, Matteo Salvini al Corriere (in prima e p.11) dice: "Sabato è nata la 'Coalizione degli italiani'. Credo che tutti abbiano capito dove stia la maggioranza.  Sfido chiunque nel governo a replicare la nostra manifestazione. Renzi si chiude alla Leopolda, Zingaretti nel suo giro in Umbria ha fatto 37 persone a Città di Castello e 30 a Norcia, Di Maio non fa comizi. Per il governo, è solo questione di tempo".

ESTERI
Cile, carri armati in strada: otto morti. Scatta il coprifuoco (Stampa prima e tutti). Prime misure dure dai tempi di Pinochet. Gente in strada per protestare contro l'aumento del biglietto dei trasporti e il costo della vita altissimo, il governo ha ritirato l'aumento delle tariffe, ma la protesta non si ferma.  Sciopero nazionale proclamato per oggi, le scuole e le università saranno chiuse. Dopo aver scelto la mano dura ,il governo sta cercando di dare segnali distensivi. Su Repubblica (p.11) il focus si sposta in generale sul sud-america: economia al collasso, governi repressivi e in balìa della corruzione, fotografia di un subcontinente in crisi.
Siria, Messaggero (p.11) propone un'intervista al ministro degli Esteri turco Cavusoglu: "Inaccettabile l'embargo Ue, ora Conte eviti altri strappi. L'Italia è nostro partner, ci aiuti con i terroristi". Turchia contrariata "per l'impegno dell'Italia, in prima linea in Europa, a favore di sanzioni contro di noi".  Uno dei temi toccati è quello del grande numero di profughi siriani: "Siamo il Paese che ospita il maggior numero al mondo: 3 mln e 600mila siriani -sottolinea Cavusoglu -, di cui 300mila curdi fuggiti dalla oppressione e crudeltà dell'Ypg/Pyd. L'ingresso nell'Ue? Continua a essere una priorità strategica della Turchia e un'aspirazione largamente condivisa dal popolo turco".  Intanto la tregua di 120 ore siglata nei giorni scorsi sembra reggere (Repubblica p. 12)
Brexit, Johnson non si piega, già oggi la Brexit torna in Parlamento: "Ho i voti per il via libera all'accordo con l'Europa"  (Messaggero p.12, Stampa p.8, Repubblica p.13). Dopo le tre lettere di Londra, la Ue si prepara a concedere una proroga al 31 gennaio 2020. Messaggero intervista il diplomatico britannico Ashley Prime: "Questa vicenda sta spaccando il Paese, e ci stiamo rimettendo anche la reputazione. Un nuovo referendum? Venerdì nelle strade di Londra c'era un milione di persone in marcia contro la Brexit"

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